accettabile l’affluenza di turisti, ma c’è tanto da …sto centenario, viene restituita al...

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ANNO XXVII N. 1 MARZO 2004 Edito dalla PRO-LOCO Ferentino spedizione in abbonamento postale Art. 2 Comma 20/C Legge 662/96 Filiale FR C.C. postale n. 10340032 www.proloco.ferentino.fr.it [email protected] nun pò murì PERIODICO TRIMESTRALE Autorizzazione n. 132 del Trib. di Frosinone del 4.10.1978. Direttore Responsabile: Aldo Affinati - Proprietà Associazione Pro Loco - P.zza Mazzini - Tel.Fax 0775/245775 - Ferentino - Stampa a cura di: “Servizi Grafici Giovannetti” - Via Pausania n. 4 - Roma Finito di stampare Marzo 2004 FERENTINO, città d’arte in febbrile attesa del definitivo rilan- cio turistico. Costi quel che costi, priorità assoluta dovrà essere riser- vata, da parte della civica ammini- strazione, al pingue patrimonio ar- chitettonico nonché al turismo, termine quest’ultimo che vorrem- mo sentire scandire con maggiore frequenza, giacché il tempo dell’at- tesa è finito da un pezzo. In breve, si può e si deve fare di più per que- sta città. Probabilmente però chi di dovere, e non potrebbe essere di- versamente, si sarà già reso conto che non vi sono altri sbocchi per valorizzare la città. I molteplici te- sori monumentali che impreziosi- scono Ferentino, costituiscono l’u- nico e peculiare patrimonio su cui può fare affidamento l’antica città ernica che di turismo potrebbe vi- vere eccome. Ed allora occorre oc- cuparsi di strutture e servizi, oggi carenti, affinché ai graditi ospiti possa essere riservata una degna accoglienza. Non si può, dunque, prescindere da ampi parcheggi per pullman e automobili oggi limitati. Fondamentale sarebbe un’area at- trezzata per camperisti non distante dal centro storico; più servizi igie- nici; la segnaletica turistica, oltre naturalmente alla bonifica della po- derosa cinta muraria in più tratti occultata dalle erbacce; una più adeguata illuminazione dei monu- menti. In questo senso dovranno lavorare gli amministratori. Poi non resta che propagandare a dove- re la nostra cara e preziosa Ferenti- no, soprattutto attraverso i collau- dati mezzi informatici, Internet docet. Malgrado tutto però, le cifre relative ai turisti sono sempre ap- prezzabili, anche se si continuano a registrare l’infruttuose capatine “mordi e fuggi”. Anche per queste ragioni insistiamo per la messa in opera di un’area per camperisti, che potrebbe magari farsi largo nel piazzale Collepero o nello spiazzo situato in via Croce Tani da poco rimesso a nuovo e già dotato di fontane. Apprezzabili le cifre relative all’anno 2003, numeri superiori nientemeno a quelli dell’anno giu- bilare. Sono stati 8.700 (tra quelli registrati) i turisti approdati a Fe- rentino nel corso dell’anno vec- chio, tra cui 868 visitatori stranieri. Svariate le provenienze dagli altri Paesi archiviate nel registro turisti- co della Pro Loco. La parte del leo- ne l’ha recitata la Germania con 317 rappresentanti, seguono gli Stati Uniti d’America con 168, la Francia con 72, la Svizzera con 52, l’Australia con 42. Altri turisti so- no giunti dal Belgio (40), dall’Au- stria (39), dalla Gran Bretagna (26); ed ancora, dall’Olanda, dal Canada, dalla Spagna, dalla Polo- nia, dalla Repubblica Ceca, Un- gheria, Repubblica di San Marino, Danimarca, Russia, Giappone, Co- rea del Sud, Nuova Zelanda, India, Romania, Madagascar, Tanzania, Bolivia, Argentina, Messico, Brasi- le. Ferentino è stata inoltre parec- chio gettonata dai romani: 1661 le presenze di visitatori capitolini; ma un po’ da tutta l’Italia si sono regi- strate provenienze nel corso del- l’anno alle spalle: Sicilia, Calabria, Molise, Marche, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli, Trentino Alto Adige. Insomma, da quasi tutte le regioni italiane si so- no mossi studiosi e appassionati della storia e dell’arte, per lasciare le proprie tracce tra gli archi a tut- to sesto di Casamari, il testamento rupestre di Aulo Quintilio Prisco, l’acropoli, le suggestive vestigia del teatro romano, i tre monumenti nazionali: il Duomo, il mercato ro- mano coperto, la chiesa gotico-ci- stercense di S. Maria Maggiore e tanti altri tesori artistici che rendo- no Ferentino una città romana e medievale che simboleggia un’ine- stimabile museo di se stessa. Ferentino città d’arte tutta da scoprire Accettabile l’affluenza di turisti, ma c’è tanto da lavorare di Aldo Affinati Porta del Borgo o di S. Agata UNIONE NAZIONALE PRO LOCO d’ITALIA Comitato Provinciale – Frosinone ICONVEGNO PROVINCIALE Ceccano 4 aprile 2004 PROGRAMMA: Ore 08.30 – Accredito partecipanti ore 09.30 – Saluti da: - Presidente Pro Loco Ceccano, Marina Scopigli - Sindaco di Ceccano, Antonio Ciotoli - Presidente Provinciale U.N.P.L.I., Luigi Sonni Apertura dei lavori: “IL MONDO DELLE PRO LOCO” a cura di Claudio Nardocci, Presidente Nazionale Ore 12,45 – Saluto dalle Autorità presenti ore 13,00 – Chiusura dei lavori ore 15,00 – Ripresa dei lavori “LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO” a cura del Dr. Antonio Lanni In chiusura consegna degli Attestati di partecipazione alle PRO LOCO “LA PRO LOCO di FERENTINO” “Il Comitato Prov.le U.N.P.L.I. di Frosinone” La Direzione di “Frintinu me…” Augurano a tutti Buona Pasqua Dal 25 al 31 marzo 2004, nella lontanissi- ma regione de- gli Urali, e pre- cisamente nella città di Ekate- rinburg, si è svolto il X Fe- stival Interna- zionale Musica- le Giovanile al quale hanno partecipato 15 gruppi stranieri, tra i quali uno Ferentino che per la circostanza ha rappresentato l’Ita- lia, e numerosi altri complessi musicali provenienti da varie zone del- la Russia. Il gruppo di Ferentino era composto da 17 elementi, espressione della banda musicale “Città di Ferentino”, per l’occasione ha assunto la denominazione di “Ferentino Wind Ensamble”. La Ferentino W.E.è stata accompagnata in Russia dal presidente della Pro Loco Luigi Sonni, dal sindaco di Ferentino avv. Piergianni Fiorletta, con la figlia Alice, e dall’ing. Pietro Scerrato con la figlia Giulia. Il complesso musicale ciociaro era così composto: Alessandro Celardi, Direttore; Francesca Sisti, Federica Gobbo, Marco Polletta, Antonio Fiacco, Stefania Polo, Damiano Donati, Tony Mariani, Giu- seppe Polletta, Pietro Datti, Gabriele Antico, tutti di Ferentino; Stefa- no Olevano e Stefano Alberti di Anagni; Luca Scirocco di Priverno; Alessio e Leonardo Mastroianni di Arpino e Fabrizio Bartolini di Fro- sinone. La partecipazione a questa importante manifestazione è stata re- sa possibile grazie al contributo della Regione Lazio, del Comune di Ferentino, della Pro Loco, dell’Azienda di Promozione Turistica di Frosinone e delle famiglie dei musicisti con il concorso dell’Agenzia viaggi “Domina Travel” e di “Cialone Tour”. Questi i brani che sono stati eseguiti nelle serate del Festival: “Cornfield Rock”, “Memory”, “Libertango”, “Concerto d’amore”, “Top of The Bill”, “Caruso”, “Old Man’s Tick” - A- Tack”, “I Will Follow Him”, “Casual suite”, “Spot”. Tutti questi brani sono stati eseguiti in anteprima a Ferentino il 20 marzo 2004 nella chiesa Cattedrale per il Concerto della Memoria, in occasione della manifestazione “Appuntamento con la storia”, a 60 anni dai bombardamenti della città, omaggio alle vittime civili del- la seconda guerra mondiale. “Ferentino Wind Ensamble” ad Ekaterinburg Ekaterinburg Il gruppo musicale

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Page 1: Accettabile l’affluenza di turisti, ma c’è tanto da …sto centenario, viene restituita al culto pubblico, sia occasione di verifica del nostro impegno e in-citamento a lavorare

ANNO XXVII N. 1MARZO 2004

Edito dalla

PRO-LOCO Ferentinospedizione in abbonamento postale Art. 2Comma 20/C Legge 662/96 Filiale FR

C.C. postale n. [email protected]

nun pò murìPERIODICO TRIMESTRALE

Autorizzazione n. 132 del Trib. di Frosinone del 4.10.1978. Direttore Responsabile: Aldo Affinati - Proprietà Associazione Pro Loco - P.zza Mazzini - Tel.Fax 0775/245775 - Ferentino - Stampa a cura di: “Servizi Grafici Giovannetti” - Via Pausania n. 4 - Roma

Finito di stampare Marzo 2004

FERENTINO, città d’arte infebbrile attesa del definitivo rilan-cio turistico. Costi quel che costi,priorità assoluta dovrà essere riser-vata, da parte della civica ammini-strazione, al pingue patrimonio ar-chitettonico nonché al turismo,termine quest’ultimo che vorrem-mo sentire scandire con maggiorefrequenza, giacché il tempo dell’at-tesa è finito da un pezzo. In breve,si può e si deve fare di più per que-sta città. Probabilmente però chi didovere, e non potrebbe essere di-versamente, si sarà già reso contoche non vi sono altri sbocchi pervalorizzare la città. I molteplici te-sori monumentali che impreziosi-scono Ferentino, costituiscono l’u-nico e peculiare patrimonio su cuipuò fare affidamento l’antica cittàernica che di turismo potrebbe vi-vere eccome. Ed allora occorre oc-cuparsi di strutture e servizi, oggicarenti, affinché ai graditi ospitipossa essere riservata una degnaaccoglienza. Non si può, dunque,prescindere da ampi parcheggi perpullman e automobili oggi limitati.Fondamentale sarebbe un’area at-trezzata per camperisti non distantedal centro storico; più servizi igie-nici; la segnaletica turistica, oltrenaturalmente alla bonifica della po-derosa cinta muraria in più trattioccultata dalle erbacce; una piùadeguata illuminazione dei monu-menti. In questo senso dovrannolavorare gli amministratori. Poinon resta che propagandare a dove-re la nostra cara e preziosa Ferenti-no, soprattutto attraverso i collau-dati mezzi informatici, Internetdocet. Malgrado tutto però, le cifrerelative ai turisti sono sempre ap-

prezzabili, anche se si continuano aregistrare l’infruttuose capatine“mordi e fuggi”. Anche per questeragioni insistiamo per la messa in

opera di un’area per camperisti,che potrebbe magari farsi largo nelpiazzale Collepero o nello spiazzosituato in via Croce Tani da poco

rimesso a nuovo e già dotato difontane.

Apprezzabili le cifre relativeall’anno 2003, numeri superiorinientemeno a quelli dell’anno giu-bilare. Sono stati 8.700 (tra quelliregistrati) i turisti approdati a Fe-rentino nel corso dell’anno vec-chio, tra cui 868 visitatori stranieri.Svariate le provenienze dagli altriPaesi archiviate nel registro turisti-co della Pro Loco. La parte del leo-ne l’ha recitata la Germania con317 rappresentanti, seguono gliStati Uniti d’America con 168, laFrancia con 72, la Svizzera con 52,l’Australia con 42. Altri turisti so-no giunti dal Belgio (40), dall’Au-stria (39), dalla Gran Bretagna(26); ed ancora, dall’Olanda, dalCanada, dalla Spagna, dalla Polo-nia, dalla Repubblica Ceca, Un-gheria, Repubblica di San Marino,Danimarca, Russia, Giappone, Co-rea del Sud, Nuova Zelanda, India,Romania, Madagascar, Tanzania,

Bolivia, Argentina, Messico, Brasi-le. Ferentino è stata inoltre parec-chio gettonata dai romani: 1661 lepresenze di visitatori capitolini; maun po’ da tutta l’Italia si sono regi-strate provenienze nel corso del-l’anno alle spalle: Sicilia, Calabria,Molise, Marche, Piemonte, EmiliaRomagna, Toscana, Campania,Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli,Trentino Alto Adige. Insomma, daquasi tutte le regioni italiane si so-no mossi studiosi e appassionatidella storia e dell’arte, per lasciarele proprie tracce tra gli archi a tut-to sesto di Casamari, il testamentorupestre di Aulo Quintilio Prisco,l’acropoli, le suggestive vestigiadel teatro romano, i tre monumentinazionali: il Duomo, il mercato ro-mano coperto, la chiesa gotico-ci-stercense di S. Maria Maggiore etanti altri tesori artistici che rendo-no Ferentino una città romana emedievale che simboleggia un’ine-stimabile museo di se stessa.

