catalogo fondazione patrizio patelli

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Catalogo realizzato per la Fondazione Patrizio Patelli

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per l’arte

una

casa

a Patrizio

Il catalogo riassume le opere donate alla Fondazione Patrizio Patelli in occasione della sua costituzione.

l’apprezzamento per questo volume moltiplica e valorizza gli scopi dell’attività socio-assistenziali della Fondazione.

“una casa per l’arte” è un omaggio della signora Warda Blèser-Bircher alla Fondazione, quale testimonianza concreta del suo attaccamento al Ticino.

Ezio Guidi

Giornalista sportivo TSI

Dott. Avv. Giovanni Merlini

Presidente FondazionePatrizio Patelli

Dr. Daniele Mona

Dr. Reto Pezzoli

Dr. Gian Antonio Romano

Dr. Danilo Togninalli

Patrick Vetterli

Coordinatore

Dalmazio Ambrosioni

Critico d’arte

Opere

Warda Blèser-Bircher

Il Pugile banchiere 11

Prefazione 13

Centro di Medicina e Chirurgia della Sport Ticino Ospedale Regionale La Carità 17

Un lampo di idealismo 19

Gli artisti in ordine alfabetico 25

I piccoli-grandi artisti “insieme per lo sport”,“dipingi il tuo coniglio” 263

Sostenitrice Fondazione Patrizio Patelli 273

Indice

Ezio GuidiGiornalista sportivo

Patrizio PatelliIl Pugile banchiere

Era l'autunno del 2001. Avevo appuntamento con il direttore

dell'UBS di Bellinzona. Con elegante discrezione, l'addetto alla

ricezione indagò sul motivo della mia visita prima d'accompa-

gnarmi all'ascensore che portava ai piani superiori. Rimase lì di

stucco, poco convinto che non fosse uno scherzo, quando raccon-

tai che con il signor direttore volevo rievocare i bei tempi della sua

carriera pugilistica.

Come molti impiegati, mai avrebbe pensato che quel cinquantenne,

brizzolato, distinto ed elegante alto dirigente avesse fatto a pugni

in gioventù. Una storia che ci rituffava indietro di 30 anni. Patrizio

Patelli "il Pugile banchiere" ci riceveva nei suoi uffici.

A gradevole contrasto con gli indispensabili computers dove si

disegnavano i grafici dei movimenti in Borsa, i colori di quadri

d'autore. Lui, alla sua scrivania, "vestito" da "direttore" in distinto

completo blu, ci regalò presto una simpatica e vigorosa risata.

Preparavamo un "amarcord" da proporre in una settimanale tra-

smissione televisiva.

Avevamo provocato il suo buon umore annotando che, contro

la tradizione del mondo dei guantoni, sul volto che sprizzava

simpatia, nessun segno di un passato da pugile.

Neppure il naso rotto. Dimenticando azioni ed obbligazioni,

sfogliammo gli album dei ricordi. Da ragazzo aveva frequentato

campi di calcio e pallacanestro oltre a divertirsi pattinando

e sciando. E' a 17 anni che, per curiosità, scruta il mondo

del pugilato. Di quei tempi, la "nobile arte" era decisamente

d'attualità. Caricava la sveglia per alzarsi alle tre di notte e sogna-

re con le imprese di Cassius Clay. V'erano le mitiche sfide di

Benvenuti e Monzon. La boxe svizzera s'inorgogliva per le impre-

se del piccolo Fritz Chervet. Nella modesta realtà di casa nostra, si

"tirava" di boxe ad Ascona e Lugano. Quasi a rubare fotogrammi a

"Rocco e i suoi fratelli", il pugilato d'Ascona si consumava nella

penombra di un triste scantinato dell'asilo infantile.

Un magnifico destro di Patelli andato a bersaglio nella finale di Yverdoncontro Schupbach.

Patrizio Patelli campione svizzerodi pugilato dei pesi medi.(1972)

11

Dott. Avv. Giovanni Merlini Presidente Fondazione Patrizio Patelli

Prefazione

La Fondazione Patrizio Patelli è il frutto della potente combinazio-ne di tre forze: volontà, amore e solidarietà.Grazie infatti alla ferma volontà della moglie Antonella, dei due figliEstella ed Emanuele e al loro riconoscente amore per Patrizio è statopossibile realizzare un sogno condiviso anche da alcuni amici. Quello cioè di dare vita ad un progetto di solidarietà umana che rendaomaggio al ricordo sempre ben presente di un uomo appassionatodella vita, che ha saputo dare molto non solo ai suoi familiari maanche ai colleghi di lavoro che subivano il fascino del suo carisma ea molti giovani che, grazie al suo incoraggiamento e al suo conta-giante entusiasmo, si sono avvicinati all’attività sportiva. Così è natal’avventura della Fondazione, il cui scopo principale consiste nelcontribuire al sostegno finanziario di giovani -portatori di handicap e non- che svolgono attività sportive. Il patrimonio viene alimentato costantemente dagli artisti che espon-gono nei suggestivi locali della Galleria d’Arte Fondazione PatrizioPatelli, Caffè dell’Arte in via Cittadella 9 a Locarno. A tutti loro, che sono il cuore pulsante di questa iniziativa, e a colo-ro che hanno donato le loro opere contestualmente alla nascita dellaFondazione, va la mia riconoscenza, così come pure alla famigliaSalsano che ha messo gratuitamente a disposizione gli spazi del suostabile in Via Panigari, nonché a tutti i numerosi sponsor, gli istitutiscolastici che hanno collaborato con la Fondazione e il Centro locar-nese di Medicina e Chirurgia dello Sport presso l’Ospedale La Carità.A nome del consiglio di fondazione e dei singoli membri che lo com-pongono (oltre ad Antonella Patelli vi figurano Daniele Lotti, AngeloMarra, Luca Merlini, Alfio Pedrucci, Reto Pezzoli, Giorgio Stanga,Pierluigi Tami, la segretaria Isabella Lucchini) esprimo un partico-lare ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito all’ideazio-ne e alla pubblicazione di questo catalogo, avvincente testimonian-za della prima esposizione collettiva organizzata dalla nostraFondazione, in particolare la signora Warda Blèser-Bircher per l’im-portante aiuto finanziario che ha reso possibile l’operazione.

