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L’AZIENDA

Progetto Ecosoluzioni S.r.l. è una ditta

specializzata nella progettazione, realizzazione e

commercializzazione di attrezzature e servizi in alcuni

settori industriali che hanno conosciuto uno sviluppo

normativo orientato ai concetti di ecocompatibilità e di

sostenibilità. Recentemente, all‟interno della struttura è

nata una nuova divisione che si occupa di attrezzature e

servizi nel settore agrotecnico, con particolare riferimento

alle aziende vitivinicole e olivicole. Lo spunto di questa

scelta è stato offerto dall‟entrata in vigore della Direttiva n. 128 del 21 ottobre 2009. Il nuovo

scenario che si prospetta nelle realtà agricole degli stati membri della UE, causerà una vera e propria

rivoluzione nella gestione dell‟attività.

Progetto Ecosoluzioni S.r.l. intende raccogliere questa sfida proponendo sul mercato una

serie di servizi ed attrezzature che consentano alle aziende agricole, non provviste di una struttura

tecnico-organizzativa, di raggiungere gli obiettivi stabiliti dal nuovo quadro normativo, con un

notevole risparmio sui costi.

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INDICE:

1. Progetto Ecosoluzioni S.r.l.: la divisione agrotecnica

1.1 Cosa facciamo

1.2 Settore enologico

1.2.1. La filtrazione tangenziale tramite processi a membrana

1.2.2. La flottazione dei mosti

1.3. Settore agrofarmaci

1.3.1. Le attrezzature

2. Le nuove sfide dell’agricoltura mondiale

2.1 Sostenibilità

2.2 La normativa europea

2.3 Priorità e strategie tematiche del 6° Piano d‟azione UE AMBIENTE

2.4 Il PAN (Piano d‟Azione Nazionale)

2.4.1. Previsioni d‟impatto sulla realtà locale toscana

3. Il Progetto TOPPS

3.1 Il Progetto TOPPS: traguardi facilmente raggiungibili?

3.1.1. Le principali cause dell‟inquinamento puntiforme da agrofarmaci

4. Le linee guida (Best Management Practice)

4.1 Le buone pratiche agricole per una migliore protezione delle

acque dalla contaminazione da agrofarmaci

4.2 Soluzioni possibili per l‟attuazione delle BMP

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1. Progetto Ecosoluzioni S.r.l.: la divisione

agrotecnica

1.1 Cosa facciamo

Grazie ai suoi tecnici specializzati, Progetto Ecosoluzioni S.r.l. ha messo a punto un

servizio di consulenza professionale per i seguenti aspetti, che diverranno sempre più

cruciali nella vita dell‟azienda agricola futura:

ricerca e consulenze specifiche sui processi di vinificazione applicabili in supporto

all‟enologo;

sviluppo e produzione di attrezzature enologiche;

formazione e consulenza sui nuovi adempimenti obbligatori della Comunità Europea;

studio e realizzazione aree attrezzate per la gestione degli agrofarmaci in conformità

alle nuove direttive europee;

progettazione e realizzazione attrezzature per i settori enologico, viticolo e olivicolo;

sicurezza e salute dei lavoratori – valutazione dei rischi ai sensi del D. Lgs. 81/08 e

redazione del documento aziendale – formazione degli operatori.

1.2 Settore enologico

1.2.1 La filtrazione tangenziale tramite processi a membrana

L‟azienda ha maturato un‟importante esperienza in anni di ricerca e analisi nel campo

dei processi di filtrazione tangenziale a membrana, progettando macchine per attività di

verifica e ricerca sui vini. Tali macchine consentono il raggiungimento degli obiettivi

dell‟osmosi inversa, della nano-, ultra- e micro-filtrazione, con costi accessibili anche dalla

piccola azienda vitivinicola.

1.2.2 La flottazione dei mosti

La tecnica della flottazione permette di separare in tempi rapidi le fecce dal mosto dopo

la pressatura. Si tratta di una tecnica essenziale per la produzione di un vino bianco di

qualità, soprattutto sotto l‟aspetto dei profumi e della limpidezza. Fino a tempi recenti i

processi di chiarifica dei mosti necessitavano di lavorazioni ed attrezzature onerose.

