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171
Che cosa è l'economia? E’ la scienza che studia il modo in cui all’interno della società gli individui, le imprese, le autorità pubbliche e le altre organizzazioni compiono le proprie scelte e come tali scelte determinano l’uso efficiente di risorse scarse. A quali domande risponde? perché il prezzo del petrolio sta aumentando così rapidamente? perché in Italia il reddito pro capite è più alto che in Turchia? perché i giovani hanno difficoltà a trovare lavoro? perché alcuni guadagnano molto e altri molto meno? perché le imprese italiane sono oggi poco competitive? perché le quotazioni dei titoli in borsa stanno crollando in tutto il mondo?

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Che cosa è l'economia? E’ la scienza che studia il modo in cui all’interno della società gli individui, le imprese, le autorità pubbliche e le altre organizzazioni compiono le proprie scelte e come tali scelte determinano l’uso efficiente di risorse scarse. - PowerPoint PPT Presentation

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Che cosa è l'economia?E’ la scienza che studia il modo in cui all’interno della società gli individui, le imprese, le autorità pubbliche e le altre organizzazioni compiono le proprie scelte e come tali scelte determinano l’uso efficiente di risorse scarse.

A quali domande risponde?perché il prezzo del petrolio sta aumentando così rapidamente?perché in Italia il reddito pro capite è più alto che in Turchia?perché i giovani hanno difficoltà a trovare lavoro?perché alcuni guadagnano molto e altri molto meno?perché le imprese italiane sono oggi poco competitive?perché le quotazioni dei titoli in borsa stanno crollando in tutto il mondo?la globalizzazione è un bene o un male?

• Cosa si intende per uso efficiente di risorse scarse?Si intende il fatto che l’economia di mercato utilizza le risorse disponibili in modo tale da produrre la maggiore quantità possibile di beni e servizi rendendo massimo il benessere dei cittadini

• Come misuriamo il benessere dei cittadini?In genere il benessere è misurato dal reddito pro capite ovvero dalla quantità di beni e servizi di cui ogni cittadino può disporre

• Il reddito pro capite è una buona misura del benessere?Il reddito pro capite è una misura molto imperfetta perché non tiene conto di numerosi fattori, ciononostante è la misura più usata perché rappresenta una buona approssimazione ed è facile da misurare

5000

10000

15000

20000

25000

30000

35000

1950 55 60 65 70 75 80 85 90 95 00

PIL

GPI: Genuine Progress Indicator

Indicatori di progresso economico per gli U.S.A.

Non di solo pane vive l’uomoMisurare il benessere non è semplice. La misura più utilizzata è il PIL, ma se sottraiamo i costi sociali dovuti alla criminalità, all'inquinamento e al deterioramento delle risorse naturali; aggiungiamo il valore del lavoro svolto all'interno della famiglia e del volontariato; teniamo conto dell'equità distributiva, delle infrastrutture, della disponibilità di tempo libero e altre cose. Il risultato è il Genuine Progress indicator.

Cercheremo di spiegare il funzionamento di un’economia di mercato

Le scelte degli individui interagiscono fra loro attraverso il mercato. Il mercato è il luogo in cui avvengono gli scambi di beni e servizi tra gli individui. Esso va inteso non solo e non tanto come un luogo fisico ma come una rete di relazioni fra agenti in cui i diversi interessi e preferenze si coordinano e raggiungono un equilibrio.

Il coordinamento avviene in modo spontaneo senza bisogno di una pianificazione centralizzata nonostante siano coinvolte in ogni momento le decisioni di milioni di agenti economici che non hanno contatti diretti fra loro

Il principale presupposto metodologico è l’individualismo. L’unità di analisi per capire il funzionamento del sistema economico nel suo insieme è il comportamento del singolo individuo, ovvero il funzionamento del sistema non è altro che il risultato dell’interazione di tutte le decisioni prese dagli individui che lo compongono.

Ciascun individuo si comporta in modo razionale. L'individuo agisce razionalmente nel senso che trovandosi di fronte a diverse alternative sceglie quella che ritiene migliore, date le sue preferenze e i mezzi di cui dispone per soddisfarle. L'agente economico ha un comportamento massimizzante nel senso che cerca di ottenere il massimo risultato con il minimo uso di risorse.

Le risorse disponibili sono scarse rispetto ai bisogni che sono chiamate a soddisfare. Scegliere qualcosa significa necessariamente rinunciare a qualcos’altro.

Ogni decisione ha un costo in termini di rinuncia a un’alternativa possibile. Questo costo si chiama costo opportunità. Su questo aspetto fondamentale il modo di pensare degli economisti è spesso diverso dal senso comune.

Quale è il vero costo degli studi universitari?

Quale è il rendimento di un’obbligazione?

Molto spesso le decisioni economiche non comportano una scelta qualitativa netta fra due alternative quanto, piuttosto, una scelta di grado o quantitativa, ciò che si deve decidere è fino a che punto è razionale portare avanti le proprie azioni.

Queste scelte si chiamano decisioni al margine perché riguardano cambiamenti marginali ma non per questo poco importanti del proprio stato.

Ciò che è importante è che cosa cambia in seguito alle proprie decisioni.

Esempi di decisioni

E’ conveniente caricare un passeggero su un aereo se la tariffa che è disposto a pagare è inferiore a quanto costa in media ogni passeggero?

E’ conveniente vendere un’azione dopo un crollo della borsa?

Agire razionalmente significa scegliere in ogni momento l’alternativa

migliore.

Al mutare delle condizioni anche le decisioni mutano. L' "homo

economicus" rivede continuamente le proprie scelte ossia

risponde tempestivamente agli incentivi.

Le cinture di sicurezza hanno veramente contribuito a ridurre gli incidenti mortali?

Ciò di cui bisogna tener conto sono i benefici e i costi derivanti da una scelta.

• Molti economisti sostengono che, se tutti gli individui si comportano in questo modo (egoistico), la libera interazione delle loro scelte attraverso il mercato produce un risultato complessivo o equilibrio che è il migliore possibile per l’economia nel suo insieme.

• Per equilibrio si intende una situazione in cui le scelte degli agenti economici sono compatibili fra loro, ciascuno ritiene di trovarsi nella migliore condizione possibile dato il contesto in cui opera e non ha interesse a cambiare le proprie decisioni.

