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ANNO 13 - N. 22 - GIU/LUGLIO 2017 - Semestrale Concessione del Tribunale al N. 420 dal 29 Ottobre 2005 - Direttore Responsabile Dott.Raja Roberto Stampato presso FANTIGRAFICA SRL - Via delle Industrie, 38 - Cremona Poste Italiane - Sped. in abb. post. - D.L. 353/03 Conv. L. 46/04 Art. 1 C. 3 - Dcb Cremona A.I.M.A. Cremona onlus Sede legale: 26100 CREMONA - Via Fabio Filzi, 35/E - Tel. e Fax 0372/456773 Presidente A.I.M.A. Cremona onlus: Loriana Poli e-mail: [email protected] - [email protected] - www.aimacremona.org

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Page 1: A.I.M.A. Cremona onlus Sede legale: 26100 CREMONA - Via Fabio … · 2017-07-17 · La presidente A.I.M.A. Cremona Onlus Loriana Poli e tutti gli operatori e volontari dell’Alzheimer

ANNO 13 - N. 22 - GIU/LUGLIO 2017 - SemestraleConcessione del Tribunale al N. 420 dal 29 Ottobre 2005 - Direttore Responsabile Dott.Raja Roberto Stampato presso FANTIGRAFICA SRL - Via delle Industrie, 38 - CremonaPoste Italiane - Sped. in abb. post. - D.L. 353/03 Conv. L. 46/04 Art. 1 C. 3 - Dcb Cremona

A.I.M.A. Cremona onlus

Sede legale: 26100 CREMONA - Via Fabio Filzi, 35/E - Tel. e Fax 0372/456773

Presidente A.I.M.A. Cremona onlus: Loriana Polie-mail: [email protected] - [email protected] - www.aimacremona.org

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Elena Azzini, arteterapista che collabora con noi già da tempo, ha posto in essere questa iniziativa molto ap-prezzata dagli Ospiti del Centro.Si svolge un venerdì al mese e consiste nel proporre loro brani musicali che vanno dagli anni 50 agli anni 70/80 sup-portati da filmati.In pratica i nostri Ospiti seguono sul maxi schermo i video musicali delle canzoni da loro richieste, commentando in vari modi ciò che vedono e ascoltano.Partendo da una canzone proposta inizialmente dall’opera-trice si snocciola un discorso di ricordi e agganci musicali con un susseguirsi di brani sempre legati alla loro memoria.Naturalmente Gli Ospiti cantano in coro tutte le canzoni e i video vengono giudicati seguendo il filo del tempo che passa.

In questo numero ...

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Novità: la Drammaterapia all’”Alzheimer Caffè” - “Dalla mente al cuore dal cuore alla mente” progetto promosso da A.I.M.A. e finanziato da “Fondazione Città di Cremona”

Eventi: “ALZHEIMER SENZA PAURA” seminario - Che cos’è un Gruppo ABC

Per tenersi informati: “Alzheimer , il farmaco giusto non basta, va dato anche al momento giusto” - “L’effetto della musica sull’agitazione di pazienti con demenza” - “L’umore dei care-giver influenza l’aspettativa di vita dei pazienti” - “L’utilizzo dei servizi tra i caregiver dei malati di demenza”

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Hanno collaborato: Claudio Lucini, Gigliola Spitti, Ileana Feroldi, Loriana Poli, Pamela.

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Eventi: “L’ABC ... come favorire la comunicazione con la persona malata di Alzheimer nella vita quotidiana” - percorso formativo rivolto a familiari e operatoriPer tenersi informati: “Il paese ritrovato”

pag. 7 L’angolo del benessere: Mirtilli che passione!

La presidente A.I.M.A. Cremona Onlus Loriana Poli e tutti gli operatori e volontari dell’Alzheimer Caffè augurano

Buone Vacanze e arrivederci in Settembre!!! Si comunica che il centro “Alzheimer Caffè” chiuderà il 17/07/2017 e riaprirà il 04/09/2017

mentre la sede AIMA rimarrà chiusa per tutto il mese di Agosto.

