5 rev sorveglianza malattie trasmesse vettori 19-6-15 · 3 aggiornamento dei documenti di...
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PO.DO.076
Presidio Ospedaliero
Piano di sorveglianza delle Arbovirosi - 2015
Rev. 5 del 15/06/2015
INDICE
MODIFICHE .................................................................................................................................................................... 2
SCOPO .............................................................................................................................................................................. 3
CAMPO DI APPLICAZIONE ........................................................................................................................................ 4
DOCUMENTI DI RIFERIMENTO................................................................................................................................ 4
CONTENUTO .................................................................................................................................................................. 4
PREMESSA................................................................................................................................................................... 4 FEBBRE CHIKUNGUNYA E DENGUE ..................................................................................................................... 5 MALATTIA DA VIRUS WEST NILE........................................................................................................................ 10 ALTRE ARBOVIROSI ............................................................................................................................................... 15 MISURE DA ADOTTARE PER PREVENIRE LA TRASMISSIONE DELLA INFEZIONE.................................... 17
ALLEGATI ..................................................................................................................................................................... 20
Documento redatto da: Dott. Vincenzo Ciccarese - Direzione Sanitaria NOCSAE Dott. Stefano Giordani - Controllo Infezioni Correlate all’Assistenza
ICI Claudia Gallerani - Controllo Infezioni Correlate all’Assistenza
CPSE Barbara De Paolis - Controllo Infezioni Correlate all’Assistenza
Verifica Approvazione Emissione
Responsabile S.S. Controllo
Infezioni Correlate
all’Assistenza
Dr. Stefano Giordani
Direttore Presidio Ospedaliero
Dr. Giorgio Lenzotti RAQ Presidio Ospedaliero
Dr. Andrea Lombardi
Data di emissione
15/06/2015
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MODIFICHE
Approvazione Rev.
Data Visto
Pagine
Modificate Tipo - natura della modifica
0 03/07/2012 Prima emissione
2 Aggiornamento dei documenti di riferimento
3,4 Aggiornamento della diffusione di Chikungunya e Dengue
6 Sorveglianza epidemiologica dei casi di Chikungunya e Dengue, autoctoni e
importati.
Per il 2013, il periodo di attività del vettore è fissato convenzionalmente, per
la Regione Emilia Romagna, dal 15 giugno al 30 novembre. Nel 2012 era
compreso tra il 15 giugno e il 15 novembre.
8 E’ stata inserita la distribuzione dei casi di malattia neuroinvasiva da West-
Nile virus in Italia, 2008-2012.
10 Sorveglianza epidemiologica dei casi di malattia neuro-invasiva da West
Nile virus, autoctoni e importati.
Per il 2013, il periodo di attività del vettore è fissato convenzionalmente, per
la Regione Emilia Romagna, dal 15 giugno al 30 novembre. Nel 2012 era
compreso tra il 15 giugno e il 15 novembre.
10 E’stato introdotto un paragrafo relativo alla trasmissione del WNV mediante
trapianto d’organo, tessuti e cellule
12 Il nuovo destinatario dei campioni biologici presso il CRREM è la Prof.ssa
Maria Paola Landini
1 28/06/2013
16 Allegati:
− l’Allegato A1 è stato sostituito con l’ Allegato 2,
− l’Allegato A5/2012 è stato sostituito con l’Allegato 8
− è stato inserito l’Allegato Flow-chart Piano di Sorveglianza sanitaria di
Chikungunya,Dengue e West Nile - 2013
2 Aggiornamento dei documenti di riferimento
2 06/08/2013 11 e 12
Aggiornamento indicazioni in merito alla trasmissione del WNV mediante
trapianto di organi, tessuti e cellule staminali.
3 Aggiornamento dei documenti di riferimento
5 Inserita tabella dei casi confermati di Chikungunya e Dengue segnalati in
Europa, in Italia e nella Regione Emilia Romagna nel periodo 2008-2013
8 Inserita la tabella dei casi di febbre da West Nile virus (WNV) per la
regione europea e i paesi confinanti, aggiornata a giugno 2014, in
sostituzione di quella del settembre 2013
9 E’ stata aggiornata la tabella relativa alla “distribuzione dei casi confermati
di malattia neuro invasiva da West Nile” in Italia” inserendo i dati del 2013
11 E’ stato eliminato il paragrafo “Indicazioni in merito alla trasmissione del
WNV mediante trapianto d’organo, tessuti e cellule” che saranno trasmesse
ai reparti interessati tramite specifica comunicazione.
12 Inserito il punto C relativo alla possibilità di ricerca del virus nelle urine.
12 Sono stati inseriti i nuovi recapiti telefonici per l’attivazione del trasporto al
CREEM dei campioni biologici.
3 12/06/2014
Allegato
SIPPMI Sono stati inseriti i nuovi recapiti telefonici per l’attivazione del medico
reperibile di Igiene Pubblica
1 Come si evince dal titolo del documento, il piano di sorveglianza e controllo
è stato esteso anche allo Zika virus
3 Aggiornamento dei documenti di riferimento
4 Sono stati aggiornati alcuni dati relativi alla diffusione di Chikungunya e
Dengue
6 Nella tabella che descrive la distribuzione dei casi importati di febbre
Chikungunya e Dengue nelle diverse regioni italiane sono stati aggiornati i
dati relativi all’anno 2012 ed inseriti quelli relativi all’anno 2013.
