indicep. 59 edoardo nodari, per ora noi la chiameremo felicità (recensione) p. 60 marco rebecchi,...
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INDICE
p. 3 Lorenzo Minotto, Intervista ai protagonisti dei laboratori artistici
p. 6 Giulia Casetta, Il mio “taste” di Istanbul
p. 8 Nico Catalano, L’Italia unita (?)
p. 10 Luca Carnevali e Matteo Gilberti, Mantova comics & games 2011
p. 11 Studenti di 1AEL e 1BEL, Hardware fai da te, ovvero come farsi il computer da soli
p. 13 Dalla 2Bit, Il progetto " Quotidiano in classe": un'occasione per costruire la
cittadinanza
p. 20 Maura Malpetti, Fragilita’ dell’uomo e potenza della natura: un divario riducibile solo
con lealta’ e solidarismo
p. 22 Sara Abdelkamel, Non dimentichiamo la Palestina, sperando in un futuro migliore
p. 24 Stefano Tarocco, L’Onironautica
p. 28 Marco Brusoni, «Mind over matter», ovvero le Scienze noetiche
p. 34 Isabella Cassisa, Tutto, ma proprio tutto, sulla Coca Cola
p. 37 Maura Malpetti, Il calore di quell’abbraccio
p. 43 Giorgia Ghirardini, The Twins
p. 46 Alice Papotti, Parole Immagini Parole
p. 48 Maura Malpetti, Senza parole
p. 49 Giorgia Ghirardini, Pensieri visivi
p. 51 Valentina Monteleone e Nicolò Gavioli, Zoologi per caso
p. 54 Debora Leto, L’origine del mondo nei miti di alcune civiltà
p. 57 Alice Papotti, Sognavo l’Africa di Kiki Gallmann (recensione)
p. 58 Alessandro Guariglia, Alessandro Vacca il rapper (recensione)
p. 59 Edoardo Nodari, Per ora noi la chiameremo felicità (recensione)
p. 60 Marco Rebecchi, Dylan Dog il film (recensione)
p. 61 Marco Rebecchi, Sucker Punch (recensione)
p. 62 Riccardo Bruno, Diamo un’occhiata alla situazione in Champions League
p. 63 Matteo Diani, U.S.A: Svagonati Unicamente Assurdi!
p. 69 Rebus
p. 71 Dante enigmista
p. 72 Alice Girelli, quesiti enigmistici vari
p. 73 Quesito “internazionale”
p. 73 Soluzioni dei giochi del numero 26
p. 74 Soluzioni dei giochi di questo numero
p. 75 Domandacce e battutacce
3
INTERVISTA AI PROTAGONISTI
DEI LABORATORI ARTISTICI Bar, 7 e mezzo della mattina,
mezzo imbambolato mi avvio verso
il bar dalla solita fermata delle
corriere. Appena entro la mia
attenzione si pone subito agli
striscioni attaccati al soffitto, e il mio
cervello ancora in panne si chiede:
Cubismo? Puntinismo? Arte
moderna? Sono costantemente
attanagliato dal dubbio.
Allora c'è una sola cosa da fare:
Per il penultimo episodio delle
“Interviste ai laboratori del Fermi”
decido d'intervistare i gruppi artistici
nelle persone di Gabriel Wiwoloku
per la pittura, Giulia Casetta per il
teatro e Matilde Negri per la
musica.
Detto e fatto!
Prima di tutto ho posto 5 domande
di base a ciascuno per poi passare
a domande specifiche:
Domanda n°1:
In che giorno è il tuo laboratorio?
Pittura: Il lunedì
Musica:siamo divisi in gruppi che si
incontrano in giorni diversi (lunedì,
venerdì)
Teatro: Anche noi il lunedì
Domanda n°2:
Cosa fate in questi laboratori?
P: Definirlo con una parola?
Diciamo che creiamo, da oggetti
quotidiani, secondo suggestioni e
secondo l'osservazione di pittori
famosi, cose nuove.
M: Componiamo musica, anche
inventandola, in funzione del
laboratorio di teatro.
T: Lavoriamo facendo esercizi
suggeriti dai nostri “maestri” e
strutturiamo lo spettacolo di fine
anno. Sarà fantastico.
Domanda n°3:
Quali sono i vostri professori
referenti?
P: Marco Culpo
M: Giorgio Signoretti
T: Sergio Farina, ma ci sono anche
4
persone esterne: Giovanna
Venturini e gli Zerobeat.
Domanda n°4:
A cosa porteranno questi
laboratori?
P: A riprodurre degli elementi che
vengono successivamente utilizzati
nel laboratorio artistico
M: Uno spettacolo finale creato
della collaborazione di tutti i
laboratori artistici
T: A uno spettacolo finale che
integrerà i risultati di tutti i
laboratori.
Domanda n°5:
Cosa vi sentireste di dire a quelli
che leggeranno l'articolo per
invogliarli a partecipare?
P: Innanzitutto questi laboratori
concedono un credito scolastico,
ma poi sono soprattutto ottimi
momenti di amicizia, di scambio
culturale e di possibilità di imparare
nuove cose
M: Che è un'esperienza molto
particolare e difficile da realizzare in
altri contesti
T: Che non c’è l'imposizione di un
copione già dato ma un percorso
che ognuno di noi contribuisce a
costruire.
Ed ecco le domande specifiche:
PITTURA
Cosa dipingete principalmente?
Non c'è una cosa in particolare.
Oggetti, cartoni, tele… tante cose.
In quanti siete?
In una quindicina
Avete la strumentazione adatta e
sufficiente?
Sì ma potremmo aver di meglio.
Quanti nuovi iscritti ci sono stati
quest'anno?
Quasi il 70% dei componenti, però
credo che la tassa d'iscrizione
abbia ridotto drasticamente il
numero.
5
Cosa serve per poter entrare?
Nulla, ci si iscrive ad inizio anno ma
anche più avanti: basta chiedere ai
coordinatori
Dove vanno a finire le vostre opere
d'arte?
Vengono utilizzate dal teatro
MUSICA
Quali generi musicali suonate
principalmente?
Non suoniamo particolari generi
musicali, in quanto siamo noi a
creare la musica.
In quanti siete?
Nel mio gruppo siamo questi: 1
tastiera, 3 chitarre, 1 batteria, 1
basso, 1 violino e 1 sax
Avete la strumentazione adatta e
sufficiente?
Generalmente portiamo gli
strumenti da casa, ma la
strumentazione è sufficiente.
Quanti nuovi iscritti ci sono stati
quest'anno?
Una decina
Cosa serve per poter entrare?
Saper vagamente suonare o
comporre e tanta voglia di
partecipare fino alla fine.
Avete qualche richiesta da fare alla
scuola?
Iniziare prima il laboratorio in futuro
TEATRO
Come si chiamerà lo spettacolo?
Antonio. No, scherzo!, non gli
abbiamo ancora dato un nome.
In quanti siete?
Circa 20-25.
Avete la strumentazione adatta e
sufficiente?
Ci arrangiamo.
Quanti nuovi iscritti ci sono stati
quest'anno?
Molti, circa i tre quarti.
Cosa serve per entrare nel gruppo?
Voglia di fare e cervello
Tornando allo spettacolo, puoi darci
un anticipazione?
Assolutamente no! Vi divertirete!
Avete qualche richiesta da fare alla
scuola?
Che gli anni prossimi il laboratorio
parta prima
Questi in sostanza sono
laboratori artistici, dove c'è
un’esplosione di cultura e si crea un
gruppo solidissimo e, fidatevi
dell'idiota, si conosce gente
splendida e amichevole.
Ci vediamo al prossimo numero
con l'articolo finale.
Lorenzo Minotto
6
Il mio “taste” di Istanbul (molto più di un viaggio di istruzione: una iniziazione culturale)
Le impressioni che un
viaggio a Istanbul – anche se
breve - lascia sono proprio
quelle che si possono
rintracciare assaporando il
testo su questa città del
premio Nobel per la
letteratura 2006 Orhan
Pamuk. Non tutto quello che
lascia una città simile può
però essere sintetizzato in un
libro, e men che meno in un
articolo.
Istanbul è una città multiculturale, multietnica, multi-lingue, in grado di
affascinarti con i suoi cibi, spezie, profumi, odori, statue, arte, persone.
Istanbul è una città piena di diversità e contrasti: da una parte del Bosforo
l’Asia dall’altra l’Occidente, da una parte di Sulthanamet il museo di Ayasofya
e la Moschea Blu, dall’altra una fermata del tram e i negozi di telefonia.
Ovunque uno volga lo sguardo, in alto si troverà un cielo punto da minareti
che sembrano sempre intenti a intonare canti di
preghiera, in basso negozi e bazar e chioschi e
bevande calde e rumore e voci.
Nelle moschee le cupole ricoperte d’arabeschi
proteggono l’atmosfera quasi mistica e di
devozione, con i preganti prostrati verso la
Mecca, concentrati nella loro preghiera a Dio.
Ognuno al proprio, tutti allo stesso.
Lungo le vie le pasticcerie con la frutta secca e i
lokum e il caffè turco e i ristoranti da cui si
sprigionano i profumi di carne, di verdure e di
spezie, profumi che spesso lasciano ai sapori la
possibilità per stupirti ulteriormente.
7
E poi i bazar, uno contro l’altro a sorreggersi e
a rubarsi spazio, le donne velate che
comperano. Le stesse donne, forse, che si
possono incontrare in un hammam: lì il
profumo dell’acqua e il lieve scroscio delle
fontanelle, le massaggiatrici energiche che
spezzano la tranquillità privata di quel luogo
protetto, danno la possibilità di chiudere gli
occhi e di ritrovare quella quiete che non
potrebbe meglio completarsi se non con il
trambusto e il traffico delle strade appena fuori.
È però di notte che Istanbul dà il meglio di sé:
alla luce della luna i contrasti della tradizione
con l’importato mondo occidentale sono
ancora più accentuati. L’aura dei
monumenti, le moschee illuminate contro
uno sfondo blu-nero, il Bosforo come una
fascia scura che riflette la luce delle stelle,
velluto attraversato da sottili linee di ricamo
illuminate: ponti in quel mondo eterogeneo,
dove nuovo e vecchio, ricco e povero si
riuniscono. Lungo Istiklal Caddesi, nel
quartiere di Beyoglu, stretti vicoli si
diramano prendendo vita, persone sedute sui marciapiedi o in un angolo
suonano e cantano amore,
sofferenza e melanconia di vivere.
Non si può sintetizzare una città in
un articolo. Forse in un libro, forse
in un film, ma per certe città la
magia non si può leggere, né
rubare ad uno schermo. Di certe
città il profumo, il rumore, il colore
dell’aria non possono essere
riprodotti, non rimane che viverli.
Giulia Casetta
8
L’Italia unita (?)
L’unità d’Italia, che parte dalla “Padania” e che raggiunge tutta la Nazione
Famosissimi in tutto il mondo ….
9
Nico Catalano
Siamo davvero così piccoli
ed insignificanti?
Politici padani che combattono per
la secessione, ma che, poi,
rimangono a “Roma”
Molto spesso non ce ne rendiamo
nemmeno conto, e invece … … chi è italiano è
fiero di esserlo,
ovunque
Ed ora la “Padania” se ne
vorrebbe andare…
… Ma dove?
10
Mantova comics & games 2011 Anche quest'anno Mantova ha
ospitato la fiera del gioco e del
fumetto. Tre giorni di fantasia e
divertimento, con più di cento tra
espositori e disegnatori e postazioni
di gioco con console di tutti i tipi,
dalle più vecchie a quelle di ultima
generazione, così da soddisfare
giovani e meno giovani.
Ma forse la vera attrazione di questo tipo di fiera sono i Cosplay, ragazzi e
ragazze che danno libero sfogo alla loro fantasia. Semplicemente per sentirsi
per poco tempo nei panni dei loro eroi preferiti; indossano fantastici costumi
“caserecci” per confezionare i quali impegnano tempo ed energia. E’ grazie a
costoro che le fiere perdono la loro monotonia ed aggiungono un pizzico di
fantasia che rende questi eventi unici nel loro genere.
Per arricchire ulteriormente questa atmosfera festosa, gli organizzatori hanno
imparato a fondere il mondo fantasioso dei fumetti con quello più concreto del
videogioco. Infatti tra le varie “bancarelle” di fumetti e veri e propri espositori
trovavano spazio vere e proprie postazioni di gioco per ogni età e per tutti i
gusti, con veri e propri tornei finalizzati al divertimento ma anche con piccole
sorprese per i primi classificati. I tornei spaziavano dal calcio ai giochi di
guerra passando dai giochi per bambini e anche di carte.
Oltre ai tornei esistevano anche
postazioni libere di gioco in cui
sperimentare anteprime, giochi del
momento o giochi “retro”, in modo da
presentare ad una persona più
esperta del settore delle anteprime
esclusive e anche far conoscere le
basi e le origini del videogame ad un
giocatore meno esperto.
Le fiere come quella di Mantova sono organizzate in poche parti del mondo e
quindi dobbiamo ritenerci orgogliosi di ospitare una manifestazione di una
certa importanza, essendo in Italia solo circa 25 le zone in cui esse vengono
organizzate. Auguriamo come sempre: “Buon gioco a tutti!!!”.
Matteo Gilberti e Luca Carnevali
11
(riceviamo e volentieri pubblichiamo)
Hardware fai da te, ovvero come farsi il computer da soli
Siamo alcuni alunni delle classi 1BEL e 1AEL, coordinati dal prof. Marco
Culpo.
Dopo aver svolto un lavoro di gruppo
sull'hardware, abbiamo elaborato, su
proposta dell'insegnante, un progetto
interclasse per costruire un nostro computer.
Il progetto è consistito nell’assemblare due
PC utilizzando dei pezzi di recupero: siamo
partiti da una scheda madre, un
microprocessore, un alimentatore, una
scheda video, una scheda di rete e della
memoria Ram. Abbiamo cercato inoltre di
usare componenti diverse per potere
effettuare eventuali confronti e benchmark.
Tutte le componenti sono a vista, chiuse tra
due lastre di plexiglass o policarbonato, con
dispositivi facilmente smontabili per poter spiegare didatticamente ed anche
praticamente l’assemblaggio e il funzionamento delle varie componenti di un
computer.
Abbiamo assemblato i pezzi e li
abbiamo posizionati su una base di
policarbonato usata come supporto.
Tutti i pezzi sono a vista e
smontabili. Stiamo anche
preparando un manuale dettagliato
con tutte le fasi di montaggio
corredate da fotografie.
Queste sono nel dettaglio le componenti base dei nostri due prototipi:
Primo Computer Secondo Computer
Base in policarbonato
trasparente;
Scheda madre Asrock;
Base in policarbonato
trasparente;
Scheda madre HP;
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Processore AMD Athlon 2,8
Ghz;
RAM 512Mb;
Alimentatore da 250W;
Hard disk 40Gb IDE;
Lettore DVD;
Cavetteria varia;
Scheda video NVIDIA.
