a.3 relazione idrologica ed idraulica
TRANSCRIPT
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
1 di 30
I N D I C E
1. PREMESSA ........................................................................................................................... 2
2. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ......................................................................... 2
3. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E CATASTALE ........................................................... 2
ELENCO DELLE PARTICELLE CATASTALI INTERESSATE DALL’IMPIANTO CON INDICAZIONE DELLE DESTINAZIONI D’USO PREVISTE DAL PROGETTO ........................ 5
4. AREA INTERESSATA DAL PROGETTO ............................................................................. 7
5. PROGETTO DI GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO ............ 13
DIMENSIONAMENTO DELLE OPERE .................................................................................... 13
Indagine meteorica – curva di possibilità pluviometrica.................................................. 13
Portata di progetto .......................................................................................................... 18
Descrizione della rete idrica di collettamento ................................................................. 19
Dimensionamento della rete idrica in PVC ..................................................................... 20
Posa in opera dei tubi di drenaggio in PVC .................................................................... 20
Dimensionamento impianto di trattamento in continuo delle acque meteoriche ............ 23
Trincee disperdenti.......................................................................................................... 26
Scarico ............................................................................................................................ 28
6. GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE CIVILI ..................................................................... 28
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
2 di 30
1. PREMESSA
La presente Relazione idrologica e idraulica è parte della documentazione tecnica a corredo della
domanda di Autorizzazione Unica Regionale, di cui al all’art. 12 del D.Lgs 29 dicembre 2003 n. 387,
relativa alla costruzione ed esercizio di impianto di produzione di biogas e successivo trattamento
upgrading a biometano, da immettere in rete SNAM, che la società MATERA BIOMETANO S.r.l.
intende realizzare in agro di Matera.
Il presente documento è redatto in conformità a quanto previsto dall’allegato tecnico al Disciplinare
Procedure per l’attuazione degli obiettivi del Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale
(P.I.E.A.R.) e disciplina del procedimento di cui all’articolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre
2003, n. 387 per l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di impianti di produzione di energia
elettricità da fonti rinnovabili e linee guida tecniche per la progettazione degli impianti, approvato, ai
sensi e per gli effetti dell’articolo 3, comma 2, della L.R. n. 1/2010 e s.m.i., con D.G.R. 29 dicembre
2010, n. 2260
La relazione descrive il progetto riguardante la gestione delle acque meteoriche ricadenti sui
piazzali impermeabilizzati del sito di progetto e la gestione delle acque reflue civili provenienti dai
servizi igienici dei locali utilizzati come uffici.
2. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
Dal punto di vista normativo le acque meteoriche sono disciplinate dalle seguenti norme:
Decreto Legislativo del 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., il Testo Unico Ambientale, che nella
parte terza definisce le norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di
tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche.
Piano Regionale di Tutela delle Acque per la Regione Basilicata, approvato con D.G.R. n.
1888 del 21/11/2008.
Norma UNI-EN 858-1. Impianti di separazione per liquidi leggeri (ad esempio benzina e
petrolio) – Principi di progettazione, prestazione e prove sul prodotto, marcatura e controllo
qualità.
Norma UNI-EN 858-12 Impianti di separazione per liquidi leggeri (ad esempio benzina e
petrolio) – Scelta delle dimensioni nominali, installazione, esercizio e manutenzione
3. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E CATASTALE
L’area interessata dall’intervento è ubicata in agro di Matera in località Le Matine (vedi figura
successive e TAV. A.14.a.1. Corografia di inquadramento dell'area di ubicazione dell'impianto su
CTR e A.14.a.3 Corografia generale dell'area di ubicazione dell'impianto su CTR), ad una altitudine
di circa 406 m s.l.m., a Est-Nord Est ed a circa 6 Km, in linea d’aria, dal perimetro del centro urbano
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
3 di 30
di Matera. L’area è adiacente al centro della Cooperativa Agricola Le Matine scarl, socia della
proponente il presente progetto d’impianto.
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
4 di 30
Fig. 1: Stralcio corografia generale area di intervento
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOME
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
ELENCO DELLE PARTICELLE CATASTALI INTERESSATE DALL
CON INDICAZIONE DELLE DESTINAZIONI D’USO PREVISTE DAL P
I riferimenti catastali, relativi alle particelle interessate dall’intervento come individuate n
successiva e nella TAV. A.14.a.18.Planimetria catastale aree oggetto dell'intervento, s
nella tabella successiva.
IDENTIFICAZIONE AREA FOGLIO PARTICELLA ESTENSIONE PARTICELLA
PRODUZIONE BIOGAS
56 181 6.250
57 188 1.680
74 8.180
LAGUNAGGIO DIGESTATO 57
123 3.840
124 3.680
125 4.800
PUNTO DI CONSEGNA RETE SNAM 56 130 21.913
LINEA BIOMETANO (A PUNTO DI CONSEGNA RETE SNAM)
56
609 1.442
104 30.566
130 21.913
57 39 3.580
LINEE VASCHE LAGUNAGGIO DIGESTATO (LINEA RECUPERO BIOGAS RESIDUO, LINEA INVIO DISGESTATO LIQUIDO)
57
39 3.580
136 2.126
Tab. 1: Riferimenti catastali
Da specificare, riguardo le superfici riportate, che:
il gasdotto sarà interrato ed occuperà una superficie pari al diametro del tub
concetto è valido per la linea di servizio (recupero biogas residuo, linea inv
liquido) che collega l’impianto alle vasche di lagunaggio;
il punto di consegna occuperà non interamente la particella 130 ma solo per
necessaria al posizionamento della cabina di compressione-connessione gasd
gas della SNAM.
