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COMUNE DI RAGOGNA
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P.A.C. NELL’AMBITO DELLA ZONA G4 ATTIVITÀ TURISTICO RICETTIVE
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RELAZIONE DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ A V.A.S.
DIRETTIVA 42/2001/CE ALLEGATO II
MARZO 2010 _____________________________________________________________________________________________________
Consulenza ambientale : per.agr Luigi dott. Pravisani
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INDICE
Premessa
Inquadramento ambientale
Territorio
Aspetti vegetazionali
Aspetti ecologici macrosistemici
Aspetti progettuali
Aspetti mitigatori ambientali - paesaggistici
1. Caratteristiche del Piano
- In quale misura il Piano stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività o per quanto
riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione
delle risorse
- In quale misura il Piano influenza altri Piani, inclusi quelli gerarchicamente ordinati.
- La pertinenza del piano per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di
promuovere lo sviluppo sostenibile.
- Problemi ambientali pertinenti al Piano.
- La rilevanza del Piano per l'attuazione della Normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (piani
connessi alla gestione dei rifiuti e della protezione delle acque)
2. Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto
in particolare dei seguenti elementi:
Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti.
Carattere cumulativo degli effetti
Natura Transfrontaliera degli effetti
Rischi per la salute umana o per l'ambiente
Entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente
interessate)
Valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa:
- delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale;
- del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite ;
- dell'utilizzo intensivo del suolo.
Effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.
3.Conclusioni finali
4. Bibliografia
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Premessa
La Variante relativa al P.A.C. di iniziativa privata di cui alla presente Valutazione Strategica
Ambientale (VAS), interessa la pianificazione attuativa della zona G4, comprendente
l'area corrispondente agli insediamenti esistenti destinati ad attività turistico ricettive
sulla sponda del fiume Tagliamento, in località Tabine, che ricadono all'interno del territorio
amministrativo del Comune di Ragogna .
Per una puntuale verifica degli effetti, delle interazioni ambientali e socio economiche e delle
ricadute connesse all'inserimento di una opera o di una attività all'interno di un'area, risulta
preliminarmente indispensabile riconoscere e qualificare gli elementi che connotano il contesto
territoriale nel quale si opera. L'analisi preliminare individua ed accerta, in specifico riferimento
alle caratteristiche degli elementi che contribuiscono a determinare il quadro ecologico
complessivo, i punti critici di soglia, al fine di valutare le potenziali risposte e vulnerabilità del
sistema sul quale si interviene. A tal fine, la scala di analisi predisposta, considera inizialmente
l'Area Vasta intesa come l'ambito territoriale allargato di appartenenza, e quindi si sofferma sul
sito su cui si interviene. Tale metodo consente di vagliare sia la presenza di eventuali criticità
puntuali, che quelle di potenziale effetto deriva, e quindi ipotizzare scenari ed effetti in termini
di "probabilità, durata, frequenza e reversibilità", connessi all'inserimento della nuova opera, in
linea con quanto richiesto dalla norma di riferimento.
Si precisa tuttavia che il livello di approfondimento e quindi la taratura delle analisi e la
simulazione delle proiezioni future, sono correlate al tipo di opera e di attività che viene
insediata all'interno del contesto ambientale. Ulteriore precauzione deriva inoltre, dai livelli di
sensibilità dei sistemi sui quali si interviene puntualmente o dalla vicinanza o meno da siti di
particolare valenza e rarità.
Alla luce di tali considerazioni, si ritiene pertanto che la sostanziale conferma dello stato dei
luoghi ormai da anni destinato ad ospitare attività turistiche stagionali, necessiti, in linea
generale, di non significativi approfondimenti rispetto gli elementi abiotici e biotici verso i quali
di fatto non sussistono modifiche dall'attuale condizione presente nel territorio.
La natura dell'attività esercitata, ormai consolidata da anni non determina significative
interazioni ambientali, in quanto gli elementi sui quali agisce il PAC sono connessi più verso il
quadro di razionalizzazione estetico paesaggistica, che ecologico - strutturale delle biocenosi
infeudate.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte viene pertanto applicata la procedura di
Valutazione Strategica Ambientale sviluppata in attuazione alle disposizioni di cui alla Direttiva
Comunitaria 2001/42/CE e relativo Decreto Legislativo n°152/2006 di recepimento della
Direttiva medesima (allegato II), procedendo preliminarmente alla analisi dei territorio, del sito,
degli aspetti tecnici progettuali comprensivi delle eventuali mitigazioni e quindi degli scenari e
delle risposte del sistema.
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Inquadramento ambientale
Territorio
Il territorio del Comune di Ragogna si inserisce dal punto di vista climatico, all'interno della
zona temperata corrispondente al tipo "temperato umido", con isoterme annue medie oscillanti
intorno ai 13°C, con assenza di mesi con temperatura inferiore a 0°C. In riferimento alle
precipitazioni, la zona si inserisce a cavallo della isoeta annuale di 1.800 mm annui, anche se
sono presenti molteplici differenziazioni micro morfologiche e stazionali rispetto alle zone
pianeggianti sulle quali si affacciano, che modificano in relazione alle esposizioni, le variabili
ambientali.
Isoterme Massime precipitazioni
Queste caratteristiche ambientali, identificano la zona per eccellenza dei rovereti collinari, dei
carpineti e dei Querco - carpineti collinari, la cui estensione tuttavia è stata fortemente
condizionata e ridotta dall’espansione delle coltivazioni agricole e dagli insediamenti
residenziali.
Per quanto riguarda le Unità di Paesaggio il contesto territoriale associa il sistema delle
Colline moreniche con quello dell’Alta Pianura Friulana.
Nel primo caso si assiste da una riduzione delle altimetrie presenti nel paesaggio Prealpino,
con la presenza di modesti rilievi con forme marcatamente dolci.
Nel secondo caso la caratteristica dominante risulta data dalla presenza di ampi depositi creati
dalle correnti fluvioglaciali che, soprattutto nel corso del periodo Wurmiano, hanno determinato
ampi conoidi di deiezione tra cui quello Tilaventino, che presenta una dorsale di 22 Km da
Pinzano a Goricizza con una pendenza media compresa fra 5 e 6,5 per mille.
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I siti afferenti a tale ambito presentano una composizione granulometrica degli orizzonti
pedologici che ha fortemente risentito di successivi rimaneggiamenti, sovralluvioni o
terrazzamenti, dovuti al divagare e operare sul piano delle acque fluviali del Tagliamento.
La definizione omogenea dell’Alta pianura friulana connotata da un uso tipicamente agricolo
dei siti che trova la sua massima espressione nelle parti riordinate, trova pertanto nella
complessa formazione del Tagliamento un elemento di discontinuità in un contesto produttivo
che consente il mantenimento di un importante corridoio ecologico e di collegamento tra ambiti
caratterizzati da complessità ecologiche differenziate.
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Ambito golenale del Fiume Tagliamento
Ambito golenale del Fiume Tagliamento con colline moreniche prospicienti
Ex aree coltivate e vegetazione delle colline moreniche
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In generale pertanto gli elementi dominanti in tale contesto sono significativamente legati alla
presenza del corso d’acqua che scorre in un’ampia formazione golenale, definita dalla
presenza dell’argine, dalle pendici di raccordo tra i due piani altimetrici e dall’uso del suolo
tipicamente agricolo dei siti esterni ed in parte interni, alla linea fisica detrattrice identificabile
nel manufatto di contenimento delle acque.
La valenza ambientale è pertanto legata al tratto alveale e di golena esemplificativo di tipi
vegetazionali dei corsi d'acqua a regime torrentizio dell'alta pianura friulana.
