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Dalla lettura della diagnosi alla
costruzione del PDP per una proposta
efficace di personalizzazione
1dott.ssa Caterina Scapin
CONVEGNO PROVINCIALE
“ALUNNI CON BES: INDICAZIONI OPERATIVE
PER PROMUOVERE L’INCLUSIONE SCOLASTICA”
INTERVENTI DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DI CASI SOSPETTI
ATTIVITA’ DI RECUPERO DIDATTICO MIRATO
PERSISTENTI DIFFICOLTA’
COMUNICAZIONE DELLA SCUOLA ALLA FAMIGLIA
DIAGNOSI-DOCUMENTO DI SEGNALAZIONE
COMUNICAZIONE DELLA FAMIGLIA ALLA SCUOLA
PROVVEDIMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI- PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
2dott.ssa Caterina Scapin
A che punto siamo dell’ITER?
DIAGNOSI : CHIAVI DI LETTURA
Normativa di riferimento:
Accordo Stato Regioni del 25 luglio 2012, Consensus Conferences 2010, Delibera Regione Veneto n. 2723 del 24 dicembre 2012
CONTENUTI:
CODICE NOSOGRAFICOPROFILO DI FUNZIONAMENTOTERMINI COMPRENSIBILI E FACILMENTE TRADUCIBILI IN INDICAZIONI OPERATIVE PER LA DIDADATTICA
DIAGNOSI : CHIAVI DI LETTURA
I “Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche”
comprendono:
F81.0 Disturbo specifico delle lettura ( fluenza e
accuratezza) (Dislessia) ( da segnalare la difficoltà di
comprensione)
F81.1 Disturbo specifico dell’ortografia (Disortografia)
F81.2 Disturbo specifico delle abilità aritmetiche
(Discalculia)
F81.3 Disordine misto delle abilità scolastiche. Comorbidità
di disturbo specifico delle abilità aritmetiche e di lettura e/o
ortografia (la parola”specifici” è sottintesa, usato per i
disturbi che soddisfano due o più criteri dei codici F81.2,
F81.0,F81.1.)
F81.8 Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche ( è
incluso il “disturbo evolutivo espressivo della scrittura,
disgrafia in asenza di F82.1)
F82.1 : Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria (
inclusa la disprassia), per i disturbi della grafia.
( da Organizzazione Mondiale della Sanità, codici ICD10
versione 2010, Delibera di Giunta Regione Veneto n.
2723/2012)
Codicinosografici
F81.9 Disordine evolutivo delle abilità scolastiche non meglio
specificato.
Questo codice fa riferimento ai disturbi non specifici
dove sono presenti significative disabilità nell’apprendimento
non dovute a deficit cognitivi, neurologici, sensoriali o ad
inadeguata istruzione scolastica (limitato ai disturbi non
specifici
nei quali c’è una significativa disabilità nell’apprendimento
che
non può essere spiegata soltanto con un ritardo mentale, con
problemi di acutezza visiva o con un’inadeguata istruzione
scolastica)
PARTICOLARITA’
Alcune regioni lo ammettono, il Veneto no
PROFILO DI FUNZIONAMENTO( vanno compilate solo le aree compromesse evidenziando i
punti di forza ed i punti di debolezza)
STATO DEGLI APPRENDIMENTI
•LETTURA•SCRITTURA ( ortografia, espressione scritta, grafia)•COMPRENSIONE DEL TESTO•CALCOLO•METODO DI STUDIO
AREE DI COMPROMISSIONE
•AREA COGNITIVA•AREA LINGUISTICA E METAFONOLOGICA•AREA VISUO-SPAZIALE•AREA MOTORIO-PRASSICA•AREA ATTENTIVA•AREA MNESTICA
SITUAZIONE AFFETTIVO-RELAZIONALEAutostima, motivazione, competenze relazionali con i pari e gli adulti,….
PROPOSTE E SUGGERIMENTI PER L’INTERVENTO IN AMBITO SCOLASTICO
CONTENUTODIAGNOSI
abilità linguistiche: indispensabili per la comprensione e la verifica degliapprendimenti
funzioni esecutive: utili a capire le capacità di pianificare le attività
PRASSIE: perché anche la scuola richiede la capacità di eseguire movimentifinalizzati
ASPETTI PERCETTIVI: perché qualsiasi informazione da apprendere passa primadai canali percettivi
ATTENZIONE: per valutare l’attenzione sostenuta, selettiva, … la distraibilità el’affaticabilità nello svolgimento dei compiti, …
canali sensoriali preferenziali: per conoscere le sue modalità diapprendimento
profilo del quoziente intellettivo (QI): per capire il potenziale diapprendimento
MEMORIA (a lungo termine, breve termine e di lavoro
abilità di lettura, scrittura e calcolo: perché sono le abilità di base di tutti gliapprendimenti
IL VALORE DELLA DISCREPANZA NELLA DIAGNOSI
USO DI TEST STANDARDIZZATI
( sia per QI che altri aspetti di abilità specifiche come la lettura, la comprensione, il calcolo..)
ESCLUSIONE DI CONDIZIONI PARTICOLARI
menomazioni sensoriali e neurologiche, disturbi significativi della sferaemotiva e/o comportamentale
situazioni ambientali di svantaggio socio-culturale( es. bilinguismo)
QUANDO E’ DSA……………
La compromissione dell’abilità specifica deve essere significativa , cioè corrispondere almeno a -2 dsdai valori normativi attesi per l’età o la classe frequentata
Il livello intellettivo deve essere nei limiti di norma, che significa un QI non inferiore a -1ds (equivalente a un valore di 85) rispetto ai valori mediattesi per l’età
QUANDO E’ DIAGNOSI…..
QUANDO LA PRESTAZIONE NEL TEST INTELLETTIVO E’ NELLA MEDIA O POCO AL DI SOTTO
QUANDO LA PRESTAZIONE NELLE PROVE DI LETTURA, COMPITAZIONE ( FUSIONE-SEGMENTAZIONE…) E CALCOLO HA UN VALORE INFERIORE A -2DS RISPETTO AL VALORE MEDIO DELL’ETA’ CORRISPONDENTE
ASSENZA DI ALTRI ELEMENTI DI GRAVITA’ E/O PERVISITA’
Dall’ACCORDO STATO-REGIONI 24 luglio 2012
Rilascio della diagnosi ( art.2) in coerenza con Consensus Conference, deve essere articolata e formalmente chiara. Necessari i codici ICD-10 ( attualmente quelli compresi nella categoria F(81) e la dicitura esplicita.Deve contenere informazioni necessarie per la programmazione educativa e didattica, comprese le difficoltà e misure previste per legge. Evidenziare il profilo di funzionamentoTempi: massimo 6 mesi
Art.1..la diagnosi di DSA deve essere tempestiva e il percorso diagnostico attivato solo dopo la messa in atto, da parte della scuola, degli interventi educativi-didattici e in esito alle procedure di riconoscimento precoce;-Entro il 31 marzo dell’anno scolastico di richiesta;-- per la prima diagnosi non vi è vincolo di tempo perché prodotta al momento della sua formulazione, indipendentemente dal
periodo dell’anno
Aggiornamento diagnosi ( art. 3):-al passaggio da un ciclo scol. All’altro ( e cmq non prima di tre anni dalla precedente);-- ogni volta sia necessario modificare l’applicazione degli strumenti didattici e valutativi;
QUANDO E’ CERTIFICAZIONE…….. ( L.104..)
