agenda di famiglia n. 211

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Anno XVII - N. 211 1 Gennaio 2013 Pubblicazione riservata ai Servi della Carità 211 Provincia S. Cuore - Opera don Guanella - Via T. Grossi, 18 - 22100 COMO (Italy) tel. (+39) 031.296.711 - fax (+39) 031.302.995 Internet: http://www.provinciasacrocuore.it - Email: [email protected] AUGURI A genda di f amiglia San Luigi Guanella 23 ottobre 2011 CARI CONFRATELLI questa lettera è l’occasione per porgere ad ognuno un fraterno augurio all’inizio del nuovo anno, un augurio affinché la sete di bene, di pienezza e di pace che abita il cuore di ciascuno, possa appagarsi nel nuovo anno, in tante occasioni belle e pre- ziose. L’inizio di un nuovo anno ci richia- ma fortemente la legge del tempo che scorre, che ci segna con le vicende, gli in- contri, gli avvenimenti che costituiscono la nostra vita: è l’esperienza di tutti, al di là che sia credente o meno. Ma, certo, nel tempo possiamo starci in modi diversi, im- mobili e inattivi, subendone i contraccolpi, o capaci di viverlo costruendo comunque il futuro. Hermann Hesse, con sagacia, rappresenta bene il modo passivo di stare nel tempo quando dice: “Anche un orolo- gio fermo segna l’ora giusta due volte al giorno”. Vorrei augurare ad ognuno di es- sere libero da questa passività. Per chi ha fede, però, il tempo non costituisce solo questo scorrere inesora- bile di fatti, incontri e vicende verso una fine, per chi crede esso costituisce il tempo della salvezza, e gli incontri, le vicende, gli avvenimenti della propria vita segnano la personale storia della salvezza, che Dio sta costruendo e con la quale conduce sa- pientemente la propria esistenza. Iniziare un nuovo anno è, per chi crede, un porsi di fronte al dono del tempo, dono di Dio, non con la passiva rassegnazione di chi «La “fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5,6) diventa un nuovo criterio di intelligenza e di azione che cambia tutta la vita dell’uomo» Benedetto XVI, da Porta Fidei per vivere in pienezza i doni di Dio

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Pubblicazione riservata ai Servi della Carità

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Page 1: Agenda di Famiglia n. 211

Anno XVII - N. 2111 Gennaio 2013Pubblicazione riservata ai Servi della Carità

211Provincia S. Cuore - Opera don Guanella - Via T. Grossi, 18 - 22100 COMO (Italy)tel. (+39) 031.296.711 - fax (+39) 031.302.995Internet: http://www.provinciasacrocuore.it - Email: [email protected]

AUGURI

Agenda di famiglia

San Luigi Guanella23 ottobre 2011

Cari Confratelli

questa lettera è l’occasione per porgere ad ognuno un fraterno augurio all’inizio del nuovo anno, un augurio affinché la sete di bene, di pienezza e di pace che abita il cuore di ciascuno, possa appagarsi nel nuovo anno, in tante occasioni belle e pre-ziose. L’inizio di un nuovo anno ci richia-ma fortemente la legge del tempo che scorre, che ci segna con le vicende, gli in-contri, gli avvenimenti che costituiscono la nostra vita: è l’esperienza di tutti, al di là che sia credente o meno. Ma, certo, nel tempo possiamo starci in modi diversi, im-mobili e inattivi, subendone i contraccolpi, o capaci di viverlo costruendo comunque

il futuro. Hermann Hesse, con sagacia, rappresenta bene il modo passivo di stare nel tempo quando dice: “Anche un orolo-gio fermo segna l’ora giusta due volte al giorno”. Vorrei augurare ad ognuno di es-sere libero da questa passività. Per chi ha fede, però, il tempo non costituisce solo questo scorrere inesora-bile di fatti, incontri e vicende verso una fine, per chi crede esso costituisce il tempo della salvezza, e gli incontri, le vicende, gli avvenimenti della propria vita segnano la personale storia della salvezza, che Dio sta costruendo e con la quale conduce sa-pientemente la propria esistenza. Iniziare un nuovo anno è, per chi crede, un porsi di fronte al dono del tempo, dono di Dio, non con la passiva rassegnazione di chi

