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SERVIZI E PRESTAZIONI DI INGEGNERIA AMBIENTE, INFRASTRUTTURE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
ING. FRANCESCO CODA
Via del Giubileo 2000 n°2 – 84095 Giffoni Valle Piana (SA) Cel. 333 1706995 e_mail: [email protected]
RELAZIONE TECNICA Ottemperanza prescrizioni VIA
IMPIANTO DI MESSA IN RISERVA E RECUPERO DI RIFIUTI NON PERICOLOSI
Ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. art. 208
Richiedente:
Denominazione Vitale Maria
Rappresentante Legale Vitale Maria
P.Iva 02827750643
Sede Legale Via Cesine, 2 Ospedaletto D’Alpinolo (AV)
Sede Impianto zona PIP del Comune di Ospedaletto d’Alpinolo
Località Tuoro individuato catastalmente al Foglio 4
particelle 1285 e 1288 lotti 1 e 2
SERVIZI E PRESTAZIONI DI INGEGNERIA
AMBIENTE, INFRASTRUTTURE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
ING. FRANCESCO CODA
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Indice
1. PREMESSA ......................................................................................................................................................... 3
2. INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI ....................................................................................................................... 4
3. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI ...................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
PIANO DI RIPRISTINO ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO.
4. MODALITA’ DI ALLARME ................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
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Il sottoscritto Ing. Francesco Coda iscritto all’Ordine degli Ingegneri al n.ro 5739 con studio tecnico sito in
Via del Giubileo 2000 n.2 nel Comune di Giffoni Valle Piana, a seguito di incarico della Sig.ra Vitale Maria
in qualità di Legale Rappresentante della omonima ditta, iscritta al registro delle imprese di Avellino con
P.I. 02827750643 con sede in Ospedaletto D’Alpinolo (AV) in via Cesine n. 2 redige la seguente relazione
tecnica inerente le prescrizioni VIA contenute nel Decreto Dirigenziale n. 36 del 6/4/2018.
1. Prescizioni VIA punto 1 • Macrofase: – ANTE –OPERAM; CORSO D’OPERA; POST OPERAM
• Ambito di applicazione:
o aspetti progettuali;
o Componenti fattori ambientali;
o Mitigazioni;
o Monitoraggio ambientale;
o Altri aspetti;
• Oggetto della condizione: attuare tutte le misure di mitigazione e monitoraggio previste nello
studio preliminare ambientale;
la ditta applicherà nelle tre fasi (ANTE –OPERAM; CORSO D’OPERA; POST OPERAM) le indicazioni
contenute nollo studio preliminare ambientale, nello specifico garnatirà:
• Il monitoraggio delle emissioni in atmosfera attraverso azioni tese alla mitigazione sia in fase
di cantiere che in fase di esercizio;
• Il controllo e il trattamento delle acque di dilavamento e dei servizi igienici sia in fase di
cantiere che di esercizio;
• La tutela del suolo e del sottosuolo mediante la protezione dello stesso sia in fase di cantiere
che di esercizio;
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• La minimizzazione degli impatti derivanti da vibrazioni e rumori attraverso il ricorso a mezzi
e tecnologie nuovi e moderni atte a ridurre tali impatti;
• Impatti positivi sulla salute pubblica mediante l’attività di recupero rifiuti che genera impatti
positivi sulla salute umana così come indicato nello studio preliminare ambientale.
Per ciò che riguarda lo stato post operam, si evidenzia che lo stesso sarà ripristinato allo stato
preesistente all’impianto di recupero rifiuti, pertanto saranno asportati tutti i materiali e attrezzature non
più necessarie e si effettuerà un monitoraggio, in ottemperanza a quanto previsto nello Studio Preliminare
Ambientale, sulla matrice ambientale per valutarne le eventuali contaminazioni.
2. Prescizioni VIA punto 2 • Macrofase: – CORSO D’OPERA; POST OPERAM
• Ambito di applicazione:
o aspetti progettuali;
o Componenti fattori ambientali;
o Rumore e vibrazioni;
o Mitigazioni;
o Monitoraggio ambientale;
• Oggetto della condizione: elaborare un piano di monitoraggio per la fase di esercizio che
dettagli frequenze e modalità di verifica dei seguenti elementi:
1. Integrità della pavimentazione in cls delle aree coperte e scoperte;
2. Integrità delle caditoie e delle vasche a tenuta deputate alla raccolta degli sversamenti
accidentali;
3. Integrità dei contenitori e dei bacini di contenimento dei rifiuti con particolare riguardo
per i rifiuti liquidi pericolosi;
4. Analisi sulle acque reflue scaricate, secondo la frequenza ed i valori limite previsti
dall’Ente autorizzatorio;
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5. Verifica dell’efficienza del trattamento dell’impianto di depurazione delle acque reflue;
6. Controllo delle emissioni in atmosfera e dello stato di conservazione della rete idrica di
adduzione;
la ditta redigerà prima dell’avvio dell’impianto un piano di monitoraggio che, nello specifico,
garnatirà il rispetto di quanto previsto nello studio preliminare ambientale e sarà così
costituito:
N Punto di controllo
Manutenzione (periodicità)
Punti di controllo
Modalità di controllo
(frequenza)
Modalità di registrazione e
trasmissione
1 Pavimentazioni Mensile
Mensilmente sarà ispezionata
l’intera pavimentazione
( interna ed esterna) per
verficiare eventuali
situazioni di criticità
Visivo
frequenza Mensile
Registrate su supporto
informatico / registro
2 Caditoie e vasche di accumulo
Mensile
Mensilmente
sarà ispezionata ogni caditoia e
verificata l’integrtià delle
vasche di accumulo ( interne ed
esterne) per verficiare eventuali
situazioni di criticità
Visivo
frequenza Mensile
Registrate su supporto
informatico / registro
3
Bacini di contenimento
dei rifiuti interni al
capannone
Mensile
Mensilmente
sarà ispezionato ogni
contenitore per i rifiuti, liquidi
e solidi utilizzati al fine di verificarne
Visivo
frequenza Mensile
Registrate su supporto
informatico / registro
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l’integrità
4 Controlli sugli scarichi
Periodicità
imposta dall’ente
autorizzatore
Con la periodicità
imposta dagli Enti saranno monitorati i
parametri sulle acque di scarico per verificarne il rispetto della
normativa
Analitico
In funzione della periodicità
imposta
Registrate su supporto
informatico / registro
5
Controlli efficienza
impianto di trattamento
In funzione
della periodicità imposta dall’ente
autorizzatore dello scarico, si
verificherà l’efficienza
dell’impianto di trattamento
Con la periodicità
imposta dagli Enti saranno monitorati i
parametri sulle acque di scarico per verificarne il rispetto della normativa e di conseguenza l’efficienza
dell’impianto depurativo
Analitico
In funzione della periodicità
imposta
Registrate su supporto
informatico / registro
6
Controllo emissioni in
atmosfera e rete idrica di
adduzione
Periodicità imposta dall’ente
autorizzatore
Con la periodicità
imposta dagli Enti saranno monitorati i
parametri sulle emissioni in
atmosfera per verificarne il rispetto della
normativa
Analitico
In funzione della periodicità
imposta
Registrate su supporto
informatico / registro
3. Prescizioni VIA punto 3 • Macrofase: – CORSO D’OPERA; POST OPERAM
• Ambito di applicazione:
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o aspetti progettuali;
o Componenti fattori ambientali;
o Rumore e vibrazioni;
o Mitigazioni;
o Monitoraggio ambientale;
• Oggetto della condizione: elaborare un piano di monitoraggio per la fase di esercizio che
dettagli frequenze e modalità di verifica dei seguenti elementi:
1. Manutenzione costante dei macchinari al fine di evitare contaminazioni del suolo;
la ditta redigerà prima dell’avvio dell’impianto un piano di monitoraggio che, nello
specifico, garnatirà il rispetto di quanto previsto nello studio preliminare ambientale e sarà
così costituito:
N Punto di controllo
Manutenzione (periodicità)
Punti di controllo
Modalità di controllo
(frequenza)
Modalità di registrazione e
trasmissione
1 Macchinari Mensile
Mensilmente sarà ispezionato
ogni macchinario utilizzato in azienda per
verficare eventuali
situazioni di criticità
Visivo
frequenza Mensile
Registrate su supporto
informatico / registro
4. Prescizioni VIA punto 4 • Macrofase: – CORSO D’OPERA; POST OPERAM
• Ambito di applicazione:
o aspetti progettuali;
o Componenti fattori ambientali;
o Rumore e vibrazioni;
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o Mitigazioni;
o Monitoraggio ambientale;
• Oggetto della condizione: effettuare entro 30 giorni dalla messa in esercizio dell’impianto ( in
condizioni di massima produttività) un rilievo fonometrico finalizzato alla verifica delle
previsioni riportate nello studio previsionale dell’impatto acustico di progetto e alla verifica
del rispetto delle soglie normative di riferimento.
la ditta effettuerà uno studio di impatto acustico così come richiesto dalla normativa Legge
447/1995 entro 30 giorni dalla messa in esercizio.
Luglio 2018 Il Tecnico
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VITALE MARIA 1
RELAZIONE DI RISPONDENZA ALLE RICHIESTE DI
INTEGRAZIONI
CONFERENZA DEI SERVIZI DEL 19/06/2018
1. Premessa
Il sottoscritto Ing. Francesco Coda iscritto all’Ordine degli Ingegneri al n.ro 5739 con
studio tecnico sito in Via del Giubileo 2000 n.2 nel Comune di Giffoni Valle Piana, a
seguito di incarico della Sig.ra Vitale Maria in qualità di Legale Rappresentante della
omonima ditta, iscritta al registro delle imprese di Avellino con P.I. 02827750643 con sede
in Ospedaletto D’Alpinolo (AV) in via Cesine n. 2 redige la seguente relazione tecnica di
rispondenza alle integrazioni richieste in sede di conferenza.