Ferentino città d’arte tutta da scoprireAccettabile l’affluenza di turisti, ma c’è tanto da lavorare

di Aldo Affinati

Porta del Borgo o di S. Agata

UNIONE NAZIONALE PRO LOCO d’ITALIAComitato Provinciale – Frosinone

I CONVEGNO PROVINCIALE

Ceccano 4 aprile 2004

PROGRAMMA:

Ore 08.30 – Accredito partecipanti ore 09.30 – Saluti da:

- Presidente Pro Loco Ceccano, Marina Scopigli- Sindaco di Ceccano, Antonio Ciotoli- Presidente Provinciale U.N.P.L.I., Luigi Sonni Apertura dei lavori:“IL MONDO DELLE PRO LOCO”a cura di Claudio Nardocci, Presidente Nazionale

Ore 12,45 – Saluto dalle Autorità presentiore 13,00 – Chiusura dei lavori ore 15,00 – Ripresa dei lavori

“LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO”a cura del Dr. Antonio Lanni

In chiusura consegna degli Attestati di partecipazione alle PRO LOCO

“LA PRO LOCO di FERENTINO”

“Il Comitato Prov.le U.N.P.L.I. di Frosinone”

La Direzione di “Frintinu me…”

Augurano a tutti

Buona Pasqua

Dal 25 al31 marzo 2004,nella lontanissi-ma regione de-gli Urali, e pre-cisamente nellacittà di Ekate-rinburg, si èsvolto il X Fe-stival Interna-zionale Musica-le Giovanile alquale hannopartecipato 15gruppi stranieri,tra i quali uno Ferentino che per la circostanza ha rappresentato l’Ita-lia, e numerosi altri complessi musicali provenienti da varie zone del-la Russia.

Il gruppo di Ferentino era composto da 17 elementi, espressionedella banda musicale “Città di Ferentino”, per l’occasione ha assuntola denominazione di “Ferentino Wind Ensamble”.

La Ferentino W.E.è stata accompagnata in Russia dal presidentedella Pro Loco Luigi Sonni, dal sindaco di Ferentino avv. PiergianniFiorletta, con la figlia Alice, e dall’ing. Pietro Scerrato con la figliaGiulia.

Il complesso musicale ciociaro era così composto: AlessandroCelardi, Direttore; Francesca Sisti, Federica Gobbo, Marco Polletta,Antonio Fiacco, Stefania Polo, Damiano Donati, Tony Mariani, Giu-seppe Polletta, Pietro Datti, Gabriele Antico, tutti di Ferentino; Stefa-no Olevano e Stefano Alberti di Anagni; Luca Scirocco di Priverno;Alessio e Leonardo Mastroianni di Arpino e Fabrizio Bartolini di Fro-sinone.

La partecipazione a questa importante manifestazione è stata re-sa possibile grazie al contributo della Regione Lazio, del Comune diFerentino, della Pro Loco, dell’Azienda di Promozione Turistica diFrosinone e delle famiglie dei musicisti con il concorso dell’Agenziaviaggi “Domina Travel” e di “Cialone Tour”.

Questi i brani che sono stati eseguiti nelle serate del Festival:“Cornfield Rock”, “Memory”, “Libertango”, “Concerto d’amore”,“Top of The Bill”, “Caruso”, “Old Man’s Tick” - A - Tack”, “I WillFollow Him”, “Casual suite”, “Spot”.

Tutti questi brani sono stati eseguiti in anteprima a Ferentino il20 marzo 2004 nella chiesa Cattedrale per il Concerto della Memoria,in occasione della manifestazione “Appuntamento con la storia”, a60 anni dai bombardamenti della città, omaggio alle vittime civili del-la seconda guerra mondiale.

“Ferentino Wind Ensamble”ad E k a t e r i n b u r gE k a t e r i n b u r g

Il gruppo musicale

Page 2: Accettabile l’affluenza di turisti, ma c’è tanto da …sto centenario, viene restituita al culto pubblico, sia occasione di verifica del nostro impegno e in-citamento a lavorare

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Fratelli carissimi, il 16 agosto dell’anno 304,

durante la feroce persecuzione diDiocleziano imperatore, il Santocenturione Ambrogio, patronodella città di Ferentino e di que-sta nostra Diocesi, rendeva con il

sangue la suprema testimonianzaa Cristo Signore.

Nello snodarsi dei secoli, lacomunità cristiana di Ferentinonon ha cessato mai di fare solen-ne memoria dell’evento, e in par-ticolare ad ogni ritorno centena-rio della data del martirio.

Allo scendere del XVII cente-nario del glorioso transito di Am-brogio, sono grato al Signore dipoter vivere con la città di Feren-tino e con la diocesi intera, quel-la che, con la fattiva collabora-zione di tutti e di ciascuno, potràessere un’esperienza indimenti-cabile di Fede che, degna delpassato sia pastoralmente effica-ce per il nostro futuro.

Le celebrazioni centenarieche ci vedranno impegnati neiprossimi mesi, e che culmineran-no il 16 agosto del prossimo annovanno perciò inserite e compresenello sforzo della nostra diocesidi essere alla luce del progettopastorale che ci siamo dati, unavera comunità missionaria e ac-cogliente dove tutti i fratelli pos-sono fare esperienza concreta delSignore Risorto.

Commemorare il nostroMartire, significa per noi, dopo17 secoli, riproporre l’esempiointramontabile di fedeltà al batte-simo e di coraggiosa coerenza aduna oggettiva scala di valori chemette al primo posto il regno diDio e la sua giustizia, e subitodopo, l’uomo nella sua piena di-gnità di immagine somigliante al-l’Eterno.

Commemorare Ambrogi, èper noi commemorare anche lanostra Chiesa di Frosinone-Vero-li-Ferentino, che fa sue le memo-re e la Fede delle precedenti Dio-cesi che l’hanno generata. Unachiesa che tradizionalmente haascoltato il primo annuncio dellaSalvezza dalla bocca di PietroApostolo e dalla silenziosa testi-monianza di Salome, una chiesache è stata madre feconda di San-ti nell’ordinarietà del quotidianocome nella straordinarietà dellapersecuzione, quando al sanguedi Ambrogio si mescolò quellodegli eroici cittadini di Ferentinoche con Lui testimoniarono Cri-sto.

La nostra storia, mentre ciha trasmesso l’esempio stupendodella vita di Ambrogio, ci ricordaanche come egli ha protetto e di-feso la comunità affidata al suopatrocinio. Nel corso dei secoli,

nel nome e con la protezione diAmbrogio, Ferentino ha saputomantenersi fedele alla sua identi-tà cristiana e ha saputo superarecon coraggio le vicende più av-verse: guerre carestie e calamità.Ecco allora che commemorare il

Martire, vuol dire anche ringra-ziarlo per quella protezione cheabbiamo da sempre sperimentatoe che certamente mai ci verràmeno.

Nella attuale situazione incui anche la nostra Chiesa, di-venta ormai per numero e perforza minoritaria, è chiamata adessere testimone credibile dinanziad una realtà sociale sempre piùreligiosamente indifferente, l’e-sempio di Ambrogio ci invita adapprofondire la nostra identità ea trasformarci in autentici profeti

in ogni luogo in cui siamo pre-senti.

Auspico pertanto che, al dilà delle manifestazioni esterneche giustamente ci accingiamoad organizzare per onorare il no-stro Martire per questo centena-rio che inizia ci veda impegnatiin un ascolto più attento dellaParola di Dio, in una più intensavita spirituale e in una più corag-giosa testimonianza.

Il pellegrinaggio nelle Par-rocchie della città di Ferentino enelle altre Chiese della Diocesiche lo richiederanno, della insi-gne reliquia del capo di S. Am-brogio, che in occasione di que-sto centenario, viene restituita alculto pubblico, sia occasione diverifica del nostro impegno e in-citamento a lavorare sempre piùe sempre meglio perché si realiz-zi in mezzo a noi quel “Regno”per cui il nostro martire non esitòa donare la vita.

Possa davvero questo annodi grazia e di memoria, riaccen-dere nel cuore di tutti noi le virtùche furono di Ambrogio, possa lanostra Chiesa essere ancora oggitestimone credibile per gridare atutti che solo Gesù è la nostrasperanza!

Per questo prego e per que-sto invoco su tutti la Benedizionedi Dio, premio e corona dei suoiservi fedeli.

Evviva S. Ambrogio!

Frosinone, 1 agosto 2003

+ Salvatore Boccaccio, vescovo

XVII Centenario di Sant’AmbrogioMessaggio del Vescovo

“Ai fratelli Sacerdoti e ai fedeli della Santa Chiesa di Dio che vive in Frosinone-Veroli-Ferentino, e in modo particolare ai fratelli della nobile città di Ferentino”.

Ogni sedici del mese si stanno alternando in Cattedrale a presiedere la cele-brazione in onore di S. Ambrogio i nostri sacerdoti che hanno un legame con lanostra città, privilegiando i sacerdoti ferentinesi più lontani dalla propria terra.

Così nel me-se di settembresiamo stati moltocontenti di averein mezzo a noidon Luigi Reali,guanelliano, chesvolge il suo nonfacile apostolatoin Brasile nellacittà di Curitiba.

Nel mese diottobre abbiamoavuto don GuidoMangiapelo, cheesercita il suo im-pegnativo mini-stero come cap-pellano nella casacircondariale diFrosinone e nella città di Veroli. Il 16 novembre abbiamo avuto l’illustre presen-za di mons. Armando Brambilla, vescovo ausiliare di Roma e incaricato per lapastorale sanitaria negli ospedali e per le Confraternite. Gli facevano corona ungrandissimo numero di confratelli delle confraternite della nostra città.

Il 16 dicembre ha presieduto la celebrazione padre Vincenzo Zaccari, deiClarettiani, che risiede a Trieste. Il 29 dicembre in occasione della festa ricorda-tivi della Deposizione del Corpo di S. Ambrogio sotto l’altare maggiore della Cat-tedrale, ha presieduto la Messa e la processione padre Antonio Camiciotti, deimissionari del PIME, che lavora indefessamente da 44 anni in Brasile. Nel mesedi gennaio abbiamo avuto la presenza di don Giuseppe Principali, parroco del S.Cuore alla Tofe di Ferentino e giudice per le cause matrimoniali al Tribunale delVicariato di Roma.

Il 16 di febbraio ha animato la celebrazione don Italo Cardarilli, arciprete aGiuliano di Roma e residente nell’episcopio di Frosinone.

Intanto è iniziata la “Peregrinatio” della Reliquia del capo di S. Ambrogioper le parrocchie della nostra città.

Per tutta la prima settimanadi febbraio essa ha visitato la parrocchia di S.Maria dei Cavalieri Gaudenti. La mattina della domenica 8 febbraio è stata riac-compagnata processionalmente in Cattedrale, dove il parroco padre Giorgio Gio-vannini ha presieduto la solenne celebrazione della S. Messa delle ore 11.oo nel-la Cattedrale stipata di gente.

Dal giovedì, 12 febbraio don Luigi Di Stefano ha portato la Reliquia in ognicasa delle parrocchie della Cattedrale e di S. Ippolito per l’annuale benedizionedelle famiglie, concludendo con la processione di rientro nel pomeriggio di do-menica 7 marzo dalla Chiesa di S. Ippolito alla Cattedrale.

Già da lunedì, 8 marzo, la reliquia visiterà la parrocchia di S. Maria Mag-giore. Successivamente nella settimana dal 23 marzo al 4 aprile sarà a S. Anto-nio abate. Dal 17 al 23 maggio è stata richiesta da S. Valentino. Dal 24 al 29 mag-gio sarà a S. Giuseppe alla Stazione; mentre dal 30 maggio al 6 giugno girerà lezone della parrocchia del S. Cuore alle Tofe.

E così man mano S. Ambrogio nella sua reliquia visi-terà tutta la nostra città, lasciando sicuramente una scia dibene e di favori nei suoi devoti.

Lettera dei parroci Ferentino, 10 febbraio 2004

Carissimi,Nella nostra città stiamo vivendo a pieno l’An-

no Centenario del Martirio di S. Ambrogio, che, se-condo l’impostazione suggerita da mons. Vescovonel suo messaggio, deve essere inteso non solo co-me una grande rievocazione storica o solenni cele-brazioni di massa, ma in modo religioso e spiritua-le, come “un ritorno alle radici di fede della nostraComunità cristiana di Ferentino”.

La nostra antica comunità è stata particolar-mente formata e temprata nella fede in Cristo: at-tenta a non lasciarsi assorbire e confondere con lealtre religioni del tempo più allettanti e meno impe-gnative.

Portatrice del messaggio nuovo dell’amore fra-terno, è stata capace di dare un volto nuovo all’u-manità e ristabilire un assetto di pace nella società.

Una comunità che ha formato all’onestà, allarettitudine e alla santità un giovane soldato-sceltodella tempra di Ambrogio, che ha lasciato una testi-monianza di sangue nella fedeltà a Cristo, tale dasfidare i secoli.

Vorremmo essere degni del nostro glorioso pas-sato di fede!