Unità di Paesaggio
Le azioni previste dal PAC, interessano una zona dell'ambito amministrativo del Comune di
Ragogna, che si inserisce in un contesto azzonativo eterogeneo, in quanto comprende sia
ambiti antropizzati, anche se di valenza paesaggistica, che aree oggetto di tutela ambientale.
Per queste ultime tuttavia, gli interventi di cui all’oggetto, incidono in forma non significativa e
assolutamente minimale sull’area complessiva del S.I.C. “Greto del Tagliamento”, e non
interessano in ogni caso, l’ambito A.R.I.A.
Dallo stato dei luoghi infatti il contesto su cui interviene il PAC, non presenta nessuna delle
caratteristiche biologiche e pedologiche proprie degli habitat tutelati che connotano il SIC,
precedentemente riportati, in quanto l’area risulta complementare al contesto legato alle
attività “Attività turistico ricettive” della Zona omogenea G4.
Appare comunque evidente che, come precedentemente indicato, in particolare questa parte
di territorio comunale risulta nella sua globalità, un esempio di consociazione tra ambienti di
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pregio naturalistico ad aree in cui l’uso antropico dei siti ha modificato l’assetto primigenio
delle coperture vegetali, legando l’utilizzo del suolo e degli elementi del paesaggio per le
attività più aderenti alla condizione esistente.
AREE DI PREGIO NATURALISTICO –PAESAGGISTICO
AZIONI DI PIANO
SCALA 1: 150.000 10/2007
SISTEMA AMBIENTALE E SETTORE PRIMARIO - AZIONI DI PIANO
SCALA 1: 150.000 10/2007
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La consolidata e riconosciuta valenza dell’area in località Tabine (Zona G4) a livello ludico
turistico non intacca le peculiarità del contesto SIC legata, viceversa potenzialmente intaccabili
dalle attività di estrazione della ghiaia, dalle attività agricole, e dalla probabilità di
inquinamento floristico dei greti ad opera di numerose specie avventizie, che provengono
dall’Epilobio-Scrophularietum.
AREE SOGGETTE A VINCOLI DI TUTELA
SCALA 1: 150.000 10/2007
Dal punto di vista geo-litologico, il territorio presenta una chiara origine alluvionale essendo la
diretta espressione dai depositi del Tagliamento che hanno condotto alla formazione di ampie
zone della Pianura Friulana
In generale la composizione granulometrica passa da una definizione prevalentemente
grossolana, ad substrati ghiaiosi ricoperti o misti ad uno strato di materiale terroso alterato o a
recenti alluvioni in cui terreni sabbioso argillosi sono variamente commisti a ghiaie.
Tale situazione inserisce il territorio all'interno della zona dell’Alta Pianura fra Tagliamento e
Torre nota anche col nome di Pianura Pedemorenica.
La prevalenza di substrati a matrice grossolana, può risultare tuttavia puntualmente modificata
dalla presenza di specifiche aree o lingue interessate da depositi di materiali più fini derivanti
dall’alterno e discontinuo divagare superficiale delle acque dal Tagliamento.
La successiva sedimentazione di materiali sospesi trasportati dalle torbide alluvionali ha
determinato la formazione degli orizzonti pedologici, che direttamente interessati dalla
colonizzazione vegetale e dai successivi cicli di umificazione, hanno consentito
l’affrancamento di formazioni dinamiche sino alla stabilizzazione di associazioni climax, che
prima dell'intervento antropico, costituivano la componente biotica naturale dell’ambito.
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In generale il territorio comunale associa aree nelle quali la granulometria prevalente a
definizione “ghiaiosa" è condizionata da diversi spessori di elementi terrosi in copertura che
definiscono i livelli di fertilità e di capacità di ritenzione idrica del substrato.
Nel dettaglio l'ambito comunale presenta una tessitura dei terreni risulta in generale,
direttamente collegata agli apporti di sedimi grossolani frammisti a sabbie, distribuiti dal Fiume
Tagliamento nel Quaternario.
La zona infatti presenta una composizione litologica che procedendo in forma centrifuga dal
corso d’acqua, evidenzia ai margini di questo per una stretta fascia la classica composizione
dei siti a ghiaie, sabbie e limi, che evolve in crescenti livelli di fertilità con il passaggio a siti
caratterizzati da depositi grossolani e ghiaiosi, ricoperti o misti di materiale terroso alterato in
superficie di spessore di 30 – 40 cm, ed a substrati ghiaiosi ricoperti da uno strato alterato di
materiale terroso di spessore di 40 – 70 cm.
La sedimentazione di materiali sospesi trasportati dalle torbide del corso d’acqua non regimato
ha pertanto determinato la formazione degli orizzonti pedologici, direttamente interessati dai
successivi cicli di umificazione, contribuendo alla diversificazione degli stessi in relazione alla
provenienza dei materiali asportati dai siti di erosione.
Aspetti vegetazionali
Gli ambiti territoriali oggetto di analisi si posizionano all’interno del Distretto Avanalpico
Collinare, che si contraddistingue per i contesti che includono i versanti che scendono dai
primi rilievi prealpini prospicienti la pianura., nonché i vari sistemi collinari situati isolati o a
ridosso delle fasce pedemontane.
In particolare l’area di osservazione include ad oriente i sistemi collinari che costituiscono le
estreme propaggini delle Prealpi Giulie, al centro l’Anfiteatro morenico del Tagliamento ed ad
ovest le colline moreniche di Castelnuovo e le isole collinari mioceniche di Sequals e di
Ragogna. Le coperture vegetali sono legate alla presenza della quercia e del carpino nella
formazione del Querco carpinetum collinare. La presenza di materiali alluvionali di matrice
grossolana ricoperti da strati di più o meno rimaneggiati di particelle fini, ha comunque
condizionato le associazioni vegetali soprattutto rispetto le specie arboree ed arbustive che
risultano raggruppate e localizzate in siti maggiormente dotati in strati organogeni, a maggior
capacità di ritenzione idrica. Come precedentemente indicato il territorio di Area Vasta entro
cui si ubica il sito oggetto di PAC, coniuga caratteristiche vegetali tipiche delle coperture degli
ambiti golenali con vegetazioni spondali xeriche, che assumono maggiore valenza volumetrica
del soprassuolo nel terrazzi e nei dolci rilievi collinari prospicienti il contesto fluviale. A questi
seguono per le parti pianeggianti gli ambiti agricoli che vedono predominare le colture
sarchiate monospecifiche.
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Accanto agli elementi floristici naturali sono tuttavia presenti elementi vegetali estranei alle
associazioni tipiche dei luoghi, caratterizzati dalla presenza di Amorfa fruticosa, Robinia
pseudoacacia ed Ailanto gluandulosa, che in molti casi si sostituiscono e dominano il piano
rispetto le specie autoctone meno competitive nella colonizzazioni di ambienti sinantropici.
Nella verifica di un ipotetico transetto le specie vegetali che determinano la presenza delle
rispettive associazioni vegetali risultano significativamente diversificate in relazione alla
matrice pedologica cha passa da condizioni glericole – alveali, tipiche della zona golenale alle
formazioni arboreo arbustive delle zone a bosco delle colline moreniche.
Sinteticamente si riportano le potenziali associazioni di riferimento partendo dalla parte
centrale del corso fluviale.
- Raggruppamenti casuali delle ghiaie Formazioni erbacee - Galeopsis angustifolia, Reseda lutea, Polygonum aviculare, Sanguisorba minor, Euphorbia cyparissias, Echium vulgare, Mattiola fruticolosa, Scrofularia
canina, Epilobium dodonsei, Tussilago farfara, Melilotus albus, Ipericum perforatum, Thymus
serpyllus, Galium mollugo, Bromus erectus, Bromus hordeaceus, Silene vulgaris, Silene alba, Senecio inaequidens.
Formazioni arbustive - Salix eleagnos, Salix purpurea, Amorpha fruticosa, Robinia pseudoaca.
