3 a) processi pratiche educative e didattiche 3.1 ... · l’itinerario scolastico dai tre ai...
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3 A) Processi – Pratiche educative e didattiche
3.1 Curricolo, progettazione e valutazione
Curricolo e offerta formativa
Definizione e articolazione del curricolo di istituto e delle attività di ampliamento dell’offerta
formativa
Le ultime indicazioni ministeriali affermano che nella valorizzazione dell’autonomia delle
istituzioni scolastiche, le Indicazioni del curricolo d’Istituto, costituiscono il quadro di riferimento
per la progettazione affidata alle scuole. Si tratta di un testo aperto, che i docenti predispongono
contestualizzando ed elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e
valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale.
Il nostro curricolo di istituto, espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica è
in fase di elaborazione per la complessità che richiede la costruzione di uno strumento ampio ed
articolato come quello necessario per un Istituto comprensivo.
La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e si organizzano la ricerca
e l’innovazione educativa. Come ogni scuola dovrebbe fare, il nostro lavoro già in fase avanzata,
consiste nel predisporre il curricolo coerentemente con il Piano dell’offerta formativa e delineando
nel contempo il profilo dello studente dall’ingresso nella scuola dell’Infanzia fino al termine del
primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di
apprendimento specifici per ogni disciplina.
A partire dal curricolo di istituto, i docenti individueranno le esperienze di apprendimento più
efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione
fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree, così come indicato dal Regolamento
dell’autonomia scolastica, che affida questo compito alle istituzioni scolastiche.
La nuova realtà scolastica impone di mettere in relazione la complessità di metodi di apprendimento
radicalmente diversi, con un’attenzione rivolta ai nuovi mezzi di comunicazione e alla ricerca
tecnologica anche in campo didattico.
Al contempo è fondamentale curare e consolidare le competenze e i saperi di base, che sono
irrinunciabili perché sono le fondamenta per l’uso consapevole del sapere nel senso più ampio del
termine e perché abituano la persona ad ogni possibilità di apprendimento nel corso della vita. In
tale scenario, alla scuola spettano dunque alcune finalità specifiche: offrire agli studenti occasioni di
apprendimento e linguaggi culturali di base; far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di
pensiero necessari per apprendere a selezionare le informazioni; promuovere negli studenti la
capacità di elaborare metodi di lavoro che gli consentano di orientarsi anche in futuro in un’ottica di
apprendimento continuo.
La nostra scuola inoltre cerca di realizzare appieno la propria funzione pubblica, impegnandosi al
fine di garantire il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno
nei confronti delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio.
Le finalità della nostra scuola, definite a partire dalla persona che apprende, tengono in
considerazione innanzitutto gli ambiti sociali di provenienza aprendosi alle famiglie e al territorio
per individuare i traguardi di competenza da raggiungere nei diversi anni. L’itinerario scolastico dai
tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola, caratterizzate ciascuna da una
specifica identità educativa, è progressivo e continuo. La presenza, sempre più diffusa, degli Istituti
comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale e facilita il raccordo con il
secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione.
Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità è quella di uno
sviluppo armonico e integrale dell’individuo, all’interno dei principi della Costituzione italiana e
della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza, nel rispetto e nella
valorizzazione delle diversità con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie.
È compito peculiare di questo ciclo scolastico porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva,
potenziando e ampliando gli apprendimenti promossi nella scuola dell’infanzia.
L’educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di
apprendere in concreto, prendersi cura degli altri e dell’ambiente, di acquisire una coscienza civica
ed un senso di responsabilità, favorendo forme di cooperazione e di solidarietà per la formazione
del cittadino di domani.
L’educazione alla cittadinanza quindi, nel nostro Istituto vuol dire trasmettere quei valori fondanti
della Costituzione della Repubblica Italiana, declinata in azioni concrete (rispetto, educazione,
correttezza, lealtà, ecc.), iniziative legate alla storia del nostro Paese (celebrazioni per il 25 aprile,
Festa della Liberazione, e 2 giugno, Festa della Repubblica), ma anche un avvicinamento ed una
conoscenza delle Istituzioni (visite di istruzione a Roma ed ai “Luoghi della politica”, visita a
Palazzo Lascaris a Torino, per conoscere il funzionamento del Consiglio regionale del Piemonte),
ecc.
Come affermato sopra, il curricolo dell’Istituto Comprensivo di Alpignano è in via di definizione,
gli insegnamenti tuttavia si rifanno ai principi emanati dal MIUR con il documento contenente le
“Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” del 4
settembre 2012.
Le attività di ampliamento dell’offerta formativa, tengono conto naturalmente delle nuove linee
guida per la formazione del cittadino in un’ottica europea. Accanto agli imprescindibili saperi che
sono alla base della crescita culturale dell’allievo, vengono proposte attività aggiuntive rivolte a
coloro che intendono intraprendere studi liceali con il corso di latino. Si pone molta importanza alle
lingue straniere; per le classi terze infatti sono programmati da due anni, incontri settimanali con un
conversatore madrelingua inglese per consentire la pratica della lingua. Si dà spazio alla creatività,
attraverso laboratori di manualità imparando anche a riciclare i materiali, ottenendo oggetti da poter
utilizzare sotto nuove forme.
Fondamentale per una crescita sana ed armoniosa del giovane è l’attività fisica; le insegnanti di
scienze motorie in collaborazione con il Comune di Alpignano propongono ogni anno corsi di judo,
rugby, tennis e tennis da tavolo, danza, pallavolo, ecc. La scuola, partecipa anche ai campionati
studenteschi organizzati dall’USR con risultati più che soddisfacenti.
Agli allievi della scuola primaria sono rivolti invece laboratori di teatro, musica e canto, mini
volley, attività sportive, cura di un orto, informatica.
Per ciascun progetto o laboratorio, ove occorrano delle competenze specifiche, prima
dell’inserimento si prendono in considerazione i prerequisiti necessari per accedervi e le abilità o
prestazioni degli allievi.
Per il corso di latino ad esempio è indispensabile una padronanza della grammatica italiana. Per
determinati sport avvengono delle preselezioni durante le quali, le insegnanti di scienze motorie
individuano gli allievi più portati per un determinato tipo di prestazione fisica ma non solo.
Possiamo concludere affermando che le scelte della scuola sono apprezzate e soprattutto condivise
dagli studenti e dai genitori, come emerso dai questionari sottoposti in occasione del presente
lavoro.
Infatti alla domanda generica “Sono interessato a frequentare attività pomeridiane organizzate
dalla scuola” la percentuale di “si e abbastanza” raggiunge il 58,3. Nello specifico inoltre, il dato
viene riconfermato per l’offerta riguardante lo studio delle lingue straniere con una predilezione per
l’inglese. Vi è tuttavia anche l’interesse per la conoscenza di altre lingue, oltre alle classiche lingue
europee quali francese, tedesco e spagnolo, sta crescendo anche una curiosità nei confronti delle
lingue orientali per l’arrivo di compagni cinesi.
Risultano allettanti anche i corsi di manualità in cui i ragazzi possono dare libero sfogo alla propria
creatività, già presenti all’interno della nostra offerta formativa. Sono meno richiesti invece i corsi
pomeridiani di studio assistito.
Viene infine riconosciuto lo sforzo effettuato dalla scuola per l’inclusione degli studenti stranieri e
per l’aiuto fornito agli alunni diversamente abili, anche attraverso progetti specifici.
Progettazione didattica
Le scelte metodologiche, pedagogiche e didattiche all’interno dei vari ordini di scuola dell’ Istituto
Comprensivo vengono adottate dagli insegnanti collegialmente, nell’ambito di strutture di
riferimento specifiche.
Nella scuola secondaria i consigli di classe redigono all’inizio dell’anno scolastico dei piani
didattico–educativi in cui sono definiti gli obiettivi formativi, sia educativi sia cognitivi, condivisi a
monte dal collegio docenti. Gli insegnanti, inoltre, effettuano una programmazione comune per
discipline o ambiti disciplinari attraverso i “dipartimenti”. All’interno di tali organi collegiali di
riferimento i docenti hanno il compito di prendere decisioni comuni sulla didattica della materia,
stabilendo anche eventuali collegamenti e attività interdisciplinari. Tali programmazioni comuni,
effettuate nel rispetto delle Indicazioni Nazionali per il curricolo, vengono poi adattate da ciascun
insegnante alla specifica realtà della propria classe. Sono pertanto possibili parziali discostamenti in
base al contesto in cui si opera ma sempre tenendo come riferimento gli obiettivi di apprendimento
e i traguardi per lo sviluppo delle competenze previsti al termine del ciclo di istruzione. Anche negli
altri ordini di scuola si progetta collegialmente. Nella scuola primaria i docenti dedicano due ore
settimanali, che vanno aggiunte alle 22 di insegnamento, per programmare insieme le attività
relative alla classe e per valutarne l’andamento, predisponendo, in caso di necessità, percorsi
individualizzati (con strategie specifiche, attività di rinforzo e di recupero) finalizzati ad alunni che
presentano difficoltà e per pianificare, in forma interdisciplinare, i progetti rientranti nel curricolo.
Mensilmente le ore di programmazione settimanali vengono svolte in “classi parallele”, dove gli
insegnanti si confrontano a livello disciplinare anche per definire le prove comuni da somministrare
agli alunni. Nella scuola dell’infanzia la progettazione viene svolta nell’ambito dei collegi di plesso.
Tali progettazioni vengono adeguate alla specifica realtà del plesso ma sempre nel rispetto delle
Indicazioni Nazionali per il Curricolo. In tutti gli ordini di scuola le progettazioni comuni vengono
analizzate e revisionate da diversi momenti di confronto in itinere che si svolgono durante tutto
l’anno, con occasioni di condivisione di esperienze utili a migliorare il più possibile l’offerta
formativa. All’interno dell’istituto comprensivo non mancano, infine, le opportunità di raccordo tra
insegnanti dello stesso ambito disciplinare e di ordini di scuola diversi, al fine di stabilire quei
saperi irrinunciabili essenziali per un processo di apprendimento il più possibile continuo e
omogeneo.
Valutazione degli studenti
La valutazione degli apprendimenti spetta al consiglio di classe con deliberazione assunta, ove
necessario, a maggioranza. La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata, dal
consiglio di classe presieduto dal Dirigente Scolastico o da suo delegato, con deliberazione assunta,
ove necessario, a maggioranza.
Il Consiglio di classe riunito per lo scrutinio, intermedio e finale, è un organo collegiale giudicante
perfetto in cui è necessaria la presenza di tutti i suoi componenti per la validità delle deliberazioni
da assumere. Opera quindi con la partecipazione di tutti i suoi componenti.
Primaria
Gli insegnanti del Circolo privilegiano la valutazione formativa, necessaria per orientare ed
adeguare le scelte educative. La valutazione si configura come attività sistematica di osservazione
iniziale, in itinere e finale di medio e lungo periodo.
La valutazione finale di lungo periodo costituisce il momento in cui si opera la valutazione
sommativa e certificativa ai fini del passaggio dell’alunno alla classe successiva o al successivo
grado dell’ istruzione obbligatoria.
L’autovalutazione, cioè la riflessione dei bambini sui propri apprendimenti, comportamenti e
abilità, viene considerata fondamentale per la presa di coscienza del livello di maturazione
raggiunto.
Le prove strutturate in classi parallele sono effettuate solo dai docenti di seconda, di quarta e di
IRC. Tuttavia in alcuni momenti anche gli altri insegnanti concordano e commentano prove pensate
e preparate insieme.
Coerentemente con il lavoro di progettazione dei curricoli, gli insegnanti della scuola primaria,
hanno definito i livelli di competenza con i quali procedere nella valutazione degli alunni riguardo
all’apprendimento, al comportamento e alla certificazione delle competenze al termine della scuola
primaria.
Si prevede la raccolta dei dati al termine del 1° quadrimestre e alla fine dell’ anno scolastico.
Valutazione del rendimento scolastico degli alunni
I docenti delle scuole primarie del Circolo, concordano ed assumono i seguenti descrittori della
valutazione espressa in voti decimali:
10 = competenza eccellente
L’alunno:
dimostra completa rispondenza alle proposte didattiche
assume iniziative di supporto e di stimolo per la classe
possiede conoscenze approfondite, anche al di là di quelle proposte dall’insegnante
effettua analisi personali e sintesi efficaci
sa esporre in modo personale e autonomo
possiede sicura padronanza nell’uso degli strumenti della disciplina.
9 = competenza piena
L’alunno:
dimostra capacità d’iniziativa personale e partecipa in modo costruttivo alle proposte
didattiche
possiede conoscenze ampie e approfondite
manifesta sicurezza nell’analisi e nella sintesi
sa esporre in modo personale
è autonomo nell’uso degli strumenti della disciplina
8 = competenza avanzata
L’alunno:
dimostra impegno adeguato e partecipazione responsabile
possiede conoscenze organiche e articolate
sa cogliere e collegare concetti e formulare sintesi corrette
sa esporre in modo chiaro e appropriato
possiede buona autonomia nell’uso degli strumenti della disciplina
7 = competenza adeguata
L’alunno:
dimostra impegno e partecipazione positiva
possiede conoscenze adeguate
presenta ancora qualche imprecisione nell’analisi e nella sintesi
sa esporre in modo abbastanza chiaro ed efficace
non sempre è autonomo nell’uso degli strumenti della disciplina
6 = competenza sufficiente
L’alunno:
dimostra impegno e partecipazione appena adeguati
possiede conoscenze sufficienti
è impreciso nell’analisi e nella sintesi
sa esporre in modo accettabile
non sempre usa in modo corretto gli strumenti della disciplina
5 = competenza parziale
L’alunno:
dimostra impegno e partecipazione modesti
possiede conoscenze frammentarie e lacunose
presenta difficoltà nell’organizzazione logica dei contenuti
usa un linguaggio non sempre appropriato
dimostra incertezze nell’uso degli strumenti della disciplina
4 = competenza inadeguata
L’alunno:
dimostra impegno e partecipazione scarsi
possiede gravi lacune nelle informazioni e nelle conoscenze
presenta notevoli difficoltà nell’organizzazione logica dei contenuti
usa un linguaggio non appropriato
non sa utilizzare gli strumenti della disciplina
I docenti non ritengono opportuno utilizzare i voti per i livelli: 3 – 2 – 1.
Criteri per l’attribuzione del giudizio sintetico nel comportamento.
Per la valutazione del comportamento nella scuola primaria si osservano i seguenti indicatori:
- INTERESSE E PARTECIPAZIONE: ascolto e attenzione, interventi pertinenti e ordinati nelle
conversazioni, partecipazione alle iniziative scolastiche comuni;
- IMPEGNO: impegno e costanza nel lavoro scolastico individuale e di gruppo;
- RELAZIONE CON GLI ALTRI: rispetto e condivisione delle regole comuni, rispetto del
personale scolastico, relazioni positive con i coetanei, disponibilità a collaborare con i
compagni e con gli adulti;
- AMBIENTE SCOLASTICO: rispetto degli ambienti e del materiale della scuola, uso
appropriato degli spazi.
OTTIMO - Partecipa attivamente alle attività della classe apportando un contributo costruttivo e
propositivo; si impegna proficuamente con costanza ed attenzione, rispettando modalità e scadenze
delle consegne. E‟ disponibile a collaborare con tutti, rispetta e usa in modo appropriato materiale e
spazi della scuola.
DISTINTO - Partecipa con interesse alle attività della classe con attenzione costante nel tempo; si
impegna con continuità e raramente non rispetta modalità e tempi delle consegne. E‟ collaborativo
con
tutti e rispetta spazi e materiali della scuola.
BUONO - Partecipa con interesse non sempre adeguato alle attività della classe; si impegna in
modo
settoriale e l’ attenzione non è sempre costante, qualche volta non rispetta modalità e tempi delle
consegne. E‟ collaborativo e normalmente rispetta spazi e materiali della scuola.
SUFFICIENTE - Partecipa con interesse discontinuo alle varie attività della classe; si impegna in
modo irregolare e fatica a rispettare modalità e scadenze delle consegne. E‟ collaborativo solo in
alcune
attività e con alcuni compagni. Fatica a rispettare le regole comuni, spazi e materiali della scuola.
NON SUFFICIENTE – Partecipa raramente alle varie attività della classe; non si impegna in modo
sufficiente e spesso non rispetta modalità e scadenze delle consegne. Si dimostra poco collaborativo
nelle varie attività e con i compagni assume atteggiamenti conflittuali; fatica a rispettare le regole
comuni, spazi e materiali della scuola.
Come da indicazioni ministeriali, al termine della scuola primaria in docenti devono compilare per
ogni alunno il CERTIFICATO DELLE COMPETENZE, in cui è certificato il livello delle
competenze maturate dall'alunno nella scuola e nell'extrascuola. Per le competenze acquisite sono
previsti tre livelli di certificazione: elementare, maturo, esperto. In caso di mancato conseguimento
minimo della competenza prevista, non si procede alla relativa certificazione. Ogni certificazione
vale di per sé in modo finito. Nelle pagine seguenti, se ne riporta il modello da compilare.
Strumenti culturali
Livello di competenza
(elementare-maturo-
esperto)
Competenze linguistiche: comprensione dei contenuti di semplici testi;
impiego di registri linguistici in relazione al contesto produzione di
testi informe adeguate a scopo e a destinatario.
Competenze in lingue comunitarie: inglese: livello A1* (comprensione
e utilizzo di espressioni d'uso quotidiano; interazione colloquiale con
altri su argomenti personali; scrittura di semplici frasi).
Competenze scientifiche: osservazione della realtà per riconoscere
relazioni, modificazioni, rapporti causali; esplorazione dell'ambiente
naturale e antropico; sviluppo di atteggiamenti di curiosità nei
confronti della realtà naturale.
Competenze matematiche: lettura della realtà e risoluzione di semplici
problemi; raccolta, organizzazione e interpretazione di dati; padro-
nanza e utilizzo dei concetti elementari della matematica.
Competenze tecniche e informatiche: utilizzo semplice di
strumentazione tecnologica; impiego della videoscrittura, dei
principali programmi informatici; accesso e utilizzo del web.
Competenze storico-geografiche: orientamento spazio-temporale e
identificazione intuitiva delle peculiari caratteristiche fìsico-antropo-
logiche del territorio; uso della documentazione e dell 'osservazione
per conoscere realtà storiche e geografiche.
* livello del Quadro Comune Europeo di Riferimento del Consiglio d'Europa per le lingue
Strumenti culturali
Livello di competenza
(elementare-maturo-
esperto)
Competenze artistiche: descrizione, rappresentazione e ricostruzione
della realtà e delle esperienze attraverso semplici linguaggi espressivi;
conoscenza intuitiva del patrimonio artistico-culturale nel territorio.
Competenze motorie: impiego di schemi motori e pasturali, loro
interazioni in situazione combinata e simultanea; rispetto delle regole
dei giochi sportivi praticati.
