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AFRICA BIG
CHAnge
CHAnce
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AFRICA BIG
CHAnge CHAnce
Benno Albrecht – curatore della mostra
Alberto Ferlenga – direttore Triennale Architettura
ottobre 2014 – dicembre 2014
IL PROGETTO
Il “contesto planetario” sta cambiando a causa della scarsità di risorse fossili, ormai in
accertato esaurimento, della pressione antropica, oggi dotata di una immensa potenzialità
tecnica, della situazione demografica, in impetuoso aumento, dell’incremento
dell’urbanizzazione, della globalizzazione dell’economia ed anche del pensiero.
Occuparsi dell’Africa dal punto di vista dell’architettura, intesa nel suo senso più ampio,
significa occuparsi di un luogo in cui stanno sviluppandosi alcuni dei fenomeni più
interessanti, complessi ed anche inquietanti di questi ultimi anni.
La mostra AFRICA BIG CHAnge CHAnce vuole rendere palesi le dinamiche delle grandi
trasformazioni in corso in Africa.
Il cambiamento – CHAnge – riguarda in particolare i fenomeni di concentrazione urbana. Nel
2030 anche le regioni che oggi hanno il minor tasso di urbanizzazione saranno a maggioranza
con una popolazione residente nella città. Nel 2030 la popolazione urbana dell’Africa, 748
milioni, supererà la popolazione complessiva dell’Europa, 685 milioni.
La possibilità – CHAnce – è impersonata dai protagonisti della scena dell’architettura in
Africa dal dopoguerra, dal modernismo tropicale, a oggi. Sono gli interpreti di una
progettualità impegnata nella proposizione di una nuova modernità, il cui interesse travalica le
ragioni specifiche, estetiche e tecniche, e fa riflettere attorno a problemi più generali, di
assetto complessivo delle città e delle modalità di intervento.
La sfida che abbiamo davanti in Africa riguarda il controllo dei grandi numeri di persone, di
pressione dell’urbanizzazione, e la possibilità legata al controllo della grande dimensione, sia
questa urbana o territoriale.
La mostra si svilupperà attraverso alcune sezioni che riguarderanno lo sviluppo urbano in atto
in Africa attraverso la presentazione di ricerche riguardanti i casi più eclatanti, Lagos,
Maputo, Nairobi, Cairo ecc.
Saranno illustrate anche le grandi trasformazioni territoriali con i relativi progetti, di scala
continentale e globale, che riguardano lo sfruttamento delle acque, la produzione di energia,
l’arresto della desertificazione, con le nuove infrastrutture e i nuovi attori che si muovono in
questo scenario.
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LE SEZIONI DELLA MOSTRA
1. Geografia delle quantità
contenuti – Luigi Gaffuri // Università dell’Aquila
I grandi numeri e le grandi questioni del continente – pressione antropica, situazione
demografica, urbanizzazione, potenzialità energetica - esposti e commentati attraverso
produzioni infografiche di scala continentale.
- Natura
1. Ambiente naturale, cambiamenti climatici, siccità, desertificazione
2. Demografia, spazio geografico, densità
- Cultura
3. Mosaico etnico (2000 etnie, 350 RDC, 200 Nigeria, 60 Costa d’Avorio) e fattore etnico
(cultura, politica, società)
4. Diversità linguistica (2000 lingue), lingue coloniali, lingue franche (swahili, dioula, lingala,
haoussa, peul, kikongo)
5. Pluralismo religioso e antagonismi religiosi
- Condizioni sociali
6. Questione alimentare e povertà (sottonutrizione, malnutrizione, catastrofi umanitarie,
penuria cronica)
7. Salute (speranza di vita, problema delle donne e dei bambini, mortalità femminile e
infantile, contraccezione)
8. Focus sulla situazione dell’infanzia (tra i primi 50 paesi con elevata mortalità sotto i 5 anni,
43 sono africani)
9. Diffusione dell’AIDS, malattie endemiche (malaria, meningite, tubercolosi, malattia del
sonno ecc.)
