3. progettare per l’utente
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Corso di Interazione Uomo Macchina del Prof.R.Polillo - Università di Milano Bicocca - DISCO - AA. 2009-2010 - Lezione 2 (vedi anche www.rpolillo.it)TRANSCRIPT
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Corso di Interazione Uomo MacchinaAA 2010-2011
Roberto Polillo
Corso di laurea in InformaticaUniversità di Milano BicoccaDipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione
PROGETTARE PER L’UTENTE1
Edizione 2
010-11
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Progettare vs realizzare
PROGETTARE (dal lat. proicere, gettare avanti; in inglese: “to design”)
“immaginare, ideare qualcosa e studiare il modo di attuarla”
REALIZZARE (dal lat. res, realtà)
“rendere reale qualcosa, attuandola praticamente”
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Ciò che esiste
“Visione”
Bisogni, desideri
Progettare
Ciò che vogliamoche esista
Conoscenza della situazione attuale
Descrizione della situazione desiderata
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L’approccio tradizionale
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L’approccio tradizionale
Ci chiediamo quali funzioni il sistema deve fornire al suo utente, le progettiamo e le realizziamo
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Il nuovo approccio
Ci chiediamo quali sono i “casi d’uso” dell’utente rispetto al sistema...
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… e progettiamo l’interazione di conseguenza.E’ completamente diverso!
Il nuovo approccio
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Interaction design
Utente
Oggetto interattivo Interazione
fisica
Interazione cognitiva
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Esempio: il mio sistema HIFI
Fornisce tutte le funzioni che mi servono:TV, TV satellitare, player DVD, player CD musicali, radio, player e recorder VHS,, player dischi vinile
Ma…ogni componente viene comandato separatamente, mediante un pannello di controllo frontale posto sul componente, o da remoto (con uno specifico telecomando – ne servono 5!)
Invece…io desidero usare “servizi” che sono realizzate dalla cooperazione di più componenti (es. guardare un film sulla TV satellitare) e non voglio sapere quali componenti sono coinvolti e come
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Esempio: il mio sistema HIFI
Telecomando universale
circa 200 pulsanti (+ 70 sui pannelli frontali)
+ 48 pulsanti = 320
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Disegno cortesia di Alberto Iobbolo
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Invece: partire dall’utente per progettare l’interazione
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In sostanza, dobbiamo analizzare…
analisi dell’utente: le sue caratteristiche psico-fisiche e socio-culturali
analisi dei bisogni: i suoi bisogni e le sue aspettative in relazione al sistema
analisi dei “casi d’uso” analisi del contesto: il contesto specifico in cui lo
userà
e partire da queste analisi (difficili!) per progettare le funzioni del sistema
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Il mio sistema HI-FI: Analisi dell’utente
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Molto spesso: Vedere il telegiornale delle 20,30 Vedere i programmi satellitari alle 21
Spesso: Ascoltare CD audio (mentre lavoro al
computer)
Raramente: Ascoltare CD audio Vedere DVD
Il mio sistema HI-FI: Analisi dei casi d’uso
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TV
TV
DIVANO
SISTEMA HIFI
MIA SCRIVANIA
PRANZO
Il mio sistema HI-FI: Analisi del contesto
Qui vedo il
telegiornale
Qui vedo gli altri
programmi e i DVD
Qui ascolto musica mentre lavoro
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TV
TV
DIVANO
SISTEMA HIFI
MIA SCRIVANIA
PRANZO
Azione telecomando
Web radio
La soluzione (diversa da quella fornita)
Ripetitore di segnale
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La nozione di “caso d’uso”
Un caso d’uso è un insieme di interazioni finalizzate a uno scopo utile per l’utente, fra l’utente (o più utenti) e il sistema
Esempio: Guardare il telegiornale
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Attenzione!
La nozione di caso d’uso è, dopo la nozione di usabilità, quella più importante di tutto quesro corso….quindi deve essere ben compresa
… di solito, questo non succede!
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Come si analizzano i casi d’uso
Chiama l’ascensore al piano Seleziona canale televisivo Acquista prodotto Prenota volo Iscriviti al forum
Un caso d’uso ha un nome e una descrizione
Spesso, verbo + complemento oggetto
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Casi d’uso e funzionalità
Sono due cose completamente diverse- In un caso d’uso il soggetto è l’utente Es.: Ascoltare un CD- Una funzionalità è una prestazione realizzata dal sistema Es.: Acquisizione del CD
Un caso d’uso viene realizzato solitamente mediante più funzionalità del sistema
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Esempio: cellulare
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Descrizionedi un caso d’uso
Esempio
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ATTORE: CASO D’USO:
Diagrammi dei casi d’uso
Utente
Acquistaprodotto
significa:L’Utente invoca il caso d’uso Acquista prodotto
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Esempio
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Progettazione universale
L’usabilità di un sistema è relativa a una situazione specifica. Come può un progettista progettare un sistema usabile per tutti (usabilità universale) ?