- Associazioni pioniere delle ghiaie Centaureo-globumlarietum cordifoliae: Sesleria varia, Carex mucronata, Fumana procumbens,
Globularia cordifilia, Thymus pulegioides, Biscutella laevigata, Satureja subspicata, Hieracium pilosella
- Associazioni prative Crhysopogoneto: - Chrysopogon gryllus, Anthhoxanthm odoratum, Holcus lanatus, Koeleria
pyramidata, Bromus erectus, Plantago media, Anthyllis vulneraria, Sanguisorba minor,
Rhinanthus minor, Eryngium campestre, Hypochoeris maculata, Potentilla tabernaemontani, Campanula glomerata, Stachys recta, Reseda lutea, Plantago lanceolata, Plantago
holosteum, Galium verum.
Arrhenathereti: - Arrenattherum elatius, Salvia pratensis, Scabiosa columbara, Ranunculus bulbosus, Trisetum flavescens, Heracleum spondylium, Achillea millefolium, Briza media,
Festuca ovina, Luzula campestris, Cardamine pratensis.
- Salici-Populetum Soprattutto nelle fasce golenali ai margini delle formazioni glericole del Tagliamento risulta
presente una tipica formazione a salici e pioppo (Salici-Populetum), che accanto all'ubiquitaria
Acacia (Robinia pseudoacacia) e dall'Amorfa (Aimorpha fruticosa), sono presenti:
- specie arboree Populus nigra, Salix alba, Salix caprea, Salix trianda, Salis glabra, Salix
purpurea, Ulmus minor, Acer campestre, Faxinus oxiacarpa, Platanus x hibrida, Crategus monogira, Crategus oxiacanta, Murus alba, Euonimus europaea, Lonicera caprifolium,
Lonicera japonica, Sambucus nigra, Humulus lupulus, Tamus communis, Ligustrum vulgare,
Cornus sanguinea.
- specie erbaceae: Salvia glutinosa, Cirsium oleraceum, Filipendula ulmaria, Lamium orvala,
Urtica dioica, Polygonatum multiflorum, Carex sylvatica, Hypericum perforatum.
Nelle zone di pianura la vegetazione é condizionata dall'uso agricolo dei suoli e quindi le
originarie formazioni a Querco-carpineto risultano fortemente limitate in marginali reliquati, o
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ricondotte in sieponi ai margini dei corsi d'acqua, in cui la maggiore dotazione idrica, consente
la presenza di specie arboree quali olmi, aceri, frassino, querce pioppi. Anche i prati stabili, concimati ed assestati "a campi chiusi", cioè con alberature perimetrali atte a formare vere e
proprie barrire, sono ormai pressoché scomparsi. In generale inoltre la composizione delle
specie é stata comunque alterata dalla elevata presenza della robinia. A queste presenze non vanno dimenticate le specie erbacee che hanno assunto un ruolo
complementare ai coltivati, e che, pur se controllate attraverso il diserbo, sono presenti in
costante quantità. Le principali risultano: il gramignone (Cynodon dactylon), la sanguinella
(Digitaria sanguinalis), la borsa del pastore (Capsella bursa pastoris), l'erba codina (Alopecurus myosuroides), il loglio (Lolium italicum), la loglierella (Lolium perenne), la poa
(Poa pratensis), il panico bianco (Setaria glauca), il villucchio (Convolvolus arvensis), l'abutilo
(Abutilon theophrasti), l'amaranto (Amaranthus retroflexus), il soffione (Taraxacum spp), il papavero (Papaver roas), la veronica (Veronica spp), il centocchio (Stellaria media), il
fiordaliso (Centarea cyanus), la sorghetta (Sorgum alepense), l'erba morella (Solanum
nigrum.), il farinaccio bianco (Chepodium album), il giavone (Echinocloa crus-galli), la sanguinella (Digitaria sanguinalis), la portulaca (Portulaca oleracea).
Le zone collinari risultano, dal punto di vista vegetazionale staccarsi significativamente dalle
formazioni prative e xeriche legate ai litosuoli alluvionali, risultando diversamente boscate in relazione al tipo di esposizione e quindi di gradiente termico, anche se in popolamenti riferibili
al Querco-carpineto. Sono presenti le seguenti associazioni:
- Boschi misti di latifoglie termofile: nei versanti più soleggiati posti a Sud, formazioni a
roverella (Quercus pubescens), olmo campestre (Ulmus minor), acero campestre (Acer
campestris), orniello (Fraxinus ornus), frassino maggiore (Fraxinus oxiycarpa), pruniolo
(Prunus spinosa), accanto agli arbusti quali: il corniolo (Cornus sanguinea), il nocciolo (Corylus avellana), il cratego (Crategus monogira), il ligustro (Ligustrum vulgare), il berberis
(Berberis vulgaris), la rosa (Rosa arvensis), il sambuco (Sambucus nigra), la clematide
(Clematis vitalba), l'edera (Edera elix).
- Boschi misti di latifoglie mesofile a Quercus robur, Quercus petraea, Acer
pseudoplatanus, Carpinus betulus, Tilia platyphillos, Tilia cordata, Fraxinus excelsior, Castanea sativa, Robinia pseudoacacia, Ulmus minor, Ulmus glabra, Acer campestris, Prunus
avium, Fraxinus ornus,.
Aspetti ecologici macrosistemici
Il quadro generale delle formazioni vegetali e della componente faunistica attualmente
presente all’interno dell’area di studio è pertanto il risultato delle interazioni tra gli elementi
abiotici del macrosistema (regime idrico, substrati podologici, clima, ecc.), e la capacità
adattative biodinamiche delle parti vitali (flora e fauna) in esso infeudate.
Tuttavia il grado di espansione e di stabilità delle specie nelle associazioni e delle stesse
formazioni è stato in molti casi, particolarmente compromesso dall’azione dell’uomo operata
sul contesto ambientale. Gli interventi hanno di fatto interessato sia le capacità insediative
delle specie naturali, che sono state annullate nei terreni oggetto di coltivazione, sia la
regimazione delle portate idriche con le opere di difesa e sfruttamento dei siti a fini estrattivi
(cave).
In generale pertanto lo sfruttamento agricolo dei siti con l'introduzione di specie non
autoctone, l'uso di formulati chimici (concimazioni, pesticidi), e di tutte le prassi agricole che
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conducono alla monocoltura, costituiscono degli elementi selettivi e discriminanti nei confronti
delle specie naturali.
Infatti oltre a cancellare le specie spontanee infeudate sui terreni con le arature, la modifica
degli habitat facilita l'introduzione per le parti marginali, di specie tolleranti alle mutate
condizioni pedologiche e mineralogiche, consentendo la surrogazione e l'espansione di specie
ad elevata rusticità, di recente introduzione, particolarmente competitive e ad elevata capacità
colonizzatrice
Il quadro generale viene macroscopicamente reso palese osservando le formazioni in ambiti
posti all'esterno degli argini ed i terreni coltivati od incolti interni a questi.
L’osservazione deve inoltre scindere anche all'interno dell'ambito fluviale, proprio in diretto
riferimento alle interazioni sopra ricordate, gli aspetti paesaggistico-ambientali da quelli
propriamente botanico-naturalistici propri delle formazioni vegetali.
Se dal punto di vista estetico il paesaggio fluviale presenta significative connotazioni,
soprattutto legate alle zone adiacenti alle sponde ed a quelle di golena, dal punto di vista della
integrità naturalistica dei luoghi esaminata attraverso l'analisi delle specie, emerge che il livello
di naturalità delle associazioni e di diffusione dei siti intatti, risulta salvo per zone oggetto di
tutela (Vedi SIC Greto del Tagliamento, ARIA) alterato. Questo risultato è direttamente o
indirettamente connesso alle attività antropiche ed agli "effetti deriva" da queste prodotti, che
oltre ad una azione di semplificazione degli ecosistemi dovuta all'introduzione dei coltivi in
ambito di golena, ha facilitato nelle zone reliquate, l'inserimento di specie sinantropiche
estranee alle formazioni climlax.