2. Richieste integrative
In sede di conferenza dei servizi sono state formulate le seguenti richieste integrative:
Regione Campania
1. Documentazione VVFF trasmessa al comando di cui al parere progetto
presentato;
2. Relazione di rispondenza alle prescrizioni della Verifica di ass. alla procedura
di Valutazione di Impatto Ambientale D.D. 36/2018 ( relazione ;
3. Indicazione recapito ciclo delle acque con documentazione ATO, Relazione
tecnica e tavola grafica ( rif unico file documentazione ATO);
4. Si allega la Planimetria lay out impianto rev 1 con l’indicazione dei CER in
deposito temporaneo “CER – C”;
5. Si allega la planimetria ciclo idrico impianto rev 1 in cui sono altresì indicati i
luoghi di deposito temporaneo dei rifiuti derivanti dal trattamento delle acque;
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VITALE MARIA 2
6. In relazione tecnica art 208 rev 1 alla pagina 20 è indicata la specifica
produzione dei rifiuti 200304, 160102, 190814, 190810;
7. Si allega la planimetria sulla viabilità interna
8. In relazione tecnica art 208 rev 1 alla pagina 9 è specificato l’utilizzo del
rilevatore di radiazioni mobile che sarà utilizzato;
9. Si riallega la relazione sulle emissioni in atmosfera rev 1;
10. Si riallega la planimetria lay out impianto rev 1 con la correzione richiesta
dalla Provincia di Avellino circa il deposito temporaneo del CER 160807*;
11. In relazione tecnica art 208 rev 1 alla pagina 11 sono specificati i tempi di
stoccaggio;
12. In relazione tecnica art 208 rev 1 alla pagina 13 è indicato lo schema di
processo attuato sull’unico CER trattato in impianto;
Ospedaletto D’Alpinolo, 19/07/2018 Il Tecnico
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RELAZIONE TECNICA – Ditta Vitale Maria
1
INDICE
1. PREMESSA .............................................................................................................................................. 3
2. LOCALIZZAZIONE IMPIANTO ........................................................................................................ 3
3. DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE FISICHE E TECNICHE DELLE
OPERE PRINCIPALI E ACCESSORIE PROPOSTE, NONCHE’ DELLE TECNOLOGIE
ADOTTATE................................................................................................................................................. 5
4. DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DI PROCESSO E DI
FUNZIONAMENTO ................................................................................................................................. 7
5. DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE AREE AL SERVIZIO DELL’IMPIANTO
CON INDICAZIONE DELLE RISPETTIVE SUPERFICI ...................................................................... 8
5.1. Criteri di gestione ............................................................................................................................... 8 5.1.1Verifica di ammissibilità .............................................................................................................. 8 5.1.2 Controllo dei rifiuti ammessi alla messa in riserva .................................................................... 9
5.2 Area di conferimento ........................................................................................................................ 10 5.3 Descrizione del ciclo di trattamento ............................................................................................... 10 5.4 Verifica rispetto normativa tecnica ................................................................................................. 12
7. ELENCO DELLE TIPOLOGIE DI RIFIUTI DA STOCCARE E/O TRATTARE
SECONDO CODIFICA EUROPEA ........................................................................................................ 12
8. MODALITA’ DI STOCCAGGIO E/O TRATTAMENTO............................................................... 13
8.1 Attività di demolizione .................................................................................................................... 13 8.2 Trattamento e stoccaggio ................................................................................................................. 14
8.2.1 Operazioni di trattamento per la promozione del riciclaggio .................................................. 14 8.3 Criteri di gestione ................................................................................................................................. 14 8.4 La bonifica ............................................................................................................................................ 15 8.5 Deposito Temporaneo ......................................................................................................................... 16
9. QUANTITA’ MASSIMA STOCCABILE DI RIFIUTI ..................................................................... 16
10. QUANTITA’ MASSIMA ................................................................................................................... 17
11. GIORNI DI LAVORO SETTIMANALI E ORE DI LAVORO GIORNALIERE .......................... 18
12. INDICAZIONE SULLA COLLOCAZIONE FINALE DEI PRODOTTI ...................................... 18
13. INDICAZIONE DEI CODICI CER DEI RIFIUTI IN USCITA DECADENTI DALLE
OPERAZIONI DI TRATTAMENTO ..................................................................................................... 18
14. EMISSIONI IN ATMOSFERA .......................................................................................................... 20
14.1 Caratteristiche Qualitative E Quantitative Delle Emissioni Prodotte ............................................. 21 15. INQUINAMENTO ACUSTICO ....................................................................................................... 21
16. CICLO DELLE ACQUE ..................................................................................................................... 22
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16.1 Acque servizi igienici .......................................................................................................................... 22 16.2 Acque meteoriche dilavamento piazzali ............................................................................................ 22 16.3 Acque meteoriche coperture ............................................................................................................. 26 16.4 Acque percolaticce interne ................................................................................................................ 26
17. DEFINIZIONE DELLE PROCEDURE ATTE AD INDIVIDUARE ED A
RISPONDERE A POTENZIALI SITUAZIONI DI EMERGENZA .................................................... 27
17.1 Incendi ............................................................................................................................................... 27 17.2 Sistemi a presidi di sicurezza D.Lgs. 81/08 ....................................................................................... 27 17.3 Requisiti di igiene ambientale ........................................................................................................... 28
18. LA GESTIONE DEI RIFIUTI ............................................................................................................. 29
19. RIPRISTINO AMBIENTALE ............................................................................................................ 29
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RELAZIONE TECNICA INTEGRATIVA
IMPIANTO DI AUTODEMOLIZIONE CENTRO DI RACCOLTA E IMPIANTO DI TRATTAMENTO DEI VEICOLI FUORI USO
1. PREMESSA
Il sottoscritto Ing. Francesco Coda redige la presente relazione tecnica tesa alla richiesta di
autorizzazione per la realizzazione di un impianto di autodemolizione che la suddetta ditta
intende realizzare nel Comune di Ospedaletto d’Alpinolo in conformità alla DGRC 386/2016
dell’impianto di trattamento dei rifiuti “veicoli fuori uso”, organizzato e gestito nel rispetto del
D.Lgs. 209/2003 e ss.mm.ii., conformemente a quanto previsto dal D.Lgs. 152/06.
Tale attività è soggetta alla procedura ordinaria prevista dall’art. 208 del D.Lgs. 152/06.
L’attività sarà effettuata, con riferimento alla tipologia di veicoli successivamente indicati e con le
modalità che saranno specificate successivamente.
2. LOCALIZZAZIONE IMPIANTO
Il centro di raccolta e trattamento di veicoli fuori uso con rivendita parti usate verrà
realizzato all’interno di un sito ubicato nella zona PIP del Comune di Ospedaletto
d’Alpinolo Località Tuoro individuato catastalmente al Foglio 4 particelle 1285 e 1288 lotti
1 e 2. Allo stato attuale il sito risulte recintato peritralmente e non presenta al suo interno
nessuna opera edilizia o manufatto cosi come la superficie non risulta impermeabilizzata
ma caratterizzata da terreno vegetale. La signora Vitale Maria risulta proprietaria del sito
in oggetto, giusta convenzione in data 13/07/2015 ai repertori n.ri 05/2015 e 06/2015 per
la cessione in diritto di piena proprietà di aree comprese nel piano per gli insediamenti
produttivi nel Comune di Ospedaletto d'Alpinolo, rispettivamente per i lotti n° 1 e n°2.
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Il lotto in cui si prevede la realizzazione dell’attività in oggetto si estende per una
superficie complessiva di circa 2504 mq, suddivisa in aree coperte e scoperte. Le
dimensioni delle aree coperte e scoperte utilizzate per l’attività di stoccaggio e trattamento
sono meglio evidenziate sugli elaborati grafici allegati e computate di seguito.
Di seguito si elencano gli interventi di progetto da realizzarsi:
• Realizzazione di una pavimentazione industriale in cls con rete elettrosaldata e
guaina in hdpe a protezione per l’impermeabilizzazione.
• Realizzazione di un sistema di captazione e trattamento acque reflue con posa in
opera di tubazione sottotraccia, griglie di raccolta ed impianto di depurazione.
• Realizzazione di recinzione del lotto con muretto ( esistente) e sovrastante
recinzione metallica.
• Allestimento isola di bonifica.
Foto aerea
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3. DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE FISICHE E TECNICHE DELLE OPERE PRINCIPALI E ACCESSORIE PROPOSTE, NONCHE’ DELLE TECNOLOGIE ADOTTATE
Come meglio evincibile dagli allegati grafici, il lotto ospitante l’impianto di
autodemolizioni sarà attrezzato con un’area esterna per parcheggio e movimentazione
mezzi in ingresso/uscita e con un’area per lo stoccaggio dei veicoli bonificati e da
bonificare. La superficie sarà pavimentata e integrata con griglie per la raccolta acque
meteoriche.
All’interno del lotto sarà presente un capannone, di dimensioni pari a circa 1.069 mq,
ed un area scoperta di 1370 mq oltre 65 mq di area a verde, che ospiterà tutte le
attrezzature necessarie occorrenti al ciclo lavorativo, così come di seguito descritto.
Il capannone e le aree scoperte saranno dotate di tutti gli accorgimenti previsti dalle
attuali disposizioni legislative per ciò che attiene alla tutela ambientale e di sicurezza,
saranno inoltre nettamente separate le aree di conferimento dei mezzi da bonificare da
quelli bonificati e quelle di deposito temporaneo dei rifiuti prodotti.
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6
Infatti, lo stabilimento sarà dotato di un idoneo sistema di captazione delle acque
meteoriche che verranno allontanate verso l’impianto di trattamento, così come le acque
nere dei servizi igienici.
Dal punto di vista tipologico e dimensionale l’attività viene esercita secondo una
soluzione indoor all’interno del capannone al cui interno saranno presenti le varie
aree, delimitate e ben distinte, per la messa in riserva nonché per il deposito preliminare.
Gli spazi esterni al corpo di fabbrica innanzi descritto saranno destinati alla
viabilità di accesso degli automezzi in ingresso/uscita dalla piattaforma impiantistica
ed allo stoccaggio degli autoveicoli da bonificare.
La soluzione progettuale oggetto del presente intervento prevede l’adozione di
tutte le misure di sicurezza e protezione ambientale in conformità a quanto richiesto nel
corpo dell’allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale della Campania – Area
Generale di Coordinamento Ecologia, Tutela dell’Ambiente, Disinquinamento e
Protezione Civile n 81 del 2015, con specifico riferimento ai sistemi di raccolta ed
allontanamento delle acque meteoriche e protezione delle acque esterne, ai sistemi di
abbattimento degli odori nonché alla presenza di una recinzione perimetrale deputata
ad ospitare l’impianto di autodemolizione.
Le operazioni sono effettuate nel pieno rispetto dei principi generali fissati dalle
norme tecniche di cui al succitato Decreto, con specifico riferimento a quanto fissato all’art.
178, commi 2 e 3, in quanto sono condotte senza costituire pericolo per la salute
dell’uomo, nel rispetto delle norme di igiene e sicurezza sul lavoro e con metodi o
procedimenti che non recheranno pregiudizio all’ambiente ed in particolare:
senza creare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo nonché per la fauna e la flora; senza causare inconvenienti da rumori ed odori;
senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla
normativa vigente.
Il materiale così ottenuto potrà, quindi, essere utilizzato come prodotto
recuperato e venduto sul mercato. Mentre i rifiuti prodotti saranno conferiti
presso impianti all’uopo autorizzati per il recupero finale.
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4. DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DI PROCESSO E DI FUNZIONAMENTO
Le operazioni che saranno svolte presso l’insediamento in parola, riguarderanno la tipologia
di rifiuto individuata dai codici CER di cui all’Allegato D alla Parte IV del D.Lgs 152/06 e s.m.i.
come elencati di seguito.
Gli autoveicoli e/o i rifiuti in ingresso giungeranno rispettivamente su autocarri, se non
funzionanti, e all’interno di cassoni o altro, gli stessi saranno posizionato nella zona riservata
prima al conferimento posta su pavimento impermeabilizzato al coperto, in attesa del successivo
avvio delle operazioni di preparazione bonifica.
