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"Il contributo delle dimensioni della valutazione nel trattamento delle patologie infettive con vaccinazioni”
Bice Previtera, Dirigente medico, ASUR Marche – Area Vasta 2 Ancona Loredana Bruno, Medico - Area Prevenzione e Sanità Pubblica
Antonella D’Adamo, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Maria Elisabetta Di Cosimo, Pediatra di Famiglia Bollate-MI
Bice Previtera, Dirigente medico, ASUR Marche – Area Vasta 2 Ancona Loredana Bruno, Medico - Area Prevenzione e Sanità Pubblica
Antonella D’Adamo, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Maria Elisabetta Di Cosimo, Pediatra di Famiglia Bollate-MI
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0
201
1
2012
*
totaliBCNon tipizzatoAltro
Epidemiologia in Italia: Casi di meningococco 2001-2012*
I casi del 2012 sono aggiornati al 18dic2012 ( e manca l’integrazione della regione Lombardia)
<1 1-4 5-9 10-14 15-24 25-64 >64
Cas
i/100
.000
Casi tipizzati <1 anno (n=7)
B86%
altro14%
B44%C
44%
altro12%
Incidenza meningococco 2012** Dati parziali
Incidenza e distribuzione N. meningitidis nelle diverse fasce di età (dati SIMI 2012*)
Incidenza N.meningitidis nelle diverse fasce di etàDati Simi 2011
<1 1-4 5-9 10-14 15-24 25-64 >64
Casi
/100
.000
3.5
3
2.5
2
1.5
1
0.5
L’incidenza del meningococco nei bambini sotto l’anno di vita è più di 3 volte superiore all’incidenza nei bambini di 1-4 anni di età
CC15.4%15.4%
BB77%77%
nonBnonC
(Tot casi tipizzati <1 anno =13)
Dati SIMI 2011 (tot=152)
4
Clinical - Public - Economic GovernanceQuale Livello di Integrazione?
Controllo Economico
Perfo
rman
ce “Clin
ica”
Elevata
Modesta
Modesta Elevata
Controllo Clinico
Controllo Burocratico
Controllo Manageriale
Performance “Economico- Organizzativa
Contestualizzazione
Il responsabile decisionale operante nel
settore sanitario deve SCEGLIERE, tra
una gamma di alternative possibili,
l’INTERVENTO preventivo, diagnostico
o terapeutico MIGLIORE in termini sia
di BENEFICI ATTESI che di COSTI
Criterio Decisionale
E’ necessario chiedersi se: sia corretto utilizzare le risorse
disponibili per la realizzazione di un programma piuttosto che un altro
l’intervento pianificato porterà un reale miglioramento della qualità della vita o una riduzione della incidenza e/o della mortalità relative ad una patologia d’interesse.
Dimensioni della valutazione e portatori di
interesse
Economica
Impatto etico, organizzativo,
legale, etc
Sociale
Clinica
Pazienti
Manager
Cittadini
Amministratori
Industria
Terzo settore
Politici
Decisori
Clinici
Strumenti
L’esigenza di un CRITERIO DECISIONALE ha incentivato lo sviluppo di alcuni sofisticati STRUMENTI di VALUTAZIONE
Health Technology Assessment (HTA)
“L’Health Technology Assessment è un approccio multidimensionale e multidisciplinare per l’analisi delle implicazioni medico-cliniche, sociali, organizzative, economiche, etiche e legali di una tecnologia attraverso la valutazione di più dimensioni quali l’efficacia, la sicurezza, i costi, l’impatto sociale e organizzativo. L’obiettivo è quello di valutare gli effetti reali e/o potenziali della tecnologia, sia a priori che durante l’intero ciclo di vita, nonché le conseguenze che l’introduzione o l’esclusione di un intervento ha per il sistema sanitario, l’economia e la società.”
A cura di: Direzione generale dei dispositivi medici, del servizio farmaceutico e della sicurezza delle cure – Ministero della salute
La valutazione economicaL’esigenza di un CRITERIO
DECISIONALE ha incentivato lo sviluppo di alcuni sofisticati STRUMENTI di VALUTAZIONE ECONOMICA
Analisi costi-benefici (ACB) Analisi costo-efficacia (ACE) Analisi costo-utilità (ACU)
Nessuna delle tre sostitutiva dell’altra
Metodologia da adottare
Nel campo della valutazione economica, non esiste un GOLD-STANDARD: ogni problema va studiato e va risolto identificando la tecnica di risoluzione OTTIMALE, ossia la metodologia che maggiormente si adatta alla valutazione da eseguire.
Analisi Costo-Efficacia
È una tecnica di analisi completa che permette di confrontare programmi ed interventi sanitari alternativi, che producono conseguenze diverse. È il metodo di valutazione economica maggiormente impiegato nel settore sanitario in quanto prende in considerazione costi e conseguenze dirette collegati agli interventi a confrontoA parità di efficacia è preferita l’alternativa con costo minore o, a parità di costo, l’alternativa con maggiore efficacia.
Analisi Costi-BeneficiL’analisi costi-benefici (ACB) è una tecnica di valutazione utilizzata per prevedere gli effetti
di un progetto, di un programma o di un investimento, verificando se, con la realizzazione dell'intervento, la società ottenga un beneficio o un costo.
LA CBA si utilizza nel momento in cui le scelte devono essere fatte nell’ambito di un ben definito programma valutando, in termini monetari, se i benefici ottenibili superano i costi da sostenere.
La CUA si utilizza nel momento in cui la scelta di un determinato intervento deve essere fatta non solo in funzione dell’obiettivo quantitativo raggiunto ma anche dell’obiettivo qualitativo (misura dell’utilità).
