io e la geometria
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IO E LA GEOMETRIA
Storia del mio rapporto con la geometria
Rampini Ilaria - Matematiche elementari dal punto di vista superiore (A) - A. A. 2011-2012
Il mio rapporto con la geometria è iniziato prestissimo, sono entrata in contatto con essa da
bambina.
Ricordo che sin da piccola utilizzavo giochi ad incastro che si potrebbero definire geometrici.
Sono oggetti in legno o plastica con dei buchi sulla superficie che hanno la forma di figure geometriche
quali ad esempio il rettangolo, il triangolo, il cerchio e il quadrato.
Era molto divertente per me tentare di infilare le figure geometriche all’interno della struttura.
Ricordo che era uno dei miei giochi preferiti e senza rendermi conto esercitavo la manualità, la
coordinazione, la memoria, la logica e familiarizzavo con la geometria.
Posso dire di essermi avvicinata maggiormente alla geometria durante la Scuola dell’Infanzia
quando le maestre ci mettevano a disposizione piccole, medie e grandi costruzioni di differenti
colori e forme.
Mi è stato raccontato di non aver avuto particolari difficoltà nella classificazione, ma non ero molto abile
nell’assemblare secondo un progetto stabilito i vari mattoncini colorati.
Mi divertivo a creare “edifici”, “paesaggi” e sviluppavo creatività e immaginazione sempre grazie
all’aiuto delle figure geometriche.
Ma solo frequentando la Scuola Primaria ho compreso cosa fosse la geometria intesa come
disciplina.In questi anni mi ero resa conto che tutto ciò che ci
circonda ha una forma che rimanda alle figure geometriche.
Ho iniziato a riconoscere e a nominare le figure geometriche piane più semplici come il quadrato, il
rettangolo, il triangolo attraverso la descrizione delle loro caratteristiche e il disegno.
Più complesso è stato l’approccio ai problemi di geometria. Inizialmente ho trovato difficoltà nel
calcolare il perimetro e l’area delle varie figure, ma con l’esercizio e il supporto delle mie insegnanti sono
riuscita a superare questo ostacolo.
La geometria si trova anche nelle greche logiche che mi venivano proposte dalle
insegnanti alla fine di ogni attività sia alle elementari che alle scuole medie.
Durante gli anni della scuola secondaria di primo grado l’approccio alla geometria è stato più teorico.
Ho iniziato a studiare formule, enunciati e dimostrazioni.
Durante il mio percorso scolastico ho incontrato un professore che mi ha incoraggiata nello studio della
geometria.
Finite le scuole elementari, infatti, mi sentivo spesso inadeguata nel
portare avanti attività che richiedevano lo svolgimento di calcoli veloci e l’applicazione di formule per risolvere problemi
complessi.
“Non temere, sei capace!” Il docente mi spronava e io riuscivo con sempre più
facilità a risolvere le consegne in maniera adeguata e nei tempi richiesti.
I miei voti erano quasi ottimi; ciò era per me motivo di grande soddisfazione.
In questi anni sono entrata in contatto con una disciplina nuova: educazione tecnica.
Tramite il disegno tecnico era possibile costruire figure geometriche ed osservarle da diverse
prospettive.
Avendo frequentato il Liceo psico-pedagogico in cui l’ambito delle discipline scientifiche è ridotto rispetto all’area umanistica, il mio contatto con la geometria è
notevolmente diminuito.Nonostante ciò il mio rapporto con tale disciplina è
stato positivo.
Durante gli anni del Liceo mi sono avvicinata alla geometria analitica e allo studio delle funzioni.
Durante il mio percorso di studio al Liceo mi sono appassionata in particolar modo alla dimostrazione dei
teoremi. Mi piaceva spiegare il ragionamento che sottendeva
alcune teorie.Mi sembrava di “essermi appropriata” di quei concetti e
riuscivo con naturalezza a spiegare formule che per molte compagne rappresentavano solo dati di fatto.
Il mio rapporto con la geometria è stato positivo durante tutto il mio percorso di studi, nonostante le
difficoltà incontrate.Questo è stato possibile grazie alla presenza di
insegnanti competenti e motivati che hanno saputo spronarmi e supportarmi nei momenti di difficoltà.
Credevo che il rapporto con questa disciplina si fosse concluso al termine del Liceo.
Invece anche all’università, grazie a questo corso, ho potuto riavvicinarmi alla geometria con grande
entusiasmo.Mi sono resa conto che ci sono diversi modi per
approcciarsi a tale disciplina, anche molti lontani dai metodi tradizionali.
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