Identità
Livello di competenza
(elementare-maturo-
esperto)
Conoscenza di sé: affermazione della propria identità; risoluzione dei
problemi in autonomia; responsabilità verso gli altri.
Relazione con gli altri: disponibilità alla collaborazione con coetanei e
adulti; pratica della tolleranza, della solidarietà e dell'ascolto degli
altri.
Orientamento: autovalutazione delle proprie esperienze scolastiche ed
extrascolastiche per scelte consapevoli.
Convivenza civile
Livello di competenza
(elementare-maturo-
esperto)
Responsabilità personale
Rispetto degli altri e della diversità
Rispetto dell'ambiente e delle cose
Consapevolezza del valore e delle regole della vita democratica
Sicurezza propria e degli altri
Secondaria
Gli insegnanti della Scuola secondaria privilegiano anch’essi la valutazione formativa, necessaria
per orientare ed adeguare le scelte educative. La valutazione si configura come attività sistematica
di osservazione iniziale, in itinere e finale di medio e lungo periodo.
La valutazione periodica e finale degli apprendimenti si esprime in voti che si assegnano, su
proposta dei singoli professori, in base ad un giudizio brevemente motivato desunto da un congruo
numero di interrogazioni e di esercizi scritti, grafici o pratici fatti in casa o a scuola, corretti e
classificati durante i due quadrimestri. Perché la valutazione sia valida è necessario che il docente
possegga almeno 3 valutazioni a quadrimestre, per disciplina. I voti sono espressi in decimi (voto
intero) in pagella, mentre durante l’anno le valutazioni possono anche esprimersi in mezzi voti. Non
sono in uso valutazioni espresse in “+” o “-“.
Il docente è comunque tenuto a dare motivazione della sua proposta di voto in base anche ai criteri
valutativi indicati dal Collegio dei docenti.
Un docente, solitamente di lettere, matematica e/o inglese, svolge contemporaneamente l’incarico di
segretario e quello di coordinatore all’interno dello stesso consiglio di classe. Un docente è nominato dal
Dirigente coordinatore e segretario tutto l'anno.
Nella programmazione di inizio anno, ogni docente è tenuto a specificare gli obiettivi disciplinari
cognitivi (stabiliti nei dipartimenti, condividi nei Collegi Docenti e approvati nel POF), oltre che quelli
formativi (condivisi anch’essi nei Collegi Docenti e nelle programmazioni dei Consigli di classe).
I docenti, quindi, utilizzano criteri comuni di valutazione per i diversi ambiti/discipline.
Quindi il docente specifica le unità di apprendimento che svolgerà durante l’anno e le metodologie da
attuare in ambito educativo e cognitivo; gli strumenti e il numero e il tipo di verifiche e valutazioni che
presuppone di dover sottoporre ai ragazzi.
Nella relazione di fine anno, invece, ogni docente è tenuto ad indicare i risultati di livello finali; la
qualità del raggiungimento degli obiettivi disciplinari; strategie, metodi e materiali utilizzati; se è stato
attuato il recupero in itinere e con quali modalità.
Circa la verifica e valutazione finale, invece, il docente dovrà chiarire:
se le verifiche formative sono state classificate,
se sono state utilizzate griglie di osservazione per la rilevazione di comportamenti e/o
atteggiamenti, se sono state utilizzate griglie di valutazione delle prestazioni degli studenti,
se è stata fatta la distinzione tra misurazione del profitto e valutazione globale
se la valutazione globale ha tenuto in considerazione: il metodo di studio,
la partecipazione all’attività didattica,
l’impegno,
il progresso,
le conoscenze acquisite,
le competenze acquisite.
La scuola al momento non utilizza prove strutturate per classi parallele costruite dagli insegnanti.
Ciò si faceva fino a pochi anni fa, sia rispetto alle prove di ingresso, sia in itinere. Solitamente si
faceva ricorso a prove INVALSI modificate dai docenti su cui venivano costruite apposite griglie di
valutazione. Le altri discipline utilizzavano verifiche predisposte appositamente.
Negli ultimi anni, alla luce della percezione di una maggiore ansia presente nei bambini in ingresso
nelle scuole secondarie di I grado, il Collegio docenti ha stabilito di non sottoporre gli alunni delle
prime a prove di ingresso, ma di riprendere gli argomenti di uscita dalle scuole primarie, per creare
un impatto più sereno ed un ambiente di apprendimento non demotivante.
Quanto alle verifiche in itinere, ogni docente provvede per le proprie classi. Tuttavia è frequente lo
scambio di informazioni e di materiali tra colleghi delle stesse discipline, come tra colleghi di
materie diverse.
La scuola progetta e realizza interventi didattici specifici a seguito della valutazione degli studenti
secondo le seguenti modalità:
ritornando sugli stessi argomenti per tutta la classe con le stesse modalità,
ritornando sugli stessi argomenti con tutta la classe con modalità diverse,
con organizzazione di pausa didattica,
con organizzazione di specifiche attività per gruppi di studenti,
con assegnazione e correzione di esercizi per casa agli studenti in difficoltà,
con preparazione di schede semplificate e di recupero/ripasso,
con preparazione di mappe concettuali esemplificative,
con il tutoraggio,
con le compresenze,
con la spinta all’autovalutazione come momento di ripensamento su se stesso,
con i corsi di recupero.
Quanto alla valutazione del comportamento, invece, il Consiglio di classe fa riferimento a quanto deciso
nel Collegio Docenti, deliberando i criteri per l’assegnazione della condotta, presenti nelle
programmazioni di classe e nel POF e così stabiliti:
10 – l’alunno ha raggiunto pienamente gli obiettivi contenuti nella programmazione educativa,
9 – l’alunno ha conseguito in modo soddisfacente la maggior parte degli obiettivi contenuti nella
programmazione educativa,
8 – l’alunno ha conseguito solo in alcuni ambiti gli obiettivi contenuti nella programmazione
educativa,
7- l’alunno non ha raggiunto la maggior parte degli obiettivi contenuti nella programmazione
educativa,
6- l’alunno è stato oggetto di sospensioni comminate a seguito di gravi o reiterate infrazioni
disciplinari derivanti dalla violazione dei doveri di cui all’art 3 del DPR n 249/98 tali da aver
determinato, singolarmente, l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità
scolastica per un periodo non superiore a 15 giorni,
5- sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità
scolastica per un periodo superiore a 15 giorni (art. 4 comma 9).
Le suddette sanzioni sono adottate dal Consiglio d’Istituto se sono stati commessi reati che
violino la dignità ed il rispetto della persona umana, oppure se vi sia stata una situazione di
pericolo per l’incolumità delle persone.
In ambedue gli ordini di scuola il veicolo principale di valutazione è il lavoro in classe, inteso come uno
scambio di processi e di conoscenze da monitorarsi quotidianamente, affinché si possa intervenire sui
processi di insegnamento, modificandone obiettivi e metodologie per favorire l’apprendimento.
ANALISI DEI QUESTIONARI
La domanda 16 del questionario alunni, riservata a tutti gli alunni campionati, formula: “Gli
insegnanti fanno domande per verificare cosa abbiamo capito?” Le risposte hanno dato i seguenti
risultati: Sì 52,5%, Abbastanza 30,8%, Poco 13,3% e No 3,3%. Sommando i Sì agli Abbastanza il
risultato è dell’ 83,3% dando prova evidente dell’attenzione che i docenti mettono rispetto al grado
di apprendimento dei loro alunni.
Il dato scema lievemente, ma senza preoccupare, se si indagano i risultati della stessa domanda,
solo per i ragazzi della scuola secondaria. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 41,7%,
Abbastanza 31,7%, Poco 23,3% e No 3,3%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’
73,4%.
La domanda 6 del questionario genitori, riservata a tutti i genitori campionati, formula: “Condivido
come gli insegnanti aiutano mio figlio ad acquisire buone capacità di apprendimento?” Le risposte
hanno dato i seguenti risultati: Sì 55,2%, Abbastanza 31,%, Poco 12,6% e No 1,1 %. Sommando i
Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 86,2% dando prova evidente dell’attenzione che i docenti
mettono rispetto al grado di apprendimento dei loro alunni.
Il dato sale in maniera esponenziale, se si indagano i risultati della stessa domanda, solo per
i genitori della scuola dell’infanzia. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 65,4%,
Abbastanza 26,9%, Poco 7,7% e No 0%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’
92,3%.
Anche per i genitori della primaria i risultati sono più che positivi, in quanto le risposte
hanno dato i seguenti risultati: Sì 56,3%, Abbastanza 31,3%, Poco 9,4% e No 3,1%.
Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 87,6%.
Il dato cala lievemente, ma senza preoccupare, nella scuola secondaria dove le risposte dei
genitori hanno dato i seguenti risultati: Sì 44,8%, Abbastanza 34,5%, Poco 20,7% e No %.
Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 79,3%.
La domanda 11 del questionario genitori, riservata a tutti i genitori campionati, formula: “Sono al
corrente dei criteri di valutazione adottati dalla scuola per garantire il successo formativo degli
studenti?” Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 36,5,2%, Abbastanza 34,1,%, Poco 15,3%
e No 14,1 %. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 70,6% dando prova evidente
dell’attenzione che i docenti mettono rispetto al grado di apprendimento dei loro alunni.
Il dato cala lievemente, se si indagano i risultati della stessa domanda, solo per i genitori
della scuola dell’infanzia. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 16,7%, Abbastanza
45,8%, Poco 20,8% e No 16,7%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 62,5%.
Per i genitori della primaria, invece, i risultati sono più che positivi, in quanto le risposte
hanno dato i seguenti risultati: Sì 50%, Abbastanza 28,1%, Poco 9,4% e No 12,5%.
Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 78,1%.
Il dato sale lievemente nella scuola secondaria dove le risposte dei genitori hanno dato i
seguenti risultati: Sì 48,3%, Abbastanza 24,1%, Poco 24,1% e No 3,4%. Sommando i Sì agli
Abbastanza il risultato è del 71,4%.
La domanda 16 del questionario genitori, riservata a tutti i genitori campionati, formula: “Il
documento di valutazione mi dà utili informazioni sui progressi di mio figlio?” Le risposte hanno
dato i seguenti risultati: Sì 49,4%, Abbastanza 35,4%, Poco 13,9% e No 1,3%. Sommando i Sì agli
Abbastanza il risultato è dell’ 84,8% dando prova evidente della chiarezza del documento di
valutazione e dei criteri adottati per la sua compilazione.
Il dato rimane stabile se si indagano i risultati della stessa domanda, solo per i genitori della
scuola dell’infanzia. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 31,6%, Abbastanza
52,6%, Poco 10,5% e No 5,3%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 84,2%.
Per i genitori della primaria i risultati sono in miglioramento, in quanto le risposte hanno
dato i seguenti risultati: Sì 62,5%, Abbastanza 28,1%, Poco 9,4% e No 0%. Sommando i Sì
agli Abbastanza il risultato è dell’ 90,6%.
Il dato scende lievemente nella scuola secondaria dove le risposte dei genitori hanno dato i
seguenti risultati: Sì 46,4%, Abbastanza 32,1%, Poco 21,4% e No 0%. Sommando i Sì agli
Abbastanza il risultato è del 78,5%.
La domanda 17 del questionario genitori, riservata a tutti i genitori campionati, formula: “Ho una
chiara idea degli obiettivi che la scuola vuole raggiungere?” Le risposte hanno dato i seguenti
risultati: Sì 25,3%, Abbastanza 37,3%, Poco 30,1% e No 7,2%. Sommando i Sì agli Abbastanza il
risultato è dell’ 62,6% dando una risposta tutto sommato positiva, ma inferiore rispetto alle
precedenti domande e su cui dover riflettere.
Il dato cala lievemente se si indagano i risultati della stessa domanda, solo per i genitori
della scuola dell’infanzia. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 26,1%, Abbastanza
34,8%, Poco 34,8% e No 4,3%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 60,9%.
Per i genitori della primaria i risultati sono in lieve miglioramento, in quanto le risposte
hanno dato i seguenti risultati: Sì 18,8%, Abbastanza 46,9%, Poco 25% e No 9,4%.
Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 65,7%.
Il dato scende lievemente nella scuola secondaria dove le risposte dei genitori hanno dato i
seguenti risultati: Sì 32,1%, Abbastanza 28,6%, Poco 32,1% e No 7,1%. Sommando i Sì agli
Abbastanza il risultato è del 60,7%.
La domanda 19 del questionario docenti, riservata a tutti i docenti campionati, formula: “La scuola
ha una programmazione comune che guidi l'attività didattica degli insegnanti?” Le risposte hanno
dato i seguenti risultati: Sì 46,2%, Abbastanza 17,9%, Poco 25,6% e No 10,3%. Sommando i Sì agli
Abbastanza il risultato è dell’ 64,1% dando una risposta tutto sommato positiva, ma inferiore
rispetto alle precedenti domande e su cui dover riflettere. Sicuramente il dato è influenzato dal fatto
che da due anni l’Istituto sia divenuto comprensivo, per cui la programmazione dovrebbe prevedere
un curricolo verticale che non sempre è di facile realizzazione.
3.2 Ambiente di apprendimento
3.2.a Durata delle lezioni
Scuola dell’infanzia:
14 sezioni dal lunedì al venerdì : 8.00 - 16.00
Scuola primaria:
28 classi dal lunedì al venerdì : 8.30 – 16:30 (tempo pieno storico)
1 classe: dal lunedì al venerdì : 8.30 – 13.00 martedì e mercoledì : 14.15-16.30 (tempo normale)
Scuola secondaria:
15 classi dal lunedì al venerdì: 8.00 – 14.00
2 classi martedì, giovedì e venerdì : 8.00 – 14.00 lunedì e mercoledì: 8.00 -16.45 (tempo
normale)
3.2.b Organizzazione oraria
ANALISI DEI QUESTIONARI
Alunni
Dal grafico emerge che la percentuale dei Si e degli Abbastanza è del 69,4% mentre la percentuale
del Poco e del No è uguale al 30,7%
SI 41,9%
ABBASTANZA 27,5%
POCO 13,0%
NO 17,7%
ALUNNI
SI ABBASTANZA POCO NO
QUESTIONARIO - COMPLESSIVO
Per illustrare le risposte ottenute a seguito della somministrazione del “Questionario degli alunni”, è
necessario fare alcune osservazioni ed alcune considerazioni, tenuto conto dei differenti ordini di
scuola.
Iniziamo con il riportare gli esiti dell’indagine con i risultati complessivi. Il gradimento espresso in
maniera generale nei confronti della scuola, considerando i molteplici aspetti (struttura degli edifici,
attrezzature, laboratori, sicurezza, attenzione ricevuta e aiuto, metodi di insegnamento e risultati
raggiunti, relazione tra pari e con gli insegnanti), è più che soddisfacente; dal grafico infatti
emergono i seguenti dati:
SI 41,9%
ABBASTANZA 27,5%
POCO 13,0%
NO 17,7%
Le percentuali per la scuola primaria rappresentano una situazione ancora migliore:
SI 49,2%
ABBASTANZA 31,8%
POCO 9,6%
NO 9,3%
Il grado di soddisfazione dunque è piuttosto elevato. I bambini a scuola si sentono protetti e seguiti
dagli insegnanti, apprezzano la loro scuola, le attività proposte e sono abbastanza contenti dei
risultati scolastici conseguiti.
Per quanto riguarda la scuola secondaria, i dati sono in linea con la tendenza della scuola di ordine
inferiore, anche se gli allievi si sono espressi in modo lievemente più critico. Riportiamo i risultati
ottenuti:
SI 36,6%
ABBASTANZA 24,3%
POCO 15,4%
NO 23,7%
Anche nella scuola secondaria vi è stato un apprezzamento in relazione a strutture, organizzazione,
qualità dei rapporti umani, apprendimento.
I ragazzi della scuola secondaria inoltre, hanno risposto ad una sezione in più, dedicata ad attività
aggiuntive quali corsi di strumento musicale, lingue, studio assistito in orario extrascolastico.
L’interesse per l’ulteriore offerta formativa proposta è stata del 23,3% con risposta affermativa oltre
al 35% di “Abbastanza”.
Per quanto concerne le lingue straniere la percentuale di eventuali iscrizioni ai corsi, sia per
approfondire quelle già studiate, sia per apprenderne un’altra è del 58,3% con prevalenza nella
scelta dello spagnolo 45%, seguono l’inglese 21%, il tedesco 18%, il francese 7% e due lingue
orientali quali il giapponese ed il cinese rispettivamente con una richiesta del 5% e del 2%.
Dalle risposte si evince che vi è un interesse verso l’offerta formativa aggiuntiva per lo studio delle
lingue; vengono accolte con numeri minori, le proposte relative ai corsi di strumento musicale. I
corsi di creatività potrebbero avere un discreto successo, considerate le percentuali di SI e
“Abbastanza”. La tendenza, deriva probabilmente dal fatto, che i ragazzi sono già impegnati in
attività al di fuori della scuola ed in parte perché molti pensano di non riuscire a conciliare gli
impegni scolastici (compiti a casa) con le attività proposte che sottrarrebbero ore allo studio.
La percentuale dei NO pari al 51,7% riguardo lo studio assistito, sarebbe da approfondire, in
quanto gli allievi, anche se comprensibilmente tendenti ad avere il pomeriggio libero, non hanno
capito l’eventuale opportunità di avere un insegnante a disposizione per svolgere compiti che
dovrebbero comunque fare a casa e, per alcuni di essi, senza aiuto.
Riteniamo utile effettuare una precisazione riguardo la domanda n. 24 che chiede: “A scuola temo
la presenza di bulli”. I bambini della scuola primaria hanno interpretato forse in maniera distorta il
quesito, rispondendo affermativamente per il 9% circa. A nostro avviso infatti, gli allievi hanno
risposto “SI” volendo intendere che hanno timore dei bulli, al di là del fatto che a scuola non ve ne
siano. I ragazzi della scuola secondaria invece, più grandi e meno timorosi, hanno risposto “NO”
per il 71,7%, confermando una situazione di tranquillità e di assenza di bullismo nel nostro Istituto.
Occorre però mettere in evidenza che questa percentuale di NO, è andata ad incrementare la
percentuale generale dei NO sul totale delle risposte e ciò sembrerebbe abbassare il gradimento del
3% circa. Il dato invece è da leggere in maniera positiva.
E’ importante anche esprimere la soddisfazione per l’atteggiamento che gli allievi hanno avuto nei
confronti del questionario, che è stato affrontato in maniera seria e collaborativa. La comprensione
delle domande è stata pressoché totale; sono stati chiesti chiarimenti solo riguardo al termine
“collaboratore scolastico” e “prove differenziate”. Il fatto che gli studenti si siano preoccupati di
chiedere delucidazioni, prova che vi sia stato interesse e partecipazione, volendo esprimere la
propria opinione in maniera chiara e senza dubbi.