• L’equilibrio è un concetto essenziale nella scienza economica. Esso è un punto di attrazione verso il quale le forze che governano il funzionamento del mercato normalmente tendono.

• Grazie a questo lo studio dell’economia ci consente di fare previsioni sulla direzione verso la quale si muoveranno le forze di mercato a partire da una certa situazione.

Non sempre la scelta razionale garantisce un risultato ottimale. Talvolta l'interazione di decisioni razionali intrappola l'economia in situazioni che non sono le migliori possibili ma, nonostante questo gli agenti non hanno incentivi a cambiare le proprie decisioni.

In altri casi si verificano fenomeni cumulativi che spingono verso situazioni estreme lontane dall’equilibrio ottimale.

Il contratto sociale (0,2)

Lo stolto (3,1)

Il furbo disonesto (2,4)

L’ultimo trucco (5,3)

Il trionfo della ragione (4,5)

La scelta razionale (1,0)

Il sentiero della ragione

Il principio di razionalità ha una grande potenza euristica: partendo da

ipotesi molto semplici, consente di raggiungere risultati molto

complessi. Ma non tutti gli individui si comportano in modo razionale.

Secondo i sociologi gli individui non agiscono in vitro, i loro

comportamenti sono condizionati dal contesto sociale in cui

operano ovvero dall’insieme di norme sociali e istituzioni che si sono

formate nel corso della storia. Non sono le decisioni individuali che

plasmano la società ma il contrario. I comportamenti individuali sono

quindi molto meno flessibili di quanto pensino gli economisti.

Chi ha ragione?

I fenomeni sociali sono complessi e hanno numerose facce alcune

delle quali possono essere spiegate meglio con i metodi degli

economisti altre con quelli dei sociologi o di altri scienziati sociali come

psicologi, antropologi e giuristi.

• Il ragionamento economico si esprime attraverso i modelli che sono rappresentazioni semplificate dei fenomeni reali formalizzate mediante sistemi di equazioni matematiche. Lo scopo dei modelli è isolare, all’interno del complesso insieme di fattori che influenzano i fenomeni reali, quelli veramente rilevanti, eliminando quelli di minore importanza o accidentali.

• Distinguere ciò che è essenziale da ciò che non lo è un compito fondamentale dalla scienza. Spesso partire da una rappresentazione molto articolata della realtà non aiuta a capirne il funzionamento e può impedirci di raggiungere gli scopi che ci proponiamo.

• A differenza delle scienze fisiche nelle scienze sociali non si possono condurre esperimenti di laboratorio, inoltre ciò che accade nella realtà dipende da come gli agenti la percepiscono e rappresentano.

A partire da fondamenti semplici e chiari la scienza economica ha costruito un linguaggio rigoroso in cui le proposizioni possono essere sottoposte a critica sul piano della coerenza logica.

Nonostante la sua maggiore formalizzazione e rigore l’economia non è una scienza esatta, lo stesso fenomeno può essere spiegato da molte teorie che devono trovare conferma nei fatti empirici.

L’obiettivo della scienza economica non è solo quello di capire il funzionamento dell’economia (economia positiva) ma anche quello di fornire indicazioni per intervenire su di esso (economia normativa).

L’economia politica studia i fenomeni economici per spiegarne il funzionamento, la politica economica studia come intervenire su tali fenomeni per orientarli verso il perseguimento di obiettivi prestabiliti.

Il corso è diviso in due parti: microeconomia e macroeconomia

La microeconomia studia i comportamenti dei singoli agenti economici (il singolo consumatore o la singola impresa) per spiegare il funzionamento di un singolo mercato

La macroeconomia studia i comportamenti di gruppi sociali come l’insieme dei consumatori, l’insieme delle imprese, lo Stato

Testo consigliato

Se le risorse sono scarse l’economia deve risolvere tre problemi fondamentali

che cosa produrre

come produrre

per chi produrre

I tre problemi fondamentali dell’economia

La scelta di quali beni produrre può essere il risultato di:

decisioni prese dallo Stato (economia pianificata)

libera interazione delle decisioni individuali nel mercato (economia di mercato)

di entrambi (economia mista)

L’uso di risorse scarse: frontiera della produzioneA

rma

me

nti

Alimenti

10

20

30 60 80 100

a

b d

c

Arm

am

en

tiAlimenti

10

20

30 60 80

a

b

d

c

50

Arm

i

A lim enti

40

60 80

a

b60

Arm

i

Che cosa produrre

Nell’economia ci sono molti individui con gusti e preferenze diversi come può il mercato far sì che le imprese producano approssimativamente i diversi beni che i consumatori desiderano nelle quantità che essi desiderano?

Il coordinamento avviene grazie al meccanismo dei prezzi che influenzano le decisioni delle une e degli altri

Se il prezzo di un bene aumenta le imprese avranno convenienza ad aumentarne la produzione perché così accresceranno i loro profitti

Se il prezzo di una risorsa aumenta il costo di produzione dei beni prodotti con essa aumenterà decideranno di acquistarne una quantità minore

Come produrre

La produzione dei beni e servizi avviene utilizzando tecnologie, ossia combinando insieme i fattori della produzione

Possiamo inquadrare i diversi fattori della produzione in tre categorie fondamentali:- lavoro- capitale- terra

Cosa garantisce che le imprese usino nella produzione le tecnologie più efficienti?

Anche in questo caso la concorrenza e i prezzi orientano le imprese verso scelte ottimali

Chi si appropria dei beni prodotti nel sistema economico?

Chi ha maggiore capacità di spesa può acquistare più beni. La capacità di spesa dipende a sua volta dai prezzi dei fattori produttivi di cui ciascuno dispone

Il mercato coordina le decisioni agendo come un sistema di segnali che premiano coloro che agiscono in modo conforme con le informazioni che tali segnali trasmettono e sanzionano coloro che agiscono in modo difforme

Famiglie Imprese

Mercato dei beni

Mercato dei fattori

domanda offerta

offerta domanda

beni

servizi dei fattori

moneta

moneta

abbigliamentoabitazionialimentari

abbigliamentoabitazionialimentari

lavorocapitale terra

salariinteressi rendite

Circuito economico

Perché esiste il mercato?

se tutti sapessimo produrre da soli quanto ci occorre il mercato non avrebbe ragion d’essere

ma se ci si specializza nella produzione di pochi o un solo bene si può destinare il proprio tempo a produrre ciò che si sa fare meglio lasciando ad altri il compito di produrre ciò in cui sono più efficienti

in questo modo tutti diventano più produttivi e le dimensioni della torta dei beni prodotti che è possibile scambiare sul mercato aumentano

la divisione del lavoro e lo scambio sono forse i principali fattori che hanno fatto crescere le economie nella storia!

