429 aermacchi müller

14
V ecchio cross Vista dal lato sinistro. La moto appare un po' pesante ma evidenzia la sua struttura robusta e affidabile.

Upload: michele-colombo

Post on 03-Dec-2015

342 views

Category:

Documents


9 download

DESCRIPTION

Aermacchi telaio Muller

TRANSCRIPT

Page 1: 429 Aermacchi Müller

Vecchio cross

Vista dal lato sinistro. La moto appare unpo' pesante ma evidenzia la sua strutturarobusta e affidabile.

Page 2: 429 Aermacchi Müller

Ritrovato il prototipo da motocross che fu di Lanfranco Angelini

di Gian Pio Ottone foto di Alberto Cervetti

AERMACCHI/MÜLLER

Page 3: 429 Aermacchi Müller

In alto, vista dal lato destro: si evidenzia iltubo di scarico molto accorciato rispetto aitipi precedenti e terminante con un trom-boncino a sezione doppio conica, rivoltoverso l'alto.In basso, importante il quantitativo di legaleggera impiegato sull'Ala d'Oro da cross.Ciò nonostante il peso complessivo dellamoto superava i 120 kg in ordine di gara.

Ohibò!!! Ma questa moto io l’hogià vista!! Esclameranno i lettoripiù affezionati che seguono i no-

stri servizi fin dalle origini. Ed hannoragione, oltre ad avere anche una for-midabile memoria. Il soggetto però di questo servizio, ecioè la moto, non è lo stesso. Nel numero 9 (settembre ’96) della no-stra rivista era stata descritta una Aer-macchi Ala d’Oro Cross facente partedella piccola serie di circa 15 esemplariprodotti e messi in vendita dalla Casa diSchiranna a partire dal 1963. Più preci-samente quella moto era di proprietàdel pilota milanese Eugenio Canova, ot-timo preparatore e già meccanico di fi-ducia del grande Enrico Lorenzetti, cheaveva iniziato la sua attività crossisticain età matura. La moto che vi presentiamo in questo

servizio, anche se a colpo d’occhio po-trebbe sembrare identica a quella de-scritta nel 1996, è invece il prototipo as-semblato nel 1961 presso il reparto cor-se dell’Aermacchi. Durante l’intera sta-gione agonistica di quell’anno, portatoin gara da Lanfranco Angelini (capo-squadra del gruppo sportivo FiammeOro di Roma), ha funzionato da vero eproprio laboratorio, verificando e te-

stando le varie modifiche e migliorieper arrivare in tempi successivi allamessa a punto definitiva e alla produ-zione in serie limitata (circa 15 esem-plari) delle moto da cross vendute alpubblico. E’ opportuno a questo puntoricordare in poche parole quella che erastata l’attività agonistica della Casa va-resina nella specialità del motocross an-teriormente al 1961. La prima Aermac-

Page 4: 429 Aermacchi Müller

In alto, l'ampio e comodo sellone aveva ilfondo in acciaio ed era imbottito in gom-ma e ricoperto in pelle scamosciata di co-lore nero. Il serbatoio era fissato al telaiomediante una striscia di alluminio che ave-va un foro centrale per permettere l'acces-so al tappo di immissione carburante.In basso, la forcella anteriore è una telei-draulica Ceriani della seconda generazio-ne, e cioè con perno disassato e fissato me-diante bulloni passanti. Si tornerà a questasoluzione soltanto negli anni Settanta.