Punching-ball, sacco, specchi ed un rudimentale ring messi lì perpochi intimi. A gestire la passione ed insegnare i trucchi del mestie-re l'allenatore Giuliano Mazzi ed il "papà" della boxe locale,WillyHorber, indimenticabile fondatore del club. L'allampanato Patelliaveva il « physique du rôle » ed un talento innato. Pochi mesi e nelmaggio del 69 il vittorioso primo incontro. Emilio Broggini, gior-nalista con addosso la passionaccia per il pugilato, scriveva: "Boxe elegante, nitida, ragguardevole potenza. La sua conforma-zione morfologica è un dono della natura. Il tutto accompagnato daintelligenza e bravura." Dopo i primi incontri, dimentica per qualche mese il ring e percompletare gli esami alla scuola di commercio con il secondomiglior risultato. Tornava poi ad incrociare i guantoni da protago-nista con la stessa cocciuta volontà di riuscire, investita nella car-riera di banchiere. Nel dicembre del 1970, a 19 anni, è campionesvizzero "speranze". Inanellando numerose vittorie e ben pochedelusioni (in carriera: 25 incontri con 20 successi, 2 pari e solo 3sconfitte), nel 72, ad Yverdon, nella massima categoria, è campio-ne svizzero. Tre rounds, 9 minuti, da inquadrare. Agile, calmo, lucido sul quadrato, contro il "mastino" 33enne delB.C. Brugg Karl Schüpbach, grazie ai colpi di rimessa ha buongioco contro l'irriducibile argoviese che, nella seconda ripresa, ècontato sino all'8 dopo una raffica di colpi che lo aveva mandatoad abbracciare le corde. Patelli, dava al Ticino, il primo titolo di campione nazionale. Un pugilato sempre ragionato ma anche una "castagna" tutta datemere. Erano i tempi anche di Vittorio Femminis paragonato aMazzinghi, mentre Patelli amava ispirarsi a Benvenuti. Vinceva poi, ad Ascona, anche la rivincita con Schüpbach. Poi la convocazione in Nazionale e la selezione per i GiochiOlimpici di Monaco. Patrizio, con una pennellata di saggia mode-stia rinunciò considerando ancora prematuro una sfida tantoimportante. Intanto altri tasselli s'aggiungevano alla sua carrieraprofessionale. Chiamato a Zurigo ed in Germania, rinunciò a quel-la boxe che, prima di congedarsi, ci ricordava: " per me è stataanche un'importante scuola di vita."

Patrizio Patelli

13

Dott. Avv. Giovanni MerliniPresidente

Antonella PatelliVice presidente

Isabella LucchiniSegretaria

Dott. Daniele LottiDirettore SES Locarno

Angelo MarraDirettore Banca

Luca MerliniDirettore Ospedale La Carità, Locarno

Alfio PedrucciDirettore commerciale

Dr. Reto PezzoliMedico sportivo

Giorgio StangaFunzionario statale

Pierluigi TamiAllentore calcio

Collaborare al sostegno finanziario dei casisegnalati dal Centro di Medicina e Chirurgiadello Sport, presso l’ospedale Regionale La Carità di Locarno

Contribuire al sostegno finanziario di giovaniche svolgono attività sportive attraverso losponsoring e la parziale copertura dellaperdita di guadagno

Contribuire al sostegno finanziario delle associazioni sportive locali

Contribuire al sostegno finanziario di giovaniportatori di handicap desiderosi di praticareuna disciplina sportiva

fondazionepatriziopatelli@hotmail.comwww.fondazionepatriziopatelli.ch15

Consigliodi Fondazione

Scopi socio-assistenziali della Fondazione Patrizio Patelli

Dr. Daniele MonaDr. Reto PezzoliDr. Gian Antonio RomanoDr. Danilo ToninalliPatrick Vetterlicoordinatore

Centro di Medicina e Chirurgiadello Sport TicinoOspedale Regionale di Locarno, la Carità

Crediamo sia inutile sottolineare una volta di più l'effetto

benefico che l'attività fisica, e dunque lo sport, ha sulla salute, sulla

speranza e soprattutto sulla qualità della vita.

La medicina dello sport, con le specificità che le competono,

è un settore della medicina con finalità curative e preventive allo

stesso tempo, e con un potenziale ancora tutto da sfruttare.

l'Ospedale Regionale La Carità di Locarno, dimostrando dinami-

smo e lungimiranza, ha permesso di realizzare in tempi brevi un

Centro di Medicina e Chirurgia dello Sport in Ticino; Centro che è

attivo dall'agosto del 2002 e che riunisce sotto un solo tetto medi-

ci sportivi, fisioterapisti, specialisti dell'alimentazione, cardiologi,

pneumologi, radiologi e laboratoristi, che da anni si occupano

appunto di medicina dello sport.

Il Centro si rivolge a tutte le persone che già praticano o intendo-

no iniziare un'attività sportiva .

Si occupa di diagnostica, di traumatologia, di consulenza per la

scelta di materiali, di alimentazione per gli sportivi.

Il Centro di Medicina e Chirurgia dello Sport collabora

con istituzioni, società e federazioni del mondo intero e dello sport

ticinese allo scopo di contribuire alla pratica sportiva in tutta sicu-

rezza e promuovere l'attività fisica nella popolazione senza dimen-

ticare l'impegno verso le persone portatori di handicap e verso la

lotta contro il doping.

L'obiettivo a media scadenza è di essere accreditati dalla

Associazione Olimpica Svizzera quale uno dei 5-7 centri olimpici

svizzeri.

Un grazie di cuore alla lodevole iniziativa della Fondazione

Patrizio Patelli tramite la quale è stato possibile promuovere l'atti-

vità sportiva fra sportivi disabili nonché sostenere ulteriormente le

finalità del Centro.17

Dalmazio AmbrosioniCritico d’arte

Un lampo di idealismo

Patrizio Patelli sarebbe sicuramente felice di questa iniziativa cul-

turale, che vede riuniti affetti e amicizie. Lo sarebbe perché fonda-

mentalmente la Fondazione e la sua attività nascono da uno spun-

to “agonistico”. Costituiscono una sfida, una bella sfida, e a lui le

sfide piacevano molto, anzi considerava la vita come una vera gran-

de sfida, dove ognuno dovesse mettersi in discussione, confrontar-

si e verificarsi per ripartire con stimoli e motivazioni nuove.

Ugualmente sarebbe stato ben felice di accogliere questi altri nuovi

amici, tutti impegnati in questo ideale confronto, volto a far sì che

la memoria non rimanga come un fiore che subisce il tempo, ma

trovi nuova freschezza nella continuità dei rapporti e nello svilup-

po di nuove idee.

Allora è giusto rammentare che, proprio quando un’iniziativa d’ar-

te nasce da motivi ideali, non può rimanere un’idea astratta, un

desiderio lanciato nel cielo. Deve trovare un attento, sensibile e ben

valutato radicamento nell’animo delle persone e nel territorio.

