aloe, stefano - note inedite di stojan novakovic sulla serbia

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УДК 94(497.11)”18” N�TE INEDITE DI ST�JAN N�VAK�VIĆ SULLA SERBIA, LA SUA ST�RIA E I SU�I RAPP�RTI C�N IL REST� D’EUR�PA 1 Ta i „pioniei“ della slavistia italiana si distingue Angelo De Gu benatis (1840–1913), he indovina l’emegee del mondo slavo nel ontesto ultuale euopeo. Il pesente studio intende appofondie un aspetto speio dei ontatti sebi di De Gubenatis, ipotando mateiali inediti indiizzatigli da Stojan Novaković. Il punto più intenso della sebolia di De Gubenatis appesentato dal suo viaggio a Belgado, intapeso all’inizio del 1897. L’aoglienza al letteato italiano venne oganizzata da Milenko Vesnić e Stevan Popović, he oinvol seo l’Aademia delle sienze (di ui De Gubenatis ea „пс л“) e la ote di Aleksanda Obenović. De Gubenatis iavò da questo viaggio un volume di aattee divulgativo, La Sebie et les Sebes, letues et impessions (Floene, 1897), he taiava un ampio esoonto sul paese. L’idea del libo ea stata onodata on gli amii belgadesi: De Gubenatis aveva pegato Vesnić, Popović e Novaković di aiutalo on mateiali infomativi. Dei mate iali inutilizzati, o utilizzati solo indiettamente, si onsevano alla Bibliotea Nazionale di Fienze, ta gli „illeggibili“, alune pagine di desizione sinte tia della stoia seba pepaate da Stojan Novaković, he no all’anno pima ea stato anhe apo del goveno del paese. Gli appunti di Novaković sono la isposta ad una sota di questionaio del De Gubenatis, he eava isposte su aluni quesiti he iteneva uiali pe il libo. Nel volume vengono ipotati integalmente i testi delle onfeenze, ihi di solenni poposizioni in favoe di una paia sistemazione fedeale e fatena dello sahiee balanio. La pima metà del libo invee oupata da una desizione della Sebia dal punto di vista geogao, stoio, politio, soiale, on qualhe ifeimento ai ostumi folkloii e all’epia, in patiolae a Mako Kaljević. Una delle mi glioi fonti di ispiazione ostituita dalle note stoihe fonite da Novaković, pe quanto De Gubenatis, ome testimoniano divesi passaggi del libo, se ne sevisse solo pazialmente. Semba taspaie anhe un disegno politio teso alla onfedeazione degli stati balanii e in patiolae ad avviinae il più possibile lo stato sebo a quello omeno, in un poesso he Novaković doveva ondividee e aveva favoito nella sua attività di statista. Nell’analisi della situazione geopolitia dei sebi, De Gubenatis si ifaeva in ampia misua 1 Видети у овом броју „Прилога“, у рубрици Прилози и грађа, стр. 187–195.

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Stojan Novakovic

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  • 94(497.11)18

    NTE INEDITE DI STJAN NVAKVI SULLA SERBIA, LA SUA STRIA E I SUI RAPPRTI

    CN IL REST DEURPA1

    Tra i pionieri della slavistica italiana si distingue Angelo De Gubernatis (18401913), che indovina lemergere del mondo slavo nel contesto culturale europeo. Il presente studio intende approfondire un aspetto specifico dei contatti serbi di De Gubernatis, riportando materiali inediti indirizzatigli da Stojan Novakovi.

    Il punto pi intenso della serbofilia di De Gubernatis rappresentato dal suo viaggio a Belgrado, intrapreso allinizio del 1897. Laccoglienza al letterato italiano venne organizzata da Milenko Vesni e Stevan Popovi, che coinvolsero lAccademia delle scienze (di cui De Gubernatis era ) e la corte di Aleksandar Obrenovi. De Gubernatis ricav da questo viaggio un volume di carattere divulgativo, La Serbie et les Serbes, lectures et impressions (Florence, 1897), che tracciava un ampio resoconto sul paese. Lidea del libro era stata concordata con gli amici belgradesi: De Gubernatis aveva pregato Vesni, Popovi e Novakovi di aiutarlo con materiali informativi. Dei materiali inutilizzati, o utilizzati solo indirettamente, si conservano alla Biblioteca Nazionale di Firenze, tra gli illeggibili, alcune pagine di descrizione sintetica della storia serba preparate da Stojan Novakovi, che fino allanno prima era stato anche capo del governo del paese. Gli appunti di Novakovi sono la risposta ad una sorta di questionario del De Gubernatis, che cercava risposte su alcuni quesiti che riteneva cruciali per il libro. Nel volume vengono riportati integralmente i testi delle conferenze, ricchi di solenni proposizioni in favore di una pacifica sistemazione federale e fraterna dello scacchiere balcanico. La prima met del libro invece occupata da una descrizione della Serbia dal punto di vista geografico, storico, politico, sociale, con qualche riferimento ai costumi folklorici e allepica, in particolare a Marko Kraljevi. Una delle migliori fonti di ispirazione costituita dalle note storiche fornite da Novakovi, per quanto De Gubernatis, come testimoniano diversi passaggi del libro, se ne servisse solo parzialmente. Sembra trasparire anche un disegno politico teso alla confederazione degli stati balcanici e in particolare ad avvicinare il pi possibile lo stato serbo a quello romeno, in un processo che Novakovi doveva condividere e aveva favorito nella sua attivit di statista. Nellanalisi della situazione geopolitica dei serbi, De Gubernatis si rifaceva in ampia misura

    1 , , . 187195.

  • 96 Stefano Aloe

    alle vedute di Novakovi, per es. sulla questione della difficile convivenza con gli albanesi; anche lidea di uninfluenza italiana puramente spirituale nei Balcani, ispirata allo splendore culturale che Venezia e Ragusa diedero alla Dalmazia, era idea che avvicinava De Gubernatis a Novakovi, cos come il motto les Balkans aux peuples balcaniques. Il grande equilibrio intellettuale e il forte senso diplomatico di Stojan Novakovi, capace di conciliare e al tempo stesso tenere separati i due piani dello storico e del politico, emerge dalle sue note scritte per De Gubernatis. Esse vengono riportate nella loro interezza, nelloriginale francese, in appendice a questo saggio.