Domande del questionario riguardanti la dimensione organizzativa : n.12-n.17-n.32
n.12 : Ritengo sufficiente il tempo dedicato a scuola per esperimenti in laboratorio
Le risposte dei Si e degli Abbastanza è pari al 42,4 % mentre quelle del Poco e dei No
corrispondono al 57,6%. Il dato negativo indica che gli allievi hanno molto l’interesse a voler
trascorre più tempo nei laboratori.
n.17 : Ritengo che l’orario scolastico sia adeguato alle mie esigenze di apprendimento
Le risposte affermative sono del 81,7% (Si 55,0%+Abbastanza 26,7%) confermano un’alta
soddisfazione dell’organizzazione oraria scolastica, mentre la percentuale relativa all’inadeguatezza
dell’I.C è del 18,3% (Poco 10,0%+ No 8,3%).
n.32 : Sono complessivamente soddisfatto del funzionamento della mia scuola
La somma delle risposte affermative è del 78.8%, Si 32,2% + Abbastanza 46,6%, la percentuale dei
Poco è del 12,7% , la percentuale dei No è 8,5%. Il gradimento generale del funzionamento della
nostra scuola è buono, bisognerà lavorare sul 21,2% percentuale in negativo, per migliorare la
qualità organizzativa.
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
domanda 12 domanda 17 domanda 32
si
abbastanza
poco
no
Genitori
Domande del questionario genitori riguardanti l’organizzazione scolastica nel suo complesso : n.3-
n.9-n.10-n.27-n.32
SI 49,5%
ABBASTANZA 30,4%
POCO 13,0%
NO 7,1%
SI ABBASTANZA POCO NO
QUESTIONARIO GENITORI TOTALE
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
domanda 3 domanda 9 domanda 10 domanda 27 domanda 32
si
abbastanza
poco
no
n.3 Il personale scolastico (docenti, collaboratori e personale amministrativo) collabora per
garantire il buon funzionamento di questa scuola
n.9 Questa scuola è organizzata bene
n.10 Consiglierei questa scuola ad un altro genitore
n.27 Sono chiare le informazioni sull’organizzazione scolastica
n.32 Iscriverei di nuovo mio figlio a questa scuola
Risposte in percentuale di ciascuna domanda:
n. 3 il 48,3% ha risposto Si, il 36,8% ha risposto Abbastanza sommando i dati si ottiene il 85,1%
che rispecchia un ottimo apprezzamento sul personale scolastico della nostra scuola, il 14,9% non
lo gradisce
n.9 il 71,2% esprime soddisfazione sull’organizzazione (27,6% i Si+ il 34,5% Abbastanza) mentre
il 28,7% ritiene la nostra scuola non organizzata (20,7% i Poco + l’ 8,0% il No)
n.10 le risposte date corrispondono al 75,9 % favorevoli a consigliare l’ iscrizione nell’I.C. ( i SI
46,0%+ gli Abbastanza 29,9% ) e il 24,1% non propensi all’iscrizione ( Poco 11,5%+12,6% No)
n.27 le informazioni sull’organizzazione scolastica sono chiare per l’ 85% , i Si e gli Abbastanza
hanno avuto una percentuale paritaria del 42,5%, Poco il 11,5% e No 3,4%. L’incidenza del 14,9%
sul esito in negativo ci permette di considerare che anche se I.C. è nato da poco i passaggi delle
informazione nei diversi ordini di scuola vengono trasmessi in modo chiaro.
n.32 i risultati qui riportati: 76,4% , somma del 48,2% dei Si e del 28,2% degli Abbastanza,
confermano l’iscrizione del proprio figlio nella nostra scuola. Il 14,1% del Poco determina
incertezza sull’eventuale iscrizione e il 9,4% è proprio certo della non iscrizione. Quest’ultimo dato
negativo potrebbe essere attribuito alla disposizione dei plessi dovuta alla morfologia del territorio,
nello specifico dal fiume Dora Riparia che lo divide.
Nel questionario genitori la domanda n.23 riguarda la scuola primaria :
la pluralità dei docenti e un orario lungo sono adatti ai modi e ai tempi di apprendimento
dei bambini
I risultati relativi al Poco e al No danno come somma il 13,4% , l’86,6% dato dalla somma del
43,3% dei Si e del 43,3% degli Abbastanza conferma l’apprendimento dei bambini considerando la
pluralità dei docenti e un orario lungo.
Le domande 24 e 25 del questionario, riservate ai genitori della scuola dell’infanzia formulano :
la famiglia è stata informata su modalità e tempi di inserimento
ai genitori si dà la possibilità di essere presenti e di partecipare al meglio nell’inserimento
dei bambini
I genitori sono informati su modalità e tempi di inserimento per il 92,3%, per il 7,7% ritengono di
essere poco informati, nessuno sostiene di non avere informazioni No 0,0%.
La risposta sulla possibilità di essere presenti e alla partecipazione dell’inserimento del bambino ha
come percentuale dei Si il 61,5%, degli Abbastanza pari al 38,5%, Poco 0,0%, No 0
Docenti
Nel questionario docenti la domanda n. 37 formula :
Ritiene che l’orario scolastico sia adeguato alle esigenze di apprendimento degli studenti
Il risultato è : Si il 48,7%, Abbastanza 35,9%, Poco 10.3%, No 5,1%
La risposta data dai docenti campionati è assolutamente positiva, ritengono adeguato l’orario
scolastico alle necessità di apprendimento degli alunni.
La domanda 40 del questionario docenti formula:
Sarebbe disponibile, a seconda delle proprie competenze, a tenere dei corsi pomeridiani
retribuiti
Pur venendo fuori una condizione di quasi parità (41% “sì”, 41% “no”, 5,1% abbastanza e 12,8%
poco), è interessante sottolineare come il 41% (a cui aggiungendo gli “abbastanza” si arriva al
46,1%) dei docenti sia disponibile ad effettuare corsi retribuiti in orario pomeridiano e questa è una
percentuale davvero alta su cui poter pensare di investire, al fine di accontentare le richieste e le
preferenze di genitori e alunni, sopra elencate.
SI 39,6%
ABBASTANZA 36,7%
POCO 17,6%
NO 6,1%
DOCENTI
SI ABBASTANZA POCO NO
QUESTIONARIO
Commento al questionario “docenti”
Per illustrare le risposte ottenute a seguito della somministrazione del “Questionario docenti”, è
necessario fare alcune osservazioni ed alcune considerazioni, tenuto conto dei differenti ordini di
scuola (infanzia, primaria, secondaria).
Iniziamo con il riportare gli esiti dell’indagine con i risultati complessivi. Il gradimento espresso in
maniera generale nei confronti della scuola, considerando i molteplici aspetti (orario di servizio,
carico di lavoro, ambiente, sicurezza, attenzione ricevuta e data, relazione tra pari e con Dirigente-
personaleATA/collaboratori scolastici-genitori-alunni), è soddisfacente; dal grafico infatti
emergono i seguenti dati:
SI 39,6%
ABBASTANZA 36,7%
POCO 17,6%
NO 6,1%
Il grado di soddisfazione dunque è molto elevato; infatti sommando le valutazioni positive si
ottiene il 76%, contro 23,7% di quelle negative.
Le risposte date dai docenti campionati sono assolutamente positive soprattutto nei seguenti ambiti:
capacità di gestire il comportamento degli alunni, soddisfazione del rapporto con docenti dello
stesso ordine di scuola, soddisfazione del rapporto con il personale ATA (sia segreteria che
collaboratori scolastici), soddisfazione del rapporto con il Dirigente, soddisfazione del rapporto con
i genitori, utilità dei collegi docenti diversificati per ordini di scuola, gestione del carico di lavoro
inerente la propria programmazione, programmazione comune che guidi attività didattica degli
insegnanti, confronto regolare tra colleghi dello stesso ambito disciplinare, scambio di materiali e di
informazioni sugli alunni, promozione attività di autoformazione, inclusione studenti stranieri,
realizzazione interventi efficaci per alunni EES/BES/DSA, inclusione studenti con disabilità, equità
assegnazione studenti nelle diverse classi, collaborazione con enti del territorio, adeguatezza orario
scolastico alle necessità di apprendimento degli alunni, organizzazione attività di orientamento,
motivazione a lavorare nell’Istituto.
Il grado di soddisfazione risulta invece medio, nei seguenti ambiti: soddisfazione del
comportamento e del risultato degli alunni, proficuità delle riunioni per le programmazioni,
proficuità delle riunioni con i genitori, proficuità dei consigli di intersezione /interclasse/classe,
delega adeguata di funzioni ed incarichi da parte del Dirigente, efficacia della modalità di direzione
dell’Istituto, capacità del Dirigente di creare un clima di lavoro positivo, padronanza degli strumenti
tecnologici in uso, promozione di modalità didattiche innovative.
Il grado di soddisfazione risulta piuttosto basso, nei seguenti ambiti: collegi docenti unificati,
facilità di accesso all’uso dei laboratori, adeguatezza degli strumenti tecnologici rispetto alla
Ata
SI 31,8%
ABBASTANZA 31,5%
POCO 22,5%
NO 14,2%
A.T.A.
SI ABBASTANZA POCO NO
QUESTIONARIO
Il questionario proposto al personale Ata (collaboratori scolastici-personale di segreteria-DGSA)
formula le domande n.1-n.3
ritiene che il suo orario di servizio sia funzionale alle esigenze della scuola
la comunicazione tra le sedi è regolare e tempestiva
I risultati del primo quesito sono nettamente positivi, Si 80,0% + Abbastanza 20,0% .
Le percentuali del secondo sono : Si 21,1%, Abbastanza 47,4% la loro somma dà 68,5% ,Poco
26,3%,No sommati danno il 31,6%.
La domanda 21 del questionario ATA formula:
E’ disponibile ad accettare straordinari
Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 45%, Abbastanza 15%, Poco 15% e No 25%.
Sommando i No ai Poco il risultato è del 54,2% . Sommando i Sì agli Abbastanza si ottiene il 60%
di risposte affermative, rivelando anche nel personale ATA la volontà di affrontare ore di
straordinario, collaborando all’ampliamento dell’offerta formativa dell’Istituto.
3.2.b.1 Modalità orarie per l’ampliamento dell’offerta formativa
L’interesse per l’ulteriore offerta formativa proposta è stata del 23,3% con risposta affermativa oltre
al 35% di “Abbastanza”.
Per quanto concerne le lingue straniere la percentuale di eventuali iscrizioni ai corsi, sia per
approfondire quelle già studiate, sia per apprenderne un’altra è del 58,3% con prevalenza nella
scelta dello spagnolo 45%, seguono l’inglese 21%, il tedesco 18%, il francese 7% e due lingue
orientali quali il giapponese ed il cinese rispettivamente con una richiesta del 5% e del 2%.
Dalle risposte si evince che vi è un interesse verso l’offerta formativa aggiuntiva per lo studio delle
lingue; vengono accolte con numeri minori, le proposte relative ai corsi di strumento musicale.
I corsi di creatività potrebbero avere un discreto successo, considerate le percentuali di Sì e
Abbastanza. La tendenza deriva probabilmente dal fatto che i ragazzi sono già impegnati in attività
al di fuori della scuola ed in parte perché molti pensano di non riuscire a conciliare gli impegni
scolastici (compiti a casa) con le attività proposte che sottrarrebbero ore allo studio.
La percentuale dei NO pari al 51,7% riguardo lo studio assistito, sarebbe da approfondire, in
quanto gli allievi forse non hanno capito l’eventuale opportunità di avere un insegnante a
disposizione per svolgere compiti che dovrebbero comunque fare a casa e, per alcuni di essi, senza
aiuto.
INGLESE 21%
FRANCESE 7%
SPAGNOLO 45%
TEDESCO 18%
RUSSO 2%
CINESE 2%
GIAPPONESE 5%
ALUNNI
INGLESE FRANCESE SPAGNOLO TEDESCO
RUSSO CINESE GIAPPONESE
QUESTIONARIO
Le domande dalla 33 alla 40 del questionario alunni, riservate agli alunni della secondaria,
formulano:
Sono interessato a frequentare attività pomeridiane organizzate dalla scuola
Sono interessato a corsi di lingua straniera (se Sì, quale) ……………………….
Sono interessato a corsi di sci-snowboard in orario pomeridiano
Sono interessato a corsi di chitarra
Sono interessato a corsi di tastiera musicale
Sono interessato a corsi di creatività o manualità
Sono interessato a corsi di danza, finalizzati alla partecipazione alle “Olimpiadi della
danza”
CORSI DI LINGUE STRANIERE
3
13
3 32
0
2
4
6
8
10
12
14
SPAGNOLO INGLESE TEDESCO FRANCESE CINESE
Le domande dalla 33 alla 40 del questionario genitori, riservate ai genitori della scuola secondaria,
formulano:
Sareste interessati a iscrivere i vostri figli ad attività pomeridiane a pagamento organizzate
dalla scuola
Sareste interessati a iscrivere i vostri figli a corsi di lingue straniere? Quali
Sareste interessati a corsi di sci-snowboard
Sareste interessati a corsi di musica (chitarra o tastiera)
Sareste interessati a corsi di creatività e manualità
Sareste interessati a corsi di studio assistito
SCELTA ATTIVITA' POMERIDIANE
15 15
19 19
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
SCI/SNOWBOARD MUSICA CREATIVITA' STUDIO ASSISTITO
CORSI DI LINGUE STRANIERE
3
13
3 32
0
2
4
6
8
10
12
14
SPAGNOLO INGLESE TEDESCO FRANCESE CINESE
Commento al questionario “GENITORI”
Per illustrare le risposte ottenute a seguito della somministrazione del “Questionario genitori”, è
necessario fare alcune osservazioni ed alcune considerazioni, tenendo conto dei differenti ordini di
scuola (infanzia, primaria, secondaria).
Iniziamo con il riportare gli esiti dell’indagine con i risultati complessivi. Il gradimento espresso in
maniera generale nei confronti della scuola, (considerando le diversità di ciascun ordine di scuola) è
soddisfacente ; dal grafico complessivo infatti emergono i seguenti dati :
SI 49,5%
ABBASTANZA 30,4%
POCO 13,0%
NO 7,1%
Il grado di soddisfazione dunque è ottimo, infatti sommando le valutazioni positive si ottiene il
79,9%, contro il 20,1% di quelle negative.
Le risposte date dai genitori campionati sono positive negli ambiti :buona acquisizione del metodo
di studio del proprio figlio, collaborazione del personale scolastico per garantire il buon
funzionamento della scuola, condivisione di come il personale docente aiuti gli allievi a sviluppare
buone capacità relazionali e di apprendimento, soddisfazione nella relazione alunni-docenti,
condivisione di investire per acquisti di materiali tecnologici, interesse sui risultati scolastici,
trasparenza sui punti di forza e di debolezza del proprio figlio, raggiungimento degli obiettivi di
autonomia e chiarezza sulle informazioni del documento di valutazione, apprezzamento degli
interventi della scuola sul comportamento del figlio, consapevolezza delle azioni che la scuola
mette in atto per favorire l’inclusione degli studenti con disabilità, soddisfazione nella pluralità dei
docenti e un orario lungo adattati ai modi e ai tempi dei bambini, gradita l’informazione sui tempi e
sulla presenza dei genitori per l’inserimento del figlio nella scuola dell’infanzia, partecipazione alle
assemblee di classe-sezione, chiare le informazioni sull’organizzazione scolastica, efficacia
comunicazione tra i genitori, collaborazione con gli insegnanti, raggiungimento deli obiettivi
scolastici dichiarati, interesse ad ampliare l’offerta formativa con scelta di corsi proposti nel
questionario.
Medio risulta invece il grado di soddisfazione nei seguenti ambiti : suggerimenti e preoccupazioni
dei genitori, l’organizzazione della scuola nel suo complesso, consiglio ad un altro genitore questa
scuola, conoscenza dei criteri di valutazione adottati dalla scuola per garantire il successo formativo
degli studenti e dei percorsi di orientamento realizzati dalla scuola affinché il proprio figlio conosca
se stesso e le sue inclinazioni, chiarezza sull’idea degli obiettivi che la scuola vuole raggiungere,
consapevolezza delle azioni che la scuola mette in atto per favorire l’inclusione degli stranieri, cura
degli edifici scolastici da parte dei collaboratori, convinzione nel riscrivere il proprio figlio nella
stessa scuola, interesse ad iscrivere i propri figli a corsi di lingue straniere.
Il grado di soddisfazione medio basso è emerso negli ambiti : inadeguatezza delle attrezzature dei
laboratori, sufficiente la disponibilità del Dirigente Scolastico alle richiesta d’aiuto, discreta la
collaborazione tra i genitori alla creazione di un clima sereno all’interno della classe, mediocre
interesse a iscrivere i propri figlio ad attività pomeridiane a pagamento organizzate dalle scuola .
Si deve sottolineare che non esistono vere e proprie criticità, le risposte negative non sono state
determinate da netti No ma da un altalenarsi di percentuali di NO e di POCO.
Su alcune risposte negative si deve porre l’attenzione e attuare un piano di miglioramento.
Dimensione metodologica
Attività e strategie didattiche
Nello svolgere il proprio lavoro, attualmente i docenti, pur tenendo conto dei differenti modelli
didattici, rivolgono maggiormente la loro attenzione ai processi di insegnamento/apprendimento
senza “assolutizzare” ovvero utilizzando nelle loro pratiche un mix delle varie tipologie
didattiche.
La decisione di come condurre una lezione, può variare a seconda di vari fattori come
l’argomento da trattare, il clima della classe, la presenza di elementi più deboli da rinforzare e
coinvolgere con l’aiuto dei compagni, ecc. Potranno essere utilizzate dunque delle didattiche per
processi (che includono quelle per “problemi” e per “ricerca”), delle didattiche per contenuti o
per obiettivi, ecc.
La gamma di metodologie a disposizione, a partire dalla tradizionale “lezione frontale”, fino alle
più recenti e innovative metodologie supportate dagli strumenti informatici, consente di
costruire dunque, di volta in volta, la situazione più adeguata tenendo conto della centralità
dell'apprendimento personale e dell'aiuto reciproco per valorizzare le competenze di ciascuno.
Pur non rinnegando la “didattica per contenuti” dove si distinguono in un ordine ben preciso
- La preparazione per introdurre la specifica attività;
- L’esposizione, con l’anticipazione dei contenuti;
- La spiegazione;
- L’applicazione, che verifica l’elevazione dalle conoscenze alle competenze,
i docenti si avvalgono anche di altre metodologie, per cui la lezione diventa laboratorio di
formazione, contesto in cui più che trasmettere conoscenze, si crei supporto verso la formazione di
una cittadinanza attiva. Al centro di essa non è più l'insegnamento ma l'apprendimento; non più le
conoscenze, il sapere, ma il saper fare, che renda capaci gli allievi di comprendere i costanti
cambiamenti muovendosi agevolmente in essi. Le metodologie d'insegnamento nella nostra scuola
prevedono strumenti, tecniche e strategie focalizzate sugli alunni, la didattica è resa flessibile, in
modo da contenere le proposte più adeguate per ciascun allievo, affinché possa seguire le vie più
agibili verso il proprio apprendimento.