È molto difficile. Può però cercare di soddisfare le esigenze più
diffuse, e fornire la possibilità di personalizzare il sistema (progettazione universale)
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contestod’uso
utentispecifici generici
parti
cola
rege
nera
le
Usabilità universale28
R.Polillo - Ottobre 2010
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contestod’uso
utenti
usabilità universale
usabilità
parti
cola
rege
nera
le
specifici generici
Usabilità universale29
R.Polillo - Ottobre 2010
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Progettazione universale
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tecn
olog
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adeg
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c onn
essi
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bilit
à
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Barriere all’accesso31
R.Polillo - Ottobre 2010
Un sistema si dice accessibile se minimizza le barriere all’accesso
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Utenti per cui il sistema è usabile
Utenti per cui il sistema è accessibile
Usabilità vs accessibilità32
R.Polillo - Ottobre 2010
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In sintesi: Human Centred Design (HCD)
Mettere l’utenteal centro
del processo di progettazione
Anche UCD: User Centered Design(ma è meglio non usare questa dizione)
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Interdisciplinarietà dell’Interaction Design (ID)
Psicologia (studia i processi mentali dell’uomo) Linguistica (ne studia il linguaggio) Sociologia (ne studia i comportamenti sociali) Ergonomia (studia l’interazione con gli strumenti
di lavoro) Marketing (studia i fenomeni di mercato) Informatica (studia le possibilità dei computer)
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Interactiondesign
Psicologia e scienze della comunicazione
Informatica e tecnologie della comunicazione
Progettualità orientata a prodotti / servizi interattivi
Il “triangolo” dell’interaction design
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Livelli di maturità della progettazione
PRIMO LIVELLO: Il prodotto funziona SECONDO LIVELLO: Il prodotto fornisce le
funzioni richieste (system centered design) TERZO LIVELLO: Il prodotto è facile da
imparare e da usare (human centred design) QUARTO LIVELLO: Il prodotto è “invisibile”
durante l’uso
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Un prodotto “invisibile”
Quando uso un “prodotto invisibile,” penso al compito che sto svolgendo, e non al prodotto
Il “prodotto invisibile” diventa visibile solo quando c’è qualcosa che non va
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Quale di questi prodotti è più “invisibile”?
1 2 3
4 5
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Esercizio
Individuare almeno 5 prodotti “invisibili” che usate quotidianamente
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Esercizio
Quale delle due interfacce utente che seguono è più adeguata?
Compito: formattare uno o più dischettiUtente: io
Contesto: uso tipico di ufficio
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Soluzione 1
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Soluzione 2
![Page 42: 3. Progettare per l’utente](https://reader035.vdocuments.site/reader035/viewer/2022081414/54b5b9e44a7959da498b45d7/html5/thumbnails/42.jpg)
“There are no simple answers,only tradeoffs”
Donald A.Norman
![Page 43: 3. Progettare per l’utente](https://reader035.vdocuments.site/reader035/viewer/2022081414/54b5b9e44a7959da498b45d7/html5/thumbnails/43.jpg)
Sulla carta forse funziona, ma...
… provare è indispensabile
![Page 44: 3. Progettare per l’utente](https://reader035.vdocuments.site/reader035/viewer/2022081414/54b5b9e44a7959da498b45d7/html5/thumbnails/44.jpg)
In sintesi…
Nel progettare un oggetto interattivo, non basta progettarne le funzioni, dobbiamo progettare l’interazione fra l’oggetto e il suo utente, partendo dai casi d’uso
L’obiettivo è di raggiungere la massima usabilità da parte di specifici insiemi di utenti
Progettare sistemi usabili è difficile; richiede competenze e professionalità specifiche, e un atteggiamento multidisciplinare
La valutazione della usabilità di un oggetto non può prescindere dall’utente
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Queste slides…
… si basano sul libro “Facile da usare”, dell’autore, dove si trovano tutte le necessarie spiegazioni. Vedi www.rpolillo.it
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La licenza non si estende alle immagini fotografiche e alle screen shots, i cui diritti restano in capo ai rispettivi proprietari, che sono stati indicati, ove possibile, nelle didascalie del libro. L’autore si scusa per eventuali omissioni, e resta a disposizione per correggerle.