1) premessa - comune.pontecagnanofaiano.sa.it€¦ · 1) premessa il presente studio idrologico si...
Post on 28-Jul-2018
217 Views
Preview:
TRANSCRIPT
1) PREMESSA
Il presente studio idrologico si è reso necessario per autorizzare lo scarico delle acque
bianche meteoriche provenienti dall’ intervento edificatorio in atto sull’area dismessa
denominata ex Ortofruits 85, nel vicino Fiume Picentino.
L’obiettivo che si prefige lo studio idrologico, è dimostrare che i volumi idrici provenienti
dalla urbanizzazione dell’area, su cui insistono i nuovi insediamenti abitativi, non
peggiorino le condizioni di pericolosità esistenti e nell’eventualità contraria che si renda
necessaria la progettazione di opportune e idonee opere adatte a non influenzare il
deflusso delle portate centennali previste nella sezione di scarico, dalle nuove portate
idriche di acque bianche meteoriche. In definitiva occorre dimostrare o rispettare il
principio dell’invarianza idraulica nel tratto di fiume che include la sezione di scarico.
2) RELAZIONE
L’insediamento abitativo, come da progetto approvato, sarà corredato di viabilità interna
arredata con marciapiedi, da aree a verde attrezzato e dagli impianti tecnologici necessari.
Tra questi, in relazione allo studio in oggetto, occorre evidenziare la separazione
progettata delle acque nere da convogliare nel vicino collettore comunale, dalle acque
bianche che saranno raccolte in un esistente cunicolo in calcestruzzo a sezione
rettangolare, che trasporterà detti volumi idrici nel vicino fiume Picentino.
Nell’ambito della progettazione di dette opere di urbanizzazioni si sono individuate le aree
d’influenza che raccolgono le precipitazioni meteoriche e le drenano nel citato cunicolo;
esse sono state caratterizzate, dal punto di vista idrologico con un coefficiente di afflusso
φ legato alle caratteristiche di permeabilità delle stesse.
• Coperture mq 2186.00
• Superfici Pavimentate mq 5080.00
• Verde attrezzato mq 1152.17
2.a) CALCOLO DELLE PORTATE
Per la definizione del valore della portata da scaricare nel Fiume Picentino, si è
stimata un’area colante, somma di quella trasformata nella progettazione urbanistica in
oggetto e di quelle adiacenti caratterizzate da insediamenti industriali esistenti.
Dovendo verificare che la portata aggiuntiva a quelle già presente nella sezione del
Fiume Picentino, non peggiori le condizioni di pericolosità esistenti, il volume idrico
proveniente dall’insediamento urbanistico è stato calcolato come portata centennale
utilizzando il metodo razionale.
Questo metodo è un procedimento particolarmente semplice ed efficace per
calcolare la portata al colmo di piena Q con un tempo di ritorno T assegnato alla sezione
di chiusura di un bacino.
Il metodo si fonda sull’utilizzo della curva di possibilità climatica della pioggia
ragguagliata e sulle seguenti ipotesi:
- la portata al colmo di piena Q con assegnato tempo di ritorno è la maggiore, tra le portate
al colmo di tutti gli eventi di piena a intensità costante ricavati dalla curva di possibilità
climatica con tempo di ritorno T;
- a parità di tempo di ritorno, la portata al colmo maggiore è prodotta dall’evento la cui
durata è identica al tempo di corrivazione;
- la portata al colmo dell’evento di piena causato da una precipitazione ragguagliata
rappresentata da uno istogramma a intensità costante di durata tc è proporzionale al
prodotto fra l’intensità di pioggia ragguagliata ir e l’area del bacino A.
La prima ipotesi risulta abbastanza aderente alla realtà, mentre la seconda e la
terza assunzione possono giustificarsi schematizzando opportunamente il fenomeno della
trasformazione afflussi–deflussi assumendo che le perdite siano proporzionali all’intensità
di pioggia e che il tempo impiegato dall’acqua a raggiungere la sezione di chiusura
dipenda soltanto dalla lunghezza del percorso compiuto.