Che gioia per i nostri ospiti!!!Al Centro “Alzheimer Caffè” è nata una nuova attività:

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Per la realizzazione di interventi finalizzati al soste-gno delle persone affette dalla malattia di Alzhei-mer, A.I.M.A. CREMONA ONLUS propone il pro-getto “DALLA MENTE AL CUORE, DAL CUORE ALLA MENTE”: un percorso per dare significato ai vissuti emotivi attraverso una terapia di integrazio-ne e sintonizzazione affettiva“. La persona con demenza ha bisogno di aiuto non solo per orientarsi nella realtà esterna, ma anche per orientarsi dentro di sé. La mente del malato di demenza ha un costante bi-sogno di essere contenuta, alimentata e ripensata da qualcuno che sia lì con lui, teso a modulare la distanza e la sintonizzazione che coinvolge tutta la persona a partire dalle sensazioni corporee.Da qui, l’idea di un progetto, supervisionato dalla psicologa dr.ssa Alessandra Martelli, di terapia integrata mirata alla facilitazione, accettazione e al “significare” i vissuti emotivi della persona, at-traverso la conduzione della dr.ssa Marcella Bonelli danzamovimentoterapista, della dr.ssa Annalisa

Losacco musicoterapista e di Elena Azzini arte-terapista.Tale progetto, che partirà da settembre 2017 pres-so A.I.M.A. – “Alzheimer Caffè” di Cremona, ver-rà concretizzato grazie al prezioso intervento di “FONDAZIONE CITTA’ DI CREMONA”, che ha gentilmente erogato un finanziamento di 6.000,00 euro.

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Novità

La Drammaterapia è una disciplina che, attraverso i processi drammatici, narrativi, immaginativi tipici del teatro e lungo un percorso di ricerca, esplo-razione, scoperta e recupero delle potenzialità e delle capacità creative e trasformative presenti in ogni persona, ha come “mission” il raggiungimento di un significativo benessere psico-fisico dell’indi-viduo.Usa metodi teatrali (giochi, improvvisazioni, nar-razioni, gioco di ruolo, ecc.) e strumenti teatrali (burattini, maschere, disegni, opere realizzate dai partecipanti, spettacoli e performance) per aiutare le persone a capire meglio i propri pensieri, le pro-prie emozioni e il proprio comportamento.E’ un’attività creativa che opera con estrema deli-catezza e leggerezza (il valore estetico delle “inter-pretazioni” è messo in secondo piano) utilizzando un linguaggio differenziato, frizzante e giocoso, per un incontro più armonico con sè stessi e con l’am-biente circostante.A differenza di altre discipline basate esclusiva-mente sulla parola la Drammaterapia permette ai partecipanti di mettersi in gioco anche con l’azione.La Drammaterapia si colloca nel delicato settore della relazione d’aiuto del disagio psichico e socia-le ma la sua particolare posizione di confine tra “scienza e arte” ne consente l’applicazione anche:• in ambito educativo e formativo,

• nella terapia e riabilitazione di varie disabilità fisiche e/o psichiche

• nella prevenzione e contrasto all’emarginazio-ne sociale.

Dai primi di maggio all’”Alzheimer Caffè” si è voluto inserire, in via sperimentale, questo nuovo labora-torio condotto dalla Psicologa e Drammaterapeuta Dr.ssa Caterina Gozzoli che così illustra i primi risultati: “Lavoriamo con il corpo costruendo delle piccole coreografie, utilizziamo strumenti improv-visati per provare ritmi che costruiamo con le proproste di ogni partecipante, narriamo le nostre emozioni abbinandole a dei colori, costruiamo bre-vi storie e raccontiamo alcuni aneddoti della nostra vita”.

Dr.ssa Caterina Cozzoli

All’”Alzheimer Caffè” di Cremona si sperimenta

LA DRAMMATERAPIA

“DALLA MENTE AL CUORE, DAL CUORE ALLA MENTE” progetto promosso da A.I.M.A. e finanziato da “Fondazione Città di Cremona”

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Eventi22 Settembre 2017

“ALZHEIMER SENZA PAURA: l’arte di comunicare”

Fatica, rabbia, frustrazione sono i sentimenti del familia-re che vive con una persona malata di Alzheimer. Dedi-ca tanto tempo ed energia per starle vicino, per prender-si cura di lei eppure questa non migliora anzi peggiora di anno in anno. Subentra quindi un senso di impotenza ed inadeguatezza che rende ancora più pesante la situazione.A seguito di queste riflessioni è nato nel 2000, nel Gruppo An-chise, “l’Approccio Capacitante “: una modalità di rapporto in-terpersonale basato sulla parola che ha per obiettivo la “convi-venza sufficientemente felice” fra malati e familiari e operatori. Il rapporto tra chi cura e chi è curato è sempre asimmetrico, con l’operatore che sta in posizione “up” e l’assistito in posi-zione “down”. “l’Approccio Capacitante” , invece, è un modo di relazionarsi con il malato fragile che parte dal riconoscimento delle sue competenze elementari (competenza a parlare, a co-municare, emotiva, a contrattare, a decidere). In questo modo

