agenda porti 2013
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Agenda porti 2013TRANSCRIPT
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L’AGENDA DEI PORTI
2013
LE CITTA’, GLI ORARI, LE PARTICOLARITA’, I POSTI BARCA
CON LE ECCELLENZE DEL GUSTO, I GOLF, IL BENESSERE
ERREERREEDITORIERREERREEDITORIERRERR
www.rreditori.it
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GENNAIO
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DICEMBRE
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INDICE
Pubblicato nel 2012 da R.R. Editori s.a.s. L’agenda è consultabile su www.rreditori.it.Le immagini di copertina sono pubblicate su licenza di Shutterstock.com e iStockphoto.com. Per alcuni testi licenza Creative Commons.
IL GOLFLiguriaCircolo Golf Pineta di Arenzano pag. 5Circolo Golf Club Filanda pag. 7Golf Club Garlenda pag. 8Golf Club Sant’ Anna pag. 13Circolo Golf Rapallo pag. 15Circolo Golf degli Ulivi pag. 49
LombardiaGardaGolf pag. 12Golf Club Vigevano pag. 112
PiemonteGolf Feudo d’ Asti pag. 53Golf Club Cherasco pag. 57Golf Club Cuneo pag. 58Circolo Golf Bogogno pag. 60Golf & Sporting Club Verbania pag. 61Golf Club I Ciliegi pag. 63Golf Club Moncalieri pag. 64Golf Colline del Gavi pag. 97Golf Club Villa Carolina pag. 99
Emilia RomagnaGolf Club Villa Verucchio pag. 104Adriatic Golf Club Cervia pag. 108Golf Resort Riviera pag. 109
ToscanaGolf Club Argentario pag. 106Golf Club Vicopelago Lucca pag. 107
Trentino Alto AdigeGolf Club Campo Carlo Magno pag. 111
IL GUSTO
Acciughe sotto sale del Mar Ligure pag. 148Olio extravergine Riviera Ligure pag. 149Basilico genovese pag. 150Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà pag. 151Colli di Luni pag. 153Colline di Levanto pag. 153Golfo del Tigullio pag. 155Riviera Ligure di Ponente pag. 156Rossese di Dolceacqua pag. 157Val Polcevera pag. 158
IL BENESSEREI benefici della cromoterapia pag. 193I benefici dell’aromaterapia pag. 193Il massaggio ayurvedico pag. 196Il percorso Kneipp pag. 198
I PORTIPorto di Genova pag. 203Porto di Rapallo pag. 204Porto di S. Margherita Ligure pag. 205Porto di Chiavari pag. 206Porto di Lavagna pag. 207
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Percorso 9 buche, CR 70, 8 uomini 71, 3 donneAttrezzAture putting green, area approcci, driving net, piscina, bar, ristorantestAgione aperto tutto l’anno (tranne 15-30 ott.)chiusurA martedì non festivo - aperto gennaio e agosto
GOLF CLUB
CIRCOLO GOLF PINETA DI
ARENZANO
Sito internet: www.golfarenzano.come-mail: [email protected]
Presidente Ugo PiccardoVicePresidente Giuseppe Cuccurese
Commissione sportivaPresidente Giuseppe Cargiaghe
StaffsegreteriA Chiara Gaggero, Anna GiordanocAddie mAster Stefano Ottonello, Franco BevilacquamAestri Jacopo Guido, Paolo TerrenisuPerintendenti Roberto MazzeiresPonsAbile
AttiVità gioVAnile Vittorio Bottino
Piazza del Golf, 316011 Arenzano GenovaTel. +39 010 9111817Fax: +39 010 911854
circolo golf dellA PinetA di ArenzAno
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PSAPERNE DI PIU’
Lo Swing
Lo swing comune non ha un nome tecnico, ma viene chiamato dai golfisti semplicemente “swing”. Esso si esegue con tutti i bastoni escluso il putter.Per eseguire lo swing ci si posiziona davanti alla palla (adressarsi), si impugna il bastone con entrambe le mani e lo si porta lentamente dietro alla testa facen-do ruotare spalle e schiena; dall’apice del backswing (ovvero dalla posizione appena raggiunta) si inizia il downswing (la discesa verso la palla) con un movi-mento rotatorio verso l’obiettivo che porta il bastone verso la palla per colpirla. Dal downswing si passa al follow through (il passaggio “attraverso” la palla che la mette in moto) continuando il movimento dei fianchi e del corpo; quando il bastone e le braccia puntano verso l’obiettivo la testa inizia a girare. Una volta che la palla si è staccata dalla faccia del bastone inizia finish, l’ultima fase dello swing: i fianchi com-pletano la rotazione, le braccia si piegano e il corpo si trova rivolto verso l’obiettivo, con il bastone ap-poggiato sulla spalla sinistra (o destra per i mancini) dietro il collo.
Il Pitching
Il pitching è un tipo di colpo che si esegue con i wedge usato per far coprire dal colpo una distanza inferiore ai 50 metri circa. Per questo tipo di colpo si deve spostare il peso del corpo sulla gamba sinistra, eseguire un backswing a metà (con il bastone che ar-riva a 90° dal terreno e la faccia che guarda verso l’al-to) e colpire dolcemente la palla per non farla andare troppo lontano fermando il follow through quando il bastone è a 90° gradi dal terreno con la faccia che guarda verso l’alto dall’altra parte del corpo. Per spostare il bastone, a differenza dello swing comu-ne, non ci sarà bisogno di utilizzare il movimento dei fianchi o si utilizzerà molto poco perché è quel mo-vimento che genera la potenza di cui, per il pitching, non si ha bisogno.
Il Chipping
Il chipping è un tipo di colpo che si esegue con i ferri quando la palla è sul bordo del green. Per questo tipo di colpo bisogna spostare il peso in avanti, portare il bastone appena appena indietro e poi colpire la pal-la abbastanza forte per farle farea un piccolo salto e farla rotolare sul green verso la buca. Per questo tipo di colpo lavorano solo le braccia, non si utilizzano le tecniche dello swing comune.
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Percorso: 9 buche, mt 4.022, Par 64AttrezzAture: campo pratica, putting greenserVizi: bar, ristorantestAgione: aperto tutto l’annogiorno di chiusurA: martedì fino a maggio
GOLF CLUB
CIRCOLO GOLF CLUB
FILANDA
Sito Internet: www.filandaresort.comE-mail: [email protected]
Presidente: Giovanni NisiPresidente onorArio: Carmelo Scaramuzzino
consiglieri: Ambrogio Botta, Elisa Bribò, Federica Concon, Giovanna Mollea, Giovanni Giordano, Pietro Tiscornia
segretAri: Alberto Barile, Luca Bonini
mAestro: Stefano Bertola
resPonsAbile gioVAni: Armando Checcucci
Loc. Carpineto 17011 Albisola Superiore (SV) Tel. +39 019 489679 Fax: +39 019 4005141
circolo golf club filAndA
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Percorso: 18 Buche, 6.085Mt, Cr 72,0 E Sr 133 - Uomini, E Cr 73,6 E Sr 130 - Donne.AttrezzAture: Foresteria, RistorantestAgione: Periodo Estivo: Dalle 08:00 Alle 19:00. Periodo Invernale: Dalle 08:00 Alle 17:00chiusurA: Mercoledì Non Festivo
GOLF CLUB
GOLF CLUB
GARLENDA
Sito Internet: www.garlendagolf.itE-mail: [email protected]
Presidente: Michele Scofferi
Vice Presidente: Paolo Murchio
consiglieri: Marina Anfossi, Giacomo Dellepiane, Pier Michele Moreno, Domenico Nisi, Augusto Passadore
commissione sPortiVA: Roberto Durante, Marco Gatta, Augusto Passadore.
Via del Golf, 7 17033 Garlenda (SV) Tel. +39 0182.580012 Fax: +39 0182.580561
golf club gArlendA
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residence panamaA due passi dal mare, nel centro di Alassio, completamente
ristrutturato e arredato con cura in stile provenzale, dispone di monolocali,open space e bilocali, dotati di ogni comfort: aria condizionata, TV LCDsatellitare, Sky e/o Mediaset Premium gratuito, connessione InternetADSL gratuita, asciugacapelli, cassaforte elettronica, angolo cotturaaccessoriato e attrezzato con piastre elettriche, frigorifero e forno amicroonde.
Il residence dispone di: ascensore, sala fitness, sala giochi per bambini,orto-giardino con zona giochi per bambini, terrazza solarium, spiaggiaprivata, parcheggio privato.
ristorante panamaRistorante storico di Alassio, segnalato dalle migliori guide
gastronomiche, propone piatti tipici liguri, freschi e di alta qualità.Spettacolare veranda vista mare. In estate, cena servita anche in spiaggiaa lume di candela. Servizio di Take Away tutto l’anno.
bagni panamaStabilimento balneare privato situato ad appena 10 metri di distanza
dal Residence.
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Aria Condizionata
Sky Gold con decodere internet gratuito
Cassaforte elettronica
Terrazza solarium
Ristorante con servizio di take away
Servizio di lavanderia
Spiaggia privata
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Residence ristorante PanamaVia Brennero 27 - AlassioT. Residence +39 0182 645916T. Ristorante +39 0182 646052E. [email protected]
www.residencepanama.it
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PSAPERNE DI PIU’
Le regole del gioco
All’inizio di ogni buca la palla va colpita su un’area di partenza prestabilita, detta tee di Partenza. Quando si gioca in gruppo, si dice che il giocatore avente il diritto di partire per primo (quello con l’handicap più basso o perché indicato dal comitato oppure per sorteggio) ha l’”onore”. In ogni buca successiva, ha l’onore colui che conclude la buca precedente con il punteggio minore; in caso di parità, si mantiene l’or-dine dell’ultima buca giocata. Per ogni colpo succes-sivo, la palla dovrebbe essere colpita nel punto in cui si è fermata, fino a quando finisce in buca. In diversi casi previsti dalle regole, essa può essere però sposta-ta prima di effettuare un colpo: questo può avvenire senza penalità o con uno o due colpi di penalità. Spo-stare una palla significa dropparla o, in alcuni casi, piazzarla in un punto stabilito dalle regole. Non si può colpire la palla mentre è ancora in movimento per il colpo precedente. Solo per il primo colpo di ogni buca è consentito usare un supporto chiama-to anch’esso tee, che serve a sollevare lievemente la palla da terra.Se la palla non viene ritrovata entro il tempo stabilito dal regolamento (cinque minuti), quindi dichiarata “persa”, oppure se essa esce dai confini del campo (Fuori Limite) il giocatore viene penalizzato di un colpo e riprende il gioco con una nuova palla dal punto in cui aveva tirato precedentemente. Se la pal-la finisce in acqua, più precisamente in quello che viene definito “Ostacolo d’Acqua”, si agisce in base a regole più complesse che prevedono, in alternati-va al giocare la palla dov’è con pesanti restrizioni al comportamento, la penalità di un colpo permettendo al giocatore di droppare una nuova palla in diversi punti del campo.Oltre alle Regole del Golf, si deve tener presente che esiste un corpo di Decisioni sulle regole del golf che viene pubblicato ogni biennio a cura di The Royal and Ancient Golf Club of St Andrews e dalla US Golf Association. Si tratta di una molto ampia raccolta di situazioni o quesiti particolari, che si possono pre-sentare durante il gioco, non completamente chiari alla luce delle sole Regole del Golf. Queste ultime sono quelle che vengono immediatamente incontro ai problemi di gioco ma, in seconda istanza, qualo-ra non si riesca ad addivenire all’esatta applicazione della regola al particolare caso, sono le Decisioni che vengono in soccorso.
