la piccola volpe astuta la natura di cartoon per la volpe ... · alessandra serra è uno spartito...

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R2SPETTACOLI & TV■ 48

SABATO 14 NOVEMBRE 2009

la RepubblicaTEATRO & MUSICA @ PER SAPERNE DI PIÙ

www.maggiofiorentino.comwww.teatrostabiletorino.it

ne filosofica sulla caducità del tempo: Bystrou-ska, volpe ancora “bambina”, viene catturatada un rude Guardiacaccia, ma la creatura, do-po avere sterminato il gallo e le galline del pol-laio, riesce a ritrovare la libertà: torna nella fo-resta, sposa un giovane maschio di volpe e da almondo un nugolo di volpacchiotti.

Un giorno però un venditore di polli impau-rito per la sua mercanzia le spara un colpo di fu-cile e la uccide. Nel mondo degli umani, abita-to dalle figure archetipiche di un parroco e diun maestro di scuola, nessuno piange la mortedi Bystrouska: solo il Guardiacaccia sogna di ri-vedere ancora una volta la volpe “bambina”,ma quando cerca di catturarla stringe in pugnosoltanto un ranocchio…

I materiali scenici scelti da Pelly e da Barba-ra de Limburg per rappresentare questo au-tentico “conte philosophique” non sono sol-tanto realistici, ma rigorosamente “naturalisti-ci”. Il palcoscenico è dominato una gigantescazolla di terra “vera”, come se qualcuno, con unenorme badile, avesse scavato un pezzo di bo-sco, in qualche parte del mondo, e lo avesse fat-to precipitare in scena. E così i personaggi uma-ni e quelli animali si muovono tra veri fiori di gi-rasole, veri cespugli di rovi, veri fili d’erba. Madentro questa cornice le galline cantanti e lemosche danzanti, la cavalletta volante e le ranesaltellanti si muovono come fossero burattiniirrreali, meccanici, per niente “umanizzati”,manovrati, anzi, da una mano invisibile: gestirapidi, guizzanti, animaleschi e costumi esage-ratamente colorati, eccessivi, parodistici.

La reciprocità tra il realismo dei caratteri psi-cologici e la visionarietà della narrazione si ri-trova, come in una perfetta fusione “a caldo”,anche nella concertazione, esemplare, del di-rettore Seiji Ozawa che ha impresso ai temi“corti”, sfuggenti, aforistici della partitura unrespiro straordinariamente naturale, accor-dando in questo modo le voci e gli strumenti alnucleo intimo di quest’opera irripetibile: laquale, in definitiva, altro non è se non una no-stalgica elegia della natura colta nel suo peren-ne, inesorabile morire e rinascere. L’Orchestrae il Coro del Maggio Musicale, i Solisti di Mag-gio Danza, i Ragazzi Cantori della Città di Fi-renze, i trenta (!) solisti di canto abitano questouniverso come se fosse, da sempre, il loro nidonatale.

DRAMMA. STRANI AMORIPER GLI AMANTI DI PINTER

Ogni edizione di Tradimenti diPinter “deve” essere un

tradimento del testo. Così si giustificabene la regia odierna di Andrea Renzifluttuante in 9 scene (quasi tutte aritroso dal 1977 al 1968) inscritte inimmagini di computer graphic (di LinoFiorito, anche autore d’unmodernariato di costumi). Ma è laparabola fatta di slancio, perversionee routine di un adulterio, con relativiartifici, a diventare qui installazioned’arte contemporanea. Merito, nellavoro dello Stabile di Torino e diOnorevole Teatro Casertano, di unaNicoletta Braschi moglie fedifragacon mutevole dolcezza da androideirrazionale, e di Tony Laudadio maritocampione di flemma ed EnricoIanniello amante avulso. L’italiano diAlessandra Serra è uno spartitopinteriano a futura memoria.

(rodolfo di giammarco)

TradimentiRegia di A. Renzi, Torino, T.Carignano, fino al 22

SUL

PALCOSCENICO

L’OPERA DI GUIDO BARBIERI

LA PICCOLA VOLPE ASTUTA

SUL

PALCOSCENICO

Un po’ fiaba un po’ meditazione filosofica il capolavoro “senile” del compositoreche il direttore Ozawa e il regista Pelly hanno messo in scena con successo a Firenze

CLASSICA. CD&DVD

LA SCELTA

LA PICCOLA VOLPEASTUTAdi L. Janacek Firenze, TeatroComunale

COMMEDIA. QUANTI SCAMBITRA ESCORT E AMANTI

C'era una volta La Presidentessa,un classico del vaudeville, scritto

da Maurice Hennekuin e Pierre Weber,un tandem del teatro di divertimentoche ai suoi tempi trovava un impattoanche per la derisione politica.Massimo Castri riprende ora il testo perl'ERT con il suo fedele compattissimogruppo di 11 giovani 11, pronti ascatenare risate tra le coloratissimescene di Claudia Calvaresi,risuscitando una tecnica espressiva diforsennati incastri da orologeria conuna vicenda di infiniti scambi dipersona (e ovviamente pure di letti),insediati, guarda caso, in un pazzescoministero dove bazzica a suon dimusica pure una escort e manca solo loscandalo della stampa per trasformaregli imprevedibili aspetti della vicenda inuno scandalo dei giorni nostri.