10. Educazione (analfabetismo, scolarità elementare, scolarità secondaria e superiore)
- Economia locale, reti globali, territorio
11. Ruolo dell’Africa nell’economia mondiale (questione del debito e della dipendenza
economica)
12. Una miniera a cielo aperto (ricchezza del sottosuolo, inventario delle materie prime)
13. Questione petrolifera (paesi produttori, devastazioni ambientali, ruolo delle
multinazionali)
14. Agricoltura estensiva e questione ecologica (deforestazione, inaridimento pedologico,
progressiva scomparsa della vegetazione spontanea, carenza di terre da coltivare)
15. Infrastrutture e comunicazione (porti, aeroporti, ferrovie, oleodotti, vie navigabili, web,
telefonia mobile)
- Mondializzazione dell’Africa
16. Guerre civili (genocidi), conflitti armati, terrorismo, movimenti di protesta
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17. Traffici illeciti e criminalità (stupefacenti, armi, rifiuti tossici)
18. Migrazioni interafricane, migrazioni internazionali, sfollati, rifugiati
19. Aiuti allo sviluppo, cooperazione internazionale, organizzazioni umanitarie
20. Indici di sviluppo umano: una comparazione
- Proiezioni: l’Africa del futuro
- Crescita demografica e crescita urbana
2. Architetture Continentali
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contenuti = Benno Albrecht // Università IUAV di Venezia – Filippo De Dominicis //
Università IUAV di Venezia
Il racconto delle trasformazioni del territorio attraverso quelle strutture che, oltrepassando la
scala urbana o regionale, sottendono una strategia di trasformazione più ampia che attraversa
e realizza paesaggi continentali e transnazionali. Progetti che si confrontano con le questioni
del cambiamento climatico, dell’approvigionamento energetico, dell’insediamento su scala
continentale.
- Transafrican Railway - //
- Transafrican Higways
- Trasporti alternativi, la Teleferica Massaua – Asmara - //
- Transafrican Pipeline
- Grande Muraille Verte – Robin Duponnois // IRD–Agence Panafricaine del la GMV
- Desertec Project – Jacopo Galli // Università IUAV di Venezia
- Upper Volta River Project – Viviana d’Auria // KU Leuven
- Toshka Project – Arturo Gallia // Università di Roma Tre
- Abu Simbel – Cristina Pallini, Annalisa Scaccabarozzi // Politecnico di Milano
- Impregilo, Lodigiani, Salini e le grandi dighe africane – Cristina Pallini // Politecnico
di Milano
- Idrografie alternative: Juba Project – Giuliano Cannata // Università di Siena
- Africa, la grande pattumiera del mondo – Silvia Dalzero // Università IUAV
- LIMES AFRICAE – Filippo De Dominicis // Università IUAV di Venezia
3. Le città
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contenuti = Vanessa Watson // University of Cape Town- Anna Magrin // Università IUAV di
Venezia – Monica Coralli // ENSA Paris La Villette
La complessità del fenomeno urbano contemporaneo descritto e articolato in dieci temi
fondamentali:
- La città del piano – Enrico Fontanari // Università IUAV di Venezia
- Cina in Africa – Domenico Patassini // Università IUAV di Venezia
- Dubai in Africa | Nuove Città | Nuove Capitali – Simon Bekker //
- Campements and Refugees – Michel Agier //
- Selective Communities – //
- Temporary Towns – Maria Anita Palumbo //
- Rururban | Periurban - //
- Bombe Urbane – Jean-Cristophe Lanquetin //
- La città per la classe media – Jerome Chenal // EPFL
- La città per i lavoratori – Nicolas Donner //
- Il diritto al suolo – Jean François Tribillon // - Maria Chiara Pastore // Politecnico di
Milano
- PANORAMI - Alla trattazione tematica seguiranno trenta approfondimenti critici di
natura monografica. Ognuno di essi sarà dedicato ad una città che, per ruolo e storia,
rappresenti testimonianza esemplare dei fenomeni urbani in atto.
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4. African Modernity
contenuti = Antoni Folkers // TU Delft, ArchiAfrika – Ola Uduku // University of Edinburgh
– Jacopo Galli // Università IUAV di Venezia
I protagonisti della modernità africana dal 1945 a oggi: un gran numero di progettisti
impegnati nella costruzione di nuovi modelli e nuovi linguaggi direttamente desunti da un
confronto serrato con il clima e la morfologia africana. Ognuno di essi è raccontato attraverso
un’opera, con materiale grafico, fotografico e modelli realizzati con tecniche di stampa 3D.
I modelli sono in via di realizzazione grazie al partenariato con Sharebot, che ha fornito, oltre
al comodato d’uso dei mezzi tecnici, assistenza didattica presso l’Università IUAV di
Venezia.