Infatti, il Centro di Raccolta e di Trattamento dei veicoli fuori uso avrà un :
• Area adeguata di stoccaggio del veicolo prima del trattamento e di sistemi di raccolta
dello spillaggio, di decantazione e di sgrassaggio
• Adeguata viabilità interna per un’agevole movimentazione
• Sistemi di convogliamento delle acque meteoriche dotati di pozzetti per il drenaggio,
vasche di raccolta e di decantazione, muniti di separatori per oli adeguatamente dimensionati
• Adeguato sistema di raccolta e trattamento dei reflui, conformemente a quanto previsto
dalla normativa vigente in materia ambientale e sanitaria;
• Deposito per le sostanze da utilizzare per l’assorbimento dei liquidi in caso di
sversamenti accidentali e per la neutralizzazione di soluzioni acide fuoriuscite dagli accumulatori
• Idonea recinzione lungo tutto il perimetro
• Area di stoccaggio dei pezzi smontati
• Area di stoccaggio degli accumulatori in appositi contenitori
• Area di stoccaggio dei liquidi e dei fluidi derivanti dal veicolo fuori uso, in appositi
serbatoi (carburante, oli, liquido di raffreddamento, antigelo, liquido freni, acidi degli
accumulatori, e fluidi dei sistemi di condizionamento e altri fluidi o liquidi contenuti nel veicolo
fuori uso
• Adeguato stoccaggio di pneumatici fuori uso
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Le risorse utilizzate per lo svolgimento dell’attività sono essenzialmente le seguenti:
● Energia elettrica per il funzionamento degli impianti;
● Acqua prelevata dall’acquedotto comunale;
● Gasolio per i mezzi;
I rifiuti che si produrranno durante l’attività di operazioni preliminari al recupero saranno
gestiti in conformità al D.Lgs 152/06 e quindi conferiti a ditte autorizzate al trasporto e al
successivo recupero e/o smaltimento.
5. DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE AREE AL SERVIZIO DELL’IMPIANTO CON INDICAZIONE DELLE RISPETTIVE SUPERFICI
5.1. Criteri di gestione
I rifiuti in ingresso all’impianto oggetto del presente elaborato, sempre
accompagnati da formulario di identificazione rifiuto, vengono verificati, in via
preliminare, al momento dell’accettazione. In corrispondenza di tale sezione
impiantistica sono possibili 3 differenti soluzioni per il carico in arrivo:
• Non conforme: si provvede a respingere il carico escludendosi lo scarico
all’interno dell’impianto;
• Conforme: si acconsente, successivamente all’acquisizione e perfezionamento
della documentazione di accompagnamento, allo scarico all’interno dell’impianto;
• Incerto: nel caso in cui l’ammissibilità del carico risulti in dubbio, si provvederà a
sospendere il perfezionamento della documentazione di accompagnamento
(dandone comunicazione sia al trasportatore che al produttore/detentore) ed alla
immediata verifica di ammissibilità del carico in corrispondenza dell’area di
conferimento.
5.1.1Verifica di ammissibilità I carichi di rifiuti in ingresso all’impianto che necessitano di un più approfondito
livello di controllo di tipo visivo, sono temporaneamente riversati in corrispondenza
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dell’area di conferimento indoor all’interno del capannone provvedendosi, anche
mediante il rivoltamento del volume di rifiuti, a verificarne l’assoggettabilità al programma
di messa in riserva e deposito essenzialmente in termini di composizione merceologica,
assicurandosi l’allontanamento di frazioni con caratteristiche tali da inficiare il regolare
esercizio dell’attività svolta.
Nella stessa area sarà inoltre eseguita la verifica sulla radioattività mediante rilevatore
portatile del tipo mobile.
A valle dell’indagine di accettabilità del rifiuto risulteranno possibili 2 soluzioni:
1. Non conforme: si invita il detentore/produttore a provvedere
all’allontanamento del carico avendo, altresì, cura di evitare qualsiasi forma di
diffusione di contaminanti e di provvedere alla bonifica, secondo la natura e la
pericolosità del rifiuto stesso, dell’area interessata dalla giacenza temporanea del
materiale;
2. Conforme: si acconsente, successivamente al perfezionamento della
documentazione di accompagnamento ed all’eventuale separazione di frazioni
merceologiche non conformi alle tipologie ammesse a recupero, lo scarico in
corrispondenza dell’area di conferimento, provvedendosi alla movimentazione dei
materiali a mezzo mezzi meccanici.
5.1.2 Controllo dei rifiuti ammessi alla messa in riserva
Dallo scarico dei rifiuti ritenuti ammissibili fino alla fase terminale di conferimento presso
gli impianti di recupero all’uopo autorizzati, i rifiuti sono costantemente assoggettati a
procedure di controllo e verifica di tipo visivo.
Nell’ipotesi in cui si dovesse rilevare la presenza di rifiuti giudicati non ammissibili
alla forma di recupero autorizzata si provvederà, immediatamente, alla verifica ed al
successivo smaltimento in sicurezza degli stessi presso impianti all’uopo autorizzati
provvedendo, ove possibile, all’individuazione del carico e del relativo responsabile. In
ogni caso l’allontanamento dei materiali ritenuti incompatibili avverrà assicurando
l’assenza di qualsiasi rischio di contaminazione della restante parte di rifiuti ed avendo
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cura di avviare a smaltimento anche quelle frazioni di rifiuto ammissibili a recupero che
risultino inficiate a causa di contaminazione per semplice contatto con la partita giudicata
inidonea.
5.2 Area di conferimento
In termini generali gli automezzi in ingresso all’impianto, preventivamente sottoposti ad
un controllo merceologico di tipo visivo, mirato a verificarne i requisiti di omogeneità,
sono successivamente avviati ad una delle stazioni di conferimento a seconda della
tipologia di veicolo.
L’area di conferimento, individuata in planimetria, risulterà munita di specifica
pavimentazione in conglomerato cementizio impermeabilizzato al fine di evitare
qualsivoglia forma di contaminazione.
In quest’area verrà eseguito il controllo sulla radioattività mediante rilevatore mobile.
5.3 Descrizione del ciclo di trattamento
Le operazioni per la messa in sicurezza del veicolo fuori uso saranno effettuate
secondo le seguenti modalità e prescrizioni:
• Rimozione degli accumulatori, neutralizzazione delle soluzioni acide eventualmente
fuoriuscite e stoccaggio in appositi contenitori stagni dotati di sistemi di raccolta di
eventuali liquidi che possono fuoriuscire dalle batterie stesse; la neutralizzazione
elettrolitica se non possibile in loco potrà essere effettuata in altro luogo;
• Rimozione dei serbatoi di gas compresso ed estrazione, stoccaggio e
combustione dei gas ivi contenuti nel rispetto della normativa vigente per gli stessi
combustibili;
• Rimozione o neutralizzazione dei componenti che possono esplodere, quali airbag;
• Prelievo del carburante e avvio a riuso;
• Rimozione con raccolta e deposito separati in appositi contenitori, secondo le
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modalità e le prescrizioni fissate per lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi di oli di tutti i tipi,
di antigelo, di liquidi refrigerante,di liquidi freni,di fluidi refrigeranti dei sistemi di
condizionamento e di altri liquidie fluidi contenuti nel veicolo fuori uso, a meno che non
siano necessari per il reimpiego delle parti interessate. Durante l’asportazione saranno
evitati sversamenti e adottati opportuni accorgimenti e utilizzate idonee attrezzature al
fine di evitare rischi per gli operatori addetti al prelievo;
• Rimozione del filtro olio che sarà privato dell’olio, previa scolatura; l’olio prelevato
sarà stoccato con gli oli lubrificanti ; il filtro sarà depositato in apposito contenitore, salvo
che il filtro stesso non faccia parte di un motore destinato al reimpiego;
• Rimozione e stoccaggio dei condensatori contenenti PCB;
• Rimozione per quanto fattibile, di tutti i componenti identificati come contenenti mercurio;
• La gestione dei CFC e degli HFC avverrà e in conformità a quanto previsto dal
decreto ministeriale 20.9.2002, pubblicato sulla G.U. n. 231 del 2.10.2002.;
• Per i rifiuti pericolosi saranno altresì rispettate le norme che disciplinano il deposito
delle sostanze pericolose in essi contenute;
• Lo stoccaggio degli oli usati sarà realizzato nel rispetto delle disposizioni di cui al
decreto legislativo 95/92 e al D.M. 392;
Per quanto concerne i tempi di avvio a bonifica dei veicoli in ingresso, gli stessi
saranno avviati a bonifica entro un anno dal ricevimento in impianto.
Per i rifiuti prodotti dalle attività di bonifica eseguite, si osserveranno i seguenti
criteri previsti dal D.Lgs. 152/06:
- indipendnentemente dal quantitativo saranno avviati a corretto recupero /
smaltimento entro 3 mesi dalla produzione;
- non superando i 30 mc di cui 10 mc di rifiuti in deposito temporaneo, si
potranno conferire a recupero / smaltimento entro 12 mesi dalla produzione.
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5.4 Verifica rispetto normativa tecnica
A margine di questa sezione, al fine di poter verificare la conformità normativa
dell’impianto rispetto ai basilari requisiti di sicurezza operativa e gestionale come
richiesti dalla normativa tecnica di riferimento peraltro pedissequamente ripresi nel
corpo della DGRC si precisa quanto segue:
• L’area di conferimento risulta ben distinta dall’area dei veicoli da bonificare e quella
per la bonifca, nonchè quella del deposito temporaneo e dei rifiuti provenienti
dalle officine, come risulta dagli allegati grafici di dettaglio;
• Non sono possibili miscelazioni tra i rifiuti in quanto gli stessi sono sistemati in
maniera tale da evitarne la commistione. Infatti ogni area o cassone è
contraddistinto con una tabella su cui è riportato il codice CER e lo stato fisico del
rifiuto contenuto;
• I recipienti utilizzati all’interno dell’area saranno sempre ed esclusivamente
impiegati per le stesse tipologie di rifiuti, prevedendosi la bonifica degli stessi
qualora particolari esigenze gestionali dovessero richiedere differenti forme di
impiego.
7. ELENCO DELLE TIPOLOGIE DI RIFIUTI DA STOCCARE E/O TRATTARE SECONDO CODIFICA EUROPEA
La ditta intende accettare in impianto esclusivamente veicoli da bonificare:
Codice CER 16 01 04*
Non è intenzione della ditta ritirare rifiuti provenienti dalle officine, pertanto non è prevista
messa in riserva o deposito preliminare per i rifiuti provenienti dalle officine.
Per semplicità di comprensione, viene redatto uno schema funzionale per l’attività
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8. MODALITA’ DI STOCCAGGIO E/O TRATTAMENTO
8.1 Attività di demolizione
L’attività di demolizione si compone delle seguenti fasi:
• Smontaggio dei componenti del veicolo fuori uso o altre operazioni equivalenti
volte a ridurre gli eventuali effetti nocivi sull’ambiente;
• Rimozione, separazione e deposito dei materiali e dei componenti pericolosi in
modo selettivo, così da non contaminare i successivi residui della frantumazione
provenienti dal veicolo fuori uso;
• Eventuale smontaggio e deposito dei pezzi di ricambi commerciabilizzabili,
nonché dei materiali e dei componenti recuperabili, in modo da non compromettere le
successive possibilità di reimpiego, di riciclaggio e di recupero. I punti di
commercializzazione non ricadranno nelle aree di lavorazione.