Vantaggio comparato

Se il produttore di vino produce abiti deve rinunciare a 2 bottiglie di vino per produrre 1 abito. Il costo opportunità di un abito è 2 bottiglie di vino

Se il produttore di vino produce vino deve rinunciare a 1/2 abito per produrre 1 bottiglia di vino. Il costo opportunità di una bottiglia di vino è 1/2 abito

Se il sarto produce vino deve rinunciare a 2 abiti per produrre 1 bottiglia di vino. Il costo opportunità di una bottiglia di vino è 2 abiti

Se il sarto produce abiti deve rinunciare a 1/2 bottiglia di vino per produrre 1 abito. Il costo opportunità di un abito è 1/2 bottiglia di vino

  Ore necessarie per produrre  

1 abito1 bott.vino

produttore di vino 10 5

sarto 5 10  

per il produttore di vinocosto opportunità del vino = 1/2 costo opportunità degli abiti = 2

per il sartocosto opportunità del vino = 2 costo opportunità degli abiti = 1/2

Come si comporta un individuo razionale?

Entrambi possono scegliere se produrre sia vino che abiti oppure produrre solo vino o solo abiti e scambiare quello che producono con l’altro bene

Nel primo caso entrambi sarebbero autosufficienti e non ci sarebbe scambio

Lo scambio è conveniente quando entrambi possono avere quantità di vino e abiti maggiori di quelle ottenibili producendoli da sé

Se ognuno si specializza nella produzione del bene che è capace di produrre in modo più efficiente e scambia il suo prodotto con l’altro entrambi possono ottenere benefici dallo scambio

Ipotizziamo che vino e abiti si scambino secondo un rapporto di 1 a 1 ossia compreso fra i due costi opportunità allora:

Al produttore di vino conviene specializzarsi nella produzione di vino e scambiarlo con abiti perché Cede 1 bottiglia di vino ottiene in cambio 1 abitoSe producesse tutto da séRinunciando a 1 bottiglia di vino produrrebbe ½ abito

Al sarto conviene specializzarsi nella produzione di abiti e scambiarli con vino perché Cede 1 abito ottiene in cambio 1 bottiglia di vinoSe producesse tutto da séRinunciando a 1 abito produrrebbe ½ bottiglia di vino

  Ore necessarie per produrre

1 abito 1 bott. vino

produttore di vino 12 3

sarto 4 2

Caso meno ovvio. Il sarto è più efficiente nella produzione di entrambi i beni

In questo caso:

per il produttore di vinocosto opportunità del vino = 1/4 di abitocosto opportunità degli abiti = 4 bottiglie di vino

per il sartocosto opportunità del vino = 1/2 di abitocosto opportunità degli abiti = 2 bottiglie di vino

Il costo opportunità del vino è più basso per il produttore di vino quello degli abiti è più basso per il sarto

Se un abito si scambia con 3 bottiglie di vino ancora una volta al sarto conviene specializzarsi nella produzione di abiti perché

Cede un abito ottiene in cambio 3 bottiglie di vino

Se producesse tutto da sé

Rinunciando a un abito produrrebbe 2 bottiglie di vino

al vinaio conviene specializzarsi nella produzione di vino perché

Cede 1 bottiglia di vino ottiene in cambio 1/3 abito

Se producesse tutto da sé

Rinunciando a 1 bottiglia di vino abito produrrebbe ¼ di abito

Tre tipi di mercati:

concorrenza perfetta: è un mercato caratterizzato dalla presenza di un numero molto elevato di acquirenti e di venditori, talmente elevato che nessuno di essi, preso individualmente, è in grado di influenzarne il funzionamento, così come un singolo elettore non può determinare il risultato delle elezioni politiche

monopolio: molti acquirenti ma un solo venditore che può influenzare il funzionamento del mercato con le proprie decisioni

oligopolio: molti acquirenti e pochi venditori le decisioni di questi ultimi dipendono le une dalle altre come le mosse dei giocatori di scacchi

Piani di domanda di spettacoli musicali

Prezzo Quantità100 2 80 4 60 6 40 8

P

Q

100

80

40

P

3 5 8 1310 23 Q

Curva di domanda collettiva

A A+BB

100

80

40

P

60

20 30 Q

Curva di offerta individuale

100

80

40

P

60

20 30 Q50

A B A+B

Curva di offerta collettiva

Le curve di domanda e di offerta definiscono le quantità domandate e offerte in corrispondenza di ciascun prezzo.

Esse sono costruite ipotizzando che solo il prezzo influenzi le decisioni degli agenti o che, se intervengono altri fattori, questi ultimi siano mantenuti costanti (ipotesi del ceteris paribus).

Oltre che dal prezzo le decisioni di domanda possono essere influenzate da:

prezzo di altri beni

reddito

preferenze dei consumatori

aspettative

Effetti del prezzo e di altri fattori sulla domanda

Movimento lungo la curva Spostamento della curva

L’OPEC aumenta il prezzo del petrolio. Il prezzo della benzina aumenta e la domanda diminuisce

La gente capisce che l’aria pulita è importante. Il traffico diminuisce e, con esso, la domanda di benzina

Un aumento del prezzo dello zucchero fa diminuire la quantità domandata di caffè

Un aumento del prezzo del tè fa aumentare la quantità domandata di caffè

Effetti del prezzo di altri beni sulla domanda

Un aumento del reddito fa crescere la domanda di lana e diminuire quella di fibre sintetiche

Effetti del reddito sulla domanda: beni normali e inferiori

p

spaghetti

p1

q1q2

Preferenze dei consumatori

curva di domanda dei consumatori italiani

curva di domanda dei consumatori tedeschi p

navigatori satellitari

p1

q1q2

Aspettative

curva di domanda oggi se ci si aspetta un aumento del prezzo

curva di domanda oggi se ci si aspetta una diminuzione del prezzo

Effetti sulla domanda delle preferenze e delle aspettative

Offerta

Oltre al prezzo altri fattori possono influenzare le decisioni di offerta

cambiamenti della tecnologia

variazioni dei prezzi dei fattori produttivi

eventi naturali, catastrofi, guerre

aspettative

p

vino

p1

q1q2

Siccità

p

petrolio

p1

q1q2

Aspettative di aumento del prezzo

Effetti sull’offerta di eventi naturali e aspettative

p

qqd q1

p1

p2

qo

D O

p3

qqd qo

Equilibrio del mercato

Quando il mercato è in equilibrio i consumatori riescono ad acquistare esattamente quello che vorrebbero al prezzo corrente e lo stesso vale per i venditori