La presenza di specie quali ad esempio l'acacia (Robinia pseuduacacia), l'ailanto (Ailanthus
glandulosa), l'amorfa (Amorpha fruticosa), di chiara introduzione esterna, risultano significative
nell'inquinamento della purezza delle associazioni con diminuzione del potenziale valore di
naturalità e fitosociologico degli ambiti.
Tuttavia per in contesto di Area Vasta a cui afferisce il sito oggetto di osservazione, le valenze
naturalistiche sono riferibili alle formazioni del SIC “Greto del Tagliamento” di seguito
sinteticamente riportate.
Ambiente fisico: Il sito include parte del corso medio del fiume Tagliamento ed è formato da
alluvioni recenti costituite da sedimenti grossolani calcarei e dolomitici. Nella parte centrale vi
è il corso attivo del fiume.
Flora: Da segnalare alcune specie provenienti da orizzonti superiori quali Dryas octopetala e
Knautia ressmannii.
Vegetazione: Il sito include un'ampia porzione del corso medio del fiume Tagliamento con
vegetazione pioniera: nella porzione superiore del greto si trova la tipica associazione alveale
di alto e medio corso dei torrenti (Leontodonto berinii-Chondrilletum), mentre nella parte più
meridionale si sviluppa l’Epilobio-Scrophularietum caninae, associazione di basso corso
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(Poldini & Martini, 1993). Sono presenti anche alcuni lembi di prateria magra primitiva
(Centaureo dichroanthae- Globularietum cordifoliae) (Chiapella Feoli & Poldini, 1993), saliceti
pionieri di greto a Salix eleagnos e S. purpurea (Salicetum incano-purpureae) e frammenti di
Salicetum albae.
Anfibi - L'ambiente considerato sostiene una discreta presenza di Hyla intermedia e Bufo v.
viridis. Nella zona sono tra l'altro ben diffusi Bombina v. variegata, Rana (R.) latastei, Rana
(R.) dalmatina, Rana (P.) synklepton esculenta L-E e Triturus carnifex che frequentano sia
l'alveo, sia gli argini del Fiume. Nella zona di Pinzano è talora possibile incontrare Salamandra
s. salamandra, che peraltro lungo il Fiume non pare per nulla comune.
Rettili - Tra i rettili più frequenti in questi ambienti occorre citare Natrix t. tessellata, che caccia
piccoli pesci ancorandosi alle pietre di fondo del corso d’acqua, mentre sugli argini i serpenti
più comuni sono Coluber viridiflavus ed Elaphe l. longissima. Coronella a. austriaca è molto
localizzata in questa zona (Pinzano), mentre Lacerta viridis e Podarcis muralis sono presenti
lungo tutto l'alveo.
Uccelli - Si tratta di un'area di grande importanza ornitologica. La zona è caratterizzata da una
presenza notevole di specie in tutte le stagioni e, in modo particolare, durante i movimenti
migratori. L'avifauna nidificante è caratterizzata dalla presenza di specie altrove rare e
localizzate. Tra queste si ricordano Ixobrychus minutus, Burhinus oedicnemus, Caprimulgus
europaeus, Alcedo atthis, Anthus campestris, Lanius collurio e Lanius minor. Si tratta di uno
dei pochi siti non costieri della regione dove si riproduce Sterna hirundo (Parodi, 1987). Nel
1988 è stato verificato il caso di due individui di Grus grus estivanti (Parodi & Candon, 1993).
Nell'abitato di Dignano, nel 1989 si è riprodotta una coppia di Ciconia ciconia. Si segnala
anche la nidificazione di Lullula arborea in ambiente di pianura. Come già detto l'avifauna
migratrice e quella svernante sono molto ricche. Tra i rapaci diurni si ricordano Circus
pygargus, Circus cyaneus, Circus aeruginosus, Pandion haliaetus. Milvus migrans, Pernis
apivorus e Falco subbuteo, sono presenti anche durante il periodo riproduttivo. Presente
anche Gyps fulvus con soggetti che gravitano attorno al centro grifoni di Cornino (Forgaria nel
Friuli). Durante i mesi invernali si segnalano anche Falco peregrinus e Falco columbarius.
Presenti diverse specie di Ardeidi tra cui Nycticorax nycticorax estivante. Molte le specie
acquatiche tra cui molti Anatidi e Caradriformi; si osservano anche Phalacrocorax carbo
sinensis e Tringa glareola.
Mammiferi - L'ambiente considerato sostiene una discreta presenza di Mustela putorius e
Arvicola terrestris italicus. Lungo gli argini del Tagliamento la presenza di Meles meles è
abbastanza frequente.
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Elenco delle specie Sito: Greto del Tagliamento IT3310007
A Bombina variegata
A Bufo viridis A Hyla italica
A Rana dalmatina
A Rana esculenta A Rana latastei
A Rana lessonae
A Salamandra salamandra A Triturus carnifex
M Arvicola terrestris
M Meles meles
M Mustela putorius R Coluber viridiflavus
R Coronella austriaca
R Elaphe longissima
R Lacerta viridis
R Natrix tessellata R Podarcis muralis
U Alcedo atthis
U Anthus campestris U Burhinus oedicnemus
U Calandrella brachydactyla
U Caprimulgus europaeus U Circus aeruginosus
U Circus cyaneus
U Circus pygargus
U Coracias garrulus U Egretta garzetta
U Emberiza hortulana
U Falco columbarius
U Falco peregrinus
U Grus grus U Gyps fulvus
U Ixobrychus minutus
U Lanius collurio U Lanius minor
U Lullula arborea
U Milvus migrans U Nycticorax nycticorax
U Pandion haliaetus
U Pernis apivorus
U Phalacrocorax carbo sinensis
U Sterna hirundo
U Tringa glareola
Contesto territoriale in cui si ubica il S.I.C.
Qualità ed importanza - Area di greto ben conservata con interessanti esempi di
vegetazione pioniera. Importante sito ornitologico per la presenza di specie rare nella
regione, come ad esempio Burhinus oedicnemus, Grus grus (un caso di due individui
estivanti, 1988) ecc. Presso Dignano ha nidificato nel 1989 una coppia di Ciconia
ciconia; a sud lungo il greto hanno svernato nel 1985 undici individui di Cygnus cygnus.
Fra gli invertebrati si ricorda Lucanus cervus. Fra gli anfibi merita ricordare Rana latastei,
Bombina variegata, Triturus carnifex, Hyla intermedia, Rana dalmatina e Bufo viridis. Le
acque del Tagliamento in questo tratto ospitano tra l'altro Barbus plebejus, Cottus gobio,
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Salmo marmoratus, Leuciscus souffia e Cobitis taenia. Alcune piccole rogge confluenti
nel corso principale ospitano Austropotamobius pallipes.
Vulnerabilità - La vulnerabilità è alta ed è legata principalmente alle attività di estrazione
della ghiaia e alle attività agricole. Inoltre vi è un’elevata probabilità di inquinamento
floristico dei greti ad opera di numerose specie avventizie, che provengono dall’Epilobio-
Scrophularietum.
Dal quadro sopra riportato il territorio Comunale in cui è inserita l’area oggetto di tutela,
risulta solo marginalmente condizionato dall’uso antropico dei siti in quanto buona parte
del territorio risulta presentare ancora delle connotazioni naturali o para naturali, legate
all’ambiente golenale del Tagliamento ad alla fascia perimetrale al contesto spondale.