chi 250 cm3 da cross era apparsa sullascena in occasione della prova italianadella Coppa Europa, svoltasi ad Aviglia-na il 6 giugno 1958, in mano al pilotaFernand Neri, di origine italiana ma re-sidente in Belgio, che terminò la garain undicesima posizione.Poi il 24 agosto nel cross internazionaledi Morazzone (Va) il pilota romagnoloRomano Castelli conquistò la posizioned’onore, alle spalle dell’imbattibileOstorero e della sua performante Mi-val/Carrù, in sella ad una Aermacchi uf-ficiale identica a quella usata da Neri adAvigliana. Un’altra Aermacchi semi uffi-ciale portata in gara da Osvaldo Vettoriterminò al III posto, mentre dietro dilui si classificò nientemeno che il futu-ro campionissimo Renzo Pasolini, allesue prime armi in sella ad una Aermac-chi bicilindrica due tempi derivata dalmodello stradale progettato dal tecnicoLino Tonti.Il 21 settembre dello stesso anno, nelcross internazionale di Gallarate, Neri eVettori sulle Aermacchi occuparono ri-spettivamente l’11a e la 12a posizione,mentre nell’ultima gara della stagione,a Lombardore, il 5 ottobre, Neri sipiazzò al secondo posto, dietro la Mi-val/Carrù di Bricarelli mentre RomanoCastelli occupò la III posizione.Al Salone del Ciclo e Motociclo di Mila-no, nello stand dell’Aermacchi, la repli-ca della moto ufficiale di Neri e Castellivenne presentata e messa in vendita a350.000 lire nella sua classica livrea ne-ra con serbatoio bianco/nero e con ilnome di Ala Azzurra da cross.L’anno seguente l’attività crossisticadella Casa varesina si intensificò ulte-riormente. Una terza moto ufficiale fuaffidata al pinerolese Vittorio Reviglio, eproprio da lui arrivarono le maggiorisoddisfazioni nel campionato italiano250. Reviglio fu VI a Lombardore, III aGallarate e Avigliana, IV a Forlì e Bob-bio e terminò la stagione al VI postonella classifica generale.

Page 5: 429 Aermacchi Müller

Il suo compagno Romano Castelli ot-tenne il V posto a Forlì, il VII a Lom-bardore e vinse il cross internazionaledi Arsago Seprio il 15 agosto.Onorevoli piazzamenti furono ottenutida Osvaldo Vettori con la sua moto per-sonale ma assistita dalla Casa ed ancheda un altro pilota italo/francese CesarFaccio su una Aermacchi derivata dauna moto stradale. Il belga Neri, daparte sua, conquistò la posizione d’ono-re alle spalle della Greeves ufficiale diStonebridge nel Gran Premio del Bel-gio, III prova del Campionato Europeo250 del 1959, e si piazzò al III posto nelcross internazionale di Avigliana. Una stagione decisamente positiva perla Casa della Schiranna, ma poca cosain confronto agli esaltanti successi cheavrebbe ottenuto negli anni seguenti.

Fino a quel punto vennero prodotte treAermacchi Ala Azzurra Cross ufficiali(quelle di Neri, Castelli e Reviglio) unasemiufficiale (di Vettori) e una derivatadal modello stradale (Faccio). La svoltadecisiva per il reparto corse varesino av-venne all’inizio del 1960 per opera delsottoscritto. Io ero amico personale diAlcide Biotti, il meccanico romagnoloche era arrivato a Varese con il tecnico

Lino Tonti ed il pilota Massimo Pasolini(il padre del compianto Renzo) ed eranostati proprio loro tre ad iniziare la pro-duzione di motociclette in una fabbricache fino ad allora aveva prodotto esclu-sivamente idrovolanti. Biotti era il re-sponsabile delle moto da cross e da re-golarità. Ero anche amico di Chierici,ispettore vendite dell’Aermacchi.Tramite queste due persone, riuscii a

In alto, sotto il coperchio lato sinistro ci so-no soltanto il pignone della catena e gli in-granaggi della messa in moto. Ovviamenteè stata eliminata la dinamo, montata di se-rie sui modelli stradali. In basso, sul lato destro del motore si trova loscompartimento che alloggia le puntine plati-nate e l'anticipo manuale con il coperchiettoa tre bulloni, tipico dei motori Ala d'Oro.