Se la curva di domanda si sposta verso destra crescono sia il prezzo che la quantità di equilibrio

p1

p2

p

qq3q2q1

p1

p2

p3

p

qq2q1

Se la curva di offerta si sposta verso destra diminuisce il prezzo ma cresce la quantità di equilibrio

Se entrambe le cure si spostano gli effetti su prezzo e quantità dipendono dall’entità e direzione degli spostamenti

Effetti sull’equilibrio di spostamenti delle curve

Elasticità della domanda

Non è sufficiente sapere che la quantità diminuisce o aumenta al variare del prezzo è importante misurare anche di quanto varia

l’elasticità misura la reattività della domanda rispetto a variazioni del prezzo, ovvero in che misura varia la quantità domandata al variare del prezzo

l’elasticità dipende da:

esistenza di buoni sostituti

maggiore o minore importanza del bene per il consumatore

confini del mercato

orizzonte temporale

Breve e lungo periodo

Il breve periodo è un periodo di tempo di durata tale che gli agenti economici non sono in grado di adattare completamente i loro comportamenti di fronte a mutamenti del contesto in cui operano

Il lungo periodo è un periodo di tempo abbastanza lungo da consentire agli agenti di fare tutti gli aggiustamenti necessari per adeguarsi in modo ottimale al mutato contesto

p

p1

p2

q2q1 q

elasticità = q/p x p/q

p/q

p/q

p2/q2p1/q1

A

B

L’elasticità non è costante lungo una retta

Variazione % del prezzo

Elasticità della domanda = Variazione % della quantità domandata

=

Q/Q

P/P

Elasticità in etti = DQ/DP = 50/10 = 5

Elasticità in chili = DQ/DP = 5/10 = 1/2

Elasticità

Elasticità

L’elasticità assume valore negativo perché è uguale al rapporto di due grandezze che variano in senso inverso (se il prezzo aumenta la domanda diminuisce e viceversa)

L’elasticità non è costante lungo una retta

elasticità = q/p x p/q

nel punto A p/q = 30/5=6elast. = 1/2 x 6 = 3

q/p = 1/2

nel punto B p/q = 20/10=2elast. = 1/2 x 2 = 1

nel punto C p/q = 10/15=2/3elast. = 1/2 x 2/3 = 1/3

Se la domanda è rigida grandi variazioni del prezzo fanno variare di poco la domanda

Se la domanda è elastica piccole variazioni del prezzo fanno variare di molto la domanda

Elasticità e variazioni della domanda

Casi limite

A

BC

p1

p2

q2

q1

A

BC

p1

p2

Spesa = p x q

Domanda anelastica Domanda elastica

q2

q1

La variazione della spesa del consumatore al variare del prezzo dipende dall’elasticità della domanda.

Quando la domanda è rigida un riduzione di prezzo fa diminuire la spesa totale

Quando la domanda è elastica una diminuzione di prezzo fa aumentare la spesa totale

A

BC

p1

p2

q2

q1

Domanda a elasticità unitaria

Se l’elasticità è uguale a 1 lungo tutta la curva la spesa rimane costante a qualunque prezzo

p1

p2

q2

q1

p1

p2

Domanda anelastica Domanda elastica

q2

q1

Quando la domanda è rigida spostamenti della curva di offerta provocano grandi variazioni del prezzo e piccole variazioni della quantità domandata

Il contrario accade quando la domanda è elastica

p1

p2

q2

q1

p1

p2

Offerta anelastica Offerta elastica

q2

q1

Quando l’offerta è rigida spostamenti della curva di domanda provocano grandi variazioni del prezzo e piccole variazioni della quantità offerta

Il contrario accade quando l’offerta è elastica

p1

q2

q1

p1

p2

Domanda perfettamente elastica Offerta perfettamente anelastica

q1

q1q2

p1

p

Offerta perfettamente elastica

q

p1

p2

P

Q

A

B

A > B

q1 q2

Perché la UE spende il 70% del proprio bilancio per sostenere l’agricoltura?

DO1

O2

P

Q

P

p1

p2

q1 q2

p1

p2

q1 q2

O2

O1

D

O2

O1

perché le restrizioni nel mercato della droga non hanno successo?

Un prezzo massimo superiore a quello di equilibrio non ha nessun effetto. Ma può causare distorsioni se il cambiamento dell’equilibrio fa salire il prezzo al di sopra del prezzo massimo

dopo l’introduzione dell’imposta il consumatore è disposto ad acquistare la stessa quantità solo se il prezzo che deve pagare non cambia ovvero se il prezzo di mercato scende a p1-t in modo che p1-t +t = p.

Il produttore è disposto a offrire la stessa quantità di prima solo se introita un prezzo uguale al precedente ma perché questo accada è necessario che il prezzo pagato dal consumatore sia uguale a p1+t

p1+t

p1-t

p1p2

q2 q1 q3

D

D-t

imposta

p

q

Un’imposta di uguale ammontare produce gli stessi effetti sia che gravi sulla produzione sia che gravi sul consumo

Il consumatore non è disposto a pagare lo stesso prezzo per l’acqua da destinare a diversi usi

Se il consumatore acquista la quantità q3 sta pagando le quantità q1 e q2 a un prezzo minore di quello che sarebbe disposto a pagare. In pratica sta realizzando un sovrappiù

Rendita del consumatore

Molti consumatori

A B C

Al prezzo p3 A ottiene una rendita pari all’area grigio chiara, B a quella grigio scura mentre C non ottiene alcuna rendita

