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Test 9,00 € 18,00 20,00 29,00 242 Novembre 2010 Anno XXXVI - Altroconsumo: via Valassina 22, 20159 Milano - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - MI In caso di mancato recapito, restituire al Cmp di Milano Roserio per la restituzione al Mittente previo pagamento resi CMP MILANO ROSERIO RIFIUTI UMIDI Viva la differenza Da incoraggiare la raccolta destinata al compost RESPONSABILITÀ SOCIALE Ananas indigesto Scarso rispetto per ambiente e lavoratori Gomme al gelo Ecco i pneumatici invernali che mettono d’accordo qualità, prezzo e sicurezza Che freddolosi Gli italiani esagerano col riscaldamento Eppure la legge impone limiti precisi 10% SCONTO PER I SOCI SULL’ACQUISTO DI VINI

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Test

9,00 € 18,00 € 20,00 € 29,00 €

242 • Novembre 2010

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CMP MILANO ROSERIOCMP MILANO ROSERIO

RIFIUTI UMIDI

Viva la differenzaDa incoraggiare la raccolta destinata al compost

RESPONSABILITÀ SOCIALE

Ananas indigestoScarso rispetto per ambiente e lavoratori

Gomme al geloEcco i pneumatici invernali che mettono d’accordo qualità, prezzo e sicurezza

Che freddolosiGli italiani esagerano col riscaldamentoEppure la legge impone limiti precisi

10%SCONTO PER I SOCISULL’ACQUISTO DI VINI

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2 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

Novembre 2010

Sommario

DALLATUA PARTE

TESTINCHIESTE

INDIPENDENTICi finanziamo con le quote asso-ciative e l’abbonamento alle no-stre riviste, che non contengono pubblicità, né informazioni paga-te da produttori o da gruppi di interesse politico e finanziario. L’indipendenza è totale, a garan-zia della obiettività dei giudizi e dei consigli.

I nostri obiettivi sono l’informazione, la difesa e la rappresentanza dei consumatori. Non ab-biamo pubblicità. Per i test acquistiamo tutti i prodotti e ci affidiamo solo a laboratori com-petenti e indipendenti da qualsiasi interesse.

CENTRALINO02 66 89 01

EMAILaltroconsumo.it/contattaci

Contatti

16La coltivazione

dell’ananas,tra inquinanti

e sfruttamento

12

12 PNEUMATICIAlla prova quelli per affron-tare le strade d’inverno.

16 ANANAS PULITII marchi che rispettano l’ambiente e i lavoratori.

19 LAVAPIATTI Grazie al nostro test, sco-prite il modello migliore.

22 RISCALDAMENTOLe marche di caldaia più affidabili e soddisfacenti.

26 UN SARDO BIONDOMolto apprezzati dalla no-stra giuria i vini bianchi della Sardegna.

32 TV 32”, 40”, 42”Ottimi modelli economici.

36 RIFIUTI UMIDITest: farsi il compost in casa? La raccolta langue.

40 VIDEOCAMEREMeno differenze tra i mo-delli più cari e meno cari.

44 SU COL NETBOOKCinque trucchi per miglio-rarne le prestazioni.

46 OFFERTA TRIPLAUn solo contratto per te-lefono, internet e tv.

4 NOTIZIE, INFO, CONSIGLIInquinano anche i decibel - Il cioc-colato che cambia - Attento a quel che butti - Il succo della discordia-Medicine più sicure - Buon burro cacao - Bassa la fiducia dei rispar-miatori - Troppa carta

4 OSSERVATORIO PREZZIRc auto: aumenti record. L’Antitrust interviene.

7 DAL MONDOCreme molto idratanti - Petti di pol-lo al batterio - Lavanderie

PRODOTTI TESTATI

219

Risparmi860 €

Risparmi2.073 €

Risparmi260 €

Per affrontare le strade rese scivolose dall’inverno, ecco i pneumatici migliori

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altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 3

ESCLUSIVOSOCI

VIVAVOCE

Vestivamomade

in Italy

Rosanna MassarentiDirettore

altroconsumo.it

EFFICACIIl nostro metodo di lavoro si basa su criteri di rigore scientifico, ef-ficienza e competenza. A test e inchieste lavorano tecnici quali-ficati e specialisti di settore che mettono la loro professionalità al servizio dell’informazione, del-la consulenza, della risoluzione concreta dei problemi.

DALLA TUA PARTELa nostra missione è esclusiva-mente orientata a soddisfare le necessità dei consumatori e a tutelare i loro diritti. Per questo offriamo servizi di consulenza individuale ai nostri soci e por-tiamo la voce e le istanze dei consumatori presso gli interlo-cutori istituzionali e sociali.

Abbiamo visto il mese scorso come è ambigua sulla qualità e sulla provenienza degli ingredienti l’etichetta “made in Italy” degli alimentari. Ma l’idea che comprare italiano aiuti la nostra economia e assicuri una migliore qualità è ancora radicata, anche per quanto riguarda tutti gli altri prodotti che tengono alto l’orgoglio nazionale, in primis abiti, scarpe, borse e salotti. Ebbene, e non dovrebbe essere più un mistero, sempre più questi prodotti, anche quelli dei marchi più famosi, sono realizzati per buona parte in Paesi dove la manodopera costa pochissimo e con materie prime, come pelli o tessuti, importate. Per fortuna, non si sono ancora tradotte in legge le recenti proposte che avrebbero consentito l’indicazione (volontaria) del “made in Italy” su prodotti per i quali almeno due fasi di lavorazione si fossero svolte sul territorio nazionale. Un’assurdità. Pensate che per i jeans, dal cotone di partenza alla vendita finale, ci sono oltre 20 passaggi. L’entrata in vigore, prevista per il 1° ottobre, è stata rinviata, in attesa dei decreti attuativi, che devono passare il vaglio della Ue. E che probabilmente non lo passeranno mai, perché incompatibili con il mercato unico e con la libera circolazione delle merci. Vogliamo che questo congelamento diventi un’occasione per rivedere il testo, che non difende, anzi rischia di ledere il “made in Italy”. Così com’è, la legge è un maldestro tentativo di salvare il marchio Italia, apprezzato nel mondo per il gusto e la creatività che giustamente vengono associati alle nostre produzioni, ma in realtà lo svaluta. Inoltre, non è utile ad affrontare la concorrenza internazionale o il problema delle contraffazioni e nemmeno aiuta aziende e artigiani che operano solo in Italia, che sarebbero parificati a quelli che delocalizzano quasi tutta la produzione.Di fatto, una legge che vuole difendere interessi commerciali e industriali e che non assicura trasparenza ai consumatori, anzi li confonde, convincendoli a pagare prezzi alti per le griffe.L’origine del prodotto non ha necessariamente a che fare con la qualità. Ci sono centri di eccellenza in Italia, ma anche in molte altre parti del mondo, così come ci sono sfruttamento e tentativi di aggirare le leggi su ambiente e diritti dei lavoratori ovunque, anche da noi. In un mondo globalizzato, occorre insegnare a superare le barriere geografiche e quelle del pregiudizio. Dunque quello che pretendiamo, aiutati da leggi che impongano livelli elevati di garanzie, sono informazioni utili sulla qualità, sull’impatto ambientale delle produzioni, sul rispetto dei diritti dei lavoratori e sull’impiego di materiali non nocivi per la salute. Non è rilevante sapere in quale parte del mondo le aziende si impegnino per garantirci tutto ciò.

22Dall’esperienza

di 17.000 persone,

le caldaie di cui fidarsi

51Un’Aslpretendevadi farsi pagareuna prestazione non effettuata

10 SIAMO PIENI DI ENERGIAAlla pagina altroconsumo.it/con-trocorrente scopri consigli e servi-zi per alleggerire la bolletta.

11 BEVI POCO, MA BENESolo per i soci: i vini usciti meglio dalle prove si possono comprare online a prezzo vantaggioso.

49 CONDIVIDI UN’ESPERIENZAAll’estero quel timbro non piace - Come liberarsi dal cloro? - Se l’Asl pretende troppo - Nelle pieghe del-la crema - Perché la Renault mi ha deluso - Da dove arrivano i piselli Findus?

50 IL DUBBIOSi possono detrarre le spese per il latte artificiale?

51 DOMANDE TOP DEL MESEL’ influenza - Il bisogno calorico

52 FILO DIRETTO

A pagina 56, gli articoli più cliccati, i fogli di calcolo più usati, i nostri servizi interattivi, gli ultimi video, approfondimenti, aggiornamenti.

QUANTO COSTA ABBONARSIDa gennaio nuovi prezzi per l’abbonamento. La quota associativa, compresa nell’abbonamento, è pari a 15,40€ all’anno e 3,85€ al trimestre

ABBONAMENTI (quota associativa inclusa) Annuale TrimestraleAltroconsumo 80,00 € 20,00 €Altroconsumo + Soldi&Diritti 115,20€ 28,80 €Altroconsumo + Test Salute 122,60 € 30,65 €Altroconsumo + Soldi&Diritti + Test Salute 157,80 € 39,45 €

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R NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE R SALUTE R DAL MONDO R PRODOTTI R ALIMENTAZIONE R INIZIATIVE R TECNOLOGIA R CAMPAGNE R RISPARMIO R TARIFFEDalla tua parte

4 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

R NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE R SALUTE R DAL MONDO R PRODOTTI R ALIMENTAZIONE R INIZIATIVE R TECNOLOGIA R CAMPAGNE R RISPARMIO R TARIFFE

SALUTE A RISCHIO La nostra inchiesta ha registrato l’esposizione al rumore in due città. Risultato?A Roma e Milano siamo tutti cittadini assordati. Eppure esistono leggi che dovrebbero tutelarci.

Inquinano anche i decibel

OSSERVATORIO PREZZI

L’ennesima stangata. L’aumento delle polizze auto peserà - e non poco - sui bilanci delle famiglie italiane. Si tratta infatti di una crescita a due cifre, che colpisce tutti gli automobilisti, ben oltre l’inflazione. È questo il risultato della nostra inchiesta sulle polizze Rc auto a Milano, Roma, Napoli e Palermo, nell’ultimo anno. La categoria più colpita è quella dei neopatentati: da settembre 2009 a settembre 2010, per esempio, i rincari vanno dal 16,6% di Milano al 26% di Napoli. La nostra denuncia è

stata ribadita anche dall’Antitrust: a quasi 17 anni dalla liberalizzazione del settore, la concorrenza rimane scarsa e - secondo il suo presidente, Antonio Catricalà - «non si è avuto un riflesso positivo sul contenimento dei prezzi». Ma non è solo questione di costi. Un’altra criticità sottolineata dall’Antitrust riguarda «i comportamenti apertamente collusivi» tra gestori che dovrebbero essere concorrenti: in poche parole, ci sono troppi intrecci tra le società. Una situazione che va a discapito dei consumatori.

Rc auto: aumenti record dei premi

S iamo avvolti da un brusio continuo: il fragore del traffico, il martellamento di un cantiere, la

sirena di un’ambulanza. Vivere in città significa essere sottoposti a rumori continui. E a soffrirne sono le nostre orecchie, ma non solo: quando l’esposizione ai rumori è prolungata il

danno interessa anche l’ambito cardiovascolare, neurologico e psichico. Una nostra inchiesta pubblicata su Test Salute 88, ottobre 2010, ha documentato diversi casi di esposizione all’inquinamento acustico a Milano e Roma. Sono 20 i punti strategici in cui abbiamo misurato il livello dei decibel, di

giorno e di notte. Risultato? Nel capoluogo lombardo, in tre piazze a intenso passaggio di veicoli e in due poli della movida milanese, i limiti di rumore considerati accettabili vengono superati di continuo. La situazione non migliora a Roma: è il rumore notturno a disturbare gli abitanti della capitale. In alcuni quartieri turistici è impossibile dormire. Con l’inquinamento acustico, però, non c’è proprio da scherzare. Non per nulla l’Unione Europea mira proprio a una riduzione del numero di cittadini espositi a livelli di rumore ritenuti dannosi per la salute. In Italia il programma della Ue è stato recepito con un decreto legislativo (il 194 del 2005), che prevede l’introduzione di nuovi strumenti a tutela dei cittadini. In realtà è dal 1995 che i Comuni italiani sono obbligati a classificare il proprio territorio sulla base dei livelli di rumore da rispettare. Peccato che siano in pochissimi ad averlo fatto: le inadempienze sono numerose e mancano ovunque piani d’azione mirati. La legge c’è, dunque, ma nessuno la applica. Ai nostri amministratori spetta il compito di intervenire. Subito. ¬

PIÙ INFOaltroconsumo.it/salute

MILANO

ROMA

NAPOLI

PALERMO

Sett 2009 1.984,70€Sett 2010 2.314,97€ +16.64%Sett 2009 2.558,62€Sett 2010 3.030,72€ +18.45%

Sett 2009 3.454,76€Sett 2010 4.354,70€ +26.05%

Sett 2009 2.186,29€Sett 2010 2.711,71€ +24.03%

Profilo utilizzato: 18enne in classe CU14, auto benzina cilindrata 1.3 (15CV - 54 Kw) immatricolata da un anno, prima assicurazione dopo l’acquisto di un veicolo usato, massimale bipartito (2.500.000 euro per danni a persone + 500.000 euro per danni a cose)

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R NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE R SALUTE R DAL MONDO R PRODOTTI R ALIMENTAZIONE R INIZIATIVE R TECNOLOGIA R CAMPAGNE R RISPARMIO R TARIFFER NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE R SALUTE R DAL MONDO R PRODOTTI R ALIMENTAZIONE R INIZIATIVE R TECNOLOGIA R CAMPAGNE R RISPARMIO R TARIFFE

altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 5

Sono le calorie fornite da una porzione

di castagne di 100 g (circa 10). Per smaltirle

vi servirà una camminata (4km/h) di almeno un’ora.

Meglio, quindi, non esagerare.

I l cioccolato Kinder aiuta a crescere? Non è vero. Lo spot pubblicitario, dunque, è stato cambiato e nella

pubblicità delle barrette ora compare lo slogan “il gusto di diventare grandi”. Che non allude a presunti aiuti alla crescita. Un cambiamento importante, perché è la prova che le industrie alimentari, finalmente, sono obbligate a smettere i panni di Pinocchio. Per anni i produttori, approfittando della sensibilità generale verso gli argomenti salutistici, hanno lanciato sul mercato alimenti che vantavano i più svariati effetti benefici per la salute, usando slogan fantasiosi. Ma ora è finita. Grazie alla nostra insistente azione, coordinata a livello

europeo nel Beuc (l’Ufficio europeo delle associazioni di consumatori), è stato creato un nuovo regolamento, che affida all’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) il compito di verificare le prove scientifiche di quanto i produttori affermano negli slogan. Così è stato per il cioccolato Kinder: la Ferrero ha presentato gli studi a supporto del claim, ma l’Efsa ha concluso che non esiste una relazione tra il consumo di Kinder cioccolato e l’effetto espresso dalla frase “aiuta a crescere”. Anche la Commissione europea ha convalidato la decisione dell’Efsa. E la Ferrero ha dovuto sostituire lo slogan bocciato. Una vittoria per la salute dei piccoli consumatori.

Il cioccolato che cambiaCLAIM VIETATI Non ci sono prove che le barrette Kinder aiutino a crescere. E la Ferrero è stata obbligata a modificare lo slogan.

Attento a quel che buttiINIZIATIVA Altroconsumo aderisce alla settimana europeaper sensibilizzare i cittadini sulla riduzione dei rifiuti.

S e facciamo la spesa, portandoci da casa una borsa riutilizzabile, il risparmio è

doppio: 40 euro all’anno restano nelle nostre tasche e 6 chili di plastica in meno nell’ambiente. Ecco un esempio di atteggiamento virtuoso, che verrà promosso nella “Settimana europea per la riduzione dei rifiuti”, in programma dal 20 al 28 novembre 2010 (www.menorifiuti.org). L’evento, patrocinato dal Senato della

Repubblica e dal ministero dell’Ambiente, pone l’accento sull’impatto che i nostri consumi e abitudini hanno sull’ambiente e sul clima. La settimana per la riduzione dei rifiuti è articolata in eventi nazionali e locali, curati da enti, istituzioni, amministrazioni, associazioni, organizzazioni no profit, scuole, università e aziende. Partecipiamo anche quest’anno, mettendo a disposizione di tutti ricchi contenuti sull’argomento. ¬

Collutorio inutileIl collutorio Carrefour Kids al gusto di fragola per bambini è inutile (bastano spazzolino e dentifricio). Inoltre, può essere scambiato per qualcosa da bere. Oppure piacere troppo e venire ingerito. Sull’etichetta, poi, non viene indicato quanto usarne e l’avvertenza “non adatto ai bambini di età inferiore ai 6 anni” è scritta in piccolo. Infine, tra gli ingredienti c’è un antibatterico aggressivo (triclosan), che sconsigliamo anche agli adulti.

A PRIMA VISTAA PRIMA VISTA

Sono le calorie fornite da una porzione

A TAVOLA

190

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R NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE R SALUTE R DAL MONDO R PRODOTTI R ALIMENTAZIONE R INIZIATIVE R TECNOLOGIA R CAMPAGNE R RISPARMIO R TARIFFEDalla tua parte

6 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

R NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE R SALUTE R DAL MONDO R PRODOTTI R ALIMENTAZIONE R INIZIATIVE R TECNOLOGIA R CAMPAGNE R RISPARMIO R TARIFFE

Prodotti da sanzionareImpazzano sul web promettendo di aiutarci a guarire da tutti i mali.

BASSA LA FIDUCIA DEI RISPARMIATORI

FALSE PROMESSE

Il succo della discordia

C i risiamo con l’ennesimo prodotto miracoloso: il succo di mangostano, un

piccolo frutto tropicale, che sta ottenendo molto successo grazie al passaparola su internet. A leggere le informazioni presenti nella rete e a sentire l’opinione di molti suoi fan (che scrivono nei forum, nei blog e in tutti gli spazi di discussione sul web) questo succo sarebbe un toccasana per aiutare a curare tantissime malattie, dall’asma al Parkinson. Non vi suona come qualcosa di già sentito? Quante volte vengono

lanciati prodotti, per lo più in grado di dare qualche piccolo aiutino al benessere generale, che promettono la guarigione da malattie gravi? Visto che non siamo prevenuti, per dare la nostra opinione ogni volta andiamo a fondo, leggendo e analizzando tutta la letteratura scientifica disponibile. Come in questo caso: ad oggi non esistono studi sull’uomo che possano dimostrare le capacità vantate dal succo di mangostano. Per questo abbiamo denunciato il prodotto all’Antitrust, che ora indaga. ¬

La pubblicitàè scorretta per l’Fda americana

XANGO: APERTA INCHIESTALo abbiamo denunciato all’Antitrust perché riteniamo che faccia pubblicità ingannevole e perché questo succo viene venduto secondo uno schema “piramidale” vietato. Si entra in una specie di catena di Sant’Antonio, in cui ogni mese in automatico vengono addebitate le forniture.

MANGOSTYN SUPER JUICE Un fratello gemello del più conosciuto Xango. Anche qui, a voler credere a tutto ciò che c’è scritto sul sito, siamo di fronte a una panacea di tutti i mali. Ma per lo meno la modalità di vendita è chiara.

RISPARMIARE

2O0 ₤È la cifra che una famiglia media può risparmiare in un anno scegliendo di bere l’acqua del rubinetto anziché quella in bottiglia. Questa scelta alleggerisce l’ambiente anche di 30 chili di plastica.

Ripresa della fiducia negli investimenti incerta, minata da venti di ritorno della crisi e difficoltà delle borse: ecco il risultato dell’ultima rilevazione dell’indice di Soldi Sette sulla fiducia dei risparmiatori. Secondo la nostra indagine, l’indice si attesta a quota 98,2, un segno purtroppo ancora negativo, seppur lievemente migliore rispetto a quanto registrato a giugno scorso, quando ha toccato quota 95,7.

Ricordiamo ai lettori che l’indice oscilla tra un minimo di 0 (lo scenario più cupo in assoluto) a un massimo di 200 (indice di sfrenata euforia).La rilevazione dell’indice di Soldi Sette viene effettuata trimestralmente, attraverso un campione di risparmiatori, intervistati telefonicamentesulle aspettative di evoluzionedella propria situazione finanziaria nei dodici mesi successivi.

NUOVA BEVANDA Abbiamo ricevuto molte segnalazioni sul succo di mangostano. Nessun potere magico, ma molta strategia di vendita.

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R NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE R SALUTE R DAL MONDO R PRODOTTI R ALIMENTAZIONE R INIZIATIVE R TECNOLOGIA R CAMPAGNE R RISPARMIO R TARIFFER NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE R SALUTE R DAL MONDO R PRODOTTI R ALIMENTAZIONE R INIZIATIVE R TECNOLOGIA R CAMPAGNE R RISPARMIO R TARIFFE

altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 7

DAL MONDO

INGREDIENTI È un cosmetico: non può vantare effetti terapeutici. Meglio quelli senza conservanti e coloranti. E con poco profumo.

Buon burro cacao

Medicine più sicure

F inalmente a Strasburgo si è votato perché tutti i cittadini europei possano segnalare gli

effetti indesiderati dei farmaci direttamente alle autorità competenti. Una vittoria importante che ci auguriamo contribuisca a smuovere anche la situazione in Italia, dove la segnalazione dei cittadini è permessa da tempo, ma è

sconosciuta alla maggior parte delle persone. Dunque, inutile. Ogni anno sono circa 197mila i cittadini europei che muoiono a causa di gravi reazioni avverse ai farmaci. Ecco perché il sì del Parlamento europeo è un grande passo avanti: più il sistema di farmacovigilanza è forte, attivo e trasparente, più tutelata è la salute pubblica. ¬

Crememolto idratantiFRANCIAQue Choisir ha testato 12 creme per le mani specifiche per pelli secche. Cinque prodotti sono stati premiati perché hanno fornito un’idratazione superiore a quella stabilita come standard dalla rivista francese. Altre cinque idratano bene, solo due non superano le prove: Weleda all’olivello spinoso e la crema riparatrice di Carrefour.

