21° orsa maggiore - l'aviazione dell'esercito in sardegna meridionale

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21° ORSA MAGGIORE L'Aviazione dell'Esercito in Sardegna Meridionale di Carlo Dedoni

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La storia, i fatti e il presente del 21° Gruppo Squadroni AVES di Elmas.

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Page 1: 21° ORSA MAGGIORE - L'Aviazione dell'Esercito in Sardegna Meridionale

21° ORSA MAGGIOREL'Aviazione dell'Esercito in Sardegna Meridionale

di Carlo Dedoni

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Cenni Storici

La presenza di un reparto di volo dell'Esercito Italiano presso l'aeroporto di Cagliari Elmas risale al lontano 1959, anno in cui venne costituita sullo scalo militare isolano, all'interno della già esistente base dell'Aeronautica Militare, la Sezione Aerei Leggeri (SAL). L'unità allora era dotata di due aerei leggeri L-21B (la versione militare del velivolo Piper PA-18, motorizzata con un propulsore Avco Lycoming O-290-D2) ed era dipendente dal Centro Addestramento Unità Corazzate di Capo Teulada (CAUC). I compiti della SAL erano essenzialmente l'addestramento dei piloti e le attività di sgombero poligono durante le operazioni militari.Lo sgombero poligono in particolare era un compito di fondamentale importanza per lo svolgimento in piena sicurezza delle esercitazioni militari che venivano effettuate sul poligono di Capo Teulada, l'attività consisteva sostanzialmente nel pattugliamento aereo dell'area interessata alle attività esercitative e alla dissuasione allo svolgimento di qualsivoglia attività civile, tra le quali la pesca, nelle acque antistanti al poligono.

21° GRUPPO SQUADRONI AVES ORSA MAGGIORE

Piper L-21

Passeggeri: 2Lunghezza: 6,88 m (22 ft 7 in)Apertura alare: 10,74 m (35 ft 3 in)Altezza: 2,03 m (6 ft 8 in)Superficie alare: 16,58 m² (178,5 ft²)Peso a vuoto: 446 kg (983 lb)Peso max al decollo: 794 kg (1750 lb)Motore: Avco Lycoming O-290-D2 Potenza: 160 hp (112 kW)Velocità max: 180 km/h (112 mph, 97 kt)Velocità di crociera: 161 km/h (100 mph, 87 kt)Velocità di salita: 4,9 m/s (960 ft/min)Autonomia: 740 km (460 mi, 400 nm)

“Lo stemma araldico del reparto è costituito da uno scudo sannitico di azzurro bordato d’argento, all’ellisse di nero, a rappresentare un rotore in movimento, contenente di marrone-arancio la Sardegna, regione d’impiego e sede del gruppo dalla sua costituzione, sul tutto d’oro, sette stelle ordinate in costellazione dell’Orsa Maggiore e il numero 21 in oro, in alto d’oro l’aquila con granata, simbolo della specialità Aviazione dell'Esercito, in basso le parole ORSA MAGGIORE in lettere maiuscolo d’oro.“

Lo stemma è stato ideato dal Capitano Stefano Scroccu, ufficiale pilota del 21° Gruppo Squadroni AVES Orsa Maggiore

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La Sezione rimase ad Elmas fino all'agosto del 1967 quando, mantenendo la stessa denominazione e le stesse caratteristiche operative, venne trasferita presso l'aerocampo realizzato proprio a Capo Teulada.Solo nel 1969, un reparto aereo dell'Esercito tornò all'aeroporto di Elmas; nell'agosto di quell'anno infatti veniva costituita la Sezione Elicotteri di Uso Generale (SEUG) dotata di elicotteri monomotore Agusta Bell AB.205. Pochi mesi dopo, nel febbraio 1970 la Sezione venne elevata al livello di Reparto Aviazione Leggera (RAL) e comprendeva sia la SAL di Capo Teulada sia la SEUG di Elmas.

Nel settembre del 1971 la SAL veniva spostata nuovamente presso l'aeroporto Mameli di Elmas mentre a Capo Teulada veniva costituita una Sezione Elicotteri da Ricognizione (SER) equipaggiata con elicotteri Agusta Bell AB.47.