La nostra ricerca ha permesso di ottimizzare il processo di chiarifica dei mosti affinando

il processo di flottazione ad azoto. I risultati raggiunti ci permettono di proporre sul

mercato un‟attrezzatura competitiva in termini di costi, tempi ed efficienza.

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1.3 Settore agrofarmaci

I tecnici di Progetto Ecosoluzioni S.r.l. sono in grado di fornire una consulenza

personalizzata rispondendo alle esigenze di ogni singola azienda, dall‟aspetto

tecnico/organizzativo alla gestione della sicurezza.

Riportiamo di seguito un elenco delle attività specifiche di consulenza legate alla

gestione degli agrofarmaci che la nostra azienda è in grado di offrire:

studio e realizzazione aree di stoccaggio e manipolazione prodotti fitosanitari (PF);

procedure di gestione PF in ottemperanza delle BMP (Best Management Practice);

sistemi di gestione, controllo e manutenzione programmata delle attrezzature

agrotecniche (irroratrici, ecc.);

progettazione e realizzazione aree attrezzate per il lavaggio delle macchine

irroratrici;

progettazione ed attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi da

esposizione a PF;

realizzazione di attrezzature specifiche per agrofarmaci.

1.3.1 Le attrezzature

Una delle attrezzature realizzate dalla nostra azienda è la MX-10, un premiscelatore per

agrofarmaci che consente una prima miscelazione in acqua dei prodotti fitosanitari in modo

assolutamente sicuro e con notevoli vantaggi sul trattamento delle miscele di lavaggio e dei

contenitori a perdere.

Questo premiscelatore permette di svolgere la fase più pericolosa della preparazione dei

fitosanitari, riducendo l‟esposizione ad agenti chimici pericolosi, i tempi di preparazione ed

eliminando il problema dei reflui acquosi di lavaggio, annosa questione per tutte le aziende

agricole che effettuano trattamenti nelle proprie colture.

Per fronteggiare il problema dello smaltimento dei reflui acquosi contaminati che

derivano dal lavaggio delle macchine irroratrici, utilizziamo il processo di biodegradazione:

sistema basato sulla fitodepurazione che permette lo smaltimento dei reflui acquosi in sito

evitando i problemi di raccolta, stoccaggio e conferimento a soggetti esterni abilitati allo

smaltimento, con conseguente risparmio di costi elevati.

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La nostra azienda propone un sistema di raccolta e convogliamento dei reflui acquosi in

un serbatoio di stoccaggio temporaneo, con prelievo e scarico automatico in una vasca

mobile che trasforma, tramite il processo di depurazione, il rifiuto inquinante in materiale

organico esausto che può essere disperso “in campo”.

Adottando questa procedura le aziende che dovranno adempiere alle disposizioni che la

Comunità Europea ha stabilito con le direttive di recente emanazione (Direttiva n. 128 del

21 ottobre 2009, “Water Framework Directive” 2000/60/CE) avranno anche un vantaggio

economico-ambientale.

Altre attrezzature sono attualmente in fase di studio e progettazione grazie

all‟interazione e alla stretta collaborazione che i nostri tecnici hanno intrapreso con le realtà

aziendali agricole dei nostri clienti, che ci consentono di conoscere da vicino le necessità

dell‟azienda agricola.

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2. Le nuove sfide dell’agricoltura mondiale

La crescita della popolazione mondiale, unitamente ad altri fattori legati alla

globalizzazione dei mercati, determina un inevitabile crescente fabbisogno alimentare, che

presto non sarà più possibile soddisfare con l‟attuale produttività agricola.

Gli esperti prevedono che sia necessario raddoppiare la produzione agricola mondiale nei

prossimi 25 anni. Ciò è possibile solamente attraverso l‟innovazione: ottimizzando

l‟agricoltura convenzionale e introducendo le biotecnologie.

Ai nostri giorni non è infatti più possibile pensare di portare avanti una politica di

sfruttamento a oltranza delle risorse naturali, oltremodo con i sistemi attualmente in uso.

