7 domande sulla creatività (estratto)

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“Qual è l'ora migliore per avere buone idee?”, “Come posso diventare più creativo/a?”. Un ebook gratuito di 32 pagine, chiaro e divertente, per comprendere meglio alcuni "segreti" della creatività

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creatività 7 domande sulla

+ comandamenti per le persone creative 10

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Sette domande sulla creatività

© 2013 - Giovanni Lucarelli

Tutti i diritti riservati

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3 Giovanni Lucarelli

INDICE

INTRODUZIONE: IL PIACERE DI FARE LE COSE ...................................................................4

1. COS’È LA CREATIVITÀ?................................................................................................6

2. ANCH’IO POSSO DIVENTARE PIÙ CREATIVO? ..........................................................9

3. QUANTI CERVELLI HAI? ..............................................................................................13

4. COSA SUCCEDE QUANDO CERCHIAMO UNA SOLUZIONE CREATIVA? .............16

5. COME RENDERE PIÙ “POTENTE” IL NOSTRO CERVELLO? ......................................19

6. DOVE TI VENGONO LE IDEE PIÙ INTERESSANTI?......................................................22

7. QUAL È L’ORA MIGLIORE PER AVERE BUONE IDEE? ..............................................24

EPILOGO: 10 “COMANDAMENTI” PER LE PERSONE CREATIVE.....................................28

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4 Sette domande sulla creatività

Introduzione: il piacere di fare le cose “Siamo davvero tutti creativi?”, “Perché è così importante sviluppare la creatività?“, “Come posso diventare più creativo/a?”. Sono alcune delle domande più frequenti che mi vengono poste durante le conferenze, le lezioni e i corsi che tengo sulle tematiche della creatività e dell’innovazione. Dopo tanti anni sono sempre più convito che la creatività non sia un optio-nal ma una necessità, sempre più impellente, della nostra vita personale, relazionale e professionale. Un approccio creativo ci permette di trovare soluzioni innovative e redditi-zie nel contesto lavorativo, di sorprendere amici e familiari con idee origi-nali e inattese, di aggiungere alle nostre giornate curiosità, passione, soddi-sfazione e, soprattutto, sorpresa e divertimento. Per me leggere, approfondire, sperimentare, parlare e scrivere di questi ar-gomenti è ormai una passione e un divertimento. Mi viene in mente, a que-sto proposito, una storiella Zen:

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Un monaco sottopose ai suoi novizi questo quesito: "Un uomo gioca a scacchi con una macchina potentissima. Chi l'ha costruita lo ha avvisato: ‘Non potrai mai vincere’. Ed egli lo sa. E tuttavia continua a giocare. Chi mi sa dire il perché?" "Gioca perché spera che la macchina si rompa", disse il primo "Gioca perché pensa che chi l'ha costruita possa averlo ingannato," sug-gerì il secondo "Gioca perché in cuor suo non crede di poter perdere in eterno", propose il terzo. "Semplicemente, gioca” – disse il monaco – “per il piacere di giocare". Avrai compreso, a questo punto, che anch’io ho scritto questo breve ebo-ok sulla creatività, per il piacere di farlo. Buona lettura e … buon divertimento!

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6 Sette domande sulla creatività

1. Cos’è la creatività? A pensarci bene, se non sono riusciti fior di filosofi, sociologi, psicologi, neu-rologi a trovare, in tanti anni, una risposta esauriente, perché dovrei riuscirci proprio io? L’esperienza creativa è qualcosa di affascinante, che coinvolge una mol-teplicità di elementi (se ti è capitato, almeno una volta, di avere una buo-na idea, sai di cosa stiamo parlando), ecco perché una definizione com-pleta ed esaustiva non è facile da individuare. Riguarda, infatti, sia aspetti emotivi, come atteggiamenti, sensazioni, emozioni, sia aspetti razionali, come abilità, conoscenze, esperienze; coinvolge, inoltre, elementi relativi alla sfera inconscia (intuizioni, visualizzazioni, associazioni, ecc.) e a quella cosciente (osservazioni, riflessioni, ecc.). Le definizioni che troviamo sul vocabolario evidenziano che si tratta di una “capacità produttiva della ragione o della fantasia” e ancora “talento creativo, inventiva”. Questo conferma che la creatività riguarda sia la fan-tasia sia il pensiero razionale e sembra contraddistinta, in entrambi i casi, dalla produzione di qualcosa di “nuovo”. Più concretamente, nella mia esperienza, la creatività è la capacità di ge-nerare a qualcosa di: originale: che si discosta, per la sua unicità, da quanto già esiste; rilevante: che assume un’importanza e un valore per chi lo vede;

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realizzabile: che è possibile concretizzare o produrre con le risorse attuali; vantaggioso: che consente di svolgere una determinata attività con mag-gior efficienza ed efficacia. Possiamo immaginarla, quindi, come un’abilità “trasversale”, come la ca-pacità di rompere gli schemi di pensiero ordinari e di generare una molte-plicità di idee e punti di vista innovativi e realizzabili. In altri termini, è la ca-pacità di lasciare percorsi mentali noti e comprovati per avventurarsi in ter-ritori incerti e inesplorati. Tutto questo grazie all'abilità di percepire e di co-gliere elementi “impercettibili”, alla capacità di pensare in modo divergen-te e innovativo, alla determinazione di realizzare concretamente quanto ideato. Un altro elemento che caratterizza la creatività è l’abbondanza. Quando dedichiamo tempo ed energie per inventare qualcosa, difficilmente a-vremo una sola idea e, quando decidiamo di concretizzare un’idea, diffi-cilmente avremo un solo modo per farlo. Un’altra faccia dell’abbondanza concerne l’ambito di applicazione: un approccio creativo può essere im-piegato in ambiti completamente differenti come quello artistico, quello scientifico, quello tecnologico, quello organizzativo, quello educativo, ecc. Anche il piacere e la soddisfazione sembrano collegati alla produzione creativa. Le persone più innovative, infatti, sono quelle che sono capaci di osservare le cose che ci circondano con lo stupore e la meraviglia dei bambini. Si divertono a giocare con i diversi elementi del problema, riesco-no a miscelare e a modellare le idee, a fare esperimenti, a sviluppare nuo-