    La storia dei rapporti culturali italoserbi nel suo complesso ancora aspetta di essere scritta; esiste per unampia letteratura che ne ha messo in luce svariati aspetti e ci permette di constatare con sicurezza la notevole intensit di tali rapporti. Un prezioso raccoglitore di saggi su questo argomento il recente archivio online http://www.rastko.net/italia/, che si va rapidamente allargando, ma ospita comunque ancora non pi che una scelta nella produzione scientifica serba e italiana.2

    Di certo, uno dei periodi cruciali per i rapporti culturali italoserbi la seconda met dellttocento, quando le due nazioni hanno ormai conquistato la propria indipendenza e avvertono sempre pi fortemente la necessit di stabilire dei legami con lesterno, cercando legittimazione in un contesto paneuropeo. In particolare, per la Serbia di quel periodo impellente il bisogno di uscire da un isolamento che viene avvertito come accerchiamento (giustifica ampiamente questa sensazione il vicinato di due imperi, ottomano e asburgico, ostili alla Serbia per la sua posizione chiave nello scacchiere balcanico). In Italia il crescente interesse per la penisola balcanica trova fondamento nel retaggio veneziano della costa illirica e di molte isole greche. Non a caso, la maggior parte degli intermediari culturali fra Italia e Slavia meridionale sono oriundi della Dalmazia, come il pi celebre ed importante fra di essi, Niccol Tommaseo, ma anche, per fare un altro esempio significativo, il serbo di Cattaro Marko Car, bilingue e perfettamente a suo agio tanto in ambito jugoslavo che italiano.

    2 Alcune fra le opere pi significative per una bibliografia sul tema sono quelle di . , . XIX , , 1979; N. Stipevi, Serbia e Italia nel XIX secolo, Quaderni Giuliani di Storia, XXI, 1, 2000, pp. 722; A. Tamborra, La crisi balcanica del 18851886 e lItalia, Rassegna storica del Risorgimento, LV, fasc. 3, 1968, pp. 371396; . Cronia, La conoscenza del mondo slavo in Italia, Padova, 1958; N. Tommaseo, Scritti editi e inediti sulla Dalmazia e sui popoli slavi, a cura di R. Ciampini, t. I, Firenze, 1943; S. Bonazza, Recepcija Vuka S. Karadia u Italiji S. Karadia u ItalijiS. Karadia u Italiji. Karadia u ItalijiKaradia u Italijiia u Italijiia u Italijia u Italijia u Italiji u Italijiu Italiji ItalijiItaliji, in , , 17(1987),in , , 17(1987), , , 17(1987), pp. 485500; M. R. Leto,. 485500; M. R. Leto,M. R. Leto, La fortuna in Italia della poesia popolare serbocroata dal Tommaseo al Kasandri, in Europa orientalis, XIV, 1995, 1, pp. 217287.

    Su alcuni contributi di Car alle relazioni italoserbe e pi in generale italojugoslave rimando ad un mio recente saggio: . ,. ,. ,,, , , , , , ,

  • Note inedite di Stojan Novakovi sulla Serbia, la sua storia... 97

    Istria, Dalmazia, Montenegro sono terre multietniche e bilingui, e per questo votate a tale ruolo di mediazione culturale italoslava. vviamente, assai meno numerosi sono allepoca coloro che nella penisola italica si addentrano in tematiche slave (e la slavistica tarder molto a mettere radici in Italia, anche rispetto ad altre nazioni europee). Tra questi pionieri si distingue un erudito torinese, Angelo De Gubernatis (18401913), il quale con grande passione, e con intuizione spesso felice, precorre i tempi e indovina lemergere del mondo slavo nel contesto culturale europeo. Fra i primi in Europa si accorge della grande produzione letteraria russa; fra i primi in Italia si avvicina ai centri di produzione del pensiero e della cultura della Slavia meridionale, in particolare Belgrado, Zagabria e Zara, ma anche Sofia e il Montenegro, intessendo una rete straordinariamente fitta e intensa di contatti con i maggiori intellettuali della penisola balcanica. A tale argomento ho dedicato una monografia, alla quale rimando per maggiore approfondimento.4 Il presente studio intende invece approfondire un aspetto specifico dei contatti serbi di De Gubernatis, riportando dei materiali inediti di notevole interesse appartenenti ad uno dei personaggi simbolo della cultura serba, lo storico e uomo politico Stojan Novakovi.

    Il primo contatto fra De Gubernatis e Novakovi risale alla fine del 1878, periodo in cui lerudito italiano, fino ad allora legato soprattutto alla Russia, comincia a mostrare i primi segni di interesse anche per la Slavia meridionale. Allepoca De Gubernatis aveva da poco lasciato la direzione della fiorentina Rivista europea, da lui stesso fondata nel 1869. Tra i collaboratori pi assidui della rivista figurava lo slavista francese Louis Leger, che le garantiva notizie sempre fresche e particolareggiate su avvenimenti e tendenze culturali dei paesi slavi.5 Fu proprio Leger a segnalare Novakovi a De Gubernatis, che cercava un consulente autorevole per la compilazione della parte serba di una sua opera enciclopedica, il Dizionario biografico degli scrittori contemporanei (Firenze 1879), dove avrebbero dovuto figurare le biobibliografie dei pi illustri letterati e intellettuali viventi di ogni paese. In generale, i consigli di Leger sul mondo slavo furono molto preziosi e attentamente ascoltati da De Gubernatis: per le biografie del Dizionario, Leger suggeriva di rivolgersi ai nomi pi autorevoli di ciascuna nazione, ovvero M. le Chanoine Docteur Racki prsident de lAcadmie des Slaves mridionaux (Zagrabie: Agram), M. Stojan Novakovich bibliothcaire et membre de la Socit des Sciences

    Rivista contemporanea Rivista contemporanea Rivista contemporanea Rivista contemporanea (1888), in Lo sviluppo della slavistica negli imperi europei = . Atti del convegno internazionale della Commissione per la Storia della Slavistica dellMKS, a cura di / . Stefano Aloe, Milano, 2008 pp. 147167.

