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Che cosa è l'economia? E’ la scienza che studia il modo in cui all’interno della società gli individui, le imprese, le autorità pubbliche e le altre organizzazioni compiono le proprie scelte e come tali scelte determinano l’uso efficiente di risorse scarse. - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
Che cosa è l'economia?E’ la scienza che studia il modo in cui all’interno della società gli individui, le imprese, le autorità pubbliche e le altre organizzazioni compiono le proprie scelte e come tali scelte determinano l’uso efficiente di risorse scarse.
A quali domande risponde?perché il prezzo del petrolio sta aumentando così rapidamente?perché in Italia il reddito pro capite è più alto che in Turchia?perché i giovani hanno difficoltà a trovare lavoro?perché alcuni guadagnano molto e altri molto meno?perché le imprese italiane sono oggi poco competitive?perché le quotazioni dei titoli in borsa stanno crollando in tutto il mondo?la globalizzazione è un bene o un male?
• Cosa si intende per uso efficiente di risorse scarse?Si intende il fatto che l’economia di mercato utilizza le risorse disponibili in modo tale da produrre la maggiore quantità possibile di beni e servizi rendendo massimo il benessere dei cittadini
• Come misuriamo il benessere dei cittadini?In genere il benessere è misurato dal reddito pro capite ovvero dalla quantità di beni e servizi di cui ogni cittadino può disporre
• Il reddito pro capite è una buona misura del benessere?Il reddito pro capite è una misura molto imperfetta perché non tiene conto di numerosi fattori, ciononostante è la misura più usata perché rappresenta una buona approssimazione ed è facile da misurare
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20000
25000
30000
35000
1950 55 60 65 70 75 80 85 90 95 00
PIL
GPI: Genuine Progress Indicator
Indicatori di progresso economico per gli U.S.A.
Non di solo pane vive l’uomoMisurare il benessere non è semplice. La misura più utilizzata è il PIL, ma se sottraiamo i costi sociali dovuti alla criminalità, all'inquinamento e al deterioramento delle risorse naturali; aggiungiamo il valore del lavoro svolto all'interno della famiglia e del volontariato; teniamo conto dell'equità distributiva, delle infrastrutture, della disponibilità di tempo libero e altre cose. Il risultato è il Genuine Progress indicator.
Cercheremo di spiegare il funzionamento di un’economia di mercato
Le scelte degli individui interagiscono fra loro attraverso il mercato. Il mercato è il luogo in cui avvengono gli scambi di beni e servizi tra gli individui. Esso va inteso non solo e non tanto come un luogo fisico ma come una rete di relazioni fra agenti in cui i diversi interessi e preferenze si coordinano e raggiungono un equilibrio.
Il coordinamento avviene in modo spontaneo senza bisogno di una pianificazione centralizzata nonostante siano coinvolte in ogni momento le decisioni di milioni di agenti economici che non hanno contatti diretti fra loro
Il principale presupposto metodologico è l’individualismo. L’unità di analisi per capire il funzionamento del sistema economico nel suo insieme è il comportamento del singolo individuo, ovvero il funzionamento del sistema non è altro che il risultato dell’interazione di tutte le decisioni prese dagli individui che lo compongono.
Ciascun individuo si comporta in modo razionale. L'individuo agisce razionalmente nel senso che trovandosi di fronte a diverse alternative sceglie quella che ritiene migliore, date le sue preferenze e i mezzi di cui dispone per soddisfarle. L'agente economico ha un comportamento massimizzante nel senso che cerca di ottenere il massimo risultato con il minimo uso di risorse.
Le risorse disponibili sono scarse rispetto ai bisogni che sono chiamate a soddisfare. Scegliere qualcosa significa necessariamente rinunciare a qualcos’altro.
Ogni decisione ha un costo in termini di rinuncia a un’alternativa possibile. Questo costo si chiama costo opportunità. Su questo aspetto fondamentale il modo di pensare degli economisti è spesso diverso dal senso comune.
Quale è il vero costo degli studi universitari?
Quale è il rendimento di un’obbligazione?
Molto spesso le decisioni economiche non comportano una scelta qualitativa netta fra due alternative quanto, piuttosto, una scelta di grado o quantitativa, ciò che si deve decidere è fino a che punto è razionale portare avanti le proprie azioni.
Queste scelte si chiamano decisioni al margine perché riguardano cambiamenti marginali ma non per questo poco importanti del proprio stato.
Ciò che è importante è che cosa cambia in seguito alle proprie decisioni.
Esempi di decisioni
E’ conveniente caricare un passeggero su un aereo se la tariffa che è disposto a pagare è inferiore a quanto costa in media ogni passeggero?
E’ conveniente vendere un’azione dopo un crollo della borsa?
Agire razionalmente significa scegliere in ogni momento l’alternativa
migliore.
Al mutare delle condizioni anche le decisioni mutano. L' "homo
economicus" rivede continuamente le proprie scelte ossia
risponde tempestivamente agli incentivi.
Le cinture di sicurezza hanno veramente contribuito a ridurre gli incidenti mortali?
Ciò di cui bisogna tener conto sono i benefici e i costi derivanti da una scelta.
• Molti economisti sostengono che, se tutti gli individui si comportano in questo modo (egoistico), la libera interazione delle loro scelte attraverso il mercato produce un risultato complessivo o equilibrio che è il migliore possibile per l’economia nel suo insieme.
• Per equilibrio si intende una situazione in cui le scelte degli agenti economici sono compatibili fra loro, ciascuno ritiene di trovarsi nella migliore condizione possibile dato il contesto in cui opera e non ha interesse a cambiare le proprie decisioni.
• L’equilibrio è un concetto essenziale nella scienza economica. Esso è un punto di attrazione verso il quale le forze che governano il funzionamento del mercato normalmente tendono.
• Grazie a questo lo studio dell’economia ci consente di fare previsioni sulla direzione verso la quale si muoveranno le forze di mercato a partire da una certa situazione.