Accettazione veicoli da bonificare in impianto
CER 160104*
Bonifica dei veicoli
Produzione di rifiuti (CER rif.Capitolo 13) trattati in deposito
temporaneo
Avvio a recupero / smaltimento dei rifiuti
prodotti presso altri impianti
Ricambi usati da riutilizzare e vendere
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8.2 Trattamento e stoccaggio
Una volta bonificato il veicolo di tutti i liquidi presenti è la volta di motore, assali e
trasmissione. Il motore, se di valore e in buone condizioni, potrà eventualmente essere
venduto come ricambio. Assali e trasmissione, che non potranno essere, per ragioni di
sicurezza, gestiti come ricambi, e che rappresentano la parte più robusta e pesante del
veicolo saranno destinati al recupero di metallo. L’attività di separazione di queste parti
pesanti potrà essere effettuata con un ponte. Benché a questo punto il veicolo è già stato
bonificato e dunque non sono presenti grandi quantità di liquido potrà essere utilizzato un
grigliato anche in funzione antisdrucciolo.
8.2.1 Operazioni di trattamento per la promozione del riciclaggio
Le operazioni di trattamento per la promozione del riciclaggio consisteranno:
• Nella rimozione del catalizzatore e nel deposito del medesimo in apposito
contenitore, adottando i necessari provvedimenti per evitare la fuoriuscita di materiali
e per garantire la sicurezza degli operatori;
• Nella rimozione dei componenti metallici contenenti rame, alluminio e magnesio;
• Nella rimozione dei pneumatici, in modo tale da poter essere effettivamente
riciclati come materiali;
• Nella rimozione dei grandi componenti in plastica, quali paraurti, cruscotto e
serbatoi contenitori di liquidi;
• Nella rimozione dei componenti in vetro.
8.3 Criteri di gestione
• Nell’area di conferimento non sarà consentito l’accatastamento di veicoli;
• Per lo stoccaggio del veicolo messo in sicurezza e non ancora sottoposto a
trattamento non si effettuerà la sovrapposizione di due veicoli;
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• Le parti di ricambio destinate alla commercializzazione saranno stoccate
prendendo gli opportuni accorgimenti, per evitare il loro deterioramento ai fini del
successivo reimpiego;
• Lo stoccaggio dei rifiuti recuperabili sarà realizzato in modo tale da non
modificare le caratteristiche del rifiuto e da non comprometterne il successivo recupero;
• Le operazioni di stoccaggio saranno effettuate evitando danni ai
componenti che contengono liquidi e fluidi;
• Il deposito preliminare dei rifiuti non recuperabili sarà effettuato in idonei contenitori;
8.4 La bonifica
La bonifica del veicolo avverrà nell’isola “area di bonifica” che è una stazione attrezzata
per l’estrazione dei liquidi potenzialmente inquinanti presenti all’interno del veicolo. La
“isola” è dotata di vasche trasportabili poste sotto il veicolo e riempite per caduta libera
grazie a imbuti per i veicoli più piccoli, mentre le altre sono dotate di sistema di aspirazione
e stoccaggio integrati. Il grigliato presente sotto il veicolo permetterà la raccolta di eventuali
sversamenti e renderà più sicuro (meno scivoloso) il pavimento per l’operatore;
La struttura dell’isola sarà composta da:
1) un ponte sollevatore;
2) un impianto di aspirazione e pompaggio dei liquidi: permette l’aspirazione del
liquido antigelo, liquido tergicristallo, olio motore e olio freno (che sarà tenuto separato
dagli altri oli). Inoltre l’olio motore sarà tenuto separato dagli altri oli (olio cambio,
trasmissione, idraulico) che sarà invece miscelato. I liquidi bonificati saranno quindi,
minimo, 4: oppure 5 in quanto si terranno separati l’olio motore (che può essere
degradato a causa delle temperature elevate che può raggiungere e dunque non
utilizzabile per determinate forme di recupero) con gli altri oli minerali.
3) l’impianto di aspirazione e pompaggio dei carburanti: sarà a due vie,
rispettivamente a benzina e gasolio;
4) una stazione di stoccaggio connessa al sistema di aspirazione e pompaggio
dotata di bacino di contenimento per i liquidi: è direttamente collegata al sistema di
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aspirazione e pompaggio e formata da 4 o 5 contenitori posti su bacino di
contenimento. I contenitori sono dotati di sistema visivo e sonoro di troppo pieno. La
stazione di stoccaggio è all’internoe e dotata di un sistema di evacuazione dei vapori.
8.5 Deposito Temporaneo
L’attività di bonifica eseguita comporta la produzione di rifiuti ( rif. Paragrafo 13) che
saranno depositati in:
• serbatoi per i rifiuti liquidi;
• ceste o cassoni per i rifiuti solidi.
Tali rifiuti resteranno in deposito temporaneo prima dell’avvio a recupero o smaltimento
presso impianti all’uopo autorizzati.
Il deposito temporaneo sarà gestito in conformità al D.Lgs. 152/06 e cioè:
• tale da garantire la separazione tra i rifiuti;
• gestione dello svuotamento del deposito con cadenza trimestrale o in alternativa
fino a 12 mesi se non si supereranno i 30 mc di cui 10 pericolosi.
9. QUANTITA’ MASSIMA STOCCABILE DI RIFIUTI
La quantità di veicoli accettabili in impianto, così come previsto dalla DGRC 386/2016 è
calcolata in funzione delle aree disponibili e destinate a tali operazioni. All’interno dell’impianto sono state individuate delle aree da destinare alla stoccaggio in
ingresso dei veicoli da bonificare e delle altre per i veicoli già bonificati. Nello specifico avremo:
• Area veicoli da bonificare: o Area 1) mq 170,00 o Area 2) mq 250,00
Totale mq 420
• Area veicoli bonificati
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o Area 1) mq 162,00 Totale mq 162,00
Sulla scorta dei mq disponibili si è proceduto a suddividere le aree per i vari veicoli stoccabili.
Veicoli da bonificare
AREA 1 (M1,N1=1MG) = superficie 240 mq / 8 mq = n° 30
AREA 2 (M2,N2,O2 = 0.75<p<3.5 MG) = superficie 80 mq / 20 mq = n° 4
AREA 3 (M3,N3,O3=3.5<p<10 MG) = superficie 80 mq / 40 mq = n° 2
AREA 4 (veicoli a 3 ruote) = superficie 10 mq / 2 mq = n° 5
AREA 5 (veicoli a 2 ruote) = superficie 10 mq / 1 mq = n° 10
Area necessaria mq 420,00 area disponibile mq 420,00
Veicoli Bonificati
AREA 1 (M1,N1=1MG) = superficie 72 mq / 8 mq = n° 9
AREA 2 (M2,N2,O2 = 0.75<p<3.5 MG) = superficie 40 mq / 20 mq = n° 2
AREA 3 (M3,N3,O3=3.5<p<10 MG) = superficie 40 mq / 40 mq = n° 1
AREA 4 (veicoli a 3 ruote) = superficie 4 mq / 2 mq = n° 2
AREA 5 (veicoli a 2 ruote) = superficie 5 mq / 1 mq = n° 5
Area necessaria mq 161,00 area disponibile mq 162,00
Si precisa che non saranno utilizzati cantilever in quanto la suddetta organizzazione
dell’impianto consente la possibilità di stoccare il numero di veicoli desiderati.
10. QUANTITA’ MASSIMA
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AREA 1 (M1,N1=1MG) =
n°
30
30 MG
AREA 2 (M2,N2,O2 = 0.75<p<3.5 MG) = n° 4 20 MG
AREA 3 (M3,N3,O3=3.5<p<10 MG) = n° 2 20 MG
AREA 4 (veicoli a 3 ruote) = n° 5 1,5 MG
AREA 5 (veicoli a 2 ruote) = n° 10 2,5 MG
11. GIORNI DI LAVORO SETTIMANALI E ORE DI LAVORO GIORNALIERE
L’attività lavorativa di esplica su un unico turno giornaliero di 8 ore, dalle ore 8.00 alle ore
16.00 per 310 giorni lavorativi annui.
12. INDICAZIONE SULLA COLLOCAZIONE FINALE DEI PRODOTTI
Le parti di ricambio che possono essere riutilizzate saranno vendute a privati. Le carcasse e i
metalli saranno inviate a impianti di fusione in R1. La plastica e i metalli nobili saranno collocati
presso le aziende di recupero in R3 e R4, utilizzeranno tale materiale riciclato per a realizzazione
di prodotti per svariati utilizzi. Per i rifiuti pericolosi saranno inviati ad attività di messa in
riserva o deposito preliminare idoneamente autorizzate.
13. INDICAZIONE DEI CODICI CER DEI RIFIUTI IN USCITA DECADENTI DALLE OPERAZIONI DI TRATTAMENTO
n° CER TIPOLOGIA
1 130109* oli minerali per circuiti idraulici, clorurati
2 130110* oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati
3 130111* oli sintetici per circuiti idraulici
4 130112* oli per circuiti idraulici facilmente biodegradabili
5 130113* altri oli per circuiti idraulici
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6 130204* oli minerali per motori, ingranaggi e lubrificazione, clorurati
7 130205* oli minerali per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati
8 130206* olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione 9 130207* olio per motore, ingranaggi e lubrificazione, facilmente biodegradabili
10 130208* altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione
11 130506* oli prodotti dalla separazione olio/acqua
12 130507* acque oleose, prodotte dalla separazione olio/acqua
13 130703* altri carburanti (comprese le miscele)
14 130802* altre emulsioni
15 150202* assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati
altrimenti), stracci, indumenti protettivi, contaminanti da sostanze pericolose
16 160103 pneumatici fuori uso
17 160106 veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose
18 160107* filtri dell'olio
19 160108* componenti contenenti mercurio
20 160109* componenti contenenti PCB
21 160110* componenti esplosivi (ad es. air bag)
22 160111* pastiglie per freni contenenti amianto
23 160112 pastiglie freni diverse da 160111*
24 160113* liquidi per freni
25 160114* liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose
26 160115 liquidi antigelo diversi da 160104*
27 160116 serbatoi per gas liquido
28 160117 metalli ferrosi
29 160118 metalli non ferrosi
30 160119 plastica
31 160120 vetro
32 160121* componenti pericolosi diversi da 160107* a 160111*
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20
33 160122 componenti non specificati altrimenti
34 160601* batterie al piombo
35 160801 catalizzatori esauriti contenenti oro, argenti ecc tranne 160807*
36 160807* catalizzatori esauriti contenenti sostanze pericolose
37 191003* fluff – frazione leggera e polveri, contenenti sostanze pericolose
38 191004 fluff – frazione leggera e polveri, diversi da 191003*
A tali rifiuti occorre aggiungere i rifiuti derivanti dalle operazioni di trattamento e depurazione delle acque del ciclo idrico:
nello specifico sono previsti:
1. Impianto di trattamento acque di pioggia – tale impianto produrrà per il suo funzionamento i seguenti rifiuti che saranno depositati in “deposito temporaneo” nel luogo stesso di produzione e di lì espurgati direttamente da ditte autorizzate:
• 20.03.04 fanghi delle fosse settiche
• 19.08.14 fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 13
• 19.08.10* miscele di oli e grassi prodotte dalla separazione olio/acqua, diverse da quelle di cui alla voce 19 08 09
2. Vasca di accumulo acque che accidentalmente potrebbero riversarsi sulla pavimentazione intera del capannone. Tali acque attraverso delle griglie di raccolta interne vengono raccolte in una vasca a tenuta, al cui interno saranno depositate in “ deposito temporaneo” ed espurgate direttamente da ditta autorizzata.