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Percorso: 27 Buche, tre percorsi da 9AttrezzAture: Foresteria, Ristorante, Bar, Sala Gioco, Piscina, Tennis,Pro-shopstAgione: Aperto tutto l’anno, alta e bassa stagio-ne con relative quotechiusurA: I lunedì dal 01 novembre al 15 marzo
GOLF CLUB
GARDAGOLFCOUNTRY CLUB
Sito Internet: www.gardagolf.itE-mail: [email protected]
Presidente: Franco Tavelli
Vice Presidente: Guido Borzoni
consiglieri: Stefano Allocchio Andrea Baronchelli Adriana Deambrogio Franco Baratti Donatella Vanoli
commissione sPortiVA: Giambattista Pisa Giorgio Dalla Bona Gianni Dosi Orlando Tradati Vincenzo Ziletti
Via Angelo Omodeo 2 25080 Soiano del Lago (BS) tel. +39 0365 674707 fax +39 0365 674788
gArdAgolf country club
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Percorso: 18 Buche Mt.6069 Par 72AttrezzAture: putting green, pitching e chipping green, campo pratica, bunker, nolo golf car, carrellistAgione: Tutto l’annogiorno: Sempre aperto
GOLF CLUB
GOLF CLUB
SANT’ANNA
Sito Internet: www.santannagolf.come-mail: [email protected]
Presidente: Roberto Damonte
consiglieri Alessandro Della Chà, Antonio Isnardi, Franco Rodoero
orgAno di disciPlinA di PrimA istAnzA Massimo Gurrieri
commissione di disciPlinA di secondA istAnzA Raffaella Sali, Antonio Oppicelli, Federico Bianchi
Commissione SportivaPresidente Alessandro Della Chà
membri Emanuela Avanzini, Nicola Bottaro, Paolo Pittaluga, Massimo Scala
Via Bellavista, 1 Loc. Lerca Cogoleto (Ge)Tel. +39 010.9135322 Fax: +39 010.9130594
golf club sAnt’AnnA
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PSAPERNE DI PIU’
I par
Il par 3 è una buca relativamente corta (dai 90 ai 210 metri circa) dove il golfista in teoria dovrebbe rag-giungere il green con un colpo solo (green in regula-tion), per poi far entrare la pallina in buca con due putt (colpi in cui la pallina rotola solamente, senza essere alzata).Il par 4 è una buca di lunghezza media (dai 210 ai 420 metri circa) dove il golfista solitamente con il primo colpo non riesce ad arrivare al green in quanto questo è troppo lontano dalla portata massima di tiro (che è in media sui 200 metri, mentre i professionisti passano spesso i 250/270 metri), allora la pallina nel primo colpo deve solo cercare di avvicinarsi il più possibile alla buca, finendo possibilmente in fairway per un secondo colpo più facile, dove si può arrivare al green se si ha coperto una buona distanza. Alcuni giocatori molto potenti possono anche arrivare con un colpo solo al green nei par 4 più corti anche se questo è molto raro.Il par 5 è una buca relativamente lunga (dai 420 fino a 550 metri circa), dove il green solitamente è fuori portata sia al primo colpo che al secondo, quindi per il primo colpo bisogna limitarsi a mirare al fairway e coprire la maggior distanza possibile e questo vale anche per il secondo colpo, che, se tirato relativa-mente lontano insieme al primo, nei par 5 più corti può arrivare addirittura in green, benché per questo tipo di buca siano previsti tre colpi per raggiungere il terreno che circonda la buca.In casi più unici che rari è possibile trovare una buca PAR 6. Secondo il regolamento dell’ USGA i PAR 6 devono essere lunghi più di 630 metri e per quanto riguarda invece il possibile volo di palla la lunghezza effettiva di un Par 6 non deve essere inferiore ai 411 metri.La Buca 4 del percorso St Andrew Hill sull’ Asian Tour del 2005 si trattava di un PAR 6 di circa 803 metri.;Si dice che la buca è stata percorsa in par quando il giocatore impiega esattamente il numero di colpi previsto. Quando invece impiega dei colpi in più o in meno si usano i seguenti termini:
quattro colpi in meno (solo possibile in Hole in One su un par 5): condor oppure triplo eagle;tre colpi in meno (ad esempio 2 colpi per una buca par 5): albatross oppure doppio eagle;due colpi in meno (ad esempio 3 colpi per una buca par 5): eagle (it.: aquila);un colpo in meno: birdie (it.: uccellino);0 colpi in più o in meno: par;un colpo in più: bogey;due colpi in più: doppio bogey;tre colpi in più: triplo bogey;quattro colpi in più: 4 sopra il par. E così via.
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Percorso: 18 buche, mt. 6.350, par 72, 9 buche, mt. 1.240. par. 28AttrezzAture: Pro Shop, Driving Range, Putting Green, Pitching Green, Bunker, Bouvette sul campostAgione: Tutto l’annochiusurA: sempre aperto
GOLF CLUB
CIRCOLO GOLF
RAPALLO
Sito Internet: www.golfetennisrapallo.itE-mail: [email protected]
Presidente: Giovanni Paolo RissoVice Presidente: Alberto AlbertimAestri: Michele Avanzino, Adriano Brizzolari, Carla Costa, Mario Erbisti, Luigi Figari, Alberto Schiaffino
serVizi: Club House, Sala Tv, Sala Carte, Ristorante, Bar, Wellness Room, Club Giovani, Beauty Room, Campi Da Tennis.
Via Mameli, 377 16035 Rapallo (Ge)Tel.: +39 0185 261777Fax: +39 0185 261779Tel. ristorante: +39 0185 262022
circolo golf rAPAllo
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PSAPERNE DI PIU’
I bastoni
Un bastone da golf è uno strumento usato nel golf per colpire la palla. Ogni bastone è composto da una canna (shaft) alla cui sommità è posta l’impugnatura (grip) e la cui parte finale è detta testa. I legni sono utilizzati per colpi lunghi dal fairway o dal tee; i ferri sono il genere di bastoni più versatili, utilizzati per molti tipi di colpi; i putter sono usati principalmente per far rotolare la palla sul green fino dentro la buca. Secondo le Regole del Golf, a un giocatore è con-sentito trasportare nella sacca un numero massimo di 14 bastoni.Una delle differenze fondamentali tra i bastoni è il loft, ossia l’angolo tra la faccia del bastone e la ver-ticale. È il loft che consente alla palla di alzarsi dal terreno e di percorrere una traiettoria più o meno tesa, dipendentemente appunto da tale inclinazione. Inoltre, al momento dell’impatto, il loft contribuisce al backspin, ossia la rotazione nel senso contrario al moto impressa dal bastone per dare precisione al momento dell’atterraggio, impedendo alla palla di rotolare lontano dal punto voluto. Ogni bastone è contrassegnato da un numero o da una o più lettere (es. PW, il pitching wedge): a un numero maggiore corrisponde un loft maggiore e quindi una minore distanza del colpo.
I bastoni: i legni
I legni sono bastoni adatti a coprire lunghe distanze, con lo scopo di far volare la palla per grandi distanze dal fairway verso la buca. Normalmente hanno una testa massiccia e un lungo shaft per imprimere ve-locità maggiore alla palla. Anche se la maggior parte dei legni sono fatti di metallo, sono chiamati ancora così perché mantengono la forma classica. Essi in-fatti hanno uno shaft in grafite una testa in titanio o acciaio. Ci sono in genere tre o quattro legni in una sacca, usati per giocare il primo colpo dal tee e poi, nelle buche più lunghe, il secondo e a volte il terzo dal fairway. Lo shaft non è standard per ogni legno ma può variare in durezza, in accordo con le prefe-renze personali. Il legno più grosso, detto driver, è spesso caratterizzato da una testa di titanio, da uno shaft molto leggero e la sua testa non può superare i 460 cc di volume, come prescritto nelle Regole del Golf. Esso viene utilizzato quasi unicamente dal tee di partenza della buca, in quanto necessita di un tee alto a causa dell’ampia superficie della sua faccia.
Martedì SS. Maria Madre di dio
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S. aMelia
S. erMete, S. tifo
S. Genoveffa
SS. noMe del SiGnore
Sabato5
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S. Giuliano Martire, S. aleSSia
S. Severino, S. MaSSiMo
S. luciano, S. raiMondo
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S. ModeSto
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S. Marcello PaPa
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S. Mario, S. canuto
S. SeBaStiano, S. faBiano
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converSione di S. Paolo
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Venerdì
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Domenica S. BiaGio
PreSentazione del SiGnore (candelora)
S. Severo, S. verdiana
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Giovedì S. roMualdo
S. Paolo Miki
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Domenica S. ScolaStica
S. aPollonia
S. GirolaMo eMiliani
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì S. valentino Martire
Mercoledì delle ceneri
S. eulalia
noStra SiGnora di lourdeS
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica i doMenica di quareSiMa
SS. fauStino e Giovita
S. Giuliana
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì S. eleonora, S. Pier daMiani
S. eleuterio, S. zenoBio
S. alvaro, S. ManSueto
S. Giulia, S. SiMeone
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NOTE
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Sabato
Domenica
S. MarGherita
S. PolicarPo
ii doMenica di quareSiMa
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Lunedì
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Giovedì S. roMano aBate
S. leandro
S. neStore
S. ceSario
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica iii doMenica di quareSiMa
S. eraclio, S. BaSilio Martire
S. GiuSto
MA
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O
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Lunedì
Martedì
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Giovedì S. PerPetua e felicita
S. Marciano
S. adriano
S. caSiMiro, S. lucio
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
MA
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S. Giovanni di dio
S. franceSca roMana
iv doMenica di quareSiMa 10
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Giovedì S. Matilde reGina
S. arriGo, S. eufraSia
S. MaSSiMiliano
S. coStantino
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Venerdì
Sabato
Domenica v doMenica di quareSiMa
S. luiSa
S. ariBerto
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Giovedì S. Benedetto da norcia
S. claudia, S. aleSSandra Martire
S. GiuSePPe
S. cirillo di GeruSaleMMe
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NOTE
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S. lea, S. Benvenuto
S. turiBio de MoGrovejo
le PalMe 24
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Mercoledì
Giovedì S. SiSto iii PaPa
S. auGuSto
S. eManuele, S. teodoro
annunciazione del SiGnore
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S. Secondo Martire
S. aMedeo
PaSqua di reSurrezione
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Percorso: 18 buche, mt. 5.230, par 69 CR 68,7 uomini, 71,0 donne AttrezzAture: Ristorante, Pro-Shop, Scuola Di Golf, Campo Pratica, Putting Green, Nolo Carrelli Elettrici.stAgione: Aperto tutto l’annochiusurA: Martedì non festivo.
GOLF CLUB
CIRCOLO GOLF DEGLI
ULIVI
Sito Internet: www.golfsanremo.comE-mail: [email protected]
Presidente: Alberto Biancheri
VicePresidente: Fabrizio Maccario
consiglieri: Sandro Cepollina, Mauro Giancaterino, Roberto Grammatica, Paolo Marzocco Flavio Grassi, Fabrizio Maccario, segretArio: Giuseppe Brustia, Green Keeper, Claudio Polesel
segreteriA: Viviana Alban, Andrea Grosso, Georgia Maggiora Vergano
cAddie Master: Bruno Merlo, Carlo Alberto Santoro, Massimo Mori
Via Campo Golf, 58 18038 SanremoTel. +39 0184.557093 Fax +39 0184.557388
circolo golf degli uliVi
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PSAPERNE DI PIU’
I bastoni: i ferri
I ferri sono bastoni da golf con una faccia molto in-clinata (ampio loft) e uno shaft più corto rispetto a un legno, ideati per un’entrata in green precisa o per colpi da lie (posizione della palla) impegnativi, come dal rough, da una collina, da un bunker o per un col-po da far volare sopra un albero. Sono contrassegnati da un numero in scala: più alto è il numero, maggiore è il loft, e più alto e corto sarà il colpo. Alcuni ferri possono avere una cavità dietro la faccia, per con-sentire un diverso bilanciamento dei pesi. Come per i legni, esistono anche ferri particolari, detti wedge.I wedge sono ferri con un loft maggiore del ferro 9, che ha tipicamente 42° di loft. Essi sono più corti e pesanti degli altri bastoni. E vengono usati in mol-ti colpi corti, alti e di precisione; un utilizzo tipico è l’approccio al green o l’uscita dal bunker (detta anche explosion shot, o semplicemente explosion). Solitamente ci sono sei tipi di wedge, che compren-dono loft fra i 45° e i 64°: pitching wedge (PW 48°), approach wedge (AW 50°), gap wedge (GW 52°), sand wedge (SW 56°), lob wedge (LW 60°), ultra lob wedge (LW 64°).
I bastoni: gli ibridi
Gli ibridi sono un incrocio tra un legno e un ferro che coniuga la distanza di un legno e la facilità di esecuzione dello swing dei ferri. Questi bastoni sono solitamente usati in sostituzione di legni corti o di ferri lunghi, anche se alcuni produttori fabbricano interi set di ibridi per rimpiazzare completamente i ferri. A questi bastoni ci si riferisce spesso con il termine rescue poiché il TaylorMade Rescue è stato il primo della categoria e perché essi tendono a “sal-vare” il giocatore da situazioni scomode, dandogli la possibilità di giocare un colpo lungo anche da lie non ottimali.
I bastoni: il chipper
Bastone ibrido fra un ferro ed un putter, serve per approcciare piu’ facilmente.
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Percorso 18 buche, 5.320 m, par 70AttrezzAture Campo da tennis con istruttore, pisci na, eventi e proposte gourmet nella club housestAgione 01/02 - 21/12chiusurA martedì non festivo
GOLF CLUB
GOLF
FEUDO D’ASTI
Sito internet: www.golffeudoasti.itE-mail: [email protected]
Presidente: Davide Frugoni
Vice Presidente: Giampaolo Pisa
Asset mAnAger: Cristina Marchesi
segreteriA: Alessandra Masiero Mauro Broggi
resPonsAbile AttiVità gioVAnile: Stefano Pirollo
mAestro: Giacomo Dovetta
green keePer: Broglio Green
cAddie mAster: Walter De la Riva
Strada Mombarone, 16014100 AstiTel +39.0141.294230 +39.0141.090664Fax: +39.0141.090663
golf feudo d’Asti
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caratteristiche discriminanti con le quali si identifi-ca un driver: essa influisce non solo sulla lunghez-za e sulla direzione del colpo, ma anche sull’intera dinamica del legno. Esistono tuttavia altre tipologie di teste di driver (spesso in legno realmente, a dif-ferenza di quelli sopra elencati, principalmente in titanio, carbonio e acciaio) che, non essendo vuote al proprio interno, hanno dimensioni molto più ridotte (i driver più antichi sono visibilmente più minuti ri-spetto a quelli attuali).La testa del driver, quando non utilizzato, è gene-ralmente coperta da una specie di cappuccio utile a ridurre i colpi e a preservarne l’integrità e la conse-guente aerodinamicità.