    4 S. A loe, Angelo De Gubernatis e il mondo slavo, Pisa, 2000.5 Vedi anche: S. A loe, Angelo De Gubernatis et Louis Leger: une collaboration aux

    sources de la slavistique italienne et franaise, Revue des tudes slaves, vol. LXXI/4, Paris, 2000, p. 724.. 724.. 724.

  • 98 Stefano Aloe

    Belgrade, au prsident de la socit royale des Sciences Prague, M. Vlek directeur de la Revue svta, (strovn Ulica N.6) Prague e M. J.E. Schmaler Bautzen (Saxe) pr la littrature serbe de Lusace.6

    Attento al consiglio di Leger, De Gubernatis contatt Novakovi, che rispose positivamente alla fine del 1878.7 Per la verit, il ruolo di Novakovi non fu molto attivo, poich si limit essenzialmente alla distribuzione tra alcuni letterati meritevoli di un questionario biobibliografico prestampato, preparato da De Gubernatis per raccogliere i dati necessari; stava poi agli interessati rispedire a Firenze i questionari compilati. Tuttavia, questo contatto apr la strada a nuove occasioni di relazione con Novakovi negli anni a venire. Inoltre, fra i letterati serbi contattati da Novakovi spicca il nome di un altro storico, Stojan Bokovi, che entr in collaborazione e personale amicizia con De Gubernatis, avvicinandolo progressivamente alla Serbia.

    Di fatto, tutta la penisola balcanica, ma in modo particolare la Serbia, divennero oggetto di grande interesse e simpatia da parte di De Gubernatis. Negli anni 80 egli sviluppa unampia corrispondenza con numerosi letterati slavomeridionali e balcanici: Bokovi, Novakovi, Milenko Vesni, Marko Car, Laza Kosti, Vladan orevi fra i serbi, Franjo Raki fra i croati, e molti altri.8 Nellultimo decennio del secolo De Gubernatis giunge ad intraprendere una serie di viaggi per lEuropa centromeridionale (Ungheria, Croazia, Serbia, Romania, Bulgaria), autodefinendosi, con una certa dose di megalomania, ambasciatore della cultura italiana nel mondo. Questi viaggi, organizzati in collaborazione con accademie scientifiche e autorit letterarie, permisero a De Gubernatis di ritagliarsi un ruolo di singolare semiufficialit, e di venire introdotto in pompa magna alle corti dei giovani stati balcanici Serbia, Bulgaria, Romania con proposte velleitarie sui destini della regione, basate su ipotesi di alleanze, leghe doganali, ampie koin culturali che, da una parte, legassero il Mediterraneo orientale allItalia, e dallaltra, accentuassero la fratellanza fra popoli simili, in particolare fra gli slavi meridionali. Nonostante la vaghezza di tali impeti, o forse proprio per questo, tali proposte suscitavano simpatia verso il letterato italiano e trovavano unassonanza con le idee di unit jugoslava (non da ultimo con la visione politica sviluppata da Stojan

    6 Louis Leger, Lettera ad A. De Gubernatis, s.l., s.d. [Paris, 1878], Biblioteca Nazionale di Firenze (in seguito BNF), carteggio De Gubernatis (in seguito cart. DG), cassetta 75, n 11.cassetta 75, n 11.. Per altri paesi slavi (in particolare Russia e Polonia) De Gubernatis aveva contatti diretti e non aveva quindi bisogno della consulenza di Leger.

    7 Stojan Novakovi, Lettera ad A. De Gubernatis, Belgrade, 16 Decembre 1878, BNF, cart. DG, cass. 93, n9.

    8 Vedi: Aloe, Angelo De Gubernatis, cit.; . ,. ,. ,,, , , , , , , , , . 32/2 , . 32/2 , . 32/2 , . 32/2 , . 32/2 , . 32/2 , . 32/2 , . 32/2 , . 32/2 , . 32/2 , . 32/2 , . 32/2 , . 32/2, . 32/2, . 32/2. 32/2. 32/2 (1974), p. 282292; . ,. 282292; . ,. 282292; . ,. ,. ,, , , 25/1 (1977), p. 171176. , 25/1 (1977), p. 171176. , 25/1 (1977), p. 171176. , 25/1 (1977), p. 171176. , 25/1 (1977), p. 171176. , 25/1 (1977), p. 171176. , 25/1 (1977), p. 171176. , 25/1 (1977), p. 171176. , 25/1 (1977), p. 171176. , 25/1 (1977), p. 171176. , 25/1 (1977), p. 171176. , 25/1 (1977), p. 171176. , 25/1 (1977), p. 171176., 25/1 (1977), p. 171176., 25/1 (1977), p. 171176.

  • Note inedite di Stojan Novakovi sulla Serbia, la sua storia... 99

    Novakovi negli anni 90).9 Chiaramente, queste fatiche di ambasciatore itinerante non produssero altro risultato che non la soddisfazione personale di De Gubernatis per una accoglienza sempre benevola da parte dei vertici politici e accademici delle nazioni visitate; un riflesso positivo di questi contatti sta nellattivit pubblicistica di De Gubernatis, che divulga informazioni sulle culture dei popoli balcanici dapprima sulla sua Revue internationale di lingua francese (18831887), e in seguito in altre riviste da lui fondate, oltre che in una serie di volumi di carattere divulgativo (resoconti di viaggio) o enciclopedico.

    La collaborazione con Stojan Novakovi, episodica nel 1878, divenne pi stretta allatto della nascita della Revue internationale, alla fine del 1883. Con la Revue internationale, De Gubernatis puntava a mettere un accento particolare sulle realt culturali meno note dellEuropa dellepoca, conferendo alla rivista un tono ampiamente internazionale. A questo scopo, De Gubernatis si rivolse ai migliori colaboratori di vari paesi dEuropa; fra questi, vennero contattati Bokovi e Novakovi, ed entrambi si resero disponibili ad una collaborazione regolare alla nuova rivista. La risposta di Novakovi fu immediata, mentre Bokovi diede notizia di s solamente alla fine del 1884. La Revue internationale ospit nel 1884, nel giro di breve tempo, due corrispondenze da Belgrado, firmate entrambe dal professor Novakovi.10 Tuttavia, la collaborazione dello storico serbo si interruppe subito, verosimilmente a causa della sua nomina a ministro dellinterno del suo paese.11 Ma lo stesso Novakovi mise in contatto De Gubernatis con un altro personaggio molto influente della politica serba, il dottor Vladan orevi, che qualche mese dopo sarebbe diventato, anche se per breve tempo, sindaco di Belgrado.

