alcol: non farlo diventare un problema

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Alcol: non farlo diventare un problema. Clicca qui per iniziare la navigazione. Indice. Ti sei mai chiesto se bere ti possa far male? Che cos’è l’alcolismo I danni dell’alcol L’alcol e la scienza L’alcol e la legge Statistiche sull’alcol L’alcol e la cultura L’alcol e la musica - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Alcol: non farlo diventare un problema

Alcol: non farlo diventare un

problema.

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Page 2: Alcol: non farlo diventare un problema

IndiceTi sei mai chiesto se bere ti possa far male?

Che cos’è l’alcolismo

I danni dell’alcol

L’alcol e la scienza

L’alcol e la legge

Statistiche sull’alcol

L’alcol e la cultura

L’alcol e la musica

L’alcol e la pubblicità

Page 3: Alcol: non farlo diventare un problema

L’alcolismo nasce verso la metà del diciannovesimo secolo. Ma esso ha origini molto più antiche, infatti fin da tempi remoti, gli uomini ne facevano largo uso e abuso.

Dopo la loro commercializzazione massiccia il consumo eccessivo di alcol divenne il fattore maggiormente responsabile del grande numero di problemi medici e psichiatrici.

Con lo scopo di ricerca, prevenzione, formazione, trattamento dei disturbi compulsivi, di aiutare chi vive il problema della dipendenza e di fornire ove sia possibile la giusta assistenza sociosanitaria, sono stati creati diversi centri.

Questi sono associazioni private costituite da famiglie con problemi alcolcorrelati e complessi. Le famiglie dei centri si incontrano per iniziare e consolidare il cambiamento del proprio stile di vita e naturalmente per smettere di bere seguiti da un servitore-insegnante, che è al servizio del club e in quanto tale non dipende da altre istituzioni. Per approfondire questo argomento puoi rivolgerti ai siti: romacivica,net/lapromessa/identita.htm;eurispes/eurispes/158/intro.htm;geocities.com/HotSpring/Spa/6412/programma.html;nos.gpa.it/1098/alcol.htm.

Ti sei mai chiesto se bere ti possa far male?

Page 4: Alcol: non farlo diventare un problema

Molte volte, si parla di alcolismo senza conoscerne il vero significato. Questo può essere considerato come uno stile di vita. L'alcol, nella cultura occidentale, è sempre stato un compagno di strada privilegiato, una droga molto speciale. Pubblicità, luoghi comuni, interessi economici rilevanti spingono al consumo, contribuiscono a sostenere quella "cultura" del bere il cui senso si perde nella notte dei tempi. Ma contemporaneamente si cominciano ad affrontare anche i problemi che l'alcol crea all'uomo. Il passaggio dal cosiddetto bere moderato, concetto ambiguo e non ben definibile, al bere problematico e all'alcolismo, è molto sfumato e soprattutto non predeterminabile.

Che cos’è l’alcolismo (1)

Continua è

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Per questo si comincia a dire, pur ancora con qualche timidezza, che il bere è un comportamento a rischio: l'alcol da piacere di un momento a padrone di una vita!!Dipendenza è non essere più liberi di dare, star bene, scegliere, amare, lavorare, sorridere, gioire, pensare, decidere, vivere, essere se stessi!! L'alcolismo è uno stile di vita, un particolare modo di comunicare che crea disagi all'individuo, alla famiglia e alla comunità. Quindi l'alcolismo , in un certo senso, non è una malattia e se il bere è un comportamento allora il bere problematico e l'alcolismo sono comportamenti, stili di vita dolorosi e perdenti per la famiglia e la comunità. È importante imparare a conoscere l'alcol in tutti i suoi aspetti: dalla conoscenza nasce infatti la capacità di autoproteggersi e di diventare protagonisti attivi della propria salute.

Che cos’è l’alcolismo (2)

Page 6: Alcol: non farlo diventare un problema

Il consumo dell’alcol è un comportamento comune che provoca gravi danni alla salute. L’alcol (vino, birra, liquori) è una sostanza psicotropa , ossia in grado di produrre a chi beve le alterazioni dei processi psichici: si beve per rilassarsi, dimenticare, stare in allegria, ma si può finire ubriachi, in preda ad eccessi di violenza o di depressione. Si usa dire, per questo, che l’alcol è una droga legale, anzi, la droga di gran lunga più diffusa nella popolazione. Giornali, riviste e Tv non si fanno scrupoli di pubblicizzare vini, aperitivi, digestivi, superalcolici, come consumi dotati di prestigio sociale, culturale, senza ricordare che questi prodotti possono essere anche dannosi.