Petti di polloal batterioGERMANIATest ha analizzato 19 petti di pollo confezionati e venduti in negozi e supermercati. Solo 9 hanno passato la prova di freschezza. Gli altri, tra cui due prodotti bio, non erano freschi e Test ha riscontrato la presenza di diversi tipi di batteri.

Lavanderie FRANCIA60 millions de consommateurs ha verificato che solo il 5% delle lavanderie in Francia è ecologico, ossia non vi si usa il percloroetilene, solvente molto nocivo. La rivista denuncia il fatto che la commissione europea non sia ancora intervenuta per impedire l’uso di questa sostanza,banché ne siano conosciuti i rischiper la salute e l’ambiente.

L’ aria secca e il freddo sono nemici delle labbra. Un buon burro cacao funge da isolante: protegge la superficie delle

labbra dagli agenti esterni e la mantiene idratata. Nonostante il nome, gli stick per labbra non contengono burro cacao, se non in quantità minime. Per scegliere, leggete bene l’etichetta. Gli ingredienti sono sempre riportati in ordine decrescente: i primi nell’elenco sono quelli contenuti in quantità maggiori. Ecco cosa cercare:

• Sì a cere (cera alba, candelilla cera, cera carnauba, cera microcristallina, beeswax), burro di karitè (butyrospermum parkii), burro di cacao (theobroma cacao butter).• Bene anche la vitamina E (tocopherol, tocopheryl acetate), i filtri solari fisici (zinc oxide, titanium dioxide) o i pigmenti scher-manti (talc, mica).• No ai petrolati (paraffinum liquidum, petrolatum, paraffin): sono ingredienti a basso costo, di scarsa qualità. • Via i conservanti (paraben, phenoxyethanol): se la formulazione è buona, non servono. • Meglio evitare i prodotti con antiossidanti (Bht, bha) e coloranti: entrambi possono provocare reazioni allergiche.• Il profumo deve essere poco (nell’elenco degli ingredienti l’indicazione parfum deve essere l’ultima)• Meglio senza allergeni (limonene, citral, linalool, benzyl benzoate)• No ai filtri chimici : il benzophenone-3 è un frequente allergenizzante.

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in farmacia

FARMACOVIGILANZA I cittadini europei potranno denunciare direttamente alle autorità gli effetti indesiderati.

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Dalla tua parte

8 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

R NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE

KLEENEX Balsam regular10 pacchetti da 9 fazzoletti

15 pacchetti da 7 fazzoletti

12 pacchetti da 9 fazzoletti

15 pacchetti da 9 fazzoletti

KLEENEX compact

CARREFOUR classic

CARREFOUR classic mini

Troppa cartaQUALI SCEGLIERE I fazzoletti usa e getta sono comodi e igienici, ma aumentano i rifiuti. Teniamone conto.

Nei mesi invernali, il consumo di fazzoletti di carta subisce una vera e propria

impennata. Come fare per rendere un po’ più verde il nostro raffreddore? La scelta più ecologica sarebbe quella di usare i fazzoletti di stoffa. Che però sono adatti solo per i raffreddori allergici: il ministero della Salute, infatti, per minimizzare il contagio, raccomanda di usare fazzoletti di carta «quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura». Per non impattare troppo sull’ambiente, dunque, scegliete fazzoletti di carta a tre veli (anzichè a quattro veli), i prodotti con marchi ecologici

(Ecolabel, FSC, PEFC) e le confezioni multipack. In casa si possono usare le “veline”, più leggere e in scatole di cartone riciclabili. Quando si è fuori, è sicuramente più comodo optare per il classico pacchetto. Ma fate attenzione: non sono tutti uguali. Esistono i formati “classici” (o “regular”) e i “mini” (o “compact” o “poket”). Preferendo i compact (fazzoletti grandi uguali, ma ripiegati, con un risparmio di spazio del 25%) contribuirete a ridurre l’impatto ambientale in fase di distribuzione e smaltimento degli imballaggi. Per risparmiare qualcosa sulla spesa, consigliabili i prodotti a marchio commerciale. ¬

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Una piccola cassetta di primo soccorso dovrebbe essere presente in ogni casa, anche in quella delle vacanze. Ecco i prodotti che non devono mai mancare.

1 Guanti monouso2 Garze sterili 3 Pinzette4 Forbici5 Un pacco di cotone idrofilo6 Acqua ossigenata7 Soluzione fisiologica8 Cerotti assortiti medicati 9 Antisettico non alcolico

10 Termometro11 Rotolo di cerotto12 Ghiaccio istantaneo13 Bende elastiche di diverse misure

PRIMO SOCCORSO : COSA METTERE IN CASSETTA

Novembre 2010

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10 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

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abitudini, il supereroe protagonista del nostro video insegna i sistemi giusti per rendere più leggera la bolletta. Scoprite anche quali sono i punti critici della casa.

Come scegliere la tariffa miglioreUn altro ottimo sistema per risparmiare è uscire dalla

convinzione che chi ci vende elettricità oggi sia automaticamente il fornitore più conveniente. Si può decidere a che prezzo pagare l’elettricità: rimanendo con il vecchio fornitore oppure aderendo a un contratto del mercato libero. La scelta però non è semplice, il mercato dell’elettricità è complesso e le offerte non sono immediatamente comprensibili. Meglio una tariffa a “prezzo bloccato” o una tariffa che propone uno sconto? La bioraria mi

conviene? E cosa cambia se scelgo un nuovo operatore? Il mio contatore rimarrà sempre lo stesso? Verrà sospesa temporaneamente la fornitura?Vi aiutiamo a trovare la risposta giusta, con un servizio personalizzato: provate il nostro calcolatore interattivo, aggiornato in tempo reale. Mette a confronto le offerte dei principali operatori. Basta qualche dettaglio delle vostre bollette dell’ultimo anno, oppure ci raccontate quali elettrodomestici usate, e vi diremo qual è il contratto più conveniente per voi.

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Non sarà un somma enorme - 96 euro - però al nostro socio Massimo Nobili di Torrice (FR) ha dato fastidio che, dopo avergli promesso l’attivazione gratuita della linea telefonica, la Telecom gli abbia addebitato il costo in bolletta. Dopo il nostro intervento ha riavuto i soldi, con le scuse.

SOLDI & DIRITTI GUIDA PRATICALa banche hanno imparato la lezione dagli scandali recenti? Oggi danno buoni consigli ai risparmiatori? La nostra inchiesta dice di no.

Uno strumento completo e approfondito, in cui trovare tutte le informazioni utili per orientarsi nella scelta di banca, mutuo, investimenti.

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TELEFONO E FAX02 66 89 01 (centralino) 02 66 89 02 88 (fax)02 69 61 520 (uff . abbonamenti)EMAILaltroconsumo.it/contattaciPOSTAAltroconsumo, via Valassina 22, 20159 Milano

Sarà successo anche a voi: i vini usciti bene dai nostri test (quello sui bianchi sardi è a pagina 26), proprio quelli che avreste più voglia di mettere in tavola... i supermercati della vostra zona non li hanno e non avete tempo di mettervi a cercarli altrove. Proprio per questo abbiamo stipulato una nuova convenzione con la società R2m, che gestisce un negozio virtuale di vini e liquori. Qui potete trovare a prezzo vantaggioso i migliori vini testati su Altroconsumo e sulla Guida vini e avere uno sconto del 10% su tutto l’assortimento. Per farlo, collegatevi al sito www.r2m.it. Il codice promozionale da inserire è AC10G5. La consegna è gratuita sopra i 100 euro di spesa.

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Test

12 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it12 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it12 Altroconsumo 242 • Novembre 2010

IL NOSTROTEST

Quando la temperatura scende sotto i 7 ˚C i pneumatici invernali diventano indispensabili. Il test vi indica i migliori sul mercato.

na volta erano chiamate gomme “da neve”, termine con cui si intendevano

i i pneumatici con un battistrada parti-colare, da montare solo in periodi o in luoghi soggetti a forti nevicate, quasi

fossero delle catene. Da alcuni anni queste gomme sono state sostituite dai pneumatici invernali, model-li che garantiscono ottime prestazioni lungo tutta la stagione fredda (in caso di pioggia, fango, brina, ghiac-cio) e non solo quando fiocca. Quando scende il ter-mometro, le gomme invernali aderiscono meglio su neve e fango, sfruttando una mescola particolare, che opera alle basse temperature (sotto i 7°C): grazie a ciò permettono alla vettura di muoversi in sicurezza quando il meteo non ci sorride. Dunque i pneumatici invernali non vanno visti più come un’esigenza solo per chi percorre abitualmente le strade di montagna o i passi più mozzafiato, ma un fondamentale elemen-to di sicurezza per tutti gli automobilisti.Rispetto a un pneumatico estivo, che erroneamente molti considerano buono per tutte le stagioni, l’inver-nale permette una riduzione degli spazi d’arresto

U(vedi l’illustrazione nella pagina a fianco), garantendo una notevole sicurezza di guida in più. Questo però succede a basse temperature e sull’asfalto bagnato: in pratica, in tipiche condizionali invernali. Quando arriva la primavera e la temperatura sale, è bene ri-cordarsi di rimontare le gomme estive, che accompa-gneranno la nostra auto fino all’arrivo dell’autunno, offrendo durante la bella stagione maggiori garanzie di sicurezza dei modelli invernali.

Uno per ogni stagioneCambiare i pneumatici ogni sei mesi circa (il tempo di utilizzo dipende molto dalle condizioni climatiche del luogo in cui viviamo) all’estero è una misura di sicu-rezza diffusa. In Italia, invece, l’uso delle gomme in-vernali non è obbligatorio, è un’alternativa alle catene a bordo solo in alcune località e in determinati perio-di dell’anno. Non dobbiamo pensare che, visto il nostro clima più mite, non abbiamo bisogno di pneumatici specifici per il freddo; in inverno, con i pneumatici estivi, un’automobile può perdere stabilità anche se la strada non è sommersa dalla neve o non si pattina

Piloti specializzati hanno provato su strada per noi i pneumatici del test.

SULLA NEVEUna delle prove cui abbiamo sottoposto i pneumatici invernali è sulla neve: i piloti hanno provato i modelli del test su un tracciato innevato.

LE PROVEAbbiamo verificato l’aderenza e il comportamento delle gomme alla partenza, in curva, in accelerazione.

LE PRESTAZIONISono state valutate in particolare la frenata, la maneggevolezza dell’auto, la stabilità della traiettoria.

Gomme e gelo

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altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 13altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 13

PER SAPERNE DI PIÙ

MONTARE I PNEUMATICI ADEGUATI ALLA STAGIONE

estivi

estivi

estivi

invernali

invernali

invernali

Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 13

I pneumatici invernali garantiscono più sicurezza e migliori performance nei mesi più rigidi dell’anno. Quando la temperatura si alza, però, è bene rimettere le gomme estive. Lo spazio di frenata di queste ultime, infatti, è più ridotto se la strada è asciutta e se sull’asfalto il termometro supera i 10 °C. Sul bagnato e sotto i 7 °C, invece, le prestazioni dei pneumatici invernali sono nettamente migliori, ma si verifica il contrario se la temperatura sale. Sulla neve, infine, il pneumatico estivo è sempre poco sicuro.

100 km/h

100 km/h

arresto

arresto

Quando metterliI pneumatici invernali vanno usati in base al clima. Di solito si utilizzano per 6 mesi l’anno: così si allunga anche la durata di vita di quelli estivi, che su ghiaccio e neve si consumano in fretta.

Dove tenerli in estateSe non avete spazio in garage potete lasciare le gomme in custodia presso il vostro gommista. Per 8 mesi di deposito il prezzo si aggira attorno ai 20 euro.

La mescola dei pneumatici estivi è vantaggiosa quando sale la temperatura. Lo spazio di frenata è inferiore di 18 m rispetto alle gomme invernali.

Se il tracciato è bagnato e il clima è freddo le gomme invernali consentono di frenare meglio rispetto ai modelli estivi.

Sulla neve il pneumatico estivo è pericoloso: la lunghezza della frenata è quasi doppia rispetto alle gomme invernali.

Dal gommistaIn media per montare e smontare un treno di gomme, compresa l’equilibratura, si spendono 30-40 euro. Evitate di cambiare solo due ruote per risparmiare, perché rischiate di squilibrare l’auto.

Strada asciutta (20 °C)

Strada bagnata (10 °C)

Strada innevata

+18 m

+32 m

80 km/h

40 km/h

80 km/h

40 km/h

arresto

arresto

arresto

43 m

61 m

38 m

40 m

29 m

56 m

frenata

frenata

frenata

arresto

+3 m

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Test

14 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

La nostra scelta Pneumatici invernali

185/65 R 15 T

225/45 R 17 H

62

60

64

GOODYEAR UltraGrip 7+72-100 euroModello ben bilanciato, con buone prestazioni di guida, merita il doppio titolo di Miglior Acquisto e Migliore del Test.

FULDA Kristall Montero 365-85 euroBuone prestazioni nella maggior parte dei test di sicurezza, ridotta la tenuta sul bagnato. Anche per il prezzo contenuto ottiene il titolo di Miglior Acquisto.

MICHELIN Alpin A4160-220 euroModello ben bilanciato, molto buone le prestazioni di guida. Buoni risultati in particolare sul bagnato. Miglior Acquisto e Migliore del Test.

Come riconoscerliI pneumatici invernali sono facilmente riconoscibili, perché sul fianco riportano la sigla M+S, ovvero mud (fango) e snow (neve). Controllate anche quanto è vecchio: le ultime due cifre del numero “dot” indicano l’anno di produzione.

LE ALTERNATIVE ANTINEVE

Con i pneumatici invernali per legge si è esentati dall’uso delle catene, ma a volte le reali condizioni della strada richiedono il ricorso a questi dispositivi.

CATENE DA NEVEA partire da 100 euroServono per superare le situazioni di nevicate improvvise, soprattutto in caso di forti pendenze. Parecchie vetture, però, oggi hanno ruote di dimensioni generose e non sono “catenabili”: andrebbero a sfregare all’interno della ruota, danneggiando altre parti. Verificate sul manuale di istruzioni quanto indicato dal produttore.

CATENE RAGNOA partire da 250 euroSi tratta di particolari dispositivi ad ancoraggio frontale, che non hanno parti a contatto con la parete interna del pneumatico e per questo motivo sono indicate sulle vetture non catenabili o di tipo sportivo, con gomme ribassate o battistrada particolarmente largo.Il costo delle catene ragno, però, è piuttosto elevato.

CALZEA partire da 60 euroVengono definite così le reti in materiale sintetico che si calzano sui pneumatici. Per il Codice della strada non sono omologate, quindi non sono equiparate ai pneumatici invernali ( contrassegnati dalla dicitura Mud+Snow) né alle catene da neve. Possono aiutare su fondo sdrucciolevole, ma sono utili solo per brevi tragitti.

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altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 15

TABELLA COME LEGGERLA

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Non comprare

Qualità buona

Marche escluse Nella ca-tegoria 185/65 R 15 T Bridgestone, Pirelli e Mi-chelin non rientrano nel test perché i produttori nel frattempo hanno mo-dificato il proprio prodot-to. Due modelli del test, Goodyear Vector 4Sea-sons e Vredestein Qua-trac 3, sono pneumatici per ogni stagione messi a confronto con i model-li invernali.

Test sul bagnato La prova ha verificato diverse pre-stazioni su strada bagna-ta: tenuta delle gomme in curva, in accelerazione, in frenata. I giudizi si riferi-scono a maneggevolez-za, aquaplaning e stabili-tà della traiettoria.

Durata Lo spessore del battistrada è stato misu-rato dopo migliaia di chi-lometri percorsi. Ricor-date, però, che la durata dipende molto dal vostro stile di guida e dalla ma-nutenzione dell’auto.

sul ghiaccio. Basta una frenata improvvisa o una ster-zata più brusca del solito a innescare una reazione amplificata della vettura. I dispositivi elettronici di bordo, che gestiscono la frenata e la stabilità (come Abs ed Esp), non possano compensare la riduzione dell’aderenza delle gomme in condizioni limite.

Come scegliere il pneumatico giustoIn questo test abbiamo messo a confronto 14 prodot-ti nella categoria di gomme 185/65 R 15 T, generalmen-te montate sulle utilitarie (Fiat Grande Punto, Citroën C3...), e 12 modelli nella categoria 225/45 R 17 H, un po’ più larghi, che si adattano alle vetture di media grandezza (Fiat Bravo, Audi A4...). Nella prima cate-goria mancano all’appello alcuni modelli di marche note (Bridgestone, Michelin e Pirelli), perché in con-

temporanea con le nostre prove i produttori hanno messo sul mercato una gamma con mescola diversa. Come potete vedere in tabella, non esiste un pneu-matico che eccelle in qualunque condizione. Sul ghiac-cio, per esempio, tutti i modelli raggiungono al mas-simo la sufficienza, anche le marche che sono state premiate. Va detto, a discolpa dei produttori, che le prove di sicurezza a cui sottoponiamo i pneumatici invernali sono particolarmente severe. Per la prima volta un modello per ogni stagione, Goodyear Vector 4Seasons, sta al passo con i modelli invernali. Acqui-stare questo pneumatico offre un indubbio vantaggio economico (non bisogna sostenere la spesa per un secondo treno di gomme, per il montaggio e per lo stoccaggio), ma non avrete mai la garanzia di ottene-re il massimo delle prestazioni in ogni stagione. ¬

PNEUMATICI INVERNALI PREZZI RISULTATI

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inam

ento

185/65 R 15 TGOODYEAR UltraGrip 7+ 72 - 100 B B C C B C B A 62

TECAR Super Grip 7 70 - 100 B B C C B B B B 61

DUNLOP SP Winter Sport 3D MO 70 - 110 B B C C B C B B 60

FULDA Kristall Montero 3 65 - 85 C B C C B C B A 60

SEMPERIT Speed-Grip 65 - 85 C C C C A C C B 59

CONTINENTAL WinterContact TS830 80 - 100 B B C C A C B B 59

GOODYEAR Vector 4Seasons 80-110 C C C C A C B B 58

FIRESTONE Winterhawk 2 EVO 70 - 90 C B C C C B B B 57

VREDESTEIN Snowtrac 3 65 - 93 C B C C B C B B 57

MALOYA Davos 60 - 65 C B C C C C C B 56

YOKOHAMA W.drive V903 75 - 100 C B B C B C B B 56

KUMHO I’ZEN KW23 65 - 80 C C C C C D B C 53

KLEBER Krisalp HP2 68 - 105 C C C C A D B A 48

VREDESTEIN Quatrac 3 95 - 100 C D C C B C C B 40

225/45 R 17 HMICHELIN Alpin A4 160 - 220 B B C C A D C A 64

CONTINENTAL WinterContact TS830P 160 - 220 C B C C B B B A 62

DUNLOP SP Winter Sport 3D 150 - 210 B B B C B C C B 59

UNIROYAL MS plus 66 150 - 175 B C C C B C C B 57

SEMPERIT Speed-Grip 110 - 135 C C B C B C C B 56

FULDA Kristall Control HP 110 - 180 C B C C C D C B 55

NOKIAN WR G2 120 - 175 C C B C C D C C 55

GOODYEAR UltraGrip Performance 2 150 - 215 C C C C B C C B 55

CEAT Formula Winter 120 - 185 C C C C C C C C 52

PIRELLI Sottozero Winter 210 Serie II 150 - 220 C C C C C D C B 51

YOKOHAMA W.drive V902A 150 - 220 C D B C B C C A 45

INTERSTATE Winter IWT-2 100 - 125 E C D C B C C B 26

Tutto sulle gomme

nella sezione

dedicata online

altroconsumo.it/

pneumatici

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Inchiesta

16 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

lA NOSTRA INCHIESTA

Esoticoma poco eticoDietro il sapore dolce dell’ananas si nascondono politiche e pratiche scorrette, che piegano i lavoratori.

rrivano sulle nostre tavole dopo aver attraversato l’oceano su grandi navi, che approdano nei principali porti europei. Da lì il viaggio

dell’ananas continua verso i supermercati di mezza Europa. Ed è proprio quest’ultimo tassello della catena ad avere il maggior peso lungo la filiera dell’ananas. La grande distribuzione determina una forte pressione per spingere i prezzi al ribasso, abusa del proprio potere contrattuale e spinge i fornitori a spremere la parte più debole del processo: i lavoratori delle piantagioni. Qui si sopportano condizioni di lavoro durissime.

a

Questa inchiesta, finanziata dalla Comunità europea, indaga sull’impatto che le politiche dei supermercati hanno su produttori e lavoratori rispetto al commercio dell’ananas. l’indagine è realizzata sul lavoro nelle piantagioni del Costa Rica, dove si concentra la produzione di ananas destinata al mercato europeo. Sono diversi i canali utilizzati: interviste ai lavoratori delle piantagioni, ai loro familiari, a produttori, sindacalisti e attivisti di varie associazioni, da cui emergono le difficili condizioni di lavoro nelle piantagioni.

video online

Guarda il nostro video sullo sfruttamento dei lavoratori delle piantagioni di ananas.

altroconsumo.italla voce “servizi e società”

J Salute. Molti i rischi per la salute, dovuti soprattutto all’uso di agenti chimici, come fungicidi, erbicidi, insetticidi, antiparassitari e fertilizzanti. Inoltre le piante di ananas sono spinose, basse e nei campi non c’è modo di ripararsi dal sole. Ci sono, poi, pericoli dovuti alla presenza di insetti e serpenti velenosi.J Ambiente. La produzione dell’ananas ha anche un forte impatto ambientale. Alcune delle sostanze chimiche utilizzate nel settore sono vietate in Europa, perché rientrano nella “sporca dozzina” di inquinanti a rischio stilata dalla Pesticide Action Network, o sono considerati nocivi dall’Organizzazione mondiale della sanità.