Per tali acque, a valle delle analisi potrebbero aversi:
• 16 10 02 soluzioni acquose di scarto
Nel caso in cui dalle analisi risultasse pericoloso, il codice da attribuire sarebbe 161001*
È opportuno precisare che non verranno effettuate miscelazioni, la rete di raccolta acque interne sarà realizzata per una maggiore tutela della matrice ambientale, infatti raccoglierà eventuali perdite o sversamenti accidentali di liquidi. Pertanto, a vasca piena si effettueranno le analisi che ne determineranno i parametri caratteristici e ne verrà attribuito il CER.
Tutti i rifiuti saranno trattati in conformità alla parte IV del d.lgs. 152/06 attraverso il Deposito Temporaneo e il successivo avvio alle operazioni di recupero o smaltimento presso altri impianti.
14. EMISSIONI IN ATMOSFERA
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Per quanto attiene alle emissioni in atmosfera da autorizzare, l’attività in oggetto
è classificata ai sensi del D.G.R. n.243 del 08/05/2015 come attività 12A05 –
TRATTAMENTO DI RIFUTI SPECIALI.
Le attività svolte sono tali da non risultare potenzialmente emissive, infatti
trattandosi di attività di autodemolizione, le fasi lavorative che si susseguono non generano
emissioni significative. Si precisa che non è eseguita l’attività di saldatura.
Per quanto riguarda l’impianto di trattamento e depurazione acque meteoriche,
invece, è stimato e valutato come punto di emissione diffusa in quanto potenzialmente
emissivo.
14.1 Caratteristiche Qualitative E Quantitative Delle Emissioni Prodotte
Ai fini del contenimento delle emissioni di polveri diffuse, non tecnicamente
convogliabili e di scarsa entità saranno adottati i seguenti sistemi di contenimento e
abbattimento:
o la viabilità interna e le aree pavimentate dovranno essere costantemente mantenute
in piena efficienza e pulite;
o dovrà essere imposto l’obbligo di riduzione della velocità di transito da parte dei
mezzi in ingresso ed in uscita dall’impianto;
o i sistemi di mitigazione e di contenimento delle missioni diffuse dovranno
essere mantenuti in continua efficienza.
Dall’esame dei dati stimati si evince che le emissioni in atmosfera del suddetto impianto sono
scarsamente rilevanti e rientreranno nei valori limite imposti dalla normativa vigente
15. INQUINAMENTO ACUSTICO
Il D.P.C.M. del 01/03/91 e successivamente la Legge Quadro n. 447 del 1995, prevedono all’art.
6, comma 1, lettera (a), l’inquadramento del territorio comunale in classi acustiche secondo la
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tabella A (Allegata) del D.P.C.M. del 14/11/1997 e poiché il Comune di Ospedaletto D’Alpinolo
(AV), è dotato di un piano di zonizzazione acustica la cui classe è la V.
Dall’analisi e stima dei dati acquisiti nel corso della valutazione dell’attività che la ditta intende
svolgere, si desume che la rumorosità che potenzialmente sarà prodotta nel corso dell’attività e
quindi il relativo impatto sia CONFORME alla normativa vigente in materia di inquinamento
acustico.
Infatti, RISPETTERA’ il limite assoluto di zona (V - Aree prevalentemente industriali ) di
Leq(A) 70dB(A) diurno, in quanto i valori ipotizzati, con le condizioni di max rumorosità, lungo la
recinzione del piazzale dello stabilimento sono pari a max 60 dB(A) in luoghi frequentati da
persone e comunità.
16. CICLO DELLE ACQUE
Il cilco idrico dell’impianto prevede:
1. Scarico servizi igienici in fogna acque nere
2. Scarico acque meteoriche provenienti dal dilavamento piazzali in fogna acque bianche recapitante in vallone
3. Scarico acque derivanti dalla copertura del capannone in fogna acque bianche recapitante in vallone
4. Rete di raccolta interna acque percolaticce in vasca a tenuta.
16.1 Acque servizi igienici
Le acque derivanti dai servizi igienici saranno colelttate direttamente verso il collettore fognario acque nere.
16.2 Acque meteoriche dilavamento piazzali
Per lo smaltimento delle acque meteoriche saranno realizzati due diverse reti di
deflusso: una per la raccolta delle acque di copertura, l’altra per la raccolta delle acque dei
piazzali e dei parcheggi.
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La copertura del capannone in progetto copre una superficie di circa mq 1.000,00, (dei
quali metà tompagnata e metà no) l’estensione residua è pari a circa a 1.504,00 mq.
Le acque provenienti dalla copertura, attraverso le pluviali ed una rete esclusiva
composta da pozzetti di cm 50 x 50 e tubazione in PEAD del diametro di mm 200, saranno
direttamente convogliate nella fognatura bianca comunale recapitante in vallone ( canale
superficiale).
Il piazzale, invece, sarà dotato di una rete di raccolta delle acque meteoriche, con
caditoie e condotte, che sottoporrà le acque di dilavamento ad un trattamento di
disoleazione e depurazione prima di venir recapitate nella rete delle acque bianche
comunale recapitante in vallone.
Per il dimensionamento dell'impianto di trattamento delle acque di prima pioggia si è
fatto riferimento a quanto stabilito dal “Piano Regionale Di Tutela Delle Acque” (PRTA)
della Regione Campania in applicazione del Decreto Legislativo n.152/2006, ed in
particolar modo si è preso come parametro la portata massima di pioggia.
La stima delle portate massime al colmo defluenti è stata condotta tenendo conto delle
caratteristiche geometriche e morfologiche proprie dei diversi sottobacini individuati
(estensione e lunghezza della superficie scolante, pendenza media ponderata, coefficiente
di deflusso).
La curva di possibilità climatica adoperata è quella avente tempo di ritorno di 5 anni
valida per piogge di durata inferiore o uguale a 60 minuti.
Da tali ipotesi consegue che esiste un tempo di corrivazione tc, caratteristico del bacino,
che rappresenta il tempo necessario perché la goccia caduta nel punto idraulicamente più
lontano dell'area in esame raggiunga la sezione di chiusura.
Tenuto conto che usualmente l’intensità media di pioggia diminuisce con l’aumentare
della sua durata, deriva che la portata massima al colmo si ottiene quando il tempo di
corrivazione eguaglia la durata dell’evento. Ne consegue che la portata al colmo della
piena critica può essere definita dalla seguente relazione:
Q =(φ x i(tc) x A x 1000) / 360
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nella quale Q è la portata al colmo di piena (mc/s), φ il valore del coefficiente di
afflusso medio del bacino, i l’intensità media di pioggia di durata pari al tempo di
corrivazione (mm/h) e A la superficie del bacino (ha).
La valutazione della portata di prima pioggia è stata effettuata sulla base delle
indicazioni imposte dalle norme di attuazione del “Piano Regionale Di Tutela Delle
Acque” (PRTA) della Regione Campania in applicazione del Decreto Legislativo
n.152/2006.
La superficie di calcolo considerata per la determinazione del volume di pioggia, è
stata precedentemente valutata ottenendo un valore pari a circa 2004 mq (superficie del
piazzale e viabilità sommata alla superficie coperta non tompagnata.
L’impianto sarà dimensionato per il trattamento di una pioggia critica, riferita ad un tempo di ritorno di 5 anni e ad una durata di 15 min, dilavante la superficie dei piazzali e la viabilità del lotto. L’impianto ha comunque un funzionamento continuo e garantisce il trattamento di tutte le acque meteoriche prevedendo un margine di almeno il 10% in eccesso sulla portata massima di progetto determinata ai punti successivi della presente relazione.
In particolare, il trattamento delle acque è assoggettato ai 15’ (N.T.A. del PRTA Campania) con cui i piazzali si rendono puliti per effetto della piovosità stessa. Pertanto, considerando la relazione della curva di possibilità climatica per piogge aventi tempo di ritorno pari a 5 anni si ottiene una precipitazione massima oraria pari a 68 mm.
Con riferimento ai primi 15 minuti si ottiene una precipitazione massima pari a 17 mm. Alla luce della formula sopra richiamata si avrà nel caso in progetto
Q =0.90 x 68 x 0.2004 x 1000 = 34 l/s 360
Dove si è posto:
φ= 0.90 così come da normativa D.L. 152/2006; i(tc)= 68
mm/h ricavato dalle medie delle osservazioni pluviometriche; A= 0.2004 ha essendo 2004 mq
L’impianto, con funzionamento a ciclo continuo, è dimensionato per una portata di piena pari a 34 l/s. Si tenga presente che in tal modo verrà eseguito il trattamento dei primi 15 minuti e di tutta la pioggia eccedente.
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Considerando che i siti industriali che trattano rifiuti devono trattare i primi 5 mm di pioggia e considerando che l’area, interessata al recupero delle acque di prima e di seconda pioggia ha una superficie di 2004 mq, abbiamo una portata di prima pioggia prodotta da trattare pari a:
Nel caso in cui, invece, consideriamo che il trattamento delle acque di pioggia è assoggettato ai primi 15’ (N.T.A. del PRTA Campania) con cui i piazzali si rendono puliti per effetto dell’evento meteorico, allora dovremmo considerare come portata di acque di prima pioggia,
che incrementata del 10% diventa circa 33,66 mc.
Nel caso in progetto, sarà realizzato un impianto capace di trattare fino a 35 mc di prima pioggia. L’impianto di raccolta e trattamento acque di dilavamento in progetto, infatti, sarà costituito dalle seguenti sezioni unitarie:
- bacino di accumulo/dissabbiatura costituito da una vasca in c.a.p., della volumetria complessiva di accumulo pari a 35 mc;
- bacino di disoleatura, per il trattamento delle acque derivanti dai suddetti bacini di accumulo delle acque di dilavamento;
- sezione di rilancio delle acque al depuratore chimico-fisico; - monoblocco automatico chimico-fisico, costituito da una vaschetta di miscelazione
e da una vasca di sedimentazione con filtro a carboni attivi; - vasca di accumulo delle acque trattate ai fini del loro riutilizzo per scopi non
potabili nel ciclo produttivo; - sezione di scarico delle acque depurate in eccesso nella pubblica fognatura delle acque
bianche, comprendente un pozzetto per il prelievo campioni e un pozzetto con alloggiato un sensore di consenso.