..se il DISTURBO risultaGRAVE…..
..se vi è una forte compromissione nelle abilità scolastiche
…se vi è la presenza e la pervasività di altri disturbi…( ADHD, disturbi di ansia, disturbo oppositivo-provocatorio…)
dott.ssa Caterina Scapin 14
DIFFICOLTA’ RISCONTRATE INTERVENTO MIRATO MODALITA’ STRUMENTI VALUTAZIONE
GLOBALE
□ PRE-REQUISITI
ESECUTIVI
AZIONI MIRATE DI RECUPERO
( es: tratteggio, percorso grafo-motorio, labirinti, attività psicomotorie, attività manipolative)
1.□ coordinazione oculo-manuale
2.□ orientamento sinistra-destra
3.□ orientamento e occupazione dello spazio
4.□ coordinamento e postura del polso per fluidità e rapidità del gesto esecutivo
5.□ realizzazione delle forme grafiche
□ individuale
□ a coppia-tutor
□ in gruppo
□ giochi
□ materiale strutturato
□ materiale digitale
□ raggiunto
□ raggiunto in parte
□ non raggiunto
□ PRE-REQUISITI
COSTRUTTIVI
AZIONI MIRATE DI RECUPERO
( es: lettura di immagini, domino delle sillabe/parole, scomposizione ritmica di
filastrocche/canzoni/rime..)
1.□ discriminazione della parola dall’immagine che rappresenta
2.□ individuazione della frase edel la sua struttura anche contando le parole che la compongono
3.□ individuazione della parola, anche all’interno della frase
4.□ riconoscimento e produzione di rime
5.□ memorizzazione di rime
6.□ uso di suffissi
7.□ storpiatura di parole ( non-parole)
8.□ esprimere giudizi sulla lunghezza di una frase/parola
□ individuale
□ a coppia-tutor
□ in gruppo
□ giochi fonologici
□ materiale strutturato
□ materiale digitale
OSSERVAZIONI SISTEMATICHE DI RILEVAZIONE PRECOCE E ATTIVITA’ DI RECUPERO MIRATO MOD.BLe Osservazioni Sistematiche di Rilevazione precoce di seguito previste, devono tener conto delle indicazioni didattiche e metodologichecontenute nelle Linee Guida, che prevedono una necessaria e sistematica attività didattica rivolta a tutta la classe, soprattutto per i primi mesi dell’anno scolastico.Inoltre per strumenti di rilevazione si intendono afferenti alla didattica e non all’uso di test specifici di profilo clinico, da somministrare almeno in due momenti dell’anno scolastico (riconducibili indicativamente ai mesi di gennaio-maggio) .
CLASSE 1^ DELLA SCUOLA PRIMARIA ALUNNO _______________________________ _____________ ____ SCUOLA __________________________________________________ APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA ( barrare le voci che interessano)
dott.ssa Caterina Scapin 15
□ LIVELLO PRE-
CONVENZIONALE
AZIONI MIRATE DI RECUPERO
( es: catena di sillabe, domino delle sillabe, tombola sillabe/parole, scambio di fonemi memory,
gioco del supermercato…)
1.□ analisi sonora della parola ( riconoscere la sillaba iniziale in parole diverse, elisione sillabica,…)
2.□ smontare la parola e ricostruirla secondo una sequenza ben definita
3.□ operare modificazioni nelle parole ( sostituzione della sillaba)
4.□ fusione sillabica
5.□ segmentazione sillabica
6.□riconoscimento e raggruppamento di parole
7.□ lunghezza della parola e quantità delle lettere che la compongono
□ individuale
□ a coppia-tutor
□ in gruppo
□ giochi fonologici
□ materiale strutturato
□ materiale digitale
□ raggiunto
□ raggiunto in parte
□ non raggiunto
□ LIVELLO SILLABICO 1. identificazione iniziale/finale/intermedio del fonema
2. lettura/scrittura di bisillabe piane
3. lettura/scrittura di trisillabe piane
4. lettura/scrittura di suoni simili
5. lettura/scrittura di parole ponte
6. lettura/scrittura di parole policonsonantici
7. lettura/scrittura di parole con gruppi consonantici complessi
8. lettura/scrittura di parole con difficoltà ortografiche
9. operare con i suoni onomatopeici
□ individuale
□ a coppia-tutor
□ in gruppo
□ giochi fonologici
□ materiale strutturato
□ materiale digitale
□ raggiunto
□ raggiunto in parte
□ non raggiunto
dott.ssa Caterina Scapin 16
APPRENDIMENTO DELLA MATEMATICA ( barrare le voci che interessano)Si sottolinea e si ricorda quanto contenuto nelle Linee Guida :“ il calcolo a mente è una competenza fondamentale all’evoluzione della cognizione numerica. Esso si basa su strategie di combinazioni di quantità necessarie ai meccanismi di intelligenza numerica. Date queste indicazioni si raccomanda di usare prevalentemente l’uso di strategie di calcolo a mente nella quotidianità scolastica.”Prerequisiti: Corrispondenza uno a uno , Conteggio più uno, meno uno ( ordine stabile); Cardinalità del numero
dott.ssa Caterina Scapin 17
DIFFICOLTA’ RISCONTRATE INTERVENTO MIRATO MODALITA’ STRUMENTI VALUTAZIONE
GLOBALE
□ ABILITA’ DI CALCOLO
ARITMETICO NELLA
COMRENSIONE
AZIONI MIRATE DI RECUPERO
( es: confronto di quantità, comparazione di numeri arabi, corrispondenza nome /simbolo
numero, lettura numeri arabi, dettato di numeri,..)