Page 6: 429 Aermacchi Müller

combinare un incontro tra il tenentePulvirenti, comandante del gruppoFiamme Oro di Roma, il dott. Pedote eAlfredo Bianchi, rispettivamente ammi-nistratore delegato e direttore tecnicodella Aermacchi.Da questo incontro nacque un rapportodi collaborazione destinato a durareben quattro anni con reciproca grandesoddisfazione.Il reparto corse mise a disposizione deipiloti delle Fiamme Oro di Roma quat-tro motociclette nuove, migliorate ri-spetto a quelle delle precedenti stagio-ni, nella elegante livrea rosso/corsa, do-tate del nuovo propulsore Ala d’Oro de-bitamente ammorbidito per l’uso fuori-stradistico. La stagione crossistica 1960fu caratterizzata da una durissima lottatra la squadra ufficiale della Bianchicomposta da Ostorero, Caroli, Coscia,Castelletta sulle potentissime bialbero250 e 400 soprannominate Raspaterra equella delle Fiamme Oro composta sta-bilmente da Angelini, Conti, Jaffei ed al-ternativamente da Sica, Bongiorno, edall’autore di questo servizio, arruola-tosi nella Polizia Stradale per assolvereal servizio militare.La sfida terminò salomonicamente conla conquista di un titolo a testa. Angeli-ni conquistò il casco tricolore dellaclasse 500 mentre il suo rivale Ostorerofu campione italiano della 250.Per quanto riguarda i piloti Aermacchiil caposquadra Angelini fu vittoriosonelle gare di Gallarate, Busalla e Fermo,tutte della classe 500, e in quelle di Gal-larate, Solaro, Cingoli e Morazzone nel-la classe 250.Dopo di lui il migliore fu Luciano Conticon piazzamenti dal III al V posto e poiancora Jaffei, Sica, Ottone e Bongiornocon risultati meno importanti ma pursempre significativi.Le motociclette da cross varesine dimo-

In alto, gli ammortizzatori idraulici eranoCeriani con carico regolabile su tre posi-zioni. Notare la corona di grande diame-tro con fori da alleggerimento.Al centro, la batteria era alloggiata in unapposito contenitore in lamiera d'acciaioed era nascosta dalla tabella del numerodi gara, in alluminio, dotata di cerniera,costruita a mano dal noto meccanico ElioBagnoli.In basso, la vaschetta separata del carbu-ratore Dell'Orto SS 27 era appesa sul ti-rante destro, ma soltanto su questo prototi-po. Sulle altre Aermacchi/Müller si preferìspostarla sul lato sinistro.

Page 7: 429 Aermacchi Müller

strarono di essere potenti e molto ma-neggevoli. Le uniche rotture importantidel propulsore si verificarono più voltenell’asse dell’albero che aveva un dia-metro di 25 mm (lo stesso delle 175stradali).Mentre qualche problema in più vennedalla ciclistica. Il telaio monotrave, co-stituito da un grosso tubo centrale, flet-teva e vibrava provocando spesso rottu-re dei tiranti laterali e delle piastre diattacco del motore; anche il cannotto disterzo era debole e le chiocciole checontenevano le sfere, prendevano gioco

In alto, in evidenza il robusto fissaggio deiquattro tubi incrociati della doppia culla alcannotto di sterzo ed il serbatoio leggeris-simo in alluminio, prodotto dall'artigianovaresino Peiretti.Al centro, si nota l'attacco del tirante tubo-lare di rinforzo del telaio, aggiunto nell'a-prile del 1961. La flangia di attacco è stataabbondantemente forata nel tentativo dialleggerirla.In basso, lo stesso dicasi per la piastra diattacco di sinistra. I fori sono sei ma nellamoto prodotta dopo di questa non sonopiù stati fatti.

SCHEDA TECNICAAERMACCHI/MÜLLER

Motore: monocilindrico orizzontale aquattro tempi, due valvole in testa co-mandate da aste e bilancieriAlesaggio e corsa: 66 x 72 mmCilindrata: 246,2 cm3

Potenza: 24 CV a 7500 giri/minCambio: a quattro rapportiFrizione: a dischi multipli in bagnod'olio, campana in acciaio, sei molle dispintaTrasmissione primaria: a ingranaggi adenti dirittiAccensione: a spinterogeno con anti-cipo manualeCarburatore: Dell'Orto SS 27Forcella: teleidraulica Ceriani con per-no in asse e regolatori di durezza ma-nualiAmmortizzatori: idraulici Ceriani a 3posizioniRuote: a raggi con cerchi in acciaioFreni: a tamburo centrale Salvai in le-ga leggera diametro 190 mm con ghie-re d'acciaio fissate mediante chiodatu-ra a rivettiPneumatici: Pirelli cross ant. 300 x 21post. 400 x 19Serbatoio e parafanghi: in lega leggera