Non sempre la scelta razionale garantisce un risultato ottimale. Talvolta l'interazione di decisioni razionali intrappola l'economia in situazioni che non sono le migliori possibili ma, nonostante questo gli agenti non hanno incentivi a cambiare le proprie decisioni.
In altri casi si verificano fenomeni cumulativi che spingono verso situazioni estreme lontane dall’equilibrio ottimale.
Il contratto sociale (0,2)
Lo stolto (3,1)
Il furbo disonesto (2,4)
L’ultimo trucco (5,3)
Il trionfo della ragione (4,5)
La scelta razionale (1,0)
Il sentiero della ragione
Il principio di razionalità ha una grande potenza euristica: partendo da
ipotesi molto semplici, consente di raggiungere risultati molto
complessi. Ma non tutti gli individui si comportano in modo razionale.
Secondo i sociologi gli individui non agiscono in vitro, i loro
comportamenti sono condizionati dal contesto sociale in cui
operano ovvero dall’insieme di norme sociali e istituzioni che si sono
formate nel corso della storia. Non sono le decisioni individuali che
plasmano la società ma il contrario. I comportamenti individuali sono
quindi molto meno flessibili di quanto pensino gli economisti.
Chi ha ragione?
I fenomeni sociali sono complessi e hanno numerose facce alcune
delle quali possono essere spiegate meglio con i metodi degli
economisti altre con quelli dei sociologi o di altri scienziati sociali come
psicologi, antropologi e giuristi.
• Il ragionamento economico si esprime attraverso i modelli che sono rappresentazioni semplificate dei fenomeni reali formalizzate mediante sistemi di equazioni matematiche. Lo scopo dei modelli è isolare, all’interno del complesso insieme di fattori che influenzano i fenomeni reali, quelli veramente rilevanti, eliminando quelli di minore importanza o accidentali.
• Distinguere ciò che è essenziale da ciò che non lo è un compito fondamentale dalla scienza. Spesso partire da una rappresentazione molto articolata della realtà non aiuta a capirne il funzionamento e può impedirci di raggiungere gli scopi che ci proponiamo.
• A differenza delle scienze fisiche nelle scienze sociali non si possono condurre esperimenti di laboratorio, inoltre ciò che accade nella realtà dipende da come gli agenti la percepiscono e rappresentano.
A partire da fondamenti semplici e chiari la scienza economica ha costruito un linguaggio rigoroso in cui le proposizioni possono essere sottoposte a critica sul piano della coerenza logica.
Nonostante la sua maggiore formalizzazione e rigore l’economia non è una scienza esatta, lo stesso fenomeno può essere spiegato da molte teorie che devono trovare conferma nei fatti empirici.
L’obiettivo della scienza economica non è solo quello di capire il funzionamento dell’economia (economia positiva) ma anche quello di fornire indicazioni per intervenire su di esso (economia normativa).
L’economia politica studia i fenomeni economici per spiegarne il funzionamento, la politica economica studia come intervenire su tali fenomeni per orientarli verso il perseguimento di obiettivi prestabiliti.
Il corso è diviso in due parti: microeconomia e macroeconomia
La microeconomia studia i comportamenti dei singoli agenti economici (il singolo consumatore o la singola impresa) per spiegare il funzionamento di un singolo mercato
La macroeconomia studia i comportamenti di gruppi sociali come l’insieme dei consumatori, l’insieme delle imprese, lo Stato
Se le risorse sono scarse l’economia deve risolvere tre problemi fondamentali
che cosa produrre
come produrre
per chi produrre
I tre problemi fondamentali dell’economia
La scelta di quali beni produrre può essere il risultato di:
decisioni prese dallo Stato (economia pianificata)
libera interazione delle decisioni individuali nel mercato (economia di mercato)
di entrambi (economia mista)
L’uso di risorse scarse: frontiera della produzioneA
rma
me
nti
Alimenti
10
20
30 60 80 100
a
b d
c
Arm
am
en
tiAlimenti
10
20
30 60 80
a
b
d
c
50
Che cosa produrre
Nell’economia ci sono molti individui con gusti e preferenze diversi come può il mercato far sì che le imprese producano approssimativamente i diversi beni che i consumatori desiderano nelle quantità che essi desiderano?
Il coordinamento avviene grazie al meccanismo dei prezzi che influenzano le decisioni delle une e degli altri
Se il prezzo di un bene aumenta le imprese avranno convenienza ad aumentarne la produzione perché così accresceranno i loro profitti
Se il prezzo di una risorsa aumenta il costo di produzione dei beni prodotti con essa aumenterà decideranno di acquistarne una quantità minore
Come produrre
La produzione dei beni e servizi avviene utilizzando tecnologie, ossia combinando insieme i fattori della produzione
Possiamo inquadrare i diversi fattori della produzione in tre categorie fondamentali:- lavoro- capitale- terra
Cosa garantisce che le imprese usino nella produzione le tecnologie più efficienti?
Anche in questo caso la concorrenza e i prezzi orientano le imprese verso scelte ottimali
Chi si appropria dei beni prodotti nel sistema economico?
Chi ha maggiore capacità di spesa può acquistare più beni. La capacità di spesa dipende a sua volta dai prezzi dei fattori produttivi di cui ciascuno dispone
Il mercato coordina le decisioni agendo come un sistema di segnali che premiano coloro che agiscono in modo conforme con le informazioni che tali segnali trasmettono e sanzionano coloro che agiscono in modo difforme
Famiglie Imprese
Mercato dei beni
Mercato dei fattori
domanda offerta
offerta domanda
beni
servizi dei fattori
moneta
moneta
abbigliamentoabitazionialimentari
abbigliamentoabitazionialimentari
lavorocapitale terra
salariinteressi rendite
Circuito economico
Perché esiste il mercato?
se tutti sapessimo produrre da soli quanto ci occorre il mercato non avrebbe ragion d’essere
ma se ci si specializza nella produzione di pochi o un solo bene si può destinare il proprio tempo a produrre ciò che si sa fare meglio lasciando ad altri il compito di produrre ciò in cui sono più efficienti
in questo modo tutti diventano più produttivi e le dimensioni della torta dei beni prodotti che è possibile scambiare sul mercato aumentano
la divisione del lavoro e lo scambio sono forse i principali fattori che hanno fatto crescere le economie nella storia!