6 Sono state inserite alcune informazioni relative alla diffusione, eziologia e
modalità di trasmissione dello Zika virus
4 22/07/2014
7 E’ stato inserito un grafico che descrive la cinetica virale di Chikungunya e
Dengue
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Approvazione
Rev. Data Visto
Pagine
Modificate Tipo - natura della modifica
7 - 8 E’ stata aggiornata la definizione di caso di febbre Chikungunya
8 - 9 E’ stata aggiornata la definizione di caso Dengue
9 - 10 E’ stata inserita la definizione di caso Zika virus
11 La sorveglianza è stata aggiornata tenuto conto delle nuove definizioni di
caso di Chikungunya, Dengue e Zika virus del Ministero della Salute
12 Inserita la mappa regione europea e paesi confinanti dei casi di febbre WNV
aggiornata al 24/07/2014
14 E’ stata inserita la diagnosi differenziale con il Toscana virus
16 Inseriti i nuovi numeri di telefono per l’attivazione del Servizio di trasporto
interospedaliero
Allegato
SIPPMI Sono stati aggiornati i recapiti telefonici per l’attivazione del medico di
igiene pubblica
4 22/07/2014
Allegato 2 La Scheda per l’invio al laboratorio di riferimento regionale di campioni
biologici è stata aggiornata inserendo accanto a Chikungunya e Dengue
anche Zika virus”.
1 E’ stato modificato il titolo del documento in “Piano di sorveglianza delle
arbovirosi – 2015”
4 Aggiornamento dei documenti di riferimento
6 E’ stata aggiornata la mappa dei Paesi in cui sono stati riportati casi
autoctoni di Chikungunya
7 E’ stata aggiornata la tabella 1 con i dati relativi ai casi confermati di
Chikungunya e Dengue in Europa, Italia, Emilia Romagna, periodo 2008-
2014
9 E’ stata inserita la definizione di caso sospetto di Chikungunya e Dengue
9-13 Per il 2015 il periodo di attività dei vettori è fissato convenzionalmente, per
la Regione Emilia Romagna, dal 15 giugno al 31 ottobre (nel 2014 era dal
15 giugno al 30 novembre)
9-13 E’ stato inserito il numero telefonico per contattare il medico dell’Igiene
Pubblica, 7 giorni su 7, h 24.
10 E’ stata aggiornata la mappa dei Paesi europei e confinanti in cui sono stati
riportati casi di febbre West Nile
11 E’ stata aggiornata la tabella con i casi confermati di malattia neuro-invasiva
da West Nile in Italia, periodo 2008-2014
14 E’ cambiato il numero telefonico di riferimento del CRREM, dal lunedì al
venerdì dalle ore 8.00 alle ore 18.30
15 E’ stato inserito il paragrafo “Altre arbovirosi” ed eliminata la parte
specifica per Zica Virus
Allegato
SIPPMI E’ stato eliminato
Allegato 8 L’Allegato 8 è stato sostituito dall’Allegato 6
5 15/06/2015
Allegato
Flow-chart
E’ stato aggiornato il programma di sorveglianza secondo le indicazioni
RER per il 2015
SCOPO
Lo scopo del documento è descrivere il piano di sorveglianza e controllo dei casi umani di
arbovirosi, in particolare della febbre Chikungunya, Dengue e della forma neuroinvasiva da West-
Nile virus al fine di:
− identificare precocemente i casi importati di malattia
− identificare precocemente un eventuale cluster di casi autoctoni nel periodo di presenza del
vettore
− intraprendere le misure atte alla riduzione del rischio di trasmissione
− registrare tutti i casi ai fini epidemiologici.
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CAMPO DI APPLICAZIONE
Il protocollo si applica alle Unità Operative degli Ospedali del Presidio Ospedaliero dell’Azienda
USL di Modena e del Nuovo Ospedale Civile di Sassuolo.
DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
− Piano di sorveglianza arbovirosi, 2015. Regione Emilia Romagna.
− Sorveglianza dei casi umani delle malattie trasmesse da vettori con particolare riferimento a
Chikungunya, Dengue, Zika virus e West Nile Disease – 2014. Ministero della Salute,
30/06/2014.
− Piano di sorveglianza arbovirosi, 2014. Regione Emilia Romagna.
− Piano di sorveglianza arbovirosi, 2013. Regione Emilia Romagna.
− “Sorveglianza dei casi umani delle malattie trasmesse da vettori con particolare riferimento alla
Chikungunya, Dengue e West Nile Disease- 2013” Ministero della Salute.
− Indicazioni in merito alla trasmissione del Virus West Nile (WNV) mediante trapianto d’organo,
tessuti e cellule nella stagione estivo-autunnale 2013, ISS Centro Nazionale Trapianti.
− Indicazioni per la sorveglianza e la prevenzione della trasmissione dell’infezione da WNV
mediante la trasfusione di emocomponenti labili nella stagione estivo-autunnale 2013, Centro
Nazionale Sangue, 24 maggio 2013-08-27
− Nuove evidenze di circolazione del WNV in Emilia Romagna. Aggiornamento delle note PG
2013.191065 del 30/07/2013, PG 2013.198147 del 08/08/2013 e PG 202287 del 14/08/2013
recanti indicazioni per la sorveglianza e il controllo dell’infezione da WNV
− http://www.zanzaratigreonline.it/ZanzaraTigre/lotta/tabid/597/Default.aspx
− http://www.ausl.mo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6560
CONTENUTO
PREMESSA
Negli ultimi anni i cambiamenti climatici e la globalizzazione che ha portato all’aumento di viaggi a
scopo turistico, professionale o di scambi commerciali verso molte zone del mondo, hanno causato
l’importazione e la riproduzione nel territorio di nuove specie di vettori provenienti da altri Paesi
(tra cui zanzare del genere Aedes albopictus). In Italia, a partire dagli anni 90, si è assistito alla
diffusione di zanzare della specie Aedes albopictus, in quasi tutte le Regioni.
