allarme effetto serra: è ai massimi storici€¦ · questo autunno 2015, che ci ac-compagna alla...

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P PRIMO PIANO Sequestrati oltre duecento milioni di euro alla Q8 Martelli a pag.2 Il carbone avrà un prezzo per salvare la Terra Non ci si ferma di fronte alla salute della Terra. Si è forse raggiunto un accordo vinco- lante al vertice di Parigi con meccanismi periodici di ve- rifica sugli impegni di taglio alle emissioni presi da ogni Paese coinvolto e sufficienti a contenere l’aumento delle temperature entro i due gradi. Paparo a pag.5 La sua storia, le drammati- che ma preziosissime testi- monianze hanno reso il Vesuvio uno dei vulcani più famosi del mondo. L'attuale scenario è il risultato dei grandi sconvolgimenti geo- logici che hanno interessato la Piana campana.... Mercadante a pag.8 Uk: nasce la prima strada con wi-fi integrato Buonfanti a pag.11 Il Parco Nazionale del Vesuvio Allarme effetto serra: è ai massimi storici Questo autunno 2015, che ci ac- compagna alla fine dell’anno so- lare, è senza dubbio anomalo: gli anticicloni hanno portato le temperature a non abbando- nare mai la doppia cifra e le piogge e la grandine a non im- perversare per periodi più lun- ghi di cinque giorni. In generale, l’anno che sta per finire è risul- tato essere un anno molto tor- rido: in tutte le stagioni, infatti, il clima è sempre stato caldo, spesso anche afoso, al punto che, in diversi weekend di settembre ed ottobre, molte persone hanno affollato le spiagge per prendere ancora un po’ di sole. Se da un lato, questo fenomeno può sembrare positivo, dato che l’estate ed il caldo sono da sem- pre collegati all’allegria ed alla spensieratezza, in realtà queste anomalie climatiche non sono affatto una buona notizia.... Cuoco a pag.3 Dicembre finora tiepido: durerà fino a Natale? Mancano appena dieci giorni al santo Natale e molti stanno beneficiando di questo lungo periodo anticiclonico, contraddistinto da un tempo prevalentemente stabile e soleggiato e da temperature che nelle ore centrali della giornata sono ben poco invernali. Ma secondo le ultime elaborazioni dei modelli matematici la fase di bel tempo non sembra destinata a durare ancora a lungo. Loffredo a pag.6 a pag.15 Il pranzo di Natale amico del Pianeta A chi non è mai capitato, almeno una volta nella vita, di arrivare in un luogo nuovo, tra mura sconosciute, e sentirsi subito accolto e contento. In questi giorni, ho avuto modo di camminare per le strade di Napoli... Liguori a pag.16 A Napoli, il Natale è di casa! Una città che non smette mai di appassionare i viaggiatori di tutto il mondo DAL MONDO Un’AMICA nel bosco Sito di monitoraggio ambientale a Capodimonte NATUR@MENTE “Quando spendiamo 5 dol- lari per compensare l’emis- sione di una tonnellata di anidride carbonica fac- ciamo qualcosa di buono, probabilmente generando un beneficio sociale di circa 2 dollari. Ma gli stessi 5 dollari donati a un’altra or- ganizzazione avrebbero po- tuto produrre un beneficio sociale del valore di 200 dollari se fossero stati usati per la prevenzione del- l’AIDS o di 150 dollari se usati contro la denutri- zione. Vorrei che fosse rite- nuto naturale preferire benefici del valore di 200 dollari invece che di 2. ...Spero che potremo guar- dare negli occhi le nuove ge- nerazioni e dire loro...” Tafuro a pag.19 La disuguaglianza climatica SCIENZA & TECNOLOGIA ASPETTANDO IL NATALE... CNR NATURA & BIODIVERSITÀ NATALE IN CAMPANIA I-AMICA (Infrastruttura di Alta Tecnologia per il Monitoraggio Integrato Climatico-Am- bientale), approvato nell'ambito del Pro- gramma Operativo Nazionale (PON) “Ricerca e Competitività 2007-2013”... Patrizio a pag.12 Costruita nel XVI secolo per i gesuiti sull' area del rinasci- mentale Palazzo dei Principi di Sanseverino, di cui con- serva la particolarissima facciata in bugnato a punta di diamante.... De Crescenzo-Lanza a pag.14 AMBIENTE & TRADIZIONE La Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli

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Page 1: Allarme effetto serra: è ai massimi storici€¦ · Questo autunno 2015, che ci ac-compagna alla fine dell’anno so-lare, è senza dubbio anomalo: gli anticicloni hanno portato

PPRIMO PIANO

Sequestrati oltre duecentomilioni di euro alla Q8

Martelli a pag.2

Il carbone avrà un prezzoper salvare la Terra

Non ci si ferma di fronte allasalute della Terra. Si è forseraggiunto un accordo vinco-lante al vertice di Parigi conmeccanismi periodici di ve-rifica sugli impegni di taglioalle emissioni presi da ogniPaese coinvolto e sufficientia contenere l’aumento delletemperature entro i duegradi.

Paparo a pag.5

La sua storia, le drammati-che ma preziosissime testi-monianze hanno reso ilVesuvio uno dei vulcani piùfamosi del mondo. L'attualescenario è il risultato deigrandi sconvolgimenti geo-logici che hanno interessatola Piana campana....

Mercadante a pag.8

Uk: nasce la prima strada con wi-fi integrato

Buonfanti a pag.11

Il Parco Nazionaledel Vesuvio

Allarme effetto serra: è ai massimi storici

Questo autunno 2015, che ci ac-compagna alla fine dell’anno so-lare, è senza dubbio anomalo: glianticicloni hanno portato letemperature a non abbando-nare mai la doppia cifra e lepiogge e la grandine a non im-perversare per periodi più lun-ghi di cinque giorni. In generale,l’anno che sta per finire è risul-tato essere un anno molto tor-rido: in tutte le stagioni, infatti,il clima è sempre stato caldo,spesso anche afoso, al punto che,in diversi weekend di settembreed ottobre, molte persone hannoaffollato le spiagge per prendereancora un po’ di sole. Se da un lato, questo fenomenopuò sembrare positivo, dato chel’estate ed il caldo sono da sem-pre collegati all’allegria ed allaspensieratezza, in realtà questeanomalie climatiche non sonoaffatto una buona notizia....

Cuoco a pag.3

Dicembre finora tiepido:durerà fino a Natale?

Mancano appena dieci giorni al santo Natalee molti stanno beneficiando di questo lungoperiodo anticiclonico, contraddistinto da untempo prevalentemente stabile e soleggiato eda temperature che nelle ore centrali dellagiornata sono ben poco invernali. Ma secondole ultime elaborazioni dei modelli matematicila fase di bel tempo non sembra destinata adurare ancora a lungo.

Loffredo a pag.6

a pag.15

Il pranzo di Natale amico del Pianeta

A chi non è mai capitato, almeno unavolta nella vita, di arrivare in un luogonuovo, tra mura sconosciute, e sentirsisubito accolto e contento. In questigiorni, ho avuto modo di camminareper le strade di Napoli...

Liguori a pag.16

A Napoli, il Natale è di casa!Una città che non smette mai di appassionare i viaggiatori di tutto il mondo

DAL MONDO

Un’AMICA nel boscoSito di monitoraggio ambientale a Capodimonte

NATUR@MENTE

“Quando spendiamo 5 dol-lari per compensare l’emis-sione di una tonnellata dianidride carbonica fac-ciamo qualcosa di buono,probabilmente generandoun beneficio sociale di circa2 dollari. Ma gli stessi 5dollari donati a un’altra or-ganizzazione avrebbero po-tuto produrre un beneficiosociale del valore di 200dollari se fossero stati usatiper la prevenzione del-l’AIDS o di 150 dollari seusati contro la denutri-zione. Vorrei che fosse rite-nuto naturale preferirebenefici del valore di 200dollari invece che di 2....Spero che potremo guar-dare negli occhi le nuove ge-nerazioni e dire loro...”

Tafuro a pag.19

La disuguaglianzaclimatica

SCIENZA & TECNOLOGIA

ASPETTANDO IL NATALE...

CNR

NATURA & BIODIVERSITÀ

NATALE IN CAMPANIA

I-AMICA (Infrastruttura di Alta Tecnologiaper il Monitoraggio Integrato Climatico-Am-bientale), approvato nell'ambito del Pro-gramma Operativo Nazionale (PON) “Ricercae Competitività 2007-2013”...

Patrizio a pag.12

Costruita nel XVI secolo per igesuiti sull' area del rinasci-mentale Palazzo dei Principidi Sanseverino, di cui con-serva la particolarissima facciata in bugnatoa punta di diamante....

De Crescenzo-Lanza a pag.14

AMBIENTE & TRADIZIONE

La Chiesa del Gesù Nuovoa Napoli

Page 2: Allarme effetto serra: è ai massimi storici€¦ · Questo autunno 2015, che ci ac-compagna alla fine dell’anno so-lare, è senza dubbio anomalo: gli anticicloni hanno portato

Giulia Martelli

A Napoli, purtroppo, quando siparla di smaltimento illecito dirifiuti non si fa in tempo aduscire da un’emergenza che sene presenta subito un’altra die-tro l’angolo. Questa volta sitratta di almeno 42 mila metricubi di acque oleose stoccati dal2010 ad oggi nei serbatoi del de-posito fiscale dalla Kuwait Pe-troleum Italia del capoluogopartenopeo al fine di non soste-nere le spese per il corretto trat-tamento di queste sostanzepericolose. La faccenda si è com-plicata allorchè, nel corso deglianni, i contenitori hanno cedutoprovocando la fuoriuscita diquesti liquidi pericolosi e dun-que la contaminazione dei ter-reni circostanti. La Dda diNapoli, dopo una lunga inda-gine ha quindi disposto un se-questro preventivo di beni allacompagnia petrolifera per 239,7milioni di euro, pari, secondol’accusa della procura parteno-pea, al profitto ottenuto me-diante lo smaltimento illecito diqueste sostanze. Il sequestroper equivalente – ha spiegato inuna nota il procuratore ag-giunto di Napoli, Filippo Bea-trice, titolare dell’inchiesta – èstato disposto nei confrontidella società Kuwait PetroleumItalia perché ritenuta responsa-bile di condotte penalmente ri-

levanti contestate ad alcunisuoi dirigenti. Le indagini ave-vano già portato nel novembre2013 al sequestro di alcune at-trezzature dell’azienda e, se-condo la procura, le intercet-tazioni telefoniche e le mail pro-venienti dai computer seque-strati avevano consentito dirisalire all’esistenza di un ac-cordo tra i responsabili del de-posito di Napoli e i vertici dellasocietà Kuwait spa, nonché di

riscontrare come l’illecito smal-timento dei rifiuti sia stato og-getto di una scelta consapevoledella società, allo scopo di nonaffrontare gli oneri economiciderivanti dall’osservanza dellanormativa in materia, introi-tando in tal modo le somme cheavrebbero dovuto essere impie-gate e che costituiscono l’illecitoprofitto sottoposto a sequestro.La Kuwait Petroleum ItaliaS.p.A., dal canto suo, in merito

all’avvenuto sequestro di benidi sua proprietà ha ribadito lapiena correttezza del propriooperato ed il puntuale rispettodi tutte le norme di legge nellosvolgimento delle proprie atti-vità, affermando di aver postoin essere tutte le azioni neces-sarie per dimostrare nelle op-portune sedi di giustizia e nelpiù breve tempo possibile l’asso-luta infondatezza delle ipotesidi reato che vengono contestate.

Se le accuse dovessero essereconfermate ci troveremmo difronte ad una bomba pronta adesplodere: sottosuolo inquinatoda metalli pesanti, falde acqui-fere compromesse in una zonacentrale, abitata da decine dimigliaia di persone e all’enne-simo disastro ambientale per-petrato al solo scopo di lucro ecoscientemente ai danni degliignari cittadini dell’area orien-tale di Napoli.

"Oggi l'ambizione non è un'opzione, èuna necessità, perché non abbiamo piùtempo per intese deboli. La Terra non cidà altro tempo". Lo ha dichiarato il mi-nistro dell'ambiente, Gian Luca Galletti,nel suo intervento davanti alla plenariadella Conferenza Onu sul clima, chie-dendo "la definizione di un accordo chesia di tutti, e che sia capace di assicurarea tutti i Paesi un futuro migliore. Un fu-turo, ha proseguito, "in cui la de-carbo-nizzazione dell'economia sia un obiettivodi medio termine non solo ambientale,ma sia soprattutto un nuovo modello disviluppo sociale ed economico, portatoredi benessere più diffuso e di equità fra ipopoli". Per questo, l'Italia chiede un accordo "ef-ficace", con "meccanismi di revisione pe-riodica dei target che tengano conto delmutare delle condizioni dei vari Paesi", ein cui tutti siamo chiamati a rendereconto degli sforzi fatti, "per permettercidi misurare lo sforzo collettivo". Maanche un accordo "solidale", ha aggiunto

Galletti, che non può "non raccoglierela richiesta che viene dai Paesi più vul-nerabili di considerare lo scenario di li-mitare la crescita della temperatura di1,5 gradi". La comunità internazionaledeve "aiutare i Paesi meno ricchi e inparticolare i territori più fragili", comeisole, deserti e montagne. E l'Italia"farà la sua parte" ha assicurato il mi-nistro dell'ambiente. "L'Italia aumenterà il proprio contri-buto per la finanza internazionale peril cambiamento climatico fino a 4 mi-liardi di dollari negli anni tra il 2015 eil 2020 - ha aggiunto - e si impegneràper lo sviluppo delle energie rinnovabiliin Africa". Il ministro ha concluso poiricordando il messaggio di Papa Fran-cesco, che "ci ha detto che la sfida cheabbiamo davanti è quella di una ecolo-gia integrale ,'economica sociale e am-bientale', che ci consenta di 'ridefinireil progresso'. Noi possiamo farlo qui aParigi, ridefinire il progresso per l'uma-nità, per costruire tutti assieme un fu-

turo migliore". "Oltre agli obiettivi, senon si definiscono le policy mi pare diffi-cile che si arrivi a qualcosa in materia ditutela del clima” ha dichiarato l'ammini-stratore delegato di Eni, Claudio De-scalzi, a margine della Cop 21, spiegandoche non basta fissare "dove si vuole arri-vare", bisogna stabilire anche "comefarlo". Descalzi ha criticato in particolarel'Unione europea, arrivata "a un mixenergetico paradossale, con le rinnovabilie il carbone". Dando incentivi alle rinno-vabili, ma poi mantenendo l'utilizzo dicentrali a carbone. L'accordo di Parigi sul clima "deve avereal centro l'obiettivo globale di eliminarele emissioni da fonti fossili e raggiungereil 100% di rinnovabili entro il 2050. Solocosì sarà possibile contenere l'aumentodella temperatura ben al di sotto dellasoglia critica dei 2 gradi centigradi". E' lastrada indicata dal responsabile Politi-che europee e clima di Legambiente,Mauro Albrizio.

