3x. neocriticismo del baden

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  • 7/28/2019 3X. Neocriticismo Del BADEN

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    ISSN 1722 - 9782

    Gianluca Miligi

    PROSPETTIVE DEL NEOCRITICISMO /2

    LA SCUOLA DEL BADEN

    La cosiddetta Scuola del Baden, con centro nelluniversit di Heidelberg, annovera tra isuoi esponenti maggiori Wilhelm Windelband e Heinrich Rickert. Questi filosofi inscrivonoinizialmente il loro pensiero nel quadro di quel neocriticismo che pone come principaleproblema filosofico la validit logica della conoscenza (e in particolare quello del fondamentosu cui questa validit si basa). La filosofia, che deve configurarsi in senso critico, ha ingenerale come obiettivo primario la ricerca delle condizioni di possibilit, dei princip a prioridel proprio oggetto di indagine. La prospettiva della Scuola del Baden inizialmente incentratasulla definizione della conoscenza in termini di giudizio; il dato importante che ogni giudiziosi determina attraverso il riconoscimento di un valore. Questa concezione si estende poi, al dil delle scienze naturali, allmbito delle cosiddette scienze dello spirito(Geistwissenschaften), in cui rientra la questione del rapporto tra i valori e la loro realizzazionestorica. Se il problema della storia appare inizialmente un problema specifico della teoria della

    conoscenza e trova posto allinterno di unindagine impostata sul criticismo, levoluzione delpensiero di Windelband e Rickert condurr in seguito alla costruzione di una vera e propriafilosofia dei valori nel quadro di una generale filosofia della storia.

    Formatosi sotto la guida di Kuno Fischer e Hermann Lotze, Wilhelm Windelband (1848-1915) svolge poi la sua attivit di docente nelle universit di Friburgo, Strasburgo eHeidelberg; tra le sue opere da segnalare oltre la Storia della filosofia moderna (1878-80),Preludi(1884), una raccolta di scritti (2 voll.), il suo lavoro principale, Storia e scienza dellanatura (1894), La libert del volere (1904), Principi di logica (1912) e Introduzione allafilosofia (1914).

    Windelband tra i primi a sostenere lopportunit di un ritorno al pensiero di Kant, che,

    nella particolare interpretazione che egli ne offre, viene a costituire lo sfondo teorico generaledella scuola neocriticista del Baden. La posizione iniziale di Windelband, che fu anche notevolestorico della filosofia, prevede unidentificazione della filosofia con la teoria della conoscenza e,a livello gnoseologico, la distinzione del piano trascendentale, della fondazione, da ogniconsiderazione psicologistica; in questo senso Kant rappresenta il culmine della filosofiamoderna (La storia della filosofia moderna). Compito della filosofia lindividuazione deiprincip che sono alla base della conoscenza scientifica: essi includono il fondamentale concettodi valore (Wert). Windelband mira comunque ad estendere la riflessione filosofica ad altrimbiti di esplicazione dellattivit umana oltre la conoscenza, la prassi, lestetica -, masempre allinterno di una ricerca della validit ideale e normativa, dei valori, rispetto a cui essirisultano subordinati. In Che cos la filosofia (in Preludi) viene definito lobiettivo dellafilosofia; esso consiste nella definizione di una teoria dei valori riferita a tutti i campi

    dellattivit umana. La filosofia una scienza critica ossia indaga se vi sia una scienza, cioun pensiero che possieda con validit universale e necessaria un valore di verit; se vi sia unamorale, ossia un volere ed un agire che possiedano con validit universale e necessaria ilvalore di bene e unarte che abbia con validit universale e necessaria il valore di bellezza.

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    La filosofia, che assume come proprio oggetto linsieme dei valori, deve formulare deigiudizi critici (Beurteilungen) che esprimano una relazione della coscienza valutante conloggetto rappresentato. La validit normativa dei valori si distingue da quella propria delleleggi naturali; i valori appartengono ad una coscienza normale che li riunifica, come lorocentro, in un sistema, sulla base del quale deve essere misurato il valore di ogni realtempirica. La validit dei valori cos ideale e normativa, universale e necessaria, e fa

    riferimento al dover essere (Sollen); la validit della legge naturale invece determinata sulnon poter essere altrimenti (mssen): i fenomeni devono obbedire ad una determinatalegge. Questa importante distinzione e le sue implicazioni sono discusse da Windelband inNorme e leggi naturali: Le leggi naturali appartengono alla ragione giudicante, le norme allaragione valutante. La norma non mai un principio di spiegazione, come la legge naturale non mai un principio di valutazione. Della teoria dei valori, la teoria della conoscenza, dellazionemorale, del sentimento estetico, rappresentano particolari settori, sempre nel segnodellimpostazione criticistica che ricerca, al di l della dimensione empirico-storica, una validitnormativa incondizionata.