Le acque provenienti dal dilavamento meteorico del piazzale vengono fatte confluire in una vasca, detta di accumulo e pre-sedimentazione, interrata avente un volume utile di accumulo di 35 mc. Il suo scopo è infatti quello di raccogliere i volumi di acqua da sottoporre a trattamento e trattenere, per quanto possibile, gli eventuali sedimenti.
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Le acque pre-trattate vengono prelevate automaticamente mediante elettropompa sommergibile ed inviate all’impianto vero e proprio. I primi 5 mm di acque da trattare derivanti dal dilavamento dei piazzali a seguito di eventi meteorici, defluiscono per gravità all’interno del Bacino di Accumulo interrato.
Tramite pompa di sollevamento, le acque vengono inviate a portata costante nella Sezione di Disoleazione, attrezzata con idoneo Filtro a Coalescenza, prevista per ottenere la separazione delle sostanze oleose, che, per effetto del loro minor peso specifico, stratificano in superficie.
I reflui, così pretrattati e raccolti nella sezione di Accumulo, vengono sollevati in automatico, tramite pompa di alimentazione, per essere inviati alla successiva sezione di trattamento chimico- fisico composta da un reattore con filtri a carboni attivi. La reazione chimica che avviene all’interno del reattore, consente la formazione di una miscela fangosa (flocculato).
Quest’ultima, defluisce per troppo pieno nel Decantatore all’interno del quale avviene la netta separazione per gravità tra le acque chiarificate ed i fanghi di processo. I fanghi ottenuti saranno periodicamente estratti dal fondo del Decantatore per essere successivamente smaltiti come rifiuto, a mezzo ditte preposte ed autorizzate.
Le acque chiarificate in uscita dalla canalina di sfioro perimetrale, posta sulla parte superficiale del Decantatore, defluiscono invece allo scarico finale, vasca di recupero per usi non domestici e/o nella fogna bianca comunale, con caratteristiche conformi alle vigenti normative.
Prima dello scarico, a valle del sistema chimico-fisico, sarà posizionato un pozzetto di ispezione e campionamento delle acque.
16.3 Acque meteoriche coperture
Le acque raccolte sulla copertura del capannone, saranno raccolte a mezzo pluviali e recapitate direttamente verso il collettore fognario senza la preventiva fase di trattamento in quanto le stesse si ritengono già chiarificate.
16.4 Acque percolaticce interne
Le eventuali percolazioni acque sporche all’interno saranno raccolte per mezzo di griglie all’uopo predisposte e recapitate verso una vasca a tenuta periodicamente svuotata per mezzo di ditta autorizzata a prelievo e trasporto rifiuti liquidi. La vasca in plastica predisposta all’interno del capannone avrà una capacità di 1000 litri.
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17. DEFINIZIONE DELLE PROCEDURE ATTE AD INDIVIDUARE ED A RISPONDERE A POTENZIALI SITUAZIONI DI EMERGENZA
Lo studio dei potenziali impatti dell’esercizio dell’impianto è stato condotto partendo
dall’analisi delle componenti ambientali direttamente coinvolte nella rete del flusso di
materiale in entrata ed in uscita dall’impianto e valutando di conseguenza le modificazioni
eventualmente indotte sull’ambiente.
Dalla valutazione delle caratteristiche generali dell’impianto è stato determinato il
potenziale impatto e le misure necessarie da adottare, in caso di eventi accidentali, per
prevenirne/ridurne gli effetti, nel rispetto degli standard normativi.
Dal punto di vista degli impatti derivanti dall’esercizio dell’attività e quindi delle
operazioni ivi svolte si possono individuare i classici impatti derivanti da:
● circolazione dei mezzi per il trasporto in ingresso ed in uscita;
● funzionamento degli impianti, apparecchiature e macchinari impiegati nel ciclo, a cui
sono imputabili emissioni sonore, emissioni di polveri, cov e odori nonché gestione
delle acque sporche.
L’esame della tipologia di attività, inoltre ha permesso di identificare quelle azioni
capaci di generare impatti diretti nei confronti del paesaggio circostante. Tali impatti sono
comunque da ritenere poco impattanti in quanto l’attività si svolge in una zona chiusa in
area industriale.
Il ciclo di trattamento, infine, non comporta di per sé rischi di incidenti che possono in
qualche modo produrre effetti rilevanti sull’ambiente o sulla salute e l’incolumità del
personale di servizio.
17.1 Incendi
La ditta richiederà regolare Certificato di Prevenzione Incendi prima dell’avvio delle attività
laddove ricorrente.
17.2 Sistemi a presidi di sicurezza D.Lgs. 81/08
L’impianto sarà munito di tutti i presidi e gli approntamenti necessari a garantire gli
standards di sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro nei modi e nei tempi dettati dal disposto
normativo.
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Sarà aggiornato il documento di valutazione dei rischi secondo quanto previsto dagli
articoli 17 e 28 del D.Lgs. 81/08 per la definizione dei rischi specifici per posto di lavoro con i
relativi accorgimenti da adottare e specifica individuazione dei DPI da impiegare.
17.3 Requisiti di igiene ambientale L’attività di trattamento risulta ascrivibile, in condizioni di massima sicurezza, ad
“industria insalubre di prima classe” ai sensi dell’art. 216 del T.U. delle leggi sanitarie n.
1265 del 27.07.1934 [attività indicata al punto 100 “rifiuti solidi e liquami: depositi ed
impianti di depurazione, trattamento”dell’elenco B del Decreto del Ministero della Sanità
del 05.09.1994 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 220 del 20.09.1994].
● Non si da luogo ad emissioni in aria, in acque superficiali, sul suolo e nel sottosuolo,
che non siano nel rispetto delle disposizioni di legge, ne si registrano livelli di
emissione odorigena molesti.
In particolare si osservano le seguenti precauzioni:
● I rifiuti non ammissibili verranno perentoriamente respinti in corrispondenza della
sezione di ingresso prevedendosi, ad ogni buon conto, un ulteriore controllo in fase
di conferimento con la separazione di eventuali frazioni “non recuperabili” ed il
successivo conferimento presso impianti di smaltimento all’uopo autorizzati;
In termini del tutto generali si ritiene opportuno precisare, a conclusione del presente
paragrafo dedicato alla verifica delle situazioni di disturbo e/o rischio indotte dall’attività,
che l’impianto risulta conformato in modo da escludere qualsiasi forma di dispersione dei
rifiuti sui terreni circostanti e/o sulla rete viaria di accesso.
In aggiunta a quanto innanzi, si rileva in termini specifici quanto segue:
• La soluzione impiantistica rispetta in pieno le vigenti prescrizioni normative in materia
di gestione rifiuti di cui all’ex D.Lgs 152/06 con specifico riferimento alla delimitazione
ed alla distinzione delle aree deputate ad ospitare le singole frazioni merceologiche dei
rifiuti, come pure il ricorso al cumulo a terra realizzato su pavimentazione
impermeabilizzata;
• I tempi e le modalità di stoccaggio provvisorio dei materiali risultano compatibili con
le esigenze connesse alla capacità dei sistemi di gestione rifiuti, ulteriormente,
conformi ai termini normativi di riferimento, rinviandosi per maggiore dettaglio alle
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specifiche sezioni dedicate alla gestione ed al controllo dei rifiuti;
• Le aree dedicate alle operazioni preliminari al recupero vero e proprio dei rifiuti sono
munite di idonea pavimentazione a perfetta tenuta in conglomerato cementizio armato
impermeabile al fine di evitare qualsivoglia forma di contaminazione diretta ovvero
indiretta ( per fenomeni di percolazione) del terreno sottostante per tutto il capannone
ed il piazzale, evidentemente, a servizio di tutte le aree dedicate alle attività di gestione
vere e proprie dei rifiuti (conferimento, movimentazione, messa in riserva e operazioni
preliminari al recupero);
• L’impiantistica in disponibilità e le aree pertinenziali risultano munite di tutti i presidi
necessari al contenimento dell’impatto ambientale per l’intervento di progetto,
rinviandosi per maggiore dettaglio alle specifiche sezioni dedicate all’analisi di
compatibilità ambientale;
• L’impianto è caratterizzato da un livello di emissione sonora in ambiente esterno
stimabile preventivamente, anche nelle ipotesi cautelative di riferirsi a casi limite che
contempli la concentrazione dei flussi di traffico in una fascia oraria molto limitata, in
linea con la zonizzazione acustica dell’area.
18. LA GESTIONE DEI RIFIUTI
I rifiuti in ingresso su autocarri autorizzati, accompagnati da F.I.R. verranno preventivamente
pesati sull’apposita pesa posto all’ingresso e verificati con controllo dei certificati di analisi, dove
il personale addetto provvederà all’annotazione sugli appositi registri. Inoltre, in relazione alla
movimentazione dei suddetti rifiuti, il personale addetto, dovrà tenere costantemente aggiornato
il registro di carico e scarico mettendolo a disposizione delle autorità competenti in caso di
verifica.
Espletate le operazioni di registrazione, i rifiuti verranno depositati sulle aree dell’impianto
predisposte a tale scopo ed avviati alle operazioni preliminari al recupero come su descritto.
19. RIPRISTINO AMBIENTALE
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Salvo diverse disposizioni specifiche, il ripristino ambientale dell’area sede del
dell’impianto in questione sarà attuato con l’esecuzione di interventi di riqualificazione
ambientale e paesaggistica atti a recuperare il sito all’effettiva e definitiva fruibilità per la
destinazione d’uso prevista dal vigente strumento urbanistico, assicurando la salvaguardia
delle matrici ambientali.
Per la definizione delle misure di ripristino dell’area in seguito alla cessazione
dell’attività sono previste le seguenti operazioni:
1. Asportazione e conferimento ad aziende specializzate di tutti i rifiuti e dei loro
contenitori ancora giacenti sull'area;
2. Bonifica delle vasche e dei cassoni e contenitori esistenti mediante lavaggio
eseguito da ditte specializzate del settore, e conferimento dei residui alle ditte
autorizzate allo smaltimento e/o recupero degli stessi;
3. Ripristino dei luoghi in coerenza con la destinazione d'uso dell'area secondo le
previsioni urbanistiche dell’area.
L’attività svolta nell’impianto avverrà esclusivamente su superfici pavimentate,
appositamente attrezzate per cui non saranno possibili dispersioni d’inquinanti
nell’ambiente.
Episodi accidentali saranno oggetto d’immediato intervento di contenimento degli
inquinanti che, conseguentemente, non potranno raggiungere le matrici ambientali limitrofe
all’impianto. In via prudenziale ed al fine di rimuovere ogni possibile dubbio sulla
presenza di inquinanti nell’area in questione ed in quelle limitrofe, saranno eseguite
anche indagini analitiche sulle matrici ambientali (suolo, acque), procedendo al prelievo
di campioni ed alle stesse analisi nel rispetto della richiamata normativa di settore.