lo si riconosce davvero come persona e il rapporto tende a diventare più paritario e felice.A.I.M.A. Cremona Onlus, in collaborazione con G.R.G. (Gruppo di Ricerca Geriatrica) e Gruppo Anchise, ha organizzato un seminario che tende a chiarire appunto questa meto-dologia ed a promuovere, di conseguenza, un corso formativo che ha lo scopo di favorire la comunicazione con la persona malata di Alzheimer nella vita quotidiana attraverso la costitu-zione di un “Gruppo ABC”. Il seminario sarà tenuto dal prof. Pietro Vigorelli (medico e psicoterapeuta, consulente di formazione per le RSA, Presidente del Gruppo Anchise) con l’introduzione dell’ormai noto Prof. Marco Trabucchi (Direttore Scientifico “G.R.G. Brescia”, Presidente A.I.P.) e si svolgerà

Venerdì 22 Settembre 2017alle ore 17,30

la location è ancora in fase di definizione. Comunque per informazioni ci si potrà rivolgere alla Segreteria AIMA Cremona Onlus (tel. 0372 456773) o consultare il sito www.aimacremona.org.

Seminario per promuovere un lavoro di comunità e familiare , per un percorso formativo con “l’Approccio Capacitante”

E’ un gruppo di auto-mutuo aiuto guidato da un conduttore esperto, basato sull’”Approccio Capacitante”. Per diventare esperti nell’uso della parola e trovare una soddisfazione personale, il conduttore fa ri-ferimento ai Dodici Passi, ispi-rati per alcuni aspetti formali a quelli degli Alcolisti Anonimi.I primi sono molto semplici e consistono, ad esempio, nel non fare domande a chi non sa rispondere oppure nel non correggere chi si sbaglia e non riesce ad imparare a causa della malattia. I Passi finali , invece,

sono più difficili perché propon-gono ai caregiver di Accettare la malattia e di Occuparsi del proprio benessere. Non è pos-sibile assistere bene se non si sta bene, ma i familiari fanno fatica ad accettarlo e progressi-vamente scoprono che riesco-no a stare meglio se si lascia-no aiutare. Da questo punto di vista i Gruppi ABC sono uno strumento potentissimo: già il fatto di scegliere di partecipa-re comporta l’uscita dall’isola-mento, poter trovare conforto e scambio, poter cercare e offrire aiuto. La metodica adottata è si-

mile a quella per la formazione degli operatori: ai parenti viene chiesto di raccontare un dia-logo infelice con il congiunto demente . Sulla base di que-sta narrazione si lavora poi per trovare nuove parole possibili che favoriscano il seguito della conversazione e una Conviven-za Sufficientemente felice. Così il caregiver scopre di poter par-lare in un modo nuovo e que-sto servirà a far sì che anche la persona con demenza possa continuare a parlare a lungo.

Che cos’ è un “Gruppo ABC”

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Eventi

L’A B C . . . Come favorire la comunicazione con la persona malata di Alzheimer nella vita

quotidiana

24 Ottobre 2017

A.I.M.A.-CREMONA ONLUS, a completamento dell’iniziativa che prenderà il via con il seminario del 22 Settembre 2017, organizza una serie di incontri (5 per l’esattezza) che si svolgeranno presso la propria sede (Cremona - Via F. Filzi n.35/E) il martedì dalle ore 15,30 alle ore 17,30 a scadenza mensile a partire dal 24 ottobre 2017 e a seguire: il 21/11/2017, il 23/01/2018, il 20/02/2018 ed il 20/03/2018.Questo percorso formativo vuole cercare di dare un aiuto a tutti coloro che si trovano a dover affrontare il problema dell’ assistenza a persone affette da Alzheimer (fami-liari e operatori).

Gli incontri saranno condotti dal Prof. Pietro Vigorelli (Medico - psicoterapeuta) e dal Dr. Dario Ferra-rio (psicologo - psicoterapeuta).Trattandosi di un percorso formativo si consiglia la partecipazione a tutti gli incontri per trarne il maggior beneficio possibile.