«La “fede che si rende operosa per mezzo

della carità” (Gal 5,6) diventa un nuovo

criterio di intelligenza e di azione che

cambia tutta la vita dell’uomo»

Benedetto XVI, da Porta Fidei

per vivere in pienezza i doni di Dio

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ne subisce la legge, ma con la coscienza e la responsabilità di chi sa di vivere una storia di salvezza che costruisce futuro del Regno, già qui in questa terra. È il vivere nella speranza. Credo che questa consa-pevolezza, al di là delle personali fasi di vita che ci troviamo a vivere, ci possa por-re dentro la nostra storia con un’apertura d’animo, una tensione, un desiderio di vita autentica. È il secondo e più pieno augurio che vorrei ci rivolgessimo reciprocamente: essere persone che vivono nella pienezza e nella speranza, una pienezza e una spe-ranza che possono fiorire in noi quando i doni che Dio ci ha messo nelle mani sono veramente la pietra preziosa che abbiamo trovato, il tesoro nascosto nel campo e per avere il quale tutto abbiamo lasciato, e con gioia. Si tratta, certo, di ri-evangelizzare la nostra vita, di farvi di nuovo risuonare la buona notizia del Vangelo, anzitutto per noi, non dando per scontato il dono di Dio, le perle preziose poste nelle nostre mani e che possono rigenerare pienezza di vita e speranza: la nostra consacrazione, la vita comunitaria, i nostri poveri. La nostra consacrazione, cioè la gio-ia di vivere seguendo Gesù e progressi-vamente raggiungere la statura della sua umanità, in una esperienza dove non c’è il rimpianto per ciò che abbiamo lasciato ma la gioia per ciò che abbiamo trovato e che ha dato pienezza alla nostra umanità. La vita comunitaria, non come un limite alla nostra indipendenza o libertà, o, peggio, una condanna, ma come un’e-sperienza che risponde, in radice, al desi-derio di Dio che non vuole che “l’uomo sia solo”, un luogo dove i fratelli vivono insie-me, dove insieme si è discepoli dell’unico Maestro, dove ciascuno per l’altro è bene-dizione di Dio. I poveri, nostri padroni e maestri, capaci di educarci all’essenzialità e alla sobrietà, capaci di dare compimento a quella dedizione che sola ci rende veri di-scepoli di Colui che ha dato la vita. È un sogno pensare alle nostre Co-munità come a luoghi abitati da persone che fanno queste esperienze e ne sono

contente? È troppo pensarlo? Oppure è inutile? O, forse, è poco concreto? O, an-cora, non tiene conto dei nostri limiti? Ri-sposte affermative a queste domande mi sembrano modi diversi pur non avere spe-ranza, e personalmente vorrei averne e condividerne tanta, anche nel servizio che sono stato chiamato a svolgere. Cari Confratelli anche il discerni-mento che saremo chiamati a operare, nel prossimo futuro, rispetto a temi concreti che riguardano il futuro della nostra Pro-vincia, quali la composizione delle nostre Comunità così segnate dal dato anagrafi-co, la mancanza di vocazioni, la comples-sità gestionale delle nostre opere a fronte della presenza ridotta di religiosi, il signi-ficato della nostra presenza nella chiesa locale e nel territorio, credo siano temi su cui confrontarci, problemi da sentire in-sieme, da affrontare non con il principio della delega o dell’inutile critica, ma da discernere comunitariamente e partire da ciò che noi siamo chiamati ad essere, da quel dono che Dio ci ha posto fra le mani, chiedendoci che siano operose. Desidero, infine, rivolgere un augu-rio particolare e affettuoso ai nostri Con-fratelli ammalati o che, a causa dell’età, sono costretti all’inattività, vorrei che sen-tissero la stima e la riconoscenza di noi tutti per il bene che hanno fatto nella loro vita e con il loro servizio, e che sentissero prezioso per noi il loro ministero di inter-cessione vissuto con la sofferenza a la pre-ghiera.