Se i consumatori sono moltissimi la curva della disponibilità a pagare è continua

p

spesa

renditadisponibilità a pagare per q1

disponibilità a pagare per q4

disponibilità a pagare per q7

p

q1 q2 q3 q4 q5 q6 q7q7

d = curva della disponibilità a pagare

dd

trapezio rosso= disponibilità a pagare complessiva per le unità da q1 a q7 ovvero soddisfazione totale del consumatore

p

p1

q1 qq2 q3

Se il consumatore non acquista q2-q1 la sua rendita si riduce del triangolo verde. Se non acquista q1-q3 la sua rendita si riduce dell’area del triangolo rosso. Quindi la sua rendita è massima quando, al prezzo p1, acquista la quantità q1

La curva della disponibilità a pagare è anche la curva di domanda

q1 q2 q3 q4 q5

Costo unità q3

Costo unità q1

q1 q2 q3 q4 q5

Costo totale

profitto o sovrappiùpp

trapezio rosso = costo totale

rettangolo blu = ricavo totale

Al prezzo p2 l’impresa realizza un profitto uguale all’area a producendo q2. Al prezzo p3 ha convenienza a produrre q3 perché sulla quantità aggiuntiva q2-q3 ottiene il profitto c

p

p1

q1 q

p

q

p3

p2

q2

In equilibrio il sovrappiù totale è massimo

Se il prezzo è diverso da quello di equilibrio la somma delle rendite non è massima

D

O

D

O

q1

L’uguaglianza dei benefici e dei costi marginali

In equilibrio il prezzo misura:

la valutazione che la società dà dell’ultima unità scambiata (ordinata della curva di domanda o della disponibilità a pagare in corrispondenza del punto q1), ossia il beneficio marginale derivante dal consumo del bene;

il costo dell’ultima unità prodotta e venduta (ordinata della curva di offerta o dei costi in corrispondenza del punto q1), ossia il costo marginale che si deve sostenere per produrre il bene.

p

p1

q1 q

D

O

Principio generale fondamentale

La differenza fra benefici e costi (sovrappiù) è massima quando il beneficio marginale è uguale al costo marginale

Questo criterio decisionale può essere applicato a qualunque agente economico, sia esso consumatore o impresa, in qualunque situazione debba decidere quale quantità consumare o produrre di un bene.

Ebeneficio marginalecosto marginale

o

p

p1

q1 q

p1+t

q2

Area verde = surplus dei consumatori

Area rossa = surplus dei produttori

Area beige = gettito fiscale

Area gialla = perdita secca

Imposte ed efficienza

D

O

O2

q1-q2 = scambi che sarebbero effettuati in assenza dell’imposta ma non lo sono più in sua presenza

imposta

Perdita secca ed elasticità

Al variare dell’imposta variano anche gettito e perdita secca

Aliquota e gettito non variano sempre nella stessa direzione

Commercio internazionale

Se il prezzo internazionale supera quello interno il paese esporta, il benessere generale aumenta ma non per tutti

i produttori guadagnano i consumatori perdono

Se il prezzo internazionale è inferiore il paese importa, il benessere generale aumenta ma non per tutti

I produttori perdono i consumatori guadagnano

qdqo q1

p

q

pmo

D

O

q1q2

pmo+t

q4 q3

pe

qe

Inefficienza del dazio(ma qualcuno ci guadagna)

Area viola = gettito del daziotriangoli gialli = perdita secca

importazioni

Esternalità

Si hanno esternalità quando le decisioni di un agente economico provocano conseguenze negative o positive nei confronti di soggetti terzi non direttamente coinvolti nella transazione senza che il mercato ne tenga conto.

ll mercato funziona correttamente quando decisioni che generano costi per la società generano costi anche per chi le adotta e quando decisioni che generano benefici per la società generano benefici anche per chi le adotta.

In questo caso i costi e benefici sociali coincidono con i costi e benefici privati.

In presenza di esternalità i benefici e i costi privati per chi adotta le decisioni sono diversi da quelli sociali generati dalle stesse decisioni.

Quando le esternalità sono negative, con le loro decisioni gli agenti provocano costi per gli altri, ma non ne tengono conto perché non subiscono nessuna conseguenza negativa. Tendono quindi a prendere tali decisioni più frequentemente di quanto sarebbe socialmente opportuno.

Quando le esternalità sono positive, con le loro decisioni gli agenti provocano benefici per gli altri, ma non ne tengono conto perché non ottengono nessuna ricompensa per questo motivo. Tendono quindi a prendere tali decisioni meno frequentemente di quanto sarebbe socialmente opportuno.

esternalità positiva

P

Q1 QQ2

P2

P1

Costi sociali

Costi privati

D

Q2 = quantità socialmente ottimaleQ1 = quantità effettivamente prodotta e scambiata

Esternalità nell’offerta

esternalità negativa

P

Q1 QQ2

P1

P2

Costi sociali

Costi privati

D

P

Q1 QQ2

P2

P1

Benefici sociali

Benefici privati

P

Q1 QQ2

P2

P1

Benefici sociali

Benefici privati

Esternalità nella domanda

Esternalità negativa Esternalità positiva

esternalità positiva

P

Q1 QQ2

P2

P1

Costi sociali

Costi privati

D

Q2 = quantità socialmente ottimaleQ1 = quantità effettivamente prodotta e scambiata

Esternalità: come intervenire?

esternalità negativa

P

Q1 QQ2

P1

P2

Costi sociali

Costi privati

D

tassa sussidio

P

Q1QQ2

P2

P1

Benefici sociali

Benefici privati

P

Q1 QQ2

P2

P1

Benefici sociali

Benefici privati

Esternalità nella domanda

Q2 = quantità socialmente ottimaleQ1 = quantità effettivamente prodotta e scambiata

tassa

sussidio

I1

profitti, costi

I*O

B

A

E

I

La soluzione di Coase

I

T

I*O

Tassa Pigouviana

I

Tassa e standard

T

I*O

Costo abbattimento

Esempio numerico

Inquinamento A = 10 unità di gas inquinanti

Inquinamento B = 10 unità di gas inquinanti

Costo abbattimento A = 80

Costo abbattimento B = 120

Standard = 10 Entrambe le imprese devono ridurre di 5Costo abbattimento = 80 x 5 + 120 x 5 = 400 + 600 = 1000

Imposta = 100L’impresa A non ha convenienza a pagare la tassa, perché abbattere le emissioni di un’unità le costa meno che pagare la tassa (80<100). Preferisce azzerare le proprie costo di abbattimento = 80 x 10 = 800. L’impresa B sopporta un costo di abbattimento superiore alla tassa (120>100), ha convenienza a continuare ad inquinare esattamente come prima e pagare la tassa.