    La storia, in una prima fase della riflessione Windelband, non configurata come unmbito autonomo, in quanto coincide semplicemente con levoluzione del mondo e il processo

    dellesperienza. In una fase successiva egli giunge invece a riconoscere la decisiva rilevanzafilosofica della dimensione storica. La centralit del problema della storia subentra nelconfronto con la teoria di Dilthey in particolare riguardo la nota distinzione tra scienze dellanatura e scienze dello spirito. Il neocriticismo persistente nella filosofia di Windelbandcontrasta la distinzione diltheyana in quanto essa sarebbe fondata in senso ontologico: a suogiudizio, si basa su una dicotomia tra i rispettivi oggetti o enti - la natura e lo spirito laquale per mette capo, in ultima istanza, ad una insuperabile dualit metafisica. Windelband inalternativa propone una distinzione di carattere strettamente metodologico:da una parte cisono le scienze che hanno come obiettivo la determinazione di leggi generali degli accadimenti,dallaltra le discipline scientifiche che mirano ad individuare la fisionomia di avvenimentiparticolari: Le scienze empiriche cercano, nella conoscenza del reale, o il generale nella formadi legge di natura o il singolare nella forma storicamente determinata; esse considerano da

    una parte la forma sempre permanente, dallaltra il contenuto singolare, in s determinato, deldivenire reale.Secondo una tale distinzione di metodo, le prime sono scienze che pongono leggi, scienze

    nomotetiche (nmos, legge), mentre le seconde sono scienze che descrivono avvenimenti,scienze idiografiche (idion, particolare). In questi termini, Windelband ha riconosciutolautonomia della conoscenza storica, la quale finalizzata alla descrizione genealogica di unevento nella sua individualit. Le scienze della natura tralasciano, al contrario, la singola cosache nasce e muore, poich tendono alla conoscenza delle leggi necessarie che, per la loroimmutabilit e atemporalit, dominano il divenire. Le scienze della natura costruiscono unsistema di concetti per cogliere la vera essenza della realt, che nascosta dietro leapparenze, non il mutevole come tale, ma, significativo, limmutabile forma delmutamento. La conclusione della teoria di Windelband che il contenuto dellaccadere delmondo, lesistenza, non si pu ricavare dalla sua forma, dallessere, per cui La legge elevento restano insieme come ultime incommensurabili grandezze della nostrarappresentazione del mondo.

    Il pensiero windelbandiano segnato da unevoluzione che conduce, come risultatoprincipale, alla trasformazione in senso metafisico della sua teoria dei valori. La realt storica siriveler essenzialmente come cultura (Kultur), cio come la realizzazione progressiva deivalori nellattivit temporale-storica delluomo, in tutte le sue manifestazioni: solo questarealizzazione che d senso al divenire storico. Il mondo dei valori, nella sua trascendenzametafisica, per certi aspetti platonica, rappresenta leterno o, se si vuole, lessere, ilfondamento: la garanzia della validit incondizionata delle forme di cultura. Questaconcezione si definisce anche mediante una duplice opposizione: in primo luogo ad unafilosofia della storia per cui la storia stessa - in senso hegeliano - lmbito in cui si realizzapienamente lo Spirito o la Ragione. Al tempo stesso per contiene una chiara critica nei

    confronti dello storicismo relativistico, per il quale i valori non hanno uno statuto ontologico,bens vengono istituiti e destituiti, ossia nascono e si dissolvono nel corso della storia.