Scheda audio integrata;
Tastiera;
Mouse;
Processore Intel Pentium III;
RAM 512 Mb;
Alimentatore;
Hard Disk 40Gb IDE;
Lettore DVD;
Cavetteria varia;
Scheda Video Integrata;
Scheda audio integrata;
Tastiera;
Mouse;
Abbiamo deciso inoltre di far partire i computer con modalità dual boot,
dividendo l’hard disk in due partizioni, su ognuna delle quali è installato un
differente sistema operativo per permettere a tutti gli utenti di interfacciarsi:
Windows XP per i suoi consumi ridotti;
Ubuntu 10.10 per la sua natura Open Source.
Bennati Luca, Cuzzocrea Luca, Franco Giangiacomo, Grandi Stefano,
Tedoldi Marco, Zerbinati Marco
13
(riceviamo e volentieri pubblichiamo)
Il progetto " Quotidiano in classe":
un'occasione per costruire la cittadinanza.
Da ottobre molte classi dell’istituto
hanno ricevuto, a scadenza
settimanale e per ogni studente, un
quotidiano da consultare con
l'insegnante e portare poi a casa.
Attorno al quotidiano è stato
possibile compiere un lavoro
sistematico, partendo dalla struttura
e dall'assetto delle pagine
stampate, si è passati alla scelta
delle notizie più significative per
giungere a comprendere, anche
attraverso la penna di un reporter,
le problematiche e le caratteristiche
socio-culturali del nostro tempo.
Per i ragazzi di 2BIT questo
incontro diretto col giornale è stato
molto importante; nello sfogliare
personalmente il giornale, nello
stupirsi di alcuni titoli cubitali, nel
leggere articoli di cronaca,
nell'interessarsi alle novità
scientifiche e letterarie, essi si
riconoscevano cittadini, persone
che prendevano coscienza
individualmente dei fatti, passando
dal ruolo di spettatori indifferenti a
persone che, conoscendo,
potevano valutare e quindi tentare
anche di dare risposta a ciò che
leggevano.
Con il quotidiano, l'effetto tonico,
cioè corporeo, di toccare, di
sfogliare, di richiudere le pagine,
lascia qualcosa nel ricordo, quindi
nella mente che, quasi come un
imprinting, i ragazzi porteranno con
sé nella loro "valigia" di esperimenti
concreti, fondamento di qualsiasi
apprendimento.
Ecco allora l'aggancio del
quotidiano alla cittadinanza attiva di
cui la pratica del giornale nelle mani
del ragazzo potrà favorire lo
sviluppo: il quotidiano in classe
diventa, quindi, uno dei tanti
strumenti per avvicinarlo al mondo
e aiutarlo a scoprirlo.
Vi propongo, di seguito, alcuni dei
testi scritti da alcuni studenti di 2°
Bit che hanno rielaborato e
commentato degli articoli scelti dal
"Giorno" di carattere scientifico,
ambientale e storico-sociale.
Fiorella Orlandi ( prof.ssa Lettere)
14
Testo 1
EMERGENZA RIFIUTI: IL NORD NON VUOLE I RIFIUTI DI NAPOLI
L'emergenza dei rifiuti a Napoli è un
problema che da parecchi anni
occupa le cronache dei nostri
giornali. La problematica non è più
solo a livello locale ma è divenuta
nazionale, se non addirittura
internazionale sfociando in un
dibattito politico. In Italia infatti si
riscontrano due fronti che hanno
una visione diversa del problema e
della relativa soluzione.
Anche il Presidente della
Repubblica è intervenuto in merito,
più volte. Personalmente mi
sembra assurdo che nel 2011
esistano ancora problemi di questo
tipo.
Le cause che stanno alla base
dell'emergenza rifiuti in Campania
sono complesse: vi è una serie di
errori tecnico-amministrativi interni,
politici, industriali, legati alla
malavita organizzata; alcune nostre
regioni si sono dichiarate disponibili
pur se con modalità diverse: la
Sardegna ha offerto uomini e
mezzi, ma ha spiegato che i rifiuti
non possono essere smaltiti
sull'isola e così anche la Liguria, il
Molise pone il limite di 600
tonnellate di immondizia al giorno
così come la Puglia, fino ad arrivare
alla Toscana che pare la più
disponibile (4.000 tonnellate per
“solidarietà”).
Dall'altro lato troviamo altre regioni
che si dichiarano non disponibili; tra
queste Piemonte e Veneto,
Lombardia, Liguria e Marche.
Ci sono scogli da superare non solo
“fatti di immondizia”. Il primo è di
natura tecnico-giuridica, il secondo
è interno al governo, in quanto la
Lega è assolutamente contraria al
trasferimento dei rifiuti al di fuori
della Campania.
Sono parecchi i problemi che
derivano dal ristagno dei rifiuti; ad
esempio: il diffondersi di malattie,
situazioni igienico-sanitarie al limite
della sopportazione per non parlare
dell'immagine negativa dell'Italia
che si riflette a livello internazionale
(calo dei turisti).
Gli effetti negativi si possono
riscontrare nell'economia: le
discariche abusive e gli incendi di
rifiuti, soprattutto nelle campagne
del Casertano, hanno creato
dannose situazioni ambientali quali
15
la dispersione nociva di gas, come
la diossina che espandendosi
nell'ambiente hanno investito gli
allevamenti e la produzione lattiero
casearia con un conseguente calo
delle vendite in questo
fondamentale settore. E infatti la
produzione casearia, molto
importante per la Campania, è
diminuita.
Quella che all'inizio è stata
presentata come un'“emergenza”
sta caratterizzando la vita
quotidiana degli ultimi anni di
Napoli: in tutti questi anni non si è
risolto il problema, le strade sono
state pulite solo con l'intervento
dell'esercito.
Personalmente penso che il
problema debba essere risolto a
livello locale, con la creazione di
nuove discariche e di adeguati
depuratori.
Un'altra possibile soluzione
potrebbe essere una raccolta
differenziata adeguata con il ritiro
dell'immondizia regolare da parte
degli spazzini.
In sintesi forse con la
collaborazione e con la buona
volontà di tutti (amministratori locali,
cittadini, politici) si potrebbe
arrivare ad una vera risoluzione del
problema.
Andrea Anversa
Testo 2
ALLA SCOPERTA DELL’UNIVERSO: L’ANTI-MATERIA
Secondo gli studiosi la materia,che
costituisce tutto ciò che ci circonda
è nata da un esplosione avvenuta
nello spazio circa 15 miliardi di anni
fa: il Big-Bang. Nel breve arco di
tempo di questa enorme esplosione
si sono distinti due tipi di particelle
atomiche: la Materia e l’Anti-
Materia. In seguito all’esplosione le
particelle di antimateria sono
sparite dopo qualche millesimo di
16
secondo e le cause sono ancora
sconosciute.
Ma l’antimateria è davvero esistita?
E da che cosa era composta? Oggi
è possibile rispondere a queste
domande grazie alle innovazioni
tecnologiche apportate al CERN
(Centro Europeo Ricerca Nucleare)
di Ginevra.
Per quasi 11 anni, più di cinquemila
scienziati provenienti da tutto il
mondo hanno lavorato ad un
progetto per scoprire le vere origini
del Big-Bang. L’HLC (Laboratorio di
Collisione di Adroni) è il
macchinario usato per rispondere ai
molti dubbi emersi.
Come ha già ricordato Mattia Avolio
nel numero precedente, l’HLC è
formato da un grosso anello
tubolare posto sotto terra a circa
100 metri di profondità e la
circonferenza di questo immenso
anello si estende per 27 km.
All’interno di questo tubo sono state
installate circa 2000 piastre
magnetiche sull’intera
circonferenza per poter permettere
alle particelle di viaggiare ad una
velocità prossima a quella della
luce in senso orario ed antiorario
per potere collidere tra loro .
Queste collisioni generano una
temperatura circa 100 volte
superiore a quella del sole, perciò
sono stati costruiti impianti di
raffreddamento che toccano i -
272°C; una temperatura prossima
allo zero assoluto. Dopo le prime
collisioni nel 2008 gli scienziati
hanno notato che le particelle
prodotte erano simili a quelle oggi
conosciute mentre altre avevano
cariche opposte. Sono stati inseriti
così dei ricettori (4) in modo da
poter fermare e studiare, anche se
per qualche microsecondo, queste
particelle di antimateria.
Nel gennaio del 2011 finalmente gli
scienziati hanno catturato 38 atomi
di idrogeno di antimateria,
riscontrando una unica differenza
tra questi atomi e quelli “normali”:
gli atomi di antimateria sono caricati
negativamente; cioè la loro carica
elettromagnetica è opposta a quella
degli atomi di idrogeno normali.
I quattro ricettori sistemati lungo
“l’anello” continuano, tuttora, a
ricevere informazioni che vengono
salvate nella memoria di vari pc
posti in varie pari del mondo. Si
prevede di ottenere risultati davvero
17
innovativi; tra questi: la verità sulla
nascita dell’Universo, la scoperta di
altre forme di energia molto più
potenti di quelle attuali (con un
grammo di antimateria si potrebbe
alimentare una macchina per circa
100.000 anni), la scoperta
addirittura di nuove dimensioni oltre
le 3 già conosciute.
Gli scienziati sono ottimisti e sono
concordi nell’affermare che le
scoperte in ambito scientifico e
tecnologico rivoluzioneranno il
mondo.
Matteo Veneri
Testo 3
ROMA 14 DICEMBRE: i black block tentano l’ assalto a Camera e Senato.
Il 14 Dicembre 2010 si è svolta in
Parlamento la votazione sulla
fiducia all’attuale governo
Berlusconi. Ci si aspettava una
manifestazione pacifica per l’
evento anche se i Servizi avevano
previsto che la perdurante crisi
economica e le tensioni relative alla
riforma Gelmini avrebbero potuto
dare vita a movimenti violenti. Già
dalle prime ore del giorno alcuni
malintenzionati, studenti,
disoccupati, precari, mischiati a
molte altre persone pacifiche,
hanno messo in subbuglio varie vie
tentando l’assalto alla Camera e al
Senato. Non si sa con esattezza chi
ci fosse nascosto sotto le bandane
e nemmeno quali fossero le loro
intenzioni, ma di sicuro cercavano
lo scontro frontale. Come disse il
Ministro degli Interni Maroni, forse
cercavano il “morto”.
Gli eventi avvenuti a Roma mi
fanno pensare a delle vere e
proprie guerriglie urbane che mi
ricordano l’ antico “Sacco di Roma”.
Le varie vie e piazze sono state
teatro di sassaiole e atti di
vandalismo. Sono stati appiccati
roghi, innalzate barricate, rovesciati
e picconati veicoli delle Forze dell’
Ordine; hanno persino tentato di
aggredire un finanziere e di assalire
la residenza privata del premier,
inutilmente però. I risultati sono
stati disastrosi: 16 milioni di euro di
danni , 23 arrestati tra cui alcuni
minorenni, giudicati per direttissima
per il reato di resistenza a pubblico
ufficiale, 5 persone denunciate a
piede libero e 124 uomini delle
18
Forze dell’ Ordine feriti e contusi
negli scontri. Il “Day Afterha recato
un duro lavoro al Comune che ha
tentato di riportare le varie vie della
capitale al loro splendore
Questo fatto lascia davvero attoniti,
sbalorditi, pensando che è stata
messa in subbuglio una città e a
repentaglio la vita di molte persone.
Il sindaco di Roma Alemanno ha
detto:<O tutti ci rimbocchiamo le
maniche o qui finisce davvero
male>. Anna Finocchiaro del PD:
<Vogliamo sapere chi sono gli
infiltrati, chi li paga e che cosa
volevano ottenere>, Cicchitto del
PDL: <Altro che infiltrati cercavano
il morto>. Un noto giornalista ha
paragonato gli eventi di Roma con i
fatti avvenuti in Grecia, Inghilterra,
Francia, durante vari G8 e negli
stadi. Delle vere e proprie guerriglie
attuate da persone esperte nella
violenza.
A mio parere molti dei violenti non
sapevano nemmeno il motivo per il
quale fossero lì, i loro unici interessi
erano la lotta, lo scontro, il
distruggere tutto e tutti. Secondo
me ci sono altri modi, e soprattutto
non violenti, per protestare
veramente ed anche per mettersi in
mostra.
Fabio Smania
Testo 4
“Il Giorno della Memoria: l’olocausto delle minoranze”
Il 27 gennaio di
ogni anno si
celebra in Italia il
Giorno della
Memoria. Questa
ricorrenza è stata
istituita con la
legge n.211 del
20 luglio 2000
dal Parlamento
italiano, come hanno fatto altri Stati
europei. Comunemente questa
commemorazione viene riferita allo
sterminio degli
Ebrei, compiuto
dalle forze
nazionalsocialiste
e fasciste dal
1939 al 1945.
Questa data è
stata scelta in
quanto 66 anni fa
è avvenuto
l’ingresso dell’Armata Rossa nel
campo di concentramento e di
annientamento di Auschwitz,
19
esattamente il 27 gennaio 1945.
Sono state per prime la scoperta di
Auschwitz e le testimonianze dei
pochissimi sopravvissuti che hanno
rivelato per la prima volta al mondo
il significato della Shoah.
I nazisti ed i fascisti attuarono la
loro politica antisemita, ostile agli
Ebrei, perché era il popolo più
moderno e globalizzato dell’epoca.
A causa della loro lunga diaspora
gli Ebrei si sono
sparpagliati per
tutto il mondo,
da un confine
all’altro della
Terra,
esercitando
attività liberali e
redditizie,
gestendo
banche, acquisendo posizioni molto
importanti nei commerci
internazionali ed inoltre
primeggiando in quasi tutte le arti.
Questo spiega il profondo odio di
Hitler nei confronti del popolo ebreo,
dal quale però ha tratto vantaggi
incommensurabili.
In realtà il Giorno della Memoria
non serve per ricordare il genocidio
del popolo ebraico: è stato istituito
anche per ricordare l’olocausto di
tante minoranze. Infatti i nazisti
internarono non solo milioni di ebrei,
ma anche migliaia di altre vittime,
compresi i rom, i sinti, gli
omosessuali, i disabili, i testimoni di
Geova e i dissidenti politici. Di
questi talvolta si fa poca memoria.
Si è soliti pensare anche che i
campi di sterminio si trovassero
solo nei territori tedeschi, polacchi o
austriaci, in realtà anche in Italia
erano presenti. Basti pensare a
Fossoli, in provincia di Modena, alla
Risiera di San Saba a Trieste, a
Ferramonti in Calabria o alle Tremiti
in Puglia, dove
furono internati
soprattutto
omosessuali.
Quella della
persecuzione di
quest’ultimi è
una pagina
“dimenticata”
della nostra
storia e per questo la loro memoria
è ancora più necessaria.
Bisogna ricordare tutte queste
minoranze e non solo di quella
ebraica anche se è stata quella più
tristemente coinvolta nel genocidio
di massa. Il vero e profondo
significato del Giorno della Memoria
è sì quello di ricordare alle nuove
generazioni uno sterminio storico,
ma anche di evitare che simili orrori
vengano ripetuti ancora.
Giovanni Guarnieri
20
FRAGILITA’ DELL’UOMO E POTENZA DELLA NATURA: UN DIVARIO RIDUCIBILE SOLO CON LEALTA’ E SOLIDARISMO
Ogni giorno la cronaca riporta casi
in cui l'uomo diviene piccolo
dinnanzi alla potenza della natura.