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
6 di 30
Fig. 2: Planimetria catastale
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
7 di 30
4. AREA INTERESSATA DAL PROGETTO
Il progetto consiste in un nuovo impianto a Digestione Anaerobica (DA), alimentato con sottoprodotti
di cui all’art. 184-bis del D.Lgs 152/2006, rientranti nella Parte A dell’Allegato 3 al DM 10.10.2014
lettere d), e), f), j), m), r), provenienti da aziende agricole/zootecniche ed impianti di trasformazione
di prodotti agricoli ubicate in un raggio massimo di 70 Km (filiera corta). L’impianto in questione,
attraverso il processo di DA, permetterà la produzione di biogas che con successivo trattamento
upgrading di purificazione, sarà trasformato in biometano da immettere nella rete SNAM
Le strutture tecnologiche ed impiantistiche sono evidenziate nel lay-out dell’impianto (vedi figure
successive ed elaborati TAV. A.14.b.6. Lay-out impianto, TAV. A.14.b.7. Planimetrie reti,
A.14.a.26.Planimetria della sistemazione finale del sito, A.14.e.1.Planimetria generale impianto su
ortofoto e foto inserimenti nel paesaggio)
Sono parte degli impianti anche le reti gas ed elettricità oltre alla cabina di consegna alla rete gas
della SNAM.
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
8 di 30
Fig. 3: planimetria generale – impianto, vasche lagunaggio digestato liquido, punto di consegna rete SNAM, reti.
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
9 di 30
Fig. 4: particolari planimetrici - impianto DA e vasche lagunaggio digestato liquido
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
10 di 30
Fig. 5: particolare planimetrico impianto
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
11 di 30
Fig. Fig.6: particolare planimetrico Punto di consegna SNAM
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
12 di 30
Fig. 7: foto inserimento particolare area di impianto
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
13 di 30
5. PROGETTO DI GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO
Gli interventi operativi per la gestione delle acque meteoriche di dilavamento, interessanti le
superfici scolanti del sito, in adempimento agli obblighi di legge previsti dalla normativa vigente,
consisteranno in:
collettamento di tutte le acque meteoriche ricadenti sui piazzali, attraverso opportune
pendenze, verso caditoie munite di griglia;
grigliatura delle acque meteoriche;
collettamento delle acque meteoriche ad impianti di trattamento in loco;
trattamento in loco delle acque meteoriche a mezzo di dissabbiatura e disoleazione, in
modo da conseguire il rispetto dei valori limite di emissione previsti dalla Tab.4, di cui
all’allegato 5 alla Parte III del D.Lgs. 152/2006 e smi, per le acque reflue urbane e industriali
che recapitano al suolo;
dispersione delle acque depurate nei primi strati del sottosuolo presso le aree a verde del
sito di progetto (subirrigazione) causa mancanza nella zona di una rete fognaria per le
acque bianche
DIMENSIONAMENTO DELLE OPERE
Per quanto concerne la superficie scolante, l’area complessiva misurata ai fini del dimensionamento
degli impianti è pari a 1.785 m2, ovvero le superfici caratterizzate da piazzali asfaltati. Le restanti
superfici, adibite ad aree a verde e alla parte impiantistica non concorrono, ai fini del
dimensionamento della rete di drenaggio, ai calcoli per definire le superfici scolanti:
Superficie totale 22.753 m2
Piazzale asfaltato 1.785 m2
Aree a verde 2.438 m2
Tab. 2: calcolo superfici scolanti
Il dimensionamento delle opere in progetto è legato al dato di “Portata di piena” calcolata sulla base
delle caratteristiche pluviometriche dell’area scolante, con un tempo di ritorno a 5 anni all’interno di
un campione di dati storici. Di seguito è descritto lo studio statistico che ha portato a definire la
curva di possibilità pluviometrica di progetto.
Indagine meteorica – curva di possibilità pluviometrica
Al fine di effettuare la caratterizzazione climatica della località di intervento si è provveduto alla
elaborazione della curva di possibilità pluviometrica su base storico – statistica ricorrendo al
trattamento dei dati di pioggia provenienti dalla stazione pluviometrica più vicina all’area di studio.
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
14 di 30
Il set di dati (vedi tabella successiva) è stato reperito dal sito Protezione Civile – Regione Basilicata
e contiene i valori delle massime altezze di precipitazione relative ad eventi di durata oraria (1 – 3 –
6 – 12 – 24 ore) registrati dal 1960 al 1999 presso il punto d’osservazione della stazione
pluviometrica di Matera. Per gli anni in cui i dati risultano assenti si è fatto riferimento alle stazioni
pluviometriche di Gioia del Colle.