Agusta Bell AB.205

Equipaggio: 2Passeggeri: fino a 11 militariLunghezza: 17,62 mAltezza: 4,43 mDiametro rotore: 14,63Superficie rotore: 168,06 m²Peso a vuoto: 2363 kgPeso max al decollo: 4309 kgMotore: 1 turbina Avco Lycoming T53-L-13Potenza: 1044 kW (1400 shp)Velocità ma:x 204 km/h (110 kt)Autonomia: 511 kmTangenza: 3840 m (12600 ft)

Agusta Bell AB.47

Equipaggio: 2Altezza: 2,84 mDiametro rotore: 11,32 mSuperficie rotore: 100,61 m²Peso a vuoto: 786 kgPeso max al decollo: 1293 kgMotore: 1 turbina Avco Lycoming VO-435B1APotenza: 269 shpVelocità max: 196 km/hAutonomia: 412 km

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Questa decisione venne adottata in quanto le caratteristiche del mezzo ad ala rotante erano maggiormente confacenti alle necessità di supporto aereo delle attività del poligono di Capo Teulada, perché consentivano di lavorare a quote inferiori e di avvicinarsi ad eventuali contravventori ai divieti imposti nelle aree del poligono.

Grazie ai galleggianti l'AB.47 poteva ammarare e avvicinarsi meglio agli obiettivi

Questa organizzazione della Sezione arriva fino al 1974, anno in cui la SEUG di Elmas, che più volte si distinse anche per l'importantissimo ruolo svolto nella lotta al banditismo in Sardegna fornendo il supporto aereo alle operazioni delle Forze dell'Ordine, venne chiusa.Nel settembre 1974, con la contestuale chiusura della Sezione, gli AB.205 vennero spostati su altre basi dell'Esercito sul territorio nazionale.

Simulazione di imbarco di un ferito su un AB.47

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Solo nel 1976, con la riorganizzazione dell'Esercito, a Cagliari viene costituito il 9° Gruppo Squadroni ALE (Aviazione Leggera Esercito) che comprendeva:

● Il 211° Squadrone AL (Aerei Leggeri), equipaggiato con velivoli L-19 (O-1E), con sede ad Elmas.

● Il 421° Squadrone ERI-1 (Elicotteri da Ricognizione, la vecchia SER), equipaggiato con elicotteri AB.47, con sede a Teulada.

● Il 422° Squadrone ERI-3 (Elicotteri da Ricognizione), equipaggiato con i nuovi elicotteri Agusta Bell AB.206 (arrivati effettivamente nel maggio 1976), con sede a Elmas.

● 515° Squadrone EM-2, equipaggiato con elicotteri AB.205 (arrivati effettivamente solo a settembre 1976), con sede ad Elmas.

La nuova designazione del gruppo ebbe però una vita piuttosto breve: il 16 febbraio del 1976 infatti, dopo soli sedici giorni dalla costituzione del 9° Gruppo, l'unità veniva denominata 21° Gruppo Squadroni ALE “Orsa Maggiore”. Il cambio di nome non modificò la configurazione degli squadroni inquadrati nel Reparto, tuttavia è da segnalare che, oltre agli Squadroni di volo, al 21° Gruppo faceva capo anche un Nucleo di Artiglieria dislocato presso il poligono di Perdasdefogu. Fino al 1979 la storia del Reparto era legata soprattutto a ruoli prettamente militari (attività nei poligoni, trasporti e supporto ai reparti dell'Esercito e alle Forze dell'Ordine), ma proprio in quell'anno il 21° Gruppo avviò la sperimentazione delle attività di antincendio in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna (RAS), andando a formare uno storico connubio che non solo rappresentava il primo esempio in Italia di coordinamento con la Protezione Civile Nazionale e le amministrazioni locali, ma che fece anche da apripista a tante esperienze simili in altre regioni italiane.

Agusta Bell AB.206

Equipaggio: 1Passeggeri: 3Lunghezza: 12,11 mAltezza: 2,83 mDiametro rotore: 10,16 mSuperficie rotore: 81,1 m²Peso a vuoto: 777 kgPeso max al decollo: 1451 kgMotore:1 turbina Allison 250-C20JPotenza: 310 kW (420 shp)Velocità max: 224 km/h (122 kt)Autonomia: 693 kmTangenza: 4115 m (13 500 ft)

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La sperimentazione e la preparazione a questa attività riguardava in primo luogo l'installazione sull'elicottero AB.205 di una benna che consentisse il trasporto di acqua sui luoghi d'intervento e del relativo sistema di controllo remoto che consentisse lo scarico dell'acqua sui focolai da domare. Uno dei principali problemi riscontrati durante la fase di preparazione fu quello legato alle comunicazioni tra l'aeromobile e le squadre a terra del Corpo Forestale regionale, la soluzione adottata fu quella dell'installazione a bordo di un apparato radio della Motorola che consentiva le comunicazioni tra le squadre a terra e gli equipaggi a bordo degli elicotteri.L'anno in cui il 21° Gruppo avviò ufficialmente l'attività di lotta agli incendi boschivi a favore della RAS fu il 1980.

