immaginilingue deuropa

Post on 14-Jan-2017

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Il modello di rappresentazione ad albero, normalmente noto col nome tedesco di Stammbaum, adottato in biologia fin da Haeckel, è stato subito (e, con vari ammodernamenti, resta tuttora) il sistema rappresentazionale preferenziale. Si noti comunque come già il primo e più famoso degli Stammbaum linguistici, quello disegnato da August Schleicher per l'indoeuropeo nel 1861 non solo fosse ancora più tempestivo di quello biologico di Haeckel del 1866 (l'Origine della specie era uscita solo nel 1859!) ma era anche meno "ingenuamente" iconico (niente tronchi, fronde e foglie ...) di quello di Haeckel, e pertanto, almeno graficamente, più simile alla nostra idea moderna di mero "grafo arborescente orientato“.

Wellentheorie: il modello ad onde delle lingue indoeuropee secondo Johannes Schmidt, Die Verwantschaftverhältnisse der indogermanischen Sprachen, Weimar, Böhlau, 1872: i mutamenti linguistici si propagano ad onde, seguendo ognuno una propria isoglossa. Questo approccio è conseguente alla raggiunta consapevolezza che le lingue sono sistemi fortemente composti, difficilmente semplificabili in un rapporto genetico lineare; consapevolezza che è nata soprattutto in base agli studi sulla costruzione delle lingue creole da parte del grande linguista Hugo Schuchardt (1842-1927) ed alle esperienze della geografia linguistica di Jules Gilliéron (1854-1926) nata intorno all'atlante linguistico francese.

La scoperta di questa parentela segnò l’inizio della disciplina della glottologia indoeuropea, il cui atto di nascita si suole far coincidere con il celebre discorso sulla cultura indiana di Sir William Jones nel 1786, quando egli additò all’attenzione degli studiosi le affinità esistenti tra il sanscrito, da un lato, e il greco e il latino, dall’altro, avanzando l’ipotesi di una fonte comune da cui sarebbero forse scaturiti anche il gotico, il celtico e il persiano. Merita di esser ricordato l’elogio del sanscrito che egli fece in quella occasione: “The Sanskrit language, whatever may be its antiquity, is of wonderful structure, more perfect than the Greek, more copious than the Latin, and more exquisitely refined that either”.

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