Vantaggio comparato
Se il produttore di vino produce abiti deve rinunciare a 2 bottiglie di vino per produrre 1 abito. Il costo opportunità di un abito è 2 bottiglie di vino
Se il produttore di vino produce vino deve rinunciare a 1/2 abito per produrre 1 bottiglia di vino. Il costo opportunità di una bottiglia di vino è 1/2 abito
Se il sarto produce vino deve rinunciare a 2 abiti per produrre 1 bottiglia di vino. Il costo opportunità di una bottiglia di vino è 2 abiti
Se il sarto produce abiti deve rinunciare a 1/2 bottiglia di vino per produrre 1 abito. Il costo opportunità di un abito è 1/2 bottiglia di vino
Ore necessarie per produrre
1 abito1 bott.vino
produttore di vino 10 5
sarto 5 10
per il produttore di vinocosto opportunità del vino = 1/2 costo opportunità degli abiti = 2
per il sartocosto opportunità del vino = 2 costo opportunità degli abiti = 1/2
Come si comporta un individuo razionale?
Entrambi possono scegliere se produrre sia vino che abiti oppure produrre solo vino o solo abiti e scambiare quello che producono con l’altro bene
Nel primo caso entrambi sarebbero autosufficienti e non ci sarebbe scambio
Lo scambio è conveniente quando entrambi possono avere quantità di vino e abiti maggiori di quelle ottenibili producendoli da sé
Se ognuno si specializza nella produzione del bene che è capace di produrre in modo più efficiente e scambia il suo prodotto con l’altro entrambi possono ottenere benefici dallo scambio
Ipotizziamo che vino e abiti si scambino secondo un rapporto di 1 a 1 ossia compreso fra i due costi opportunità allora:
Al produttore di vino conviene specializzarsi nella produzione di vino e scambiarlo con abiti perché Cede 1 bottiglia di vino ottiene in cambio 1 abitoSe producesse tutto da séRinunciando a 1 bottiglia di vino produrrebbe ½ abito
Al sarto conviene specializzarsi nella produzione di abiti e scambiarli con vino perché Cede 1 abito ottiene in cambio 1 bottiglia di vinoSe producesse tutto da séRinunciando a 1 abito produrrebbe ½ bottiglia di vino
Ore necessarie per produrre
1 abito 1 bott. vino
produttore di vino 12 3
sarto 4 2
Caso meno ovvio. Il sarto è più efficiente nella produzione di entrambi i beni
In questo caso:
per il produttore di vinocosto opportunità del vino = 1/4 di abitocosto opportunità degli abiti = 4 bottiglie di vino
per il sartocosto opportunità del vino = 1/2 di abitocosto opportunità degli abiti = 2 bottiglie di vino
Il costo opportunità del vino è più basso per il produttore di vino quello degli abiti è più basso per il sarto
Se un abito si scambia con 3 bottiglie di vino ancora una volta al sarto conviene specializzarsi nella produzione di abiti perché
Cede un abito ottiene in cambio 3 bottiglie di vino
Se producesse tutto da sé
Rinunciando a un abito produrrebbe 2 bottiglie di vino
al vinaio conviene specializzarsi nella produzione di vino perché
Cede 1 bottiglia di vino ottiene in cambio 1/3 abito
Se producesse tutto da sé
Rinunciando a 1 bottiglia di vino abito produrrebbe ¼ di abito
Tre tipi di mercati:
concorrenza perfetta: è un mercato caratterizzato dalla presenza di un numero molto elevato di acquirenti e di venditori, talmente elevato che nessuno di essi, preso individualmente, è in grado di influenzarne il funzionamento, così come un singolo elettore non può determinare il risultato delle elezioni politiche
monopolio: molti acquirenti ma un solo venditore che può influenzare il funzionamento del mercato con le proprie decisioni
oligopolio: molti acquirenti e pochi venditori le decisioni di questi ultimi dipendono le une dalle altre come le mosse dei giocatori di scacchi
100
80
40
P
60
20 30 Q
Curva di offerta individuale
100
80
40
P
60
20 30 Q50
A B A+B
Curva di offerta collettiva
Le curve di domanda e di offerta definiscono le quantità domandate e offerte in corrispondenza di ciascun prezzo.
Esse sono costruite ipotizzando che solo il prezzo influenzi le decisioni degli agenti o che, se intervengono altri fattori, questi ultimi siano mantenuti costanti (ipotesi del ceteris paribus).