Nel primo anno di campagna antincendio l'attività operativa si avvaleva di quattro basi (denominate COP, Centri Operativi Provinciali) aventi sedi nelle quattro provincie sarde: Monserrato (CA), Fenosu/Silì (OR), Farcana (NU) e Monte Limbara (SS). Gli aeroporti di Cagliari Elmas e di Alghero Fertilia – ai quali si aggiunse in un secondo momento anche l'eliporto di Abbasanta - erano invece i centri logistici in cui gli elicotteri venivano riforniti di carburante e nei quali rientravano la notte dopo il servizio diurno ai COP. Questa forma di cooperazione tra Forza Armata e Regione si rivelò ben presto una soluzione di grande successo – anche mediatico - e dal 1981 anche altre Forze Armate presero parte alla campagna antincendio con loro mezzi aerei. Sempre nel 1981 i quattro COP vennero dotati anche di autorifornitori in maniera tale

da incrementare l'operatività degli elicotteri e diminuire i tempi morti derivanti dalle trasferte per rifornire il carburante presso le due basi logistiche di Cagliari e Alghero.

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L'attività antincendio dell'Aviazione dell'Esercito però non si esaurì con le sole operazioni di spegnimento degli incendi con gli elicotteri: dalle basi logistiche di Cagliari e Alghero infatti decollavano ogni giorno due velivoli L-19 che eseguivano l'attività di ricognizione e avvistamento degli incendi sorvolando tutta l'Isola. Da ognuno dei due aeroporti partivano ogni giorno due missioni di ricognizione, una la mattina e una al pomeriggio, che coprivano tutto il territorio dell'isola avvistando, da un punto di vista particolarmente privilegiato, l'eventuale presenza di roghi e attivando di conseguenza il dispositivo antincendio regionale. Ogni base logistica copriva la metà circa del territorio isolano che veniva battuto sorvolando l'area di competenza in maniera tale da garantire la massima copertura possibile. A bordo dei velivoli erano presenti un pilota dell'Esercito e un osservatore del Corpo Forestale regionale o uno specialista della Forza Armata.

Cessna L-19 “Bird Dog”

Passeggeri: 2Lunghezza: 7,85 m (25 ft 9 in)Apertura alare: 0,97 m (36 ft)Altezza: 2,22 m (7 ft 3½ in)Superficie alare: 16,16 m² (174 ft²)Peso a vuoto: 732 kg (1614 lb) Peso max al decollo: 1089 kg (2400 lb)Motore: 1 ContinentalO-470-11Potenza: 213 hp (159 kW)Velocità max: 209 km/h (130 mph)Velocità di salita: 5,28 m/s (1040 ft/min)Autonomia: 853 km (530 mi)

Il successo delle attività congiunte tra Esercito e RAS e la necessità di incrementare la copertura del servizio antincendio sull'Isola portano, nella prima metà degli anni 80, a un nuovo accordo tra lo Stato Maggiore dell'Esercito e la Regione Sardegna per la realizzazione di nuove basi operative destinate ai servizi antincendio. Nel periodo di maggiore attività, le basi antincendio divennero sette: oltre ai tre COP di Silì, Farcana e Monte Limbara, si aggiunsero nuove basi a Villasalto (CA), Lanusei (NU), Marganai (CA) e San Leonardo (OR). Tutte le basi operative vennero quindi organizzate seguendo uno standard che prevedeva la realizzazione di una piazzola, di un hangar e di alloggi per il personale e la dotazione di un rifornitore di carburante e del servizio antincendio. In totale erano sette gli elicotteri AB.205 utilizzati per i servizi antincendio ai quale si aggiungevano due aeroplani L-19 per il servizio di ricognizione e avvistamento (sostituiti in un secondo momento dai velivoli SM-1019 e poi dagli elicotteri AB.206). Questa configurazione della campagna antincendio rimase operativa fino al 1995.

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SIAI-Marchetti SM-1019A

Passeggeri: 2Lunghezza:8,52 m (27 ft 11½ in)Apertura alare:10,97 m (36 ft 0 in)Altezza: 2,56 m (9 ft 4½ in)Superficie alare: 16,16 m² (174 ft2)Peso a vuoto: 690 kg (1521 lb)Peso max al decollo: 1450 kg (3,196 lb)Motore: 1 turboelica Allison 250-B17BPotenza: 400 shp (298 kW)Velocità max: 285 km/h (177 mph)Velocità di crociera: 281 km/h (175 mph)Velocità di salita: Autonomia: 1.340 km (832 mi)