Parallelamente si sta verificando anche un ampliamento dell’area di distribuzione di artropodi
indigeni (in particolare flebotomi, zecche e zanzare), vettori di malattie endemiche (Leishmaniosi,
malattia di Lyme, encefalite da zecche, febbre bottonosa, malattia di West Nile) nel nostro Paese,
seguito da una tendenza al graduale aumento dei casi di infezione registrato negli ultimi anni.
In Italia e in Europa si è assistito nell’ultimo decennio, in sanità pubblica umana, all’aumento della
segnalazione di casi importati e autoctoni di alcune infezioni trasmesse da vettori molto diffuse nel
mondo tra cui la Dengue, la febbre Chikungunya e la malattia da virus West Nile.
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FEBBRE CHIKUNGUNYA E DENGUE
Diffusione
Dal 2004 la Chikungunya dopo aver causato milioni di casi nell’area dell’Oceano Indiano è stata
segnalata in Africa ed in Asia ed è stata responsabile di numerose epidemie in queste aree.
Epidemie di Dengue sono state segnalate in più di 100 Paesi ed è ormai endemica nella maggior
parte dei territori dell’Asia (sud-est e centro-sud), dei Caraibi, dell’America Latina e dell’Africa.
La diffusione geografica della Dengue è molto simile a quella della malaria, a differenza della quale
si localizza soprattutto in aree urbane. La Dengue, insieme alla malaria, è una delle principali
malattie febbrili in turisti che rientrano dalle aree endemiche sopra-indicate.
In Europa, dopo l’epidemia di Chikungunya verificatasi in Emilia Romagna nel 2007 (217 casi
confermati prevalentemente nelle aree di Ravenna e Cesena) sono stati segnalati due focolai
autoctoni di Dengue in Francia e Croazia nel 2010.
Nell’isola di Madeira (Portogallo) un’epidemia di Dengue iniziata alla fine di settembre 2012 ha
contato, fino a marzo 2013, 2.168 casi di cui 1.080 confermati dal laboratorio. A dicembre 2013,
per la prima volta, più isole caraibiche e recentemente anche il Sud America hanno riportato focolai
epidemici di Chikungunya con circa 6.000 casi sospetti segnalati alle autorità competenti.
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Geographic Distribution Chikungunya virus | CDC
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http://www.healthmap.org/dengue/en/
In Italia, successivamente al 2007 non si è verificato alcun caso di trasmissione autoctona di
Dengue o di Chikungunya ma vengono rilevati ogni anno diversi casi importati.
Nella tabella che segue sono elencati i casi confermati di Chikungunya e Dengue segnalati in
Europa, in Italia e nella Regione Emilia Romagna nel periodo 2008-2014. In tale periodo in Italia
sono stati rilevati solo casi importati.
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Di seguito è riportata, per il periodo 2010-2013, la distribuzione dei casi importati di febbre Chikungunya e
Dengue nelle diverse regioni italiane.
2010 2011 2012 2013 Regione
Chikungunya Dengue Chikungunya Dengue Chikungunya Dengue Chikungunya Dengue
Piemonte 0 5 0 1 0 5 0 12
Lombardia 0 3 1 3 0 25 2 42
P.A. Trento 0 0 0 0 0 1
Veneto 1 17 0 11 5 12 0 17
Friuli Venezia
Giulia 0 1 0 4 0 0 0 0
Emilia-Romagna 4 19 1 16 0 11 1 24
Toscana 0 2 0 5 0 10 0 15
Umbria * 0 0 0 0 0 1 0 0
Marche 0 0 0 1 0 0
Lazio * 1 1 0 4 0 14 0 25
Puglia 0 2 0 3 0 0 0 5
Sicilia 1 1 0 0 0 0 0 1
Totale 7 51 2 47 5 79 3 142
*Dati non confermati dalle regioni
Eziologia Il virus Chikungunya (CHIKV) è un virus a RNA che appartiene al genere Alphavirus della
famiglia Togaviridae.
Il Dengue virus (DENV) è un virus a RNA appartenente al genere Flavivirus della famiglia
Flaviviridae.
Modalità di trasmissione La febbre Chikungunya e Dengue sono malattie acute virali trasmesse da vettori, per lo più zanzare
del genere Aedes (ad esempio Aedes albopictus, conosciuta come “zanzara tigre”, presente anche in
Italia ed Aedes aegypti non presente nel nostro paese); l’unico ospite del virus in corso di epidemia
è l’uomo. La zanzara si infetta pungendo un soggetto in fase viremica, il virus si replica all’interno
degli organi della zanzara e viene trasmesso all’uomo al momento della puntura. La durata della
viremia nell’uomo non è ben definita: si pensa che duri da 3 a 10 giorni, iniziando subito prima
dell’inizio dei sintomi e terminando 5-7 giorni dopo l’esordio della sintomatologia.
L’infezione si può trasmettere anche attraverso le trasfusioni di sangue o il trapianto di organi e
tessuti infetti. Possibile la trasmissione materno-fetale.
Sono stati descritti casi di Dengue contratta in strutture sanitarie a seguito di puntura accidentale
con aghi infetti.
Manifestazione clinica di febbre Chikungunya Esordio acuto di febbre > di 38,5 °C e poliartralgia grave, tale da limitare le normali attività quotidiane in
assenza di altre cause.
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Manifestazioni cliniche di Dengue
− Dengue classica: qualunque persona che presenti febbre > 38,5 °C che perdura da 2-7 giorni e almeno 2 o
più dei seguenti sintomi: dolore oculare o retrorbitale, cefalea, rash cutaneo di tipo maculo-papulare,
mialgia, artralgie.