Nel set non sono presenti dati ricostruiti mediante interpolazione lineare o valor medio.
Anno 1h 3h 6h 12h 24h
1935 55,6 140 178 203 210,8
1936 42,6 45 62 87 123
1937 32,6 71,8 79,8 85,2 85,2
1938 18 33 50 83,2 125,4
1939 28,5 55 76,3 101,1 156,9
1940 39 77 102,6 119 188,4
1941 17,8 36 51 82 93,2
1942 56,6 82,2 112,2 132,4 170
1943 41,4 46 57 119 162
1944 32,6 37,2 62,4 62 74,6
1945 13,6 26 36 64,2 76,6
1946 22 37 52 88,8 12,8
1947 31 43,5 55,3 78,6 59,9
1948 40 50 58,6 68,4 107
1949 16 27 42 71 90,2
1950 38 49 63 96,4 119
1951 30 41 54 112 161,4
1952 14 29 44 56 78,2
1953 50 56 63 119 210
1954 35 49,6 85 106 126,8
1955 32,25 45,2 84,25 100,5 128,6
1956 29,5 40,8 83,5 95 130,4
1957 24 32 82 84 134
1958 70 96 115 136,8 184
1959 35 75 110 175 309
1960 51 90,4 99,2 113,6 146,4
1961 18,8 41 79,2 130,6 160,6
1962 36,6 55 85 101,4 104,2
1963 28,4 45 70 109,8 173,6
1964 43,4 79 89 93,8 109
1965 26,4 28,2 34,2 54,4 83
1966 36,8 50 80 140 231,2
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
15 di 30
Anno 1h 3h 6h 12h 24h
1967 22,2 34 57 78 95
1968 32,3 38,1 57,8 86,5 119
1969 79 96 48,8 59,8 69
1970 39 57,3 97,6 147,6 180
1971 30,6 44 52 75 95,2
1972 29,6 57,8 92,4 157,8 217,4
1973 19,4 43,4 65,4 114,6 161
1974 20,9 42,5 70,5 105 130,3
1975 34 87,2 134,6 211,4 301,8
1976 28,2 64,4 105,1 153,4 200,7
1977 22,4 41,6 75,6 95,4 99,6
1978 19 43,4 63,6 102,2 138,2
1979 18,5 39,4 59,5 96,1 124,2
1980 18 35,4 55,4 90 110,2
1981 14,2 31,8 57,4 90,6 99,4
1982 36,2 89,6 147 186,2 222,6
1983 28,4 45 70 109,8 173,6
1984 62,4 100,4 101,8 144 174,8
1985 33,2 56,4 79,8 99,2 161
1986 49,4 100,2 146 208,8 269,4
1987 29,2 51 65 88 127,6
1988 26,8 44,8 67,2 92,4 154,7
1989 21,7 32,4 48,8 74,4 133,4
1990 16,6 20 30,4 56,4 112,1
1991 24,4 28,8 34,4 42,4 50
1992 23,8 33,8 44,4 59,8 100
1993 23 57 78 84 124,8
1994 17 44 74 84 101,1
1995 17 36 57 109,1 156,1
1996 33 43 64 121,1 135,7
1997 37 43 51,8 61,4 80,4
1998 18 36 44,4 44,4 58,8
1999 37,4 74 83,4 89,8 102,8
Tab. 3: serie storica dati di precipitazione oraria
L’elaborazione statistica dei dati è stata effettuata avvalendosi della ben nota funzione di
distribuzione di Gumbel che ha permesso di pervenire alla definizione della curva di possibilità
pluviometrica mediante la quale è possibile definire il legame tra tempo di pioggia Φ, intensità di
pioggia i ed altezza di pioggia a(T), secondo la seguente relazione:
i = a(T) Φ n-1
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
16 di 30
L’elaborazione dei dati pluviometrici forniti da una stazione di misura delle piogge si svolge
ricercando la relazione esistente tra l’altezza h delle precipitazioni e le loro durate Φ, base
essenziale per il calcolo delle portate di piena per una definita area.
Affinché le deduzioni siano attendibili è necessario che il periodo di osservazione sia
sufficientemente esteso nel tempo: si ammette che un periodo non inferiore a 20/30 anni possa dare
discreto fondamento alla elaborazione.
Inoltre è indispensabile definire il tempo di ritorno, ovvero l’intervallo di tempo in cui un dato valore
di una grandezza idrologica viene mediamente uguagliato o superato una sola volta.
La scelta del tempo Tr sul quale deve essere basato il dimensionamento della rete è in generale
funzione di numerosi fattori legati a considerazioni sia di carattere economico che tecnico. Nel caso
dell’opera in esame è stato assunto un valore di Tr=5 anni.
La probabilità secondo Gumbel che un evento si verifichi è data dall’equazione:
)( 0
)(xhe
ehP
Introducendo la variabile ridotta y:
𝑦 𝛼 𝑥 𝑢
I parametri 𝛼 , 𝑢 della distribuzione di Gumbel sono legati alla media e allo scarto quadratico
medio dalle relazioni:
𝛼 √ ∙ 𝑢 𝜇 0.5772 ∙ 𝜎
e risultano noti una volta stimati i valori della media e dello scarto quadratico medio a partire dal set
di dati osservato.
