a2a - ugdcec milano€¦ · 12 strategia e prospettive azione del piano di sostenibilita’ kpi...
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A2A
Pratiche aziendali ed evoluzione del sistema di governance e delle procedure di controllo e di Risk Management
Milano, 27/11/2018
2
Il Gruppo A2A è la più grande multiutility italiana, ai vertici nei settori energia, ambiente, calore, reti e
smart city. E’ una realtà integrata nei territori e capace di generare e distribuire valore, orientata alla
sostenibilità, al rispetto e all’ascolto delle persone.
Innovazione, sostenibilità, partecipazione, responsabilità e eccellenza sono i nostri valori
11.416
Dipendenti
454M€
Investimenti
1.655M€Valore
distribuito agli stakeholder
(DATI 2017)
IL GRUPPO A2A
OVERVIEW
3
• Il Gruppo A2A è la più grande multiutilityitaliana
• Leader nei servizi ambientali e nel teleriscaldamento
• Secondo produttore nazionale con 9 GW installati
• Terzo operatore nella vendita di elettricità e gas e nelle reti elettriche.
• Tra i primi nelle reti gas e nel ciclo idrico integrato.
IL GRUPPO A2A
AREE DI ATTIVITA’(DATI 2017)
4
LA RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITA’
IL PERCORSO 2009-2017
20171° Bilancio Integratodi A2A secondo l’International IntegratedReporting Framework e già in linea con la Direttiva Europea.
2009 2010 2011 2012 2013 2014 20162015 2017
20091ª edizionedel Bilancio di Sostenibilitàdi A2A, redatto secondo le linee guida GRI
20101ª certificazione del Bilanciodi Sostenibilità2009 da società esterna
2013Raggiungimento del livello di conformitàalle linee guida GRI pari a A+ (162 indicatori)
2016Documento impostato secondo la logica dei CAPITALI.Per il primo anno approvazione in Assemblea Azionisti.
IN ACCORDANCE - CORE
5
D.LGS
254/216 ED
BILANCIO
INTEGRATO
2017
02
PROCEDURE DI
CONTROLLO
03
EVOLUZIONI
DEL SISTEMA
04
ERM: ENTERPRISE
RISK MANAGEMENT
01
AGENDA
6
1.La dichiarazione individuale di carattere non finanziario, nella misura necessaria ad assicurare lacomprensione dell'attività e degli impatti rilevanti prodotti dall’impresa, deve descrivere almeno:
a) il modello aziendale di gestione ed organizzazione delle attività dell'impresa (es. 231/2001);
b) le politiche praticate dall'impresa, comprese quelle di dovuta diligenza, i risultati conseguiti tramite
di esse ed i relativi indicatori fondamentali di prestazione di carattere non finanziario;
c) i principali rischi, generati o subiti, connessi ai suddetti temi e che derivano dalle attività
dell'impresa, dai suoi prodotti, servizi o rapporti commerciali, incluse, ove rilevanti, le catene di
fornitura e subappalto;
2. In merito agli ambiti di cui al comma 1, la dichiarazione di carattere non finanziario contiene almenoinformazioni riguardanti:
1. Utilizzo di risorse
2. Emissioni
3. Impatto su ambiente, salute e la sicurezza
4. Aspetti sociali e attinenti alla gestione del personale
5. Rispetto dei diritti umani
6. Lotta contro la corruzione
IL D.LGS 254/216
ART. 3
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IL D.LGS 254/16 HA INTRODOTTO L’OBBLIGO PER GLI ENTI DI INTERESSE PUBBLICO RILEVANTIDI REDIGERE UNA DICHIARAZIONE NON FINANZIARIA, OVVERO UNA DICHIARAZIONEINDIVIDUALE CHE ASSICURI LA COMPRENSIONE DELL'ATTIVITÀ, DEGLI IMPATTI AMBIENTALI ESOCIALI CHE SONO RILEVANTI TENUTO CONTO DELLE CARATTERISTICHE DELL'IMPRESA.
IL CRITERIO DI RILEVANZA – O DI “MATERIALITÀ” – IN BASE AL QUALE SELEZIONARE LEINFORMAZIONI DA FORNIRE NELLA DNF RISULTA ESSERE FONDAMENTALE, ED IL DECRETOSPECIFICA GLI ASPETTI DOVRANNO ESSERE INDIVIDUATI IN LINEA CON LE METODOLOGIE E IPRINCIPI DELLO “STANDARD DI RENDICONTAZIONE” ADOTTATO DALL’IMPRESA.