Questi sistemi sono ormai da ritenersi obsoleti, in quanto producono inquinamento e

consumano energia ad un livello non più compatibile con le possibilità di

autocompensazione e rigenerazione del nostro pianeta, né tantomeno in prospettiva di un

forte incremento dei consumi mondiali. L‟efficacia e l‟efficienza di tali sistemi è ormai in

discussione dal momento che la ricerca scientifica e tecnologica, motivata da una nuova

presa di coscienza dei problemi sempre più pressanti del fabbisogno alimentare ed

energetico nel mondo, offre nuove visioni e possibili soluzioni per affrontare le sfide del

futuro.

2.1 Sostenibilità

Il primo passo da compiere verso una politica di sviluppo sostenibile della politica

agraria comune (PAC) consiste nel modificare le regole. Le nuove regole devono assicurare

la sostenibilità e l‟accettazione della nostra attività nella società in cui operiamo. L‟Europa si

sta muovendo in questo senso, cambiando la propria prospettiva nei confronti

dell‟innovazione in agricoltura: dal concetto di rischio a quello di pericolo. La nuova PAC

europea focalizza gli sforzi da compiere nei confronti della protezione dell‟ambiente, del

consumatore e dell‟operatore e segna il passaggio epocale dalla visione materialista alla

visione dell‟armonia con l‟ambiente. In una parola: SOSTENIBILITÀ.

2.2 La normativa europea

Un esempio di come l‟Europa stia cercando di adeguare i ritmi produttivi al concetto di

sostenibilità lo si può vedere nella normativa sugli agrofarmaci, recentemente entrata in

vigore (in particolare, il Regolamento CE/1107/2009 per l‟immissione in commercio degli

agrofarmaci e la Direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l‟azione comunitaria ai

fini dell‟utilizzo sostenibile dei pesticidi).

Gli agrofarmaci rappresentano infatti una vera spina nel fianco per l‟impegno nei

confronti dello sviluppo di un‟agricoltura sostenibile. L‟impiego massivo e incontrollato -

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talvolta scellerato - degli stessi compiuto fino ad oggi, ha originato innumerevoli resistenze

nelle specie parassite da controllare. Di conseguenza, la ricerca in campo fitosanitario,

priva di una precisa e responsabile regolamentazione, non ha saputo fare altro che

produrre nuovi principi attivi, nuove molecole di sintesi instaurando così un circolo vizioso

senza fine e con un prezzo da pagare sempre più alto per l‟ambiente e per il consumatore.

Da qui la necessità di nuove regole che trovano espressione nella normativa europea

anzidetta, con la finalità di proteggere salute e sicurezza della comunità.

Uno dei concetti che dovrebbero, nella loro applicazione pratica, sovvertire il vecchio

approccio nei confronti dell‟uso degli agrofarmaci lo si trova nel Regolamento

CE/1107/2009 allorché viene introdotto il concetto di pericolo intrinseco ed abbandonato

l‟attuale principio di analisi del rischio. In pratica viene disatteso il concetto di Paracelso

(medico alchimista del 1500) secondo il quale “è la dose che fa il veleno”.

Vi sono poi altri aspetti fondamentali per il controllo e la regolamentazione dei prodotti

fitosanitari (PF) presi in considerazione nel nuovo quadro normativo, (raccolta/elaborazione

dei dati statistici e regolamentazione delle attrezzature), che pertanto si definisce nelle

seguenti quattro emanazioni:

- Regolamento sull‟immissione in commercio dei PF

- Direttiva sull‟uso sostenibile dei PF

- Regolamento sui dati statistici dei PF

- Direttiva sulle macchine per applicazione PF

2.3 Priorità e strategie tematiche del 6° Piano d’azione UE

AMBIENTE

Gli obiettivi della Direttiva n. 128 del 21 ottobre 2009 sull‟uso sostenibile dei pesticidi si

riassumono nei seguenti due punti:

ridurre i rischi per la salute umana e per l‟ambiente;

ridurre e razionalizzare gli impieghi.