Inquinamento totale = 0 + 10 = 10costo totale di abbattimento = 800 + 0 = 800

L’ammontare della tassa pagata dall’impresa B è un costo per l’impresa ma non per la società, perché il gettito della tassa va allo Stato e si trasformerà in un beneficio per coloro che usufruiranno della spesa pubblica con essa finanziata.

I

costi

I*O

p1

I1

p2

I2

p*

p1

I1

Permessi negoziabili

Ogni impresa può scegliere fra sostenere il costo di abbattimento oppure acquistare un permesso che le consente di inquinare

costo impresa A = 120 euro per unità costo impresa B = 80 euro per unità

se il prezzo di un permesso che consente di emettere un’unità = 100 euro l’impresa A ha interesse ad acquistare il permesso inquinando per un’unità in più, anziché sostenere il costo di abbattimento; l’impresa B avrebbe interesse a vendere il permesso e ridurre di un’unità le emissioni sostenendo i costi di abbattimento

O O’

A

B

I

Cma, P

Ammontare di inquinamento

P

Cma A

Cma B

I’

E

Permessi di inquinamento

O O’

B

I I’S

standard

Confronto fra permessi e standard

Beni pubblici

beni escludibili: chi li produce può impedire di consumarli a chi non paga il prezzo

beni rivali: la stessa unità di un bene non può essere consumata da più di una persona contemporaneamente

beni privati: sono escludibili e rivali

beni pubblici: sono non escludibili e non rivali

risorse collettive o comuni: sono non escludibili ma rivali

beni artificialmente scarsi (o monopoli naturali): sono escludibili ma non rivali

beni pubblicibeni artificialmente scarsi o

monopoli naturali

risorse collettive o comuni beni privati

Escludibilità

- +

Riv

alit

à

-

+

se il bene non è escludibile chiunque può goderne liberamente senza pagare un prezzo

in questo caso nessun consumatore razionale sarebbe disposto a pagare un prezzo (free rider) e nessun produttore razionale sarebbe disposto a produrlo senza ottenere alcun guadagno

se il bene è necessario, può produrlo solo chi ha il potere di imporne il pagamento ovvero lo stato

in assenza del mercato come fa l’autorità pubblica a stabilire quanto produrre e a che prezzo? questo è compito dell’analisi costi-benefici

Risorse comuni

chi la utilizza tiene conto delle conseguenze negative che l’impoverimento della risorsa produce su se stesso ma non di quelle che gravano sugli altri utilizzatori

la risorsa tende quindi ad essere sfruttata in misura eccessiva a causa di esternalità negative

p, costi

q1 q2

costi privati

costi sociali

c1

c2

Risorse artificialmente scarse

Il costo di una unità aggiuntiva è nullo pertanto dovrebbe esserne consentito il consumo a prezzo nullo

p

q2

p1

perdita secca

ma il produttore ha interesse a restringere artificialmente l’offerta per far aumentare il prezzo generando così una perdita secca

qq1

profitto

Breve e lungo periodo

Breve periodo (qualche mese)

Gli impianti non possono essere modificati perché il tempo non è sufficiente

Non possono essere costruiti nuovi impianti, nel mercato non possono entrare nuove imprese

Lungo periodo

Gli impianti possono essere modificati e sostituiti da altri

Nuove imprese possono entrare sul mercato

Mercato di concorrenza perfetta

Le imprese sono moltissime ciascuna ha dimensioni piccolissime

Esiste piena libertà di entrata sul mercato nel lungo periodo

Funzione di produzione e costi

L

Funzione di produzione

9 21 32 40 47 50

prodotto totale e marginale

prodotto marginaleprodotto totale

4

4

Prodotto e costo marginale

prodotto marginale

9 21 32 40 47 50

10/910/1110/12

10/810/710/3

costo marginale

c

q

1,11

0,83

0,91

1,25

1,43

2,50

4

Costo medio e marginale

2.50

Il costo totale può essere misurato in diversi modi

c

0 q1

costo totale q1

q

Fra costo medio e costo marginale esiste una precisa relazione

Se il valore marginale è minore di quello medio il valore medio tende a diminuire. Se il valore marginale è maggiore di quello medio il valore medio tende ad aumentare.Se i valore marginale è crescente, il valore medio è al suo minimo quando i due valori sono uguali .

Costi fissi e variabili

C

Q

costo fisso

costo variabile

C

Q

costo medio totale costo marginale

costo medio fisso

C

Q

costo fisso

costo medio fisso

costo medio variabile

q1q2 q4 q5

C

Qq3

A B C

C

Q

Nel lungo periodo l’impresa ha la possibilità di scegliere fra molti impianti di diverse dimensioni. Qualunque sia la quantità che vuole produrre sceglierà sempre l’impianto che le consente di produrla al costo più basso. Se gli impianti sono moltissimi solo un punto di ciascuna curva di costo medio di breve periodo soddisfa questo requisito. L’insieme di questi punti forma la curva nera detta inviluppo che è la di costo di lungo periodo.

Rendimenti di scala

Ricavi

100

200

220

5 10 11

q

R

RT = p x qTg b = prezzo = ricavo medio (Rme)

R/q = ricavo marginale (Rma)

se il prezzo è costante allorap = Rme = Rma

R

q

b

RT

Curva di domanda per la singola impresa concorrenziale

R, p

q

20

p = Rme = Rma

p

q

a

D

q1 q2q1 q2

q1 q3q2

P

p1

q1 Q

costo

profitto

Massimizzazione del profitto

Curva di offerta

La curva del costo marginale indica quale quantità l’impresa produce in corrispondenza di ogni prezzo se vuole massimizzare il profitto, quindi non è altro che la curva di offerta

costo

Punto di chiusura

p1

q1 Q

P

Cmet

Cmev

Cma

p2

q2

p3

Nel breve periodo un’impresa in perdita continua a produrre se riesce a recuperare almeno parte dei costi fissi. Smetterà di farlo se scende al di sotto del costo medio variabile.

equilibrio di lungo periodo

p1

p2

q2

q1

p

q

cme

cma cma1

cma2

q2

q1 q

D

Se il prezzo supera il costo medio minimo entrano nuove imprese attirate dai sovraprofitti, l’offerta complessiva si traspone e il prezzo diminuisce

p

il prezzo nel lungo periodo con rendimenti costanti

p1

p

p1

p

1 2 3

D1 D2 D3

qq

Se i rendimenti sono costanti l’ingresso di nuove imprese fa sì che il prezzo rimanga sempre uguale al costo medio minimo

Monopolio

Rma

Q

cma

Qm

P

Pm

D, Rme

Mcma1

o

L’equilibrio del monopolista

QQm1

P

Pm1

D, Rme

o

Pm2

Qm2

Pm

Qm

Rma

Perché il profitto è massimo quando ricavo e costo marginali sono uguali?

