alcide de gasperi trentino nellimpero austro-ungarico e nel regno ditalia 1902 -1925
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ALCIDE DE GASPERI
TRENTINONELL’IMPERO AUSTRO-UNGARICO
ENEL REGNO D’ITALIA
1902 -1925
Classe IV Liceo socio-psico-pedagogico
Prof. Elena Sordo
Anno scolastico 2009-2010
PRESENTAZIONE DEL LAVORO Il nostro lavoro riguarda il periodo che va dal 1902
al 1925 Abbiamo preso in considerazione l’attività di De
Gasperi: all’interno del Partito popolare trentino (e la
battaglia contro il tentativo della partito nazionalista tedesco, Volksbund, di germanizzare il Trentino)
in qualità di deputato trentino al Parlamento austriaco (impegnato nella difesa dell’autonomia del Trentino, per la tutela della sua economia e dei profughi della prima guerra)
In qualità di deputato del Partito popolare italiano (P.P.I.) al Parlamento italiano (impegnato nella soluzione dei problemi riguardanti l ’annessione del Trentino all’Italia e nella battaglia per l’autonomia)
NOTE BIOGRAFICHE 1881 - 3 aprile, nasce a Pieve Tesino da Amedeo De
Gasperi e Maria Morandini. 1900 – si iscrive alla facoltà di lettere e filosofia
dell’Università di Vienna 1904 - a Vienna agitazioni sul problema dell’Università
italiana, De Gasperi viene arrestato e tenuto in carcere venti giorni
1905 - 19 luglio, consegue la laurea in filologia moderna presso l’Università di Vienna. 1 settembre - è nominato dal vescovo di Trento direttore de La voce cattolica
1911 - 17 luglio, viene eletto deputato, con i popolari, al Parlamento di Vienna, per il collegio di Fiemme, Fassa, Primiero e Civezzano
1915 – marzo, incontra a Roma il ministro degli Esteri italiano Sonnino
1920 – aprile, al II°congresso del PPI è eletto nel Consiglio nazionale e successivamente entra a far parte del partito.
1921 - 15 maggio, è eletto deputato al Parlamento di Roma, dove è nominato capogruppo parlamentare del PPI
1922 - a Borgo Valsugana sposa Francesca Romani 1923 – aprile, al IV°congresso popolare sostiene la necessità di
collaborare con il governo Mussolini. 1924 - Viene nominato segretario del PPI 1925 – dà le dimissioni da direttore de Il nuovo Trentino 1926 - si dimette da segretario del partito 1927 - viene arrestato alla stazione di Firenze con
l’accusa di tentato espatrio clandestino, per espresso ordine di Mussolini viene condotto a Roma nel carcere di Regina Coeli e in seguito processato e condannato a quattro anni, ridotti in appello a due anni e sei mesi
1928 – luglio, la domanda di grazia viene accettata. 1929 – marzo, viene assunto alla Biblioteca Vaticana 1933- 1938, Collabora all’Illustrazione vaticana quale
commentatore di politica internazionale. 1941- 29 settembre, partecipa, a Milano , alla riunione che
sancisce la nascita in clandestinità della Democrazia Cristiana
1944 - al secondo governo Bonomi partecipa come ministro degli Esteri 29-31 luglio, viene nominato segretario politico della Democrazia Cristiana
1945 - dicembre, diventa Presidente del Consiglio guidando un governo che rappresenta i sei partiti antifascisti (esarchia)
1946 – aprile, lascia la segreteria del partito 2 giugno, è eletto deputato per il collegio di Trento,13 luglio- forma il suo II° ministero
1947- Compie un viaggio negli Stati Uniti, dà vita al suo III° ministero 10 febbraio,viene firmato il trattato di pace. 31 maggio, IV° governo De Gasperi.
1948 – V° governo De Gasperi. 1949 - VI° governo De Gasperi; a Londra viene firmato lo
statuto del Consiglio d’Europa. 1951 – VII° governo De Gasperi; partecipa a Parigi alla
fondazione della Comunità Europea del carbone e dell’ Acciaio
1951 – VII° governo De Gasperi; partecipa a Parigi alla fondazione della Comunità Europea del carbone e dell’ Acciaio
1952 –a Parigi sottoscrive l’accordo per la nascita della Comunità Europea di Difesa;
1953 - dopo difficile e tumultuosa lotta il Parlamento approva la proposta democristiana di una modifica della legge elettorale., la cosidetta “legge truffa” (2/3 dei seggi a chi ottiene il 50% dei voti); 26 settembre, VIII° ed ultimo governo De Gasperi; ma non ottiene la fiducia della Camera
1954 - 18 agosto, muore a Sella di Valsugana.
