fossombrone 22 maggio 2014 cura, prevenzione e riabilitazione di pazienti in misura di sicurezza
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FOSSOMBRONE 22 MAGGIO 2014
CURA, PREVENZIONE E RIABILITAZIONE
DI PAZIENTI IN MISURA DI SICUREZZA
LA PARTECIPAZIONE DEL CONTESTO SOCIALE
I percorsi di cura per la dimissione pazienti in misura di
sicurezza
Franco Scarpa – Psichiatra -Direttore U.O.C.
“Salute in Carcere” USL 11 Regione Toscana Coordinatore Tavolo di Bacino
per la chiusura dell’OPG di Montelupo Fiorentino
ANNO
NORMA COMPETENZE MODIFICATE E TRANSITATE
2008 DPCM 1-4-08 Passaggio competenze in materia di assistenza sanitaria negli II.PP. al Sistema Sanitario Nazionale
Il personale sanitario dal Ministero Giustizia alle USL Attribuzione Direttore non Medico
2009 Accordo di Conferenza Unificata Stato Regioni per applicazione DPCM 1-4-08
Regionalizzazione assegnazioni(Toscana, Liguria, Sardegna, Umbria per Montelupo)Competenza per gli internati “senza fissa dimora”
2011 Accordo di Conferenza Unificata di Stato Regioni del 17 Ottobre tra per applicazione DPCM 1-4-08
Sezioni penitenziarie per detenuti con problemi psichici e figure improprie presenti in OPG
2012 La Legge 09/2012 art. 3 ter Chiusura OPG fissata al 31-03-2013Residenze Sanitarie psichiatriche per ricoverati in OPG e assegnazioni a Casa di Cura e CustodiaFinanziamenti dedicatiTermini tassativi
ANNO NORME COMPETENZE TRANSITATE O MODIFICATE
2012 Ottobre
Decreto del Ministero della Salute 01-10-2012
Stabilisce i requisiti delle Residenza per le Misure di Sicurezza aggiuntivi al DPR de 1997 che è già vigente per le strutture sanitarie
2013Maggio
Decreto Legge 24/2013, convertito in Legge il 22-05-2013,
Proroga la chiusura al 1-4-2014 Individua come prioritario un azione per dimettere i pazienti non pericolosi e potenziare i Servizi per evitare l’invio sia in OPG che nelle future strutture
2013Dicembre
Decreto del Ministero della Salute per attribuire alle Regioni i finanziamenti per l’applicazione della Legge 09/2012, art. 3 ter (180 mln per strutture e 93 mln parte corrente per personale e percorsi di dimissione
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K. Witt, R. Van Dom, S. Fazel Metanalisi su “Risk factors for Violence in Psychosis: sistematic review and Meta-regression Analysis of 110 studies” February 2013,
fattori di rischio dinamici, o modificabili
•comportamento ostile•recente abuso di sostanze e/o di alcol•non aderenza a terapie psicoterapie e alle terapie farmacologiche•elevati punteggi negli indici di uno scarso controllo degli impulsi,
fattori di rischio statici•storia di comportamenti antisociali •presenza in anamnesi di episodi di acting out violenti nei periodi di restrizione
THE MacARTHUR VIOLENCE RISK ASSESSMENT STUDY September 2005
31% soggetti con abuso di sostanze e disturbo psichiatrico18% soggetti con solo un disturbo psichiatricoAvevano commesso almeno un atto di violenza in un anno
Confrontati i tassi di violenza in una zona di Pittsburgh nessuna differenza significativa tra le persone con malattie mentali e altre persone dello stesso quartiere
Conclusioni: I tassi di violenza possono riflettere fattori comuni in un quartiere particolare piuttosto che i sintomi di un disturbo psichiatrico.
The intricate link between violence and mental disorder di Elbogen & Johnson, 2009, condotto su un campione di 34.653 soggetti, adeguato alla popolazione degli Stati Uniti per regione, età, sesso, razza, e l'origine etnica
i fattori di rischio capaci di prevedere il comportamento violento (clinici, storici, contestuali e disposizionali)se gravi disturbi mentali siano determinanti per il futuro comportamento violento;come diversi fattori di rischio possano prevedere diversi tipi di violenza.
Il disturbo mentale, anche severo, da solo non è associabile a futuri atti violenti, i quali sono determinati piuttosto dalla storia individuale della persona, dalla condizione sociale ed economica e da altri fattori contestuali come un divorzio, una separazione o la perdita del lavoro
CONCLUSIONIIl contributo dei disturbi mentali alla violenza nella società è eccezionalmente basso.Le cause del suo gesto non vanno necessariamente cercate nella sua condizione di malattia.
“The association between common mental disorders and violence: to what extent is it influenced by prior victimization, negative life events and low levels of social support ?” Ten Have M, de Graaf R, van Weeghel J, van Dorsselaer S. Utrecht, 2012
Il rischio di commettere atti di violenza aumenta per i pazienti psichiatrici in presenza di fattori come •vittimizzazione•eventi di vita negativi•basso livello di supporto sociale”.