IL D.LGS 254/216
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IL CONCETTO DI MATERIALITÀ È UNO DEI PRINCIPI GUIDA DELL’INTEGRATED REPORTING
SECONDO IL FRAMEWORK DELL’INTERNATIONAL INTEGRATED REPORTING COUNCIL (IIRC).
Matrice di materialità
Rilevanza p
er
gli
sta
keh
old
er
Rilevanza per il Gruppo
PRINCIPIO DI MATERIALITÀ,
SECONDO IL QUALE UN REPORT
INTEGRATO DEVE FORNIRE
INFORMAZIONI SUGLI ASPETTI CHE
INFLUISCONO IN MODO
SIGNIFICATIVO SULLA CAPACITÀ
DELL'ORGANIZZAZIONE DI CREARE
VALORE NEL BREVE, MEDIO E
LUNGO TERMINE.
IL RISULTATO DELL’ANALISI
CONDOTTA SI RIFLETTE NELLA
MATRICE DI MATERIALITÀ, CHE
RAPPRESENTA LE TEMATICHE
RILEVANTI - IN AMBITO ECONOMICO,
SOCIALE E AMBIENTALE - SIA PER
L’AZIENDA, CHE PER GLI
STAKEHOLDER DI RIFERIMENTO.
TEMI MATERIALI
9
ANALISI DI MATERIALITA’ 2017
LA MATRICE AGGIORNATA
10
Nel 2017 è stata aggiornata la matrice di materialità del Gruppo A2A, ovvero la matrice dei temi
rilevanti sia per A2A che per i propri stakeholder.
I temi sono stati valutati con una scala da 1 a 5 (dove 1 se il tema è irrilevante e 5 tema strategico),
allineando la scala di valutazione a quella adottata per la misurazione del livello di rischio od
opportunità degli stessi aspetti, in una logica di stretta correlazione tra le due analisi.
Per misurare la rilevanza per gli stakeholder sono state considerate le valutazioni emerse da:
✓ un’indagine promossa a gennaio 2018 tramite un questionario online somministrato ad una
mailing dei principali stakeholder del Gruppo (circa 450 persone);
✓ un sondaggio svolto durante l’annuale riunione di kick off per il Bilancio Integrato 2017, che
ha visto coinvolti circa 100 referenti delle diverse direzioni/società del Gruppo;
✓ le evidenze emerse dai forumAscolto realizzati nei vari territori;
✓ l’analisi del database delle iniziative di engagement svolte durante l’anno.
Per misurarne la rilevanza per A2A, sono state prese in considerazione:
✓ le valutazioni fatte dalle prime linee aziendali durante le interviste one to one realizzate
(inserisci il periodo in cui sono state fatte)
✓ la presenza o meno del tema nel Piano Industriale e/o di Sostenibilità del Gruppo.