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altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 17

lAVORO FEMMINIlE<<Vuoi fare sesso con me?>>. Questo e altri inviti espliciti sono arrivati a una delle lavoratrici, che abbiamo intervistato nelle piantagioni del Costa Rica, da parte del datore di lavoro Juan. <<Le donne subiscono abusi e insulti - racconta la donna - Juan è spesso ubriaco, ci tocca il seno, le gambe e cerca di baciarci>>.

INQUINAMENTO<<Molte persone qui - racconta Aydee - sono morte di cancro e tanti soffrono di problemi gastrici cronici e di allergie per colpa dell’acqua inquinata. Le autorità dicono che tutto ciò è normale. Abbiamo bisogno di acqua pulita e in quantità sufficiente, ma siamo costretti a bere quella contaminata dai pesticidi>>.

VIOlAZIONI SINDACAlI<<Ci licenziarono in massa, ma fummo tranquillizzati: saremmo stati riassunti, racconta Alfonso. In realtà, solo chi non faceva parte del sindacato ebbe un nuovo contratto, anche se con stipendio ribassato del 40%. Mentre i lavoratori legati al sindacato diventarono 11 da 90 che erano prima della manovra>>.

VITA NEllE PIANTAGIONII lavoratori delle piantagioni di ananas sopportano fatiche e disagi durissimi: turni massacranti, sotto il sole, circondati da insetti, a contatto con pesticidi dannosi non sempre con idonee protezioni. le donne sono più penalizzate rispetto agli uomini, non solo per il lavoro, ma anche perché oggetto di molestie sessuali.

Il valore dell’ananasA guadagnare di più lungo la filiera sono le multinazionali, che spesso detengono anche il margine di guadagno in qualità di proprietari delle piantagioni (55%). Del Monte è l’azienda leader, che produce più del 50% dell’export di ananas dal Costa Rica. La grande distribuzione ha un margine del 41%, mentre ai lavoratori vanno gli spiccioli (4%).

41% supermercati

38%multinazionali

17%proprietari delle piantagioni

55%profitto delle

multinazionali proprietarie

4%lavoratori

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Inchiesta

18 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

Perché mangiarlo

150 g 60 Kcal 50%

Una porzionemedia di ananas pesa

Una porzione fornisce la metà dell’apporto giornaliero raccomandato (RDA) di vitamina C. Discreto anche il contenuto di potassio

COME TAGlIARlO

COME SCEGlIERE l’ANANAS

Per capire se l’ananas è maturo, staccate una delle foglie centrali: deve venire via facilmente. Tagliate gli estremi ed eliminate la buccia passando il coltello intorno al frutto. Gli “occhi” marroni si tolgono incidendo la polpa in diagonale. Infine, si elimina la parte centrale, più legnosa, e si affetta.

Le piantagioni su larga scala ricorrono all’uso massiccio di pesticidi per mantenere alta la produttività, inoltre l’ananas è prodotto con il ricorso all’agricoltura intensiva, con il conseguente impoverimento del suolo, l’inquinamento della falda acquifera e l’enorme consumo idrico che ne derivano.J Diritti. Pressoché inesistente la tutela sindacale. Solo il 2% dei lavoratori aderisce a un’organizzazione sindacale. Quasi di norma i membri del sindacato subiscono discriminazioni, persecuzioni, a volte violenza. Oppure vengono licenziati o messi a fare lavori degradanti. Chi aderisce al sindacato viene incluso in liste condivise dalle aziende che operano nel settore, per poi essere escluso e mobbizzato in qualsiasi piantagione. Il lavoro nei campi è condotto senza pausa 24 ore su 24, organizzato in turni che durano dalle 8 alle 14 ore.

Che fare per non essere compliciIn Italia l’ananas è un frutto molto apprezzato. L’importazione dall’estero è consistente: secondo l’Annuario statistico

di frutta tropicale nel 2009 ne sono arrivate in Italia più di 53 mila tonnellate. Dunque ci piace e non sarebbe sensato rinunciarvi. Il modo per non contribuire, neppure in modo indiretto, alle cattive pratiche legate all’ananas è fare una scelta etica tutte le volte che è possibile. Come? Scegliendo ananans con certificati che garantiscono qualcosa in più.J Biologico: si usano sostanze naturali al posto di quelle chimiche.J Rainforest Alliance: l’obiettivo è mantenere la biodiversità attraverso l’adozione di un “sistema di produzione sostenibile” nelle aree delle piantagioni. J Fair Trade: la certificazione è volontaria e assicura che l’ananas è coltivato in buone condizioni di lavoro, inclusa una limitazione all’uso di pesticidi. I produttori ricevono un “prezzo minimo garantito”. Lo sforzo è minimo, il risultato magari è marginale (nel senso che non avrà un impatto diretto sulle condizioni di lavoro nelle altre piantagioni), ma è un gesto importante per favorire piccoli produttori riuniti in cooperative sostenuti dal commercio equo e solidale. ¬

L’ananas è esportato in tutto il mondo, ma è un frutto che soffre il trasporto. Inoltre spesso arriva da noi acerbo, perché viene raccolto a maturazione incompleta. Usiamo l’olfatto (l’ananas deve avere un profumo dolce) e la vista (se maturo, la sua buccia vira sempre più al giallo). Non devono esserci ammaccature, parti molli e marroni. Si conserva a temperatura ambiente finché è chiuso, una volta aperto si mantiene in frigo per una settimana.

Acerba

Matura

Le poche calorie derivano soprattutto dagli zuccheri

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altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 19

IL NOSTROTEST

A partire da questo test miglioranole proceduredi controlloin laboratorio,per rendere le prove ancora più simili all’uso quotidiano.

VASCHEttEDI pLAStICAAbbiamo messo alla prova le macchine su molti più tipi di stoviglie. In particolare, anche vaschette di plastica. L’aspetto più problematico, relativamente a queste ultime è l’asciugatura: è questa infatti la prova cui abbiamo sottoposto due vaschette, scegliendo la marca migliore del nostro ultimo test (AC 233, gennaio 2010).Abbiamo ponderato il risultato della prova, in modo che non incida troppo sulla qualità globale. Si lavano infatti più spesso piatti, posate e bicchieri, rispetto ai contenitoridi plastica.

I modelli complessivamente sono stati promossi. Nuove prove per giudicarlein modo ancora più vicino all’uso reale.Le più care battute dai nostri campioni.

uone notizie e molte novità da questo test sulle lavastoviglie a libera installa-zione, vale a dire quelle non fatte per essere incassate nei mobili da cucina (possono però essere infilate sotto il

piano d’appoggio - il cosiddetto top - quindi prendete le misure prima dell’acquisto).Innanzitutto, molti modelli hanno mostrato di avere una buona qualità e nessun prodotto è risultato così scarso da renderne sconsigliabile l’acquisto. Ma, so-prattutto, è interessante scoprire che non c’è bisogno di investire un capitale per avere l’apparecchio Mi-gliore del Test. Al contrario, due modelli (ma in real-tà differiscono soltanto per il colore) dal prezzo rela-tivamente contenuto svettano in cima alla classifica.Le nostre informazioni, come sempre basate su un accurato test di laboratorio e una nutrita serie di pro-

B

Lavastoviglie

ve pratiche, in questo caso vi consentono di tenere in tasca fino a 860 euro, godendo comunque del pro-dotto migliore: questa è la differenza di prezzo tra il nostro Miglior Acquisto (che merita anche la palma di Migliore del Test) e il modello più caro (che offre una qualità addirittura inferiore). Una bella differen-za, insomma, rispetto a quanto era risultato dal nostro ultimo test sulle lavastoviglie da incasso (AC 236, apri-le 2010): nessun Miglior Acquisto, perché l’unico mo-dello di buona qualità costava ben 1.580 euro. Se do-vete ancora scegliere tra una lavastoviglie da incassare e una libera, dunque, tenetene conto.

Proprio come nella nostra cucinaAbbiamo completamente rinnovato il programma di test, per renderlo sempre più vicino alle condizioni autentiche di uso quotidiano. Le novità riguardano

rIsPArMI

860€

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test

20 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

laVaSToVIglIe a lIbera INSTallaZIoNe PreZZI rISUlTaTI

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boSCH SMS53M28EU 650-700 116 C A B C B C B A B D B B B B B 67

boSCH SMS53M22EU 540-620 105 C A B C B C B A B D B B B B B 67

MÌELE G 5500 SC BRWS 1.000-1.100 166 B B B D C C C E C E B B C B B 63

MÌELE G 5500 SC CLST 1.400 201 B B B D C C C E C E B B C B B 63

INDESIt DFP273IT 360-450 98 B A B C C C B B C E B C D C B 63

INDESIt DFP 273 NX 420 98 B A B C C C B B C E B C D C B 63

SANgIoRgIo SGA979X 550 116 B C B C D C B B B E B B D C B 60

WHIRLpooL ADP8302/1 430-560 95 D E C B B C B B B E B B B C B 59

WHIRLpooL ADP8312/1 SL 435 87 D E C B B C B B B E B B B C B 59

WHIRLpooL ADP8322/1 NB 560 101 D E C B B C B B B E B B B C B 59

WHIRLpooL ADP8332/1 IX 620 108 D E C B B C B B B E B B B C B 59

CANDY CDF875E1 530-600 108 C D B C C C C E B E B B C C B 58

INDESIt DFG051 300-400 89 B C C C C C B C C E B C D C B 58

REX-ELECtRoLUX RSF 65040 W 500-550 115 B C B D D D C A C E B B D D B 58

REX-ELECtRoLUX RSF 65040 K 550 115 B C B D D D C A C E B B D D B 58

REX-ELECtRoLUX RSF 65040 S 550 115 B C B D D D C A C E B B D D B 58

REX-ELECtRoLUX RSF 65040 X 600 121 B C B D D D C A C E B B D D B 58

La nostra scelta Lavastoviglie

67 67BOSCH

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Page 21: AC_242

altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 21

Tabella come leggerla

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Qualità buona

più di un aspetto tra quelli che caratterizzano le no-stre prove.• Vaschette di plastica. Per la prima volta abbiamo ca-ricato le lavastoviglie inserendo anche, oltre al resto del vasellame consueto, due contenitori di plastica (vedi il riquadro a pag. 19).• Pentole. Oltre ai piatti, ai bicchieri e alle posate ab-biamo incluso nel carico anche pentole, padelle, cio-tole... sporcate e poi esaminate come tutto il resto.• Programma ecologico. Un’altra novità è che questa volta abbiamo messo alla prova anche il lavaggio eco, vale a dire il programma - ormai offerto da tutti i prin-cipali modelli - che permette di risparmiare acqua ed energia. Non ci siamo limitati, come in precedenza, a valutare se il programma eco in effetti consente di risparmiare: abbiamo verificato anche come lava e asciuga i piatti. In tabella trovate i giudizi di entram-be le prove: programma normale e programma eco-logico.• Giudizio ecologico. Infine, per chi all’ambiente ci tie-ne, da questa volta abbiamo deciso di dare un giudizio specifico al comportamento dei modelli dal punto di vista ecologico: lo trovate nella colonna “Ecoscore”.

Programmi e accessori specialiIn tabella non c’è una parte destinata alle funzioni aggiuntive, perché non ci sono grandi differenze tra modelli da questo punto di vista. Tra le principali.

letturA dell’AcquA: serve dAvvero?

Quasi tutte le lavastoviglie offrono oggi un programma che regola automaticamente i parametri del lavaggio a seconda della torbidità dell’acqua. Ma è usando la macchina a pieno carico che si risparmia.

• Partenza differita. Può essere utile, una volta che la lavapiatti è carica, programmare la partenza una o più ore dopo. Tutte le lavastoviglie danno questa pos-sibilità, anche se con flessibilità differenti (da un mas-simo di tre ore a 24 ore di dilazione).• Mezzo carico. Il programma speciale per quando la macchina è piena a metà è presente su alcuni model-li (Bosch, Indesit, Whirlpool), ma non è mai un’opzio-ne consigliabile, perché è sempre conveniente far funzionare la lavastoviglie solo quando è piena.• Detersivo in tavolette. Sono sempre più diffusi i de-tersivi in compresse o tavolette “tre (ma anche quat-tro o cinque) in uno”, che contengono - in porzioni monodose - detersivo, sale, brillantante e a volte altre sostanze. San Giorgio, Candy e Rex-Electrolux offrono un programma speciale per chi usa questi prodotti (li abbiamo messi alla prova nel nostro ultimo test in materia, AC 230, ottobre 2009). • Programmi intelligenti? Nel riquadro in alto trovate l’analisi di un programma piuttosto recente, che in teoria permette di adattare il lavaggio alle condizioni di pulizia delle stoviglie.• Parti pieghevoli. Infine, da notare che ormai tutti i modelli consentono di scegliere tra tenere ripiegate o sollevate alcune parti (rastrelliere) del ripiano infe-riore, in modo da poterlo adattare al carico (si posso-no abbassare i sostegni quando si caricano oggetti grossi o sollevarli per piatti e bicchieri). ¬

Marche Molti dei modelli inclusi nel test, all’interno delle stesse marche, sono praticamente identici e differiscono per partico-lari ininfluenti sulla quali-tà: per esempio il colore. Questo non esclude che i prezzi siano diversi: è il caso del Migliore del Test e del Miglior Acquisto.

Durata Abbiamo valutato con un giudizio buono i programmi di durata tra 65 e 95 minuti; accetta-bile tra 95 e 125; mediocre tra 125 e 155; pessimooltre 155.

Consumo La nostra scala di valutazione prevede giudizio buono tra 0,9 e 1,15 kWh; accettabile tra 1,15 e 1,4; scarso tra 1,4 e 1,65. Il programma Eco ottiene buoni risultati, perché è quello che i pro-duttori sviluppano appo-sitamente per la certifi-cazione energetica (che quindi vale solo per quel programma).

Ecoscore Questo giudizio riassume tutti i risultati relativi ai parametri di consumo di energia e di acqua per evidenziare l’impatto globale dell’ap-parecchio sull’ambiente, a prescindere dalle pre-stazioni.

Rumore Oltre alla misu-razione con apparecchi che rilevano il livello di decibel, abbiamo giudica-to la rumorosità anche attraverso un test con-dotto da un gruppo di valutatori, per includere oltre all’intensità del ru-more aspetti come, per esempio, le vibrazioni.

Per chi usa spesso la lavastoviglie, anche con pochi piatti o con i piatti poco sporchi, può essere utile: una funzione che legge con speciali sensori la torbidità dell’acqua e regola la durata, la temperatura e la quantità di acqua impiegate. Non si tratta però di un vero e proprio meccanismo per valutare il carico (come lo hanno, ad esempio, le lavatrici). In pratica, comunque, il programma automatico sostituisce oggi il programma normale, su molti modelli.

ELIMINARE I RESIDUINon sempre è necessario risciacquare i piatti prima del lavaggio, mentre sono da rimuovere sempre bene i residui di cibo (che intaserebbero il filtro). Se non usate le tavolette monodose, ricordate che usare troppo detersivo non migliora i risultati.

MEgLIo UtILIzzARLA pIENAPer quanto posa essere scomodo, soprattutto se in casa non si è in tanti, è meglio utilizzare la macchina soltanto a pieno carico: è il modo più sicuro di risparmiare acqua ed energia.

pREStAzIoNI CoMpARAbILIIl nostro test, effettuato a pieno carico, non ha mostrato differenze rilevanti tra programmi automatici e programmi normali: prestazioni e consumi sono risultati confrontabili.

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22 Altroconsumo 242 • Novembre 2010

Inchiesta

altroconsumo.it

caldaAgli italiani piace

Nessuna concessione alle basse termperature: sul riscaldamento non si risparmia. Eppure la legge impone precise limitazioni.

Page 23: AC_242

altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 23

lA NOSTRA INCHIESTA

nella media

molto inferiore alla media

superiore alla media

inferiore alla media

molto superiore alla mediaTabella

come leggerla

Indice di affidabilità e di sod-disfazione Gli indici hanno un massimo di 100 e sono calco-lati sulla base delle risposte date dagli intervistati nel no-stro questionario.

asta un brivido e il primo pensiero va al riscaldamento. Chi poi ha un impianto autonomo, cioè l’88% degli italiani, non ci pensa due

volte ad accendere anzitempo i termosifoni. Pochi sanno che anche il caldo ha le sue regole. La legge limita l’accensione del riscaldamento a un preciso periodo dell’anno e a un numero massimo di ore al giorno. Questi due termini – periodo e ore – non sono uguali per tutti, ma dipendono dalla zona climatica in cui si vive (vedi riquadro sulle zone climatiche a pag. 26). Non è finita qui: di notte c'è l'obbligo di attenuare il riscaldamendo. Vi state chiedendo se siete fuorilegge? Per molti di voi la risposta non potrà che essere affermativa. È ciò che emerge dalla nostra inchiesta, alla quale hanno partecipato 4.400 famiglie italiane, raccontandoci attraverso un questionario le loro abitudini d’uso del riscaldamento.

BMa la notte noI più indisciplinati sono gli abitanti della zona climatica B (nella quale figurano città calde come Palermo e Reggio Calabria). Per accendere il riscaldamento dovrebbero aspettare il 1° dicembre, e ricordarsi di spegnerlo entro il 31 marzo. Al contrario, il 42% va ben oltre questi limiti. Sul numero di ore e sull’accensione notturna i più disattenti sono invece gli abitanti della zona E (che annovera città come Milano, Torino e Bologna): a loro è consentito di tenere acceso l’impianto di riscaldamento ben 14 ore al giorno, ma non sono sufficienti per il 14% degli intervistati. Allo stesso modo, il divieto notturno è rispettato solo da 38 famiglie su 100.

l’efficienza è un optionalGli italiani preferiscono gli impianti a gas metano rispetto a quelli che vanno a gasolio o a gpl, più scomodi perché hanno bisogno di serbatoio o cisterna e di

continui rifornimenti. Il gas metano arriva direttamente in casa e ha un impatto ambientale contenuto. Sull’efficienza degli apparecchi, la musica cambia: solo il 29% dichiara di possedere una caldaia a condensazione, cioè del tipo più efficiente in quanto recupera anche il calore del vapor acqueo e dei fumi prodotti durante il funzionamento, con un risparmio sulla bolletta almeno del 10%.

le buone abitudiniBuona parte dell’energia usata per scaldare una casa si disperde tra tetti, muri, solai e finestre, e anche nell’impianto stesso. Serve un investimento iniziale per isolare bene gli ambienti e limitare le fughe d’aria calda attraverso le finestre. La differenza la fanno però anche le buone abitudini: si può cominciare abbassando la temperatura di notte, fino a 16 °C , ed evitando di riscaldare gli ambienti non utilizzati (lo fa solo il 26% dei nostri intervistati).

lE pIù SOddISfACENTI E AffIdAbIlI

Nella scelta della caldaia si lascia fare spesso all’installatore. Un po’ perché è complicato orientarsi tra diverse tipologie e modelli, un po’ perché è considerata quasi un elemento strutturale della casa, un’estensione dell’impianto. Se dovete sostituire la caldaia o state ristrutturando la casa, grazie a questa classifica per marca, costruita sulle esperienze di un numero rilevante di persone, finalmente avete in mano una bussola. Le marche sono state ordinate per indice di affidabilità, il quale si basa sul numero e sul tipo di guasti occorsi alle caldaie dei nostri intervistati, tenendo conto anche dell’età dell’apparecchio. Non tutte le marche sono ugualmente diffuse sul mercato e questo potrebbe poi avere ricadute nel trovare con facilità assistenza tecnica. Immergas (leader di mercato), Beretta, Ariston, Riello, Junkers e Vaillant sono le più diffuse ma, come si vede, non ai primi posti per affidabilità. L’indice di soddisfazione si basa invece su altri aspetti, tra cui il prezzo di acquisto e la facilità di utilizzo.

lo scopo dell’inchiesta è di valutare preferenze e abitudini dei cittadini riguardo agli impianti e ai mezzi di riscaldamento. l’indagine, che ha coivolto 11.730 persone (4.400 italiane), è stata condotta in quattro paesi: oltre all’Italia, anche belgio, portogallo e Spagna. Quando non diversamente specificato, i risultati fanno riferimento all’Italia.