    Gli impegni politici e accademici di Novakovi limitarono, ma non impedirono del tutto anche negli anni a seguire il suo rapporto epistolare con De Gubernatis, sempre pi vicino agli affari politici serbi.12 Il punto pi intenso della serbofilia di De Gubernatis rappresentato dal suo viaggio a Belgrado, lungamente preparato e da lui intrapreso allinizio del 1897 (fine febbraio). Laccoglienza al letterato italiano venne organizzata con la massima

    9 Sul legame fra gli orientamenti di politica estera di Novakovi e le idee di De GuberNovakovi e le idee di De Gubernatis torner fra poco.

    10 S. Novakovic, Lettre de Belgrade, Revue internationale, t. I, fasc. 1, decembre 1883, pp. 174180; t. II, fasc. 2, avril 1884, pp. 279283..

    11 Vedi: Novakovi, Lettera ad A. De Gubernatis, Belgrade, 24 fvrier 1884, BNF, cart.cart. DG, cass. 93, n9..

    12 Con lattivo appoggio di Bokovi, De Gubernatis per un certo tempo coltiv il dekovi, De Gubernatis per un certo tempo coltiv il devi, De Gubernatis per un certo tempo coltiv il desiderio di diventare console onorario della Serbia a Firenze, obiettivo che gli sfugg, stando a quanto risulta dalle lettere del Bokovi, soltanto a causa dei continui rivolgimenti e crisi chekovi, soltanto a causa dei continui rivolgimenti e crisi chevi, soltanto a causa dei continui rivolgimenti e crisi che caratterizzarono la politica interna serba negli ultimi decenni dellttocento. Vedi Aloe, Angelo De Gubernatis, cit., pp. 210216.

  • 100 Stefano Aloe

    cura da Milenko Vesni e da Stevan Popovi,13 che garantirono piena ufficialit allevento, coinvolgendo, oltre allAccademia delle scienze (di cui De Gubernatis era , in quanto gi nominato, nel 1886, membro del Srpsko ueno drutvo), anche la stessa corte di Aleksandar brenovi. Infatti, Popovi e, soprattutto, Vesni erano strettamente legati alla regina madre Natalija e, di conseguenza, erano coinvolti nella serrata lotta politica che contrapponeva il partito del re Milan a quello di Natalija, che era tornata in Serbia nel 1895. Anche Novakovi era collocato su posizioni analoghe. Quasi alla vigilia dei rivolgimenti che, alla fine del 1897, portarono Aleksandar a sciogliere il governo radicale di Simi e successivamente causarono il secondo esilio di Natalija, De Gubernatis ebbe la possibilit di essere ricevuto dai regnanti serbi in due solenni ricevimenti ufficiali di cui trasmise le proprie vivide impressioni nelle lettere agli amici serbi e nel volume di impressioni di viaggio su cui torner fra poco.14

    Il viaggio si svolse secondo i piani e nel migliore dei modi. De Gubernatis tenne a Belgrado tre conferenze, destinate a un pubblico diversificato. La pi significativa era dedicata allavvenire dei popoli slavi.15 Il letterato italiano vi mescolava unanalisi abbastanza lucida delle dinamiche storiche che caratterizzavano i popoli slavi con affermazioni disinvolte sulle loro prospettive di coalizione con altri popoli e sulla loro etnogenesi; affermava, fra le altre cose, che i serbi sarebbero dei daci slavizzati, e quindi geneticamente prossimi ai romeni.16 Nonostante la comunanza della lingua, i popoli slavi, constatava De Gubernatis, sono tra loro diversissimi per cultura, storia, religione e, secondo la sua opinione, anche per razza. Per questo motivo, le panslavisme est donc, au fond, une trs grande illusion,17 e ogni home nazionale slava cercher il proprio centro di gravit: Mosca per la Russia, Kiev per la Petite Russie, Belgrado per i serbi, Zagabria per i croati, ecc.18

    13 De Gubernatis aveva conosciuto il politico e giornalista Stevan Popovi (18451918) nel 1887, a Firenze, dove laveva ricevuto su raccomandazione di Bokovi; sempre attraverso una presentazione di Bokovi De Gubernatis aveva fatto la conoscenza con un altro importante politico serbo, lo storico Milenko Vesni (18621921), intorno al 1896. Di particolare interesse il rapporto con Vesni, personaggio significativo per i rapporti italoserbi che nel 1820 sarebbe diventato presidente del consiglio jugoslavo e come tale avrebbe firmato il trattato di Rapallo con lItalia (1921). Il suo carteggio con De Gubernatis, abbastanza consistente, tocca da vicino alcuni momenti cruciali della vita di Vesni e dei suoi rapporti con il potere in Serbia.

    14 Milenko Vesni, Lettera ad A. De Gubernatis, Belgrade, le 25 Janv. (5 Fevr.) 1897,ilenko Vesni, Lettera ad A. De Gubernatis, Belgrade, le 25 Janv. (5 Fevr.) 1897,Vesni, Lettera ad A. De Gubernatis, Belgrade, le 25 Janv. (5 Fevr.) 1897,, Lettera ad A. De Gubernatis, Belgrade, le 25 Janv. (5 Fevr.) 1897,Belgrade, le 25 Janv. (5 Fevr.) 1897,, le 25 Janv. (5 Fevr.) 1897,le 25 Janv. (5 Fevr.) 1897, 25 Janv. (5 Fevr.) 1897,Janv. (5 Fevr.) 1897,. (5 Fevr.) 1897,Fevr.) 1897,.) 1897, BNF, cart. DG, cass. 130, n48. Vedi anche lautobiografia di De Gubernatis,, cart. DG, cass. 130, n48. Vedi anche lautobiografia di De Gubernatis,cart. DG, cass. 130, n48. Vedi anche lautobiografia di De Gubernatis,. Vedi anche lautobiografia di De Gubernatis, Fibra. PaginePagine di ricordi, Roma, 1900, p. 520.