Per citare l'esempio più recente,
basti pensare al maremoto
avvenuto in Giappone alcune
settimane fa, causa di migliaia di
vittime e che, andando a
danneggiare alcune delle centrali
nucleari presenti sul territorio,
potrebbe provocare altri danni e
altre vittime, nel caso qualcuna di
esse esplodesse emettendo
immense quantità di radiazioni, con
conseguenze disastrose anche a
distanza di anni.
Davanti a tali tragedie sembra
inevitabile interrogarsi se davvero
alcune conseguenze delle catastrofi
naturali, che avvengono
periodicamente sul nostro pianeta,
non possano essere evitate ed il
numero di vittime ridotto.
Su questo già si interrogavano
filosofi e letterati del passato. Ad
esempio Goethe, in "Frammento
sulla Natura" del 1792, sentenziò:
"Natura! Ne siamo circondati e
avvolti, incapaci di uscirne, incapaci
di penetrarla più addentro. Senza
preavviso ci afferra nel vortice della
sua danza e ci trascina seco,
finché, stanchi, non ci sciogliamo
dalle sue braccia". con tale opera, il
filosofo settecentesco definì l'uomo
come spettatore zittito dai continui
cambiamenti naturali. Pensiamo
anche al "Dialogo della Natura e di
un islandese" di Giacomo Leopardi,
operetta morale nella quale il poeta
esplica il suo "pessimismo cosmico"
nell'incomunicabilità tra il
protagonista, un pellegrino
islandese che interroga la Natura, e
quest'ultima che, mantenendo il suo
mistero, non gli concede risposte
sul senso della vita. La narrazione
filosofica si conclude con lei che
impone la propria potenza
facendolo morire in circostanze
ambigue, tra le fauci di una belva o
sommerso da una tempesta di
sabbia.
21
Un altro esempio a cui ci si può
ricondurre è l'opera verghiana "I
Malavoglia", nella quale la volontà e
i valori dei protagonisti vengono
annientati dall'inarrestabile forza
della natura nella tempesta che
affonda la barca di famiglia,
simbolo dei suoi affetti e delle sue
ambizioni. Si potrebbero citare
moltissimi altri autori in accordo con
queste visioni pessimistiche, nelle
quali l'uomo è destinato a
soccombere alla potenza della
Natura spietata; tuttavia questo
modo pessimistico di concepire
l'umanità sottomessa può essere
opinabile per alcuni
aspetti. Dinnanzi
ad una Natura
palesemente
potente e in molti
casi inarrestabile,
l'uomo, con le
proprie scienze,
può limitare i danni
e in alcune
situazioni evitarne le conseguenze
più disastrose.
Ma non è impresa facile. Nel 1982
Voodckkoc e Davis, in "La teoria
delle catastrofi", affermarono:
"scienze della terra, come la
geologia o la meteorologia (...), si
basano più su descrizioni e giudizi
qualitativi che su una vera teoria.".
Da tale citazione comprendiamo
quanto le scienze, alle quali l'uomo
si affida per "comprendere il mondo
e agire sul mondo" (obbiettivi
primari secondo R.Thom in "Modelli
matematici della morfogenesi"),
possano essere incerte davanti ai
continui e inaspettati fenomeni
naturali. Tuttavia, al tempo stesso,
esse sono essenziali per avere un
quadro delle diverse e possibili
situazioni. Le ragioni per le quali
l'uomo può risultare "piccolo"
dinnanzi alla forza della Natura non
sono da ricercare nella
inadeguatezza delle scienze con le
quali egli l'affronta, difatti le
tecnologie utilizzate sono spesso
valide e in continuo avanzamento.
La sua inferiorità
ha sede piuttosto
nell'immoralità con
la quale troppo
spesso egli agisce,
nel collettivo o
individualmente,
davanti a tali
avvenimenti. Un
esempio di tale
vigliaccheria, che ha toccato
profondamente il nostro paese, è
costituito dal terremoto abruzzese
del 2009, nel quale molte morti si
sarebbero potute evitare se nel
costruire gli edifici, crollati per le
scosse, non vi fossero state
corruzione e speculazioni negli
appalti e sui materiali utilizzati per
edificarli, come venne scoperto
dalle indagini svolte
successivamente.
22
Un altro esempio di tali
speculazioni riguarda l'evento citato
nell'introduzione: nella catastrofe
giapponese avvenuta poche
settimane fa, il rischio di
contaminazione radioattiva, ora
altissimo, si sarebbe potuto evitare
se solo il Giappone avesse seguito
le indicazioni dei geologi
(sospettosi di una possibile
catastrofe nucleare in seguito a
studi approfonditi) e avesse
finanziato la costruzione di centrali
di terza/quarta generazione,
sostituendo quelle di primo livello,
cioè quelle ora fortemente
danneggiate.
Afferma Rusconi in “L’apocalisse e
noi”: “Dobbiamo investire nuove
energie di conoscenza, di
tecnologie ma anche di solidarismo,
non genericamente umanitario, ma
politicamente qualificato”.
Lo stoicismo falso e corrotto
nell’affrontare le catastrofi non è più
ammissibile: ogni disgrazia naturale
dovrebbe essere occasione per un
esame di coscienza e per cercare
di agire con più lealtà e solidarismo,
sia a livello collettivo come facenti
parte di una nazione, sia a livello
individuale in quanto uomini. Solo
così sarà possibile attenuare il
grande divario tra la fragilità
dell’uomo e la potenza della
Natura.
Maura Malpetti
_____________________________________________________________
Non dimentichiamo la Palestina,
sperando in un futuro migliore
Quando guardiamo la TV,
assistiamo ai crimini più terribili che
possono essere commessi: quelli di
guerra. Purtroppo, pochi istanti
dopo, la nostra mente ha già
dimenticato quelle orribili immagini,
che ci sembrano tratte da un
qualche terribile film splatter o
horror... ma non era un film … era
23
la realtà che vivono tutti i giorni
tante popolazioni, a cominciare da
quelle palestinesi, soprattutto i
poveri civili, bambini sperduti che
hanno perso la madre o il padre,
giovani rimasti senza casa, senza i
propri cari: tutti uccisi da soldati,
che, per obbedire ai comandi
ricevuti, non si fanno scrupoli a
uccidere, versando fiumi di sangue
e lacrime giorno dopo giorno.
Tutto questo succede giornalmente,
ma a quanto pare alcune televisioni
“dimenticano” di fare il loro lavoro:
di dirci cosa veramente succede nel
mondo. Sarà così, ma ognuno fa
quello che gli conviene.
Sono così diverse da noi quelle
povere vittime? O quei Libici.
Oppure quegli Yemeniti o Siriani?
Siamo tutti umani! Certo, crediamo
in fedi diverse, ma siamo pur
sempre tutti uomini! Perché
nessuno ci pensa mai?
Ora la tragedia palestinese appare
in ombra, dimenticata. Proprio
perché urgono le notizie da altre
aree. Ma non scordiamoci che
anche lì si continua a morire, che
per colpa di questa stupida guerra
che dura da decenni migliaia e
migliaia di civili sono morti. Intorno
a tutto questo c’è una specie di
omertà: tutti sanno, ma nessuno
parla per quelle povere vittime.
Nessuno parla dei gruppi di
pressione che durante le elezioni
finanziano uno dei candidati e,
quando questo sale al potere, gli
fanno fare esattamente ciò che
conviene loro. Quand’è che sarà
fermata l’opera di queste lobby?
Tanto sono lontani da me, tanto
non sono io… Ecco i soliti pensieri
egoisti che ci passano per la testa.
Quando si deciderà di smettere di
bombardare e, al posto di mandare
soldati nelle cosiddette missioni di
pace, si invieranno aiuti umanitari
sostanziosi per aiutare questa
povera gente?
Speriamo che le future generazioni
siano più coscienziose, e più
umane in tutti i sensi.
Sara Abdelkamel
24
L’ONIRONAUTICA
Continuiamo in questo numero
l’indagine del mondo dei sogni
iniziata nel numero precedente
____________________________
L'onironautica, anche detta “sogno
lucido” (dall'inglese lucid dream), è
un'esperienza durante la quale si
può prendere coscienza del fatto di
stare sognando. Il sognatore in
questione, detto onironauta, può
quindi, con la pratica, esplorare e
modificare il proprio sogno a
proprio piacimento.
A questo argomento sono
interessate molte persone, tra cui
psicologi, ma non solo, anche gli
occultisti e molti artisti, oltre che le
persone aderenti alla cultura new
age.
L’esperienza del sogno lucido,
come testimonia Stephen LaBerge,
scienziato all'università di Stanford,
non è fine a se stessa, ma può
essere d'aiuto negli ambiti più
disparati, come il problemsolving, lo
sviluppo della creatività, il
rafforzamento dell'autostima, la
capacità di affrontare paure e
inibizioni e, più in generale, il
raggiungimento di un senso di
liberazione e armonia nella propria
vita.
Le persone che hanno
sperimentato tale tecnica la
descrivono come eccitante ed
estremamente realistica. Ma
venendo alla pratica, come capire
se si sta sognando o no?
Come prima cosa è utile ricreare
nel sogno situazioni difficilmente
realizzabili nella realtà.
Successivamente è utile imparare a
ricordare i sogni che ogni notte
facciamo (sì perché ogni notte
sogniamo) cosa che può essere
agevolata tenendo un diario onirico,
dove ad ogni risveglio si annota
l’uno o più sogni che si ricordano. È
25
utile effettuare questa operazione
appena svegli perché molti ricordi
svaniscono nel giro di poche ore.
Il sogno lucido viene descritto come
un'esperienza di notevole qualità
percettiva durante l'attività onirica,
tanto che persone seppur con
problemi fisiologici riescono a
percepire tutto in modo chiaro e
distinto. L'ambientazione varia
spesso. Da qui deriva la distinzione
fra “sogno lucido” e “viaggio
astrale”. Nel caso del viaggio
astrale si percepisce l'ambiente
reale ed
alcuni che
testimoniano
di averne
avuto
esperienza
dicono che si
vive la
sensazione di
distacco
dell'anima dal
corpo; nel caso del sogno lucido ci
si può anche trovare nell'ambiente
circostante, ma più frequentemente
in ambienti surreali.
Altro punto fondamentale per
rendersi conto se si sta sognando è
il cosiddetto “Test della realtà”.Con
questo metodo si cerca di capire se
l’ambiente circostante è reale od
onirico. Va detto che nel momento
in cui un soggetto avverte il bisogno
di effettuare un test di realtà, il
dubbio stesso, se ciò che vede o
sente sia o no reale è di per sé un
test di realtà, infatti quando siamo
svegli non ci chiediamo se siamo in
un sogno.
Tale operazione consiste nella
volontaria ricerca di alcuni dettagli
che contraddistinguano
univocamente il mondo onirico. Può
capitare che i primi tentativi diano
un esito negativo ma con un
numero maggiore di tentativi si
aumenta la possibilità di ottenere
un risultato. In generale, ripetere
meccanicamente un test senza
attenzione è
inutile.
Ecco alcuni
esempi di
azioni che
aiutano a
rendersi
conto di
stare
sognando.
Il salto: nel
mondo dei sogni spesso la forza di
gravità non agisce come nella
realtà: saltare corrisponde il più
delle volte a prendere il volo o
rimanere sospesi a mezz'aria.
La lettura: un test efficace consiste
nel leggere una scritta qualsiasi,
distogliere lo sguardo e poi provare
a rileggerla. Nei sogni spesso le
parole cambiano, non restano le
stesse.
Il controllo dell’ora: nei sogni l'ora
su un orologio digitale non rimane
26
la stessa se la si legge più volte di
seguito. Stranamente questo
fenomeno non si ha con gli orologi
analogici (a lancette). Una
spiegazione potrebbe essere che
per leggere dei numerali lo sforzo
mentale è maggiore (si devono
mettere in serie dei simboli, come
per la lettura), mentre per
interpretare la posizione delle
lancette è sufficiente riconoscere
una forma geometrica, attività
maggiormente legata alla vista.
Il respiro: se si riesce a respirare
chiaramente con il naso pur
essendoselo tappato o se si respira
sott'acqua si sta sognando.
Guardarsi allo specchio: spesso nei
sogni la propria immagine riflessa
allo specchio è deformata o
sostituita con qualcosa d'altro o,
anche, può non apparire. Talvolta
lo specchio è molto sporco e non
specchia affatto.
Spegnere la luce: se in un sogno si
prova a spegnere la luce, anche
forzatamente (distruggendo la
fonte), la luce non si spegne.
“Aprire” nuovi spazi: accendere la
luce in una stanza buia, aprire una
porta, usare un cannocchiale,
sbirciare oltre un muro e via
dicendo, può avere il sorprendente
effetto di mostrare uno spazio
indistinto senza contorni o con
contorni sfocati.
Se il test di realtà dà esito
favorevole si è nel mondo dei
sogni. A questo punto il sognatore,
pur essendo ancora addormentato,
acquisisce la percezione dei sensi
e la lucidità proprie della vita nel
mondo reale e può quindi interagire
con il proprio sogno come se fosse
sveglio, forte dei propri ricordi e
della propria volontà. A questo
punto però è facile risvegliarsi
27
oppure riperdere il controllo di sé e
continuare l'esperienza di sogno
normalmente: la capacità di
controllo di questo labile stato viene
dall'esperienza e dalla pratica.
Arrivare ad eseguire
volontariamente un test di realtà
all'interno di un sogno richiede una
certa pratica di tale tecnica durante
la veglia: nei sogni, infatti, tendiamo
a riprodurre i comportamenti e le
operazioni che siamo più abituati
ad assumere e ad eseguire nel
mondo reale. Molte sono le
tecniche che possono favorire
l’esperienza dei sogni lucidi,
ovviamente alcune più efficaci altre
meno.
Parlando di cinema,un film uscito
recentemente nelle sale parla
proprio di questo affascinante
argomento, ed è “Inception”, film
del 2010 di Christopher Nolan con
Leonardo di Caprio. Altre pellicole
che hanno attinto dall’onironautica
sono “Waking Life”, film del 2001
diretto da Richard Linklater e
“VanillaSky” film con Tom Cruise di
Cameron Crowe.
Per quanto riguarda la letteratura
segnalo il libro “Lucid Dreaming: A
Concise Guide to Awakening in
Your Dreams and in Your Life” di
Stephen LaBerge e “Lucid Dreams
in 30 Days: The Creative Sleep
Program” di Keith Harary e Pamela
Weintraub.
Insomma la possibilità di avere
sogni lucidi è sicuramente
affascinante, e pensare che sia
possibile comandare ciò che ci
accade nel sogno ed interagire con
gli accadimenti in esso è davvero
straordinario, ma come detto non
impossibile. E allora … aspiranti
onironauti al lavoro! Ricordate…
Serve solo un po’ di pratica.
Stefano Tarocco
28
______________________________________________________
Ancora sui misteri della mente…..
______________________________________________________
«Mind over matter», ovvero le
«Che ci piaccia o no, siamo noi la
causa di noi stessi.Nascendo in
questo mondo, cadiamo
nell'illusione dei sensi; crediamo a
ciò che appare. Ignoriamo che
siamo ciechi e sordi. Allora ci
assale la paura e dimentichiamo
che siamo divini, che possiamo
modificare il corso degli eventi,
persino lo Zodiaco» (Giordano
Bruno)
La scienza noetica afferma che
l’intelletto è in grado, come
pensava il filosofo Giordano Bruno,
di influenzare direttamente la
materia; è dunque una nuova
teoria che potrebbe spostare l’asse
degli studi scientifici dalla realtà
osservata al soggetto osservante.
