26_economia_reale_lungo_periodo a.a. 2002-2003istituzioni di economia, corso serale1 26 – il tasso...
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26 – Il tasso naturale di disoccupazione
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Discussione:
come si fa a misurare la disoccupazione?
Obiettivo didattico: passare da un concetto che tutti conoscono ad una misura (ben definita) per interventi di politica economica
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Il significato sociale ed economico del lavoro
La disoccupazione, con la distinzione tra:
• tasso “naturale” di disoccupazione
• tasso ciclico di disoccupazione
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Il tasso “naturale” di disoccupazione (natural rate of unemployment) è la disoccupazione che non si elimina “da sola” neanche nel lungo periodo
In altri termini, è la misura di disoccupazione che una determinata economia conosce nella normalità
Il tasso ciclico di disoccupazione (cyclical unemployment) è riferito alle fluttuazione della disoccupazione rispetto al tasso naturale
Dipende dall’andamento positivo e negativo di breve periodo del ciclo economico (business cycle)
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L’Istat (www.istat.it) per l’Italia (il Bureau of Labor Statistics per gli SU) rilevano i dati sul lavoro tramite l’osservazione periodica di un campione di famiglie
Dati sugli adulti (> 16 anni) considerati:
• occupati
• disoccupati
• non appartenenti alle forze di lavoro
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Occupato (employed): ha trascorso la maggior parte della settimana precedente svolgendo un lavoro retribuito
Disoccupato (unemployed): temporaneamente privo di lavoro; o in attesa di iniziare un nuovo lavoro; o in cerca di occupazione
Non appartenente alle forze di lavoro (not in the labor force): un adulto che non rientra nelle due precedenti (es. studente, pensionato, dediti a lavori domestici)
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(Traduzioni: labor force, labor-force participation rate, unemployment rate)
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Suddivisione della popolazione degli SU nel 1998
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Tassi USA, Italia e Eu
DemographicGroup
Unemployment Rate
Labor-ForceParticipation
RateAdults (20+)White, male 3.2 77.2White, female 3.4 59.7Black, male 7.4 72.5Black, female 7.9 64.8
Teenagers (16-19)White, male 14.1 56.6White, female 10.9 55.4Black, male 30.1 40.7Black, female 25.3 42.5
Dati Italia e Ue, p. 473 libro di testo
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Dati Istat, p.476 e 477 del libro e file flmedia2002.zip, con flmedia_indice2002.pdf on line a web.econ.unito.it/terna/istec/
e dati di base nel prossimo lucido
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CAPITOLO 1 - DATI NAZIONALI
Tavola 1.1 -
DATI ASSOLUTICOMP OSIZIONE % P ER
CONDIZIONE
CONDIZIONIMaschi Femmine
Maschi e Femmine
Maschi FemmineMaschi e Femmine
1. PERSONE APPARTENENTI ALLE FORZE DI LAVORO14.609 9.383 23.993 52,3 31,8 41,7 39,11.1 Occupati 13.593 8.236 21.829 48,6 27,9 38,0 37,71.1.1 Hanno dichiarato di essere occupati 13.476 8.148 21.624 48,2 27,6 37,6 37,71.1.2 Non hanno dichiarato di essere occupati ma hanno
affermato di aver svolto ore di lavoro nella settimana di riferimento 117 88 205 0,4 0,3 0,4 43,0
1.2 In cerca di occupazione 1.016 1.147 2.163 3,6 3,9 3,8 53,01.2.1 Disoccupati 472 342 814 1,7 1,2 1,4 42,01.2.2 In cerca di 1° occupazione 444 428 873 1,6 1,5 1,5 49,11.2.3 Hanno dichiarato di essere in condizione non
professionale (cas.stu.rit.) ma ad una succ. domanda
della stessa intervista hanno affermato di cercare lavoro 100 376 477 0,4 1,3 0,8 79,0
2. PERSONE NON APPARTENENTI ALLE FORZE DI LAVORO 13.341 20.141 33.482 47,7 68,2 58,3 60,2
2.1 In età lavorativa (15-64 anni) 5.041 10.096 15.137 18,0 34,2 26,3 66,72.1.1 Cercano lavoro non attivamente 426 699 1.125 1,5 2,4 2,0 62,12.1.2 Non cercano lavoro ma vorrebbero lavorare e
immediatamente disponibili (*) 284 812 1.095 1,0 2,7 1,9 74,12.1.3 Non cercano lavoro e non vogliono lavorare o non
immediatamente disponibili (*) 4.332 8.585 12.916 15,5 29,1 22,5 66,52.2 In età non lavorativa 8.300 10.045 18.345 29,7 34,0 31,9 54,82.2.1 Ragazzi fino a 14 anni 4.257 4.014 8.271 15,2 13,6 14,4 48,52.2.2 P ersone di 65 anni ed oltre 4.042 6.031 10.074 14,5 20,4 17,5 59,9
TOTALE POPOLAZIONE 27.950 29.524 57.474 100,0 100,0 100,0 51,4
(*) Con la rilevazione di aprile 2002, la disponibilità viene rilevata solo se sussiste il desiderio di lavorare.