Oltre che dal prezzo le decisioni di domanda possono essere influenzate da:
prezzo di altri beni
reddito
preferenze dei consumatori
aspettative
Effetti del prezzo e di altri fattori sulla domanda
Movimento lungo la curva Spostamento della curva
L’OPEC aumenta il prezzo del petrolio. Il prezzo della benzina aumenta e la domanda diminuisce
La gente capisce che l’aria pulita è importante. Il traffico diminuisce e, con esso, la domanda di benzina
Un aumento del prezzo del tè fa aumentare la quantità domandata di caffè
Effetti del prezzo di altri beni sulla domanda
Un aumento del reddito fa crescere la domanda di lana e diminuire quella di fibre sintetiche
Effetti del reddito sulla domanda: beni normali e inferiori
p
spaghetti
p1
q1q2
Preferenze dei consumatori
curva di domanda dei consumatori italiani
curva di domanda dei consumatori tedeschi p
navigatori satellitari
p1
q1q2
Aspettative
curva di domanda oggi se ci si aspetta un aumento del prezzo
curva di domanda oggi se ci si aspetta una diminuzione del prezzo
Effetti sulla domanda delle preferenze e delle aspettative
Offerta
Oltre al prezzo altri fattori possono influenzare le decisioni di offerta
cambiamenti della tecnologia
variazioni dei prezzi dei fattori produttivi
eventi naturali, catastrofi, guerre
aspettative
p
vino
p1
q1q2
Siccità
p
petrolio
p1
q1q2
Aspettative di aumento del prezzo
Effetti sull’offerta di eventi naturali e aspettative
p
qqd q1
p1
p2
qo
D O
p3
qqd qo
Equilibrio del mercato
Quando il mercato è in equilibrio i consumatori riescono ad acquistare esattamente quello che vorrebbero al prezzo corrente e lo stesso vale per i venditori
p1
p2
p
qq3q2q1
p1
p2
p3
p
qq2q1
Se la curva di offerta si sposta verso destra diminuisce il prezzo ma cresce la quantità di equilibrio
Se entrambe le cure si spostano gli effetti su prezzo e quantità dipendono dall’entità e direzione degli spostamenti
Effetti sull’equilibrio di spostamenti delle curve
Elasticità della domanda
Non è sufficiente sapere che la quantità diminuisce o aumenta al variare del prezzo è importante misurare anche di quanto varia
l’elasticità misura la reattività della domanda rispetto a variazioni del prezzo, ovvero in che misura varia la quantità domandata al variare del prezzo
l’elasticità dipende da:
esistenza di buoni sostituti
maggiore o minore importanza del bene per il consumatore
confini del mercato
orizzonte temporale
Breve e lungo periodo
Il breve periodo è un periodo di tempo di durata tale che gli agenti economici non sono in grado di adattare completamente i loro comportamenti di fronte a mutamenti del contesto in cui operano
Il lungo periodo è un periodo di tempo abbastanza lungo da consentire agli agenti di fare tutti gli aggiustamenti necessari per adeguarsi in modo ottimale al mutato contesto
p
p1
p2
q2q1 q
elasticità = q/p x p/q
p/q
p/q
p2/q2p1/q1
A
B
L’elasticità non è costante lungo una retta
Variazione % del prezzo
Elasticità della domanda = Variazione % della quantità domandata
=
Q/Q
P/P
Elasticità in etti = DQ/DP = 50/10 = 5
Elasticità in chili = DQ/DP = 5/10 = 1/2
Elasticità
Elasticità
L’elasticità assume valore negativo perché è uguale al rapporto di due grandezze che variano in senso inverso (se il prezzo aumenta la domanda diminuisce e viceversa)
L’elasticità non è costante lungo una retta
elasticità = q/p x p/q
nel punto A p/q = 30/5=6elast. = 1/2 x 6 = 3
q/p = 1/2
nel punto B p/q = 20/10=2elast. = 1/2 x 2 = 1
nel punto C p/q = 10/15=2/3elast. = 1/2 x 2/3 = 1/3
Se la domanda è rigida grandi variazioni del prezzo fanno variare di poco la domanda
Se la domanda è elastica piccole variazioni del prezzo fanno variare di molto la domanda
Elasticità e variazioni della domanda
A
BC
p1
p2
q2
q1
A
BC
p1
p2
Spesa = p x q
Domanda anelastica Domanda elastica
q2
q1
La variazione della spesa del consumatore al variare del prezzo dipende dall’elasticità della domanda.
Quando la domanda è rigida un riduzione di prezzo fa diminuire la spesa totale
Quando la domanda è elastica una diminuzione di prezzo fa aumentare la spesa totale
A
BC
p1
p2
q2
q1
Domanda a elasticità unitaria
Se l’elasticità è uguale a 1 lungo tutta la curva la spesa rimane costante a qualunque prezzo
p1
p2
q2
q1
p1
p2
Domanda anelastica Domanda elastica
q2
q1
Quando la domanda è rigida spostamenti della curva di offerta provocano grandi variazioni del prezzo e piccole variazioni della quantità domandata
Il contrario accade quando la domanda è elastica
p1
p2
q2
q1
p1
p2
Offerta anelastica Offerta elastica
q2
q1
Quando l’offerta è rigida spostamenti della curva di domanda provocano grandi variazioni del prezzo e piccole variazioni della quantità offerta
Il contrario accade quando l’offerta è elastica
p1
p2
P
Q
A
B
A > B
q1 q2
Perché la UE spende il 70% del proprio bilancio per sostenere l’agricoltura?
DO1
O2
P
Q
P
p1
p2
q1 q2
p1
p2
q1 q2
O2
O1
D
O2
O1
perché le restrizioni nel mercato della droga non hanno successo?
Un prezzo massimo superiore a quello di equilibrio non ha nessun effetto. Ma può causare distorsioni se il cambiamento dell’equilibrio fa salire il prezzo al di sopra del prezzo massimo
dopo l’introduzione dell’imposta il consumatore è disposto ad acquistare la stessa quantità solo se il prezzo che deve pagare non cambia ovvero se il prezzo di mercato scende a p1-t in modo che p1-t +t = p.