Con queste riflessioni e questi sentimenti auguro ad ognuno un buon nuovo anno.

don Marco GregaSuperiore Provinciale

Como, 1 gennaio 2013Solennità della Madre di Dio

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Agenda di famiglia

ATTIVITà DEL ConsIgLIo ProVInCIALEResoconto della seduta di Consiglio

11 dicembre 2012

Alla riunione del Consiglio hanno preso parte an-che il Superiore Generale, don Alfonso Crippa e il Delegato don Giancarlo Frigerio. La mattinata è stata dedicata, in larga misura, al tema della Delegazione Nostra Signora della Speranza, per la quale è stata decisa l’indizione della Consul-tazione per la nomina del Delegato e del Nuovo Consiglio. L’ indizione è stata programmata per il 19.12.2012, in corrispondenza alla conclusione ufficiale del mandato del Delegato e del Consi-glio. Si è colta l’occasione di questa scadenza per una riflessione sullo stato della Delegazione e, in tal senso, don Giancarlo ha presentato una re-lazione che ha messo in evidenza luci e ombre della situazione attuale, evidenziando anche delle prospettive e dei problemi aperti per il futuro. Fra le luci messe in evidenza le più emergenti sono: la significatività delle nostre opere nelle tre nazio-ni della Delegazione, espressioni autentiche del carisma guanelliano; in genere il buon Spirito dei confratelli; il crescere del numero di confratelli su cui si può e si potrà contare; l’ampio campo di lavoro e di apostolato; l’ambiente aperto alla fede.Per quanto riguarda le “ombre”, alcune fanno rife-rimento a fattori sociali, quale la difficile situazione economica generale sopratutto in Nigeria e Con-go, altre a fattori ambientali negativi anche in am-bito ecclesiale, quali la scarsa identità della vita consacrata e i legami di sostegno alla famiglia/gruppo di origine, che permangono anche dopo le scelte di vita definitive. Altre ombre afferisco-no invece a fattori più interni alle nostre comunità come ad esempio la presenza di spinte e interessi personali dei singoli, la scarsità di “leader” esperti nella guida delle comunità, la concezione vertica-lista dell’autorità, il rapporto con i laici dipendenti sia per quanto riguarda la qualità della relazione che per ciò che concerne la crescente, benché ancora iniziale, complessità della gestione, so-prattutto in rapporto a tematiche lavorative.Una grande attenzione e preoccupazione è sta-ta condivisa per il tema della formazione ritenuta centrale per il futuro e la crescita qualitativa della Delegazione e per un effettivo « radicamento » nella vocazione alla vita religiosa e guanelliana. Relativamente al tema formativo sarà, probabil-

mente, opportuno in futuro considerare anche l’eventualità di ripensare le sedi di alcune tappe formative per i confratelli dei due blocchi linguisti-ci (Ghana-Nigeria e Congo). La discussione si è soffermata anche sul futuro della Delegazione dal punto di vista giuridico. Mentre è evidente come la Delegazione stia crescendo e come debba pre-pararsi gradualmente all’autonomia, è stata riba-dita la positività della relazione con la Provincia Sacro Cuore, sottolineandone i radicati e fruttuosi rapporti affettivi e concreti. Dentro un rapporto di comunione e interscambio di risorse economiche ed umane, particolare attenzione è stata data alla possibilità di inserire giovani confratelli nelle nostre comunità di Provincia, attraverso una pro-grammazione attenta e mirata in comunità locali ove giovani confratelli possano inserirsi positiva-mente.Il Consiglio ha poi approvato le Commissioni Pro-vinciali ribadendone la funzione di strumento ope-rativo del Consiglio provinciale in ordine al coordi-namento e all’animazione dei singoli settori. Si è ritenuto opportuno ridefinire il compito animativo delle commissioni sottolineando la loro funzione di aiuto alle singole case per quanto riguarda la formazione ad aspetti educativi e carismatici. In questo senso si è deciso di demandare all’ufficio dell’Economato Provinciale la costituzione di un gruppo di lavoro che, in sinergia con le Commis-sioni, promuova iniziative di aggiornamento tec-nico richiesto da leggi o regolamenti. Considera-ta la trasversalità di tematiche e di interessi si è anche deciso di istituire un’unica Commissione socio-sanitaria per i settori anziani e disabili.