Page 8: 429 Aermacchi Müller

e finivano per rompersi.Era pertanto necessario provvedere auna rivisitazione completa della ciclisti-ca e ad alcune migliorie per il motore. In Aermacchi non esisteva una lunga eprovata esperienza telaistica, pertanto idirigenti varesini decisero di affidare lacostruzione di un nuovo telaio da mo-tocross al tecnico Bruno Müller cheaveva la sua officina a Pontevico in pro-vincia di Brescia.A questo punto è opportuno ricordareche Müller, bolognese d’origine, nono-stante il suo cognome teutonico, avevalavorato per lungo tempo a Padova doveproduceva telai ed assemblava motocon propulsori NSU.In seguito si era trasferito a Pontevico ecostruiva i telai dei ciclomotori “VI-VI”

(Viberti-Victoria) oltre a telai di tipi di-versi per assemblatori artigiani di mo-toleggere. In seguito trasferì la sua atti-vità sull’altra riva del fiume Oglio, aRobecco in provincia di Cremona e nelnuovo stabilimento iniziò una piccolaproduzione di moto da regolarità e dacross, con il suo nome, utilizzando pro-pulsori italiani ed esteri.Müller disegnò e costruì per l’Aermac-chi un telaio in tubi d’acciaio di piccolasezione, a doppia culla sia nella parteinferiore che in quella superiore, che siincrociavano all’attacco con il cannottodi sterzo, inequivocabilmente ispiran-dosi al mitico telaio Featherbed (lettodi piume) della Norton Manx.La politica dell’Aermacchi era quelladei “piccoli passi” e così all’inizio fu or-

dinato a Müller un solo telaio con ilquale nel reparto corse fu allestita unamoto, un prototipo/laboratorio che fuaffidato ad Angelini a titolo sperimenta-le per l’intera stagione 1961. Le even-tuali modifiche e migliorie sarebberovenute nel corso della stagione.L’Aermacchi/Müller venne alla luce sul-le rive del lago di Varese alla fine digennaio ’61. A parte il telaio completamente inedito,di nuova concezione erano anche i pa-rafanghi e il serbatoio del carburante,tutti in lega leggera e prodotti a manodall’artigiano varesino Peiretti, e nuovoera il comodo ed ampio sellone, imbot-tito in gomma/spugna e ricoperto dipelle nera scamosciata. Invariata la for-cella teleidraulica, la solita Ceriani aperno avanzato, gli ammortizzatoriidraulici Ceriani regolabili su tre posi-zioni e le ruote, a raggi con cerchi d’ac-ciaio nervati e mozzi in lega leggeracon ghiere d’acciaio fissate a mezzo in-chiodatura, prodotti dal torinese Salvay.Anche le misure dei pneumatici erano

In alto, i mozzi dei freni erano in lega leg-gera con tamburo del freno centrale. Veni-vano prodotti a Torino dalla ditta Salvayed erano muniti di robuste ghiere d'ac-ciaio, in corrispondenza dell'attacco deiraggi, fissate al mozzo mediante inchioda-tura con rivetti di rame.A lato, il carburatore Dell'Orto SS 27 eradotato di un generoso filtro di carta ripara-to da un coperchio metallico per tenerlo alriparo da acqua, fango e pietre.

Page 9: 429 Aermacchi Müller

rimaste le stesse: anteriore 300 x 21 eposteriore 400 x 19.Rispetto al modello precedente l’inte-rasse risultava accorciato di circa 3 cmmentre la moto in ordine di gara risul-tava più pesante di circa 5 kg. Il telaio era verniciato in rosso vivomentre tutte le parti in alluminio eranolucidate. Anche le tabelle dei numeri digara erano in lega leggera e la batteriaera stata piazzata su apposito supportoracchiuso dietro la tabella di destra,munita di cerniera.Portata sul campo di cross della Mal-pensa si iniziò subito con le prove di af-

In alto a sinistra, i piloti si preparano allapartenza della prima prova di campionatoitaliano classe 250 sulla pista di Lombardo-re, il 26 marzo 1961. Angelini è per la pri-ma volta in sella al prototipo (senza tirantitubolari) mentre i suoi compagni di squa-dra Conti e Jaffei utilizzano le moto dellastagione precedente, con telaio monotrave.Al centro, pronti via a Lombardore il 26marzo del 1961. Angelini (9) scatta subitoin testa sulla nuova Aermacchi/Müller se-guito da Coscia (21) su Morini, Soletti (43)su Parilla, Conti (11) su Aermacchi e Osto-rero (33) su Bianchi. E' un buon inizio dicampionato.In basso, Angelini impegnato in una curvadel campo di Lombardore al suo esordiosulla nuova Aermacchi. Il pilota delle Fiam-me Oro ha il casco tricolore per aver vintoil titolo nazionale della classe 500 nel1960.In alto a destra, Angelini porta alla vittoriala nuova Aermacchi/Müller nella prova diLombardore.