Dal 1996, sia per volontà della RAS che dello Stato Maggiore dell'Esercito, l'impiego dell'AVES nella lotta agli incendi boschivi in Sardegna iniziò gradualmente a calare fino ad arrivare alla totale interruzione del servizio avvenuta nel 1999 per poi riprendere nei primi anni 2000 all'interno del sistema antincendio della Protezione Civile Nazionale.Il fondamentale apporto del 21° Gruppo alla lotta antincendio in favore della Regione Sardegna comportò anche il sacrificio di vite umane. Un beffardo destino vuole che il primo e l'ultimo dei gravi incidenti che - tra gli anni ottanta e novanta - funestarono la storia del 21° Gruppo “Orsa Maggiore”, si leghino proprio allo svolgimento dell'attività di lotta agli incendi boschivi.Il primo incidente della storia del Reparto avvenne il 5 settembre 1981: al rientro da una missione antincendio a Loiri Porto San Paolo, un AB.205 basato a Monte Limbara si schiantò in Località Vallicciola mentre era in fase di atterraggio. Nell'incidente persero la vita tutti e tre i membri dell'equipaggio, Stefano Narducci, Lorenzo Cozzolino e Agostino Sanna. Sempre nel 1981, il 23 novembre, un altro drammatico incidente coinvolse un elicottero del Gruppo: al rientro ad Elmas dopo una missione di controllo del tiro al poligono di Capo Teulada, un elicottero AB.206 con a bordo due piloti andò ad urtare i cavi dell'alta tensione per poi precipitare al suolo. Entrambi i giovanissimi membri dell'equipaggio, i sottufficiali Mauro Marchini e Alessandro Albani, persero la vita nell'incidente.La tragica serie di incidenti proseguì per arrivare al 26 aprile 1983, quando un aereo SM-1019 di rientro ad Alghero con 2 occupanti a bordo precipitò in località Badde 'Orca (tra Alghero e Bosa) schiantandosi sulle montagne e causando la morte dei due occupanti, Bonifacio de Cosmo e Dario Musetti. A causa della zona impervia e della particolare dinamica dell'incidente le operazioni di ricerca e soccorso furono particolarmente lunghe e problematiche e si conclusero, purtroppo, con il rinvenimento del relitto dell'aeroplano e dei poveri resti dei due militari.

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Il quarto incidente aereo occorso al Gruppo, secondo incidente aereo avvenuto durante la campagna antincendio, risale al 5 settembre del 1984, tre anni esatti dopo l'incidente di Vallicciola. Dopo il servizio di ricognizione avvenuto la mattina e l'atterraggio ad Alghero, un velivolo SM-1019 con a bordo il pilota Carlo degli Alessandri e lo specialista Salvatore Canino, ripartì per la missione pomeridiana nei cieli della Sardegna settentrionale. Mentre sorvolava la località Mamone (provincia di Sassari), il velivolo iniziò a perdere quota e, nonostante il tentativo di atterraggio di emergenza del pilota, l'aereo andò a schiantarsi in un'area pietrosa causando la morte di Carlo degli Alessandri e il grave ferimento di Salvatore Canino, fortunatamente sopravvissuto all'incidente. Coincidenza vuole che la tragica serie di incidenti che ha funestato la storia del 21° “Orsa Maggiore” nei primi anni ottanta iniziò il 5 settembre e proprio il 5 settembre finì.Di fatto negli anni ottanta e per la prima metà degli anni novanta, il 21° Gruppo “Orsa Maggiore” rappresentava a tutti gli effetti la componente aerea di riferimento nella lotta antincendio in Sardegna, e questo fu possibile anche grazie l'ausilio di uomini e mezzi provenienti da altre unità dell'Aviazione dell'Esercito dislocate nel territorio nazionale. Oltre all'antincendio, il 21° Gruppo è stato chiamato a missioni sempre più complesse, sia in ambito militare che di protezione civile, in questa sede ricordiamo tra le altre l'operazione Forza Paris del 1992, sfociate poi nell'impiego del 21° Gruppo “Orsa Maggiore” nei principali teatri operativi internazionali: sono ben sei infatti le missioni all'estero effettuate dal Reparto dal 1999 ai primi anni del 2000 (le vedremo più in dettaglio in seguito).