PSAPERNE DI PIU’
I bastoni: il driver
Con la parola Driver (oppure legno 1 o legno X) si identifica il bastone da golf generalmente utilizzato per i colpi dal tee di partenza che, sfruttato corret-tamente, può spingere la pallina fino a distanze su-periori a 250 metri. Il colpo effettuato con un driver viene generalmente chiamato drive.Il driver, come tutti i bastoni da golf definiti legni, è composto da tre parti principali strettamente con-nesse fra loro.Partendo dall’alto, si trova l’impugnatura o grip, ge-neralmente in gomma o pelle, utile al giocatore per controllare al meglio il bastone. Il grip, come la can-na che vedremo in seguito, deve avere sezione tra-sversale circolare in ogni suo punto (in pratica deve essere un cilindro o un cono). Altre forme o modi-fiche di quella approvata dal “Governing Body” (R&A) rendono il bastone non utilizzabile in gara o sul percorso.Continuando verso il basso, appare la canna o shaft, generalmente in grafite per questa tipologia di basto-ne, che serve a collegare l’impugnatura (che non è altro che una guaina in gomma dello shaft) alla testa del bastone. È necessario che anche questa sia di se-zione trasversale circolare in ogni suo punto, pena l’irregolarità del bastone. Lo shaft deve essere par-ticolarmente flessibile e resistente proprio per non piegarsi o rompersi durante l’effettuazione del colpo.Infine si arriva alla testa del bastone. Il driver è chia-ramente riconoscibile a causa della testa particolar-mente imponente (i più voluminosi sono i cosiddetti 460 CC, così denominati a causa del volume d’aria all’interno della testa). La testa, come d’altronde in tutti gli altri bastoni da golf, rappresenta una delle
PSAPERNE DI PIU’
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PSAPERNE DI PIU’
Gli utilizzi del driver
Il driver è senza dubbio uno dei bastoni il cui uti-lizzo è meno flessibile. Questo può essere utilizzato (da giocatori non particolarmente esperti) solo da tee particolarmente alti. Questa prerogativa rende diffi-coltoso il suo utilizzo da terra (sia dal fairway sia dal rough), limitandone quindi l’uso.Alcuni giocatori esperti (professionisti o maestri, in genere) sono in grado di effettuare colpi con questo legno da terra, ottenendone, però, colpi spesso più corti e imprecisi. In tali condizioni, difatti, è univer-salmente consigliato l’utilizzo di legni più corti o di utility (rescue) in grado di concedere maggiori livelli di affidabilità e precisione anche su distanze notevoli.Le ultime generazioni di driver delle varie marche as-sicurano maggiore facilità nell’effettuazione del col-po così come nel raggiungimento di distanze anche superiori ai 250 metri (Tiger Woods raggiunge con scioltezza i 305-309 metri di distanza con un drive). Questo bastone non può di conseguenza mancare all’interno di una sacca da golf proprio per la sua funzione essenziale nei colpi dal tee su buche medio-lunghe.Esistono anche altri bastoni (quali il ferro 1) che, or-mai confinati per la loro difficoltà di utilizzo solo nel-le sacche dei più nostalgici, dovrebbero teoricamente raggiungere distanze uguali se non superiori a quelle raggiunte da un drive.
Le aziende
Fra le aziende che producono drivers occorre men-zionare TaylorMade Golf, Titleist, Callaway Golf, Mizuno Golf, Wilson Staff Golf, Adams Golf. Esi-stono varie tecnologie che queste e molte altre svi-luppano e applicano ai propri bastoni tentando di migliorarne i risultati e di facilitarne l’esecuzione. È proprio grazie all’attenzione che le aziende produt-trici di bastoni da golf e i suggerimenti offerti da campioni e non solo che l’effettuazione di un drive risulta oggi molto più semplice e affidabile di un tempo.
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Percorso: 18 bucheAttrezzAture: Campo pratica, club house, ristorazione, pro-shop, Golf School, swimming pool.stAgione: tutto l’annochiusurA: Martedì non festivo
GOLF CLUB
GOLF CLUB
CHERASCO
Sito Internet: www.golfcherasco.comE-mail: [email protected]
Presidente: Brunello Olivero
Vice Presidente: Giovanni Manna
consiglieri: Aristide Artusio, Emilio Barbero, Giovanni Botta, Antonio Di Gennaro, Marco Feno, Bruno Manera, Luca Vezza.
green keePer: Massimiliano Passarini
cAddie mAster: Pierluigi Sismondini
Via Fraschetta, 812062 Cherasco (Cn)Tel. +39.0172.489772Fax: +39.0172.488320
golf club cherAsco
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Percorso: 18 buche mt. 6018 per un PAR di 72 colpiAttrezzAture: Ristorante, American Bar, Piscina, Area Benessere, Club House, Scuola di Golf, DGolf Academy Caddy Master, Pro - shop stAgione: Aperto tutto l’annochiusurA: sempre aperto
GOLF CLUB
GOLF CLUB
CUNEO
Viale degli Angeli, 3 12012 Boves (CN)Tel. +39 0171 387041 Fax: +39 0171 390763
Sito Internet: www.golfclubcuneo.com E-mail: [email protected]
Presidente Bernard Lombard
VicePresidente Pierre Bourdet
direttore Bernard Lombard
segretArio Andrea Chiardola
mAestro Bernard Lombard, RobertoValsecchi, Giacomo Dovetta
greenkeePer Mario Martini
resPonsAbile gioVAni Giacomo Dovetta
golf club cuneo
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PSAPERNE DI PIU’
L’attrezzatura da golf
L’attrezzatura da golf comprende tutto ciò che è ne-cessario o funzionale al gioco del golf. Essa include quindi la palla, i bastoni, le attrezzature interven-gono e aiutano il colpo e il materiale che correda il gioco in sé.
La palla
Il diametro minimo consentito di una palla da golf è di 42.67 mm e la sua massa non deve superare i 45.93 g. Le moderne palle da golf hanno una super-ficie solitamente caratterizzata da 300-450 fossette disegnate per migliorarne l’aerodinamica. Il metodo di costruzione e il materiale influiscono significati-vamente nella distanza che la palla percorrerà, nella traiettoria e nello spin (o rotazione). Materiali più duri, come il Surlyn, garantiscono maggiori distan-ze, mentre coperture più morbide, come l’Uretano, generano più spin e di conseguenza una maggiore forza d’arresto, necessaria a fermare la palla vicino al punto d’atterraggio.
Il tee
Il tee è un oggetto di plastica o legno a forma di cu-neo che si conficca nel terreno e su cui si appoggia la palla, per facilitare il colpo e minimizzare il rischio di errore. L’uso del tee è limitato al primo colpo (tee shot) di ogni buca. La lunghezza del tee dipende dal bastone che si intende utilizzare e dalle abitudini professionali: bastoni con faccia molto ampia richie-dono tee più lunghi, mentre bastoni con faccia meno ampia o loft maggiore necessitano di tee molto corti.Alternativamente al tee si può usare un mucchietto di sabbia per sollevare la palla, pratica molto rara e legata alla tradizione, quando i tee di legno non veni-vano ancora usati.
La sacca
Di solito i bastoni vengono trasportati in una sac-ca da golf. Originariamente in pelle, sono costruite principalmente in nylon e hanno forma cilindrica. Le sacche hanno numerose tasche disegnate per conte-nere sia l’attrezzatura necessaria per giocare sia gli effetti personali del giocatore. Le sacche possono es-sere portate a spalla, caricate su carrelli o su golf cart. Le sacche a spalla hanno la caratteristica di avere due supporti retrattili che la mantengono in parte solle-vata quando viene appoggiata a terra.
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Percorso 2 percorsi da 18 buche, par 72AttrezzAture piscina, tennis, calcetto, percorso vita, Bogogno golf hotelstAgione aperto tutto l’anno (tranne 15-30 ott.)chiusurA lunedì (escluso eventi speciali)
GOLF CLUB
CIRCOLO GOLF
BOGOGNO
Sito internet: www.circologolfbogogno.comE-mail: [email protected]
Presidente Paolo Spadacini
direttore Gianluigi Orecchioni
segretArio sPortiVo Tiziano Capello
segreteriA Lucia Angeretti
Nadia Duelli
green-keePer Alberto Peonia
Via Sant’Isidoro, 128010 Bogogno (NO)Tel. +390322863794 (r.a.)Fax +390322863798
circolo golf bogogno
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P
Percorso 9 Buche Percorso Mergozzo Doppie Partenze Par 68, 4677 Metri 9 Buche Percorso Pineta Par 27, 1940 MetriAttrezzAture Driving Range, Putting Green, Pitching Gre-
en & Bunker, Noleggio Carrelli Manuali & Golf Cart, Buvette, Spiaggia, Illuminazione Notturna, Dog House
APerturA: aperto tutto l’anno
GOLF CLUB
GOLF & SPORTING CLUB
VERBANIA
Sito internet: www.golfverbania.itE-mail: [email protected]
Presidente Franco Prini Teresio Comina Presidente onorarioconsiglieri Paolo Cerruti, Silvio Maulini Urquhart Carole, Fortin Fabio Garlaschini MariaPia, Marianelli Brunacollegio ProbiViri: Francesca Agnisetta, Emanuela Oldrini, Alfredo Rabuffetti
commissione disciPlinA
Antonino Candido, Thomas Fraenzen
in segreteriA Portinaro Renato, Calderoni Michela Colombo Sergio resP. mArketing e relAzioni esterne Bertinotti Iaiacommissione sPortiVA
Renato Portinaro
Strada Statale 34 del Lago Maggiore 28924 Verbania-Fondotoce (VB) Tel. 032380800 // +393402198005Fax 0323800854
golf & sPorting club VerbAniA
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PSAPERNE DI PIU’
L’attrezzatura da golf (seconda parte)
L’attrezzatura da golf comprende tutto ciò che è ne-cessario o funzionale al gioco del golf. Essa include quindi la palla, i bastoni, le attrezzature interven-gono e aiutano il colpo e il materiale che correda il gioco in sé.
Il golf cart
I golf cart sono veicoli motorizzati usati per traspor-tare i giocatori e l’attrezzatura durante un giro di golf. Essi sono dotati di motore elettrico, più silen-zioso in campo e più facile da gestire.
L’alzapitch
Un alzapitch è un oggetto a forma di forchetta con due rebbi usata per sollevare il pitchmark (il segno della palla lasciato al suo atterraggio in green). A volte nell’alzapich è integrato un marcapalla, un di-schetto metallico che serve al giocatore per segnalare la posizione della sua palla sul green mentre altri gio-catori giocano il proprio colpo.
I guanti
I giocatori indossano spesso dei guanti che migliora-no in grip ed evitano ferite e bruciature sulla mano. Normalmente il guanto si indossa sulla mano non dominante (un giocatore destroso indossa il guanto sinistro e viceversa).
Le scarpe
La maggior parte dei golfisti indossa scarpe con i tacchetti di plastica o metallo sulla suola, utili per aumentare la stabilità in campo e la resistenza alla trazione esercitata dal colpo. Buona parte dei Golf Club hanno bandito l’uso di tacchetti di metallo, consentendo solo quelli di plastica (o soft spikes).