Introducendo ora il concetto di tempo di ritorno TR, ossia l’intervallo tra il verificarsi di un certo
evento e di un altro di entità uguale o superiore, si ottiene l’espressione che lega le altezze di
precipitazione in funzione del tempo di ritorno:
)(1
1
hPTR
==> R
R
T
ThP
1)(
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
17 di 30
)( 0xhe
e
R
R
T
T 1
==> 𝑢 𝑙𝑛
⎣⎢⎢⎢⎡
𝑙𝑛
⎝
⎜⎛
R
R
T
T 1
⎠
⎟⎞
⎦⎥⎥⎥⎤
Si ricava un’espressione analitica della funzione h(TR, t) che fornisce il valore di h in funzione del
tempo di ritorno per una prefissata durata di precipitazione (1,3,6,12,24 ore). Si vuole ora trovare
un’espressione analitica che, per un dato tempo di ritorno (Tr), fornisca l’altezza di precipitazione in
funzione di una durata qualsiasi. La funzione che esprime detta relazione è la seguente:
ℎ 𝑇𝑟, 𝑇 𝑎 𝑇𝑟 𝑡
Queste equazioni, una per ogni prefissato tempo di ritorno, sono dette curve di possibilità
pluviometrica (o climatica).
Passando ai logaritmi, l’equazione della curva di possibilità pluviometrica diventa lineare e si può
ottenere una stima dei coefficienti per regressione lineari ai minimi quadrati
Di seguito i parametri essenziali dell’elaborazione (vedi tabella successiva).
1h 3h 6h 12h 24h
Numero osservazioni
57 57 57 57 57
29,84 40,33 51,51 64,96 81,60
14,16 17,82 24,25 34,07 56,93
𝛼√6 ∙ 𝜎
𝜋 11,049 13,898 18,919 26,575 44,409
𝑢 𝜇 0.5772 ∙ 𝛼 23,46 32,31 40,59 49,62 55,96
Tab. 4: parametri essenziali dell'elaborazione statistica di Gumbel secondo il metodo dei momenti
Per il caso in esame la legge della curva di possibilità pluviometrica è espressa analiticamente e
graficamente (vedi figura successiva) come:
h (T) = 38,164 ꞏ t 0,130
M ihN
2
XN 1
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
18 di 30
Fig. 8: Curva di Possibilità Pluviometrica per l'area oggetto di studio.
da cui si ricava il valore dell’altezza di precipitazione oraria h = 38,16 mm/h
Portata di progetto
Si definisce portata di progetto il valore di portata normalmente correlato ad un tempo di ritorno
assunto per il dimensionamento di un’opera idraulica o di un intervento di sistemazione idraulica di
un’area.
Trattandosi di un bacino di modesta estensione, il calcolo della portata massima di acqua meteorica
che potrebbe affluire alla rete di raccolta, a seguito di particolari eventi piovosi, è stato sviluppato
considerando l’altezza critica di pioggia misurata nell’arco temporale di un’ora, con un tempo di
ritorno di 5 anni.
Q= Φd * i * A
dove:
Q = portata massima (m3/s)
Φd = coefficiente di deflusso superficiale (adimensionale)
A = superficie del bacino (m2)
i = intensità di pioggia (m/sec)
Essendo direttamente proporzionale all’altezza di pioggia, e quindi all’equazione di possibilità
pluviometrica, il valore della portata di piena è legato in maniera analoga alla frequenza probabile di
accadimento ed al tempo di ritorno.
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
19 di 30
Il coefficiente di deflusso Φd tiene conto in forma implicita di tutti i fattori che intervengono a
determinare la relazione tra portata al colmo e l’intensità media di pioggia; si utilizzano normalmente
valori di riferimento, tratti da letteratura scientifica (Fognature – L. Da Deppo e C. Datei).
Tipologia superficie Φd
Superfici pavimentate o impermeabili 0,7 – 0,9
Strade in terra 0,4 – 0,6
Superfici erbose 0,1 – 0,7
Aree residenziali 0,3 – 0,7
Boschi 0,1 – 0,3
Terreni coltivati 0.2 – 0.6
Tab. 5: Coefficienti di deflusso delle principali tipologie di superfici.
Sulla base dei dati relativi alle aree in esame, facendo sempre riferimento alla curva di possibilità
pluviometrica caratteristica, si ottengono le seguenti elaborazioni legate alla condizione areale
attuale e di possibile sviluppo futuro secondo la quale verrà effettuato il dimensionamento delle
opere.
a Coefficiente Curva Pluviometrica (mꞏh –n) 38,16
n Coefficiente Curva Pluviometrica (adim) 0,130
h Altezza di pioggia ad 1 ora (mm) 38,16
h Altezza di pioggia ad 1 ora (m) 0.03816
t Tempo (s) 3.600
A Superfici scolanti impermeabilizzate (m2) 1.785
Φarea
impermeabilizzataCoefficiente di deflusso (adim) 0,9
Qmax Portata di piena (m3/s) 0,017028
Qmax Portata di piena (l/s) 17,03
Tab. 6: Dati elaborazione Portata di Piena superficie scolante – Superficie piazzale asfaltato
Descrizione della rete idrica di collettamento
Il progetto prevede la realizzazione di una rete di scarico e raccolta acque costituita da canali
grigliati di drenaggio connessi da tubazioni in PVC agli impianti di trattamento delle acque.