ANALISI DI MATERIALITA’ 2017
L’APPROCCIO METODOLOGICO
11
BILANCIO INTEGRATO 2017
5 FINANZIARIO
6 MANIFATTURIERO
7 NATURALE
8 UMANO
10 RELAZIONALE
9 INTELLETTUALE
LA STRUTTURA
IL GRUPPO A2A E IL SUO MODELLO DI BUSINESS1
2
3
4
STRATEGIA DI SOSTENIBILITÀ
STAKEHOLDER ENGAGEMENT E ANALISI DI MATERIALITÀ
GOVERNANCE
• Valore aggiunto prodotto e distribuito • Relazioni con gli azionisti • Rilancio degli investimenti
• Capitale manifatturiero nella BU Ambiente • Capitale manifatturiero nella BU Generazione e Trading • Capitale manifatturiero nella BU Reti e Calore
• Gestione ambientale di Gruppo • Capitale naturale nella BU Ambiente • Capitale naturale nella BU Generazione e Trading • Capitale naturale nella BU Reti e Calore
• Progetti Smart Grid• Ricerca e Sviluppo per l’Economia Circolare • A2A per la Smart City del futuro • Knowledge Spillover
• Relazione con i Clienti• Relazione con la Comunità • Relazione con i Fornitori
• Gestione responsabile del capitale umano• Salute e sicurezza sul lavoro • Sviluppo del personale • Comunicazione interna e ascolto• Welfare e diversity• Remunerazione
• Il Gruppo A2A • La catena del valore di A2A • Il Modello di Business
• Governance di Sostenibilità • Linee guida di governo societario • Analisi e gestione dei rischi e delle opportunità
• Il contesto di riferimento • La Politica di Sostenibilità • Il Piano di Sostenibilità
• I forumAscolto• Analisi e matrice di materialità
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STRATEGIA E PROSPETTIVE
AZIONE DEL
PIANO DI
SOSTENIBILITA’
KPI MONITORATO VALORE 2017 OBIETTIVO 2022 CAPITALE
INTERESSATO
SALUTE E
SICUREZZA
Indice infortunistico ponderato
(indice di frequenza*indice di
gravità)
26,1 18,2 CAPITALE UMANO
PER APPROFONDIRE LE ANALISI DI SCENARIO, LA CORRELAZIONE TRA LE TEMATICHE MATERIALI, I FATTORI DI RISCHIO E LE RELATIVE MODALITÀ DI GESTIONE, OLTRE AL PIANO DI SOSTENIBILITÀ, SONO STATE REALIZZATE DELLE TABELLE DI CONNETTIVITÀ CHE METTONO IN RELAZIONE QUESTI FATTORI.
IL BILANCIO INTEGRATO
13
D.LGS 254/216 ED BILANCIO INTEGRATO
2017 02
PROCEDURE
DI
CONTROLLO 03
EVOLUZIONI
DEL SISTEMA
04
ERM: ENTERPRISE
RISK MANAGEMENT
01
AGENDA
14
BILANCIO INTEGRATO 2017
LA PROCEDURA
EMESSA IL 29 DICEMBRE 2017 LA PROCEDURA INTERNA
«FLUSSO DI REPORTING PER LA DICHIARAZIONE NON FINANZIARIA»
INDIVIDUATI, PER CIASCUNA TIPOLOGIA DI INFORMAZIONE QUANTITATIVA O QUALITATIVA, IL FLUSSO DI RESPONSABILITÀ ALL’INTERNO DEL GRUPPO, CON LA DEFINIZIONE DI 3 FIGURE «CHIAVE»:
- INSERITORE – È IL DATA OWNER CHE INSERISCE L’INFORMAZIONE ALL’INTERNO DEL SOFTWARE
- APPROVATORE 1° LIVELLO – È IL RESPONSABILE DEL DATA OWNER CHE VERIFICA LA CORRETTEZZA DELL’INFORMAZIONE, ANCHE RISPETTO AL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO E NE APPROVA IL CONTENUTO
- VALIDATORE FINALE – È IL DIRETTORE (O PRIMI RIPORTI A2A) CHE VALIDANO IN VIA DEFINITIVA LE SEZIONI DI LORO COMPETENZA
ACQUISITO UN SOFTWARE (CDM COGNOS DISCLOSURE MANAGEMENT) PER LA RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI QUANTITATIVE E QUALITATIVE CONTENUTE ALL’INTERNO DELLA DNF
DEFINITO IL PROCESSO GENERALE DI STESURA E APPROVAZIONE DELLA DNF. INDIVIDUATA IN PRE/CMR/CSR LA STRUTTURA DI A2A DI COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ PER LA REDAZIONE DELLA DNF
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APPLICATIVI
Approvazione I livello
BozzaBI
Owner
Direttori/Resp. BU Data owner
Società
Supervisione Funzione CSR
Referente Struttura A2AResp. competente
Struttura A2A
Inserimento dati grezzi in applicativo
Inserimento dati quali/
quantitativiRaccolta
dato grezzo e
invio
Approvazione II livello(parte
qualitativa)
4
Estrazione, elaborazion
e ed aggregazion
e dati
Validazione dati
2
CDM
3
BILANCIO INTEGRATO 2017
FLUSSI DI REPORTING
A seguito della valutazione dei flussi di A2A rilevanti per le tematiche di sostenibilità, vengono evidenziatialcuni presidi di controllo/check point comuni che attualmente non risultano essere formalizzati all’internodel sistema normativo di A2A.