Cma

Perché esistono i monopoli?

controllo di risorse o fattori di produzione scarsi

economie di scala

superiorità tecnologica

barriere all’entrata di tipo legale

strategie deterrenti

Perché tutti i paesi adottano politiche antitrust?

Con il monopolio l’area C è persa dai consumatori ma va ad aumentare il profitto del monopolista. Le aree a e b sono perse da tutti

Rma

Q

Cma

Qm

P

Pm

D, RmeCma1

o

Pc

Qc

C A

BA+B = perdita secca

Monopolio naturale e regolamentazione

C

Q

D

Cmec1

c2

1/2 q1 q1

C,P

Q

D

Cme

c1

p1

qc

Cma

q1

Rma

qm

pm

••a

bc•

Monopolio regolamentato

cme

rmerma

pm

p

cma

q1 q qq1

p=cmecma

psovrappiù del consumatore

profitto

sovrappiù del consumatore

monopolio non regolamentato monopolio regolamentato

Dal momento che il ricavo totale dipende dall’elasticità della domanda se il monopolista può servire due mercati separati ha convenienza a praticare un prezzo più alto dove la domanda è più rigida e viceversa

Discriminazione perfetta

Forme di discriminazione

sconti sulla quantità

tariffe in due parti

buoni sconto

prezzi differenziati in base a caratteristiche del consumatore, degli orari

restrizioni sui tempi di acquisto

Instabilità dei cartelli

Rma

Cma

Qm

P

Pm

D, Rme

Cma1

P1

Q11/2Qm

Instabilità dei cartelli

prezzo quantità profitto

12 0 0

11 10 110

10 20 200

9 30 270

8 40 320

7 50 350

6 60 360

5 70 350

4 80 320

3 90 270

2 100 200

1 110 110

0 120 0

quantità che massimizza il profitto congiunto

q= 60

le due imprese si accordano per produrre 30 ciascuna e dividersi i profitti

profitto di ciascuna impresa = 180

una delle due aumenta la produzione a 40

q= 70 (30+40)

profitto con prod. 40 = 200

profitto con prod. 30 = 150

Gra

ce

Ke

lly

confessa

non confessa

Cary Grant

confessa non confessa

2 anni

2 anni

1 anno

8 anni

8 anni

1 anno

5 anni

5 anni

due strategie per entrambiconfessare: pena = 2 o 8 anninon confessare: pena = 1 o 5 anni

Re

nau

lt

prezzo = 20

prezzo = 10

FIAT

prezzo = 20 prezzo = 10

2 milioni

2 milioni

1 milione

8 milioni

8 milioni

1 milione

5 milioni

5 milioni

Pratiche deterrenti e restrittive

pratiche deterrenti

prezzi predatori

capacità produttiva in eccesso

pratiche restrittive

meeting the competition

prezzi imposti

vendite congiunte o a pacchetto

zone esclusive

vendita esclusiva

Concorrenza monopolistica

Mercato del lavoro

Domanda di lavoro

w1

w2

w3

Qq2 q1 q3

w

Q

pmv = q x p

Offerta di lavoro

w

Equilibrio

Trasposizioni della domanda e dell’offerta

cause della trasposizione della domanda: aumento del prezzo del bene, aumento della disponibilità di altri fattori, progresso tecnologico

Cause della trasposizione dell’offerta: aumento del tasso di attività, ingresso delle donne

Trasposizione della domanda Trasposizione dell’offerta

w

w1

w2

L1 L2 L

w1

w2

L1 L2 L

Domanda di capitale

La produttività marginale del capitale è aumentata per via del progresso tecnologico (trasposizione della curva D) ma anche l’offerta è aumentata perché gli investimenti hanno fatto crescere lo stock di capitale. Di conseguenza la remunerazione del capitale è rimasta abbastanza stabile nel tempo

Domanda di terra

pmv,r

r1

r2

r3

Qq2 q1 q3

r

Q

pmv = q x p

Offerta di terra

O

Perché una tassa è efficace contro la rendita?

Ma c’è il rovescio della medaglia. Se la domanda aumenta tutto l’aumento del prezzo è incorporato nella rendita

aumento del prezzo e della rendita

p, r

p1

p2

Produttività marginale e distribuzione del reddito

In equilibrioil lavoro è occupato in misura tale che la sua produttività marginale è

uguale al salario (remunerazione del lavoro)il capitale è occupato in misura tale che la sua produttività marginale è

uguale al tasso di interesse (remunerazione del capitale)la terra è occupata in misura tale che la sua produttività marginale è

uguale alla rendita (remunerazione della terra)

Ogni fattore è quindi remunerato secondo la sua produttività marginale

Perché in Italia al capitale va il 30% del prodotto totale e al lavoro il restante 70%?

secondo questa teoria tale distribuzione non è arbitraria ma dipende dalla produttività marginale dei fattori

Salario orario per livello di istruzione negli U.S.A.

E in Italia?

Facendo uguale a 100 la remunerazione dei diplomati quella dei laureati è pari a:

Italia 126

Francia 150

Regno Unito 159

USA 172

Perché alcuni cantanti, attori o campioni sportivi guadagnano cifre altissime?