Deve trovare una configurazione, un modo per nascere e per svi-

lupparsi, un programma organizzato che le assicuri la possibilità di

continuare, moltiplicare ad esaltare le ragioni ideali, senza le quali

perderebbe il suo senso. Da questa prospettiva, la scelta di preve-

dere un futuro di tipo culturale alla Fondazione si preannuncia

come decisiva. Perché nulla, come la cultura, nasce e si sviluppa,

e al fine coinvolge, l'insieme delle ragioni di un territorio. E’ pro-

prio quanto, più di altro, qualifica il modo di essere. E’ il biglietto

da visita, è quanto dice: ecco, noi siamo questo, veniamo da que-

sto indirizzo e andiamo in questa direzione. In ogni caso è neces-

saria una concretezza di fondo, costituita da punti di riferimento

solidi, dai quali possa prendere le mosse quello slancio ideale senza

il quale qualsiasi iniziativa avrebbe il fiato corto.

Proprio partendo da questa certezza, nei mesi scorsi la Fondazione

Patelli ha lanciato un appello agli artisti della Svizzera Italiana.

Hanno risposto in coro, non solo in uno slancio di generosità, ma

ancor più in una convergenza di impegni che lascia senza fiato, stu-19

stati storicamente terra di passaggi e quindi di collegamenti; da qui

sono transitati eserciti e mercanti, pellegrini e viandanti, visitatori

ed emigranti, fuggiaschi e nomadi, artisti e filosofi, oggi turisti e

pensionati ecc. ecc.. Ma soprattutto lungo queste strade sono tran -

sitate idee nuove, stimoli inediti, all’interno della capacità, pur tra

molte resistenze, di accogliere il nuovo e, magari rilanciarlo.

Esattamente come hanno fatto i nostri emigranti d’arte, i “magistri

vagantes” del Gilardoni, nel portare in altre terre la cultura del

Romanico e del Barocco. Il Ticino nel suo consistere e nella sua

emigrazione si è posto come anello di congiunzione di una colla-

na di civiltà.

E' esattamente in questa continuità, seppure in modi e tempi diver-

si, che anche questa iniziativa pone l’accento su un pregio intrin-

seco della Svizzera Italiana e di Locarno, ossia l’attrattività. Sarà

merito della straordinaria storia artistica, del paesaggio, della posi-

zione geografica, del loro essere tuttora “terre d’acqua” il cui ter-

ritorio si rispecchia nei laghi e conserva, nonostante tutto, una gra-

devolezza coinvolgente; sarà forse dovuto al rispetto che va matu-

rando verso il passato di queste terre, al desiderio di far rivivere,

nel proprio tessuto, una tradizione così radicata al punto da esser-

si fissata nel proprio DNA; sarà questo od altro, ma è un dato di

fatto che Locarno mantiene questa vocazione alle arti, ossia ad atti-

vità privilegiate e ben eseguite (il concetto di perizia, di "cosa ben

fatta", è insito tanto nel latino Ars quanto nel greco Techné), che

concorrono a rafforzare il senso della vita in generale, e in parti-

colare nel proprio modo di porsi anche in relazione con il territo-

rio.

Tra storia e attualità

Partendo da queste premesse, si è pensato per questa raccolta d'ar-

te ad un’impostazione di tipo piramidale. Dove un'ampia quanto

composita base di autori non professionisti, e ancora attentissimi a

proteggere questa loro attività in un ambito riservato, introduce un

misurato concorso di pittori, scultori e incisori, che già hanno

donate a questa Fondazione sono state il fulcro dell’esposizione

allestita nel palazzo di via Panigari a Locarno, con vista su Piazza

Grande. A parte il fatto, pur rilevante, che tutte le opere si sono tro-

vate come a casa loro in quelle stanze così misurate nella loro digni-

tà, nelle quali si avvertiva il ritmo del tempo e dell’operosità del-

l’uomo, in quella sede hanno definitivamente perso il loro valore

commerciale per diventare davvero un valore estetico e culturale.

Eppure siamo in presenza di opere di diverso significato, modo e

stile, provenienti da luoghi e realtà culturali diverse. In qualche

modo formano una sintesi dell’arte della Svizzera Italiana, ma con

un ulteriore dato. Ossia la loro capacità di porsi in relazione, di inte-

ragire con il tessuto, la tradizione e la storia di Locarno. E’ come

fossero tornati, quasi in forma di miraggio, gli Ateliers in riva al

Verbano sponda elvetica, lo spirito innovatore ed anche sperimen-

tale della prima parte del secolo scorso, un periodo tra i più creati-

vi in assoluto della storia di Locarno: le ricerche di Hans Arp, il

soggiorno di personaggi come Walter Helbig, il passaggio di una

miriade di intellettuali, ricercatori ed artisti, non ultimo Paul Klee,

morto proprio nel Locarnese, i quali hanno lasciato tracce più o

meno profonde, più o meno incisive, a seconda della nostra capa-

cità di rilevarle, apprezzarle e di inserirle nella nostra storia.

Storie anche molto lontane

Ma come – si obietterà – se sono tutti ticinesi? Intanto sono qual-

cosa come un centinaio e più; poi basta scorrere i loro nomi per

intravedere ascendenze e provenienze diverse, storie anche molto

lontane tra loro. Tra i due estremi in ordine alfabetico, costituiti da

Nag Arnoldi e da Marco Massimo Verzasconi, si inseriscono nomi

e cognomi che rapportano a realtà diverse, alcune molto lontane

nello spazio e anche nel tempo. E' un'ulteriore conferma – e ce n’è

sempre bisogno – del ruolo storico di questa terra, che dal crinale

alpino declina verso la pianura, come collegamento tra luoghi e

realtà diverse.

Anche Locarno e il Locarnese, come l'intera Svizzera Italiana, sono

pisce e conforta. Se scorriamo l’elenco, il lungo elenco di chi vi ha

aderito, vediamo in pratica la presenza di un’ampia e significativa

porzione delle voci d’espressione artistica nel panorama culturale

della Svizzera Italiana. Come se fosse un punto d’onore l’esserci,

il partecipare a questa impresa con il proprio contributo, anzi il pro-

prio dono, recuperando un concetto che la nostra società va ahimé

perdendo.

Coscienza storica di un ruolo

Questo colpo di reni significa essenzialmente due cose. Primo, che

gli artisti e, in generale gli autori, sanno che la loro espressività con-

corre direttamente a configurare la trama del tessuto complessivo

– culturale ma anche umano e sociale – anzi l’identità di un paese.

E lancia nel contempo messaggi di più vasta risonanza, che senza

ombra di dubbio travalicano i confini del territorio in cui operano.

Hanno storicamente coscienza del loro ruolo, il che comporta

anche precise responsabilità; proprio per questo sanno rispondere

positivamente a proposte di tipo ideale, libere da ritorni strumen-

tali come sarebbero quelli di convenienza e redditività. Sanno

donare senza calcoli, con generosità, laddove capiscono che l’im-

presa alla quale sono chiamati si inserisce nelle finalità del loro

operare in senso culturale. Questa è una sfida anche per autori ed

artisti, che si sentono chiamati a corroborare e ad affermare un

valore, ribadendo i toni di un’iniziativa che passa e si realizza uni-

camente attraverso l’incontro di diverse sensibilità.