Ma è fantascienza o una
sorprendente realtà ?
Per iniziare ad esplorare il vasto e
misterioso argomento trattato
possiamo partire dal termine
“noetica” derivante dal greco antico
noùs, che significa intelletto, mente.
Noetica può essere dunque
descritta in linea generale come
“ciò che riguarda la mente”, ciò che
si occupa di affrontare i temi relativi
al pensiero e ai suoi legami con il
mondo naturale, riferendosi ad una
coscienza intuitiva, che rende
possibile l'accesso a conoscenze in
modo diretto ed immediato,
oltrepassando i confini dei nostri
cinque sensi e valicando il potere
della ragione.
La scienza noetica è, dunque, uno
studio di frontiera che indaga
l'influenza dell'intelletto sulla
materia stessa, dove l'assunto di
base è che il pensiero sia in grado
29
di esercitare un ascendente sulla
realtà fisica.
Appoggiandosi sui principi della
fisica quantistica e sulle loro
implicazioni, ritenute fondamentali
per la comprensione di tutto il
mondo fisico e degli esseri viventi,
umani compresi, le scienze
noetiche, a differenza dei classici
modelli scientifici, considerano la
coscienza e le capacità
extrasensoriali non come oggetti di
indagine estranei all'ambito
scientifico, ma, al contrario, come
fenomeni indagabili ed osservabili.
Gli “scienziati di frontiera”, a seguito
dei risultati ottenuti dall'analisi della
relazione tra mente e materia,
suggeriscono che la tradizionale
visione di una realtà costituita da
elementi materiali, stabili ed
indipendenti tra loro, offra
spiegazioni insufficienti e ritengono
necessario un cambiamento di
modello scientifico, che promuova
una nuova comprensione del
funzionamento dell’universo.
I primi tra questi scienziati furono
antichi filosofi greci quali
Anassagora e Aristotele, ma fu solo
a partire dal 1973, con la
fondazione dello IONS (Institute of
Noetics Science), che si
raggiunsero i primi risultati concreti.
Il fondatore Edgar Mitchell, dopo
aver partecipato alla missione
Apollo 14 nel 1971, racconta di
essersi imbattuto durante il rientro
in una profonda illuminazione,
assimilabile come conoscenza
intuitiva: dall'interno della navicella,
la Terra che osservava davanti a sé
gli appariva come la parte di un
intero sistema vivente, l'universo,
che formava armonicamente il
“Tutto”.
Con queste premesse, nel 1973
fondò l'Istituto di Scienze Noetiche,
un'organizzazione internazionale no
profit, che, pur avendo sede nel
Nord California, costituisce una
comunità estesa in tutto il mondo,
di cui fanno parte circa 20.000
membri.
30
Gli scienziati del IONS,
mantenendo intatto il rigore delle
scienze naturali, esplorano nuove
forme di conoscenza, alternative a
quelle proposte dai tradizionali
modelli scientifici, indagando
fenomeni che tendenzialmente
vengono trascurati dalla scienza
ufficiale; questo studio include
anche l'intenzione, l'intuizione,
l'attenzione, le percezioni e le
credenze.
L'Istituto, oltre alla ricerca, produce
anche un' intensa attività
informativa, aggiornando
continuamente i suoi membri ed il
pubblico sulle sue scoperte.
L’obbiettivo che persegue è quello
di sostenere l'avanzamento della
scienza che indaga la coscienza e il
potenziale umano al fine di
promuovere una trasformazione
individuale e collettiva che sia
portatrice di una nuova visione del
mondo su scala globale, adottando
tre prospettive che vengono
considerate dagli stessi membri del
IONS come gli aspetti che
costituiscono le basi di una scienza
noetica: la ricerca sul
potenziamento della coscienza
individuale attraverso la
meditazione, lo sviluppo di una
conoscenza collettiva e la
divulgazione del sapere scientifico,
attraverso rigorosi protocolli che
consentono la raccolta di dati
oggettivi sulla fisiologia della
coscienza.
La teoria si basa sulle implicazioni
della fisica quantistica, che
suggeriscono un ruolo attivo della
mente, o coscienza, nel
determinare le sue relazioni con la
realtà.
L'uomo sembra non apparire più
come uno spettatore passivo, ma
come il protagonista attivo e
responsabile del proprio destino.
Gli scienziati quantistici hanno
scoperto che l'atto stesso di
osservare e misurare una particella
subatomica alterava inevitabilmente
la sua conformazione; partendo da
uno stato indeterminato, la
particella, sotto osservazione,
acquisiva uno stato particolare di
esistenza, come se la coscienza
dell'osservatore fosse il ponte per
trasformare un potenziale di
qualcosa in qualcosa di reale.
Circa trent'anni fa, un gruppo di
scienziati noetici partì dalle
scoperte della fisica quantistica, in
particolare da quella appena citata,
per studiarne le implicazioni,
interrogandosi sul potere della
coscienza.
31
L'indagine verteva intorno ad una
questione principale: sapendo che il
solo atto del prestare attenzione
modifica la materia fisica, quali
effetti può avere l'intenzione, e
quindi la volontà di esercitare sulla
materia una qualche influenza?
Partendo dall'assunto che tutta la
materia è energia, recenti ricerche
si sono occupate degli scambi
energetici che costituiscono il
mondo, giungendo alla
dimostrazione del fatto che tutti gli
organismi viventi sono come delle
antenne, che allo stesso tempo
trasmettono e ricevono energia,
quindi anche il
pensiero, le emozioni,
le idee sono energia e
possiedono una
propria vibrazione.
Per comprovare
questa teoria sono
stati eseguiti molteplici
esperimenti: Il fisico
Robert Jahn e la sua
collega Brenda Dunn
dedicarono molti anni allo studio e
alla misurazione del fenomeno
della “micro-psicocinesi”,
verificando l'influenza della mente
su particolari macchine, dette
generatori di eventi casuali (REG),
che rappresentano l'equivalente
informatico del tradizionale lancio
della monetina.
Nella maggior parte di questi
esperimenti, il REG produceva sullo
schermo del computer due
immagini piacevoli, alternandole in
modo casuale.
Ai partecipanti era chiesto in un
primo momento di focalizzarsi su
una delle due immagini, allo scopo
di condizionare la macchina a
produrre con maggior frequenza
quell'immagine rispetto all'altra, e in
un secondo momento era loro
chiesto di non esercitare alcuna
influenza sulla macchina.
I risultati emersi da oltre due milioni
e mezzo di prove, e replicati da
sessantotto sperimentatori,
dimostrano che l'intenzione può
effettivamente influenzare queste
macchine,
condizionandole nella
direzione espressa
mediante la
concentrazione del
pensiero!!!
Molte altre ricerche
condotte sulla
psicocinesi non solo
confermano gli effetti
misurabili
dell'influenza mentale sulla materia,
ma rilevano anche che questi effetti
si manifestano indipendentemente
sia dal tempo sia dallo spazio,
superando la distanza tra chi
formula l'intenzione e l'oggetto.
Notevoli sono anche i risultati
condotti sugli esseri viventi: quelli
eseguiti da Cleve Backster sulle
piante offrono un esempio molto
efficacie della rete invisibile che
collega tutti gli organismi viventi.
32
Backster, considerato in
America il più grande
esperto in macchine della
verità, collaboratore della
CIA, annaffiando le piante
del suo ufficio fu spinto dalla
curiosità di quantificare il
tempo impiegato dall'acqua per
risalire dalla radice alle foglie; ideò
allora un esperimento che
prevedeva l'inserimento della foglia
tra i due sensori della macchina
della verità, affinché si potesse
misurare la resistenza della foglia
mentre la pianta veniva annaffiata.
Backster dovette però imbattersi in
uno strano effetto: il tracciato
impresso sulla carta del poligrafo
era simile a quello che in un test
della verità avrebbe indicato una
reazione di stress.
Ipotizzò che se avesse minacciato il
benessere della pianta, ad esempio
bruciando la sua foglia, avrebbe
potuto innescare una reazione di
allarme. L'effetto sorprendente fu
che nel momento stesso in cui
pensò di bruciare la pianta, il
tracciato rilevò una reazione di
intenso allarme.
Accendendo un fiammifero nelle
vicinanze della foglia provocò una
reazione ancora più intensa, che
tornò ad uno stato di quiete solo
dopo che la potenziale “arma” fu
deposta.
Replicò la procedura su altre piante,
aumentando la sensibilità della
macchina della verità. I risultati di
queste prove potevano suggerire
che le piante e gli altri organismi
viventi presenti nell'ambiente
avessero stabilito un legame di
reciproco scambio di informazioni.
Questo effetto sorprendente
lasciava dedurre che gli organismi
viventi avessero stabilito una
sintonia e potessero in questo
modo trasmettere telepaticamente
informazioni sui rispettivi stati e su
eventuali condizioni di pericolo.
Gli esperimenti condotti da
Backster possiedono dei problemi
metodologici, come quello della
difficoltà di replicare i risultati e
quindi dell'impossibilità di
generalizzarli; ciononostante il suo
contributo è stato molto
determinante nelle ricerche
seguenti.
Molto intriganti sono anche i risultati
degli esperimenti condotti
sull’influenza a distanza: Elisabeth
33
Targ, nel 1999, guidò due studi
sulla guarigione a distanza,
reclutando un gruppo di quaranta
guaritori esperti sparsi in tutti gli
Stati Uniti, ai quali fu chiesto di
inviare l'energia di guarigione a
pazienti affetti da AIDS in fase
avanzata. Il gruppo di pazienti era
omogeneo per stadio della malattia,
numero di linfociti T e presenza di
patologie correlate all'AIDS.
Per rendere l'esperimento il più
possibile corrispondente ai criteri di
scientificità, Targ ideò un formato a
doppio cieco: a ciascun guaritore
sarebbe stato assegnato
settimanalmente un paziente
diverso; in questo modo ciascun
paziente avrebbe ricevuto l'energia
inviata a turno da tutti i guaritori del
gruppo.
Il guaritore avrebbe inviato la sua
intenzione di salute per il paziente
un'ora al giorno per sei giorni, con
dei periodi di riposo predeterminati.
I due studi condotti con queste
modalità rivelarono significativi
miglioramenti di salute nel gruppo
di pazienti reclutato: rispetto al
gruppo di controllo, i pazienti a cui
fu inviata l'intenzione di guarigione
evidenziarono una significativa
diminuzione della quantità di
malattie correlate all'AIDS ed una
minore richiesta di ricoveri
ospedalieri.
Per comprendere il modo in cui
l'energia viene trasmessa dalla
mente dei guaritori, alcuni scienziati
decisero di indagare le
caratteristiche dell’energia da loro
emanata; rivelarono che si
verificava un forte ed improvviso
aumento di energia elettrostatica ed
una magnetica, che ne consentiva il
trasferimento.
Si scoprì inoltre che l'allenamento
all'utilizzo di questa energia
costituiva un fattore determinante,
capace di spiegare la differenza tra
gli effetti dell'intenzione inviata da
guaritori esperti e gli effetti
dell'intenzione emessa da persone
ordinarie.
Nonostante le scienze noetiche
siano tutt’oggi un territorio del tutto
inesplorato, gli stupefacenti risultati
stanno portando molti scienziati,
“pionieri” di queste scienze, a
scoperte inverosimili e sconvolgenti,
capaci di cambiare la prospettiva
con cui guardiamo il mondo, a
dimostrazione che quando si crede
di aver raggiunto la conoscenza
quasi completa dell’universo in cui
viviamo, una nuova scoperta ci
avverte che ci stavamo sbagliando.
Marco Brusoni
34
Tutto, ma proprio tutto, sulla
Coca-Cola o non Coca-Cola?
Ovvio! Cosa c’è di meglio insieme ad
una buona pizza o ad un panino
farcito con tutto ciò che c’è in frigo?
Frizzante e allegra la Coca-Cola è
diventata un rito sacro nelle cene con
gli amici (specie per chi non può o non
beve alcoolici) e bevanda di culto nei
fast food.
Il colore scuro e il retrogusto un po’
dolce della bevanda è dato dalla
presenza del caramello mentre
l’effetto eccitante è dato dalla caffeina
contenuta negli estratti di foglie di
coca. Ciò non vuol dire che vi
drogherete per aver bevuto 10 mila
lattine di Coca-Cola dato che le foglie
di questa pianta sono coltivate
legalmente(!) in Perù e
successivamente private del
componente allucinogeno. L’aroma
che si ottiene è chiamato “7X” ovvero
“aroma numero 7”.
Oltre allo zucchero (presente in
quantità inimmaginabili, circa 12
cucchiaini in una lattina) e alla
“cocaina”, che inizialmente si credeva
avere effetti benefici, nella Coca-
Cola sono contenuti anche estratti di
noci di cola, una pianta tropicale.
Frutto di grande fantasia devo dire,
nasce la famosissima e amatissima
Coca-Cola.
Mal di testa? Bevi Coca-Cola!
Altroché Momentdol!
La Coca-Cola all’inizio era un farmaco
per il mal di testa e inventato da
Pemberton, un farmacista statunitense
nel 1886 ad Atlanta.
In origine la bevanda voleva essere
una variazione del “vino di coca”,
cioè vino mischiato a foglie di coca,
ma non ebbe molto successo e, a
peggiorare le cose, ci fu l’introduzione
del proibizionismo che portò
l’inventore, a sviluppare una versione
analcolica della bevanda che era
destinata a curare emicranie ed
alleviare l’affaticamento.
Nonostante il suo futuro “splendente,
la Coca-Cola ebbe un’infanzia difficile
e turbolenta. Il farmacista vendette la
formula per 550 dollari a causa dei
debiti che aveva accumulato.
Durante gli anni Venti, invece, la
Coca-Cola scoprì il suo roseo futuro
trasformandosi in un business di
enormi dimensioni.
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Le conquiste della Coca-Cola al
tempo della Guerra
La Coca-Cola si posizionò sul campo
di battaglia durante la Seconda guerra
mondiale insieme ai soldati americani
incominciando ad essere fornire gratis
ai combattenti. In questo modo la
compagnia che la produceva ebbe la
possibilità di stanziare numerosi
impianti di imbottigliamento nelle
località oltremare al fine di assicurare
la bevanda all’esercito americano.
Poi, alla fine della guerra i soldati
continuarono a bere Coca-Cola ed
essa ottenne una
grandissima
popolarità.
Ma, in Germania
e nei territori
occupati, le cose
andavano
diversamente dato che era difficile
spedire il concentrato della Coca-Cola.
Questo portò all’invenzione della
Fanta, una “semplice” aranciata.
Logo e pubblicità
Il logo fu creato utilizzando
semplicemente il carattere Spencerian
Script, molto utilizzato a tempo negli
Stati Uniti. Una leggenda
metropolitana a sfavore dell’azienda
dice che, osservando la scritta allo
specchio, si possa leggere “No a
Maometto, no alla Mecca”, ma
essendo stato ideato molto tempo
prima del boom della sua diffusione,
oltretutto inaspettata, ciò non può
essere considerato vero.