Page 10: 429 Aermacchi Müller

fidabilità e di comparazione. C’eranodue secondi di differenza sul giro a fa-vore della neonata. I risultati arrivaro-no subito e più copiosi del previsto.Nella prima gara di campionato italiano250 cm3 svoltasi a Lombardore il 26marzo Angelini vinse a mani basse pre-cedendo il suo avversario di sempre,Ostorero su Bianchi bialbero.Ai box si mormorava che il nuovo telaiodoppia culla fosse opera di GiuseppeCarrù che nelle precedenti stagioni ave-va progettato e costruito i telai perMondial e Mi-Val vincitrici dei titoli ita-liani con Ostorero nel 1957, 1958 e1959, anch’essi in tubi a doppia culladel tipo letto di piume.Ma il tecnico torinese dichiarò seccata-mente che con l’Aermacchi non avevaavuto nessun rapporto di collaborazio-ne. In effetti tra la Casa varesina eCarrù c’era un po’ di ruggine, e a mioavviso ciò era dovuto a due motivi: in-nanzitutto perché nel 1958 e 1959 c’erastata una certa rivalità sul campo di ga-ra tra le Aermacchi di Neri, Castelli eReviglio e le Mi-Val/Carrù di Ostorero,Moretti e Bricarelli o forse perché du-rante la stagione 1960 Carrù aveva co-struito per conto di piloti e meccanicidelle Fiamme Oro di Roma (che si era-no autotassati di 10.000 lire a testa) untelaio per il motore bialbero di 500 cm3,progetto di Alfredo Bianchi, per il pilotaNeri. Il telaio di Carrù non aveva dato irisultati sperati tanto è vero che Angeli-ni aveva utilizzato in due gare (San Se-verino e Lombardore) l’Aermacchi 500bialbero con risultati disastrosi. Chiusaquesta breve parentesi torniamo a par-lare dei brillanti risultati ottenuti da

In alto, Angelini impegnato in una curvarialzata ad Avigliana il 2 aprile del 1961.In evidenza il fissaggio del serbatoio amezzo di una striscia di alluminio con foroper il tappo.Al centro, l'eterno duello degli anni Sessan-ta tra Ostorero (Bianchi) e Angelini (Aer-macchi), ma in questa gara il pilota delleFiamme Oro dovette cedere il passo al suorivale che correva a casa sua, sulla pista diAvigliana il 2 aprile del 1961 in una garaInternazionale.In basso, eccoci al Campionato Europeo250 sul campo di Lombardore il 25 giugno1961. Appare evidente la modifica di Mül-ler a rinforzo della culla del telaio median-te due tiranti tubolari. Notare i fori di alleg-gerimento della piastra d'attacco e la va-schetta piazzata sul tirante di destra. Sonoa fianco di Angelini Conti (68), DaveBickers (4) e Coscia.

Page 11: 429 Aermacchi Müller

Angelini in sella al prototipo/laborato-rio Aermacchi/Ala d’Oro/telaio Müller.Nel campionato italiano 250 Angeliniaggiunse alla vittoria di Lombardoreanche quelle di Bra, Cingoli, Godiascoconquistando il casco tricolore conquattro vittorie su cinque gare per untotale di 110 punti. Nella massima ci-lindrata l’alfiere delle FFOO trionfò aGallarate, Cingoli, San Severino, Busal-la, Lombardore e si ritirò ad Avigliana,conquistando il titolo nazionale anchequi con 5 vittorie su 6 gare totalizzando116 punti. In casa Aermacchi erano ar-rivati ben due titoli in una sola stagio-ne, cosa mai successa prima. E indiscu-tibilmente il merito era del grandecampione romano ma anche della com-petitività ed affidabilità della nuova Aer-macchi /Müller. Altri significativi risul-