Il secondo significato insito nella riuscita di questa iniziativa, indi-

ca che in questo nostro Paese c'è chi investe tuttora nella credibili-

tà della cultura e dell’arte. E vi investe nella misura in cui si rende

conto che possono contribuire efficacemente ad elevare il suo tasso

di civiltà. A questo proposito anche noi potremmo ripetere un’af-

fermazione scultorea di un importantissimo personaggio della cul-

tura del Novecento, Ernst Jünger: “Un’opera d’arte si spegne,

impallidisce nelle stanze dove ha un prezzo ma non un valore”.

Ne troviamo puntuale conferma nelle settimane in cui le opere

Gli bastavano elementi all’apparenza insignificanti, come i muri asecco per sostenere pochi metri di terra coltivabile, e i gradoni pian-tati a vigna, per agganciarsi a qualcosa di non effimero, ma tale daaffondare nell’intreccio dei rapporti generazionali. Quelli che viviamo sono tempi complicati sul piano dell’esistere ingenerale, dello stare con se stessi e con gli altri. Ma sono anche,nello specifico, tempi in cui spirano venti di guerra. Ebbene, a mepare non proprio trascurabile il fatto che Locarno, “città della pace”non solo come slogan, ritrovi quella sua vocazione, rilanciando conl’arte e anche con la Fondazione Patelli (oltre che con molte altreiniziative, su tutte il Festival internazionale del film) un messaggiovolto a far prevalere i valori etici ed estetici, quelli dello spirito, suquelli della forza e del sopruso. Che rilanci il suo messaggio con ildire che qui ed ovunque esistono punti di riferimento solidi ai qualiaggrapparsi e sui quali costruire, invece di distruggere.Anche sotto questo aspetto troviamo conferma che il concetto pira-midale della mostra, e in particolare i suoi contenuti variati e, alme-no per certi versi, il suo cosmopolitismo, in effetti rendono possi-bile, sul piano simbolico, un collegamento con quell’altro movi-mento migratorio, anch’esso piramidale, che per secoli si è svilup-pato partendo da questo territorio. Quell’esposizione nel palazzoaffacciato su Piazza Grande e quest’iniziativa costituiscono unpunto d’arrivo, una sorta di controcampo a quell’emigrazione ditipo artigianale ed artistico, ma più spesso di tipo economico emotivata da ragioni di sussistenza, che dalla Svizzera Italiana,Locarnese compreso, ha preso le strade dell’Europa. Oggi è possi-bile un movimento al contrario, ossia la concentrazione di forze erealtà culturali diverse su questo territorio. Basta trovare la finali-tà giusta. La Fondazione Patelli l’ha trovata.

trattività. E’ come se i diversi autori e le tante autrici si fossero sen-

titi chiamati a un appuntamento ineludibile, da non mancare. Ecco

allora che il richiamo si è spontaneamente rilanciato verso i luoghi

dell’operosità e dell’espressione, dando vita ad un’autentica cor-

data di generosità e di proposte.

Potrei anche tentare una terza spiegazione, ossia il richiamo all’a-

gire collettivo. Degli autori, degli uomini di cultura, ma non solo.

Da anni un po’ ovunque alle nostre latitudini e, in alcune regioni

anche importanti, da decenni, non si organizzano più quelle espo-

sizioni collettive che, soprattutto nel Novecento, hanno mosso il

mondo della cultura e dell’arte all’emulazione e alla collaborazio-

ne. Al di là del fatto corporativo, servivano a rilanciare la continuità

del valore estetico (delle cose ben fatte, spiegavano con chiarezza

gli antichi) nel lavoro di tutti i giorni.

Diciamo la verità: da quanto tempo non vedevamo decine di auto-

ri uno accanto all’altro, sotto lo stesso tetto? E gli autori, per parte

loro, da quanto inseguivano tacitamente questa aspirazione soffo-

cata? Rimane il fatto che uno degli aspetti meno scontati e più posi-

tivi consiste proprio nel piacere di vedere contemporaneamente e

nello stesso luogo le opere di un numero così ampio di autori. Non

tanto per stabilire degli ordini di preminenza, una sorta di classifi-

ca, quanto per capire cosa si muove, quali motivi albergano nel

mondo spesso sotterraneo della produzione artistica. Da questo

punto di vista sarebbe straordinario (anche se forse impossibile sul

piano pratico) che quest’iniziativa della Fondazione Patelli potes-

se ripetersi ciclicamente e acquisire un proprio ritmo.

Messaggio di speranza

Mi permetto un’ulteriore osservazione, la penultima. Viviamo

tempi complicati e contradditori, come già sosteneva lo scrittore e

storico dell’arte locarnese Piero Bianconi nel suo “Albero genea-

logico”. Là dove investiva sulla capacità di trovare un radicamento

qui sul proprio territorio, quasi a prendere, nella propria storia e

nella propria terra, la rincorsa per andare a scoprire realtà diverse.

acquisito pubblica visibilità attraverso precedenti esposizioni.

Dove gli uni e gli altri convergono nel dare sostanza anche umana

a questa iniziativa. Perché ognuno dei partecipanti ha dato qualco-

sa di sé, della propria attività, del proprio modo di essere, espri-

mersi e comunicare così come le condizioni glielo hanno permes-

so. Per tutti vale quanto André Gide ha scritto nella sua Poétique:

“L’arte comincia dalla resistenza, dalla resistenza vinta. Non esiste

capolavoro umano che non sia stato ottenuto faticosamente”.

Quella mostra e questa raccolta di opere che hanno alimentato i

primi passi della Fondazione Patelli sono in effetti qualcosa di

imprendibile; le cerchi dov’erano e dove già non sono più, proiet-

tate già sulle tracce di nuove idee, nuove riflessioni, nuove analisi,

nuove inattese proposte. C’è molto di imprevisto e di non preven-

tivato nelle opere raccolte. Questa è una delle belle sorprese che

può riservare l’arte. Pur nel loro imprevedibile gioco delle varia-

zioni, negli spostamenti anche sottili tra opera e opera, a ben guar-

dare, tutte queste motivazioni sono comunque sorrette da un fil-

rouge magari sottile ma, appunto, resistente. Nel senso che sanno

contrapporsi alla sfiducia, al degrado, al senso dell’impossibilità,

al culto della fine. Ne esce un messaggio complessivo di speranza,

di resistenza e di rinascita.