Sono state poi prese in esame e approvate le Do-mande di ammissione al ministero dell’accolitato per i confratelli studenti del Seminario Teologico di Roma.

Infine, fra le questioni economiche e gestionali all’ordine del giorno, di particolare rilievo è stata quella relativa alla casa di Cassago, con l’appro-vazione del progetto di adeguamento agli stan-dard strutturali richiesti e in ordine al consegui-mento del CPI. All’approvazione del progetto ha fatto seguito anche la risposta positiva alla richie-sta di finanziamento per i lavori richiesti.

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L’intero Consiglio Provinciale con l’economo provinciale e il delegato hanno vis-suto una giornata di fraternità e spiritualità a Capiago. È parso opportuno se-gnare l’inizio dell’attività del nuovo Consiglio con un momento di riflessione su due temi importanti che toccano direttamente il ruolo e la funzione del Superiore Provinciale e del Consiglio: il discernimento e il servizio dell’autorità. Ha guidato la riflessione P Guccini che ha saputo stimolare, con spunti di rifles-sione profondi e radicati nella Sacra Scrittura, non solo la riflessione personale ma anche la condivisione fraterna cha ha fato seguito ai due momenti di medi-tazione.

Il tema del discernimento è stato illustrato individuando come pericoloso l’approccio direttamente mirato al “cosa fare?”, cioè direttamente e solo mirato ai problemi da risolvere o alle decisioni da prendere. Siamo stati invece invitati ad entrare nel pensiero fortemente cristocentrico di San Paolo che indica il discernere (dokimazein) “la volontà di Dio ciò che a lui è gradito e perfetto” come il frutto maturo di una vita “nello Spirito” o “secondo lo Spirito”. È la cura e la crescita in questa vita che dispone il credente a “fare” e “scegliere” secondo i progetti di Dio. È ancora San Paolo ad indicare nel processo di con-formazione al pensare (phronein) di Cristo la strada dell’autentica vita spirituale. La vita di fede, non intesa solo come atteggiamento personale ma come espe-rienza comunitaria condivisa, diviene pertanto la condizione che rende possibile un autentico discernimento nei problemi e nelle decisioni.

Il secondo tema oggetto di riflessione e di condivisione è stato quello del servizio dell’autorità nella vita consacrata, un servizio non facile, ma da ri-valorizzare in un difficile equilibrio fra gli estremi dell’autoritarismo e del vuoto di autorità. Un servizio reso difficile in un contesto culturale segnato dall’indivi-dualismo e dall’esasperazione del concetto di libertà, e, nell’ambito della vita consacrata, da una frequente mancanza di appartenenza alla propria famiglia religiosa. La sottolineatura dell’origine carismatica e non gerarchica del servizio dell’autorità nella vita consacrata è servita a collegare strettamente il servizio dell’autorità alla missione specifica dell’istituto. In questo senso sono state date delle indicazioni importanti per l’esercizio del servizio di autorità: » Favorire quanto aiuta a far percepire la comune missione e valorizzare il

progetto comunitario come strumento per far crescere il comune sentire; » Equilibrio fra presenzialismo e latitanza nell’esercizio dell’autorità; » Attenzione alle persone prima che all’organizzazione e/o alle alle opere; » Relazioni improntate a molta schiettezza, secondo verità e fraternità; » Vicinanza e accompagnamento anche senza risolvere i problemi; » Cura della comunicazione, creando occasioni di dialogo personale e co-

munitario; » Rinuncia ai moralismi e alle raccomandazioni, negli scritti e negli interventi,

per promuovere e ribadire idee centrali e strategiche.