La naturalità delle associazioni vegetali glericole, xerofile e di ricoprimento delle zone di
prospicienti l’asta fluviale che raggiungono il piano di campagna dei terrazzi, connota
Estratto PRPC dell’ambito intercomunale del Lago di Ragogna e San Daniele Tav. 02 inquadramento
territoriale
20
questa parte di territorio sia nei siti oggetto di tutela che in quelli non vincolati,
determinando un quadro macro sistemico complessivo di valenza ambientale e
paesaggistica.
Parte dell’ambito di intervento con il corso del F. Tagliamento sullo sfondo
Proprio per questa valenza, da molti anni l’area in località Tabine (Zona G4 del Comune
di Ragogna,) ospita attività turistico ricettive sulla sponda del fiume Tagliamento
all’interno sia degli insediamenti esistenti che nelle aree libere prossime al greto fluviale.
Sponda del Tagliamento nei pressi del sito di intervento
21
Aspetti progettuali
Il progetto prevede il completamento dell!area in zona G4 con l'individuazione degli
ambiti di ampliamento delle strutture ricettive, migliora i servizi e l'accessibilità alle
strutture e adegua le superfici dei parcheggi, definisce i criteri di salvaguardia
dell'ambiente.
Nell'area di PAC sono comprese due zone S - per attrezzature e servizi distinte nella
sottozona S1 con sigla identificativa CC - culto, vita associatia, cultura e VS - verde,
sport, spettacoli all'aperto che si confermano senza alcuna variazione.
L'area del PAC è attraversata dal Rio Mordaro che affluisce nel Tagliamento.
La struttura ricettiva vera e propria esistente si compone di due parti con un
ristorante/bar articolato su un unico piano e un edificio con un piano interrato e due
piani fuori terra diviso tra servizi per la struttura ricettiva al piano interrato, abitazione
del gestore al piano terra e strutture per l'ospitalità all'ultimo piano.
E' stato realizzato, con concessione per struttura provvisoria, un piccolo locale con
struttura e copertura in legno per la distribuzione di bevande e generi di conforto per i
villeggianti che d'estate numerosi popolano le rive del Tagliamento.
E' presente una struttura precaria ai bordi del PAC verso rio Ponte che viene messa in
demolizione.
La viabilità di penetrazione è già stata adeguata alle previsioni del PRGC con
l'allargamento della careggiata e i parcheggi sono adeguati alla struttura esistente. Cìò
nonostante si prevede un ampliamento dei parcheggi che assorbiranno anche
l'afflusso di villeggianti estivi che non usufruiranno delle strutture presenti.
Si prevede la conferma della struttura in concessione provvisoria, la possibilità di
realizzare una piccola struttura per servizi igienici, una struttura per attività ludiche in
area ben definita, la possibilità di collegare gli edifici esistenti con una tettoia a un
piano. Si prevedono inoltre criteri di conservazione delle aree verdi oltre alle
indicazioni sulle caratteristiche degli edifici e la valorizzazione di un “ex voto”
22
L’edificio per le attività ludiche dovrà essere ad un
piano, non potrà superare l’altezza di 4 mt., la
superficie di 250.00 mq di superficie coperta.
I materiali di costruzione dovranno essere naturali.
La sua localizzazione dovrà rimanere all’interno del
perimetro indicato.
Sito di intervento
23
La struttura esistente e autorizzata
con concessione provvisoria, viene
confermata perché costruita con
materiali naturali e non lesivi delle
caratteristiche dell’intorno.
24
I parcheggi da realizzare sono previsti con
materiali naturali e adeguate schermatura
con vegetazione autoctona.
25
Aspetti mitigatori ambientali - paesaggistici
Al fine di contenere l'impatto paesaggistico legato alla presenza dei nuovi fabbricati,
vengono previste le attività di seguito elencate
Tipologie di intervento Modalità esecutive
- l'inserimento di mantenimento delle formazioni
lineari alla zona individuata per i parcheggi
Specie: Ciliegio selvatico, Prunus sp esistenti
Distanza sulla fila ml ,500
Impianto alternato tra specie esistenti e nuovi impianti
- manutenzione straordinaria dei nuclei di
vegetazione arborea autoctona a margine del
fabbricato utilizzato per la distribuzione delle
bevande (chiosco) attualmente presente.
Manutenzione straordinaria
- il divieto di impianto di specie esotiche ed
ornamentali all’interno del contesto del S.I.C. Prescrizioni
- la realizzazione di queste cornici vegetali ai
nuovi fabbricati con specie autoctone che
completino la quinta scenica del rilievo posto a
monte dei fabbricati.
Specie appartenenti al Querco- carpinetum
Una pianta ogni 12 mq
- Il recupero e la manutenzione delle specie
arboree esistenti e delle zona aperte destinate a
prato.
Manutenzione straordinaria
26
1. Caratteristiche del Piano
Per una completa disanima delle variazioni urbanistiche presenti nel P.A.C., viene di
seguito riportata la zonizzazione del contesto territoriale in cui si ubica il sito oggetto di
intervento, con relativa attuale classificazione. L'illustrazione completa dell’area di
intervento consente l'osservazione complessiva delle azioni urbanistiche, che seppur
agendo in forma puntuale sul sito, rispettano nelle scelte, un disegno pianificatorio
complessivo, che si traduce nel rispetto degli obiettivi strategici della sostenibilità
ambientale e di coerenza delle linee di indirizzo programmatico comunale.
Contenuti
Il PAC interessa la pianificazione attuativa della zona G4 comprendente l' area corrispondente
agli insediamenti esistenti destinati ad attività turistico ricettive sulla sponda del fiume
Tagliamento in località Tabine.
Vincoli decaduti
I vincoli preordinati all’esproprio del Comune sono decaduti.
In questa circostanza vale quanto stabilito dall’art.63/ter della L.R.5/2007, comma 6 che recita:
“6.” Nelle aree assoggettate a PRPC, nelle quali i vincoli e i limiti edificatori posti dalle norme di
piano perdano efficacia per mancata adozione entro cinque anni dall'entrata in vigore del piano
medesimo dei relativi piani attuativi, precedentemente all'adozione delle varianti di cui
all'articolo 23 e' consentita l'adozione di PRPC, purche' tali strumenti prevedano le attrezzature
e i servizi necessari alle esigenze dei soggetti insediabili nelle aree interessate o sia dimostrato
il soddisfacimento di tali esigenze dai servizi e dalle attrezzature pubbliche eventualmente
Comune di Ragogna
Estratto Carta Tecnica
Regionale Numerica Scala 1: 5000
Area oggetto di P.A.C.
27
esistenti, con l'osservanza delle prescrizioni di zona e degli indici edilizi previsti dalle norme di
attuazione dello strumento urbanistico generale.”
Il PAC prevede gli spazi destinati ad attrezzature e servizi stabiliti dalle norme di zona G4 del
PRGC vigente. Rientra pertanto nel caso previsto dalla legge.
Struttura del PAC
Il progetto prevede il completamento dell’area in zona G4 con l'individuazione degli ambiti di
ampliamento delle strutture ricettive, migliora i servizi e l'accessibilità alle strutture e adegua le
superfici dei parcheggi, definisce i criteri di salvaguardia dell'ambiente.
Nell'area di PAC sono comprese due zone S - per attrezzature e servizi distinte nella sottozona
S1 con sigla identificativa CC - culto, vita associata, cultura e VS - verde, sport, spettacoli
all'aperto che si confermano senza alcuna variazione.
L'area del PAC è attraversata dal Rio Mordaro che affluisce nel Tagliamento.
Si rimanda alla tav. 2 che individua gli schemi ordinatori degli ampliamenti ed adeguamenti.
