aiazzi, vergnano, berné | progetto a quattro mani

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NICCOLÒ AIAZZI PAOLO VERGNANO progetto a quattro mani MIA Fair 2016 Studio Berné

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Stampare è un’arte e Roberto Berné è oggi uno degli interpreti più ingegnosi e originali di questa tecnica. Non è un caso che Steve McCurry l’abbia indicato suo official printer per le mostre in Italia. Metodico, scrupoloso, convinto assertore dello scambio, quand’esso alimenta lo sviluppo del progetto e la cura dell’opera, non perde occasione di costruire con l’artista un percorso finalizzato alla migliore riuscita della stampa, nell’intenzione di dare evidenza a un segno che si fa significato. Tale è l’impegno profuso, dalla comprensione del prodotto artistico alla ricerca dei materiali che, con responsabilità, ha deciso già da alcuni anni di certificare e di controfirmare le opere. Durante MIA Fair 2016, Roberto Berné ha scelto di presentare il lavoro di due giovani autori: Niccolò Aiazzi e Paolo Vergnano.

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NICCOLÒ AIAZZI PAOLO VERGNANOprogetto a quattro mani

MIA Fair 2016 Studio Berné

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Stampare è un’arte e Roberto Berné è oggi uno degli interpreti più ingegnosi e originali di questa tecnica. Non è un caso che Steve McCurry l’abbia indicato suo official printer per le mostre in Italia. Metodico, scrupoloso, convinto assertore dello scambio, quand’es-so alimenta lo sviluppo del progetto e la cura dell’opera, non perde occasione di costruire con l’artista un percorso finalizzato alla mi-gliore riuscita della stampa, nell’intenzione di dare evidenza a un segno che si fa significato. Tale è l’impegno profuso, dalla comprensione del prodotto artistico alla ricerca dei materiali che, con responsabilità, ha deciso già da al-cuni anni di certificare e di controfirmare le opere.

Per l’appuntamento MIA Fair 2016, Roberto Berné sceglie di presentare il lavoro di due giovani autori.

NICCOLÒ AIAZZI

La sua è la rappresentazione del movimen-to del fuggitivo. Nella velocità, nella ricorsa dell’attimo, nell’ansia dell’uomo che arranca, c’è lo sguardo di colui che si sottrae all’esi-stenza. La lettura, come comprensione del mondo, è cieca se vissuta nell’esasperazione autistica, quella che investe la dimensione soggettiva della “mancanza a essere”. L’im-magine proposta da Niccolò Aiazzi risulta, dunque, l’emblema di una percezione altera-ta. Di fronte a questa condizione, sempre più inebriato e rapito dentro il vortice della con-tingenza, l’uomo del presente continua a non

NICCOLÒ AIAZZI PAOLO VERGNANOprogetto a quattro mani

vedere, a fuggire, sganciato com’è dall’altro e da ogni riflessione. Chi decide di non cedere all’indifferenza che pervade ogni dove, non può far altro che fermarsi e costringersi all’in-contro. Allora l’autunno, tempo del passaggio e del cambiamento, risulta, nella fotografia qui proposta, un ulteriore invito al compimento di un’azione di consapevolezza e di un coinvol-gimento partecipato.

PAOLO VERGNANO

Camminare tra verdi prati, perdersi nel fitto della boscaglia. Un’azione rivolta al soddisfa-cimento di un desiderio: cogliere (sentire) la forza della natura primitiva e, al contempo, riconoscere i segni dell’intervento umano sul territorio per dar evidenza alle condizioni del rapporto uomo-natura-cultura. Tra le amate Langhe, Paolo Vergnano scopre la bellezza, si lascia contagiare e immagina nuovi scenari. A essere coltivato è il regno della fantasia e dell’invenzione. A emergere sono delle sug-gestioni, dei sogni. Anche quanto tutto appare fermo, immobile, dentro il freddo inverno, le farfalle, simbolo del calore, del sole e della primavera, animano e vivacizzano l’ambiente e la vita. Sono l’immagine del cambiamento, la figurazione della metamorfosi e sinonimo di trasformazione e di rinascita. La loro incon-sistenza incarna l’emblema dell’effimero e della resurrezione. Ovunque si posino, a ogni sussulto d’ali, il mondo si risveglia e acquista nuova luce. Ogni stampa allude, allora, a que-sta preziosità e a un’utopia di rinnovamento e di rinascita.