In particolare, subito a monte dell’impianto di trattamento e lungo i piazzali in betonella, sono
installate le condotte in PVC interrate, secondo la norma UNI EN 10972, per lo scarico delle acque
meteoriche. Il PVC conferisce resistenza meccanica allo schiacciamento e agli urti, resistenza
chimica e alle abrasioni rendendo le tubazioni durevoli nel tempo.
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
20 di 30
La rete sarà posizionata come in planimetria allegata (vedi elaborato TAV. A.14.a.19. Planimetria e
particolari delle opere permanenti di drenaggio dei piazzali di servizio e delle opere fognarie e di
trattamento dei reflui.).
Dimensionamento della rete idrica in PVC
Il dimensionamento del punto di scarico al sistema di trattamento è stato effettuato verificandone la
capacità di ricevere le portate di progetto. Tali portate vanno quindi confrontate a quelle di un canale
a pelo libero a sezione circolare caratterizzato da moto permanente. Il canale in questione è ora la
tubazione in PVC di diametro e pendenza prescelti per la realizzazione della specifica porzione di
rete.
Il dimensionamento è stato effettuato sulla base della formula di Gauckler - Strickler, sviluppata per
calcolare la portata massima di tubazioni circolari.
Qmax = Ks ꞏ i ½ ꞏ RH 2/3 ꞏ A
dove:
Ks = coefficiente di resistenza di Gauckler – Strickler (m1/3/s);
i = pendenza (adimensionale);
RH = raggio idraulico (m);
A = sezione idraulica o area bagnata (m2).
Il tronchi sono stati dimensionati rispetto alle portate calcolate per le diverse superfici scolanti,
verificando di volta in volta un riempimento massimo in condizioni di pioggia critica mai superiore al
85% ed una velocità caratteristica del flusso in condizioni critiche pari 1,5 m/s.
Tabella 5.
DATI PROGETTUALI DIMENSIONAMENTO
Area (m2)
Pendenza (-)
Portata (m3/s)
Coefficiente di scabrezza Ks
Dteorico
(mm) Dcommerciale
(mm)
1.785 0,02 0,01703 120 116,26 200
Tab. 7: Diametri condotta di scarico in PVC
Posa in opera dei tubi di drenaggio in PVC
La posa in opera dei tubi in PVC richiede una serie di operazioni: tracciatura, scavo delle trincee,
esecuzione del letto di posa, posizionamento di eventuali supporti e riempimento della trincea.
Nell’operazione di tracciatura si definisce il percorso delle tubazioni che verranno interrate.
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
21 di 30
Si utilizzano traccianti ben visibili non facilmente asportabili da pioggia o vento.
Nel caso in tubazioni in PVC, materiale robusto ma poco elastico e flessibile, si cerca di eseguire il
tracciato il più rettilineo possibile.
Fig. 9: Trincea stretta
Dopo aver tracciato il percorso si esegue lo scavo delle trincee dove vengono alloggiati i pozzetti e
le tubazioni.
Per quanto riguarda i requisiti tecnici dello scavo essi sono strettamente connessi alla valutazione
del carico e al tipo di terreno; si tiene a precisare che per i suddetti scavi si intende utilizzare la
tipologia a trincea stretta in cui la larghezza B della trincea misurata al livello della generatrice
superiore del tubo è pari a:
B ≤ 3DN
B ≤ H/2
La tipologia trincea stretta è la migliore sistemazione nella quale collare un tubo in PVC in quanto
viene alleggerito del carico sovrastante riuscendo a trasmettere parte di esso al terreno circostante
in funzione della deformazione per schiacciamento alla quale il manufatto è sottoposto.
La profondità della trincea è determinata dalla pendenza che si vuole imporre alla tubazione e/o alla
protezione che si intende fornire alla medesima.
La profondità di posa, in generale, deve soddisfare i seguenti criteri:
H ≥ 1,0 m e H ≥ 1,5 DN tubi sotto franco stradale;
H ≥ 0,5 m e H ≥ 1,5 DN in tutti gli altri casi.
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
22 di 30
La larghezza minima del fondo è di norma:
B = DN +0,5 m (per DN < 400mm);
B1 = 2DN (per DN > 500mm).
La larghezza è determinata dalla profondità di posa e dal diametro della tubazione, dovendo essere
tale da consentire la sistemazione del fondo, la congiunzione dei tubi e naturalmente l’agibilità del
personale.
Le trincee devono essere realizzate senza cunette o asperità, in modo da costituire un supporto
continuo alla tubazione. Si sconsigliano fondi costruiti con gettate di cemento o simili poiché
irrigidiscono la struttura.