− Dengue emorragica: qualunque persona che presenti febbre che perdura da 2-7 giorni e tutti i seguenti
sintomi: evidenza di manifestazioni emorragiche o prova del laccio o del tourniquet positive,
trombocitopenia (≤100.000/mmc), emoconcentrazione (un incremento dell’ematocrito ≥ del 20% rispetto
la media per età) o, in seguito a somministrazione di liquidi per via endovenosa, una riduzione
dell’ematocrito ≥ del 20% dei valori normali, versamento pleurico, ascite, ipoproteinemia.
− Dengue con shock: qualunque persona che presenti febbre che perdura da 2-7 giorni, almeno due
manifestazioni di emorragia sopra descritta e segni e sintomi correlabili a shock.
Sorveglianza epidemiologica dei casi di Chikungunya e Dengue autoctoni e importati
La sorveglianza epidemiologica dei casi umani si estende per tutto l’anno.
E’ evidente tuttavia che nel periodo di attività vettoriale il sistema di sorveglianza dovrà essere
particolarmente tempestivo e sensibile nelle aree infestate per permettere l’individuazione
tempestiva di tutti i casi sospetti e l’adozione immediata delle necessarie misure di controllo.
L’ambito temporale di attività del vettore è fissato convenzionalmente, per la Regione Emilia
Romagna, dal 15 giugno al 31 ottobre.
Pertanto, con particolare attenzione a partire dal 15 giugno e fino al 31 ottobre, deve essere posta
particolare attenzione alla individuazione precoce dei casi sospetti:
• persone sintomatiche che hanno soggiornato, nei 21 giorni precedenti l’insorgenza dei
sintomi, in un Paese dove Chikungunya e Dengue sono endemiche;
• persone con sintomatologia clinica compatibile con Dengue o Chikungunya ma che non
hanno viaggiato in aree endemiche al fine di riconoscere eventuali casi autoctoni e cluster
di casi autoctoni (due o più casi insorti nell’arco temporale di 30 giorni in un’area
territoriale ristretta), qualora fosse sfuggito alla diagnosi il caso indice
Nelle situazioni sopraindicate andranno ricercati i virus della Dengue e della Chikungunya e/o la presenza
dei relativi anticorpi. Pertanto, in tempi rapidi, dovranno essere inviati i campioni biologici per l’accertamento diagnostico di Chikungunya e Dengue al Centro di Riferimento Regionale per le Emergenze
Microbiologiche (CRREM) della Unità Operativa di Microbiologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria
S. Orsola Malpighi di Bologna.
L’invio dei campioni dovrà essere accompagnato dalla “Scheda per l’invio al laboratorio di riferimento
regionale di campioni biologici per accertamenti riguardanti Chikungunya, Dengue e Zika virus” (Allegato
2).
Per le modalità di invio dei campioni si rimanda alle indicazioni riportate a pagina 14
Durante il periodo di attività del vettore (dal 15 giugno al 31 ottobre) dovranno essere segnalati al Servizio di
Igiene Pubblica, entro 12 ore, oltre ai casi confermati, i casi sospetti. La segnalazione dei casi, anche solo sospetti, dovrà essere effettuata secondo le modalità già in essere nei
singoli ospedali per le malattie infettive che richiedono una segnalazione immediata, utilizzando la consueta
scheda SSCMI/2006. La scheda SSCMI/2006 dovrà essere accompagnata dall’apposita “Scheda per l’invio
al laboratorio di riferimento regionale di un campione ematico per accertamenti riguardanti Chikungunya,
Dengue e Zika virus” (Allegato 2).
Il medico dell’Igiene Pubblica può essere contattato, 7 giorni su 7, h 24, al numero telefonico
0535/654847.
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MALATTIA DA VIRUS WEST NILE
Diffusione, eziologia e modalità di trasmissione
La mappa seguente (giugno 2015) riporta i casi di febbre da West Nile virus (WNV) in Europa e nei paesi
confinanti relativamente agli anni precedenti.
In particolare in Europa, in anni recenti, WNV è stato responsabile di epidemie rilevanti: in Russia (2004,
2007, 2010), in Ungheria (2004), in Romania, in Grecia (2010, 2011, 2012). Nel 2013 vi è stato un
significativo interessamento dell’area balcanica.
Non sono invece riportati casi di febbre da West Nile virus (WNV) in Europa e nei paesi confinanti
nell’anno in corso.
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La West Nile Disease, è una malattia infettiva ad eziologia virale. Il virus West Nile (WNV) è un virus ad
RNA della famiglia delle Flaviviridae trasmesso sia agli animali che all’uomo tramite la puntura di zanzare
infette appartenenti soprattutto al genere Culex. Il ciclo biologico coinvolge gli uccelli selvatici come ospiti
amplificatori, mentre i mammiferi infettati si comportano come ospiti accidentali a fondo cieco, in quanto la
viremia non presenta un titolo tale da poter infettare nuovamente un vettore competente. Il virus può infettare
diverse specie di vertebrati (mammiferi, uccelli, rettili) e tra i mammiferi l’uomo ed il cavallo possono
mostrare sintomatologia clinica. E’ importante ricordare che il virus non si trasmette da persona a persona,
né da cavallo a persona.
Il ciclo naturale del virus prevede il passaggio dell’agente patogeno dal vettore ad un elevato numero di
specie di uccelli selvatici che rappresentano il serbatoio d’infezione e nei quali può provocare anche una
significativa mortalità. E’ invece documentata la trasmissione interumana mediante trasfusione di
sangue/emocomponenti (ivi incluse le cellule staminali del sangue periferico e del sangue cordonale), o
trapianto di organi o tessuti.