Tra le varie metodologie utilizzate, ad esempio il “Cooperative learning”, viene applicato per la
cooperazione tra discenti che interagendo tra loro, riescono ad esprimere con più facilità dubbi o
incertezze che alcuni allievi a volte, non esternano al docente per timore o timidezza.
Un atro metodo di formazione impiegato che implica il ruolo dei pari è il “Peer tutoring”; con
questo tipo di didattica, ciascuno è al tempo stesso artefice, responsabile del proprio apprendimento
e supporto per i compagni, aiuta l'altro nelle difficoltà e viene da quest'ultimo aiutato nelle proprie.
Questo tipo di strategie di apprendimento viene utilizzato anche per costituire gruppi di livello con
l’assegnazione di lavori più impegnativi per gli allievi più preparati ed in grado di svolgere ad
esempio un argomento in maniera più approfondita ed un altro gruppo più debole, con obiettivi
adeguati alle proprie capacità.
Alcune classi della nostra scuola dispongono di LIM, per cui è più agevole lavorare sfruttando le
nuove tecnologie in maniera più costante, altre a seconda degli interventi programmati dal docente,
si recano in Aula LIM, avvalendosi di una didattica che sfrutta le risorse fornite dalle cosiddette
TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) solo saltuariamente. Gli allievi grazie ai
nuovi sistemi, possono cercare informazioni esplorando il Web, avere scambi di idee e confronti
con persone, comunità e culture diverse (attraverso la posta elettronica ad esempio, il vecchio
“amico di penna” viene sostituito dal “corrispondente in rete”, ecc.). La lezione in questo modo è
qualcosa che si costruisce insieme all’allievo, che è sempre più protagonista dei propri
apprendimenti, attraverso il “Problem solving”, oppure, nell’ambito linguistico, con contatti diretti
con studenti di altre scuole all’estero. Purtroppo per una serie di attività, abbiamo delle limitazioni
in quanto l’Aula di Informatica dispone solo di una decina di postazioni, per cui questo tipo di
metodologie sono applicabili solo nel caso in cui vi sia la possibilità di dividere la classe per
consentire a tutti, a rotazione di potersi accostare a questi nuovi strumenti didattici che implicano
una “metodologia attiva”, ovvero una modalità didattica che consiste nel presentare i contenuti
dell'insegnamento come problemi concreti da risolvere fornendo a colui che apprende tutte le
informazioni ed i mezzi necessari a questo scopo. L'insegnante aiuta l'allievo a scoprire le soluzioni
da se stesso e non gli fornisce risposte a priori. La metodologia attiva si fonda sul principio
dell’apprendimento attraverso il fare, “learning by doing”, ossia sperimentazione di situazioni o
attività che stimolino la riflessione del singolo, del gruppo e del singolo sul gruppo.
Un’altra metodologia ritenuta interessante, simile alla precedente ed utilizzata dai nostri docenti sia
nella scuola primaria sia nella scuola secondaria, implica la valorizzazione dell’azione, mediante la
“didattica laboratoriale”, per fornire al bambino o al ragazzo, occasioni di sperimentare, agire,
esprimere e costruire in modo da imparare attraverso l’azione; la didattica laboratoriale è
centrata sui compiti di apprendimento, mirati allo sviluppo delle competenze. È una didattica
che lascia tempo al ragionamento, che coniuga il fare, al ragionare sul come si è fatto, attraverso
una meta-riflessione sui processi di apprendimento.
E’ anche importante citare la “didattica per l’inclusione”, rivolta sia agli allievi con Bisogni
Educativi Speciali, sia agli allievi diversamente abili. L’Istituto Comprensivo di Alpignano, facente
parte di una rete di scuole, dispone di materiale specifico, software dedicati, ed un gruppo di
insegnanti di sostegno ormai stabile da qualche anno, che opera sfruttando al meglio quanto vi è a
disposizione nel Web e sui nuovi manuali, concepiti per poter facilitare l’accesso allo studio del
testo in maniera graduata e fruibile da parte di tutti. Tali strategie vengono tuttavia applicate senza
perdere mai di vista la “didattica integrata” ovvero individuando nella costruzione del curricolo
dell’allievo disabile, il punto di contatto tra gli obiettivi dello stesso e quelli della classe.
Pur discutendo, confrontandosi sulle opportunità che le nuove metodologie offrono, applicando
quando possibile la “media education”, per il momento non vengono effettuati scambi di ore per la
creazione di moduli da dedicare a specifiche attività. Nelle classi con il tempo prolungato, invece
gli insegnanti organizzano per determinati gruppi di allievi, corsi di recupero o approfondimento per
consentire agli allievi in difficoltà di colmare eventuali lacune e per poter offrire ulteriori stimoli ed
ampliamenti del programma, con gli allievi più preparati ed in grado di “accelerare il passo”.
Le metodologie applicate nell’ambito dei diversi insegnamenti sia nella primaria, sia nella
secondaria di primo grado, sembrano avere successo oltre che per i risultati ottenuti, per il
gradimento espresso degli allievi nel questionario loro sottoposto, in merito al modo di lavorare a
scuola.
Infatti le domande 8 e 11 inerenti il modo di gestire gli allievi e le attività in classe (lavori a coppie,
di gruppo, ricerche) riportano una buona percentuale di “si e abbastanza”, risultano più critici nei
confronti del tempo dedicato ad attività svolte in laboratorio (domanda 12).
Dimensione relazionale
ANALISI DEI QUESTIONARI
Il clima scolastico, come si evince dai questionari somministrati ad alunni e docenti, è buono. Si
lavora in un contesto sereno e gli episodi problematici e conflittuali sono del tutto limitati e
circoscritti. Il 90% degli alunni intervistati si dichiara pienamente o abbastanza soddisfatto del
rapporto con i docenti e il 94% del rapporto con i compagni. Gli studenti temono poco o per nulla la
presenza di bulli (16%) e solo il 5% dichiara di non sentirsi affatto al sicuro a scuola, confermando
una situazione di tranquillità e di assenza di bullismo nel nostro Istituto.
In caso di sporadici episodi problematici da parte degli studenti la scuola interviene con azioni che
mirano da un lato a sanzionare l’atto e dall’altro ad intervenire a monte, quando possibile, sulle
cause responsabili di tali atteggiamenti. I provvedimenti disciplinari vanno dall’ammonizione
verbale alle note sul diario e sul registro di classe, fino a giungere alla sospensione dalle lezioni.
Quando necessario alcuni alunni trascorrono uno o più intervalli in classe o in presidenza. Qui, con
il Dirigente Scolastico, hanno modo di riflettere sul comportamento scorretto che hanno tenuto e
che ha causato loro il provvedimento disciplinare. Al di là di specifici progetti, comunque, dopo
particolari episodi problematici tutti gli insegnanti si impegnano, anche attraverso la didattica
quotidiana della loro disciplina, a sviluppare momenti utili alla crescita del senso di responsabilità,
del rispetto e dello spirito di collaborazione degli studenti. Tutti gli interventi sanzionatori, che
hanno sempre finalità educative, sono chiaramente indicati nel regolamento d’istituto (articolo 37
bis – guida disciplinare) e sono tempestivamente comunicati alle famiglie, con cui spesso si
concordano azioni successive finalizzate al pieno recupero dello studente.
La completa realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa è possibile soltanto grazie alla
partecipazione delle diverse componenti della comunità scolastica. Per tale motivo, come previsto
dal Decreto del Presidente della Repubblica 21 novembre 2007 n. 235, viene richiesto agli alunni e
ai genitori la sottoscrizione di un Patto Formativo. La condivisione di tale patto educativo di
corresponsabilità, in cui vengono esplicitati gli impegni che alunni, genitori e docenti si assumono,
è un presupposto fondamentale per perseguire gli obiettivi di crescita civile e culturale dello
studente. Nei primi giorni di scuola studenti e insegnanti leggono e discutono con attenzione tale
importante documento presente anche nel diario degli alunni, chiedendo loro di analizzarlo e
sottoscriverlo insieme ai genitori, impegnandosi così a condividere con la scuola i nuclei fondanti
dell’azione educativa.
3.3 Inclusione e differenziazione
3.3.a Inclusione
3.3.a.1 Azioni attuate per l’inclusione
La situazione di partenza
L’Istituto Comprensivo è da sempre impegnato ad offrire a ciascun alunno la possibilità di
sviluppare al meglio le proprie potenzialità, anche in condizioni non favorevoli.
L’eterogeneità dell’utenza richiede una particolare attenzione alle varie situazioni di difficoltà e di
svantaggio socio-culturale, presenti nelle classi. Per rispondere alle necessità di ogni alunno, nel
pieno rispetto delle indicazioni offerte dalla recente normativa in materia, si propongono linee guida
offerte dal piano di inclusione.
L’istituto accoglie gli alunni disabili organizzando le attività didattiche ed educative attraverso il
supporto dei docenti specializzati, degli educatori e di tutto il personale docente ed Ata.
Come è possibile rilevare dalla tabella su una popolazione scolastica complessiva di 1300 alunni, i
soggetti certificati, sulla base della L. 104 sono 39, ovvero il 3% .
Gli alunni disabili presenti nelle scuole godono, per legge, di un sostegno apportato, oltre che dagli
insegnanti di classe, anche da docenti di sostegno ed educatori professionali.
Queste figure, pur con competenze diverse, contribuiscono al successo dell’integrazione/inclusione
dei disabili a scuola.
ALUNNI DISABILI 2014/15
5
32
1
19
14
5
3
15
11
4
1
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
TOTALE MASCHI FEMMINE STRANIERI
INFANZIA
PRIMARIA
SECONDARIA
Il rapporto tra il numero degli alunni con disabilità e i docenti di sostegno è quasi costante nel
tempo, attestandosi, con lievi oscillazioni, sul valore di un docente di sostegno ogni due alunni con
disabilità.
Entrando nel dettaglio delle tipologie di disabilità, occorre distinguere fra disabilità visiva, uditiva e
psicofisica. La disabilità psicofisica si specifica in disabilità intellettiva, motoria e nella tipologia
“altra disabilità”, all’interno della quale vengono considerati gli alunni con problemi psichiatrici
precoci, con disturbi specifici di apprendimento - qualora certificati in conformità con altri disturbi -
e con sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Premesso ciò, i dati per l’anno
scolastico 2014/2015 mostrano come, per tutti gli ordini e gradi di scuola, la disabilità intellettiva
rappresenta la tipologia più diffusa. Unico nella scuola primaria il caso di un’alunna audiolesa e
nella secondaria il caso di un alunno non vedente.
TIPO DI DISABILITA'
3937
1 1
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
ALUNNI DISABILI PSICOFISICI AUDIOLESI NON VEDENTI
DOCENTI DI SOSTEGNO 2014/15
19,5
2,5
9,57,5
0
5
10
15
20
25
TOTALE INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA
La scuola realizza attività per favorire l’integrazione dei disabili, sia all’interno delle singole classi,
sia con la partecipazione a progetti esterni a cui presenziano tutti gli allievi.
L’attività per l’integrazione inizia ancora prima dell’inserimento, nell’anno scolastico precedente
con incontri tra docenti dell’ordine di scuola precedente e quello successivo.
La formazione classi tiene conto delle esigenze particolari di ogni singolo allievo. In alcuni casi
particolari vi sono incontri con i ragazzi ancora nell’ordine di scuola precedente, per conoscere
l’allievo e vedere la modalità di lavoro adottata. Gli alunni della primaria vengono a visitare la
scuola secondaria nella modalità a loro più congeniale.
In alcuni casi gli insegnanti di sostegno collaborano con personale educativo al fine di perseguire
obiettivi trasversali, sia didattici che sociali. Sono utilizzate anche metodologie attraverso attività di
musicoterapia, psicomotricità e arteterapia per integrare gli alunni.
Progetti realizzati
Scuola dell’infanzia
Non risultano progetti realizzati nella scuola dell'infanzia, perché a livello comunale non è mai stato
finanziato negli anni precedenti un progetto per HC per tale ordine di scuola. Solo nell’A.S 2014 -
2015 sono state assegnate ore ad un alunno disabile di musicoterapia dal Comune e in uno dei plessi
alcuni docenti hanno presentato e attuato progetto disagio.
Scuola primaria
Nell’anno 2011-12 è stato realizzato il progetto "Costruire il piacere di leggere" rivolto ai bambini
affetti da disabilità visiva (non vedenti -ipovedenti), con lo scopo di fornire attraverso l'utilizzo
delle tavole tattili, percorsi metodologici-didattici specifici capaci di tener conto delle peculiarità
dei loro bisogni formativi.
Nella scuola di oggi, la comunicazione per immagini fa parte integrante del modo di far scuola, per
tale motivo è un diritto del bambino che non vede poter disporre di materiale iconico adeguato, a
sostegno della spiegazione dell'insegnante. Inoltre lo studio e l'approfondimento dei processi senso
percettivi ed interpretativi che prescindono dall'apporto della vista consentono di mettersi in
comunicazione anche con allievi che possono presentare difficoltà di apprendimento di vario
genere. In questo quadro il progetto, con l'ausilio delle tavole tattili, ha messo in campo proprio
quelle strategie didattiche differenziate, che permettano al bambino di ampliare le proprie modalità
dell'esplorare, del conoscere, in modo tale che il soggetto acquisisca maggiore consapevolezza
percettiva.
Il corso per le docenti si è svolto presso l’Istituto ciechi di Torino.
Le insegnanti di sostegno hanno partecipato a corsi di formazione organizzati dalla scuola polo del
IV Circolo di Rivoli sui temi dell’autismo (con il contributo di formatori della Clinica San Camillo
di Torino) e della comunicazione facilitata. La scuola mette anche a disposizione materiale di
consultazione (libri, dvd) e materiale vario per le palestrine di psicomotricità e per l’attività
didattica in generale.
Le insegnanti della scuola primaria si sono organizzate in autoformazione, con la consulenza
esterna della Dott.ssa Manuela Rogina, psicologa, sulla compilazione del PEI secondo il modello
ICF.
La stessa psicologa, del centro CPL di Rivoli, ha svolto un’attività di formazione e supervisione
presso la scuola Turati per l’inserimento di un alunno con diagnosi di autismo al alto
funzionamento.
Gli alunni con disabilità diverse hanno comunque partecipato ai vari progetti di sezione/classe,
sempre con la mediazione degli insegnanti di sostegno e degli educatori: Progetto CIDIU
sull’importanza della raccolta differenziata; progetto Telethon nella scuola dell’infanzia Borello con
il coinvolgimento di un alunno disabile e della scuola; progetto Emergency sulla situazione dei
bambini in paesi di guerra; progetto Sicurezza organizzato dal Comune per conoscere i diversi modi
di affrontare le emergenze; progetto Canti di Natale nella scuola Turati; tutti i progetti sportivi ed
iniziative della classe di inserimento.
Secondaria di primo grado
Sono stati realizzati alcuni progetti nel corso degli anni che hanno previsto la partecipazione degli
studenti disabili appartenenti alle classi coinvolte:
2010-2011: Progetto “Ti muovi”; realizzazione di un cortometraggio con coinvolgimento di due
classi con disabilità grave.
2011-2012: “Progetto Acqua” promosso dal comune di Alpignano; partecipazione di due classi con
tipologia di disabilità grave. Realizzazione di cartelloni, cortometraggio, esperimenti e uscite
didattiche riguardanti l’argomento “Acqua”. Il cortometraggio è arrivato finalista al Torino Film
Festival dove è stato proiettato.
2012-2013: Partecipazione ai Giochi Sportivi per disabili fino al livello nazionale.
2014-2015: Partecipazione alla “Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità” (5/12/2014
presso il Palazzetto dello Sport di Torino) promosso dalla Consulta delle persone in difficoltà e al
concorso organizzato per l’occasione dal titolo “Viaggiare, conoscere, scoprire… Un Diritto di
Tutti” con la realizzazione di elaborati di natura figurativa e di testi letterari. Hanno partecipato
cinque classi con tipologia di disabilità varia, da molto grave a moderata. In relazione all’attività
svolta per il concorso, considerato l’impegno profuso e gli apprezzabili lavori presentati dai nostri
allievi, il Comune di Torino ha proposto un incontro – lezione con esperti del settore disabilità per
un’ulteriore attività di due ore svolte a scuola.
Progetto accoglienza. Alcuni alunni disabili hanno lavorato in gruppo con i compagni per
presentare le attività svolte agli alunni della scuola primaria in visita alla scuola secondaria.
Gli alunni disabili che lo desiderano sono inseriti anche nelle attività di gruppo sportivo là dove le
condizioni fisiche lo permettono. (Squadra di rugby).
Tutte le uscite didattiche sono programmate in modo da inserire e rendere possibile l’uscita per tutti
i soggetti disabili, mettendo in atto tutte le strategie per favorire la partecipazione. Generalmente
l’uscita viene proprio programmata in base alla disabilità presente nella classe.
Nel caso di inserimento di un soggetto grave, viene programmata un’attività per tutta la classe di
sensibilizzazione al problema specifico.
Innanzi tutto si cerca di svolgere, il più possibile, attività all’interno della classe, promuovendo il
lavoro a gruppi, a volte eterogenei e a volte omogenei affinché ognuno possa esprimere le proprie
capacità. I docenti di sostegno si integrano nel lavoro globale lavorando, là dove possibile, anche
sull’intero gruppo classe. Anche quando il lavoro richiede un’attività personalizzata vi è sempre la
restituzione di fronte alla classe. Ciò favorisce l’inserimento dei ragazzi con disabilità che non si
sentono più al centro dell’attenzione ma uniformati agli altri.
La collaborazione attiva tra docenti curricolari e di sostegno fa si che si possano utilizzare
metodologie che favoriscono una didattica inclusiva, sia degli allievi con disabilità, sia con le fasce
di soggetti più deboli.
Le verifiche ,anche se differenziate vengono svolte sempre con il gruppo classe; si cerca di
privilegiare la modalità più indicata, sia per le verifiche (orali piuttosto che scritte, con risposta
chiusa piuttosto che aperta) sia per la didattica con l’utilizzo di strumenti più congeniali agli allievi
(utilizzo di mappe, schemi, tabelle, software adeguati).
I Piani Educativi Individualizzati vengono concordati dall’intero consiglio di classe e il
raggiungimento degli obiettivi viene monitorato attraverso verifiche periodiche sempre legate alla
programmazione della classe.
3.3.a.2 Percezione delle politiche scolastiche sull’inclusione
In che modo la scuola si prende cura degli altri studenti con bisogni educativi speciali? I
Piani Didattici Personalizzati sono aggiornati con regolarità?
BES/DSA/EES PRIMARIA
20
67
34
0
5
10
15
20
25
1
TOTALE
DSA
EES
BES
ALTRO
Si evidenzia la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e
studenti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico
Personalizzato individuale che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia
la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.