Alla canalizzazione in PVC deve essere assicurato un letto di posa stabile e a superficie piana,
nonché libero da ciottoli, pietrame ed eventuali altri materiali. Il letto di posa non deve essere
realizzato prima della completa stabilizzazione del fondo della trincea. Il materiale utilizzato in
condizioni di posa normali è sabbia mista a ghiaia, con diametro massimo di 20 mm. Il materiale
deve poi essere accuratamente compattato e raggiungere uno spessore di almeno (10+1/10DN)
cm. Poiché le tubazioni di PVC sono flessibili (o semi-rigide), l’uniformità del terreno circostante è
fondamentale per la corretta realizzazione di una struttura portante.
Prima della posa in opera, i tubi devono essere ispezionati singolarmente per scoprire eventuali
difetti; i bicchieri devono essere integri. I tubi e i raccordi devono essere sistemati sul letto di posa in
modo da avere un contatto continuo con il letto stesso. Le nicchie precedentemente scavate per
l’alloggiamento dei bicchieri devono, se necessario, essere accuratamente riempite onde evitare
eventuali vuoti sotto i bicchieri.
Per quanto concerne le operazioni di rinterro, si utilizza la seguente procedura (fig. 28):
1) Il materiale già usato per la costruzione del letto è sistemato attorno al tubo e
costipato a mano per formare strati successivi di 20 cm, fino alla mezzeria del tubo,
avendo la massima cura nel verificare che non rimangano zone vuote sotto al tubo
e che lo strato L1 di rinfianco tra tubo e parete sia continuo e compatto.
2) Il secondo strato di rinfianco L2 giunge fino alla generatrice superiore del tubo. La
sua compattazione deve essere eseguita sempre con la massima attenzione.
3) Il terzo strato L3 arriva a 15 cm al di sopra della generatrice superiore del tubo.
L’ulteriore riempimento (strati L4 e L5) sarà effettuato con il materiale proveniente dallo scavo,
depurato dagli elementi di diametro superiore a 10 cm e dai frammenti vegetali e animali.
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
23 di 30
Fig. 10: Riempimento per strati successivi della trincea
La compattazione deve avvenire solo lateralmente al tubo, mai sulla verticale. Va lasciato, infine,
uno spazio libero per l’ultimo strato di terreno vegetale. Nel caso in cui, per ragioni tecniche,
l’altezza H di ricoprimento in qualche punto debba risultare inferiore ai minimi prescritti, occorre far
assorbire i carichi verticali da opportuni manufatti di protezione (diaframmi rigidi di protezione e di
ripartizione dei carichi da collocare sopra l’ultimo strato di materiale minuto compatto). Il materiale di
sottofondo e rinfianco deve essere installato in modo da evitare la sua migrazione (utilizzando ad
esempio tessuto geotessile). La rimozione della casseratura di contenimento deve essere effettuata
progressivamente durante la posa del materiale di rinfianco.
Per evitare infiltrazioni di acqua di falda dall’esterno e perdite di liquame dall’interno, che porta a
problemi di inquinamento del suolo e del sottosuolo con possibili rischi di contaminazione delle falde
acquifere (anche da fognature bianche ed allacci), i sistemi di giunzione dei tubi di PVC devono
garantire la tenuta idraulica in condizioni più gravose rispetto a quelle di esercizio; occorre, pertanto,
in fase di giunzione dei vari tronchi verificare la corretta esecuzione della operazioni di montaggio
da parte degli addetti.
Dimensionamento impianto di trattamento in continuo delle acque meteoriche
Lo schema depurativo adottato, in ottemperanza alla normativa nazionale e regionale vigente,
prevede che tutta l’acqua piovana subisca un trattamento di sedimentazione e disoleazione.
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
24 di 30
SCHEMA DI FLUSSO ACQUE METEORICHE
DATI PROGETTUALI DIMENSIONAMENTO
Area (m2) Pendenza (-
) Portata (m3/s)
Coefficiente di scabrezza Ks
Dteorico
(mm) Dcommerciale
(mm)
1.785 0,02 0,01703 120 116,26 200
Tab. 8: Diametri condotta di scarico
In base ai calcoli delle portate di piena con T.R. 5 anni risulta che la portata totale delle acque è pari
a Qtot è pari a circa: 17 l/sec.
Le acque meteoriche di dilavamento, ricadenti sul piazzale, saranno quindi convogliate all’impianto
di trattamento, in grado di gestire una portata massima pari a 20 l/s.
L’impianto è composto da una vasca rettangolare prefabbricata in c.a.v., carrabile, comprensivo di
pozzetti prefabbricati in c.a.v. di arrivo e campionamento delle acque meteoriche, fori di ingresso e
uscita per l’innesto dei tubi in p.v.c., filtro a coalescenza con otturatore a galleggiante e solette di
copertura prefabbricate in c.a.v. del tipo carrabile per strade di prima categoria dotate di passo
d’uomo.
L’impianto succitato prevede il trattamento in continuo delle acque meteoriche di dilavamento ed è
composto da:
Scarico nei primi strati del sottosuolo
Scorrimento sul piazzale secondo le pendenze delle superfici
Impianto di trattamento (sedimentazione + disoleazione in continuo)
Acque meteoriche provenienti dalla superficie scolante
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
25 di 30
Un pozzetto di arrivo delle acque meteoriche da trattare;
Un sedimentatore/disoleatore (costituito da una vasca a sezione rettangolare di dimensioni
pari a: lunghezza 325 cm, larghezza 250 cm, profondità 216 cm, dotata di filtro a
coalescenza);
Un pozzetto di campionamento delle acque meteoriche trattate.