I danni dell’alcol

Page 7: Alcol: non farlo diventare un problema

•Composizione chimica dell’alcol

•La malattia “alcolismo”

•Patologie legate all’alcolismo:

• -Al fegato

• -All’apparato cardiocircolatorio

• -All’apparato digerente

L’alcol e la scienza

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Di formula C2H5-OH, è un liquido incolore, molto volatile e infiammabile, detto anche “spirito di vino”, poiché è un prodotto della distillazione del vino.

L’alcol presente nel vino e nelle bevande alcoliche si forma per la fermentazione degli zuccheri. Tali zuccheri, in presenza di funghi microscopici, i saccaromiceti, vengono trasformati in alcol etilico. Durante questo processo si sviluppa un gas, anidride carbonica, in modo così tumultuoso che la massa liquida sembra bollire. Il liquido alcolico viene poi distillato per eliminare l’acqua e le altre sostanze estranee formatesi durante la fermentazione.

Composizione dell’alcol

Page 9: Alcol: non farlo diventare un problema

Con la denominazione di alcolismo vengono designate le manifestazioni morbose, psichiche e somatiche, prodotte dall’intossicazione alcolica.

La manifestazione tipica dell’intossicazione alcolica acuta è l’ubriachezza, che è la conseguenza diretta ed immediata dell’ingestione in un’unica volta di una forte quantità di alcol.

Secondo le ricerche farmacologiche sperimentali il nostro organismo sarebbe in grado di ossidare ed eliminare un massimo di 0,185 cc per ora e per Kg di peso corporeo. Oltre questi limiti l’alcol si accumula nel sangue e soprattutto nei tessuti nervosi dando origine ai suoi effetti tossici.

L’ubriachezza a seconda dei caratteri della sintomatologia si distingue in: fisiologica e patologica.

Fra ubriachezza fisiologica e patologica non vi sono confini netti. In alcuni casi è possibile osservare una accentuazione dell’eccitamento

Continua è

La malattia alcolismo (1)

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Psicomotorio fino all’esplosione di atti violenti, senza che vi sia un concomitante obnubilamento della coscienza; in altri invece manca quasi del tutto l’eccitamento e l’ubriaco cade in uno stato di depressione ansiosa che lo spinge ad atti pericolosi contro se stesso. Vi sono poi casi in cui l’abuso di alcol in individui predisposti può provocare un attacco convulsivo epilettico, mentre in altri ancora provoca stati psicopatici di vario tipo che durano uno o più giorni.

L’ubriachezza volontaria è un fatto che , se si presenta isolatamente o sporadicamente nella vita di un uomo, non richiede alcuna cura. Quando, però, è recidivante e frequente può rappresentare il primo passo verso l’alcolismo cronico.

Con la denominazione di alcolismo cronico viene designato l’insieme delle manifestazioni morbose, psichiche e somatiche, prodotte dall’intossicazione cronica causata dall’abuso abituale e prolungato di bevande alcoliche. Consta di sintomi psichici e fisici.

Bisogna distinguere l’alcolista cronico dal bevitore abituale.

La malattia alcolismo (2)

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E’ il tipo di ebbrezza che si riscontra negli individui “normali”. E’ caratterizzata da un affievolimento dei processi psichici più elevati di inibizione, da un indebolimento dei processi percettivi, della comprensione, dell’elaborazione psichica, della critica

Ubriachezza fisiologica

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Il termine patologico deve essere inteso nel senso che questo tipo di ubriachezza insorge su un terreno patologico. I soggetti che possono andare incontro a questo tipo di ebbrezza sono quelli con note psicopatiche costituzionali, gli isterici, gli epilettici, gli individui da lungo tempo dediti agli abusi alcolici, gli alcolisti cronici e, naturalmente, i malati mentali veri e propri In questi casi l’attacco di ebbrezza patologica può manifestarsi anche in seguito ad un consumo di alcolici di piccole quantità . L’ubriachezza patologica è caratterizzata da un grave “obnubilamento della coscienza” con disorientamento, stato ansioso ed impulsività; talvolta si hanno anche allucinazioni ed idee deliranti a carattere persecutorio e terrificante. L’accesso di ubriachezza patologica insorge spesso improvvisamente , è di solito di breve durata, finisce con un sonno profondo e talvolta con un attacco epilettico.