Il produttore è disposto a offrire la stessa quantità di prima solo se introita un prezzo uguale al precedente ma perché questo accada è necessario che il prezzo pagato dal consumatore sia uguale a p1+t
Un’imposta di uguale ammontare produce gli stessi effetti sia che gravi sulla produzione sia che gravi sul consumo
Se il consumatore acquista la quantità q3 sta pagando le quantità q1 e q2 a un prezzo minore di quello che sarebbe disposto a pagare. In pratica sta realizzando un sovrappiù
Rendita del consumatore
Molti consumatori
A B C
Al prezzo p3 A ottiene una rendita pari all’area grigio chiara, B a quella grigio scura mentre C non ottiene alcuna rendita
Se i consumatori sono moltissimi la curva della disponibilità a pagare è continua
p
spesa
renditadisponibilità a pagare per q1
disponibilità a pagare per q4
disponibilità a pagare per q7
p
q1 q2 q3 q4 q5 q6 q7q7
d = curva della disponibilità a pagare
dd
trapezio rosso= disponibilità a pagare complessiva per le unità da q1 a q7 ovvero soddisfazione totale del consumatore
p
p1
q1 qq2 q3
Se il consumatore non acquista q2-q1 la sua rendita si riduce del triangolo verde. Se non acquista q1-q3 la sua rendita si riduce dell’area del triangolo rosso. Quindi la sua rendita è massima quando, al prezzo p1, acquista la quantità q1
La curva della disponibilità a pagare è anche la curva di domanda
q1 q2 q3 q4 q5
Costo unità q3
Costo unità q1
q1 q2 q3 q4 q5
Costo totale
profitto o sovrappiùpp
trapezio rosso = costo totale
rettangolo blu = ricavo totale
Al prezzo p2 l’impresa realizza un profitto uguale all’area a producendo q2. Al prezzo p3 ha convenienza a produrre q3 perché sulla quantità aggiuntiva q2-q3 ottiene il profitto c
p
p1
q1 q
p
q
p3
p2
q2
In equilibrio il sovrappiù totale è massimo
Se il prezzo è diverso da quello di equilibrio la somma delle rendite non è massima
D
O
D
O
q1
L’uguaglianza dei benefici e dei costi marginali
In equilibrio il prezzo misura:
la valutazione che la società dà dell’ultima unità scambiata (ordinata della curva di domanda o della disponibilità a pagare in corrispondenza del punto q1), ossia il beneficio marginale derivante dal consumo del bene;
il costo dell’ultima unità prodotta e venduta (ordinata della curva di offerta o dei costi in corrispondenza del punto q1), ossia il costo marginale che si deve sostenere per produrre il bene.
p
p1
q1 q
D
O
Principio generale fondamentale
La differenza fra benefici e costi (sovrappiù) è massima quando il beneficio marginale è uguale al costo marginale
Questo criterio decisionale può essere applicato a qualunque agente economico, sia esso consumatore o impresa, in qualunque situazione debba decidere quale quantità consumare o produrre di un bene.
Ebeneficio marginalecosto marginale
o
p
p1
q1 q
p1+t
q2
Area verde = surplus dei consumatori
Area rossa = surplus dei produttori
Area beige = gettito fiscale
Area gialla = perdita secca
Imposte ed efficienza
D
O
O2
q1-q2 = scambi che sarebbero effettuati in assenza dell’imposta ma non lo sono più in sua presenza
imposta
Commercio internazionale
Se il prezzo internazionale supera quello interno il paese esporta, il benessere generale aumenta ma non per tutti
i produttori guadagnano i consumatori perdono
Se il prezzo internazionale è inferiore il paese importa, il benessere generale aumenta ma non per tutti
I produttori perdono i consumatori guadagnano
qdqo q1
p
q
pmo
D
O
q1q2
pmo+t
q4 q3
pe
qe
Inefficienza del dazio(ma qualcuno ci guadagna)
Area viola = gettito del daziotriangoli gialli = perdita secca
importazioni
Esternalità
Si hanno esternalità quando le decisioni di un agente economico provocano conseguenze negative o positive nei confronti di soggetti terzi non direttamente coinvolti nella transazione senza che il mercato ne tenga conto.
ll mercato funziona correttamente quando decisioni che generano costi per la società generano costi anche per chi le adotta e quando decisioni che generano benefici per la società generano benefici anche per chi le adotta.
In questo caso i costi e benefici sociali coincidono con i costi e benefici privati.
In presenza di esternalità i benefici e i costi privati per chi adotta le decisioni sono diversi da quelli sociali generati dalle stesse decisioni.
Quando le esternalità sono negative, con le loro decisioni gli agenti provocano costi per gli altri, ma non ne tengono conto perché non subiscono nessuna conseguenza negativa. Tendono quindi a prendere tali decisioni più frequentemente di quanto sarebbe socialmente opportuno.
Quando le esternalità sono positive, con le loro decisioni gli agenti provocano benefici per gli altri, ma non ne tengono conto perché non ottengono nessuna ricompensa per questo motivo. Tendono quindi a prendere tali decisioni meno frequentemente di quanto sarebbe socialmente opportuno.
esternalità positiva
P
Q1 QQ2
P2
P1
Costi sociali
Costi privati
D
Q2 = quantità socialmente ottimaleQ1 = quantità effettivamente prodotta e scambiata
Esternalità nell’offerta
esternalità negativa
P
Q1 QQ2
P1
P2
Costi sociali
Costi privati
D
P
Q1 QQ2
P2
P1
Benefici sociali
Benefici privati
P
Q1 QQ2
P2
P1
Benefici sociali
Benefici privati
Esternalità nella domanda
Esternalità negativa Esternalità positiva
esternalità positiva
P
Q1 QQ2
P2
P1
Costi sociali
Costi privati
D
Q2 = quantità socialmente ottimaleQ1 = quantità effettivamente prodotta e scambiata
Esternalità: come intervenire?
esternalità negativa
P
Q1 QQ2
P1
P2
Costi sociali
Costi privati
D
tassa sussidio
P
Q1QQ2
P2
P1
Benefici sociali
Benefici privati
P
Q1 QQ2
P2
P1
Benefici sociali
Benefici privati
Esternalità nella domanda
Q2 = quantità socialmente ottimaleQ1 = quantità effettivamente prodotta e scambiata
tassa
sussidio
Esempio numerico
Inquinamento A = 10 unità di gas inquinanti
Inquinamento B = 10 unità di gas inquinanti
Costo abbattimento A = 80
Costo abbattimento B = 120
Standard = 10 Entrambe le imprese devono ridurre di 5Costo abbattimento = 80 x 5 + 120 x 5 = 400 + 600 = 1000
Imposta = 100L’impresa A non ha convenienza a pagare la tassa, perché abbattere le emissioni di un’unità le costa meno che pagare la tassa (80<100). Preferisce azzerare le proprie costo di abbattimento = 80 x 10 = 800. L’impresa B sopporta un costo di abbattimento superiore alla tassa (120>100), ha convenienza a continuare ad inquinare esattamente come prima e pagare la tassa.