In condizioni normali, l’impianto lavorerà su tre strati, ovvero: sabbie sul fondo, acqua al centro e oli
in superficie. Il sedimentatore/disoleatore riceve l’acqua meteorica raccolta sui piazzali e ne rallenta
la velocità attraverso un carter di calma in acciaio inox, facilitando in questo modo la
sedimentazione dei materiali pesanti in essa presenti (terriccio, sabbie e morchie).
Successivamente, per effetto fisico della gravità, risalgono in superficie circa il 90% degli oli minerali
liberi contenuti nell’acqua, mentre l’acqua chiarificata attraversa il filtro a coalescenza e si immette
nella condotta di scarico.
Nell’attraversamento del filtro, le microparticelle oleose sfuggite al galleggiamento e trasportate
dall’acqua aderiscono al materiale coalescente (effetto di assorbimento) e, dopo essersi unite tra
loro aumentano la loro dimensione (effetto di coalescenza), e quindi ne viene favorita la flottazione
in superficie.
A valle del disoleatore è posizionato un pozzetto per il campionamento delle acque meteoriche
trattate prima del loro scarico nel corpo recettore.
Gli impianti sono dimensionati secondo le indicazioni della UNI EN 858-1 e, come certificato dal
produttore, assicurano il rispetto dei parametri di accettabilità per l’acqua in uscita previsti dal D.Lgs
n.152 del 3 aprile 2006 per gli scarichi nei primi strati del sottosuolo.
Di seguito e nell’elaborato allegato TAV. A.14.a.19. Planimetria e particolari delle opere permanenti
di drenaggio dei piazzali di servizio e delle opere fognarie e di trattamento dei reflui, è riportato lo
schema dell’impianto di trattamento installato presso l’area di intervento.
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
26 di 30
Fig. 11: Schema impianto di trattamento acque meteoriche
Trincee disperdenti
Le acque meteoriche trattate vengono disperse, attraverso piccoli condotti sotterranei che formano
la trincea drenante, negli strati superficiali del sottosuolo.
In merito alle condizioni idrogeologiche dei terreni è stato possibile verificare che i tipi litologici
appartenenti alla Formazione del Calcare di Altamura, a causa delle discontinuità che la
caratterizzano, sia primarie che secondarie, presenta un valore della permeabilità variabile, ma
compreso tra 10 e 10-4 cm/s.
Per il dimensionamento del sistema di sub-irrigazione sopra descritto si è fatto riferimento alla
formulazione del Chiesa (1992).
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
27 di 30
Essa prevede che la lunghezza della condotta disperdente sia tale da rispettare la seguente
equazione:
L min ≥ Qp / Qi
dove:
L min Lunghezza minima della condotta disperdente (m)
Qp Portata da smaltire (mc/sec).
Qi Portata unitaria di infiltrazione (mq/sec)
Considerato che gli strati superficiali del sottosuolo del sito di interesse nei quali si andranno a
disperdere le acque meteoriche opportunamente trattate, hanno una permeabilità K pari a 10-2 cm/s,
mentre la portata massima da smaltire, calcolata considerando l’altezza critica di pioggia di durata
oraria relativa ad un tempo di ritorno di 5 anni ricadente sulla superficie impermeabilizzata di 1.785
mq, risulta essere di circa 20 l/s corrispondenti a 0.020 mc/s e impostando i seguenti parametri per
la trincea disperdente di forma rettangolare:
Altezza trincea 0,7 m
Larghezza trincea L(m) = 0,4
Battente idraulico H (m) = 0.30
Angolo α = 90° (sezione rettangolare)
Si ha che il rapporto tra la portata da smaltire e la portata d’infiltrazione è pari alla lunghezza minima
per la condotta disperdente dell’impianto ossia Lmin = 175 ml. La condotta parte dalla vasca di
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
28 di 30
rilancio delle acque per la subirrigazione e percorre l’intero percorso disperdente che risulta
dislocato lungo il perimetro di Nord-Ovest dell’impianto (vedi elaborato TAV. A.14.a.19. Planimetria
e particolari delle opere permanenti di drenaggio dei piazzali di servizio e delle opere fognarie e di
trattamento dei reflui.).
Le condotte disperdenti, di diametro esterno pari a 315 mm, saranno costituite da elementi tubolari
in PVC, avvitati in testa ed opportunamente feritoiati, nella parte inferiore fino al loro diametro,
escludendo ogni soluzione di continuità con la parte superiore.
Scarico
Le acque, a valle del trattamento di depurazione, saranno, dunque, scaricate al suolo mediante
condotta disperdente, al fine di riutilizzare la risorsa per la subirrigazione delle aree a verde presenti
in impianto.