In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente:
durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura con attenzione l’acquisizione dei
prerequisiti fondamentali e la stabilizzazione delle prime abilità relative alla scrittura, alla lettura e
al calcolo, ponendo contestualmente attenzione ai segnali di rischio in un’ottica di prevenzione ed ai
fini di una segnalazione;
mette in atto strategie di recupero;
segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recupero posti in
essere;
prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti;
procede, in collaborazione dei colleghi della classe, alla documentazione dei percorsi didattici
individualizzati e personalizzati previsti;
attua strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo;
adotta misure dispensative;
attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti;
realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine o grado di scuola
al fine di condividere i percorsi educativi e didattici effettuati dagli alunni, in particolare quelli con
DSA, e per non disperdere il lavoro svolto.
La stesura di un Piano Didattico Personalizzato prevede un approccio didattico 'alternativo', basato,
cioè, sulle misure e gli strumenti più adatti per il singolo alunno. L'obiettivo è metterlo nelle
condizioni di lavorare come tutti gli altri.
Accanto all'uso di strumenti in grado di favorire l'apprendimento compensando la debolezza
funzionale
derivante dal disturbo (la calcolatrice, le tabelle, i formulari, il PC con correttore ortografico),
il docente può anche avvalersi di misure dispensative (ovvero l'alunno è sollevato da alcuni
compiti).
DSA/EES SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
34
15
19
0
5
10
15
20
25
30
35
40
1
TOTALE
DSA
EES
DSA/EES SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
34
15
19
0
5
10
15
20
25
30
35
40
1
TOTALE
DSA
EES
Durante tutto il ciclo di studi, nell'ambito delle varie materie, l'alunno può essere dispensato da una
serie di attività, per esempio:
lettura ad alta voce;
prendere appunti;
copiare dalla lavagna;
dettatura di testi
studio mnemonico delle tabelline;
studio della lingua straniera in forma scritta.
Per quanto riguarda la partecipazione degli alunni BES alle prove INVALSI la scuola si attiene alla
nota diramata dal Ministero.
L’IC redige il Piano dell’inclusione come previsto dalla normativa vigente.
Riguardo al questionario sottoposto ad un campione significativo di alunni, alla domanda: La
scuola pone attenzione alle specifiche difficoltà di noi alunni, il 42,9% risponde sì e il 36,1%
abbastanza. Alla domanda: gli insegnanti danno esercizi diversi ai singoli studenti, il 42,5%
risponde sì e il 27,5% abbastanza. Segno, questo, che spesso, pur prestando attenzione alle difficoltà
di alunni con bisogni educativi speciali, i docenti non spiegano alla classe la somministrazione di
prove differenti. Dal questionario sottoposto alle famiglie si rileva che il 92% dei genitori considera
la scuola capace di far capire agli alunni i loro punti di forza e le loro debolezze. Inoltre i genitori
apprezzano (88,3%) la relazione positiva tra insegnanti e alunni.
Da qualche anno nel nostro Istituto si registra un incremento di alunni di nazionalità non italiana;
alcuni di loro hanno una scarsa conoscenza della lingua italiana, ovvero conoscono l’italiano per
comunicare, non l’italiano per lo studio.
In questi ultimi anni, il nostro territorio è diventato multietnico, in cui culture diverse si trovano a
convivere. Nella popolazione scolastica si rileva la presenza di alunni provenienti da almeno dodici
Paesi differenti e prevalentemente dalla Romania e dal Marocco.
L’iscrizione rappresenta il primo passo del percorso di accoglienza dell’allievo e della sua famiglia
e avviene nei modi e alle condizioni previsti per gli alunni italiani. Essa può essere richiesta ed
effettuata in qualunque periodo dell'anno scolastico.
Gli alunni stranieri soggetti all'obbligo scolastico di norma vengono iscritti alla classe
corrispondente all'età anagrafica e in conformità alle linee guida elaborate dal Collegio dei Docenti.
Nel caso in cui la domanda di iscrizione pervenga ad anno scolastico già avviato, successivamente
alle fasi di primo incontro e accoglimento delle domanda, e dopo un breve periodo di accoglienza,
si procederà alla rilevazione anche del livello di conoscenza della lingua italiana.
Gli elementi raccolti durante le fasi precedenti permettono al Dirigente scolastico, di acquisire
indicazioni per l’assegnazione alla classe.
L’Istituto comprensivo si attiene, comunque, alle Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione
degli alunni stranieri, emanate dal Miur nel febbraio 2014.
La situazione degli stranieri nel nostro IC è la seguente:
Le attività di alfabetizzazione alla lingua italiana varia a seconda del bisogno dell’alunno straniero e
dal tempo di arrivo in Italia. Tutti i docenti sono coinvolti nell'azione ponendosi come facilitatori
rispetto alla propria disciplina; inoltre si attivano laboratori linguistici intensivi in classe o
individuali .
Nell’esperienza di accoglienza del nostro Istituto le difficoltà più grandi nascono dall’accoglienza di
alunni provenienti dalla Cina anche perchè spesso le famiglie vivono uno spaesamento dovuto ad un
impatto brusco con alcuni aspetti della nostra cultura assai distanti o addirittura contrastanti rispetto
alla loro. In questo caso, nella prima fase di alfabetizzazione, vengono fornite all’alunno
competenze linguistiche e comunicative di base che gli permettono di interagire con compagni ed
insegnanti nella prima fase di inserimento (per poter esprimere bisogni e richieste, capire ordini e
indicazioni...ecc.).
Più facile l’integrazione per gli alunni provenienti dalla Romania o dalla Moldavia o degli alunni
con cittadinanza straniera ma con un genitore italiano.
Nel questionario sottoposto ai genitori le azioni che la scuola mette in atto per favorire l’inclusione
di studenti stranieri rivela un 68% di consapevolezza delle stesse.
In questi ultimi anni le immigrazioni provenienti da paesi extracomunitari, e non, che interessano in
maniera sempre più consistente anche il nostro territorio, hanno evidenziato la necessità di
interculturalità, cioè di scambi ed effettiva integrazione tra persone di diverse culture. I movimenti
demografici portano un numero sempre più consistente di persone a misurarsi con usi, abitudini,
costumi, religioni, lingue... in modo particolare a scuola dove i bambini quotidianamente
condividono l'esperienza della socializzazione e dell'apprendimento. Di fronte a queste nuove
esigenze, diventa importante individuare le modalità di coinvolgimento delle famiglie, soprattutto di
quelle straniere, valorizzando le molteplici esperienze di vita, dando ad ognuno la possibilità di
conoscere il nuovo ambiente frequentato dai propri figli.
0
5
10
15
20
25
30
35
INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA
CITTADINANZA ALUNNI STRANIERI
ROMANIA
MAROCCO
TURCHIA
NIGERIA
PERU'
ETIOPIA
SENEGAL
RUSSIA
COSTA D'AVORIO
BURKINA FASO
MOLDAVIA
CINA
Recupero e potenziamento
3.3.b Attività di recupero
3.3.b.1 Corsi di recupero organizzati dalla scuola
Il grafico rappresenta gli alunni in uscita dalle classi prime e seconde della scuola secondaria
dell’A.S. 2013 - 2014 che, all’inizio dell’anno scolastico 2014 – 2015, hanno frequentato i corsi di
recupero nelle varie discipline. Tali corsi di recupero consistono in 4 incontri pomeridiani della
durata di 2 ore ciascuno, inclusa la verifica finale. I corsi vengono tenuti dai docenti della scuola
che compilano apposita modulistica in cui si certifica il livello dell’alunno, qualificandone
l’avvenuta compensazione o meno del debito e quantificando la qualità dell’apprendimento.
È bene evidenziare che gli alunni di prima frequentanti i corsi di recupero ammontano ad un totale
di 51, mentre quelli di seconda a 52; evidenziando una tendenza costante.
Rispetto alle singole discipline, non si notano sproporzioni tra i frequentanti delle classi prime e i
frequentanti delle classi seconde. Le materie scolastiche in cui si rivela la presenza di un maggior
numero di debiti in ambedue le annate sono la matematica e l’inglese.
Si nota che gli alunni delle prime riscontrano maggiori difficoltà, e quindi c’è una maggior presenza
di debiti, nelle discipline suddette. Queste difficoltà sembrano essere colmate parzialmente nelle
classi seconde, a discapito però delle altre materie d’insegnamento.
Non sono stati esplicitati i risultati dei singoli corsi poiché non si è evidenziata nessuna particolare
tendenza, ma una omogeneità di frequentanti ai corsi di recupero.
0
20
15
4 4 2
5
0 1
4
15
7 8
5 4 4
1 0
0
5
10
15
20
25
Alunni frequentanti corsi di recupero A.S. 14-15
CLASSI PRIME
CLASSI SECONDE
Al di là dei corsi di recupero, comunque, sia nella scuola primaria che nella scuola secondaria
vengono attuate strategie diverse per il rinforzo degli alunni con difficoltà: interrogazioni e/o
verifiche programmate e/o differenziate; esercizi differenziati e/o semplificati; materiale didattico
aggiuntivo e semplificato fornito dall’insegnate (schemi, mappe concettuali, schede di sintesi,
ecc…); tutoraggio e affiancamento agli alunni con attitudini particolari; aiuto da parte dei docenti di
sostegno qualora siano presenti nella classe.
I risultati raggiunti dagli alunni con difficoltà vengono costantemente monitorati e verificati dai
docenti, soprattutto nei momenti di confronto collegiali (ad esempio consigli di interclasse e/o di
classe). In questo senso oltre che il confronto tra colleghi, anche il confronto con i genitori diventa
fondamentale per la ricerca e l’attuazione di metodologie di studio che fortifichino e allo stesso
tempo rassicurino gli alunni in difficoltà.
ANALISI DEI QUESTIONARI
La domanda 5 del questionario alunni, riservata a tutti gli alunni campionati, formula: “Quando
sono in difficoltà mi sento aiutato dai miei insegnanti?. Le risposte hanno dato i seguenti risultati:
Sì 42,9%, Abbastanza 36,1%, Poco 13,4% e No 7,6%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è
del 79% dando prova evidente dell’impegno che l’Istituto mette nel colmare le carenze degli alunni.
La domanda 30 del questionario alunni, riservata agli alunni della secondaria, formula: “Ho
partecipato ad attività di recupero nel corso dell’anno scolastico”?
Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 16,7%, Abbastanza 3,3%, Poco 3,3% e No 76,7%.
Questa percentuale non è da intendersi in modo negativo perché gli alunni non stanno discutendo la
presenza o meno di attività di recupero organizzate dalla scuola, bensì la loro frequenza a tali corsi
che, comunque, non è obbligatoria e soprattutto non riguarda la maggioranza della popolazione
scolastica.
3.3.c Attività di potenziamento
La scuola primaria favorisce il potenziamento degli alunni con particolari attitudini disciplinari
mediante la realizzazione di attività differenziate in classe e, soprattutto, sfruttando le compresenze.
La scuola secondaria che, invece, ha solo un corso a tempo prolungato in cui poter effettuare ore di
compresenza; organizza attività di potenziamento sia in orario scolastico (ad esempio i Giochi
Matematici, la partecipazione a concorsi quali “Le vie d’Europa” o il concorso di poesia
organizzato dall’ Istituto stesso “Scarpette rosso sangue”), sia in orario extra-scolastico (ad esempio
il corso di latino o il corso di lingua inglese organizzato dall’Istituto Oxford).
Gli interventi di potenziamento realizzati si rivelano sempre efficaci, in quanto puntualmente
l’Istituto riceve il riconoscimento del lavoro svolto da parte degli enti organizzatori di tali progetti.
In particolare, per la scuola secondaria, si rimanda alla sezione 2.5 del RAV, in cui si fa riferimento
ai risultati extra-scolastici dei ragazzi nei diversi ambiti disciplinari.
ANALISI DEI QUESTIONARI
La domanda 6 del questionario alunni, riservata a tutti gli alunni campionati, formula: “Mi sento
valorizzato nelle attività in cui riesco meglio?” Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 55,8%,
Abbastanza 32,5%, Poco 8,3% e No 3,3%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 88,3%
dando prova evidente dell’impegno che l’Istituto mette nel valorizzare le eccellenze.
La domanda 31 del questionario alunni, riservata agli alunni della secondaria, formula: “Ho
partecipato ad attività extrascolastiche organizzate dalla scuola nel corso dell’anno (ad es. latino,
danza, recupero materiali, ecc…)”? Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 45%, Abbastanza
3,3%, Poco 8,3% e No 43,3%. E’ evidente la parità tra i Sì e i No, ma contando che le attività
pomeridiane sono a scelta libera, che comunque possono avere un costo extra e che gli alunni già di
loro partecipano ad attività extra-scolastiche quali palestre, associazioni, ecc.., non si può non
notare che il 43% di Sì sia un ottimo risultato.
La domanda 14 del questionario genitori formula : “Gli insegnanti mi fanno capire i punti di forza e
di debolezza di mio figlio?” Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 66,7%, Abbastanza
25,3%, Poco 5,7% e No 2,3%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 92% dando prova
evidente dell’impegno che l’Istituto mette nel valorizzare le eccellenze, come nel recuperare le
carenze; coinvolgendo i genitori nel processo educativo.
La domanda 32 del questionario docenti formula: “Questa scuola trascura lo sviluppo delle
potenzialità degli alunni meritevoli?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 14,3%,
Abbastanza 31,4%, Poco 17,1% e No 37,1%. Sommando i No ai Poco il risultato è del 54,2% .
Tuttavia è bene sottolineare che questa percentuale di No e di Poco deve essere calcolata al
contrario, essendo la domanda formulata “al contrario”. La percentuale totale è sicuramente
migliorabile ma non si può escludere il fatto che, forse, essendo stata la domanda formulata “al
contrario” possa aver generato confusione nelle risposte dei docenti.
3 A) Processi – Pratiche educative e didattiche
3.4 Continuità e orientamento
3.4.a Attività di continuità
Nido/scuola infanzia: la funzione strumentale per la continuità prende contatti con la referente
dell’asilo nido comunale e con le referenti degli asili nido privati presenti sul territorio per:
accordare attività da svolgere con i bambini del nido;
programmare osservazione dei docenti della scuola dell’infanzia sui bambini che
frequenteranno la scuola dell’infanzia;
organizzare gli incontri di accoglienza dei bambini frequentanti il nido presso le scuole
dell’infanzia;
definire le modalità di incontro tra docenti ed educatrici che di solito si effettuano nel mese di
maggio o giugno;
compilazione da parte delle educatrici di una scheda di presentazione del bambino che verrà
consegnata ai docenti della scuola dell’infanzia.
Scuola infanzia/primaria: è stata istituita una commissione di insegnanti che ha il compito di
formare le classi prime, in modo omogeneo ed eterogeneo, analizzando le schede personali di ogni
alunno cinquenne, redatte dalla commissione “Sviluppo e Miglioramento'' e compilate dagli
insegnanti della scuola materna.
Scuola primaria/secondaria: esiste una commissione formazione classi, formata da 4 docenti di
scuola media che, nel corso del mese di maggio, effettua una serie di incontri con le maestre delle
classi quinte scuola primaria per ricevere dati riguardanti alunni in ingresso. In particolare vengono
comunicate: fasce di livello, caratteristiche individuali relative ad impegno, interesse, capacità di
attenzione, autocontrollo e attitudini prevalenti. Le maestre segnalano altresì eventuali
incompatibilità riscontrate tra alunni provenienti dalla stessa classe e situazioni di disagio generate
da situazioni familiari difficili, esperienze traumatiche pregresse, ecc. Vengono infine segnalati
alunni disabili, DSA, BES, EES. Per facilitarne l’inserimento, la referente HC tiene una serie di
incontri con i docenti di sostegno della primaria e, qualora il caso lo richieda, con personale
dell’ASL che abbia in carico l’alunno e le famiglie. Tutte le informazioni ricevute vengono riportate
ai colleghi nel corso dei consigli di classe del mese di settembre.
3.4.a.1 Azioni attuate per la continuità
Azioni infanzia/ primaria: la F.S. della continuità e i referenti di ogni ordine e grado organizzano
momenti di incontro tra la scuola dell'Infanzia e quella Primaria.
In occasione del Natale i bambini cinquenni sono accolti dalle classi quarte della scuola Primaria
per uno scambio di auguri e di oggetti creati dai bambini. A Carnevale, si svolge un secondo
incontro e con le stesse modalità, i bambini preparano mascherine e scenette scherzose per creare un
clima sereno e accogliente. Inoltre gli alunni di quarta raccontano le loro emozioni del primo giorno
di scuola alla Primaria. Successivamente, nel mese di maggio, vi è un ulteriore appuntamento per
l'accoglienza delle classi prime con lo scopo di iniziare un racconto che ha il suo compimento il
primo giorno di scuola a settembre. Inoltre i bambini delle classi prime, in primavera, si recano
presso la scuola dell'Infanzia per uno scambio di esperienze e per una merenda insieme.
Per i genitori: la scuola organizza incontri rivolti alle famiglie sulla scelta del percorso scolastico:
un primo incontro con i genitori dei futuri primini per presentare il P.O.F., l'OPEN DAY e un
secondo incontro a settembre in cui vengono presentate le future insegnanti delle classi prime ai
genitori
Per i colleghi: vengono realizzate delle schede di presentazione di ciascun alunno e si organizzano
dei momenti di dialogo tra gli insegnanti delle scuole dei vari ordini: inizialmente per una
presentazione degli alunni agli insegnanti del grado scolastico superiore e successivamente un altro
per confrontarsi e comprendere al meglio gli studenti e per costruire un percorso che li conduca al
successo formativo.
Per garantire la continuità educativa è stata istituita la Commissione Sviluppo e Miglioramento con
lo scopo di rendere più efficace la continuità educativa in quanto solo con la collaborazione si può
pensare di costruire una scuola sempre in crescita e con al centro, dei propri obiettivi, il benessere
dell'alunno accompagnandolo dall'Infanzia alla scuola Secondaria di Primo Grado.
Azioni primaria/secondaria: nell’ottica della continuità didattica, docenti della media e docenti
della primaria partecipano ad incontri nei quali si delineano obiettivi comuni e si condividono
strategie di formazione. In particolare si concordano obiettivi minimi che gli alunni devono
conseguire nel corso della scuola primaria per proseguire poi l’iter formativo nella secondaria.
I docenti delle future prime medie incontrano nel corso dell’anno i genitori dei loro futuri alunni per
condividere il progetto educativo della scuola e presentare le varie attività svolte e in corso di
svolgimento. La collaborazione delle famiglie è essenziale nella fase di passaggio da un ordine di
scuola all’altro, al fine di attuare interventi educativi congiunti e sinergici. Particolare attenzione è
prestata agli alunni disabili, DSA, BES e EES per i quali si effettuano incontri tra docenti di
sostegno, referenti ASL e famiglie.
Con la finalità di promuovere iniziative per qualificare e gestire il passaggio tra i diversi ordini di
scuola, sono anche organizzati da alcuni docenti del dipartimento di Educazione all'immagine,
Educazione musicale e Tecnologia gli incontri con le classi quinte.
I ragazzi della scuola media, durante questi open day, presentano alcune attività laboratoriali ai
bambini della scuola primaria.