Per tenersi informati“IL PAESE RITROVATO” a cura di Michela Rampini

Sorgerà a Monza “Il paese ritrovato”, il primo villaggio in Italia dedicato alla cura di persone con varie forme di de-menza.La Cooperativa “La Meridiana”, ha mes-so a punto un progetto per la creazione di un centro, pensato come un paese con negozi, teatro, cappella e mini-market, che permetterà ai pazienti di condurre una vita ricca e quasi nor-male e di sentirsi a casa ricevendo nel contempo le cure necessarie. Un luogo reale in cui il giardiniere, il cassiere, la parrucchiera, e tutti gli altri lavoratori saranno operatori formati per assiste-re questi anziani, senza sostituirsi a loro, fornendo un adeguato sostegno all’autonomia residua e in aiuto nelle difficoltà quotidiane. In Italia le perso-ne con demenza cono il 2,09% della

popolazione, una percentuale superio-re rispetto alla media europea che si attesta intorno al 1,55%.Ad oggi il sistema di cura delle demen-ze presenta un grande vuoto: si pas-sa dal domicilio del paziente alla RSA, senza soluzioni intermedie. L’efficacia del modello Villaggio è stata conferma-ta da una esperienza olandese: le ri-cerche afferma-no che questo intervento è effi-cace nel lo ridur-re stress dei pa-zienti così come l’uso dei farma-ci, accrescendo, in aggiunta, il benessere dei familiari e delle

comunità. Il valore terapeutico de “Il Paese Ritrovato” sarà stabilito a livello scientifico da tre Enti: il CNR (Consiglio Nazionale Ricerche), il Politecnico di Milano e la Fondazione Golgi Cenci che, sulla base dei dati raccolti, proporran-no alla Regione Lombardia un modello che potrà colmare il vuoto tra domicilio del paziente e RSA nel sistema di cura.

un’iniziativa eccezionale che speriamo ponga le basi per un futuro migliore!!!

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Alzheimer: il farmaco giusto non basta, va anche dato nel momento giusto (A cura di Daniele Altomare)

Lo scorso maggio il prof. Frisoni ha partecipato in qualità di relatore, al convegno “decadimento cognitivo: aspetti clinici e radiologici” promosso dall’Ospedale Sacro Cuore - Don Calabria di Negrar (VR)L’intervento del prof. Frisoni si è concentrato principal-mente sull’importanza della diagnosi precoce: “Oggi sia-mo a un punto cruciale: abbiamo identificato le cause che determinano l’Alzheimer, cioè l’accumulo di Amiloide e Tau nel cervello, e questo ci ha permesso di mettere a punto farmaci sperimentali specifici, che falliscono perché somministrati troppo tardi”. Infatti, l’obiettivo dei farmaci sperimentali è spesso quello di “ripulire” il cervello dalle sostanze che, se accumulate in modo eccessivo, diven-tano dannose. “Tuttavia (continua il prof. Frisoni) l’ideale sarebbe arrivare a fare in modo che le proteine nocive non si depositino per niente” e quindi agire prima del loro accumulo e molto prima che la malattia si manifesti cli-nicamente. Pertanto identificare il prima possibile le per-sone a rischio di sviluppare demenza (diagnosi precoce) è cruciale per un intervento, farmacologico e non solo, efficace e tempestivo. La raccomandazione finale è quella di rivolgersi a cen-tri specializzati che, grazie alla loro esperienza sono in grado di riconoscere molto presto se una persona è a rischio di sviluppare deterioramento cognitivo, discrimina-re tra le diverse cause di demenza e indirizzare i pazienti verso i trattamen-ti sperimentali, farmacologici e non-farmacologici, più opportuni.

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Per tenersi informati

Effetti della musica sull’agitazione in pazienti con demenza (A cura di Sara Gipponi)

L’agitazione è un problema psicologico e comportamenta-le molto comune nei pazienti con demenza e comprende una varietà di condotte quali ripetitività, irrequietezza, va-gabondaggio ed aggressività.L’agitazione riduce la possibilità di interazioni sociali po-sitive, aumenta il carico psicologico ed organizzativo e, generalmente, è la principale causa di istituzionalizzazio-ne del malato. Solitamente tale sintomo viene trattato farmacologicamente ma, a causa degli effetti collaterali e dei costi, è necessario trovare metodi non farmacologici alternativi. La musicoterapia (ovvero l’utilizzo della musi-ca per realizzare obiettivi individuali entro una relazione terapeutica) sembra essere un metodo promettente per ridurre l’agitazione nei pazienti con demenza e per tale motivo questa revisione degli studi sul tema ha indagato la sua reale efficacia. Gli interventi musicali possono esse-re messi in atto in diversi ambienti, anche quelli della vita quotidiana, con individui, gruppi, famiglie, per ottimizza-re la salute e il benessere fisico, sociale, comunicativo, emozionale, intellettuale e spirituale dei malati. Sono stati analizzati sia studi in cui era necessaria la partecipazione attiva del malato (cantare, ballare, battere le mani o suo-nare uno strumento) sia interventi di tipo passivo in cui al partecipante si chiedeva solamente di ascoltare musica. E’ emerso che gli interventi musicali sono significativa-mente efficaci nella riduzione dell’agitazione nei pazienti con demenza. Ovviamente, data la piccola numerosità degli studi presi in considerazione e della eterogeneità degli interventi considerati, sarebbe opportuno sviluppare ricerche ad hoc per indagare quali siano le caratteristiche che fanno dell’intervento con la musica un intervento di successo ed efficace.