Accade perché grazie alle tecnologie esistenti (televisione, cinema, internet, CD e DVD, videocassette) possono offrire le loro prestazioni ad un numero molto elevato di consumatori

Il loro guadadagno non deriva tanto dal fatto di praticare un prezzo elevato ma dalla domanda elevata, a sua volta dovuta al basso costo unitario di produzione

Se si possono acquistare allo stesso prezzo (o ad un prezzo non molto diverso) la visione di un film di George Clooney o di un attore semi sconosciuto la stragrande maggioranza dei consumatori acquisteranno il primo

I chirurghi di fama, che fanno pagare prezzi molto più alti, non guadagnano cifre paragonabili perché il tempo a disposizione gli consente di soddisfare solo un numero molto limitato di pazienti

Mercato del lavoro qualificato Mercato del lavoro non qualificato

D1

D2

O2

O1

W1

W2

W1 W

1

W2

L L

WW

Globalizzazione e mercato del lavoro

immigrazione e commercio spingono verso l’alto i salari dei lavoratori qualificati e verso il basso quelli dei lavoratori non qualificati

Discriminazione

stando alla logica dell’efficienza la discriminazione sul lavoro dovrebbe tendere a scomparire ma l’osservazione della realtà ci dice che questo non è vero

imprese che discriminano imprese che non discriminano

wd

wnd

Il salario efficiente

Ciò che interessa alle imprese non è tanto pagare un salario basso quanto ridurre il costo medio

Se il salario orario è 50 euro e il lavoratore produce 10 unità in un’ora

Cme = 50/10 = 5

Se il salario orario è 100 euro e il lavoratore produce 25 unità in un’ora

Cme = 100/25 = 4

Se la produttività aumenta più del salario il costo medio si riduce!

Il salario influisce sulla produttività perché un salario basso:•crea nei lavoratori la convinzione di non essere giustamente remunerati e riduce la motivazione al lavoro• spinge i lavoratori migliori a cercare un altro lavoro meglio remunerato• all’atto dell’assunzione attrae i lavoratori meno bravi

Se un salario più alto fa aumentare in misura più che proporzionale la produttività all’impresa conviene pagarlo

Efficienza e giustizia sociale non necessariamente vanno insieme

a

b

d

20% 40% 60% 80% 100%

20%

10%

35%

60%

% cumulata della popolazione

40%

A

B

80%

Curva di Lorenz

Indice di Gini = area beige/area triangolo rosso

100%

C

D

E

F

% c

um

ula

ta d

el re

ddit

o

La disuguaglianza nel mondo

1960 1970 1980 1989 1998

20% “basso" 2.3% 2.3% 1.7% 1.4% 1.2%

60% “medio" 27.5% 23.6% 22.0% 15.9% 9.8%

20% “alto" 70.2% 73.9% 76.3% 82.7% 89.0%

alto:basso 30: 1 32 :1 45 :1 59 :1 74 : 1

Gini 54% 57% 60% 65% 70%

Criteri di giustizia distributiva

Utilitaristi: bisogna dare al più povero se la somma dei benefici per il ricco e per il povero è maggiore dopo la redistribuzione (ciò è vero finché il beneficio marginale che deriva dal reddito è maggiore per il povero).

Rawls: l'unica cosa che conta è se il povero sta meglio di prima, bisogna sempre ridistribuire se la condizione del più povero migliora. Il benessere della società aumenta solo se aumenta quello del più povero.

Nozick: se il ricco ha ottenuto ciò che possiede con mezzi leciti in base alle regole sociali lo stato non ha nessun titolo a ridistribuire alcunché

Problema: è più giusto dare 10 a chi già possiede 100 o 1 a chi possiede 50?

Risposte

Utilitaristi: se il beneficio aggiuntivo per il più ricco è maggiore di quello che otterrebbe il povero è più giusta la prima alternativa, in caso contrario la seconda.

Rawls: i benefici del più ricco sono irrilevanti è sempre preferibile dare 1 al più povero (si porrebbe problemi solo se la redistribuzione rendesse il povero più ricco del ricco).

Nozick: il problema non si pone se la ricchezza del ricco è stata ottenuta con mezzi leciti

T

Y

0

500010000

Tassa negativa

T = 1/2 x Y -5000

T = 1/2 x 20000 – 5000 = 5000

T = ½ x 10000 – 5000 = 0

T = ½ x 8000 – 5000 = -1000

Tassa negativa

Y1

T1

Una tassa così congegnata diventa un sussidio per coloro che hanno un reddito inferiore a 10000 euro

Il mercato dei “bidoni”

Se acquirenti e compratori hanno informazioni diverse sul prodotto, può verificarsi il fenomeno della selezione avversa per cui solo i prodotti di peggiore qualità sono scambiati sul mercato.

Nel mercato dell’usato le automobili sono di qualità diversa: alcune più integre e affidabili, altre più logorate. I venditori conoscono l’effettivo valore delle auto che vendono.

I compratori non sono in grado di distinguerle e non sono quindi disposti a pagare prezzi differenziati.

Il prezzo è una media del valore attribuibile a ciascuna auto sul mercato.

A questo prezzo:•i venditori di auto di qualità superiore non hanno convenienza a vendere (perché il valore dell’auto supera il prezzo) ed escono dal mercato•i venditori di auto di qualità inferiore hanno convenienza a vendere (perché il prezzo supera il valore dell’auto) e rimangono nel mercato.

La selezione avversa consiste quindi nel fatto che nel mercato tendono a rimanere solo i beni di qualità inferiore. I compratori sanno che questo fenomeno si verifica e molti di loro decideranno di non acquistare “bidoni” (auto di bassa qualità). In questo modo le transazioni potrebbero annullarsi e il mercato scomparire.

Il rischio morale

Il rischio morale si manifesta quando, in un rapporto di scambio, un contraente (denominato principale) non è in grado di controllare il comportamento dell’altro (agente).

Il contraente non controllabile ha interesse a comportarsi in modo opportunistico. Per esempio, un datore di lavoro ha difficoltà a controllare che il lavoratore eroghi uno sforzo lavorativo pari a quello previsto nel contratto (il lavoratore può prendersi delle pause senza essere scoperto). Se il contratto prevede una remunerazione fissa, il lavoratore ha un incentivo a sfruttare questo vantaggio informativo lavorando meno.

Nel campo assicurativo un individuo che ha stipulato un’assicurazione anti incendio può non prendere tutte le precauzioni per evitare l’incendio stesso.

Effetti dell’asimmetria di informazione

• Il prezzo è distorto• vengono effettuati pochi scambi e il mercato si riduce fino a rischiare di scomparire

Soluzioni

Segnalazione delle informazioni (signalling): consiste nel rivelare le informazioni alla parte meno informata

esempi: pubblicità, titoli di studio

Screening: consiste nel fatto che la parte meno informata cerca di ottenere le informazioni da quella più informata

esempi: controlli da parte di terzi, garanzie, franchigia nelle polizze assicurative