La portata Q con tempo di ritorno T è quindi espressa con la relazione
Q = C ir (t c,t)A
nella quale C è il coefficiente di proporzionalità, ic è l’intensità media di pioggia ricavata
dalla curva di possibilità climatica con tempo di ritorno T per una durata uguale al tempo di
corrivazione tc, e A è l’area del bacino.
Il coefficiente di proporzionalità C tiene conto in primo luogo delle perdite, che, a
differenza dell’assunzione precedentemente esposta, non manifestano una proporzionalità
lineare con l’intensità di pioggia. Oltre a tener conto delle perdite, però, C svolge anche il
ruolo di “coefficiente empirico correttivo”.
In alcuni casi il coefficiente C tiene conto dell’effetto della precipitazione attraverso il
suo tempo di ritorno T.
Per il calcolo dell’intensità di pioggia relativa ad un periodo di ritorno T=100 anni è
stato necessario determinare la legge di pioggia relativa all’area oggetto dell’intervento.
Sono stati utilizzati i dati pluviometrici relativi alle massime intensità di pioggia di
durata pari ad 1 ora, 3 ore,6 ore,12 ore e 24 ore.
DATI PLUVIOGRAFICI (Precipitazioni di massima intensità registrate al pluviografo su 1, 3, 6, 12, 24 ore consecutive)
Stazione di : SALERNO
Quota (m s.l.m.) : 10 Numero di osservazioni :
N = 28
t = 1 ora t = 3 ore t = 6 ore t = 12 ore t = 24 ore
Anno h (mm) h (mm) h (mm) h (mm) h (mm)
1960 5,20 64,20 108,00 108,20 108,20 1961 45,00 68,00 72,00 82,00 99,00
1962 23,00 25,00 52,00 62,00 64,80
1963 45,00 76,00 90,00 120,00 122,40
1964 117,40 140,00 140,00 140,00 140,00
1965 50,00 53,00 61,00 62,00 93,80 1966 70,00 98,60 117,00 127,00 128,60
1967 20,00 32,40 53,00 54,40 73,00
1968 33,80 42,00 42,00 69,69 90,60
1969 77,00 117,00 122,60 125,60 125,60
1970 49,20 60,80 66,00 114,00 115,40
1971 40,00 77,00 100,80 107,00 120,00 1972 27,00 37,00 49,00 50,80 56,20
1973 21,40 28,80 41,40 56,20 76,00
1974 23,00 23,60 41,40 41,40 66,40
1975 29,60 46,20 46,20 52,20 57,20
1976 44,00 63,40 71,00 87,60 92,20
1977 25,00 37,00 48,00 55,00 70,80 1978 23,00 41,60 43,80 52,00 92,60
1979 33,00 75,20 77,40 78,00 107,00
1980 28,00 39,00 72,00 96,20 126,00
1981 64,00 105,00 127,00 141,00 147,00
1982 67,00 79,00 80,40 83,80 120,00
1983 16,00 28,60 31,60 31,60 53,80 1984 35,00 36,00 46,00 46,00 72,00
1985 60,00 120,00 160,00 210,00 236,60
1986 38,60 45,60 46,40 53,00 81,00
1988 80,80 97,00 102,20 123,80 153,60
I valori delle portate calcolate, fanno riferimento ad un periodo di ritorno T = 100
anni e alle aree di influenza considerate.
Dalle calcolazioni effettuate sono scaturiti valori di seguito tabellati:
In particolare si evince che dalla trasformazione urbanistica in esecuzione, con
l’apporto volumetrico anche delle aree adiacenti, scaturisce una portata Q100 pari a 0.72
mc/sec.
Tra le ipotesi poste a base dei calcoli effettuati, vi è quella, a vantaggio di sicurezza,
di trascurare le aree a verde attrezzato, considerandole, vista la loro limitata estensione,
come aree impermeabili e quindi, caratterizzate da un coefficiente di afflusso φ pari a 0.90.