Scelte e modI dI utIlIzzoAttraverso un questionario, gli intervistati hanno descritto le caratteristiche delle abitazioni, dell’impianto e degli apparecchi utilizzati, oltre ad eventuali guasti e a tempi e modi di riparazione. Grazie alle loro risposte, abbiamo inoltre misurato la soddisfazione e l’affidabilità delle caldaie usate.

caldaie

marchIo

Sodd

isfa

zion

e

aff

idab

ilità

Vulcano 77 92

WeIShaupt 82 89

atag 82 80

Wolf 78 78

Ideal Standard 81 77

de dIetrIch 81 77

SIme 80 73

BuderuS 81 70

VaIllant 77 68

ImmergaS 78 65

SaunIer duVal 75 65

acV 78 63

fagor 80 62

JunkerS 78 61

BaxI 77 58

VIeSSman 81 52

arISton 74 41

Beretta 76 39

ferrolI 75 38

chaffoteaux 75 36

rIello 76 19

Page 24: AC_242

24 Altroconsumo 242 • Novembre 2010

Inchiesta

altroconsumo.it

ScHede come leggerle

Zone climatiche e abitudini d’uso del riscaldamentoPer contenere i consumi di energia necessaria al funzionamento degli impianti di riscaldamento, l’Italia è stata idealmente suddivisa in sei zone climatiche, dalla A alla F, cioè dalla più calda alla più fredda. Le città che si trovano in una stessa zona non è detto che siano vicine dal punto di vista geografico: semplicemente condividono alcune caratteristiche del clima. La classificazione climatica dei comuni italiani è stata introdotta nel 1993 (D.P.R. n. 412 del 26 agosto) e prevede limiti all’accensione del riscaldamento. A questi limiti si può derogare - e sono i sindaci dei comuni a deciderlo - solo in caso di condizioni

meteorologiche particolarmente difficili. Nella nostra inchiesta non è rappresentata la zona A, per la quale è prevista l’accensione del riscaldamento per un massimo di 6 ore al giorno, dal 1° dicembre al 15 marzo: comprende località molto calde come Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle. Non esiste alcuna limitazione sul riscaldamento nella zona F, la più fredda, in cui figurano Belluno e Cuneo. La legge è molto precisa anche sui valori massimi della temperatura ambiente: in casa, quando è acceso il riscaldamento, non vanno superati i 20 °C, con una tolleranza di due gradi, in eccesso o in difetto. Se sul rispetto delle

limitazioni di tempo nell’accensione del riscaldamento gli italiani non sono dei fuoriclasse - infatti gli sforamenti sono numerosi - sulla temperatura se la cavano egregiamente: di giorno hanno in casa una temperatura media di 20 °C. Alcuni non accendono il riscaldamento di giorno, evidentemente perché sono fuori casa. Rimane spento di notte più spesso (61%) nella zona B, non tanto perché in questi comuni si trovino gli abitanti più ligi, quanto perché si tratta della seconda zona più calda. Una cosa è certa: per gli italiani avere il tepore in casa viene prima di tutto, anche del caro-bolletta.

B

A

C

D

E

F

zone climatiche Per definire gli ora-ri e i periodi di accensione degli im-pianti di riscaldamento, il territorio italiano è stato suddiviso conven-zionalmente in sei zone climatiche omogenee (A, B, C, D, E, F). Si tratta di una semplificazione adottata per individuare delle aree con caratte-ristiche climatiche simili tra loro. Alcuni esempi: nella zona C ci sono Bari, Napoli e Imperia, mentre nella zona D troviamo città come Genova, Firenze, Roma e Matera.

È consentito tenere acceso il riscaldamento15 novembre - 31 marzo 10 ore al giorno

Temperatura mediadi giorno: 20 °Cdi notte: 19 °C

Lo utilizzano oltre i limitiper più giorni: 31% per più ore al giorno: 5%

Non lo accendonodi giorno: 23%di notte: 57%

Combustibile usatogas metano: 82%gpl: 7%gasolio: 7%

Bari, Imperia, Latina, Napoli, Ragusa, Sassari: sono alcune delle città presenti nella zona C

È consentito tenere acceso il riscaldamento1° dicembre - 31 marzo 8 ore al giorno

Temperatura mediadi giorno: 20 °Cdi notte: 18,5 °C

Lo utilizzano oltre i limitiper più giorni: 42% per più ore al giorno: 3%

Non lo accendonodi giorno: 22%di notte: 61%

Combustibile usatogas metano: 81%gpl: 10%gasolio: 5%

Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani: sono alcune delle città presenti nella zona B

Page 25: AC_242

altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 25

CAlCOlA QUANTO TI COSTA

Il nostro servizio online è il miglior modo per calcolare il sistema di riscaldamento più conveniente per la tua famiglia.

Tipo di impianto e di combustibile, grado di isolamento della casa e

temperatura esterna (zona climatica) sono tutti fattori da considerare quando si deve scegliere la soluzione di riscaldamento autonomo che più fa al caso nostro. Il servizio “Riscaldamento caro? Calcola i costi dell’impianto che fa per te” mette a confronto i costi per le diverse soluzioni. Quindi se hai una casa in costruzione o intendi ristrutturarla, questo servizio può rivelarsi molto utile.

Indica il nome del tuo comune, necessario per capire in che zona

climatica vivi, e le caratteristiche della tua abitazione. Apparirà a quel punto il confronto tra i cinque impianti disponibili: caldaia a condensazione a gas metano, caldaia tradizionale a gas metano, caldaia a gasolio, caldaia a gpl in bombola, caldaia a gpl in cisterna. Con i relativi costi annuali.

Se clicchi sulla scritta “visualizza dettaglio costi” appariranno per

ogni soluzione i costi suddivisi per voce, non solo del combustibile necessario per acqua calda e riscaldamento, ma anche i costi fissi e quelli per la manutenzione. In fondo alla pagina, nel riepilogo dei dati, troverai anche l’indicazione della tua zona climatica.

oNliNePer sapere in quale zona climatica si trova la tua città e calcolare l’impianto di riscaldamento più conveniente vai su

altroconsumo.it/casa

È consentito tenere acceso il riscaldamento1° novembre - 15 aprile 12 ore al giorno

Temperatura mediadi giorno: 20 °Cdi notte: 18 °C

Lo utilizzano oltre i limitiper più giorni: 20% per più ore al giorno: 11%

Non lo accendonodi giorno: 13%di notte: 55%

Combustibile usatogas metano: 84%gpl: 7%gasolio: 5%

Firenze, Macerata, Matera, Roma, Verona: sono alcune delle città presenti nella zona D

È consentito tenere acceso il riscaldamento15 ottobre - 15 aprile 14 ore al giorno

Temperatura mediadi giorno: 20 °Cdi notte: 18 °C

Lo utilizzano oltre i limitiper più giorni: 8% per più ore al giorno: 14%

Non lo accendonodi giorno: 6%di notte: 38%

Combustibile usatogas metano: 90%gpl: 5%gasolio: 3%

Bologna, Milano, Rimini, Torino, Trento, Udine: sono alcune delle città presenti nella zona E

È consentito tenere acceso il riscaldamentosenza limitazioni

Temperatura mediadi giorno: 20 °Cdi notte: 17 °C

Lo utilizzano oltre i limitiNessuno sforamento, non essendo previsti limiti

Non lo accendonodi giorno: 7%di notte: 36%

Combustibile usatogas metano: 65%gasolio: 20%gpl: 11%

Belluno e Cuneo sono due delle città presenti nella zona climatica F

1

2

3

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Il nostrotest

sono 50 i vini bianchi sardi selezionati per il test: 35 Vermentino di sardegna; 11 Vermentino di Gallura; 2 nuragus di Cagliari; 1 Alghero Doc; 1 Isola dei nuraghi. tra le molte analisi abbiamo verificato il contenuto di solfiti.

solfiti & co.Abbiamo calcolato non solo la quantità di anidride solforosa nel vino (usata per impedire alterazioni causate dai batteri e dai lieviti), ma anche il rapporto tra la quantità di solforosa libera (sotto forma di gas disciolto) e quella totale. I vini ottenuti con una tecnologia di buon livello hanno in genere un rapporto superiore a 0,3.

i vini bianchi dell’ isola

Deve essere ottenuto da uve della varietà Vermentino, prodotte nell’intero territorio della regione Sardegna. È ammessa la presenza di uve bianche autorizzate (max 15%).

cARAttERisticHEIl colore deve variare dal bianco carta al giallo paglierino tenue, con leggeri riflessi verdolini; il profumo è delicato e gradevole. Può risultare secco o amabile: deve essere acidulo e con leggero retrogusto amarognolo. Il grado alcolico minimo è 9,5% vol.

ABBiNAMENtiCon antipasti di pesce senza salse, ostriche, pesce alla griglia, primi piatti sardi.

Può contenere solo uve della varietà Vermentino (dal 95 al 100%), che provengano dalla Gallura, ovvero una zona a Nord- Est della Sardegna) e qui vinificate. L’imbottigliamento invece può essere fatto in tutta la Sardegna.

cARAttERisticHE Il colore è giallo paglierino con leggeri riflessi verdognoli; il profumo è intenso e delicato; il sapore morbido con retrogusto leggermente amarognolo. Il grado alcolico minimo deve essere di 12% vol.

ABBiNAMENtiCon antipasti e piatti di pesce, crostacei anche alla griglia, carni bianche, pecorino sardo, fave.

Le uve devono essere della varietà Nuragus (minimo l’85%), prodotte nel territorio della provincia di Cagliari, Nuoro e Oristano. Anche la vinificazione deve essere fatta in quest’area.

cARAttERisticHEDi colore giallo paglierino tenue, con leggeri riflessi verdolini, secco o amabile, è sapido, armonico, leggermente acidulo. La gradazione alcolica minima deve essere 10,5 % vol. Può essere prodotto anche nella versione frizzante.

ABBiNAMENtiCon antipasti magri e primi piatti al sugo bianco di pesce, zuppe di conchigliacei, crostacei lessati conditi con olio.

Vermentino di sardegnaDoc

Vermentino di Gallura DocG

Nuragus Doc

Test

26 altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

Page 27: AC_242

I bianchi sardiPiacciono ai nostri giudici. E vanno piuttosto bene in laboratorio. I migliori? Non superano i cinque euro di prezzo.

uanto più una terra è difficile da addo-mesticare, tanto più preziosi sono i suoi frutti. In Sardegna, terra ostica alle più comuni coltivazioni agricole, battuta dai venti di maestrale, il Vermentino

riesce ad esprimersi con caratteristiche di spiccata personalità. Questo vitigno, conosciuto e coltivato in tutta la costa del Mediterraneo - dalla Spagna alla Li-guria - qui dà vita a un vino bianco dal gusto incon-fondibile, amato e apprezzato in tutta Italia. Anche i risultati del nostro test lo mettono in buona luce: le 50 etichette selezionate (tra le più diffuse e facilmen-te reperibili nei supermercati) superano le prove a testa alta. Un successo, dunque, meritato.

Q

i vini bianchi dell’ isola

ControllateLeggere sempre l’etichetta. Oltre alle informazioni obbligatorie, alcuni vini riportano indicazioni su come servire il vino e con quale cibo accostarlo.

Al fresco e buio Non acquistare vini esposti in vetrina o posti vicino a luci forti o fonti di calore. Conservare le bottiglie al buio e al fresco (10-15 °C, umidità al 70 %).

Distese sul legnoLe bottiglie vanno messe in posizione orizzontale su ripiani in legno:questo materiale attutisce colpi e vibrazioni.

servirli freschi I bianchi secchi giovani vanno serviti a 8 ºC.: quelli del test tra gli 8 e i 12 °C. Per apprezzarli al meglio, una volta aperto, beveteli in tempi brevi (due giorni).

Il bicchiere giusto Per esaltare i vini bianchi giovani e freschi usate un calice a tulipano leggermente svasato: i profumi si incanaleranno verso il naso.

Per SaPerNe DI PIÙ

La denominazione “Alghero” seguita da una specificazione (Torbato, Sauvignon, Chardonnay...) è riservata ai vini ottenuti per almeno l’85% dai corrispondenti vitigni. Zona di produzione: alcuni comuni in provincia di Sassari e parte del comune di Sassari.

cARAttERisticHEIl Sauvignon è di colore giallo paglierino, tendente inizialmente al verdognolo. Profumo gradevole e fruttato; sapore asciutto, pieno, persistente. Grado alcolico minimo: 11% vol.

ABBiNAMENtiCon zuppa di pesce, primi piatti regionali, pesci grigliati, fiore sardo.

I vini con questa indicazione geografica devono essere ottenuti da uve provenienti da uno o più vitigni autorizzati e prodotti nelle province di Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari (esclusi i vitigni Cannonau, Carignano, Girò, Malvasia, Monica, Moscato, Nasco, Nuragus, Semidano, Vermentino e Vernaccia).

cARAttERisticHEL’unica caratteristica disciplinata per i vini Igt è il grado alcolico minimo: per il bianco Isola dei Nuraghi il grado minimo deve essere 10 %.

ABBiNAMENtiCon piatti a base di pesce e carni bianche, purché non coperte da condimenti forti.

Alghero Doc

isola dei Nuraghi iGt

altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 altroconsumo 27

Page 28: AC_242

72 71 71 67

Perché fidarsi dei sensiQuando valutiamo il vino con i nostri test, lo mettia-mo in mani esperte. Le bottiglie sono state affidate sia a tecnici di laboratorio, che le analizzano dal pun-to di vista chimico, sia a professionisti dell’assaggio. I vini sardi però non sono stati sottoposti a una sem-plice degustazione (stabilisce solo se un prodotto pia-ce), ma ad una analisi sensoriale, vale a dire una pro-va completa che dice con metodo e rigore scientifico quanto piace, a chi piace e perché piace, evidenzian-do le differenze tra i vini e dipingendo il profilo di gusto e aroma. Sono 23 i giudici che hanno valutato i 50 vini del test, serviti in forma anonima in bicchieri da degustazione a norma Iso. Per evitare influenze reciproche, a ogni giudice è sta-ta servita una diversa sequenza di vini. Volete un’altra garanzia di affidabilità? Un vino veniva sempre pro-posto più di una volta a ogni giudice, a sua insaputa: se lo stesso vino riceveva voti diversi, la prova incoe-rente veniva scartata.

Bere bene, al giusto prezzoPrima buona notizia. I vini bianchi piacciono ai nostri giudici: la maggior parte ottiene una valutazione po-

Perché il vino sia un piacere, va bevuto sempre con moderazione. e non a digiuno. Per la vostra salute, e quella degli altri.

Secondo le linee guida dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, l’organismo umano riesce a tollerare l’alcol etilico senza che ne derivino evidenti danni solo se, durante i pasti, non superiamo più di 125 ml (2-3 bicchieri per l’uomo; 1-2 per la donna, uno per gli anziani). Il divieto, invece, è assoluto per bambini e adolescenti. In gravidanza e in allattamento meglio non concedersi più di un bicchiere alla settimana.Se si soffre di una malattia, acuta o cronica, se si assumono farmaci o se si deve guidare, dovreste astenervi del tutto. Siete a dieta? Ricordate che l’alcol etilico fornisce calorie non trascurabili: circa 80 per un bicchiere di vino di 12 gradi.

coMe beRe: Poco e bene

MesA Vermentino di sardegna Doc Giunco 20099,50 euro al supermercatoÈ il vino Migliore del Test, con note floreali, fruttate e vegetali. Etichetta da migliorare.

CAntInA sAntADIVermentino di sardegna Doc Villa solais 20094,80 euro al supermercato Gusto corposo ed equilibrato per questo Miglior Acquisto dai riflessi oro piuttosto evidenti.

ContInI Vermentino di sardegna Doc tyrsos 20095 euro al supermercatoMiglior Acquisto dal colore alquanto intenso e profumo floreale. Solforosa bassa.

CArreFoUr Vermentino di sardegna Doc Al tralcio Antico 20093 euro al supermercatoIl prezzo competitivo di questo vino a marchio commerciale gli vale il titolo di Miglior Acquisto.

La nostra scelta Vini bianchi di Sardegna

Test

28 altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

Page 29: AC_242

6665 65

per avereun buon vino non occorre spendere un capitale

Il nUrAGHeVermentino di sardegna Doc le Giare 20093,50 euro al supermercatoProfumo fruttato e note floreali per questo Miglior Acquisto. Molto bassa la solforosa.

CAntInA Del VerMentInoVermentino di Gallura Docg s’éleme 20094 euro al supermercatoUnico vermentino di Gallura tra i Migliori Acquisti del test. Vino abboccato con riflessi verdi e oro.

CAntInA soCIAle DellA VernACCIA Vermentino di sardegna Doc Benas 20094,50 euro al supermercatoMiglior Acquisto venduto solo nei supermercati. Vino secco e corposo.

sitiva. Seconda bella notizia. Tra i vini che si colloca-no nella parte alta della nostra tabella, quelli nella fascia di più alto livello qualitativo, metà dei prodot-ti non supera i 6 euro. Guardate le etichette che han-no entusiasmato i nostri assaggiatori: il Vermentino di Sardegna Doc Naeli 2009 Cantina di Dolianova e Vermentino di Sardegna Doc Costamolino 2009 Ar-giolas sono stati particolarmente graditi all’assaggio e costano rispettivamente 5,20 euro e 6,20 euro (al supermercato). Tutti i nostri Migliori Acquisti hanno un prezzo che non supera i 5 euro. Per bere bene, dunque, non occorre spendere un capitale.

etichette da migliorareUn’etichetta completa è la carta d’identità di ogni pro-dotto, vino compreso. Oltre alla denominazione, all’annata, al grado alcolico (e ad altre informazioni obbligatorie sempre presenti) alcune indicazioni fa-coltative servirebbero proprio a un consumo più con-sapevole. Solo pochi prodotti consigliano, per esem-pio, come e per quanto conservare il vino una volta acquistato. Se lo facessero tutti si saprebbe sempre con esattezza entro quando bere una bottiglia, senza che ne risenta il sapore. Nessuno poi dà indicazioni

su come e per quanto tempo conservare il vino una volta stappato. Voi non vorreste saperlo?

severi con la solforosa Sulle bottiglie in commercio compare la scritta (spes-so poco visibile) “contiene solfiti”: che cosa significa? Significa che nel vino è presente anidride solforosa, un additivo molto usato nelle tecniche di produzione, per impedire alterazioni microbiche. Quando è trop-pa però nuoce alla qualità del vino (odore sgradevole e irritante) e può causare nausea, mal di testa, pro-blemi digestivi. E allergie. I limiti di legge in questo caso sono un po’ di manica larga: nelle prove noi sia-mo stati più severi. Vi spieghiamo perché: con soglie così alte sono sufficienti 2 bicchieri per superare in un adulto (di 70 chili) la dose giornaliera accettabile. Non solo. In tutti i nostri test sul vino i tenori di sol-forosa riscontrati in laboratorio sono sempre più bas-si dei limiti ufficiali. Questo significa che è possibile produrre ottimi vini con quantitativi che si trovano ben al di sotto dei limiti ufficiali. In laboratorio ab-biamo anche valutato l’acidità (un chiaro indice qua-litativo), che conferisce vivacità nel gusto e nel colore. Tutti i sardi sono stati promossi a pieni voti.

eSclUSIVo SocILa guida ai vini 2011 mette alla prova 318 vini nazionali sotto i 15 euro, con un dossier speciale sui vini bianchi di Sardegna. La guida, con una nuova veste grafica e schede tecniche facili da consultare, contiene anche buoni sconto per i vostri acquisti. Per i soci costa 19,95 euro all’anno; 24,95 per i non soci. Per informazioni:

02 6961520

altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 altroconsumo 29

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VINI bIaNcHI DI SarDegNa PreZZI caraTTerISTIcHe rISUlTaTI

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MEsAVermentino di Sardegna Doc Giunco 2009 10 9,50 13,5 13,24 secco sughero D D B B 72

cANtiNA sANtADiVermentino di Sardegna Doc Villa Solais 2009 5,50 4,80 13 13,4 secco sughero V C D B B 71

coNtiNiVermentino di Sardegna Doc Tyrsos 2009 6 5 13 12,74 secco sughero V C D A B 71

cANtiNA Di DoliANoVAVermentino di Sardegna Doc Naeli 2009 5,60 5,20 13,5 13,68 secco sughero C D C A 70

pAlAVermentino di Sardegna Doc I Fiori 2009 5,80 - 13 12,75 secco sughero V D D B B 70

6 MURAVermentino di Sardegna Doc Giba 2009 7,50 - 13 13,36 secco sughero D B A B 69

cApicHERAVermentino di Gallura Docg Vigna’ngena 2009 21 20 13,5 13,74 secco sughero V D D A B 69

ARGiolAs Vermentino di Sardegna Doc Costamolino 2009 8,50 6,20 13,5 14,04 secco sughero V D D C A 68

cARREfoURVermentino di Sardegna Doc Al tralcio Antico 2009 - 3 13 12,78 secco sughero C C C B 67

cANtiNA GAllURAVermentino di Gallura Docg Canayli 2009 8 8 13,5 13,64 abboccato sughero V D D C B 67

il NURAGHEVermentino di Sardegna Doc Le Giare 2009 - 3,50 12 12,07 secco sughero V C D A B 66

ANticHi poDERi JERZUVermentino di Sardegna Doc Telavè 2009 7,30 - 12,5 12,69 secco sughero V D D B B 66

cANtiNA DEl VERMENtiNo MoNtiVermentino di Gallura Docg S’éleme 2009 4,50 4 12 12,04 abboccato sughero D C C B 65

cANtiNA sociAlE DEllA VERNAcciA Vermentino di Sardegna Doc Benas 2009 - 4,50 13 12,58 secco sughero C C C B 65

MAsoNE MANNUVermentino di Gallura Docg Petrizza 2009 10 - 14 14,33 secco sughero D C B B 64

MEloNi Vermentino di Sardegna Doc Astice 2009 - 3,70 12,5 12,86 secco sughero V C D C B 63

sARDUs pAtERVermentino di Sardegna Doc Terre Fenicie 2009 6,50 5 13,5 14 secco sughero V E D C B 63

cANtiNA DEl VERMENtiNo MoNtiVermentino di Gallura Docg Funtanaliras 2009 8 6,50 12,5 12,5 secco sughero D C B B 63

cARDEDUVermentino di Sardegna Doc I Rivoli 2009 - 7 13 12,81 secco sughero C D C B 63

cAlAsEttAVermentino di Sardegna Doc Cala di seta 2009 9 6 13,5 13,74 secco sughero C C B B 62

cANtiNA Di sANtADiVermentino di Sardegna Doc Cala Silente 2009 9 8 14 14,21 secco sughero C D C B 62

GioVANNi cHERcHiVermentino di Sardegna Doc Tuvaoes 2009 13 13 13,5 13,76 secco sughero V C C A B 62

MURAlEsVermentino di Sardegna Doc Tutti i venti 2009 8 - 13,5 12,98 secco sughero D C B B 62

cAlDiRolAVermentino di Sardegna Doc - 5 12,5 12,27 secco sintetico C D C B 60

sEllA & MoscAVermentino di Gallura Docg Superiore Monteoro 2009 12 11 13,5 13,49 secco sughero D C C B 60

ARGiolAsNuragus di Cagliari Doc S’Elegas 2009 8 4,60 13,5 14,05 secco sughero V D D C B 59

il GAGGioVermentino di Sardegna Doc - 5 12,5 12,14 secco sughero V C D C B 59

piERo MANciNiVermentino di Sardegna Doc 2009 6,50 5 11,5 11,78 secco sughero C C C B 59

sEllA & MoscAVermentino di Sardegna Doc La Cala 2009 7,60 6,10 12,5 12,49 secco sughero D C C B 58

MURAVermentino di Gallura Docg Superiore Sienda 2009 11,50 - 14 14,02 abboccato sughero D D C B 58

cANtiNA Di DoliANoVANuragus di Cagliari Doc Dolia 2009 - 3 12,5 12,31 secco sughero C C C B 57

VINI bIaNcHI DI SarDegNa

Come scegliere

e usare il cavatappi?