Ubriachezza patologica

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Ciò che soprattuttospicca negli alclisti cronici è il progressivo decadimento etico. Al principi della malattia questo decadimento colpisce i sentimenti più elevati e delicati e si manifesta per di più soltanto quando il soggetto è sotto l’influenza di stati emotivi o passionali. Perciò si manifesta soprattutto in famiglia, dove le sue abitudini ed i conseguenti dissesti finanziari suscitano malumori, discussioni, litigi; l’alcolista si comporta in modo villano e grossolano, è litigioso, bugiardo, manesco, violento, perde ogni autorità e dignità. Con il progredire della malattia il decadimento etico si approfondisce, si estende e diviene palese a tutti. Egli diviene anche in pubblico sempre più tasandato, perde ogni ritegno e decoro, trascura il lavoro, ricorre a qualsiasi mezzo -anche illecito- per saziare la sua incessante brama del bere e precipita nell’abbruttimento, nella depravazione, nell’immoralità. Ad aggravare la situazione contribuisce in non piccola misura l’indebolimento dei poteri inibitori che toglie all’alcolista ogni utile iniziativa e possibilità di “fermarsi sulla strada che alla fine lo porta al vagabondaggio, all’accattonaggio, al delirio, ultime tappe della progressiva degenerazione morale dell’alcolista “. Accanto a questi disturbi, non tardano a manifestarsi anche delle alterazioni intellettive. La percezione si fa tarda e imprecisa , la comprensione diviene sommaria ed imperfetta, la memoria confusa, frammentaria, infedele, l’associazione delle idee superficiale, la critica difettosa , specialmente nella valutazione della propria situazione. L’umore è caratterizzato da una estrema labilità e negli stati molto avanzati si può parlare di vera e propria demenza psichica.

Sintomi psichici

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In tutti gli organi interni si possono osservare disturbi di varia natura e grado. Caratteristici sono i disturbi gastrici che si osservano sin dal principio della malattia e che possono portare ad una gastrite cronica. Frequenti anche i disturbi al fegato ed ai reni (cirrosi epatica e nefrite). A carico dell’apparato cardio-vascolare si può osservare ipertensione arteriosa, disturbi del ritmo cardiaco, ipertrofia cardiaca, arteriosclerosi, miocardite cronica . Dal lato neurologico si riscontra con molta frequenza il tremore soprattutto delle mani, ma anche nella lingua . In pochi casi si possono osservare anche disturbi a sensi specifici: indebolimento della vista, discomatopsie, ronzii, sibili, fischi, anestesia gustativa. All’esterno degli stati dell’ubriachezza si possono anche osservare disturbi nella coordinazione dei movimenti.

Sintomi fisici

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Dobbiamo distinguere l’alcolista cronico dal bevitore abitudinario:

•BEVITORE ABITUDINARIO-E’ colui che è dedito, per un’irresistibile attrazione, all’abuso di sostanze alcoliche, ma che tuttavia non presenta i sintomi dell’intossicazione cronica. La quantità di alcol e la durata degli abusi necessari per dare origine alle manifestazioni morbose dell’intossicazione alcolica, variano da caso a caso. Vi sono i tolleranti che possono bere per molti anni forti quantità di alcolici senza danni manifesti, acquistando anzi una certa assuefazione e vi sono , poi, gli intolleranti che precipitano nell’intossicazione cronica dopo un uso non troppo smodato e di non lunga durata.

•ALCOLISTA CRONICO-E’ il bevitore abituale che presenta i suddetti sintomi.

Distinzioni opportune

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Le cirrosi del fegato possono considerarsi delle sclerosi diffuse con notevole cambiamento strutturale dell'organo, nelle quali l'alterazione del parenchima (membrana che riveste il fegato) è variabile d'intensità e di tipo, mentre le alterazioni dei vasi sanguigni e dei canali biliari sembrano doversi ritenere più secondarie che primitive.

Malattie del fegato

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-Ipertrofia cardiaca

-Ipertensione arteriosa

-Miocardite cronica

Malattie del cuore

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Si intende per ipertensione arteriosa un'elevazione permanente della pressione arteriosa al di sopra dei valori medi riscontrati nei soggetti normali.Come indicazione di massima si può ritenere un soggetto iperteso quando la pressione sistolica superi i 150 mmHg e la diastolica i 90 mmHg. Come è noto si possono raggiungere valori molto elevati: anche oltre 300 mmHg per la massima; 100-150 mmHg per la minima. E' soprattutto nelle nefriti croniche ipertensive che si trovano le punte più elevate a carico dei due dati tensivi.Bisogna comunque ricordare che l'ipertensione arteriosa non è una malattia, ma un sintomo di altre malattie, come malattie renali o cardiovascolari.