I caduti del 21° Gruppo:

Stefano Narducci (5 settembre 1981)Lorenzo Cozzolino (5 settembre 1981)

Agostino Sanna (5 settembre 1981)Mauro Marchini (23 novembre 1981)

Alessandro Albani (23 novembre 1981)Bonifacio de Cosmo (26 aprile 1983)

Dario Musetti (26 aprile 1983)Carlo degli Alessandri (5 settembre 1984)

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descrizione del reparto

Come abbiamo già visto nella parte dedicata ai cenni storici, le operazioni di volo del 21° Gruppo si legano all'attività addestrativa delle truppe nei poligoni sardi e nel supporto alle operazioni antincendio e protezione civile. Ci accingiamo ora ad analizzare l'attuale funzionamento del Reparto iniziando da una sua rapida descrizione.Attualmente presso il 21° Gruppo Squadroni AVES “Orsa Maggiore” sono operativi diversi elicotteri Agusta Bell AB-205, macchine collaudate e di comprovata resistenza e versatilità che consentono l'espletamento di tutta la gamma di ruoli istituzionali sia in termini di servizio alla Forza Armata (e a quelle di Paesi alleati impegnate in attività di addestramento) sia di Pubblica Utilità. Oltre a quei compiti di natura prettamente militare infatti, il 21° gruppo garantisce, sotto il coordinamento della Protezione Civile Nazionale e del COAU – Centro Operativo Aereo Unificato - di Roma, una serie di servizi alla popolazione civile dei quali parleremo in seguito.

La descrizione del 21° - così come quella di qualsiasi reparto di volo - dunque non può limitarsi alla mera descrizione dell'attività di volo del gruppo, ma deve necessariamente soffermarsi su tutta quella serie di unità che garantiscono, in maniera armonica e organizzata, il mantenimento in efficienza dei mezzi, la gestione amministrativa, la logistica e la sicurezza della struttura e dei mezzi siano essi terrestri che “volanti”. Giova dunque sottolineare come tutte queste attività sopraccitate abbiano come culmine l'attività di

volo in sicurezza degli elicotteri in dotazione al gruppo. Usando una metafora geometrica potremmo definire il Reparto come una piramide al vertice della quale si colloca l'attività di volo, puntiforme e limitata rispetto al corpo che lo sostiene, che rappresenta il complesso e articolato lavoro di squadra svolto da tutte le unità presenti nella base, in cui appare di fondamentale rilievo l'apporto in termini di professionalità e dedizione di tutto il personale impiegato.

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Il funzionamento di un moderno reparto militare di volo non può prescindere da questo.Passando in rapida rassegna quelle che sono le singole attività svolte all'interno del 21° gruppo e volendone approfondire alcune tematiche è sicuramente di giovamento ricordare il rilievo, in particolar modo per quello che concerne l'Aviazione dell'Esercito, che viene assunto del coordinamento e della cooperazione tra gli equipaggi in volo e le forze impegnate a terra nei teatri di missione. Non bisogna dimenticare che l'attività di volo dell'Esercito Italiano è in primo luogo un supporto alle truppe e ai mezzi a terra: infatti il mezzo aereo, in questo caso specifico l'elicottero, è un sistema d'arma a tutti gli effetti che coadiuva e supporta le operazioni sul campo, aggiungendo valore con le sue caratteristiche peculiari, ma che a sua volta ha necessità del supporto del personale a terra per lo svolgimento in piena sicurezza delle proprie mansioni operative. Soprattutto in teatri operativi come le missioni all'estero questo rapporto di reciprocità gioca un ruolo chiave nel consentire il positivo svolgimento delle operazioni.

L'attività operativa si basa innanzitutto sui servizi logistici che garantiscono a tutte le unità del Reparto il necessario supporto organizzativo e la dotazione di personale, strutture e mezzi. La logistica rappresenta il fondamento di qualsiasi attività militare (a ben vedere potremmo affermare che è il fondamento di qualsiasi attività, sia essa civile o militare) e fornisce al Reparto, sia in base sia in missione, tutti quei servizi e quegli strumenti necessari alla sua piena operatività. I servizi logistici comprendono quindi tutte le attività che spaziano dalla tenuta in efficienza dei locali alla fornitura di materiali e servizi essenziali a tutto il personale e propedeutici all'attività di volo.