In alto, partenza come sempre a... razzo diAngelini in una gara internazionale del1961. Lo seguono Hallman (48) su Husq-varna, Coscia (8) su Morini, Ostorero (2)su Bianchi e Moretti (4) su Parilla. Al centro, Angelini affronta una ripida sali-ta sul campo di Busalla il 6 agosto 1961.E' la quarta prova di campionato italianoclasse 500. Angelini vinse anche questavolta con il motore di cilindrata maggiorataa 253 cm3.In basso a sinistra, gran salto di Angelini inuna gara internazionale del 1961. Il capo-squadra del Gruppo Sportivo Fiamme Orosi aggiudicò in quell'anno il casco tricoloresia nella 250 che nella 500.In basso a destra, la foto di gruppo mostraun Angelini molto stanco accanto alla suamoto prototipo. Si riconoscono accanto alui il tenente Pulvirenti, il meccanico Pasto-re, il caporeparto corse Piva e, in ginoc-chio, il pilota junior Franceschini di Bolo-

Page 12: 429 Aermacchi Müller

ALBO D'ORO 1961Albo d'oro vittorie della Aermacchi/Müller prototipo labo-ratorio, ovviamente tutte del pilota Angelini (quando sitrovano più vittorie nella stessa data vuol dire che sono vit-torie di manches).

26 marzo, Lombardore, Italiano senior 25026 marzo, Lombardore, Italiano senior 25026 marzo, Lombardore, Italiano senior 25025 aprile, Gallarate, Italiano senior 50025 aprile, Gallarate, Italiano senior 50014 maggio, Bra, Italiano senior 25014 maggio, Bra, Italiano senior 25029 giugno, Cingoli, Italiano senior 25029 giugno, Cingoli, Italiano senior 2509 luglio, Godiasco-Voghera, Italiano senior 25016 luglio, Cingoli, Italiano senior 50016 luglio, Cingoli, Italiano senior 50016 luglio, Cingoli, Italiano senior 50030 luglio, San Severino Marche, Italiano senior 50030 luglio, San Severino Marche, Italiano senior 50030 luglio, San Severino Marche, Cadetti 250 (Bruno Possedoni)6 agosto, Busalla, Italiano senior 5006 agosto, Busalla, Italiano senior 5006 agosto, Busalla, Italiano senior 50020 agosto, Morazzone, Nazionale senior 25020 agosto, Morazzone, Nazionale senior 25020 agosto, Morazzone, Nazionale senior 25010 settembre, Lombardore, Italiano senior 50010 settembre, Lombardore, Italiano senior 500Campionato Italiano senior 250Campionato Italiano senior 500

Il podio di una delle tante vittorie di Angelini e della sua Aermac-chi. Siamo a Bra il 14 maggio del 1961. A fianco del vincitore cisono il suo meccanico Pastore e Celestino Piva, capo reparto corsedella Casa di Schiranna. Si riconoscono i piloti Conti, Jaffei, Terliz-zi, Moretti, Nieddu e Sica.

Siamo a Lombardore il primo maggio del 1967 in una prova dicampionato italiano juniores 250. La moto n. 9, portata in garadal pilota veneto Augusto Finetti, è sempre la stessa del nostro ser-vizio. Dopo sette anni di onorata carriera è ancora in grado di di-re la sua. Con maglia a righe e n. 57 si riconosce l'autore di que-ste note in sella all'Husqvarna.

Foto di gruppo in occasione della vittoria di Busalla nella IV provadel campionato italiano 500. Angelini è attorniato dal capo mec-canico delle Fiamme Oro Mario Miccheli (detto "Er patata"), daPastore e dal pilota Italo Longo, pugliese di nascita e milanese d'a-dozione.

Page 13: 429 Aermacchi Müller

tati erano stati ottenuti dai piloti delleFFOO in sella alle moto della secondagenerazione, per intenderci quelle conil telaio monotrave a culla aperta. Lu-ciano Conti comparve sempre in classi-fica nelle prime posizioni, spesso e vo-lentieri al II posto ed anche Jaffei e Sicaottennero sempre brillanti piazzamen-ti. Tornando a parlare della nostra mo-to, nel corso della stagione era statacontinuamente aggiornata e migliora-ta. Per quanto riguarda il propulsore lamodifica più importante fu la maggio-razione dell’asse del collo d’oca da 25mm a 30 mm. Non si verificarono piùrotture.Il telaio inizialmente aveva dato qual-che problema. A causa delle vibrazioni del motore sierano verificate rotture delle piastre diattacco nella parte posteriore e inoltrel’arco inferiore della culla era troppoampio.