verifica della bontà del dato di partenza inserito a livello di BU/Società/stabilimento (analisi verticali -tramite confronto dei valori su più anni) – per società recentemente acquisite non ancora collegate aitool di reporting in maniera strutturata;
1
verifica della costruzione del KPI nel rispetto delle Linee Guida GRI e la bontà del KPI ottenuto (ad es.analisi verticali - tramite confronto dei valori su più anni, analisi orizzontali - tramite il confronto divalori relativi a diverse Società, ove significativo/possibile)
2
verifica del perimetro oggetto di calcolo, confrontando l'elenco delle Società utilizzato perl'elaborazione e l'aggregazione dei dati, da diverse fonti
3
verifica dei testi con focus su obiettivi, strategia e rischi individuati per la propria area dicompetenza, rispetto alla vision aziendale
4
16
Identificazione del perimetro
Presa visione temi materiali dal Comitato Sostenibilità e Territorio
Definizione KPI e indicatori non finanziari
Identificazione dei referenti coinvolti
Richiesta delle informazioni necessarie
Raccolta e approvazione informazioni
Predisposizione bozza DNF
Rappresentazione bozza DNF in Comitato Sostenibilità e Territorio
Approvazione progetto DNF dal CdA
Approvazione DNF dall'Assemblea degli Azionisti
Bilancio Integrato 2017
Implementazione piattaforma CSR
Assurance Società di Revisione
Controllo del Collegio Sindacale
Predisposizione e aggiornamento dell’analisi di materialità
Funzione AFC
Funzione CSR
Organi amministrativi
passaggio formale di responsabilità e comunicazione
BILANCIO INTEGRATO 2017
IL FLUSSO APPROVATIVO COMPLETO
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L’INTRODUZIONE DELLA PIATTAFORMA CDM A SUPPORTO DEL PROCESSO DI REDAZIONE DEL BILANCIO INTEGRATO, HA COMPORTATO DIVERSI BENEFICI:
• RIDUZIONE DEI TEMPI DI ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO FINALE;
• MAGGIOR CONTROLLO SULL’INTERA ATTIVITÀ DI DISCLOSURE;
• TRACCIABILITA’ DEL PROCESSO;
• MAGGIORE AFFIDABILITA’ DERIVANTE DALLA CENTRALIZZAZIONE DI LOGICHE E DEI DATI (SPREADSHEETS HELL);
• SEMPLICITA’ DI UTILIZZO DA PARTE DEGLI UTENTI.
BILANCIO INTEGRATO 2017
IL SOFTWARE
18
D.LGS 254/216
ED BILANCIO
INTEGRATO
201702
PROCEDURE DI
CONTROLLO
03
EVOLUZIONI
DEL SISTEMA
04
ERM:
ENTERPRISE
RISK
MANAGEMENT
01
AGENDA
• Reporting•Evoluzione profilo di rischio
•Analisi rischi su Piano
•Prioritizzazione rischi
•Heatmap
•Avanzamento azioni mitigazione
• Presentazione ad organi societari: CdA, CCR
• Disclosure di Bilancio
• Bilancio integrato
• Risk assessment:•Pianificazione incontri
•Individuazione, analisi, quantificazione scenari
•Definizione strategia di mitigazione
•Formalizzazione e condivisione schede rischi
• Modello dei rischi:•Analisi del contesto socio-economico
ed energetico, mission del Gruppo, perimetro dei business operati, Piano Industriale
Condivisione e validazione
vertice aziendale
Analisi e condivisione con
i risk owner
Condivisione con Amm.re
Incaricato del SCIGR
Presentazione ad organi societari,
elaborazione disclosure di
bilancio
Esterni
Interni
Eventi naturaliAmbiente competitivo-
regolamentareFinanziari
Operativi
Indirizzo
▪Variazioni Climatiche▪ Fenomeni naturali
Strategici
Risorse Umane
▪Commodity▪ Tasso d’interesse▪ Tasso di cambio▪ Liquidità▪Controparte▪Costo dei capitali
▪Cambiamenti normativi▪Contesto macroeconomico▪ Fiscale e tributario▪Contenziosi legali
▪ Iniziative strategiche e di piano industriale▪ Investimenti/Disinvestimenti
Information Technology
▪Ambientale▪ Interruzione di business▪ Livello di servizio al cliente▪Oneri ambientali▪Credito
▪Competenze interne▪Salute e sicurezza
▪ Infrastruttura informatica▪ Integrità e sicurezza
Driver di Rischio
Categoria di Rischio
Tipologia di Rischio
PROBABILITA’
4
3
2
1
1 2 3 4IMPATTO
5
5
62
76
114
1
82
217
87111
167
126
260
274
277
279
95
Il processo è supportato da un’adeguata metodologia di riferimento per l’identificazione delle principalicaratteristiche dei rischi onde consentirne la misurazione e prioritizzazione. Viene inoltre affiancata da unamodalità di rappresentazione aggregata degli scenari di rischio (Heatmap) e da idonei strumenti dielaborazione a supporto.