UNIONE POLITICA POPOLARE - PARTITO POPOLARE TRENTINO
Si ispira alla Rerum Novarum di Leone XIII (1891)
Si propone di difendere gli interessi di tutte le classi non legandosi a nessuna in particolare.
Invita tutto il popolo trentino a partecipare alla vita politica
Condanna il tentativo di instaurare anche in Austria, una politica antireligiosa verso il cristianesimo nella famiglia, nella scuola, nelle istruzioni pubbliche.
Si batte per l’integrità nazionale del Trentino e la conservazione del patrimonio linguistico e dello spirito nazionale del popolo.
Chiede un’autonomia amministrativa, il risanamento delle finanze comunali con contributi dello Stato e della Provincia, lo sviluppo della viabilità trascurata e della rete ferroviaria, lo sviluppo dell’agricoltura e dell’industria, la regolarizzazione dell’emigrazione e la tutela dell’emigrante.
Difende “la Fede dei nostri padri e la libertà della Chiesa volendo che lo Stato e la vita pubblica siano informati ai principi del cristianesimo”.
Ritiene che tutte le nazioni siano eguali Si batte per il suffragio universale maschile e
femminile
Ritiene necessarie
L’ assicurazione per tutti i cittadini La riduzione del servizio militare da 3 anni a 2. La diminuzione degli esercizi con le armi e delle
manovre. Più larghe esenzioni dal servizio militare, in base
alle condizioni di famiglia. Energiche misure contro il maltrattamento dei
soldati Indennizzi di via ai riservisti poveri. La concessione da fissare per legge dei permessi
al tempo del raccolto. Da:
Quello che vogliamoda Il Trentino,15 maggio 1906
Discorso di De Gasperi all’Unione politica popolareda Il Trentino, 7 febbraio 1907
ELEZIONI 1908
Il socialismo è da combattersi ad oltranza senza tregua in quanto negazione del cristianesimo, della giustizia cristiana e dell’ ordine civile.
Da: Le elezioni
Il Trentino,
3 febbraio 1908
IL PANGERMANESIMO DEL VOLKSBUND
I giornali di Innsbruk sono zeppi di relazioni sulle feste natalizie, sugli alberi di Natale piantati dal Volksbund in Valsugana e sulle alture di Folgaria.
Pochi uomini servendosi della stampa creano nelle città del Tirolo la convinzione che sia possibile la germanizzazione di quel territorio che la geografia ufficiale chiama parte italiana della provincia
da: Il Natale degli Invasori
Il Trentino, 8 gennaio 1907
L’attività di germanizzazione del Volksbund mira
alla distruzione dell’integrità nazionale del Trentino soffocando ogni speranza di autonomia amministrativa
“ Il Trentino ai trentini, fuori gli stranieri ad ogni uno il suo! “
Da: La difesa nazionale, Il Trentino, 8 maggio 1906
LA TRIPLICE ALLEANZA
Triplice alleanza (1882, Germania - Austria - Italia) non è mai stata popolare tra la popolazione Italiana, scrive De Gasperi su Il Trentino il 5 maggio 1909
Il rapporto tra Austria e Italia è basato sulla diffidenza reciproca
Il 7 maggio scrive: “….noi siamo triplicisti. Che cosa potrebbe sperare il Trentino nell’ipotesi di un mancato rinnovamento della Triplice e della conseguente inimicizia dell’Austria con il vicino regno? Niente di buono certamente”.
“Un’azione militare alle condizioni presenti sarebbe una follia”
Da: Il Trentino,5 maggio,1909;
Il Ttrentino, 7 maggio 1909;
DISCORSO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DI VIENNA
13 ottobre1911
o I gravi disagi derivati dal carovita colpiscono città e villaggi, in particolare la periferia dell’ Impero.
o In Trentino l’attuale politica doganale impedisce di acquistare la carne e il grano a prezzo migliore dalla vicina Italia, mentre si è costretti a importare questi generi alimentari per la via più lunga, dall’Ungheria e dai Balcani.