Te lo mostriamo

in un video

altroconsumo.it/

alimentazione

Test

30 altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

Page 31: AC_242

Tabella come leggerla

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Qualità buona

Etichette Tutti riportano le informazioni obbligatorie. I voti negativi sono stati dati a vini con scarse o senza informazioni facoltative, utili per un consumo più consapevole.

Grado alcolico In tabella tro-vate sia il grado alcolico indicato in etichetta sia il valore ottenuto dalle ana-lisi di laboratorio.

Rapporto tra anidride solfo-rosa libera e solforosa tota-

le Questo rapporto offre indicazioni sulla qualità del-la tecnologia utilizzata.

Anidride solforosa totale Il limite di legge è 210 mg/l, ma nel test siamo stati più severi: voti negativi per i vini tra 140 e 170 mg/l; ot-timi per quelli sotto a 80 mg/l.

tappo Il tappo 1+1 sintetico è un tappo in sughero con le basi ricoperte da mate-riale sintetico.

VINI bIaNcHI DI SarDegNa PreZZI caraTTerISTIcHe rISUlTaTI

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sEllA & MoscA Alghero Doc Le Arenarie 2009 9 7,50 12,5 12,69 secco sughero D C C C 57

cANtiNA DoRGAli Vermentino di Sardegna Doc Calaluna 2009 4 4 12,5 12,51 secco sughero D B D B 56

sApoRi MEDitERRANEi Vermentino di Sardegna Doc 2009 - 4,20 12 11,45 secco sintetico V C D C C 56

piERo MANciNi Vermentino di Gallura Docg Cucaione 2009 6,70 5,30 13 12,68 secco sughero C D C B 56

cANtiNA GioGANtiNU Vermentino di Gallura Docg 2009 6,10 4,50 12 12,46 abboccato sughero D B C B 55

fERRUccio DEiANA Vermentino di Sardegna Doc Donnikalia 2009 7 4,50 13 13,23 secco sughero V C D A C 55

sEllA & MoscA Vermentino di Sardegna Doc 2009 6,20 4,80 12 12,02 secco sughero B C C B 55

Josto pUDDU Vermentino di Sardegna Doc Marìs 2009 6 5,50 13 13,15 secco sughero V C D C C 55

sURRAU Vermentino di Gallura Docg Superiore Sciala 2009 15,50 - 14 14,48 secco sughero V D D C C 55

cANtiNA DoRGAli Vermentino di Sardegna Doc Isalle 2009 - 4,20 13 13,05 secco sughero D C C B 54

il Roccolo Vermentino di Sardegna Doc - 3,30 12,5 12,13 secco sughero V C D C C 53

cANtiNA GioGANtiNU Vermentino di Gallura Docg Tancaré 2009 5,50 4,30 12 12,29 secco sughero D C C B 53

MoNtEspADA Vermentino di Sardegna Doc Giunchizza 2009 - 5 12,5 13,05 secco sintetico C C C C 53

cANtiNA Di DoliANoVA Isola Dei Nuraghe Igt Santesu 2009 - 3 12 12,11 secco sughero D D C C 52

cANtiNA sociAlE sANtA MARiA lA pAlMA Vermentino di Sardegna Doc Aragosta 2009 - 4 12 12,19 secco sughero V C D C C 50

MEloNi Vermentino di Sardegna Doc Il Germoglio 2009 - 8,50 12,5 12,98 secco sughero B C B C 50

cANtiNA tRExENtA Vermentino di Sardegna Doc Donna Leonora 2009 5,80 3,50 12 12,16 secco sughero V C D C C 48

cANtiNA Di MoNsERRAto Vermentino di Sardegna Doc Ghineo 2009 5 - 12,5 12,32 secco 1+1 sintetico C C D C 45

silVio cARtA Vermentino di Sardegna Doc Badde Alva 2009 - 4,50 12 12,13 secco sughero D D D C 43

eSclUSIVo SocIVolete comprare i migliori vini dei test e della Guida vini? I nostri soci ora lo possono fare online a prezzi vantaggiosi, grazie a una nuova convenzione. Nel catalogo virtuale dell’enoteca online R2m.it, i soci possono scegliere tra più di 5mila prodotti scontati al 10% (vino, birra, distillati e altro ancora). altroconsumo.it/vantaggi

altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 altroconsumo 31

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Test

32 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

Il marketing ci stordisce di sigle, per pompare vantaggi a volte più presunti che reali. Capiamo quali sono le vere e le false novità.

e chiamano “marketing buzzword”, ter-mine che si può tradurre con “tormen-toni per vendere”. È una tecnica che si basa sull’uso ripetuto di sigle o parole (quasi sempre in inglese), che alludono

a straordinarie qualità e funzioni del televisore.

Dopo la rivoluzione dello schermo piattoDopo l’addio ai tubi catodici, da qualche tempo nel mondo della tv non vi sono novità sostanziali. Anche questo test - i cui risultati trovate alle pagine seguen-ti - lo dimostra: molti dei modelli meno recenti sono tra i migliori per qualità. E costano meno. Chi lo sa, può realizzare notevoli risparmi senza perdere nulla.L’industria, intanto, sta introducendo una serie di funzionalità accessorie: a volte utili, a volte meno, perché in realtà, almeno per il momento, non offrono vantaggi particolari. Abbiamo esaminato le sigle e le frasi che più spesso si leggono nelle pubblicità a ca-

Lratteri cubitali: vediamo che cosa offrono realmente.Led TV: la recente introduzione di diodi led a luce bianca ad alta intensità ha permesso di impiegare que-sti dispositivi, nati negli anni ‘60, negli schermi lcd dei televisori, come sorgente di luce. Ma un tv a led impiega sempre uno schermo a cristalli liquidi e non una nuova tecnologia. Qualche vantaggio comunque c’è: la possibilità di controllare individualmente la luminosità dei led dietro lo schermo a seconda dell’im-magine permette di migliorare il contrasto e la pro-fondità dei neri. Inoltre sono inferiori i consumi.Slim design: l’adozione della tecnologia led ha per-messo di ridurre lo spessore. Il marketing ha subito coniato marchi registrati, destinati alle serie più sot-tili e naturalmente più care. In realtà però solo chi ha deciso di appendere il tv al muro può trarre vantaggi dal minor spessore. Per gli altri, estetica a parte (che peraltro è soggettiva), nessun vantaggio. Tra l’altro i tv più sottili hanno spesso l’audio peggiore.

il nOsTROTEsT

abbiamo sottoposto i televisori a una batteria completadi provedi laboratorioe di utilizzo.i risultati principali sono sintetizzati nelle tabelle alle pagine seguenti. maggiori dettagli su altroconsumo.it/tv.

AnGOLODI VISIOnEmaggiore è l’angolo di visione, meglio si apprezzano le immagini e i colori anche senza stare proprio davanti al televisore. Questo consente a più persone di guardare lo stesso programma. abbiamo misurato quanto la qualità della visione è influenzata dall’angolo (problema tipico degli schermi lcd), misurando la luminosità dello schermo sotto diverse angolazioni con un apparecchioche ruota attornoal televisore.

Televisore nuovo?RISPARMI

2.073€

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altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 33

ELETTRONICA

ISOLA EcOLOGIcA nEGOZIO RITIRO A cASA

non gettatelo, se funziona: il decoder con poche decine di euro vi consentedi ricevere in digitale. Per chi lo cambia, ecco che cosa fare della vecchia tv.

Ovviamente, il passaggio al digitale terrestre è stato vissuto da molti come un’occasione per sbarazzarsi del vecchio apparecchio tv e comprarne uno nuovo. Vi sconsigliamo caldamente di farvi travolgere dall’entusiasmo. Fatelo soltanto se davvero il vecchio televisore ha smesso di funzionare o se proprio non fa più per voi. Il rischio, infatti, è che nel giro di pochi anni lo standard di trasmissione del digitale terrestre in Italia si evolva per supportare l’alta definizione: questo significa che il televisore appena comprato potrebbe presto non essere più in grado di ricevere il digitale con lo standard legato all’alta definizione. Avreste quindi bisogno di un nuovo decoder. Soldi sprecati (e rifiuti creati) per nulla. Inoltre, un decoder vi servirà comunque per ricevere la tv satellitare: a queste scatolette dunque tanto vale rassegnarsi.

Il tv non può essere gettato tra i rifiuti normali né tantomeno abbandonato (si rischia come minimo una multa). Bisogna portarlo negli appositi depositi: informatevi in Comune.

Se comperate un tv nuovo, dato che si tratta di un Raee, il negoziante ha l’obbligo di ritirare in negozio quello vecchio gratis (il contributo al ritiro è già compreso nel prezzo dei prodotti).

Molte aziende di nettezza urbana offrono la possibilità di concordare il ritiro a domicilio di oggetti ingombranti: informatevi ai numeri della società che opera nella vostra zona.

RAEE: QUALI PRODOTTI cOmPREnDE

R2 Grandi elettrodomenstici “bianchi”: lavatrici,lavastoviglie.

R5 Sorgenti luminose:lampadine fluorescentio a incandescenza.

R1 Apparecchiature refrigeranti: frigoriferie condizionatori.

R4 Tutti gli altri apparecchi elettrici ed elettronici (telefonini, aspirapolvere, ventilatori, stampanti…).

R3 Tv e monitor.

oNliNe

Ritiro dei Raee: come sta andando? La nostra videoinchiesta nei negozi.

altroconsumo.it/tv

100 Hz (200Hz, 240Hz ecc…): un tempo la sigla 100Hz indicava la capacità del tubo catodico di lavo-rare a una frequenza di aggiornamento dello schermo doppia per ridurre il tremolio dell’immagine. Con l’avvento degli lcd è comparso un altro problema: in alcuni filmati le scene in movimento possono appa-rire non fluide. Da qui la necessità di introdurre siste-mi di elaborazione dell’immagine. La sigla dovrebbe richiamare il numero totale di passi intermedi elabo-rati dal televisore: maggiore il numero, meglio è. In realtà il sistema funziona, ma è accompagnato dalla comparsa di vistose scie dietro agli oggetti che si muo-vono più velocemente sullo schermo: insomma, biso-gna scegliere il male minore (scatti o scia). I tv al pla-sma sembrano meno toccati dal problema.Internet tv: sono tv che si possono connettere a in-ternet per usufruire di alcuni servizi. Però molto li-mitati: detti “canali” o “widget”, sono pagine interat-tive che mostrano previsioni del tempo, quotazioni di borsa e simili. Alcune permettono di riprodurre video da Youtube: Google sta stringendo accordi com-merciali con i principali produttori di televisori per l’integrazione di altri servizi. In realtà tutto ciò non sostituisce affatto il pc. Sono ancora pochi i tv che integrano un vero e proprio navigatore e l’assenza di

una tastiera o di un mouse rendono navigare in inter-net un’esperienza piuttosto frustrante.Pause Live TV: alcuni televisori hanno una memoria di massa (hard disk o flash) che permette di “mettere in pausa” il programma che si sta guardando, nel caso si fosse costretti a interrompere la visione per cause di forza maggiore. Valutate se vi può tornare utile.

Per il 3D è ancora troppo prestoSull’onda del ritorno del 3D sul grande schermo, si lancia anche in ambito casalingo questa tecnologia. Che al momento ha enormi limiti. Intanto, l’effetto 3D si ottiene solo con lettori Bluray e dischi appositi o utilizzando una console o un pc con software adatto. Inoltre non bastano economici occhialini di plastica come quelli dei cinema, ma ci vogliono costosi (e più pesanti) occhiali “attivi”, sincronizzati specificamen-te con i televisori dello stesso produttore: così se cam-bi tv devi ricomprare anche gli occhiali (ce ne vuole un paio per ogni membro della famiglia e costano circa 100 euro l’uno). Ancora: la visione prolungata di programmi 3D sulla tv può causare fastidi agli occhi e nausea. L’elenco degli svantaggi è ancora lungo, ma anche solo questo basta a far riflettere su come il 3D sia oggi una tecnologia ancora immatura e carente.

COME BUTTARE VIA IL VECCHIO APPARECCHIO. SE VI CONVIENE FARLO

Ecco i prodotti definiti “Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche” (Raee): il negoziante è tenuto a ritirare senza addebitare alcunché il prodotto vecchio quando se ne acquista uno nuovo.

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Test

34 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

taBella CoMe leGGerla

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Qualità buona

televisori 32’’ prezzo risultati

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SAmSUnG UE32C6700 L 769 - 842 A B A C 71

PHILIPS 32PFL9604H/12 T 748 - 1.099 B B B B 69

SOny KDL-32EX500 T 539 - 799 B B A C 69

SAmSUnG LE32C650 T 517 - 619 B B B C 67

SOny KDL-32E5500 T 649 - 799 B B B B 67

SAmSUnG UE32C6000 L 640 - 849 C B A C 67

SAmSUnG UE32C5100 L 595 - 699 C B B B 66

SOny KDL-32V5500 T 449 - 699 B C B B 65

LOEwE Xelos A 32 Full-HD+100 T 1.390 - 1.590 B C B B 65

SOny KDL-32W5500 T 497 - 899 C C B B 65

PHILIPS 32PFL7404H T 489 - 599 B B B C 65

PHILIPS 32PFL7605H/12 L 687 - 899 B B B B 64

SAmSUnG UE32C4000 L 479 - 599 C B B B 64

SOny KDL-32EX700 L 669 - 899 B B B C 64

PHILIPS 32PFL8404H/12 T 499 - 799 B B B C 64

PHILIPS 32PFL5605H/12 T 525 - 698 B B B B 64

PHILIPS 32PFL5404H T 339 - 599 B C B C 63

SOny KDL-32S5600 T 408 - 549 B C B B 62

PHILIPS 32PFL5604H/12 T 399 - 499 B C B C 62

LG 32LE5500 L 672 - 729 B B B D 61

SOny KDL-32S5500 T 359 - 499 C B B C 61

LG 32LH5000 T 379 - 649 C C C B 60

TOSHIBA 32RV635DG T 369 - 529 B C B C 59

SAmSUnG LE32C450 T 329 - 409 B C B C 59

LG 32LD450 T 359 - 414 C C B C 59

LG 32LH4000 T 370 - 599 B C C C 59

PAnASOnIc TX-L32X20E T 434 - 498 C C C C 59

LG 32SL8000 T 449 - 749 C C C C 58

SOny KDL-32EX402 T 379 - 699 C C B C 58

SOny KDL-32NX500 T 489 - 649 C C B C 58

SAmSUnG LE32B550 T 424 - 599 B B B D 58

SOny KDL-32EX302 T 367 - 456 C C C B 58

PAnASOnIc TX-L32V10E T 699 - 999 C C B D 57

SAmSUnG UE32B7000 L 639 - 899 B B A E 57

PAnASOnIc TX-L32X10E T 379 - 499 C C C C 57

PAnASOnIc TX-L32S20E T 498 - 654 C C C C 56

LG 32LH3000-ZA T 339 - 459 C C C C 56

PAnASOnIc TX-L32G10E T 499 - 749 D C C C 56

PHILIPS 32PFL5405H/12 T 430 - 599 C C C C 55

LG32LH2000 T 295 - 399 C C C C 55

SAmSUnG UE32B6000 L 594 - 799 C B B D 54

TOSHIBA 32SL733 L 699 - 759 C C C D 54

SAmSUnG LE32B350 T 299 - 429 C B B D 53

SAmSUnG UE32C6700

I dettagli che più

ti interessano e oltre

200 modelli a confronto

altroconsumo.it/tv

Tipo Nel test abbiamo in-cluso televisori con scher-mo a lcd tradizionali (T), a lcd con retroilluminazione a led (L) e - solo tra i più grandi - al plasma (P).

Video analogico attraverso presa scart RGB Questa prova valuta la qualità del-le immagini ricevute in ana-logico attraverso la presa scart: è importante perché

moltissimi lettori dvd e de-coder utilizzano ancora questa presa. Per la valu-tazione una giuria di utiliz-zatori ha osservato un video analogico, trasmesso se-condo lo standard europeo pal 576 i (576 linee).

Digitare terrestre In questa prova abbiamo valutato la qualità di ricezione dei te-levisori, simulando un se-gnale uguale al digitale terrestre nello standard utilizzato oggi in Italia e in gran parte d’Europa (stan-dard DVB-T SD). Anche in questo caso è stata una giuria di utilizzatori a valu-tare la qualità delle imma-gini ricevute.

Video digitale HD La giuria di utilizzatori ha valutato un segnale in alta definizione (1.080 righe), in ingresso attraverso la porta digitale hdmi.

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altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 35

televisori 40”-42’’ prezzo risultati

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SAmSUnG LE40C750 T 999 - 1.107 A B A B 74

SAmSUnG LE40C650 T 617 - 809 B B A B 71

SOny KDL-40HX700 T 959 - 1.299 A B A B 71

SAmSUnG UE40C6000 L 834 - 1.199 B B A B 70

SOny KDL-40WE5 T 649 - 990 B B A B 69

SOny KDL-40EX500 T 706 - 887 B B A B 69

SAmSUnG UE40C6700 L 1085 - 1.108 A B A C 69

SOny KDL-40EX700 L 872 - 1.182 B B B C 68

PHILIPS 42PFL7404H T 699 - 1.099 B B B B 67

PHILIPS 40PFL9704H/12 L 1.979 - 2.206 C C B B 66

SOny KDL-40HX800 L 1.554 - 1.899 B C B B 66

PHILIPS 42PFL9664H T 1.299 - 1.699 B C B B 66

SOny KDL-40V5500 T 649 - 899 B C B B 65

PHILIPS 42PFL8404H/12 T 739 - 999 B B A C 64

LOEwE Art 42 SL Full-HD+100 T 2.499 - 2.690 C B B B 64

SAmSUnG UE40B8000 L 1.499 - 1.800 B B A C 63

PHILIPS 40PFL8664H/12 L 1.099 - 1.499 B B B C 63

SAmSUnG UE40B6000 L 799 - 1.300 C B A C 62

PHILIPS 40PFL7605H/12 L 913 - 1.226 B C B B 62

PHILIPS 42PFL5604H T 589 - 899 B C B B 61

LG 42LE8500 L 1.474 C B C D 60

LG 42SL8000 T 699 - 999 C C C B 60

LG 42LH3000-ZA T 499 - 749 B C C B 59

SAmSUnG LE40B750 T 899 - 1.299 B B B C 59

SOny KDL-40NX500 T 661 - 845 C C B C 59

PHILIPS 40PFL5605H/12 L 687 - 899 C C C C 58

SOny KDL-40EX402 T 504 - 799 C C B B 58

PAnASOnIc TX-P42X20E P 549 - 599 C C C C 58

LG 42LH4000-ZA T 597 - 949 C C C B 57

PAnASOnIc TX-L42D25E L 999 - 1.289 C C C B 57

LG 42PQ6000 P 584 - 699 D C C B 57

SAmSUnG LE40B550 T 439 - 799 C C B C 57

PHILIPS 42PFL5405H/12 T 539 - 791 B C B C 56

LG 42LH5000 T 649 - 999 C C C C 56

PAnASOnIc TX-P42G20E P 999 - 1.109 C C B B 56

SAmSUnG LE40B650 T 679 - 899 C B B D 56

TOSHIBA 42RV635D T 529 - 749 C C B C 56

SOny KDL-40S5500 T 629 - 799 C C B C 56

LG 42PQ3000 P 469 - 699 C C C B 56

TOSHIBA 40RV733 T 599 - 664 C C C C 55

LG 42SL9000 L 899 - 1.249 C C B D 55

PAnASOnIc TX-P42S20E P 590 - 782 C C C C 55

PAnASOnIc TX-P42X10E P 499 - 749 C C B C 55

La nostra scelta Televisori

Schermo 40” - 42”

Schermo 32”

63

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PhiliPs32PFl5404h

339 - 599Modello non

recentissimo, che offre buone

prestazioni e costo

contenuto.

samsung uE32C6700

769 - 842Ottima qualità

d’immagine, audio un po’

debole (tallone d’achille degli

ultrasottili).

samsung lE40C750999 - 1.107Non è appena uscito, ma la qualità d’immagine è tra le migliori mai viste nei nostri test.

samsung lE40C650617 - 809Modello non tra i più nuovi, ha buona qualità e buon prezzo: 2.073 euro meno del più caro.