Müller evitò questi inconvenienti conl’aggiunta di due tiranti tubolari, im-bullonati, che congiungevano la partesuperiore del telaio (sotto al serbatoio)con la parte inferiore della culla chevenne ulteriormente irrigidita a mezzodi flange in lamiera d’acciaio. Questa modifica apparve a cominciaredalla gara di Gallarate del 25 aprile.Resi euforici dai due titoli nazionaliconquistati nella stagione 1961, i diri-genti dell’Aermacchi (che proprio inquell’anno era diventata al 50% di pro-prietà dell’americana Harley-Davidson)decisero di mandare in pensione le treobsolete motociclette con telaio mono-trave e di mettere a disposizione dei pi-loti FFOO quattro nuove moto da crosstutte dotate del telaio a doppia culla.E le vittorie continuarono ad arrivarepuntualmente sempre per opera di An-gelini che conquistò il casco tricoloredella 250 nel 1962 e ’63 (e pertanto pertre anni consecutivi) e di Canzio Tosiche vinse il campionato italiano 1963nella categoria Juniores portando così a6 i titoli nazionali conquistati dall’Aer-

macchi dei quali ben 5 dalla mitica Alad’Oro con telaio Müller.Altri importanti piazzamenti furono ot-tenuti da Antonio Sica nel campionatoitaliano 250 cm3: IV nel 1962, II nel1963 e da Romano Jaffei III nel 62 men-tre il privato Osvaldo Vettori ottennesempre onesti risultati. Nel 1963 l’Aer-macchi decise di produrre una serie li-mitata di Ala d’oro da cross con telaioMuller. Fu messa in listino a 550.000 li-re e venduta in circa 15 esemplari a pi-loti seniores e juniores. Dai registri della Muller risultano pro-dotti per conto dell’Aermacchi 28 telaidoppia culla. Dai libri della Casa di Schiranna appareche 15 moto siano uscite dalla produ-zione e fatturate a privati.Ciò significa che altre 13 moto venneromontate nel reparto corse, usate dai pi-loti ufficiali delle Fiamme d’Oro e in se-guito rivendute usate (o demolite???) aconcessionari della Casa o a piloti priva-ti, italiani ed esteri.La moto che vi abbiamo presentato inquesto servizio è senza dubbio il proto-

Il disegno originale del telaio Müller carat-terizzato dalle vistose bretelle di rinforzo.

Page 14: 429 Aermacchi Müller

tipo/laboratorio che ha vinto con Ange-lini due titoli italiani nel 1961.Ciò appare evidente da alcuni particola-ri come le piastre di attacco dei tirantitubolari forate (con 6 fori ciascuna), lavaschetta del carburatore attaccata altubo di destra (su quelle vendute era asinistra), le pedane di foggia diversa edaltri particolari di minore importanza.Elio Bagnoli meccanico del reparto cor-se Aermacchi dal 1959 al 1968 ricordaperfettamente che questa moto fu ven-duta ad Augusto Finetti pilota juniordel Veneto e collaudatore della Laverda.E proprio nel Veneto e precisamente aValdagno ho trovato questa moto pressol’amico Flavio Soldà ottimo preparatoredi moto da cross, pilota crossista “d’e-poca” e grande conoscitore e collezioni-sta di moto inglesi.Nonostante questa fosse l’unica motonon britannica della sua collezione,Soldà per parecchio tempo si è rifiutatodi vendere. Dopo molte insistenze l’ho convinto acedermela in cambio di una BSA GoldStar DBD 34 che avevo comprato daGianni Perrone e sembra appartenesseal corridore romano Luigi De Giorgi.Per cedermi la Gold Star, Gianni haperò preteso in cambio una ESO 250bialbero da cross, praticamente esem-plare unico e introvabile.Così con questo giro di scambi sonoriuscito a riportare a Varese dopo circa40 anni la moto plurivittoriosa di Ange-lini e vi assicuro che resterà sempre acasa mia.

Altre due viste del telaio dalla struttura ro-bustissima.