Definizione di caso di malattia neuro-invasiva da virus di West Nile Nell’uomo la maggior parte delle infezioni decorre in modo del tutto asintomatico. Circa il 20% dei soggetti
infetti sviluppa una malattia febbrile chiamata comunemente febbre di West Nile (WNF). Questa forma
clinica, quando presente, si manifesta dopo un periodo di incubazione di 2-14 giorni, che possono diventare
21 in soggetti immunocompromessi, con febbre, cefalea, dolori muscolari e possibili eruzioni cutanee e
linfoadenopatia. Generalmente la fase acuta si risolve in una settimana.
In meno del 1% dei casi la malattia si manifesta come una malattia neuro-invasiva (encefalite,
meningoencefalite o paralisi flaccida) che può avere decorso fatale. Il rischio di contrarre la forma
neurologica della malattia aumenta all’aumentare dell’età ed è particolarmente elevato nei soggetti di età
superiore ai 60 anni.
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Queste le definizioni di caso della forma neuro invasiva:
− Criterio clinico:
qualunque persona con febbre ed almeno una delle seguenti manifestazioni neurologiche: encefalite,
meningite a liquor limpido o poliradicoloneurite (Sindrome di Guillain Barrè) o paralisi flaccida acuta.
− Criteri epidemiologici:
almeno una delle seguenti due correlazioni epidemiologiche:
• trasmissione, per il tramite della zanzara, da animale a uomo (che risieda o abbia viaggiato in
zone in cui il WNV è endemico nei cavalli o negli uccelli o che sia stato esposto a punture di
zanzare in tali zone)
• trasmissione interumana (trasmissione verticale, trasfusione sanguigna, trapianti).
− Criteri di laboratorio:
• Test di laboratorio per caso probabile
� Risposta anticorpale specifica al WNV nel siero
� PCR positiva per WNV nelle urine
• Test di laboratorio per caso confermato
almeno uno dei seguenti quattro criteri:
� isolamento del WNV nel sangue o nel liquor
� identificazione dell’acido nucleico del WNV nel sangue o nel liquor
� risposta anticorpale specifica al WNV (IgM) nel liquor
� titolo elevato di IgM WNV ed identificazione di IgG WNV nel siero e conferma
mediante neutralizzazione.
I risultati di laboratorio vanno interpretati in funzione della presenza o meno di vaccinazione contro i
flavivirus.
In base alla valutazione dei criteri sopraesposti si possono avere le seguenti definizioni di caso:
− caso probabile: qualsiasi persona che soddisfi i criteri clinici precedentemente indicati e almeno uno dei
seguenti due criteri:
o una correlazione epidemiologica,
o un risultato positivo a un test di laboratorio per un caso probabile.
− caso confermato: qualsiasi persona che soddisfi i criteri clinici e/o il rispetto di almeno uno dei criteri di
laboratorio per caso confermato.
Diagnosi differenziale con il virus Toscana
Il virus Toscana è un virus neurotropo circolante in varie regioni italiane che causa soprattutto
meningiti ed encefaliti nel periodo estivo di attività dei vettori.
Il virus Toscana appartiene al genere Phlebovirus, famiglia Bunyaviridae ed è trasmesso dai
flebotomi della specie Phlebotomus perniciosus e Phlebotomus perfiliewi.
E’ da prendere in considerazione la possibilità della diagnosi di tale infezione autoctona nel caso di
sintomi neurologici.
Si raccomanda la segnalazione di eventuali focolai epidemici attribuibili a tale virus.
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Sorveglianza epidemiologica dei casi di malattia neuro-invasiva da West Nile virus,
autoctoni e importati.
La sorveglianza epidemiologica dei casi di malattia neuro-invasiva da West Nile virus si estende
per tutto l’anno in quanto potrà essere posta diagnosi in persone che hanno effettuato un viaggio
recente in aree in cui la malattia è endemica o ha fatto la sua comparsa (esempio Romania, Grecia,
Ungheria).
E’ evidente tuttavia che nel periodo di attività vettoriale il sistema di sorveglianza dovrà essere
particolarmente tempestivo e sensibile nelle aree infestate per permettere la rilevazione dei casi
autoctoni e l’adozione immediata delle necessarie misure di controllo.
Per la Regione Emilia Romagna l’ambito temporale di attività del vettore è fissato convenzionalmente, dal 15 giugno al 31 ottobre.
Pertanto, con particolare attenzione a partire dal 15 giugno e fino al 31 ottobre, occorre:
− assicurare la sorveglianza di tutte le sindromi neurologiche in qualunque persona ricoverata
che presenti febbre ≥ 38,5 °C e manifestazioni neurologiche di tipo encefalite, meningite a
liquor limpido o poliradicoloneurite (Sindrome di Guillain Barré) o paralisi flaccida acuta.
− nelle situazioni sopra indicate andrà ricercato il virus WN e/o la presenza dei relativi
anticorpi nel liquor, sangue o siero del paziente. E’ possibile la ricerca del virus anche nelle
urine.
La segnalazione dei casi, anche solo sospetti, dovrà essere effettuata, al massimo entro 12 ore,
secondo le modalità già in essere, nei singoli ospedali, per le malattie infettive che richiedono una
segnalazione immediata. Inoltre la consueta scheda SSCMI/2006 dovrà essere accompagnata
dall’apposita “scheda di segnalazione di caso di West Nile Virus” (Allegato 6).
Il medico dell’Igiene Pubblica può essere contattato, 7 giorni su 7, h 24, al numero telefonico
0535/654847.
Inoltre, in tempi rapidi, dovranno essere inviati al Centro di Riferimento Regionale per le
Emergenze Microbiologiche (CRREM) della Unità Operativa di Microbiologia dell’Azienda
Ospedaliera Universitaria S. Orsola Malpighi di Bologna, i campioni biologici (sangue o siero,
liquor, urine) per l’accertamento diagnostico di malattia di West Nile.