Analisi Costi-utilita’
La CUA permette di confrontare programmi diversi con effetti diversi, facendo ricorso a misure di “utilità”, ad esempio, il QALY, che esprime gli anni di vita pesati con le preferenze che gli individui associano per un anno di vita vissuto in una particolare condizione di salute.
Tra tutti gli interventi preventivi, diagnostici e terapeutici, verrà scelto quello a cui corrisponde il rapporto {COSTI/QALYs} minore.
QALYInterventi sanitari programmati
Uutilità T la sopravvivenza garantita dal trattamento
QALY
Q
C
Il limite di questa applicazione è rappresentato dalla difficoltà di trovare scale di utilità capaci di stimolare un consenso effettivo per le diverse applicazioni
Studiare l’economia non significa cercare di acquisire un insieme di risposte agli interrogativi economici, ma significa imparare a non lasciarsi indurre in errore dagli economisti.
Joan Robinson….La razionalizzazione della spesa sanitaria e gli strumenti di valutazione economica rappresentano l’unico intervento a garanzia della sostenibilità del Sistema Sanitario?
….Vi sono ancora margini di ottimizzazione in ambito organizzativo?
Condizioni necessariecontinuità terapeutica tra ospedale e territoriocollaborazione tra strutture ospedaliere, residenziali e servizi domiciliari territorialipredisposizione di percorsi assistenziali appropriati per tipologie d’interventodefinizione delle responsabilità nel lavoro integratocostituzione di unità valutative integrate
ProposizioniProgettare il “miglior percorso di cura possibile” per il paziente, processo che chiama in causa sia le competenze professionali che quelle organizzativo/gestionali nella ricerca della combinazione ottimale dei fattori essenziali che qualificano l’adeguatezza della risposta in funzione della complessità dei bisogni
Parlare di complessità dei percorsi assistenziali integrati (tra ospedale, territorio e domicilio) equivale a fare un viaggio in una rete di sistemi complessi i cui nodi, fortemente correlati, rappresentano altrettante tappe intermedie per arrivare alla destinazione finale
Le vaccinazioni nello studio del PdF: dalla protezione del singolo alla salute della
collettività
Il Piano Nazionale Vaccini prevede che il Pediatra di Famiglia debba contribuire all’attività vaccinale nell’ambito dei programmi e delle modalità stabilite dalle Regioni, dalle Provincie Autonome e dalle ASL, incentivare la sua formazione nel campo delle vaccinazioni ed essere stimolato a partecipare attivamente alla realizzazione dei programmi vaccinali.
Le vaccinazioni nello studio del PdF: dalla protezione del singolo alla salute della
collettività
• Promozione delle vaccinazioni
• Sorveglianza sulla copertura vaccinale
• Sollecitazione ed invito dei ritardatari
• Catch up dei non vaccinati
• Collaborazione nel raggiungimento e mantenimento di un’adeguata copertura vaccinale
Dalla protezione del singolo ….. ……..alla salute della collettività
Il percorso iniziale
• Volontà di migliorare rapporti PdF e Dip. Prevenzione
• Nascita gruppo di studio PdF + Igienisti• Elaborazione opuscolo Informavaccinazioni• Recepimento indicazioni regionali per
esternalizzazione• Ufficializzazione Commissione Vaccini• Elaborazione Documento Operativo• Elaborazione Accordo Aziendale
Progetto aziendale
• 44 aderenti su 124 Pediatri di Famiglia della ASL Prov.Mi1 x la somministrazione dell’esavalente
• 28 pediatri aderenti su 44 pediatri vaccinatori x la somministrazione dell’MPR
Vaccinazioni eseguite al 31.12.2008 dai PdF della ASL Provincia Mi1
Vaccino esavalent
e
2004
2005 2006 2007 2008
Hexavac/ Infanrix Hexa f
5771 9164 7549 8615 9298
Dati Servizio di Igiene e Profilassi
MPR→ anno 2009:779
Vaccinazione Esavalente eseguita entro i 13 mesi: coorte 2006*
ASL PROV. MI
1
Vaccinazione
Totale Anagrafe vaccinale aziendale
Percentuale
PdF Pentavalente
Esavalente
12441
26402640
0,04%92,46%
SISP PentavalenteEsavalente
236320
73227322
0,31%86,32%
TOTALE 8785 9962 88,19%*Dati aggiornati al 10 ottobre 2008
Vaccinazione Esavalente eseguita entro i 24 mesi: coorte 2006*
ASL PROV.
Mi1
Vaccinazione
Totale Anagrafe vaccinale aziendale
Percentuale
PdF Pentavalente
Esavalente
12611
26402640
0,04%98,90%
SISP PentavalenteEsavalent
e
296954
73227322
0,40%94,97%
TOTALE 9595 9962 96,32%*Dati aggiornati al 10 ottobre 2008
FAQ (Frequently Asked Questions)
• Quali problemi comporta vaccinare?– più attività sui sani separata dall’attività sui malati
• Quali problemi comporta rinviare una vaccinazione?– difficoltà a dare un nuovo appuntamento
• Quanto tempo è necessario per vaccinare?– circa 10 minuti (vaccinazione + registrazione)
• Qual è il rischio di anafilassi post-vaccinazione?– circa 1 caso su 1.000.000 di somministrazioni (3,5 casi per
MPR)
Grazie a tutti per l’attenzione
Autori: Previtera B., Bruno L., D’Adamo A. e Di Cosimo M.E.
Riferimento: biceprevitera@gmail.com
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