Femminile e spontaneo

Dovessi citare alcune caratteristiche di questa effimera Collezione,

proprio perché il suo fine è quello di disperdersi per alimentare

nuove iniziative, citerei due fatti. Il primo è dato dall’importante

partecipazione femminile. Ebbene, noi siamo abituati a pensare

alle cose dell’arte in termini maschili, salvo poi accorgerci che le

donne sono vittime un po' della tradizione e un po’ della loro riser-

vatezza. Però quando si tratta, come in questo caso, di portare una

testimonianza non banale, ma nella quale mettano in gioco qual-

cosa di se stesse a livello di proposta, eccole in prima fila. Il secon-

do elemento è la spontaneità insita nel farsi dell’iniziativa, che va

a braccetto (e fa anche rima) con il precedente requisito dell’at-

Operegli artisti in ordine alfabetico

25

picador 1986

acquafortecm. 50 x 70

Nasce nel 1928. Vive e lavora a Comano.ArnoldiN

ag

riposo 1996

tecnica mista su cartacm. 46 x 61

AszalosJu

dit

Nasce nel 1956 a Marosvásárhely in Transilvania. Vive e lavora a Lugano.

bagno di salute 2000

serigrafiacm. 30 x 20

Nasce a Minusio nel 1905.BaccaglioSi

lvio

fili d’erba 1998

foto su carta baritata al selenium

nicchie 1998

foto su carta baritata al selenium

2 x cm. 25 x 25

Nasce a Lugano nel 1939. Vive a Canobbio.BachmannFr

edy

due figure 2002

scultura in legnocm. 85 x 30

Nasce a Locarno nel 1942. Vive e lavora a Locarno Monti.BalossiM

arco

senza titolo tecnica mista

cm. 90 x 70

Nasce a Locarno nel 1947. Vive e lavora a Brissago.Barzaghini Cla

udio

campione 2002

acrilico su cartacm. 152 x 65

Nasce a Lugano. Vive e lavora a Zurigo e Bellinzona.BassettiFi

oren

za

Raimondo Rezzonico 2001

stampa fotografica 10/10cm. 24 x 30

Nasce a Locarno nel 1970. Vive e lavora a Brione s/Minusio.BergerCla

udio

interno studio 1999

olio su cartonecm. 42 x 30

Nasce a Locarno nel 1954. Vive e lavora ad Agarone.BianchiD

ario

la “musagrafia”tramonto al Cairo

cm 70 x 70

Nasce al Cairo nel 1905. Vive e lavora a Orselina e al Cairo.Blèser-BircherW

arda

sognocarboncinocm. 70 x 50

Nasce a Bettenburg (Lussemburgo) nel 1905.BlèserPa

ul

presenza s-definitatecnica mista su tavola

cm. 87 x 70

Nasce a Cham (Zugo) nel 1948. Vive e lavora a Dino.BonjourFr

anço

is

luci e ombre 2002

scultura acero bianco con sfondo in rete

h. cm. 96

Nasce a Muralto nel 1954. Vive e lavora a Gordola.BricchiG

iann

i

“nottegiorno”carta fatta a mano reciclata

incollata su novopancm. 25 x 40

Nasce a Locarno nel 1949. Vive e lavora a Minusio.BrückerM

aris

a

tra la folla 1988

tecnica mista collagecm. 25 x 30

Nasce nel 1949. Vive e lavora a Breganzona.BühlerJe

an M

arc

bellezza e fragilità della vitastampe cibachrome

cm. 42 x 73

Nasce a Locarno nel 1956. Vive e lavora a Muralto.BuzziniRo

bert

o

piccoli intralci 2001

olio su jutacm. 43 x 68

Nasce a Lodrino nel 1934. Vive e lavora a Lodrino.CairoliD

ario

koss X 1999stele

tecnica mista su metallocm. 200 x 45

Nasce a Locarno nel 1944. Vive e lavora a Maggia.CaséPi

erre

fiori per il mondo 2001

tecnica mista su carta e telacm. 69 x 29

Nasce a Mendrisio nel 1951. Vive e lavora a Melano.CaselliniM

aris

a

noi dueolio su telacm. 40 x 35

Nasce a Giubiasco nel 1937. Vive e lavora a Locarno Monti.Cattori-WietingRe

nata

paesaggio ticinese 2000olio

cm. 50 x 70

Nasce a Bergamo nel 1937. Vive e lavora a Bellinzona e Bergamo.CelsiAng

elo

immagine dentro 1999olio

cm. 64 x 54

Nasce a Corticiasca nel 1939. Vive e lavora a Tesserete.CeresaPi

ergi

orgi

o

gesti come oggettifoto b/n

cm. 70 x 50

Nasce a Bellinzona. Vive e lavora a Muralto e a Milano.Conti-BassettiFa

bian

a

riflesso d’autunno 1998

olio su telacm. 60 x 50

Nasce a Gordola nel 1953. Vive e lavora a Gordola.CordaFa

usto

senza titolo 2002

tecnica mista su telacm. 60 x 60

Nasce a Locarno nel 1958. Vive e lavora a Locarno.CortesiM

alù

senza titolo 2002

mista su jutacm. 50 x 50

Nasce a Locarno nel 1970. Vive e lavora a Losone.De BernardoO

ppy

foglie e piume 1997

stampe ai sali d’argentocm. 58 x 74

Nasce a Locarno nel 1950. Vive e lavora a Locarno.De-CarliD

ona

anfora in terracottah. cm. 50

Nasce a Taranto nel 1939. Vive e lavora a Locarno.Di MartinoAnt

onio

della lotta 2002

acrilico su tela 2 x cm. 20 x 10

l’anfora pantenaica 2002

acquarellocm. 15 x 13

Nasce a Lugano nel 1954. Vive e lavora a Lugano.DonatiSt

efan

o

senza titolo 2000

inchiostro su plexiglas2 lastre montate

cm. 47 x 100 x 0,2a cm. 9 tra loro

Nasce a Locarno nel 1952. Vive e lavora ad Arcegno.FacchinettiIv

ano

tondo 2002

tecnica mista su tavolacm. 48 tondo

Nasce in Iraq nel 1955. Vive e lavora a Lugano, Baghadad e Parigi.FadhilAl

studi per figure 1995china

cm. 51 x 61

Nasce a Carona nel 1944. Vive e lavora a Carona.FerrarioAld

o

figure 1992

tecnica mista su cartacm. 50 x 70

Nasce a Lugano nel 1965. Vive e lavora a Riva San Vitale.Fonti G

iulia

indubbiamente …… rosso 4 2001

acquarello e olio su cartacm. 65 x 48

Nasce a Muzzano nel 1966. Vive e lavora a Madrid.FumagalliLa

ura

cavalli 2002

tecnica mistacm. 60 x 200

Nasce a Pavia nel 1966. Vive e lavora a Brione s/Minusio.GalliO