Già il Servo di Dio il papa Paolo VI, visitandola nostra Cattedrale il 1° settembre 1966, ebbe a di-re: “Voi siete eredi di una grandissima tradizione:mantenere ciò che di bello, di grande, di nobile i vo-stri padri vi hanno tramandato!”.

Che S. Ambrogio nel suo passaggio per le no-stre parrocchie ci ricostituisca e rafforzi come uni-ca grande comunità, la sua comunità, in cui regni-no i valori della concordia, dell’amore e dellasolidarietà. Aggrappati saldamente alla mano diAmbrogio, vi benediciamo in un sol cuore.

I vostri parroci d. Luigi De Castris, d. Luigi Di Stefano,

p. Giorgio Giovannini, d. Rocco Gigliola, p. Giambruno Chitò, d. Giuseppe Principali,

p. Francesco Tomasoni, d. Sergio Reali, mons. Giovanni Di Stefano, d. Fabio Fanisio.

P. Antonio Caliciotti, missionario in Brasile, presiede la Celebrazione del29 dicembre 2003 in Cattedrale.

Cronaca del centenario

I fedeli della Parrocchia di S. Maria dei Gaudenti, dome-nica 8 febbraio 2004, riaccompagnano la Reliquia delCapo di S. Ambrogio in Cattedrale.

PROGRAMMA RELIGIOSOPER LA FESTA DI S. AMBROGIO 200420 aprile21 aprile

21 aprile22 aprile 23 aprile 24 aprile 25 aprile

26 aprile

27 aprile 28 aprile 29 aprile

30 aprile

01 maggio

02 maggio

– Martedì– In mattinata– a sera – Mercoledì – Giovedì– Venerdì– Sabato– Domenica

– Lunedì

– Martedì– Mercoledì – Giovedì

– ore 20.30

– ore 19.00

– ore 15.00

– ore 11.00

– ore 17.00– ore 18.00

– ore 18.30– ore 19.45

– ore 06,45– ore 09,15– ore 10.00– ore 11.30– ore 17.00-18.00-19.00

– ore 11.00– ore 19.00

• VIA MARTYRIS da Porta S. Agata alla Cattedrale• Udienza del Papa a Roma• INIZIO della NOVENA• Parrocchia San Pietro apostolo e Sant’ Ippolito martire • Parrocchia San Rocco • Parrocchia San Valentino e Madonna degli Angeli • Parrocchia Sacro Cuore• Parrocchia Santa Maria Maggiore – Solenne concelebrazio-

ne per l’apertura del sepolcro di S. Ambrogio ed esposizio-ne delle Sacre Reliquie

• Pellegrinaggio al Cimitero – Parrocchia Santa Maria deiGaudenti.

• Santa Maria Maddalena con la Madonna di Fatina• Parrocchia Sant’ Agata • Sant’Antonio Abate e SS. Giuseppe e Ambrogio

VIGILIA DELLA FESTA

• Solenne concelebrazione presieduta dal Vescovo Diocesa-no Mons. Salvatore Boccaccio ed Esposizione della Statua

• Ricevimento degli “Incollatori” al Comune• “Cammino” delle Confraternite verso la Cattedrale seguito

dal corteo delle Autorità• Vespri pontificali e racconto della vita del Martire• PROCESSIONE con la RELIQUIA

GIORNO DELLA FESTA

• Inizio della celebrazione SS. Messe in Cattedrale • Messa per le Confraternite nel Carcere di Sant’Ambrogio • Pontificale solenne di Mons. Vescovo• PROCESSIONE con la STATUA

• SS. Messe

• S. Messa• Solenne Concelebrazione e Reposizione della Statua

Le Sacre Reliquie di S. Ambrogio resteranno esposte fino al 16 agostoper la Grandiosa Processione di chiusura del Centenario.

Page 3: Accettabile l’affluenza di turisti, ma c’è tanto da …sto centenario, viene restituita al culto pubblico, sia occasione di verifica del nostro impegno e in-citamento a lavorare

LXI CHE NESSUNO DIA FUOCO ALLE

STOPPIE SINO ALLA FESTA DIS. MARIA DEL MESE DI AGOSTO

Similmente, stabiliamo che nes-suno dia fuoco alle stoppie del terri-torio di Ferentino, nel tempo dellamietitura, sino alla festa di s. Mariadel mese di agosto, sotto pena di ven-ticinque libbre di denari del senato, erisarcisa il danno, a meno che questonon fosse concesso con una pubblicadichiarazione del consiglio e non fos-se stato deliberato per la opportunitàdel tempo, o per i raccolti fatti piùpresto, o per altro giusto motivo. Nelqual caso, sia consentito a ciascunodi appiccare il fuoco alle stoppie,senza pena; e la stessa deliberazione,anche se scritta negli atti della curia,sia fatta conoscere con bando attra-verso i luoghi consueti della città. Eche, dopo questa festa, oppure dopola deliberazione e il permesso sopra-detto, sia consentito a ciascuno di ap-piccar fuoco, senza pena; se invece,avrà recato danno, risarcisa il danno enon sia sottoposto ad altre pene. Siaconsentito, inoltre, al podestà, o alrettore, o al giudice, qualora il consi-glio ritardasse a provvedere e a daredisposizioni sulle cose premesse,considerata l’opportunità del tempo,di dare detto permesso di appiccarfuoco a qualsiasi nostro cittadino chelo chieda e lo voglia, e di concederloal medesimo in questo modo, cioèche, prima che lo appicchi, la curia ri-ceva valide cauzioni dei fideiussoridi non arrecar danno ai beni di qual-cuno, con la scusa del fuoco che deveessere appiccato da lui, sotto pena dicento soldi. Se avrà contravvenuto,risarcisa il danno, con giuramento dicolui che ha sofferto il danno, e lacuria lo costringa a questa pena e alrisarcimento del danno, come sopra,tutte le volte che da lui fosse stato fat-to. Aggiungendo che il podestà e ilgiudice possa procedere contro pre-detti con inchiesta, in tutti e singoli ipredetti casi, e punire i trasgressori; eche, se l’inchiesta o occusa fatta suquesto da un teste idoneo sarà risulta-ta provata, sia sufficiente. Similmen-te, stabiliamo che nessuno appicchi ilfuoco nella proprietà altrui, senza ilpermesso del padrone, sotto pena didieci libbre, senza diminuzione, e chela curia possa procedere con inchie-sta ed accusa, e sia creduto all’accu-satore, con un solo testimonio di buo-na reputazione, ed abbia la terza partedella pena.

LXIIDI COLORO CHE VIOLENTANO

UNA DONNA DI FACILI COSTUMINON CONIUGATA

Similmente, stabiliamo che, seuna donna di facile costume e vita sa-rà stata violentata, il violentore siapunito con quindici libbre, e questose alla curia sarà risultato, per pubbli-ca diceria nella contrada in cui abitala donna, che la donna sia di facilecostume e vita; ma che, se una donnadissoluta avrà accusato di violenzaqualcuno, che l’abbia tenuta peramante almeno per un mese, taledonna non si ascolti, purché sia risul-tato alla curia, attraverso un testimo-nio o la pubblica fama, che sia stata osia amante di quello, durante dettotempo. Similmente diciamo se saràstato proceduto contro di lui per in-chiesta, a meno che a quel tale nonsia stato proibito dalla predetta donnadi andare da lei per il futuro, alla pre-senza di due testimoni.

LXIIIDI COLORO CHE ACCETTANO

LA SIMONIA (DENARO PERCORRUZIONE)

Similmente, stabiliamo che,qualora capiti che il podestà o il ret-tore della città di Ferentino, il giudi-ce, il notaio o qualcuno della servitù,riceva da qualcuno, personalmente oattraverso un altro, pubblicamente odi nascosto, o faccia che si riceva, lasimonia, consistente in denari o inqualunque altra cosa che valga diecisoldi, per evitar pene alle quali (quel-lo) fosse tenuto o potrebbe essere te-nuto dall’amministrazione del Co-mune di Ferentino, per qualchecolpa, eccesso od offesa fatta da lui oda altri, o provenienti da qualunquealtra circostanza, ciascuno dei pre-detti che riceva, o faccia che si rice-va, detta simonia, come sopra detto,sia punito con cinquanta libbre di de-nari del senato (eccettuati i servi e ibirri, che vogliamo che sian tenuti al-le predette pene di tre libbre per cia-scuno), tutte le volte che si scoprisseche abbia mancato al proprio dovere,e che sia tenuto a restituire la stessasimonia a colui che la dà o che fungeda mediatore, e che, per questo, sicreda e si stia al giuramento di chi dàla simonia e alla parola di un sol te-ste, purché siano uomini di buona re-putazione, e di vita e costumi onora-ti. E che i quattro officiali “in capite”,i quali, nell’occasione, saranno in ca-rica, possano e debbano fare svolgereuna diligente inchiesta su questo e farpunire i trasgressori con la predettapena, da corrispondere all’ammini-strazione del Comune di Ferentino. Estabiliamo che, se qualche guardianodiurno, anche delle selve maggiori, oi sorveglianti dei macellai o dei pesi emisure, o qualunque altro officialedel Comune, del quale lo statuto nonparla in modo particolare, in questocaso avrà ricevuto la simonia daqualcuno per conto suo o per conto diun altro, sia punito, ogni volta, conquindici libbre di denari del senato. Eche, se si procedesse con un’inchie-sta, ciò che espressamente si concedeche si faccia, si creda ad un solo te-stimonio; se (si procedesse) per accu-sa, si creda all’accusatore, con un so-lo testimonio di buona reputazione.Ma che, se avrà accusato colui che dàla simonia, o sarà stato preso cometestimonio durante l’inchiesta, non sicreda al medesimo, se non ha un te-stimone di buona reputazione e que-sto abbia valore a carico dei menzio-nati officiali fuori della curia e acarico degli officiali della curia.

LXIVDI COLORO CHE TAGLIANOUNA VIGNA UNA PERGOLA O

ALBERI DA FRUTTO

Similmente, stabiliamo che co-loro che tagliano le vigne, completa-mente o in parte, da due filari in su,siano puniti con cento libbre di dena-ri e risarciscano il danno; se, invece,le avranno tagliate da due filari ingiù, per ogni vite, siano puniti conquaranta soldi di denari, dopo che siastato, ciò non ostante, risarcito il dan-no. E che i predetti tagliatori sianocostretti al risarcimento del dannoprima che al pagamento della pena.Ma, se (uno) avrà tagliato una vite ouna pergola, nella città di Ferentino onei sobborghi, o l’avrà sradicata, cosìche si secchi completamente o in par-te, sia punito con dieci libbre di de-nari. E stabiliamo che, se qualcunoavrà portato via o smosso qualche al-bero piantato da poco, o innestato oinsetato, per ogni albero, sia punitocon cento soldi. Il medesimo diciamo

delle viti piantate da poco, in un ter-reno recentemente dissodato (pasti-no) od altrove o da poco zappate. Mache, se avrà divelto una pianta cre-sciuta naturalmente, eccettuati le sel-ve e gli sterpeti, per ciascuna pianta,sia in pena di venti soldi. E che nonsia consentito a nessuno di piantareuna pianta non fruttifera nell’orto, onella vigna, o in luogo di sua proprie-tà, presso i confini, a danno del suovicino, e se l’avrà piantata, il podestào il rettore e il giudice ordinino chetali piante siano rimosse dalle radici,a richiesta del vicino in danno delquale si facesse o sarà stata fatta lapiantagione, senza che nessun prezzovenga pagato dal vicino che ciò ri-chiede. Stabiliamo anche che chiun-que avrà tagliato un albero da fruttodal podere di qualcuno o l’avrà stin-cato, dopo aver risarcito il danno coldoppio, con l’imposta della curia, siapunito con sei libbre di denari, e sicreda al padrone del podere e si stiaalla sua accusa con un identico giudi-zio e segnamente se giura che ha vi-sto ed ha trovato e qualora la stinca-tura o lo sradicamento fatto appaiachiaramente. Ma, se avrà troncato oavrà stincato un albero infruttifero diun luogo coltivato, sia punito conquaranta soldi, coll’emendamentodel danno, come sopra, a meno chenon fosse un albero sul quale stesseappoggiata una vite o sul quale lastessa vite si sostenesse, nel qual ca-so, il troncatore o stincatore sia puni-to con quella pena come se si trattas-se di una pianta fruttifera di un luogocoltivato e risarcisca il danno. Mache, per un albero da frutto di un luo-go coltivato, eccettuati le selve e glisterpeti, sia punito con tre libbre didenari, con il risarcimento del danno,come sopra detto. E che, per un albe-ro infruttifero di un luogo non colti-vato, eccettuati le selve e gli sterpeti,come sopra, sia punito, nel modo pre-detto, con dieci soldi, salvo che vadasenza pena, se qualcuno avrà tronca-to una frasca od una torta nelle selveo negli sterpeti degli altri; se, al con-trario, avrà tagliato un albero infrutti-fero, sia in pena di dieci soldi, con ri-sarcimento, ciò non ostante, deldanno. Aggiungiamo che chiunque(avesse) alberi infruttiferi in un suopodere coltivato, accanto ad un pode-re coltivato di un vicino, e per lo stes-so albero od alberi, in seguito, il suovicino patisse un danno, e lo stessovicino volesse comprare lo stesso al-bero, per abbatterlo, quel tale cheavrà avuto detto albero sia tenuto apermettere di venderlo e di tagliarlo,secondo la stima di due vicini. E, sequalcuno avrà troncato un ramo d’al-bero da frutto di un altro, sia punito,per ciascun ramo, con venti soldi econ il risarcimento del danno al pa-

drone dell’albero. Stabiliamo ancheche, se qualcuno avrà un albero frut-tifero o infruttifero nel confine o inun posto che penda completamente, oin parte, sopra il podere di un vicino,quel tale che avrà avuto detto albero,a richiesta del vicino, a scapito delquale pende quell’albero, sia tenuto atagliarlo e ad abbatterlo. E che, se ilmedesimo non avrà voluto tagliarlo oabbatterlo, fatta in giudizio, col pode-stà, col giudice o col rettore, la ri-chiesta di abbattere e troncare quel-l’albero che pende, alla presenzadella parte interessata od anche incontumacia di quella, gli sia consen-tito di troncarlo senza penalità e, ciònon ostante, il padrone dell’albero siapunito con dieci soldi da corrispon-dere alla nostra amministrazione co-munale. E che il podestà, il giudice o

il rettore sia tenuto, a richiesta di co-lui, al quale dal predetto albero fossestato fatto o fosse fatto il danno, adordinare anche sia tagliato detto albe-ro o parte dell’albero, a discrezionedei medesimi.