Le acque scaricate rispetteranno i limiti di cui alla Tab. 4 dell’allegato 5 del D.Lgs 152/2006. Prima
dello scarico, sarà ubicato un pozzetto di controllo, identificato con la sigla S01, dove sarà possibile
eseguire i campionamenti delle acque depurate (vedi elaborato TAV. A.14.a.19. Planimetria e
particolari delle opere permanenti di drenaggio dei piazzali di servizio e delle opere fognarie e di
trattamento dei reflui.).
6. GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE CIVILI
Constatata la mancanza di pubblica fognatura nei pressi dell’area di progetto, l’impianto sarà dotato
di idoneo sistema di smaltimento reflui (assimilabili ai domestici) rappresentato da n.1 vasca Imhoff,
nella quale confluiscono le acque nere di scarico dei servizi igienici esistenti.
La Imhoff sarà costituita da tre anelli prefabbricati di diametro interno pari a 1 metro e altezza 2
metri. La fossa sarà posizionata a distanza maggiore di 10 metri da qualsiasi edificio preesistente.
Sarà composta da tre vani:
1. nel primo affioreranno le acque più chiare;
2. nel secondo avverrà l’inversione di moto delle particelle più solide;
3. nel terzo si depositeranno le frazioni più pesanti da smaltire periodicamente attraverso
l’impiego di ditte specializzate.
Le acque di risulta più chiare verranno convogliate in appositi tubi dispersori e smaltite diffusamente
nel terreno (sub-irrigazione). I tubi dispersori saranno interrati nella profondità di un metro con
sovrapposizione di breccia calcarea. La rete fognante si completerà con tubazione in pvc di
diametro DN200 con pozzetto d’ispezione.
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
29 di 30
La vasca Imhoff è posta in opera completamente interrata con accesso dall'alto, ed è dotata di
chiusino in ghisa che consente la facile ispezione e manutenzione. Il liquame grezzo entra con
continuità e scorre lentamente attraverso la camera di sedimentazione, consentendo alle sostanze
leggere di galleggiare, e a quelle pesanti di depositarsi in fondo alla vasca di sedimentazione
passando attraverso la stretta fessura posta alla base della camera di sedimentazione. Il materiale
viene decomposto nella vasca inferiore da germi anaerobici che accelerano il processo di
fermentazione e lo trasformano in melma. L'estrazione del fango avviene periodicamente (circa ogni
6 mesi).
Nel dimensionamento si è tenuto presente che il comparto di sedimentazione deve permettere
almeno 4 - 6 ore di detenzione per le portate di punta. Come valori medi del comparto di
sedimentazione si ipotizzano 40-50 litri per utente. Per il comparto del fango si ipotizzano circa 100-
200 litri pro capite, in caso di due estrazioni all’anno. Il liquame proveniente dalla chiarificazione,
mediante condotta a tenuta, perviene in un pozzetto in cls a tenuta, il quale viene periodicamente
svuotato.
Per l’esercizio si controllerà ciclicamente, che:
non vi sia intasamento del pietrisco o del terreno sottostante;
non si manifestino impaludamenti superficiali;
il perfetto funzionamento del sifone;
non aumenti il numero delle persone servite ed il volume di liquame giornaliero disperso;
il livello della falda non subisca oscillazioni superiori a quelle considerate nel progetto.
Le tubazioni degli scarichi delle acque nere saranno separate dalle acque bianche e confluiranno in
un pozzetto di raccolta immediatamente a monte dell’impianto Imhoff.
Ai fini del dimensionamento della vasca Imhoff si è considerato 1 A. E. ogni 3 dipendenti, fissi.
Considerando un numero di dipendenti pari a 4 unità, la vasca Imhoff potrà essere dimensionata su
n. 2 A.E.. A vantaggio di sicurezza, tuttavia, si è ipotizzata una vasca Imhoff idonea per n. 5 A.E..
Considerando, inoltre, una dotazione idrica giornaliera/A.E. = 200 l/giorno, il volume minimo della
fossa IMHOFF sarà pertanto il seguente: 5 A.E. x 200 litri/A.E. giorno = 1000 litri/giorno.
Pertanto, la vasca Imhoff prevista per l’impianto in oggetto avrà le seguenti caratteristiche:
Diametro interno: ø 1,00 m
H interna: 2,00 m
Volume totale = mc 1,57 pari a litri 1.570
MATERA BIOMETANO S.r.l. – Matera (MT)
Località Le Matine – 75100 Matera (MT)
IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODUZIONE BIOMETANO
AUTORIZZAZIONE UNICA – ex art. 12 D.Lgs 387/2003 e smi
A.3 RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA
30 di 30
Le acque chiarificate provenienti dalla fossa Imhoff saranno convogliate, mediante condotta
disperdente, negli strati superficiali del sottosuolo (vedi elaborato TAV. A.14.a.19. Planimetria e
particolari delle opere permanenti di drenaggio dei piazzali di servizio e delle opere fognarie e di
trattamento dei reflui), e riutilizzate per la subirrigazione delle aree a verde presenti in impianto).
Considerando la litologia del suolo in corrispondenza dell’area di interesse e del livello di
permeabilità dello stesso, è possibile ipotizzare una lunghezza unitaria di condotta disperdente pari
a 2 ml per A.E. Per tale ragione, la condotta sarà lunga complessivamente 10 m.