mbr

etta

le pietre del tempo 1993

fotografia su carta ai sali d’argento baritata

cm. 50 x 40

Nasce ad Acquarossa nel 1945. Vive e lavora a Tenero.GandolfiEd

gard

o

suoni sospesi 1996

tempera e foglia d’oro su telacm. 75 x 95

Nasce a Lugano nel 1962. Vive e lavora a Canobbio.GhielminiAur

ora

escondido 2002

tecnica mista acrilico, sabbia di quarzo, cellulosa

cm. 50 x 100

Nasce a Muralto nel 1960. Vive e lavora a Minusio.Giacometti M

anue

la

luce di speranza 2000

pittura su porcellana tecnica mista

piatto tondo con supporto in metallo cm. 42

Nasce a Locarno nel 1953. Vive e lavora a Gordola.GiamboniniLu

cian

a

verso la luce 1998

acrilicocm. 70 x 65

Nasce a Chiasso. Vive e lavora a Chiasso.GianellaG

iann

i

“ipotesi vegetale”il particolare

1979bronzo, multiplo

cm. 24 x 9

Nasce a Savona nel 1922 .Gilardi-BernoccoRo

sald

a

sfida 1995

bronzo, cera persacm. 42 x 42

Nasce a Locarno nel 1946. Vive e lavora a Locarno.GoodArm

ando

am kaminfeuer der tessiner di Walter Keller

"una delle tante storie" 1963china

4 x cm. 52 x 38

Nasce a Sorengo nel 1923. Vive e lavora a Sorengo.GuglielmettiG

iorg

io

volto 1980

olio su telacm. 50 x 40

Nasce a Muralto nel 1959. Vive e lavora a Minusio.GurtnerM

arco

n. 148 1984

carboncino cm. 60 x 40

Nasce a Lugano nel 1952. Vive e lavora a Gordola.HofmannG

iann

i

11.05 ora locale 2002

scultura fibra di vetro legnoh. cm. 70

Nasce a Caracas nel 1977. Vive e lavora a Milano.Idras

stupore 2004

tecnica mistacm. 45 x 20

Nasce a Verbania nel 1956. Vive e lavora a Moleno.JamG

arde

na

oblirion 1996

stampa ai sali d’argento cm. 24 x 30

Nasce a Teheran nel 1951. Vive e lavora a Minusio.KhatirRe

za

orizzontale contrapposta ad orizzonte

1999incisione su rame e oggetto

cm. 30 x 53

Nasce nel 1953. Vive e lavora a Locarno.LafrancaFr

anco

iI ritrovamento della famiglia1999

lacca asfaltata e acrilicocm. 76 x 82

Nasce a Zurigo nel 1949. Vive e lavora a Ginevra e Londra.LandösM

argr

it

regalo 2 2000

tecnica mista su tela cm. 65 x 57

Nasce nel 1921. Vive e lavora a Contone.LeoniFa

usto

"licheni" dal tema: annotazioni ambientali

1992 – 20042004

collage tecnica mista acrilico su carta

cm. 80 x 80

Nasce a Locarno nel 1936. Vive e lavora a Verscio e Fusio.LosaArm

ando

mutation 1 2002

tecnica mista su cartacm. 42 x 29

mutation 2 2002

tecnica mista su cartacm. 42 x 29

Nasce a Lugano nel 1947. Vive e lavora a Origlio.LüöndAnt

onio

angelobronzo a cera persa

supporto bronzo e acciaiocm. 10,5 x 4 x 4,5

Nasce a Romanshorn (Turgovia) nel 1955. Vive e lavora a Gordola.LüthiSt

eff

tentazioni dell’istinto 2002

tecnica mistacm. 120 x 100

Nasce a Balerna nel 1958. Vive e lavora a Mendrisio.LupiM

arco

femminile 1 1998

acquarello

femminile 2 1998

acquarello

femminile 3 1998

acquarello3 x cm. 30 x 22

Nasce a Bellinzona. Vive e lavora a Locarno.ManettiRo

bert

a

scultura in marmo di carrara

cm. 43 x 21 x 26

Nasce a Locarno nel 1946. Vive e lavora a Brione s/Minusio.MarciEn

rica

cupola blu 1989

lito + colorecm. 46 x 32

Nasce a Genova. Vive e lavora a Obino Castel S. Pietro.MariniM

irel

la

ballerino 1994

acquaforte + colorecm. 30 x 40

Nasce a Genova nel 1962. Vive a Obino Castel S. Pietro.MarinoniAlic

e

insieme per lo sport 2 2002Insieme per lo sport 3 2002

pasta di porcellanacm. 30 x 15cm. 20 x 15

Nasce nel 1949. Vive e lavora a Brione s/Minusio.Martinoni-DadòEm

my

senza titolo 1969

tecnica mistacm. 34 x 50

Nasce a Tegna nel 1911.MazziCar

lo

senza titolofoto digitalecm. 40 x 60

Nasce a Prien nel 1946. Vive e lavora a Freiburg (Germania).MergnerTh

omas

diagonale 1 1981

disegno a matita cm. 28 x 28

Nasce a Lugano nel 1930. Vive e lavora a Lugano.MetalliG

iann

i

senza titolo 1993

acrilico su tela cm. 100 x 120

Nasce a Locarno nel 1948. Vive e lavora a Losone.MontiM

anlio

ortensia d’acqua 1999

acrilico su tavola di legno convessacm. 80 x 36

Nasce e vive a Chiasso. Lavora a Balerna. MorelloSe

rgio

senza titolo 1999

tecnica mista su tela cm. 40 x 40

Nasce a Lugano. Vive e lavora a Lamone.MorettiD

ina

giardino costruito 2000

carta vegetale fatta a manocm. 20 x 20

quasi un incontro 2001

carta vegetale fatta a manocm. 29 x 29

Nasce nel 1944. Vive e lavora a Cavigliano.MoroRu

th

die sieben Leben der Katze Radierung Auflage 70 EA

colorato a manocm. 83 x 95

Nasce nel 1936. Vive e lavora a Brione s/Minusio.MoserD

édé

tunnel 2002

mista su telacm. 80 x 80

Nasce a Sciaffusa nel 1932. Vive e lavora a San Nazzaro.Nussbaum PedrettiW

illy

never greencreazione digitale

da fotografiacm. 70 x 50

Nasce a Locarno nel 1958. Vive e lavora a Locarno.OppligerEd

oard

o

margheritefoto digitale

su carta acquarellocm. 18 x 20

Nasce nel 1956. Vive e lavora a Giubiasco.PaccioriniM

assi

mo

corolletempera grassa

cm. 55 x 70

Nasce a Cevio nel 1905. PallaAlf

onso

volto 2002

disegno inchiostro di chinacm. 50 x 70

Nasce a Bellinzona nel 1933. Vive e lavora nel Convento del Bigorio.PasottiFr

a Ro

bert

o

purezza tecnica mista su tela

cm. 130 x 50

Nasce a Angrì Salerno (Italia) nel 1951. Vive a Gordola e lavora a Brione s/Minusio.PatelliAnt