Capiago (Como) Casa Incontri Cristiani - mercoledì 12 dicembre 2012

Il dIscernImento e Il servIzIo dell'autorItà

spiritualità e FraternitàGIORNATA di

del CONSIGLIO PROVINCIALE

Capiago, Casa Incontri Cristiani: "Annun-ciazione", "Natività", "Cuore trafitto" par-ticolari del mosaico della Cappella, opera di M.I. Rupnik

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i nostri auguri a...AppuntAmenti

COMPLEANNI DI GENNAIO

MORELLI Don GIUSEPPE 1

CARSANA Don ENZO 5

BARLASCINI Don SANTO 6

SALA Don MARIO 8

CODEGA Don ANTONIO 13

ROSSI Don ROBERTO 14

MINUZZO Don GIUSEPPE 16

ROSSETTI Don ALFREDO 24

CALENDARIO DI PROVINCIA7- 14 gennaio - Roma Curia Generalizia: Incontro dei Superiori

Provinciali con il Consiglio Generale14 gennaio - Roma Curia Generalizia: incontro dei Consigli

Provinciali della Provincia Sacro Cuore e della Provincia S Giu-seppe con il Vicario Generale don Umberto Brugnoni e il Con-sigliere Generale Don Luigi De Giambattista

21 gennaio - Como: Riunione del Consiglio Provinciale28 gennaio - Como: Riunione della Commissione Minori

AGENDA DEL PROVINCIALE15 gennaio: visita alla Comunità di Gatteo23 gennaio: visita alla Comunità di Lora Casa di Gino29-30 gennaio: visita alla Comunità di Nuova Olonio

PAstORALE GIOVANILE3 Gennaio: Pellegrinaggio Vocazionale (Santuario Madonna del

Carmine, Bulciago)5 Gennaio: Discoteca del silenzio (Santuario Sacro cuore Como)6 Gennaio: Domenica della Carità (RSA, Como) 9-23-30 Gennaio: Mercoledì insieme e Incontro Spirituale Ado-

lescenti (CGPG, Como) 16 Gennaio: Preghiera Vocazionale (Santuario Sacro Cuore,

Como)20 Gennaio: Orientare per crescere: Giornata di ritiro spirituale

(Casa S.Agnese, Saronno)

Sono tornati alla Casa del Padre

◆ 01.12.2012: sig. Ambrose Agulan-na, papà del ch. Maximus Agulanna, a Ahiara Mbaise (Nigeria)

◆ 04.12.2012: sig. Giampiero Berna-sconi, fratello di don Franco Berlu-sconi, a Limido Comasco (Como).

◆ 06.12.2012: sig. Ivano Giannini, fratello di don Giuseppe Giannini, a Luino (Varese).

◆ 17.12.2012: sig.ra Carmela Rossi in Lain, mamma di fr. Franco Lain, a Paderno Dugnano (Milano).

nati al cieloMISSIONI AFRICA e ASCIrientri e partenze

03/01/2013 rientrano in Italia dopo un anno di Servizio Civile In-ternazionale in RD Congo, i signori Enrica Zanforlin, Gusmini Michela e Luca Giulio Campanati

05/01/2013 rientra in Italia da Cité Guanella in RD Congo la volon-taria Tania Matricardi operatrice c/o il centro diurno della Casa guanelliana di Gatteo

11/01/2013 il volontario Aldo Ceruti parte per la Comunità di Abor in Ghana per un periodo di volontariato

20/01/2013 parte per un periodo di volontariato c/o la Comunità di Lemba a Kinshasa in RD Congo, il sig. Mazzieri Giorgio Car-lo già volontario della Casa guanelliana di Lecco

21/01/2013 parte per due mesi di volontariato a Cité Guanella in RD Congo e c/o il seminario di Limete a Kinshasa, il sig. Quaini Gianni

« Vi ho promesso un augurio di bene. [...]