L’umore dei caregiver influenza l’aspettativa di vita dei pazienti con demenza (A cura di Daniele Altomare)

Un recente studio, pubblicato da alcuni ricercatori della Berkeley University, ha analizzato come l’umore e la sa-lute mentale dei caregiver (coloro che si prendono cura dei pazienti) possano influire sulla mortalità dei pazienti con demenza.I ricercatori, analizzando le relazioni di 176 dia di pa-zienti-caregiver, hanno osservato come una cattiva salu-te mentale del caregiver, possa ridurre di oltre 14 mesi l’aspettativa di vita dei pazienti. Nello specifico, stress e stanchezza del caregiver possono influenzare negativa-mente l’umore del paziente e, nei casi più gravi, possono portare a forme di violenza verbale e fisica.Il paziente è da sempre al centro di interventi clinici e di ricerca che hanno l’obiettivo di migliorarne la qualità della vita. Tuttavia, ultimamente l’attenzione si sta spo-stando anche sul caregiver, riconoscendone l’importanza e il ruolo chiave nell’assistenza al malato. Diversi studi, infatti, hanno mostrato come assistere un paziente con Alzheimer possa essere una fonte signifi-cativa di stress. Ciò sottolinea l’importanza del prendersi cura non solo del paziente, ma anche del caregiver, tra-mite interventi di supporto emotivo.

L’utilizzo dei servizi tra i caregiver dei malati di demenza (A cura di Sara Gipponi)

I caregiver, ossia coloro che si prendono cura delle persone malate, presentano bisogni che molto spesso non vengono soddisfatti. Nonostante ciò, essi sembra-no essere restii ad utilizzare i servizi volti a ridurre la pesantezza dell’incarico assistenziale e ad appagare le loro necessità. Per capire cosa impedisca ai caregiver di usufruire di tali servizi, alcuni ricercatori australiani hanno intervistato 24 familiari che assistevano o il part-ner o un genitore affetto da demenza. Sono state poste loro domande relative alla propria esperienza con i ser-vizi, con i gruppi di supporto e con le attività di svago. Dall’analisi delle risposte sono emersi 3 facilitatori e 6 barriere all’utilizzo dei servizi, comuni a diverse tipologie di interventi. Tra i facilitatori chiave si riscontrano una buona comunicazione tra paziente e caregiver e la cono-scenza di una persona di riferimento esperta nell’ambi-to dell’assistenza. Le barriere, invece, sembrano essere l’incapacità di trovare informazioni pertinenti, la scarsa qualità e la poca flessibilità dei servizi e la sfiducia nei loro confronti, le convinzioni dei caregiver circa i loro obblighi e la resistenza da parte del malato.Nonostante negli ultimi anni sia aumentata la consape-volezza sociale rispetto alla disponibilità dei servizi e si sia verificata una normalizzazione del loro utilizzo, come si evince dallo studio, permangono alcune barriere che sarebbe opportuno abbattere utilizzando un approccio multifattoriale. Ad un livello personale, infatti, i caregiver necessitano di maggiore educazione ed informazione e di linee guida più accessibili. Inoltre, l’implementazione di interventi psicologici che aiutino i caregiver ad utilizzare pensieri più costruttivi e a migliorare le loro capacità di comunicare con i malati di demenza potrebbe ridurre la pesantezza del ruolo di assistente e aumentare l’utilizzo dei servizi dedicati.

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l’angolo del benessere...Le varietà nere sono consigliate in caso di diarrea, infiammazioni del cavo orale, insufficienza venosa nei disturbi oculari e per la fragilità capillare. Le varietà rosse sono efficaci nella prevenzione delle infezioni del tratto urinario oltre che nel trattamento delle infezioni del tratto urina-rio già conclamate

Mirtilli che passione!!!