La Direttiva suggerisce inoltre agli stati membri gli strumenti tecnico/normativi su come

attuare gli obiettivi preposti, che si possono così riassumere:

- piani d‟azione nazionali per ridurre i pericoli, i rischi e la dipendenza da PF;

- formazione per utilizzatori professionali, distributori e “consulenti”;

- misure specifiche per le acque e per aree “pubbliche”;

- certificazione delle attrezzature irroranti;

- misure per la manipolazione e stoccaggio dei PF, dei loro contenitori e delle

rimanenze;

- difesa integrata delle colture.

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I suddetti punti costituiscono in sintesi il 6° Piano d’azione UE AMBIENTE 2002-

2012, espressione ed applicazione normativa della Direttiva.

Il 6° Piano d‟Azione Ambientale Europeo prevede 4 priorità, due delle quali sono:

1. Ambiente Salute e Qualità della Vita (aria, città ed utilizzo pesticidi)

2. Risorse Naturali e Rifiuti (riciclo)

2.4 Il PAN (Piano d’Azione Nazionale)

Una delle ricadute più importanti della Direttiva n. 128 del 21 ottobre 2009 sull‟utilizzo

sostenibile dei pesticidi sugli stati membri sarà, come stabilito all‟art. 4, l‟emissione entro 3

anni dalla sua pubblicazione (GU-UE n. 309 del 24/11/09) del Piano d’azione nazionale

(PAN). Il PAN, che rappresenta lo strumento applicativo della Direttiva 2009/128/CE a

livello nazionale, è attualmente in fase di definizione presso il Ministero dell‟Ambiente.

Tra i requisiti obbligatori dei piani d‟azione nazionali PAN vi sono i seguenti:

- devono essere definiti entro 2 anni (14 dicembre 2012);

- fissano gli obiettivi quantitativi, le misure e i tempi per la riduzione dei rischi;

- promuovono lo sviluppo e l'introduzione della difesa integrata e di tecniche

alternative;

- fissano gli indicatori per controllare l‟impiego di PF che destano particolare

attenzione.

Si elencano di seguito i principali aspetti della realtà agricola che saranno coinvolti

nell‟applicazione del PAN, ed una breve descrizione dei futuri adempimenti obbligatori.

Formazione:

Gli utilizzatori professionali, i distributori e i consulenti devono avere accesso ad una

formazione (riguardante le materie elencate nell‟Allegato I della Direttiva) adeguata,

continua e “certificata”.

Consulente: tecnico specializzato sulla difesa fitosanitaria e sull‟impiego dei PF,

nell‟ambito professionale o di un servizio commerciale (compresi i servizi di consulenza

privati o pubblici, gli agenti commerciali, i produttori e i rivenditori di prodotti alimentari).

Misure per acque e aree specifiche:

- dare preferenza ai prodotti non classificati come pericolosi per l‟ambiente;

- dare preferenza alle tecniche di applicazione più efficienti (bassa dispersione);

- misure di mitigazione del rischio.

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Controllo funzionale delle macchine irroratrici :

- controllo periodico delle attrezzature per uso professionale (ogni 5 anni fino al 2020 e

3 anni successivamente);

- entro 14 dicembre 2016 dalla data di entrata in vigore tutte le attrezzature ispezionate

almeno 1 volta;

- attrezzature nuove ispezionate almeno 1 volta entro 5 anni dall‟acquisto.

Manipolazione e stoccaggio:

- stoccaggio, manipolazione, diluizione della miscela;

- manipolazione imballaggi e contenitori;

- smaltimento della miscela residua;

- pulizia dell‟attrezzatura irrorante;

- recupero e smaltimento dei contenitori vuoti e dei PF revocati;

- messa a punto di procedure specifiche;

- valorizzazione delle linee guida già elaborate nell‟ambito del Progetto TOPPS (Train

operators to prevent pollution from point sources): “le buone pratiche agricole per una

migliore protezione delle acque dalla contaminazione da agrofarmaci”.

Di seguito riportiamo le principali scadenze che la Direttiva “uso sostenibile” impone agli

stati membri per le emissioni delle nuove regolamentazioni nazionali e per gli adeguamenti

tecnici e burocratici richiesti.