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Un'altra componente fondamentale della vita del Reparto è quella legata alla manutenzione degli aeromobili che garantisce la piena efficienza degli elicotteri impiegati dal 21° gruppo e la loro periodica revisione e manutenzione. A questo punto giova ricordare come l'organizzazione manutentiva dell'Aviazione dell'Esercito si articoli in un sistema basato su tre diversi livelli di mantenimento degli aeromobili a seconda della tipologia di interventi richiesti; di questi tre livelli il primo viene garantito dal personale degli Squadroni di Mantenimento in forza ai singoli Reparti, per gli altri livelli di manutenzione – sostanzialmente le manutenzioni più pesanti e radicali - l'AVES dispone di appositi reparti dislocati sul territorio nazionale. Il personale impiegato nella manutenzione della flotta è altamente specializzato e in grado di procedere in loco – anche nell'ambito di missioni all'estero - a una serie di controlli e riparazioni sui mezzi. All'interno degli hangar de 21° gruppo gli specialisti, a secondo della qualifica e della specializzazione, svolgono diverse mansioni all'interno della catena manutentiva. La professionalità e le capacità del personale del mantenimento della flotta dell'Aviazione dell'Esercito è riconosciuta a livello internazionale e ha raggiunto elevatissimi standard qualitativi. Le attività di volo dunque rappresentano nel modo più evidente – e probabilmente eclatante - come tutto il meccanismo e l'organizzazione visti a monte di questo sistema funzionino in maniera corretta e armonica. La pianificazione e l'esecuzione di un volo in sicurezza sono infatti attività piuttosto complesse che richiedono elevatissima professionalità e una catena organizzativa funzionale assolutamente efficiente. L'aeromobile è un semplice – per quanto complesso dal punto di vista tecnologico - strumento che viene affidato nelle mani di personale qualificato e preparato a svolgere i compiti assegnatigli sia in aria che a terra.La squadra di persone impegnate nell'attività di volo è piuttosto variegata: l'equipaggio standard di un elicottero AB-205 è formato da un pilota Comandante d'aeromobile (CDA), un secondo pilota e uno specialista, oltre a questa configurazione standard possono aggiungersi – a seconda delle necessità e del profilo di missione - ulteriori elementi come i mitraglieri, il personale medico/infermieristico ed eventuali altri specialisti.

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Appare chiaro come all'interno del Reparto siano più numerose le figure professionali che rimangono a terra e che, con la loro competenza e professionalità, consentono all'equipaggio di portare a termine la missione. Tutte le attività di volo richiedono che ogni figura professionale a terra e a bordo dell'elicottero svolga ciascuna la propria mansione ben definita e pianificata: il risultato è quello dell'azione di un team perfettamente organizzato e coordinato che esegue tutte le procedure e le operazioni propedeutiche alla

preparazione del mezzo, al decollo, all'esecuzione del volo, all'atterraggio, al rimessaggio dell'aeromobile e al briefing post missione una volta terminata l'attività.

Un equipaggio del 21° Gruppo in volo sui cieli della Giordania

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Come abbiamo già avuto modo di accennare, il 21° gruppo dispone di personale addestrato ed equipaggiato al volo notturno. Questo genere di attività viene svolta attraverso l'utilizzo di dispositivi NVG (Night Vision Goggles) denominati Anvis 6 che, amplificando la luce stellare, consentono all'equipaggio dell'elicottero di effettuare questa tipologia di missioni di volo notturne. Tutti gli equipaggi del 21° gruppo sono addestrati e qualificati per il volo notturno e all'uso degli NVG già durante la fase di addestramento. Le operazioni notturne, siano esse di addestramento, di trasporto o di soccorso, vengono svolte da un elicottero con equipaggio rinforzato (due piloti e due specialisti) i cui membri devono tutti utilizzare i visori notturni. L'attività di volo notturno è un lavoro estremamente complesso che richiede un notevole affiatamento dell'equipaggio. Una delle cause di complessità di questo genere di attività di lega al fatto che, con l'utilizzo degli NVG, il campo visivo di ogni membro dell'equipaggio viene ristretto a soli 40° (rispetto agli oltre 180° di un campo visivo normale) richiedendo dunque un lavoro di squadra che consenta l'allargamento del campo visivo durante il volo.

Il volo notturno richiede quindi un grande lavoro di CRM (crew resource management) e richiede una maggiore pianificazione delle operazioni e una precedente conoscenza di ostacoli naturali eventualmente presenti nelle aree soggette alla missione.Il 21° Gruppo Squadroni è quindi un reparto di volo moderno, altamente specializzato e dotato di professionalità ed equipaggiamenti che gli consentono, 24 ore al giorno e 365 giorni all'anno, l'espletamento delle proprie attività operative istituzionali.

Nei prossimi passaggi andremo ad analizzare le caratteristiche operative del Reparto scindendone l'operatività in ambito militare da quella in ambito civile.

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operatività del Reparto: attività militari

Dopo una descrizione di carattere generale del Reparto passiamo ad analizzare in maniera più approfondita quelle che sono le specifiche attività svolte dal 21° Gruppo Squadroni AVES “Orsa Maggiore” di Cagliari - Elmas. Come abbiamo visto dai cenni storici, lo sviluppo delle attività dell'Aviazione dell'Esercito a Cagliari – Elmas si lega a quelle del Poligono di Teulada (e in un secondo momento a Perdasdefogu). Il supporto ai poligoni ancora oggi rappresenta uno dei compiti istituzionali del Gruppo che, con i propri elicotteri, garantisce il supporto a tutti i poligoni sardi e alle forze (anche internazionali) che vi si schierano per stage addestrativi ed esercitazioni. Non solo, il 21° Gruppo e la sua base offrono supporto ad eventuali assetti provenienti da altri reparti impiegati in attività di addestramento o supporto all'addestramento nel territorio sardo.

