elaborazione elettronica di gabriele magistrelli ©settembre 2001 1 lalbero che diceva sempre di no...
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elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
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L’ALBEROCHE DICEVA SEMPRE
DI NOObiettivo intermedio: (a cosa serve?)
Scoprire il valore dell’amiciziaContenuto: (perché?)
È bello stare con i compagni click sul bottone verde per ascoltare la sigla
invece per vedere per la storia,
fa click sul pulsante avanti
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Si tratta di un racconto che illustra il valore
dell’ AMICIZIA e dello stare insieme:
non si può vivere da soli, perché la solitudine è come una malattia che consuma a poco a poco (come le térmiti
per l’albero).
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Però l’amicizia richiede l’altruismo: non si può
ESSERE amici e AVERE amici se non si è
disponibili ad accogliere gli altri e ad accettarli.
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Ricostruisci, sul quaderno, alla fine del racconto, la storia dell’ albero. Poi
colora e chiedi all’insegnante se ti fa
imparare il canto
«Viva la gente ! »
Buona visione e buon lavoro.
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Nel mezzo di un fitto bosco, viveva un grande albero.
Questa è la storia dell’albero che diceva
sempre di no!
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Egli sapeva di essere rigoglioso e forte, anzi, credeva di essere l’albero più importante della foresta.
Così…
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come mi sento bene oggi: sono l’albero
più forte del bosco!
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Un giorno, due scoiattoli andavano in cerca di una
casa, quando videro l’albero dall’aspetto così maestoso. Si avvicinarono, ma con loro
grande sorpresa…
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Voi, laggiù!!! Cosa siete
venuti a fare qui?
Vorremmo fare di te la
nostra casa.
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Penso proprio di
no! –Rispose
l’albero- Io non voglio
essere disturbato
da nessuno!
Oh! Non impedircelo! Noi ci comporteremo da
scoiattoli ben educati. E poi le tue foglie verdi e splendenti e i tuoi
rami forti, sarebbero una
casa ideale!I
complimenti non mi
commuovono. E quando dico NO, è
NO!!!
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Così, scoraggiati da una risposta così scortese, gli scoiattoli se ne andarono, certi di non trovare mai più una casa così bella.
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Dopo aver mandato via gli scoiattoli, l’albero pensava di stare in
pace.
Cominciò a sbadigliare, poi si appisolò.
Ahum, che
sonno…
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Ma poco lontano, un orsacchiotto si era messo a guardarlo con aria curiosa.
Perbacco, che albero splendido! Voglio dargli
un’occhiata da vicino, mentre dorme.
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mi pare che che tu abbia le unghie
piuttosto appuntite, mio caro
orsacchiotto!
Proprio ora me ne hai ficcata
una nell’occ
hio!
Mi dispiace tanto.Volevo
solo sapere se negli incavi
dei tuoi rami ci sono le api. Quando penso
alle api e al miele… non bado più a quello che
faccio!
Quello che è certo è che tu hai
dimenticato le buone maniere.
Non ricordo di averti invitato a salire sui miei rami. Io non ho miele da nessuna
parte.
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L’orsacchiotto era ben convinto che l’albero aveva detto il vero! In lui non c’era neanche un pizzico di dolcezza!
Stava cercando di andarsene, quando…
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Se non scendi immediatamente, ti butto giù
io!
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Così dicendo, cominciò a scrollare i rami e a scuotere il
tronco fino a che l’orsacchiotto non
cadde giù.
Finalmente, lo scorse ai suoi piedi…
Bene, amico
orsacchiotto, come
vedi, quando
dico no, è NO!
Ohi!
Ohi!
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Tutto indolenzito, l’orsacchiotto se ne
andò, ma non sapeva spiegarsi come mai l’albero
fosse così orgoglioso.
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L’orsacchiotto si era appena allontanato,
quando arrivò un passero che andò a posarsi proprio sul naso dell’albero.
ciao
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Con grande sorpresa, il
passerotto vide due grandi occhi che lo stavano fissando
severi
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ehm
Con te sul mio naso, amico
uccello, io non posso
respirare!
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Il passerotto, anche se stanco, lo guardò
con aria stupìta.Non ho mai saputo di
essere così pesante, signor albero
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E volò via in un batter d’occhio.
Da quel giorno sembrò che tutti gli animali del
bosco si fossero passati una parola
d’ordine: lasciare solo l’albero che diceva
sempre di NO.