onel

la

figura stilizzata 2002

acrilicocm. 100 x 50

Nasce a Sorengo nel 1965. Vive e lavora a Cugnasco.Patt-BertiG

abri

ella

forma dentro 1996

incisione su linoleumcm. 13 x 15 lastra

Nasce a Winterthur nel 1968. Vive e lavora a Rivera.PecoraroLe

onar

do

mondo di fiori2002

olio su tela cm. 38 x 32

Nasce a Locarno nel 1963. Vive e lavora a Losone.PedrazziniCri

stia

na

ragazza 1990

olio su cartonecm. 54 x 25

Nasce a Roveredo (Grigioni) nel 1953. Vive e lavora a Lavertezzo-Piano.PedrazziniPe

dro

rocce 1 e 2 2002

acrilico inchiostro 2 x cm. 60 x 45

Nasce a Locarno nel 1943. Vive e lavora ad Aurigeno.PedroliPi

erre

rolls royce 1993

stampa b/n su carta baritata

cm. 30 x 40

Nasce a Milano nel 1962. Vive e lavora a Locarno.PellegriniRo

bert

o

senza titolo 2000

olio su telacm. 80 x 80

Nasce a Soletta nel 1940. Vive e lavora a Iseo.PerucconiM

arga

ret

figura in movimento 1994

tecnica mista su cartacm. 100 x 70

Nasce a Mendrisio nel 1961. Vive e lavora ad Arzo.PetraglioM

anue

la

dall’isola 1996

acrilico su cartonecm. 63 x 48

Nasce a Varese nel 1936. Vive e lavora a Campione d’Italia e Lugano.PiccalugaSe

rgio

risultato nr. 8 2001

incisione su zincocm. 20 x 20

Nasce ad Arzo nel 1942. Vive e lavora ad Arzo.PiffarettiPi

ergi

orgi

o

vicino al bosco 2001

olio su telacm. 80 x 80

Nasce a Locarno nel 1951. Vive e lavora a Minusio.PoroliG

ianp

aolo

bove 2000

bronzo pezzo unicocm. 57 x 38 x 30

Nasce a Viganello nel 1959. Vive e lavora a Bré.PratiM

arco

riesporre alla luce 1999

(dittico)stampe a contatto

su carta baritata2 x cm. 10 x 13

Nasce a La-Chaux-de-Fonds nel 1959. Vive e lavora ad Ascona.Raineri-SeithRo

bert

o

senza titolo 2000

tecnica mistacm. 50 x 67

Nasce a Langnau (Berna) nel 1956. Vive e lavora a Orselina.Ramseier-WeberRe

gine

light and peace I 1992

acrilico collagecm. 52 x 61

Nasce a Zurigo. Vive e lavora ad Ascona.RealJa

cque

line

memoria 2002

olio su cartacm. 70 x 50

Nasce a Sorengo nel 1943. Vive e lavora a Agno e Barbengo.RealiniG

iann

i

filare 1998

tempera acquarellatacm. 62 x 87

Nasce a Pollegio nel 1960. Vive e lavora a Pollegio.RezzonicoG

iova

nni

in e out (occhio sul 2000)2000

plastica filo di linocm. 100 x 100

Nata in Ticino dove vive e lavora.RiccaLo

reda

na S

elen

e

il territorio 2002

tecnica mistacm. 85 x 130

Nasce a Locarno nel 1977. Vive e lavora a Bellinzona.Rossi Ra

ffae

lla

calle tennyson 26 2002

olio su telacm. 90 x 50

Nasce a Thal/San Gallo nel 1967. Vive e lavora tra San Gallo e Locarno.RothEr

ica

lumacalata 1999

ferro saldatocm. 35 x 41 x 22

Nasce nel 1944. Vive e lavora a Bellinzona e Giubiasco.RothFu

lvio

senza titoloolio su tela

cm. 80 x 120

Nasce a Bellinzona nel 1973. Vive e lavora a Losone. ScartonChr

isti

an

freschezza trasparenza movimento

2002olio su telacm. 60 x 70

Nasce a Gordola nel 1948. Vive e lavora a Gordola.ScascighiniG

ianc

arlo

la canzone dei fiori che si sveglianoacrilico su carta

cm. 48 x 48

le ninfee che si dicono buongiorno

acrilico su cartacm. 48 x 48

Nasce nel 1951. Vive e lavora a Magadino.SchochD

anie

la

l’anima dell’umore 2001

olio su legnocm. 9 x 9

Nasce a Solengo nel 1948. Vive e lavora a Gordola.Schwarz Va

lent

ino

incontro 1 2002

incontro 2 2002

2 x cm. 30 x 15

Vive e lavora ad Ascona.SiegristChr

isti

ne

esile 1996

bronzo fusione a cera persa

cm. 31 x 19 x 8

Nasce a Locarno nel 1945. Vive e lavora a Locarno.SimonaG

erm

ano

maschere 2000

olio su legnocm. 50 x 28

Nasce a Locarno nel 1975. Vive e lavora a Locarno.SimonaSe

rgio

diari d’aria 1995

acquarellocm. 42 x 32

Nasce a Bellinzona nel 1951. Vive e lavora a Bellinzona.SnozziN

ando

società 1998

acquaforte punta seccacm. 35 x 27

Nasce a Lugano nel 1951. Vive e lavora a Ligornetto.SoldiniIv

o

money colors 2002

acrilico su teladittico

cm. 100 x 140

Nasce a Remscheid (Germania) nel 1936. Vive e lavora a Ronco s/Ascona e Arcegno.Specht PicchioD

iete

r

“la marie”sedie colorateStarck-Design

Phili

ppe

cattive madri 1994

acrilico pastello su telacm. 124 x 84

Nasce a Locarno nel 1940. Vive e lavora a Pianezzo.TamagniG

ianc

arlo

riflesso 2001

olio su telacm. 70 x 50

Nasce a Gordola nel 1935. Vive e lavora a Gordola.TognaldaRe

mo

testa 1/5 2001

terracotta patinatacm. 50 x 20 x 20

Nasce a Locarno nel 1961. Vive e lavora a Vogorno.TogniG

ianm

ario

voglia d’infinito 2000

tecnica mistacm. 100 x 100

Nasce a Nuraminis (Italia) nel 1950. Vive e lavora a Locarno.UgasRe

nzo

scrittura 2002

acrilico e tecnica mistacm. 55 x 55

Nasce a Caneggio nel 1954. Vive e lavora a Chiasso.VellaFr

ance

sco

mélisande 2001

serigrafia 1/25cm. 50 x 50

Nasce a Locarno nel 1960. Vive e lavora a Gerra Piano.VerzasconiM

arco

Mas

sim

o

I piccoli grandi artisti “insieme per lo sport”, “dipingi il tuo coniglio”.