o “noi chiediamo al governo un intervento particolare di emergenza per mitigare la miseria più grave, affinché la nostra classe di contadini non sia costretta a ingrossare ulteriormente il flusso di emigranti purtroppo già grande abbastanza”
DISCORSO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DI VIENNA
25 ottobre1911
Intervento nell’ambito del dibattito sul disegno di legge del Governo austriaco riguardante l’istituzione di un’autonoma facoltà di giurisprudenza in lingua italiana a Vienna
E’ indegno per lo Stato austriaco, afferma De Gasperi, che una parte dei suoi studenti sia costretta recarsi all’estero per studiare; in questo modo solo i figli dei borghesi possono dedicarsi agli studi grazie alla loro disponibilità finanziaria
LA GUERRA È SCOPPIATA 28 giugno 1914, a Sarajevo vengono uccisi
Francesco Ferdinando, erede al trono austriaco, e sua moglie; trenta giorni dopo l’Austria dichiara guerra alla Serbia. Inizia la 1a guerra mondiale.
Su Il Trentino, il 3 agosto 1914, De Gasperi invita a mantenere la calma e non creare false notizie allarmistiche, i cui propagatori potrebbero essere puniti penalmente
Il 6 agosto, scrive: “l’edificio eretto faticosamente con sottili accorgimenti, con ipocrisie e con intenzioni oneste dalla diplomazia europea per scongiurare gli orrori della guerra, è sorpreso da una scintilla balenata d’improvviso, sgretola e s’inabissa, nell’incendio divoratore”
“E’ questa …. l’ora di Dio”
“La negazione di Dio”, scrive su Il Trentino il 12 agosto 1914, “sembrava essere il più notevole fatto morale della civiltà moderna”
“Ma bastò un grido di guerra, bastò lo scatenarsi di antiche e sopite cupidigie, bastò che malgrado tutto la vita dei popoli fosse affidata al trionfo della forza, perché l’eguaglianza e la fratellanza apparissero un mito; perché intere nazioni si lanciassero l’una contro l’altra rinnovando le gesta di una barbarie rediva. (…) invocando Dio pubblicamente per ogni cosa”
“Eterno vincitore (…) contro i sofismi che promettono tutto e tolgono Dio, che è tutto, quando nulla più rimane.”
DISCORSO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DI VIENNA 12 giugno 1917 e 12 luglio1917
De Gasperi, membro del Comitato centrale per la sorveglianza della sorte dei profughi dal 1915, a nome dei deputati italiani del Trentino, presenta al capo del Governo austriaco un interpellanza per chiedere l’apertura di un inchiesta sul trattamento riservato ai profughi trentini
De Gasperi illustra le condizioni dei profughi :
Prima e dopo lo scoppio della guerra continue deportazioni improvvise e non giustificate di uomini, donne, minorati fisici e bambini di ogni età e stato sociale
Condizioni di viaggio disumane, privati di cibo e servizi igienici verso una destinazione ignota
Campi di concentramento non preparati all’accoglienza: baraccamenti privi di ogni comodità e diretti da funzionari non all’altezza
Trattamenti spesso violenti, torture e suicidi Difficoltà di comunicazione con la famiglia Controlli ferrei anche dopo la liberazione dai
campi
I profughi privati dei diritti Vietato loro costituire comitati Vitto insufficiente L’unico aspetto positivo l’incremento
dell’assistenza privata, cioè solidarietà umana e cristiana
Tutta l’opera di assistenza grava sui sacerdoti che condividono le stesse condizioni di vita dei profughi
Alla riapertura del Parlamento nel 1917 seguì la nascita del Comitato Parlamentare dei Profughi che fece approvare i seguenti provvedimenti:
1. Diritto ad una sovvenzione2. Libertà di scegliere la propria dimora3. Diritto ad una rappresentanza
Essenziale fu l’intervento dei deputati trentini
Grazie al Comitato dei profughi l’amministrazione passò dalle autorità distrettuali allo Stato:
si ottennero miglioramenti come ospedali, asili e nuovi lavori
Fu creato il settimanale “Bollettino dei Profughi”
fu creata una commissione per il regolare rimpatrio dei profughi
L’ASSEGNAZIONE DEI DANNI DI GUERRA E LA SITUAZIONE NELLE
ZONE DEVASTATE De Gasperi propone di costituire un
consorzio di tutti i comuni per garantire le anticipazioni che verranno assegnate ai privati o agli enti della zona danneggiata.