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Inchiesta

36 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it36 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

Compostil terriccio dall’umidoLa spazzatura può tornare a nuova vita, grazie agli impianti di compostaggio, che rigenerano gli scarti di cucina ottenendo terreno fertile. Ma a casa...

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altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 37altroconsumo.it

adre terra non spreca nulla. Neanche gli scarti. Da questo principio nasce il compost, il fertile terriccio ottenuto dall’umido domestico: una

fetta della raccolta differenziata. Solo che mentre la raccolta del secco (carta, plastica, vetro...) sta diventando una buona abitudine, differenziare l’umido è un compito ancora snobbato dai cittadini. Succede solo perché la monnezza puzza e gocciola? Il problema è alla radice, e cioè che i Comuni che la organizzano sono pochi. Non è tanto una questione di poca informazione o di distribuzione di sacchetti adatti alla raccolta dell’umido; bisogna che le amministrazioni si attivino per avviare la raccolta separata della frazione organica. Anche perché, se andiamo a guardare i dati dell’ultimo Rapporto sui rifiuti urbani scopriamo che

Ml’umido rappresenta il 35% dei rifiuti, e che ogni abitante in un anno ne produce fino a 150 kg. Purtroppo la discarica è ancora il destino più comune dei rifiuti organici, ma non è la soluzione più efficace: l’umido è ricco di acqua e deve subire trattamenti speciali, costosi, altrimenti dà origine a gas e liquami difficili da smaltire. Per lo stesso motivo brucia con difficoltà in inceneritore. Il compostaggio, operazione che consente di trasformare l’umido in fertilizzante, tramite impianti specializzati, assicura un miglioramento dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti (come spiega l’esperto intervistato a pag. 34).

Vantaggi per l’ambienteIl compostaggio non serve solo a smaltire la frazione organica dei rifiuti, permette anche di ridurre l’impoverimento dei suoli e di ricorrere meno a sistemi di

TEST: COMPOST CASALINGOAbbiamo provato NatureMill Composter serie XE, per capire come funziona un compostatore domestico. Online costa 339 euro, spese di spedizione incluse.

RIEMPITO A DOVERENel contenitore abbiamo inserito scarti di cibi di diversa natura. Seguendo le istruzioni, per ridurre la formazione di odore e favorire la giusta consistenza, alla camera di compostaggio abbiamo aggiunto qualche manciata di segatura e bicarbonato. L’apparecchio è stato in funzione per circa 8 settimane.

PASSANO LE SETTIMANEIl funzionamento è semplice: l’apparecchio è alimentato dalla rete elettrica per mantenere la ventilazione e per rimescolare il compost mentre matura. Il terriccio ottenuto non può essere utilizzato subito, perché potrebbe essere dannoso per le piante. Ci vogliono circa 60 giorni per ottenere il compost desiderato.

RISULTATI COSÌ COSÌIn due mesi di prova il compostatore non è riuscito a smaltire l’umido di un single, a maggior ragione neppure quelli di una famiglia come indicato nelle istruzioni. I tempi di maturazione del compost sono lunghi e per la formazione di odore sgradevole è meglio che l’apparecchio stia sul balcone, se possibile riparato.

GLOSSARIO

BIODEGRADABILE Tutte le sostanze che possono essere decomposte attraverso l’azione naturale di batteri e microorganismi presenti nell’ambiente.

COMPOSTABILE Tutte le sostanze che possono essere decomposte attraverso un processo di compostaggio guidato, che richiede il controllo di specifici parametri (temperatura, umidità...).

DIGESTIONE ANAEROBICA Trattamento di rifiuti organici in speciali reattori, per ricavarne gas naturale, sfruttabile come risorsa energetica.

COMBUSTIBILE DERIVATO DA RIFIUTI (CDR) La frazione indifferenziata dei rifiuti urbani, ovvero quella non selezionata, attraverso appositi trattamenti può essere trasformata in combustibile destinato agli inceneritori.

smaltimento poco sostenibili. In linea con la normativa che governa la politica dei rifiuti, infatti, la prospettiva è di ridurre progressivamente il quantitativo di scarti biodegradabili che finiscono ancora in discarica. La raccolta dell’umido è in crescita rispetto al passato e va di pari passo con lo sviluppo della raccolta differenziata. Più i cittadini sono coinvolti in questo meccanismo virtuoso di recupero delle risorse, più sale la percentuale di raccolta dell’organico: oggi è vicino ai 3 milioni di tonnellate. Il compost è anche economico e permette di ridurre l’uso di fertilizzanti chimici. Perché la raccolta differenziata dell’organico possa essere destinata alla produzione di compost deve essere realizzata in modo ottimale. Se i rifiuti non vengono selezionati correttamente l’umido che arriva in stabilimento può

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Inchiesta

38 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

INTERVISTA

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Nelle regioni in cui storicamente la raccolta differenziata è avviata meglio e da più tempo anche la gestione dell’umido dà i risultati migliori. Veneto e Lombardia la fanno da padrone, con una percentuale di rifiuti organici trattati superiore al 20% del totale nazionale. Il divario tra regioni è confermato anche rispetto alla raccolta differenziata dell’organico: 89 kg per abitante al Nord, contro i 21 kg pro capite al Sud.

L’umido segue la raccolta differenziata

“Il compost è una risorsa”Massimo Centemero è direttore tecnico del Cic, Consorzio italiano compostatori.Gli abbiamo chiesto qual è il segreto per raccogliere bene l’umido.Il modo più semplice è ricordare una parola: naturale. Tutte le sostanze che non hanno a che fare con madre natura sono da scartare. Comunque il compito di informare i cittadini su come operare spetta alle amministrazioni, ed è fondamentale che ci sia un coinvolgimento attivo della popolazione. Se poi il cittadino decide di fare il compost domestico, il segreto è garantire una buona aerazione del materiale, che non deve essere troppo compatto. Per farlo respirare, dobbiamo mescolare i nostri scarti domestici con rami e legnetti: l’aria in circolo ridurrà anche l’odore di fermentazione.

Su larga scala, quali sono i vantaggi del compostaggio realizzato dagli impianti?Trasformare gli scarti organici in compost favorisce l’uso sostenibile delle risorse. Innanzitutto si riduce la quantità di rifiuti da incenerire o da smaltire in discarica. Inoltre il compost è benefico per l’agricoltura, perché mantiene la fertilità dei terreni (non dimentichiamo che siamo un Paese a rischio di desertificazione) e riduce il ricorso a risorse non rinnovabili per la produzione di fertilizzanti, come i derivati del petrolio. Purtroppo spesso gli agricoltori credono di poter sfruttare al meglio i terreni ricorrendo solo alla chimica.

Qual è la situazione degli impianti di compostaggio in Italia?Complessa e diversificata per aree geografiche. Su 229 impianti autorizzati quelli operativi si riducono a 120. Ma il problema è l’efficienza a macchia di leopardo. Gli impianti del Centro-Sud sono ampiamente sottoutilizzati.

NORD

CENTRO

SUD E ISOLE

raccolta differenziata dei rifiuti organici (kg per abitante)

% di rifiuti trattati in ciascuna regione

COME AVVIENE IN NATURAIl compostaggio è un processo biologico di decomposizione dei materiali per effetto di microorganismi naturalmente presenti nell’ambiente. Avviene comunemente anche in natura, dove gli organismi producono “humus” a partire dalla decomposizione di sostanze organiche (accade nei boschi, per esempio). Il trattamento industriale rende il processo più rapido ed efficiente e migliora la qualità del compost ottenuto. Ma anche negli stabilimenti resta in qualche modo la mano di madre natura: l’emissione di cattivi odori è abbattuta quasi per intero da un letto di cortecce d’albero (foto).

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altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 39

contenere sostanze inquinanti, che rendono difficile il trattamento. Per questi motivi, va sfatata l’idea che l’umido sia la raccolta di tutto quello che avanza in cucina: per esempio, i vasetti di yogurt, la carta oleosa o le vaschette sono esclusi. I materiali che devono essere messi nel sacco dell’umido sono quasi solo di origine naturale. Il nostro contributo di cittadini in questa prima fase di selezione è importante. Alcuni Comuni hanno capito l’importanza del recupero della frazione organica. Ci sono città che fanno questa raccolta differenziata con ottimi risultati, ma il divario tra le regioni è elevato. Per molte amministrazioni l’umido fa parte di quella fetta di raccolta differenziata trascurata. Invece permette di recuperare risorse, restituendo alla natura qualcosa che avevamo solo preso in prestito. ¬

CONSIGLI PER RACCOGLIERE L’UMIDO A CASA

In linea di massima tutto ciò che è creato dalla natura può finire nel sacco dell’umido. Qui sotto trovate le quattro principali categorie di materiali da raccogliere. Tutti i derivati del petrolio (quindi le plastiche), le sostanze chimiche e i metalli sono banditi.

SCARTI DI VARI ALIMENTI COME VERDURA E FRUTTA

PIANTE, FIORI, RAMI, FOGLIAME E SEGATURA

RESTI DI CARTA, TOVAGLIOLI, FAZZOLETTI

BUSTINE DI TÈ, TISANE E FONDI DI CAFFÈ

INFORMAZIONE NEL SACCO

Non tutti i materiali biodegradabili sono compostabili: è il caso dei sacchetti della spesa. Per essere compostabile un materiale deve rispettare la norma europea UNI 13432, che fissa in 6 mesi il tempo di biodegradabilità del prodotto. Se il sacchetto non riporta questa sigla non è utilizzabile per la raccolta differenziata dell’umido. La dicitura biodegradabile, insomma, non basta: attenzione alle buste come quella della foto.

J Scarti e avanzi di cucina, crudi o cottiJ Alimenti avariatiJ Tovaglioli o fazzoletti di carta purché non stampati né coloratiJ Pezzi di carta bagnati o untiJ Bustine di tè, tisane e fondi di caffèJ Resti di frutta ortaggi e legumiJ Avanzi di carne e pesce, gusci d’uovoJ Foglie, fiori, erba, ramettiJ Legnetti, segatura e pagliaJ Ceneri di caminetto e stufaJ Pasta, pane, riso, farine, cerealiJ Piume, peli di animali, capelliJ Plastica compostabile

J Liquidi in genereJ Metalli (per esempio contenitori per alimenti)J Vaschette di plastica o di polistiroloJ Prodotti chimiciJ Carta per uso alimentare (tetrapak, pellicole)J Tessuti e vestitiJ Medicinali, garze, cerottiJ Mozziconi di sigarettaJ Pannolini e assorbenti igieniciJ Sacchetti di plastica e cellophaneJ Carta o tessuti intrisi di sostanze chimiche (alcool, vernici, detersivi, smacchiatori)J Tutti i rifiuti di cui non si è sicuri

Quello che noQuello che sì

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Test

40 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

IL NOSTROTEST

Memorie più capienti, ma batterie sempre meno all’altezza. Meno differenze fra videocamere costose e più economiche.

e siete appassionati delle riprese e non potete tornare dalle vacanze senza un video da condividere davanti alla tv, sul mercato trovate un’ampia gamma di videocamere (ad alta definizione e non),

talvolta anche dotate di funzioni professionali. Abbia-mo provato 40 modelli con prezzi molto diversi, ma con differenze che si vanno assottigliando sempre più fra prodotti di alta e bassa fascia. L’evoluzione principale dei nuovi modelli rispetto a quelli testati lo scorso anno sta nei nuovi supporti di registrazione digitali, che hanno definitivamente sop-piantato gli analogici Mini-Dv, ma anche i Dvd e i Blu ray, mai veramente decollati. A questa evoluzione però purtroppo non è ancora corrisposto un miglio-ramento della durata delle batterie, vero punto debo-le dei dispositivi testati.

S

Record, si giraSupporti di registrazioneIl panorama dei supporti di registrazione per le vide-ocamere si è drasticamente ridotto a tre tipi: tutti i 40 modelli testati sono dotati di una scheda di me-moria (SD) e in più alcune hanno una memoria flash (integrata e non rimovibile) o un hard disk interno. Il tempo a disposizione per filmare varia in base alla capacità del supporto, alla definizione (alta o stan-dard) offerta dalla videocamera e alla possibilità di comprimere i filmati. Una videocamera con una nor-male scheda SD da 4 GB in definizione standard per-mette di registrare per 50/60 minuti (fino a 90 minu-ti se i video sono molto compressi, a discapito della loro qualità), mentre in alta definizione non si supe-rano i 20/30 minuti. Se si considera, però, la possibi-lità di utilizzare supporti aggiuntivi, i tempi aumen-tano notevolmente: per esempio con un hard disk da

Tra le prove che svolgiamo su questi apparecchi testiamo anche la visibilità dello schermo in presenza di luce forte.

IN LABORATORIOAbbiamo simulatoin laboratorio l’intensità della luce solare per evitare che i risultati di prove ripetute in giorni diversi fossero influenzati dalle condizioni atmosferiche.Un esperto, dopo aver adattato la vista alla luce simulata, giudica il grado di visibilità sul display. In alcuni casi si percepiscono solo i contorni e si ha solo un’idea vaga di ciò che si riprende. Specie nei modelli senza mirino, questa mancanza è penalizzante.

RISPARMI

260€

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altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 41

+ = =

VIDEO ONLINE? MEGLIO ALTRI DISPOSITIVI

Volete girare video da condividere su Youtube? Una videocamera tradizionale è forse troppo: sul mercato si trovano dispositivi validi e più semplici da usare.

Le videocamere del nostro test sono pensate soprattutto per gli appassionati del settore che amano guardare video di qualità sullo schermo della tv. Ma se la parola d’ordine è condividere subito i contenuti sul web oppure creare brevi filmati da guardare sul monitor di un computer, sul mercato si trovano altri dispositivi (a prezzi decisamente meno impegnativi), in grado di produrre video di una qualità non solo sufficiente ma a volte addirittura equiparabile a quella di una tradizionale videocamera: prime fra tutte le pocketcam, videocamere tascabili che stanno nel palmo della mano (vedi il test su HT 20, luglio 2010), la maggior parte delle macchine fotografiche digitali (compatte, semiprofessionali e reflex), alcuni dei cellulari più recenti; infine, si possono girare brevi video anche con alcuni modelli di iPod.A destra i prezzi per le categorie di prodotti alternativi alla videocamera tradizionale.

Videocamere tascabilia partire da 100 euro

Fotocamere compatte da 60 a 350 euro

Fotocamere reflex da 500 a 1.600 euro

Fotocamere semiprofessionali da 300 a 800 euro

Smartphone da 150 euro in su

iPod da 169 euro a 199 euro

ECCO LE ALTERNATIVE: (ordinate per qualità delle immagini visualizzate su un pc)

Il 3D ha fatto il suo ingresso anche nel campo dei video fatti in casa, ma i risultati delle nostre prove deludono le aspettative: la Panasonic HDC-SDT750EG, prima videocamera stereoscopica, è un modello standard, simile ai prodotti del nostro test, venduto però con una ingombrante lente di conversione. La procedura di regolazione della lente (da fare ogni volta) è lunga e laboriosa e la qualità

finale delle immagini 3D, fruibili attraverso appositi tv e occhialini, non entusiasma: i video stereoscopici non possono essere girati in alta definizione e la differenza qualitativa in termini di luminosità e contrasto, rispetto alle normali riprese, è lampante. Si tratta di un dispositivo ancora caro (circa 1.300 euro) e sperimentale, in controtendenza rispetto alle nuove proposte del settore.

PREZZO COMPLESSIVODEL SISTEMA

3.000 €considerando almeno tre paia di occhialini (uno in dotazione con la tv e due acquistati separatamente)

3D Conversion Lenslente focale fissa (no zoom) trasmette un’immagine side-by-side alla fotocamera (circa 1.300 euro)

Tv abilitati al 3Dprezzo medio 1.500 euro

Occhiali attivifunzionamento elettronico, a batteria (circa 100 euro)

3D HOMEMADE

COME FUNZUIONA1. La lente riprende due immagini distinte (da angolature diverse).2. Il risultato a video è un’immagine sdoppiata in formato side by side. 3. Speciali occhiali collegati alla tv, permettono al cervello di “vedere” in 3D.

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inquadraturadestra

inquadraturasinistra immagine 3D

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immagini sdoppiate

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Test

42 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

VIDEOCAMERE PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

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CANON Legria HF S21 1.109 - 1.400 V memoria flash 64GB 508 10x V B A B B B E B 71

PANASONIC HDC-TM700EGK 1.099 - 1.199 V memoria flash 32 GB 440 12x V B B C C B D B 65

SONY HDR-XR550VE 1.300 - 1.600 V hard disk 240GB 550 10x V B B C B B D B 65

PANASONIC HDC-SD700 999 V 440 12x V B B C C B D B 64

SONY HDR-CX350VE 1.149 - 1.199 V memoria flash 32GB 370 12x B B C B B C C 63

SONY HDR-CX305E 799 - 899 V memoria flash 16GB 360 12x B B C B B C C 62

CANON Legria HF M31 729 V memoria flash 32GB 372 15x B B C C B D B 61

CANON Legria HF M36 640 - 750 V memoria flash 8GB 372 15x B B C C B D B 61

PANASONIC HDC-SD60 439 - 499 V 300 25x B C B B B D C 61

CANON Legria HF M306 599 - 699 V 372 15x B B C C B D B 61

JVC GZ-HM1 999 V memoria flash 64GB 485 10x B C C C B B B 59

JVC GZ-HM330BEUM 279 - 399 V memoria flash 8 GB 260 30x B B C C B D C 57

SONY HDR-CX155E 459 - 639 V memoria flash 16GB 260 25x B B C C B C C 56

SONY HDR-XR155E 689 - 699 V hard disk 120GB 354 25x B B C C B D C 56

SONY HDR-CX116E 459 - 549 V memoria flash 8GB 260 25x B B C C B C D 56

SONY HDR-CX115E 398 - 499 V 260 25x B B C C B C D 56

JVC GZ-HD500SEU 499 V hard disk 80GB 305 20x C C C C B D C 55

JVC GZ-HM300 249 - 389 V 258 20x C C C C B D C 55

CANON Legria HF R18 499 - 619 V memoria flash 32GB 320 20x C B C C C E C 54

CANON Legria HF R16 399 - 519 V memoria flash 8GB 320 20x C B C C C E C 54

PANASONIC SDR-H85EG-K 349 - 400 hard disk 80GB 320 70x D D B C B B D 54

CANON Legria HF R106 349 - 499 V 320 20x C B C C C E C 53

SAMSUNG HMX-H204 449 - 500 V memoria flash 16GB 323 20x B B D C B C C 53

CANON Legria FS37 329 - 389 memoria flash 16GB 278 37x C C C C C A D 53

CANON Legria FS36 250 - 329 memoria flash 8GB 278 37x C C C C C A D 53

SAMSUNG HMX-H200 349 - 399 V 323 20x B B D C B C C 53

CANON Legria FS305 229 - 299 278 37x C C C C C A D 53

CANON Legria FS306 229 - 299 278 37x C C C C C A D 53

CANON Legria FS307 239 - 279 278 37x C C C C C A D 53

JVC GZ-MS230BEU 229 - 259 memoria flash 8GB 230 39x C C C C B D D 52

JVC GZ-MS215AEU 189 - 229 230 39x C C C C B D D 52

JVC GZ-MG750BEU 329 - 359 hard disk 80GB 280 39x C C C C B E C 51

PANASONIC SDR-T50EG-K 229 - 279 memoria flash 4 GB 240 70x D D B C B E D 51

PANASONIC SDR-S50EG-K 165 - 259 240 70x D D B C B E D 51

SAMSUNG SMX-F44 249 - 300 memoria flash 16GB 266 52x C C C B B A D 49

SAMSUNG SMX-F40 129 - 219 266 52x C C C B B A D 49

SONY DCR-SX53E 249 - 319 memoria flash 16GB 230 60x D C C C B D D 48

SONY DCR-SX34E 219 - 270 memoria flash 4GB 230 60x D C C C B D D 48

SONY DCR-SR58E 369 - 429 hard disk 80GB 323 60x D C C C B D D 48

SAMSUNG SMX-C20 139 - 189 179 10x D D C C C C D 44

Tutto sul mondo delle

immagini video su

altroconsumo.it/

videocamere

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altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 43

TABELLA COME LEGGERLA

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Qualità buona

120 GB si può girare per 30 ore in definizione stan-dard, e per 10 ore in alta. La durata delle registrazio-ni non è più limitata dalla capienza delle memorie, piuttosto lo stop è ora imposto dalle batterie.