Ipertensione arteriosa

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Si intende per ipertrofia l'aumento di volume di un organo, determinato dall'aumento di volume delle cellule che lo compongono. Ovviamente quindi per ipertrofia cardiaca si intende un aumento di volume del cuore.I processi di ipertrofia sono generalmente determinati da una causa ben definita, cessano sempre allo scomparire di questa e non hanno di conseguenza carattere autonomo e progressivo, essendo sempre limitati nel tempo e nello spazio. L'aumento di volume dell'organo si verifica senza compromissione della sua architettura anatomica; la funzione dell'organo non si modifica qualitativamente, ma solo quantitativamente, nel senso che illavoro meccanico o chimico fornito è più elevato del normale.Nel caso dell'ipertrofia cardiaca questa può colpire una sezione singola del cuore, più sezioni alla volta, o l'intero organo.

Ipertrofia cardiaca

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Per miocarditi si intendono i processi infiammatori del

miocardio, caratterizzati dalla esistenza di un infiltrato

flogistico dello stroma interstiziale: si osservano però quasi

sempre in ogni miocardite anche alterazioni degenerative del

parenchima muscolare.

Possiamo distinguere:

-miocarditi con prevalente componente muscolare regressiva

(dette miocarditi prevalentemente degenerative o miocarditi

parenchimatose)

-miocarditi delle quali l'infiltrato infiammatorio dell'interstizio

domina di gran lunga sulla componente degenerativa delle

fibre muscolari (dette miocardite prevalentemente

interstiziali).

Miocardite cronica

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Con il termine di gastrite cronica si designa un processo infiammatorio cronico dello stomaco. Tutte le tuniche gastriche possono essere colpite dall'infiammazione, ma è indubbio che la localizzazione preferita è in corrispondenza della mucosa.La sintomatologia clinica della gastrite cronica è oltremodo eterogenea:non presenta inoltre alcunchè di caratteristico in quanto si manifesta con disturbi che possono ritrovarsi nella quasi totalità delle altre affezioni organiche dello stomaco. In alcuni casi i soggetti affetti da gastrite cronica sono colpiti da un'emorragia gastrica più o meno abbondante. Nei portatori di gastrite cronica non è eccezionale osservare l'insorgenza di un dolore addominale violento con contrattura della parete, tachicardia, un modico rialzo termico, una lieve leucocitosi.

Malattie dello stomaco

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Leggi sull’alcolismo

Excursus storico

Codice penale

Codice della strada

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Risalgono al 1880 le prime norme relative all’alcoolismo quando l’ordine pubblico cominciò ad essere seriamente turbato dalla libera circolazione di soggetti ubriachi e disposti quindi alla ribellione ed alla rissa. Le norme del codice penale del 1889 e della legge contro l’alcoolismo del 1913 stabilivano severi controlli di polizia per ciò che riguardava lo spaccio di alcolici e di pesanti pene per i casi di ubriachezza.

Excursus storico (1)

Continua è

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Il regime fascista promosse numerose campagne contro l’alcoolismo e inasprì le pene; la fabbricazione, la somministrazione, la vendita e il consumo di sostanze alcoliche erano sottoposte ad una disciplina, sia di carattere amministrativo, sia di carattere penale piuttosto rigida e severa (disposizioni fiscali, controlli delle autorità sanitarie, divieto di vendita in alcuni giorni, divieto di somministrazione degli alcolici ai minori e agli infermi di mente).Nella Costituzione è raro trovare una normativa che riguardi specificamente la materia dell’alcoolismo anche se ci sono vari articoli che si riallacciano a doveri e a diritti dei cittadini, al volontariato, alle competenze sanitarie e sociali delle Regioni e degli enti locali.(Art.2, 3,13, 27, 32,38, 117 della Costituzione)

Excursus storico (2)

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La disciplina penale per quanto concerne la prevenzione dell’etilismo e la repressione dell’ubriachezza, varia da nazione a nazione in base alla maggiore o minore diffusione che ha l’abuso delle sostanze etiliche.L’alcoolismo assume rilevanza dal punto di vista sociale perché spesso si stabilisce un legame tra tale fenomeno ed il comportamento criminoso di alcuni individui. Si ritiene infatti che l’alcool possa permettere la liberazione di un comportamento aggressivo che dà luogo a fenomeni di devianza che si ripercuotono sul contesto sociale.