Nell’eventualità che il monitoraggio post-chiusura dia risultati tali da indurre a
procedere ai sensi del D.Lgs. 152/06 sarà adottata la seguente procedura:
1) Messa in sicurezza d'emergenza: consiste negli interventi atti a contenere la
diffusione degli inquinanti e rimuovere le fonti di inquinamento presenti nel sito, in attesa
degli interventi di bonifica e ripristino ambientale. Le misure di messa in sicurezza
d'emergenza garantiscono sia il contenimento dell'inquinamento che la protezione dei
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recettori umani e ambientali. I criteri adottati in merito saranno conformi a quelli previsti
dal 152/06.
2) Selezione dell'ubicazione dei punti di campionamento: questa sarà effettuata sulla
base di una griglia predefinita, le cui dimensioni saranno scelte secondo il criterio previsto
dal 152/06 e si rapporteranno all'estensione del sito potenzialmente inquinato. Sarà
prevista una grigliatura, posta sull’area complessiva del sito in esame, all’interno delle
cui maglie, in modalità casuale, verranno effettuati i prelievi di suolo.
3) Campioni del fondo naturale: le aree circostanti il sito su cui occorre prelevare i
campioni di fondo naturale saranno considerate a dovuta distanza dall'area su cui è
ubicato il sito stesso. Le modalità di prelievo, conservazione e trasporto dei campioni,
nonché le analisi di laboratorio, l'elaborazione e l'interpretazione dei dati saranno
effettuati in conformità a quanto previsto dal 152/06.
4) Bonifica: la fase di bonifica si atterrà fedelmente a quanto previsto dal 152/06 in
quanto verrà privilegiato il ricorso a tecniche che favoriscono la riduzione della
movimentazione con il trattamento in sito dei materiali sottoposti a bonifica.
Ospedaletto D’Alpinolo, luglio 2018
Il tecnico
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INDICE
1. PREMESSA .............................................................................................................................................. 2
2. LOCALIZZAZIONE IMPIANTO ........................................................................................................ 2
3. DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE FISICHE E TECNICHE DELLE
OPERE PRINCIPALI E ACCESSORIE PROPOSTE, NONCHE’ DELLE TECNOLOGIE
ADOTTATE ................................................................................................................................................. 4
4. DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DI PROCESSO E DI
FUNZIONAMENTO .................................................................................................................................. 6
5. STIMA EMISSIONI IN ATMOSFERA ................................................................................................. 7
14.1 Caratteristiche Qualitative E Quantitative Delle Emissioni Prodotte Punti Da P1 A P5 ...................... 7 TERMINE PREVISTO PER LA MESSA A REGIME DELL’IMPIANTO .......................................... 11
CONCLUSIONI ........................................................................................................................................ 12
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Relazione Tecnica art. 269 D.Lgs. 152/06 VITALE MARIA – Autorizzazione alle emissioni in atmosfera
RELAZIONE TECNICA Emissioni in atmosfera
IMPIANTO DI AUTODEMOLIZIONE CENTRO DI RACCOLTA E IMPIANTO DI TRATTAMENTO DEI VEICOLI FUORI USO
1. PREMESSA
Il sottoscritto Ing. Francesco Coda redige la presente relazione tecnica tesa alla richiesta di
autorizzazione per la realizzazione di un impianto di autodemolizione che la suddetta ditta
intende realizzare nel Comune di Ospedaletto d’Alpinolo in conformità alla DGRC 386/2016
dell’impianto di trattamento dei rifiuti “veicoli fuori uso”, organizzato e gestito nel rispetto del
D.Lgs. 209/2003 e ss.mm.ii., conformemente a quanto previsto dal D.Lgs. 152/06.
Tale attività non genera emissioni in atmosfera, pertanto saranno valutate le sole polveri
emesse durante il transito dei veicoli.
2. LOCALIZZAZIONE IMPIANTO
Il centro di raccolta e trattamento di veicoli fuori uso con rivendita parti usate verrà
realizzato all’interno di un sito ubicato nella zona PIP del Comune di Ospedaletto
d’Alpinolo Località Tuoro individuato catastalmente al Foglio 4 particelle 1285 e 1288 lotti
1 e 2. Allo stato attuale il sito risulte recintato peritralmente e non presenta al suo interno
nessuna opera edilizia o manufatto cosi come la superficie non risulta impermeabilizzata
ma caratterizzata da terreno vegetale. La signora Vitale Maria risulta proprietaria del sito
in oggetto, giusta convenzione in data 13/07/2015 ai repertori n.ri 05/2015 e 06/2015 per
la cessione in diritto di piena proprietà di aree comprese nel piano per gli insediamenti
produttivi nel Comune di Ospedaletto d'Alpinolo, rispettivamente per i lotti n° 1 e n°2.
Il lotto in cui si prevede la realizzazione dell’attività in oggetto si estende per una
superficie complessiva di circa 2504 mq, suddivisa in aree coperte e scoperte. Le
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dimensioni delle aree coperte e scoperte utilizzate per l’attività di stoccaggio e trattamento
sono meglio evidenziate sugli elaborati grafici allegati e computate di seguito.
Di seguito si elencano gli interventi di progetto da realizzarsi:
• Realizzazione di una pavimentazione industriale in cls con rete elettrosaldata e
guaina in hdpe a protezione per l’impermeabilizzazione.
• Realizzazione di un sistema di captazione e trattamento acque reflue con posa in
opera di tubazione sottotraccia, griglie di raccolta ed impianto di depurazione.
• Realizzazione di recinzione del lotto con muretto ( esistente) e sovrastante
recinzione metallica.
• Allestimento isola di bonifica.
Foto aerea
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3. DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE FISICHE E TECNICHE DELLE OPERE PRINCIPALI E ACCESSORIE PROPOSTE, NONCHE’ DELLE TECNOLOGIE ADOTTATE
Come meglio evincibile dagli allegati grafici, il lotto ospitante l’impianto di
autodemolizioni sarà attrezzato con un’area esterna per parcheggio e movimentazione
mezzi in ingresso/uscita e con un’area per lo stoccaggio dei veicoli bonificati e da
bonificare. La superficie sarà pavimentata e integrata con griglie per la raccolta acque
meteoriche.
All’interno del lotto sarà presente un capannone, di dimensioni pari a circa 1.069 mq,
ed un area scoperta di 1370 mq oltre 65 mq di area a verde, che ospiterà tutte le
attrezzature necessarie occorrenti al ciclo lavorativo, così come di seguito descritto.
Il capannone e le aree scoperte saranno dotate di tutti gli accorgimenti previsti dalle
attuali disposizioni legislative per ciò che attiene alla tutela ambientale e di sicurezza,
saranno inoltre nettamente separate le aree di conferimento dei mezzi da bonificare da
quelli bonificati e quelle di deposito temporaneo dei rifiuti prodotti.
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Infatti, lo stabilimento sarà dotato di un idoneo sistema di captazione delle acque
meteoriche che verranno allontanate verso l’impianto di trattamento, così come le acque
nere dei servizi igienici.
Dal punto di vista tipologico e dimensionale l’attività viene esercita secondo una
soluzione indoor all’interno del capannone al cui interno saranno presenti le varie
aree, delimitate e ben distinte, per la messa in riserva.
Gli spazi esterni al corpo di fabbrica innanzi descritto saranno destinati alla
viabilità di accesso degli automezzi in ingresso/uscita dalla piattaforma impiantistica
ed allo stoccaggio degli autoveicoli da bonificare.
La soluzione progettuale oggetto del presente intervento prevede l’adozione di
tutte le misure di sicurezza e protezione ambientale in conformità a quanto richiesto nel
corpo dell’allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale della Campania – Area
Generale di Coordinamento Ecologia, Tutela dell’Ambiente, Disinquinamento e
Protezione Civile n 81 del 2015, con specifico riferimento ai sistemi di raccolta ed
allontanamento delle acque meteoriche e protezione delle acque esterne, ai sistemi di
abbattimento nonché alla presenza di una recinzione perimetrale deputata ad ospitare
l’impianto di autodemolizione.
Le operazioni sono effettuate nel pieno rispetto dei principi generali fissati dalle
norme tecniche di cui al succitato Decreto, con specifico riferimento a quanto fissato all’art.
178, commi 2 e 3, in quanto sono condotte senza costituire pericolo per la salute
dell’uomo, nel rispetto delle norme di igiene e sicurezza sul lavoro e con metodi o
procedimenti che non recheranno pregiudizio all’ambiente ed in particolare:
senza creare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo nonché per la fauna e la flora; senza causare inconvenienti da rumori ed odori;
senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla
normativa vigente.
i ricambi buoni saranno venduti sul mercato. Mentre i rifiuti prodotti saranno
conferiti presso impianti all’uopo autorizzati per il recupero finale.
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AMBIENTE, INFRASTRUTTURE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
ING. FRANCESCO CODA
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4. DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DI PROCESSO E DI FUNZIONAMENTO
Le operazioni che saranno svolte presso l’insediamento in parola, riguarderanno la tipologia
di rifiuto individuata dal codice CER 16 01 04* di cui all’Allegato D alla Parte IV del D.Lgs 152/06
e s.m.i..
Gli autoveicoli e/o i rifiuti in ingresso giungeranno rispettivamente su autocarri, se non
funzionanti, e all’interno di cassoni o altro, gli stessi saranno posizionato nella zona riservata
prima al conferimento posta su pavimento impermeabilizzato al coperto, in attesa del successivo
avvio delle operazioni di preparazione bonifica.
Infatti, il Centro di Raccolta e di Trattamento dei veicoli fuori uso avrà un :
• Area adeguata di stoccaggio del veicolo prima del trattamento e di sistemi di raccolta
dello spillaggio, di decantazione e di sgrassaggio
• Adeguata viabilità interna per un’agevole movimentazione
• Sistemi di convogliamento delle acque meteoriche dotati di pozzetti per il drenaggio,
vasche di raccolta e di decantazione, muniti di separatori per oli adeguatamente dimensionati
• Adeguato sistema di raccolta e trattamento dei reflui, conformemente a quanto previsto
dalla normativa vigente in materia ambientale e sanitaria;
• Deposito per le sostanze da utilizzare per l’assorbimento dei liquidi in caso di
sversamenti accidentali e per la neutralizzazione di soluzioni acide fuoriuscite dagli accumulatori
• Idonea recinzione lungo tutto il perimetro
• Area di stoccaggio dei pezzi smontati
• Area di stoccaggio degli accumulatori in appositi contenitori
• Area di stoccaggio dei liquidi e dei fluidi derivanti dal veicolo fuori uso, in appositi
serbatoi (carburante, oli, liquido di raffreddamento, antigelo, liquido freni, acidi degli
accumulatori, e fluidi dei sistemi di condizionamento e altri fluidi o liquidi contenuti nel veicolo
fuori uso
• Adeguato stoccaggio di pneumatici fuori uso
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Le risorse utilizzate per lo svolgimento dell’attività sono essenzialmente le seguenti:
● Energia elettrica per il funzionamento degli impianti;
● Acqua prelevata dall’acquedotto comunale;
● Gasolio per i mezzi;
I rifiuti che si produrranno durante l’attività di operazioni preliminari al recupero saranno
gestiti in conformità al D.Lgs 152/06 e quindi conferiti a ditte autorizzate al trasporto e al
successivo recupero e/o smaltimento.