La struttura ricettiva vera e propria esistente si compone di due parti con un ristorante/bar
articolato su un unico piano e un edificio con un piano interrato e due piani fuori terra diviso tra
servizi per la struttura ricettiva al piano interrato, abitazione del gestore al piano terra e strutture
per l'ospitalità all'ultimo piano.
Comune di Ragogna
Estratto PRGC Variante n.9 Azzonamento e Viabilità
Scala 1: 5000
28
E' stato realizzato, con concessione per struttura provvisoria, un piccolo locale con struttura e
copertura in legno per la distribuzione di bevande e generi di conforto per i villeggianti che
d'estate numerosi popolano le rive del Tagliamento.
E' presente una struttura precaria ai bordi del PAC verso rio Ponte che viene messa in
demolizione.
La viabilità di penetrazione è già stata adeguata alle previsioni del PRGC con l'allargamento
della carreggiata e i parcheggi sono adeguati alla struttura esistente. Cìò nonostante si
prevede un ampliamento dei parcheggi che assorbiranno anche l'afflusso di villeggianti estivi
che non usufruiranno delle strutture presenti. Si prevede la conferma della struttura in
concessione provvisoria, la possibilità di realizzare una piccola struttura per servizi igienici,
una struttura per attività ludiche in area ben definita, la possibilità di collegare gli edifici
esistenti con una tettoia a un piano. Si prevedono inoltre criteri di conservazione delle aree
verdi oltre alle indicazioni sulle caratteristiche degli edifici e la valorizzazione di un “ex voto”
Dimensionamenti
Superficie complessiva del PAC mq. 39.117
Superficie zone S per attrezzature e servizi mq 4.839
Superficie zona G4 - ambito a verde e parcheggi compreso Rio Mordaro (mq 1814) mq 31.218
Superficie zona G4 - ambito delle strutture ricettive mq 3.060
Superficie coperta e cubatura esistente nell'ambito delle strutture ricettive mq 438 - mc 1476
di cui
bar/ristorante mq 240 mc 710
abitazione mq 164 mc 443
struttura ricettiva (4 camere) mq 84 mc 221
depositi esterni mq 34 mc 102
Superficie coperta e cubatura esistente nell'ambito a verde e parcheggi
Con autorizzazione provvisoria mq 24,50 mc 83,36
Struttura precaria da demolire mq 64.00 mc 192,00
Superficie viabilità veicolare mq 2140
Superficie viabilità ciclopedonale mq 379
Superficie parcheggi esistente mq 506
Superficie parcheggi di progetto mq 312
Schema della normativa di attuazione
ART. 1 – Riferimenti normativi
Il P.R.P.C. viene redatto in coerenza con i criteri informativi e normativi degli strumenti
urbanistici vigenti ed ai sensi della Legge Regionale n° 05/2007 e ss. modifiche.
29
In particolare il presente PAC è attuativo dell' art. 22 – Zona omogenea G4 per attività
turistico ricettive delle Norme di Attuazione del PRGC vigente.
Nel PAC sono comprese due zone S - per attrezzature e servizi, previste dal PRGC, distinte
nella sottozona S1 con sigla identificativa CC - culto, vita associatia, cultura e VS - verde, sport,
spettacoli all'aperto che si confermano senza alcuna variazione ne di perimetrazione ne di
normativa.
ART. 2 – Elementi costitutivi del piano
Il piano è costituito dai seguenti elaborati:
- Relazione
- Schema delle norme di attuazione
- Schema di convenzione e computo estimativo dei costi - Relazione di verifica di assoggettabilità a V.A.S.
- Relazione di Incidenza
- Tavole grafiche: - tav. 1 Estratto di mappa, rilievo stato di fatto,
estratto PRGC, estratto PRPC, estratto CTRN
- tav. 2 Zonizzazione
- tav. 3 Planimetria di progetto - tav. 4 Reti tecnologiche e fasi di attuazione
ART. 3 – Destinazioni d'uso
ll perimetro di PAC comprende:
La zona G4 per attività turistico ricettive con:
3.1 Ambiti delle strutture ricettive - comprende l'area degli immobili a destinazione turistico
ricettiva. In tale area sarà consentita la realizzazione di interventi di ristrutturazione edilizia e di
ampliamento delle strutture esistenti finalizzati al consolidamento funzionale delle attività.
3.2 Ambiti a verde e parcheggi - comprende le aree a verde naturale costituenti pertinenze e
completamento delle strutture ricettive. In tali aree si possono realizzare interventi di
manutenzione e di infrastrutturazione funzionali alla fruizione turistico ambientale.
- Si individuano
- le aree destinate alla viabilità di accesso e al parcheggio al servizio delle attività turistico
ricettive;
- gli ambiti per aree di sosta e relax e strutture per attrezzature ricreative all'interno dei quali si
possono realizzare le infrastrutture funzionali alla fruizione turistico ambientale quali servizi
igienici, strutture ludiche, strutture di ristoro.
- nell' ambito rimanente è ammessa la manutenzione al fine di conservare e/o ricostruire
l'ambiente biologico e paesaggistico naturale. Potranno essere realizzate opere di
manutenzione di strutture esistenti, sentieri, recinti faunistici, percorsi naturalistici.
La zona S per attrezzature e servizi con
3.3 - sottozona S1 con sigla identificativa CC - culto, vita associativa, cultura
30
E' ammessa la ristrutturazione degli edifici esistenti per destinazioni di uso pubblico connesse
alla fruizione delle aree.
3.4 - sottozona S1 con sigla identificativa VS - verde, sport, spettacoli all'aperto
E' ammessa la ristrutturazione degli edifici esistenti per destinazioni di uso pubblico connesse
alla fruizione delle aree.
ART. 4 – Parametri dimensionali e formali
La zona G4 per attività turistico ricettive
3.1 Ambiti delle strutture ricettive DS - distanza dalle strade ml 5,00
DC - distanza dai confini ml 5,00
DF - distanza fra pareti finestrate e pareti di
edifici antistanti ml 10,00
H - altezza ml 7,00
Sono ammesse distanze minori dai confini o dalla strade purché in allineamento di edifici
esistenti.
I locali accessori o loro ampliamenti possono essere realizzati a confine qualora non superino
un'altezza ml. 3,50.
E' ammesso il collegamento di edifici esistenti con tettoie dove indicato in planimetria.
L'ampliamento massimo ammesso non dovrà superare il 50% della cubatura totale esistente.
Le recinzioni dovranno essere realizzate con materiali naturali, legno o siepi a verde e avranno
una altezza massima di ml 1.20. Sono vietati muretti in calcestruzzo a vista o intonacati o
recinzioni in ferro.
Sulle recinzioni esistenti in muratura mista si potrà solamente effettuare manutenzione.
La muratura con icona "ex voto" dovrà essere conservata e valorizzata.
3.2 Ambiti a verde e parcheggi - comprende le aree a verde naturale costituenti pertinenze e
completamento delle strutture ricettive.
Nella tavola di zonizzazione vengono evidenziati gli ambiti entro i quali si possono realizzare le
aree attrezzate di sosta e relax e le strutture per attrezzature ricreative con i rispettivi
dimensionamenti.
Le costruzioni che si realizzano in questo ambito avranno caratteristiche ecologiche e forme
consone al contesto naturale, dovranno avere un solo piano fuori terra con una altezza
massima di ml 4,00.
Le dimensioni e le caratteristiche della viabilità sono indicate nella tav. 2
La viabilità carrabile esistente è a carreggiata unica a doppio senso di circolazione con manto in
asfalto. Non si prevedono modifiche in quanto già adeguata alle previsioni del PRGC. Per la
viabilità ciclopedonale esistente è ammessa la manutenzione con l'uso di materiali naturali.
I parcheggi al servizio delle attività turistico ricettive saranno
nella misura del 100% della SU e individuati lungo la viabilità carrabile.