(ansa.it)

Sequestrati oltre duecento milioni di euro alla Q8

Clima, Galletti: verso un accordo efficace e solidale

Si tratta dell’equivalente introitato dalla compagnia per il mancato smaltimento

Liquami tossici

Page 3: Allarme effetto serra: è ai massimi storici€¦ · Questo autunno 2015, che ci ac-compagna alla fine dell’anno so-lare, è senza dubbio anomalo: gli anticicloni hanno portato

Fabio Cuoco

Questo autunno 2015, che ciaccompagna alla fine dell’annosolare, è senza dubbio ano-malo: gli anticicloni hannoportato le temperature a nonabbandonare mai la doppiacifra e le piogge e la grandinea non imperversare per periodi

più lunghi di cinque giorni.In generale, l’anno che sta perfinire è risultato essere unanno molto torrido: in tutte lestagioni, infatti, il clima è sem-pre stato caldo, spesso ancheafoso, al punto che, in diversiweekend di settembre ed otto-bre, molte persone hanno af-follato le spiagge per prendereancora un po’ di sole.Se da un lato, questo feno-meno può sembrare positivo,dato che l’estate ed il caldosono da sempre collegati all’al-legria ed alla spensieratezza,in realtà queste anomalie cli-matiche non sono affatto unabuona notizia, anzi devono de-stare preoccupazione.Secondo la World Meteorologi-cal Organizzation, infatti, il2015 è stato l’anno in cui l’ef-fetto serra ha toccato il suomassimo di ogni epoca, almeno

da quando esiste memoria diuna civiltà umana.“Sappiamo con certezza” ha af-fermato Michael Jarraud, se-gretario generale della WMO“che il nostro clima è in pro-cinto di cambiare e che i feno-meni meteorologici stannodiventando sempre piùestremi a causa delle attività

umane, come, ad esempio,l’utilizzo di combustibili fossili.Le emissioni di CO2 passate,presenti e future avranno unimpatto sul riscaldamento glo-bale e sull’acidificazione deglioceani, perché le leggi della fi-sica non sono negoziabili”.Parole che fanno riflettere,specialmente se confrontatecon i dati statistici: secondo ilGreenhouse gas bulletin, ossiail report del WMO che fa ilpunto sullo stato dei gas serranell’atmosfera, già nel 2013 leconcentrazioni di anidride car-bonica, metano ed ossido diazoto avevano fatto registrarepreoccupanti livelli record. Ma il recente aumento del 2%delle emissioni nocive dovute acombustibili fossili fa capireche il trend è in rapida e pre-occupante ascesa, in parte do-vuta alla ridotta capacità della

biosfera di trattenere la CO2,normalmente in grado di as-sorbire il 55% delle emissioni.A causa dei gas serra, inoltre,dal 1990 ad oggi la Terra haaumentato del 34% la sua for-zatura radiativa, ossia la suacapacità di trattenere le radia-zioni solari, che così vengonosempre meno disperse nello

spazio e contribuiscono ad ag-gravare il problema del GlobalWarming.Tale argomentazione, però,non è sufficiente per spiegareun così rapido degeneraredella situazione, per la quale,evidentemente, non risultanosufficienti i paletti impostatidal Protocollo di Kyoto, soprat-tutto in vista dell’avvicinarsidel 2020, anno in cui gli Statiaderenti dovranno dimostraredi aver raggiunto il proprioobiettivo prefissato, al fine dievitare pesantissime multe pe-cuniarie. Si parla spesso dipreservare l’ambiente, dimen-ticando che questo è sempreesistito, dapprima che l’uomofacesse la sua comparsa:adesso è l’uomo a dover preser-vare se stesso, ponendo fine aquesto insensato e assurdosuicidio collettivo.

Allarme effetto serra: è ai massimi storici

Angelo Morlando

È molto recente (settembre 2015) l'interessante pubblica-zione del Dipartimento Difesa della Natura - dell'ISPRA, pe-raltro giunta al quarto aggiornamento. È accettato eaccettabile che senza adeguate infrastrutture è difficile ipo-tizzare uno sviluppo economico, ma è possibile costruire unpercorso condiviso che eviti la realizzazione delle opere a di-scapito dell’ambiente e del paesaggio ? Non solo è possibile,ma è ormai indispensabile. Tutte le risorse sono ormai com-mensurabili. Tutte le risorse non sono più inesauribili e,quindi, appartengono a tutti gli esseri viventi; le risorse sonodi questa generazione, ma, soprattutto, delle generazioni fu-ture. È il momento di passare concretamente ai fatti e, anchese può sembrare paradossale, è indispensabile poter ipotiz-zare che nella valutazione della fattibilità della realizzazionedi un'opera sia prevedibile anche l'opzione "zero", cioè chesussistano tante e tali incompatibilità ambientali che l'operanon debba realizzarsi. Il progetto di un’opera non può essere"qualcos'altro" dal contesto nel quale s'inserisce e il dialogo,anche con il paesaggio, è elemento indissolubile della stessaopera che, così, diviene un elemento integrato ad esso. È pa-lese che il nostro paese e, sopratutto la Regione Campania,sono uniche dal punto di vista paesaggistico. È percorribileuna strada che vada oltre l'opzione "zero" ? È un percorso davalutare con grande attenzione e programmazione. Tutte leopere costituiscono una potenziale minaccia per gli ambientie i paesaggi che le ospiteranno, per il loro valore e per le ri-sorse in esse contenute. È difendibile una valutazione chestabilisca solo i vantaggi e gli svantaggi da un punto di vistaeconomico ? È sicuramente una questione di mentalità e dicultura; secondo la Convenzione Europea del Paesaggio lequestioni ambientali sono considerate parte integrante delpaesaggio. Tale concetto non è universalmente riconosciutoproprio in Italia dove il paesaggio, in genere, ha un’accezioneprevalente di tipo estetico culturale, al contrario di moltipaesi europei in cui l’accezione ambientale è dominante. La“Carta di Siracusa”, sottoscritta nell’aprile 2009, riconosce lerelazioni esistenti tra lo sviluppo economico, la conservazionedella biodiversità e degli ecosistemi naturali e i servizi ecosi-stemici... La strada, quindi, è già stata individuata. È arri-vato il momento di percorrerla senza indugi...Per saperne di più: www.isprambiente.gov.it/it

Ambiente, paesaggio e infrastrutture

Come dare continuità alla Carta di Siracusa

Quello che sta per finire è stato un anno molto torrido

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Luci d’artista a Salerno: la gestione del turismo di massa

Domenico Matania

Per il decimo anno consecutivo il Co-mune di Salerno si rende protagonistadella celebre Rassegna “Luci d’artista”organizzata nel periodo Natalizio. At-traverso giochi di luci si mettono inscena quest’anno giardini incantati, lefiabe più amate, le costellazioni plane-tarie ed i fenomeni celesti, le sugge-stioni d’Oriente, le evoluzioni circensi,le vele ed il mare. L’iniziativa, che quest’anno durerà finoal 24 gennaio, è stata ideata e portataal successo internazionale dal SindacoVincenzo De Luca e coinvolge buonaparte del territorio cittadino di Salerno,dal lungomare al Centro Storico finoalla Villa Comunale. Ma cerchiamo diguardare “Luci d’artista” a 360 gradi. Sul sito del Comune di Salerno si evi-denzia come con la Rassegna si sia riu-scito a coniugare la “bellezza dell’eventocon l’attrazione e lo sviluppo imprendi-toriale ed occupazionale di un territorioben più vasto di quello cittadino”. Conil “pretesto” delle luci così, i visitatoriscoprono il grande patrimonio storico,ambientale, enogastronomico ed arti-gianale di Salerno. Insomma indubbia-mente si tratta di una bella “trovata”turistica che è riuscita a portare nellacittadina campana milioni di visitatorida tutta Italia. Dall’altro lato della medaglia, non sem-pre l’organizzazione di eventi di tale ri-

chiamo risulta essere agevole: nelleprime edizioni infatti tutti, ma propriotutti, visitatori esterni e cittadini saler-nitani erano entusiasti di una bella ini-ziativa che dava la possibilità di faremergere tanti lati positivi della città.Nelle ultime tre edizioni sta accadendoqualcosa di diverso: il successo è statotalmente straordinario che milioni divisitatori affollano le strade di Salernonei week-end natalizi al punto da nonriuscire più a gestire il flusso turistico.Ed ecco il malcontento dei cittadini diSalerno, che lamentano innanzitutto ilfatto che, soprattutto di sabato e di do-menica non possono nemmeno usciredalle proprie abitazioni nè a piedi né inauto perché la città risulta totalmenteintasata. I salernitani lamentano unamancanza di un piano di gestione deltraffico appropriato e ritengono che ilgioco non valga la candela: i visitatorinon sempre portano introiti e le condi-zioni igieniche della città risultano pre-carie data l’assenza di cestini e di bagnichimici.“Luci d’artista” resta, nonostante tutto,un format europeo di turismo e benvengano in Italia, al Sud in particolare,iniziative del genere. Resta il fatto cheoccorre mettere in atto accorgimenti op-portuni attraverso moderne teorie eco-nomiche sul turismo per scongiurareche una simile occasione di festa di-venga la bestia nera della cittadinanzalocale.

Obiettivo principale: rispettare innanzitutto la cittadinanza locale

Chi non ha mai sognato guardandoCapri e i suoi meravigliosi fara-glioni? Ed ora ne resteremo ancorapiù affascinati, visto che sarà prota-gonista di un progetto only green, la“Electric Smart Island”, presentatoin questi giorni dagli amministratoridella Sippic, la società che gestiscel'energia elettrica sull'isola. Ad an-nunciare il grande evento sono statiMaria Nociti e Egidio Fedele Del-l'Oste, amministratori straordinaritemporanei della Sippic nominati dalprefetto. Il progetto proposto hacome obiettivo fondamentale quellodi rendere l’isola a forte intensitàelettrica, in cui sia ridotto ai minimitermini l'uso delle fonti energeticheda idrocarburi. Tenendo conto deitempi necessari per l'interconnes-sione elettrica con il continente, ilprimo cavo di Terna, attualmente inavanzata fase costruttiva, sarà ingrado di fornire energia elettrica alla

rete di distribuzione dell'isola diCapri verso la fine dell’anno 2016,mentre l'allacciamento del secondocavo è previsto non prima della finedell’anno 2019 e dell’inizio dell’anno2020. È da mettere in conto il rischiodell’isola di restare senza energia do-vuto a rotture casuali o a manuten-zioni programmate. E proprio perquesto Capri dovrà prevedere la pre-senza della centrale come un vero eproprio pronto soccorso almeno per iprossimi cinque anni, con una po-tenza tale da poter assicurare la co-pertura della punta estiva delfabbisogno degli isolani. Quindi,avendo previsto l’acquisto di cosid-detti nuovi motori, caratterizzati dauna potenza inferiore a quella di-smessa e con rendimenti e con unbasso impatto ambientale, la cen-trale rappresenterà un punto di rife-rimento a cui appoggiarsi in caso diemergenza conformemente ai para-

metri di affidabilità richiesti daTerna. Inoltre, saranno istallate co-lonnine di ricarica per veicoli elettricie saranno realizzati dispositivi chefavoriscano la diffusione degli im-pianti fotovoltaici. Tra i progetti fu-turi c’è da annoverare losmantellamento dell'impianto di dis-salazione, attualmente in disuso, so-stituendolo con una palazzinatecnologica dove inserire, accantoalla cabina di collegamento conTerna, quella serie di dispositivi fun-zionali allo sviluppo di una smartgrid. Insomma, Capri, gioiello pre-zioso, locus amoenus dove trovarepaesaggi idillici e spettacolari, dà ilproprio contributo alla salvaguardiadel pianeta, vestendosi di verde edabbandonando il colore grigio del-l’impatto ambientale e dell’inquina-mento e salvaguardando se stessa eil mondo intero.

A.P.

CAPRI È LA NUOVA “ELECTRIC SMART ISLAND”

Nuovo progetto only green per la più bella isola del Mediterraneo

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IL CARBONE AVRÀ UN PREZZO PER SALVARE LA TERRA

Anna Paparo

Non ci si ferma di fronte alla salutedella Terra. Si è forse raggiunto un ac-cordo vincolante al vertice di Parigicon meccanismi periodici di verificasugli impegni di taglio alle emissionipresi da ogni Paese coinvolto e suffi-cienti a contenere l’aumento delle tem-perature entro i due gradi. Il tuttoconverge verso la carbon pricing, cioè ildare un prezzo alle emissioni. Così, allaCop21 è stata annunciata ufficialmentela Carbon Pricing Leadership Coali-tion, ossia una coalizione di cui fannoparte i cugini francesi e tedeschi, in-sieme a Paesi come il Messico e il Cilee a una novantina di imprese e Ong.L’obiettivo è quello di sollecitare tuttele nazioni a mettere un prezzo sul car-bonio, in modo da in-fluenzare gli attorieconomici a emetteremenoCO2. Le strade sono due e sibasano su meccanismidi mercato: la carbontax e il tetto e commer-cio delle emissioni, chesono già in uso in 40nazioni e 23 città e re-gioni. In più c’è da ag-giungere il contributoclimatico su beni e ser-vizi. La carbon tax è latassa su fonti fossiliprimarie che varia inbase al contenuto di

carbonio: più onerosa sul carbone,meno sul petrolio, meno ancora sul me-tano. In questo modo il combustibilefossile viene a costare di più e la fonterinnovabile, mediamente più costosa,diventa più competitiva. C’è tutto daguadagnare. Il vantaggio principale, come ha benspiegato Massimo Natale Caminiti,esperto Enea della delegazione italianaalla COP2, è la facilità con cui si devedeciderne il prezzo; d’altro canto, losvantaggio è che la tassa viene pagatadai consumatori in bolletta. Il tetto e ilcommercio delle emissioni, il cosiddettoEts, è il mercato della CO2. Il più grande è in Europa, dove è in vi-gore dal 2005. A differenza della carbontax, viene dato un tetto alle emissioni epoi si lascia fluttuare liberamente il

costo del carbonio daridurre. Inoltre, l'azienda cheemette CO2 deve es-sere autorizzata a farloe deve comprare lequote che pensa diemettere. Il meccanismo ha tro-vato risposte positivefino alla crisi econo-mica, nel momento incui la contrazionedella produzione haportato a un calo na-turale delle emissionisotto la soglia fissatadalle autorità, facendo

precipitare il prezzo delle quote da 20a 2-3 dollari a tonnellata. Da notareche la Cina è tra i Paesi virtuosi che stapensando all'Ets, mentre Francia e In-ghilterra, che l’hanno adottato su set-tore termoelettrico e grande industria,applicano la carbon tax ai trasporti eagli usi civili. Ma non finisce qui. Que-sta tassa potrebbe essere sostituita daun “contributo climatico” su prodotti e

servizi. Comprando un paio di scarpe,ad esempio, in etichetta si troverà l'in-dicazione delle emissioni generate perla sua produzione e il relativo prezzo. Ilcosto ricadrà sul cittadino in modo tra-sparente e darà un elemento di sceltatra due paia di scarpe, prodotte inmodo diverso magari in Paesi diversi.Insomma, bisogna procedere tutti nellastessa direzione: salvare la Terra.