3.4.b Attività di orientamento
Scuola secondaria
Classi prime: si lavora sulla conoscenza di sé e sulla consapevolezza delle proprie caratteristiche,
punti di forza, criticità, attitudini ed interessi sotto la guida prevalentemente dell’insegnante di
lettere, avvalendosi delle sezioni relative all’argomento presenti in tutte le Antologie e tramite
schede fornite, su richiesta, dalla F.S. per l’orientamento.
Classi seconde: prosegue il lavoro di orientamento con i docenti di classe, affiancato dalle seguenti
attività organizzate dalla F.S. per l’orientamento: Azioni A3 = interventi nelle classi di orientatori di
professione provenienti dal Centro per l’impiego di Venaria e coordinati dal gruppo Orientarsi
Torino ovest; laboratori ponte gestiti da docenti delle scuole superiori, partners recenti: ITIS
Majorana di Grugliasco, IIS Dalmasso di Pianezza, IIS Vittorini di Grugliasco.
Classi terze: la F.S. per l’orientamento sottopone agli alunni un test prodotto dal Centro per
l’orientamento di Trieste per il rilevamento degli interessi. I risultati vengono percentualizzati e
tabulati, quindi ridiscussi con le classi. Si proseguono le A3, con un nuovo intervento degli
orientatori esterni. Si propongono nuovi laboratori ponte.
3.4.b.1 Azioni attuate per l’orientamento
Scuola secondaria
La F.S. per l’orientamento mantiene contatti costanti con le scuole superiori per la diffusione
immediata di materiale illustrativo, date di open day, percorsi di accoglienza. Tramite contatti con
la Provincia, vengono concordate e diffuse le date e le modalità organizzative dei Saloni
dell’orientamento di Collegno e Venaria. Tutte le informazioni vengono pubblicate sul sito della
scuola.
La figura strumentale per l’orientamento, al termine dell’anno scolastico, invia alle scuole superiori
presso le quali gli alunni si sono iscritti, un questionario di rilevamento dati in cui si verifica:
Superamento dell’anno in corso (promosso o respinto)
Se promosso con quanti debiti e in quali materie
I dati raccolti vengono espressi in percentuali e rappresentati graficamente divisi per tipologia di
scuola ed utilizzati per un processo di autovalutazione e miglioramento della istituzione scolastica.
Si lavora nell’ottica di un miglioramento continuo, tuttavia dall’osservazione e dai risultati degli
alunni delle classi prime della media si evidenziano un proficuo inserimento ed un progressivo
potenziamento delle competenze di base.
A partire dal mese di ottobre e fino a scadenza delle iscrizioni, funziona lo sportello orientamento
per alunni e genitori di terza, fino alla fine dell’anno per alunni e genitori di seconda.
Modalità funzionamento dello sportello orientamento:
Lo sportello è aperto 4 ore alla settimana, due al mattino, due pomeridiane, a partire dalla metà di
ottobre. E’ aperto su appuntamento per alunni e genitori che ne facciano richiesta. Nel corso degli
incontri, partendo dal rendimento scolastico dell’alunno e dalle valutazioni conseguite nelle singole
discipline si riflette sui possibili percorsi che più si adattino alle caratteristiche del ragazzo, che ne
soddisfino gli interessi ma che siano sostenibili in base alle reali capacità. Infine si analizzano i
programmi, le proposte educative della scuola scelta, se ne identifica la posizione sul territorio e
come raggiungerla.
L’attività impiega in totale circa 120 ore annuali; in quest’anno scolastico la responsabile ha
incontrato individualmente 71 utenti, tra genitori ed alunni, sia insieme, sia separatamente. Oltre a
ciò, ha effettuato interventi in tutte le 6 classi terze per la restituzione dei risultati del test, per
comunicazioni varie, per chiarimenti sulle modalità di iscrizione on line, per un totale di 20 ore.
La FS per l’orientamento, in fase di raccolta dei dati monitora anche il numero di alunni che hanno
seguito il consiglio orientativo e le indicazioni dei docenti. Le percentuali relative agli ultimi anni si
attestano su valori sempre maggiori o uguali all’80%. Abbiamo anche verificato che la percentuale
di insuccesso (75%) è più alta nei casi in cui non sia stato seguito il consiglio orientativo.
ANALISI DEI QUESTIONARI
La domanda 20 del questionario alunni, riservata agli alunni della secondaria, formula: “La scuola
realizza percorsi di orientamento per farti comprendere le tue inclinazioni?” Le risposte hanno
dato i seguenti risultati: Sì 53,3%, Abbastanza 21,7%, Poco 16,7% e No 8,3%.
La domanda 38 del questionario sottoposto ai docenti formula: “La scuola realizza attività di
orientamento finalizzate alla scelta del percorso scolastico successivo?” Le risposte hanno dato i
seguenti risultati: Sì 51,4%, Abbastanza 34,3% e Poco 14,3%.
Analoga domanda è la numero 17 del questionario dei genitori che formula: “Conosco i percorsi di
orientamento realizzati dalla scuola affinché mio figlio conosca se stesso e le sue inclinazioni?” Le
risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 37,2%, Abbastanza 32,6% e Poco 25,6%. e No 4,7%.
Confrontando i dati generali con le risposte date dai genitori solo della scuola secondaria, le
percentuali si alzano notevolmente: Sì 48,3%, Abbastanza 24,1%, Poco 24,1% e No 3,4%.
Confrontando tutti e tre i questionari non si può non notare come le risposte siano assolutamente
positive nei confronti delle attività di orientamento gestite dall’Istituto, in quanto le risposte
raggiungono quasi sempre il 50% dei Sì e il 30% di Abbastanza, rivelando un atteggiamento
assolutamente favorevole.
3 B) Processi – Pratiche gestionali e organizzative
3.5 Orientamento strategico e organizzazione della scuola
Missione e obiettivi prioritari
Il Piano dell’Offerta Formativa espone le caratteristiche dell’Istituto Comprensivo, è il documento
di identità della scuola che definisce i percorsi di flessibilità didattica e organizzativa, accresce la
responsabilità di chi vive e opera nella scuola, assicura la coerenza e l’integrazione di tutte le scelte
e le iniziative proposte dalle varie componenti della scuola. Il POF è elaborato dal punto di vista
didattico, dal Collegio dei Docenti, seguendo le linee di indirizzo fornite dal Consiglio di Istituto, il
quale lo adotta, e ogni anno è soggetto a revisione e aggiornamento. L’intento generale che motiva
tale documento è quello, da una parte di far crescere la scuola nei sui compiti formativi e di
attuazione degli intenti istituzionali, dall’altra parte di proporsi come mediatrice nei confronti del
territorio. La scuola, infatti, è chiamata, con sempre maggior forza, a collocarsi al centro del
processo formativo ed educativo ed è destinata ad essere mediatrice tra il singolo e la collettività nei
suoi fondamentali aspetti : come strumento per l’acquisizione di conoscenze, competenze e capacità
che sono ormai elementi propedeutici per la vita futura degli alunni; come erogatrice di “materiali”
formativi di qualità (offerta formativa); come mezzo di costruzione di un rapporto di interazione
fruttuosa e di raccordo con la cultura, con le altre istituzioni e con il contesto sociale in genere. Le
finalità educative e gli obiettivi didattici della scuola si ispirano allo spirito e alla Mission del POF e
possono essere individuati nei seguenti compiti :
favorire un processo di insegnamento/apprendimento che promuovi e sviluppi, attraverso
l’attivazione della motivazione e dell’interesse, atteggiamenti di analisi, di
problematizzazione ed interpretazione della realtà
aprirsi alla realtà sociale e culturale in cui si trova la scuola con atteggiamento di recettività
e di propositività, ad accogliere proposte, sollecitazioni e stimoli culturali sia dal contesto
territoriale che da quello regionale, nazionale, europeo
progettare con una sinergia di risorse, di proposte e di azioni congiunte, percorsi comuni e
attività condivisibili con tutte le istituzioni presenti e operative nel territorio di
appartenenza (provincia, regione …ecc).
La progettazione è elaborata dai docenti dei tre ordini di scuola, discussa e condivisa nei consigli di
classe, nei collegi di plesso, nelle classi parallele, nei dipartimenti disciplinari, presentata al
Dirigente Scolastico dai collaboratori, dallo staff (collaboratori-fiduciarie di plesso-figure
strumentali) per poi essere all’ordine del giorno del Collegio Docenti per l’approvazione.
Le priorità che la scuola si prefigge, per ampliare l’offerta formativa sono : elaborare un curricolo
verticale e fornire agli alunni una formazione curricolare funzionale al successo scolastico, offrire
stimoli culturali vasti e rispondenti ai bisogni individuali.
Le linee guida che la scuola intende seguire per rispondere alle esigenze degli alunni tenendo conto
dell’ambiente nel quale opera, sono sintetizzate nella “ Carta dei Servizi “ che si rivolge:
ai genitori e agli studenti, ai quali fornisce un insieme di informazioni ed indicazioni per
facilitare la loro conoscenza al sistema scuola
ai docenti e al personale amministrativo e ausiliario, per un supporto all’esercizio delle
proprie funzioni
agli enti locali e alle associazioni territoriali per una compressa progettazione sul territorio
Sul sito dell’Istituto è predisposto uno spazio denominato “informa famiglie” in cui si
definiscono:
gli strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali (Bes - Dsa);
si sensibilizza la cittadinanza su temi proposti da progetti provinciali, regionali, nazionali e
europei;
si pubblicano eventi, manifestazioni, concorsi promossi dall’istituzione scolastica, dai
genitori, dall’ente territoriale
si riportano i verbali ufficiali degli incontri che coinvolgono i genitori sia a livello di classe
che di Istituto
si mettono in evidenza notizie relative al rapporto scuola ed ente territoriale (mensa ..ecc)
L’interazione tra la scuola e l’ambiente sociale acquista così una funzione precisa che, se da un
lato sollecita nell’istituzione la necessità di rispondere al bisogno formativo dell’utenza,
dall’altro lo spinge a definire il proprio ruolo, a rivedere le proprie potenzialità e a migliorare
l’utilizzazione di tempi e risorse.
Controllo dei processi
A partire dalle linee guida del Piano dell’Offerta Formativa, la scuola prende in esame le risorse
economiche, le risorse materiali e le risorse umane per pianificare le azioni da intraprendere
nell’arco dell’anno. Potendo disporre di un buon contingente di docenti di ruolo che garantiscono
stabilità e continuità nella scuola, sia i singoli Consigli di classe, sia l’intero Collegio, può effettuare
una programmazione anche a lungo termine (progetti che si sviluppano in più anni per gli allievi) o
attività portate avanti da singoli, o gruppi di insegnanti, per lavorare su attività specifiche di
pianificazione, “costruzione” o miglioramento, secondo le necessità o gli obiettivi fissati.
Queste “azioni” affidate alle Commissioni costituite appositamente, alle Funzioni strumentali, o a
determinati docenti che intendono farsi carico di particolari aspetti della progettazione d’Istituto,
lavorano analizzando le situazioni di partenza, si attivano eventualmente per reperire le risorse
mancanti, si confrontano, discutono, e procedono alla stesura di documenti che saranno poi
condivisi dal resto dei colleghi, al fine dell’approvazione e dell’attuazione.
I mezzi e gli strumenti per monitorare lo stato di avanzamento per il raggiungimento degli obiettivi
fissati, variano a seconda dei fattori da verificare.
Se considerassimo la scuola come un’azienda, avremmo potuto adottare gli indicatori “KPI” Key
Performance Indicator, e i fattori da analizzare potrebbero essere rappresentati dal seguente schema:
ma poiché si tratta di un particolarissimo settore della nostra società, gli elementi da prendere in
considerazione sono altri o per lo meno, mantenendo la qualità e l’efficienza, non possiamo
assolutamente parlare di “servizio” in senso stretto, poiché la Mission della scuola è
l’insegnamento. Il servizio può essere valutato per gli Uffici di segreteria (didattica e
amministrativa), ma è da considerare come parte marginale.
Se si vanno a confrontare i risultati di apprendimento nelle singole classi, possono essere
predisposti dei grafici con un range di voti attribuiti agli alunni all’inizio e alla fine dell’anno, con le
prove INVALSI oppure in itinere, trimestralmente, ecc.
Se si valuta la ricaduta sull’apprendimento o il gradimento dei vari progetti svolti durante l’anno,
vengono compilate delle schede, in cui oltre ai confronti sulle spese preventivate e l’effettivo
esborso di denaro, si pone l’attenzione sul risultato in termini di arricchimento e di esperienze
effettuate dagli allievi.
Si procede dunque per confronto dei risultati iniziali e finali per quanto attiene alla didattica, oppure
a “preventivo e consuntivo”, per progetti che comportano anche un esborso di denaro.
Si possono quindi individuare aspetti qualitativi e quantitativi espressi come:
- Profili di risultato;
- Trend se si considera l’aspetto temporale in una visione prospettica, che parte dai risultati
conseguiti e si focalizza sulle condizioni di gestione che si proiettano nel futuro e che
costituiscono i presupposti per il mantenimento e il miglioramento delle performance
attraverso la misurazione degli scostamenti tra obiettivi attesi e risultati ottenuti
predisponendo azioni necessarie per la correzione dei “gap”;
- Risultati sociali, riguardano il livello di soddisfazione dei soggetti coinvolti (personale,
genitori, allievi), e il grado di fiducia acquisita nei confronti degli stakeholders (persone o
gruppi interessati).
Efficienza
Qualità Servizio
Organizzazione delle risorse umane
3.5.a Gestione delle funzioni strumentali
Le funzioni strumentali hanno un compenso suddiviso in percentuale su base oraria a seconda nella
preminenza delle attività. Per il corrente anno scolastico sono state individuate in misura di sei.
3.5.b Gestione del Fondo di Istituto
Il Fis è stato ripartito in quantità percentuale 78% docenti, 22% ATA; quasi tutti i docenti
percepiscono una quota per quanto piccola di FIS e il rapporto in base ai docenti di ruolo (cattedra
di diritto) è di 78 su 129 pari ad un rapporto di circa 61 %. Tutto il personale ATA esclusi i part-
time e le categorie protette, percepisce il FIS in particolar modo calcolato sulle ore di
intensificazione e di straordinario.
In base alla contabilità chiusa al 31 agosto 2014, si possono rilevare i seguenti dati:
n° docenti (infanzia – elementare – secondaria) che percepiscono più di 500 €: 20 unità
n° ATA che percepiscono più di 500 €: 9 unità
3.5.c Processi decisionali
La contrattazione si svolge presso i locali della scuola, generalmente in presidenza, e vede la
partecipazione di DS, DSGA su invito, della RSU e di almeno due RSA. Le riunioni sono a
scadenza quindicinale in linea di massima e fino ad esaurimento degli argomenti. Di solito sono
tematiche, dividendo in questo modo la parte Ata da quella docente.
Si prevede sempre l’assemblea sindacale informativa nella prima settimana di settembre e la prima
riunione viene indetta per la fine del corrente mese. Il lavoro si svolge sulla proposta fatta dal DS
che viene ampiamente discussa e integrata con le richieste emerse in assemblea e con il POF
approvato nei mesi di ottobre – novembre. Negli ultimi anni l’assemblea si presentazione della
ripartizione FIS si è tenuta nei mesi di febbraio – marzo a causa del ritardo di assegnazione fondi da
parte del MIUR. In luglio ci si riunisce per valutare l’entità dei resti e, in base ad una lista di priorità
già approvata, si modificano le quote e si riassegnano. Fra la chiusura della contrattazione e la
riunione di luglio, capita una riunione per alcune rettifiche necessarie.
3.5.d Impatto delle assenze degli insegnanti sull’organizzazione
L’assenza urgente del collega viene spesso coperta con la divisione delle classi, ma già dal secondo
giorno di assenza (se non dal primo quando è possibile) si opta per la chiamata dei docenti precari.
Comunque le ore svolte da colleghi interni vengono retribuite in toto oppure si utilizza il recupero
delle ore di settembre. Alla scuola dell’infanzia e elementare è in uso, se possibile e per permessi
brevi, il cambio turno. Il monte orario annuale di ore per la sostituzione dei colleghi assenti
(quest’anno calcolato in circa 167 ore di cui 112 all’infanzia e alla primaria e 55 alla secondaria)
assegnato al comprensivo viene comunque esaurito.
ANALISI DEI QUESTIONARI
Le domande poste a docenti ed ATA circa l’organizzazione e la gestione delle risorse umane ha
rivelato qualche criticità:
La domanda 16 del questionario docenti formula: “Ritiene che il Dirigente Scolastico deleghi
funzioni ed incarichi in modo adeguato?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 30,8%,
Abbastanza 41%, Poco 15,4% e No 12,8%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 71,8%,
rilevando un dato sicuramente positivo ma migliorabile alla luce del fatto che gli Abbastanza
superano comunque i Sì dell’11%.
La domanda 2 del questionario ATA formula: “La suddivisione del carico di lavoro è
adeguatamente ripartita fra il personale?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 25%,
Abbastanza 15%, Poco 35% e No 25%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 40%,
rilevando un dato non propriamente positivo ma migliorabile.
La domanda 4 del questionario ATA formula: “Sono state definite in modo chiaro le varie funzioni
e le relative responsabilità?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 35%, Abbastanza 10%,
Poco 40% e No 15%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 35%, rilevando un dato
piuttosto negativo (la somma dei Poco e dei No, infatti, è del 55%), su cui dover intervenire.
La domanda 7 del questionario ATA formula: “L’organico esistente è adeguato al carico di
lavoro?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 5%, Abbastanza 15%, Poco 40% e No 40%.
Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 45%, rilevando un dato non propriamente positivo
ma non facilmente migliorabile. Infatti la quantità dell’organico presente nell’Istituto non dipende
dalla volontà dell’Istituto stesso, bensì da politiche ministeriali.
La domanda 12 del questionario ATA formula: “Il carico di lavoro assegnato consente di operare
in modo efficiente?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 20%, Abbastanza 40%, Poco
30% e No 10%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 60%, rilevando un dato
sicuramente positivo, soprattutto se confrontato ai suddetti dati sull’organico. Ciò significa che,
sebbene il personale ATA sia insufficiente a livello numerico, ritiene di riuscire comunque a
sopperire a tale mancanza, portando comunque a termine il carico di lavoro attribuitogli.
Gestione risorse economiche
3.5.e Progetti realizzati
Infanzia
PIANO OFFERTA FORMATIVA 2014-15 PLESSO BORELLO
gratuiti da F.I.S. Comune PO2 SCUOLA APERTA AUTOFORMAZIONE
DOCENTI
COOPERATIVA
3 E 60
PROGETTO INFORMATICA
FESTA DELL'AMICIZIA FESTE E
RICORRENZE
DOCUMENTARE A SCUOLA
A SCUOLA DI
SICUREZZA
L'ORTO A SCUOLA
A SCUOLA CON I
NONNI
PROGETTO PSICOMOTRICITA'
CULTURA ED ED.