ERM: ENTERPRISE RISK MANAGEMENTRAPPRESENTAZIONE DEL PROCESSO IN A2A
Business Review:Analisi nel continuo del profilo di rischio con focus su BU/Società Rilevanza Strategica
Flussi informativi con:• Ambiente• Generazione e
Trading• Reti e Calore• Mercato• S.O di Corporate
(Finanza, Group Compliance, HSE, Group Security ecc).
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▪Ambientale▪ Interruzione di business▪ Livello di servizio al cliente▪Oneri ambientali▪ Credito▪Procurement▪ Security▪ Compliance
ERM: ENTERPRISE RISK MANAGEMENTIL MODELLO DEI R&O
Esterni
Interni
Eventi naturaliAmbiente competitivo-
regolamentareFinanziari
Operativi
Indirizzo
▪Variazioni Climatiche▪ Fenomeni naturali
Strategici
Risorse Umane
▪Commodity▪ Tasso d’interesse▪ Tasso di cambio▪ Liquidità▪ Controparte▪ Costo dei capitali
▪Cambiamenti normativi▪Contesto macroeconomico▪Contesto socio-ambientale▪ Fiscale e tributario▪ Contenziosi legali
▪ Iniziative strategiche e di piano industriale▪ Investimenti/Disinvestimenti
Information Technology
▪Competenze interne▪ Salute e sicurezza
▪ Infrastruttura informatica▪ Integrità e sicurezza
Driver di Rischio
Categoria di Rischio
Tipologia di Rischio
▪ Rischi ed Opportunità▪ Rischi ed incertezze
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Mantenimento della reputazione
del Gruppo
Gestione del cambiamento
culturale
Compliance alla normativa
Rispetto degli obiettivi di decarbonizzazione
espressi nel Piano di Sostenibilità
Promozione del green marketing
Offerta di servizi energetici innovativi
Monitoraggio e comunicazione emissioni
CO2
Definizione di una strategia per i
business climate sensitive
Utilizzo e sviluppo di modelli statistici per: - calcolare il rischio
idraulicità - calcolare il rischio
«termicità»
INTEGRAZIONE TRA ERM E SOSTENIBILITÀ
ASPETTI DI RISCHIO
MODALITÀ DI GESTIONE
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C.D.P. 2017 – RISK & OPPORTUNITY
Questionario elaborato da CDP (Carbon Disclosure Project), organizzazione no-profitimpegnata nella valutazione della trasparenza nella diffusione di informazioni da parte delleaziende in tema di climate change ed emissione gas serra.
Ad oggi 5.846 aziende, che rappresentano il 56% della capitalizzazione di mercato mondiale,redigono il CDP.
In Italia 98 aziende nel 2017 (48 nel 2016) hanno risposto al questionario CDP, di cui 10utilities.
