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27 dicembre 2011 | Ravenna | Economia & Lavoro |

Asshotel incontra il ministro Piero Gnudi Filippo Donati

Domani, mercoledì 28 dicembre alle ore 17,00, una delegazione Nazionale dell’Assoturismo-Confesercenti incontra il Ministro per il Turismo e lo Sport Piero Gnudi. Della delegazione fanno parte, tra gli altri, il Presidente Nazionale Asshotel Filippo Donati e il Presidente Nazionale della Fed. Balneari Vincenzo Lardinelli. Donati in particolare sottolinea “che questa è la prima occasione di confronto con il nuovo Ministro sui principali problemi del settore. Sottoporremo al Ministro con spirito costruttivo le nostre proposte e istanze per far si che al turismo sia riconosciuto il peso e la valenza economica e produttiva che ha e che potrebbe avere maggiormente anche come circuito e volano più complessivo del paese nello sforzo di fuoriuscita dalla dura fase che stiamo vivendo. Contiamo sulla sensibilità e sulla sua stessa vicinanza per affrontare insieme e al meglio i numerosi problemi sul tappeto.”

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28 Dicembre 2011 10:44

Tassa di soggiorno, Ripa: "Puntiamo a un Turismo d'elite"

LECCE - "Per noi il turismo è un'industria, puntiamo a un turismo d'elite", così l'assessore Ripa ha commentato, stamattina in conferenza stampa a Palazzo Carafa, malumori degli operatori turistici leccesi contrari alla tassa sui pullman che saranno "costretti a pagare per l'ingresso in città". La tassa non piace per niente agli operatori cuturali ed esercenti che nei giorni scorsi avevano sollevato il polverone: "Nonostante le numerose proteste, l'impopolare e dannosa tassa imposta ai pullman turistici all'ingresso della città resta - dicono gli operatori - e l'amministrazione comunale ignora le richieste degli albergatori, delle guide turistiche, degli agenti di viaggio, degi autonoleggiatori, dei ristoratori e dei commercianti che hanno raccolto firme contro quest'inospitale politica nei confronti del turismo organizzato pur di fare cassa. Così si mette in forse il futuro di tanti operatori del settore turistico". Ma stamattina, Ripa ha tagliato corto e senza peli sulla lingua: "Non ci interessa un turismo povero e il settore non è in crisi, questa non è una tassa eccezionale, ci siamo attenuti a quanto disposto in tutte le città italiane, si tratta di tariffe standard. E poi - continua Ripa - non vi è un decremento turistico nel capoluogo salentino, anzi. Se la paura che l'introduzione di una tassa da 1. 50 Euro a persona possa determinare sfaceli, dobbiamo allora ragionare su ben altre spese imposte ai turisti. Basti pensare, - dice Ripa - che una guida turistica costa 70 Euro per tre ore di lavoro e 130 Euro al giorno, in questa città le camere doppie arrivano a costare anche più di 200 Euro a notte e spesso sulle colonne dei giornali leggiamo le lamentele dei turisti che si sentono "spennati" dagli operatori turistici quando scelgono di trascorrere le vacanze nel Salento, registriamo prezzi esosi ovunque. Insomma, quello introdotto da noi non è un costo degno di polemica". Per Ripa, in sostanza, non c'è niente di strano in questa tassa, altrimenti "ci staremmo relazionando con un turismo povero che non ci interessa e non è utile per l'economia cittadina". Le proposte saranno portate nei prossimi giorni in Consiglio Comunale e intanto arriva il primo commento a margine della conferenza di oggi, per Loredana Capone: "Una buona amministrazione non può ragionare n questi termini, bisogna stare accanto a chi non ha molto, quindi necessario accogliere anche un turismo povero". Luisa Ruggio

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27 Dicembre 2011 - 12:17

Turismo: Unioncamere, a Natale comparto ricettivo -2,1% per ritardo neve (ASCA) - Roma, 27 dic - Segnali di calo per il turismo nelle vacanze natalizie. L'occupazione camere prevista dagli operatori del ricettivo per le vacanze di Natale segna una diminuzione del 2.1% rispetto allo scorso anno. A pesare e' la caduta attesa nelle localita' montane (-11,3%), dovuta al ritardo della neve sulle piste da sci. Ma a condizionare le intenzioni dei turisti non sono soltanto le previsioni meteorologiche, anche il difficile clima economico fa la sua parte. Eppure se la flessione colpisce trasversalmente l'intero Stivale, il Nord Est si smarca e a sorpresa mette a segno un aumento del 12,7% delle camere occupate. E' quanto emerge dai dati Unioncamere per l'Osservatorio Nazionale del Turismo, secondo cui il ''pranzo'' di Natale sara' piu' magro per il settore extralberghiero (-4,3% rispetto allo stesso periodo del 2010), mentre sostanzialmente uguale a quello dello scorso anno si presentera' per gli hotel. Tra gli hotel i 5 stelle stimano per le festivita' un incremento dell'occupazione camere (+7.5). Anche per gennaio 2012 le prenotazioni vanno a rilento. Certo molto dipendera' anche dalla presenza o meno della neve nelle destinazione montane, ma ad oggi gli operatori registrano un calo delle prenotazioni per inizio anno del -4,6%. E non va meglio per febbraio e marzo che in media registrano una diminuzione rispettivamente del -6% e del -6,8%. Nel I trimestre 2012 sara' di nuovo il comparto alberghiero a mostrare una migliore tenuta (-3,1% gennaio, -3,3% febbraio, -4,9% marzo), mentre in particolare sofferenza resta quello complementare (-6,2% gennaio, -8,9% febbraio, -8,3% marzo). com-elt/lus/ss