- Michel Ecochard – Victor Brunfaut // Université Libre de Bruxelles
- Edwin Maxwemm Fry & Jane Drew – Jacopo Galli // Università IUAV di Venezia
- Ernst May – Kai Gutschow //
- Louis Miquel – Daniela Ruggeri, André Ravereau //
- Claude Laurens – John Lagae, Kim de Raedt // University of Ghent
- Roger Bastin - John Lagae, Kim de Raedt // University of Ghent
- Bernard Zehrfuss – David Peycéré // Cité de l’Architecture et du Patrimoine
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- Marcel Lods – David Peycéré // Cité de l’Architecture et du Patrimoine
- Pierre Vago - David Peycéré // Cité de l’Architecture et du Patrimoine
- Anthony Almeida – Berend van der Lans //
- Roland Simounet – Richard Klein //
- Harry Weese – Kathleen Skolnik //
- Jean Bossu – Xavier Dousson // Cité de l’Architecture et du Patrimoine
- Pierre Dufau – Hugo Massire Hugo // Université de Tours
- Candilis, Josic & Woods - David Peycéré // Cité de l’Architecture et du Patrimoine
- Wallace Neff – Jeffrey Head //
- Amancio Guedes – Fabio Vanin // Università IUAV di Venezia
- Claude Strebelle - John Lagae, Kim de Raedt // University of Ghent
- Peatfield & Bodgener Architects – Philip Curtin //
- Luis Possolo – Luis Possolo de Saldanha // Universidade de Lisboa
- Jean-François Zevaco – Edoardo Bernasconi // Università IUAV di Venezia
- Ariel Sharon – Inbal Gitler // Ben Gurion University
- Louis Kahn – Alessandra Rampazzo // Università IUAV di Venezia
- Jean Le Couteur, Paul Herbé - David Peycéré // Cité de l’Architecture et du
Patrimoine
- Renato Severino & COMTEC – Renato Severino //
- Marcello D’Olivo – Antonella Indrigo //
- Julian Elliott – Giovanni Vio // Università IUAV di Venezia
- Studio Valle – Tommaso Valle // Sapienza Università di Roma
- Zalman Enav – Ayala Levin // Columbia University
- Chyrosz & Rymaszewsky – Lukasz Stanek // Manchester University
- Hassan Fathy – Viola Bertini // Università IUAV di Venezia
- Demas Nwoko - //
- Alan Vaughan-Richards – Ola Uduku // University of Edinburgh
- Ducharme & Minost – Filippo De Dominicis // Università IUAV di Venezia
- Arturo Mezzedimi – Martha Mezzedimi //
- Rinaldo Olivieri – Claudio di Luzio //
- Oscar Niemeyer – Styliane Philippou //
- Luigi Moretti – Eleonora Carrano //
- Fernand Pouillon – Daniela Nacci // Università di Bologna
- Henri Tastemain – Daniela Ruggeri // Università IUAV di Venezia
- Eliane Castelnau – //
- Pier Luigi Nervi – Filippo De Dominicis // Università IUAV di Venezia
- Eugenio Palumbo – John Lagae, Kim de Raedt // University of Ghent
- Roelof Uytenboogardt – Giovanni Vio // Università IUAV di Venezia
- Abdelslem Faraoui & Patrick De Meziéres // AKAA
- André Ravereau – Daniela Ruggeri // Università IUAV di Venezia
- Hervé Brugoux – Laura Marino // Università degli studi di Reggio Calabria
- Patrick Dujarric – Roberto Filippetti // Sapienza Università di Roma
- Elie Azagury – Aziza Chaouni //
- Henri Chomette – Thierry Melot //
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- Paul Dequeker - John Lagae, Kim de Raedt // University of Ghent
- Kalt, Pouradier-Duteil & Vignal - John Lagae, Kim de Raedt // University of
Ghent
- Laszlo Mester de Parajd – // AKAA
- Elie Mouyal - // AKAA
- Pierre Goudiaby Atepa – Franck Houndégla //
- Fabrizio Carola – Mauro Frate // Università IUAV di Venezia
- Koffi Diabate Architectes
- Propolis.
4. Futuro
contenuti = Massimo Ferrari // Politecnico di Milano – Maddalena D’Alfonso // Politecnico di
Milano
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Diciotto giovani architetti propongono la loro visione per la nuova città africana
confrontandosi su temi di carattere urbano. Ognuno di loro esporrà la propria proposta
attraverso una planimetria, un modello e un quaderno contenente gli episodi più significativi
del percorso progettuale.
COPRODUZIONE e COLLABORAZIONI
La mostra, al termine del periodo espositivo alla Triennale di Milano, sarà accolta presso
CIVA – Centre International pour l’Architecture et la Ville –Bruxelles, negli spazi espositivi
della Faculté d’Architecture la Cambre-Horta de l’ULB
Museum of Finnish Architecture, Helsinki.
Per la sezione African Modernity la mostra ha ricevuto il supporto dell’AGA KHAN
FOUNDATION,che ha messo a disposizione i propri materiali d’archivio per la riproduzione
e l’esposizione.
ALLESTIMENTO E GRAFICA
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Il progetto grafico è a cura di Stefano Mandato // Politecnico di Milano
CATALOGO
Il catalogo, edito da Editrice Compositori di Bologna, raccoglierà i documenti esposti
fornendo gli strumenti per una riflessione inedita sul ruolo di un continente che sarà luogo
centrale nello sviluppo dell’intero pianeta.