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P
Percorso: 9 buche, mt 6062, par 72AttrezzAture: bar, ristorante, pro-shop, driving range, 3 buche executive, piscina, sala bridge Club House, Club Giovani, Hostelleria, RistorantestAgione: aperto da febbraio a dicembrechiusurA: Martedì non festivo
GOLF CLUB
GOLF CLUB
I CILIEGI
Strada Valle Sauglio, 122 10020 Pecetto Torinese TorinoTel. +39 011 8609802 Fax: +39 011 8609048
Sito Internet: iciliegigolfclub.it E-mail [email protected]
Presidente: Alessandro Boggio
Vice Presidente: Gaetano Baggio
segretArio: Stefano Bertola
direttore sPortiVo: Carlo Albera
mAestri: Diego Fiammengo Michele Rolando
golf club i ciliegi
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Percorso 9 buche, par 74AttrezzAture putting, chipping e pitching green, bunker di pratica, bar, pro shop, buvettestAgione aperto tutto l’anno chiusurA Martedì nel periodo compreso da Ottobre ad Aprile
GOLF CLUB
GOLF CLUB
MONCALIERISito internet: www.moncalierigolfclub.comE-mail: [email protected]
Presidente: Lorenzo Varia
Vice Presidente: Mariella Cravetto
Segreteria:direttore: Roberto Baglioni Eva Bianchi, Rita Semeraro, Martina Baglioni
cAddy mAster: Davide Andreis, Claudio Ferroni
Professionisti: Maurizio Barbi Luca Gandolfi Luca Colombari Craig Williams
Strada delle Vallere, 2010024 Moncalieri (TO)Tel.+39 011 6479918/19Fax.+39 011 6423656
golf club moncAlieri
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Lunedì Lunedì deLL’AngeLo
S. FrAnceSco dA PAoLA
S. riccArdo veScovo
S. iSidoro4
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
AP
RIL
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7S. ermAnno, S. giovAnni B. de LA SALLe
S. ceLeStino, S. diogene 6
5S. vincenzo Ferreri
Effemeridi2013 16,5 x 22,5.indd 35 16/11/12 10.04
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. ALBerto dionigi
S. guALtiero, S. mAriA cLeoFe
S. terenzio mArtire
S. StAniSLAo veScovo11
10
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
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14S. ABBondio
S. ermenegiLdo, S. mArtino i PAPA
S. zenone, S. giuLio i PAPA
AP
RIL
E
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. AnniBALe mArtire
S. BernAdettA, S. LAmBerto
S. Aniceto PAPA, S. roBerto
S. gALdino veScovo18
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
AP
RIL
E
21S. AnSeLmo
20S. AdALgiSA, S. teotimo
19S. emmA, S. timone
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì S. mArco evAng. - FeStA deLLA LiBerAzione25
S. FedeLe dA SigmAringA24
S. AdALBerto, S. giorgio mArtire23
SS. Sotero e cAio22
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
AP
RIL
E
26SS. cLeto e mArceLLino
27SS. idA e zitA
S. vALeriA 28
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Lunedì
Martedì S. Pio v PAPA
S. cAterinA dA SienA
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NOTE
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Giovedì S. AtAnASio
S. giuSePPe ArtigiAno - FeStA dei LAvorAtoriMercoledì
2
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
SS. FiLiPPo e giAcomo APoStoLi
S. SiLvAno
S. gottArdo, S. Pio v 5
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MA
GG
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Lunedì
Martedì
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Giovedì
S. giudittA
S. FLAviA
S. vittore
S. gregorio9
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
10
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12AScenSione deL Signore
S. FABio mArtire
S. Antonino
MA
GG
IO
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
BeAtA vergine mAriA di FAtimA
S. mAttiA APoStoLo
S. torquAto
S. uBALdo16
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica 19
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PentecoSte
S. giovAnni i PAPA
S. PASquALe BAyLon
MA
GG
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Lunedì
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Mercoledì
Giovedì
S. BernArdino dA SienA
S. vittorio mArtire
S. ritA dA cASciA
S. deSiderio, S. giorgio23
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
MA
GG
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26S. FiLiPPo neri
25S. gregorio vii PAPA
24B. v. mAriA AuSiLiAtrice
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. AgoStino
S. emiLio mArtire
S. mASSimino veScovo
S. giovAnnA d’Arco30
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Venerdì viSitAzione BeAtA vergine mAriA
MA
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Sabato
Domenica corPuS domini - FeStA deLLA rePuBBLicA
S. giuStino 1
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GIU
GN
O
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Lunedì
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Mercoledì
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S. cArLo iwAngA e comPAgni
S. quirino veScovo
S. BoniFAcio veScovo
S. norBerto6
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Venerdì
Sabato
Domenica
GIU
GN
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9S. eFrem Siro, SS. Primo e FeLiciAno
8cuore immAcoLAto di mAriA
7SAcro cuore di geSù
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. diAnA, S. zAccAriA
S. BArnABA APoStoLo
S. BASiLide, S. cirino
S. Antonio dA PAdovA13
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NOTE
Venerdì
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Domenica
GIU
GN
O
16S. AureLiAno
15S. germAnA
14S. eLiSeo
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. PAnieri, S. gregorio BArBArigo
S. mArinA
SS. gervASio e ProtASio, S. romuALdo
S. ettore, S. SiLverio PAPA20
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Venerdì
Sabato
Domenica 23
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GIU
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S. LAnFrAnco veScovo
S. PAoLino dA noiA
S. Luigi gonzAgA
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
nAtività di S. giovAnni BAttiStA
S. gugLieLmo
SS. giovAnni e PAoLo mArtiri, S. eLiSA
S. ciriLLo d’ALeSSAndriA veScovo27
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
GIU
GN
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30SS. Primi mArtiri
29SS. Pietro e PAoLo
28S. AttiLio conFeSSore, S. ireneo
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Percorso 18+9 executive, par 73/31AttrezzAture putting-green,e bunker di pratica, bar buvette, pro shopstAgione febbraio-dicembrechiusurA martedì non festivo, da maggio ad ottobre aperto tutti i giorni
GOLF CLUB
GOLF COLLINE DEL GAVI
Sito internet: www.golfcollinedelgavi.comE-mail: [email protected]
Presidente Francesco Berti RiboliVice Presidente Marina Meneguzzitesoriere Vincenzo Curtoniconsiglieri Guido Carosini, Aldo Bruzzone Franco Nicolodi, Federico Pla-
tania, Guglielmo Salmetti, Nino Perosino, Corrado Toscano
STAFF TECNICO
Professionisti Alessandro Pittaluga Luca TorchiocAddy mAster Klodian Kule e Leonard Bobjadirettore Francesca Griner segreteriA Ammin.: Rita Pedemonte Maria Assunta DimorasuPerintendent: Massimiliano Priano
Strada Provinciale n.2 15060 - Tassarolo (AL)Tel: +39 0143.342264 Fax: +39 0143.342342
golf club colline del gAVi
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PSAPERNE DI PIU’
Il campo da golf
Viene definito campo da golf un’area destinata alla pratica di questo gioco, e definita e riconosciuta uf-ficialmente come tale. Un campo da golf è in genere costituito da uno o più percorsi di 18 buche. Ogni buca è posta al termine di un percorso costituito da varie zone: lungo il percorso possono presentarsi dif-ficoltà, o ostacoli, di varia natura.Bisogna distinguere fra campo da golf e circolo, che è un’associazione che si occupa del mantenimento del campo e dell’istituzione di infrastrutture, come la club house, che in genere ha un bar, e un’area di pratica in cui è possibile esercitarsi in tiri lunghi, ap-procci o putt sul green di pratica e quindi affinare la tecnica, magari con l’aiuto di un professionista.L’area di partenza (tee) è una zona con erba accura-tamente rasata, da cui i golfisti partono per il gioco di una buca. I giocatori devono colpire per la prima volta entro o dietro degli speciali paletti: se partono oltre rischiano una penalità o il loro colpo può esse-re annullato. Da questo punto in genere si supporta la pallina con uno speciale strumento chiamato tee, che consiste in un piccolo pezzo di legno o plastica che si conficca nel terreno e solleva da esso la palla, riducendo la possibilità di sbagliare il colpo. In ogni buca esistono più aree di partenza, per uomini e per donne che, essendo in media più corte nei tiri lunghi, partono con un vantaggio; inoltre, i tee per i profes-sionisti sono arretrati rispetto a quelli per i dilettanti. I paletti che delimitano il tee assumono colori diffe-renti in base allo status (dilettante o professionista) e al sesso a cui sono dedicati.Il fairway (dall’inglese giusta o retta via) è un’area estesa costituita da erba rasata in modo da rendere facile il gioco della palla. Di norma, si estende da poco oltre l’area di partenza fino ad arrivare nei pres-si del green della buca, e in larghezza per qualche de-cina di metri. Ai lati del fairway c’è il rough, ovvero erba molto alta che rende difficile il gioco della palla, designato per punire quei giocatori che non hanno eseguito correttamente il colpo precedente. Il fai-rway di una buca non è sempre diritto: può curvare a destra o a sinistra nel corso della buca: questo viene definito come dogleg. Spesso, lungo i lati della buca corrono dei paletti bianchi che stanno ad indicare il fuori limite: se la palla finisce oltre questi paletti, al-lora il colpo è annullato e bisogna, con la penalità di un colpo, tirare nuovamente dal punto precedente.
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Percorso: 27 buche, La Marchesa 18 buche, Paradiso 9 buche, Putting Green, Chipping Green, praticaAttrezzAture: Ristorante bar, Foresteria, Piscina, Tennis, Centro benesserestAgione: da Giugno a SettembrechiusurA: Lunedi
GOLF CLUB
GOLF CLUB
VILLA CAROLINA
Sito Internet: www.golfclubvillacarolina.comE-mail: [email protected]
Presidente: Giorgio Tacchino
Vice Presidente: Giovanni Patri
direttore Amedeo Daglio
segretArio sPortiVo Stefano Morgavi
segreteriA Amministr. Cristina Cabella
segreteriA Elena Nuccibella, Silvia Sciutto Greenkeeper Lorenzo Bisio
cAddy mAster Claudio CarlinimAestri Andrea Reale, Vittorio Ostanello, Giulio Torchio
Loc. Carolina 31 15060 Capriata d’Orba (AL)Tel. +39 0143.467355 Fax: +39 0143.46284
VillA cArolinA golf club
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PSAPERNE DI PIU’
Il campo da golf: il green
Con il termine putting green è denominata quella parte di un percorso di golf, caratterizzata dal tap-peto erboso accuratamente rasato per permettere il rotolamento della palla, all’interno della quale si trova la buca e dove il giocatore conclude il gioco di quella buca. Da decenni, tuttavia, per indicare il put-ting green è universalmente usato il termine green.Di norma, in questa area del campo si gioca solo con un putter. Inoltre, quando si gioca dal green è obbli-gatorio rimuovere la bandierina dalla buca, secondo le regole, poiché essa potrebbe aiutare il giocatore: colpendo la bandierina si incorre in due colpi di pe-nalità o la perdita della buca (in match play). Se in-vece si imbuca o si tocca la bandiera per effetto di un colpo eseguito da fuori green, il colpo vale e non c’è alcuna penalità. Il posizionamento della buca all’in-terno del green non è sempre lo stesso, anzi spesso viene modificato dagli addetti alla manutenzione del campo (geenkeepers), in accordo con i giudici spor-tivi. Questo rende il green sempre diverso, perché bisogna sfruttare le diverse pendenze e caratteristi-che nei diversi punti della superficie. Inoltre, il fatto di modificare il posizionamento della buca conserva meglio la fragile superficie del terreno, che in questo modo non viene eccessivamente calpestato sempre nella stessa zona, evitando la formazione di avvalla-menti o la distruzione dell’erba.I green vengono realizzati nelle più varie dimensioni e forme e sono tutti dotati di pendenze più o meno accentuate. Inoltre la velocità di rotolamento della palla varia molto di campo in campo e solitamente questo dipende dal tipo di erba e da come viene rasa-ta. Questo avviene per rendere più difficile ed intri-gante il gioco una volta raggiunto il green, in quanto più il green è veloce, più è difficile e complicato gio-carci, questo perché la palla rotola più veloce accen-tuando le pendenze e quindi risulta più difficile im-primergli la traiettoria desiderata con la giusta forza. Può sembrare strano per un neofita, ma solitamente le fortune di un golfista si fanno sul green, in quanto qui vengono realizzati quasi la metà dei colpi. Infat-ti un golfista professionista in media effettua 27-28 putt per giro, ed è così che realizza score sotto il par.Diverso il caso di un golfista dilettante, che già fatica molto di più a raggiungere il green e solitamente è soddisfatto quando mette a segno 36 putt (due per buca).
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PSAPERNE DI PIU’
Il campo da golf: i bunker
Il bunker è un banco di sabbia di piccole dimensioni, che costituisce un ostacolo nel campo da golf e può formare una depressione oppure un monticello nel terreno. Più spesso è colmo di sabbia, ma qualche volta è riempito con del materiale simile, come ghia-ia. Il bunker è posto lungo il percorso di gioco per rendere più difficile il gioco stesso ai golfisti, in quan-to quando la palla finisce dentro questo ostacolo è più difficile uscirne, dovendo ricorrere a una specia-le tecnica di non sempre facile esecuzione. Spesso i bunker sono posti ai lati di un green per rendere più difficile l’approccio ad essi. Le regole del golf preve-dono che una palla finita in un bunker deve essere giocata all’interno del bunker, poiché esso è una par-te integrante del campo di gioco dal quale non è con-sentito ovviare. Prima di fare un colpo dal bunker, non si può toccare la sabbia con la testa del bastone, altrimenti il giocatore incorre in 2 colpi di penalità. Non si può droppare la palla fuori dal bunker; ma in caso di bunker allagato si può droppare all’inter-no del bunker in una zona asciutta non più vicino alla buca ed il più vicino alla palla senza penalità. In generale non si può modificare assolutamente la con-formazione dell’ostacolo. Non è consentito rimuo-vere alcun impedimento sciolto da un bunker (cioè oggetti naturali sciolti, come pietre, foglie staccate
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PSAPERNE DI PIU’
Le competizioni
Sebbene molti professionisti si limitino a dare lezio-ni presso i club locali e a gareggiare in eventi circo-scritti, i migliori della categoria competono interna-zionalmente in vari tour. Questi sono organizzati da varie federazioni note con il nome di PGA (Profes-sional Golfers’ Association), fra le quali quella ameri-cana che organizza il PGA Tour e quella europea che organizza lo European Tour. I tornei più prestigiosi sono per tradizione i quattro Major che si svolgono a cadenza annuale da aprile ad agosto.Il golf si distingue da altri sport anche per quanto riguarda la competizione a livello dilettantistico. Infatti, chiunque sia abilitato all’uso del campo (in genere i giocatori che possiedono un’ handicap), può iscriversi a gare aperte solo ai dilettanti ed organiz-zate dai vari club sui propri campi da gioco. Queste competizioni sono ormai molto sviluppate ed hanno cadenza anche giornaliera: più spesso però vengono organizzate di sabato e domenica. Tramite queste gare si ha l’occasione di giocare dovendo seguire le stesse regole che governano i grandi tornei dei pro-fessionisti, nonché la possibilità di vincere vari premi o abbassare il proprio livello di handicap, divenen-do così ufficialmente giocatori più bravi. All’interno dei singoli club non mancano poi campionati sociali. Esistono anche veri e propri tornei per dilettanti, iti-neranti in vari campi a livello nazionale o internazio-nale, alla fine dei quali spesso è previsto un premio relativamente prestigioso, sebbene la Federgolf (la Federazione Italiana di questo sport) non permetta ad un dilettante la vincita di un premio di valore su-periore a 700 €.
e rametti), a meno che le regole locali del campo lo permettano: per limitare i pericoli, sovente le regole locali permettono la rimozione di pietre dai bunker. Le Ostruzioni movibili (ad es. oggetti artificiali movi-bili quali rastrelli, lattine, etc.) possono invece essere rimosse senza penalità. Se ciò causa lo spostamento della palla, essa deve essere ripiazzata senza penalità.