Aggiungiamo che, se qualcunoavrà avuto un albero dentro la città oi sobborghi, vicino alla casa o alla lo-calità, di qualcuno, le cui radici o ra-mi ledano o nuocciano o possanonuocere (alla casa o alla località)dello stesso vicino, costui sia tenuto oa troncare lo stesso albero, in tutto oin parte, a giudizio di due uomini, dascegliersi dal podestà o dal giudicedi Ferentino, al cui giudizio o di-chiarazione sia tenuto a rimettersi ilpadrone dell’albero, sotto pena didieci libbre, ogni volta che avrà con-travvenuto alle predette norme.

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S TAT U T U M C I V I TAT I S

FERENTINIContinuiamo la pubblicazione integrale dei Capitoli LXI, LXII, LXIII, LXIV del Libro 2°, tradotti dal prof. CesareBianchi e contenuti nel manoscritto 532, che trovasi a Roma nell’Archivio di Stato (reparto Statuti)

FERENTINO: Il Mercato Romano e la scacchiera misteriosa

Una passeggiata per i vicoli del proprio paese natale per scopri-re i segreti più reconditi dei luoghi più conosciuti.

Riporto qui di seguito l’esempio del Mercato Romano Copertodi Ferentino, conosciuto come monumento nazionale appartenenteall’epoca dei romani e sito dirimpetto all’Acropoli, con la sua strut-tura grandiosa e imponente.

La mia curiosità mi ha spinto oltre le guide turistiche, reperibilipresso gli ufficidella Pro Loco.

Esse parla-no delle originimercantili, dellegrandezze e del-lo stile.

Dalla lettu-ra delle guide ealtri libri cheapprofondisco-no più o menola storia delmercato, ho de-dotto che nel-l’ultimo secoloquesto luogo èstato adibito adabitazione, stal-la e rifugio.

Non con-tenta mi sonorecata propriosul luogo e hocominciato a fa-re domande quae là, scoprendo aspetti molto interessanti.

Ad esempio mi hanno riferito che molte persone hanno abitatoall’interno del Mercato, ma le più ricordate sono la famiglia Cali-ciotti e “Cicorietta”.

Il signor Luigi Caliciotti, detto Giotto, possedeva dei muli cheallevava nella parte posteriore del Mercato e li utilizzava per il tra-sporto del carbone e dei fascini che vendeva ai suoi concittadini: unaforma di commercio che ci riporta alle origini. Anche sua figlia Ma-ria è rimasta nel cuore dei vicini.

La signora Cicorietta (questo è solo un soprannome) viveva nel-la parte più esterna con i suoi 5 figli, in condizioni di vita pessime co-me si può ben immaginare; non che al di fuori la vita era migliore.

Oltre ad essere un riparo per i senza tetto, il Mercato è stato unimportante punto di riferimento durante la guerra, come rifugio daibombardamenti.

Le persone più o meno anziane che ho intervistato mi hanno rac-contato, che fino ad una trentina di anni fa il mercato era un punto diritrovo, soprattutto per il gioco di grandi e piccoli.

I giochi si svolgevano davanti la grande porta del Mercato, in-torno ad un muricciolo di pietra, ancora esistente.

Alcune signore mi hanno fatto notare che su di esso giace, daquasi un secolo, una scacchiera scolpita per giocare a ‘filetto’ o a da-ma. In pochi conoscono l’esistenza di questo stupendo regalo dei no-stri antenati. Trattasi di una scoperta oppure no, mi ritengo comun-que molto fortunata.

Un’altra signora mi ha parlato di un passaggio segreto, chiusodopo i restauri, che portava dall’altra parte del paese e questo suo ri-cordo mi lascia pensare e correre molto con la fantasia.

Oggi il Mercato è un museo spesso fermo e vuoto, ma alcunemanifestazioni di tanto in tanto lo rendono vivo.

V.L.

Il Mercato Romano

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IV PARTE

Il complesso monasteriale di S. Antonio Abate a Ferentino *

Riflessioni per una lettura estetica della Chiesa di S. Antonio Abatedi Maria Teresa Valeri

… segue dal numero precedente

L’opera d’arte ha molteplici li-velli di interpretazione, ma fonda-mentali sono quelli relativi sia allapercezione della sua bellezza in-trinseca sia del messaggio cultura-le, e quindi spirituale, che veicola.

In particolare l’architettura sa-cra, proprio perché corrisponde anecessità funzionali connesse allaliturgia e al culto pubblico, è caricadi valori universali, che rispondonoall’esigenza profonda dell’uomo ditrovare risposta alle domande sulsenso della vita.

Gli eremiti sin dall’altome-dioevo, mossi dal desiderio di sco-prire l’autentico rapporto che legal’uomo con il suo Creatore, allon-tanandosi dalla concitata vita citta-dina, funestata dalle guerre, dallepestilenze, dagli odi scatenati perla conquista del “potere”, si rifu-giavano nella natura incontamina-ta, per contemplare nelle cose crea-te il riflesso dell’armonia divina.

E’ ciò che realizzò Pietro delMorrone a Ferentino, quando nel-la metà del 1200 fondò un eremosulla sommità del Colle del Fico.Questo piccolo dosso doveva di-stinguersi sin da allora per la par-ticolare feracità del suolo, come di-mostra l’abbondante vegetazioneche continua a prosperare sulle suependici. Il Colle del Fico, oltread avere una posizione strategicanella campagna ferentinate, domi-nando le sottostanti vallate attra-versate da importanti vie di comu-nicazione, quali la via Latina a sude la via Pedemontana (Latina supe-rior) a nord, era caratterizzato dauna morfologia perfettamente ar-monica.

Le strutture architettonichedella chiesa appaiono sapiente-mente in armonia con il contestoambientale, rispondendo all’esi-genza, avvertita dai monaci e co-struttori medievali, di erigere unedificio, che fosse inno alla sempli-cità e alla bellezza della natura. Lachiesa, infatti, si innalza dolcemen-te sul crinale del dosso, sottoli-neando costantemente la volontà diessenzialità e di rimanere in perfet-ta corrispondenza con le pendicidel colle [fig. 17]. Tutta l’architet-tura dell’edificio ne è chiara testi-monianza. La semplicità e l’equi-librio simmetrico dominano lafacciata con tetto a spioventi, do-tata di un’unica Porta di accesso,pur essendo la planimetria internadell’edificio a tre navate. La conte-nuta altezza dell’edificio sacro sot-tolinea, più che l’innalzamento

verticale delle strutture, la loro“aristotelica” espansione orizzon-tale, segno per favorire la percezio-ne dell’edificio come una dimoraaccogliente per il popolo del conta-

do, approdo tranquillo e familiarealla pace della preghiera, da rag-giungere dopo una breve salita,simbolo del Monte Santo Veterote-stamentario, il monte della Presen-za di Dio.

L’edificio di culto fu costruitosenza fondazioni: le sue strutture,infatti, poggiano sulla viva rocciatufacea, probabilmente per motivieconomici, ma anche per dimostra-re il naturale “innesto” della chiesanel colle, avvenuto senza traumi“fisici” e visivi, metafora della na-tura riordinata dal lavoro dell’uo-mo, collaboratore di Dio nell’operadella Creazione.

Dio, come ci ricorda S. Tom-maso, è la causa della bellezza delcreato e l’uomo, creato a immaginee somiglianza di Dio, ha in sé lascintilla divina, che lo induce a cer-care la verità, la giustizia e la bel-lezzaa, per goderne e per raggiun-gere anche su questa terra lafelicità. Questo hanno cercato, in-tuito e raggiunto i costruttori me-dievali della chiesa di S. Antonioabate, lasciandoci un inestimabiletesoro monumentale, patrimoniouniversale di fede e bellezza. Negliessenziali dettagli della facciataduecentesca ritroviamo il costanterichiamo alla simmetria, che è mi-sura, ordine, equilibrio, perfezione.Così ci parlano i due archetti late-rali, affiancati simmetricamente alprospetto dell’edificio, e la citazio-ne delle figure geometriche del cer-chio, ravvisabile sia nella lunettache sormonta la porta di accesso

sia nella finestra circolare sopra-stante la porta stessa, e del triango-lo, suggerito dagli spioventi del tet-to. Unico vezzo, che imprimevadinamismo alla perfetta simmetria

speculare della facciata, era il leg-gero campaniletto a vela, tipicodell’architettura mendicante fran-cescana e attestato anche nellechiese del centro urbano ferentina-te (S. Lucia e S. Maria Maggiore).Il campanile a vela venne in anticosostituito con una torretta campa-naria, probabilmente per soddisfaremutate modalità di co-municazione delle oreliturgiche e della scan-sione del lavoro gior-naliero nei campi.

La breve salita diaccesso al piccolo sa-grato della chiesa, inantico costeggiata anord da una stradina,consentiva ai fedeli diavere sin da lontanol’immediata e completavisione della chiesa.Non si deve dimentica-re che “Visio” per S.Tommaso non è solociò che si vede, ma ciòche si apprende intel-lettualmente. L’ascesafrontale consentiva alfedele di percepire l’e-dificio in un processodinamico di conoscenza semprepiù consapevole delle forme equindi dei messaggi in esse conte-nuti: avvicinandosi all’edificio, ol-tre ad avvertire il progressivo in-grandirsi delle sue dimensioni, erapossibile contemplare la bellezzadella sagoma semplice e solennedella facciata, che, stagliandosi

contro il cielo, trasmetteva il sensosacrale del silenzio e del mistero.

La dimensione dell’eternità,suggerita dall’edificio [fig. 18],poggiato sulla terra e al tempo stes-

so, essendo collocatosu un colle isolato, incontatto con l’immen-sità del cielo, deve averattratto l’animo raffi-nato di Martino Fileti-co, umanista ferentina-te che fu docente dilettere greche allo Stu-dio di Roma (La Sa-pienza) e precettore diBattista Sforza, sposadi Federico da Monte-feltro. Martino Fileti-co, sua moglie Nona e iloro figli vollero esseresepolti nella quiete del-l’eremo di S. AntonioAbate, così come atte-sta l’epigrafe funerariaconservata nella chiesa(parete di retrofacciatanella prima cappella a

destra) e che Valentino procura-tore pose alla morte di Filetico(1490 ca.).

CONCLUSIONI

Nei più recenti restauri (2000)l’attenzione al monumento è statasoprattutto tecnica. Nel tentativo di

adeguare il complesso architettoni-co antico alle esigenze della vitamoderna (ampliamento della stradache fiancheggia a nord la chiesa e ilmonastero, per permettere il pas-saggio di auto), è stato penalizzatolo spazio sacro del sagrato, me-diante un poderoso sbancamentodel colle, di notevole entità in par-

ticolare nella zona nord-est anti-stante la facciata della chiesa. Taleintervento ha inferto una violenzafisica alla collina tufacea, che,sbancata in modo irrazionale, è sta-ta sostituita sul lato settentrionaleda consistenti colate di cemento.Inoltre, la pendenza naturale, cheda secoli consentiva la salita al sa-grato ai fedeli, ma anche agli ani-mali condotti almeno una volta al-l’anno per la benedizione connessaal culto di S. Antonio abate (17gennaio), è stata occupata da unapiccola strada a zig-zag, che nonsolo pone ostacoli alla percezionevisiva dello spazio sacro, ma allun-ga il tragitto e impone un itinerario,che non lascia più percepire ilpercorso di avvicinamento al luo-go di culto come un’ascesa al sa-cro diretta, personale e insiemecollettiva.