INTEGRAZIONE TRA ERM E SOSTENIBILITÀ
GOVERNANCE& STRATEGY
RISK & OPPORTUNITY
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IMPLEMENTAZIONE SEZIONE RISK & OPPORTUNITY CON IL SUPPORTO DA PARTE DELLA FUNZIONE ERM:
- MAGGIORI DETTAGLI SU IDENTIFICAZIONE E PRIORITIZZAZIONE DELLE R&O
- MAGGIORE INCLUSIONE DI IMPLICAZIONI FINANZIARIE DERIVANTI DA R&O
CLIMATE RELATED
- SUPPORTO PER AGGIORNAMENTO DELLA SEZIONE “DISCLOSURE MANAGEMENT
APPROACH”
→ LA FUNZIONE ERM HA INSERITO IL CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE ALL’INTERNO DELMODELLO DEI RISCHI DA MONITORARE E VALUTARE
→ AVVIO ELABORAZIONE METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DELLE OPPORTUNITA’,CON TOOL PER LA REPORTISTICA COLLEGATA
INTEGRAZIONE TRA ERM E SOSTENIBILITÀ
C.D.P. 2017 – RISK & OPPORTUNITY
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D.LGS 254/216 ED BILANCIO INTEGRATO
2017 02
PROCEDURE DI
CONTROLLO
03
EVOLUZIONI
DEL SISTEMA
04
ERM: ENTERPRISE
RISK MANAGEMENT
01
AGENDA
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AGGIORNAMENTO PROCEDURA
IL BILANCIO INTEGRATO 2018
Dal 1° gennaio 2018 è entrata in vigore la procedura interna per la «Dichiarazione Non Finanziaria ai sensi del D.Lgs. 254/16», che A2A ha deciso di espletare con il Bilancio Integrato.
Rispetto alla versione attuale, si sono rese necessarie alcune modifiche:
✓ «Rappresentazione temi materiali al Comitato di Sostenibilità e Territorio» sarà modificato in «Rappresentazione temi materiali al Comitato di Sostenibilità e Territorio e approvazione finale in Consigli di Amministrazione», aggiungendo il passaggio formale di approvazione della matrice in CdA, così come richiesto dal C.d.A.
✓ «Approvazione della DNF da parte dell’Assemblea degli Azionisti e pubblicazione» sarà modificato in «Presentazione della DNF all’Assemblea degli Azionisti e pubblicazione», in quanto la legge prevede che l’approvazione sia in capo al CdA
✓ E’ stato avviato il processo di realizzazione della matrice di materialità 2018, per lasuccessiva approvazione in CdA entro dicembre 2018.
✓ L’analisi è stata realizzata con il supporto di un Istituto di ricerca a metà novembre, coinvolgendo stakeholder esterni, dipendenti ed i direttori del Gruppo
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LE ATTIVITA’: FOCUS SULL’ANALISI DI MATERIALITA’ – GLI ELEMENTI CARDINE
IL BILANCIO INTEGRATO 2018
Target
✓ Popolazione (comunità locali, cittadini e clienti retail):
✓ Clienti A2A (300 interviste)
✓ Cittadini (600 interviste ad una popolazione di età compresa tra i 18 e i 65 anni: 150 aMilano; 150 a Brescia; 100 a Bergamo; 100 a Sondrio; 100 a Udine e Gorizia)
✓ Fornitori (100 interviste, da individuare all’interno di un database di almeno 200 nominativi)
✓ Opinion Leader (35 interviste così suddivise: 10 istituzioni, 5 media, 5 movimenti politici, 5associazioni ambientaliste, 5 associazioni di categoria, 5 associazioni di consumatori)
Il questionario
✓ Il questionario avrà una durata di circa 20 min e sarà focalizzato, in linea con la struttura delBilancio Integrato, sui seguenti temi:
✓ Governance: opportunità e rischi
✓ Capitale finanziario
✓ Capitale manifatturiero
✓ Capitale naturale
✓ Capitale umano
✓ Capitale intellettuale
✓ Capitale relazionale
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Sulla base dei flussi mappati per ogni tipologia di dato, sarà sviluppato un manuale operativodi reporting, che conterrà i narrative relativi ai singoli passaggi identificati nel flusso operativo:
• Il manuale operativo sarà integrato all’interno della procedura di reporting in essere,replicabile e customizzato su ogni tipologia di dato;
• Il manuale conterrà tutte le specifiche procedure operative da seguire durante il reportingdi ogni tipologia di dato, inclusi i necessari controlli da effettuare all’interno di una riskcontrol matrix;
• A completamento di tale manuale sarà possibile sviluppare una checklist per verificare chetutte le procedure operative e i controlli previsti siano stati implementate, al fine di assicurarela qualità e la correttezza dei dati.
• Tramite l’assegnazione di un giudizio per ogni processo, è possibile rappresentare unsummary management report che fornisce un giudizio complessivo sul processo esaminato,funzionale alla definizione di un ordine di priorità di misure correttive che devonoessere implementate.
IL BILANCIO INTEGRATO 2018
MANUALE OPERATIVO E PRIORITIZZAZIONE ANOMALIE
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GRAZIE
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