Nel 1986 la Coca-Cola si fa un’enorme
regalo per il suo 100° compleanno: sul
fianco di una montagna in Cile, fa
realizzare il suo logo alto 30 metri e
lungo 120 con
70.000 bottiglie.
Logo che ne
manifesta la
potenza e la
diffusione a
livello mondiale.
Non vorrei
essere in chi si è
bevuto le 70 mila bottiglie!
Verso l’inizio del 1900 però, la
bevanda si era già messa in luce
grazie alle numerose pubblicità in cui
essa appariva in compagnia delle
“Coca-Cola Girls”, pin-up attraenti e
seminude che incrementarono la
vendita nel dopoguerra soprattutto da
parte del sesso maschile.
Con il boom della Coca-Cola negli
anni Venti iniziò anche il collezionismo
di lattine e bottigliette, tra cui la
collezione Contour, ispirata alle curve
anatomiche dell’attrice Mae West che
indossava l’hobble skirt, un particolare
abito aderente.
Oltre alle pin-up, nel periodo natalizio
la pubblicità della bevanda vide
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comparire Babbo Natale, utilizzato
come testimonial a partire dal 1931.
Fortunato lui che ha la scorta di Coca-
Cola tutti gli anni e non si fa le code al
Tosano…
Non solo Cola
Vi sono 400 marchi offerti e diffusi in
più di 200 paesi da Coca-Cola. Oltre
alla Coca-Cola Zero, alla Light
(Coca-Cola Light Caffeine-Free
presente dal 1983) e alla Burn, vi sono
un’infinità di varianti: dalla Coca-Cola
alla ciliegia a quella al limone, da
quella aromatizzata al Lime a quella
con la vaniglia, dalla C2 alla "Diet
Coca-Cola Sweetened with Splenda”,
dalla “Coca-Cola Blāk” alla “Coca-Cola
Black Cherry Vanilla”, le più recenti.
Tutte con la variante “dietetica”.
Inoltre era stata ideata la Tab, che
voleva essere una bibita gasata
dietetica che, con nella variante
tedesca, divenne la Sprite, “Fanta
chiara al limone”.
La Coca-Cola è la regina delle
bevande analcoliche più vendute in
tutto il mondo ad eccezione del Medio
Oriente, in cui detiene solo il 25% del
mercato contro il 75 della Pepsi.
Non solo un buon sapore, c’è altro
e non fa bene!
Fra gli ingredienti della Coca-Cola,
oltre alla caffeina e quantità
elevatissime di zucchero, come già
detto, nelle versioni dietetiche viene
utilizzato come dolcificante
l’aspartame, sostanza che alcuni studi
ritengono tossica e cancerogena.
Questa sostanza, insieme all’ acido
fosforico, contenuto nelle Coca-Cola
in una concentrazione del 325mg/l,
provoca danni al sistema nervoso e
all’apparato digerente.
Oltre a tutto ciò si dice che possa
creare dipendenza, dubbio a cui la
The Coca-Cola Company non ha
risposto attenendosi al segreto
industriale. Riguardo allo zucchero, la
compagna dice che la quantità è
paragonabile e quella dei succhi di
frutta e altre bevande.
Conclusione
Una lattina di Coca-Cola fa sempre
piacere, ma, dato il fatto che non è
molto salutare come tutte le bibite
gasate dello stesso tipo, è
decisamente meglio una birra (ma
una sola mi raccomando) per chi se lo
può permettere!
Isabella Cassisa
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RACCONTO
Il calore di quell'abbraccioIl vento le accarezzava i lunghi
capelli, il caos nella sua mente
sembrava potersi calmare nel
guardare quella profondità che
separava i suoi piedi a penzoloni
dal suolo. Quel muro dell’antico
forte medioevale accoglieva il suo
fragile corpo,
ne sosteneva il
peso in
equilibrio sul
precipizio,
separandolo
dalla morte
cinquanta metri
più giù. I suoi
occhi spenti
guardavano
fissi l’orizzonte,
accarezzando il contorno della vita,
senza trovar qualcosa che le
appartenesse ancora.
Gli ultimi raggi aranciati sparirono
inghiottiti dalle colline, lasciando la
malinconica notte avanzare sulla
città già illuminata dai deboli
lampioni. Come svegliata da un
intenso sogno, il sopraggiungere
del buio la distrasse dai suoi
pensieri: lenta mise i piedi su una
panchina accanto alla muraglia,
dopo aver volto l’ennesimo sguardo
verso il profondo vuoto da cui solo
quegli ampi mattoni la separavano,
e in silenzio se ne allontanò,
immaginandosi il rumore soffocato
che avrebbe potuto generare il suo
corpo cadendo al suolo,
abbandonato da quell'altezza.
Tornando a
casa non
fece la solita
strada: quella
sera fu
stranamente
attratta dalla
curiosità di
rivedere il
teatro della
città.
Camminando
nel freddo dell’imbrunire provò ad
immaginare che sentimenti
avrebbero prevalso nel rivisitare
quel luogo vitale del suo passato, di
cui aveva evitato lo spettro del
ricordo per lungo tempo.
Arrivata dinnanzi all’ingresso la
nostalgia le solcò il viso,
scaldandole la ferita gelida
nell’anima: ogni attimo vissuto su
quel palcoscenico le tornò alla
mente, placando il caos dei
sentimenti ostili verso quel luogo, e
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in quella solitudine ebbe
l’inaspettato coraggio di varcarne
l’atrio.
Il profumo dell’arte le invase i
polmoni non appena scese lungo le
gradinate della platea, e con
religioso silenzio si sedette su una
di quelle poltroncine rosse che per
anni aveva visto dalla scena. Le
luci spente e il sipario chiuso le
fecero tornare alla mente i momenti
in cui la recitazione le scorreva
nelle vene facendole sembrar
possibile respirare l’essenza della
danza in ogni gesto; quelli erano gli
anni in cui viveva ancora la grande
commedia della vita, sfamandosi
delle interpretazioni tragiche sul
palcoscenico, scritte da artisti morti
decenni prima.
Lo scorrere dei ricordi si interruppe
con lo svanire di quel profondo
silenzio: “Mi permetto di consigliarti
di far chiarezza dentro di te,
altrimenti rischi di perdere contatto
con la realtà”, ascoltò quella calda
voce colmare la sala, senza voltarsi.
Respirò profondamente e quasi
sussurrando, disse: “Perdere
contatto con la realtà? Ciò che la
gente definisce reale, a parer mio
non può aver significato universale
e assoluto: ogni giorno mi interrogo
su cosa si possa definire tale, e
ponendomi questo quesito mi
allontano sempre più dalla
risposta. La maggioranza
di noi è dotata di cinque
sensi per cogliere il mondo
che ci circonda, la sua
bellezza, i suoi profumi, le
musiche della natura, ma
ogni persona rielabora
nella propria mente queste
informazioni in modo
diverso. Se nel cogliere le
manifestazioni oggettive
del mondo troviamo così tante
differenze da un individuo ad un
altro, come possiamo credere che
ci sia una realtà assoluta?”.
Pronunciando questa domanda si
voltò, sorridendo debolmente, verso
quella calda voce che aveva
riconosciuto immediatamente,
nonostante fossero passati alcuni
anni dall’ultima volta che ne aveva
udito la melodia. “Non sei cambiata
affatto. Hai sempre guardato il
mondo in modo diverso, andando
oltre la semplice osservazione,
esplorandone l’essenza, ponendoti
dubbi apparentemente senza
alcuna logica. Non sei mai riuscita
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ad accontentarti delle definizioni
date per spiegare qualsiasi cosa,
ma troppo “strette” per la tua
sensibilità. Non ti è mai bastato
pensare che il mondo sia come
appare ai nostri occhi.”
Lei lo interruppe, continuando con
voce soffocata: “Ho sempre voluto
scoprire il significato di ogni cosa.
In un secondo distruggevo ogni
certezza che veniva dal passato, e
oltrepassavo la superficialità con
cui troppo spesso si guarda il
mondo. Volevo capire cosa
significasse per me davvero la
realtà, ma questa voglia di indagare
il mondo e il senso della vita non fa
più parte di me. Se ne è andata
quel giorno, lasciando spazio alla
consapevolezza che nulla ha uno
scopo: ogni cosa è semplicemente
insensata confusione.”
L’uomo le si sedette accanto,
parlando con voce premurosa:
“Erano anni che non ti vedevo da
queste parti. Dovresti tornare a
recitare. Per tornare a vivere.
Perché la tua vita è qui: dietro quel
sipario, su quel palco. La sua morte
è stata un dolore per tutti. Eravate
una coppia bellissima, sia quando
danzavate o recitavate insieme
sulla scena che nella vita. Ha
lottato contro il cancro fino all’ultimo
respiro, perché amava vivere, e
amava farlo accanto a te, sul
palcoscenico, nelle serate al bar
con me e gli altri ricordando
l’infanzia condivisa. Sono passati
sette anni, e da allora è come se io
recitassi per mantenere in vita il
ricordo della passione che metteva
nel teatro. Ogni volta che salgo sul
palco, lo sento accanto a me, come
se potesse rivivere attraverso i miei
gesti e gli applausi del pubblico.”
Lei ascoltò queste parole in silenzio,
un brivido le scosse l’anima,
spezzando il fragile equilibrio dietro
cui per anni aveva segregato le
lacrime di quel dolore: senza alcun
rumore scesero lente; e calde le
graffiarono la maschera apatica
indossata anni prima per impedire a
chiunque di comprendere la sua
sofferenza disarmante. “Con lui
sono morta anch’io. I miei sogni, le
mie certezze, qualsiasi possibile
modo di vivere si sono annullati
nell’attimo in cui se ne è andato.
Non riesco a trovare nulla del
concetto di vita che avevo prima
della sua malattia: qualsiasi cosa
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mi pare semplicemente senza
alcun senso. Ripenso a tutto, e mi
rendo conto come sia difficile
dimenticare alcuni attimi. Solo ora
capisco che non importa quanto
tempo si è speso respirando la vita
di un’altra persona, ma ciò che
grava nei ricordi è l’intensità di quei
momenti. Forse ciò che fa più male
è non aver potuto respirare a pieni
polmoni la sua vita, non aver
assaggiato il sapore della sua
vecchiaia, non esser stata accanto
a lui quella notte in cui se ne è
andato.”
Asciugandole una calda lacrima
scivolata fin sul
mento, lui le rispose
con spontanea
dolcezza: “Prima di
ogni spettacolo
torno su quel ponte,
per far coccolare i
miei pensieri dal
vento, per ricordare
quando andavamo
insieme a pescare. Mi siedo lungo
la riva del fiume, e guardo il sole
tramontare, andarsene senza fretta
dall’altra parte del mondo coi suoi
raggi. Avvolto dalla luce aranciata,
tutte le infinite ore trascorse su
quella riva mi ricordano ciò che
eravamo, mi tornano in mente quei
momenti. Il cielo cambia le sue
sfumature. E io lo vedo danzare,
sull'orizzonte rosato, come un
grande equilibrista. A volte lo sento
ridere tra le battute di una
commedia di Plauto, o recitare una
tragedia di Shakespeare. E mentre
il sole sembra volermi dire addio
almeno per quella notte, sento quel
calore nelle mie vene, il suo amore
per il teatro, volenteroso di
accompagnarmi sulla scena per
l'ennesima volta”.
Dandole un bacio sulla fronte si
alzò, e allontanandosi concluse:
“Vorrei semplicemente che tu
capissi quanto hai da dare ancora
alla vita, al teatro e a noi che ti
amiamo, aspettando di respirare di
nuovo l’incanto della tua recitazione,
per veder rivivere
lui e ciò che
eravate in ogni
tuo gesto. Spero
di rivederti presto
su quel palco.”
Passarono alcuni
giorni da
quell'incontro, e
lei ogni sera tornò
al forte medievale per assaporare
la dolcezza del tramonto. Qualcosa
però era cambiato, nel guardare
l'orizzonte poteva scorgere
qualcosa di migliore, una ritrovata,
seppur pacata, serenità. Finché il
vento inaspettatamente le riportò il
caldo profumo di quell'uomo tanto
amato. Chiuse gli occhi, e
sorridendo ne respirò la dolcezza.
In un attimo tutto le tornò alla
mente, la melodia della sua risata,
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la positività nell'affrontare la vita,
l'energia che trasmetteva al suo
pubblico. E l'unica cosa che
avrebbe voluto in quell'istante era
sentire di nuovo il calore della sua
pelle in un abbraccio. Riaprendo gli
occhi, si accorse che il sole era già
calato oltre l'orizzonte, lasciando
dietro di sé un cielo passionale, in
cui l'arancione acceso si
confondeva con le sfumature più
rosse. Immobile dinnanzi a quello
spettacolo mozzafiato, avrebbe
desiderato poterlo vedere danzare
lungo l'orizzonte, sentire l'energia di
quella visione, ma il sole,
spegnendosi, rese tutto tenebra in
poco tempo.
Quella sera, andando verso casa,
sentì il bisogno di tornare al teatro,
come pochi giorni prima. Con
decisione varcò l'atrio, ma non si
diresse verso la platea, bensì dietro
le quinte. Il silenzio regnava,
creando un'atmosfera quasi
surreale, impregnata di dolcissimi
ricordi. Con cautela salì i gradini di
legno, togliendosi le scarpe per
impedire che il rumore dei propri
passi interrompesse l'immobilità di
quell’istante. Le luci erano spente,
e nel buio rimase sola a
contemplare la sala vuota, silente,
per assaporare l'eco degli applausi
divenuti ormai un lontano ricordo.
Accarezzando il pesante velluto
rosso, tornò limpido il ricordo di
quei momenti in cui avrebbe voluto
che quel sipario rimanesse
immobile, mentre crudelmente
calava, segnando la fine di una
scena, o di un’opera che lei
avrebbe desiderato continuare a
recitare in eterno.
La luce soffusa, proveniente
dall'atrio le permise di scorgere una
sedia al centro del palcoscenico.
Avvicinandosi incuriosita, vide che
c'erano un abito bianco ed un
biglietto. Lo lesse, sorridendo si
spogliò, e indossò il vestito leggero.
Improvvisamente una melodia
riempì la sala, la dolcezza di quella
musica la sorprese danzare con
delicatezza, accompagnandola in
ogni suo gesto. Quel candido velo
che copriva il suo corpo,
accarezzandone i movimenti lenti, a
tratti ne svelava la calda pelle. La
delicata seta scivolò denudandola
da ogni pensiero, i capelli sciolti
giocavano divertiti col suo collo
volenteroso di passione, e senza
alcuna logica si abbandonò
danzando a quella melodia priva di
42
razionalità. Il dolce sapore delle
rose cadute nelle scene della
propria vita tornò a sfiorarle le
labbra, la mente in un istante
riassaporò quella calda sensualità,
in cui la passione con lui diveniva
un’improvvisazione mozzafiato,
mancante nel copione originario. Il
silenzio del lento appassire di quei
petali sovrastò la
musica nella sala,
spegnendone la
melodia, e quel
brivido le ripercorse
la schiena
annullando il suo
respiro affannoso.
Inebriata dal
profumo di quei
tiepidi sospiri,
chiuse gli occhi per
ritrovare il tepore di
quelle labbra che le
scaldavano il seno,
e dolcemente si abbandonò al
ricordo di quella carnalità, che
strappandole l’anima con un brivido,
l’accarezzava tremante.