Nel doveroso tentativo di re-stituire ad un monumento in degra-do la sua propria identità culturale,mediante interventi tecnici di con-servazione e di restauro, non si puòné si deve dimenticare la finalitàfunzionale per la quale il monu-mento stesso è stato progettato erealizzato. Tale criterio è valido so-prattutto per i luoghi di culto: essi,infatti, rispondono ad esigenzestrutturali e simboliche inalienabi-li, che sono la ragione stessa dellaloro esistenza e della loro forma. In

particolare i complessi monasticimedievali, sorti lontano dalle cittàcome luoghi di preghiera e di risa-namento della natura incolta, meri-tano rispetto, perché non solo sonoespressione monumentale del pen-siero e del sentimento religioso dichi ci ha preceduto nel tempo, macontinuano a darci la prova del

Fig. 17 – Ferentino, Chiesa di S. Antonio Abate, sec. XIII

Fig. 18 – Ferentino, Chiesa di S. Antonio Abate: il Monastero (lato sud) (foto G. Collalti, 1996)

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grande rispetto che i costruttori an-tichi hanno avuto dell’ambientenaturale, nel quale i manufatti del-l’uomo sono stati armonicamenteinseriti al fine di valorizzare la na-tura stessa, svelandone la sua arca-na e silente bellezza.

GIUBILEO DI S. ANTONIO ABA-TE - INDULGENZA PLENARIACELESTINIANA

Il complesso monasteriale diS. Antonio Abate conserva la fun-zione originaria di luogo di culto edi formazione spirituale. La suaimportanza storica è davvero note-vole, perché esso è documento deimolteplici rapporti politici, cultu-

rali ed artistici che hanno contri-buito allo sviluppo della civiltà ita-liana ed europea nel secolo XIII eche hanno avuto come scenario ilterritorio della città di Ferentino.

L’Associazione culturale “GliArgonauti” dal 1982 ha rivolto lesue attenzioni sul cenobio di S.Antonio abate, promuovendo, conil concorso di Istituzioni universi-tarie e del Ministero per i Beni e leAttività Culturali, studi e ricerchestoriche su Celestino V e la presen-za dei suoi monaci in Ferentino. Inparticolar modo nel corso del trien-nio di preparazione al settimo cen-tenario della morte di Celestino V(1994-1996) l’Associazione feren-

tinate propose di ripristinare laPerdonanza Celestiniana, che dalmedioevo al secolo XVIII si lucra-va nella chiesa di Sant’Antonioabate. Questo auspicio è divenutorealtà il 12 ottobre 2001, quandoSua Santità Giovanni Paolo II haconcesso l’indulgenza plenaria, al-le solite condizioni (confessionesacramentale, comunione eucari-stica, preghiera secondo le inten-zioni del Papa, pentimento e cuorestaccato da ogni peccato), con pri-vilegio valido in perpetuo. L’indul-genza può essere lucrata visitandola chiesa di S. Antonio abate di Fe-rentino e partecipando in essa aqualche sacra celebrazione o alme-no recitando devotamente il Padre

Nostro e il Credo. I giorni, in cui sipuò lucrare questa Indulgenza so-no il 19, 20, 21 maggio (morte esepoltura di S. Pietro Celestino)[figg. 19-20]; inoltre tutte le volte

in cui gruppi di pel-legrini si rechino inS. Antonio abateper compiere questiatti religiosi; e, infi-ne, una volta l’annoanche da singoli fe-deli, che si rechinoin questa chiesa ingiorni da essi scelti.

Con la bolladel 2001 GiovanniPaolo II ha ricono-sciuto ufficialmentel’importanza stori-ca, spirituale ed ec-clesiale del com-plesso monasterialedi S. Antonio aba-te, rivitalizzando unprezioso dono digrazia per la città diFerentino, per ladiocesi e per laChiesa.

* In versione ridottasi pubblica il pre-sente articolo giàedito dall’autricecon il titolo Il com-plesso monasteriale

di S. Antonio Abate a Ferentino: lastoria, i recenti restauri, il valoreculturale ed estetico, in: CelestinoV nel VII centenario della morte,atti del Convegno Nazionale tenu-tosi a Ferentino, 10-12 maggio1996, con il contributo dell’Uni-versità di Roma “La Sapienza” -Dipartimento di Studi sulle societàe le culture del medievo, Facoltà diLettere e Filosofia, Casamari (apri-le) 2001, pp. 125-144. A tale volu-me si rimanda per la versione inte-grale dell’articolo e per iriferimenti bibliografici.

a cura di Emidio Affinati

NEGLI ultimi tempi, tale è sta-to lo sconvolgimento - quasi unaeversione - di tutte le realtà ecclesia-stiche e divine, che ai nuovi mali ènecessario siano assolutamente postirimedi, nella misura in cui nel Si-gnore riconosciamo si debba agire ecome veniamo supplicati dalla partepiù sana delle nostre popolazioni.

Pur di recente i diletti figli delClero e gli attuali Magistrati dellanostra Città di Ferentino, si sonopreoccupati di informarci che qui ein altri luoghi confinanti, non pochierrori sono incominciati a penetrare,a causa soprattutto della mancanzadi maestri idonei a formare gli ado-lescenti nelle umane lettere e nellacristiana disciplina.

Pertanto, per estirparli dalle ra-dici e prevenire inoltre che tra il fru-mento nasca nuova zizzania, ritengo-no niente sia più necessario cheprovvedere a che si istituisca in dettaCittà un Collegio di Chierici Regola-ri della rinata Compagnia di Gesù.

Ma, come veniva rilevato nellastessa petizione, ciò è pressocchéimpossibile possa realizzarsi dallerendite di beni qui assegnati per so-stenere i Ginnasi pubblici, redditiche non superano la somma di 200scudi della moneta romana. Perchéquindi si realizzi un’opera tanto uti-le, Noi e questa Santa Sede moltissi-mo desideriamo che la Chiesa, congli edifici annessi, i beni alienati - icui redditi annui dicono siano di cir-ca 1000 scudi della medesima mone-ta -, il Convento dei Frati Minori del-l’Ordine di S. Francesco, chiamatiConventuali, esistenti in detta Città,vengano assegnati per la istituzioneivi stesso del Collegio della predettaCompagnia di Gesù, e gli si attribui-scano in perpetuo, potendo i Frati su-perstiti, dato il numero ridotto, esse-re accolti in altri Conventi dellostesso Ordine.

A questo scopo, siamo stati sup-plicati di provvedere loro opportuna-mente e di degnarci di essere, a lororiguardo, indulgenti con Apostolicabenignità. Desiderosi quindi di asse-condare con speciali favori i richie-denti e le singole persone cui la no-stra presente lettera può giovare,concediamo l’assoluzione dalle cen-sure di scomunica, sospensione, dialtre sentenze ecclesiastiche, e dallepene “de iure aut ab homine” com-minate in altre occasioni e per qual-siasi causa, non ancora scontate e daconseguire soltanto per effetto dellapresente; disposti ad assolvere dallepene elencate, decretandoli assoltisecondo il parere dei Venerabili no-stri fratelli S.R.E. Cardinali dellaCongregazione deputata alla Rifor-ma, ai quali abbiamo rimesso il fa-scicolo di tali suppliche, col manda-to della stessa Congregazione,referente il diletto figlio MaestroGiuseppe Morozzo, Segretariougualmente dell’altra Congregazio-ne per gli affari dei Vescovi e deiPreposti regolari, col pieno nostropotere apostolico, secondo il tenoredella presente, attribuiamo in perpe-tuo, assegniamo, trasferiamo laChiesa, il predetto Convento di S.Francesco, i fabbricati, tutti e singo-li i beni non alienati, mobili e immo-bili con i loro rispettivi diritti e tuttele pertinenze, similmente con gli an-nessi oneri delle Messe e quanti altrice ne fossero, nonché altri beni qual-siasi assegnati finora in dotazioneper sostenere in detta Città le Scuolepubbliche e i Maestri in dotazionedell’erigendo Collegio dei Chiericidi detta Compagnia di Gesù, perchépossa aprirsi al più presto.

Alla condizione tuttavia che an-che gli alunni del Collegio, subitodopo la pubblicazione della presen-

te, si rechino in detta Città e prendi-no possesso della Chiesa, del Con-vento e dei beni accennati secondo iltenore della presente e comincinonondimeno a usufruire dei beni sco-lastici ricordati, dallo stesso giornoin cui essi stessi aprono le scuolepubbliche. Riguardo poi ai Frati, simantenga anche in seguito una lineadi equità, perché venga data loro unaqualche ricompensa negli altri luo-ghi del nostro Stato Pontificio, neiquali i loro Conventi si trovino nella

necessità. Decretiamo che la presente let-

tera in nessun tempo venga mai di-strutta o ridotta in termini di diritto,né venga mai imputata di vizio di“orrezione o sorrezione”, anche peril fatto che le parti non siano stateascoltate o citate, ma sempre restaferma, valida ed efficace, pienamen-te suffragata dai predetti ChiericiRegolari della Compagnia di Gesù, einviolabilmente rispettata da tuttiquelli cui spetta e in qualunque mo-do spetterà; nello stesso modo, an-che per qualunque Giudice ordina-rio, Delegato, anche Uditori dellecause del Palazzo Apostolico eS.R.E. Cardinali; tolta loro, e achiunque altro, la facoltà e l’autoritàdi giudicare e interpretare differen-temente, e deve definirsi invalido evano, quanto contrariamente vengaattentanto, scientemente e ignorante-mente.……………………………

(La Lettera termina con la for-mula, in termini canonici, di derogaper quanto espresso di contrario indecreti sinodali Apostolici, in Conci-li generali ecc. ecc.…)

Data a Roma, presso S. MariaMaggiore, con il sigillo dell’Anellodel Pescatore, il giorno 11 Febbraio1815, 15° del Pontificato.

Lettera apostolica, in forma breve, del SS.mo Signore nostro PioPapa VII, con la quale vengono costituiti a Ferentino negli Erni-ci i Chierici Regolari della Compagnia di Gesù. Roma 1815.

Pio Papa VII

PAPA PIO VII

Pro-memoria per il rev.mo Rettore della Chiesa di S. Francesco di FERENTINO

Con BREVE di Pio Pp. VII 11/2/1815 i Gesuiti furono autorizzati a pren-der possesso della chiesa di S. Francesco, Convento annesso e suoi beni tutti,in Ferentino, nonché dei beni e rendite assegnate per le Scuole di Ferentino.

16/2/1815 il Provinciale dei Gesuiti costituisce suo procuratore D.G. Co-cumelli per tale possesso.

Lì……avveniva l’immissione in possesso. Lì Novembre 1873 “La Reale Intendenza” prese reale possesso etc.Lì Novembre 1873 “Lo stesso sig. ricevitore del Demanio” ne fece for-

male consegna del Tempio cioè e sacri arredi all’on. Sig. Sindaco, ecc.Lì 28 novembre 1873 il Sindaco si recò ad espellere i Gesuiti: “Alle pro-

teste fatte dal Superiore della Compagnia di Gesù il sig. Sindaco rispose chequalora non avesse ceduto avrebbe adoperata la forza”.

Lì 15/12/1873 il Vescovo scrive alla S. Sede: “Ciò che veramente conso-la è il contegno che mantiene la popolazione di Ferentino in questo malaugu-rato caso. Poiché è un fatto che dal giorno in cui furono espulsi i RR.PP. del-la Compagnia di Gesù dalla chiesa di S. Francesco non dirò che nessunsacerdote vi abbia più celebrato, ma nessuno del popolo vi ha posto piede ben-ché vi sia un’immagine della Vergine assai venerata”…

* * * *Lì 25/05/1932 prima Istanza del Vescovo di Ferentino al Ministero della

Giustizia per la retrocessione della chiesa e locali. Lì 18/06/1942 (!) la Prefettura chiede notizie e dichiarazioni.Lì 18/08/1942 il nuovo Vescovo (tre giorni dopo il suo ingresso in dioce-

si forniva notizie e dichiarazioni).Lì 17/11/1949 il Vescovo riprendeva la pratica con la Prefettura, che Lì 12/01/1950 comunica di non aver trovato i precedenti, che dal Vescovo Lì 09/02/1950 venivano fornitiLì 15/10/1954 il Vescovo con lettera alla Prefettura e p.c. al Sindaco di

Ferentino sollecitava la definizione della pratica* * * *

Lì 11/07/1952 il Sindaco di Ferentino con lettera prot. 5/64 assicura cheproporrà cessione gratuita per 19 anni ecc. o indennizzo sia per le migliorie cheper le attrezzature ecc.

Lì 11/05/1957 il Sindaco esige la restituzione dai Missionari del S. Cuo-re - dei locali - per le Scuole - entro giugno p.v.