Codice penale (1)

Continua è

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Il potenziale di pericolosità sociale dell’alcolista ha fatto si che le intossicazioni acute e croniche da alcool siano state prese in considerazione dalla nostra normativa, in primo luogo sotto il profilo dell’imputabilità (Art.85).L’intossicazione acuta o cronica da bevande alcoliche costituisce appunto una delle circostanze che possono diminuire o escludere la capacità di intendere e di volere (Art.91).Il nostro codice penale distingue l’intossicazione da alcool in:PIENA (che esclude la capacità di intendere e di volere) e PARZIALE (che non esclude ciò).L’intossicazione si distingue in ACCIDENTALE (causata da indigestione di alcool del quale si ignorano gli effetti) e inVOLONTARIA (non deriva da caso fortuito).

Codice penale (2)

Page 27: Alcol: non farlo diventare un problema

L ’Art. 132 del codice della strada, vieta la guida in stato di ebbrezza in seguito all ’ uso di bevande alcoliche o di sostanze stupefacenti.Solo di recente è stata introdotta nel nostro ordinamento la possibilità di accertare lo stato di ebbrezza del conducente grazie all’entrata in vigore, nell’agosto 1991, della normativa relativa al cosiddetto alcoltest.

Codice della strada (1)

Continua è

Page 28: Alcol: non farlo diventare un problema

In molti Paesi, tra cui l’Italia,sono fissati per legge valori massimi del tasso di alcolemia per chi guida un automezzo.L’alcolemia è la quantità d’alcol nel sangue e si esprime in grammi di alcool puro per litro di sangue.Il tasso di alcolemia può variare da 0.5 a 0.8 a 1.2 g/l e oltre;esso permette di conoscere se un individuo si trova in stato di ebbrezza.L’alcolemia si determina eseguendo un prelievo del sangue del soggetto, sul quale verrà poi dosata la quantità di alcool presente.Spesso il prelievo è preceduto da una prova:l’alcoltest.Esso consiste nel soffiare lentamente in un tubicino contenente una sostanza chimica, che diventa verde quando nell’aria espirata è contenuto dell’alcool.

Codice della strada (2)

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Breve corollario di alcol e cultura

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1) la letteratura

2) il cinema

Alcol e cultura

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E' gioco forza prendere avvio da Dioniso, il dio figlio di Semele e Zeus, cui i Greci attribuivano l'invenzione della coltura della vite e del suo eccezionale prodotto, il vino. Di questa divinità, non priva di tratti tremendi e fascinosi, ci è giunto soltanto un volto rubicondo e spensieratamente ebbro. Non era certo questa la natura del dio, anzi vedere in lui soltanto i tratti della lascivia e della folle ubriachezza è un grave errore di cui già Pènteo, nelle Baccanti di Euripide, dovette amaramente pentirsi. Così Pènteo descrive il dio: "A quello che mi dicono, c'è qui / uno straniero, giunto dalla terra / di Lidia, un uomo esperto d'arti magiche / e incantatore. Ha i capelli biondi / che gli scendono sul dorso inanellati / stillanti di profumi, ed ha negli occhi / i lampi scuri del vino e le grazie / languide di Afrodite (...)".

Alcol e letteratura (1)

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In questi versi si configura una prima decisiva immagine del vino, il suo stretto legame con l'abbandono di ogni inibizione, la sregolatezza dei costumi e gli eccessi dell'erotismo. Le donne che seguono Dioniso, le Menadi, dopo essersi inebriate con il vino "si fanno il letto in terra e vi s'adagiano / al servizio dei maschi". Si tratta d'una immagine che dura nel tempo se, ancora oggi, l'orgia, un tempo sacra al dio, è sinonimo di vizio ed eccesso.Sempre nelle "Baccanti" è possibile cogliere l'altra faccia di Dioniso. Questa volta a parlare è il saggio indovino Tiresia: "...Perché due / sono, o ragazzo, le divinità / che sono prime per gli uomini: la dea / Demetra è una, ed è la terra, e tu / puoi darle l'uno o l'altro nome. E' lei / che fornisce ai mortali gli alimenti / che in sé non hanno umore. E dall'altra / parte è il figlio di Semele, venuto / a pareggiarla, che trovò il liquido / tratto dall'uva e lo insegnò ai mortali, / la bevanda che agli esseri infelici / che sono gli uomini, e muoiono, acquieta / ogni dolore, quando dentro il flutto / della vite li inonda, e dà sonno, / e col sonno l'oblio di tutti i mali / della giornata; non v'è medicina / altra che questa per chi soffre e pena (...)".