"Esistono solo 3 colori

(primari), 10 cifre e

7 note; è ciò che fac-

ciamo con loro che è

importante.” Ruth Ross

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ve possibilità per il gusto di farlo. Il risultato del loro lavoro, sia che si tratti di un’invenzione straordinaria sia che permetta di risolvere un piccolo pro-blema quotidiano, porta, alla persona, una notevole soddisfazione. Il lavoro creativo non è privo di impegno e di fatica, ma la curiosità e la passione portano a vivere le attività professionali con maggior trasporto e piacere, avvicinando, molto spesso, il lavoro al divertimento.

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2. Anch’io posso diventare più creativo? Porsi una domanda del genere rappresenta, nella maggior parte dei casi, un buon inizio. Spero che anche tu possa rientrare in tali casi … La creatività è ciò che sprona l’uomo, fin dalla notte dei tempi, a creare qualcosa, che ancora non esiste, per risolvere un problema, per migliorare una certa attività, per generare gratificazione, divertimento e condivisione. Per fortuna, oggi, non viene più considerata una qualità misteriosa, riserva-ta a pochi eletti, particolarmente intelligenti, fortunati ed ispirati. E’ una abilità posseduta, in maniera maggiore o minore, da ognuno di noi. Certo, magari non raggiungeremo l’eccellenza di personaggi del passato (Galileo Galilei, Leonardo da Vinci, Albert Einstein) o, con le dovute propor-zioni, del presente (Steve Jobs, Larry Page e Sergey Brin, Mark Zuckerberg, ecc.), ma possiamo realizzare soluzioni creative per piccoli e grandi pro-blemi quotidiani. Recenti ricerche, condotte su gemelli omozigoti, hanno evidenziato che pensare creativamente dipende al 33% dal nostro corredo genetico e ben al 66% da ciò che sperimentiamo ed apprendiamo. Questo approccio è stato confermato anche da un’interessante ricerca1 condotta da Jeffrey Dyer, docente alla Brigham Young University dello U-

1 Wired, n.31, settembre 2011, 64-71

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tah, che ha analizzato l’influenza dei metodi educativi nella formazione di innovatori famosi. E’ emerso che diversi imprenditori di successo, come Page e Brin (fondatori di Google), Jimmi Wales (fondatore di Wikipedia), Jeff Bezos (inventore di Amazon), Will Wright (inventore dei videogiochi di simulazione “The Sims”) sono stati formati con il Metodo Montessori. “Grazie a questo metodo”, conclude Dyer, “hanno imparato a isolare e a dar seguito al filo della pro-pria curiosità, fino a farne un’efficiente creatività. Per parafrasare il famoso slogan Apple, questa è gente che non solo ha imparato presto a pensare in modo diverso, ma ha anche capito come agire in modo differente”. Sapere che alcune persone sono state avvantaggiate dall’essere cresciute in contesti particolarmente stimolanti, però, non deve diventare una scusa. Ognuno di noi, infatti, indipendentemente dal contesto socio-economico in cui è cresciuto, dall’educazione che ha ricevuto, dall’ambiente profes-sionale in cui opera, può potenziare le proprie risorse creative. Esistono alcuni aspetti che caratterizzano le persone più creative e che ciascuno, con un po’ di impegno, può riuscire a sviluppare: Curiosità: è il desiderio di conoscere, di sapere come funzionano i fenome-ni naturali, gli oggetti, gli strumenti quotidiani, ecc. La capacità di osservare con attenzione, di fare supposizioni e di domandarsi “perché?”. La mag-gior parte delle idee che hanno cambiato la storia dell’umanità è nata per rispondere a quelli che sembravano semplici interrogativi.

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Immaginazione: la capacità di lasciar volare la fantasia, di “giocare” con le idee, di immaginare oggetti, strumenti, funzioni, che ancora non esistono e che potrebbero modificare e migliorare la realtà. Il desiderio di provare a sovvertire, per un momento, le regole (della fisica, dell’economia, ecc.) per delineare nuovi scenari. Tolleranza per l’ambiguità: riuscire ad accogliere ed elaborare idee con-trapposte tra loro, senza escluderne alcuna a priori. Riconoscere prospetti-ve, molteplici e differenti, per una stessa situazione. Saper dare ospitalità anche a intuizioni ancora un po’ acerbe ed informi; essere consapevoli che non sempre è possibile avere tutte le risposte giuste. Costanza: dedicare tempo ed energie al proprio progetto creativo, assicu-rare un impegno duraturo nel tempo. Thomas Alva Edison, prolifico invento-re, ricordava ai suoi collaboratori: “Il genio è per l’1% ispirazione e per il 99% sudore”. Riuscire a superare, grazie alla passione e alla determinazione, le difficoltà e gli insuccessi fino al risultato desiderato. Umorismo: la capacità di cogliere gli aspetti divertenti e paradossali delle situazioni, la voglia di non prendere troppo sul serio ostacoli e difficoltà, l’abilità di valutare eventuali errori con uno sguardo indulgente.

Scarica, gratuitamente, l’ebook completo dal sito “Creatività al lavoro” http://www.giovannilucarelli.it/wordpress/risorse/7-domande-sulla-creativita/