Lì 17/05/1957 il Vescovo (cui la precedente era stata inviata p.c.), ri-sponde:

a) senza entrare in merito alle motivazioni adottate dal Sindaco o a quel-le che possono avere i Missionari per rinunziare a locali minacci rovina e co-me tali pericolosi per l’incolumità d’un’accolta di giovani; e per esigere in-dennizzi giusta impegno della citata lettera 11/07/1952;

b) contesta la affermazione che i Missionari siano al possesso dei localisenza titolo, mentre sembrano costituire titolo valido le notori insistenze del-l’autorità comunale per avere i Missionari, la lettera 11/07/1952, e soprattutto:

c) il dovere del Municipio di retrocedere notevole parte dei detti locali al-l’Autorità Ecclesiastica giusta le disposizioni concordatarie.

d) dichiara di opporsi all’allontanamento dei Missionari, se prima non sisia addivenuti alla retrocessione dei locali di Rettoria ed annes ponendosi adisposizioni per le necessarie previe intese.

e) dichiara urgente ed assoluta tale richiesta, al ricordo delle sacrilegheprofanazioni cui fu sottoposta la chiesa di S. Francesco da “ignoti” prima del-la consegna dei locali ai Missionari.

f) poiché è dovere delle stesse autorità civili prevenire ed impedire simi-li profanazioni, invia la risposta anche al sig. Prefetto della Provincia.

g) esprime le più ampie riserve circa le prevedibili reazioni del pubbliconei riguardi dell’allontanamento di un’Opera Religiosa altamente apprezzatadala cittadinanza tutta e circondata da unanime benevolenza.

Fig. 19 – Sepolcro di Celestino V. Il sarcofago di travertino, con scolpito il cusci-no orientato a nord, è incassato nel tufo. Ferentino, Chiesa di S. Antonio abate,pavimento della navata centrale.

Fig. 20 – Cuore di San Pietro Celestino. Reliquiarioargenteo del sec. XVII. Ferentino, Monastero delleClarisse (foto L. Collalti, 1966).

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A.C.L.I. ProvincialeEletto il nuovo Presidente

Il nostro socio Luigi DATTI, ex amministratore comunale di Fe-rentino, è il nuovo presidente provinciale dell’Associazione CristianaLavoratori Italiani. E’ stato eletto sabato 13 marzo per acclamazionenel corso della riunione del nuovo Consiglio Provinciale, eletto lo scor-so 6 marzo. Succede a Elio Marcoccia che è stato presidente dellaACLI per un decen-nio. Sempre nellagiornata di sabato13 si è proceduto al-la nomina del Con-siglio di Presidenza,di cui fanno parteanche Luciano Ros-signoli, FrancescoTortora, TeodoroPirelli, Fabio Cel-letti e Mario Cola-santi. Erica Calisti èresponsabile delsettore femminile,mentre GianlucaCori a quello di“ACLI Terra”.

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Alcuni anni fa, a cura delcompianto prof. Cesare Bianchi,apparve un articolo su questogiornale che iniziava così: “Il no-vantanove per cento dei Ferenti-nati non conosce chi sia, o chi siastato, Felice Cupini”……

A me allora sfuggì quell’arti-colo anche se avevo sentito nomi-nare, nell’ambiente della Pro Lo-co, questo “collega” scomparso.

Forse anch’io mi allineai, in-cosciamente, alla deprecabile ca-ratteristica del nostro paese chespesso dimentica i molti suoi figlidella diaspora i quali, pur viven-do lontani dal luogo di nascita,conservano un profondo ricordo eun grande amore per la propria“Itaca”.

… e come se avessi avuto unappuntamento, questo personag-gio ha cominciato a parlarmiquando, qualche settimana fa, miè capitato tra le mani, “Fronnu dusdrica”, raccolta di poesie in dia-letto ferentinese, pubblicato dalCupini a Roma nel 1956.

Tornato a Roma, ho comin-ciato ad assaggiare il libro versomezzanotte e… ho finito di berlosolo all’alba. Ero rimasto affasci-nato dalla poesia di questo sco-nosciuto concittadino, dall’armo-nia della sua lirica, dalla suametrica puntuale e, soprattutto,dal contenuto d’amore per la suacittà natale.

Il giorno successivo, dopouna buona dormita, ho deciso ditornare a Ferentino e mettermisulle tracce del poeta Felice Cupi-ni. Aiutato dal presidente LuigiSonni e da alcuni amici e parenti,ho trovato le tracce di un tesoroletterario incredibile e, tramite lacortesia della signora IsabellaBernardi Nobili, amata nipotedello scomparso, sono venuto aconoscenza del dott. Felice Cupi-ni, nato a Ferentino il 18 aprile

del 1901, laureato presso la R.Università di Roma il 2 ottobre1928 in medicina e chirurgia.

L’ottimo medico, vincendovari concorsi e consegnando mol-te specializzazioni, svolse la suaapprezzata professione in diversiluoghi ma più a lungo nell’Ospe-dale Grande di Viterbo, a CivitaCastellana e Caprarola quale tito-lare della Condotta. Il suo curri-culum professionale è ricco, anziricchissimo ma, oltre alla sua ri-conosciuta professionalità, egli èricordato in quei luoghi come uo-mo di grande umanità, affabilità ededizione specie verso i più pove-ri e diseredati. E non poteva cheessere così, dal momento che ilDottore aveva un animo pieno dipoesia che espresse in linguama soprattutto nell’idioma feren-tinese.

La maggior parte delle poe-sie che formano il volume “Fron-nu du sdrica” sono datate e la pri-ma, “Giaccuttinu” è del 1917quando l’autore aveva solo 16 an-ni! E’ quindi giusto riportare ildetto latino che poetae na-scuntur! (poeti si nasce!).

Attraverso i versi di que-sto uomo colto, di questo poe-ta autentico, riprendono for-ma, uscendo dalla nebbia deltempo passato in una fantasti-ca metamorfosi, la vita e i per-sonaggi del popolo nostro al-l’inizio del secolo scorso; lesue parole sono un patrimoniosemantico che, insieme a quel-le di Fernando Bianchi, costi-tuiscono la base del linguag-gio parlato dalla nostrafamiglia sociale e solo da loroscritto.

E non solo i personaggiriappaiono in un affresco pie-no di colori e sapori, ma la vi-ta che si svolgeva dentro lemura della nostra città, i vizi ele virtù della sua gente, gli av-venimenti anche drammaticiche, dopo la Grande Guerra,stavano coinvolgendo tutta l’I-talia. E lui, Felice Cupini, non

si nasconde nell’anonimato ma,da uomo libero, caratteristica diogni poeta, manifesta le sue posi-zioni politiche, predice quello chesarebbe avvenuto nei decennisuccessivi e lo fissa nei suoi versiusando la poesia per scrivere lastoria, per dare voce alla sua co-scienza di galantuomo in quellalaicità così cristiana da meritareuna grande attenzione e, soprat-tutto, un grandissimo rispetto.

Del Cupini abbiamo a dispo-sizione solo “Fronno du sdrica”,“I pensieri della tristezza” e “Inmemoria dei 300 uccisi alle Fos-se Ardeatine”; ma sappiamo cheesistono altre opere e un impor-tante epistolario che speriamopossono essere pubblicati ed en-trare, finalmente, ad arricchire ilpatrimonio culturale del nostropopolo.

Il dottor Cupini, fiduciosonella misericordia di Dio si spen-se il 18 maggio 1971 ed è sepoltonel cimitero della sua amata Fe-rentino.

Giuseppe Manchi

Il ferentinate Felice Cupini medico chirurgo e poeta

Caro Presidente, ho letto con piacere, negli

ultimi giorni di fine anno, conbuon risalto della Stampa pro-vinciale, che alla Pro Loco ed ilComune di Ferentino, è stato as-segnato il Premio Regionale“Adriano Peggion”.

Un Premio, istituito que-st’anno a ricordo dell’immaturascomparsa del Dirigente dellaRegione Lazio A. Peggion e cheviene assicurato alla Pro Locoed all’Amministrazione comu-nale che si sono distinte peraver saputo, insieme e sinergica-mente, valorizzare a livello turi-stico le ricchezze artistiche, cul-turali e tradizionali del proprioterritorio.

Ti confesso che molto dirado mi è capitato di constatarela perfetta sintonia tra le ra-gioni di un premio e l’azione deipremiati, che, come in questaoccasione, si sono perfettamentesovrapposte.

E di questo ne sono doppia-mente felice.

Innanzitutto perché ancheio mi sento in qualche modo co-involto tra i premiati in qualitàdi socio “onorario” della ProLoco - della qual cosa ringraziote ed il Consiglio Direttivo perl’amicizia e la stima che conti-nuate a dimostrarmi -; in secon-do luogo, perché avendo avutola fortuna di conoscere e di esse-re diventato buon amico del dr.Peggion, posso assicurarti che asua lunga ed illuminata azionedi dirigente regionale, primanella complessa e variegata real-tà degli Enti Locali e successi-

vamente nell’altrettanto artico-lata area turistica, sportiva e cul-turale, è stata sempre rivolta afacilitare la realizzazione di tut-te le concrete iniziative che gli“enti minori” riuscivano a patro-cinare, al di là delle colorazioniche la politica, di volta in volta,sa assumere.

D’altra parte quei concettiche tu, caro Luigi, hai voluto dinuovo sottolineare nel numerodi dicembre del periodico trime-strale “Frintinu me…” nel salutoe negli auguri rivolti alle ProLoco in qualità di Presidentedel Comitato ProvincialeU.N.P.L.I., evidenziando, anco-ra una volta, che è scontatamen-te infruttuoso, “il contrasto conle proprie amministrazioni co-munali… dalle quali le Associa-zioni Pro Loco dipendono pergli aspetti logistici, amministra-tivi, organizzativi e nella mag-gioranza delle situazioni anchefinanziari”. Anche se ciò nonpuò e non deve tradursi in supi-na accondiscendenza perché“…una politica turistica efficacesi può gestire unitamente, par-tendo da posizioni diverse, daidee opposte, superando le dan-nose barriere ideologiche econvergendo gli sforzi verso unobiettivo comune”.

E’ quanto non si stancava diripetere ad ogni interlocutore ilbuon amico Adriano e che tu haisapientemente tradotto nelleazioni giornaliere di presidentedella Pro Loco.

Oggi ti sei impegnato a tra-sferire questa filosofia a livellodi Comitato ProvincialeU.N.P.L.I.; un impegno gravosoche merita il più ampio succes-so perché, anche dal nostro pun-to di vista, è questa la via giu-sta per aiutare al meglio ilturismo della Provincia di Frosi-none, un settore in evidente af-fanno anche per la moltiplicitàdi protagonisti in palese contra-sto politico ed organizzativo.

Nel rinnovarti le più sincerefelicitazioni per l’ambito e meri-tato premio assegnato alla “no-stra”Pro Loco, mi è gradita l’oc-casione per formulare a te e atutti gli amici di Ferentino, fer-vidi auguri per un Anno Nuovopieno di soddisfazioni.

Un abbraccio Paride Quadrozzi

Riceviamo e pubblichiamo

Sabato 27 dicembre 2003,presso l’Aula consiliare del Co-mune di Ferentino gremita da unpubblico numeroso, si è tenuta laXIV edizione della “Serata Dia-lettale Ciociara”, organizzata dal-l’Associazione Pro Loco, allaquale hanno partecipato tanti poe-ti: Umberto Gneo di Alatri, PietroDel Sole e Armando Mimini diAnagni, Lello Pagano di Anitrel-la, Camillo Marino di Aquino, Ni-sia Bianchi e Raimondo Rotondidi Arpino, Maria Luffarelli di Bo-ville Ernica, Bruno Vittiglio diCassino, Gustavo Falcone di Ca-strocielo, Mimma Spagnoli e Pie-ra Tiberia di Ceccano, EraldoLombardi di Ceprano, GiovanniPizzutelli di Frosinone, AlfredoBarbati e Adriana Panza di Isoladel Liri, Celestino Carpineti diPatrica, Edmondo D’Amici di Po-fi, Donato Mosticone di Sora,Porfirio Grazioli di Trevi nel La-zio, Giorgio Fiorletta, Giuseppe

Manchi, Giuseppe Palombo, El-vira e Luciana Pignatelli di Fe-rentino.

All’inizio della serata è statodistribuito un fascicolo con lepoesie in vernacolo, per consenti-re al pubblico, di seguire piùagevolmente la declamazione deilavori.

Il presidente della Pro LocoLuigi Sonni ha portato il salutodell’Associazione e letto le poesiedei concittadini Fernando Bianchie Alberto Angelisanti, mentreMarco Mastroianni, intervenutoinsieme alla presidentessa dellaPro Loco del Serrone, Patrizia Se-rafini, ha declamato due poesiedel suo concittadino SalvatorePrili. Saluti di circostanza sonostati portati dal vice sindaco diFerentino dr.ssa Anna SalomeCoppotelli e dall’assessore allaCultura avv. Antonio Pompeo.

Sono intervenute, inoltre, al-tre personalità, fra le quali la pre-

sidentessa della Pro Loco di Acu-to, Loreta Perinelli, i soci onoraridella Pro Loco di Ferentino, ilgen. Alberto Tribioli, i dr. ParideQuadrozzi, il prof. GioacchinoGiammaria e il prof. TommasoCecilia, che ha declamato unapoesia del fiuggino Siro D’Ami-co. Graditissima presenza quelladel nostro concittadino e socio pa-dre Giuseppe Incelli, custode ecommissario generale di TerraSanta, accompagnato per l’occa-sione da Vincenzo Ludovici, vicepresidente della Pro Loco di Fe-rentino.