Inquinamento totale = 0 + 10 = 10costo totale di abbattimento = 800 + 0 = 800
L’ammontare della tassa pagata dall’impresa B è un costo per l’impresa ma non per la società, perché il gettito della tassa va allo Stato e si trasformerà in un beneficio per coloro che usufruiranno della spesa pubblica con essa finanziata.
I
costi
I*O
p1
I1
p2
I2
p*
p1
I1
Permessi negoziabili
Ogni impresa può scegliere fra sostenere il costo di abbattimento oppure acquistare un permesso che le consente di inquinare
costo impresa A = 120 euro per unità costo impresa B = 80 euro per unità
se il prezzo di un permesso che consente di emettere un’unità = 100 euro l’impresa A ha interesse ad acquistare il permesso inquinando per un’unità in più, anziché sostenere il costo di abbattimento; l’impresa B avrebbe interesse a vendere il permesso e ridurre di un’unità le emissioni sostenendo i costi di abbattimento
Beni pubblici
beni escludibili: chi li produce può impedire di consumarli a chi non paga il prezzo
beni rivali: la stessa unità di un bene non può essere consumata da più di una persona contemporaneamente
beni privati: sono escludibili e rivali
beni pubblici: sono non escludibili e non rivali
risorse collettive o comuni: sono non escludibili ma rivali
beni artificialmente scarsi (o monopoli naturali): sono escludibili ma non rivali
beni pubblicibeni artificialmente scarsi o
monopoli naturali
risorse collettive o comuni beni privati
Escludibilità
- +
Riv
alit
à
-
+
se il bene non è escludibile chiunque può goderne liberamente senza pagare un prezzo
in questo caso nessun consumatore razionale sarebbe disposto a pagare un prezzo (free rider) e nessun produttore razionale sarebbe disposto a produrlo senza ottenere alcun guadagno
se il bene è necessario, può produrlo solo chi ha il potere di imporne il pagamento ovvero lo stato
in assenza del mercato come fa l’autorità pubblica a stabilire quanto produrre e a che prezzo? questo è compito dell’analisi costi-benefici
Risorse comuni
chi la utilizza tiene conto delle conseguenze negative che l’impoverimento della risorsa produce su se stesso ma non di quelle che gravano sugli altri utilizzatori
la risorsa tende quindi ad essere sfruttata in misura eccessiva a causa di esternalità negative
p, costi
q1 q2
costi privati
costi sociali
c1
c2
Risorse artificialmente scarse
Il costo di una unità aggiuntiva è nullo pertanto dovrebbe esserne consentito il consumo a prezzo nullo
p
q2
p1
perdita secca
ma il produttore ha interesse a restringere artificialmente l’offerta per far aumentare il prezzo generando così una perdita secca
qq1
profitto
Breve e lungo periodo
Breve periodo (qualche mese)
Gli impianti non possono essere modificati perché il tempo non è sufficiente
Non possono essere costruiti nuovi impianti, nel mercato non possono entrare nuove imprese
Lungo periodo
Gli impianti possono essere modificati e sostituiti da altri
Nuove imprese possono entrare sul mercato
Mercato di concorrenza perfetta
Le imprese sono moltissime ciascuna ha dimensioni piccolissime
Esiste piena libertà di entrata sul mercato nel lungo periodo
Prodotto e costo marginale
prodotto marginale
9 21 32 40 47 50
10/910/1110/12
10/810/710/3
costo marginale
c
q
1,11
0,83
0,91
1,25
1,43
2,50
4
Fra costo medio e costo marginale esiste una precisa relazione
Se il valore marginale è minore di quello medio il valore medio tende a diminuire. Se il valore marginale è maggiore di quello medio il valore medio tende ad aumentare.Se i valore marginale è crescente, il valore medio è al suo minimo quando i due valori sono uguali .
C
Q
costo medio totale costo marginale
costo medio fisso
C
Q
costo fisso
costo medio fisso
costo medio variabile
C
Q
Nel lungo periodo l’impresa ha la possibilità di scegliere fra molti impianti di diverse dimensioni. Qualunque sia la quantità che vuole produrre sceglierà sempre l’impianto che le consente di produrla al costo più basso. Se gli impianti sono moltissimi solo un punto di ciascuna curva di costo medio di breve periodo soddisfa questo requisito. L’insieme di questi punti forma la curva nera detta inviluppo che è la di costo di lungo periodo.
Ricavi
100
200
220
5 10 11
q
R
RT = p x qTg b = prezzo = ricavo medio (Rme)
R/q = ricavo marginale (Rma)
se il prezzo è costante allorap = Rme = Rma
R
q
b
RT
Curva di offerta
La curva del costo marginale indica quale quantità l’impresa produce in corrispondenza di ogni prezzo se vuole massimizzare il profitto, quindi non è altro che la curva di offerta
costo
Punto di chiusura
p1
q1 Q
P
Cmet
Cmev
Cma
p2
q2
p3
Nel breve periodo un’impresa in perdita continua a produrre se riesce a recuperare almeno parte dei costi fissi. Smetterà di farlo se scende al di sotto del costo medio variabile.
equilibrio di lungo periodo
p1
p2
q2
q1
p
q
cme
cma cma1
cma2
q2
q1 q
D
Se il prezzo supera il costo medio minimo entrano nuove imprese attirate dai sovraprofitti, l’offerta complessiva si traspone e il prezzo diminuisce
p
il prezzo nel lungo periodo con rendimenti costanti
p1
p
p1
p
1 2 3
D1 D2 D3
Se i rendimenti sono costanti l’ingresso di nuove imprese fa sì che il prezzo rimanga sempre uguale al costo medio minimo
QQm1
P
Pm1
D, Rme
o
Pm2
Qm2
Pm
Qm
Rma
Perché il profitto è massimo quando ricavo e costo marginali sono uguali?