1.confrontare e ordinare quantità
2.confrontare i numeri quantitativamente
3.ordinare i numeri per valore in ordine crescende e decrescente
4.comprensione dei simboli ( +, -, maggiore, minore, uguale)
5.individuare decine e unità
6.conoscenza del valore posizionale delle cifre
□ individuale
□ a coppia-tutor
□ in gruppo
□ giochi orali
□ materiale strutturato
□ materiale digitale
□ raggiunto
□ raggiunto in parte
□ non raggiunto
□ ABILITA’ DI CALCOLO
ARITMETICO NELLA
PRODUZIONE
AZIONI MIRATE DI RECUPERO
( es: enumerazione avanti e indietro, seriazione, completamento di serienumeri, dettato
di numeri,… )
1.counting
2.riconoscimento di quantità
3.ordinare i numeri in sequenza progressiva e regressiva
4.uso dei simboli ( +, -, maggiore, minore, uguale)
5.operare con decine e unità
6.scrivere i numeri sotto dettatura
7.recupero di fatti numerici e combinazioni
□ individuale
□ a coppia-tutor
□ in gruppo
□ giochi orali
□ materiale strutturato
□ materiale digitale
□ raggiunto
□ raggiunto in parte
□ non raggiunto
□ ABILITA’ NELLE PROCEDURE
DI CALCOLO ARITMETICO
AZIONI MIRATE DI RECUPERO
( es: calcolo a mente, algoritmi di calcolo scritto,…)
1.addizione con calcolo a mente
2.addizione con calcolo scritto
3.sottrazione calcolo a mente sottrazione calcolo scritto
□ individuale
□ a coppia-tutor
□ in gruppo
□ giochi orali
□ materiale strutturato
□ materiale digitale
□ raggiunto
□ raggiunto in parte
□ non raggiunto
Che cos’è il PDP dal punto di vista della scuola?
• PIANO = uno studio (un programma, un progetto o una strategia) che ha lo scopo di predisporre una o più azioni che si sviluppi in tutti i suoi diversi aspetti
• DADATTICO = lo scopo della didattica è duplice: migliorare l’apprendimento anche autonomo dell’alunno in termini di efficacia ed efficienza e migliorare l’efficacia ed efficienza dell’insegnamento del docente
dott.ssa Caterina Scapin 18
dott.ssa Caterina Scapin 19
□ COMPRENSIONE Ha difficoltà in
□ conoscenza lessicale
□ comprensione semantica
□ comprensione d’ascolto
□ ATTENZIONE □ prolungata
□ media
□ alterna
□ tempi ridotti/molto brevi
□ MEMORIA Ha difficoltà in
□ memoria di lavoro
□ memoria a breve termine
□ memoria a lungo termine
□ memoria verbale
□ memoria uditiva
□ memoria visuo-spaziale
□ memoria cinestesica
□ MODI
DELL’APPRENDIMENTO
Ha difficoltà in
□ formulazione di ipotesi
□ procedere per anticipazioni e inferenze
□ operare con il conflitto cognitivo
□ realizzare il monitoraggio e l’autovalutazione del
proprio operare
□ portare a termine il lavoro in tempi adeguati
□ IMPEGNO □ costante
□ alterno
□ superficiale
□ incostante
□ PARTECIPAZIONE- INTERESSE □ vivo
□ discreto
□ limitato ad alcune attività
□ saltuario
□ passivo
□ AUTONOMIA □ efficace in attività adeguate
□ efficace in attività semplici
□ richiede mediazioni
□ va guidato costantemente
□ COMPORTAMENTO □ rispettoso e corretto
□ vivace ma corretto
□ irrequieto
□ oppositivo
□ non corretto, a volte aggressivo
□ RELAZIONE CON PARI □ serena/aperta
□ riservata
□ conflittuale/oppositiva
□ limitata/elitaria
□ isolato
□ RELAZIONE CON ADULTI □ rispettosa
□ timida
□ conflittuale/oppositiva
PROCESSI DI APPRENDIMENTO ( barrare le voci che interessano )Le Osservazioni di seguito elencate contribuiscono a descrivere il profilo globale dell’alunno e a fornire eventuali indicatori di comorbilità.
dott.ssa Caterina Scapin 20
Il presente documento è stato aggiornato nelle seguenti riunioni dell’équipe docenti ( come da verbali nel Registro di Modulo):____________________________ ______________________________ ________________________________
_________________________
Le difficoltà rilevate e le attività programmate sono state comunicate alla famiglia nei seguenti incontri ( come da verbali nel Registro di Modulo):____________________________ ______________________________ ________________________________
_________________________
Luogo/Data__________________________________ Gli Insegnanti di Classe
_____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________
dott.ssa Caterina Scapin 21
CRITERI DI STESURA DELLA GRIGLIA DI OSSERVAZIONE PER L’INDIVIDUAZIONE PRECOCE E MODELLI DI INTERVENTO DI POTENZIAMENTO Nella realizzazione del presente documento sono stati presi in considerazione i seguenti criteri:Necessità di avere in un unico modulo, per ridurre la quantità di modulistica da gestire, il percorso completo e di continuità ( quali sono le difficoltà e quali sono le azioni di intervento)- riferimento alla normativa nazionale e regionale ( che dà una serie di indicatori per diagnosi, utili anche alla scuola per offrire già nella segnalazione un quadro più dettagliato e su stessi parametri del Servizio sanitario)- le attività sono in linea con le Indicazioni Nazionali ( il quadro di riferimento è d’obbligo in quanto sia per DSA che per i BES è necessario arrivare ad un percorso personalizzato che preveda comunque il raggiungimento degli obbiettivi minimi previsti)Le DIFFICOLTA’ sono individuate nella prima colonna e raggruppate per macro-areaLe AZIONI DI INTERVENTO MIRATO sono declinate in modo specifico e non per attività ( poste alcune di esempio tra parentesi ) per lasciare libertà all’insegnante nella scelta e per semplicità di intervento e coerenza con i curricoli.
dott.ssa Caterina Scapin 22
Tra gli indicatori c’è la VALUTAZIONE Globale che si intende unica e riferita alla macro area di difficoltà ( es: pre-requisiti costruttivi raggiunti solo in parte, o raggiunti). Tale valutazione può essere trasferita nel Registro del Docente ( in modo da evitare un doppio lavoro di verifica-valutazione da parte del docente)Gli indicatori e le attività previste tengono conto dell’inserimento in prima classe di alunni con anticipo e stranieri, che molto spesso non hanno frequentato ( o solo in parte/saltuariamente) la Scuola dell’Infanzia, mancando di rilevanti pre-requisitiGli indicatori sono volutamente generici, elaborati con linguaggio non particolarmente tecnico per incontrare le diverse preparazione dei singoli docenti; Gli indicatori, pur rispettando e riprendendo le più accreditate teorie delle Scienze dell’educazione, non entrano troppo nel merito delle scelte metodologiche e degli strumenti nel rispetto della libertà d’insegnamentoNell’area matematica non è previsto un recupero nella geometria in quanto non è un’area di interesse del disturboGli indicatori riferiti all’area “ Processi di apprendimento” hanno lo scopo di rilevare eventuali comorbilità con il disturbo specifico di apprendimentoPossono essere individuate molte difficoltà ( barrando gli indicatori della seconda colonna), ma il gruppo docenti può ritenere utile lavorare solo su alcune ( barrando gli indicatori della terza colonna).