IN BRASILE IL RIO DOCE È MORTO PER SEMPRE!

Nonostante gli sforzi dell’eser-cito, i fanghi tossici fuoriuscitidal crollo di un bacino di lagu-naggio nel Minas Geraishanno raggiunto l’OceanoAtlantico. Si tratta della piùgrave catastrofe ambientalenella storia del Brasile, difatto, il fiume Rio Doce è aran-cione e migliaia di pesci gal-leggiano sulla sua superficie.Gamberi e chiocciole d’acquadolce fuggono dal loro am-biente naturale per finire ago-nizzanti sulla riva, alla ricercadi una impossibile salvezza. I galleggianti a protezionedelle sponde e i fossati scavatidall’esercito per deviare lotsunami di fanghi tossici nonsono bastati a evitare la cata-strofe, alcuni volontari e pe-scatori hanno navigato allaricerca di pozze dove possa es-

sere sopravvissuta qualcheforma di vita, ma nulla dafare, il Rio Doce è morto, lasua biodiversità azzerata, al-cune delle specie endemicheche lo popolavano perse persempre. Ormai è trascorsoquasi un mese dal cedimentodel bacino di lagunaggio Fun-dao situato a Mariana, cittàdel Minas Gerais,il crollo diuna delle pareti, avvenuto du-rante i lavori di ampliamentodella vasca, ha riversato nellasottostante valle di Santarem62 milioni di mc di fanghi tos-sici e acque acide di originemineraria investendo il villag-gio operaio di BentoRodri-gues, posto a 2,5 km didistanza. Da qui l’ondata mor-tale si è riversata sul RioCarmo, raggiungendo rapida-mente il Rio Doce, principale

corso d’acqua del sud-est delBrasile, annientando qualun-que forma di vita, poi i fanghihanno iniziato la loro corsaverso l’Oceano Atlantico. L’hanno chiamata la “Fuku-shima brasileira”, in un comu-nicato si ammetteva lafuoriuscita dei fanghi ma siescludeva negli stessi la pre-senza di metalli pesanti, ap-profondendo però le analisi

condotte in dodici punti delfiume, sono state evidenziateconcentrazioni record di me-talli tossici come il piombo,l’arsenico, il rame e il cromoed è dunque stato annunciatol’avvio di un piano di recuperoa lungo termine del Rio Doceche, nelle prospettive più rosee

richiederà oltre dieci anni pertornare in condizioni accetta-bili, l’ONU ha però criticatoanche il governo brasiliano, ri-tenendo la risposta insuffi-ciente ed esortando le parti afare quanto in loro potere perevitare ulteriori conseguenze,speriamo bene! R.M.

Così si influenzeranno gli attori economici ad emettere meno CO2

L’hanno chiamata la “Fukushima brasileira”

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Gennaro Loffredo

L’autunno appena trascorso èstato caratterizzato da unaserie di anomalie meteorolo-giche. Si è passati dalla gran-dine record alle vicendealluvionali del Beneventanofino alla lunga estate di sanMartino. È stato, insomma,un trimestre ricco di eventimeteo estremi. Sono passate appena due set-timane dall’inizio dell’invernometeorologico ma il temposembra seguire la falsarigadei mesi precedenti; quandola natura raggiunge un certoequilibrio, infatti, percorre lastrada meno dispendiosa dienergia anche per lungotempo. Mancano appena dieci giornial santo Natale e moltistanno beneficiando di questolungo periodo anticiclonico,contraddistinto da un tempoprevalentemente stabile e so-leggiato e da temperature chenelle ore centrali della gior-nata sono ben poco invernali. Negli anni precedenti il mesedi dicembre ha molte volteesordito con frequenti ondatedi gelo in arrivo dalle latitu-dine artiche, come nel casodel 2012, 2010, 2009 e soprat-tutto nel 1996 quando la no-stra penisola fu raggiunta daun evento di burian, notocome il vento gelido dellasteppa siberiana che fece

crollare le temperature dimolti gradi al di sotto dellozero su gran parte dell’Italia.Nella seconda parte del mese,tuttavia, il rinforzo delle cor-renti atlantiche recava quasisempre un addolcimento delletemperature e l’arrivo dellepiogge, tant’è che il Natale sipresentava spesso umido epiovoso ma con valori termicipiù miti. Sono davvero rare leoccasioni in cui si è potuto as-sistere ad un bianco natalecome da tradizione. Il Generale Inverno ha spessosnobbato le festività natalizieper poi ripresentarsi nel suomassimo splendore nei mesia lui più congeniali: gennaioe febbraio. Gli abitanti delnord, ovviamente, sono stati ipiù fortunati e la damabianca ha raggiunto alcunecittà della Pianura Padana,come nel caso del 2000quando i candidi fiocchi sce-sero durante la vigilia di Na-tale a Torino e Milano.Discorso diverso per le loca-lità dell’Italia centro meridio-nale, dove le nevicate spessoraggiungono le località dimontagna e la neve in pia-nura è un evento rarissimo,fatta eccezione per l’eccezio-nale ondata di gelo di fine di-cembre 2014 quando siimbiancarono le spiagge per-sino della Sicilia e della Cala-bria, nonché di Napoli e dellaCostiera amalfitana.

E allora oggi molti si chie-dono come saranno que-st’anno le festività più attesedell’anno: proseguirà il beltempo e le temperature soprala norma stagionale o ci saràla vera svolta con i primifreddi in discesa dalle latitu-dini polari? Secondo le ultime elabora-zioni dei modelli matematicila fase di bel tempo non sem-bra destinata a durare an-cora a lungo. L’Europacentro-settentrionale, infatti,sarà sempre più interessatada correnti fredde di matrice

artica, le quali avranno il me-rito di scardinare gradual-mente la resistenza di unanticiclone mai domo nelleultime settimane. L’Italia, pertanto, si troverànel corso dei giorni nella zonadi convergenza tra due massed’aria con caratteristiche ter-modinamiche opposte, lequali favoriranno la forma-zione di sistemi nuvolosi ecauseranno una prima modi-fica del tempo sulle nostrezone che si protrarrà per granparte delle festività natalizie.Si attende un cambiamento

lento e graduale, che perònon sembra riuscirà a rimar-ginare la fase siccitosa chestanno vivendo le nostre Alpi.È un segnale lieve ma che fa-rebbe presagire una secondaparte della stagione più dina-mica. Non sono previste, atutt’oggi, grandi ondate digelo che farebbero piombarela nostra penisola nell’in-verno più crudo. Tuttavia, rammentiamo chesi tratta di previsioni a lungagittata, e pertanto suscettibilidi variazioni di grande por-tata.

DDicembre tiepido, ma nelle feste rischio piogge Continuerà questo trend siccitoso e mite fino al periodo natalizio?

La foto in alto, scattata in questi giorni, è tratta dal blog cyberiaideeinrete.wordpress.com.

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Anna Gaudioso

Nel corso degli anni l’educazione am-bientale ha ottenuto via via un ricono-scimento, un’importanza nel tessutosociale, culturale e politico di molte na-zioni. Ha assunto un ruolo decisamentedestinato a crescere e ad affermarsi intutte le nazioni europee e non. Le Organizzazioni governative, cosìcome quelle non governative, ricono-scono ai processi educativi un ruolo fon-damentale per l’affermarsi dellasostenibilità, che passa necessaria-mente attraverso un’educazione che siacapace di indurre cambiamenti signifi-cativi nel nostro modo di pensare e diagire, perché educare significa modifi-care i propri comportamenti. Questaeducazione è quella che oggi chia-miamo “Educazione ambientale orien-tata alla sostenibilità” o “Educazioneallo sviluppo sostenibile”.Oggi esistono istituzioni politiche e or-ganizzazioni a livello regionale, nazio-nale, internazionale che si occupano aquesto settore in modo specifico.In Italia a partire dagli anni Novantasi è sviluppata una politica di educa-zione ambientale che ha coinvolto allo

stesso modo Stato, Regioni e ProvinceAutonome. Da questo lavoro in siner-gia sono scaturiti accordi programma-tici a livello nazionale e regionale. Inogni Regione e Provincia Autonoma siè sviluppata una rete di soggetti pub-blici e privati, in cui l’Amministrazioneregionale svolge il ruolo d’indirizzo, co-ordinamento e promozione. È stato co-stituto il Sistema Nazionale INFEA(Informazione Formazione EducazioneAmbientale) a cui spesso si affiancanoin stretta collaborazione altre Reti chesi occupano della relazione tra am-biente, educazione e sostenibilità, comead esempio il Comitato nazionale delDESS - Decennio dell’Educazione alloSviluppo Sostenibile e le reti delleAgenzie Ambientali, con il Gruppo dilavoro EOS coordinato dal Settore Edu-cazione Ambientale dell’ISPRA, e delleAssociazioni Ambientaliste, come nelcaso della Legambiente e del WWF.Inoltre lo Stato, attraverso il Ministerodell’Ambiente e della Tutela del Terri-torio e del Mare, nel 2008 ha firmatoun Accordo interministeriale con il Mi-nistero dell’Istruzione, dell’Universitàe della Ricerca (MIUR). Successiva-mente i due ministeri hanno emanatole Linee guida per l’Educazione Am-bientale e allo Sviluppo Sostenibile, lacui funzione è di orientare proponendoinnovazioni in materia di educazioneambientale e allo sviluppo sostenibile(EASS) per aiutare nell’elaborazionedei curricoli da parte degli istituti sco-lastici e per l’organizzazione delle atti-vità educative e didattiche, insomma,un modo per facilitare gli addetti ai la-vori. L’Unione Europea dedica alla que-stione ambientale grande attenzione e,soprattutto, alle politiche che favori-scono l’affermarsi dello sviluppo soste-nibile in tutti i singoli Stati.La sfida ambientale richiede una vi-sione d’insieme per dare risposte ade-guate e coerenti ai tanti e complessiproblemi esistenti in tutto il mondo edè per questo motivo che diversi organigovernativi dell’Unione hanno eviden-ziato la necessità di passare da politi-che di settore a politiche integrate.

In questa ottica di insieme l’educazioneambientale per la sostenibilità è rite-nuta uno strumento fondamentale e unesempio significativo è la Strategia perl’educazione per lo sviluppo sostenibiledell'UNECE (Commissione Economicaper l’Europa dell’ONU), come contri-buto al Decennio UNESCO, dove vienerafforzato l’impegno degli Stati a svi-luppare in una visione olistica, cioè glo-bale, i processi educativi per lasostenibilità.Dando uno sguardo sull’ampio pano-rama internazionale possiamo affer-mare che sono diverse le Agenziegovernative che si occupano di educa-zione ambientale. Ricordiamo l’impegno dell’ONU che, at-traverso l’UNESCO, la sua Agenzia perl’Educazione e la Cultura, ha deciso didedicare il Decennio 2005 – 2014 al-l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile(DESS). Inoltre l’UNEP, come moltisanno, è l’Agenzia dell’ONU che si oc-cupa di ambiente, con l’obiettivo di met-

tere in condizione le nazioni e la popo-lazioni di migliorare la loro qualitàdella vita senza compromettere quelladelle generazioni future. Vanno poi con-siderati quei network che affrontano itemi della sostenibilità sotto gli aspettisociali, alimentari, della salute, econo-mici, eccetera. Uno di questi è il WorldEnvironmental Education Network,che dal 2003 organizza ogni due anni icongressi mondiali WEEC (World En-vironmental Education Congress). LaRete Internazionale WEEC, a cui ade-riscono più di 600 enti e organizzazioni,è una rete mondiale di discussione e ri-cerca, nata per dare continuità ai con-gressi e al dibattito sui temi chiavedell’educazione ambientale. Ciò da la possibilità di avere uno scam-bio, a livello globale, di riflessioni, espe-rienze e proposte tra un congresso el'altro, per costruire una comunitàmondiale di ricerca e di pratica del-l'educazione ambientale e alla sosteni-bilità.

Le organizzazioni che educano alla sostenibilitàGoverni e Ong riconoscono ai processi educativi un ruolo essenziale

EEducazione ambientale. La formazione è al centro del dibattito mondiale sullo sviluppo sostenibile

ARPA CAMPANIA AMBIENTE del 15 dicembre 2015 - Anno XI, N.23Edizione chiusa dalla redazione il 15 dicembre 2015

DIRETTORE EDITORIALEPietro VasaturoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOI. Buonfanti, F. Clemente, F. Cuoco, G. De Cre-scenzo, A. Esposito, R. Funaro, G. Loffredo, R.Maisto, D. Matania, B. Mercadante, A. Mor-lando, A. Palumbo, A. Paparo, S. Patrizio, E.RocaSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 1- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/427/451 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

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Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Na-poli n.07 del 2 febbraio 2005 distribuzione gra-tuita. L’editore garantisce la massima riservatezzadei dati forniti e la possibilità di richiederne la ret-tifica o la cancellazione scrivendo a: ArpaCampa-nia Ambiente,Via Vicinale Santa Maria del Pianto,Centro Polifunzionale, Torre 1-80143 Napoli. In-formativa Legge 675/96 tutela dei dati personali.