Per i nuovi parcheggi dovranno essere utilizzati materiali naturali.
In questo ambito sono vietati:
- per una fascia di 4.00 ml dalla sponda dei corsi d'acqua:
• sommovimenti di terreno con qualsiasi mezzo,
• piantagione culturale di essenze arboree o arbustive,
• pali per condotte elettriche.
31
- per una fascia di 10.00 ml dalla sponda dei corsi d'acqua:
• esecuzione di scavi
• realizzazione di costruzioni
• predisposizione di tralicci per condotte elettriche
• realizzazione di pozzi tubolari.
ART. 5 – Materiali e norme per la salvaguardia dell'ambiente dell'area fluviale (interessa
l'intero comparto)
5.1) Acque meteoriche
Le acque meteoriche da pluviali, terrazze, ecc. dei volumi edilizi saranno convogliate verso
pozzi assorbenti di raccolta entro gli ambiti delle strutture ricettive e gli ambiti per aree di
sosta e relax e strutture per attrezzature ricreative o verso serbatoi di raccolta per
l’irrigazione o per funzioni antincendio.
5.2) Acque reflue di scarico
Ai sensi di legge, le acque nere e saponate dovranno essere convogliate, previa
depurazione a mezzo fossa imhof, verso pozzi assorbenti di raccolta entro gli ambiti delle
strutture ricettive e gli ambiti per aree di sosta e relax e strutture per attrezzature ricreative o verso serbatoi di raccolta per l’irrigazione o per funzioni antincendio.
5.3) Smaltimento rifiuti Per tutti i rifiuti solidi urbani e loro assimilabili, si utilizzino, per l’ammasso, gli appositi
cassonetti che dovranno essere oppurtunamente schermati con materiali naturali.
I rifiuti di pertinenza dell’ attività, in attesa di smaltimento, dovranno essere conservati all’interno degli edifici.
5.4) Muri di contenimento scarpate
Le murature in pietrame di contenimento delle scarpate dovranno essere conservate ed eventualmente ristrutturate con materiali omogenei agli esistenti.
5.5) Gestione del verde E' consentito il proseguimento dell'attività agricola esistente, la manutenzione del verde
esistente.
Le attività inerenti la gestione delle fase arboree ripariali - area a bosco - è soggetta alla
normativa in materia di forestazione in vigore (L.R. n. 22/82 e L.R. n. 38/86).
ART. 6 – Norme sovraordinate
Per quanto non detto valgono le norme del PRGC, dei Piani Sovraordinati e la normativa
vigente.
32
- In quale misura il Piano influenza altri Piani, inclusi quelli gerarchicamente ordinati.
Il PAC risulta interessare solo una limitata porzione del territorio comunale e non estende effetti
su altri territori oggetto di Piani amministrativi. All'interno del Piano, le modifiche non sostanziali,
consentono di ottemperare in forma puntuale agli obiettivi della "Relazione di flessibilità".
Si riportano i tipi di Habitat che non vengono intaccati dalle azioni previste dal PAC, e le attività
umane praticate all’interno del SIC “Greto del Tagliamento”,
Tipi di Habitat % copertura
Other land (including Towns, Villages, Roads, Waste places, Mines, Industrial
sites) 2
Inland water bodies (Standing water, Running water) 4
Heath, Scrub, Maquis and Garrigue, Phygrana 25
Dry grassland, Steppes 10
Extensive cereal cultures (including Rotation cultures with regular fallowing) 10
Improved grassland 3
Artificial forest monoculture (e.g. Plantations of poplar or Exotic trees) 1
Non-forest areas cultivated with woody plants (includ. Orchards,groves, Vineyards, Dehesas)
4
Inland rocks, Screes, Sands, Permanent Snow and ice 41
Copertura totale habitat 100
Co
dic
e N
at.
Ha
bit
at
Nome Habitat
Pri
ori
tari
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va
luta
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p.
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rva
zio
ne
co
pe
rtu
ra %
3221 24.221 Subalpine willowherb stream
community No B B C B 21
3222 24.222 Alpine gravel bed community No B B C B 20
3240 24.224 Fiumi alpini e loro vegetazione riparia
legnosa di Salix elaeagnos No B B C B 25
6210 34.31 34.34
Su substrato calcareo (Festuco Brometalia
(* stupenda fioritura di orchidee)
Sì B B C B 10
Attività umane praticate localizzazione
S/C/E %
influenza +/-
intensità A/B/C
Canalizzazione C - A
Coltivazione E 30 - B
Acquacoltura e molluschi coltura C - B
Caccia E 100 - A
Aree urbane, insediamenti umani C - B
Sentieri, piste e piste ciclabili E 2 - B
Strade, autostrade C - A
Drenaggio C A
33
- La pertinenza del piano per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al
fine di promuovere lo sviluppo sostenibile.
Il PAC interessa la pianificazione attuativa della zona G4 comprendente l' area corrispondente
agli insediamenti esistenti destinati ad attività turistico ricettive sulla sponda del fiume
Tagliamento in località Tabine.
I vincoli preordinati all’esproprio del Comune sono decaduti.
In questa circostanza vale quanto stabilito dall’art.63/ter della L.R.5/2007, comma 6 che
recita:
“6. Nelle aree assoggettate a PRPC, nelle quali i vincoli e i limiti edificatori posti dalle norme
di piano perdano efficacia per mancata adozione entro cinque anni dall'entrata in vigore del piano medesimo dei relativi piani attuativi, precedentemente all'adozione delle varianti di cui
all'articolo 23 e' consentita l'adozione di PRPC, purche' tali strumenti prevedano le
attrezzature e i servizi necessari alle esigenze dei soggetti insediabili nelle aree interessate o
sia dimostrato il soddisfacimento di tali esigenze dai servizi e dalle attrezzature pubbliche eventualmente esistenti, con l'osservanza delle prescrizioni di zona e degli indici edilizi previsti
dalle norme di attuazione dello strumento urbanistico generale.”
- Problemi ambientali pertinenti al Piano.
Le previsioni urbanistiche presenti all’interno del PAC rispetto al contesto ambientale ed in
particolare nei confronti del S.I.C. e della zona ARIA, non risultano implementare i problemi
ambientali, intervenendo viceversa attraverso una puntuale definizione delle azioni che
possono essere attuate all’interno o possibili dell’area in zona G4.
34
L'individuazione degli ambiti di ampliamento delle strutture ricettive, migliora i servizi e
l'accessibilità alle strutture e adegua le superfici dei parcheggi, definendo soprattutto i criteri di
salvaguardia dell'ambiente.
In particolare si sottolinea come da una condizione storica ormai consolidata d’uso dell’area a
fini ludico turistici, il Piano razionalizzi le definizioni di utilizzo dei siti nel pieno rispetto delle
condizioni ambientali, definendo puntualmente i limiti entro cui le attività potranno svolgersi.
L’applicazione delle previsioni presenti nel PAC, che nella sua formulazione ha tenuto conto
delle potenziali interazioni alterative delle destinazioni d’uso dei siti a fini turistici con il
contesto dell’area oggetto di tutela, coniuga le esigenze economico territoriali di sostegno ad
una economia locale presente un in contesto non significativamente florido, alla necessità di
gestione puntuale delle aree oggetto di tutela (SIC – ARIA)
Uno sviluppo economico puntuale ecocompatibile opportunamente contenuto entro puntuali
definizioni, consente sia la sostenibilità degli insediamenti locali con la creazioni di micro
economie che evitano l’abbandono del territorio, sia l’implicita creazione di una coscienza
socio-territoriale, che attraverso la conoscenza degli elementi di pregio ambientale ed il loro
rispetto, determina il mantenimento e la implicita possibilità di controllo degli stessi elementi.