dott.ssa Caterina Scapin 23
MOD.B
PERSONALIZZAZIONE DEI PERCORSI DI STUDIO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALIOSSERVAZIONI SISTEMATICHE DI RILEVAZIONE E ATTIVITA’ DI RECUPERO MIRATOALUNNO _______________________________ _____________ ____ SCUOLA __________________________________________________ CLASSE _______________________________________ Per tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali,la Personalizzazione del Percorso di Studio si delineaall’interno dell’acquisizionedei saperi essenziali dei curricoli previsti per l’ordine scolastico frequentato.( barrare le voci che interessano)
dott.ssa Caterina Scapin 24
DIFFICOLTA’
RISCONTRATE
INTERVENTO MIRATO MODALITA’ STRUMENTI
□ LINGUA ITALIANA □ correttezza e rapidità di lettura
□ lettura/scrittura di suoni simili
□ lettura/scrittura di parole ponte
□ lettura/scrittura di parole policonsonantici
□ lettura/scrittura di parole con gruppi
consonantici complessi
□ lettura/scrittura di parole con difficoltà
ortografiche
□ operare con i suoni onomatopeici
□ produrre testi scritti
□ leggere e comprendere
□ ascoltare e comprendere
□ riflettere sulla lingua e sulle sue regole
□ comunicare ( produzione e interazione orale)
□ individuale
□ a coppia-tutor
□ in gruppo
omogeneo/eterogen
eo
□ con la classe
□ cooperative
learning
□ materiale
strutturato
□ materiale digitale
□ LIM
□ Videoregistratore
□ AREA LOGICO-
MATEMATICA e
GEOMETRICA
□ calcolo a mente
□ algoritmi del calcolo scritto
□ problem solving matematico
□ rappresentare-confontare-analizzare figure
geometriche
□ rilevare dati,analizzarli, interpretarli
□ usare e interpretare il linguaggio matematico (
formule, equazioni,…)
□ individuale
□ a coppia-tutor
□ in gruppo
omogeneo/eterogen
eo
□ con la classe
□ cooperative
learning
□ materiale
strutturato
□ materiale digitale
□ LIM
□ Videoregistratore
□ LINGUE STRANIERE □ leggere testi
□ produrre testi
□ leggere e comprendere
□ ascoltare e comprendere
□ riflettere sulla lingua e sulle sue regole
□ comunicare ( produzione e interazione orale)
□ individuale
□ a coppia-tutor
□ in gruppo
omogeneo/eterogen
eo
□ con la classe
□ cooperative
learning
□ materiale
strutturato
□ materiale digitale
□ LIM
□ Videoregistratore
dott.ssa Caterina Scapin 25
□ IMPARARE AD
IMPARARE
□ pianificare e organizzare il proprio lavoro
□ porre domande pertinenti
□ reperire le informazioni
□analizzare le informazioni
□ sintetizzare le informazioni
□ organizzare le informazioni
□ elaborare le informazioni
□ memorizzare le informazioni
□ argomentare le conoscenze
□ autovalutare il processo di apprendimento
□ individuale
□ a coppia-tutor
□ in gruppo
omogeneo/eterogen
eo
□ con la classe
□ cooperative
learning
□ materiale
strutturato
□ materiale digitale
□ LIM
□ Videoregistratore
□ COMPORTAMENTALI
SOCIALI-RELAZIONALI
□ predisporre ambiente di classe sereno e
momenti di interscambio tutorato
□ ridurre le fonti di distrazioni
□ introdurre routine, tempi di lavoro brevi o con
piccole pause, gratificazioni
immediate, procedure di controllo degli
antecedenti e conseguenti
□ definire poche e chiare regole di
comportamento
□concordare con l'alunno piccoli e realistici
obiettivi comportamentali e didattici da
raggiungere in breve tempo
□ evitare di comminare punizioni
□ usare gratificazioni ravvicinate e frequenti
□ assicurarsi la sua attenzione durante la lezione
e il compito assegnato
□ anticipare le reazioni di conflitto e/o di
opposizione
□ individuale
□ a coppia-tutor
□ in gruppo
omogeneo/eterogen
eo
□ con la classe
□ cooperative
learning
dott.ssa Caterina Scapin 26
□ MOTORIO-
PRASSICHE
□ esercizi di controllo e postura della mano
□ esercizi di controllo e postura del corpo
□ esercizi di equilibrio corporeo
□ esercizi di motricità-fine
□ esercizi di grosso-motricità
□ individuale
□ a coppia-tutor
□ in gruppo
omogeneo/eterogen
eo
□ con la classe
□ cooperative
learning
□ tutore
□ PC
□ supporti
tecnologici specifici
□ supporti sanitari
specifici
dott.ssa Caterina Scapin 27
DIDATTICA
INDIVIDUALIZZATA e
PERSONALIZZATA
□ valorizzare codici linguistici alternativi a quello scritto
□ promuovere anticipazioni, inferenze e collegamenti
□ suddividere gli obiettivi, in sotto-obiettivi
□ ridurre i contenuti di studio
□ didattica Laboratoriale
□ promuovere processi metacognitivi
□ formulazione di ipotesi
□ operare con il conflitto cognitivo
□ incoraggiare risposte brevi ed esaustive
STRUMENTI
COMPENSATIVI
□ uso di supporti mnemonici
□ uso mappe/schemi
□ uso supporti per il calcolo
□ uso PC
□ uso del registratore
□ uso libri digitali
□ assegnazione di tempi più lunghi
MISURE
DISPENSATIVE
□ lettura ad alta voce
□ lettura delle consegne
□ esecuzione completa dei compiti
□ studio mnemonico
□ calcolo a mente
□ studio parte grammaticale delle lingue
□ tecnica appunti
□ copiatura dalla lavagna
□ scrittura sotto dettatura
□ ricerca di vocaboli nei dizionari
□ attività ad alta componente grafo-spaziale
□ valutazione parte scritta della disciplina/contenuti ( aspetti ortografici e sintattici )
□ voto di condotta: valutazionedi comportamenti che sono attribuibili a fattori di tipo
neurobiologico.
dott.ssa Caterina Scapin 28
Le voci della Didattica Personalizzata e Individualizzata e quelle riferite agliStrumenti Compensative e Misure Dispensative
si intendono applicate sia nel Percorso di apprendimento che al momento della Valutazione.