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Brunella Mercadante

La sua storia, le drammatichema preziosissime testimo-nianze hanno reso il Vesuviouno dei vulcani più famosi delmondo. L'attuale scenario è ilrisultato dei grandi sconvolgi-menti geologici che hanno in-teressato la Piana campana apartire da alcuni milioni dianni fa. In questo contesto diincredibile importanza geolo-gica, storica, di grande varietàdi flora e fauna, di magnificipaesaggi, di suggestive localitàe di produzioni agricole unicheper varietà e originalità di sa-pori è stato istituito nel 1995 ilParco Nazionale del Vesuvio,in un momento storico fonda-mentale, tra l'altro, per le que-stioni legate alla gestione diuno dei territori a più alto ri-schio vulcanico della Terra. Lacreazione di un parco era, d'al-tronde, la modalità miglioreper salvaguardare i valori delterritorio, per applicare me-todi idonei a realizzare unacorretta integrazione tra uomoe ambiente, per promuovereattività di educazione ambien-tale e di ricerca scientifica,oltre che per conservare le spe-cie animali e vegetali, le asso-ciazioni vegetali e forestali, lesingolarità geologiche, le for-mazioni paleontologiche, le co-munità biologiche, i biotipi, ivalori scenici e panoramici, iprocessi naturali, gli equilibriidraulici e idrogeologici nonchégli equilibri ecologici. Nel casodell'area vesuviana le finalità,i compiti e le valenze si pon-gono in modo a anche piùampio poiché si tratta di doverdifendere e valorizzare il vul-cano più famoso del mondo,ma anche uno dei cinque vul-cani più pericolosi per la fortis-sima conurbazione urbana,che negli anni si è andata for-mando nella zona, irrispettosadelle leggi che la proibivano. IlParco Nazionale del Vesuvioda questo punto di vista rap-presenta un'anomalia nel pa-norama dei parchi naturalieuropei, una sorta di scom-messa dell'ambientalismo mon-diale tesa a recuperare la sel-vaticità e il fascino del Vesuvioe del monte Somma, strappan-doli all'incredibile degrado acui erano arrivati. Il Parco delcomplesso vulcanico Vesuvio-Somma interessa una vastaarea di 8482 ettari, 13 comuni,una riserva di biosfera del-l'Unesco e una riserva fore-stale nazionale. Il vulcano è il

cuore del Parco, formato da uncono esterno tronco, il monteSomma, ormai spento, e uncono interno, il Vesuvio, at-tualmente in stato di riposo at-tivo. Si distinguono facilmentesia l'antico vulcano che il piùrecente e attivo: la Caldera delSomma è ciò che resta dell'an-tico vulcano e al suo interno siestende la Valle del Gigante,suddivisa in Atrio del Cavalloe Valle dell'Inferno, e proprioall'interno di quest'ultima sierge il Gran Cono del Vesuvio,che le eruzioni succedutesi neltempo hanno più volte di-strutto e ricostruito. Il territo-rio vesuviano e quello delMonte Somma differiscono ri-guardo alla flora: la parte ve-suviana, più arida, riforestataper evitare frane, ha la vegeta-zione tipica della macchia me-diterranea, mirto, corbezzolo,alloro, viburno, rosmarino equalche pineta; la zona diSomma, più umida, ha interes-santi boschi misti di roverella,acero napoletano e robinia.Sulle pendici, radicate nellelave più vecchie, crescono gine-stre e alcuni tipi di orchidee.Particolare è il piccolo bosco dibetulle nella Valle del Gigante.Anche la fauna del Parco èricca e variegata grazie alla vi-cinanza al mare e alle favore-voli condizioni climatiche,lungo i sentieri si possono in-contrare interessanti mammi-feri, come il raro topo quercino,la faina, la volpe, il moscardinooltre a conigli selvatici e leprie nella zona sommana fre-quente è anche la donnola.Trovandosi poi il parco sullarotta migratoria dei volatiliverso il Paleartico occidentaleed essendo l'unico rilievo mon-tuoso in una vasta area pia-neggiante, è punto di rife-rimento sicuro per molti uccellimigratori, che la popolano in-sieme a specie residenti, sver-nanti o nidificanti estive. Tragli anfibi merita menzione ilparticolare rospo smeraldino.

(prima parte)

IL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO

NNatale e Capodanno nei parchi più belli d’Italia

Il network “Il Parco più bellod’Italia” ha messo a punto,nel periodo natalizio, unaserie di iniziative per la valo-rizzazione del patrimonio na-turale.Fanno così capolino, tra al-beri e stagni, mercatini, pre-sepi, laboratori e concerti conl’obiettivo di portare alla ri-balta anche d’inverno la bel-lezza dei parchi, visti di solitocome meta unicamente perscampagnate primaverili. Per il periodo delle feste ilnetwork segnala i seguenti: - Giardini La Mortella diIschia (Napoli): visite guidatealla scoperta della storia diquest’idilliaca area, creatadal compositore inglese Wil-liam Walton, dove si po-tranno osservare, nonostantel’inverno, fiori esotici e frutticolorati;- Giardini Botanici Hanbury(Ventimiglia, Imperia): visiteguidate speciali tra profumi ecolori d’inverno. In pro-gramma “Dolce passeggiatanel verde”, “I dolci saporidella Riviera”, “Il Palazzo

Orengo” con ingresso alla re-sidenza;- Villa Borromeo ViscontiLitta (Lainate, Milano): finoal 10 gennaio la storica strut-tura ospita una rassegna dipresepi artigianali, insiemead eventi musicali come"Note di Natale" e "Concertodi Capodanno";- Il Giardino degli Agrumi(Pescia, Pistoia): aperto tuttele domeniche di dicembre,mette in mostra il suo BoscoIncantato con la manifesta-zione "Arti, Mestieri ed Eno-gastronomia locale inatmosfera natalizia”.L’evento ha l’obiettivo di va-lorizzare i prodotti artigia-nali, artistici edenogastronomici locali. Perl’occasione previsti dibattiti,concerti, laboratori d’arte ecucina, concorsi a tema per iragazzi. - Bosco di San Francesco (As-sisi, Perugia): il 20 dicembreappuntamento per le famigliecon “Natale al Bosco”, eventoorganizzato dal FAI. In pro-gramma degustazioni e ape-

ritivi con accompagnamentomusicale, laboratori di cucinaper i più piccoli, giochi, mer-catini e iniziative culturalidedicate alla scoperta e allalettura di libri d'arte, di storiae giardinaggio.- Castello di Gropparello (Pia-cenza): Un capodanno sui ge-neris con speciali visiteguidate nella notte. L’inizia-tiva si svolgerà infatti propriogiovedì 31 dicembre, insiemead una cena di gala con ve-glione danzante. - Castello di Rivalta (Pia-cenza): anche qui un’inizia-tiva per festeggiare l’avventodel 2016. “Capodanno al Ca-stello" prevede cenone concori natalizi e musica gospel ela visita con animazione "IlCastello delle Meraviglie".- Vertemate con Minoprio(Como): il Christmas Campper fare un regalo originale aipiù piccoli tra attività legatealla scoperta del mondo agri-colo e all’importanza dellasana alimentazione con i pro-dotti della terra.

A.E.

Flora e fauna alle pendici del gigante partenopeo

Iniziative d’inverno per festeggiare in maniera originale

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Rosario Maisto

Il volume complessivo delleacque dolci presenti nel sotto-suolo è valutabile in oltre 22,6milioni di chilometri cubi, unacifra imponente se si pensa cheil volume di quelle superficiali siaggira sui 100.000 chilometricubi, ma solo una piccola partepartecipa attivamente al cicloidrogeologico, il resto, situato agrandi profondità, è difficile dasfruttare, ed è frutto di un accu-mulo durato migliaia o addirit-tura milioni di anni e che nonpartecipa al ciclo idrogeologicose non su scale di tempi geolo-gici, tuttavia, ciò non significache possano rappresentare unacomoda riserva a cui attingereper soddisfare il fabbisognoidrico di un mondo assetato. Gran parte dell'acqua dolce delmondo è nascosta sotto la super-ficie del pianeta, ma finora nonera mai stata condotta una va-lutazione della consistenza diqueste falde acquifere a scalaglobale, nè dei loro flussi e tempidi ricarica, ossia della loro età.Per stimare la consistenza el'età delle acque sotterranee glo-bali si sono usati diversi ap-procci, fra cui i risultati di40.000 misurazioni relative allaprofondità delle falde e della po-rosità delle rocce che le circon-dano e la valutazione dei livellidi trizio nelle acque profonde.Iltrizio è un isotopo radioattivodell'idrogeno le cui concentra-

zioni in atmosfera ebbero unforte picco innaturale circa 50anni fa, in seguito ai test con lebombe termonucleari,questo, èrapidamente uscito dall'atmo-sfera con le piogge, per finirenelle acque sotterranee. Le con-centrazioni di trizio e dell'elio-3in cui si trasforma sono quindiun marcatore che permette diidentificare le acque giovani,cioè di età non superiore ai 50anni. Dall'analisi di questi dati iricercatori hanno scoperto che lamaggior parte di queste acquesotterranee giovani risiede entro

poche centinaia di metri dallasuperficie, anche se una piccolaparte di esse è riuscita a pene-trare fino a un profondità dicirca 1,5 chilometri. In altre pa-role, le acque sotterranee di for-mazione recente sono per lo piùrimaste nel sistema di flusso su-perficiale, e percolano in profon-dità molto lentamente. Attraverso una simulazione deiritmi di percolazione attraversole porosità dei diversi tipi di ter-reno di un gran numero di ba-cini idrici e tenendo conto dellapendenza della falda e delle va-

riazioni di pressione con la pro-fondità, hanno quindi stimato laconsistenza e le età delle faldesotterranee confermandole finoa una profondità di due chilome-tri. Le acque sotterranee sonoun bene comune, una risorsastrategica da conservare e tute-lare con cura, con particolare at-tenzione per le acque destinateall'uso potabile e all'uso irriguoin agricoltura infatti, queste, co-stituiscono, la principale e piùdelicata riserva di acqua dolce.Quindi, bisogna monitorare leacque sotterranee, proteggerle

dall'inquinamento dell’uomo egarantirne uno sfruttamentoequo e compatibile, infatti, conl'emanazione della normativasulle acque D.lgs. 152/99, ven-gono richieste attività di moni-toraggio nei corpi idrici signi-ficativi al fine di stabilire lostato di qualità ambientale per-chèla conoscenza dello stato deicorpi idrici permette la loro clas-sificazione e conseguentemente,se necessario, di pianificare illoro risanamento al fine del rag-giungimento degli obiettivi diqualità ambientale.

La palma di Fortune, le verghe d’oro ela balsamina sono piante ormai ampia-mente diffuse anche in Europa ma ar-rivano dalla Cina, dalla Birmania,dall’Africa, dall’Himalaya. Giunte a noicome piante ornamentali si sono rapi-damente trasformate in specie inva-sive, “scappando” in natura fino aminacciare, come succede oggi, lafauna nativa. Si parla di invasione bio-logica ed è in corso su ogni continentedel nostro pianeta, incoraggiata so-prattutto dal commercio che, compliceInternet con le aste online, fa viaggiarespecie invasive in giro per il mondo.Per 50 giorni un gruppo di ricercatoriha monitorato il commercio di specievegetali online su eBay e altre novepiattaforme, identificando le specie piùvendute (con particolare attenzione alloro stato di specie invasiva secondo laIUCN) e i loro spostamenti sul globo. Arendere possibile un’analisi così in-tensa, è stato il fatto che eBay per-

mette ai software di accedere agli elen-chi di vendita in modo da fare ricerchesistematiche e analisi dei contenutiproposti in automatico. Sono 2625 lespecie vegetali che i ricercatori hannotrovato in vendita su eBay nei 50 giornidello studio. Tra queste, 510 sono con-siderate invasive in almeno una re-gione, insieme ad altre 35 che sonoconsiderate addirittura tra le 100 spe-cie più invasive che conosciamo sull’in-tero pianeta. La specie invasiva piùrichiesta è Passiflora edulis, la piantadagli splendidi fiori il cui frutto cono-sciamo bene con il nome di frutto dellapassione e che spunta nelle aste onlinecirca 90 volte al giorno, offerta da ven-ditori provenienti da 17 paesi diversi.È considerata una specie altamente in-vasiva ai tropici. La seconda specie in-vasiva più diffusa su eBay è ilfiordaliso, messo in vendita in media80 volte al giorno e considerato inva-sivo in molte aree degli Stati Uniti,

viene venduto da commercianti di 10Paesi diversi. L’aspetto più inaspettato èstato scoprire che, tra i 65 Paesi di pro-venienza delle piante vendute online, 55commerciano in specie invasive e traquesti c’è l’Australia dalla quale proven-gono piante che in altre parti del mondopossono rivelarsi estremamente dannosema che vengono comunque vendute sularga scala. Il che è sorprendente vistoche gli australiani non ti permettono diintrodurre specie vegetali invasive all’in-terno dei loro confini. Ma, paradossal-mente, non sembrano esserci controlli aimpedire che percorrano la strada oppo-sta ed escano dal continente. Per farlabreve, la maggior parte delle specie inva-sive si può ottenere con un semplice clickdel mouse. Laddove vi siano delle rego-lamentazioni di rado c’è chi le fa rispet-tare, ed è virtualmente impossibilepensare che ogni singolo venditore tengatraccia delle normative per ogni singolaspecie in ogni Paese del mondo. I.B.