Scadenze:

Recepimento 14 dicembre 2011

Piano d‟azione e sanzioni 14 dicembre 2012

Criteri controllo e sorveglianza PF 14 dicembre 2012

Supporti per difesa integrata obbligatoria 30 giugno 2013

Certificazione formazione 14 dicembre 2013

Applicazione difesa integrata obbligatoria 1 gennaio 2014

Prescrizioni per la vendita 14 dicembre 2015

Ispezione irroratrici 14 dicembre 2016

2.4.1 Previsioni d’impatto sulla realtà locale toscana:

Considerate le condizioni odierne, il PAN avrà un impatto rilevante sulla realtà agricola

toscana relativamente ai seguenti aspetti:

- formazione degli utilizzatori professionali;

- controllo funzionale delle macchine irroratrici;

- irrorazione aerea;

Riconoscimento di quanto già fatto a livello nazionale nell’ambito di un progetto ENAMA le cui linee guida sono coerenti con la Direttiva (All. II) -Il controllo funzionale e la taratura delle attrezzature sono già obbligatorie nell’ambito del PSR e dell’OCM.

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- tutela dell‟ambiente acquatico e riduzione PF in aree specifiche;

- manipolazione e stoccaggio dei PF, dei relativi imballaggi e residui;

- difesa integrata.

3. Il Progetto TOPPS

L‟Unione Europea, nell‟ambito dei progetti Life Ambiente, ha cofinanziato, insieme

all‟Associazione Europea dei Produttori di Agrofarmaci (ECPA), un progetto triennale

denominato TOPPS (Train the Operator to Prevent Pollution to Point Sources) che coinvolge

operatori agricoli, tecnici di campo, distributori di agrofarmaci, costruttori di macchine

irroratrici, compagnie di distribuzione dell‟acqua potabile, ARPA regionali e tutti coloro che

si propongono di sensibilizzare e di formare gli agricoltori e i tecnici del settore per ridurre

in misura consistente l‟inquinamento delle acque da agrofarmaci.

In sintesi, gli obiettivi del progetto TOPPS sono:

- sviluppare, nell‟ambito dell‟Unione Europea, linee guida per promuovere la corretta

gestione degli agrofarmaci in azienda, con particolare riguardo alla riduzione dei

rischi di contaminazione delle acque;

- promuovere la formazione di tutti gli operatori “intermedi” (rivenditori di irroratrici,

tecnici di campo, rivenditori di agrofarmaci, ecc.) che possono influenzare il

comportamento degli agricoltori.

Un‟azione fondamentale è stata la messa a punto delle linee guida sulle corrette

pratiche di gestione degli agrofarmaci: la Technical Support Unit (TSU) del progetto TOPPS

ha infatti elaborato, a livello europeo, una prima bozza di linee guida (Best Management

Practice). Ciascuna linea guida è costituita da un‟ indicazione sintetica (statement) e da

una serie di dettagli (specifications). Gli statements rappresentano delle regole di

comportamento indirizzate agli agricoltori. Le specifications, riportanti una serie di dettagli

utili per ottemperare a quanto indicato negli statements, devono essere modulate

opportunamente in base alla realtà di ciascun Paese, e sono indirizzate ai tecnici ed ai

divulgatori.

ESEMPIO:

Statement: rendere minimi i residui di miscela fitoiatrica a fine trattamento.

Specifications: preparare soltanto la quantità di miscela fitoiatrica strettamente

necessaria per la superficie da trattare;

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- prevedere delle aree perimetrali alla superficie trattata da utilizzare per

l‟applicazione della miscela diluita derivante dalle operazioni di lavaggio

dell‟irroratrice.

3.1 Il Progetto TOPPS: traguardi facilmente raggiungibili?

Lo scopo fondamentale del progetto TOPPS è pertanto quello di inviare un messaggio

forte e chiaro a tutti gli utilizzatori di agrofarmaci, attraverso la formazione e l'attività

dimostrativa, rivolta sia ai tecnici sia agli operatori del settore, che possono influenzare il

comportamento degli agricoltori circa la corretta gestione e manipolazione degli

agrofarmaci in azienda.

Ma il conseguimento degli obiettivi prefissati dal PAN e l‟attuazione delle BMP, sono facili

da ottenere in tempi brevi, senza stravolgimenti dell‟attività aziendale e con costi contenuti,

oppure no?