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NICCOLÒ AIAZZI

No name #01, stampa su carta alfa-cellulosa superficie perlata 285 asm,dibond e cornice, cm 75x50, ed. 6 + 1 pda

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NICCOLÒ AIAZZI

No name #02, stampa su carta alfa-cellulosa superficie perlata 285 asm, dibond e cornice, cm 75x50, ed. 6 + 1 pda

No name #03, stampa su carta alfa-cellulosa superficie perlata 285 asm, dibond e cornice, cm 75x50, ed. 6 + 1 pda

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NICCOLÒ AIAZZI

No name #04, stampa su carta alfa-cellulosa superficie perlata 285 asm,dibond e cornice, cm 75x50, ed. 6 + 1 pda

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NICCOLÒ AIAZZI

No name #05, stampa su carta alfa-cellulosa superficie perlata 285 asm,dibond e cornice, cm 75x50, ed. 6 + 1 pda

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NICCOLÒ AIAZZI

No name #06, stampa su carta alfa-cellulosa superficie perlata 285 asm,dibond e cornice, cm 75x50, ed. 6 + 1 pda

Page 8: Aiazzi, Vergnano, Berné | progetto a quattro mani

NICCOLÒ AIAZZI

No name #07, stampa su carta alfa-cellulosa superficie perlata 285 asm, dibond e cornice, cm 75x50, ed. 6 + 1 pda

No name #08, stampa su carta alfa-cellulosa superficie perlata 285 asm, dibond e cornice, cm 75x50, ed. 6 + 1 pda

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PAOLO VERGNANO

Intra, 2014-2015, stampa giclée,carta cotone Hahnemuhle William Turner 310 gsm, cornice rovere dibond, cm 45x30, ed. 7 + 2 pda

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PAOLO VERGNANO

Psyche, l’ultimo respiro, 2014-2015, stampa giclée,carta cotone Hahnemuhle William Turner 310 gsm, cornice rovere dibond, cm 45x30, ed. 7 + 2 pda

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PAOLO VERGNANO

Simulacrum, 2014-2015, stampa giclée,carta cotone Hahnemuhle William Turner 310 gsm, cornice rovere dibond, cm 30x45, ed. 7 + 2 pda

Il gioco del mimo, 2014-2015, stampa giclée,carta cotone Hahnemuhle William Turner 310 gsm, cornice rovere dibond, cm 30x45, ed. 7 + 2 pda

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La lentezza del risveglio, 2014-2015, stampa giclée,carta cotone Hahnemuhle William Turner 310 gsm, cornice

rovere dibond, cm 45x30, ed. 7 + 2 pda

Rimanenze, 2014-2015, stampa giclée,carta cotone Hahnemuhle William Turner 310 gsm, cornice

rovere dibond, cm 45x30, ed. 7 + 2 pda

PAOLO VERGNANO

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Le apparenze, 2014-2015, stampa giclée,carta cotone Hahnemuhle William Turner 310 gsm, cornice rovere dibond, cm 45x30, ed. 7 + 2 pda

PAOLO VERGNANO

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PAOLO VERGNANO

L’energia dormiente, 2014-2015, stampa giclée,carta cotone Hahnemuhle William Turner 310 gsm, cornice rovere dibond, cm 45x30, ed. 7 + 2 pda

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NICCOLÒ AIAZZINasce nel 1982 Ferrara. Gli studi di economia lo portano negli Stati Uniti dove si specializza in marketing e comunicazione. NYC favorisce il suo approccio al mondo della fotografia dove approda come fotografo di interni, allo stesso tempo però la luce che si traduce nell’attività frenetica della metropoli lo forma e deforma la sua fotografia verso la pittorialità. Le storie degli uomini e del loro rapporto con la natura, influenzano la ricerca che Niccolò appro-fondisce anche condizionato dai colori di Klimt. L’autunno, le betulle, la montagna, qui sono a loro volta tradotti dalla luce in colore.

PAOLO VERGNANONasce nel 1969 e si laurea in scienze biologiche a Torino. Amante del cinema e della letteratura, si avvicina alla fotografia nella cittadina piemon-tese di Alba dove vive e lavora in qualità di bio-logo nel settore della microbiologia alimentare ed ambientale. L’interesse per i viaggi lo hanno portato a compierne in paesi lontani ma anche a camminare in compagnia o in solitaria nelle campagne vicine a dove abita. Il fatto di ripren-dere soprattutto il mondo animale è una scelta coerente con il suo amore per la natura e con quella di essere vegetariano.