Alla scoperta delle acque sotterranee della Terra

La diffusione delle piante invasive a causa di eBay

Una risorsa strategica da conservare e tutelare con cura

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Antonio Palumbo

Le architetture del milaneseStefano Boeri rappresentanoeccellenti esempi di rivitaliz-zazione dei centri urbani. Isuoi progetti esprimono ideeradicali e coraggiose per lecittà di domani e costituisconoun vivido esempio di simbiositra artificio e natura, incar-nando nondimeno il bisognoumano, sempre presente, direalizzare un rapporto co-stante ed armonico con gliambienti della vita quoti-diana.Professore Associato di Pro-gettazione Urbanistica pressoil DSA dell’Università di Ge-nova, Boeri si occupa dellanuova condizione dei territoriurbani europei e delle formecon le quali discipline diverse- tra cui, segnatamente, l’eco-logia e la bioarchitettura -“guardano” alla città contem-poranea e pensano di reinter-pretarla.Su questi temi l’architetto mi-lanese, oggi noto in tutto ilmondo, ha progettato nume-rosi interventi ed allestimenti(ad es.: per la Biennale di Ve-nezia; per la Triennale di Mi-lano; per l’Esposizione Inter-nazionale di Arte Contempo-ranea “Dokumenta X”, tenu-tasi a Kassel; per l’Espo-sizione Internazionale “Muta-tions”, svoltasi a Bordeaux;ecc.) ed ha pubblicato alcuneimportanti opere, tra cui “Ilterritorio che cambia” (Mi-lano, 1993) e “Sezioni del pae-saggio italiano” (Udine, 1997).Impegnato anche in politica, ècollaboratore fisso del supple-

mento culturale del quoti-diano “Il Sole 24 Ore”. Il suostudio si occupa prevalente-mente di progettazione archi-tettonica e urbana.L’attenzione per i porti, il Me-diterraneo e la zona costiera èstata sempre costante e conti-nua per Boeri e l’esperienzapiù bella e complicata per l’ar-chitetto, a suo dire, è stata laprogettazione del sito per ilSummit del G8 del 2009 a LaMaddalena: questo progettoha rappresentato un insuc-cesso di cui Boeri ha confes-sato di non sentirsi autore nécomplice, ma responsabile,

perché, «come il medico segueun paziente anche dopo averlooperato, gli architetti dovreb-bero tornare ad avere un rap-porto di responsabilità versole architetture che hanno di-rettamente o indirettamenteprodotto».Boeri si è inoltre più volte sof-fermato sul modo di “fare ri-cerca” degli architetti, che nondeve essere mai astratto dallavisibilità e dall’attenzione allospazio fisico: «Siamo abituatia vedere la superficie delmondo, però spesso in questasi nascondono indizi che ciparlano di progetti e processimolto estesi e profondi».Non da ultimo, i suoi progettidi riqualificazione hanno ri-guardato anche la sua cittànatale, Milano. Qui l’attivitàdi Boeri si è concentrata sulquartiere Isola e sulla costru-zione del Bosco Verticale, uncomplesso edilizio costituitoda 2 grattacieli, di 110 e 76metri di altezza, che ospitano900 alberi e più di 2000 arbu-sti. Il progetto, che è stato rea-lizzato in 5 anni, è l’esito diuna ricerca volta ad avvici-nare sempre di più l’uomo allanatura (proprio per la sua uni-cità, alcuni residenti dei 113appartamenti sono stati og-getto di un documentariodella BBC finalizzato a se-guire l’interazione tra uomo epiante).

L’architetto ha narrato la sto-ria del Bosco Verticale, che de-riva da alcune riflessioni suldifficile rapporto con l’ele-mento verde: «L’edificio offreampi spazi imprevisti per labiodiversità, e questo costitui-sce uno dei suoi aspetti piùbelli». Boeri descrive la suaopera non come un’architet-tura affascinante o particolar-mente interessante dal puntodi vista estetico, ma comeun’architettura semplice, cheha puntato tutto su un esperi-mento: la messa in valoredell’elemento naturale.«Mi piace pensare che, ogni

tanto - ha affermato Boeri -l’architettura intelligente siatale non solo perché si cele-brano le sue qualità estetiche,ma perché permette di guar-dare da vicino e di confron-tarsi con le tecnologie e lescienze attinenti al rapportotra artificialità e natura».Infine, ricordiamo l’ideazionedi Multiplicity, un’agenzia diricerca per il territorio chevede la collaborazione di pro-fessionalità diverse per lavo-rare su progetti comuni, qualila globalizzazione in ambitoeuropeo e l’assetto geopoliticodel Mar Mediterraneo.

LE NUOVE ARCHITETTURE TRA ARTIFICIO E NATURA

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Ilaria Buonfanti

Immaginate di passeggiare inun giorno qualunque di unagiornata frenetica qualunqueed avere l’urgenza di inviareuna mail o controllare un per-corso sulle mappe oppure fareuna ricerca su internet, pro-prio in quel momento di si-curo il vostro telefono virivelerà problemi di connes-sione o una lentezza di funzio-namento. Ma se la connessione non di-pendesse dal vostro disposi-tivo o gestore telefonico, bensìda una rete esterna semprefunzionante e connessa non-ché gratuita certe disavven-ture di certo non siverificherebbero. Non par-liamo di fantascienza né delsogno di chi ama stare sem-pre connesso, bensì di una re-altà esistente nel RegnoUnito: si tratta della cittadinainglese di Chesham, nel Buc-kinghamshire, dove è stataintrodotta la prima strada almondo con Wi-Fi integrato.Chesham è una piccola cittàdi appena 20000 abitanti in

Inghilterra, ma nonostante lesue dimensioni ridotte è riu-scita a fare un passo enormeverso il futuro: rendere la con-nessione veloce e alla portatadi tutti i suoi cittadini.

La strada con Wi-Fi integratoè il primo esperimento almondo nel suo genere: ilgruppo Virgin Media haideato una pavimentazioneurbana che sotto la superficie

di calpestio presenta dei di-spositivi wireless. Come fun-ziona? In corrispondenza deipozzetti di ispezione dellacompagnia elettrica sono in-seriti degli access point colle-

gati alla rete tramite cavi infibra ottica e sistema DOCSIS3 (la stessa tecnologia della tvvia cavo), che consentono a re-sidenti, visitatori ed aziendelungo la strada di connettersi

Wi-Fi ad una velocità fino a166Mbps, sette volte la velo-cità media della banda larganel Regno Unito. Per inten-derci: è possibile scaricareuna serie tv da 600 MB in soli30 secondi. La connessioneperò non si limita solo allastrada ma raggiunge l’interacittadina e quella limitrofagrazie al raggio di azione di80 metri per ogni accesspoint. Dopo il progetto del Wi-Fi nei cassonetti dell’immon-dizia a New York, ilpavimento Wi-Fi di Cheshamè un esperimento pilota desti-nato a espandersi. VirginMedia ha come obiettivo ladiffusione di questo sistemaper ritagliarsi una fetta delgrande business della connet-tività: si calcola che l’utilizzodi dati crescerà del 10mila percento nei prossimi 10 anni. Ilfuturo è sempre più connessoe fortunatamente gratuito!

Punti di accesso wireless inseriti nella pavimentazione consentono una connessione costante e veloce

UK: nasce la prima strada con wi-fi integrato

Rosa Funaro

Grazie a un accordo tra il Comune diCaserta, Comieco e la società SRI delGruppo D&D Holding, in collabora-zione con Tetra Pak Italia, nasce unnuovo sistema di selezione e riciclo deicontenitori per bevande e alimenti inTetra Pak. Sono già 12 i comuni chehanno aderito al nuovo sistema di smal-timento, tra cui: Parete, Santa MariaCapua Vetere, Castel Volturno, San-t'Antimo e Casal di Principe. Dell’impatto funzionale ed economicodel recupero del Tetra Pak, che dal 1°dicembre a Caserta viene smaltito nelsacchetto multimateriale, se ne è di-scusso, alcuni giorni fa, durante il con-vegno “La raccolta differenziata delleconfezioni Tetra Pak. Nuove prospet-tive economiche ed organizzative nelciclo di raccolta e valorizzazione dei ri-fiuti di imballaggi”, promosso dalla so-cietà SRI che si è tenuto presso ilCentro congressi del Belvedere di SanLeucio a Caserta. La possibilità di recuperare i conteni-tori di Tetra Pak, tra i materiali più dif-

ficili da trattare, sarà possibile grazie,quindi, al nuovo impianto della SRI, lasocietà di Gricignano di Aversa, leaderitaliana nella selezione dei rifiuti di im-ballaggi. SRI in collaborazione conTetra Pak Italia, si è dotata di unanuova linea di selezione automatica consensori ottici ad altissima tecnologia,per la separazione qualitativa basata

sulle telecamere multispettrali in gradodi riconoscere ogni tipologia di mate-riale ed espellere con getti di aria com-pressa ciò che non è riciclabile. La Campania, con questo nuovo im-pianto, il primo d'Italia e secondo in Eu-ropa per dimensione, diviene leader nelCentro Sud come piattaforma per la se-lezione dei rifiuti di imballaggi. "Ilnuovo centro, in funzione da alcunimesi, ha una capacità di selezione di 14tonnellate/ora di rifiuti di imballaggi ingrado di valorizzare ogni anno 160.000tonnellate di materiali tra plastica, al-luminio, acciaio, carta e cartone e vetro– ha affermato Antonio Diana, ammini-stratore della SRI - per aumentare laraccolta differenziata, però, bisognapuntare sulla qualità” ."Nel Sud Italia negli ultimi 15 anni laraccolta di carta e cartone è cresciuta di12 volte passando dal 5% al 20% del to-tale nazionale.Con il recupero dei con-tenitori in carta per bevande la quotadella frazione differenziata crescerà ul-teriormente" ha così commentato Ro-berto Di Molfetta, Responsabile areariciclo e recupero di Comieco.

Raccolta differenziata: a Caserta un nuovo impianto per il recupero del Tetra Pak

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Salvatore Patrizio*

I-AMICA (Infrastruttura diAlta Tecnologia per il Monito-raggio Integrato Climatico-Am-bientale), approvato nell'am-bito del Programma Opera-tivo Nazionale (PON) “Ricercae Competitività 2007-2013” ecofinanziato dal Fondo Euro-peo di Sviluppo Regionale(FESR) per le quattro Regionidell’Obiettivo Convergenza(Campania, Puglia, Calabria eSicilia), è stato avviato nelgennaio 2012 grazie alla si-nergia sviluppatasi tra 7 Isti-tuti del Consiglio Nazionaledelle Ricerche (Istituto perl'ambiente marino costiero,Istituto per il rilevamento elet-tromagnetico dell'ambiente,Istituto di scienze dell’atmo-sfera e del clima, Istituto dicalcolo e reti ad alte presta-zioni, Istituto per i sistemiagricoli e forestali del Medi-terraneo, Istituto sull’inquina-mento atmosferico, Istituto dibiologia agroambientale e fo-restale), tutti con elevataesperienza, ognuno per il pro-prio settore, nel campo dellescienze del clima, dei sistemiagroforestali, dell'ambientecostiero, dell'inquinamento at-mosferico e marino, del rileva-mento elettromagnetico edelle reti informatiche. Il coor-dinamento tecnico-scientificoè, invece, a capo del Diparti-mento “Scienze del SistemaTerra e Tecnologie per l’Am-biente” del C.N.R.Partendo dal presupposto cheil bacino del Mediterraneo co-stituisce un ricco ecosistemaparticolarmente sensibile aicambiamenti climatici ed isuoi effetti hanno conse-guenze significative non solo

sull’ambiente e la salute maanche importanti ripercus-sioni sull’impatto economicosia per l’Italia che per le altreregioni costiere, I-AMICA, conla sua rete integrata di sta-

zioni osservative, è in grado diqualificare e quantificare lostato di salute dell’area medi-terranea. Pertanto, il primopasso del progetto è stato pro-prio il potenziamento, l’imple-

mentazione e l’adeguamentodelle infrastrutture di monito-raggio climatico-ambientaledel C.N.R. presenti nelle Re-gioni della Convergenza perl’acquisizione di importantimisure ed informazioni suqualità dell’aria, sistema cli-matico, ecosistemi agro-fore-stali e marino-costieri.La qualità dell’aria è uno degliaspetti di maggior rilievo sia inambiente rurale che urbano ela possibilità di massimizzareil ruolo di mitigazione delle “fo-reste urbane” e delle cosiddette“infrastrutture verdi” è unaspetto che all’interno del pro-getto I-AMICA riveste una no-tevole importanza. Per questomotivo si è realizzato a Na-poli, all’interno del Real Boscodi Capodimonte, esattamentesopra il tetto della chiesa diSan Gennaro, un sito di moni-toraggio con lo scopo di stu-diare la capacità di assor-bimento dei principali inqui-nanti atmosferici (CO2, CH4,O3, NOx, PM, N2O, VOC) daparte degli alberi, caso di stu-dio unico a livello mondiale,per meglio comprendere la ca-pacità di risposta degli ecosi-stemi urbani al clima, ai suoicambiamenti ed ai disturbi,sia di carattere naturale cheantropico. La stazione micro-climatica permetterà, così, divalutare l’impatto delle piantesul carbon footprint e sullaqualità dell’aria in un am-biente a forte urbanizzazione,proprio come la città parteno-

pea. Queste analisi saranno unutile strumento per sapere daquali ecosistemi si ottengono imigliori benefit per l’am-biente. L’acquisizione dei daticlimatici-ambientali è con-dotta in loco da personale delC.N.R. - Istituto di BiologiaAgroambientale e Forestale: ildr. Carlo Calfapietra, Respon-sabile dell’Obiettivo Realizza-tivo 4, la dott.ssa RaffaelaEsposito ed il dr. Roberto Ca-landrelli.Tutti i valori registrati sonocontinuamente inseriti in undatabase consultabile dal sitoweb di I-AMICA. Essi po-tranno essere un valido stru-mento per le varie Ammini-strazioni che si debbono occu-pare della gestione di proble-matiche ambientali come, adesempio, qualità dell’aria, in-cendi boschivi, trasformazionidell’ecosistema costiero, intro-missione del cuneo salino,produzione di energia eolica,gestione e pianificazione delterritorio, ecc. Per la sopravvivenza futuradel sito sarà, però, necessarioreperire risorse ad hoc inquanto, dopo la fine dei pro-getti europei e nazionali, nonsono previsti altri finanzia-menti. Pertanto, la gestione e l’esi-stenza stessa della stazione dimonitoraggio ambientale po-trebbero non essere più soste-nibili nel medio termine.*C.N.R./IBAF UOS di Napoli

Un’AMICA nel bosco Il CNR installa nel Bosco di Capodimonte un sito di monitoraggio ambientale

Sistema di rilevamento I-AMICA sopra il tetto della chiesa di San Gennaro nel Real Bosco di Capodimonte

Stazione micro-climatica

PluviometroTermoigrometro

Contaparticelle ottico multicanale

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Wecan, una rete di donne per il climaEleonora Roca