    15 Vedi: Aloe,Aloe, Angelo De Gubernatis, cit., pp. 223224. La traduzione serba delle conferenze venne fatta pubblicare da Milenko Vesni nello stesso anno: , nello stesso anno: , , , ,,, , , , , , , , . . , , . . , , . . , , . . , , . . , , . . , , . . , , . , , . , , , , , , , , , 1897. , 1897., 1897., 1897.

    16 A. De Gubernatis,De Gubernatis,, La Serbie et les SerbesLa Serbie et les Serbes Serbie et les SerbesSerbie et les Serbes et les Serbeset les Serbes les Serbesles Serbes SerbesSerbes, Florence, 1897, p. 3.Florence, 1897, p. 3., 1897, p. 3.p. 3.. 3..17 ibid., p. 302.18 ibid., p. 308.

  • Note inedite di Stojan Novakovi sulla Serbia, la sua storia... 101

    Con questo, per, De Gubernatis non negava, anzi, sosteneva caldamente lutilit di una coalizione jugoslava, o addirittura panbalcanica. A Belgrado disse di sognare la creazione degli Stati Uniti Balcanici: Les tats Units Balcaniques, o Slaves, Roumains et Grecs, au souffle de la sympathie latine, pourront dvelopper la plus bienfaisante activit.19

    Lidea di pubblicare un libro sulla Serbia era stata concordata da De Gubernatis con gli amici belgradesi ancora prima di intraprendere il viaggio. Gi alla fine dellanno vide la luce il suo volume intitolato La Serbie et les Serbes. Lectures et impressions (Florence, 1897), che tracciava un resoconto di carattere divulgativo sul paese. De Gubernatis non aveva una preparazione sufficiente per mettere insieme unopera che doveva fornire informazioni storiche, culturali, geopolitiche e socioeconomiche sul paese. Per questo, una volta a Belgrado aveva pregato Vesni, Popovi e Novakovi di aiutarlo nellopera, e aveva fornito loro un elenco di alcune decine di punti di quesiti su cui procurargli informazioni il pi possibile utili. Tutti promisero, ma di fatto non molto materiale venne effettivamente preparato, e De Gubernatis, dato che le risposte ai quesiti tardavano molto ad arrivare, pot servirsene solo in parte.

    Il libro del letterato italiano era concepito sulla falsa riga di quello che egli aveva dedicato una decina danni prima allUngheria (LHongrie politique et sociale, Florence, 1885). La scelta della lingua francese rispondeva ad una precisa filosofia di divulgazione europea, attraverso, cio, lo strumento linguistico pi universale dellepoca. Essendo stata la visita in Serbia assai breve e troppo assorbita da cerimonie, ricevimenti e mondanit belgradesi, il libro non avrebbe potuto basarsi su reali osservazioni personali di De Gubernatis, la cui conoscenza della Serbia era piuttosto inconsistente. Per questo era prevista la consulenza degli amici belgradesi. Avendo il libro intenti pi o meno apertamente propagandistici, Vesni non manc di rammentare alcuni punti che avrebbe gradito vedere sviluppati (Je tiens ce que les deux questions surtout ny soient point omises: celle de la Bosnie et celle de la Macedoine),20 e sugger di rivolgersi anche alla consulenza del diplomatico Stevan Pavlovi, in servizio a Roma, qui est un mme temps un lettr et qui viendra probablement Vous chercher.21 Il governo serbo si impegnava ad acquistare 500 copie dellopera una volta che fosse stata pubblicata, fatto che motivava le discrete pressioni di Vesni per avere una sorta di controllo sullo scritto di De Gubernatis; tuttavia, nei mesi successivi una certa inerzia slava, secondo unespressione di Leger, parve cogliere tutti i volontari collaboratori serbi di De Gubernatis. Soltanto alla fine della primavera Vesni distribu fra i colleghi

    19 ibid., p. 313.p. 313.. 313.20 Vesni, Lettera a De Gubernatis, Belgrade, le 6 Avril (25 III) 1897, BNF, cart. DG,cart. DG,

    cass. 130, n 48..21 ibid.

  • 102 Stefano Aloe

    impegnati nelliniziativa il questionario preparato da De Gubernatis al fine di raccogliere il materiale informativo. Lo stesso Vesni forn allamico una bibliografia ragionata attraverso cui documentarsi:

    Ranke, Serbien und die Trkei et Gopevi, Macedonien und AltSerbien. En franais: Saint Rn Taillandier, J. Reinach et Thiers,22 Borchgrave et R. Millet (les deux derniers ont t ministres en Serbie; leurs ouvrages ont surtout la valeur pour les questions conomiques). Jajointe tout cela pour votre gout personnel: DAvril Ad. La bataille de Kossovo, Paris (Libr. du Luxembourg) 1868. En anglais: Thomson, The outgoing Turk, London (Heissmann) 1897.23 Dans le mme sens que DAvril je pourrais vous citer Talvj, Volkslieder der Serben, Leipzig (Brockhaus) 1853, ainsi que Dozon, La posie nationale serbe [...].

    Jajoute quavec Ranke vous pourrez consulter pour lpoque aussi Cunibert B.S. Essai historique sur les rvolutions et lindpendance de la Serbie, Leipzig 1853. Lauteur est un pimontais qui a t dans les services du prince Miloche. Un de ses descendants avait publi il y a 2 ou 3 ans une brochure sous le titre la Serbie, publi Turin.24

    A parte questa segnalazione, per diversi mesi a De Gubernatis arrivarono da parte di Vesni soltanto richieste di pazientare e assicurazioni sul prossimo arrivo di materiale da parte di Popovi, Novakovi e dello stesso Vesni, tutti impegnati in altre attivit. I primi materiali pervennero a De Gubernatis solo nellautunno del 1897: erano delle note storiche di Stojan Novakovi sulle interrelazioni storicoculturali dei serbi con gli altri popoli balcanici e con lItalia, nelle quali si valutavano in particolare gli influssi esercitati sulla Serbia da parte di culture straniere, come litaliana, la russa, la tedesca e la francese. Le note di Novakovi, che riportiamo in appendice, sono conservate in una cassetta di documenti catalogati come illeggibili presso il fondo De Gubernatis, conservato integralmente presso la Biblioteca Nazionale di Firenze.25 Esse sono di notevole interesse e costituiscono il fulcro di questo articolo, anche perch possiamo constatare che De Gubernatis si serv solo in parte di questi materiali, ed possibile dimostrarlo confrontando le opinioni espresse da Novakovi con quelle contenute nel libro di De Gubernatis. Anche Milenko Vesni invi del materiale: un quadro sintetico, in italiano, sulle belle arti in Serbia, scritto da Z. Raji. Anche questo scritto fu utilizzato in parte da De Gubernatis ed conservato nella stessa cassetta di illeggibili.26