Alcol e letteratura (2)

Continua è

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Se nella prima immagine del vino, quale sostanza eccessiva, è legittimo vedere riflessa l'immagine della droga, questa seconda presentazione si iscrive nell'universo dei farmaci: il rapporto tra l'infelicità degli uomini, la loro pena di vivere o morire, il loro dolore quotidiano e "il frutto della vite" che promette sonno e oblio. Già Alceo aveva perentoriamente affermato: "Alle sventure non concediamo l'anima! / Bicchi, non gioverà / questo tedio d'esistere. Il migliore / farmaco è il vino: prendere una sbornia (...)". Non si insisterà mai abbastanza sull'importanza di tenere strettamente intrecciati nella riflessione il desiderio di felicità, ovvero l'assenza di dolore, ed il ricorso al farmaco/droga.

Alcol e letteratura (3)

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La costellazione di simboli che accompagna Dioniso e il suo vino non è soltanto un'antica ed inutilizzabile metafora del bere. Il mito narra più cose di quante noi siamo disposti ad ascoltare. La chimica farmacologica dice che l'alcool etilico agisce come un depressore e, quindi, è un narcotico (Tiresia afferma, in accordo con la scienza, che il vino "acquieta ogni dolore"). Non è certo un caso se nel mondo greco era vietato offrire vino in sacrificio a Mnemosine, la dea della memoria, visto che il primo produce oblio e la seconda sollecita il ricordo.Ciò che il mito narra sembra essere di una sconvolgente attualità: si guardino con occhio attento le storie di tossicomanie e si vedrà al loro fondo una esistenza dolorosa e dolorante che reclama "i benefici" delle droghe.Certamente i simboli del vino non si esauriscono nella sfera di Dioniso.

Alcol e letteratura (4)

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Il vino quale sinonimo di Saggezza e di Verità, quale strumento per accedere alla conoscenza iniziatica. Il vino del mistero cristiano ed il suo stretto legame con il sangue, vale a dire con il "sugo della vita". Il vino della farmacopea popolare per cui esso è un alimento dalle eccezionali qualità: "Il vino fa buon sangue". Il vino della festa, mezzo impareggiabile di convivialità e socialità. E si potrebbe continuare in una lunga sequenza di nessi simbolici e riferimenti culturali.Tutto questo, ed altro ancora, fa del vino e dell'alcool in genere una droga particolare. Di certo non meno pericolosa delle altre droghe e, tuttavia, troppo intrecciata con la nostra cultura per poterne parlare come di una droga qualsiasi.Mi sembra che colga nel segno Baudelaire quando scrive: "Il vino è simile all'uomo: non si saprà mai fino a qual punto si può stimarlo o disprezzarlo, amarlo o odiarlo, né di quante sublimi azioni o mostruosi delitti sia capace. Non siamo dunque più crudeli verso di lui che verso noi stessi, e trattiamolo da nostro eguale (...)".

Alcol e letteratura (5)

Continua è

Page 36: Alcol: non farlo diventare un problema

Il grande poeta dice più cose di tanti aridi trattati, e certamente indica un'equilibrata strada che può attraversare le molte ambiguità dell'alcool, preservando gli attenti viaggiatori dalle drastiche condanne e dalle pericolose esaltazioni.Ancora una volta va ribadito che il confine tra farmaco e droga non sembra essere legato soltanto o in primo luogo alle sostanze, bensì al loro uso storicamente definito.Scrive giustamente Leo Noan: "Dall'altare della Messa cattolica alla polvere dei cortili di polizia americana durante il proibizionismo, attorno all'alcool si sono giocate nel corso dei secoli una miriade di piccole (e grandi) fluttuazioni della morale, di pronunciamenti della scienza, soprattutto di interessi commerciali. Esercito della salvezza e viveurs, anatomopatologi e distillatori, mutualisti e poveracci riscoprivano, di anno in anno, il solito onorevole compromesso: sia socialmente sia fisicamente l'alcool fa bene in piccole dosi, fa male in dosi grandi. Ciò che si può tranquillamente dire anche degli spaghetti (...)".