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Popolazione per sesso e condizione - Media 1999 (dati assoluti in migliaia)
CONDIZIONI
Popolazione per sesso e condizione - Media 1999 (dati assoluti in migliaia)
CONDIZIONI
Popolazione per sesso e condizione - Media 1999 (dati assoluti in migliaia)
CONDIZIONI
Popolazione per sesso e condizione - Media 2002 (dati assoluti in migliaia)
CONDIZIONI
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Andamenti USA
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Andamenti Italia
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La partecipazione al lavoro degli uomini e delle donne negli SU
tecnologia e lavoro domestico; demografia; cambiamento ruoli
maggior scolarità; pensionamento; cambiamento ruoli
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La disoccupazione è misurata correttamente?
Difficoltà a distinguere chi è disoccupato e chi non fa parte delle forze di lavoro
Lavoratori scoraggiati (discouraged workers) che non desidererebbero lavorare, ma non cercano più attivamente il lavoro
Persone che si dichiarano disoccupate per altri fini (varie forme di assistenza)
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Discussione:
formuliamo una congettura sulla durata della disoccupazione?
Obiettivo didattico: distinguere fenomeni di breve o lunga durata, come rilevanza sociale
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Durata della disoccupazione
La durata dei periodi di disoccupazione è nella maggior parte dei casi breve
La maggior parte della disoccupazione rilevata in ogni dato momento è di lunga durata
(distinzione importante per gli interventi attivi di politica del lavoro)
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Perché la disoccupazione?
In un mercato del lavoro “ideale” i salari eguagliano offerta e domanda di lavoro, eliminando la disoccupazione
Quattro ragioni per discostarsi dall’“ideale”:
• leggi sul salario minimo
• sindacalizzazione
• salario di efficienza
• meccanismi di collocamento
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Effetti della presenza di un salario minimo per legge (cap. 6, slide 13)
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Quantità di lavoro
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Eccedenza di lavoro = Disoccupazione
Domandadi lavoro
Salario
Salario minimo
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Offertadi lavoro
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Sindacalizzazione
Un sindacato (union) è una associazione di lavoratori dipendenti che negozia (tramite contratti collettivi) con i datori di lavoro le retribuzioni e le condizioni di lavoro
E’ una sorta di cartello e come tutti i cartelli rappresenta un gruppo di venditori che, tramite il cartello, tenta di aumentare il proprio potere di mercato (gli operatori in concorrenza sono invece price taker e non hanno potere di mercato)
Lo sciopero come strumento per esercitare il potere di mercato
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L’esercizio dello sciopero determina un aumento delle retribuzioni a vantaggio degli iscritti (in Italia la contrattazione collettiva ha invece efficacia anche per i lavoratori non iscritti al sindacato) con . . .
un aumento dei salari (per gli iscritti / per tutti) al di sopra del livello di equilibrio con . . .
aumento dell’offerta di lavoro e diminuzione della domanda, quindi con disoccupazione, per gli stessi motivi del grafico sul salario minimo
(a danno di chi? iscritti o non iscritti? i non iscritti – ma non è il caso italiano – non beneficiano dell’aumento delle retribuzioni)
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ne I sindacati sono un bene o un male per l’economia?
Bene: antidoto al potere di mercato dei datori di lavoro; inducono le aziende a rispondere in modo efficiente alle esigenze dei dipendenti
Male: le retribuzioni al di sopra del livello di equilibrio riducono la domanda di lavoro e causano disoccupazione, con vantaggi per alcuni lavoratori a danno di altri
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Salario di efficienza
Le imprese operano con maggiore efficienza se pagano una retribuzione al di sopra del livello di equilibrio . . .
determinando le stesse conseguenze dei due casi precedenti
Perché esisterebbe un salario efficiente?
• Migliore salute dei lavoratori (paesi sviluppati? in via di sviluppo)
• Minore ricambio (la conoscenza in impresa, incorporata nelle persone)
• Selezione e qualità dei dipendenti
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Meccanismi di collocamento
Disoccupazione non causata da un livello delle retribuzioni al di sopra del livello di equilibrio (i tre casi precedenti), ma . . .
dal tempo necessario per trovare un lavoro appropriato
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Inevitabilità della disoccupazione da ricerca di lavoro:
Cambiamento continuo dell’economia e adattamenti (fluttuazioni) settoriali e regionali, con necessità di tempo di adattamento
Politiche pubbliche per il lavoro: agenzie pubbliche (servono?), formazione (realizzata come?), sussidi di disoccupazione (vantaggi e svantaggi)
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Discussione:
quale tra quelle viste è la causa principale della disoccupazione?
Obiettivo didattico: la differenza delle opinioni e quindi delle azioni da intraprendere; il cambiamento nell’economia come minaccia o potenzialità