MODALITA’ DI VERIFICA E
VALUTAZIONE
( valida anche per l’esame di
stato ®)
TIPOLOGIE DI VERIFICHE MODALITA’ DI VALUTAZIONE
□ verifiche orali
□ verifiche scritte
□ Elaborati ( PPT, mappe, saggi…)
□ Esercitazioni
□ ®valutazione più del contenuto che
della forma
□ ®compensazione della verifica scritta
con quella orale
□ ®pianificazione delle verifiche
□ ®uso di strumenti compensativi
□ ®adattamento dei tempi delle prove
□®verifiche scritte graduali, accessibili
al successo formativo
□ suddivisione delle prove in tempi
diversi
□ adattamento delle prove scritte (
format, richieste, tipologia,…)
dott.ssa Caterina Scapin 29
Il presente documento è stato aggiornato nelle seguenti riunioni dei docenti ( come da verbale del Registro di Registro di Modulo/ Consiglio di Classe ):____________________________ ______________________________
________________________________ _________________________
Le difficoltà rilevate e le attività programmate sono state comunicate alla famiglia nei seguenti incontri con i docenti ( come da verbali nel Registro di Modulo/ Consiglio di Classe):____________________________ ______________________________
________________________________ _________________________
Luogo/Data__________________________________
Gli Insegnanti di Classe_____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________
dott.ssa Caterina Scapin 30
CRITERI DI STESURA DEL DOCUMENTO La normativa di riferimento evidenzia che i BES riguardano le seguenti tipologie di alunni, (oltre alle eccellenze):•Alunni con DSA•Alunni con ADHD•Alunni con svantaggio fisico•Alunni con svantaggio psico-sociale•Alunni stranieri•Alunni con funzionamento cognitivo al limite di normaAlla scuola ( docenti e Dirigente) viene chiesto :1.La RILEVAZIONE DELLE DIFFICOLTA’/DISTRUBO2.L’INTERVENTO EDUCATIVO E DIDATTICO MIRATO attraverso scelte psicopedagogiche, didattiche/curricolari, metodologiche 3.L’applicazione, ove necessario, di MISURE DISPENSATIVE e di STRUMENTI COMPENSATICI 4.Il MONITORAGGIO del PERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO5.La COMUNICAZIONE ALLA FAMIGLIA delle Percorso Didattico Personalizzato6.La VALUTAZIONE del Percorso realizzato dall’alunno ( in itinere e finale con l’Esame di Stato )Nella realizzazione del presente documento sono stati presi in considerazione i seguenti criteri:•Necessità di avere in un unico modulo, per ridurre la quantità di modulistica da gestire, il percorso completo e di continuità •( quali sono le difficoltà e quali sono le azioni di intervento)•- riferimento alla normativa nazionale e regionale ( che dà una serie di indicatori per diagnosi, utili anche alla scuola• per offrire •già nella segnalazione un quadro più dettagliato e su stessi parametri del Servizio sanitario)•- le attività sono in linea con le Indicazioni Nazionali ( il quadro di riferimento è d’obbligo in quanto sia• per DSA che per i BES è• necessario arrivare ad un percorso personalizzato che preveda comunque il raggiungimento degli obbiettivi• minimi previsti)•Le DIFFICOLTA’ sono individuate nella prima colonna e raggruppate per macro-area
dott.ssa Caterina Scapin 31
Le AZIONI DI INTERVENTO MIRATO sono declinate in modo specifico e non per attività, per lasciare libertà all’insegnante nella scelta e per semplicità di intervento e coerenza con i curricoli ( si ricorda inoltre che prima della segnalazione è fatto obbligo alla scuola di intervento mirato e protratto, generalmente identificabili nei primi due anni di scolarizzazione Primaria, e solo al permanere delle difficoltà si inoltra richiesta di accertamento allo specialista dimostrando, ai genitori e allo stesso, ciò che la scuola ha messo in atto. In caso contrario, qualora la scuola non dimostri la messa in atto di un percorso di intervento mirato e protratto, lo specialista anche dell’ULSS stesso, può non prendere in incarico l’alunno segnalato con la tempistica concordata dalla norma generale. Tale procedura ovviamente non include i casi gravi e riconosciuti già nell’infanzia, tali che la presa in incarico da parte dell’ULSS è immediata).Gli indicatori sono volutamente generici, elaborati con linguaggio non particolarmente tecnico per incontrare le diverse preparazione dei singoli docenti; Gli indicatori rispettano e riprendono le più accreditate teorie delle Scienze dell’educazione e i Protocolli di Intervento per alunni con Disturbi del ComportamentoPossono essere individuate molte difficoltà ( barrando gli indicatori della seconda colonna), ma il gruppo docenti può ritenere utile lavorare solo su alcune ( barrando gli indicatori della terza colonna).
INTERVENTI DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DI CASI SOSPETTI
ATTIVITA’ DI RECUPERO DIDATTICO MIRATO
PERSISTENTI DIFFICOLTA’
COMUNICAZIONE DELLA SCUOLA ALLA FAMIGLIA
DIAGNOSI-DOCUMENTO DI SEGNALAZIONE
COMUNICAZIONE DELLA FAMIGLIA ALLA SCUOLA
PROVVEDIMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI- PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
32dott.ssa Caterina Scapin
A che punto siamo dell’ITER?
Chi sono i Bes?
dott.ssa Caterina Scapin
ASPERG non
certificato
DISABILITA’
ASSENZEIMPORTANTI
ADHD
DSA
SVANTAGGIO CULTURALE
STRANIERI
DEFICIT LINGUAGGIO
BORDER LINECOGNITIVO
INSUCCESSOSCOLASTICO
DISAGIOSOCIO-
FAMIGLIARE
dott.ssa Caterina Scapin
BisogniEducativi Speciali
ALUNNI CHE HANNO IL
BISOGNO DIPERSONALIZZARE
IL PROPRIO PERCORSO
SCOLASTICO
COSTRUZIONE DI UN PDP
IL PERCORSO
Chi individua i Bisogni Speciali?
Alunni CERTIFICATI per DISABILITA’
Alunni con DIAGNOSI per DISTURBO
Alunni con BISOGNI SPECIALI
dott.ssa Caterina Scapin
ULSS
ULSS
SCUOLA
L’azione quotidiana della SCUOLA
La scuola ha tanti modi, strumenti e procedure per adattare la didattica ai bisogni individuali, alcuni sono semplici e informali ma in certi contesti ugualmente efficaci :
Spiegazioni individuali passando tra i banchi o alla lavagna Recupero contenuti all’inizio della lezione Compiti assegnati diversi dalla classe Riduzione dei contenuti richiesti al momento della verifica Verifiche graduate Verifiche scritte trasformate in verifiche orali Valutazione che tiene conto dell’impegno e delle
conoscenze-abilità di partenza …………..
dott.ssa Caterina Scapin
CRITICITA’ DEL PDP
• La compilazione chiede tempo e condivisione tra docenti
• L’alunno può sentirsi diverso ( caduta di autostima o interesse per la scuola)
• Difficoltà nei rapporti con i compagni ( alcune difficoltà non sono visibili, i compagni non se ne accorgono o ne danno poca importanza)
• Difficoltà nei rapporti con la famiglia ( nell’accettare le difficoltà, o la situazione di gravità tale da richiedere un intervento specifico da parte della scuola, o non condividere le scelte e risultare oppositiva….)
dott.ssa Caterina Scapin
PUNTI DI FORZA
• Maggiore coordinamento e corresponsabilità tra i docenti
• Maggiore efficacia della personalizzazione e traccia della stessa
• Maggiore ricaduta tra obiettivi-progressi e quindi con la valutazione
• La scuola dimostra concretamente alla famiglia l’intervento di personalizzazione
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Come scegliere?
E’ necessario “bilanciare”, cioè VALUTARE i PRO e i CONTRO rispetto a
• le DIFFICOLTA’ dell’alunno
• Il CONTESTO scolastico e/o famigliare
• Le CRITICITA’/FORZA del PDP
….. Decidere cioè, ciò che è CONVENIENTE!!
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Quando decido di fare un PDP?