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27/12/2011 - 18:29

Appello di Astoi al Governo Il caso Valtur in primo piano Riceviamo e pubblichiamo da Astoi. La situazione economica generale è definita dagli esperti “stagnante” o “recessiva”; le banche hanno chiuso i cordoni della borsa dichiarando di non avere più liquidità. Le rivoluzioni politiche che hanno segnato la caduta di più di un regime, mentre altri probabilmente seguiranno a breve, hanno travolto tutti i riferimenti consolidati ed aperto il fronte a nuovi scenari, ancora tutti da definire. In questo contesto tutte le aziende sono in una situazione di grave difficoltà, e quelle turistiche non solo non fanno eccezione, ma anzi sono le prime e le più colpite da questo stato di incertezza e di instabilità che le costringe a grandi sforzi di razionalizzazione e taglio di costi per garantirsi un futuro. In questi ultimi anni molti protagonisti del settore sono scomparsi ed altri hanno unito le loro forze per affrontare con maggiore efficacia le difficoltà che si profilano all’orizzonte; mai lo Stato è intervenuto, ed anzi deve ancora rifondere quei passeggeri che ormai due anni fa sono stati vittime del fallimento di un operatore e si sono rivolti al Fondo di garanzia istituito presso il Dipartimento del Turismo, come previsto dall’allora Codice del Consumo ed oggi dal Codice del Turismo. In questi ultimi mesi si sente parlare ripetutamente di possibili interventi dello Stato per ridare vita alla Valtur, attraverso prestiti ponte e partecipazioni di capitale da parte di realtà statali o parastatali. Tali ipotetici interventi vengono giustificati attraverso motivazioni legate alla salvaguardia dei posti di lavoro ed alla conservazione di uno storico marchio. Il compito dei Commissari di Valtur, nominati nella logica di una " legge Marzano" applicata forse con un eccessiva elasticità, è sicuramente, innanzitutto, quello di verificare la possibilità di cedere l'azienda, in tutto o in parte, ad investitori privati, garantendone la continuità. I mesi trascorsi dovrebbero essere serviti, dunque, a verificare la concreta possibilità di trovare veri acquirenti interessati, anche perché la stagione estiva è alle porte. Se questo è avvenuto, bene e i migliori auguri di successo all'imprenditore che affronterà questa sfida. Qualora, però, i commissari non avessero trovato un vero acquirente, si astengano dall'inventare soluzioni nelle quali lo Stato, direttamente o indirettamente, si assume rischi d'impresa e si mette a fare l'operatore turistico. Lo ha già fatto in passato, con un enorme spreco di denaro pubblico e senza peraltro riuscirci, in occasione del tentativo di salvataggio di imprese quali la CIT. La Valtur è addirittura già stata impresa partecipata pubblica e lo Stato ha continuato a fare da garante anche dopo aver terminato il suo ruolo di azionista ( chissà perché...). Ad un Governo di professori e di esperti di antitrust, non possono sfuggire le conseguenze perverse che aiuti di Stato, nei confronti di una singola azienda, possono causare a tutto il settore. Un aspetto sicuramente importante è invece quello di aiutare i lavoratori coinvolti in questa vicenda a trovare una valida collocazione laddove non si realizzi l'ipotizzata cessione dell'azienda; in questo caso, sicuramente, si potrebbero incentivare le assunzioni del personale, garantendo proporzionali sgravi fiscali che costerebbero comunque molto meno alle casse dello Stato. Dall’attuale Governo ci è stata promessa una “fase due” che eliminerà gli sprechi e che condurrà il nostro Paese ad uno stato di maggiore equità. Il caso Valtur potrebbe essere un buon inizio per dimostrare che le cose stanno cambiando veramente. Ringrazio e rivolgo i migliori auguri al Governo affinché possa fare del 2012 un anno che tutti potremo ricordare come quello in cui ci sentiremo più attori, e non solo spettatori passivi, e nel quale verranno a tutti riconosciute pari opportunità. Roberto Corbella

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27/12/2011 alle 12.20 |

Secondo Osservatorio più alti i prezzi di alberghi (2%) e skipass (3%) Turismo montano, crisi e poca neve: comparto in flessione

Procede a rilento la stagione invernale anche a causa dell'incertezza economica e dello scarso innevamento di molte località sciistiche. Il giro d'affari complessivo, stima l'Osservatorio Turistico della Montagna, dovrebbe raggiungere i 10,8 miliardi di euro, in calo dell'1% rispetto all'anno scorso, con un fatturato 'diretto' salito da 4,31 a 4,33 miliardi di euro, grazie soprattutto all'aumento delle tariffe di alberghi (2%) e skipass (3%). Ma tutto ciò non pare spaventare gli affezionati degli sci, disposti a spendere 128 euro al giorno tutto compreso, circa l'8% in più rispetto allo scorso anno. Eppure il futuro del settore pare essere troppo legato al numero di coloro che praticano lo sci, circa 2 milioni di persone, ambito che - rileva l'Osservatorio - risente però della mancanza di un ricambio generazionale a fronte dell'invecchiamento della popolazione. Intanto l'attuale stagione non viene vista con particolare ottimismo dagli addetti ai lavori: il 56% pensa che si concluderà con un bilancio simile a quello del 2010-2011 (meno presenze a prezzi superiori); il 40% prevede una flessione delle presenze, una contrazione dei ricavi e una caduta della marginalità; e solo uno striminzito 3,5% stima un aumento delle presenze.

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