Le donne, 'motori' in campi differenti,dal lavoro alla casa, dall'imprenditoriaal consumo, possono svolgere un ruolodeterminante nel processo di cambia-mento e di trasformazione culturale, im-postando nuovi stili di vita e modelli diconsumo dove la qualità della vita di-venta bene comune. La Terra con i suoidoni: aria, acqua, cibo è come unaMadre con i propri figli. Le donne, gene-ratrici di vita per natura e per istinto,possono essere il volano di un risvegliosociale necessario allo sviluppo di unmondo in grado di investire sulla cen-tralità dell'uomo e delle sue radici. Po-tenziali protagoniste di sostenibilità e diun rinnovato umanesimo, giocano unruolo più decisivo degli uomini nella ge-stione dell'ecosistema e della sicurezzaalimentare. Quindi l'adattamento soste-

nibile deve concentrarsi sul genere e sulruolo delle donne se vuole avere suc-cesso. Non esiste una economia ma-schile e una femminile ma un diversoapproccio al lavoro sì. Le donne non sono solo interessate alraggiungimento del risultato ma ancheal come questo avviene, le abilità rela-zionali sono imprescindibili e grazie adesse qualsiasi attività è affrontata conuna maggior capacità empatica. Con-vinte di ciò le paladine dell'ambientali-smo mondiale Vandana Shiva a JaneGoodall, che pensano sarà l'attivismo alfemminile a salvare l'ambiente, hannodato vita a un progetto planetario. “Noisiamo madri e nonne, sorelle e figlie, ni-poti e zie che si preoccupano per lenuove generazioni”. Questa dichiarazione ha sancito la na-scita della Women's Earth & ClimateAniOl Network, una rete che raccoglie

le associazioni femminili che si battonoper la tutela dell'ambiente. Uno studiorecente, condotto su 130 Paesi,ha dimo-strato che le nazioni con il più alto nu-mero di deputate sono quelle che piùfacilmente firmano accordi in difesa del-l'ambiente. Una sensibilità diversache,secondo la Wecan, potrebbe fare ladifferenza. Tra le sostenitrici dell'inizia-tiva, oltre ai nomi di prestigio comel'ambientalista indiana Vandana Shivafondatrice di l Million Women NatalieIsaacs, l'etologa e ambasciatrice di pacedella Gnu Jane Goodall, anche inse-gnanti, contadine, operaie, scrittrici eartiste. Tra gli obiettivi dichiarati, convincere igoverni a ratificare un nuovo trattatointernazionale che diminuisca gli effettidel cambiamento climatico, incentivil'uso delle energie alternative, istituiscaun fondo per aiutare le vittime dei disa-

stri naturali, aumenti i santuari marinie le aree protette. Non contente, le fon-datrici hanno anche l’intento, decisa-mente ambizioso, di modificare gliaspetti più nocivi del capitalismo avan-zato e far nascere una nuova "economiadella terra", da misurare secondo nuoviindicatori di sviluppo, tra cui il BuenVivir, il vivere bene. Il tutto, ovvia-mente, con un occhio alla parità di ge-nere e ai diritti delle donne e delleminoranze. La WECAN Internazionaleè presente a Parigi COP21 e lavora al-l'interno dei negoziati UNFCCC. Questoè lo squillo di tromba per tutte le donnee gli uomini del mondo.“La pace del e nel mondo dipende dalladifesa dell’ambiente promossa da donnee uomini,con gli stessi diritti e le stessesicurezze, tutti insieme”. (WangariMaathai, biologa keniota, premio Nobelper la pace 2004).

Riccio di mare: un alleato in difesa di uomo e ambienteFabiana Clemente

Il riccio di mare o Paracentro-tuslividus appartiene alla fami-glia Parechinidae ed è presentein tutto il Mar Mediterraneo enell’Atlantico orientale, dallaScozia alle Canarie. La sua presenza nei nostri marinon può che essere una buonanotizia, soprattutto in virtùdelle ultime scoperte che lo ve-dono come protagonista e gliconferiscono un ruolo strategicoin difesa dell’ambiente marinoe dell’uomo. Si nutre di alghe, di piccoli ani-mali e spugne e da un recentestudio – condotto presso i labo-ratori dell’Ibim-Cnr di Palermoin collaborazione con l’Univer-sità Ca’Foscari e pubblicato suScientific Reports – emergono

dati significativi sull’azione dicontrasto rivolta alle nanopar-ticelle metalliche disperse inmare. I risultati, emanati dalConsiglio Nazionale delle Ri-cerche, insistono sul prodigiosointervento di questo organismo

marino in difesa dell’ambienteacquatico e non solo. Diamoun’occhiata più da vicino altipo di lavoro che è in grado dieffettuare. Nello specifico, lecellule immuni del modello ri-conoscono le nanoparticelle di

ossido di titanio – elemento no-civo e cancerogeno – comecorpi estranei, contro cui inne-scano adeguati meccanismi diprotezione e difesa, cercando dieliminarle senza tuttavia atti-vare una risposta infiammato-ria, che avrebbe conseguenzepiù gravi per l’organismostesso. Mediante studi ad hoc– quali microscopia ottica e im-munofluorescenza, immuno-blotting e Real Time PCR – iricercatori hanno dimostratoche le cellule immuni inglo-bano le nanoparticelle in vesci-cole fagocitarie, inibiscono lafosforilazione di una proteinachinasi, stimolano la produ-zione di un recettore di mem-brana coinvolto nella rispostaimmune, ma non attivano se-gnali di stress cellulare o in-

fiammatori. Ergo, ciò dimostrala non tossicità delle particelledi ossido di titanio nei con-fronti del riccio di mare, che hadimostrato essere un modelloadeguato per studi sulla sicu-rezza delle nanoparticelle.Inoltre, il sistema immunitariodel Paracentrotuslividus defi-nibile sui generis, in grado di-distingueregli agenti patogenigrazie ad una vasta gamma diproteine, lo rende adatto per lostudio delle risposte immuni.Nello specifico, lo stato di ag-gregazione delle nanoparti-celle di ossido di titanio inacqua di mare è stato rilevatodai ricercatori dell’UniversitàCa’ Foscari, mediante tecnichedi microscopia elettronica atrasmissione (TEM) e lightscattering dinamico.

“La scienza è chiara.

Non servono più dibattiti.

Il tempo di agire

è adesso”

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Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

Costruita nel XVI secolo per igesuiti sull' area del rinasci-mentale Palazzo dei Principi diSanseverino, di cui conserva laparticolarissima facciata in bu-gnato a punta di diamante, pro-gettata dal gesuita GiuseppeValeriani, successivamentevenne trasformata da CosimoFanzago secondo i canoni del-l'architettura barocca. Laprima chiesa dei gesuiti fu de-dicata, per volere del viceré, allaMadonna e, quando nel 1767,l'ordine gesuita fu bandito dalregno, la chiesa passò ai france-scani riformati, che intestaronola chiesa alla Trinità Maggiore.Nel 1821 fu restituita all'ordineformatore. L'interno si presentamolto fastoso per il rivestimentoin marmi policromi delle paretie per la ricca decorazione deglialtari e delle cappelle. Sulla parete d'ingresso vi è l'af-fresco di Franceso Solimena conla "Cacciata di Eliodoro" daltempio (1725). Sul soffitto dellanavata centrale affreschi di Be-lisario Corenzio e Paolo DeMatteis. L'abside è dominatada una scenografica composi-zione in marmo con al centro lastatua dell'Immacolata ed ailati i Santi Pietro e Paolo. Tra le varie reliquie presentianche quelle, veneratissime, diS. Ciro che furono poi spostatesotto l'altare della seconda cap-pella con quelle di S. Giovannidi Edessa che fu compagno dimartirio del santo medico. Ilcappellone che segue è intito-lato al fondatore della Compa-gnia di Gesù S. Ignazio daLojola; fu eretto dal principeGesualdo da Venosa, celebremadrigalista ma noto anchenelle cronache del tempo peraver fatto uccidere la propriamoglie e l'amante nel palazzo diS. Severo; dopo i restauri per idanni del terremoto del 1688 e

del bombardamento del 1943ha ripreso il suo aspetto son-tuoso accentuato anche dallestatue del Fanzago . Moltobella ed imponente è la sacre-stia alla quale si accede attra-verso un importante portale diCosimo Fanzago; rivestita daarmadi lignei del XVII secolo,venne affrescata nella volta ba-rocca da Aniello Falcone. Lacappella della Visitazione, cosìdenominata dalla tela di Mas-simo Stanzione sull'altare mag-giore; custodisce le spoglie diSan Giuseppe Moscati, medicoagli ospedali degli Incurabili,docente universitario, il quale siprodigò per tutta la sua vita infavore degli ammalati e dei po-veri con grande generosità, ca-nonizzato nel 1987 e moltovenerato dai fedeli.

Da Palazzo dei Principi Sanseverino a Chiesa barocca del Gesù Nuovo

Composta da Riccardo Pazza-glia e musicata da DomenicoModugno nel 1957, fu unacanzone di enorme successo.L’ironia e la leggerezza “pri-maverile” del testo e della mu-sica la caratterizzano e larendono ancora attuale.Ad essa è legato una piccoloaneddoto raccontatoci diretta-mente dall’autore. Il ’57 fu unanno particolare: la canzonepartecipò al quinto Festival diNapoli e si trovò a gareggiarefino all’ ultimo voto con la fa-mosa “Malinconico autunno”di De Crescenzo e Rendine.All’improvviso in scena, men-tre Marisa Del Frate intonavale struggenti parole “malinco-nico autunno, staie facennocadé tutte ‘e fronne d’’omunno sulamente pe’ mme”,arrivò un violinista dell’esteuropeo, Alex Sacha e con un

assolo “rubò” (ma è un eufe-mismo del buon Riccardo Paz-zaglia) il primo posto a“Lazzarella”. Con una sempli-cità essenziale il testo de-scrive il contrastogenerazionale di una “bam-bina” che con il rossetto e unasigaretta nella mano si sentegià adulta e la sua famigliache non vuole accettare ciò.Un’intera vita vissuta attra-verso la chiesa del Gesù daiprimi amori al matrimonioprima sognato e poi celebratotra quelle pietre barocche.Pochi passi e ci troviamo difronte ad un altro simbolo delgrande passato della nostracittà, un simbolo che pur-troppo ci ricorda anche unevento doloroso: la secondaguerra mondiale con i suoitragici bombardamenti: la Ba-silica di Santa Chiara.

Ma Lazzarella comme sì?!Tu a mme me piace sempe ‘e cchiù,

e vengo apposta pe’ t’ ‘o ddì, vicino ‘a scola d’ ‘o Gesù…

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Quest’anno guardare “Natalein casa Cupiello” avrà un sa-pore ancora più speciale. Lascomparsa di Luca De Filippotocca il cuore della CulturaNapoletana, cultura che l’at-tore aveva incarnato al meglionell’arco della sua esistenza.Non sarà stato facile affer-marsi essendo “figlio di…”,specie se il papà in questioneera Eduardo De Filippo, ep-pure lo scorso 27 novembre,alla notizia della scomparsadi Luca si è avvertita la per-dita di un altro pezzo di Napo-letanità, come era accadutoper il vuoto lasciato recente-mente da Pino Daniele o deglialtri grandi della Cultura Na-

poletana. La sua carriera eracominciata a soli sette anni,nel 1955, quando era Peppe-niello in Miseria e nobiltà, diEduardo Scarpetta, direttodal padre; il ricordo dell’inter-pretazione in Natale in CasaCupiello è indelebile ma è nel1981 che fonda la propriacompagnia teatrale. Grandel’eredità che Luca ci ha la-sciato: tra l’altro è stato presi-dente della FondazioneEduardo De Filippo, costi-tuita nel 2008 ed attiva inambito civile e sociale a favoredei ragazzi a rischio per iquali Luca si è da sempre im-pegnato.

D.M.

Best in Travel: le migliori mete da regalare

Alessia Esposito

Chi a Natale ha deciso di farele cose in grande stile e rega-lare a partner o parenti unviaggio, può avvalersi dei sug-gerimenti di Best in Travelper scegliere in anteprimaquelle che saranno le mete piùdi tendenza per il 2016. Unavoce autorevole, quella di Lo-nely Planet, che da più di diecianni è un vero e proprio co-losso delle guide, e, in basealle valutazione di esperti pro-nostica i migliori viaggi per imesi successivi. Anche que-st’anno ha stilato “Best inTravel” con la top ten deiPaesi che saranno più in vogail prossimo anno. Primo clas-sificato è il Botswana,vasto,selvaggio e incontaminato, pa-trimonio dell’umanità, chepuò vantare la compresenzadi un deserto e di un delta in-terno che richiama una stra-ordinaria concentrazione dianimali selvatici. Segue ilGiappone con le sue tradi-

zioni, i sentieri e i tanti bardedicati agli animali. Terzi gliStati Uniti: il National ParkService, che sovrintende 59parchi, celebra nel 2016 il cen-tenario. Per l’occasione canyon, geysere le bellezze spettacolari delloYosemite, di Yellowstone, Ba-dlands e Zion saranno sotto-poste a ulteriore tutela esalvaguardia. Quarto Palau,lo stato micronesiano a 500chilometri dalle coste filip-pine, paradiso di pesci e co-ralli, poi la Lettonia con le suebellezze architettoniche e ilsuo parco nazionale. Sesta la sempre presente Au-stralia con la grande barrieracorallina e la natura inconta-minata della Tasmania, se-guita dalla Polonia con le suericchezze artistiche e le mi-niere di sale; poi l’Uruguay,tra villaggi pittoreschi espiagge bianche e la Groen-landia che nel mese di marzoospiterà i Giochi artici inver-nali con festival di danze cibo

e musica tradizionale. Chiu-dono la top ten le circa 322isole Fiji che compongonol'omonima repubblica nel Pa-cifico del Sud e deliziano i tu-

risti con immersioni nelleacque turchesi, birdwatchinged escursioni nella foresta.Minimo comune denomina-tore delle mete presenti in top

ten? L’attenzione alle bellezzepaesaggistiche e al patrimoniodi flora e fauna. Sì viaggiare,cantava Battisti… ma ritor-nando alle origini.