Padre Incelli, al termine dellaserata, dopo un simpatico simpo-sio, ha voluto ringraziare tutti ipoeti, per avergli consentito di ri-ascoltare la genuina lingua dei no-stri padri.

Durante la manifestazionesono stati distribuiti i nuovissimicalendari con le immagini dei mo-numenti storici di Ferentino.

PRIMAVERA

Eccu la primavera, eccu gli fiurilu primu frunni cu lu rundinellu,‘nsu sentu più gli ventu i glòi rumori,avu vunuti lu jrnatu bellu.Celu surinu, solu luccichentu, gli cantu docu du gli passarottu,gli mmernu su n’à itu finalmentu, areccu lu bullizzi cu du bottu.Areccu gli spasseggi pu Vascegli,areccu tuttu puru la ragazza,rumutata cu gli curpettu bbegli, ridennu accomu ‘na pulledra pazza.Eccu gli abballi ‘nsemi cu gli soni areccu puru mo lu surunatu lu strettu areccu cu gli baci bboni cu mittinu la raja agli araiati.

1918

Felice Cupini

Il vernacolo ciociaro in mostra

Vetreria Pellinodi Pellino Giuseppe & C. s.n.c.

• Cornici – vetri cristalli e specchi • Vetri antisfondamento

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03013 FERENTINO (FR) Via Casilina, 245

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Secondo nastro rosa in casa di Andrea Virgili e Monica Mari-nelli; la cicogna ha portato un’altra vispa bimba dal nome

MICHELA, venuta a far compagnia alla piccola e raggiantesorellina Alice.

Ai felicissimi genitori, ai nonni nostri soci, Alfonso Virgili e Ri-ta Menna, Eugenio Marinelli e Giuseppina Angelisanti, giungano leinfinite felicitazioni della nostra Associazione, mentre un caldo ben-venuto tra di noi va alla piccola Michela.

* * *Secondo nastro rosa anche in casa di Angelo Strabone e Ales-

sandra Filardi: è arrivata infatti GIULIA con grande gioia della so-rellina Federica. Ai raggianti genitori, alla nonna Giovanna Gricia,nostra iscritta, ai genitori materni Giovanni Filardi e Maria Rossi,agli zii Mirco Strabone e Mario Filardi, giungano le felicitazionidella nostra Associazione, mentre alla piccola Giulia va un caldobenvenuto tra di noi.

* * *La cicogna è arrivata in casa di Vittorio Ficchi e Raffaella

Putini, portando tanta gioia ed una graziosa bimba chiamataBEATRICE.

Ai felicissimi genitori, ai nonni Igino Ficchi, nostro iscritto, ePiera Cialone, a Marco Putini e Floriana Guazzi, giungano le infini-te felicitazioni della Pro Loco e della Direzione di “Frintinu me…”,che danno un caloroso benvenuto tra di noi a Beatrice.

* * *Grande gioia in casa di Gianluca Fortuna e Katia Pignataro per

l’arrivo della cicogna che ha portato una bellissima bambina dal no-me GIORDANA.

All’infinita felicità dei raggianti genitori si è aggiunta quella deinonni, Francesco Fortuna e Iolanda Dell’Omo, Angelo Pignataro,consigliere della Pro Loco, e Genuina Cantagallo.

A tutti vanno l felicitazioni della nostra Associazione con uncaldo benvenuto alla piccola Giordana.

* * * Nastro rosa in casa del socio Mario Bruscoli e Annamaria Ma-

riani, infatti è arrivata LAURA, venuta a far compagnia al fratelli-no Emilio.

Ai felicissimi genitori, ai nonni, Nalina Schietroma, ArnaldoMariani e Maria De Castris.

A tutti giungano le infinite felicitazioni della Pro Loco e dellaDirezione di “Frintinu me…” con un caldo benvenuto tra di noi al-la piccola Laura.

Presso la L.U.M.S.A. (LiberaUniversità Maria Santissima As-sunta) di Roma, al Corso di Scien-ze della comunicazione, si è bril-lantemente laureata la nostaiscritta Diana ISABELLI.

Con l’eccezionale votazionedi 110/110 e lode, Diana ha otte-nuto la laurea in giornalismo dis-cutendo la tesi: “L’Obiettivo delgiornalista le immagini come cro-naca come commento”.

Relatore il chiarissimo prof.Roberto Seghetti, correlatore ilchiar.mo prof. Giovanni Ciarlo.

Alla neo dottoressa Diana,giungano i complimenti vivissimidella Pro Loco e della Redazionedi “Frintinu me…”, ed ai genitoriGiuseppe Isabelli e Laura Verduc-ci, al fratello Ivan vanno le felici-tazioni della nostra Associazione.

* * *Presso l’Università degli Stu-

di di Roma “La Sapienza”, nellaFacoltà di Scienze Umanistiche, siè brillantemente laureata ClaudiaTONACHELLA, che ha discussola tesi in Etnologia: “Corpi ven-duti e corpi vissuti”: Storie di vitadi giovani ragazze nigeriane”.Relatore il chiar.mo prof. LuigiM. Lombardi Satriani, correlatorela chiar.ma dott.ssa Rosa Parisi.

La Pro Loco e la Direzione di“Frintinu me…”, formulano tan-tissimi auguri alla neo dott.ssaClaudia e felicitazioni ai genitori,

Mario, nostro socio, e Anna MariaPignatelli.

* * *Presso l’Università di Tor

Vergata in Roma si è laureata inGiurisprudenza con votazione107, Annalisa MARTINI figlioladel nostro socio Franco e di RosaPompeo.

La neo laureata ha discusso latesi: “Simulazione del matrimonioed autonomia privata”, relatore ilprof. Claudio Scognamiglio.

La nostra Associazione for-mula vivissimi auguri e felicita-zioni alla dottoressa Annalisa edai genitori.

* * *Presso l’Università degli Stu-

di “La Sapienza” di Roma ha con-seguito la laurea di primo livelloin Ingegneria delle Telecomunica-zioni con voti 110/110 MarcoCOPPOTELLI discutendo la tesi“Ricetrasmettitore per collega-menti numerici ad alta capacitàsu canale HF”, relatore il chiaris-simo prof. Roberto Cusani.

Al neo laureato, nostro socio,ai suoi genitori, prof. Ambrogio eAnna Celani, alla sorella Elena,esprimono le più vive felicitazionil’Associazione Pro Loco e la Di-rezione di “Frintinu me…”.

A Marco va, inoltre, l’auguriodi proseguire gli studi altrettantobrillantemente nel Corso di Lau-rea Specialistica.

Nozze ... Domenica 25aprile 2004, presso la Chiesa di S. AntonioAbate, che fu il primo sepolcro di Papa Cele-stino V, il parroco don Sergio Reali, unirà inmatrimonio Rinaldo TIRIBOCCHI e Ma-ria Teresa BOCCITTO. Lo sposo è figlio diMichele e Rossana Natalia, sostenitori diquesto periodico, mentre i genitori della spo-sa sono Vincenza e Giovanni Boccitto. Lanostra Associazione e la direzione di “Frinti-nu me…” inviano ai promessi sposi infinitiauguri di ogni bene e tanta felicità.

Promozioniin

Guardia di Finanza

PROMOZIONE a Tenente Colonnello

per il nostro concittadino Sergio

DE SANTIS

Continua in maniera prestigiosa la car-riera, nel Corpo della Guardia di Finanza,del nostro concittadino Sergio De Santis; èstato, infatti, nominato Tenento Colonnello,dopo un breve periodo di permanenza nelgrado Maggiore, che lo ha visto svolgereimportanti incarichi a Palermo, Napoli, ed aRimini, dove attualmente presta servizio.

Nella cittadina romagnola, il neo Te-nente Colonnello ricopre l’incarico di Co-mandante di tutti i reparti navali, aerei e dipolizia ambientale dell’intera regione Emi-lia Romagna.

Alle felicitazioni della famiglia dell’Uf-ficiale, dei propri genitori, Italo e Sistina,degli amici di Ferentino, aggiungiamo quel-le della Redazione di “Frintinu me…”.

Festa degli anziani

Domenica 1 febbraio 2004,presso il Ristorante “Il Giar-dino” si è svolta la XVIIedizione della “Giornata del-l’Anziano”, organizzata dal-la Pro Loco in collaborazio-ne con la Direzione dellocale ospitante.

Alla manifestazionehanno presenziato le autoritàprovinciali e locali, l’avv.Francesco Scalia presidentedell’Amministrazione Pro-vinciale di Frosinone, l’avv.Piergianni Fiorletta, sindacodi Ferentino, la dott.ssa An-

na Salome Coppotelli, asses-sore alla Sanità e vice sinda-co, Pino Iorio, presidente delConsiglio Comunale, Dome-nico Di Tommasi, consiglie-re comunale e delegato delsindaco, Luigi Sonni e Vin-cenzo Ludovici, presidente evice presidente della Pro Lo-

co di Ferentino, GiovanniMancini, presidente dellaPro Loco di Pastena e Vin-cenzo Giorgi, della Pro Locodi Torre Cajetani. 250 perso-ne, dai 65 anni in su, hannopreso parte alla “Giornata”, iquali, dopo aver assistito al-la S. Messa, celebrata nel-l’immenso salone da don Fa-bio Fanisio, parroco dellavicina Madonna degli Ange-li, hanno applaudito, la con-segna, da parte del Comunedi Ferentino, delle medaglied’oro e degli attestati alle trecoppie di anziani che conl’anno 2004 hanno raggiuntoi 64 anni di matrimonio.

Le coppie festeggiatesono state le seguenti: Ilde-brando MARRA e AngelaBIANCHI, convolati a noz-ze il 3 febbraio 1940, TiberioD’AGOSTINI e VincenzaPICCHI, sposatisi il 4 apriledel 1940, Giovanni DATTI eAmalia CATRACCHIA,sposi dal 31 agosto 1940.

A queste coppie un sin-cero augurio per un cammi-no ancora lungo di felicità.

Al termine della ceri-monia tutti gli invitati a ta-vola per gustare un partico-lare e tradizionale “menù”dei tempi passati: “Sagni ifasuli”, “Gnòcchi du pata-tu”, “Saraca, putatu allaurùnza, èrua pazza i pizzaroscia”, “Spintaturu du par-cu cu gli sugu”, “Ciammul-lettu du magru, bicchirinùdu marsala, mandarini i mu-luzza”.

Nel pomeriggio la“Giornata” si è conclusa conuna ricca tombolata.

. . . Laurea . . .

ENTRATE

Avanzo di cassa al 31 dicembre 2002Contributi per quote sociali 591 iscrittiContributi al periodico trimestrale “Frintinu me…” Contributi alle pubblicazioni della Pro Loco Interessi bancari Euro 35,88 + contributi vari Euro 400,00Contributo Comunale, a saldo manifestazioni natalizie 2002Quote sociali per il Touring Club Italiano (Euro 775,00)Incasso Lotteria del 1° Maggio Contributo Comunale per festeggiamenti patronali di S. AmbrogioContributo Comunale per attività anno 2003Contributo Regione Lazio per partecipazione festival Ekaterinburg 2002Contributo Regione Lazio da A.P.T. Frosinone attività 2002Contributo Terme Pompeo Stampa Depliant + Expolevante Bari ContributoComunale manifestazione Agosto Ferentinate Contributo Comunale manifestazioni Natalizie

TOTALE USCITE

Spese per manifestazioni dal 1° al 6 gennaioSpese per Giornata degli Anziani Spese per partecipazione all’Expolevante di Bari Stampa e spedizione periodico “Frintinu me…” Marzo, Giugno, Sett.,Dicem.Stampa Depliants in 4 lingue: inglese, tedesco, francese, italiano Pagamento quote sociali al T.C.I. (681,19)Spese per fitto vetrina espositiva presso le Terme di FiuggiSpese per i premi della Lotteria Spese per festaggiamenti in onore del Patrono S. Ambrogio Spese per omaggio di un “Ostensorio” al Duomo Spese per Festa Sociale e colazione ai ragazzi del “Certamen”Spese Premiazioni infiorate del Corpus Domini Spese per Manifestazioni musicali di Luglio Patrocinio gara ciclismo + gara Ruzzolone Spese realizzazione Palio di San Celestino Spese per Manifestazione Agosto FerentinateSpese per Partecipazioni – Mostre – Assemblee UNPLISpese per apertura Monumenti Spese per Serata Dialettale CiociaraSpese per Manifestazioni Natalizie Varie: Polizza Assic.ne - Tenuta Conto - Postali - Cancelleria - Omaggi Canoni: Telecom - Italcogim - Enel - Tarsu - Spazio Web

TOTALE

Associazione Pro Loco Ferentino

BILANCIO CONSUNTIVO ANNO 2003Domenica 15 febbraio 2004, alle ore 11,00 in seconda convocazione, presso la sede sociale in

Piazza Mazzini, si è riunita l’Assemblea degli iscritti per esaminare il Bilancio consuntivo anno2003, che è stato approvato all’unanimità dai tanti soci presenti, e che di seguito si riporta.