Stremata dalla potenza di tale
ricordo si accasciò a terra,
grondante di passione, il sangue le
scorreva bollente nelle vene, le
pupille dilatate da quell’
allucinogeno naturale trovarono nel
vuoto la sua immagine sfocata.
Focalizzando lo sguardo su di essa
le tornarono alla mente quelle
scenografie in cui trovava conforto
nelle parole che lui le sussurrava,
asciugandole il viso bagnato da
lacrime capaci di togliere il respiro
agli spettatori per la loro tragicità. Il
pubblico li guardava consumare
quel dramma, taciturno, come se la
paura di interrompere quel dolore
sul palcoscenico
potesse annullare
qualsiasi altro
rumore al di fuori
dei loro strazianti
silenzi.
Le mani tremanti
affannosamente si
sforzarono di
afferrare il profilo
nell’aria dinanzi a
lei, lente tornarono
al suo petto, ma
improvvisamente
risentì quel calore,
che solo i suoi abbracci sapevano
donarle. Chiusa in quella morsa
rimase al centro del palco, con le
braccia strette attorno al proprio
corpo, e in quell'istante lo sentì
rivivere dentro di sé, come mai
prima di allora dalla sua morte.
Subito capì che la sua anima non
aveva mai abbandonato quel
teatro, nell'attesa di poter danzare
di nuovo con lei.
Maura Malpetti
43
RACCONTO
The TWINS Capitolo 2: A Londra
Dopo l’annuncio della Signora
Petterson, i ragazzi sono decisi ad
iniziare la ricerca. Ma devono
ancora conoscere la nuova ragazza
inglese. Finalmente nel pomeriggio
sono chiamati nella hall e la Sigora
Petterson dice loro: ” Zoey, Max,
Anna e Megan vi presento Sabrina
la vostra collega”. Da dietro le spalle
della signora esce una ragazza
bionda vestita con una gonna rosa e
un fiocco a forma di cuore .
Sabrina disse: “Ciao ragazzi” e loro
in coro risposero ”Ciao”. Zoey
rimase perplessa: quella ragazza le
assomigliava molto e notò che Max
non riusciva più a toglierle gli occhi
di dosso.
Finalmente la ricerca cominciò …
Due giorni dopo …
Era sera, i ragazzi andarono a
dormire e Zoey si diresse alla
camera di Sabrina, bussò e entrò,
Sabrina e Zoey incominciarono a
parlare della loro vita fino a quando
Sabrina disse: ”Io ho uno strana
appendice sul lato sinistro della
pancia” e Zoey rispose: ”Pure io, ma
su quello destro!” Le due rimasero
attonite: troppe cose coincidevano:
erano nate nella stessa data, una
era orfana e l’altra viveva solo con
la madre perché suo padre era
morto, e poi quella cicatrice e quella
somiglianza: il tutto portava al fatto
che fossero gemelle.
Decisero di mantenere il segreto
agli amici e di indagare.
Quando Zoey lasciò la camera di
Sabrina e aprì la porta della propria,
vide Max che l’aspettava e disse
sbigottita: ”Che ci fai qui?” Lui
rispose “Ehm…” Diventò rosso, si
alzò, la prese tra le braccia e le
sussurrò: ”Mi piaci.” Poi se ne
scappò via.
La notte per entrambi passò in un
turbine di emozioni: malinconia,
rabbia, amore… Nessuno sapeva
cosa era successo tra i due,
sarebbe stato il loro piccolo segreto.
Capitolo 3: Scoperti
Erano passati oramai 15 giorni dalla
scoperta di Zoey e Max di essersi
44
innamorati; un giorno mentre
uscivano dalla camera di Max
baciandosi, Anna li vide e disse:
“Ah,sì, avevo ragione. lo sapevo! E
adesso?” I due rimasero esterrefatti,
poi, presa dal panico, Zoey diede
un pugno ad Anna la quale cadde a
terra priva di sensi.
Arrivò la signora Petterson che
chiese: ”Che è successo?” I due
risposero in coro:
“Eh…Beh… E’
rimasta colpita
dalla porta mentre
uscivamo dalla
camera”.
Mentre la
Petterson si
occupava di Anna,
i due parlottarono: “Anna ci ha
scoperti e quando rinviene che
facciamo? Lo sai che non ci può
essere una relazione tra noi perché
tu piaci alla mia migliore amica, a
Megan.“ Max era sconvolto, non
voleva far del male a Megan ma
nemmeno rinunciare alla storia con
Zoey.
Zoey ebbe un’idea:”So chi ci può
aiutare, ma in cambio devi
promettere di mantenere il nostro
segreto!” Lui rispose: “Lo Prometto”.
La Sera passò velocemente.
Capitolo 4: L’omicidio
L’indomani Zoey portò Max da
Sabrina e le due gli raccontarono il
fatto che erano gemelle. ”Ah… Ora
capisco tutto”, disse Max, “Ma come
può aiutarci Sabrina?” Zoey parlò:
“Allora Sabrina, vorrei che ci
aiutassi ad uccidere Anna, perché
sennò al ritorno potrebbe dire a
Megan che noi stiamo insieme ed i
miei genitori che lavorano per il
padre di Megan potrebbero essere
licenziati e dovremmo ritornare a
casa nostra.”
Max esclamò: ”No!
Non voglio
abbandonarti né
ora né in futuro;
ora che ti ho
trovata!” A queste
dolci parole Zoey
lo prese tra le
braccia e tutto divenne triste.
Sabrina disse: ”Ragazzi allora il mio
piano è questo: stasera andiamo in
ospedale con la scusa di dover
vedere Anna, quando entriamo
penserò ad inserire nella flebo un
acido che la farà morire
velocemente senza che se ne
accorga,le faremo un po’ di
compagnia e poi, come se nulla
fosse, ce ne torneremo qui,
d’accordo??!”
I due ragazzi annuirono.
Alla sera si diressero presso
l’ospedale. Sabrina aveva dentro la
borsa una siringa con l’acido pronta
per essere usata. I tre entrarono,
chiusero la porta e quando Anna (la
45
grande amica di Megan) li vide fece
per cacciare un urlo; allora Max le
chiuse la bocca; inserirono nella
flebo l’acido e fecero finta di
conversare per 20 minuti circa.
Uscirono dall’ospedale e tornarono
nel palazzo. L’indomani sarebbero
tornati in Italia e Anna sarebbe
morta. Sabrina disse:”E quindi voi
potrete tornare a scuola stando
assieme; e per il nostro problema
Zoey? Sai, io dovrò
rimanere qui a Londra:
oramai ci vivo.”
Zoey le disse: ”No, tu
tornerai con noi in
Italia costi quel che
costi, parleremo con
mia madre e vedremo
di formare una famiglia
con il mio padre
adottivo; così non sarai
più sola.
Capitolo 5:Il ritorno in Italia.
L’indomani, quando tutti i ragazzi
arrivarono nell’atrio con le valigie
pronte, la Sig Petterson disse con
un tono pieno di dolore: ”Ragazzi,
ho da comunicarvi che Anna, in
seguito ad un arresto cardiaco è
deceduta. Dovrete tornare in Italia
accompagnati da questo immenso
dolore. Vi prego di andare sul
pulmino per imbarcarvi”.
Tutti salirono in silenzio. E in
silenzio arrivarono all’aeroporto e
tornarono in Italia. All’arrivo quando
la madre di Zoey la vide, corse
verso di lei per abbracciarla, poi
però vide un’altra ragazza che le
somigliava moltissimo…. Quasi
paralizzata dall’emozione, disse:
“Tu! Tu sei la figlia che mi hanno
portato via alla sua nascita!”.
Zoey le disse che si erano
incontrate a Londra e che voleva
che facesse parte della sua famiglia.
E così avvenne.
In quanto agli altri, Max e
Sabrina decisero di dire
a Megan della loro
relazione, approfittando
del fatto che Megan era
come stordita dalla
morte di Anna.
Poi andarono sulla
spiaggia. Il sole stava
calando quando i due si
presero tra le braccia e si diedero
un lungo bacio.
Giorgia Ghirardini
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Parole immagini parole di Alice Papotti
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Senza parole di Maura Malpetti
49
Giorgia Ghirardini
Pensieri visivi
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Zoologi x Caso Alla ricerca degli esseri viventi più strambi e meno conosciuti del nostro pianeta!
Il Daubentonia Madagascariensis Non fatevi spaventare dal il nome, lui per gli
amici è l’Aye-Aye. È uno dei più strani animali
presenti sulla faccia della terra e, nonostante
assomigli ad un alieno, appartiene alla famiglia
dei Primates provenienti dal Madagascar.
Scoperto per la prima volta nel 1775, l’ aye-aye
ha un corpo lungo fino a 80-90 centimetri e il
suo peso varia dai 2 ai 4 kg. Questo animale
trascorre il giorno riposando appollaiato dentro al nido che si fabbrica
all’interno di un tronco d’albero. Esce poco prima del tramonto alla ricerca di
cibo e rientra nella sua tana prima che faccia giorno.
E’ un animale onnivoro che si ciba di vermi, insetti, larve ed erba. Per quanto
riguarda la riproduzione, la femmina partorisce un solo cucciolo che allatta
con le mammelle poste, anche se può sembrare strano, nella zona inguinale.
Purtroppo questo strano animaletto è all' interno delle 100 specie di
mammiferi a rischio di estinzione.
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Il Dumbo Octopus Questo strano animaletto appartiene alla famiglia
dei Grimpoteuthis, ed è un mollusco di circa 20
centimetri che abita nelle acque oceaniche a 3000-
4000 metri di profondità. Il suo piccolo corpicino è
di consistenza semigelatinosa e si muove
similmente al nostro amico Pesce Blob (di cui
abbiamo parlato nel numero precedente),
oscillando cullato dalle onde dell’ oceano, alla
ricerca di lumache, vermi e tutto ciò che da lui
possa essere mangiato.
Il dumbo octopus non ha stagioni preferenziali per la riproduzione, tutto è
nelle mani della natura, difatti essa avviene tramite uova che la femmina
porta dentro sé, persino con diversi livelli di sviluppo dell’embrione. Questo
particolare polipetto ha la particolarità di possedere due escrescenze nella
parte superore del corpo simili a orecchie giganti; ed è proprio da ciò che
deriva il suo nome, in onore di Dumbo il famosissimo elefantino Disney!
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Il Granchio Yeti Il suo vero nome scientifico è Kiwa Hirsuta, ed è stato
scoperto nel 2005 ad un abissale profondità di circa
2200 metri nell' oceano, pacifico vicino all’ isola di
Pasqua. L’aspetto dello yeti marino sembra appunto
un incrocio fra un’aragosta e un granchio, ed è
completamente cieco: infatti sembra che riesca ad
orientarsi servendosi solamente delle setole poste
sulle sue chele.
E' stato anche ipotizzato che questi lunghi peli
possano anche servire per "coltivare" alcuni batteri di
cui il nostro crostaceo potrebbe nutrirsi. In alternativa
ai batteri il granchio yeti, per guadagnarsi un pasto
più succulento, sarebbe disposto perfino a
combattere con granchi rivali per assicurarsi un pezzo di gustosissimo
gamberetto!
di Valentina Monteleone e Nicolò Gavioli
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L’origine del mondo nei miti di alcune civiltà Tutte le religioni, antiche o contemporanee, mostrano, nella narrazione della
creazione del mondo, elementi simili: in questo articolo vi parleremo della
genesi nelle culture azteca, egizia, maya, greca e apache.
Genesi Azteca
Per gli aztechi, il tempo si divide in cinque età: ciascuna di esse termina con
la distruzione del sole e col fallimento
della divinità a cui era affidato il compito di
reggerlo, così il compito passa ad un’altra
divinità.
La prima era è l’Età dei Quattro Giaguari:
in essa questi ultimi divorano qualunque
cosa sulla Terra e, dopo aver divorato il
Sole, muoiono; così facendo termina la
prima era.
La seconda età è quella “dei Quattro
Venti”: in questa gli uomini si tramutano in
scimmie, e l’intero mondo è distrutto da innumerevoli uragani; la divinità
reggente in questa età è il noto Quetzalcoatl.
La terza età è chiamata: “delle Piogge”; in questo periodo infatti, la Terra è
distrutta da continue piogge di fuoco, e solo i volatili riescono a sfuggire a
morte certa.
La penultima età, la quarta, è l’Età delle Acque: a causa di un’enorme
alluvione il genere umano viene tramutato in esseri marini come pesci e
anfibi; solo un uomo ed una donna sopravvivono, ma vengono trasformati in
cani in modo da non lasciare superstiti.
Quetzalcoatl salva però il genere umano
scendendo nel regno dei morti, dove, con
il proprio sangue, bagna le ossa dei
defunti, ridando loro la vita.
La quinta età è l’Età dei Terremoti:
l’ultima, contemporanea all’arrivo dei
conquistadores, dove la Terra avrebbe
dovuto collassare a causa di intense
scosse sismiche; inoltre sarebbe dovuta emergere dalle tenebre una tribù di
dee per annientare l’umanità, così da mettere fine alla quinta età.
55
Genesi Maya
In origine esistevano solo il cielo e il
mare, quindi il dio creatore Tepeu e il
dio formatore Gucumatz decisero di
formare la terra ed il sole, i boschi e le
montagne; successivamente diedero
vita agli animali, e infine crearono
l’uomo. Lo fecero di fango, ma videro
che non aveva forza; lo fecero di legno,
ma non aveva né anima né intelligenza.
Si avvicinarono a loro un gatto, un
coyote, un pappagallo ed un corvo, e diedero loro una pannocchia di mais; le
due divinità ne macinarono i chicchi ed impastarono la farina ottenuta con
l’acqua di mare e la diedero all’uomo: così l’uomo era forte e intelligente, e
cantava le lodi per i due dei che gli avevano dato la vita.
Genesi Egizia
In origine esisteva solo il mare, ma da un uovo apparso
nelle acque nacque Ra, il Sole. Egli generò quattro figli, e
due di essi diedero vita a Iside, Osiride, Seth e Nefti.
Osiride privò Ra del suo potere sul mondo, ma venne
ucciso da suo fratello Seth.
Iside, moglie di Osiride, lo riportò in vita grazie all’aiuto di
Anubi; Osiride divenne re dei morti mentre Horus, figlio di
quest’ultimo e di sua sorella Iside, sconfisse Seth,
diventando così re della Terra (da questo mito derivano le
Enneadi, gruppi di nove divinità, e le triadi, formate da
padre, madre e figlio).
Genesi Greca
In principio c’era solo il Caos, che racchiudeva cielo,
mare, terra. Esso generò divinità come il Fato, la
Discordia e la Concordia, il Giorno e la Notte, l’Amore,
ma soprattutto Urano, il cielo e Gea, la terra. Questi
ultimi generarono i Ciclopi, gli Ecantochiri e i dodici
Titani. Urano però temeva i suoi figli, così li rinchiuse nel
Tartaro; ma Gea indusse i figli a ribellarsi, e diede a
Cronos, il più giovane, una falce, con cui egli uccise il
56
padre.