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    Heinrich Rickert (1863-1936) si ricollega direttamente a risultati della filosofia diWindelband orientandosi verso una riflessione metodologica sulle forme di conoscenza e sulproblema della loro validit logica. Rickert stato suo allievo e successore alluniversit diHeidelberg e si posto alla guida della Scuola neocriticista del Baden. Suo obiettivo generale

    inserire la teoria dei valori windelbandiana in un quadro pi sistematico. Le sue opere principalisono I limiti della formazione dei concetti scientifici (1896-1902) e Scienza della cultura escienza della natura (1899); per quanto concerne la questione del valore in rapporto alla logicae alla conoscenza, Loggetto della conoscenza (1892) e La logica del predicato e il problemadellontologia (1930), e inoltre Sistema di filosofia (1921) e Problemi fondamentali dellafilosofia (1934).

    La distinzione metodologica tra scienze naturali e conoscenza storica si esplicainizialmente nellmbito di una ricerca gnoseologica sulla validit della conoscenza e inparticolare sui princip a priori che la fondano. In Loggetto della conoscenza, nel contesto diuna Introduzione alla filosofia trascendentale, viene indagata la centrale questione di cosa sialoggetto (Gegenstand): loggetto si pone come polo contrapposto al soggetto e non comemero dato empirico. Lanalisi di Rickert svolge una critica alle dottrine gnoseologiche che

    postulano unantitesi tra il soggetto conoscente e loggetto-realt trascendente evidenziando larelazione inscindibile che sussiste tra la rappresentazione e loggetto rappresentato: entrambisono infatti contenuti strutturali della coscienza, del pensiero. Il fondamento della validit dellaconoscenza non consiste quindi, come nelle teorie tradizionali, nelladeguazione ad una realtesterna (adaequatio intellectus et rei), poich la conoscenza si determina essenzialmente nelgiudizio, in cui avviene il riconoscimento della norma, del valore. Sul rapporto tra a priori,validit, senso: A priori non una realt psichica, non una certezza, n una disposizione ouna facolt, attraverso le quali la conoscenza venga prodotta; in generale non nulla diesistente in senso reale o anche ideale, bens una forma del senso, un valore teoretico chevale come trascendente e senza la cui validit il senso di tutte le proposizioni che riferiscono aqualcosa di esistente realmente o idealmente cesserebbe di avere senso: senza la cui validit,dunque, non solo non vi sarebbe alcuna esperienza, ma nemmeno alcuna percezione o

    qualsiasi altra conoscenza a posteriori. Questo il presupposto trascendentale di ognipossibile giudizio: la verit consiste nellaffermazione di un valore, ossia di un dover essere,e su di essa poggia la conoscenza. Il senso della trascendenza del valore coincide con lavalidit ideale incondizionata della norma. La teoria generale dei valori quindi, nella prospettivarickertiana, include in s la teoria della conoscenza, il cui oggetto supremo e ultimo il valorestesso.

    Nello sviluppo della filosofia rickertiana, in I limiti della formazione dei concetti scientificie in Scienza della cultura e scienza della natura, viene messa a tema la formazione delconcetto, che nel caso della conoscenza deriva essenzialmente dallelaborazione dei datiempirici. In questo senso si costruisce una dottrina del metodo incentrata sul piano logico della

    validit della conoscenza, in cui non opera il soggetto empirico, lindividuo psicologico ostorico, come prevede la dottrina di Dilthey, ma, secondo il dettato del criticismo, il soggettotrascendentale o la coscienza in generale (Bewusstsein berhaupt). Nella coscienza ingenerale, che in quanto tale ha una dimensione, oltre che conoscitiva, anche pratica edestetica, lattivit pura del conoscere si distingue dal processo effettivo, concreto, delconoscere medesimo. Nel quadro di I limiti, lindagine di Rickert prende in esame laconoscenza storica sempre dal punto di vista della determinazione dei suoi princip a priori. Purriprendendo la distinzione di metodo teorizzata da Windelband, egli introduce anche unadifferenza oggettiva in senso gnoseologico: loggetto, in generale il mondo, strutturalmente definito in base alle due diverse forme di conoscenza, quella naturale e quellastorica. La scienza naturale stabilisce delle uniformit legali nella molteplicit dei dati empirici,ovvero li risolve in pure relazioni formali, in concetti generali.Lindividualit dei fenomeni, deglielementi della realt, invece loggetto della conoscenza storica. La storia pu cercare dirappresentare la realt non gi in riferimento al generale, bens soltanto in riferimento al

    particolare, a ci che realmente accade. Il risultato questo: c ununica realt, un unicocampo di ricerca, che viene indagato da due punti di vista diversi e con due metodi diversi:lantitesi tra natura e storia non metafisica, bens logica.