Il riconoscimento di una condizione di pregio naturalistico (vedi SIC) viene pertanto vissuta,
dalle popolazioni residenti, non come un vincolo territoriale limitante i diritti di proprietà e le
fonti di reddito, ma come uno strumento di vanto ed esclusività territoriale che può consentire,
come avviene in altre regioni e paesi europei, l’espansione di micro economie ecosostenibili
ed eco compatibili attraverso lo sviluppo del turismo naturalistico.
Solo il mantenimento delle condizioni di naturalità ed il rispetto paesaggistico degli ambiti
tutelati consente il mantenimento delle fonti di reddito dei residenti, che pertanto sono
implicitamente coinvolti nelle tutela e nel rispetto delle prescrizioni urbanistiche previste.
Si ritiene pertanto, alla luce delle considerazioni sopra esposte che l’applicazione del PAC
possa nel lungo periodo, evitare possibili alterazioni delle aree oggetto di tutela ambientale,
proprio attraverso una mirata attività antropica che, limitata e controllata coinvolga le
popolazioni residenti ad interagire positivamente con le realtà e le valenze naturalistiche degli
ambiti che le circondano.
35
- La rilevanza del Piano per l'attuazione della Normativa comunitaria nel settore
dell'ambiente (piani connessi alla gestione dei rifiuti e della protezione delle acque)
Come indicato nel punto precedente l’area oggetto di PAC ha una estensione
significativamente limitata ed una storicità nell’uso delle risorse ambientali ormai collaudata e
che non ha fatto emergere nel corso degli anni problematiche alterative del sistema ecologico
ambientale.
La razionalizzazione del contesto ambientale in oggetto non produrrà effetti sia rispetto la
condizione attuale del sistema vegetazionale e faunistico, che a carico delle reciproche
connessioni ecologiche e degli habitat di pregio ubicati all'interno del territorio Comunale
((S.I.C. IT 3310007 - “Greto del Tagliamento ”)
Non vengono pertanto compromessi gli elementi abiotici del territorio (sistema terreno -
acque).
36
2. Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in
particolare dei seguenti elementi:
Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti.
Alla luce delle analisi sopra riportate è possibile sintetizzare i costi-benefici dell'opera
attraverso i seguenti punti.
Elementi di carico negativo:
• Potenziale implementazione delle presenze antropiche stagionali all’interno del sito.
Elementi di carico positivo:
• Razionalizzazione dell’attuale condizione dello stato dei luoghi
• Definizione puntuale dei limiti urbanistici inseribili nel sito e compatibili con il contesto
ambientale.
• Sostegno economico alle attività locali stagionali
• Sviluppo di possibili economie eco compatibili locali, legate al turismo naturalistico
• Salvaguardia del territorio con monitoraggio puntuale delle attività in essere.
Con specifico riferimento alle condizioni ambientali complessive dell'area vasta ed alle
considerazioni sopra riportate, è possibile definire per i tre elementi che maggiormente
determinano la sostenibilità ambientale, il seguente quadro sintetico relativo agli effetti negativi
sul macrosistema.
Legenda
Certa Potenziale Scarsa Remota Non
determinabile Probabilità
-- - + ++ O
Momentanea Limitata Parziale Permanente Non
determinabile Durata
++ + - -- O
Elevata Modesta Temporanea Assente Non
determinabile Frequenza
-- - + ++ O
Totale Parziale Momentanea Assente Non
determinabile Reversibilità
++ + - -- O
Effetti negativi Elementi osservati
Probabilità Durata Frequenza Reversibilità
Fattori biotici
(vegetazione - fauna) + + + ++
Sistema idrico superficie e
sotterraneo; + ++ + +
Emissioni
(elementi gassosi e sonore). + + + ++
37
Dal quadro sopra riportato appare evidente che per quanto concerne gli elementi osservati
legati al sistema biotico naturale ed a quello abiotico, gli effetti negativi non significativi sia per
tipologia che per continuità, risultando stagionali e legati,alla solo presenza dell’uomo a fini
ludico turistici.
Gli effetti si possono ritenere pertanto transitori, non significativi e sostenibili dall’ambiente, che
di fatto ha già superato anni di consolidata frequentazione turistica dell’ambito.
Tale condizione determina la sostenibilità delle azioni previste in Variante.
Carattere cumulativo degli effetti
Considerando il rapporto ecologico clima-vegetazione presente negli ambiti oggetto di analisi, é
possibile definire le Variazioni urbanistiche in oggetto non significative per il contesto
ambientale in quanto razionalizzano le attività in essere all’interno dell’ambito G4.
La stabilità degli elementi biotici che non vengono alterati , ed anzi vengono implementati dalle
opere di mitigazione ambientale, determina anche la potenziale disponibilità trofica dei
consumatori primari e quindi una implementazione ecologica delle catene alimentari.
Natura Transfrontaliera degli effetti
Non presente
Rischi per la salute umana o per l'ambiente
Non presente
Entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente
Gli effetti sono limitati alla sola area oggetto di intervento, in quanto intervengono per le parti
edilizie all’esterno dell’ambito SIC.
- Valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa:
delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale;
La connotazione complessiva del territorio, non viene intaccata sia in termini di elementi naturali,
che a livello del patrimonio culturale.
Non sono presenti condizioni di vulnerabilità di elementi significativi del territorio.
del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite ;
La caratterizzazione socio-economica del contesto sul quale si agisce, risulta legata al settore
turistico stagionale che occupa una voce importante per l’economia locale comunale.
Le previsioni urbanistiche in Variante non inficiando lo stato dei luoghi e la qualità ambientale.
38
dell'utilizzo intensivo del suolo.
L’utilizzo dei terreni è limitato alla sola modesta superficie del sito in oggetto e quindi senza
ripercussioni generali sull'ambito.
- Effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o
internazionale.
La razionalizzazione degli elementi di cornice al vero complesso edilizio che sviluppa le attività
turistiche presente all’esterno dell’area SIC, non produce effetti deriva sugli habitat che
definiscono per il livello qualitativo dei popolamento il pregio ambientale e quindi la tutela.
Il sito oggetto di variante si posiziona pertanto marginalmente dai nuclei di naturalità e
biodiversità che pertanto risultano non intaccati dalle indicate previsioni urbanistiche.
Non sono rilevabili pertanto effetti significativi su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a
livello nazionale, comunitario o internazionale.
39
3. Conclusioni finali
Alla luce di quanto espresso nelle valutazioni sopra indicate, la Variante interviene puntualmente
su un'area di modeste dimensioni compresa all'interno di uno scenario ambientale già
storicamente connotato da una tradizione di fruizione stagionale turistica, ubicato a margine
rispetto gli ambiti a maggiore valenza ambientale del SIC.
Pertanto in riferimento alle:
• caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in
particolare dei seguenti elementi:
- probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti. - carattere cumulativo degli effetti
- natura transfrontaliera degli effetti
- rischi per la salute umana o per l'ambiente
• entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione
potenzialmente interessate)
• al Valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa:
- delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale; - del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite ;
- dell'utilizzo intensivo del suolo.
• agli effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale,
comunitario o internazionale.
l’intervento non rientra nelle procedure si assoggettabilità alla VAS, in quanto l’entità delle azioni
previste dalla nuova definizione urbanistica non pregiudica l'equilibrio tra gli elementi ambientali
determinando pertanto, la sostenibilità ambientale delle previsioni in Variante e la compatibilità
delle scelte con il sistema ecologico complessivo territoriale.
In sintesi gli scenari prevedibili si configurano con una non significativa implementazione delle
attività in essere che non pregiudica le condizioni ecologico naturali dei siti oggetto di tutela.
La mitigazione paesaggistica introduce inoltre aspetti biotici che riducono le possibili interazioni e
definiscono puntualmente le aree di intervento
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4. Bibliografia
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