L’invio dei campioni biologici dovrà essere accompagnato dalla “Scheda di segnalazione di caso di
West Nile Virus” (Allegato 6).
Per le modalità di invio dei campioni si rimanda alle indicazioni riportate a pagina 14.
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MODALITA’ DI RACCOLTA, CONSERVAZIONE, CONFEZIONAMENTO, TRASPORTO E
CONFERIMENTO DEI CAMPIONI BIOLOGICI AL LABORATORIO DI RIFERIMENTO REGIONALE (Chikungunya, Dengue e West Nile)
1) Raccolta A. Raccogliere un volume totale di almeno 15 ml di sangue così suddiviso:
− 5 ml (o quantità superiore in ragione del riempimento ottimale della provetta usata) in provetta da sieraggio (il
sangue deve coagulare, non importa la presenza di gel, granuli o il colore del tappo: sono tutte accettabili)
− 10 ml (o quantità superiore in ragione del riempimento ottimale delle provette usate) in provetta con K-EDTA (il
sangue NON deve coagulare, non importa il colore del tappo, NON usare altri tipi di anticoagulanti). Nel caso il
volume della provetta sia inferiore ai 10 ml, si prega di inviare due provette per raggiungere il volume totale. Non
separare la fase cellulare da quella liquida nelle provette con K-EDTA.
B. Raccogliere un volume di almeno 1,0 ml di liquor cefalo rachidiano in provetta sterile, solo in caso di sospetto
clinico di coinvolgimento neurologico centrale.
C. Raccogliere un volume di almeno 10 ml di urine (o quantità superiore) in apposito contenitore sterile.
2) Conservazione Conservare le provette a temperatura refrigerata (2/8°C), NON CONGELARE!
Conservare al massimo per 24 ore (incluso il tempo di trasporto al laboratorio).
3) Confezionamento-trasporto Il trasporto deve avvenire in modo da minimizzare il rischio di fuoriuscita del contenuto anche in caso di incidente;
pertanto, per il confezionamento, vanno seguite le raccomandazioni per l’invio di sostanze infettive contenute nella
Circolare n.3 dell’8 maggio 2003 del Ministero della Salute. I campioni, pertanto, dovranno essere raccolti in un
transbag contenente le provette, accompagnate dalla apposita scheda e il tutto dovrà essere posto in un contenitore
isotermico idoneo al trasporto tra i 2 e gli 8 °C (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_normativa_394_allegato.pdf)
Sul contenitore deve essere attaccata l’etichetta (Allegato etichetta) con le seguenti indicazioni:
- mittente
- destinatario: Prof.ssa Maria Paola Landini
Unità Operativa di Microbiologia
Centro di Riferimento Regionale per le Emergenze Microbiologiche (Lab.CRREM),
Padiglione 11,1°piano Policlinico S. Orsola-Malpighi,Via Massarenti 9, 40138 Bologna
- contenuto: agente infettante
Il trasporto deve avvenire in refrigerazione (2/8°C) e giungere al laboratorio entro 24 ore dal prelievo.
Il campione deve essere accompagnato dalla scheda per l’invio al laboratorio di riferimento regionale di un campione
ematico per accertamenti riguardanti Chikungunya/Dengue (ALLEGATO 2) o da quella di segnalazione di caso di
malattia da West Nile virus (ALLEGATO 6), a seconda del sospetto diagnostico.
4) Conferimento al laboratorio di riferimento regionale
- In condizioni di sorveglianza ordinaria, quando NON esiste trasmissione locale (dal 1 novembre al 14 giugno), il
Laboratorio accetta i campioni tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 18.30.
- In condizioni di sorveglianza attiva, in cui esiste la possibilità di trasmissione locale (dal 15 giugno al 31 ottobre)
il Laboratorio è operativo, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 18.30, su chiamata telefonica al numero del
laboratorio (051 2144316), il sabato e la domenica dalle 8.00 alle 18.30, al seguente recapito cellulare 334
6598473. Non esiste reperibilità notturna.
Il CRREM fornirà via fax all’Unità Operativa richiedente, al Dipartimento di Sanità Pubblica territorialmente
competente e al Servizio di Sanità Pubblica Regionale i risultati delle indagini effettuate, entro 24 ore.
Per il trasporto del materiale al Laboratorio di riferimento regionale occorre contattare il Servizio di Trasporto
Interospedaliero, attivo dalle ore 7 alle ore 01 del giorno successivo, 7 giorni su 7, ai seguenti numeri 059/4224158
(int. 154158) – 059/4224159 (int. 154159) – 059/4224160 (int. 154160).
In ogni caso l’invio dei campioni deve essere preceduto da una comunicazione telefonica al Laboratorio di Bologna.
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ALTRE ARBOVIROSI
Al momento attuale si conoscono oltre 100 virus classificati come Arbovirus, in grado di causare
malattia nell’uomo. La maggior parte di questi sono stati classificati in famiglie e generi di cui i
Togaviridae (Alphavirus), i Flaviviridae (Flavivirus) e i Bunyaviridae (Bunyavirus e Phlebovirus)
sono i più noti. Oltre a quelli inseriti nel presente Piano quindi, altri arbovirus, sia autoctoni, sia di
possibile importazione, possono essere causa di malattia e devono essere presi in considerazione per
la diagnosi. Nella tabella seguente ne sono elencati alcuni di particolare rilevanza.