Batterie e archiviazioneAnche la Canon Legria HF S21, sebbene sia stata tito-lata come migliore prodotto del nostro test, ha una batteria che dura 80 minuti, non molto di più di quel-le dei modelli usciti peggio dalle nostre prove, che non superano l’ora di autonomia. Davvero limitante rispetto ai tempi di registrazione che offrono i nuovi supporti. La maggiore quantità di memoria a disposizione com-plica poi anche la questione dell’archiviazione dei contenuti: i video, specialmente quelli ad alta defini-zione, sono molto pesanti, perciò riversare periodi-camente tutto il registrato della videocamera su sup-

porti di memoria esterni diventa quasi necessario. Per avere un’idea della spesa da affrontare, un hard disk esterno da 1 TB ha un prezzo medio fra 60 e 150 euro, mentre uno da 2 Terabite (ovvero 1.000 Giga) vi costerò fra i 110 e i 250 euro. Per scegliere la videocamera che fa per voi, potete consultare la banca dati sul nostro sito, aggiornata regolarmente con i nuovi modelli, l’elenco delle fun-zioni e i prezzi più convenienti. In ogni caso, consi-derate che la qualità dei video prodotti da queste vi-deocamere è apprezzabile soprattutto attraverso la visualizzazione sullo schermo della tv; se invece la vostra intenzione è vederli sul monitor di un pc o condividere i contenuti video in rete, potete optare per altri dispositivi più tascabili e versatili (vedi riqua-dro “Video per internet? Meglio altri dispositivi” a pagina 41), alcuni dei quali decisamente meno costo-si e utilizzabili anche per altri scopi. ¬

La nostra scelta Videocamere

71Canon Legria HF S21 1.109-1.400 euroÈ la videocamera Migliore del Test per l’ottima qualità d’immagine. È una delle poche con il mirino; peccato solo per la batteria che dura appena 80 minuti.

61Panasonic HDC-SD60439-499 euroBuona qualità delle immagini. Migliore Acquisto, costa circa un terzo rispetto al modello Migliore del Test.

52JVC GZ-MS215AEU189-229 euroLa batteria dura poco, ma la qualità dei video è accettabile anche se è a definizione standard. Il prezzo basso ne fa la nostra Scelta Conveniente.

ESCLUSIVO SOCICerca i prodotti promossi disponibili a un prezzoe a condizioni speciali su

centracquisti.ittelefono 02 99762829

Supporto di memoria Tutti i modelli di questo test regi-strano su schede di memo-ria (SD), in più alcune sono dotate di memorie flash integrate e non removibili e di hard disk interni.

Mirino. Diminuiscono sem-pre più i modelli dotati di mirino. Una caratteristica tecnica da non sottovalu-tare, perché in alcune con-dizioni di forte luminosità (vedi I l nostro test), lo schermo LCD non consen-te di vedere perfettamen-te l’oggetto della ripresa.

Zoom ottico. I migliori mo-delli del test hanno uno zoom “poco” potente (10-15x) rispetto ai 25-30x delle videocamere HD e ai 70x di quelle a definizione standard. Questo è un aspetto piuttosto comune: infatti, per un ingrandimen-to elevato è necessario avere lenti leggere, mentre

per una migliore qualità delle riprese è necessario avere ottime ottiche, gran-di e pesanti.

Durata della batteria. È sta-ta calcolata in fase di regi-strazione, riprendendo un soggetto da varie distanze senza usare lo zoom. Ab-biamo considerato insuffi-ciente una durata inferiore alle due ore: le migliori vi-deocamere superano 3 ore e mezza di autonomia, men-tre le peggiori raggiungono appena l’ora di registrazio-ne. Davvero poco in con-fronto ai tempi di registra-z i o n e g a r a n t i t i d a i supporti di memoria.

Giudizio globale. I giudizi globali in questo test sono inferiori rispetto a quelli dello scorso anno, ma ciò non significa che i prodotti attualmente in commercio siano di peggiore qualità, piuttosto dipende dalla se-verità delle nostre prove. Facendo test periodici sul-le videocamere abbiamo usato parametri di valuta-zione più severi, perché ci aspettiamo sempre qual-cosa di meglio da questi dispositivi tecnologici. Sia-mo stati più rigorosi nel giudicare, per esempio, la qualità delle riprese: per questo motivo in tabella diminuiscono le votazioni ottime, e quindi anche il li-vello generale dei risultati.

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Guida pratica

44 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

Più di un netbookn un mercato, quello informatico, or-mai in calo da qualche anno, i netbook sembrano essere un’isola felice: nel se-condo trimestre di quest’anno sono sta-ti venduti quasi 400.000 pezzi, molti

dei quali all’interno di offerte e sottocosto sempre più numerosi nei vari punti vendita.Si tratta infatti della tipologia di computer oggi più venduta. Con una crescita tra aprile, maggio e giugno di quest’anno di quasi il 30% i netbook consolidano la loro supremazia (il sorpasso è ormai storia antica) anche nei confronti dei pc desktop (fermi a quota 113.000 esemplari venduti negli stessi tre mesi).

I

Cambiare la rami netbook più recenti con Windows 7 vengono generalmente venduti con 1Gb di ram. Nella maggior parte dei casi è sufficiente. ma può essere utile aumentare un po’ le prestazioni aggiungendo una nuova scheda. ecco cosa fare:- innanzitutto va detto che gli alloggiamenti della ram si trovano di solito sotto uno sportellino nella parte inferiore del pc (nel peggiore dei casi, però, occorre svitare tutta la parte inferiore o rimuovere la tastiera); - verificate quanti slot avete: se ci sono 2 slot si può semplicemente aggiungere una scheda simile, altrimenti dovrete rimuovere prima la vecchia ram;- con un piccolo software gratuito (www.speccy.com) potrete sapere l’esatto tipo di scheda ram presente nel vostro netbook per acquistarne una dello stesso tipo. Una ram da 1Gb di ultima generazione può costare circa 25 euro (si sale a circa 40 per una da 2Gb); - per installarla, scollegate prima l’alimentatore e rimuovete la batteria. Quindi inserite la nuova scheda e, dopo aver riavviato il netbook, controllate che la quantità di ram sia corretta.

i netbook non hanno autonomia sufficiente per usarli un’intera giornata. Comprare una batteria di riserva è inutile e costoso: per prodotti che costano 300 euro spenderne 100 per una batteria è uno spreco. risparmiare batteria invece è possibile. ecco come:- andate nel “pannello di controllo” e diminuite il tempo

che il computer impiega per andare in standby;- regolate la luminosità dello schermo (usato al buio basta una luminosità del 20%);- disattivate il wifi se non dovete restare sempre collegati;- anche hard disk e lettori dvd esterni consumano batteria: scollegateli se non li usate.

hard disk esternoi più recenti netbook sul mercato oramai vengono venduti con veri e propri hard disk, con una capacità di circa 160 Gb. Tuttavia, potrebbe essere utile avere maggiore memoria per archiviare file e documenti o avere un supporto esterno per fare il backup dei dati. la soluzione è collegare un hard disk esterno: farlo è puttosto semplice. ecco alcuni consigli:

- potete scegliere un hard disk guardando il nostro ultimo test (su Hi_Test n.20, luglio 2010); - se non volete però dipendere da una presa di corrente, optate per hard disk esterni da 2,5 pollici, meno ingombranti \e in grado di alimentarsi via porta usb; - considerate infine che anche un hard disk esterno collegato alla porta usb riduce la durata della batteria.

Piccoli e poco costosiI motivi di questo successo sono sostanzialmente due: da una parte le ridotte dimensioni, dall’altra i bassi prezzi. I netbook, in genere, sono computer piuttosto economici: con una spesa che spesso non va oltre i 250/300 euro si può portare a casa un discreto mo-dello (contro ad esempio i 500 euro di un desktop o di un buon notebook). Inoltre, peso e dimensioni assai ridotti li rendono non solo “portatili” ma realmente trasportabili (a diffe-renza di molti modelli di notebook piuttosto pesanti e ingombranti). Una miniaturizzazione che però spes-so va a discapito di potenza, prestazioni, spazio di

Batteria Più longeva

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altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 45

Esclusivo sociSul sito l’ultimo test interattivo per mettere a confronto i più recenti modelli delle nostre prove.altroconsumo.it/selector

Si può chiedere di più al proprio netbook: una batteria più longeva, prestazioni più elevate e maggior spazio per archiviare documenti. Ecco cosa si può fare per migliorare il proprio portatile.

Forse la cosa più scomoda nell’utilizzo di un netbook è il touchpad. la soluzione è collegare un mouse esterno a una porta usb. Di mouse ne esistono anche di molto piccoli, detti mini mouse. Quelli

più comodi comunque sono i mouse senza fili (da 10 - 15 euro in su). Se non è necessario, il touchpad si può disattivare; oppure si può lasciarlo attivo e usarlo combinato al mouse.

aggiungere un lettore cd/dvdle ridotte dimensioni dei netbook non consentono di integrare un lettore o un registratore cd e dvd.Tuttavia può capitare:- di dover installare software direttamente da cd (o perché non si possono scaricare da internet o perché scaricarli richiederebbe troppo tempo);- di voler guardare un film senza doverlo comprimere in formati fruibili su una chiavetta.Per questo esistono unità cd/dvd esterne, collegabili via usb; il loro costo non è esorbitante (da 45 euro in su per un masterizzatore dvd), ma considerate che, anche solo collegandoli, aumenterà il consumo della batteria.

collegare un mouse

archiviazione dati e soprattutto facilità di utilizzo. Nei netbook mancano lettori o masterizzatori cd/dvd e il touchpad è troppo piccolo, soprattutto per chi non ha mani esili. Le memorie interne non contengono certo la stessa quantità di dati degli hard disk di de-sktop e notebook e la memoria Ram in dotazione su molti modelli fatica a gestire diversi programmi aper-ti contemporaneamente. Infine, su questi dispositivi (ma è così anche per i notebook), incombe sempre il rischio di scaricare la batteria velocemente. A tutti questi problemi c’è comunque un rimedio. Nelle sche-de vi spieghiamo quali soluzioni adottare per miglio-rare prestazioni e dotazioni del vostro netbook. ¬

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Proposte a confronto

46 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

un trisdi servizi in un’offerta

envenuti nell’era della Iptv, cioè della televisione che passa attraverso la rete internet. Per lanciare questa nuova

tecnologia, il cui vantaggio più evidente è quello di poter vedere tutto ciò che si vuole con un modem e un decoder, gli operatori di telefonia propongono i contratti Triple Play. Come si può intuire dal nome, in un unico pacchetto vengono offerti contemporaneamente i tre servizi: telefono, internet e, appunto, la televisione. Per ora gli operatori che forniscono questo tipo di pacchetti sono solo Telecom, Fastweb e Infostrada.

BL’evoluzione della televisioneFino a non molto tempo fa eravamo abituati a vedere il televisore come un oggetto a sé e l’offerta di contenuti era soltanto quella dei canali analogici (Rai, Mediaset e le televisioni locali). Poi è arrivato il satellite, finestra sul mondo delle televisioni straniere e della prima Pay Tv in Italia (Sky). Adesso si è aggiunto il digitale terrestre, grazie al quale l’offerta di contenuti video si è ulteriormente ampliata, sia di canali visibili gratuitamente, sia di altri canali a pagamento, in diretta concorrenza con il colosso di Murdoch. Il futuro, c’è da scommetterci, è appunto l’Iptv: una

tecnologia che permette di accorpare tutto ciò che ora è visibile con numerosi apparecchi dedicati - decoder, parabole...-in un unico sistema.

I contenuti dell’IptvL’Iptv fornisce contenuti televisivi in presa diretta (i canali gratuiti del digitale terrestre) e un catalogo di film, telefilm, cartoni animati, eventi sportivi, visibili sia on demand (preregistrati e resi disponibili al singolo utente che ne fa domanda), sia pay per view (a pagamento). Grazie all’Iptv, volendo, si può sottoscrivere un contratto con Sky senza installare la parabola e con Mediaset Premium senza

Un solo contratto per avere telefono, internet e televisione Iptv. È l’offerta Triple Play

degli operatori di telefonia fissa.

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altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 47

in euro in euro

Ecco che cosa servePer utilizzare il Triple Play bisogna installare un decoder specifico e un modem, entrambi forniti dall’operatore con cui si sottoscrive il contratto. Telecom e Fastweb mandano un tecnico a domicilio, mentre Infostrada fornisce un kit “fai da te”.

QUANTO VI COSTA?

Abbiamo calcolato quanto costa il servizio Triple Play dei tre gestori che attualmente lo propongono, tenendo conto non solo dei costi fissi del contratto, ma anche dei costi delle telefonate, secondo il profilo che vedete qui a fianco. Sono esclusi da questo conteggio i costi degli altri abbonamenti accessori (Sky, Mediaset Premium).

• 75 chiamate nazionali al mese (durata: 4’ e 24’’ )

• 23 chiamate al mese verso

i cellulari (durata: 1‘e 48’’)

Costo totale mensile *

Costo di attivazione

Costo mensile telefonia+internet

Costo mensile Iptv

Modem wireless

Decoder Computer

Televisore Antenna Telefono

Deve essere posizionato vicinoal televisore e collegato al decoder per poter vederei contenuti televisivi della Iptv.

Il decoder va collegato al modem, alla Tv e all’antenna.

Il computersi collega a internet senza fili.

Collegata al decoder per vedere i canalidel digitale terrestre.

62.27

0

56.32

5.95

64.17

38.90

58.14

4.95

59.70

20

52.14

7

Il pacchetto

in euro

TELEFONOLe telefonate nazionali possono essere flat o con il pagamento del solo scatto alla risposta. Le chiamate verso i cellulari sono a consumo.

INTERNETNel pacchetto Triple Play l’offerta è flat, vale a direche si paga una somma fissa,indipendentementedalle ore di navigazione.

TELEVISIONEL’offerta Triple Play prevede la visione dei canali del digitale terrestre; contenuti televisivi specifici come film, telefilm, cartoni animati eventi sportivi... sia on demand sia in pay per view; la possibilità di abbonarsi a Sky e Mediaset Premium (escluso Infostrada).

* nel calcolo del costo totale il costo di attivazione è ammortizzato in 36 mesi

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altroconsumo.it

Proposte a confronto

48 Altroconsumo 242 • Novembre 2010

Nel mondo siamo i penultimi per velocità di connessione. A batterci in lentezza, solo il Messico. Le ragioni? Una rete ancora in rame, che ha seri problemi tecnici.La soluzione? Lo sviluppo di una nuova rete in fibra ottica, promessa dal Governo nel 2008 e mai realizzata, perché la crisi ha spinto a tagliare anche su questo investimento fondamentale per lo sviluppo del Paese. Per sollecitare lo sblocco dei fondi (800 milioni di euro) destinati allo sviluppo della banda larga in Italia, Altroconsumo ha sottoscritto un appello alla Presidenza del Consiglio, con le associazioni delle principali aziende del settore della comunicazione. Da pochi mesi Fastweb ha lanciato la connessione a 100 MB. Un piccolo segnale che forse qualcosa si muove.

LENTI COME LUMACHE

I nuovi servizi attraverso la rete a banda larga si moltiplicano. L’Iptv ne è un esempio. Le potenzialità sono enormi: peccato che l’Italia sia ancora indietro sul fronte della velocità di connessione, fondamentale per lo sviluppo di queste tecnologie.

installare il decoder del digitale terrestre (questo servizio non è fornito da Infostrada). Tutto viene “accentrato” dall’operatore telefonico sulla rete internet. I costi degli abbonamenti alle singole televisioni a pagamento restano però identici a quelli di tutti gli altri utenti.

Non tutto è oroFate attenzione ai costi. Il servizio Iptv ha un costo base mensile che va dai circa 5 euro di Fastweb ai 7 euro di Infostrada. Ma a questo vanno aggiunti: il canone mensile del contratto combinato telefonia-internet, i costi delle chiamate, i costi dei contenuti televisivi in pay per view. Prima di firmare il contratto è bene fare due conti. Per aiutarvi, abbiamo sviluppato un’ipotesi dei costi per un utente tipo che trovate nella tabella a pagina 47 e un servizio di confronto delle tariffe telefoniche e internet che trovate sul nostro sito.Infine, le questioni tecniche: per avere l’Iptv bisogna dotarsi di una connessione a banda larga di uno dei tre gestori che la forniscono. Ma questa non è una condizione sufficiente, perché il servizio non è ancora molto diffuso. Prima di farvi invogliare da queste proposte, sentite l’operatore, per sapere se il servizio è attivo nella vostra zona. ¬

* dati Ocse, ottobre 2009

In questo grafico la classifica dei Paesi europei e di alcuni grandi Stati extraeuropei, in base alla velocità massima dichiarata di connessione a internet. L’Italia è al penultimo posto, con una velocità di connessione di 20 MB.

VI AIUTIAMO A SCEGLIERE LA SOLUZIONE PIÙ ADATTA A VOI

Quanto vi costa navigare in internet? Quanto, invece, il telefono? Vi conviene di più un contratto flat o uno a consumo? Volete sapere se cambiando provider potete riuscire a pagare di meno? Sul nostro sito trovate una risposta ritagliata su misura per voi.

Per risparmiare potete utilizzare i nostri programmi di calcolo interattivo, che trovate su altroconsumo.it nella sezione “confronta e risparmia”. Con pochi passaggi avrete

immediatamente una classifica di tutte le offerte per navigare in internet e telefonare presenti sul mercato, a partire da quella più conveniente, calcolata in base alle vostre abitudini di uso.

Olanda 123

Canada 102

Austria 102

Svizzera 102

Polonia 123

Repubblica Ceca 102

Finlandia 113

Francia 102

Spagna 51

Messico 10

Italia 20Irlandia 20

Grecia 25

Belgio 26

Germania 31

Stati Uniti 51

Regno Unito 51

Portogallo 1 GB

Repubblica Slovacca 1 GB

Ungheria 123

Giappone 205

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Condividi le tue esperienze. le tue domande, i nostri consigli

Viva voce

altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 49

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All’esteroquel timbronon piace

nuoVe reGole per il rinnoVo Attenti: alcuni Paesi respingono gli italiani che hanno la carta d’identità rinnovata con un marchio. Ecco cosa fare.

vendo la carta d’identità in sca-denza, sono andata negli uffici

dell’anagrafe del mio Comune per rinnovarla. Invece di darmi un nuovo documento, come è successo in pas-sato, hanno semplicemente apposto un timbro sul retro della vecchia tes-sera, estendendone la validità per al-tri cinque anni.

il rischio di essere respintiAlcune persone in coda mi hanno av-visato di stare attenta, perché potrei avere problemi all’estero. Diversi Pa-esi europei (Romania, Ungheria, Re-pubblica Ceca, Croazia, Svizzera...), che hanno ancora controlli alle fron-tiere perché sono fuori dall’area Schengen, rifiutano di riconoscere questa estensione di validità con tim-bro e respingono i cittadini italiani

A

se il digiTAle NoN si AFFrANCA dAllA CArTAil rinnovo della carta d’identità elettronica avviene con un certificato rilasciato dal Comune. il “pezzo di carta” va esibito per dimostrare la validità della carta elettronica. Così gutenberg si fa beffe del digitale. Non stupisce che sia proprio la card accompagnata da un foglio a creare più problemi all’estero.

5,42È il costo in euro per il rinnovo della carta d’identità.il timbro è invece gratuito.

in CiFRe

che non hanno con sé il passaporto. Mi sembra una cosa assurda: cosa consiglia di fare Altroconsumo?

rita z., Udine

Portare con sé il passaportoQuel timbro di proroga non piace a molti Stati. L’Egitto ha persino notifi-cato formalmente la sua decisione di non accettare l’estensione di validità con timbro. Casi di respingimenti e disagi si sono verificati in molti paesi: Bulgaria, Croazia, Egitto, Guadalupa, Macedonia, Martinica, Mauritius, Ro-mania, Svizzera, Tunisia, Turchia, Bosnia Erzegovina. Il consiglio, per chi è diretto in una di queste destinazioni, è portare con sé il passaporto. Oppu-re chiedere, specificando il motivo, agli uffici del Comune di emettere un nuovo documento d’identità. ¬

Maria Cenci

È da tanto che sono socia e cerco di seguire i consigli che date. Nella mia classe d’infanzia ho anche istituito una bacheca Altroconsumo su molti argomenti e prodotti per l’infanzia. Perché i bambini sono i soggetti che vanno più tutelati.

CorradoGiulietti

Chissà perché per richiedere l’attivazione di un servizio è sufficiente il silenzio assenso, la parola via telefono o un’email, mentre per la disdetta la procedura è complicata: raccomandate a/r, firma originale e ben leggibile, fax ecc. Non importa che sia legale, è sempre un’offesa all’intelligenza del consumatore.

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50 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

Viva voce

il dubbio

AcquA del rubinetto

Come liberarsi del cloro? n famiglia, beviamo abitualmen-

te l’acqua del rubinetto, tanto più che l’acqua della nostra città (Ve-nezia) risulta dalla vostra ultima in-chiesta una delle più buone. Seguendo i consigli di Altroconsumo, prima di bere l’acqua, la faccio ripo-sare in una brocca per qualche ora e poi la metto in frigo: l’acqua perde così ogni retrogusto di cloro.Vorrei però capire se con questa ac-cortezza mi sto liberando del cloro al 100% o solo del suo retrogusto. Esistono altri metodi per ridurre o eliminare il cloro dall’acqua?

Alessia F., Venezia

Tracce di cloro potrebbero rimanere nell’acqua, anche se non sono perce-pibili al gusto. Non si tratta comunque di residui tossici, ma di quantità che al nostro organismo, bevendo circa 2 litri di quell’acqua al giorno, non reca alcun danno.

Una soglia che cautelaIn Italia è allo stato dei fatti una pau-ra infondata anche quella dei trialo-

I

Nicola Artico di Cappella Maggiore (TV)

metani (sottoprodotti della disinfezio-ne con cloro). Questi possono avere effetti negativi per la salute, in parti-colare per le vie respiratorie (irrita-zione, asma...), solo ad alte concentra-zioni: per esempio a più di 100 microgrammi per litro. La legge italiana scongiura questa possibilità. Infatti, il legislatore rece-pendo la direttiva Ue sulla qualità delle acque potabili, che fissa a 100 microgrammi per litro il limite per i trialometani, ha deciso di adottare una soglia ancora più cautelativa (30 microgrammi per litro). E gli acque-dotti si sono gradualmente adeguati a questo nuovo limite.