Cronos aveva paura che i suoi fratelli potessero
rubargli il trono, quindi rimandò i Ciclopi e gli
Ecantochiri nel Tartaro. Poiché Cronos temeva per
il suo trono, ogni volta che lui e sua moglie Rea
avevano un figlio lui lo mangiava per evitare che
di essere spodestato in futuro.
Rea però salvò il figlio più giovane Zeus che,
diventato adulto, fece ingoiare al padre un farmaco,
così che egli potesse vomitare i figli divorati in
precedenza; infine Zeus lo sconfisse grazie
all’aiuto dei Ciclopi, liberati nuovamente, e alla fine
della battaglia imprigionò i Titani nel Tartaro. Dopodiché si formò un nuovo
Pantheon composto da dodici divinità definite Olimpi, in quanto residenti
sull’Olimpo, tra cui Atena, Ermes, Efesto, Apollo.
Genesi Apache
In principio tutto era buio, non
esisteva niente. Emerse dal buio un
disco sottile, al cui interno sedeva il
Creatore; egli creò altri tre dei e in
una piccola pallina di fango creò la
terra, i fenomeni celesti, i venti e una
tarantola, creata col sudore di tutte e
quattro le divinità.
Il Creatore ordinò al vento di entrare
nella palla di fango e farla esplodere,
ma la tarantola legò quattro fili di diversi colori (nero verso est, blu verso sud,
giallo verso ovest, bianco verso nord) alla sfera e li tirò fino a farle
raggiungere le dimensioni della Terra oggi, ma era una Terra piana, priva di
alberi o rilievi, così il Creatore creò tutti gli esseri viventi e le bellezze della
Terra.
Debora Leto
57
Kuki Gallmann
Sognavo l’Africa Sogni, emozioni,
amicizia, amore sono
gli ingredienti principali
utilizzati dalla
Gallmann in questo
suo libro.
L’autrice è nata a
Treviso nel 1943, ma il
suo racconto ci narra il
periodo in cui inizia la
sua “vera” vita,
quando nel 1972 si
trasferisce in Kenya
con il marito Paolo e il
figlio Emanuele.
L’Africa è sempre stata per Kuki un
sogno che ha avuto origine sin
nella sua infanzia. E’ in Kenya che
vivrà avventure ed esperienze
straordinarie e vedrà paesaggi a dir
poco meravigliosi; ed è sempre in
Kenya che affronterà il momento
più difficile della sua vita: dopo le
morti improvvise del marito e del
figlio distanziate di soli 3 anni, Kuki
si ritroverà sola a crescere Sveva,
la bambina data alla luce pochi
mesi dopo la morte di Paolo.
Sarà la sua stessa passione ad
aiutarla a superare i momenti bui, in
memoria della sua famiglia e grazie
anche a molti amici
disponibili che si
pongono al suo fianco,
nel 1984 Kuki riesce a
fondare la Gallmann
Memorial Foundation,
un’organizzazione che
ha lo scopo di
salvaguardare
l’ambiente e gli animali.
Dopo questo primo
grande successo, essa
darà via ad altre
diverse iniziative
scientifiche e
umanitarie, realizzando il suo
sogno di diventare una
professionista ambientale.
Questo è un libro caratterizzato da
forti riflessioni e incantevoli
descrizioni, scritto con un
linguaggio molto scorrevole, che
coinvolge profondamente il lettore.
Tra le righe risalta la vena poetica
dell’autrice, di cui chiunque
riuscirebbe a cogliere la passione
che essa ci vuole trasmettere.
Alice Papotti
58
Alessandro Vacca
Alessandro Vacca, conosciuto
anche semplicemente come Vacca,
è un rapper italiano, membro della
crew milanese Voodoo Smokers
Familia.
Nato a Cagliari ma cresciuto a
Milano nel quartiere Quarto
Oggiaro, Vacca inizia a conoscere
la cultura hip hop all'incirca nel
1993. Dieci anni dopo, nel 2003, la
maturazione artistica lo porta alla
pubblicazione dell'EP Mr. Cartoon,
composto dall'omonimo brano, da
Disgustibus e da Non mollo e
caratterizzato da un'influenza della
musica giamaicana. Sono evidenti,
nelle produzioni le contaminazioni
musicali dei Casabrasa, collettivo di
DJ con cui Vacca si esibisce nei
live, caratterizzate da strumentali
elettroniche e suoni innovativi; la
rappata è conseguentemente
portata a sposarsi meglio alla
dancehall ed al reggae.
Le collaborazioni nel disco sono di
tutto rispetto: tra gli altri Soul
Reever, Jake La Furia, Maxi B e
Ska, Mastermaind, Jack The
Smoker, Kuno. In passato Vacca
ha collaborato con il rapper Fabri
Fibra per il suo inserimento a
Milano, e nel 2006 ha stretto con lo
stesso una collaborazione
coincidente all'uscita dell'album
Tradimento. Vacca diventa il suo
braccio destro nei live e nei video,
apparendo spesso in televisione e
aumentando così la sua fama. Nel
settembre 2006 esce il singolo "Chi
sbaglia paga". Il 1 giugno 2007
esce "La colpa", singolo estratto
dall'album in uscita, dal titolo Faccio
quello che voglio, pubblicato da
EMI Records. Il 7 ottobre 2007
esce "Mille problemi" secondo
singolo estratto, mentre il terzo "E
se bevo" uscirà il 3 febbraio 2008.
Il 28 febbraio 2008 vede la luce un
nuovo mixtape, Poco di Buono,
anticipato dal singolo "Vita da Re".
L’album è formato da 15 tracce, tra
le quali la famosa "Accalappianani"
e "Oggi Vorresti". Il 27 ottobre 2008
esce il singolo Cartoni & Pop-Corn
in collaborazione con Daniele Vit. Il
59
31 gennaio vede la luce un nuovo
mixtape, Don't Say Nothing.
Per un periodo di circa due mesi,
Vacca si trasferisce in Jamaica,
precisamente a Kingston. Vive
un'esperienza positiva, soprattutto
a livello musicale, collaborando
anche con alcuni artisti locali.
Nel mese di giugno 2009 sono
pubblicati tre nuovi pezzi, il primo è
No Love / Un Altro Momento, due
canzoni in un'unica traccia, il
secondo, Vieni Qua e il terzo,
Infinito Monito.
Nel settembre/ottobre 2009, c’è
l'uscita del suo secondo disco
ufficiale major, curato e prodotto dal
noto producer italiano Big Fish.
Dopo una lunga serie di canzoni
pubblicate sul suo MySpace (fra cui
una serie di brani di dissing contro
Inoki, che lo aveva insultato
durante un concerto a Cagliari), il
18 maggio 2010 esce il terzo disco
ufficiale di Vacca, intitolato Sporco,
che ha riscosso un buon successo
commerciale raggiungendo
l'undicesima posizione della
classifica italiana.
L'artista ha reso noto che il 24
maggio uscirà il suo prossimo disco
ufficiale intitolato Pelleossa,
accompagnato da un libro
autobiografico dallo stesso nome.
Alessandro Guariglia
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Per ora noi la chiameremo Felicità Le Luci della Centrale Elettrica
Dopo il gran parlare e i premi della
critica (tra cui il Tenco) tornano "Le
luci della centrale elettrica".
Vasco Brondi, ovvero il chitarrista,
cantante e unico componente, nel
2008 entrò a far parte della scena
musicale alternativa col disco di
debutto "Canzoni da spiaggia
deturpata". Pochi mesi fa, dopo
tanti live e dopo tanti complimenti, il
giovanissimo artista ferrarese svela
il titolo del secondo album: “Per ora
60
noi la chiameremo felicità”,
spiegando: <C'è una frase di Leo
Ferrè che mi ha
colpito, La
disperazione è una
forma superiore di
critica, per ora noi la
chiameremo felicità.
Ecco...il titolo arriva da
lì".>
Brondi prosegue
descrivendo
l'atmosfera generale dell'ultimo cd:
<Le canzoni parlano di lavori neri,
di licenziamenti di metalmeccanici,
di cristi fosforescenti, di tramonti tra
le antenne, di guerre fredde, di
errori di fabbricazione, dei tuoi
miracoli economici, di martedì
magri e di lunedì difettosi, di amori
e di respingerti in mare, insomma
delle solite cose. C'è questa
orchestra minima, di
quattro persone in una
stanza, di archi negli
amplificatori, di
chitarre distorte, di
organi con il delay, di
acustiche pesanti e di
parole nei megafoni".>
Sembra un discorso
senza senso,
probabilmente per molti lo sarà, ma
chi apprezza Vasco Brondi da un
po' di tempo saprà esattamente
carpire dai suoi nuovi testi tutta la
rabbia e, insieme, la delusione che
vuole esprimere.
Edoardo Nodari
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Dylan Dog - Il film
L'investigatore
dell'incubo Dylan Dog,
personaggio
immaginario del
celeberrimo fumetto di
Dylan Dog,
accompagnato dal fido
assistente Marcus, si
ritrova nel mezzo di una
lotta per il controllo del
territorio di New Orleans
tra un antico clan di
vampiri e un
altrettanto ancestrale
branco di lupi
mannari. In questa
incresciosa
situazione, avrà
anche il tempo di
innamorarsi della
bella Elizabeth. Al film
è stato cambiato il
nome: da Dylan Dog
Dead of Night a Dylan
61
Dog - Il film.
Personalmente ho notato che il film,
pur essendo fatto bene, non c’entra
granché col fumetto. Cercando su
internet, ho trovato svariati
commenti che ne criticano proprio
la diversità dal fumetto con un voto
complessivo che si aggira sul 6
scarso.
Marco Rebecchi
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Sucker Punch
Torna Zack Snyder e tira fuori un
film capolavoro paragonabile agli
altri suoi stupendi film come L'alba
dei morti viventi, 300, Watchman, il
reboot di Superman e Il regno di
Ga' Hoole.
Sucker Punch racconta la storia di
una ragazza di nome Babydoll che
negli anni Cinquanta viene
rinchiusa dal patrigno in un
manicomio con l'intenzione di farla
lobotomizzare di lì a cinque anni:
per sfuggire a quel
luogo orribile,
Babydoll si
rifugerà in un
mondo di fantasia
dal quale inizierà a
pianificare
l’evasione per
sfuggire al proprio
destino.
Producono la
Cruel & Unusual di
Snyder e consorte con un budget di
100 milioni di dollari, distribuisce la
Warner Bros, uscita in questo
marzo 2011.
Snyder si sta occupando anche del
film animato Guardians of
Ga’Hoole, tratto dalla serie fantasy
di libri per ragazzi di Kathryn Lasky.
Marco Rebecchi
62
Diamo un’occhiata alla situazione
in Champions League
Dopo gli ottavi, ecco gli incontri dei quarti di Champions League 2010/2011: Real Madrid - Tottenham Barcellona - Shakhtar Donetsk Chelsea - Manchester Utd Inter - Schalke 04
Anche quest’anno all’Inter è capitata una partita facile sulla carta, e, in caso di vittoria, si scontrerebbe con la più forte tra le due inglesi Chelsea e Manchester United. A Barcellona e a Real Madrid sono capitate rispettivamente Shakhtar Donetsk e Tottenham; dunque molto probabilmente in semifinale si giocherà un
“classico”, ovvero Real - Barcellona, che in aprile si sfideranno anche in Liga e in Coppa del Re. Le partite di andata si giocano il 5 e il 6 aprile, quelle di ritorno il 12 e il 13 aprile. Il 5 aprile si affronteranno Real Madrid e
Tottenham, cioè le vincenti dei gironi G e A,
mentre l’Inter, seconda del gruppo A, affronterà la
prima del gruppo B, cioè lo Shalke 04.
Il 6 aprile si giocheranno Barcellona – Shaktar
Donetsk (le prime dei gironi H e D) e il derby
inglese Chelsea – Manchester United,
rispettivamente prime dei gruppi F e C.
I ritorni si giocheranno 12 e 13 aprile e la finale
sarà a Wembley in Inghilterra il 28 maggio.
A questo punto auguri a tutte le squadre e che
vinca la migliore!
Riccardo Bruno
63
U.S.A: Svagonati Unicamente Assurdi!
Il vostro cacciatore di curiosità era
un po' a secco quando, dopo aver
pascolato sul web, ha trovato una
quantità incredibile di assurdità: le
leggi più pazze degli USA; ma non
solo: perché in coda c'è la risposta
del resto del mondo! Leggete con
attenzione e... BUON
DIVERTIMENTO!!!!
In Alabama, è illegale per un
guidatore essere bendato mentre
manovra un veicolo.
In Alaska è ancora contro la legge
guardare un alce da un aereo e a
Fairbanks (Alaska) è illegale offrire
birra ad un alce; inoltre la legge non
permette agli alci di praticare sesso
nelle strade cittadine.
In Arizona è illegale cacciare
cammelli.
E’ illegale pronunciare male il nome
dello Stato di Arkansas all’interno
dei suoi confini.
In California è contro i regolamenti
lasciare che il telefono squilli più di
nove volte negli uffici statali. È
inoltre illegale condurre più di
duecento pecore in una volta lungo
Hollywood Boulevard; e
amministratori di comunità
emanarono un’ordinanza che
rendeva illegale per chiunque
provare a fermare un bambino che
salta allegramente sopra le pozze
d’acqua.
In Colorado, più precisamente a
Denver, e’ illegale prestare il vostro
aspirapolvere al vicino della porta
accanto mentre a Pueblo e’ illegale
coltivare un dente di leone o
permettergli a di crescere entro i
confini cittadini.
64
In Connecticut e’ illegale
raccogliere molluschi di notte.
Nel Dalaware sono proibite corse
di qualsiasi genere il venerdì santo
e la domenica di Pasqua.
In Florida, se un elefante e’
lasciato legato ad un parchimetro,
deve pagare la sosta come un
qualsiasi veicolo.
In Georgia, ad Atlanta, e’ illegale
legare una giraffa ad un palo
telefonico o ad un lampione.
Nelle Hawaii e’ illegale in un
baraccone di tiro offrire liquore
come premio. Il tiratore, dopo avere
bevuto il premio, potrebbe tornare
indietro e provare di nuovo.
A Pocatello, Idaho, una legge del
1912 sancisce che “E’ vietato
portare armi nascoste, a meno che
le stesse siano esposte alla vista
(sic!)”.
A Chicago, Illinois, e’ illegale
pescare in pigiama, inoltre una
legge vieta di mangiare in un luogo
in fiamme.
In Indiana è vietato assistere ad un
film o ad uno spettacolo teatrale e
viaggiare nei mezzi pubblici prima
che siano passate 4 ore dopo aver
mangiato aglio.
In Iowa, e’ illegale cacciare da un
aereo. Inoltre, a Marshalltown è
vietato ai cavalli mangiare gli idranti
antincendio.
Nessuno puo’ prendere il pesce a
mani nude in Kansas.
Nel Kentucky, per legge, chiunque
stia bevendo, è “sobrio” finché puo’
rimanere in piedi e ad ogni cittadino
è richiesto per legge di fare il bagno
una volta l’anno.
A Waterville, nel Maine, e’ vietato
soffiarsi il naso in pubblico.
A Baltimore, nel Maryland, e’
illegale portare un leone al cinema.
65
Ad Eureka, Nevada, agli uomini
che portano i baffi e’ vietato baciare
le donne.