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PSAPERNE DI PIU’
La storia del golf
L’esatta origine dello sport del golf non è del tutto chiara. La teoria più diffusa e accettata è che questo sport abbia avuto origine in Scozia nel tardo Medio Evo quando due contadini si lanciavano una pietra con due bastoni. Un gioco simile al golf odierno è però riconducibile già nel febbraio 1297 in Olanda, presso una città chiamata Loenen aan de Vecht.Il gioco così come pensato in Olanda era praticato con una stecca e una palla di cuoio. Chi colpiva la palla entro un bersaglio distante diverse centinaia di metri con il minor numero di colpi vinceva.Comunque il gioco del golf come lo concepiamo noi oggi è generalmente considerato un’invenzione scozzese, tanto che il gioco del “gowf” era già men-zionato in due Atti del Parlamento Scozzese nel XV secolo, che lo proibivano. Alcuni studiosi, comun-que, ritengono che tale proibizione si riferisse ad altri giochi più simili allo shinty o all’hurling, o al moder-no hockey su prato, piuttosto che al golf. Sempre gli studiosi sostengono che il gioco di mandare una palla in una buca del terreno usando una mazza da golf cominciò a essere giocato nel XVII secolo in Olanda e che poi questo sia stato trapiantato in Scozia.La parola “golf” potrebbe essere infatti un’alterazio-ne della parola olandese “Kolf” che significa “maz-za”, “stecca”.Comunque queste prime forme di gioco sono giusta-mente viste come forme antenate del moderno golf come lo interpretiamo oggi. Rimane il fatto che il golf si è originato e sviluppato in Scozia: anche il primo campo permanente di golf è originario della Scozia, come anche la prima associazione. Le prime regole scritte hanno avuto origine qui e hanno stabilito il campo a diciotto buche.Il primo torneo si tenne tra varie città scozzesi. Ini-zialmente il golf ebbe diffusione tra la Scozia e l’In-ghilterra e da lì al resto del mondo. Il più antico cam-po da golf nel mondo è l’Old Links al Musselburgh Racecourse. Testimonianze hanno mostrato che il golf era giocato lì nel 1672, anche se Mary, regina di Scozia, lo riteneva giocato già nel 1567.
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Percorso: 18 buche, mt 6145, par 72AttrezzAture: putting green,driving range bunker di pratica,pitching e chipping greenserVizi: club House, barstAgione: Aperto tutto l’annochiusurA: Lunedì non festivo da novembre a febbraio compresi
GOLF CLUB
GOLF CLUBVILLA VERUCCHIO
Via Molino Bianco, 109 47827 Villa Verucchio (RN)Tel. +39 0541.678122 Fax: +39 0541.670572
Sito Internet: www.riminiverucchiogolf.comE-mail: [email protected]
Presidente: Celso Lombardini
segretArio sPortiVo: David Barbieri
segreteriA: Daniela Vettori
cAddie mAster: Gastone Biondi, Cola Roberto
mAestro: Enrico Bianconi
suPerintendent: Roberto Caselli
golf club VillA Verucchio
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PSAPERNE DI PIU’
La storia del golf (seconda parte)
L’evoluzione del golf può essere spiegata principal-mente dallo sviluppo dell’attrezzatura usata per gio-care. Alcune delle molte migliorie apportate al golf sono da ricondurre all’introduzione della pallina da golf. La pallina da golf ha assunto numerose forme differenti prima del 1930 quando l’United States Golf Association diede standard precisi per peso e dimensioni. Questi standard furono poi seguiti da una regolamentazione della USGA che stabiliva che la velocità iniziale di ogni pallina da golf non potesse superare i 250 piedi al secondo. Da quel momen-to, la pallina da golf ha continuato a svilupparsi, influenzando notevolmente il modo di giocare. Un altro fattore rilevante nello sviluppo del golf è stato il perfezionamento delle mazze. Le prime mazze da golf erano fatte di legno, che era facilmente reperibi-le nell’area. Nel corso degli anni, Hickory sviluppò il legno standard da usare per i bastoni e il Persimmon Americano divenne la scelta del legno per la testa della mazza, a causa della sua durezza e resistenza. Così come la pallina si sviluppò e divenne più dura-tura con l’introduzione del “gutty” intorno al 1850, anche la testa della mazza si migliorò con l’entrata in gioco di una varietà di mazze dalla testa di ferro. L’introduzione dei bastoni d’acciaio iniziò sul fini-re del decennio 1890, ma la loro adozione da parte del corpo organizzativo del golf fu lenta. Nei primi anni del 1970, la tecnologia dei bastoni cambiò di nuovo con l’uso della grafite, per la sua leggerezza e resistenza. Il primo metallo “legno” fu sviluppato all’inizio degli anni 1980 e ha poi rimpiazzato com-pletamente il legno grazie alla sua resistenza e versa-tilità. La più recente tecnologia per le mazze da golf prevede l’uso della grafite per i bastoni e delle teste di titanio, che consentono di realizzarle di dimen-sioni più larghe rispetto a quanto precedentemente stabilito. La resistenza di questi materiali ha anche consentito di realizzare la parte frontale della mazza molto più fine, il che incrementa l’effetto molla della mazza sulla palla, aumentando in teoria la lunghezza del tiro. La USGA ha recentemente limitato questo effetto molla, conosciuto anche come Coefficiente di Restituzione (COR), a 0.83 e la massima dimensione della testa della mazza a 460cc nel tentativo di man-tenere la competitività del gioco.
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P
Percorso 18 buche, 6.218 m, par 72 AttrezzAture Campo pratica 11 postazioni coperte e 10 scoperte, putting green, pitching green, bunker, caddy master, golf cart, carrellistAgione Aperto tutto l’annochiusurA Nessun giorno di chiusura
GOLF CLUB
GOLF CLUB
ARGENTARIOVia Acquedotto Leopoldino58018 Porto Ercole (Gr)Tel. +39 0564 810292 Fax: +39 0564 810895
Sito Internet: www.argentariogolfresortspa.itE-mail: [email protected]
Presidente: Augusto Orsini
segretArio: Luca Quaglia
In segreteriA: Matteo Marotta; Ottavio Coppola
golf sPeciAlist: Gianluca di Biase
cAddy mAster: Marco Casamenti , Alberto Stefanelli mAestri: -blue team golf academy- Jamie Alexander Harris Emanuele Canonica Giorgio Bordoni Alessandro Pizzi Brando Tommasi
ArgentArio golf club
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Percorso Campo pratica. otto postazioni coperte e trenta sco perte 4 target green per praticare il gioco corto a 25 – 50 -75 – 100 mstAgione aperto tutto l’anno chiusurA nessuna
GOLF CLUB
GOLF CLUB VICOPELAGO
LUCCA
Sito internet: vicopelagogolflucca.org/golfE-mail: [email protected]
direttore Letizia Fernandez Affricano
suPerintendent Federico Fanizza
in segreteriA Tommaso Mancini
mAestri Luca Ravinetto Paolo Scalabrino
Località Vicopelago55057, Lucca (LU)Tel 342 5752544 +39 0583 1712714
golf club VicoPelAgo luccA
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P
Percorso 27 buche, tre percorsiAttrezzAture 2 putting green, pitching green, golf academy, bar, ristorante, pro shopstAgione aperto tutto l’annochiusurA martedì non festivo, aperto tutti i giorni dall’1/03 al 30/09
GOLF CLUB
ADRIATIC GOLF CLUB
CERVIA
Sito internet: www.golfcervia.comE-mail: [email protected]
Presidente Fabio Di PietroVicePresidente Saverio Landolfini
consiglieri Oriano Agostini Sergio Foschi Lorenzo Longhi
Staffdirettore Barbara TeodoranisegreteriA Veronica RomanocAddie mAster Julian Versari, Stefano Colagreen keePer Guido BaccariniAttiVità gioVAnile Vittorio Bottino
Viale J. Gora, 6Milano Marittima/Cervia (RA) Tel: +39 0544 992786Fax: +39 0544 [email protected]
AdriAtic golf club cerViA
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Percorso: 18 buche, par 72, metri 6.412. + 9 buche executive e Pitch & PuttAttrezzAture: club house e resort di categoria superiore con 32 Suite, Tee Restaurant & Lounge, piscina scoperta di 82mt in pietra di Noto e Pool Bar, Rivierabeauty, palestra, campo pratica, 2 putting green a 18 buche, pitching e chip-ping green, noleggio golf cartstAgione: Aperto tutto l’annochiusurA: Lunedì nella stagione invernale
GOLF CLUB
RIVIERAGOLF RESORT
Riviera Golf Club S.P.AAssociazione Sportiva DilettantisticaP.I 02616590408
RivieragolfresortVia Conca Nuova, 1236 San Giovanni in Marignano, 47842 RNGPS: 43° 56’ 57” Nord - 12° 41’ 28” Est
Receptiont. +39 0541 956499f. +39 0541 [email protected]
Come arrivare: uscita autostrada A14 a Cattolica in dire-zione San Giovanni in Marignano, alla terza rotonda segui-re le indicazioni per il Circolo che raggiungerete in pochi minuti. Coordinate GPS: 43.9497°N - 12.6913°E Nelle vicinanze: aeroporto di Rimini (15 Km.), aeroporto di Forlì (60 Km.), Riccione (8 Km.), Rimini (15 Km.), San Marino (20 Km.), aeroporto di Bologna (130 Km), aero-porto di Ancona (100 Km).