Quando so che cosa serve all’alunno, ho in mente come personalizzare il suo apprendimento, ho proposte didattiche che possono essere effiaci.
Non può essere una lista di misure dispensative o strumenti compensativi!!!!
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Quando il Bisogno Speciale chiede un PDP?
E’ necessario formalizzare il Percorso Didattico Personale quando……
1. La DIFFICOLTA’ è persistente ( non temporanea)2. Quando la GRAVITA’ della difficoltà richiede un
INTERVENTO MIRATO, SISTEMATICO e CONTINUO3. Quando l’intervento mirato, sistematico e continuo
è CONVENIENTE4. Quando le CONDIZIONI scolastiche lo richiedono
(es: il Tempo Pieno alla Primaria con 2/4 docenti di classe non è gestibile come un Tempo Normale con 10 docenti delle Medie)
dott.ssa Caterina Scapin
Che cos’è il PDP dal punto di vista della scuola?
• PIANO = uno studio (un programma, un progetto o una strategia) che ha lo scopo di predisporre una o più azioni che si sviluppi in tutti i suoi diversi aspetti
• DADATTICO = lo scopo della didattica è duplice: migliorare l’apprendimento anche autonomo dell’alunno in termini di efficacia ed efficienza e migliorare l’efficacia ed efficienza dell’insegnamento del docente
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• PERSONALIZZATO = raggiungere medesimi obiettivi attraverso percorsi diversi
nelle metodologie,
nei tempi,
negli strumenti
al fine di predisporre un piano di apprendimento coerente con le capacità, i modi, i tempi dell’alunno
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Quindi il PDP è un Piano Didattico Personalizzato nel quale la difficoltà dell’alunno non è l’apprendere del ragazzo ma come farlo apprendere, quali le abilità da supportare ( alcune da compensare ), quali le strategie da potenziare, e le competenze da raggiungere.
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PRINCIPI di senso nella costruzione del PDP
1 – PRINCIPIO SCIENTIFICO
Nel individuare le aree diintervento, le azioni concrete,declinare gli enunciati èimportante utilizzare le nuove epiù accreditate ricerche delleScienze dell’Educazione e irisultati delle buone prassi dellaricerca-azione pedagogica
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Il FARE comprende anche ilprincipio che sia più efficacel’intervento COMPENSATIVO chequello DISPENSATIVO
2- PRINCIPIO DELL’ AZIONE
un PDP costruito sul “FARE” e non sull’elenco sterile di voci. IlFARE dei docenti e il FARE dell’alunno ( enunciati previsti con loscopo di raggiungere una sua autonomia personale nella vitascolastica in classe ,in quella dello studio personale …… realizzareun progetto di vita)
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L’insieme delle aree e degli enunciati presenti in un modello diPDP rappresenta una serie di azioni mirate che hanno lo scopo diApprendere,Recuperare, COMPETENZE COMPENSATIVE eConsolidare, STRUMENTI COMPENSATIVIPotenziare,
producono ALTRE COMPETENZE( es. competenza compensativa è potenziare la comprensioneuditiva maggiore comprensione d’ascolto uso dellasintesi più adeguato allo studio personale ( sia come durata diascolto che nella tenuta in memoria di informazioni)
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3- PRINCIPIO DELL’ AUTODETERMINAZIONE
4- PRINCIPIO DELLA FLESSIBILITA’
La flessibilità didattica è la capacità del docente di adattare, sia in fase di progettazione che di realizzazione, l’insegnamento alle reali possibilità degli alunni , dove il ruolo dell’insegnante è quello di facilitatore e organizzatore delle attività didattiche
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5- PRINCIPI PSICOPEDAGOGICI:Gli interventi ( azioni) proposti devono esserericonducibili al• potenziamento della “zona di sviluppoprossimale” ,• sollecitare processi di apprendimentosignificativo ( processi cognitivi e metacognitivi),•Stimolare il coinvolgimento attivo , cognitivo eaffettivo, dell’alunno verso il proprio sapere, ilproprio apprendimento, percorso di vita
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6 – PRINCIPIO DELLA PRATICITA’
L’elenco delle azioni deve suggere percorsi e/oriflessioni di metodo, di obiettivi, di criteri diintervento e modalità di verifiche e valutazioni , aspettiaffettivi-emotivi, atteggiamenti verso i genitori chepossono risultare utili sia per programmare ilrecupero mirato che per unità di apprendimento utilianche per la classe.Tale costruzione diventa una sorta di “GUIDAOPERATIVA” per gli insegnanti , non un documentosterile
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7- PRINCIPIO DELLA GRADUALITA’Tutte le proposte che si devono mettere in atto ( obiettivi daraggiungere o strumenti compensativi da usare) è necessario sianodeclinati nel criterio di GRADUALITA’: essi possono essere spendibiliper qualsiasi profilo di ragazzo, in quanto sono presenti le sceltepossibili per un DSA, ma allo stesso tempo proprio per la gradualitàcon cui sono pensati costituiscono la personalizzazione e/o l’individualizzazione del percorso didattico ( non c’è il rischio diprodurre PDP quasi uguali!)
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8 – PRINCIPIO DELLA CHIAREZZA
Il linguaggio scelto per elaborare il PDP deve essere condivisotra i docenti, essere eventualmente correlato da spiegazionicon uso di linguaggio specifico ( ma accreditato e ricorrente),da enunciati espressi in modo chiaro e preciso che diventanogaranzia di condividere tra i diversi docenti un LINGUAGGIOCOMUNE
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9- PRINCIPIO DELLA CONTITOLARITA’
Le azioni da mettere in atto solo per alcunispecifici aspetti devono essere riconducibili adeterminate discipline ( es. intervento miratonell’aspetto fonologico della lingua) ma il resto delPDP deve prevedere aree trasversali ( es:competenze) e quindi afferenti a più docenti ( nelrispetto della visione globale dell’alunno checiascun docente deve avere) evitando l’azione diDELEGA
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10- PRINCIPIO DELLA CORRESPONSABILITA’
Rendere la famiglia partecipe del processo educativo dell’alunno
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11 – PRINCIPIO DI MODERNITA’
Il formato digitale soddisfa la richiesta di flessibilitàspazio-temporale di compilazione e revisione deidocumenti nella scuola.
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Qual è lo scopo della Personalizzazione?
E’ FACILITARE l’apprendimento scolastico di chi è in difficoltà, affinché raggiunga con successoalmeno gli obiettivi minimi con la massima autonomia
Qual è l’ azione del docente ?
L’ INSEGNARE attraverso le azioni della didattica
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•Area di Sviluppo Prossimale (Vygotskij)
•Scaffolding (Bruner)
•Impotenza appresa
FONDAMENTI DELL’AZIONE DIDATTICA
•L'aiuto veramente finalizzato all'autonomia:
•- non è mai eccessivo;
•- non è mai deresponsabilizzante;
•- è programmato verso l'estinzione.
Facilitazione = Regalo?
Quali azioni didattiche per un efficace PDP?