263

Ha ottenuto notevole successo l'iniziativa artistica proposta nel2003 dalla Fondazione Patrizio Patelli, operazione cha ha coinvol-to numerose scuole del locarnese e del bellinzonese, precisamen-te: asilo nido-scuola speciale-scuola dell'infanzia, via d'Alberti,Locarno, scuola speciale Losone, oratorio St. Antonio Locarno,Bambini via Campagne Gordola, Bambini Piazza MagoriaBellinzona, Bambini gruppo Scherma Locarno. Scuole dell'infan-zia: S.Francesco Locarno, Al Boschetto Solduno, La PraticaLocarno, La Nocca Bellinzona. Scuole elementari: S. EugenioLocarno, Minusio-Cadogno, Solduno, Ascona, Locarno viaSaleggi, Cevio, Verscio, Tegna, Muralto.A più di mille artisti in erba è stata data l'opportunità d'interpreta-re liberamente il tema INSIEME PER LO SPORT, sia in modo indi-viduale sia collettivo. Parallelamente, è stata accolta con entusia-smo una seconda iniziativa denominata DIPINGI IL TUO CONI-GLIO (coniglietto stilizzato in porcellana su struttura in ferro). Leoriginali opere, dipinte con molta fantasia e passione, sono raccol-te, unitamente a dipinti, sculture e fotografie donate da affermatiartisti alla Fondazione, negli spazi espositivi della Galleria d’ArteFondazione Patrizio Patelli, Caffè dell’Arte, e parzialmente ripro-dotte in questo catalogo.

273

Foto

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Reza

Kha

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2004

Warda Blèser-Bircher

Nata al Cairo l’8 aprile 1905 da genitori svizzeri, passò i primiundici anni della sua vita nella solitudine dei campi del medioEgitto, imparando a leggere e scrivere con i genitori che possede-vano una fabbrica di gesso e mattoni e riempendo i suoi quadernicon disegni fantastici. Trascorse gli anni della prima guerra mon-diale in una scuola di suore del Cairo, poi dal 1919 ebbe la fortu-na di continuare la sua educazione in Svizzera a Losanna, doveottenne il diploma di maturità. Tornò in Egitto per imparare l’ara-bo e prese lezioni di disegno e pittura. Si recò poi un anno inInghilterra come bambinaia e successivamente a Firenze dove inse-gnò il francese e l’inglese ed ebbe il privilegio di passare le dome-niche visitando gli Uffizi e le altre grandi gallerie.Nel 1927 incominciò gli studi all’università di Zurigo. Dato che ilpadre possedeva un giardino botanico, decise di studiare la botani-ca, poi la geologia e la paleontologia. Grazie a quest’ultima laureaottenne impieghi molto interessanti in Turchia, in Iran ed in Egittoquale perito della Shell Corporation. Nel suo tempo libero l’ac-quarello ed il collage rimasero, con la scrittura, le sue attività pre-ferite. Attualmente trascorre la vita in alternanza al Cairo e aOrselina. Nel 2000 portò a termine l’Enciclopedia Botanica ini-ziata molti anni prima dal padre.

“tronco”. Per ottenere le“musagrafie” si scelgono leparti di tessuto più interessan-ti e dopo averle ben essiccate,si puliscono, si spianano e sicombinano in strutture arti -stiche. Così si formano questistrani sogni dei banani venutidai lontani tropici.

Generalmente queste partimorbide e verdastre nonrimangono lisce ma si copronodi macchie e di linee intricateche spesso assomigliano a di -segni fantastici e suggestivi dipaesaggi, a causa del gioco delvento con le foglie morte e sec-che che pendono lungo il

sono delle erbe: quello chechia miamo “tronco” non è le -gnoso, ma composto dalle partiinferiori morbide della foglia,disposte concentricamente aformare un lungo cilindro.È appunto la parte esteriore diquesto cilindro o falso troncoche ci offre la “musagrafia”.

Conosciamo bene quelle bellepiante chiamate “Musa” o piùsemplicemente banani, checrescono in zone molto pro-tette dei nostri giardini. Sonopiante tropicali e i loro frutti,le banane, non riescono a ma -turare alle nostre latitudini.Dal punto di vista botanico

La “musagrafia”

Contributi:

Giuseppe Bernaschina - Arcolumen, Camorino

Francesco Colia - Assicurazione La Suisse, Bellinzona

Dino Dresti - Primus SA, Losone

Flavio Gallotti - Colora SA, Locarno

Gabriele Guglielmetti - Locarnini Elettricità, Camorino

Françoise e Harry Halm - Halm Gagliardi, Locarno

Dott. Daniele Lotti - Società Elettrica Sopracenerina, Locarno

Pucci Martinoni - Panetteria Begna, Minusio

Dir. Luca Merlini - Ospedale Regionale La Carità, Locarno

Sergio Morasci - TV Morasci, Gordola

Ivan Pedrazzi - Pavimenti e Rivestimenti, Locarno

Marco Pelosi - Policentro, Muralto

Ing. Luca Pohl

Ing. Giorgio Scheu

Società Carnevale, Cugnasco

Ringraziamenti:

Famiglia Salsano, che ha messo adisposizione lo stabile, creandouna magica cornice a questaesposizione d’arte

Consiglio di FondazioneMariateresa Destro-MirandaLiliana MasaAngelo PatelliFamiglia PatelliFamiglia Miranda Famiglia Masa-BorsettoGabriele CapitanioIsabella LucchiniEmmy MartinoniGiango SalsanoElisabetta Uboldi

Marco Gurtner (Cura e allestimento mostra)

Ivano Facchinetti(Collaboratore)

Marco Massimo VerzasconiPierre CasèStefano Donati (Presidente Visarte)

gli artisti che hanno generosamente offerto le loroprestigiose opere

i piccoli-grandi artistidelle nostre scuole

Si ringraziamo inoltreper la collaborazionealla preparazione di questo catalogo

Flavia CanevasciniReza KhatirBenedetto PedrazziniGabriella PedrucciGiango Salsano

Ideazione:Antonella Patelli

Testi:

Ezio Guidi

Dott. Avv. Giovanni Merlini

Dr. Daniele Mona

Dr. Reto Pezzoli

Dr. Gian Antonio Romano

Dr. Danilo Toninalli

Dalmazio Ambrosioni

Grafica ed impaginazione:Elisabetta Uboldi

Fotografie:Roberto Pellegrini

Stampa:Tipografia Pedrazzini Locarno

Finito di stampare nel mese di ottobre 2004© Fondazione Patrizio Patelli, Locarno

Collaboratori:

Luca BarblanSonia Barudoni Daniela BrunoSara CattoriLuca ContiAngelo DeleaLaura FranchiniGianni LuchessaMariagrazia e Rodolfo MalacarneNathalie MartinoniChristian MariottiDavide MartinoniAlessandra MorasciLara PasiniIng. Benedetto PedrazziniRoberto PellegriniMorena Prina-ColiaCato e Giovanna ScascighiniMaura e Tino SchwarzMara SgheizaBice SimonaMonica e Paola StangaSiro Turbae tutte le hostess

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