Cma
Perché esistono i monopoli?
controllo di risorse o fattori di produzione scarsi
economie di scala
superiorità tecnologica
barriere all’entrata di tipo legale
strategie deterrenti
Perché tutti i paesi adottano politiche antitrust?
Con il monopolio l’area C è persa dai consumatori ma va ad aumentare il profitto del monopolista. Le aree a e b sono perse da tutti
Rma
Q
Cma
Qm
P
Pm
D, RmeCma1
o
Pc
Qc
C A
BA+B = perdita secca
Monopolio naturale e regolamentazione
C
Q
D
Cmec1
c2
1/2 q1 q1
C,P
Q
D
Cme
c1
p1
qc
Cma
q1
Rma
qm
pm
••a
bc•
Monopolio regolamentato
cme
rmerma
pm
p
cma
q1 q qq1
p=cmecma
psovrappiù del consumatore
profitto
sovrappiù del consumatore
monopolio non regolamentato monopolio regolamentato
Dal momento che il ricavo totale dipende dall’elasticità della domanda se il monopolista può servire due mercati separati ha convenienza a praticare un prezzo più alto dove la domanda è più rigida e viceversa
Forme di discriminazione
sconti sulla quantità
tariffe in due parti
buoni sconto
prezzi differenziati in base a caratteristiche del consumatore, degli orari
restrizioni sui tempi di acquisto
Instabilità dei cartelli
prezzo quantità profitto
12 0 0
11 10 110
10 20 200
9 30 270
8 40 320
7 50 350
6 60 360
5 70 350
4 80 320
3 90 270
2 100 200
1 110 110
0 120 0
quantità che massimizza il profitto congiunto
q= 60
le due imprese si accordano per produrre 30 ciascuna e dividersi i profitti
profitto di ciascuna impresa = 180
una delle due aumenta la produzione a 40
q= 70 (30+40)
profitto con prod. 40 = 200
profitto con prod. 30 = 150
Gra
ce
Ke
lly
confessa
non confessa
Cary Grant
confessa non confessa
2 anni
2 anni
1 anno
8 anni
8 anni
1 anno
5 anni
5 anni
due strategie per entrambiconfessare: pena = 2 o 8 anninon confessare: pena = 1 o 5 anni
Re
nau
lt
prezzo = 20
prezzo = 10
FIAT
prezzo = 20 prezzo = 10
2 milioni
2 milioni
1 milione
8 milioni
8 milioni
1 milione
5 milioni
5 milioni
Pratiche deterrenti e restrittive
pratiche deterrenti
prezzi predatori
capacità produttiva in eccesso
pratiche restrittive
meeting the competition
prezzi imposti
vendite congiunte o a pacchetto
zone esclusive
vendita esclusiva
Trasposizioni della domanda e dell’offerta
cause della trasposizione della domanda: aumento del prezzo del bene, aumento della disponibilità di altri fattori, progresso tecnologico
Cause della trasposizione dell’offerta: aumento del tasso di attività, ingresso delle donne
Trasposizione della domanda Trasposizione dell’offerta
w
w1
w2
L1 L2 L
w1
w2
L1 L2 L
La produttività marginale del capitale è aumentata per via del progresso tecnologico (trasposizione della curva D) ma anche l’offerta è aumentata perché gli investimenti hanno fatto crescere lo stock di capitale. Di conseguenza la remunerazione del capitale è rimasta abbastanza stabile nel tempo
Ma c’è il rovescio della medaglia. Se la domanda aumenta tutto l’aumento del prezzo è incorporato nella rendita
aumento del prezzo e della rendita
p, r
p1
p2
Produttività marginale e distribuzione del reddito
In equilibrioil lavoro è occupato in misura tale che la sua produttività marginale è
uguale al salario (remunerazione del lavoro)il capitale è occupato in misura tale che la sua produttività marginale è
uguale al tasso di interesse (remunerazione del capitale)la terra è occupata in misura tale che la sua produttività marginale è
uguale alla rendita (remunerazione della terra)
Ogni fattore è quindi remunerato secondo la sua produttività marginale
Perché in Italia al capitale va il 30% del prodotto totale e al lavoro il restante 70%?
secondo questa teoria tale distribuzione non è arbitraria ma dipende dalla produttività marginale dei fattori
E in Italia?
Facendo uguale a 100 la remunerazione dei diplomati quella dei laureati è pari a:
Italia 126
Francia 150
Regno Unito 159
USA 172
Perché alcuni cantanti, attori o campioni sportivi guadagnano cifre altissime?
Accade perché grazie alle tecnologie esistenti (televisione, cinema, internet, CD e DVD, videocassette) possono offrire le loro prestazioni ad un numero molto elevato di consumatori
Il loro guadadagno non deriva tanto dal fatto di praticare un prezzo elevato ma dalla domanda elevata, a sua volta dovuta al basso costo unitario di produzione
Se si possono acquistare allo stesso prezzo (o ad un prezzo non molto diverso) la visione di un film di George Clooney o di un attore semi sconosciuto la stragrande maggioranza dei consumatori acquisteranno il primo
I chirurghi di fama, che fanno pagare prezzi molto più alti, non guadagnano cifre paragonabili perché il tempo a disposizione gli consente di soddisfare solo un numero molto limitato di pazienti
Mercato del lavoro qualificato Mercato del lavoro non qualificato
D1
D2
O2
O1
W1
W2
W1 W
1
W2
L L
WW
Globalizzazione e mercato del lavoro
immigrazione e commercio spingono verso l’alto i salari dei lavoratori qualificati e verso il basso quelli dei lavoratori non qualificati
Discriminazione
stando alla logica dell’efficienza la discriminazione sul lavoro dovrebbe tendere a scomparire ma l’osservazione della realtà ci dice che questo non è vero
imprese che discriminano imprese che non discriminano
wd
wnd
Il salario efficiente
Ciò che interessa alle imprese non è tanto pagare un salario basso quanto ridurre il costo medio
Se il salario orario è 50 euro e il lavoratore produce 10 unità in un’ora
Cme = 50/10 = 5
Se il salario orario è 100 euro e il lavoratore produce 25 unità in un’ora
Cme = 100/25 = 4
Se la produttività aumenta più del salario il costo medio si riduce!