Alcol e letteratura (6)

Continua è

Page 37: Alcol: non farlo diventare un problema

Al di là del paradosso, Noan coglie in maniera precisa il nesso sostanze-droghe-tossicità-dipendenza in relazione, anzi, in stretta dipendenza dalle condizioni storico-culturali.Per quanto si possa fare, dire o scrivere circa le virtù dell'alcool, ciò non toglie che l'alcolismo sia un fenomeno preoccupante, dalle gravissime conseguenze. Questo induce a tornare a riflettere sull'alcool come droga. Ancora una volta bisogna ripetere che il fenomeno dell'alcolismo risulta più comprensibile solo se lo si affronta da un punto di vista storico. Non si possono dare delle valutazioni corrette se le premesse sono delle pure e semplici generalizzazioni, spesso dei veri e propri pregiudizi o luoghi comuni. L'alcolismo dell'inizio del secolo non è affatto uguale al nuovo alcolismo che abbiamo di fronte: mutano i soggetti coinvolti, le modalità del bere, le stesse ragioni o cause che stanno alla base dell'alcolismo. Si prenda, per esempio, l'alcolismo giovanile così come si configura oggi, e si vedrà che presenta caratteristiche proprie che mal si adattano ad essere ricondotte in schemi stereotipati.

Alcol e letteratura (7)

Page 38: Alcol: non farlo diventare un problema

Alcol e cinema

Moltissimi sono gli esempi di film in cui l’alcol è presentato acriticamente come simbolo di libertà. Interessanti invece i casi di “Arancia meccanica”, in cui la violenza che scaturisce è talmente evidente da suscitare un giudizio critico, e “La leggenda del santo bevitore”, tratto da un libro di Joseph Roth, in cui vi è partecipazione umana, ma non giustificazione dell’alcolismo.

Page 39: Alcol: non farlo diventare un problema

Statistiche sull’alcol

Tra le sostanze che determinano gravi danni alla salute fisica e mentale delle persone ci sono le bevande alcoliche.Se ingerito in forte quantità e ripetutamente nel tempo, l’alcol rovina il fegato e il sistema cardiovascolare, genera uno stato di dipendenza.Ma è pericoloso anche se non assume forme croniche basti pensare al numero dei morti e di feriti per incidenti stradali per abuso di alcol:infatti il 74% dei giovani tra i 15 e i 24 anni consuma alcolici nei fine settimana (indagine della DOXA)e per questo sono loro la maggior parte delle 3045 vittime e 101671 feriti al ritorno dalle discoteche il sabato sera che hanno fatto parlare i giornali di vere e proprie stragi (calcolati dall’ISTAT nel 1990 nel nostro Paese).

clicca qui per vedere altre statistiche sull’alcol

Page 40: Alcol: non farlo diventare un problema

Alcol e pubblicità

La pubblicità influenza molto il comportamento dei giovani

Ma forse non tutti sanno che le pubblicità trasmesse devono rispettare determinate leggi.Alcune di queste possono

essere trovate nel sito internet: www.senato.it/att/ddl/r2016p.htm

Inoltre nelle pubblicità di alcolici,non è permesso l’utilizzo di determinati metodi pubblicitari,utilizzati invece legalmente per altri prodotti.Per conoscere i metodi pubblicitari legali è

possibile visitare il sito internet:

www.eav.admin.ch/i/w_werbu2.htm

in cui compaiono anche immagini di pubblicità di alcolici,e sono presentati una serie di argomenti legati allo stesso tema.

Page 41: Alcol: non farlo diventare un problema

Più o meno come accade con la letteratura e il cinema, anche nella musica l’uso dell’alcol è inteso come elemento positivo, di una trasgressione giustificata, che confina quasi con una completa liberazione da vincoli e inibizioni. Spesso i musicisti per svolgere al meglio il loro lavoro fanno uso di alcool o di altre droghe.Questo però a volte diventa un modus vivendi degli stessi.Influenzano, quindi, negativamente i loro fan che cercando di emulare il loro comportamento spesso cadono nella dipendenza da alcool. Esempi: Lamento dello sbronzo (Marlene Kunz)Cigarettes&Alcohol By Oasis (Album Definitely maybe); Scoff By Nirvana (Album Bleach); Il timido ubriaco by Max Gazzè (Festival Sanremo 2000);

Alcol e musica

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Sposa domani ti regalerò una rosa geloso di un compagno non voluto, temuto.Stesa caldissima per quell’estate accesafanatica per duri seni al vento io tento.Tanto quell’orso che ti alita accantosudato che farebbe schifo ad un piede non vede.Dorme tapino non le tocca le tue formeeppure è ardimentosa la sua manoVillano!Potranno mai le mie parole esserti da rosaSposaPotranno mai le mie parole esserti da rosaSposa.Chino su un lungo e familiar bicchier di vinopartito per un viaggio amico e arzillogià brillo.