(franco quadri)

La PresidentessaRegia di M.Castri, Cesena, Teatro Bonci

RECITAL. L’AMORE A DUE SI FA CON SHAKESPEARE

Da anni ormai Peter Brook tende asostituire alle grandi creazioni del

suo storico repertorio dei brevi lavorisaggistici da lui curati con lacollaborazione di Marie- HélènEstienne, toccando storia poesiareligione rifacendosi per esempio alGrande Inquisitore di Dostoevskij, aspiccioli del Mahabarata, all'africanoTierno Bokar, in scena in questi giornialle Bouffes du Nord, a volte congrandi risultati come coi Fragmentsdedicati due anni fa all'ultimoBeckett. Ora gira la penisola Love ismy sin, un dittico d'autore firmatoBrook e dedicato ai “Sonetti” diShakespeare con Natasha Parry eMichael Pennington, ma se il temapare affascinante come la forza deigesti e la sonorità conferita ai versi,per una volta questo non risultasufficiente a raggiungere un effettivorisultato poetico.

(f.q.)

Love is my SinRegia di P.Brook, Roma-RomaEuropa e in tourneè

I

La natura di cartoonper la Volpe di Janacek

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indimenticabile

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si può vedere

si può perdere

da evitare

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LIRICA. L’ORSETTO DI MARIENEL MELÒ DI DONIZETTI

In dimensioni normali e strapazzatonel primo atto, dominatore della

scena con le sue forme gigantesche epraticabili, è un orsetto di pelouche,simbolo del mondo infantile eborghese di Marie, il vero protagonistascenico della nuova Fille du Régimentche viaggia tra i teatri lombardi, conpartenza da Como. Lo spettacolointegralmente firmato da Andrea Cigniaccentua la deriva surreale e pre-operettistica del melodrammadonizettiano, assecondatadall’esordiente compagnia di canto incui svetta il tenorismo sfrontato diGianluca Terranova, la piccantesimpatia di Yolanda Auyanet e il garbofarsesco di Franceso Paolo Vultaggio eDionisia Di Vico. Ben indirizzati dallaconcertazione sagace, dai tempi edalla direzione brillante di AlessandroD’Agostini.

(angelo foletto)

La fille du regiment, direttoreD’Agostini, regia di A. CigniBrescia, Teatro Grande

L sipario del Teatro Comunale di Firenze è uncampo di grano: un’onda lunga di spighe pie-gate dal vento, ma anche, da vicino, un intarsioirreale di lampi gialli, nubi arancioni, minu-scole scie di luce. Su questa “porta regale”,quella che separa teatro e palcoscenico, spet-tatori e personaggi, si intrecciano dunque, finoad essere indistinguibili, l’epifania della natu-ra e l’irrealtà della favola. E’ proprio su questosipario “effimero”, posto ad aprire e chiuderelo spettacolo, che il regista Laurent Pelly ha vo-luto “dipingere” le due anime contrapposte,eppure reciprocamente necessarie, de La pic-cola volpe astuta, capolavoro “senile” (1924) diLeos Janacek: da un lato l’esplicito realismodell’ambientazione, dall’altro la visionarietàsfrenata del racconto.

Il libretto, tratto dallo stesso compositore daun romanzo di Rudolf Tesnohlidek, narra unaparabola “esemplare” in cui l’innocenza dellafavola si intarsia senza sosta con la meditazio-

HAYDN Spiritualità,commozione, perfezionemusicale firmata da unvirtuoso come JordiSavall con visioni (SantaCueva di Cadice eprocessioni popolar-rituali) e Josè Saramagoche legge le sue esegesievangeliche. “Sette parole di Cristo”(Alia Vox - dvd)

POTTER & FIELD

Viaggio sospeso trapassato e futuro, nelmiglior stile della storicaetichetta “Ecm”, tramonodie medievali einvenzioni elettroniche:dialogano la voce arcanadi John Potter e il ricettivotappeto elettronico diAmbrose Field.

“Being Dufay” (Ecm, cd)

BACH CON POLLINI

Maurizio Pollini raccontail magico florilegio di“Preludi e Fughe” diBach, con rigore efantasia barocca, maprendendo a prestito icolori di Chopin, lavisionarietà diSchumann, il nitore del‘900.“Clavicembalo bentemperato I” (Dg, cd)

GUIDO BARBIERI

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