In particolare il Reparto fornisce un apporto importantissimo durante la cosiddetta fase addestrativa di “approntamento”, cioè quel programma intensivo di preparazione del personale militare dell'Esercito Italiano nel periodo immediatamente precedente la partenza di un contingente per una missione internazionale.

Naturalmente questo tipo supporto viene fornito anche ai militari in forza alla Brigata Sassari; infatti oltre alle attività di trasporto, logistica, addestramento e preparazione delle missioni internazionali, il Reparto di volo prepara e qualifica i fanti della “Sassari” alle operazioni di imbarco e sbarco dall'elicottero in condizioni operative e consente l'approfondimento di diversi task formativi che consentono una migliore specializzazione dei militari. Gli elicotteri del 21° Gruppo sono utilizzati anche per l'evacuazione sanitaria e il trasporto medico di personale militare, il servizio è garantito 24 ore su 24 grazie all'utilizzo di personale addestrato al volo notturno ed appositamente equipaggiato e viene effettuato con la presenza a bordo di personale medico militare. Come vedremo in seguito, il servizio di trasporto sanitario è garantito anche ai civili.

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Oltre alle mansioni addestrative, il 21° Gruppo vanta la partecipazione a diverse missioni internazionali. Dal 1999 ad oggi il Reparto è stato impegnato in sei missioni all'estero della durata media di circa sei mesi (vedi tabella alla pagina successiva) e fornisce tuttora equipaggi di volo (implementati con un mitragliere) e personale che definiamo “isolato” per le varie missioni in corso in ambito internazionale (Libano e Afghanistan).L'attività nel teatro operativo di una missione all'estero non si discosta molto da quanto svolto in madrepatria.

Un AB-205 allestito per il trasporto sanitario durante una missione in Bosnia

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ANNO MISSIONE PAESE

1999 Joint Forge - SFOR Bosnia Erzegovina

2000/2001 Joint Guardian - KFOR Kosovo

2002 Joint Guardian - KFOR Albania

2006 Operazione Altea - EUFOR Bosnia Erzegovina

2008 Joint Guardian - KFOR Kosovo

2008/2009 Operazione Altea - EUFOR Bosnia Erzegovina

Durante la missione internazionale il Reparto fornisce una serie di servizi in favore di tutte le forze (Italiane o internazionali) schierate in teatro garantendo, sotto il coordinamento del comando della missione, il supporto alle truppe a terra con missioni di trasporto del personale e di materiali, evacuazione sanitaria, ricognizione, controllo e la perlustrazione delle aree interessate alle operazioni. Nelle missioni in Bosnia, Kosovo e Albania inoltre il servizio di trasporto sanitario, garantito sempre 24 ore su 24, è stato esteso anche alle popolazioni civili.Oltre che per missioni operative all'estero, il Reparto è stato inviato all'estero per partecipare, assieme alla Brigata Friuli, ad un'esercitazione militare in Giordania: la Eastern Desert 2005.Il 21° gruppo ha preso parte all'esercitazione, svoltasi nel poligono giordano di Al Qatrana, inviando due AB-205, quattro piloti e quattro specialisti.

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In occasione dell'esercitazione in terra giordana gli equipaggi e gli elicotteri partiti da Elmas si sono uniti all'imponente dispiegamento di uomini e mezzi dell'Esercito Italiano composto da 36 elicotteri e oltre 1700 militari che si sono addestrati con i colleghi della 1^ Brigata Meccanizzata della Guardia Reale Giordana.

Gli elicotteri del 21°, distinguibili dai Quattro Mori sul musetto, all'arrivo in Giordania

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Operatività del Reparto: attività di Pubblica Utilità

Come già accennato a più riprese nei precedenti paragrafi, il 21° gruppo garantisce una serie di servizi di Pubblica Utilità alla popolazione sotto il coordinamento della Protezione Civile Nazionale e su richiesta delle Autorità responsabili. Questa tipologia di attività è un segno tangibile e probabilmente più immediato dell'impegno che la Forza Armata profonde a tutela dei cittadini e dell'ambiente, ed è un chiaro indicatore dell'integrazione del Reparto nel territorio che lo ospita.Come abbiamo avuto modo di vedere, già dalla fine degli anni 70 il 21° Gruppo è impegnato, prima sotto coordinamento della Regione Autonoma della Sardegna e poi della Protezione Civile Nazionale, nella lotta contro gli incendi boschivi che nei mesi estivi colpiscono con un'elevata incidenza le campagne dell'Isola. Ancora oggi, seppure, con un coinvolgimento ridimensionato nella macchina antincendio regionale, il Reparto dispone di mezzi e personale certificato ad operare nelle operazioni di spegnimento e bonifica degli incendi boschivi e, per tutta la durata della campagna antincendio estiva, garantisce quotidianamente la disponibilità di un assetto aeromobile, disponibile dall'alba al tramonto, pronto a rispondere alla chiamata in caso di incendio.