5. STIMA EMISSIONI IN ATMOSFERA
TIPOLOGIE DI INTERVENTO – ABBATTIMENTO POLVERI
Per quanto attiene alle emissioni in atmosfera da autorizzare, le tipologie di inquinanti
atmosferici che caratterizzeranno le emissioni prodotte dallo stabilimento in questione, saranno
costituite essenzialmente da:
• Punti di emissione diffuse in corrispondenza dei:
o P1 –Transito mezzi
o P2 –Transito mezzi
è bene precisare che ci troviamo difronte ad attività non potenzialmente emissiva in ragione
delle attività svolte all’interno del lotto.
Sono state pertanto prese a riferimento le uniche emissioni che potrebbero generarsi dal
transito dei veicoli internamente all’attività.
5.1 Caratteristiche Qualitative E Quantitative Delle Emissioni Prodotte Punti Da P1 A P2
Ai fini del contenimento delle emissioni di polveri diffuse, non tecnicamente convogliabili
saranno adottati i seguenti sistemi di contenimento e abbattimento:
• installazione di sistemi che si basano sull’abbattimento delle polveri, sollevate durante le
fasi di lavorazione e/o movimentazione, mediante l’utilizzo di acqua nebulizzata con
sistemi a pioggia dislocati lungo il percorso ( si stima un efficienza di abbattimento del
sistema superiore al 90 %) (evidenziati in planimetria allegata).
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• tale sistema eseguirà un ciclo di abbattimento (bagno a pioggia) ogni 3 ore nella stagione
calda ed almeno una volta al giorno nella stagione invernale. Tale previsione è dettata
dall’esperienza vissuta in impianti simili. Ad ogni buon conto, i cicli di bagnatura saranno
eseguiti anche in funzioni delle particolari condizioni climatiche del periodo. Infatti
potrebbero essere necessari più di tre cicli in giornate particolarmente calde. Pertanto i cicli
saranno adattati all’esigenza con il fine di garantire che il materiale in deposito non generi
polveri.
Inoltre,
o la viabilità interna e le aree pavimentate dovranno essere costantemente mantenute in
piena efficienza;
o dovrà essere imposto l’obbligo di riduzione della velocità di transito da parte dei mezzi
in ingresso ed in uscita dall’impianto;
o i sistemi di mitigazione e di contenimento delle missioni diffuse dovranno essere
mantenuti in continua efficienza.
I parametri assunti per quantificare la produzione di polveri sono costituiti dalle polveri
totali emesse.
Le emissioni sono stimate a partire da una valutazione quantitativa delle attività di
movimentazione veicoli nell’impianto, tramite opportuni fattori di emissione derivati dal
“Compilation of air pollutant emission factors” EPA, AP 42, Volume I Stationary Point and Area
Sources (Fifth Edition).
Le emissioni di PM10 (PTS e PM2.5) sono in genere espresse in termini di rateo emissivo
orario (kg/h). Le sorgenti di polveri diffuse individuate nell'attività di cui si tratta si riferiscono
essenzialmente ad attività e lavorazioni di materiali inerti quali ghiaia, sabbia etc. Le operazioni
considerate sono le seguenti in riferimento all’AP-42 dell’US-EPA:
• transito dei mezzi
Utilizzando le determinazioni dell’EPA, siamo a vantaggio di sicurezza nella stima in
quanto l’attività in esame è molto meno potenzialmente emissiva.
I dati necessari per procedere con il calcolo delle emissioni sono facilmente disponibili una
volta note le caratteristiche della lavorazione. Per il progetto di cui si tratta i dati utili possono
essere schematizzati come segue:
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• durata complessiva dei lavori: circa 310 giorni all’anno
• totale veicoli giornalieri accettabili in impianto: 51 veicoli .
• durata degli accessi all’impianto: pochi minuti al giorno
Di seguito viene calcolata quindi l'emissione giornaliera in ogni diversa fase di lavorazione:
Transito mezzi – Punto P1 e P2 Il transito dei veicoli su piste e strade anche non asfaltate è certamente la criticità maggiore
con cui ci si confronta ogni volta che ci si approccia a valutare l’emissione di polveri diffuse dovute
al transito dei mezzi ( nel nostro caso la viabilità risulterà asfaltata e pertanto non emissiva di
polveri.).
Si ipotizza che il contenuto di “silt” del materiale che costituisce la pista sia pari al 10% e
che il mezzo in ingresso abbia mediamente un peso di 15 t e che vengano effettuati un numero di
circa 10 viaggi al giorno, considerando la giornata lavorativa di otto ore. Inserendo questi dati
nell’espressione “Unpaved road”:
Dove:
• EFi è il fattore di emissione lineare in kg/km
• i particolato (PTS, PM10, PM2,5)
• s contenuto di limo del suolo in percentuale in massa (%)
• W il peso medio veicolo in t
• Ki, ai, bi sono coefficienti che variano a seconda del tipo di particolato
Inserendo questi dati nell’espressione
E [kg/km] = 0,423 * 0,848 * 2,549 = 0,915 kg/km
Il percorso medio dei mezzi è di 25 metri, pertanto avremo un fattore emissivo di 0,02312
kg.
Considerando che le operazioni di transito durano mediamente 2 minuti, possiamo stimare
il fattore emissivo in mg/secondo
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E [mg/s] = 0,02312 / 120 = 115,60 mg/s
Il volume interessato dall’emissione al tempo secondo è di 20 mc ( area del mezzo per circa
2 metri di altezza) pertanto avremo un fattore di emissione E di 34,64 mg/mc
Pertanto possiamo calcolare l’emissione in mg/mc per i punti di transito
P1 – P2 = 34,64 mg/mc
Il sistema di abbattimento previsto, che è quello della nebulizzazione a pioggia ad acqua
consente di abbattere di almeno il 90% l’emissione, pertanto a valle del trattamento avremo:
P1 – P2 = 34,64 mg/mc * 0,90 = 3,5 mg / mc ~ 3,50 mg/mc
È utile evidenziare che anche senza sistema di abbattimento il valore di emissione (
calcolato come se la strada non fosse asfaltata) è inferiore ai limiti.
Conclusioni emissioni punti
Considerati quindi i valori calcolati, confrontati con quelli di impianti simili, ed i dati
indicati dall’ E.P.A. AP 42, le emissioni presunte, i dati statistici, la contemporaneità di lavorazione
e la velocità di trasporto dell’aria si stimano i seguenti valori (il metodo di valutazione preso a
riferimento, relativo al calcolo teorico delle emissioni di polveri diffuse provengono
principalmente da dati e modelli dell’US-EPA (AP-42 Compilation of Air Pollutant Emission
Factors1) ai quali si rimanda per la consultazione della trattazione originaria, in particolare degli
algoritmi di calcolo):
QUADRO EMISSIONI STIMATE
Punto di
emissione Tipologia Provenienza
Valori
stimati
Valore di
riferimento Dlgs
152/06 parte II,
All.I° alla parte V
Impianto di
abbattimento
P1 Polveri
totali Transito mezzi
Conc.
3,5 mg/Nm3 50 mg/Nm3
Ad umido,
spruzzatori d’acqua
nebulizzata
1 Il documento AP-42 è disponibile all’indirizzo: http://www.epa.gov/ttn/chief/ap42/index.html I fattori di emissione e modelli emissivi dell’US-EPA sono ripresi ed utilizzati anche da AUS-EPA (Australia), si
vedano le sintesi riportate in: http://www.npi.gov.au/handbooks/approved_handbooks/pubs/mining.pdf http://www.npi.gov.au/handbooks/approved_handbooks/pubs/ffugitive.pdf
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Diffuse
P2
Polveri
totali
Diffuse
Transito mezzi Conc.
3,5 mg/Nm3 50 mg/Nm3
Ad umido,
spruzzatori d’acqua
nebulizzata
Per quanto riguarda le emissioni diffuse evidenziate, vista la descrizione del ciclo produttivo,
delle materie prime utilizzate e precisando che la dispersione delle polveri in ambiente è molto
ridotta, le emissioni sono ritenute non praticamente convogliabili.
Dall’esame dei dati stimati si evince che le emissioni in atmosfera del suddetto impianto
rientreranno nei valori limite imposti dalla normativa vigente, anche in rispetto della D.G.R. n.
4102 del 05.08.1992 e DGR 243/2015
Di seguito si riporta lo schema a blocchi con indicazione delle attività e dei relativi punti di
emissione:
TERMINE PREVISTO PER LA MESSA A REGIME DELL’IMPIANTO
L’impianto descritto andrà in esercizio e a regime entro 1 mese dal termine dell’iter
amministrativo per il rilascio delle autorizzazioni necessarie.
Transito in ingresso e in uscita veicoli
Autodemolizione
P1 – P2
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CONCLUSIONI
In riferimento alla richiesta in oggetto, esclusa la presenza di sostanze cancerogene e/o
teratogene e/o mutagene ed anche di sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente elevate,
tenuto conto dei Valori Limite di Emissione previsti dalla Parte II Allegato I alla Parte V del D.Lgs.
152/2006, si può concludere che le emissioni in atmosfera rispetteranno i limiti stabiliti
In particolare:
Saranno adottate le misure per il contenimento delle polveri;
Si provvederà a mantenere costantemente una sufficiente umidità sulla superficie del
suolo;
le emissioni in atmosfera rispetteranno i valori limite fissati dal D.Lvo 152/06.
Di quanto stato possibile accertare durante i sopralluoghi e dalle notizie fornite dal titolare, nel
rimettere la presente perizia e restando a disposizione per eventuali chiarimenti, lo scrivente,
ritiene di aver assolto al gradito incarico conferitogli.
Ospedaletto D’Alpinolo, luglio 2018 Il tecnico
Ing. Francesco Coda
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RELAZIONE TECNICA – Ditta Vitale Maria 13
EMISSIONI DIFFUSE: VITALE MARIA
Settore Tutela Ambiente, Disinquinamento Protezione CivileAVELLINO
Parametri e valori P1 P2
S x M □ S x M □
Provenienza Transito mezzi Transito mezzi
Frequenza n/d discontinua Discontinua Durata h/d 8 8
MTD adottate
pulizia area / spruzzatori ad
umido
pulizia area / spruzzatori ad
umido Piano Qualità
dell’Aria zona di
mantenimento zona di
mantenimento Georeferenziazione
Pn 33T – 40°56’26.5’’ N
14° 45’09.17’’E 33T – 40°56’26.89’’N
14° 45’10.88’’E
Inquinanti Classe
conc
Classe
conc
(mg/Nm3) (mg/Nm3)
Polveri totali All.1° P.2
par. 5 14,00 All.1° P.2
par. 5 15,00