Sicuramente l‟apertura all‟innovazione, come già sta succedendo con la recente crisi

mondiale (soprattutto del settore manifatturiero) costituisce la migliore politica - anche dal

punto di vista del ritorno economico - per la gestione dei cambiamenti di rotta imposti dalle

nuove situazioni di regolamentazione normativa e di mercato. Fra tanti esempi, di più facile

ed immediata comprensione vi sono quelli concernenti i benefici della razionalizzazione

delle quantità di PF impiegate, gli elevati costi di smaltimento dei reflui solidi e acquosi, la

sicurezza e la salute degli operatori addetti.

Dunque innovare, ottimizzare, razionalizzare e far crescere professionalmente le figure

coinvolte nella gestione degli agrofarmaci, sono gli ingredienti per trasformare in

un‟opportunità di rilancio aziendale quello che, altrimenti osteggiato o semplicemente

ignorato, potrebbe diventare invece un lento ma inesorabile declino nella competitività

interaziendale e di mercato.

3.1.1 Le principali cause dell’inquinamento puntiforme da agrofarmaci

Le operazioni di:

- preparazione e inserimento della miscela fitoiatrica nel serbatoio dell‟irroratrice;

- smaltimento della miscela fitoiatrica residua nel serbatoio;

- lavaggio interno (serbatoio + circuito idraulico) della macchina irroratrice e del

contenitore dei fitofarmaci;

- lavaggio esterno della macchina irroratrice

sono ritenute responsabili di gran parte dell'inquinamento delle acque (superficiali e

sotterranee) da agrofarmaci, dal 50% fino ed oltre l‟80% in certe realtà. Tuttavia anche

altre fasi come il trasporto della miscela nel serbatoio dell‟irroratrice, il trattamento

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condotto in modo non corretto e lo stoccaggio temporaneo dei contenitori usati di

agrofarmaci possono causare significativo inquinamento delle acque.

Di seguito indichiamo alcune delle principali cause che stanno alla base di tale forma di

inquinamento.

Trasporto della miscela fitoiatrica nel

serbatoio dell’irroratrice

Cause primarie:

rottura di tubi, raccordi, valvole o semplici

dimenticanze possono originare perdite cospicue

della miscela sul terreno.

Preparazione e inserimento della miscela fitoiatrica nel serbatoio dell’irroratrice

Cause primarie:

impiego di irroratrici prive di adeguati sistemi (premiscelatori) per la preparazione e

l‟inserimento nel serbatoio dei prodotti fitoiatrici.

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Trattamento

Cause primarie: impiego di irroratrici con ugelli privi di antigoccia. Sosta dell‟automezzo

con irroratrice in funzione. Trattamento prossimo a zone sensibili

all‟inquinamento (corsi d„acqua, laghi, pozzi scoperti, fontane, canali di

scolo, superfici asfaltate, ecc.) senza considerare le fasce di rispetto.

Smaltimento della miscela fitoiatrica residua nel serbatoio

Cause primarie: regolazione non corretta del pescaggio all‟interno del serbatoio.

Immissione diretta della miscela residua nella rete fognaria. Assenza di

un sistema di raccolta e/o di depurazione della miscela residua.

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Lavaggio interno (serbatoio + circuito idraulico)

della macchina irroratrice e del contenitore dei

fitofarmaci

Cause primarie:

assenza di un adeguato sistema di lavaggio con recupero

dei reflui acquosi prodotti. Lavaggio irroratrice su aree non

attrezzate. Assenza di un sistema di raccolta e/o di

depurazione dei reflui acquosi prodotti.

Lavaggio esterno della macchina irroratrice

Cause primarie:

lavaggio irroratrice su aree non attrezzate.

Immissione diretta delle acque di lavaggio nella rete

fognaria. Assenza di un sistema di raccolta e/o di

depurazione dei reflui acquosi prodotti.

Stoccaggio temporaneo dei contenitori vuoti degli agrofarmaci

Cause primarie:

Assenza di attrezzature per il

lavaggio interno dei contenitori.

Assenza di un‟area adeguata per lo

stoccaggio temporaneo dei

contenitori.

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