Il salario influisce sulla produttività perché un salario basso:•crea nei lavoratori la convinzione di non essere giustamente remunerati e riduce la motivazione al lavoro• spinge i lavoratori migliori a cercare un altro lavoro meglio remunerato• all’atto dell’assunzione attrae i lavoratori meno bravi
Se un salario più alto fa aumentare in misura più che proporzionale la produttività all’impresa conviene pagarlo
20% 40% 60% 80% 100%
20%
10%
35%
60%
% cumulata della popolazione
40%
A
B
80%
Curva di Lorenz
Indice di Gini = area beige/area triangolo rosso
100%
C
D
E
F
% c
um
ula
ta d
el re
ddit
o
La disuguaglianza nel mondo
1960 1970 1980 1989 1998
20% “basso" 2.3% 2.3% 1.7% 1.4% 1.2%
60% “medio" 27.5% 23.6% 22.0% 15.9% 9.8%
20% “alto" 70.2% 73.9% 76.3% 82.7% 89.0%
alto:basso 30: 1 32 :1 45 :1 59 :1 74 : 1
Gini 54% 57% 60% 65% 70%
Criteri di giustizia distributiva
Utilitaristi: bisogna dare al più povero se la somma dei benefici per il ricco e per il povero è maggiore dopo la redistribuzione (ciò è vero finché il beneficio marginale che deriva dal reddito è maggiore per il povero).
Rawls: l'unica cosa che conta è se il povero sta meglio di prima, bisogna sempre ridistribuire se la condizione del più povero migliora. Il benessere della società aumenta solo se aumenta quello del più povero.
Nozick: se il ricco ha ottenuto ciò che possiede con mezzi leciti in base alle regole sociali lo stato non ha nessun titolo a ridistribuire alcunché
Problema: è più giusto dare 10 a chi già possiede 100 o 1 a chi possiede 50?
Risposte
Utilitaristi: se il beneficio aggiuntivo per il più ricco è maggiore di quello che otterrebbe il povero è più giusta la prima alternativa, in caso contrario la seconda.
Rawls: i benefici del più ricco sono irrilevanti è sempre preferibile dare 1 al più povero (si porrebbe problemi solo se la redistribuzione rendesse il povero più ricco del ricco).
Nozick: il problema non si pone se la ricchezza del ricco è stata ottenuta con mezzi leciti
T
Y
0
500010000
Tassa negativa
T = 1/2 x Y -5000
T = 1/2 x 20000 – 5000 = 5000
T = ½ x 10000 – 5000 = 0
T = ½ x 8000 – 5000 = -1000
Tassa negativa
Y1
T1
Una tassa così congegnata diventa un sussidio per coloro che hanno un reddito inferiore a 10000 euro
Il mercato dei “bidoni”
Se acquirenti e compratori hanno informazioni diverse sul prodotto, può verificarsi il fenomeno della selezione avversa per cui solo i prodotti di peggiore qualità sono scambiati sul mercato.
Nel mercato dell’usato le automobili sono di qualità diversa: alcune più integre e affidabili, altre più logorate. I venditori conoscono l’effettivo valore delle auto che vendono.
I compratori non sono in grado di distinguerle e non sono quindi disposti a pagare prezzi differenziati.
Il prezzo è una media del valore attribuibile a ciascuna auto sul mercato.
A questo prezzo:•i venditori di auto di qualità superiore non hanno convenienza a vendere (perché il valore dell’auto supera il prezzo) ed escono dal mercato•i venditori di auto di qualità inferiore hanno convenienza a vendere (perché il prezzo supera il valore dell’auto) e rimangono nel mercato.
La selezione avversa consiste quindi nel fatto che nel mercato tendono a rimanere solo i beni di qualità inferiore. I compratori sanno che questo fenomeno si verifica e molti di loro decideranno di non acquistare “bidoni” (auto di bassa qualità). In questo modo le transazioni potrebbero annullarsi e il mercato scomparire.
Il rischio morale
Il rischio morale si manifesta quando, in un rapporto di scambio, un contraente (denominato principale) non è in grado di controllare il comportamento dell’altro (agente).
Il contraente non controllabile ha interesse a comportarsi in modo opportunistico. Per esempio, un datore di lavoro ha difficoltà a controllare che il lavoratore eroghi uno sforzo lavorativo pari a quello previsto nel contratto (il lavoratore può prendersi delle pause senza essere scoperto). Se il contratto prevede una remunerazione fissa, il lavoratore ha un incentivo a sfruttare questo vantaggio informativo lavorando meno.
Nel campo assicurativo un individuo che ha stipulato un’assicurazione anti incendio può non prendere tutte le precauzioni per evitare l’incendio stesso.
Effetti dell’asimmetria di informazione
• Il prezzo è distorto• vengono effettuati pochi scambi e il mercato si riduce fino a rischiare di scomparire
Soluzioni
Segnalazione delle informazioni (signalling): consiste nel rivelare le informazioni alla parte meno informata
esempi: pubblicità, titoli di studio
Screening: consiste nel fatto che la parte meno informata cerca di ottenere le informazioni da quella più informata
esempi: controlli da parte di terzi, garanzie, franchigia nelle polizze assicurative