Informazioni aggiornate su focolai epidemici di arbovirosi nel mondo, responsabili di eventuali casi
importati anche in Italia, possono essere reperite sui siti web:
- del Ministero della salute http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=1983&area=Malattie%20infettive&menu=viaggiatori
- dell’ECDC http://ecdc.europa.eu/en/publications/surveillance_reports/evd/Pages/evd.aspx
- del WHO http://www.who.int/csr/don/en/
- del CDC http://wwwnc.cdc.gov/travel/diseases
- su quello di Promed http://www.promedmail.org/
- per Zika virus su: http://wwwnc.cdc.gov/eid/article/20/6/et-2006_article;
http://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/zika_virus_infection/Pages/index.aspx.
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Arbovirus Classificazione Autoctono in Italia/aree a rischio
Sintomatologia/forme cliniche
Virus
Toscana Famiglia
Bunyaviridae,
genere Phlebovirus
Autoctono / Paesi del bacino del
Mediterraneo Febbre, meningite,
meningoencefalite
Virus
dell’encefalite
da zecca
(TBE)
Famiglia Flaviviridae,
genere Flavivirus Autoctono / Presente in molte
aree d’Europa (in particolare:
Austria, Repubblica Ceca,
Estonia, Germania, Ungheria,
Lettonia, Lituania, Polonia,
Slovenia, Svezia, Svizzera) e
Asia (in particolare: Cina,
Giappone, Mongolia, Corea del
Sud)
L’andamento della
malattia è tipicamente
bifasico, con una sindrome
febbrile seguita in alcuni
casi dalle manifestazioni
neurologiche (meningite,
encefalite,
meningoencefalite), con
possibili sequele a lungo
termine Virus USUTU Famiglia Flaviviridae,
genere Flavivirus Autoctono / Europa e
Africa Possibile associazione con
forme neuro invasive Virus
dell’encefalite
Giapponese
(JEV)
Famiglia Flaviviridae,
genere Flavivirus Asia Febbre, mal di testa,
vomito, stato confusionale,
difficoltà motorie; in
alcuni casi si sviluppa
encefalite e coma Virus Rift
Valley Fever
(RVFV)
Famiglia
Bunyaviridae,
genere Phlebovirus
Africa I sintomi, quando presenti,
sono generalmente lievi e
includono febbre,
debolezza, mal di schiena,
vertigini. In alcuni casi più
gravi si possono avere
anche emorragie, e
coinvolgimento
neurologico Virus della
Febbre Gialla
(YFV)
Famiglia Flaviviridae,
genere Flavivirus Alcune aree di Sud-
America e Africa Febbre, brividi, mal di
testa, mal di schiena,
dolori muscolari. In circa il
15% dei casi si può avere
un grave coinvolgimento
epatico e manifestazioni
emorragiche Hantavirus
(trasmessi da
roditori
selvatici e
domestici)
Famiglia
Bunyaviridae,
genere Hantavirus
Estremo Oriente,
Balcani, penisola
scandinava, Russia,
continente Americano
Le forme "classiche" sono
caratterizzate da febbre,
cefalea, stato letargico,
dolori addominali e
lombari, fotofobia,
petecchie, a cui possono
poi seguire emorragie
multiple e coma. In altri
casi, si ha prevalente
interessamento a carico
dell'apparato respiratorio e
insufficienza respiratoria
acuta Virus Zika Famiglia Flaviviridae,
genere Flavivirus Africa, Asia, Polinesia
Francese Febbre, congiuntivite,
artrite, artralgia transitoria
e rash maculopapulare
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MISURE DA ADOTTARE PER PREVENIRE LA TRASMISSIONE DELLA INFEZIONE
Misure protettive nei confronti delle punture da insetto
Accoglienza del paziente
FEBBRE CHIKUNGUNYA e DENGUE (per la durata della fase viremica) � Ricoverare il paziente in una stanza singola
� Mantenere chiuse la porta e la finestra della stanza di degenza per evitare il rischio di ingresso di zanzare
� Utilizzare repellenti, previa verifica dell’esistenza di intolleranza individuale allo specifico prodotto, al fine di evitare la puntura di zanzare che,
infettandosi, veicolerebbero l’infezione a terzi
MALATTIA DA VIRUS WEST NILE � Non è necessario il ricovero del paziente in camera singola
La prevenzione si attua anche attraverso l’applicazione delle precauzioni standard, (indicate nel documento PO009 “Misure di isolamento nelle strutture
sanitarie” del 05/10/2010, allegato A) vista la possibilità di trasmissione per via parenterale soprattutto in presenza di manifestazioni emorragiche, in particolare
Igiene delle mani
COME � Se le mani non sono visibilmente sporche eseguire il frizionamento antisettico con gel idroalcolico: Esosan gel mani secondo le modalità
descritte nel documento PO009 “Misure di isolamento nelle strutture sanitarie” del 05/10/2010, allegato I
� Se le mani sono visibilmente sporche eseguire un lavaggio con acqua e sapone o sapone antisettico secondo le modalità descritte nel documento
PO009 “Misure di isolamento nelle strutture sanitarie” del 05/10/2010, allegato H
QUANDO � Prima di toccare il paziente e tra un paziente e l’altro.
� Immediatamente prima di qualsiasi manovra asettica e preparazione/manipolazione di farmaci e alimenti.
� Subito dopo il contatto con sangue, liquidi biologici o escrezioni, mucose, cute non integra o medicazioni di ferite.
� Quando le mani devono passare da una parte contaminata del corpo ad una pulita e dopo aver rimosso i guanti e dopo aver utilizzato la toilette.
� Uscendo dalla stanza, indipendentemente dal contatto con oggetti/superfici, vicine al paziente, anche in assenza di un contatto diretto con il
paziente.
Durante l’assistenza limitare allo stretto necessario il contatto con le superfici/oggetti nelle immediate vicinanze del paziente.
Le unghie devono essere mantenute corte e pulite e prive di smalto; non indossare unghie artificiali o ricostruite.