riVierA golf resort
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Percorso: 18 buche par 70 mt 5469AttrezzAture: Campo pratica, putting green, pitching green, club housestAgione: dal 23 giugno al 16 settembre hiusurA: nessuno
GOLF CLUB
GOLF CLUB CAMPOCARLO MAGNO
Via Cima Tosa, 15 38086 Madonna Di Campiglio (TN)Tel. +39 0465 440 622 Fax: +39 0465 440 622
Sito Internet: www.golfcampocarlomagno.itE-mail: [email protected]
Presidente Mario Colombo
Vice Presidente Ivo Caola
Segr.sPortiVo Mauro Masè
segre. mministrAtiVo Rinaldo Tisi
suPerintendent Abramo Giacomini
ProfessionistA Romolo Napoleoni
serVizi: carta di credito, bancomat, car, carrelli elettrici e manuali, par-cheggio, bar e ristorante c/o club house nel periodo luglio e agosto
golf club cAmPo cArlo mAgno
112 145
P
Percorso 18 buche, m 5.896, par 71AttrezzAture bar, buvette, pro shop, piscina, noleggio golf cartstAgione aperto tutto l’annochiusurA martedì non festivo
GOLF CLUB
GOLF CLUB
VIGEVANO
Sito internet: www.golfvigevano.itE-mail: [email protected]
Presidente Piero Enrico Gilardi
Vice Presidenti Massimo Clerici Pietro Edgardo Terrani
consiglieri Vittorio Marchesi Leonardo Omodeo Zorini Roberta Pezzoli Giuseppe Pisani
Golf Club Vigevano “S.Martretta” 27029 Vigevano (PV)Via Chitola, 49Tel 0381 346628 Fax 0381 346091
golf club VigeVAno
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Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. Teobaldo
S. eliSabeTTa regina
S. TommaSo apoSTolo
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S. oTTone, S. Urbano2
1
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica S. ClaUdio, S. edda 7
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GL
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S. anTonio maria ZaCCaria 5
S. maria goreTTi 6
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. adriano
S. FabriZio, S. VeroniCa giUliani
S. FeliCiTa, S. ViTToria
S. benedeTTo da norCia11
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
LU
GL
IO
14S. Camillo de lelliS
13S. enriCo imperaTore
12S. FeliCe e nabore marTiri
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. bonaVenTUra
beaTa Vergine del Carmine
S. aleSSio ConFeSSore
S. FederiCo18
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica 21S. lorenZo da brindiSi
20S. elia proFeTa, S. apollinare
19S. giUSTa
LU
GL
IO
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. maria maddalena
S. brigida
S. CriSTina
S. giaComo apoSTolo25
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
LU
GL
IO
28SS. naZario e CelSo marTiri
27S. liliana
26SS. anna e gioaCChino
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Lunedì
Martedì
Mercoledì S. ignaZio di loyola
S. pieTro CriSologo VeSCoVo
S. marTa
NOTE
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica S. domeniCo di gUZman
S. lidia
S. eUSebio
4
3
2
AG
OST
O
Effemeridi2013 16,5 x 22,5.indd 77 16/11/12 10.04
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì S. domeniCo8
S. gioVanni maria Vianney
TraSFigUraZione del Signore
S. gaeTano da Thiene7
6
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
9S. romano
11
10S. lorenZo marTire
S. Chiara d’aSSiSi
AG
OST
O
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. erColano
SS. ippoliTo e CaSSiano marTiri
S. alFredo, S. maSSimiliano Kolbe
aSSUnZione di maria Vergine15
14
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica 18S. elena imperaTriCe
17S. giaCinTo
16S. STeFano d’Ungheria
AG
OST
O
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. gioVanni eUdeS, S. lUdoViCo
S. bernardo
S. pio X papa
beaTa Vergine maria regina22
21
20
19
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
AG
OST
O
25S. lodoViCo re
24S. barTolomeo apoSTolo
23S. roSa da lima
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. aleSSandro marTire
S. moniCa
S. agoSTino
marTirio di S. gioVanni baTTiSTa29
28
27
26
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Venerdì
Sabato
NOTE
AG
OST
O
31S. ariSTide
30S. FaUSTina
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. elpidio VeSCoVo
S. gregorio marTire
S. roSalia
S. VoFFirino5
4
3
2
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
SET
TE
MB
RE
8naTiViTà della beaTa V. maria
7S. regina
6S. UmberTo
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. Sergio papa
S. niCola da TolenTino
SS. proTo e giaCinTo marTiri
SS.mo nome di maria12
11
10
9
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica 15beaTa V. maria addoloraTa
14eSalTaZione della S. CroCe
13S. gioVanni CriSToForo
SET
TE
MB
RE
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
SS. Cornelio e Cipriano
S. roberTo bellarmino
S. SoFia marTire
S. gennaro VeSCoVo19
18
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16
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica 22S. maUriZio marTire
21S. maTTeo apoSTolo ed eVangeliSTa
20S. eUSTaChio
SET
TE
MB
RE
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì SS. CoSma e damiano26
S. aUrelia25
S. paCiFiCo preTe24
S. pio da peTralCina23
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
27S. VinCenZo de’ paoli
28S. VenCeSlao marTire
SET
TE
MB
RE
29SS. miChele, gabriele, raFFaele arCangeli
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148 149
$
luogo d’origine Italiaregione LiguriazonA di Produzione Mar LigurecAtegoriA Prodotti itticiriconoscimento IGP
PRODOTTI IGP
ACCIUGHE SOTTO SALE DEL MAR LIGURE
Le Acciughe Sotto Sale del Mar Ligure IGP sono le acciu-ghe lavorate e conservate tramite salatura, per la cui produ-zione vengono utilizzati esemplari appartenenti alla varietà di pesce azzurro Engraulis encrasicolus L. caratterizzata da una carne compatta e morbida, dalla colorazione che va dal rosa intenso al marrone e da un sapore marcatamente sapi-do. Dopo aver asportato manualmente la testa e i visceri, le acciughe si fanno asciugare per qualche ora. Le acciughe pulite sono quindi collocate a raggiera in barili, a strati sovrapposti. Può essere effettuato l’affinamento in barili di legno di castagno o vasi di terracotta. Il barile delle acciughe va coperto con sale marino comune e sull’ultimo strato va collocato un apposito disco di legno e sopra di esso un peso di circa 40/50 Kg. La stagionatura ha una durata media di 40/50 giorni. La salagione ottimale avviene quando la carne risulta com-patta, consistente e raggiunge la colorazione dal rosa intenso al marrone. A maturazione avvenuta le acciughe salate vanno trasferite in contenitori cilindrici di vetro, denominati “ar-banelle”.
Le Acciughe Sotto Sale del Mar Ligure IGP sono ideali con la bagna cauda (la classica preparazione piemontese con cui gustare le verdure crude) e naturalmente nelle Acciughe alla ligure, tipico antipasto genovese con aglio e olio extravergine di oliva.
cArAtteristiche
le ricette
149
$
luogo d’origine Italiaregione LiguriazonA di Produzione Tutta la LiguriacAtegoriA Condimentoriconoscimento DOP
PRODOTTI DOP
OLIO EXTRAVERGINERIVIERA LIGURE
La denominazione Riviera Ligure è associabile ad ognuna delle tre Riviere che costituiscono altrettante menzioni ge-ografiche aggiuntive:
Riviera dei Fiori: È riservata all’olio extravergine di oliva ottenuto da oliveti coltivati ad oliva taggiasca per almeno il 90%. Possono, altresì, concorrere altre varietà presenti negli oliveti in misura non superiore al 10%.
Riviera del Ponente savonese: È riservata all’olio extravergine di oliva ottenuto da oliveti coltivati a varietà taggiasca per almeno il 50%. Possono, altresì, concorrere altre varietà pre-senti negli oliveti in misura non superiore al 50%.
Riviera di Levante: È riservata all’olio extravergine ottenuto da oliveti coltivati a varietà lavagnina, razzola, pignola e la lo-cale frantoio per almeno il 55%. Possono, altresì, concorrere altre varietà presenti negli oliveti in misura non superiore al 45%.
Delicato e fragrante, l’olio extravergine di oliva Riviera Ligu-re si accompagna benissimo con tutta la cucina della regione, ed è in particolare un ingrediente fondamentale del pesto; è ideale gustato a crudo ed è dalla base di altre ricette come l’orata alla ligure o il coniglio.
cArAtteristiche
le ricette
150 151
$
luogo d’origine Italiaregione LiguriazonA di Produzione Tutta la Liguria (Prà)cAtegoriA Ortofrutticoli e cerealiriconoscimento DOP
PRODOTTI DOP
BASILICO GENOVESE
Basilico Genovese è una cultivar di basilico (Ocimum basili-cum) e il nome di un prodotto ortofrutticolo italiano a Deno-minazione di Origine Protetta. L’iter per il riconoscimento si è protratto per oltre sei anni ed ha visto la sua fase conclusiva risolversi fra il 2004 e l’ottobre del 2005.Questo prodotto - sebbene l’indicazione DOP si riferisca alla coltura praticata in tutta la Liguria - viene principalmente coltivato in uno specifico quartiere di Genova, ovvero Pra’, dove viene coltivato fino dall’antichità ed è rinomato per la sua qualità, particolarmente indicata per la preparazione del classico pesto, il condimento tipico della cucina ligure adatto a confezionare uno svariato numero di piatti asciutti e specia-li tartine e focaccette.Il basilico genovese si distingue per le sue foglie di dimen-sione medio-piccola, con forma ovale e convessa, ed il colore verde tenue che le caratterizza. Il profumo è - rispetto ad altri tipi di basilico - particolarmente delicato ed assoluta-mente privo di quella fragranza di menta spesso riscontrabile in questo frutto della terra quando viene coltivato in altre località.
Il Basilico Genovese è naturalmente l’ingrediente principale del pesto, insieme all’aglio di Vessalico, i pinoli di Pisa prima scelta, il Parmigiano Reggiano Dop, il Pecorino Sardo Dop di 15 mesi grattugiato, il sale grosso marino e l’olio extraver-gine Riviera Ligure Dop.
cArAtteristiche
le ricette
151
,
luogo d’origine Italiaregione LiguriazonA di Produzione Riomaggiore, Vernazza, Monterosso, La Speziariconoscimento DOC, Presidio Slow Food
VINI DOC
CINQUE TERRE E CINQUE TERRE
SCIACCHETRA’
Il Cinque Terre è un vino DOC la cui produzione è consen-tita esclusivamente nell’omonimo territorio della provincia della Spezia. Si produce con i vitigni autoctoni Bosco, Alba-rola e Vermentino come il più famoso vino dolce prodotto nelle stesse zone: lo Sciachetrà. Il vino a denominazione di origine controllata “Cinque Ter-re” può essere designato con una delle seguenti sottozone: “Costa de Sera”, “Costa da Posa”, “Costa de Campu”, se esclusivamente ottenuti da uve prodotte da vigneti situati nelle rispettive zone delimitate.Lo sciachetrà - spesso erroneamente trascritto come sciac-chetrà e nei luoghi d’origine conosciuto anche come rin-forzato o vino dolce (rispettivamente refursà e vin duse in ligure) - è un vino passito, dolce e liquoroso, prodotto nelle Cinque Terre da uve che provengono dai celebri terrazza-menti. Oltre a vantare una storia millenaria e ad essere cono-sciuto e apprezzato in tutto il mondo, ha ottenuto la Denomi-nazione di Origine Controllata ed è stato riconosciuto come presidio Slow Food.
Il Cinque Terre accompagna la cucina di mare dall’antipasto al secondo, acciughe sotto sale, acciughe ripiene impanate e fritte, torte salate, focacce liguri, pasta con crostacei, risotto alla marinara, pesce nobile di mare al forno (rombo, spigola, orata, san pietro). Lo Sciacchetrà può essere abbinato ai for-maggi o al dolce.
cArAtteristiche
gli AbbinAmenti
153
,
luogo d’origine Italiaregione LiguriazonA di Produzione Comuni di Levanto, Bonas-sola, Framura e Deiva Marina.riconoscimento DOC
VINI DOC
COLLINE DI LEVANTO
Colline di Levanto è una Denominazione di Origine Control-lata che comprende vini bianchi e rossi, prodotti in provincia della Spezia. Per i bianchi i vitigni sono gli autoctoni Bosco e Albarola di antiche origini, col tempo si è unito anche il Ver-mentino. Per i rossi i vitigni sono il Sangiovese per almeno il 40% e il Ciliegiolo per almeno il 20%. Come integrazione si possono comunque utilizzare anche altri vitigni a bacca nera dal 20% al 40%. La coltura del vitigno è tradizionalmente a ‘pergoletta ligure’ o a ‘contro spalliera’, mentre, sempre secondo i criteri dettati dal disciplinare, la potatura è ad ar-chetto. I bianchi si dividono poi in cru a seconda dell’esposi-zione della vigna al sole e della collina. Si produce anche un ottimo passito.Il Colline di Levanto bianco ha colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, persistente, tendente al frutta-to, caratteristico, sapore secco, sapido, aromatico. Il rosso ha colore rosso rubino più o meno intenso, odore delicato per-sistente, tenue vinosità, sapore asciutto, delicato, armonico, di medio corpo. Il novello ha odore vinoso, intenso, fruttato,sapore secco o leggermente abboccato, sapido e aromatico.
Il Colline di Levanto Bianco e Vermentino si accompagnano bene con frittate di bianchetti e acciughe alla ligure, branzi-no, formaggi a pasta morbida e zuppa di pesce. Il Rosso e il novello a coniglio alla ligure, fricassea di pollo, carne allo spiedo e alla brace.
cArAtteristiche
gli AbbinAmenti
,
luogo d’origine Italiaregione LiguriazonA di Produzione Comuni di Ortonovo, Ca-stelnuovo Magra, Sarzana, Santo Stefano di Magra, Bolano, Calice al Cornoviglio, Beverino, Riccò del Golfo, Follo, La Spezia, Vezzano Ligure, Arcola, Lerici, Ameglia, in provincia di La Spezia e di Fosdinovo, Aulla e Podenzana, in provincia di Massa.riconoscimento DOC
VINI DOC
COLLI DI LUNI
Le tipologie della DOC sono il Colli di Luni Vermentino, il Colli di Luni Bianco, il Colli di Luni Rosso e il Colli di Luni Rosso Riserva. L’uvaggio richiesto per il Vermentino è 90% e altri vitigni autorizzati e raccomandati fino ad un massimo del 10%. Per il Bianco: Vermentino (minimo 35%), Treb-biano toscano (25-40%), altri vitigni a bacca bianca, racco-mandati o autorizzati fino ad un massimo del 30%. Per il Rosso: Sangiovese (60-70%), Canaiolo e/o Pollera nero e/o Ciliegiolo (almeno il 15%), altri vitigni a bacca nera, racco-mandati o autorizzati fino al 25%, con un limite del 10% per il Cabernet. Il Riserva deve invecchiare almeno due anni prima della commercializzazione.