    Nonostante la sostanziale carenza e lentezza negli aiuti promessi, Vesni insisteva dunque perch il volume di De Gubernatis non uscisse prima del

    22 SaintRn Taillandier, La Serbie, KaraGeorge et Milosch, Paris, 1872; J. Reinach, La Serbie et le Montngro, Paris, 1876; H. Thiers, La Serbie, son pass et son avenir, Paris, 1862.

    23 Dans ce sens, Malet, dans une des dernires livraisons de la Revue Bleue. Sur la Bosnie et lHrzgovine (Nota di M. Vesni).

    24 Vesni, Lettera a De Gubernatis, Belgrade le 7/19 juin 1897, BNF, cart. DG, cass.cart. DG, cass. 130, n 48.

    25 BNF, cart. DG, cass. 149, n1 [illeggibili], ff. 340/344; 349.26 ibid., ff. 345/347.

  • Note inedite di Stojan Novakovi sulla Serbia, la sua storia... 103

    loro arrivo. Tuttavia, n lui n gli altri colleghi belgradesi nei mesi seguenti fornirono ulteriori contributi, cosicch Vesni dovette finalmente arrendersi allevidenza e accontentarsi di segnalare che des notes assez exactes sur les hommes politiques de la Serbie se trouvent dans Sentupery, LEurope politique, huitime fascicule, 1895.27

    Alla fine del 1897 il volume La Serbie et les serbes. Lectures et impressions vide finalmente la luce. In Serbia il libro fu salutato da un coro concorde di lodi soddisfatte.28 De Gubernatis vi si dilunga ampiamente, per tutta la seconda parte, nel rendiconto autocompiaciuto dellaccoglienza ricevuta a Belgrado e delle celebrazioni mondane con cui lui e la figlia erano stati onorati. Traspaiono nella descrizione i problemi dinastici degli brenovi: De Gubernatis racconta di essere stato ricevuto a corte dal Marchal de la Cour et par la Dame dhonneur de la Reine Nathalie, une veuve intressante, distingue et intelligente, Mme Draga Machin,29 colei che pochi anni pi tardi sarebbe divenuta la sposa di Aleksandar. Estremamente positiva limpressione fatta sullospite italiano dalla regina Natalija, mentre il giovane re appare in questo quadro una figura secondaria, succube delle opposte influenze della madre e del padre, e privo di personalit propria: Le roi Alexandre adore et chrit sa mre qui continue veiller sur lui, et venre son pre qui, cependant, risque souvent, avec le bien tre et la paix de son pays, la couronne de son fils.30 Laccenno negativo nei confronti di Milan, seppur velato nei toni, risponde chiaramente alla scelta di campo degli amici belgradesi di De Gubernatis, in primo luogo Milenko Vesni. Per questo motivo, non potevano suonare neutrali le tesi sostenute da De Gubernatis nelle tre conferenze tenute a Belgrado. Nel volume vengono riportati integralmente i testi delle conferenze, ricchi di solenni proposizioni in favore di una pacifica sistemazione federale e fraterna dello scacchiere balcanico: il ruolo di saggio consigliere dei re balcanici lo lusingava.

    La prima met del libro invece occupata da una descrizione piuttosto manualistica della Serbia, dal punto di vista geografico, storico, politico, sociale, con qualche riferimento ai costumi folklorici e allepica, in particolare a Marko Kraljevi, ma il tutto , ovviamente, di seconda mano e poco sviluppato. Una delle migliori fonti di ispirazione costituita dalle note storiche fornite da Novakovi, per quanto De Gubernatis, come testimoniano diversi passaggi del libro, se ne servisse solo parzialmente.

    27 Vesni, Lettera a De Gubernatisa De Gubernatis, Belgrade le 16/28 nov. 97, BNF, cart. DG, cass.cart. DG, cass. 130, n 48..

    28 Si complimentarono, fra gli altri, epistolarmente, Stojan Bokovi, Milenko Vesni, Stojan Novakovi, lambasciatore a Roma Stevan Pavlovi e Stevan Popovi. Popovi riassunse in serbocroato i contenuti del libro in una serie di tre articoli che furono pubblicati dal Srpski glas di Zara.

    29 De Gubernatis, La Serbie..., cit Serbie..., citSerbie..., cit., p. 229.30 ibid., p. 232.

  • 104 Stefano Aloe

    Non sono, per esempio, attribuibili a Novakovi le affermazioni contenute nel libro sulletnogenesi dei serbi: stando a De Gubernatis, i serbi sarebbero discendenti degli antichi daci, e non si distinguerebbero dai romeni se non per il diverso sviluppo storico che li avrebbe portati a fondersi e ad assimilare le popolazioni slave giunte pi tardi nei Balcani:

    cette race dace qui, aprs avoir donn des Dcbales, enfantait des grandes empereurs romains [...], a hrit de Rome le gnie de lassimilation; et par ce gnie [...] Serbes et Roumains semblent appels une action hgmonique parallle, civilisatrice dans la peninsule balcanique.31

    Nei Balcani ci sarebbero solo tre razze: Daci, MacedoEpirioti (da cui discenderebbero gli albanesi) e Greci. Gli altri popoli, come bulgari e turchi, sarebbero stati assorbiti da queste tre razze: La premire civilisation des Slaves est encore le mrite essentiel des Serbes [...]. Le Serbe et le Roumain au nord, le Bulgare et lAlbanais au sud dont des Daces et des Thraces plus ou moins dgrads et modifis.32

    In tali affermazioni sembra trasparire, pi che unanalisi storica, un disegno politico, fatto proprio da De Gubernatis, teso alla confederazione degli stati balcanici e in particolare ad avvicinare il pi possibile lo stato serbo a quello romeno, in un processo che Novakovi certamente doveva condividere e aveva favorito nella sua attivit di statista:34 se ne trova traccia nelle sue note, laddove lo storico serbo descrive la progettazione della ferrovia serboromena da DrobetaTurnu Severin a Ni come una risposta allegemonia economicopolitica asburgica e il primo passo per la ricostituzione della romana via danubiana. Novakovi sottolineava anche come a Bucarest hanno mostrato le migliori disposizioni per la costruzione di un ponte tra DrobetaTurnu Severin e Kladovo.