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DPI
Indossare e rimuovere i DP rispettando le tecniche illustrate nel documento PO009 “Misure di isolamento nelle strutture sanitarie” del 05/10/2010
negli allegati P e Q.
GUANTI MONOUSO � Indossarli ogni volta che si presume di venire a contatto con sangue e altro materiale biologico potenzialmente infetto, mucose, cute non integra o
cute integra potenzialmente contaminata e di tipo appropriato alla procedura da eseguire.
� Sostituirli tra procedure diverse sullo stesso paziente, su pazienti diversi e dopo il contatto con materiale che può contenere alte concentrazioni di
microrganismi, come superfici, DM-attrezzature sanitarie in prossimità del paziente.
� Rimuoverli correttamente e smaltirli prima di lasciare la stanza: attenzione affinché le mani pulite non tocchino superfici/oggetti potenzialmente
contaminati
SOVRACAMICE MONOUSO � Indossarlo di tipo adeguato alla procedura da eseguire, quando si prevede che la divisa possa venire a contatto con: sangue, liquidi biologici,
secrezioni, escrezioni non protette, superfici, DM-attrezzature sanitarie potenzialmente contaminate, in prossimità del paziente.
� Sostituirlo quando visibilmente sporco tra una procedura e l’altra sullo stesso paziente.
� Rimuoverlo prima di lasciare la stanza, smaltirlo correttamente, eseguire l’igiene delle mani e assicurarsi che la divisa e la cute non entrino a
contatto con superfici potenzialmente contaminate.
DISPOSITIVI per proteggere le mucose di OCCHI, NASO, BOCCA � Indossarli per procedure che possono comportare schizzi di sangue, liquidi biologici, secrezioni, escrezioni.
MASCHERINA CHIRURGICA
� Indossarla ogni volta che si presume di venire a contatto con sangue e altro materiale biologico potenzialmente infetto, mucose, cute non integra o
cute integra potenzialmente contaminata
� Rimuoverla prima di lasciare la stanza, smaltirla correttamente ed eseguire l’igiene delle mani.
� Sostituirla se umida e/o visibilmente sporca e non abbassarla assolutamente, anche se temporaneamente, per poi riposizionarla.
PROTEZIONE OCULARE
� Indossarla ogni volta che si presume di venire a contatto con sangue e altro materiale biologico potenzialmente infetto, mucose, cute non integra o
cute integra potenzialmente contaminata
� Rimuoverla, prima di lasciare la stanza:
− se la protezione oculare è visibilmente contaminata, smaltirla subito nel contenitore dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo;
− se la protezione oculare non è visibilmente contaminata, riporla, evitando la contaminazione di superfici e materiali (es. inserirla in un sacchetto
di plastica richiudibile), in attesa di disinfezione con DECS al 10% (100 ml. di prodotto + 900 ml. di acqua; la soluzione è utilizzabile per 24 ore),
per 5 minuti di contatto.
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Dispositivi medici attrezzature
sanitarie
� Se i DM/attrezzature sanitarie pluriuso critici o semicritici sono potenzialmente contaminati da sangue e liquidi corporei, sottoporli prima a
decontaminazione, poi a pulizia, disinfezione o sterilizzazione.
� Riservare la disinfezione ai soli DM/attrezzature sanitarie che non è possibile sterilizzare: DECS al 10% (100 ml. di prodotto + 900 ml. di acqua;
la soluzione è utilizzabile per 24 ore), per 5 minuti di contatto.
Per le apparecchiature sanitarie contattare il SIC per verificare la compatibilità del prodotto o avere specifiche indicazioni sul prodotto da utilizzare.
Igiene ambientale
STANZA DI DEGENZA
� Mantenere la frequenza di pulizia giornaliera prevista dal capitolato tecnico dell’appalto del Servizio di Pulizia.
� Attivare, se necessario, “l’intervento a chiamata”, previsto dal capitolato tecnico, in caso di contaminazione ambientale (pavimenti, pareti, ecc).
� L’operatore sanitario deve trattare le superfici contaminate da sangue o altro materiale biologico potenzialmente infetto, con ANTISAPRIL
DETERGENTE DISINFETTANTE al 5% (50 ml. di prodotto + 950 ml. di acqua; la soluzione è utilizzabile per 24 ore), per 5 minuti di contatto.
Informazioni al paziente,
familiari, conviventi
FEBBRE CHIKUNGUNYA e DENGUE (per la durata della fase viremica) I pazienti il cui quadro clinico non richiede il ricovero devono essere dimessi fornendo loro, anche per iscritto nel referto, l’informazione circa la
necessità di utilizzare repellenti contro le zanzare e permanere in locali protetti da zanzariere o con finestre e porte chiuse per limitare la puntura da
parte di zanzare (isolamento domiciliare fiduciario) e, quindi, la diffusione del virus; tali indicazioni sono valide fino a 7 giorni dalla comparsa dei
sintomi.
Informare inoltre i famigliari o le persone che prestano assistenza nei confronti dei pazienti infetti di utilizzare le seguenti precauzioni:
� non utilizzare oggetti taglienti usati per la cura o l’assistenza del paziente
� utilizzare i guanti, non sterili, ove sia previsto di venire a contatto con il sangue del paziente
� lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone dopo aver rimosso i guanti o comunque dopo aver assistito il paziente.
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ALLEGATI
• Allegato 2 “Scheda per l’invio al laboratorio di riferimento regionale di campioni biologici
per accertamenti riguardanti Chikungunya, Dengue e Zika virus”.
• Allegato 6 “Scheda di segnalazione di caso di West Nile Virus”.
• Allegato etichetta
• Allegato Flow-chart “Piano di Sorveglianza sanitaria di Chikungunya, Dengue e West Nile – 2015”