Il Colli di Luni Vermentino si accompagna bene con le tipi-che pietanze liguri quali focaccia con il formaggio, trofiette al pesto, frittata di bianchetti, e piatti di mare in generale. Il Bianco si abbina con trenette al pesto, pesci alla brace, cro-stacei, molluschi. Il Colli di Luni Rosso è indicato per una cucina toscana, in particolare minestroni, carni bianche e rosse, grigliate, formaggi semiduri e stagionati, lasagne verdi al sugo di salsiccia, coniglio arrosto, manzo alla genovese e spezzatino con zucchine e patate.
cArAtteristiche
gli AbbinAmenti
155
,
luogo d’origine Italiaregione LiguriazonA di Produzione Vari Comuni della Provin-cia di Genova.riconoscimento DOC
VINI DOC
GOLFO DEL TIGULLIO
La zona di produzione comprende l’intero territorio dei co-muni di Avegno, Bargagli, Bogliasco, Borzonasca, Camogli, Carasco, Casarza Ligure, Castiglione Chiaverese, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Davagna, Favale di Mal-varo, Lavagna, Leivi, Lumarzo, Mezzanego, Moneglia, Nè, Neirone, Orero, Pieve Ligure, Portofino, Rapallo, Recco, San Colombano Certenoli, Santa Margherita Ligure, Sestri Levante, Sori, Tribogna, Uscio e Zoagli, e parte del territorio dei comuni di Genova, Lorsica, Moconesi, tutti in provincia di Genova. Svariate sono le tipologie: Bianco (anche spu-mante), Rosato, Rosso (anche novello), Bianchetta Genovese, Vermentino, Ciliegiolo, Moscato, Moscato Passito, Passito.Il Golfo del Tigullio Doc Bianco ha un colore giallo paglie-rino più o meno carico. L’odore è delicato e persistente, il sapore secco e sapido. Il Golfo del Tigullio Doc Rosso pre-senta colore rosso rubino più o meno intenso, odore discre-tamente persistente con tenue vinosità e sapore asciutto, di medio corpo, con vena tannica. Il Tigullio Doc Rosato ha colore rosato, odore vinoso, di profumo delicato, sapore sec-co, fresco e armonico.
Il Golfo del Tigullio Bianco si abbina bene a trenette e trofie al pesto, allo “stocche” e al Sanstè, il tipico formaggio di S. Stefano d’Aveto. Il Golfo del Tigullio Rosso è invece perfetto con primi piatti al ragù di carne, pollame in umido e fritto misto all’italiana. Il Rosato si abbina al minestrone alla geno-vese e alle cozze spezzine.
cArAtteristiche
gli AbbinAmenti
156 157
,
luogo d’origine Italiaregione LiguriazonA di Produzione Provincia di Imperia e alcuni comuni delle Province di Savona e Genovariconoscimento DOC
VINI DOC
RIVIERA LIGUREDI PONENTE
La zona di produzione comprende l’intero territorio provin-ciale di Imperia e parte del territorio dei comuni di Cosio d’Arroscia, Mendatica, Pornassio e Triora (delimitato a nord dal crinale alpino); l’intero territorio dei comuni di Alassio, Albenga, Albissola Superiore, Albissola Marina, Andora, Ar-nasco, Balestrino, Bergeggi, Boissano, Borghetto Santo Spi-rito, Borgio Verezzi, Casanova Lerrone, Castelbianco, Celle Ligure, Ceriale, Cisano sul Neva, Erli, Finale Ligure, Garlen-da, Giustenice, Laigueglia, Loano, Magliolo, Nasino, Noli, Onzo, Orco Feglino, Ortovero, Pietra Ligure, Quiliano, Ri-alto, Savona, Spotorno, Stella, Stellanello, Testico, Toirano, Tovo San Giacomo, Vado Ligure, Varazze, Vendone, Vezzi Portio, Villanova d’Albenga, Zuccarello, Calice Ligure e Ca-stelvecchio di Rocca Barbena, Arenzano e Cogoleto. Le tipo-logie di questa Doc sono Pigato, Vermentino e Rossese. I vini Pigato, Vermentino, Rossese della Doc possono essere desi-gnati con una delle seguenti sottodenominazioni goegrafiche: “Riviera dei Fiori”, “Albenga” o “Albenganese”, “Finale” o “Finalese”, se esclusivamente ottenuti da uve prodotte nelle rispettive zone delimitate.
Il Riviera ligure di Ponente Pigato si abbina a minestre, cre-me e vellutate, triglie alla genovese, stoccafisso al verde. Il Vermentino si sposa con piatti di pesce e pansoti al sugo di noci. Il Riviera ligure di ponente Doc Rossese si abbina a coniglio, agnello e carciofi e verdure ripiene.
cArAtteristiche
le ricette
157
,
luogo d’origine Italiaregione LiguriazonA di Produzione Camporosso, Dolceacqua, Perinaldo, San Biagio della Cima, Soldano, Vallecrosia, Ven-timiglia.riconoscimento DOC
VINI DOC
ROSSESE DI DOLCEACQUA
Il Rossese di Dolceacqua è un vino di colore rosso rubino, dal sapore sapido, morbido, fragrante e corposo e profumo intenso.Il profumo è lieve, fragrante, fruttato e floreale; l’aroma ha inoltre forti richiami mediterranei, di macchia (timo, rosma-rino, pino, elicriso...), di terra e di mare; se giustamente af-finato si fa intenso e persistente, con sentori più complessi e articolati di rosa leggermente appassita, di frutti rossi, di spe-zie e altri profumi mediterranei che confermano lo strettissi-mo legame tra il mare e la terra, a specchio del territorio d’o-rigine. La gamma aromatica è molto complessa e stratificata.In bocca è poco tannico, di notevole ed elegante sapidità, con caratteristico fondo amarognolo. Nelle realizzazioni più semplici può avere struttura molto leggera, mentre le migliori selezioni esprimono medio volume e morbidezza in bocca unite a buona acidità e ad un tenore alcolico di livel-lo. Particolarissima caratteristica è la sapidità estremamente accentuata che, unita alla buona acidità percepita, ne fanno un vino molto piacevole da bere.
Il Rossese si abbina con l’antico e tradizionale stufato di capra con i fagioli, capretto o agnello al forno, coniglio alla ligure, vitella all’uccelletto, terrina di fagiano, faraona alla crema con funghi, tordi in casseruola e formaggette dell’alta val Nervia.
cArAtteristiche
gli AbbinAmenti
158 159
,
luogo d’origine Italiaregione LiguriazonA di Produzione Val PolceveracAtegoriA Vinoriconoscimento DOC
VINI DOC
VAL POLCEVERA
La denominazione d’origine controllata “Val Polcèvera” è riservata ai seguenti vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione:“Val Polcèvera” bianco, anche nelle tipologie spumante di qualità, frizzante e passito;“Val Polcèvera” rosso, anche nelle tipologie novello e frizzante; “Val Polcèvera” rosato, anche nella tipologia frizzante, “Val Polcèvera” Bianchetta Geno-vese anche nella tipologia frizzante; “Val Polcèvera” Vermen-tino anche nella tipologia frizzante.All’esame visivo il Val Polcèvera Doc Bianco si presenta di colore paglierino più o meno carico. Il profumo è caratteri-stico, delicato e persistente, il sapore secco e sapido. La gra-dazione minima è di dieci gradi. Il Val Polcèvera Doc Rosso ha colore rosso rubino più o meno intenso, profumo gra-devole con tenue vinosità, sapore asciutto, secco, di medio corpo. La gradazione è di 10,5 gradi. Il Val Polcèvera Doc Vermentino ha colore paglierino, anche con riflessi verdo-lini. Il profumo è caratteristico, delicato e fruttato, il sapore secco, sapido e armonico. La gradazione di questa tipologia è di 10,5 gradi.
Il bianco Val Polcevera Doc si abbina al Sanstè, alle cozze spezzine, a trenette e trofie al pesto e allo stoccafisso. Il Val Polcèvera Doc Rosso va degustato con salame genovese, co-niglio e verdure ripiene. Il rosato si abbina con frittata al for-maggio, fusilli basilico e ricotta, piccatine di vitello.
cArAtteristiche
gli AbbinAmenti
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. TereSa di GeSù BamBino
SS. anGeli CuSTodi
S. Gerardo aBaTe, S. alfonSo3
2
1
NOTE
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica 6S. Bruno di CalaBria aBaTe
5S. PlaCido marTire
4S. franCeSCo d’aSSiSi
OT
TO
BR
E
Venerdì
NOTE
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì S. daniele veSCovo
S. dioniGi
S. PelaGia, S. reParaTa
BeaTa verGine maria del roSario
10
9
8
7
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
maTerniTà di maria, S. firmino 11
S. Serafino 12
S. edoardo re 13
OT
TO
BR
E
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. CalliSTo i PaPa
S. TereSa d’avila
S. edviGe
S. iGnazio d’anTioChia17
16
15
14
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
OT
TO
BR
E
20S. irene
19S. iSaCCo marTire
18S. luCa evanGeliSTa
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. orSola e ComPaGne
S. donaTo, S. maria Salomè
S. Giovanni da CaPeSTrano
S. anTonio maria ClareT veSCovo24
23
22
21
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica 27n.S. GeSù re dell’univerSo
26S. evariSTo PaPa
25SS. CriSanTe e darla marTiri, S. CriSPino
OT
TO
BR
E
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì S. QuinTino di vermand
S. luCilla
S. Germano veSCovo
SS. Simone e Giuda
31
30
29
28
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NOTE
Sabato
Domenica
Venerdì
3S. Silvia
2Commemorazione dei defunTi
TuTTi i SanTi 1
NO
VE
MB
RE
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì S. erneSTo
S. leonardo
S. zaCCaria ProfeTa
S. Carlo Borromeo
7
6
5
4
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
8S. Goffredo veSCovo
S. oreSTe 9
S. leone maGno 10
NO
VE
MB
RE
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. marTino
S. renaTo
S. dieGo ConfeSSore
S. GioCondo veSCovo14
13
12
11
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
NO
VE
MB
RE
17S. eliSaBeTTa di unGheria
16S. marGheriTa di SCozia
15S. alBerTo maGno
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. fauSTo
S. feliCe di valoiS, S. oTTavio
PreSenTazione di maria verGine21
20
19
18 S. oddone
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
NO
VE
MB
RE
24S. Giovanni della CroCe
23S. ClemenTe i PaPa
22S. CeCilia
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. CaTerina di aleSSandria
S. Corrado veSCovo, S. delfina
S. virGilio
S. livia, S. demeTrio28
27
26
25
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Venerdì
Sabato
NO
VE
MB
RE
29
S. andrea aPoSTolo 30
S. GiaComo, S. SaTurnino
NOTE
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. BiBiana
S. franCeSCo Saverio
S. BarBara
S. dalmazio5
4
3
2
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica 8ii domeniCa di avvenTo
7S. amBroGio veSCovo
6S. niCola di Bari veSCovo
DIC
EM
BR
E
Effemeridi2013 16,5 x 22,5.indd 121 16/11/12 10.04
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì S. Giovanna
S. damaSo i PaPa
noSTra SiGnora di loreTo
S. Siro
12
11
10
9
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NOTE
Venerdì
Sabato
Domenica
S. luCia
S. Giovanni della CroCe
iii domeniCa di avvenTo
DIC
EM
BR
E
15
14
13
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
S. adelaide
S. lazzaro
S. Graziano veSCovo
S. dario, S. fauSTa19
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S. irma
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S. TommaSo BeCKeT
S. Giovanni evanGeliSTa
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Lunedì
Martedì S. SilveSTro PaPa
S. euGenio veSCovo
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♥ ♥BENESSERE
I BENEFICI DELLA
CROMOTERAPIA
BENESSERE
I BENEFICI DELLA
AROMATERAPIA
tiPologiA luminosaorigine Antico Egittobenefici benessere e relax, cura per mal di testa e disordini emotividurAtA mediA variabile
tiPologiA vari trattamentiorigine Francia, XX secolobenefici contro le infezioni, gonfiori dell’addo-me, disturbi dell’umoredurAtA mediA variabile
Le pratiche cromoterapiche erano note fin dall’Antico Egit-to: la mitologia egiziana assegna al dio Thot la scoperta della cromoterapia. Secondo la tradizione ermetica, sia gli Egizi che i Greci facevano utilizzo di minerali, pietre, cristalli e unguenti colorati, oltre a dipingere le pareti stesse dei luoghi di cura.In cromoterapia, ogni colore viene associato a particolari caratteristiche psichiche e spirituali degli individui, e i so-stenitori della stessa credono che avrebbe particolari effetti sul funzionamento dell’organismo. A ciascun colore ven-gono poi associate proprietà specifiche, spesso basate su semplici analogie psicologiche. Ad esempio il rosso ha va-lenze sia positive che negative. Da un lato il rosso è il colo-re dell’amore,dall’altro è il colore del fuoco, e quindi può rappresentare il fuoco, il calore, l’energia e la luce. Questo colore viene associato alla forza, alla salute e alla vitalità e rappresenta il fuoco, la gioia, la festa, l’eccitazione sessuale, il sangue e le passioni violente. L’arancione avrebbe secondo la cromoterapia un’azione liberatoria sulle funzioni fisiche e mentali e un grosso effetto di integrazione e di distribuzione dell’energia, inducendo serenità, entusiasmo, allegria, voglia di vivere, ottimismo, positività dei sentimenti, e così via.