STUDIO BERNÉ

TRADUTTORE DELL’ANIMARoberto Bernè non è un laboratorio di stampa fotografica, Roberto Bernè è piuttosto una “ca-mera”. La camera oscura, buia e isolata che in-troiettava l’esperienza della stampa fotografica, oggi è una “camera chiara” che viene praticata attraverso un dialogo introspettivo le cui rifles-sioni si proiettano nel risultato della stampa d’ar-te. Come in una intimità dilatata, che accoglie la tradizione solo in parte e che in realtà si esprime in un linguaggio digitale talmente nuovo che cambia di continuo le sue stesse declinazioni.Roberto Bernè coniuga con armonia questa ter-minologia e la traduce in percorsi sempre nuovi e dinamici che consolidano l’arte in immagini.“Fine Art” è un termine che nel mondo anglo-sassone designa quello che per noi sono le arti classiche, legato alla stampa fotografica, per noi, assume un significato più tecnico che accompa-gna un’immagine nel mondo dell’arte. Bernè si fa interprete di questa “consacrazione” ultimando, insieme all’autore, l’opera stampata finita.Così la stampa, si distingue e si separa dalla riproduzione di una fotografia su un supporto

e diviene produzione di opera a regola d’arte. Così l’arte si riproduce e viene alla luce, come in un parto che richiede una tecnica appassio-nata che allinea macchine, software e materiali, adattandoli ad un parto armonioso. Un percorso maieutico di cui Roberto Bernè si fa interlocuto-re e animatore.

LO STATO DELL’ARTEIl mercato dell’arte rappresenta il principale si-stema di diffusione delle opere d’arte e ogni au-tore si deve confrontare con le regole di questo mercato. L’arte oggi esige “organizzazione”.Roberto Bernè interpreta anche questa neces-sità. A cavallo fra commercio e idea, fra valore riconosciuto e valore essenziale, Bernè si ritro-va a fare convergere ogni dettagliato aspetto delle vita delle opere che aiuta a nascere e con successo, fonde la visione dell’autore con le esi-genze del fruitore.Bernè è un curatore d’eccezione che segue e accompagna l’opera organizzandone gli allesti-menti/disallestimenti, la custodia e il trasporto.

STAMPARE I MAESTRIL’esperienza al MACRO Testaccio di Roma, dove Bernè inizia la sua collaborazione con Steve Mc-Curry, consolida la sua esperienza con i grandi maestri della fotografia come Mario Cresci, Luigi Erba e Giuseppe Mastromatteo. Evolutivamen-te, Roberto Bernè perfeziona la sua inclinazio-ne all’umano nella sua professione, accoglie i talenti emergenti e li guida sulle traiettorie dei maestri ormai amici di tutti.

STUDI, SPERIMENTAZIONI, RICERCA E MEMO-RIA A REGOLA D’ARTEL’immagine “bella” non basta. Il presupposto per la qualità è ottenere una stampa accurata affidabile e duratura! Carte, inchiostri e supporti che accolgono i bit domati da Bernè sono solo gli strumenti e i materiali a disposizione di un ar-tigiano moderno. L’artigianalità delle procedure garantisce la qualità del lavoro “a regola d’arte” ma al tempo stesso allontana Bernè dalla possi-biità di essere considerato un artigiano.La responsabilità di Roberto Bernè va ben oltre, ad esempio disegna la forma delle cornici che fa realizzare espressamente così come la misu-ra della stessa la calcola a posteriori dopo avere stampato l’opera, l’esercizio creativo di Bernè entra nell’idea del lavoro dell’autore e compar-tecipa del suo DNA.Bernè, padre adottivo, tiene a memoria, la sua e in archivi digitali, le immagini pronte a nascere, come “embrioni di Arte in attesa della loro mes-sa in opera”.

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NICCOLÒ [email protected]

PAOLO VERGNANOwww.paolovergnano.it

[email protected]

STUDIO BERNÉVia Don G. B. Riva, 13

20028 San Vittore Olona (MI)tel. +39 0331 514445fax +39 0331 744671

mob. +39 393 [email protected]