• ABILITARE
• COMPENSARE
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L’abilitazione mira direttamente al potenziamento di un’abilità o di una funzione.
E’ limitata nel tempo
Ha come obiettivo un beneficio futuro
La compensazione offre un vantaggio funzionale indiretto: l’abilità non è recuperata ma si punta su strategie alternative per raggiungere analoghi risultati. La compensazione sfrutta le funzioni integre, ignora quelle deficitarie.
Può essere permanente nel tempo
Ha come obiettivo soddisfare un beneficio immediato o
• DISPENSARE
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Le misure dispensative sono interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento.
dott.ssa Caterina Scapin
Dispensare
Compensare
AbilitareInsegnare
Misure dispensative
Strumenti compensativi
Didattica personalizzata – ind.
PDP
…SE POSSONO ESSERE TUTTE COMPONENTI UTILI E NECESSARIE NON DEVONO RICOPRIRE UN UNGUAL POSTO ALL’INTERNO DEL PDP
Compensare
Strumenti compensativi
Dispensare
Misure dispensative
Le misure dispensative rappresentano una presa d'atto della situazione ma non modificano le competenze.
Dipendono dagli altri e non danno autonomia.
Hanno lo scopo di evitare che il disturbo possa comportare un generale insuccesso scolastico con ricadute personali, anche gravi.
La compensazione, mira a ridurre gli effet-ti negativi del distur-bo per raggiungere prestazioni funzional-mente adeguate.
La loro efficacia dipen-de molto più dalle abili-tà d’uso dell’utente che dallo strumento usato (competenze compensative).
In modo diverso, pos-sono dare autonomia.
AbilitareInsegnare
Didattica personalizzata – ind.
Difficoltà di apprendi-mento non significa ovviamente impossibilità ad imparare.
Un intervento didattico personalizzato, che punta a sviluppare competenze in piena autonomia, va sempre previsto e sostenuto
Abilitare Compensare
Intervento didattico
DispensareFacilitare
Strutturare
Potenziare metodo di studio
Meta-cognizione
Calibrare gli obiettivi
Valorizzare compagni
Competenze compensative
Accesso al testo
LE DIFFICOLTA’ SI RIDUCONO, MA L’INTERVENTO SORTISCE UN EFFETTO RIDOTTO.
SI ADOTTANO COMPETENZE E STRATEGIE COMPENSATIVE DIDATTICHE
LE DIFFICOLTA’ DIMINUISCONO, SI RIDUCONO DI MOLTO, IN ALCUNI CASI SPARISCONO
L’ALUNNO SEGUE LA CLASSE CON SUCCESSO E IN MODO AUTONOMO, PUO’ AVERE RITMI PIU’ LENTIAVERE QLC VOLTA NECESSITA’ DI INTERVENTO
SI ADOTTANO STRATEGIE COMPENSATIVE TECNOLOGICHE
POTENZIAMENTO DELLE CONOSCENZE, COMPETENZE STATEGIE personali dell’alunno
1. Profilo dell’alunno
2. Didattica individualizzata e personalizzata
3. Strumenti compensativi
4. Misure dispensative
5. Valutazione per l’apprendimento
6. Patto/Impegni con la famiglia
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QUALI SEZIONI DEL PDP?
Profilo dell’alunno
• Dati anagrafici
• Descrizione del funzionamento delle
Abilità
Conoscenze
Competenze
ricavabili dalla diagnosi, dal colloquio con la famiglia, dai colleghi, dal ragazzo stesso
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Didattica individualizzata e personalizzata
Le sotto aree di intervento didattico possono essere per esempio:1 - Interventi didattici per migliorare …..l’accesso al testo ( lettura, scrittura, comprensione);
2- metodologie usate ( conflitto cognitivo, sviluppo del pensiero razionale, metacognizione, tutoraggio…)
3 - Strategie per rafforzare l’autonomia di studio ;
4- Strategie che valorizzano il ruolo dei compagni;
5 - Sviluppo di competenze compensative
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Strategie e competenze di accesso al testo
“Didattica individualizzata e personalizzata: le voci”
• Valorizzare linguaggi alternativi al codice scritto.
• Incentivare la lettura silente.
• Promuovere diverse strategie di lettura.
• Potenziare la consapevolezza fonologica e fonetica.
• Utilizzo dello stampato maiuscolo e minuscolo in lettura e scrittura.
• Promuovere la comprensione del testo
• Insegnare a sfruttare i dispositivi paratestuali del testo.
• Utilizzo di testi ad alta leggibilità.
69dott.ssa Caterina Scapin
Insegnare a sfruttare i dispositivi paratestuali del testo
OBIETTIVO
Insegnare ad usare gli elementi
paratestuali del testo per lo studio
(titolo, paragrafi, immagini).
Consigliato quando l’alunno Da ricordare che
Ha marcate difficoltà nella lettura dei testi scritti,
soprattutto nello studio.
Stenta a individuare gli elementi chiave di un testo.
Ha un metodo di studio poco efficace, anche per
carenza di strategie operative e difficoltà nella
lettura funzionale.
Sfruttare le informazioni visive, di tutti i tipi, è
fondamentale per una alunno con DSA che dovrà
quindi imparare a "vedere", oltre che a "leggere", la
pagina del libro di testo.
Questo vale anche in caso di uso dei libri digitali e
della sintesi vocale.
Esempio di “ Guida operativa”
70dott.ssa Caterina Scapin
Strumenti compensativi
1. La ricerca del miglioramento della padronanza delle abilità strumentali deve essere realizzata entro i limiti di ciò che è effettivamente modificabile, attraverso l’insegnamento e l’apprendimento, condizione che si verifica peculiarmente nella scuola dell’Infanzia e Primaria
2. Il Primo strumento compensativo è “Imparare ad Imparare”
3. Tra gli strumenti compensativi un grande rilievo è l’uso del computer
4. Qualsiasi sia lo strumento compensativo esso deve essere proposto con molta attenzione alla gradualità dell’intervento, indicando un percorso di progressiva acquisizione di competenze e autonomia.
71dott.ssa Caterina Scapin
Strumenti compensativi: alcune possibili le voci
Tecnologie informatiche compensative
• Uso del PC per la scrittura
• Uso del PC con sintesi vocale
• Utilizzo dei libri digitali
• Utilizzo del diario informatico
Registratore e audiolibri
• Uso del registratore
• Utilizzo di audiolibri
Mappe, schemi e tabelle
• Utilizzare mappe e schemi
• Utilizzare tabelle
Strumenti per il calcolo
• Uso della calcolatrice
• Utilizzo di supporti per il calcolo (non tecnologici)
Consegne scritte
• Chiarire le consegne scritte
72dott.ssa Caterina Scapin
“Misure Dispensative” L a declinazione delle Misure Dispensative sono richiamate in molti modelli scolastici di PDP e ricavabili anche dalla normativa ( circolari, note, Linee guida,…) rispetta il concetto di gradualità con cui le misure dispensative si applicano.