    Nellanalisi della situazione geopolitica dei serbi, De Gubernatis si rifaceva in ampia misura alle vedute di Novakovi. Per esempio, la questione della difficile convivenza con gli albanesi emerge dal libro con sufficiente attualit:

    Depuis la domination turque, dont ils ont t en Europe le plus vaillant soutien, les Albanais sont devenus pour les Serbes et pour les Montngrins, des voisins assez

    31 De Gubernatis, La Serbie..., cit., p. 3.32 ibid., pp. 56. Laffinit serboromena sottolineata da De Gubernatis si spiega anche con il fatto che

    partendo da Belgrado egli si era recato a Bucarest, dove aveva ricevuto unaccoglienza ancora migliore (se la Serbia ci fu cortese, la Romania ci prese il cuore, vedi De Gubernatis, Fibra, cit., p. 521).

    34 Cfr. . , , in . : 150 (18421992), . . , , 1995, . 553584. Dallo stesso volume forniscono ulteriori informazioni utili sul nostro tema gli articoli di Vladimir Stojanevi, LjiljanaAleksiPejkovi,Vladimir Stojanevi, Ljiljana AleksiPejkovi, Sima irkovi, Andrija B. K. Stojkovi.

  • Note inedite di Stojan Novakovi sulla Serbia, la sua storia... 105

    incommodes; leurs moeurs sauvages, la montagne surtout, et leur systme de brigandage nont trouv aucun obstacle et aucun frein de la part du gouvernement turc.35

    Anche Novakovi aveva constatato nelle note le difficolt di relazione con gli albanesi, ma al tempo stesso si mostrava ottimista sul futuro di questi rapporti in una prospettiva panbalcanica: da un lato lamentava il fatto che la natura selvaggia dei turchi e degli albanesi poneva dei seri ostacoli ai progetti di coalizione balcanica; daltro canto, per, affermava con convinzione e buon senso il diritto degli albanesi allautodeterminazione nella scelta di una forma di stato che garantisse loro lindipendenza: Spetta agli Albanesi disporre della propria sorte come a tutti gli altri. Nessuno nella penisola [balcanica] scrive Novakovi nega loro la nazionalit, purch siano disposti a servirsi dei diritti di cui si sono serviti i loro vicini e compatrioti balcanici. Sta a loro di mettere in piedi il proprio programma e di chiedere o uno stato nei limiti prescritti dalla loro nazionalit preponderante, o di allearsi con la nazione balcanica che paia loro la pi conveniente. gni soluzione potr essere ben vista, tranne quella che apra una porta ad influenze straniere e spartizioni, che appare veramente il punto da evitare prima di tutto. Si va cos lontano con queste disposizioni che preferibile persino la continuazione del regime turco ad una soluzione simile. La nota di Novakovi conteneva una risposta negativa e velatamente polemica al quindicesimo quesito posto da De Gubernatis, nel quale veniva ventilata la possibilit che un principe italiano sotto il protettorato del re dItalia venisse chiamato a governare lAlbania (idea che aveva gi cominciato a guidare la politica balcanica del regno dItalia). E significativo che De Gubernatis nel libro facesse proprie le argomentazioni di Novakovi, criticando lespansionismo del presidente del consiglio italiano Francesco Crispi (fautore del protettorato italiano in Albania) e propugnando uninfluenza italiana nei Balcani di carattere puramente spirituale, ispirata al tempo in cui Venezia e Ragusa fecero lo splendore culturale della Dalmazia e delle coste illiriche.36 De Gubernatis rilanciava poi il motto, assai caratteristico della visione politica dello storico serbo, les Balkans aux peuples balcaniques (i Balcani ai popoli balcanici).

    Pi che dai turchi e dagli albanesi, i pericoli maggiori per la nazionalit serba secondo De Gubernatis venivano dallimpero asburgico. Anche in questo forte la lezione di Novakovi, sempre pi orientato, negli anni 90, a svincolare la politica e leconomia serba dalla dipendenza dallAustria che caratterizzava la reggenza di Milan e Aleksandar.37 Lopinione di Novakovi trovava la piena simpatia di De Gubernatis, gi di per s guidato da una visione antiasburgica e convinto che limpero austroungarico rappresentasse il principale ostacolo allautodeterminazione dei popoli slavi e degli italiani

    35 De Gubernatis, La Serbie..., cit., p. 57.36 Vedi: ibid., pp. 167170.37 Cfr. , cit.

  • 106 Stefano Aloe

    irredenti.38 Nel libro, De Gubernatis accoglieva comunque lipotesi morbida di Novakovi, secondo cui lAustria avrebbe potuto adoperarsi per creare una Serbie autrichienne indipendente come lUngheria, abbandonando la sua politica di repressione degli slavi e delle nazionalit non riconosciute. Nelle note di Novakovi leggiamo infatti che i patrioti serbi cambieranno la propria inclinazione russofila solo nel caso in cui lAustria adotter il loro programma e si decider a realizzare lei stessa, da grande potenza che , lunione delle trib serbe, allo scopo di costituire ununione del tipo dellUngheria. Ma dopo la prima cacciata dei Turchi nel XVII secolo fino alloccupazione della Bosnia (1878) lAustria non ha mostrato altri piani che non fossero di conquista e parcellizzazione. E se essa volesse seguire una tale linea di condotta, potrebbe mostrare la propria idea immediatamente, visto che tiene sotto il proprio scettro gi la maggior parte degli elementi che dovrebbero un giorno formare lunione serbocroata o lunione della parte occidentale degli Slavi meridionali.