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    Riguardo la conoscenza storica, essa non pu in ogni caso stabilire un rapporto diretto,intuitivo, con la realt, in quanto il suo metodo di elaborazione concettuale implica per Rickertsempre una strutturale relazione al valore (Wertbeziehung). Lindividualit trova il suo

    significato e si costituisce solo in relazione ad un valore: da un lato mera particolarit madallaltro connessione di diversi elementi ideali.

    Loggetto della conoscenza storica si costituisce cos nel riferimento teoretico della realt

    empirica al mondo dei valori, il quale dischiude la sfera della cultura (Kultur). Quelli chevengono definiti valori culturali devono perci essere realizzati dalluomo nel divenire storico.La validit della conoscenza storica dipende sempre dalla validit incondizionata, assoluta, deivalori. La riflessione filosofica di Rickert tende evidentemente a dare una connotazionemetafisica alla teoria dei valori: essi vengono ad assumere un trascendente essere in s, al dil della loro eventuale realizzazione storica. Lassenza o la presenza di una relazione al valorediviene lultimo criterio di distinzione, rispettivamente, tra la scienza naturale e la conoscenzastorica.

    La svolta da unimpostazione critica verso una concezione metafisico-ontologica (checaratterizza anche la posizione di Windelband) fa emergere in primo piano nel pensiero diRickert il problema della storia, in particolare quello del rapporto tra la storia e il trascendente

    mondo dei valori. La storicit dellattivit umana diventa il riferimento delluomo a questomondo, che garantisce la validit della cultura. Rickert critica le filosofie della vita, ilrelativismo, il nichilismo, Nietzsche, Dilthey, Simmel, Spengler, Bergson (La filosofia della vita,1920): la vita non pu mai essere colta sul piano immediato dellintuizione, ma solo in base aivalori che essa esprime e realizza. In Sistema di filosofia e in Problemi fondamentali, vienepresentata una compiuta filosofia dei valori, concepita come scienza della totalit delmondo. Questa prevede lordinamento sistematico dei valori stessi su cui si basa lattivitumana e che essi, il mondo della cultura, si distinguano dal mondo della vita. Rickertapprofondisce il rapporto tra realt e valore articolandolo nei seguenti elementi: a) lesistenzao realt, b) latto della valutazione, e c) il valore, la cui esistenza puramente ideale. Lattodella valutazione si basa sulla determinazione del significato o senso (Sinn) mediante ilriferimento di una parte della realt al mondo valoriale. Il mondo del senso costituisce quindi

    un terzo regno intermedio e in quanto tale ne garantirebbe la connessione - tra la realt e ivalori: esso stabilisce un rapporto, una mediazione, tra questi opposti elementi (Immediatezzae significato, saggi postumi, 1939). La filosofia classifica i valori nel quadro di sei diversi

    domini: logica, estetica, mistica, etica, erotica, filosofia della religione, a cui corrispondonoaltrettante concezioni del mondo.

    Nella successiva evoluzione del pensiero rickertiano tra natura e cultura si configurasempre pi unantitesi ontologica: la natura un essere senza rapporto con i valori e privo disenso, mentre la cultura, al contrario, un essere in rapporto con valori e dotato di senso.La filosofia si trasforma quindi in indagine sistematica sui diversi modi dessere - i valori, larealt e il mondo del senso -, cui sono connessi la definizione della posizione delluomo (checome uomo culturale storicamente determinato) nel mondo e lo statuto della storia, deldivenire, in rapporto a quella struttura ontologica. Nelle diverse edizioni di Loggetto dellaconoscenza, negli anni 30, si delinea sempre di pi lo sviluppo della riflessione rickertiana:acquisisce suprema importanza lessere (Sein), inteso non pi come effettualit o realt, inopposizione (Gegensatz) al valore. Essere diventa allora la pi densa espressione per tutto cich oggetto del pensiero in generale: essere tutto ci che (Seiend), ci che in generale

    c, ci che si lascia pensare come qualcosa, quindi anche come validit, senso, valore,dovere. Lontologia quindi a buon diritto si presenta come lultimo della scienza, in quantopersegue una conoscenza del mondo nella sua totalit.