In Sardegna gli AB.205 dell'AVES sono impiegati per la campagna estiva antincendio

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Per le operazioni antincendio l'AB.205 viene equipaggiato con una speciale benna chiamata Bambi Bucket in grado di trasportare fino a 900 litri d'acqua che poi possono essere scaricati direttamente sopra le fiamme. Il Bambi Bucket è un contenitore in materiale pieghevole che viene fissato al gancio baricentrico dell'elicottero tramite un cavo che poi lo terrà sospeso durante il volo. Si tratta di un dispositivo di facile e veloce installazione che può essere trasportato e montato in pochi minuti dagli specialisti. Il Bambi Bucket può essere riempito in mare, nei fiumi, laghi, specchi d'acqua oppure in apposite vasche allestite per le esigenze antincendio; per ragioni di praticità i punti di carico dell'acqua vengono identificati in modo da non risultare troppo lontani dall'incendio. Lo sgancio dell'acqua avviene grazie al controllo remoto presente sulla leva del collettivo dell'elicottero o di quello a disposizione dello specialista: una volta raccolto il liquido nel Bambi Bucket l'elicottero si sposta verso l'area di intervento rilasciando l'acqua trasportata grazie ad una apposita apertura posta sul fondo della benna.

Nella stagione antincendio 2012 - conclusasi lo scorso 30 settembre – il 21° gruppo squadroni AVES “Orsa Maggiore” ha effettuato 25 sortite e 475 lanci di acqua (pari a circa 430 tonnellate di liquido) totalizzando nel complesso 45 ore di volo.Oltre alla lotta contro gli incendi boschivi, il Reparto contribuisce al sistema di Protezione Civile regionale mettendo a disposizione ogni giorno un elicottero per operazioni di soccorso alla popolazione (MEDEVAC) e - su richiesta delle

Un AB.205 del 21° Gruppo “Orsa Maggiore” equipaggiato con il Bambi Bucket per le operazioni antincendio

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Prefetture o delle Capitanerie di Porto- per il trasporto sanitario di urgenza sul territorio regionale di ammalati e traumatizzati gravi e di organi per il trapianto.Il 21° gruppo di Elmas infine vanta un importante primato nella preparazione delle attività di Protezione Civile. Il 21° infatti è stato il primo Reparto di volo in Italia a certificare e qualificare i nuclei cinofili della Protezione Civile (più precisamente quelli della sezione di Pula) per le operazioni di imbarco e sbarco sull'elicottero in moto di cani e conduttori al fine di preparare i nuclei cinofili all'eventualità di dover affrontare interventi richiedenti il trasporto in elicottero.

- fine -

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Questo documento è stato realizzato con interviste e ricerche dell'autore, dettagli tecnici e storici sono stati reperiti consultando i siti:

www.esercito.difesa.itwww.archiviolastampa.it

www.scramblemagazine.nl

Il materiale fotografico è stato messo a disposizione da:

Archivio Esercito Italiano (AB-47 e Piper L-21)Stefano Scroccu (AB.205)

Claudio Toselli (Cessna L-19 e SIAI Marchetti SM1019) www.esercito.difesa.it (AB.206)

Si ringrazia:

Lo Stato Maggiore dell'Esercito

Il Comando Aviazione dell'Esercito

Il Comando del 21° Gruppo Squadroni AVES Orsa Maggiore di Elmas

Il Colonnello Aus. Marino Zampiglia, Presidente della Sez. “Agostino Sanna” di Cagliari dell'Associazione Nazionale Aviazione dell'Esercito

Ed in particolare:

Il Colonnello Massimo Meola

Il Tenente Colonnello Guido Minissi

Il Tenente Colonnello Maurizio Sabbi

Il Capitano Stefano Scroccu

Il 1° Maresciallo Luogotenente Aldo Rizzo

E tutto il personale del 21° Gruppo Squadroni AVES per l'ospitalità e la cortesia riservata durante la realizzazione dell'articolo.

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www.ilvolo.it

Anno 2013

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