Perché sconsigliamo i filtri Esistono altri metodi per eliminare il cloro dall’acqua: per esempio i filtri a carbone attivo, quelli da installare sotto il lavello o avvitare direttamen-te al rubinetto. Sono tuttavia sistemi che non consigliamo, perché se la loro manutenzione non è impeccabile espongono l’acqua al rischio di colo-nizzazione batterica. ¬

Si possono detrarre le spese per il latte artificiale?NiColA ArTiCo, che abita a Cappella Maggiore (TV), ci scrive: «il pediatra ha prescritto a mio figlio appena nato del latte in polvere ipoallergenico (Althera della Nestlé), perché quello normale non è tollerato dal bambino. le spese per l’acquisto di questo latte sono detraibili?».

Sì, il latte Althera è incluso fra «gli alimenti destinati a fini medici speciali», una lista di prodotti farmaceutici stilata dal

ministero della Salute, per i quali è riconosciuta la detraibilità delle spese.

Oltre a rientrare in questa lista, il latte deve essere prescritto dal medico. Si può detrarre il 19% della spesa che supera i 129,11 euro. La lista di questi alimenti è contenuta nel “Registro nazionale dei prodotti destinati ad un’alimentazione particolare”, consultabile nel sito del Ministero (www.salute.gov.it).

ANAlisi dell’ACqUA. e sAi CosA beViricordiamo che i soci di Altroconsumo possono far controllare l’acqua di casa da un laboratorio specializzato in analisi ambientali, che effettuerà analisi chimico-fisiche sul campione che gli sarà inviato. Per richiedere le analisi basta seguire una procedura guidata, semplice e intuitiva, che trovate all’indirizzo altroconsumo.it/acqua-potabile. la richiesta di preventivo non vincola all’acquisto del pacchetto di analisi.

Page 51: AC_242

altroconsumo.it Novembre 2010 • 242 Altroconsumo 51

domande top del mese

sara Costantino, Parma

le iNFlUeNze di qUesTo iNVerNol’influenza A/H1N1 sarà di nuovo in circolazione questo autunno-inverno?

Come sempre alla fine di una epidemia, anche il virus della suina tornerà a circolare. Insieme a lui circolerà un ceppo influenzale di tipo A/H3N2 e a un ceppo di tipo B, già noto perché presente nella stagione 2009/2010 (e incluso nel vaccino anti-influenzale dell’anno scorso).Non si parla più di pandemia, ma di classica stagione influenzale: l’evoluzione della situazione dipenderà da vari fattori, in

primo luogo da quante persone sono ancora suscettibili al virus. Non è il caso di allarmarsi.

le CAlorie di CUi CiAsCUNo HA bisogNoCome faccio a stabilire il mio fabbisogno calorico?

Dipende da molti fattori: che vanno dal sesso alla conformazione del corpo (peso, altezza, costituzione...), dall’età al tipo di lavoro e attività fisica. Sul nostro sito, nella sezione “mettiti alla prova”, potrai scoprirlo con il servizio: “Qual è il tuo indice di massa corporea? Di quante calorie hai bisogno?”.

contorno occhi

Nelle pieghe della crema

o acquisto la crema contorno occhi Cohéren-ce di Lierac. Il prodotto è caro: per 15 ml ho

speso la bellezza di 42,50 euro. Analizzando gli ingredienti si può capire se ne è valsa la pena?

lucio T., Treviso

il massaggio che tonifica Il costo delle materie prime influisce pochissimo sul prezzo finale dei cosmetici. Ciò che paghiamo è soprattutto il raffinato packaging, la marca, la pubblicità, lo studio sugli ingredienti, i test di efficacia e quelli di sicurezza. Gli slogan utilizza-ti dalle case cosmetiche promettono effetti mira-colosi, in realtà conta di più il massaggio quoti-diano necessario a spalmarle. Anche una crema meno costosa è utile a compattare e levigare la pelle. Purtroppo a tutt’oggi non esiste una rego-lamentazione degli slogan sui cosmetici, ma a partire dal 2013 un regolamento europeo impor-rà di fornire una documentazione a supporto di quanto si promette ai consumatori. ¬

H

prestAzioni sAnitArie

Se l’Asl pretende troppouel giorno una bufera di neve aveva colpito Parma e provincia,

e nel mio quartiere c’era stata l’inter-ruzione dell’energia elettrica. Impos-sibile andare al laboratorio dell’Asl, distante 20 km da casa, per fare le analisi del sangue che avevo prenota-to. Il giorno dopo sono ritornata per una nuova prenotazione, fissando la data per il prelievo, questa volta rego-larmente effettuato. Senonché dopo qualche tempo l’Asl di Fidenza mi chiede di ripagare le analisi per man-cata disdetta.

Nella morsa del gelo Ammesso che io abbia potuto chia-mare quella mattina (i prelievi erano

alle 7:50), chi avrebbe potuto prende-re il mio posto se tutta Parma e pro-vincia era nella morsa del gelo? Ho chiamato l’Asl e poi inviato la copia del ticket pagato, spiegando che in ragione di quel che è avvenuto non avrei pagato un centesimo in più di quanto già versato.

l’archiviazione della praticaPer tutta risposta, mi invitano a pa-gare, altrimenti verranno attivate le procedure per il recupero del credito. Chiedo ad Altroconsumo di interve-nire, solo allora la direzione dell’Asl accoglie le mie ragioni, archiviando la pratica aperta a mio nome.

sara Costantino, Parma

Q

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Viva voce

52 Altroconsumo 242 • Novembre 2010 altroconsumo.it

Filo diRetto

PNeUMATiCi: lA MisUrA CoNTAHo notato che nel test riguardante i pneumatici del

marzo 2009 e maggio 2010 lo stesso pneumatico (Kumho solus KH17) la prima volta viene giudicato Miglior Acquisto, la seconda tra i peggiori. la differenza è solo nelle misure del pneumatico.

gennaro iacobbe Casalnuovo di Napoli

Sebbene il nome commerciale sia il medesimo, non è detto che la qualità costruttiva e soprattutto le performance debbano essere uguali. La taglia del pneumatico è fondamentale: infatti la dimensione fisica del pneumatico può influenzare significativamente le prestazioni. I risultati non si possono quindi estendere a tutti i modelli della stessa marca, ma riguardano solo quello verificato.

PUbbliCiTÀ NoN AUTorizzATANegli ultimi mesi, sono tanti i soci che ci hanno segnalato

la comparsa, in diversi supermercati, di pubblicità che fanno riferimento ai risultati della nostra grande inchiesta sui prezzi di ottobre. Nel ringraziarli, assicuriamo che queste pubblicità non sono mai autorizzate da noi e sono fatte contro la nostra volontà. Purtroppo, non sempre riusciamo a impedirlo.

il MirAGGio dei ricAMbi

Perché la Renault mi ha deluso

cinque mesi dall’acquisto (da un privato) di una Renault Clio Vi-

taminic 3p 1200 cc 16v ho cominciato a riscontrare un problema di sobbal-zi, come se il motore si bloccasse per qualche istante. Il mio meccanico, dopo un controllo computerizzato di diagnosi e un intervento diretto di oltre un’ora, ha concluso che bisogna-va cambiare i quattro iniettori.

la richiesta degli iniettoriPurtroppo non riesce a trovarli tra i suoi consueti ricambisti e fa quindi l’ordine al magazzino ricambi della Renault, filiale di Milano (a Baranza-te). Inizia così l’odissea con Renault.

A senz’auto per troppo tempoGli iniettori sarebbero dovuti arrivare in capo a tre giorni, che poi sono di-ventati una settimana, dieci giorni, tre settimane. Intanto io e i miei familia-ri restavamo senza macchina, con tut-ti i disagi che ciò comporta. Rientro in possesso dell’auto dopo 23 giorni, grazie al mio meccanico, che riesce a trovare iniettori seminuovi tramite un suo collega. Annullo l’ordine a Re-nault, ma resta tutta la mia delusione verso l’assistenza clienti di una casa automobilistica di cui mi fidavo. Ora sono preoccupato per cosa potrà suc-cedere in caso di altri guasti.

Claudio Ascari, Milano

Claudio Ascari, Milano

La mia esperienza negativa con l’assistenza ricambi

l’oriGine non c’È

Da dove arrivano i piselli Findus? ulla confezione dei Piselli Prima-

vera di Findus non è riportato il luogo di coltivazione o di provenienza del prodotto. L’espressione «distribu-ito da Findus», seguito dall’indirizzo dello stabilimento, lascia intendere che lo stabilimento ne curi solo la di-stribuzione o al massimo il confezio-namento. È corretto?

Arturo F., segrate (Mi)

Solo per alcune categorie di alimenti i produttori sono obbligati per legge a

riportare l’origine: frutta e verdura fre-sche, carne bovina, carne di pollo, olio extravergine d’oliva, latte fresco, pas-sata di pomodoro, miele e uova (la sigla della nazione stampata sul guscio).

Mistero sui surgelatiSui prodotti già puliti, tagliati e pron-ti al consumo, come i surgelati, pur-troppo non vige quest’obbligo. Per-tanto il comportamento di Findus è formalmente corretto. ¬

S

eTiCHeTTA CAMbiATA dopo la nostra segnalazione di presenza di mandorle non indicate sulla confezione della Nocciolata (AC 241, ottobre 2010), rigoni ha modificato l’etichetta, avvisando sul sito e con cartelli nei punti vendita.

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Garanzia di Riservatezza: I tuoi dati personali verranno utilizzati da Altroconsumo Nuove Edizioni s.r.l. e dall’Associazione Altroconsumo (titolari dei dati) per l’invio delle pubblicazioni e per il perseguimento degli scopi statutari dell’associazione. I dati verranno trattati con mezzi informatici, anche da parte di terzi che svolgono attività strumentali (etichettatura, spedizione, incasso quote, etc), e potranno essere da te consultati, modificati, integrati o cancellati, in base al D. Lgs 196/2003. Se acconsenti, i dati potranno inoltre essere utilizzati per proporti altre pubblicazioni o servizi di Altroconsumo e/o comunicati ad altri soggetti di comprovata serietà e professionalità al fine di inviarti proposte di

acquisto o ricerche di mercato. Se non sei interessato a queste iniziative ti preghiamo di barrare l’apposita casella sul tagliando. In ogni caso, potrai in qualunque momento e del tutto gratuitamente opporti all’uti-lizzo dei dati per le suddette finalità scrivendo a: Altroconsumo - Ufficio Abbonamenti - Via Valassina 22, 20159 MilanoGaranzia di Soddisfazione. Ordinando le tue Guide, non corri alcun rischio. Se, dopo averle esaminate, non saranno di tuo gradimento, hai 15 giorni di tempo per restituircele, alla tariffa postale in vigore e nell’im-ballo originale, all’indirizzo: Altroconsumo, Via Valassina 22, 20159 Milano, senza doverci nulla.

Effettuerò il pagamento con le stesse modalità con cui pago il mio abbonamento ad Altroconsumo:

tramite domiciliazione bancaria tramite domiciliazione postale (Bancoposta) con carta di credito

con bollettino di conto corrente postale intestato al conto n. 20311205 a nome di Euroconsumers Servizi S.r.L. (In questo caso, non spedire questo tagliando. Indica sul bollettino, sotto “Causale del versamento”: n° di copie, titolo della Guida e il tuo numero di Socio).

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altroconsumo.it Ottobre 2010 • 241 Altroconsumo 55

AssociAzioneAltroconsumo è un’associazione senza fini di lucro fondata a Milano nel 1973. Altroconsumo, in piena autonomia e indipendenza, si pone come scopo l’informazione, la difesa e la rappresentanza dei consumatori. È membro della CI (Consumers’ International), di ICRT (International Consumers’ Research and Testing) ed è l’unico organismo italiano riconosciuto dal BEUC (Ufficio europeo delle associazioni di consumatori). Altroconsumo si finanzia esclusivamente attraverso le quote associative e l’abbonamento alle proprie riviste.

Presidente: Paolo MartinelloVicepresidente: Marino MelissanoDirettore: Luisa CrisigiovanniTesoriere: Giovanni PessinaConsiglio: Claudia Bacchi, Franca Braga, Giulia Candiani, Liliana Cantone, Silvia Castronovi, Michele Cavuoti, Luisa Crisigiovanni, Graziella De Faveri, Andrea Doneda, Letizia Ghizzi Panizza, Paolo Martinello, Rosanna Massarenti, Francesco Mattana, Marino Melissano, Daniela Nocchieri, Enzo Passaro, Valeria Riccardi, Vincenzo Somma, Lorena Valdicelli, Pietro Vitelli.Sede nazionale via Valassina 22 - 20159 Milano. Tel 02/66.89.01 - Fax 02/66.89.02.88

Altroconsumo nuove edizioni s.r.l.Il mensile Altroconsumo, i bimestrali Soldi & Diritti, Test Salute e Hi_Test, così come le guide pratiche hanno come unico obiettivo l’informazione e la difesa dei consumatori. Le riviste non contengono una sola riga di pubblicità, né informazioni pagate o ispirate da produttori e venditori o da gruppi di interesse politico e finanziario, a garanzia della trasparenze e dell’obiettività dei giudizi.I test comparativi su beni di consumo e servizi finanziari e assicurativi sono l’elemento che contraddistingue le riviste. Per la realizzazione di test comparativi e inchieste Altroconsumo si avvale di Euroconsumers Servizi srl. Le informazioni di carattere finanziario sono fornite da Altroconsumo Edizioni Finanziarie.I laboratori e gli esperti incaricati di svolgere le prove sono indipendenti dai

produttori e da qualsiasi tipo di interesse commerciale. Tutti i campioni utilizzati per la realizzazione dei test vengono acquistati anonimamente e inviati direttamente ai laboratori per l’esame. I campioni gratuiti vengono rifiutati.I risultati delle prove condotte da Altroconsumo, Soldi & Diritti, Test Salute e Hi_Test riguardano esclusivamente i prodotti presi in esame, anche se è possibile trarne valutazioni di carattere generale e consigli utili per gli acquisti.Direttore editoriale: Andrea DonedaDirettore responsabile: Rosanna MassarentiRedazione: Natalia Milazzo, Alessandro Sessa (caporedattori), Marzio Tosi (vicecaporedattore), Luca Cartapatti, Manuela Cervilli, Matteo Metta, Beba Minna, Simona Ovadia, Adelia Piva, Sonia Sartori.

ABBonAmento e quotA AssociAtivA Altroconsumo, Soldi & Diritti e Test Salute sono diffusi solo in abbonamento.L’importo dell’abbonamento comprende anche la quota di associazione. Sono soci solo le persone fisiche. Le persone giuridiche possono abbonarsi e accedere ai servizi individuali forniti dall’associazione. Per abbonarsi è sufficiente inviare una lettera indirizzata a Altroconsumo Nuove Edizioni srl - Casella postale 10608 - 20110 Milano oppure collegarsi al sito altroconsumo.it cliccando alla sezione “contattaci”.Pagamento a mezzo domiciliazione bancaria o carta di credito: questa forma di pagamento è indispensabile quando si sceglie la rata trimestrale. In ogni caso, la durata dell’abbonamento è a tempo indeterminato e le future variazioni di costo verranno comunicate anticipatamente sulla rivista.Garanzia di soddisfazione: Se entro 15 giorni dal ricevimento del primo numero della rivista lei cambia idea e non vuole più essere abbonato alle riviste e Socio Altroconsumo, lei ha diritto di recedere e nulla sarà da lei dovuto. Per esercitare il diritto di recesso basta scrivere una lettera a: Altroconsumo - Ufficio Abbonamenti - Via Valassina, 22 - 20159 Milano o collegarsi al sito altroconsumo.it (cliccando sulla voce “contattaci”). Inoltre, in qualsiasi momento lei può recedere dall’abbonamento e dall’associazione con una lettera all’ufficio Abbonamenti, le sarà restituito quanto eventualmente già pagato per il periodo successivo al recesso.Per ricevere i numeri arretrati è sufficiente telefonare o scrivere all’Ufficio Abbonamenti Altroconsumo. Il costo è pari al doppio del prezzo di copertina. Non è possibile richiedere più di due esemplari dello stesso numero. I suoi dati personali saranno utilizzati da Altroconsumo e/o da terzi da esso incaricati per la gestione dell’abbonamento, nonché per gli scopi associativi. Essi verranno trattati con mezzi informatici e potranno essere, a termini di legge, da lei consultati, modificati, integrati o cancellati.

quAnto costA Annuale trimestraleAltroconsumo 78,00€ 19,50€Altroconsumo + Soldi&Diritti 111,00€ 27,75€Altroconsumo + Test Salute 119,40€ 29,85€Altroconsumo + Soldi&Diritti + Test Salute 152,40€ 38,10€

la quota associativa, compresa nell’abbonamento, è pari a 15,40€ all’anno e 3,85€ al trimestre

INDICETest e inchieste degli ultimi mesi

ALTROCONSUMO NUOVE EDIZIONI SRLSede legale, direzione, redazione e amministrazione: via Valassina 22 - 20159 Milano

Tel. 02/66.89.01 - Fax 02/66.89.02.88 - Reg. Trib. Milano n. 116 del 8/3/1985 Copyright© Altroconsumo - n. 291252 del 30/6/1987

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archivio onlineTrovi l’archivio completo di tutti gli articoli di Altroconsumo degli anni passati, oltre a quelli delle riviste Test Salute, Soldi&Diritti e Hi_Test, su

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ARGOMENTO NUM. ANNOA Airbag da moto 236 4/2010Ambiente comportamenti quotidiani 236 4/2010Analisi dell’acqua di casa 241 10/2010Ananas responsabilità sociale 242 11/2010Antivirus per pc 236 4/2010Aspirapolvere 238 6/2010Automobili test compatte 236 4/2010 test monovolume 239 7;8/2010

BBenzina, inquinamento 239 7;8/2010Birra 238 6/2010

cCodice della strada 239 7;8/2010Colazione al bar 237 5/2010Compagnie aeree e aeroporti inchiesta soddisfazione 237 5/2010 responsabiltà sociale 237 5/2010Compost 242 11/2010Condizionatori a parete 236 4/2010Confezioni alimentari migrazione inquinanti 240 9/2010Crash test 241 10/2010Creme alla nocciola 241 10/2010

dDentifrici 241 10/2010Detergenti per parquet e legno 238 6/2010Elettricità bioraria 239 7;8/2010 tariffe “verdi” 239 7;8/2010

fFerri da stiro 237 5/2010Forni a microonde 241 10/2010Frigoriferi 240 9/2010Frutta e verdura 236 4/2010Funghi 240 9/2010

iInquinamento da benzina 239 7;8/2010Internet mobile, qualità reti 241 10/2010

lLampadine a basso consumo 240 9/2010Lavastoviglie da incasso 236 4/2010 a libera installazione 242 11/2010Lavatrici 241 10/2010

mMacchine fotografiche test kit reflex digitali 238 6/2010Mountain bike 238 7;8/2010

nNavigatori satellitari 237 5/2010Netbook, come potenziarli 242 11/2010Notebook 238 7;8/2010

pPannelli solari 238 6/2010Piani cottura 237 5/2010Pitture lavabili 240 9/2010Pneumatici estivi 237 5/2010 invernali 242 11/2010Prenotazioni alberghi 240 9/2010Programmi gratuiti 240 9/2010

rRifiuti umidi 242 11/2010Riscaldamento di casa 242 11/2010Riso Basmati 241 10/2010

sScooter 238 6/2010Seggiolini auto 238 6/2010Shampo antiforfora 237 5/2010Sicurezza delle strade 238 6/2010Sistemi di irrigazione 236 4/2010Smartphone 237 5/2010Stampanti multifunzione 236 4/2010Stampa di foto online 239 7;8/2010Stampanti laser 241 10/2010Supermercati prezzi 241 10/2010 responsabilità sociale 236 4/2010

tTariffe elettriche “verdi” 239 7;8/2010 elettriche: bioraria 239 7;8/2010Telefoni cellulari 240 9/2010 Tonno test comparativo 239 7;8/2010 aspetti etici e ambientali 239 7;8/2010Trasporti pubblici urbani 240 9/2010Triple play 242 11/2010Televisione 3D 238 6/2010Televisori 32” e 40-42” 242 11/2010Videocamere 242 11/2010Videoregistrare 240 9/2010Vino bianco della Sardegna 242 11/2010

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Esclusivo Sociwww.altroconsumo.it

Scopri l’autoQuanto costano, quali sono le dotazioni che le caratterizzano e le diff erenziano dai modelli precedenti, come sono valutabili le prestazioni, in che misura possono rappresentare un buon acquisto. Quando escono nuovi modelli di auto vi presentiamo le nostre prime impressioni in una pagina web, che trovate all’indirizzo altroconsumo.it/auto. Per ciascuno dei modelli presi in esame trovate un testo che ne sintetizza le caratteristiche e le nostre valutazioni. Queste ultime vengono quindi tradotte in giudizi (con l’utilizzo dei nostri tradizionali simboli), divisi in vantaggi e svantaggi.Alcune foto signifi cative ci permettono inoltre di mettere in evidenza le peculiarità di ognuna delle nuove auto lanciate sul mercato.

Quanto alcol è in grado di sopportare senza danni il corpo umano? Quando è meglio consumare vino e altre bevande alcoliche? In quanto tempo si smaltisce? E le calorie? E ancora: l’alcol aiuta davvero a digerire? Metti alla prova le tue conoscenze sulle interazioni fra alcol e salute con il nostro quiz. Lo puoi trovare alla pagina altroconsumo.it/alimentazione.

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