    In quanto al ruolo della Russia, grande speranza dei serbi, tanto Novakovi che De Gubernatis denunciano allunisono leccessiva fiducia dei serbi nellappoggio del grande impero ortodosso: la Russia, scriveva De Gubernatis, cedeva troppo alla Realpolitik e si sarebbe adattata facilmente ad una prospettiva di spartizione dei Balcani con lAustria. Novakovi non nega con questo i punti di affinit fra la Russia e la Serbia, n la possibilit che ne derivi un reale beneficio per i serbi: lo mostrerebbero le guerre russoturche, che hanno aperto nuove prospettive per i popoli balcanici. Ne consegue annota Novakovi che le speranze serbe e le simpatie per i russi hanno un fondamento che si basa su di una tradizione antica e profonda e su fatti palesemente reali. Implicitamente Novakovi ammette la maggiore utilit di un orientamento realisticamente russofilo rispetto ad un orientamento austrofilo per la politica estera serba; al tempo stesso, mette in guardia da speranze eccessive, rammentando la preferenza russa per i bulgari allindomani del trattato di San Stefano e la sorte della Polonia spartita fra gli imperi. Sono argomenti che rispecchiano in pieno lalacre attivit del Novakovi politico, specialmente la sua esperienza di primo ministro e contemporaneamente di ministro degli esteri nel 18951896. De Gubernatis, riprendendo quasi alla lettera le argomentazioni di Novakovi, ne condivideva pienamente il sen

    38 De Gubernatis si era a pi riprese impegnato su questi temi, in particolare con la fondazione della Rivista contemporanea (1888), attraverso cui aveva ingaggiato una vera e propria sfida al governo asburgico sul tema dei diritti degli italiani di Trentino, Istria e Dalmazia, nonch di quelli degli slavi meridionali. In questa sfida De Gubernatis fu appoggiato da diversi collaboratori triestini e zaratini, tra cui Marko Car, che scriveva articoli sulle culture e letterature jugoslave. La tensione divenne ben presto cos alta da portare la censura asburgica a vietare la distribuzione della rivista sui territori dellimpero e, in ultimo, a premere presso il governo italiano perch la rivista venisse soppressa, cosa che avvenne prima che essa compisse un anno di esistenza. Vedi: ,,, , , , , , , , cit.

  • Note inedite di Stojan Novakovi sulla Serbia, la sua storia... 107

    so: laspirazione allautodeterminazione delle nazioni, lavversione per gli imperi sovranazionali, la fiducia nella possibilit di costituire delle unioni di stati nazionali su basi paritarie e legati da affinit etnicoculturali sono temi che si incontrano sempre pi spesso nei suoi scritti a partire dagli anni 70. Anche il riferimento alla Polonia irredenta non poteva lasciare indifferente il letterato italiano, che, per quanto fosse assai legato alla cultura russa, si era sempre mostrato insofferente nei confronti del dispotismo zarista e aveva a pi riprese difeso i diritti dei polacchi e degli ucraini al riconoscimento delle proprie lingue e culture. Laffinit di vedute fra Novakovi e De Gubernatis appare quindi molto solida.

    Ad ogni modo, De Gubernatis non si limita alle indicazioni del collega serbo; per esempio, nel descrivere la cosiddetta Stara Srbija (Metohija e Kosovo), territorio ancora soggetto allimpero ottomano, si mostra insolitamente dettagliato, probabile effetto della documentazione bibliografica fornita da Vesni. Il suo libro, del resto, appare come un collage di informazioni di varia provenienza nel quale lintervento personale dellautore limitato e non sempre felice. Alcuni argomenti sono appena abbozzati; per esempio, non emerge una chiara posizione di De Gubernatis sul complesso e caldo tema della Macedonia, contesa fra pi stati balcanici. Forse anche in questo De Gubernatis risente della lezione di Novakovi, che nelle proprie note glissa sui risvolti politici del tema e accenna alla Macedonia da un punto di vista squisitamente storiografico. Ben diversamente lavrebbe voluto vedere sviluppato nel libro Milenko Vesni, come gi si accennato.

    Il grande equilibrio intellettuale e il forte senso diplomatico di Stojan Novakovi, capace di conciliare e al tempo stesso tenere separati i due piani dello storico e del politico, emerge in queste note con eccezionale vividezza. Ecco perch esse meritano di essere pubblicate nella loro interezza, nelloriginale francese, facendole emergere da quel fascicolo di illeggibili nel quale sono curiosamente confluite al momento della catalogazione dellarchivio De Gubernatis presso la Biblioteca Nazionale di Firenze (carteggio De Gubernatis, cassetta 149, n1, ff. 340/344; 349). Le note non recano titolo, soltanto sui margini della prima pagina troviamo un annotazione autografa dello storico serbo: Stoian Novacovitch. criture de son fils. Ma lettre suit. La calligrafia di chi ha scritto in bella copia il testo sembra in effetti assai scolastica. Che il saggio sia di Stojan Novakovi quindi fatto inconfutabile, e risponde a quella sorta di questionario che De Gubernatis aveva diffuso tra gli amici serbi per ottenere le loro risposte su alcuni quesiti che riteneva cruciali per il libro. Dei molti capitoletti corrispondenti a tali quesiti, a giudicare da questo manoscritto almeno 25, nella cassetta 149, n1 dellarchivio De Gubernatis se ne conservano soltanto alcuni, n altri ne ho rintracciati in cartelle diverse. quindi probabile che Novakovi abbia risposto solo ad una parte dei quesiti, quelli collegati alla storia e alla politica estera serba, considerando gli altri

  • 108 Stefano Aloe

    non di propria competenza o interesse. I capitoletti conservati rispondono ai seguenti quesiti:

    1. Confini dellantica Serbia;9.10. (raggruppati) Quello che si crede e ci si aspetta in Serbia dalla

    Russia. Quello che si crede dellAustria;12. Sbocchi della Serbia sullAdriatico per mettersi in contatto con

    lItalia;15. Opinione dei serbi sulla creazione di uno stato albanese;25. Influenza delle culture straniere su quella serba.

    Stefano Aloe

    : , , , , XIX .XIX ..

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