Risulta invece importante graduare le dispense in base agli effettivi bisogni e tendere possibilmente verso l’estinzione. Eventuali dispense da attività necessarie per lo studio devono prevedere valide alternative (es: prendere appunti con uso del registratore).
N.B.
Si può prevedere il massimo intervento con la dispensa totale, o quasi, anche se è compito sopratutto della scuola fornire le alternative, laddove siano necessarie.
E’ importante prevedere l’intervento minimo con la dispensa solo in certe situazioni particolari, perché l’alunno sa elaborare sistemi alternativi.
73dott.ssa Caterina Scapin
Dispensa da attività di lettura Dispensa dalla lettura ad alta voce Dispensa dalla lettura di consegne scritte complesse
“Misure Dispensative” : le voci
Dispensa da attività di scrittura
Dispensa dal prendere appunti
Dispensa dal copiare dalla lavagna
Dispensa dallo scrivere sotto dettatura
Dispense nell'esecuzione dei compiti Assegnazione di tempi più lunghi nell'esecuzione dei lavori
Dispensa dall'esecuzione completa dei compiti
Dispense relative alla forma orale Privilegiare la forma orale Nella lingua straniera privilegiare la forma orale
Dispense da attività ad elevata componente mnemonica Dispensa dallo studio mnemonico Dispensa dal calcolo a mente Dispensa dallo studio della grammatica di tipo classificatorio
Dispense da attività specifiche Dispensa dalla consultazione di dizionari Dispensa da attività ad alta componente grafo-spaziale
74dott.ssa Caterina Scapin
D1 Dispensa dalla lettura ad alta voceEnunciato unico Enunciati graduati
Dispensa dalla lettura ad alta voce
+2 Dispensa totale dalla lettura ad alta voce
+1 Dispensa dalla lettura ad alta voce in tutte le
situazioni in cui si rischiano ricadute negative
0 Dispensato dalla lettura ad alta voce
-1 Dispensato dalla lettura ad alta voce in
pubblico di testi complessi o che si leggono
per la prima volta
-2 In caso di lettura ad alta voce, si concorda
preventivamente il testo da leggere.
Consigliato quando l’alunno Da ricordare che
Ha marcate difficoltà di lettura.
È poco tollerante alla frustrazione all'errore.
La dispensa non può essere assoluta: è
opportuno cercare di individuare e cogliere
occasioni adatte per far sperimentare la lettura
senza effetti negativi.
75dott.ssa Caterina Scapin
“Valutazione per l’apprendimento”La valutazione prevista dovrebbe fondarsi su
• concetto di valutazione per l’apprendimento e quindi di valutazioneformativa
• la normativa vigente
• la teoria costruttivista dell’errore.
I criteri e le modalità di valutazione dovrebbero essere graduate in basealla maggiore o minore diversità rispetto alle scelte nella valutazionefatte per la classe. Le forme di verifica/valutazione che non rientrano tragli strumenti che possono essere usate agli esami, possono essereprevisti ma vanno proposte in un percorso di autonomia che porti aduna graduale estinzione.
N.B.
La differenziazione riguarda solo i tempi e l’uso di strum. compensativi. Nessuna facilitazione.
76dott.ssa Caterina Scapin
N.B.Deve essere esclusa dalla valutazione gli aspetti che costituiscono il disturbo stesso
Principio generale • Valorizzazione del processo di apprendimento dell'alunno
Prove scritte
• Adattamento dei tempi nelle prove scritte
• Predisposizione di verifiche scritte più brevi
• Facilitazione della decodifica
• Predisposizione di verifiche scritte strutturate
• Predisposizione di verifiche scritte scalari
• Predisposizione di verifiche scritte accessibili
Criterio generale di valutazione• Valutazione più del contenuto che della forma
Organizzazione e compensazione • Compensazione dello scritto con l’orale• Pianificazione delle verifiche• Utilizzo di mediatori didattici
Prove orali • Gestione dei tempi nelle verifiche orali•Valorizzazione del contenuto nell’esposizione orale• Valutazione delle lingue straniere
“Valutazione per l’apprendimento”
77dott.ssa Caterina Scapin
Patto/Impegni della famigliaIn realtà tutto il PDP può essere inteso come un patto che prevede impegni della scuola (nelle altre sezioni) e della famiglia (in questa sezione), ecco perché può essere previsto, a parte, una sezione “Impegni della famiglia”.
Nelle Linea Guida questa sezione del PDP non è prevista e la scuola può decidere di volta in volta se può essere utile e opportuna la firma dei genitori che nel PDP può essere inserita con scopi diversi. Firmano il PDP perché:
1.Dichiarano di essere stati informati (presa visione)
2.Esprimono il loro consenso
3.Esprimono il loro consenso e assumono degli impegni ( in questo caso si inserisce la voce “ Impegni di Famiglia”)
78dott.ssa Caterina Scapin
Condivisione educativa• Favorire lo scambio informativo famiglia/scuola• Sostegno della motivazione e dell’impegno• Condivisione dei criteri di valutazione
Informazione ai compagni• Accordo sulla comunicazione ai compagni
Supporto e verifica nel lavoro a casa• Verifica dello svolgimento dei compiti assegnati• Controllo dei materiali• Controllo del diario per la verifica dei compiti a casa• Organizzazione di un piano di studio settimanale
Collaborazione nell'uso degli strumenti compensativi• Uso degli strumenti compensativi anche nel lavoro domestico• Collaborazione nell'insegnare ad usare gli strumenti compensativi• Collaborazione nell'insegnare a scrivere correttamente con la tastiera
“Impegni della famiglia”: possibili vocied enunciati
79dott.ssa Caterina Scapin
F10 Collaborazione nell'insegnare ad usare gli
strumenti compensativiObiettivo Enunciati graduati
La famiglia si impegna a insegnare ad
usare gli strumenti compensativi
condivisi con la scuola
+1 La famiglia coadiuva il figlio nell’utilizzo
degli strumenti compensativi condivisi con la
scuola
0 La famiglia si impegna a insegnare ad usare
gli strumenti compensativi condivisi con la
scuola
-1 La famiglia supporta il figlio nell’utilizzo
autonomo degli strumenti compensativi
condivisi con la scuola
N.B.
L'alunno non è pienamente autonomo nell'uso
degli strumenti compensativi, soprattutto se di
tipo tecnologico
La famiglia è in grado di sostenerlo in questa
attività
Si ritiene utile e necessario formalizzare uno
specifico impegno della famiglia in questo
ambito
80dott.ssa Caterina Scapin
Il PDP deve avvalersi della partecipazione dei genitoriaffinché acquistino fiducia nel ruolo della scuola anche con il monitoraggio delle scelte effettuate che garantiscono anche la percezione dei più piccoli progressi; dell’alunnoper consentirgli di sviluppare piena consapevolezza delle proprie capacità e modalità di funzionamento, ma anche uno stimolo professionale per i docenti che perseguono obiettivi di alto valore pedagogico ed educativo
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