Ma attenzione!

sono controindicati se si utilizzano anticoa-

gulanti, antiaggreganti piastrinici e trombo-

litici, antidiabetici e sali di ferro, in quanto

può esserci interazione farmacologica

Il modo migliore per consumarli è al naturale, freschi o surgelati. In alter-nativa si può berne il succo concentrato. Le bacche si possono utilizzare per molte ricette, macedonie e frullati oppure composte.

La ricetta: TORTA DI MIRTILLI

Sbattere le uova e lo zuc-chero con le fruste elettri-che fino ad ottenere una crema chiara e densa. Ag-giungere il burro, l’olio, il latte e la vaniglia.

Unire, quindi, la farina se-tacciata, il lievito, un pizzico di sale e la buccia grattu-giata degli agrumi. Far riposare l’impasto per 10 minuti. Aggiungere un

quarto dei mirtilli. Imburrare la teglia e ver-sarvi il composto. Cuocere nel forno preriscal-dato a 175°C per circa 15 minuti.

Tirare fuori la teglia e distri-buire il resto dei mirtilli. Infornare per altri 30-40 minuti. Fare raffreddare e guarnire con lo zucchero a velo.

2 uova, 135 gr di zucchero, 90 gr di burro fuso, 50 ml di olio evo, 75 ml di latte, 1 baccello di vaniglia, 200 gr di farina, 1 cucchiaino di lievito per dolci, 1 pizzico di sale,

buccia grattugiata di 1 limone non trattato, buccia grat-tugiata di 1 arancia non trattata, 400 gr di mirtilli freschi, zucchero a velo

Ingredienti per una teglia di 26 cm. di diametro

Preparazione

Alle numerose virtù già note, si aggiunge il loro ruolo prezioso nella protezione delle funzioni cerebrali

La ricerca conferma Uno studio del 2017 diretto dalla dott.ssa Joanna Bowtell della Sport and Healt sciences dell’university of Exeter (Gran Bretagna), della durata di 12 setti-mane, condotto su persone adulte di età compresa fra 65 e 77 anni, ha dimostrato che il consumo giornaliero di 30 ml di succo concentrato di mirtillo (ricavato da 230 gr di frutti) migliora la circolazione sanguigna nel cervello, l’attivazione del cervello, la memoria. Sembra che le sostanze contenute nei mirtilli, oltre a migliorare la funzione cognitiva, pos-sano essere d’aiuto nel prevenire malattie degenera-tive tipiche dell’età avanzata (come l’Alzheimer e la demenza senile)

R I C C H I d i m i n e r a l i e v i t a m i n eIl mirtillo è costituito da acqua (84%), grassi (0,3%), carboidrati (15% di cui zuccheri 9,96%), fibre (2,4%), pro-teine (0,7%). E’ uno degli alimenti antiossidanti naturali più potenti, grazie alla ricchezza di betacarotene, luteina, zeaxantina e antocianine, di cui la più importante è la mirtillina, e di vitamine A, C, gruppo B (in particolare B1, B2 e B3), E e K. Contiene minerali e aminoacidi.Le bacche sono ricche anche di acidi: ferulico, cumarico, caffeico e gallico.

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LUNEDI’, MERCOLEDI’, VENERDI’ E SABATODALLE ORE 15 ALLE ORE 17,30

In un ambiente caldo, accogliente e sereno, seguiti dalla costante presenza di operatori qualificati, gli Ospiti malati potranno trascorrere un piacevole pomeriggio socializzando, sorseggiando un caffè ed eseguendo attività mirate di: riatti-vazione cognitiva, fisioterapia, pet-terapy, danza-movimento-terapia, tai-chi, arte-terapia, musicoterapia, musicoterapia recettiva e attiva, tecnica espressiva, ecc.I familiari potranno confrontarsi, informarsi, partecipando ad

incontri singoli o di gruppo con la psicologa (spesso presente) e ad incontri di grup-po con operatori qualificati nel settore e medici specialisti, al fine di migliorarsi nel far fronte alla malattia dei loro cari.

E’ possibile usufruire del servizio di trasporto per i malati. A.I.M.A. CREMONA ONLUS

Per informazioni rivolgersi presso la sede di Via Fabio Filzi 35/E - 26100 CREMONAdalle ore 10,00 alle ore 13,00 tel e fax 0372/456773

e-mail: [email protected] - [email protected] -www.aimacremona.org

E’ possibile sostenere A.I.M.A. Cremona Onlusdonando il 5 per mille: COD.FISC. 93016620192