Eccovi l'augurio mio: amate il Signore;

se amate Dio, il cielo vi concederà quell'altre fortune di sapienza e di santità

che gli amici del mondo vengono ad augurarvi

con ampollosità di parole e con minor forza di affetti. »

san Luigi Guanella (Scritti, vol I, pp. 88-89)

Un AUGUrio feLice neLLA feStA deLL'epifAniA

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CENTRO ANZIANI - CASA DON GUANELLA - BARZA D'ISPRA ITALIA

rinnoVo deLLA cAppeLLinA deGLi "AnGeLi cUStodi" NORD ITALIA - SVIZZERA a cura di DON DOMENICO SCIBETTA e COMUNITA'

Notizie dalle Comunità & mondo guanelliano

In questo ‘Anno della Fede’, abbiamo voluto mettere mano all’ampliamento e

al rinnovo della Cappella del nostro Centro Anziani di Barza, mossi sia dal desiderio di dare un volto definitivo a questo luogo di preghiera che, pur decoroso, ancora si presentava in veste provvisoria ma anche perché sollecitati da una motivazione più profonda: l’amore verso la casa di Dio dove ancora si fa carne per noi il Suo amore.

Grazie al recupero degli arredi della dismessa Cappella di Alagna, l’opera di rin-novo si è concretizzata con soddisfacente esito, quale espressione di un amore per la cura e la bellezza di un luogo sempre

indicatoci dal Fondatore come “il nostro Paradiso in terra” e per una storia di fede di cui ciascuno di noi è depositario, ma anche chiamato ad incrementare e far crescere.

Siamo ben consapevoli di dover custodire e promuovere come comunità cristiana e guanelliana anche e soprattutto un’altra bellezza: quella della carità, ossia della cura per i fratelli più deboli, poveri, bisognosi. E tuttavia siamo convinti che la cura della carità non esima dalla cura della Casa del Signore. Tra la bellezza della carità e la bellezza del tempio del Signore non vi è affatto opposizione. Anzi, San Luigi Gua-nella proprio nel binomio “Pane e Paradiso”

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ci indicava la via sicura per un intervento educativo vincente ed un’efficace azione di rinnovata evangelizzazione. Era infatti sua profonda convinzione che c’è una carità che soccorre i bisogni del corpo, e una carità, non meno urgente, che raggiunge l’anima. E proprio in quella parola “paradiso” noi oggi, continuatori della sua opera, siamo invitati a intravedere tutta la ricchezza dei valori dello spirito e della fede, che i poveri hanno il diritto di ricevere da noi, chiamati ad essere ‘Servi della Carità’ che, insieme ai laici, stiamo in mezzo a loro per una mis-sione evangelizzatrice.

La Cappella, dunque, non deve essere uno

fra i tanti luoghi presenti nelle nostre case ma ‘il cuore della casa’ perché in essa risie-de ‘il Padrone di casa’. Ciò ci fa dire che l’opera da sola che pur con tanto impegno e qualità gestiamo, non significa nulla in ter-mini di evangelizzazione se non ha un’ani-ma, perché potrebbe indicare solo un pote-re, un possesso, una proprietà. Quanto è importante, allora, attribuirgli un ‘cuore’ che non deve esaurirsi certo in un luogo ma che a partire da esso, dimora della Presenza, possa irradiarsi in tutta la Casa l’entusia-smo evangelico e la capacità di condurre ad amare e di far incontrare l’amore.

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