Ciao “Nennillo”

Il Natale si avvicina e po-trebbe capitare di non trovarein tavola cibi come melogranispagnoli, meloni di Guada-lupe, noci della California osalmone d’Oltreoceano. Nonsi tratta, però, di una nuovatendenza né di un nuovo al-larme alimentare ma di unaccorato appello della Coldi-retti in occasione della Confe-renza Onu sul clima di Parigiche ha stilato una vera e pro-pria black list dei cibi da evi-tare per salvare il Pianeta. Ecome si sa, le buone pratichenon vanno in vacanza. Il con-sumo di prodotti fuori sta-gione provenienti da migliaiadi chilometri di distanza du-rante le feste è - sottolinea laColdiretti – un’ attitudinesnob in forte ascesa che con-corre a far saltare il budgetdei cenoni con prezzi supe-riori fino ad oltre dieci volte aquelli di mele, pere, kiwi, uva,arance e clementine Made inItaly e appare del tutto ingiu-stificata perché si trattaspesso di prodotti poco gu-stosi e saporiti, essendo stati

raccolti ad un grado di matu-razione incompleto per poterresistere a viaggi di migliaiadi chilometri percorsi sumezzi inquinanti che liberanonell'aria gas ad effetto serra.Secondo la Coldiretti la vogliadi cambiamento o il bisognodi stupire gli ospiti nei ban-chetti natalizi o di fine annopossono essere soddisfattedalla riscoperta dei fruttimeno “diffusi” ma nostraniche valorizzano le tradizionidel territorio e garantisconoun sicuro successo a prezzi

contenuti. In questo la Cam-pania non è seconda a nes-suno: dalla pasta diGragnano trafilata al bronzoalle alici di Cetara, dai fichibianchi del Cilento e le me-lannurche campane IGP allenocciole di Giffoni e ai mar-roni di Roccadaspide pas-sando per i dolci ed itorroncini beneventani iltutto innaffiato da un buonvino autoctono che può esserescelto tra le ben trenta va-rietà DOC, DOCG o IGT.

G.M.

Il pranzo di Natale amico del Pianeta

Gli esperti di settore di Lonely Planet hanno individuato la top ten. Minimo comune denominatore: la natura

Da Coldiretti la prima “black list” dei cibi delle feste

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Fabiana Liguori

A chi non è mai capitato, al-meno una volta nella vita, di ar-rivare in un luogo nuovo, tramura sconosciute, e sentirsi su-bito accolto e contento. In questigiorni, ho avuto modo di cam-minare per le strade di Napoli.L’aria natalizia arriva fin nelleviscere. Forte, calda. Le bassetemperature quasi non si sen-tono. La gente partenopea è piùospitale che mai. I volti lieti edappassionati dei tanti visitatorie viaggiatori che ho incontro traquesti vicoli, mi raccontanomolto di più di mille parole… Quest’anno il Natale nel capo-luogo sarà, ancora una volta,ricco di manifestazioni dedicateai cittadini e ai visitatori ditutto il mondo. Il calendario sti-lato dal Comune di Napoli peril 2015, ha come tema: la Nati-vità. Il sito principale, tra letante location dove avrannoluogo le diverse iniziative, èlaReal Casa Santa dell’Annun-ziata, storico riferimento dellacittà per la nascita e la cura deibambini, in cui sarà possibileammirare la mostra di RiccardoDalisi, dal titolo Annuncia-zione-Natività-Gioco Sacro. In-numerevoli eventi sarannorealizzati nei siti monumentalidella città, in particolare: alPAN|Palazzo Arti Napoli, allaCasina Pompeiana, al Com-plesso Conventuale di San Do-menico Maggiore, al ComplessoMonumentale di San Severo alPendino, a Piazza Forcella, alMaschioAngioino e nelle piazze,nelle strade e nelle chiese. Nu-merose anche le visite guidate,spesso teatralizzate, ad operadelle guide abilitate e delle as-sociazioni culturali coinvolte.Tra i tanti appuntamenti in ca-lendario, è senz’altro da nonperdere quello in programmail16 dicembre: “Ch' nuttatt ch'èschiarata!”, la notte bianca inuno dei quartieri più affasci-nanti di Napoli, la Sanità, orga-nizzata dalla Fondazione diComunità San Gennaro Onlus,con gli stessi abitanti del quar-tiere. Dal 16 al 20 dicembre

2015, invece, arriva in Piazzadel Gesù il “Bus Theater” conl’evento “MACADAM – Festadelle arti viaggianti” che por-terà una grande festa dal vivo.Per cinque giorni la piazza saràpiena di musica dal vivo con or-chestre, gospel e concertini, diteatro per adulti e per bambini,di carovane di circo sociale, e poivideo arte e cineproiezioni,istallazioni e perfomance arti-stiche, spettacoli di strada,danze e circo aereo. Il 30 dicem-bre, ancora, nella Basilica delCarmine Maggiore, in Piazzadel Carmine, sarà eseguito perla prima volta in tempi mo-derni, con strumenti originali, ilMottetto Pastorale in lode delSS.mo Crocifisso del Carmine anove voci, violini, tromba, duecornetti e due flauti di GaetanoVeneziano (1656 –1716) di cuiricorre il prossimo anno il terzocentenario della morte. Il 6 gen-naio, sul Lungomare Carac-ciolo, l’appuntamento è con la“Festa della befana”: artisti distrada, animazione e giochi di-vertiranno piccoli e grandi visi-tatori. Anche in Piazza delPlebiscito, fa tappa la vecchia egenerosa signora grazie alla col-laborazione del Comune e delComando Provinciale di Napolidei Vigili del Fuoco. La CivicaFanfara dei Pompieri aprirà laFesta e, a seguire, sarà allestita“Pompieropoli”, un percorsoideato per insegnare aipiù pic-coli la sicurezza attraverso atti-vità ludiche. Altri “momenti”pieni di gioia e allegria, soprat-tutto per i più piccini: il SantaClaus Village alla mostra d’Ol-tremare (fino al 20 dicembre) eil villaggio di Babbo Natale aPortici (fino al 24 dicembre). Ma a Napoli, il Natale è ben ra-dicato. Son davvero tante le mo-stre, le visite guidate, le mostredi arti presepiali, i mercatini, imomenti di sacralità, i concertie gli spettacoli in cartellone.Non venirci sarebbe un veropeccato. A volte, nè l’immagina-zione né tutte le parole delmondo possono bastare a “rac-contare” l’unicità e la magia dialcuni luoghi.

A Napoli, il Natale è di casa!

Presepi viventi in Campania

Una città che non smette mai di appassionare i viaggiatori di tutto il mondo

AVELLINO- Presepe vivente a Lauro (il 19 e il 20 dicembre 2015)

- Presepe vivente a Montefusco (il 26 e il 27 dicembre 2015)

- Presepe vivente a Gesualdo (il 27 e il 28 dicembre 2015)

- Presepe vivente a Forino (il 2, 3 e 6 gennaio 2016)

BENEVENTO- Presepe vivente a Faicchio (il 27 e 28 dicembre e il 2 e 3 gennaio 2016)

- Presepe vivente a Pietrelcina (dal 27 al 29 dicembre 2015)

- Presepe vivente a Baselice (dal 27 al 29 dicembre 2015)

- Presepe vivente a Morcone (il 3 e il 4 gennaio 2016)

CASERTA- Presepe vivente a Vaccheria (il 26 e il 27 dicembre e il 2, 3 e 6 gennaio)

- Presepe vivente a Villa di Briano (il 27 dicembre e il 5 gennaio 2016)

- Presepe vivente a Marzano Appio (il 27 dicembre e il 6 gennaio 2016)

- Presepe vivente a Pietravairano (il 28 e 29 dicembre e il 5 gennaio 2016)

NAPOLI- Presepe vivente a Pimonte (fino al 6 gennaio 2016)

- Presepe vivente a Casarlano, Sorrento (fino al 10 gennaio 2016)

- Presepe vivente a Chiaiano (18, 19 e 20 dicembre 2015)

- Presepe vivente a Casola (il 19 e 20 dicembre e il 5 e 6 gennaio 2016)

- Presepe vivente a Cimitile (26 e 27 dicembre 2015)

- Presepe vivente a Quarto(26 e 27 dicembre 2015)

- Presepe vivente ad Agerola (il 26 dicembre e il 3 gennaio 2016)

- Presepe vivente a Sant’Antonio Abate (il 26 e 27 dicembre e l’1,2, 3 e 6 gennaio 2016)

- Presepe vivente a Schiazzano di Massa Lubrense (il 26 e 27 dicembre e il 3 e 4 gennaio 2016)

- Presepe vivente a Sant’Agnello (dal 26 al 28 dicembre e dal 2 al 6 gennaio 2016)

- Presepe vivente a Pollena Trocchia (il 27 e 28 dicembre 2015)

- Presepe vivente recitato a Nola (27 e 28 dicembre 2015)

- Presepe vivente all’Arenaccia, Napoli (il 2 e 3 gennaio 2016)

- Presepe vivente nella Contrada dell'Oliva, Barra (il 3 e 4 gennaio 2016)

- Presepe vivente nello splendido scenario del Chiostro di Santa Chiara a Napoli (dal 3 al 6 gennaio 2016)

- Presepe vivente a Lettere (il 4 e 5 gennaio 2016)

- Presepe vivente a Visciano(dal 4 al 6 gennaio 2016)

SALERNO- Presepe vivente "E Pagani lo rivive così" a Pagani (il 16 dicembre 2015)

- Presepe vivente a Mercato San Severino (il 20, 26 e 27 dicembre e il 2, 3, 6 e 10 gennaio 2016)

- Presepe vivente a Montoro Inferiore (il 26 e 27 dicembre 2015)

- Presepe vivente ad Agropoli (il 26 e 27 dicembre 2015)

- Presepe vivente a Cetara (il 26 e 27 dicembre 2015)

- Presepe vivente a Cava de' Tirreni (il 26 e 27 dicembre e il 3, 6 e 9 gennaio 2016)

- Presepe vivente per le vie del Borgo di Pogerola (il 27 dicembre 2015)

- Presepe vivente di Corbara (il 27 dicembre 2015)

- Presepe vivente a Scala (il 27 dicembre e il 2 gennaio 2016)

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Cristina Abbrunzo

Dispersi negli oceani di tutto ilmondo ci sono oltre 5mila mi-liardi di frammenti di plastica,grandi e piccoli, per una massacomplessiva intorno a 269milatonnellate di materiale inqui-nante. La stima è stata effet-tuata da un gruppo diricercatori coordinati da Mar-cus Eriksen, cofondatore dell’or-ganizzazione senza scopo dilucro statunitense 5 Gyres In-stitute, che si occupa da tempodei temi legati all’inquinamentodei mari. Ma cosa fare per salvare glioceani da questa sostanza alta-mente contaminante?Tante le idee e i progetti chesembrano ogni anno cercareuna soluzione a questo, come aitanti problemi di natura am-bientale che affliggono il nostroPianeta. Vestirsi di bottiglie diplastica per salvare gli oceani: èla rivoluzionaria idea tuttaamericana della casa di modaG- Star RAW che ha creato lacollezione RAW for the Oceans,una linea di abbigliamento cheper i suoi filati ha scelto di uti-lizzare il bionic yarn, una fibraecologica ottenuta da bottiglie

di plastica recuperate dal maree riciclate. Giunto alla sua terzastagione, RAW for the Oceansha trasformato oltre 2 milioni disingoli contenitori in plasticarecuperati dalle coste oceanichein jeans, giacche, T-shirt e felpe.Testimonial e co-designer dellacollezione il rapper PharrellWilliams, eclettico e geniale ar-tista vincitore di Grammy

awards, che ha martellato aogni latitudine con la hitHappy, successo mondiale del2014.“Sono nato a Norfolk e cresciutoin Virginia Beach, sulle costedell'Oceano Atlantico in unquartiere chiamato Atlantide,non lontano da Neptune Ave-nue," afferma il rapper. "Virgi-nia Beach è sempre con me.

Così l'acqua è sempre stato untema importante della mia vita.Ora siamo arrivati al puntodove serve una svolta “green”.Per questo motivo ho pensatoche bisogna investire in tecno-logia, continuare a fare ricercae grazie all’innovazione riuscirea trovare nuove soluzioni perun mondo più sostenibile».Al fine di sensibilizzare l’opi-

nione pubblica verso il tema, ilcreativo artista non si è limitatoa prestare la sua immagine,Williams piuttosto ci sfida adaumentare la nostra consapevo-lezza sull’inquinamento deglioceani in un modo alquanto biz-zarro, ovvero, attraverso un vi-deogioco. In collaborazione conG-Star RAW, l’artista Pharrellha inaugurato The Battle ForBig Blue, una nuova app perIphone e Android che, attra-verso un gioco, sostiene il pro-getto per ripulire gli oceanidalla plastica. Protagonista delvideogioco è Otto, un polipo chenaviga in mare per eliminare irifiuti che lo inquinano e con-sente ai partecipanti di viag-giare attraverso gli oceani delmondo per raccogliere la pla-stica e schivare diversi pericoli,fornendo, al contempo, dati al-larmanti sull’inquinamento esui danni causati dalla plasticaagli ecosistemi acquatici. Isuoni dell’applicazione sonostati creati da Pharrell stesso echiunque scaricherà il giocopotrà sfidare l’artista e i propriamici in una battaglia all’ul-tima bottiglia. “Il nostro obiet-tivo è creare consapevolezza.Nessuno, che abbia provatoquesto gioco, getterà più unabottiglia di plastica nell’oceano”(P. Williams). Un’idea semplice e divertenteche mira a sensibilizzare ilmaggior numero di persone inun modo immediato e coinvol-gente e che speriamo abbia lastessa fortuna dei grandi suc-cessi musicali del nostro artista“green”!!!