Scrive: “Comuni e province del Trentino reclamano la loro autonomia, domandano cioè di non venire assorbiti dall’amministrazione burocratica statale centralizzatrice”
da: Il nuovo Trentino,
22 aprile 1919
richiama l’attenzione del Governo italiano sulla gravità della situazione nelle terre devastate nell’imminenza della stagione invernale e “sollecita i provvedimenti la cui necessità e urgenza non ammette discussione”.
A proposito delle voci intorno ad una lotteria per raccogliere fondi per le zone devastate scrive: “Ma, sinceramente, che una Stato come l’Italia , il quale anche nella situazione presente gode largo credito nel mondo e nelle sue risorse stabili può trovare dei mezzi sicuri per raggiungere l’equilibrio del suo bilancio, deva ricorrere per uno scopo così importante, alla fortuna più o meno incerta di una lotteria, come ultimamente si è parlato, non ci pare il modo migliore per la dignità nazionale”.
Da: Denari occorrono, non studi.L’urgenza dei provvedimenti per la zona devastata
da Il nuovo Trentino, 25 settembre 1919
NELL’IMMINENZA DELL’ANNESSIONE AL REGNO D’ITALIA
rappresentanza provinciale e autonomia locale
Convocazione dei comizi elettorali basati sul suffragio universale, esteso anche alle donne, per eleggere un Consiglio provinciale che abbia le competenze della ex Dieta Accordo tra Governo e Consiglio provinciale per l’adattamento della legislazione Istituzione di un comitato di ricostruzione per le zone devastate Attuazione da parte del Governo dei programmi per i
lavori pubblici
La Consulta trentina chiede l’elezione di una Rappresentanza provinciale che, mantenendo le autonomie locali, regoli assieme al Governo
l’amministrazione del Paese.
da Il nuovo Trentino, 8 giugno 1919
IL MERCATO DEI VINI TRENTINI ALLA FINE DELLA
GUERRA
o Su Il nuovo Trentino il 19 settembre 1919 De Gasperi richiama l’attenzione sulla ripresa molto difficoltosa del mercato dei vini in Trentino o Nota che in Alsazia -Lorena (territori ceduti dalla Germani alla Francia) invece l’esportazione di merci verso la Germania è avviata.o Quindi scrive:“..noi ci chiediamo perché, noi italiani delle terre redente, non ci troviamo nella stessa situazione…”
o “Riguardo la crisi dei vini le cause sono molteplici(soprattutto per le condizioni del cambio), ma la causa principale sta nella mancanza di una disposizione precisa riguardo a questo nel trattato di Saint Germain, ove fra il resto troveremo anche ben altre omissioni.” “Questo accadde perché nessun rappresentante del Paese, politico,tecnico, commerciale, agricoltore, venne chiamato dal Governo a Parigi e di conseguenza non vi era nessuna commissione qualificata che preparava e studiava le clausole del trattato”.
Non si è mai potuti arrivare ad una reciproca collaborazione sul terreno della difesa dei nostri interessi, resta solo l’amarezza per il criterio totalmente non democratico utilizzato in questi casi.
Su Il nuovo Trentino, il 24 aprile 1920, a proposito dell’intenzione del Governo italiano di dividere la regione in due province si dichiara offeso perché i trentini non sono stati interpellati, infatti il Governo e il Trono si sono accordati soltanto con la parte tedesca.
E il modo ancor m’offende
da Il nuovo Trentino, 24 aprile 1920
IL PRIMO DISCORSO AL PARLAMENTO ITALIANO
24 giugno1921
Dopo aver dichiarato che:i deputati trentini devono avere devozione e riconoscimento nei confronti della patria. Il loro compito, infatti, è quello di costruire una frontiera morale e politico-sociale che possa difendere da nuove invasioni e guerre.
De Gasperi chiede: La ricostituzione delle autonomie locali nelle
nuove province per assicurare una possibile convivenza con diverse nazionalità sulla frontiera settentrionale.
Una rappresentanza provinciale o regionale con poteri amministrativi, regolamentari e legislativi.
Che il Comune, nella sua gestione amministrativa, sia del tutto indipendente dagli organi statali ed il controllo venga esercitato dalla giunta provinciale elettiva.
La riforma della burocrazia con un passaggio graduale da un’amministrazione all’altra.
la tutela delle minoranze italiane e della “stirpe ladina”, permettendone la libertà di sviluppo.