Addio, albero
cattivo!
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Per lungo tempo, infatti, l’albero fu lasciato
completamente solo e non sentì nessun
rumore e non vide nessun animale intorno
a sé.
finalmente in pace!
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Un giorno, all’improvviso, l’albero
sentì uno strano prurito al naso. Un insetto, mai visto
prima, gli camminava su e giù per il lungo
naso.
sento uno
strano prurit
o…
Ehi!!! Si può sapere chi
sei?Non sono sola…
e nessu
no mai
vuole sapere chi siamo
…
Tutti cercano di cacciarci via, ma non è così facile come si pensa!
Noi siamo della
famiglia delle térmiti!
Ebbene, signore
térmiti, se osate
continuare a
camminare su di me,
sarò costretto a scrollarvi
via!
scròllati pure
quanto vuoi! Noi
resteremo qui!
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Allora l’albero raccolse dentro di sé tutte le sue
forze per fare lo scrollone più potente che avesse mai fatto.
La terrà tremò.
La corteccia si screpolò in varie parti…
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L’albero si agitò così tanto da sembrare
moltiplicarsi all’infinito.
Ma neppure una térmite cadde per
terra!
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Per la prima volta l’albero si sentì
incapace.
Per la prima volta non gli riuscì di imporre la
sua volontà.
Le térmiti erano più forti di lui!
Aiutooo!
Aiutooo!
Aiutooo!
Aiutooo!
Aiutooo!
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Se le vedeva dappertutto mentre scavavano dei grossi buchi nei suoi rami.
Si rese conto che tra poco, lui, l’albero più
bello e forte del bosco, sarebbe caduto in
rovina!
Allora cominciò a piangere.
Oh! Se qualcuno
mi aiutasse!Ohi! Ohi!
Cosa farò?
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Ma ecco che da una siepe sbucò fuori un
orsacchiotto; lo stesso che un giorno era stato
trattato male dall’albero.
Se ne ricordava molto bene, ma si avvicinò
ugualmente all’albero per vedere cosa gli fosse
capitato.
ma… cosa
succede?
temo proprio che non sarò più l’albero
di prima: ho le
térmiti!
È un problema serio! Io non so proprio
cosa fare per aiutarti,
ma ho un amico che
non mi dice mai di no
quando ho bisogno di
lui.
Vado a chiamarl
o.
Signor Gufo, sei in casa?
Sì, sono quassù…
Questo sole così forte
mi acceca e non riesco a
vederti bene! Dimmi,
ti ascolt
o.
Conosci l’albero che è in mezzo
alla foresta?
Sì se tu intendi
parlare di quello che
dice sempre di no.
Proprio quello; ora è in difficolt
à.Puoi venir
e?
Certamente!
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Quando il gufo seppe che l’albero aveva le
termiti, disse all’orsacchiotto che non
c’era un minuto da perdere.
Và a chiamare la famiglia del
signor Picchio e tornate presto.
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Anche la famiglia del Picchio conosceva bene
l’albero che diceva sempre di no. Tempo
addietro era stata cacciata via dall’albero in malo modo, ma non
appena seppe della cosa, si mise subito in
volo.
arrivo subito, amici!
Presto, seguite
mi!
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I picchi sapevano molto bene quello che era necessario fare per
allontanare le térmiti e si misero subito all’opera.
Ben presto la foresta risuonò dei tic – tac dei loro laboriosi becchi.
tic!tac! tic!
tic!tac!
tac!tac!
tic!
Guarda come
scappano via!
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L’albero cominciò subito a sentirsi così bene da non crederlo
egli stesso.
Quasi quasi non sentiva neppure il saluto amichevole
dell’orsacchiotto che se ne stava andando.
Orsacchiotto, aspetta
, per favore, aspetta
!
Torna indietro
che voglio dire un
bel grazie a te e a
tutti voi.
Non voglio più essere
l’albero che dice sempre
di no.
Se siete d’accordo, voglio essere il vostro amico.
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Da quel giorno, ogni tanto l’orsacchiotto ritorna dall’albero,
sicuro che gli permetterà di cercare
del miele tra i suoi rami. Molti animali lo
hanno scelto come loro casa e stanno bene tra
i suoi rami.
evviva!
Che bello aver
e tanti amici
!
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