3.419,6510,473,005.340,321.366,10

435,881.800,00

393,007.445,00

25.779,0015.493,713.308,823.360,00

850,0029.450,9621.200,00

130.115,44

1.936,331.373,504.159,003.652,052.600,00

341,591.030,157.650,00

26.000,001.859,001.095,551.704,101.701,371.093,00

16.264,8229.450,961.463,258.363,001.437,00

21.200,00954,09

1.949,78

137.278,54

Si fa notare che il Deficit di Euro 7.163,10, risultante in più dall’USCITA, verrà coperto con il con-tributo della Regione Lazio, di 15.000,00 Euro, assegnatoci nel 2003 per il Palio di San Celestino.

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Il celebrante don Fabio Fanisio

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La Pro Loco ringrazia La Pro Loco porge un vivo ringraziamento alle sottoelencate

persone che, nell’occasione della pubblicazione del numero scorsodi questo giornale, hanno inviato all’Associazione cospicui contri-buti di denaro, intendendo con ciò il loro plauso per tale iniziativa.

Come eravamo . . .Addesse Giuseppe – FerentinoAffinati Elpidio – Ferentino Arduini Mirco – Ferentino Bar Franca, Via Pietralata – Ferentino Bassani Vinicio – Ferentino Bellusci dr. Ugo – Ferentino Belmonte Egidio – Oshawa, Ontario CanadaBianchi Ambrogio – Arpino Bianchi Bruno – Roma Bianchi rev. Raimondo – Ferentino Bocanelli Dino – Roma Bonifazi Sante – Ferentino Bottini Angelo – Bedford (Inghilterra)Bottini Giuseppe, Via C.ne A. Lolli Ghetti Caliciotti Angelo – Ferentino Cataldi Gildo – Roma Cataldi Serrani Angela – Roma Catracchia dr.ssa M.L. – Ferentino Cavalieri d’Oro Maria – Roma Ceccarelli Ugo – Roma Cedrone Franzo – Roma Celani Ruggero – Perugia Celardi Fernando, Via Casilina Sud Cellini Francesco – Ferentino Cellitti Alfonso – Ferentino Cellitti Ambrogio – Ferentino Cellitti Americo – Latina Cellitti Guerino – Ferentino Cellitti Luis – Torres dela Calzada - EspanaCellitti Vittoria, Via Stufa Pigna Castello Cellitti Vittorio, Via C.ne A. Lolli-Ghetti Ciocchetti Antonio– Messina Cocco Leandro – Ferentino Cocumelli Pino – Ferentino Cocumelli Sonni Laura – Ferentino Colella Vincenzo – Ferentino Concutelli Tito – Ferentino De Castris Luigi, Via Aia S. FrancescoDelle Chiaie Mario – Ferentino Del Monte Gino – Vittorio Veneto De Santis Anna Maria – La Spezia Di Maggio Carlo – Ferentino Di Tommasi Gargani Gina – Ferentino Di Torrice Anna – Ferentino Di Torrice don Lello – FerentinoDi Torrice Luciano – Ferentino Ferraguti Franco – Gwynedd Valley P.A. Filonardi Virgilio – Roma Fiorini Albert – Wyomissing Pa. USAFiorini Fiorino – North Lake, Ill. USAFoglietta Giovannina – Roma Fortuna dr. Enrico – Ferentino Frasca Valentina – Cormano Gabrielli Luisa – Frosinone Galassi Luigi – Ferentino Giorgi Luigia – Ferentino Giorgi Valentina – Ferentino Giovannetti Tiziana – Roma Grillo Umberto – Ferentino Incelli Esterino – Ferentino Incelli padre Giuseppe – Napoli Itana Lorenzo – AlpignanoLiberati Marco – Ferentino Lolli Ghetti Carla – Forio d’Ischia Lolli Ghetti dr. Glauco – Montecarlo Magliocchetti Salvatore – FerentinoMaliziola Angelo – Ferentino Maliziola Chiarina – CataniaMangiapelo Angelo – Ferentino Mango Michele – Livorno Manni Gianpaolo – Ferentino Mariani Antonio – Latina Mastrangeli dr. Luigi – Ferentino Mastrangeli dr. Riccardo – Frosinone Mastrosanti Giuseppe – Latina Mastrosanti avv. Mario – Firenze Mastrosanti Paolo – Ferentino Minucci Anna – Ferentino Minucci Giulio – Roma Misonti Concetta – Bottmingen, Svizzera Mizzoni Donatella – Milano Moriconi Giuseppe – FerentinoNatalia Rossana – Ferentino Palombo Franco – Roma Palombo Roberto – Ferentino Paris, Via Casilina sud – FerentinoPicchi Luciano – Ferentino Pinelli Ennio – Ferentino Pinelli Gilda – Ferentino Pizzotti Franco – Boveresse, SvizzeraPizzotti Iole – MontevarchiPodagrosi Antonia – Ferentino Podagrosi Giovanni – Marino Podagrosi ing. Ruggero – FerentinoPolletta Alessandro – Ferentino Polletta Elio – Ferentino Pompeo Dino, Pino, Valentino – Ferentino Pro Pietro, Via Stella Ponte S. Antonio Riggi Glaudo – Caledonia, USARocchi Gianni – FrosinoneRofena Maria Pia – Roma Salvatori Piero – Palermo Salvatori Silvana – Rock Falls, Ill. USASantoro Potito – Roma Santurro Lelio – Velletri Scascitelli Anna – Dynnyrne Hobart, AustraliaSchiavi Gio Batta – Ferentino Schietroma Francesco – Ferentino Schietroma Mario – Ferentino Segneri Palma – Ferentino Sordi Romano – Ferentino Spaziani Amedeo – Terracina Tiribocchi Aurelio – Roma Tiribocchi Michele - Ferentino Tosatti Colella Liala – Roma Vannuccini Nicoletta – Roma Virgili Virgilio – Roma Volponi Paolo – Livorno Zaccari Vincenzo – Trieste

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Anno 1920 «RACCOLTA DEL LATTE» Contrada “Fresine” Casale Lucidi“Giottu gli lattaru” e i contadini fornitori

Una triste notizia giuntaci con ri-tardo, la scomparsa dei coniugi LuigiCIANGOLA, deceduto il 10 ottobre,e Palma CANTAGALLO, venuta amancare l 9 dicembre 2003.

Ai figli Maria Luisa, AlfredoGianpaolo, nostro socio, alle nuore, algenero, ai nipoti, alle sorelle di Luigi,Italia e Alessandra, residenti negliUSA sostenistrici di questo periodico,a Lucia e al fratello Nello; ed ai fratel-li di Palma, Domenico, Carlo nostroiscritto e alla sorella Giovanna, giun-gano le condoglianze della nostra As-sociazione.

Lunedì 5 gennaio 2004, all’età di78 anni è scomparsa a Vittorio Venetola nostra concittadina

Vittoria CIOPIRRI in Del Monte. Al marito Pietro, al figlio Gino,

sostenitore da Vittorio Veneto di que-sto periodico, alla nuora Ivana, alla ni-pote Laura, ai parenti e familiari giun-gano le condoglianze della nostraAssociazione.

L’8 gennaio 2004, all’età di 90anni è scomparsa

Fernanda SQUICQUEROvedova Pro. Ai figli Franco, nostro so-cio, a Giovanni e Pietro, alle nuore, ainipoti e pronipoti formuliamo le senti-te condoglianze della Pro Loco e dellaDirezione di “Frintinu me…”.

Venerdì 23 gennaio 2004, nellasua abitazione di Roma, è venuta amancare all’età di 54 anni

Marina SERIPAin Scotto Lavina. Al marito Giulio, aifigli Marco e Giovanni, alla madre El-sa Cocumelli, alla sorella Maria Tere-sa, ai fratelli Giorgio e Carlo, ai nipotie parenti tutti giungano le sentite con-doglianze della nostra Associazione.

Il 4 febbraio 2004, all’età di 62anni è scomparso il nostro socio

Cesare PETTORINIAlla moglie Anna Cellitti, ai figli

Simone e Rita, alle sorelle Angela, Ro-sa, Giuliana, al fratello Anastasio, algenero e alla nuora, ai nipoti e familia-ri tutti giungano le infinite condoglian-ze della nostra Associazione.

Il 6 febbraio 2004 è deceduta lanostra iscritta Annetta AFFINATI, dianni 79, vedova Segneri. Ai figli Ro-berto, Bruno e Mauro, alla sorella Giu-seppina, Bianca e Giulia, ai fratelliVittorio, nostro socio, Elpidio sosteni-tore di questo periodico, a Enrico no-stro socio, alle nuore, ai nipoti e fami-liari giungano le condoglianze della

Pro Loco e della Direzione di “Frinti-nu me…”.

Martedì 17 febbraio 2004, a Mi-lano è deceduto il nostro concittadinoArcangelo REALI.

Alla moglie Silvia Collalti, nostraiscritta, ai figli Roberto e Anna Rita,alla nuora, al genero, ai nipoti e paren-ti tutti giungano le condoglianze dellanostra Associazione.

Venerdì 20 febbraio 2004, all’etàdi 84 anni è scomparso il Vigile Urba-no in pensione Elio POLLETTA so-stenitore di questo periodico.

Alla moglie Cesarina Picchi, aifigli Vincenza, Loredana e Cesare, allasorella Vittoria, al fratello Angelo e aiparenti giungano le sentite condo-glianze della nostra Associazione.

Il 26 febbraio 2004 è venuto amancare il nostro socio

Giuseppe DI ROCCOAlla moglie Silvana Beco, ai figli

Franco e Alfredo nostro socio, allenuore e ai nipoti, giungano le sentitecondoglianze della Pro Loco e dellaDirezione di “Frintinu me…”.

Martedì 2 marzo 2004 è scompar-sa Assunta FICCHI vedova Collati.

Ai figli Giancarlo, Corrado, no-stro iscritto, alle nuore, ai nipoti e pa-renti vanno le sentite condoglianzedella Pro Loco e della Direzione di“Frintinu me…”.

Mercoledì 3 marzo 2004 è dece-duta Bice FEDERICO vedova Bove.

Ai figli, Gianni, Pino, sostenitoredi questo periodico, e Franco, alle nuo-re e nipoti tutti giungano le infinite con-doglianze della nostra Associazione.

Giovedì 5 marzo 2004 a Perugiaè deceduto all’età di 86 anni il nostroconcittadino Raimondo FRIONI, so-stenitore di “Frintinu me…”.

Alla moglie Iolanda Pecetti, ai fi-gli Auro e Angelo, alle nuore, nipoti eparenti, anche da Ferentino, giunganole condoglianze della nostra Associa-zione.

Lunedì 8 marzo 2004 a Roma èscomparsa all’età di 88 anni ElviaGIORGI vedova Moriconi sostenitri-ce di “Frintinu me…”.

Al figlio Cesare Moriconi, allanuora, ai nipoti, al fratello Emilio, allasorella Armida, sostenitrice dagli USAdi questo periodico, giungano le senti-te condoglianze della nostra Associa-zione.

L’Associazione Pro Loco e la Redazione di “Frintinume…” partecipano la scomparsa del socio onorario prof.Cesare BIANCHI avvenuta il 6 gennaio 2004.

E’ doveroso, da parte del nostro sodalizio, ricordarel’amico Cesare a quanti lo hanno conosciuto ed apprezza-to durante la sua vita professionale. Un saluto sincero permanifestare la nostra riconoscenza, ad un autentico figliodi Ferentino, appassionato della sua città e della sua storia.

Egli, con straordinario attaccamento e generosa dedi-zione, uniti ad una sapiente, oculata e disinteressata colla-borazione, ha fornito negli anni alla nostra Pro Loco tantisuoi lavori ed importanti scritti, oltre ad un’assidua partecipazione al periodico tri-mestrale “Frintinu me…”.

Queste le pubblicazioni edite dalla Pro Loco con il suo prezioso intervento: • 1977-1979-1982-1985 I-II-III-IV e V “Concorsi di poesia dialettale Fe-

rentinate”.• 1980 – Ristampa di “Rusbiglitu Frintinu” dei poeti vernacolari Fernando

Bianchi e Giovanni Prosperi.• 1982 – “Saggio di un dizionario etimologico del dialetto di Ferentino”, pre-

ziosissimo lavoro di ricerca sulla nostra madre lingua.• 1984 – “Statutum Civitatis Ferentini” - traduzione di un antico manoscritto,

di 5 libri, sulle leggi della città di Ferentino. • 1989 – “Ferentinum in Hernicis”, carta d’identità secondo le testimonianze di

T. Livio, Tacito, Orazio e Sventonio.• 1991 – “Guida turistica della città di Ferentino”. • 1997 – “Seconda edizione, riveduta ed ampliata, del dizionario etimologico

dialettale”.Alla moglie Silvia Pinelli, alle figlie Maria Luisa e Simonetta, ai generi col.

Giuseppe Savelloni, nostro socio, al dr. Alberto Volponi, ai nipoti e ai familiari tut-ti, giungano le sentitissime condoglianze della nostra Associazione.