Chef stellati insieme per l’ambiente

Venti tra i più stellati maestridella cucina mondiale si sonorecentemente incontrati a SanSebastian, in Spagna, nel Cen-tro Culinario Basco per gettareluce e sensibilizzare l'opinionepubblica su un grande pro-blema alimentare ed ecologico:la pesca selvaggia negli oceanie i danni ecologici/alimentaricausati in tutti questi anni.Questi grandi chef internazio-nali insieme hanno prestato ilvolto e le loro abilità culinarieper il nuovo progetto diOceana, la più grande organiz-zazione internazionale che siconcentra soltanto sulla salva-guardia degli oceani. Il nomedella nuova campagna dell'or-ganizzazione guidata da An-drew Sharpless si chiama Savethe Oceans, Feed theWorld(Salva gli Oceani, Nutriil pianeta). La missione diOceana è influenzare positiva-

mente le politiche internazio-nali in difesa della biodiversitàmarina, messa negli scorsi de-cenni in pericolo da metodi dipesca aggressivi e indiscrimi-nati. La tesi è che lavorando siasul lato conservazionista, siasulla necessità di una pesca so-stenibile, sia possibile garan-tire il recupero degli stock itticie la sicurezza alimentare equindi il lavoro. Sul fronte con-servazionista, è importante chegli chef più influenti al mondosappiano scegliere la loro mate-

ria prima, conoscano lo stato disalute degli oceani e sappianospiegare le loro scelte con argo-menti razionali e scientifica-mente fondati. Oceana è la voceufficiale di milioni di pesci; la-vorano per apportare cambia-menti legislativi, nuove regoleappoggiate da studi scientificiche potrebbero aiutare a con-servare e, in molti casi, a ripo-polare i mari. Molte già leiniziative che sono andateverso questa direzione, l'ultimadelle quali ha coinvolto anchel'alta ristorazione. Il gruppodei 20 migliori chef si è riunitoa San Sebastiàn e si è impe-gnato sull'utilizzo in cucina dipiccoli pesci come sardine, ac-ciughe e aringhe. Un modo perdimostrare quanto deliziosipossano essere questi pesci,forse meno “famosi” ma che co-stano meno e abbondano neimari di tutto il mondo. Vivono

solitamente in banchi enormi esi riproducono in fretta quindinon li si danneggia poi molto.Senza contare che le loro carnisono ricche di sostanze nutri-tive molto importanti comeomega 3, vitamina A, zinco ecalcio mentre hanno pochiquantitativi di mercurio, pre-sente invece in pesci più grandie longevi. L’impegno degli chefperò non termina in cucina,come si legge sull’Ansa infatti:Bottura, (Osteria La France-scana, Modena), René Redzepi(Noma, Danimarca), FerranAdrià (el Bulli Foundation,Spagna), Gastón Acurio (Astridy Gastón, Peru); Alex Atala(D.O.M., Brasile), hanno giratoinsieme, in Spagna al BasqueCulinary Centre a San Seba-stian, un documentario incredi-bile per contribuire allasalvaguardia degli oceani e nu-trire il mondo. C.A.

Il futuro del pianeta è piu’ “happy”Pharrell Williams e il videogioco per salvare gli oceani

La ricetta per la salvaguardia dei mari

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Fabio Cuoco

Il caro energia è un problemache affligge gli italiani ormaida anni: il costo dell’energiaelettrica, infatti, è cresciutoesponenzialmente nel corsodegli anni, tanto che le compa-gnie erogatici, per non perderei clienti, hanno inventato le ta-riffe su misura. Ma questotrend, purtroppo, è destinato aproseguire: dopo una lungaconsultazione e due documentidi consultazione (dco), l’Auto-rità per l’Energia ha varato laversione definitiva della ri-forma delle tariffe elettricheper i clienti domestici, che hascatenato non poche criticheda ambientalisti e consuma-tori. Fino alla fine dell’anno,infatti, resterà in vigore l’at-tuale normativa che prevedeuna struttura progressiva, laquale verrà però superata giàa partire dal 1° gennaio 2016con la riforma impostata sullanon progressività delle tariffe.A regime, nel 2018, la strut-tura tariffaria sarà uguale pertutti i clienti domestici ed im-postata in base al criterio del-l’aderenza dei costi dei diversiservizi:i costi di misura, com-mercializzazione e distribu-zione verranno coperti inquota fissa pro-capite ed in

quota potenza (€/kW/anno),mentre i costi di trasmissionein quota energia (cioè €/kWh).Tale cambiamento sarà gra-duale in modo da permettereai consumatori di abituarsialle novità. Già dal 1° gennaioprossimo, infatti, verranno at-tuate le prime modifiche: ri-marrà invariata la strutturatariffaria a scaglioni, ma soloper i servizi di rete, mentre

verrà effettuato un primo in-tervento teso a smorzare l’ef-fetto della progressività aiconsumi e ad aumentare lequote fisse, riducendo di al-meno il 25% l’entità del sussi-dio incrociato, per cui chiconsuma di più paga in parteper chi ha prelievi più bassi.Dal 1° gennaio 2017, invece, cisarà la piena della tariffa nonprogressiva per i servizi di rete

e verrà effettuato anche unprimo intervento sulla tariffaper gli oneri di sistema al finedi diminuire ulteriormentel’effetto progressività, limi-tando da otto a due gli sca-glioni di consumo annuo.Inoltre, verranno introdottinuovi livelli di impiego di po-tenza tra cui scegliere. Pratica-mente, delle otto tipologie diconsumatori, le fasce A e B,

che racchiudono circa l’81%degli attuali utenti (circa 24milioni di italiani) con consumiinferiori ai 2640 kWh/anno, siritroveranno una bolletta piùcara di oggi. In definitiva, que-sta riforma va a danneggiare ilconsumatore medio, o megliole famiglie medie, le quali,oltre alle innumerevoli spese,già da gennaio vedranno au-mentarsi il costo dell’energia.

ACQUALe canalizzazioni fognarie de-vono essere tenute distanti edal di sotto delle condotte diacqua potabile. Le norme tec-niche previste dalla delibera-zione del ComitatoInterministeriale del 4 feb-braio 1977 Comitato intermi-nisteriale per la tutela delleacque dall'inquinamento edelle connesse regole generalidi progettazione, continuanoad applicarsi anche dopol'abrogazione della L. n.319/1976, per effetto delD.lgs. n. 152/1999, il cui art.62, comma 7, sancisce te-stualmente che, «per quantonon espressamente discipli-nato dal presente decreto,continuano ad applicarsi lenorme tecniche di cui allasuddetta delibera. Il principiosecondo cui le canalizzazionifognarie devono essere tenutedistanti ed al di sotto delle

condotte di acqua potabilerappresenta a tutt’oggi unaindiscussa regola generaledella buona progettazione (lacui finalità è preordinata ascongiurare che, in caso dirottura o di perdita delle tu-bazioni, i reflui fognari pos-sano raggiungere le condottecontenenti gli altri sottoser-vizi poste a quote inferiori) equindi si tratta della precau-zione in grado di evitare in ra-dice il grave pericolo dicontaminazioni fognarie dellarete idrica. Consiglio di Stato,Sez. V, n. 4770, del 15 ottobre2015.VIANon può assumersi l’applica-bilità del silenzio assensosulla procedura di VIA in ra-gione dell’avvenuto svolgi-mento dello “screening” e,dunque, di una già avvenutavalutazione del progetto inlinea tecnica, nonché dell’evi-

denziazione delle criticità am-bientali esistenti. Va osser-vato che il contrasto tra laprevisione normativa del si-lenzio assenso ed i principi co-

munitari, che impongonol’esplicitazione delle ragionidella compatibilità ambien-tale del progetto, costituisceacquisizione ormai costante

della giurisprudenza nazio-nale, non mancandosi di ri-marcare che anche lanormativa generale nazionalesul procedimento ammini-strativo (contenente norma-tiva di principio sul punto)afferma che le disposizioni sulsilenzio assenso “non si appli-cano agli atti ed ai procedi-menti riguardanti ilpatrimonio culturale e pae-saggistico, l’ambiente, la di-fesa nazionale …, ai casi incui la normativa comunitariaimpone l’adozione di provve-dimenti amministrativi for-mali, ai casi in cui la leggequalifica il silenzio dell’ammi-nistrazione come rigetto del-l’istanza, nonché agli atti eprocedimenti individuati conuno o più decreti del Presi-dente del Consiglio dei Mini-stri. Consiglio di Stato, Sez.IV, n. 4712, del 13 ottobre2015. A.T.

Viaggio nelle leggi ambientali

Riforma delle tariffe elettriche entro il 2018Ecco come cambierà la bolletta degli italiani entro tre anni

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Andrea Tafuro

“Quando spendiamo 5 dollariper compensare l’emissione diuna tonnellata di anidridecarbonica facciamo qualcosadi buono, probabilmente ge-nerando un beneficio socialedi circa 2 dollari. Ma glistessi 5 dollari donati a un’al-tra organizzazione avrebberopotuto produrre un beneficiosociale del valore di 200 dol-lari se fossero stati usati perla prevenzione dell’AIDS o di150 dollari se usati contro ladenutrizione. Vorrei che fosseritenuto naturale preferire be-nefici del valore di 200 dollariinvece che di 2. ...Spero chepotremo guardare negli occhile nuove generazioni e direloro che non abbiamo fattosolo ciò che ci sembrava utilein base alle mode del mo-mento, ma che abbiamo mi-gliorato a fondo il mondograzie a strategie semplici,sperimentate e sensate, nonabbiamo fatto solo qualcosache ci faceva sentire bene, maqualcosa che faceva davverobene”. Il mondo dell’informazione,seppur in secondo piano, du-rante tutta la Conferenza diParigi sul clima ha continua-mente lanciato grida allarmi-stiche sull’ ennesimacatastrofe imputabile al ri-scaldamento globale e ai gasserra: esorbitanti cifre dimorti per il caldo, enormiblocchi di banchisa che sistaccano dai poli, orsi polari epinguini prossimi all’estin-zione, uragani di insolita vio-lenza, oltre che straripamentie inondazioni a tutte le latitu-dini. La febbre della Terra fanotizia, suffragata spesso dainterviste a scienziati, ricer-catori, membri di associazioniambientaliste e uomini poli-tici che prevedono il peggio einvocano misure rigorose ecostose, fino a trasformarequello che era un problema inuna psicosi collettiva. Anniaddietro Bjørn Lomborg, hadato voce al dissenso con ilprovocatorio e molto discusso“Stiamo freschi”, dove non haesitato a prendere posizionecontro questo atteggiamentodi eco catastrofismo e datialla mano, ha dimostrato chemolte delle complesse e costo-sissime azioni intraprese perrimediare al riscaldamentodel globo, sino ad ora, sono

state il frutto più di slanciemotivi che di scelte scientifi-camente ponderate, i decisoripolitici si sono concentrati suobiettivi a lungo termine, chehanno bruciato ingenti ri-sorse, non solo finanziarie,senza produrre benefici tan-gibili. Invece con una piccolaparte dei costi necessari adabbattere le emissioni di bios-sido di carbonio, potremmoinvece intervenire in modo ri-solutivo su problemi che toc-cano da vicino la grandemaggioranza degli abitantidel pianeta, fame, povertà,malaria, AIDS, mancanza diacqua potabile e fognature,salvando milioni di vite nelgiro di pochi anni. Ciò cheserve, asserisce Lomborg inquesto saggio, è un dibattitopiù pacato sulle priorità, perfare scelte che ci consentanodi “guardare negli occhi lenuove generazioni” e dire loroche “non abbiamo fatto soloqualcosa che ci faceva sentirebene, ma qualcosa che facevadavvero bene”, al mondo.L’idea di Lomborg è semplice:l’allarmismo che si è scate-nato sul problema del riscal-damento globale è semplice-mente esagerato. E comun-que le misure che si voglionoprendere per contenerlo sonoinefficaci e molto anti econo-miche. Con una spesa decisa-mente inferiore a quellaprevista per portare a ter-mine i grandi programmi sulclima si potrebbe intervenirein modo risolutivo sullegrandi malattie, il problemadella fame nel mondo e delladenutrizione e la mancanzadi acqua in molte parti delglobo. Lomborg non contestala teoria secondo cui l’au-mento della temperaturamondiale negli ultimi annisia dovuta alle emissioni di

gas serra provocate dagli uo-mini, ma la prende sul serio edimostra come le misure pre-viste nel passato e da nuoviaccordi ancora più restrittivinon solo siano irreali, maspesso controproducenti.Cambiamenti che comunquenon saranno mai come quelliagitati da tanta scienza cata-strofista e che al massimo sa-rebbero posticipati di qualcheanno appena con la diminu-zione delle emissioni gassose.Senza tenere conto che sareb-bero in linea con i molti cam-biamenti già avvenuti nellastoria. Tanto che, nota conironia Lomborg, “se chie-diamo a una persona moltoanziana di ricordare i fattipiù importanti accaduti nelXX secolo, probabilmente ci-terà i due conflitti mondiali,la Guerra fredda e forse la ri-voluzione informatica, ma èalquanto improbabile che ag-giunga: ‘Ah, e l’aumento dellivello del mare...”. L’ONGOxfam, ha diffuso durante laConferenza sul clima a Parigiil nuovo rapporto “Disugua-glianza climatica” fornendonuove stime e dati sui livellidi emissioni legati ai modellidi consumo dei cittadini neipaesi ricchi e poveri. Il 10%della popolazione più riccadel pianeta è responsabile del50% delle emissioni di ani-dride carbonica in atmosfera,mentre la metà più povera

della popolazione mondiale,3,5 miliardi di persone, neproduce solo il 10%, pur es-sendo la prima vittima di al-luvioni, siccità e altricataclismi legati agli effettidei cambiamenti climatici.Quindi i più ricchi inquinanodi più, a Parigi i Governi

hanno negoziato il raggiungi-mento di un accordo globaleper ridurre le emissioni pro-dotte dai rispettivi paesi, mache fine ha fatto il falso mitosecondo cui i principali re-sponsabili dei cambiamenticlimatici siano soltanto ipaesi emergenti?

IL RISCALDAMENTO GLOBALE E L’AMBIENTALISTA SCETTICO

LA DISUGUAGLIANZA CLIMATICA

Disuguaglianza negli impattiLe persone più povere delpianeta non sono soltantoquelle che hanno le minoriresponsabilità nel provo-care i cambiamenti clima-tici, ma sono anche coloromaggiormente vulnerabilialle loro conseguenze emeno in grado di affron-tarli. Queste disugua-glianze sono sia orizzontaliche verticali e vedono ledonne maggiormente espo-ste ai rischi rispetto agliuomini, così come le comu-nità rurali rispetto a quelleurbane, e tutti i gruppimarginalizzati per motividi razza, etnia o di altrifattori rispetto al restodella popolazione. Un re-cente studio della BancaMondiale che ha riguar-dato 52 paesi rivela che lamaggior parte delle per-sone vive in paesi in cui ipiù poveri (definiti come il20% più povero della popo-lazione nazionale) sono

maggiormente esposti aidisastri naturali come sic-cità, inondazioni e ondatedi calore rispetto allamedia dell’intera popola-zione, e che in particolaresi tratta di persone che vi-vono in molti paesi del-l’Africa e del SudestAsiatico. Molto spesso sonole donne ad essere mag-giormente esposte ai rischilegati al surriscaldamentoglobale poiché tendono adessere più dipendenti daattività economiche sog-gette alle condizioni clima-tiche (come l’agricolturapluviale e la raccolta diacqua per uso domestico),e spesso hanno pochissimepossibilità di uscire da pe-riodi di crisi o di aumen-tare la produttività pervia, per esempio, di un mi-nore accesso alla terra,alla formazione o al capi-tale.

Fonte: Oxfam

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13 dicembre 2015 – Napoli, “100 tamburi per l’accoglienza”, corteo contro il razzismo e l’indifferenza

Foto di Fabiana Liguori