Nell’ambito degli studi effettuati dalla regione Campania per la redazione del “Piano
per l’assetto Idrogeologico” l’area oggetto del presente studio risulta essere prossima alla
sezione 159 (S2) e per la quale lo studio di piano ha individuato la portata Q100 .
Per la stesura dello PSAI vigente, sono state, a suo tempo, condotte stime di
portate adottando un modello geomorfoclimatico e un modello razionale così come
introdotti nel VAPI Campania, in entrambi i casi sono state sviluppate due varianti, una
prima variante (modello geomorfoclimatico 1 e modello razionale 1) in cui il territorio del
bacino è stato suddiviso nei due complessi omogenei in base alla permeabilità, una
seconda variante in cui la suddivisione è in tre complessi omogenei, per tenere conto
anche della diversa copertura forestale (modello geomorfoclimatico 2 e modello razionale
2).Con questi modelli di analisi idrologica e con le relative varianti, in riferimento alle varie
sezioni individuate lungo il Fiume Picentino, lo studio porta raggruppati in tabelle i valori
delle portate centennali; dalle tabelle si possono ricavare i valori delle portate Q100 che
attraversano la sezione 159 (S2) del Fiume Picentino.
Dalla lettura dei valori delle portate tabellate e provenienti dallo studio effettuato
nell’ambito PSAI, anche volendo considerare la più piccola delle portate Q100, pari cioè a
323 mc^sec, il valore di portata Q100 da scaricare nella sezione 159, pari a 0.72, così
come scaturito dallo studio effettuato sull’area oggetto della trasformazione urbanistica, a
parere dello scrivente risulta poco significativo, tanto da poter asserire che con
l’incremento di portata, nella sezione 159 si rispetterà il principio dell’invarianza idraulica
nel tratto di fiume in esame. Occorre inoltre sottolineare che il valore del coefficiente
udometrico scaturito dalle calcolazioni effettuate dal sottoscritto e pari a 250 l/sec*ha,
risulta perfettamente comparabile con tutti quelli tabellati nell’ambito dello studio idrologico
dello PSAI e volutamente racchiusi nell’allegata tabella “quadro di raffronto”.
2.b) VERIFICHE IDRAULICHE
La sezione 159 s2, recapito finale delle portate raccolte nell’area oggetto di
trasformazione urbanistica, si presenta geometricamente a forma trapezoidale da
assimilare ad un trapezio rettangolo, caratterizzato da un lato verticale realizzato con
un muro di sostegno, una base di 32 ml e con l’altro lato inclinato di 125°
sull’orizzontale. La pendenza dell’alveo in prossimità della sezione di scarico è stata
stimata in circa 1.0 %. Con questi dati utilizzando una scala di deflusso in moto
uniforme si sono ricavati i parametri della corrente attraversata da una portata Q100.
Di seguito si allegano tabulati i risultati dell’elaborazione.
3. Conclusioni A parere dello scrivente, visto l’esiguo valore della portata proveniente dall’insediamento
abitativo, da scaricare nella sezione 159 del F. Picentino, in rapporto ai valori di portata,
ricavati nell’ambito dello studio idrologico del PSAI, si può asserire che l’incremento di
portata risulta rispettoso del principio dell’invarianza idraulica nel tratto di fiume.
Anche la sezione 159 caratterizzata allo stato odierno delle caratteristiche geometriche
riportate risulta essere ampiamente sufficiente a recepire i nuovi volumi idrici provenienti
dal nuovo insediamento abitativo.
Anche ipotizzando il moto uniforme nel tratto in esame risulta un franco di circa 5 ml, lo
stato di fatto della sezione 159, insieme ai valori di portata Q100 da scaricare non rendono
necessario la progettazione di opere a protezione delle sponde fluviali né di opere “volano”
per il deflusso “controllato” della portata.
In allegato si riporta lo stralcio aereofotogrammetrico con l’individuazione delle aree
drenanti.
top related