Il timido ubriaco - Max Gazzé (1)

Continua è

Page 43: Alcol: non farlo diventare un problema

Certo perché io non gioco mai a viso apertotremendo è il mio rapporto con il sesso che fesso!Piango Paludi di parole fatte fangomi muovo come anguilla nella sabbia che rabbiaRido facendo del mio riso vile nidocercandomi parole dentro al cuore d’amorepotranno mai le mie parole esserti da rosaSposa potranno mai le mie parole esserti da rosaSposa Pare che coppie unite solo con l’altarenon abbian mai trovato le parole da sole.Forse domani che pianissimo le morsedel matrimonio ti attanaglierannoPotrannopotranno mai le mie parole esserti da rosaSposa…potranno…potranno…

Il timido ubriaco di Max Gazzé (2)

Page 44: Alcol: non farlo diventare un problema

Is it my immagination, or have I finally foundsomething worth living forI was looking for some action but all I found was cigarettes&alcohol

you could wait for a lifetime to spend your days in the sunshineyou might as well do white linecos when it comes on topyou gotta make it happen

Is it worth the aggravation to find yourself a jobwhen there’s nothing worth working for it’s a crazy situation but all I need are cigarettes&alcohol

you gotta, you gotta,you gotta, make it

you gotta, you gotta,you gotta, fake it.

Traduzione:È la mia immaginazione o ho finalmente trovatoqualcosa per cui valga veramente la pena viverestavo cercando movimentoma ho trovato solo sigarette e alcool

potresti aspettare tutta la vita di spendere i tuoi giorni alla luce del sole ma potresti anche farti quella striscia bianca.Perché quando escedevi far si che si avveri

vale la penadi trovarsi un lavorose non c’è niente per cui valga la pena lavorareè una folle situazionema tutto quello di cui ho bisognosono sigarette e alcool

Tu devi, tu devi, tu devi, farlo

Tu devi, tu devi, tu devi, fotterlo

Cigarettes & alcohol (Oasis)

Page 45: Alcol: non farlo diventare un problema

In my eyes, I’m not lazy In my face, it’s not overIn your room, I’m not olderIn your eyes, I’m not worth it

Give me back my alcohol, give me back my alcoholGive me back my alcohol, give me back my alcoholGive me back my alcohol, give me back my alcoholGive me back my, give me back my, give me back!!

Heal a million, kill a millionPeel a million, feel a millionHeal a million, kill a million

Ah!

Oh!

Secondo me, io non sono pigro Faccia a faccia con me stesso, non è finitaNella tua stanza, non sono più vecchio di primaSecondo te, con me non vale la pena.

Ridammi il mio alcool, ridammi il mio alcoolRidammi il mio alcool, ridammi il mio alcoolRidammi il mio alcool,ridammi il mio alcoolRidammi il mio, ridammi il mio,ridammelo!

Ne guarisce un milione, ne uccide un milioneNe spella un milione,ne saggia un milioneNe guarisce un milione,ne uccide un milione.

Ah!

Oh!

Scoff (Nirvana)

Page 46: Alcol: non farlo diventare un problema

Quando mi rivedrai così ricco di fiducia? Non la senti per me la campana che festeggia?

Viva la cecità che il buon senso ti procura Vale la sordità che ti fa battere il cuore

Quando mi rivedrai per te sarò sempre uguale e poiDue me non li riusciresti a reggere Meglio IO-CHE-TI-STUFO-DI-GHIGNATE.(RIT.)

Ma ci conosciamo poco Si,tu mi conosci poco E quanto è poco questo poco!!

Sai decidere di farti due bicchieri qui con me Puoi convincerti che farai solo quattro cianceMa non cercherai mai la sorgente delle lacrime.

(RIT.)

Vai, ora vai, che le ciance son finite

Lamento dello sbronzo (Marlene Kuntz)