IL DEGRADO DEI LUOGHI DI VITA
LO SBALLO DA SOSTANZE
LA SOLITUDINE ELA DISPERAZIONE
FATTORI DI PROTEZIONE (in casi di conclamato disturbo psichico)
. DIAGNOSI PRECOCE
PRESA IN CARICO IMMEDIATA
ALLEANZA TERAPEUTICA
ADERENZA AL TRATTAMENTO
RETE SOCIAOSSISTENZIALE FAMILIARE
COSA DEVE FARE LA RESIDENZA PER LE PERSONE IN MISURA DI SICUREZZA ?
COSA FANNO I SERVIZI DI SALUTE MENTALE E LE ATTUALI COMUNITA’ O STRUTTURE RESIDENZIALI TERAPEUTICHE ?
PIANO TERAPEUTICO RIABILITATIVO PERSONALIZZATO (PTRP)
Obiettivi dell’intervento
• Aree di intervento nelle seguenti categorie:
Terapia farmacologica
Psicoterapia
Interventi psicoeducativi
Interventi abilitativi e riabilitativi
Interventi di risocializzazione e di rete per
l’inclusione socio-lavorativa
• Indicazione degli operatori coinvolti negli
interventi, ivi compresi, quando presenti, gli
operatori di reti informali e del volontariato
• Indicazione della durata del programma e delle
verifiche periodiche: aggiornamento dell’andamento del
PTRP, con indicazione delle date di verifica.
ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PIANO TERAPEUTICO
RIABILITATIVO PERSONALIZZATO (PTRP)
Il PTRP deve basarsi su una serie di informazioni e
criteri comuni, presenti in una Scheda di PTRP, quali:
• Dati anagrafici, diagnosi clinica e funzionale, con
informazioni sul contesto familiare e sociale
• Motivo dell’invio da parte del CSM, tratto dal Piano
di trattamento individuale (PTI, che viene allegato)
• Osservazione delle problematiche relative a: - area
psicopatologica
- area della cura di sé / ambiente:
- area della competenza relazionale
- area della gestione economica
- area delle abilità sociali
FINALITA’ DEL PIANO TERAPEUTICO RIABILITATIVO
PERSONALIZZATO (PTRP)
L’obiettivo è quello di individuare una risposta
appropriata ai bisogni specifici del paziente
stabilendo una correlazione a due livelli:
- il livello di intervento terapeutico
riabilitativo richiesto: intensità
riabilitativa;
-il livello assistenziale necessario: intensità
assistenziale.
-Definiti interventi necessari al paziente i
quali prevedono durata e prestazioni
appropriate.
Da ciò scaturisce la scelta della tipologia di
struttura residenziale.
Tipologia delle Strutture Residenziali Psichiatriche
Documento strutture residenziali psichiatriche
approvato dal GISM il 25 marzo 2013• Struttura residenziale psichiatrica per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere intensivo (SRP1).
• Struttura residenziale psichiatrica per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere estensivo (SRP2).
SRP1 e SRP2 possono essere articolate su diversi livelli di intensità assistenziale, che configurano differenti sottotipologie.
• Struttura residenziale psichiatrica per interventi socioriabilitativi, con differenti livelli di intensità assistenziale, articolata in tre sottotipologie, con personale sociosanitario presente nelle 24 ore, nelle 12 ore, per fasce orarie (SRP3).
LE REMS-D
Strutture Residenziali Sanitarie per l’Esecuzione della Misura di Sicurezza che esplicano funzioni terapeutico-riabilitative e socio riabilitative in favore di persone affette da disturbi mentali, autori di fatti che costituiscono reato, a cui viene applicata dalla Magistratura la misura di sicurezza del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario e dell'assegnazione a casa di cura e custodia.
La gestione interna di tali strutture è di esclusiva competenza sanitaria.
DUE SPECIFICHE
Per quanto concerne l’attività perimetrale di sicurezza e di vigilanza esterna, che non costituisce competenza del Servizio sanitario nazionale né dell’Amministrazione penitenziaria, l\e Regioni e le Province Autonome, ove necessario, ai sensi dell’articolo 3 ter comma 3, lettera b della legge 17 febbraio 2012, n. 9, attivano specifici accordi con le Prefetture.
Con appositi Accordi tra il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, il Ministero della salute, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, sarà regolamentato lo svolgimento delle funzioni di cui alla legge 26 luglio 1975,n. 354 e al D.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, anche con riferimento agli aspetti della esecuzione della misura di sicurezza e alle forme dei rapporti con la magistratura.
RAPPORTO TRA PROGETTO TERAPEUTICO FINALIZZATO ALLA DIMISSIONE E VALUTAZIONE
PERICOLOSITA’ SOCIALE AI FINI DI
MODIFICA CON LICENZA FINALE ESPERIMENTO
MISURA DI TRASFORMAZIONE IN LIBERTA’ VIGILATA
SICUREZZA
REVOCA DELLA MISURA
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CHIUDE L’OPG ?
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