AMBIENTALE(CIDIU)
APRIAMO LE PORTE
ALLA LETTURA
UN MONDO PER
TUTTI,TUTTI PER UN
MONDO
UN LIBRO PER TE
TEATRO A SCUOLA
PIANO OFFERTA FORMATIVA 2014-15 PLESSO GOBETTI
gratuiti da F.I.S. Comune PO2 Ambulanza senza
paura
Feste e ricorrenze Musica con la coop
3e60
Informatica
Festa dell’amicizia
con le castagne
Un libro per te Documentare a scuola
Psicomotricità
PIANO OFFERTA FORMATIVA 2014-15 PLESSO RODARI
gratuiti Comune PO2
VISITA ALLA CASERMA DEI VIGILI
DEL FUOCO
COPERATIVA 3e 60 DOCUMENTAZIONE
GLI ELEMENTI IN GIOCO terra/acqua/aria/fuoco LABORATORI
TEATRO
INFORMATICA
CASTAGNATA PSICOMOTRICITA
CIDIU
Primaria
PIANO OFFERTA FORMATIVA 2014-15 PLESSO GRAMSCI
gratuiti da F.I.S. Comune PO2 ALTRO Mini volley a scuola
per le classi quarte
A,B, quinta A
Psicomotricità
classi prime o
Seconde ins.
Bardella
Educazione alla
sessualità e
all’affettività
5A,5B
Macro-progetto
Informatica per la scuola
primaria
Laboratorio
Nitokris
Uscite sul territorio in
collaborazione con il
CAI
Progetto aiuto
classe 3^B
Progetti sportivi uisp
arti e mestieri Safa e
mini
Volley per le classi
quinte
PSICOMOTRICITA' Petali L2 3A,3B
Iniziativa “Un libro
per te”
Coop. 3e60 Progetto regionale
REDDSO
CIDIU
Musicoterapia e
psicomotricità per i
disabili
EMERGENCY
3A,3B,4A,4B,5A
Cantarleggendo
FORMA IL TUO
NATALE 3A,3B,5A
Sportello psicologico
Polizia municipale
PIANO OFFERTA FORMATIVA 2014-15 PLESSO MATTEOTTI
gratuiti da F.I.S. Comune PO2 ALTRO
Progetto educativo
del C.A.I.
Feste di Natale e/o
di fine anno
Attività sportive
comunali
Macroprogetto
I.S.P. Laboratorio di scienze
Progetto CIDIU:
laboratorio
Progetto Manualità Cantar leggendo
Ed. psicomotoria
per l’infanzia/
Continuità infanzia
e primaria
Tutti al cinema!
Progetto CIDIU:
spettacolo teatrale
Progetto Aiuto Incontrando... la
musica 3e 60 Nitokris (classi 4^)
progetto
partecipazione alle
iniziative comunali
Progetto teatro
3 A
Spazio counseling
psicologico
Progetto Classi
aperte Psicomotricità
classi prime o
Educazione
all’affettività e alla
seconde sessualità
Emergency Attività motoria
all’aria aperta
Completamento
attività motorie
2014
REDDSO Laboratorio di
Matematica
Minivolley per le
classi 4 Progetto teatro
1 B
Progetto teatro
1A
PIANO OFFERTA FORMATIVA 2014-15 PLESSO TURATI
gratuiti da F.I.S. Comune PO2 ALTRO
LEGAMBIENTE
“OLTRE IL MIO
ORTICELLO”(2A,)
PSICOMOTRICITA'
PER LE CLASSI
PRIME O SECONDE
INS. BARDELLA
EDUCAZIONE
ALL’AFFETTIVITA’ ED
ALLA SESSUALITA’
(5A,5B)
INFORMATICA
PER LA
SCUOLA
PRIMARIA
PROGET
TO ORTO
CIDIU
PROGETTO AIUTO PROGETTI SPORTIVI
BASKET SAFATLETICA
(3A,3B,4A,5A,5B)
EDUCAZIONE
PSICOMOTORIA
PER LA
SCUOLA
DELL’INFANZIA
/ CONTINUITA'
CON LA
SCUOLA
PRIMARIA
FORMA IL TUO
NATALE(1A,1B,2A,3A,3
B)
PROGETTO
COPERTINA
DIARIO
SCOLASTICO
ELEFANTI
CREATIVI(1A,1B,2A,2B)
MINY VOLLEY A
SCUOLA PER LE
CLASSI QUARTE(4A)
INCONTRANDO…LA
MUSICA COOPERATIVA
3E60
EMERGENCY(3A,3B,4A
5A5B)
SPORTELLO DI AIUTO
PSICOLOGICO
PEDIBUS
PROGETTO POLIZIA
MUNICIPALE
ALPIGNANO
CANTI DI NATALE
MERCATINO DELLA
SOLIDARIETA’
PROGETTO CROCUS
(5A,5B)
USCITE SUL
TERRITORIO IN
COLLABORAZIONE
CON IL CAI(1A,1B)
PROGETTO 1 2 3
SCUOLA
ELLEDICI(1B,2B)
“UN LIBRO PER TE”
PARTECIPAZIONE
INIZIATIVE
COMUNALI
PROGETTO
SODEXO(2A,2B)
Secondaria
PIANO OFFERTA FORMATIVA 2014-15 PLESSO TALLONE
gratuiti da F.I.S. Comune PO2 M.I.U.R. ALTRO
PROGETTO
OLIMPIADI
DELLA DANZA
RECUPERO
DEBITI
C’ERA UNA VOLTA
ALPIGNANO
PROGETTO
CONVERSATORE
lingua inglese per
tutte le 3^
€ 1200
PROGETTO
STRANIERI
PROGETTO
FONDAZIONE
CRT(ASSOCIAZIONE
AQUILONI)SULLA
VIOLENZA ALLE
DONNE
PROGETTO
CANZONI
COUNTRY
CONCORSO
ARTISTICO
SUL TEMA
“VIOLENZA
SULLE
DONNE” € 200
"SCARPETTE
ROSSO
SANGUE"
CENTRO SPORTIVO
SCOLASTICO:
AVVIAMENTO ALLA
PRATICA SPORTIVA1
per palloni e accessori+
palline tennis tavolo
€200
TECNOLOGIE
MULTIMEDIALI
(LIM) € 3000
PROGETTI
HANDICAP E
DSA
(INCLUSIONE)
LATINO CLASSI 3^
(pagato dai genitori)
INGLESE a pagamento
OXFORD GROUP
CONCORSO
COPERTINA
DIARIO 2015-
16
TENNIS TAVOLO per
le terze
PROGETTO
SCUOLA
FORMAZIONE
GIOCHI MATEMATICI
DELLA BOCCONI
EDUCAZIONE
ALLA
LEGALITA’
INCONTRO
CON I
CARABINIERI
E/0 POLIZIA DI
STATO
PROGETTO
COMITATO
COMUNALE PER
L’AFFERMAZIONE
DEI VALORI DELLA
RESISTENZA
ORIENTAMENTO SPETTACOLO IN
LINGUA INGLESE
EDUCAZIONE
ALLA SALUTE
INIZIATIVE DEL
COMUNE
RICICLO
MATERIALI-
SCUOLE APERTE
50€
VIAGGIARE,
SCOPRIRE,
CONOSCERE ...UN
DIRITTO DI TUTTI (2F-
1 A- 1E-3D- 2D)
PROGETTO
SVILUPPO
SCUOLE
RUGBY
JUDO - classi 1^
CENTRO
SPORTIVO
SCOLASTICO
AVVIAMENTO
ALLA PRATICA
SPORTIVA
LE VIE D'EUROPA
TENNIS
TAVOLO 1^-2^ TENNIS classi 2^
L’obiettivo centrale dell’intervento formativo generale, coerentemente con quanto individuato
tracciando in queste pagine l’identità dell’Istituto, è la crescita dello studente in tutte le sue
dimensioni. Alla base di ogni scelta didattico-educativa è, infatti, la convinzione che lo studente
vada posto al centro dell’attività didattica, sia come individuo che come membro di una comunità
solidale e che la personalità dello studente si sviluppi non soltanto attraverso il potenziamento della
sfera cognitiva, ma anche attraverso la riuscita relazionale e operativa, promossa dalle diverse
attività richieste dalla vita scolastica.
Per promuovere il processo cognitivo e ottenere un apprendimento significativo, il corpo docente
dell’Istituto ha definito le precedenti scelte progettuali.
Lo studente deve essere reso responsabile del proprio progetto formativo e pertanto:
- deve essere coinvolto nelle scelte didattiche e messo in grado di discuterle e verificarle nella
classe;
- deve essere reso consapevole del perché si studiano certe cose e perché si svolgono certe attività;
- deve partecipare attivamente alla vita scolastica ed essere stimolato a reagire nelle diverse
situazioni di apprendimento;
- deve essere messo in grado di acquisire un sapere che sia anche un saper fare ed un sapersi
comportare;
- deve essere messo in grado di orientarsi in maniera opportuna, secondo possibilità e inclinazioni,
nella vita civica e civile, secondo i valori di cittadinanza già dichiarata
- deve essere educato all’autonomia intesa come saper vivere e saper scegliere.
Non a caso, scorrendo il precedente elenco di progetti realizzati dalle differenti scuole dell’Istituto,
si evince una volontà che coincide forte e chiara con le esigenze manifeste nel PON di educare i
ragazzi sui grandi temi del vivere e del convivere: il rispetto dell’ambiente e degli altri, la
convivenza civile e l’interculturalità, la ricerca di sé attraverso esperienze laboratoriali, sportive o di
studio guidato. Pertanto è evidente che gli obiettivi dei progetti realizzati siano funzionali
all’arricchimento dell’offerta formativa e che essi vengano definiti con risultati attesi ed attendibili
in termini verificabili. I progetti occupano una durata temporale di circa un quadrimestre e/o un
anno, al termine del quale si procede ad una verifica sistematica dei progetti stessi. I responsabili
dei progetti rendono conto al Collegio Docenti, al termine dell’A.S. in corso, degli interventi
effettuati e, in tal occasione, oltre che in Consiglio d’Istituto e nei singoli Consigli di Classe si
valuta l’opportunità di riproporre il progetto qualora la ricaduta sia stata più che positiva.
ANALISI DEI QUESTIONARI
La domanda 15 del questionario genitori formula: “Condivido gli obiettivi di autonomia che la
scuola richiede a mio figlio?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 69%, Abbastanza
25,3%, Poco 2,3% e No 3,4%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 94,3%, rilevando un
dato assolutamente positivo che conferma la volontà dell’Istituto e dei genitori di avviare
all’autonomia gli alunni, anche attraverso i progetti di diverso tipo.
In particolar modo, a questa domanda, i genitori dell’infanzia hanno risposto Sì all’80%; quelli della
primaria al 68,8% e quelli della secondaria al 58,6%.
Probabilmente la diffidenza maggiore nelle risposte dei genitori della secondaria potrebbe derivare
dal fatto che in tale ordine di scuola le richieste di autonomia da parte dei docenti diventano
maggiori, dovendo preparare i ragazzi ad un percorso più impegnativo quale quello delle scuole
secondarie di II grado.
La domanda 31 del questionario genitori formula: “La scuola persegue nel raggiungimento degli
obiettivi dichiarati?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 30,5%, Abbastanza 53,7%,
Poco 13,4% e No 2,4%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 84,2%, rilevando un dato
positivo che conferma la volontà dell’Istituto di attuare quanto promesso nel POF, nel percorso di
apprendimento dei ragazzi e nella realizzazione/attuazione dei progetti.
In particolar modo, a questa domanda, i genitori dell’infanzia hanno risposto Sì al 41% e
Abbastanza al 58%, mancando del tutto i Poco ed i No; quelli della primaria Sì al 20% e
Abbastanza al 56,7% e quelli della secondaria Sì al 32,1% e Abbastanza al 46,4%. Certamente
prevalendo in tutti e tre gli ordini di scuola i valori degli Abbastanza, rispetto a quelli del Sì,
bisognerà intervenire sulla chiarezza espositivi e sulla definizione degli obiettivi da perseguire.
3.6 Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane
Formazione
3.6.a Offerta di formazione per gli insegnanti
Corsi di aggiornamento
Il riferimento normativo è l’art. 64 del CCNL 29.11.2007. Per tutti i dipendenti tale articolo dispone
che la partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento costituisca un diritto per il
personale in quanto funzionale allo sviluppo delle proprie professionalità. Le iniziative formative,
ordinariamente, si svolgono fuori dell’orario di insegnamento. Il diritto all’aggiornamento spetta a
tutto il personale della scuola senza esclusione alcuna: docenti, educatori ed ATA di ogni ordine e
grado assunti a tempo indeterminato e determinato.
Il personale docente ha diritto alla fruizione di 5 giorni nel corso dell’anno scolastico, per la
partecipazione a iniziative di formazione con l’esonero dal servizio e con possibilità di essere
sostituiti. Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, può partecipare, previa autorizzazione
del Capo d’Istituto, ad iniziative di aggiornamento organizzate dall’amministrazione,
dall’Università o da enti accreditati.
La partecipazione alle iniziative di aggiornamento avviene nel limite delle ore necessarie alla
realizzazione del processo formativo, da utilizzare prioritariamente in relazione all’attuazione dei
profili professionali.
Per il personale ATA, a differenza di quello docente, non vi è un numero di giorni di permesso
consentiti per partecipare alle attività di formazione. I permessi, quindi, sono rimessi alla
valutazione del Dirigente Scolastico che valuta le richieste in base alle esigenze di servizio.
Pertanto, il diritto del personale alla partecipazione ai corsi di formazione e aggiornamento si
muove all’interno di eventuali criteri di fruizione stabiliti.
Non vi è comunque “obbligo o dovere” di partecipare ai corsi di aggiornamento né per il personale
docente, né per il personale ATA.
Inoltre qualunque corso di aggiornamento proposto deve avere l’approvazione del Collegio dei
docenti a cui spetta la delibera per l’istituzione del corso.
L’Istituto agevola la partecipazione del personale scolastico a tali corsi di aggiornamento, lasciando
alla volontà del singolo la possibilità di scelta e di adesione ad eventuali corsi. Ancor più, però, la
scuola promuove attività di autoformazione tra colleghi ed in ambiti disciplinari differenti al fine di
creare una condivisione di esperienze e di conoscenze ma, soprattutto, un clima di serena
collaborazione e di positivo confronto.
PROGETTO ERASMUS + -K1
La scuola ha presentato un progetto di mobilità internazionale, Erasmus+ K1 volto a un
aggiornamento dei docenti dell’istituto comprensivo. Il progetto, ancora in attesa di valutazione da
parte degli esperti dell’Agenzia Nazionale, si pone l’obiettivo di aggiornare i docenti nell’attività di
job shadowing, nel campo dell’accoglienza docenti tirocinanti e nella formazione e aggiornamento
sull’insegnamento in lingua straniera (CLIL). I percorsi di formazione sono orientati a una didattica
più fantasiosa e stimolante attraverso il potenziamento della creatività dello staff e il miglioramento
delle sue competenze specifiche. Non ultimo è l'obiettivo di istituire una rete di contatti con scuole
all'estero nell'ottica di futuri partenariati.
Ai docenti partecipanti al progetto verranno forniti gli strumenti per motivare gli studenti allo studio
delle lingue; potranno altresì fare un'esperienza di sviluppo della propria professionalità e avranno
l’occasione di migliorare il livello e la consapevolezza linguistica, oltre che di imparare da altri
colleghi e scambiare con loro competenze attraverso il confronto tra sistemi scolastici ed educativi
diversi.
Dagli insegnanti che parteciperanno all’attività di Job shadowing ci si aspetta una maggiore
conoscenza teorica dei principi fondanti la strutturazione di percorsi di formazione iniziale nel
paese partner nonché la loro attuazione pratica.
ANALISI DEI QUESTIONARI
La domanda 22 del questionario docenti, riservata a tutti i docenti campionati, formula: “La scuola
promuove scambio di informazioni ed attività di autoformazione?” Le risposte hanno dato i
seguenti risultati: Sì 41%, Abbastanza 33,3%, Poco 23,1% e No 2,6%. Sommando i Sì agli
Abbastanza il risultato è dell’ 74,3% dando una risposta più che positiva.
Infatti, esemplificativi in questo senso, sono alcuni corsi tenutisi nella scuola secondaria:
- corso di autoformazione organizzato dalla scuola secondaria rispetto all’uso del registro
elettronico. Il signor Randazzo, in data 03/09/2014, ha tenuto un corso di due ore, aperto ai
colleghi della secondaria, per formarli sull’uso del sistema AXIOS (registro elettronico).
Allo stesso modo i docenti della sezione A che nell’A.S. 2013-2014 hanno testato il registro
elettronico si sono prestati al tutoraggio degli altri colleghi rispetto al nuovo strumento in
uso.
- in data 16/09/2014 l’orientatrice Di Maio del centro “Orientarsi” ha tenuto un corso di due
ore, istruendo i docenti sulle riforme della scuola secondaria di II grado.
- in data 25/11/2014, il docente responsabile dei sistemi tecnologici della scuola ha tenuto un
corso di due ore, aperto ai colleghi della secondaria, per formarli all’uso della LIM.
- in diversi pomeriggi del secondo quadrimestre, una docente di tecnologia ha tenuto un corso
di due ore, aperto ai colleghi della scuola secondaria, per istruirli all’uso del recupero dei
materiali di scarto, così da poterne realizzare oggetti di diverso tipo come, ad esempio,
gioielli.
La domanda 29 del questionario docenti, riservata a tutti i docenti campionati, formula: “I corsi di
aggiornamento rispecchiano le sue esigenze professionali?” Le risposte hanno dato i seguenti
risultati: Sì 10%, Abbastanza 37,8%, Poco 43,2% e No 8,1%. Sommando i Sì agli Abbastanza il
risultato è dell’ 47,8%, sommando invece i Poco ai No il risultato è del 51,3%; rivelando una certa
insoddisfazione rispetto al gradimento dei corsi di aggiornamento organizzati dal MIUR, dalla
scuola stessa o da Enti del territorio.
L’ Istituto ha favorito la partecipazione di 5 insegnanti (numero massimo di docenti ammesso) di
due della primaria e tre della secondaria ai corsi di formazione PNSD, istituititi dal MIUR e previsti
nel Piano Nazionale Scuola Digitale. Tali corsi riguardano l’uso di nuove tecnologie e sistemi
informatici all’interno della didattica (ad esempio SETTINGI, DISCIPLINE UMANISTICHE E
TIC, ecc… ecc…).
La domanda 9 del questionario personale ATA, riservata a tutti i membri del personale ATA
campionati, formula: “La qualità delle iniziative di formazione promosse dalla scuola è utile per il
suo lavoro?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 20%, Abbastanza 50%, Poco 25% e No
5%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è dell’ 70% dando una risposta sicuramente
positiva.
Valorizzazione delle competenze
All’interno del fascicolo personale di ciascun dipendente (docenti e ATA), vengono raccolti e
conservati curriculum, attestati ai corsi di aggiornamento frequentati, ecc.