Il rinnovo del sistema elettorale introducendo il suffragio universale.
Osserva che il raggiungimento pieno degli obiettivi e il trionfo della nazione italiana avverrà nel momento in cui l’Italia avrà saputo anche assimilare, assorbire, asservire ai suoi scopi le forme materiali della cultura austriaca.
De Gasperi invita il Governo italiano a fare uno ‘studio comparativo’: “…bisognerà pur sapere” afferma “per quali ragioni, ad esempio, avviene che alla stazione di Trento, mentre prima agli sportelli dei biglietti vi erano tre impiegati, oggi ve ne sono dodici, malgrado il numero dei biglietti sia diminuito. E occorre altresì non dimenticare che, per eseguire certe serie di operazioni postali italiane, fu calcolato esattamente, mediante esperimento, che col sistema austriaco si impiega due ore e col sistema italiano otto ore e un quarto.
Lo stesso si dica per le ambulanze postali. Quando io vedo che un ufficio postale, che è capolinea di dieci stazioni, per fare il servizio dei dispacci-lettere spende col sistema austriaco 10 mila lire annue e col sistema italiano 87 mila lire annue, mi domando se non sia giusto che studiamo e vediamo se si possa arrivare a risparmiare tanto spago, tante buste e tanta ceralacca di cui fa tanto spreco l’amministrazione italiana.”
DISCORSO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
Roma, 22 dicembre 1921
De Gasperi presenta una proposta per la serena convivenza delle etnie italiana e tedesca all’interno del Trentino
Ritiene assurdo pretendere che l’ attuale generazione tedesca, molto contraria all’annessione all’Italia, dimostri sentimenti italiani che non può avere
Si può pretendere però che le nuove generazioni di tedeschi non vengano educate all’odio contro l’Italia
Propone di mandare un commissario speciale nella zona tedesca perché possa risolvere eventuali conflitti
Le problematiche socio-economiche del TrentinoCamera dei Deputati, 22 dicembre 1921
De Gasperi richiama l’attenzione sulla grande confusione amministrativa causata dall’impossibilità di sapere chi deve assumere la responsabilità: Il decreto del 22 luglio 1920 assegna il potere ai Commissari generali, il decreto del 14 agosto 1920 assegna il potere al Presidente del Consiglio e al capo dell’Ufficio centrale nelle province.
“Vi è quindi un contrasto di competenze che non porta a nessun utile risultato.”
DISCORSO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
Roma, 20 marzo 1922
L’amministrazione delle nuove province
Urgente l’elezione delle diete provinciali e la definizione delle loro competenze
Urgente prendere provvedimenti per la ‘zona mista’, in cui sono presenti tedeschi e italiani
La gestione amministrativa delle nuove provinceCamera dei Deputati, 20 marzo 1922
IL PARTITO FASCISTA E LE AUTONOMIE
o Dopo le aggressioni degli squadristi fascisti a Bolzano e le dichiarazioni riportate dal quotidiano fascista Il Popolo, che chiedono l’abolizione dell’autonomia sia provinciale che comunale, De Gasperi su Il nuovo Trentino chiarisce che l’autonomia che il Trentino chiede è autonomia amministrativa e non politica. o Ciò che si chiede, scrive, è un “decentramento amministrativo con maggiore libertà di gestione da parte degli enti locali…..ma…in seguito a cattiva gestione, il governo, a cui spetta sempre il diritto di intervenire a tutela della legge, ha il mezzo di far prevalere le sue direttive.”
da: ll nuovo Trentino,
3 ottobre 1922
L’AMMINISTRAZIONE DELLE AUTONOMIE LOCALI
o Su Il nuovo Trentino il 25 ottobre 1922 De Gasperi osserva che riguardo all’amministrazione delle autonomie locali nel Governo italiano “prevale la logica meccanica di un accentramento burocratico”
o Contrariamente a quanto avviene in Alsazia-Lorena “dove il governo ha capito l’importanza di non imporre precipitosamente l’assimilazione”.
o “…senza discussioni, senza ragionamenti, ….si chiede il conformismo….tutto è male quel che viene dal sistema austriaco, tutto è bene quello che 50 anni fa è stato introdotto in Italia dalla Francia, attraverso il Piemonte.”
Da: L’aria che tira
Il nuovo Trentino,
25 ottobre 1922
Grazie dell’attenzione
IV liceo socio-psico-pedagogicoe
Prof. Elena Sordo
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