È illegale rapinare una banca e poi
sparare al cassiere con una pistola
ad acqua, questo nella Louisiana.
Una vecchia ordinanza del
Massachusetts dichiara illegale la
barba a punta, a meno che prima si
paghi una tassa di licenza speciale
per il privilegio di portarla in
pubblico.
A Merryville, Missouri, e’ vietato
alle donne portare bustini perché “il
diritto di ammirare il curvilineo
corpo snello di una giovane donna
non dovrebbe essere negato al
normale, sanguigno maschio
americano”.
A Detroit, Michigan, e’ vietato
attardarsi nell’obitorio cittadino.
Nel Minnesota, la domenica era
legale vendere dolciumi arrotolati
ma erano illegali quelli piatti. Gli
estimatori dei biscotti fecero
abrogare la legge.
In Oxford, Mississippi, e’ illegale
“creare disturbi non necessari”.
A Helena, nel Montana, la legge
vieta ad una donna di ballare su un
tavolo o sul bancone di un saloon a
meno che non abbia almeno tre
libbre e due once (1.4 kg circa) di
abiti.
Nel New Jersey, e’ illegale
mangiare rumorosamente la zuppa.
Ad Omaha, nel Nebraska, e’ contro
la legge radere il torace degli
uomini.
Una legge del New Hampshire
proibisce di tamburellare i vostri
piedi, accennare con la testa o
tenere il tempo in qualsiasi modo in
una taverna, ristorante o coffe-bar.
In anni recenti, nel New Mexico,
sono stati fatti molti sforzi per
legalizzare le corse di cammelli e di
struzzi, ma inutilmente. Queste
66
proposte furono sconfitte, ma la
legislatura ha permesso di
scommettere sulle corse in
bicicletta.
In Tennessee, se si e’ su una
vettura, e’ vietato qualsiasi gioco di
tiro all’infuori di quello alle balene.
Nello Stato di New York è ancora
illegale sparare a una lepre da un
tram.
Nel North Carolina, e’ illegale
vendere cotone la notte. Però è’
legale vendere semi di cotone la
notte.
Nel North Dakota, gruppi
caritatevoli possono tenere giochi
d’azzardo per raccogliere soldi, ma
solo due volte l’anno.
A Clevelnd, Ohio, e’ illegale
cacciare topi senza una licenza di
caccia.
In Oklahoma, le persone che fanno
la “faccia brutta” ai cani possono
essere multate e incarcerate.
Inoltre i cani devono avere una
licenza firmata dal sindaco per
riunirsi in gruppi di tre o piu’, in una
proprieta’ privata.
In Hood River, Oregon, non e’
permesso fare giochi di prestigio
senza licenza.
A Sioux Falls, South Dakota, negli
alberghi ogni stanza deve avere
letti gemelli. Ed i letti devono
essere sempre separati per un
minimo di due piedi quando una
coppia affitta una stanza solo per
una notte. Ed e’ illegale fare
l’amore sul pavimento tra i letti!
Una legge dello Stato della
Pennsylvania proibisce di cantare
nella vasca da bagno.
Una legge della Virginia proibisce
l’uso di vasche da bagno in casa; i
bagni si devono fare nel cortile.
È illegale, in Texas, prendere più di
tre sorsi di birra per volta mentre si
sta in piedi.
Non e’ permesso picchiare le mogli
negli uffici pubblici del South
Carolina.
È’ contro la legge dello Utah
pescare da cavallo.
67
Nel Vermont, le donne devono
avere il permesso scritto dai loro
mariti per portare denti falsi.
Nello Stato di Washington, fino a
poco tempo fa si poteva essere
multati fino a $500 per aver rimosso
o deturpato l’etichetta su un
cuscino.
A Washington D.C la sola
posizione sessuale accettabile è la
“posizione del missionario”.
Qualsiasi altra posizione sessuale
e’ considerata illegale.
Nel West Virginia, nessun
bambino può frequentare la scuola
con il suo alito odorante di “cipolle
selvatiche”.
Una legge del Wisconsin prevede
una multa da $2 a $20 per
chiunque di eta’ inferiore a 17 anni
sia sorpreso a saltare su una
carrozza ferroviaria mentre il treno
e’ in movimento.
Nel Wyoming e’ richiesto che ogni
recluso della scuola di
addestramento dello Stato per
ragazze sia fornito di crinolina e
grembiule.
Ma qual è la risposta del
mondo a tanta assurdità?
Eccola!
A Winnipeg, Canada, e’ illegale
girare nudi in casa se le finestre
sono aperte.
In Iran e’ vietato guardare i genitali
di un cadavere.
Nel Qatar, a Doha, una donna che
viene sorpresa nuda da un uomo si
deve prima coprire la faccia, e poi,
eventualmente, anche il corpo.
A Singapore la gomma da
masticare e’ bandita perché e’ un
mezzo per “rovinare un ambiente
libero da immondizia”. E’ inoltre
vietato il bungee jumping.
In Germania, un cuscino può
essere considerato un’arma
impropria.
In Danimarca, non è illegale
fuggire di prigione. In ogni caso,
quando si viene ricatturati è
necessario scontare il resto della
pena. Inoltre non è illegale fare
pagare il pranzo in una locanda, a
68
meno che la persona che ha
pranzato si dichiari sazia.
In Italia, un uomo che indossa una
gonna può essere arrestato ed è
vietato il mestiere di ciarlatano
(articolo 121 del T.U.P.S. del 18
giugno 1931)
In Inghilterra è vietato vendere la
maggior parte dei beni di domenica.
Dal divieto sono escluse le carote.
In Svizzera, la domenica non si
possono mettere i panni ad
asciugare, né lavare la macchina,
né tagliare l’erba del prato.
In Australia, solo gli elettricisti
qualificati sono autorizzati a
cambiare una lampadina.
In Irlanda, chiunque dichiari di
esercitare magia o incantesimi
viene punito con un anno di
prigione.
In Israele, se si è gestita una
stazione radio illegale per almeno 5
anni, si ottiene la licenza per la
stazione radio, che ha diritto
pertanto di continuare le
trasmissioni.
In Francia è vietato dare ad un
maiale il nome Napoleone.
Matteo Diani
69
REBUS
(4, 6, 5, 3)
O
(6, 2, 8)
P
70
(2, 4, 8, 2, 6, 3, 4)
STRAVA TRAL
(9, 3, 2, 5, 8)
S
N SPA
71
DANTE ENIGMISTA
(per i profe ma non solo…)
Qui si scopre un nuovo talento del grande Alighieri: non solo grande poeta,
ma anche ottimo enigmista. Molti versi della Divina Commedia potrebbero
infatti essere usati come definizioni di un cruciverba. Nella tabella qui sotto
sono indicati 20 versi della Commedia, da usare come definizioni delle parole
indicate sotto. Esempio: il verso INF I-1 : “Nel mezzo di cammin di nostra vita”
si riferisce evidentemente alla parola n. 15: OMBELICO! Per ogni verso
identifica la parola corrispondente, e cancellala dall’elenco.
Le sillabe iniziali delle parole rimanenti, lette nell’ordine, formeranno il
soprannome di un’energica celebre signora del passato.
Definizioni
INF I-1 PUR XXIX-107 PAR XXII-93 PUR XXIX-27 PUR V-110
INF V-47 PAR III-3 INF XXXIII-91 INF I-24 PUR XXVI-23
PUR XXXII-110 INF I-115 PUR VIII-82 INF I-18 INF VIII-63
INF II-52 PAR XX-140 INF XXXIII-127 INF I-84 INF III-18
Parole 1. guida di Venezia 2. giornale 3. occhiali 4. fa diesis 5. motocicletta 6. missile 7. pattinatori 8. negativa
9. alunno indisciplinato 10. calamaio 11. matti 12. mancia al barbiere 13. nudista 14. ingranaggio 15. ombelico 16. manopola della radio
17. periscopio 18. apprendista pasticcere 19. lavatrice 20. fulmine 21. nuvola 22. Mike Tyson 23. gabinetto dentistico
72
QUESITI ENIGMISTICI VARI (a cura di Alice Girelli) 1) Partiamo da un classico:
Probabilmente questo giochino lo hai già fatto, ma
secondo me ti sarà difficile ricordare la soluzione … Chi
non l’avesse già fatto deve “soltanto” riprodurre la figura
senza staccare la matita dal foglio e senza ripassare sui
segmenti già tracciati.
2) Cosa accomuna queste parole?
Questo gioco è stato reso noto da un quiz
televisivo: devi cercare quella parola che
in qualche modo si lega a tutte e altre.
3) Inserisci i segni aritmetici (+ - x /) opportuni in modo che risulti come
indicato:
4 3 6 2 3 1 =10
7 2 3 5 1 =11
4) Le parentele…
Il fratello di mia zia ha un figlio il cui nonno paterno ha un nipote.
Chi è per me questo nipote?
Il nonno del figlio di mia sorella ha una sorella. Chi è per me
questa sorella?
5) “Quarantaquattro gatti in fila per sei col resto di due”, ma in quante file
totali?
6) Una chiocciolina deve salire su un muro alto 10m, se ogni giorno sale di
3m e alla notte addormentandosi scende di 2m in quanti giorni
raggiungerà la cima?
7) Grazie al cielo, ha lavoro. Chi è?
8) Cos’è quella cosa che quando è in casa e piove si bagna ugualmente?
APRILE
GATTO
PALLA
PAGLIACCIO
ROSSO
CICALA
BRICIOLE
ROSSA
VOLANTE
KARMA
73
I fiammiferi
1) I=III-II
2) 2)Si deve formare un tetraedro
Le parentele
3)7
4)No, è morto!
I diltoidi
5)1000 Anni in un Millennio
6)7 Giorni in una Settimana
7) 12 Spigoli in un Cubo
8) 20 Regioni in Italia
Anagrammi
9)Attore,
Beato coi libri
Qual è quel numero…
10)8, è il numero delle lettere
11) DE, iniziale e finale.
QUESITO “INTERNAZIONALE”
Su un volo dell'Air France in servizio sulla rotta Roma-Berlino una brasiliana
sposata con un algerino da' alla luce un bimbo proprio nell'istante in cui
l'aereo sorvola il confine tra Italia e Germania. A che nazionalita' apparterrà il
neonato?
SOLUZIONI DEI GIOCHI DEL NUMERO 26
QUESITI INTELLIGENTI
LA MALEDIZIONE DI FARAONI
Se ci sono sopravvissuti non
vengono sepolti, altrimenti non ci
sono sopravvissuti e dunque non
vengono sepolti lo stesso.
ANAGRAMMI
SALA MENSA
REBUS
MALATO D’AMORE
STARNUTO POTENTE
AVANZI DI GALERA
SABAGLIANDO S’IMPARA
DAI TU LA RISPOSTA GIUSTA
latte detergente
forse la vedova di un falegname?
in una cassa di risparmio
Jovanotti
se hai detto “me” il merlo sei tu
alla shock
ritmi lenti
i mucchi
un agente atmosferico
una grana
un tossico-dipendente
di solitudine
lana di vetro
74
SOLUZIONE DEI GIOCHI DI QUESTO NUMERO
REBUS
CARO TENERO AMORE MIO
COPPIE DI LEPROTTI
LA POCA MINESTRA VA DIVISA TRA LORO
SBIANCARE PER UN FORTE SPAVENTO
DANTE ENIGMISTA
CALAMITY
QUESITI ENIGMISTICI VARI
QUESITO “INTERNAZIONALE”
Non è possibile che un aereo attraversi il confine italo-tedesco, perché Italia e
Germania non sono confinanti; dunque il quesito non si pone nemmeno!
SOLUZIONI
1. 2. PESCE e FORMICA
3. 4-3+6:2x3-1=9
7x2+3-5-1=11
4. Se non sono io è mio cugino
è mia zia
5. Otto file: 7 da 6 e 1 da 2
6. Otto giorni
7. L’astronomo (o il meteorologo)
8. La squadra di calcio!
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E per finire….
Domandacce – battutacce
Una rosa senza spine va a batteria?
Se una navetta spaziale viaggia alla
velocità della luce, i fari funzionano?
In un'automobile in moto, l'aria
all'interno dei pneumatici gira
anch'essa?
Adamo aveva l'ombelico?
Perché Superman si mette gli slip
sopra i pantaloni?
Come mai la Lemonsoda è fatta con
aromi artificiali e nel detersivo per i
piatti trovi vero succo di limone?
Quando producono un nuovo cibo per cani "più gustoso", chi lo ha
assaggiato?
Perché non c'è un alimento per gatti al gusto di topo?
Perché Noè non ha lasciato affogare quelle due zanzare?
Perché le ballerine danzano sempre sulla punta dei piedi? Non sarebbe più
semplice scritturare ballerine più alte?
Voglio comprare un boomerang nuovo. Come faccio a sbarazzarmi di
quello vecchio?
Perché i negozi aperti 24 ore su 24 hanno la serratura?
Come mai per chiudere Windows si deve cliccare su "start"?
Perché le pecore non si restringono quando piove?
Perché "abbreviazione" è una parola cosi lunga?
Qual è il sinonimo di sinonimo?
Come si fa a sapere se una parola nel dizionario è scritta sbagliata?
Se un gatto cade sempre dritto sulle proprie zampe, e una tartina imburrata
cade sempre dalla parte del burro, cosa succede quando si incolla una
tartina imburrata sulla schiena di un gatto e si lancia quest’ultimo dalla
finestra?
Di che colore è un camaleonte quando si guarda nel ghiaccio?
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Perché "separato" si scrive tutto insieme quando "tutto insieme" si scrive
separato?
Le vacche sacre forniscono gli hamburger migliori?
Il dormitorio è un luogo dove dormono bovini adulti?
La ringhiera è una cagna molto feroce?
Se i gatti quando camminano vanno gatton gattoni, i coyote come
camminano?
Anche in bagno il caffè va servito in ... tazza?
Ma un donnaiolo incallito dove li ha i calli?
Quando una donna aspetta un
bambino, se è in ritardo se ne può
andare via?
Se va via la corrente i bambini
possono venire lo stesso alla luce?
Il compito a casa si dà anche
agli studenti sfrattati?
Con uno stipendio da fame si
possono nutrire dei dubbi?
Nelle riunioni di Gabinetto i
ministri fanno gli stronzi?
Perché se Dio è immortale, ha lasciato ben due Testamenti?
Perché i virus, che non hanno sesso, ci fottono così tanto?
Se lavorare fa bene, perché non lo lasciamo fare agli ammalati?
Se Garibaldi è partito da Quarto, chi erano i tre partiti prima di lui?
Perché si chiama sala-parto se ha solo nuovi arrivi?
Se la museruola si mette sul muso dove si mette la cazzuola?
Lo stitico quando muore va in Purgatorio?
Ma in una banca del seme, cosa danno di interessi?
Il formaggio con le pere è femmina? O si droga?
Visto che la luce viaggia più veloce del suono, sarà per questo che molte
persone appaiono brillanti finché non le si sente parlare?
Se son rose fioriranno... ma se sono cachi?
Quelli che attaccano i cartelli "Chi tocca muore" muoiono tutti?
Se la Fabbrica Italiana Automobili Torino si chiama FIAT perché la
Federazione Italiana Consorzi Agrari si chiama Federconsorzi?
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