Vi è un ulteriore curriculum per i docenti tutor che accolgono gli studenti inviati dall’Università per
svolgere il tirocinio previsto dal piano di formazione.
Il Dirigente scolastico, attento al profilo professione ed al curriculum di ciascun dipendente che
opera nel proprio Istituto, tiene conto per la valorizzazione delle risorse umane, dei titoli acquisiti
nell’arco degli anni, durante la carriera professionale del dipendente, delle specializzazioni, delle
particolari conoscenze, delle esperienze effettuate anche in altri ambiti, ma che rientrano nel
bagaglio di conoscenze e competenze del lavoratore.
In virtù di tale analisi, vengono affidati incarichi specifici (ad es. ai collaboratori scolastici ed al
personale ATA), o ruoli rivestiti da alcuni docenti come Referenti di progetto, Referenti di area,
Coordinatori di classe, membri dello Staff di Presidenza, ecc.
Per l’assegnazione di determinati incarichi, quali ad esempio quelli delle Funzioni strumentali, i
docenti candidati a svolgere tale attività, devono presentare al Collegio, oltre ad una proposta del
modo in cui intendono lavorare e delle finalità che intendono perseguire, il proprio C.V., al fine di
far conoscere le proprie competenze.
Anche per l’assegnazione di particolari incarichi, viene preso in esame come detto sopra, il
curriculum da parte del Dirigente scolastico, il quale, analizzando i bisogni della scuola, affiderà
determinati incarichi “più delicati” o che richiedono una specifica formazione e/o esperienza, ai
docenti che ritiene maggiormente qualificati a rivestire la mansione.
Ulteriori informazioni sono emerse dall’analisi del “Questionario docenti” e “Questionario ATA”.
In merito a questo punto infatti alla domanda rivolta ai docenti, “Ritiene che il D.S. deleghi funzioni
e incarichi in modo adeguato”, i SI sono risultati pari al 30,8% e gli ABBASTANZA al 41%; ciò
significa che un’alta percentuale, proiezione del campione analizzato, riconosce il valore dei
colleghi e le scelte del capo d’Istituto.
Differente è la percezione tra il personale ATA, che alla domanda “Le attività aggiuntive vengono
adeguatamente riconosciute” è emerso un 68,4% con la risposta POCO e addirittura uno zero% di
SI.
Le risposte date riguardo i corsi di formazione, invece accomunano personale docente e ATA in una
visione comune rispetto all’aggiornamento professionale. I corsi infatti da quanto emerso, non
rispondano alle esigenze del personale. E’ molto più apprezzata l’autoformazione che la scuola
favorisce e promuove. I docenti infatti vantano una vivace attività di scambio di informazioni e
documentazione tra colleghi (fra SI e ABBASTANZA, si raggiunge il 74%).
Punti di forza
Presenza di un buon numero di docenti con elevate competenze ed una lunga esperienza nel campo,
meritevoli di fiducia da parte dell’Istituzione scolastica, il che facilita l’assegnazione di particolari
incarichi.
Molta disponibilità da parte del personale.
Tra i punti di forza, ci sembra opportuno inserire anche il giudizio positivo espresso dagli allievi nei
loro questionari alla domanda n. 22 “Sono soddisfatto dei rapporti con i docenti” (57,5% SI e
32,5% ABBASTANZA) ed una percentuale che si attesta intorno all’80% ritrovata sulle quattro
domande rivolte ai genitori, riguardo i seguenti aspetti contenuti nelle domande n. 1, 4, 6 e 7:
Mio figlio sta acquisendo un buon metodo di studio in questa scuola
Gli insegnanti aiutano mio figlio a sviluppare buone capacità relazionali
Gli insegnanti aiutano mio figlio ad acquisire buone capacità di apprendimento
Mio figlio si trova bene con i suoi insegnanti
Abbiamo voluto portare l’attenzione sulle risposte date sia dai genitori, sia dagli allievi, poiché ci
sembra che la valorizzazione della professione docente e quindi dell’individuo, avvenga anche
attraverso il consenso espresso da studenti e famiglie con le quali ci confrontiamo quotidianamente.
I feedback positivi rinforzano anche l’autostima dei docenti, che sono incoraggiati a proseguire nel
loro lavoro in linea con l’impostazione e la programmazione d’Istituto.
Punti di debolezza
Scarsa partecipazione da parte di alcuni, ai Corsi di formazione per essere costantemente aggiornati
sulle nuove metodologie (es. le TIC) per i docenti, per una riflessione e confronto durante Convegni
dedicati a particolari tematiche che trattano temi legati alle problematiche del momento (es.
Cyberbullismo), o alla formazione riguardo le nuove procedure e i sistemi informatici per il
personale di segreteria.
La constatazione del D.S. della limitata frequenza ai corsi di aggiornamento da parte del personale,
in effetti viene confermata dalle risposte date rispetto al sentirsi capaci/adeguati nei confronti delle
innovazioni, ad esempio, nel padroneggiare gli strumenti tecnologici in dotazione alla scuola
(22,7% SI e 50% ABBASTANZA).
Alla luce di questo scontento del Dirigente scolastico, che lamenta una scarsa volontà da parte del
personale di volersi aggiornare, occorre prendere in esame i corsi proposti e renderli più vicini alle
esigenze del dipendente, che deve trovare in tali contesti una valida opportunità di crescita
professionale ed una acquisizione di nuove conoscenze da reimpiegare nel proprio lavoro.
Collaborazione tra insegnanti
La collaborazione tra docenti è un aspetto di grande rilevanza al fine di rendere ancor più efficace il
processo di insegnamento e di apprendimento. Tale collaborazione è finalizzata da un lato
all’arricchimento della didattica personale di ciascun insegnante, tramite la condivisione di materiali
e spunti di lavoro tra colleghi, dall’altro a cercare di uniformare il più possibile la didattica
all’interno dell’istituto ma sempre nel rispetto della libertà di insegnamento come autonomia
didattica del docente. Gli insegnanti dell’istituto si incontrano con costanza all’interno di gruppi di
lavoro come consigli di classe, dipartimenti disciplinari, classi parallele, collegi di plesso e collegi
docenti per discutere di tematiche per lo più legate alla programmazione generale delle attività da
svolgere durante l’anno. In questi gruppi i docenti hanno la possibilità di valutare periodicamente
l'andamento complessivo dell'azione didattica e verificarne l'efficacia in rapporto agli orientamenti
e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento
dell'attività scolastica.
Piccoli gruppi di insegnanti si riuniscono anche all’interno di varie commissioni, tra cui:
Commissione Mensa
Gruppo HC di istituto
Commissione continuità d’istituto
Commissione sviluppo e miglioramento
Commissione diario
Commissione acquisti e collaudo
Commissione sito web
Commissioni formazione classi
I diversi gruppi di lavoro, alcuni dei quali come le commissioni hanno delle specifiche finalità, si
riuniscono in locali adeguatamente spaziosi messi a disposizione dalla scuola e producono, quando
possibile, dei materiali utili al miglioramento dell’offerta formativa dell’istituto.
La collaborazione tra docenti è agevolata anche dal buon clima di lavoro esistente tra gli insegnanti.
La domanda n°4 del questionario docenti formula: “E' soddisfatto del rapporto con gli altri docenti
del suo stesso ordine di scuola?” Il 76 % dei docenti intervistati ha risposto “Sì” e l’ 11 %
“Abbastanza”. Questi valori indicano un ambiente di lavoro caratterizzato da un clima molto sereno
e positivo.
La situazione cambia, invece, se si prendono in considerazione la collaborazione ed il clima di
lavoro tra colleghi di diversi ordini di scuola all’interno dell’ Istituto. La domanda n° 5 del
questionario docenti formula: “E' soddisfatto del rapporto con i docenti degli altri ordini di
scuola?”. Le risposte a questa domanda sono state le seguenti: Sì 33% - Abbastanza 25% - Poco
42% - No 0%. Da queste risposte si evince una sensibile differenza nella qualità dei rapporti tra
colleghi in base all’appartenenza a ordini di scuola uguali o differenti.
3.7 Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie
Collaborazione con il territorio
3.7.a Reti di scuole
Il Progetto Scuola-Formazione.
Il Progetto Scuola-Formazione mira a combattere il fenomeno della dispersione scolastica. E’
aperto a ragazzi che siano stati bocciati almeno due volte e che abbiano tra i 14 ed i 16 anni d’età.
Le ore di lezione in aula sono solo dieci (4 di italiano, 4 di matematica, 1 di inglese e 1 di
tecnologia), poiché si prevede che le restanti ore i ragazzi si rechino in appositi centri di formazione
per avviarsi al mondo del lavoro. Nell’A.S. 2014-2015 gli alunni che partecipano alla rete di scuole
sono 30, le scuole coinvolte invece sono 10.
Il nostro Istituto è scuola Polo per tutta la zona Ovest della Provincia di Torino.
Nell’A.S. 2014- 2015 i ragazzi coinvolti nel progetto sono soltanto due ed inseriti regolarmente in
una classe terza. Negli anni passati, però, il numero di alunni ha raggiunto anche cifre quali 12
unità (raccogliendo ragazzi dei Comuni di Pianezza, Rivoli, Collegno, ecc…) perciò è stato
necessario istituire un’aula ed un consiglio di classe adibiti allo scopo. Alcuni docenti completavano
il proprio monte ore, altri venivano retribuiti a parte con i fondi derivanti da tale Progetto.
La volontà di adesione e di partecipazione a tale Progetto, parte dall’idea che la scuola debba avere
la consapevolezza della sua funzione educativa; deve accettare la sfida di un disagio scolastico non
più saltuario. Non c’è classe senza la presenza di ragazzi problematici nei confronti dei quali
quotidianamente i docenti misurano la propria fatica. La scuola, come primo luogo privilegiato
dell’incontro tra società e minori vive direttamente l’esperienza dei grandi cambiamenti culturali
che si riflettono sui comportamenti giovanili e si trova quindi a fare i conti con la distanza che si è
creata tra la cultura dei giovani e quella della scuola. Questa difficoltà di incontro tra la cultura dei
giovani e la cultura della scuola ha conseguenze particolarmente pesanti sui giovani provenienti
dagli ambienti familiari culturalmente più poveri e finisce per tradursi spesso in non comunicazione
e disadattamento. E’ necessario quindi che la scuola sappia “costruire” le situazioni adatte ad
accogliere tutti e che permettano a tutti di entrare in relazione con essa.
Per realizzare tale progetto, l’Istituto collabora con due realtà importanti del territorio quali il CSF
ENAIP Piemonte di Rivoli (ente di formazione professionale) o l’Agenzia Formativa “II RR Salotto
e Fiorito” (ente di formazione professionale) certificata e accreditata anch’essa presso la Regione
Piemonte.
Lo scopo è quello di aiutare i ragazzi ad assolvere il loro obbligo scolastico, portandoli a
raggiungere un titolo di studio spendibile in ambito lavorativo.
Rete HC
L’Istituto partecipa alla “Rete HC” per alunni disabili di cui il IV circolo di Rivoli è la scuola
Polo. E’ una rete che crea un raccordo tra le scuole della zona Ovest per garantire l’uso di sussidi
gratuiti per gli alunni disabili e per creare opportunità di formazione per i docenti.
Rete Sicurezza
L’Istituto partecipa alla “Rete Sicurezza” di cui il I circolo di Rivoli è la scuola Polo. E’ una rete
che crea un raccordo tra le scuole della zona Ovest per assolvere agli obblighi in materia di
sicurezza ( Testo Unico dell’81) e di formazione del personale scolastico.
Rete per formazione docenti
L’Istituto partecipa alla “Rete per formazione docenti”. E’ una rete che crea un raccordo tra le
scuole della zona Ovest per creare opportunità di formazione del personale docente.
3.7.b Accordi formalizzati
Diversi sono gli impegni e gli accordi presi anche con enti privati, quali l’Oxford Group di Rivoli
che organizza presso il nostro Istituto corsi di inglese per i ragazzi della secondaria e della primaria
o con gli istruttori dell’Accademia della Danza.
Patto Territoriale
E’ un patto territoriale organizzato e gestito dal gruppo “Orientarsi” a cui aderiscono le scuole dei
Comuni della zona Ovest di Torino. Tale patto persegue i seguenti obiettivi:
lotta alla dispersione scolastica (progetti congiunti: “Dove sei?” o “Provaci ancora Sam”);
organizzazione e partecipazione saloni orientamento (che si tengono a Collegno e a
Venaria);
azioni dei centri per l’impiego di Rivoli e Venaria per interventi nelle scuole (azioni A3 per
alunni e genitori, aggiornamenti per insegnanti, sportello, riorientamento);
convocazioni periodiche dei docenti referenti per attività di progettazione e focus-group.
3.7.c Raccordi scuola - territorio
Come evidenziato già nella sezione 3.5 del RAV inerente la gestione delle risorse economiche,
diversi sono i progetti realizzati nei tre ordini di scuola, derivanti dalla collaborazione economica e
di risorse da parte del Comune di Alpignano.
A questi, vanno affiancati:
il protocollo scuola ASL per alunni DSA, BES E HC;
raccordo con il CISSA per disabili e disagio sociale;
biblioteca comunale;
associazioni sportive Alpignano – Pianezza.
ANALISI DEI QUESTIONARI
La domanda 35 del questionario docenti formula: “Questa istituzione collabora con gli enti del
territorio (associazioni, Comune, ecc..)?”. Le risposte hanno dato i seguenti risultati: Sì 47,4%,
Abbastanza 36,8%, Poco 15,8% e No 0%. Sommando i Sì agli Abbastanza il risultato è del 84,2%,
rilevando un dato assolutamente positivo che conferma la volontà dell’Istituto di collaborare con
enti privati o pubblici del territorio, al fine di creare opportunità di crescita degli alunni.
Coinvolgimento delle famiglie
Il dialogo con i genitori ed il loro coinvolgimento nella definizione dell’offerta formativa
rappresentano dei punti di forza del nostro istituto. Le famiglie sono costantemente coinvolte in tutti
i processi salienti della programmazione e vengono costantemente tenute informate attraverso
incontri di varia natura. Ad inizio anno il Dirigente Scolastico incontra i genitori rappresentanti di
classe dei vari ordini di scuola per illustrare loro il Piano dell’Offerta Formativa dell’ Istituto. In
occasione di questi incontri la scuola ha anche modo di raccogliere suggerimenti e proposte da parte
delle famiglie. Una fattiva collaborazione scuola-famiglia, con condivisione di regole e obiettivi, è
infatti fondamentale per ridurre al minimo l’insuccesso formativo. Il sito web dell’ I.C. Alpignano
presenta in tal senso uno spazio, chiamato “Cassetta Suggerimenti”, dove i genitori hanno la
possibilità di esprime le loro osservazioni.
La scuola, nel rispetto della normativa vigente, presenta vari organi collegiali in cui è prevista la
presenza dei genitori eletti in rappresentanza delle famiglie. Sia nei consigli di classe nella scuola
media (interclasse nella scuola primaria e intersezione nella scuola dell’infanzia) sia nei consigli di
istituto è prevista la presenza di rappresentanti dei genitori. Proposte e suggerimenti realizzabili e
condivisi possono essere presi in considerazione dal team docente ed attuati al fine di ampliare
l’Offerta Formativa dell’Istituto.
Nel nostro istituto una rappresentanza di genitori è stata coinvolta tramite commissione ad-hoc sia
per la definizione del Regolamento d’Istituto sia del Patto Formativo. In generale tutte le volte che
si insedia il nuovo Consiglio d’Istituto, il Regolamento viene aggiornato secondo le esigenze della
stessa scuola sempre con il coinvolgimento delle famiglie.
La comunicazione scuola-famiglia avviene giornalmente tramite il diario di classe, in cui gli
insegnanti informano tempestivamente i genitori di episodi di varia natura che possono verificarsi in
classe, dei voti delle verifiche e di eventuali provvedimenti disciplinari. Tramite diario i docenti e le
famiglie possono concordare dei colloqui previa appuntamento nell’orario di ricevimento
dell’insegnante. Nel corso dell’anno sono comunque previsti dei momenti di incontro scuola-
famiglia in orario pomeridiano, al fine di venire incontro alle esigenze lavorative dei genitori.
Dall’a.s.2014/2015 tutte le classi della scuola media utilizzano il registro elettronico. Tale
strumento era stato adottato in via sperimentale lo scorso anno scolastico in un solo corso della
scuola media ed è adottato quest’anno in via sperimentale in un paio di classi della scuola primaria.
Il registro elettronico diventerà a breve un mezzo di comunicazione diretto e tempestivo per la
comunicazione scuola-famiglia, consentendo di rafforzarne il dialogo e la collaborazione.
Attualmente non è accessibile alle famiglie. Ciò è dovuto sia a problemi tecnici che si sono
verificati ad inizio anno, sia alla necessità di acquisire una maggiore dimestichezza da parte di tutti
gli insegnanti che per il primo anno si stanno approcciando a questo nuovo strumento tecnologico.
ANALISI DEI QUESTIONARI
Dal questionario somministrato alle famiglie è possibile avere informazioni su quanto esse si
sentano coinvolte dalla scuola e come giudichino i rapporti con il Dirigente, con i docenti e con il
personale ATA.
La domanda n°3 del questionario formula: “Il personale scolastico collabora per garantire il buon
funzionamento di questa scuola?” Le risposte sono state Sì 48%, Abbastanza 37%, Poco 13% e
No soltanto 2%.
La domanda n° 22, invece, chiede alle famiglie un’opinione sulla collaborazione da parte del
dirigente: “Il Dirigente Scolastico è disponibile e offre aiuto?” Sommando i Sì e gli Abbastanza si
arriva al 62 % ; il 29% ha risposto “Poco” mentre solo il 9 % ha risposto negativamente.
La domanda n°25, riferita alla scuola dell’Infanzia, formula: “Ai genitori si dà la possibilità di
essere presenti e di partecipare per realizzare al meglio l’inserimento dei bambini?” Le risposte
sono state Sì 62%, Abbastanza 38% e nessuna risposta negativa.
Altre due domande significative del questionario somministrato alle famiglie sono la n° 29 e la 30.
La n° 29 chiede: “Insegnanti e genitori collaborano per la crescita degli alunni?” Le risposte sono
state le seguenti: Sì 75 % - Abbastanza 20 % - Poco 4 % - No 1 %.
Infine la domanda n° 30 chiede alle famiglie: “Collaboro con gli altri genitori alla creazione di un
clima sereno all’interno della classe?” Le risposte sono state le seguenti: Sì 38 % - Abbastanza
28% - Poco 24 % - No 10 %.
Il rapporto di collaborazione tra docenti e famiglie è stato oggetto della domanda n° 9 del
questionario docenti che formula: “E' soddisfatto del rapporto con i genitori dei suoi alunni?”
L’87% dei docenti ha risposto “Sì” o “Abbastanza”, mentre solo il restante 13% ha risposto “Poco”
o “No”.