L’aromaterapia può essere considerata un ramo della fito-terapia che usa gli olii essenziali, ossia le sostanze volatili e fortemente odoranti delle piante. Gli olii vengono estratti di solito tramite distillazione in corrente di vapore, che una volta raffreddato consente la separazione dell’olio essenziale dall’acqua. Sostanze aromatiche estratte con altre metodo-logie (estrazione con solventi organici, estrazione con fluidi supercritici) non sono considerate da tutti gli autori come olii essenziali. I cosiddetti olii essenziali ottenuti dissolven-do resine e oleoresine in alcoli sono in realtà definiti come resinoidi. Gli oli essenziali sono contenuti in strutture spe-cifiche all’interno di vari organi della pianta. In alcuni casi solo alcuni organi ne sono ricchi, in altri tutti gli organi han-no percentuali significative di olio essenziale, in molti casi la composizione degli oli essenziali in diversi organi della stessa pianta hanno composizione differente. Tra gli organi dai quali si possono ottenere oli essenziali tro-viamo foglie, fiori, petali, corteccia, legno, semi, pericarpi, radici. Il termine aromaterapia non identifica esclusivamente l’utilizzo olfattivo degli olii essenziali, bensì comprende tut-te le applicazioni: topica (massaggi, impacchi, applicazioni pure), inalatoria e orale.
Le controindicazioni cambiano a seconda del colore; in ge-nere, la cromoterapia non è indicata in casi di nervosismo patologico e iperattività.
Le controindicazioni dell’aromaterapia sono soprattutto la tossicità di certe sostanze e la possibilità di assuefazione alle stesse.
come funzionA come funzionA
controindicAzioni controindicAzioni
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♥BENESSERE
IL MASSAGGIO
AYURVEDICO
tiPologiA massaggioorigine India, II millennio a.C.benefici muscoli, tensioni nervose, equilibrio psicofisicodurAtA mediA Dai 60 agli 80 minuti
Antico e complesso sistema, si è sviluppato nella sua forma attuale attraverso millenni di ricerche e sforzi innovativi. L’ayurveda si occupa da tutti i punti di vista del benessere dell’uomo, nel suo aspetto fisico, psichico e spirituale e si occupa delle patologie tanto quanto dello stato di salute normale. Lo scopo è quello di aiutare i malati a curarsi, e le persone sane a mantenere il proprio benessere e prevenire le malattie.I principi medicinali utilizzati sono, in genere, minerali, me-talli purificati e combinati con acidi fulvici ed erbe, in forma di polveri, pastiglie, infusi ecc. La maggior parte è di natura fitoterapica, come l’Amalaki (emblica officinalis), il Trikatu, un composto di tre erbe, zenzero, pepe e pippali (piper lon-gum), Haridra (curcuma), Brahmi (Bacopa Monnieri), Tulasi (Ocimum sanctum), Erand (Ricinus communis), Guduchi (Tinospora cordifolia), Kumari (aloe), Gokshur (tribulus terrestris). Ogni medicinale ha una specifica modalità di uti-lizzo, perché agisca alla sua massima efficacia.
Il massaggio ayurvedico è controindicato quando un dolore o un’infiammazione è in fase acuta.Se si soffre di ipertensione o problemi di cuore il massaggio potrebbe essere indicato, ma è meglio prima consultare il medico; lo stesso vale in caso di flebiti o problemi circolatori particolarmente seri.
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♥BENESSERE
IL PERCORSO
KNEIPP
tiPologiA percorso idroterapicoorigine Germania, XIX secolobenefici riattivazione della circolazione, dre-naggio, ossigenazione degli arti inferioridurAtA mediA variabile
Il “percorso Kneipp” prende il nome dal suo ideatore, Seba-stian Kneipp, abate e presbitero tedesco, cui si deve la risco-perta dell’idroterapia. L’idroterapia è un termine che indica sistemi di cura basati sull’acqua mediante l’applicazione sul corpo umano di stimoli termici (caldo-freddo che si possono quindi ottenere anche con fieno, argilla o altro), meccanici (grazie a maggiore o minore pressione e/o attrito generato sulla pelle) e chimici (grazie ai preparati che possono essere aggiunti all’acqua). Il “percorso Kneipp” è oggi pressoché onnipresente nei centri benessere in Italia. Il più comune consiste in un camminamento su sassi di fiume (attivazione della pompa ematica nel piede) con getti alternati di acqua calda e fredda fino all’altezza del ginocchio (riattivazione del-la circolazione degli arti inferiori, accelerazione del drenag-gio, migliore ossigenazione tissutale), sauna, doccia scozzese, bagno turco. È importante che il percorso inizi con il corpo caldo e che finisca con un ocaldo. Un trattamento freddo deve essere sempre di durata inferiore a uno caldo.Le tecniche variano molto e includono docce e bagni caldi e freddi sia con immersioni parziali che totali. Spesso, come nella terapia originale, vengono utilizzate erbe (come euca-lipto, lavanda, rosmarino e camomilla) e minerali.
Il percorso Kneipp deve essere effettuato con attenzione e sotto controllo medico specialmente da diabetici, persone anziane e donne in gravidanza.
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PORTI
PORTO DI
GENOVA
orArio di Accesso continuofondo mArino sabbiosofondAli in banchina da 4,5 a 4 mPosti bArcA 280lunghezzA mAssimA 60 m.
È il sesto comune italiano per popolazione e terzo del Nord Italia. La città genovese è una delle 15 città metropolitane italiane, il cui agglomerato urbano conta più 800.000 abitanti ed è inoltre cuore dell’area metropolitana della Liguria cen-trale che ingloba un retroterra naturale nell’Oltregiogo ligu-re, per un totale di oltre 1.510.000 abitanti.Il suo porto è il più importante d’Italia. Simbolo della cit-tà è proprio il suo faro, situato a fianco del porto antico e conosciuto come la Lanterna. Nel suo centro storico, nu-merosi palazzi, nel loro complesso denominati Palazzi dei Rolli, sono stati dichiarati Patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO. A Genova si trovano alcuni tra i più bei Pa-lazzi d’Europa, autentici tesori, spesso ancora dimore priva-te, da cercare e scoprire sia nel centro storico di Genova che lungo la Riviera. Nel Palazzo San Giorgio risiedeva il Banco di San Giorgio, la più antica banca al mondo. Oggi, pur mantenendo viva la sua tradizione industriale, è un affermato centro turistico, culturale, scientifico, musicale e universitario. Il capoluogo ligure è inoltre conosciuto anche nei campi della ricerca scientifica e della tecnologia con noti poli di eccellenza, in quelli dell’editoria, delle telecomunica-zioni, dello sport.
L’intenso traffico commerciale all’interno del porto vecchio di Genova; è inoltre vietata la navigazione da diporto fuori dal canale di accesso.
lA città
Attenzione A:
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PORTI
PORTO DI
RAPALLO
orArio di Accesso continuofondo mArino fangosofondAli da 1 a 2,5 m, in banchina da 0,8 a 2 mPosti bArcA circa 500lunghezzA mAssimA 12 m.
Situata al centro del Golfo del Tigullio, Rapallo deve alla sua posizione invidiabile la nascita di un turismo iniziato nella seconda metà dell’Ottocento e proseguito fino ad oggi grazie alla fama di cittadina turistica completa ed accogliente.Incastonata tra le verdi coste del Promontorio di Portofino e le scogliere rocciose che la dividono da Zoagli, regala scor-ci di grande bellezza dalle sue rive e dalle graziose frazioni collinari che la circondano ed offre piacevoli passeggiate ed una ricca rete di sentieri escursionistici. È il sesto comune della Liguria per numero di abitanti preceduto da Genova, La Spezia, Savona, Sanremo e Imperia.La città è famosa per la presenza massiccia di “seconde case” (dovute principalmente alla “rapallizzazione” degli anni set-tanta del XX secolo), per la maggior parte di proprietà di cittadini lombardi, piemontesi ed emiliani.Un prestigioso porto turistico, strutture ricettive tra cui 40 alberghi, 2 campeggi, 4 agriturismi, più di 60 ristoranti, una dozzina di stabilimenti balneari, oltre a numerosi bar e locali, sono i numeri di un’accoglienza attiva tutto l’anno, grazie al clima mite che rende piacevole il soggiorno anche nei mesi invernali.
I venti sono in genere molto forti, violento soprattutto lo scirocco invernale. Il porto è accessibile solo a piccole im-barcazioni.
lA città
Attenzione A:
205
PORTI
PORTO DI S. MARGHERITA LIGURE
orArio di Accesso continuofondo mArino fangosofondAli in banchina da 2 a 11 m.Posti bArcA circa 350lunghezzA mAssimA 60 m.
Santa Margherita Ligure è situata sulla Riviera ligure di le-vante, in una conca chiusa nella parte nord-occidentale del promontorio di Portofino, e nella parte più interna del Golfo del Tigullio, con lo sviluppo dell’abitato “a nastro” lungo due principali insenature. L’abitato - che dista circa 31 chilo-metri ad est di Genova - è circondato da colline ricoperte di vegetazione mediterranea (boschi di pini marittimi, castagni e, nella parte bassa, da uliveti) sulle quali si trovano ville e giardini con vista sulla cosiddetta “Costa dei Delfini”, che unisce la città a Portofino. La località è un apprezzato centro turistico e balneare della Riviera di Levante.Parte del territorio comunale di Santa Margherita Ligure è compresa nel Parco naturale regionale di Portofino, mentre lo specchio acqueo antistante il promontorio di Portofino fa parte altre sì dell’Area naturale marina protetta Portofino; entrambi gli enti hanno sede proprio nella cittadina costiera. Il porto è utilizzato per l’ormeggio, accanto ai tradizionali pescherecci, di lussuose imbarcazioni; esso è anche sede di importanti attività legate agli sport del mare (vela, canottag-gio e subacquea) e di eventi mondani legati alle grandi regate internazionali ospitate.
Una fastidiosa risacca con venti da S-SW. La rada sicura più vicina è la rada di Paraggi, con ancoraggio consentito limi-tatamente al periodo compreso tra il 1 ottobre e il 30 aprile.
lA città
Attenzione A:
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PORTI
PORTO DI
CHIAVARI
orArio di Accesso continuofondo mArino sabbiosofondAli in banchina da 3,20 a 4,5 m Posti bArcA 469 di cui 40 per il transito.lunghezzA mAssimA 25 m.
Centro commerciale del Tigullio, è il secondo comune più popoloso del comprensorio e la terza città per numero di abitanti della provincia dopo Genova e Rapallo. La città si affaccia sul Mar Ligure della Riviera di Levante, posizionan-dosi geograficamente al centro del Golfo del Tigullio, a circa 43 chilometri ad est di Genova.Viene solitamente definito “entroterra chiavarese” quella parte geografica retrostante la costa della cittadina ligure. Tale area è compresa tra la media e bassa val Fontanabuona, la valle Sturla e la val Graveglia e fu storicamente legata al Capitaneato di Chiavari, istituito nel XIII secolo dalla Re-pubblica di Genova nel levante ligure. Le valli, infatti, furono comprese nei territori geografici del capitaneato chiavarese fino al XVIII secolo e costituirono un’importante risorsa economica per Chiavari che divenne uno dei maggiori centri del Tigullio dell’epoca. La città è un’importante centro com-merciale del comprensorio tigullino con la presenza di picco-le e medie imprese legate all’attività cantieristica-navale, me-talmeccanica, della gomma e della lavorazione dell’ardesia. Tra le realtà artigianali si conservano antichi mestieri come la fabbricazione della famosa “sedia di Chiavari”.
L’ancoraggio davanti a Chiavari è pericoloso con vento forte e mare da libeccio. L’ingresso in porto con mare e vento da SW e SE risulta pericoloso.
lA città
Attenzione A:
207
PORTI
PORTO DI
LAVAGNA
orArio di Accesso continuofondo mArino sabbia, buon tenitorefondAli in banchina da 2,30 a 5,90 m.Posti bArcA 1400 di cui 140 per il transito.lunghezzA mAssimA 25 m.
Sede di uno tra i più importanti Porti Turistici Internazionali del Mediterraneo, considerata il centro nevralgico del Di-stretto Industriale della Nautica da Diporto, Lavagna ha un ruolo da protagonista nell’economia territoriale del Tigullio.Il Porto è protetto da un molo parallelo alla riva che si esten-de per oltre un chilometro, comprende uno specchio acqueo di 290 000 mq, è dotato di ventitré pontili con oltre millesei-cento posti barca, ed inoltre fornisce tutti i moderni servizi a terra con possibilità di assistenza e di riparazioni di ogni tipo.Le strutture ricettive soddisfano una vasta gamma di richie-ste, e l’attività turistica che ruota attorno ai numerosi alber-ghi, residence, negozi, bar, locali e ristoranti per ogni genere e gusto, rimane la principale risorsa economica di Lavagna.Il binomio costa-entroterra, con i suggestivi itinerari che si spingono dal mare alle verdi colline, è un’importante prero-gativa dell’offerta turistica complessiva di Lavagna. I percor-si volti alla scoperta della Val di Fontanabuona assicurano con le loro bellezze naturali e ambientali la possibilità di go-dere di uno dei più interessanti tratti dell’Appennino ligure: bastano pochi minuti per uscire dalla città e trovare luoghi ancora immacolati e panorami inaspettati.
Ingresso in porto difficoltoso con vento di libeccio oltre forza 5; scogliera sommersa nei pressi della testata del molo fora-neo.
lA città
Attenzione A: