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Paese culturalmente seducente ed esteticamente ammaliante, Cuba non smette di sorprendere per il suo fascino ipnotico e decadente e per le sue mille sfaccettature. La bellezza e il magnetismo di Cuba risiedono soprattutto nella complessità della sua storia e nell’intraprendenza dei cubani, popolo di poeti, musicisti, saggi e sognatori.
….Intrappolata nel passato, CUBA è come un principe vestito da povero. Dietro le facciate dismesse luccica l’oro… Preparatevi a sconcerto, sorpresa, perplessità e senso di meraviglia!
21 aprile -1 maggio 2016 (11 giorni – 9 notti)
Livello nazionale fino ad esaurimento posti disponibili
iscrizioni fino al 25/01/2016 COSTO DIPENDENTI € 1.480,00 (+ tasse aeroportuali, visto, tassa di uscita)
COSTO AGGREGATI € 1.760,00 (+ tasse aeroportuali, visto, tassa di uscita)
Circolare sul sito
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L’ufficio Attività Culturali e Ricreative del CNR, organizza a livello nazionale IL “TOUR
DI CUBA”
dal 21 aprile 1 maggio 2016 (11 giorni – 9 notti)
Avana
Definita la “Chiave del Golfo" dai colonizzatori spagnoli per la sua posizione strategica, all’imboccatura
del golfo del Messico Cuba, la più grande e affascinante isola delle Antille, è un luogo straordinario e
suggestivo reso leggendario dalla sua storia, dalla natura, dal folklore, dal suo popolo allegro e cordiale.
“Cuba si riconosce negli occhi della sua gente, nei sorrisi dei suoi bambini,
nelle mani dei vecchi che suonano la chitarra, il tamburo o fumano un
sigaro...» La vita scorre a ritmi lenti e l'allegria è contagiosa e perdersi per i “paseos” e
per le strette viuzze è il modo migliore per incontrare, conoscere e capire il
popolo cubano e la loro vita.
LA MUSICA Cubana è senza dubbio la forma d'arte che più influenza la
personalità dei cubani. Si dice che a Cuba si parla cantando, si cammina
ballando e ci si innamora con le parole di una canzone…
STORIA DI CUBA Fu nel corso del suo primo viaggio alla scoperta dell'America che Cristoforo
Colombo, il 27 ottobre del 1492, dopo aver toccato San Salvador, sbarcò per
la prima volta su Cuba, rivendicandone il dominio spagnolo.
All'isola venne dato il nome di Juana, in onore del figlio del re di Spagna, ma gli indigeni continuarono a
chiamarla Cuba.
L'isola era abitata da tre etnie amerinde che vennero sterminate in pochi anni dagli Spagnoli: i Guanajatebey,
raccoglitori, i Siboney, cacciatori e pescatori ed i Taìno, agricoltori e cacciatori.
Tra il 1510 ed il 1514, infatti, Diego Velazquez de Cuellar, incaricato del figlio di Colombo, diede inizio
allo sfruttamento dell'isola riducendo in schiavitù i nativi che, per la loro scarsa resistenza fisica, morirono
rapidamente a causa del duro lavoro e delle malattie europee contro le quali non avevano anticorpi.
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Intorno al 1512 Velazquez cominciò a fondare le prime città: Baracoa, prima
capitale dell'isola, San Salvador, attuale Bayamo, San Cristobàl ora L'Avana),
Santisima Trinidad, oggi Trinidad, Sancti Spiritus, Santiago de Cuba e Santa
Maria del Puerto del Principe, oggi Camagüey.
Decimata la popolazione indigena, gli Spagnoli avviarono la tratta degli schiavi
africani, ma insoddisfatti dalla scarsità di oro presente, decisero di usare l'isola
come base di appoggio per la conquista di nuove terre americane e come scalo per
le navi dirette in Spagna.
Diego Velazquez passò alla storia come un uomo crudele e sanguinario. La prima
casa costruita nell'isola di Cuba fu la sua, a Santiago de Cuba.
Rappresentazione di una donna Taino.
I PIRATI
Nonostante la sua scarsa importanza economica, vista la scarsità dell'oro, l'isola non perdette mai
d'importanza: la sua posizione era fondamentale per il sistema difensivo delle colonie spagnole in America
contro le mire espansionistiche di Francia, Inghilterra ed Olanda.
L'Avana, principale scalo delle navi che trasportavano i tesori del nuovo mondo verso la Spagna, divenne
ben presto un bottino ambito dai pirati che spesso la mettevano a ferro e fuoco già dalla seconda metà del
1500.
Nel tentativo di sottrarre alla Spagna le sue colonie, Francia, Inghilterra ed Olanda si servirono infatti della
“guerra di corsa”, sovvenzionando i corsari per attaccare le navi loro nemiche.
Solo nel 1967 il trattato di Ryswyk, stipulato tra Spagna, Francia ed Inghilterra, pose fine alla “guerra di
corsa” nel Mar delle Antille.
LA PARENTESI INGLESE
Nel 1600 e nella prima parte del 1700 la popolazione di Cuba ricominciò a crescere per l'arrivo sia di nuovi
Spagnoli che di schiavi africani, ma l'isola rimase per lungo tempo una colonia marginale.
Nel 1762 L'Avana fu conquistata e controllata per un anno dagli Inglesi. Aboliti i vincoli economici della
Spagna, Cuba cominciò a commerciare con le colonie inglesi del Nord America e s'intensificò la tratta degli
schiavi impiegati nelle piantagioni della canna da zucchero.
Nel 1763, in seguito al trattato di Parigi, L'Avana ritornò agli Spagnoli in cambio della Florida.
NASCITA DELL'IDENTITA' NAZIONALE - LA GUERRA DEI DIECI ANNI
A poco a poco cominciò a crearsi nella borghesia cubana l’insofferenza verso il governo spagnolo e il
desiderio di maggiore autonomia; verso la metà del 1700 nacque un movimento culturale volto ad affermare
un'identità nazionale che andava sempre più affermandosi. Seguirono anni di lotte represse nel sangue (le
due guerre d’indipendenza cubane), ma la nuova borghesia creola era ormai decisa a staccarsi dalla Spagna.
Il 10 ottobre del 1868 il proprietario terriero Carlos Manuel de Céspedes chiamò il popolo
all'insurrezione contro la Spagna. Conquistò Bayamo e creò un governo rivoluzionario che lo elesse
Presidente della Repubblica. Per la prima volta in quell'occasione si cantò l'inno nazionale cubano.
La Spagna reagì duramente e dopo qualche anno di lotte interne, durante i quali fu anche emanata la
prima costituzione cubana, la guerra, chiamata “Guerra dei Dieci Anni”, si concluse nel 1878 con il patto
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di Zanjòn che segnò la resa dei ribelli. Alcuni rivoluzionari, tra cui il generale Antonio Maceo, rifiutarono
la resa e furono costretti all'esilio.
Segui una guerra lampo, chiamata “ Guerra Chica ”, che ebbe come risultato l'abolizione definitiva della
schiavitù.
LA RIPRESA DELLE OSTILITA ' E LA FINE DELLA GUERRA
Il cubano Josè Martì, in esilio negli Stati Uniti, nel 1892 fondò il Partido Revolucionario Cubano. La
guerra riprese il 24 febbraio del 1895.
Martì, ideatore ed ispiratore delle lotte di indipendenza cubane, oltre che grande poeta e scrittore, prese
parte alle battaglie e cadde il 19 maggio del 1895, lasciando come protagonisti delle successive lotte il
dominicano Maximo Gomez ed il generale Antonio Maceo, figure che si erano già distinte nella Guerra dei
Dieci Anni.
Il 15 febbraio del 1898, quando la vittoria era ormai praticamente in mano ai cubani, un incrociatore
statunitense, inviato nella baia dell'Avana con il compito ufficiale di tutelare i cittadini e le proprietà
statunitensi a Cuba, esplose misteriosamente. Accusata la Spagna, gli Stati Uniti intervennero nel conflitto
ponendo fine alla guerra il 3 luglio del 1898.
Il 10 dicembre 1898 il trattato di pace di Parigi, a cui presero parte Spagna e Stati Uniti, escludendo
Cuba, sancì la fine del dominio coloniale spagnolo ed il 1 gennaio del 1899 la Spagna consegnò l'Avana
agli Stati Uniti.
Gli statunitensi, che avevano occupato Cuba nel corso della guerra, v'insediarono un governo di
occupazione, che a seguito delle pressioni delle forze indipendentiste cubane e dell'opinione pubblica degli
USA contraria all'occupazione, indisse elezioni per l'Assemblea Costituente che approvò la Costituzione.
Al dominio spagnolo subentrava la supervisione statunitense.
CUBA E IL PROTETTORATO STATUNITENSE
Nel 1901 l'assemblea costituente approvò la prima costituzione cubana e Tomas Estrada Palma fu eletto
presidente. Tuttavia i delegati furono COSTRETTI ad introdurre nella legislazione l'emendamento Platt e
con esso il protettorato americano su Cuba.
Ufficialmente finalizzato a tutelare la pace nell'isola, l'emendamento sanciva il diritto statunitense di
intervento a Cuba, di supervisione sugli accordi commerciali cubani con altre nazioni e l'usufrutto di parte
del territorio dell'isola per costruire basi navali. La più famosa di queste è quella di Guantanamo, che gli
Stati Uniti avrebbero posseduto per almeno 99 anni e comunque, fino a quando entrambe le parti non
avessero voluto porre fine all'accordo. Per questo gli Stati Uniti dovevano pagare una somma al governo
cubano che una volta salito al potere, Fidel Castro smise di accettare chiedendo la restituzione dei
territori.
Ogni anno gli Stati Uniti hanno inviato 2000 dollari al governo cubano, cifra che regolarmente è stata
restituita al mittente, ormai dal 1959.
Negli anni seguenti, con la scusa di tutelare i cittadini e gli investimenti americani, gli Stati Uniti inviarono a
Cuba, a più riprese, i Marines.
Nei primi 25 anni della Repubblica si succedettero presidenti fantoccio, guidati dagli Stati Uniti, anche
se il secondo presidente, Josè Miguel Gomez, chiamato “ Tiburòn ” (pescecane), ebbe comunque il merito
di introdurre la scuola gratuita, la libertà di espressione e associazione, la separazione tra stato e chiesa e
la legge sul divorzio.
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L'indipendenza, però, non aveva portato alcun giovamento alla popolazione e il diffuso malcontento non
tardò a far sentire le proteste.
Si formarono così le prime organizzazioni operaie e studentesche e nel 1925 fu fondato il Partito
Comunista Cubano.
Nello stesso anno salì al potere, dando inizio ad una lunga tirannia, il presidente Gerardo Machado che,
alterata la costituzione per rinnovare il suo mandato, governò con il pugno di ferro fino al 1933.
Dopo Machado, nel 1934, si alternarono al potere diversi presidenti, tutti guidati dal sergente Fulgencio
Batista, a sua volta presidente dal 1940 al 1944, sempre appoggiato dagli Stati Uniti.
Tuttavia, in questi anni, si riuscirono a raggiungere alcune importanti conquiste sociali: la soppressione
dell'emendamento Platt, il voto alle donne e le otto ore lavorative.
LA DITTATURA DI BATISTA
Il 10 marzo del 1952 Batista realizza un colpo di stato. Il golpe fu accolto
da manifestazioni di protesta che vennero represse nel sangue. Ottenuto
l'appoggio degli Stati Uniti, il governo di Batista si trasformò in una vera
e propria dittatura, spregiudicata e violenta. Mentre una stretta cerchia
di privilegiati si arricchiva, la maggior parte della popolazione era sempre
più povera, e Cuba divenne “ L'isola del Piacere ”, meta ambita da mafiosi
e stelle del cinema, turisti e uomini d'affari.
Cuba divenne così la patria del gioco d'azzardo, della prostituzione e della
droga, impero della malavita statunitense, che gestiva casinò ed alberghi di
lusso, riciclando denaro sporco.
Fidel Alejandro Castro Ruz, giovane avvocato e dirigente studentesco ai
margini del Partito Ortodosso, denunciò inutilmente l'illegittimità del
nuovo governo alla magistratura.
Che Guevara e Fidel Castro nel 1961, fotografati da Alberto Korda.
Fallita la via pacifica, il 26 luglio del 1953, tentò di assaltare la Caserma Moncada di Santiago di Cuba,
al fine di procurarsi le armi per iniziare la lotta, ma venne arrestato.
Settanta guerriglieri furono massacrati, ma l’episodio divenne in seguito l’evento che segnò l’inizio della
rivoluzione cubana. Dopo l’assalto alla caserma Castro fu condannato a quindici anni e incarcerato. Di
fronte al Tribunale che lo processò con l’accusa di “attentato ai Poteri Costituzionali dello Stato e
insurrezione”, avvocato di se stesso, Fidel Castro pronunciò un famoso discorso, noto oggi come “La
storia mi assolverà”:
«Nascemmo in un paese libero che ci lasciarono i nostri padri, e sprofonderà l’Isola nel mare prima che
acconsentiremo ad essere schiavi di qualcuno (…). In quanto a me so che il carcere sarà duro come non lo è
mai stato per nessuno, pieno di minacce, di vile e codardo rancore, però non lo temo, così come non temo la
furia del tiranno miserabile che ha preso la vita a settanta fratelli miei”
Condannatemi, non importa, la storia mi assolverà».
Due anni dopo, grazie ad un'amnistia concessa dal Presidente Batista per ottenere consenso popolare, venne
rilasciato ed esiliato in Messico dove cominciò ad organizzare le forze rivoluzionarie e dove incontrò il
giovane medico argentino Ernesto Guevara.
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Il 2 dicembre del 1956 Castro e Guevara, insieme ad altri 81 rivoluzionari, partirono dal Messico alla volta
di Cuba a bordo dello Yacht Granma.
Grazie al maltempo e ad un ritardo di due giorni persero l'effetto sorpresa e furono nuovamente sconfitti
dall'esercito di Batista. Solo pochi sopravvissuti riuscirono a fuggire sulle montagne della Sierra Maestra,
dove diedero inizio alla guerra di guerriglia, la quale, grazie all'appoggio popolare dei contadini, trionfò
sull'esercito del dittatore.
La vittoria venne consacrata il gennaio del 1959 con la conquista di Santa Clara da parte del Comandante
Che Guevara e la fuga del dittatore Batista.
Le relazioni diplomatiche fra il governo cubano e gli Stati Uniti furono
molto conflittuali sin dall'inizio. Il governo di Castro promosse una
rivoluzione sociale ed economica i cui principali obiettivi furono la
compagna di alfabetizzazione del 1961 e la riforma agraria che pose
fine al latifondismo straniero espropriando i latifondi e riunendo in
cooperative le piccole aziende. L'industria venne nazionalizzata,
privando così le imprese statunitensi della proprietà delle raffinerie di
zucchero.
L'EMBARGO E LA BAIA DEI PORCI
Il 17 aprile del 1961 un gruppo di esuli cubani e di mercenari addestrati
dalla CIA sbarcò a Playa Giròn, nella Baia dei Porci, per invadere
l'isola. L'attacco, grazie anche all'appoggio della popolazione civile,
contrariamente alle aspettative degli Stati Uniti, venne prontamente
respinto.
Otto giorni dopo, il 25 aprile 1961 il Presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy, decretò il
blocco economico (embargo) contro Cuba con il conseguente avvicinamento politico ed economico
all'Unione Sovietica. Un anno dopo, in piena “Guerra fredda” gli Stati Uniti scoprirono postazioni per
missili nucleari sovietici in territorio cubano, decretarono il blocco navale militare intorno all'isola,
intimando l'immediato smantellamento delle basi missilistiche
(cosiddetta Crisi dei missili di Cuba).
Al culmine della tensione, quando ormai si stava rischiando la
guerra nucleare, il premier russo Nikita Krusciov (allora segretario
del Pcus) ordinò il ritiro dei missili.
IL PERIODO ESPECIAL
La Russia fu per molto tempo l'unica nazione del mondo ad
appoggiare e sostenere il Governo cubano, ma il crollo del muro di Berlino dell'89 ed il conseguente
sfaldamento dell'Europa dell'Est privarono Cuba di referenti economici. L'interruzione degli aiuti fu un colpo
durissimo per l'economia cubana che il governo fronteggiò imponendo un programma di austerità
economica. Nel 1990 iniziò così il Periodo Especial, che ha richiesto grandissimi sforzi per essere sostenuta
e che tuttora non risulta superata. Inizialmente, alcuni accordi commerciali con la CINA hanno contribuito
a mitigare gli effetti della crisi economica; più recentemente, l'istituzione dell'accordo internazionale
ALBA (Alternativa Bolivariana para América Latina y el Caribe) promosso da Cuba e Venezuela nel 2004 e
la sua estensione a un numero crescente di stati latino-americani, hanno avviato per l'isola caraibica una
lenta ripresa degli scambi commerciali, in particolare, delle importazioni di petrolio. Per sopravvivere
Cuba ha dovuto aprirsi al mondo ed al turismo.
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Il 31 luglio del 2006 Fidel Castro si dimise dagli
incarichi di segretario del Partito Comunista di Cuba,
presidente del consiglio di stato, presidente del consiglio
dei ministri e capo delle forze armate a causa dei suoi
problemi di salute.
A succedergli fu il fratello Raul, che il 28 febbraio
2008 venne anche eletto presidente: finora egli ha
effettuato alcune riforme economiche che hanno
portato alla liberalizzazione del mercato delle "nuove
tecnologie" come DVD, telefoni cellulari, computer e
altro. Sono state annunciate altre riforme, come la
fusione dei due sistemi monetari cubani, moneda nacional e cuc. È stata lanciata una campagna per il
superamento di lentezze burocratiche e inefficienze interne.
Dal 14 gennaio del 2013 i cittadini dello Stato caraibico possono uscire liberamente da Cuba con il solo
passaporto senza formalità particolari (come accadeva in passato).
Il 17 dicembre 2014, il presidente statunitense Barack Obama annuncia l'intenzione di porre fine
all'embargo e la riapertura delle Ambasciate a Cuba. Il 10 aprile 2015 in presenza del segretario generale
delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon e di moltissime persone, il presidente degli USA Obama ha avuto la
prima stretta di mano informale con il presidente cubano Raul Castro. Si prevede un avvicinamento tra
Cuba e gli USA.
Il 30 giugno 2015 Cuba e gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per la riapertura delle ambasciate
nelle rispettive capitali, puntualmente avvenuta il 20 luglio 2015. Il 14 agosto 2015, alla presenza del
Segretario di Stato americano John Kerry, centinaia di cubani hanno assistito alla cerimonia
dell'alzabandiera americana davanti all'ambasciata statunitense sul lungomare del Malecon all'Avana.
21 aprile - 1° giorno: Roma - Avana Ritrovo in aeroporto a Roma Fiumicino. Disbrigo delle formalità doganali e partenza per Cuba con
volo di linea SwissAir delle h. 9:35 via Zurigo (11:20 – 12:20). Arrivo ad Avana alle h. 17:15. Incontro con la guida e trasferimento in hotel H10 Panorama 4* o similare. Sistemazione nelle camere riservate. Cena e pernottamento.
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22 aprile - 2° giorno : Avana
L’AVANA
Habanaguanex era il nome del capo degli
indigeni che abitavano i territori dove i
Conquistadores spagnoli fondarono il primo
villaggio all'Avana.
Fondata il 16 novembre 1519 è stata
l'ultima delle sette principali città coloniali
fondate a Cuba dai conquistadores.
Fino al 1975 la capitale cubana faceva
parte dell'antica provincia de La Habana,
che poi fu suddivisa ufficialmente nelle due
province della Ciudad de La Habana (il
territorio cittadino) e de La Habana (il
territorio campagnolo). La Ciudad de La
Habana non è solo la capitale di Cuba, è la
città simbolo dell’isola, ma anche una provincia metropolitana costituita da 15 municipi urbani autonomi.
Non esiste un sindaco della capitale, ma 15 sindaci dei 15 comuni urbani, per cui le funzioni di primo
cittadino della capitale cubana vengono svolte dal Presidente della provincia de La Ciudad de la Habana.
L’attuale capitale di CUBA era in passato un importante punto di passaggio nella rotta d’oro tra la
Spagna e l’America, soggetta ad attacchi dei pirati. Al fine di proteggere la città , fu costruito un sistema di
difesa nel XVII secolo, con la fortezza : La Fuerza, El Morro e la Punta.
Nel 1982 l'UNESCO ha dichiarato l'Avana Vecchia patrimonio culturale dell'umanità e ne ha finanziato
alcuni restauri. Cuore della città, ricchissima di edifici coloniali eretti a partire dal Cinquecento, qui si vive
la più verace atmosfera della città. La capitale cubana ha quasi 3 milioni di abitanti (di cui due milioni
bianchi e un milione tra neri e mulatti, con qualche migliaio di persone di origine cinese e di stranieri
residenti).
Habana non è solo capitale ma vera e propria istituzione di Cuba. Essere ‘habanero’ è un marchio di
riconoscimento per tutti coloro che sono nati e vissuti in questa città che regala emozioni ad ogni angolo. Il
Malecòn (ossia il lungomare) che viene spazzato da onde gigantesche durante i temibili momenti degli
uragani, è una scenografia perfetta non solo per i fotoamatori. In questo posto, le vecchie case di epoca
coloniale dipinte con colori pastello di ogni tipo, sono da considerare come un merletto che abbellisce il
mare che si affaccia dirimpetto e dove, bambini gioiosi, amano tuffarsi e giocare tra le onde. La bellezza di
questa città la si gode pienamente girando per le vie
dell’Habana Vieja e di Centro Habana,
confrontandosi con la Plaza de la Catedral, il
celebre bar frequentato da Hemingway della
Bodeguit del Medio o anche dal più elegante
Floridita, il Capitolio, i tanti musei che raccontano
la storia e la cultura di Cuba o anche l’elegante
barrio del Vedado, caratterizzato da villini un tempo
abitati dalla borghesia cubana e da ricchi stranieri.
All’Avana potete vivere il sapore di una città
brillante che conserva intatte atmosfere di un tempo
che vi trasporteranno dentro ad un sogno.
Avana Piazza vecchia
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Dopo la prima colazione , city-tour panoramico della città moderna; visita alla Fabbrica Ron Bocoy ,
produttore del marchio leggendario di rum Bocoy;la fabbrica ha un negozio al secondo piano che
vende sigari , caffè e rum con gingilli turistici; panoramica del quartiere del Vedado, centro
economico e finanziario della città, sede di attività straniere, oltre a gallerie d'arte e musei. La visita prosegue con soste alla Plaza de la Rivoluzione ed al Campidoglio. Pranzo in ristorante. Passeggiata attraverso le storiche vie della città coloniale: visita al Palazzo dell’Artigianato, alla Cattedrale e al Parco Militare Morro-Cabana. Cena e pernottamento in hotel. Piazza della rivoluzione La piazza costruita ai tempi di Fulgencio Batista è il cuore
politico di Cuba, circondata da edifici governativi, sulle cui
facciate campeggiano le immagini gigantesche di Che
Guevara scolpita da Enrique Ávila e di Camilo Cienfuegos.
Al centro della piazza c'è il
monumento a Josè Martì, uno dei
tanti che Cuba gli ha dedicato, ma
questo è senza dubbio il più
imponente. Con i suoi 138,5 metri
è la costruzione più alta de
l'Avana.
Nato qui a L'Avana, Martì è sepolto a Santiago de Cuba, nel Cementerio Santa
Efigenia, lo stesso dove Fidel Castro ha già dato disposizioni affinché gli venga
costruita la sua ultima dimora. Il monumento di plaza de la Revoluciòn è anche
un museo dedicato al più grande eroe nazionale cubano. Martì, poeta e
scrittore, fu infatti anche uno dei leader del movimento per l'indipendenza
cubana. Una delle sue composizioni è stata messa in musica ed è diventata la
canzone cubana più famosa al mondo, provate a indovinare quale... si è proprio
lei… Guantanamera!
Il Campidoglio (El Capitolio)
Il Campidoglio (Capitolio Nacional) è un imponente edificio costruito nel 1929 sotto la direzione
dell'architetto Eugenio Raynieri Piedra. Divenuto uno dei simboli di Cuba, ai tempi del presidente
Fulgencio Batista era la sede ufficiale della Camera dei Rappresentanti e del Senato cubano; poi dopo la
rivoluzione cubana del 1959 il Campidoglio divenne sede dell'Accademia Cubana delle Scienze e della
Biblioteca Nazionale delle Scienze e della Tecnologia.
Vista sul Capitolio
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Il Capitolio è caratterizzato da alte colonne di granito, un’enorme scalinata e una grande cupola
sormontata da una replica di una scultura fiorentina del cinquecento del dio Mercurio.
Al di sotto della cupola del Capitolio, alta 62 metri, troviamo la copia di un diamante da 24 carati (il
diamante originale è stato rubato nel 1946) da qui vengono calcolate tutte le distanze fra L'Avana e le altre
località.
Nella sala principale, domina la Statua della Repubblica, è una rappresentazione idealizzata del
nazionalismo cubano ed ha le forme di una donna. Alta 17 m e pesante 49 tonnellate è la terza statua in
bronzo, posta internamente, più grande del mondo ed è superata solo dal Buddha di Nava in Giappone e dal
Lincoln Memorial di Washington.
Palacios de la Artesanìa - Palazzo dell'artigianato Il Palacio de la Artesanìa - Palazzo
dell'artigianato, all'Avana vecchia, è un
edificio ben riconoscibile dall'esterno coi
colori bianco e celeste, di due piani più il
piano terra.
Al piano terra potete vedere diversi tipi di
tamburi decorati, e spesso ci sono dei
gruppi musicali ad intrattenervi con
musiche e canzoni cubane. E’ possibile
trovare stampe molto belle, soprattutto
ispirate alla Santeria Cubana ed alla vita
comune a Cuba e negozietti di gadget anche
simpatici.
Curiosità: è l'unico posto dove all'Avana si può acquistare un cavatappi
decorato, in quanto nei negozietti e nelle bancarelle sparse nell'intera
città, questo viene considerato solo come oggetto di uso corrente da
cucina e non come gadget turistico.
Plaza de la Catedral
I bellissimi palazzi barocchi di
questa piazza sono stati
costruiti nel XVIII secolo e
comprendono la Catedral de la
Habana, descritta dallo
scrittore cubano Alejo
Carpentier, come "musica
composta in pietra" .
La cattedrale - è un edificio
dalle forme barocche la cui
costruzione fu voluta dai
Gesuiti e dopo la loro
espulsione nel 1767, la chiesa
La cattedrale
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terminata per incarico del re di Spagna nel 1777, divenne la cattedrale dell'Avana .
E’ il più importante edificio religioso della capitale cubana: con la sua facciata in calcare corallino,
domina l’antica piazza cittadina. Ai lati della facciata, una delle più raffinate dell’isola, la Catedral mostra i
suoi due campanili volutamente asimmetrici: la torre di sinistra è infatti sensibilmente più sottile di quella
posta sulla destra perché in caso contrario, sarebbe stato necessario chiudere una stradina laterale.
Quando Santo Domingo cadde nelle mani dei Francesi (1795) vi furono trasportate le ossa ritenute di
Cristoforo Colombo che vi rimasero fino al 1898, anno in cui furono trasferite nella cattedrale di Siviglia.
All’interno sono presenti anche numerose opere d'arte di artisti italiani. Nella piazza antistante si tiene un
mercato di prodotti artigianali.
L’unico pontefice che ha visitato questa Cattedrale Cattolica, è stato Papa Giovanni Paolo Secondo, il
polacco Karol Woityla, il 25 gennaio 1998.
Parque Histórica Militar Morro-Cabaña (Parco Storico Militare di Morro-Cabaña
Uno dei più importanti siti di interesse storico a Cuba, è il
complesso costituito dai massicci forti merlati che sorgono lungo il
Canale del Porto. Da segnalare il castello del Morro, costruito tra
il 1589 e il 1630 e la fortezza di San Carlos de La Cabana,
costruita verso la metà del 1700. L'interno del El Morro offre
alcune belle stanze adibite a piccoli musei. Le antiche strade della
fortezza e il faro del 19° secolo sono molto affascinanti da visitare
e la veduta dalla cima del faro è davvero spettacolare. La Fortezza La Cabana
è in se stessa una piccola città che offre diverse sale mostra storiche, punti di
osservazione, negozi regalo e caffè. Queste due fortezze hanno contribuito a
difendere l'Avana per centinaia di anni dai numerosi attacchi da parte dei
pirati francesi, olandesi e inglesi per 150 anni, grazie anche alla sua
straordinaria batteria di 12 cannoni che portano il nome dei 12 apostoli.
Parque Historico y Morro Cabana
Da non perdere , la cerimonia tradizionale con i soldati in costume che si svolge tutte le sere alle ore 21.00.
El Morro, è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
23 aprile - 3° giorno: Avana/Cienfuegos/Trinidad
Cienfuegos, città dal sapore francese Cienfuegos capoluogo della provincia omonima è una delle più antiche colonie spagnole a circa 250
chilometri dalla capitale Avana. La città, soprannominata La Perla del Sur, si affaccia sulla meravigliosa
baia i cui fondali sono ricchi di coralli fra i quali la più grande formazione corallina mai scoperta e
battezzata simbolicamente “Notre Dame “ per le formazioni che ricordano le guglie di una cattedrale.
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Cienfuegos all'ingresso della quale si trova la
fortezza di Jagua ( Castillo de Nuestra Señora
de los Angeles de Jagua), costruita nel 1745
come protezione dai pirati dei Caraibi.
Cienfuegos è per importanza, il terzo porto di
Cuba principalmente attivo nel commercio di
zucchero, caffè e tabacco.
Nel suo comprensorio sorge infatti il più gran
silo di raccolta dello zucchero e sempre qui,
su indicazione di Che Guevara fu costruito
alla fine degli anni ’60 il più grande impianto
per l’imbarco dello zucchero sfuso, il
Tricontinental. - La presenza e l’influenza architettonica francese hanno origini lontane:
Le autorità spagnole dell’isola, con l’intento di favorire la crescita della popolazione bianca, concessero al
colonnello dell’esercito spagnolo Luis De Clouet y Pietre il permesso di fondare una nuova città sulla
sponda orientale della baia. De Clouet, dopo un viaggio nella terra dei suoi genitori, Bordeaux, ritornò
accompagnato da una quarantina di compatrioti.
Nella primavera del 1819, inoltre, numerosi coloni francesi abbandonarono la Lousiana conquistata dagli
americani e si stabilirono in questa insenatura meridionale dove fondarono la colonia.
La città colpisce per il suo aspetto coloniale perfettamente mantenuto con la sua caratteristica pianta a
scacchiera le case, generalmente assai basse, compongono il centro urbano, con il classico porticato, che
gravita lungo il vecchio Prado.
E’ stata dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2006.
Prima colazione in hotel. Partenza per Cienfuegos, una cittadina incantevole situata sull’omonima
baia. All’arrivo, visita panoramica: Parco Martì, Teatro Terry, Casa del Fondo de Bienes Culturales e Cattedrale della Purissima Concezione. Pranzo in ristorante. Continuazione del viaggio fino a Trinidad. Sistemazione in hotel Brisas Trinidad del Mar 4*. Cena e pernottamento.
Municipio -Parco Martì
Il parco, un tempo piazza d’armi, come nelle maggiori città cubane (Plaza de Armas), è il cuore del
centro storico. La Piazza è dedicata all’omonimo eroe nazionale, la cui statua è al centro del
giardino.
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Cienfuegos Teatro Terry A lato della Plaza José Martí, si trova questo
piccolo gioiello con influenze italiane e francesi
visibili sia all'interno che all'esterno. Costruito tra il
1887 e il 1889 in onore del venezuelano industriale
Therry Thomas, è decorato con pavimenti in marmo
di Carrara e affreschi scolpiti a mano. Il portico
della facciata principale è sormontato da tre mosaici
della casa veneziana Salviati, allegorie alle muse
della tragedia, commedia e musica e rappresentano
uno dei pochi esempi nel paese dell'influenza
dell'arte bizantina. Nel 1895 il teatro fu inaugurato
con la rappresentazione dell’Aida di Verdi e da
allora ha visto molte pietre miliari della musica cubana e le esibizioni di star come Enrico Caruso e Anna
Pavlova . 24 aprile - 4° giorno: Trinidad/Santa Clara
TRINIDAD un variopinto luna park dove si vive la magia del tempo che non è passato.
Trinidad. Trinidad fu fondata da Diego Velazquez de Cuèllar nel 1514 con il nome di Villa De la
Santísima Trinidad. È una delle città meglio conservate di tutti i Caraibi, dall'epoca nella quale lo
zucchero era il principale commercio in questi luoghi. Sono proprio i resti di quel periodo coloniale e
schiavista, nel quale fiorì Trinidad, ad essere la
principale attrazione dei visitatori e il motivo stesso
del prestigioso riconoscimento che l'UNESCO ha
conferito alla città e a tutta l'area circostante più
direttamente interessata alla coltivazione della canna
da zucchero (la Valle de los Ingenios). Oggi la voce
principale dell'economia di questi luoghi è costituita
dalla lavorazione del tabacco.
Basta immergersi nella magnificenza
dell’architettura coloniale spagnola, per capire
come mai Trinidad sia stata soprannominata “la
città museo di Cuba”.
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La città, così meticolosamente preservata, apre una finestra sul passato, con i suoi palazzi coloniali e le
piazze che si estendono in modo irregolare , le pittoresche strade di pietra a portata di pedone, i resti di
antichi zuccherifici e le capanne degli schiavi, appartenenti ad un’altra era.
La parte più vecchia della città è quella meglio preservata ed è oggetto di visite turistiche mentre, diverse
zone al di fuori del circuito turistico, anche molto centrali, versano in stato di semi-abbandono e sono lo
specchio di un disagio diffuso nella città e in tutto il Paese.
La maggior parte dei suoi splendidi edifici, incluso il Museo Histórico Municipal e il Museo de Arquitectura
Trinitaria, si trovano intorno Plaza Mayor, la piazza principale della città.
Dopo la prima colazione Visita a piedi della città di Trinidad: cocktail nel locale “Canchánchara”, il nome di una tipica bevanda locale a base di rum, miele e limone; visita al Palacio Cantero e alla Piazza Mayor. Pranzo in ristorante. Al termine partenza per Santa Clara
Trinidad Plaza Mayor
Proseguiamo il tour alla volta di Santa Clara
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Santa Clara
Santa Clara. Graziosa città sulle colline situata nella provincia di Villa Clara di cui è capoluogo. Prodotto
principe dell'economia è la canna da zucchero che viene lavorata negli oltre 30 impianti ubicati in
provincia.
Abitata in origine dagli indios Tainos e Siboney, vide nel 1514 la
costruzione del primo villaggio da parte dei conquistadores.
In seguito, a causa delle incursioni dei pirati verificatesi
continuamente nei secoli XVI, XVII e XVIII, una parte delle
popolazione si rifugiò all'interno, fondando nel 1689 la città di
Santa Clara.
Durante buona parte del periodo coloniale, come in altre ricche
città anche qui bianchi e neri dovevano vivere e camminare in
luoghi separati, tanto che nel centralissimo Parco Vidal si
snodavano due marciapiedi separati , divisi da transenne.
La piazza, cuore della città è intitolata a Leòncio Vidal Y Caro,
ucciso il 23 marzo 1886 durante lo scoppio della guerra contro gli
spagnoli.
Santa Clara partecipò attivamente a tutte e tre le guerre di
indipendenza. Ma, questa provincia e, soprattutto il suo capoluogo,
vengono ricordate per le gesta di Che Guevara.
La città di Santa Clara è passata alla storia, perché fu teatro
dell’ultima battaglia tra i militari del dittatore Batista e la terza
colonna di ribelli, comandata da Ernesto Che Guevara.
Nella settimana del Natale 1958, i ribelli, fecero deragliare un treno
blindato pieno di armi e militari destinato a Santiago de Cuba per
neutralizzare il comando di Fidel Castro situato sulla Sierra Maestra.
Questa era l'ultima arma di difesa del regime dittatoriale che
governava Cuba e che sancì, con la sua distruzione, la fine di Batista.
La città venera il mito del guerrigliero eroico in diversi modi.
Innanzitutto, a memoria della battaglia finale, è stato eretto il Monumento al Treno Blindado, in cui tre di
33 vagoni originari sono esposti lungo la strada e trasformati in un museo espositivo.
Inoltre, nel 1987 fu eretto a Plaza de la Revolution un enorme complesso monumentale, dedicato a Che
Guevara con un museo storico che raccoglie alcune testimonianze della sua vita rivoluzionaria e che, fino
al ritrovamento dei suoi resti mortali, ospitava la sua tomba virtuale. Nei locali del museo, ogni ottobre, si
radunanoo i maggiori studiosi della sua opera per un approfondimento degli studi.
Arrivo a Santa Clara e visita della città: Piazza della Rivoluzione - dove si trova il Mausoleo “Comandante Ernesto Che Guevara”, enorme complesso scultoreo, inaugurato in occasione del XX anniversario della sua morte; visita al treno blindato e alla Piazza Leoncio Vidal. Sistemazione in hotel Los Caneyes 3* o similare. Cena e pernottamento.
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Plaza de la Revolucion, Piazza Leoncio Vidal
dominata dal monumento del comandante che imbraccia un fucile. Alto oltre 20 metri, è stato inaugurato il 9 ottobre 1967, nel ventennale della morte del Che. Nel basamento in pietra della statua è incisa la sua frase più famosa “Hasta la victoria siempre” e uno stralcio della lettera che scrisse a Fidel Castro, poco prima di affrontare il suo viaggio in Bolivia.
Piazza Leoncio Vidal La piazza, cuore della città è intitolata a Leòncio Vidal y Caro, ucciso il 23
marzo 1886 durante lo scoppio della guerra contro gli spagnoli.
In epoca coloniale il Parque Vidal era cinto da due sentieri paralleli divisi da uno steccato, uno per i bianchi
e uno per i neri. Oggi tutti i colori dell'arcobaleno etnico che è Cuba si mescolano in uno dei parchi più
pieni di vita di tutta la nazione: vero e proprio teatro all'aperto, simbolo della città.
Dal 1902 l'orchestra municipale suona con grande partecipazione nel gazebo del parco ogni giovedì e
domenica alle 20.
25 aprile - 5° giorno: Santa Clara/Camaguey/ Santiago di Cuba
Camagüey
La maggiore provincia di Cuba ,prevalentemente rurale, è situata al centro dell’isola. A nord si trovano il
magnifico ambiente costiero, con la ricca flora e fauna dell’arcipelago Sabana-Camagüey con la splendida
spiaggia di Santa Lucía e l’incontaminato arcipelago di Jardines de la Reina nel sud della provincia .
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Camaguey si contraddistingue anche per la sua natura perfettamente conservata che fa da habitat ad
importanti colonie di fenicotteri rosa.
Il centro storico di Camagüey – ritenuto il più esteso nonché il meglio preservato dell’isola – nel 2008 è
stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO. I turisti rimangono incantati dalle sontuose chiese e
dal contorto labirinto di strade, concepito per disorientare i pirati predatori.
Iglesia Nuestra Señora del Carmen, Camagüey
Camagüey è la città natale del Poeta Nazionale di Cuba Nicolás Guillén e sede del Balletto de Camagüey,
rinomato in tutto il mondo. È ricca di affascinanti piazze lastricate di ciottoli, statue storiche e musei
intriganti. Una miriade di tinajones [vasi di terracotta] ornano le strade. Un tempo la gente di Camagüey
realizzava i vasi per raccogliere l’acqua piovana necessaria per affrontare i periodi di siccità. Oggi, sono
uno degli elementi caratteristici della città conosciuta anche con il nome di ‘Città dei Grandi Vasi”.
Merita una sosta la Cattedrale di Nuestra Señora de la Candelaria, capolavoro barocco dedicato alla
patrona della città, su Parque Ignacio
Agramonte, la piazza più antica della città a
ricordo del Generale Ignacio Agramonte,
patriota locale della guerra di indipendenza
cubana. A Plaza San Juan de Dios si possono
vedere la Chiesa e l’ex-ospedale di San Juan de
Dios, adibito a centro del patrimonio
provinciale, in stile barocco coloniale
settecentesco. In Plaza del Carmen, è
ottocentesca l’Iglesia de Nuestra Señora del
Carmen, l’unica a due torri campanarie nella
parte orientale di Cuba, con accanto il
Monasterio de las Ursalinas (Convento delle
Suore Orsoline).
Dopo la prima colazione Partenza per Camaguey. All’arrivo, breve percorso a piedi per la città dalla complicata struttura urbanistica da farla assomigliare ad un labirinto: piazze e chiese barocche in una fitta ragnatela di stradine che si perdono tra piazzette e viuzze sinuose. Visita alla Piazza de San Juan de Dios ed alla omonima Chiesa. Pranzo in ristorante. Proseguimento per Santiago di Cuba. Sistemazione in hotel Melià Santiago de Cuba 5*. Cena e pernottamento.
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Plaza San Juan de Dios . Questa piazza del XVIII secolo,
gioiello dell’architettura coloniale, è stata dichiarata
monumento nazionale. Qui si trovano la chiesa e
l’Hospital (oggi museo) di San Juan de Dios,
un’impressionante costruzione eretta nel 1728 e
modernizzata nel 1847. L’altare maggiore del 1992, è
fatto di legno pregiato e presenta una rara
rappresentazione antropomorfa dello Spirito Santo (una
delle due sole esistenti in tutta l’America Latina).
Plaza San Juan de Dios e omonima Chiesa
26 aprile - 6° giorno: Santiago de Cuba /Guardalavaca
SANTIAGO DE CUBA
Fondata nel 1514 per volere di Diego Velasquez, seconda
città per ordine di importanza, è ubicata nell’Oriente
cubano e abitata prevalentemente da gente di colore che
testimonia il suo passato di centro di raccolta di schiavi
provenienti dall’Africa. La sua vicinanza con la Jamaica
vide anche l’arrivo di coloni francesi durante il XIX secolo
e questo ha causato un incredibile incrocio di razze tutt’ora
presenti. E’ tra le città cubane quella che meglio rappresenta l’anima del suo popolo: è famosa per il suo
fervore culturale ed in particolare per la musica, si ritiene che proprio qui siano nati generi musicali come
il “son” ed il bolero latino americano. Totalmente differente dall’Avana è la sua gente, fiera di essere
santaghiera e di vivere in modo più scanzonato ed informale: è la provincia più calda e "nera" dell'isola;
infatti qui la popolazione è prevalentemente di colore e i
bianchi, contrariamente alle altre provincie, sono in netta
minoranza. Le sue vie che salgono e discendono la collina
dove è stata edificata, offrono scorci panoramici di grande
impatto specialmente in quei punti da dove si può ammirare
la baia che si stende ai piedi della città. E' un provincia
prevalentemente montuosa; al suo interno troviamo catene
montuose di rilevanza notevole come la Sierra Maestra e la
Cordillera de la Gran Piedra.
Il centro storico non è molto esteso ed è delimitato da quattro piazze che sono il parque Ajedrez, il parque
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Cespedes, la plaza Dolores e la plaza de Marte. Imperdibile il famoso Carnevale di Santiago: una
kermesse che trasforma la città in un fulcro di allegria e spensieratezza.
L'economia è basata principalmente sul turismo, sulla produzione di tabacco, canna da zucchero, agrumi,
cacao e caffè e sull'estrazione mineraria. Santiago de Cuba è famosa anche per il Matusalem (il rum
prodotto in questa provincia), considerato da molti il migliore al mondo.
Prima colazione in hotel. Visita della città di Santiago: dopo l’Avana, è la città più importante del Paese ed è l’unica che possa fregiarsi del titolo ufficiale di “Città eroe della Repubblica di Cuba”, ma anche della fama di “Città ribelle” e “Culla della Rivoluzione”. Punto di riferimento è la caratteristica piazza della cattedrale, la Piazza Centrale Carlos Manuel de Céspedes. Visita alla Caserma Moncada e al Morro di Santiago. Pranzo in ristorante. Al termine, trasferimento a Guardalavaca all’hotel Playa Pesquero 5* per il soggiorno mare. Cena e pernottamento.
Piazza Parque Céspedes
Fulcro del centro storico, ospita la sede della Casa
de la Cultura e l’Ayuntamiento della città dal cui
balcone, nel 1959 Fidel Castro annunciò la vittoria
della rivoluzione. Non è azzardato dire che la
piazza è il cuore di Santiago,come Santiago è il
cuore di Cuba perché in fondo: “la storia dell'
isola è passata da qui, tutta”. La piazza è intitolata
a Carlos Manuel de Céspedes y del Castillo, piazza Cèspedes
colui che ha iniziato il combattimento anticoloniale. Avvocato di Bayamo, ha sacrificato i suoi beni e i suoi
affetti a favore dell’indipendenza (suo figlio Oscar viene catturato dagli spagnoli e fucilato, a causa del suo
rifiuto di negoziare sulla resa dei ribelli). La sua retta personalità rivoluzionaria, è stata una pietra miliare
nella categoria dei proprietari terrieri, che gli ha fatto guadagnare il soprannome di Padre della Patria.
La Demajagua, oggi monumento Nazionale: Il cartello all'ingresso e la ruota dello zuccherificio, uno dei pochi resti
rimasti dell'edificio. La campana e il monumento a Manuel.
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Il 10 ottobre del 1868, nel suo zuccherificio de La Demajagua, insorge con le armi contro il dominio
spagnolo, liberando i suoi schiavi e sottoscrivendo la “Dichiarazione d’Indipendenza”, con la quale ha
inizio la Guerra dei Dieci Anni. Issò un'altra versione della bandiera cubana, confezionata con gli stessi
colori e la fece sventolare durante la presa di Bayamo dichiarata capitale provvisoria e sede del Governo
della Rivoluzione.
Il 27 dicembre firma il Decreto sulla schiavitù, che mette in libertà gli schiavi presentati dai loro padroni
per il combattimento indipendentista e quegli schiavi appartenenti ad elementi di chiara opposizione alla
Rivoluzione. Cade durante un iniquo combattimento contro gli spagnoli il 27 febbraio 1874.
Caserma Moncada
Testimone del famoso assalto alla caserma
Moncada un episodio della “Rivoluzione
cubana” avvenuto il 26 luglio 1953, messo
in atto da un gruppo di ribelli guidati da
Fidel Castro. L'assalto fallì, perchè
condotto in modo maldestro e inefficace ma
fu celebrato in seguito come l'evento che
segnò l'inizio della rivoluzione cubana e la
data dell'episodio fu adottata da Castro
come nome del movimento che prese il
potere nel 1959, “ il Movimiento del 26
luglio”.
Caserma Moncaldo
Fidel Castro e suo fratello Raoul guidarono 160 ribelli male equipaggiati (armati per lo più con fucili da
caccia) e forse anche troppo vecchi per essere arruolati. Il risultato fu una netta inferiorità numerica dei
ribelli e quando si passò all'azione finale, l'assalto alla caserma Moncada si risolse in un disastro totale.
Sessantuno ribelli rimasero uccisi negli scontri ed un terzo di loro furono catturati. Metà dei catturati
furono torturati a morte. Solo pochi ribelli, tra cui Fidel Castro, riuscirono a fuggire, per essere poi
catturati dopo circa una settimana. La caserma conserva ancora sui muri i fori delle pallottole sparate
durante l'attacco.
Castro, che era avvocato, si difese da solo durante il processo pronunciando la celebre frase, "La storia mi
assolverà". L'orazione divenne il programma del
Movimento del 26 luglio e ispirò i piani dettagliati per le
riforme a Cuba. Fidel fu condannato a morte, ma Batista,
su richiesta del clero cattolico, abolì la pena di morte poco
prima dell'esecuzione e la condanna fu commutata in 15
anni di reclusione nell'Isola dei Pini (attuale Isla de la
Juventud). Venne poi successivamente liberato in seguito
al provvedimento di amnistia per tutti i prigionieri politici.
Dopo la vittoria del movimento rivoluzionario, la caserma
Moncada fu trasformata in un complesso studentesco e
rinominata "Città scolastica 26 luglio", con un museo
dedicato ai fatti della rivoluzione.
Fidel Castro in arresto dopo l'attacco alla Caserma Moncada
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. Il Castello del Morro di Santiago
Uno dei più singolari monumenti cubani e caraibici è il Castillo del Morro di Santiago di Cuba. Dichiarato
“Patrimonio dell‘Umanità” dall’UNESCO nel 1977, è attualmente la sede di un museo storico.
Il Castello del Morro, è situato approssimativamente a 15 km a sud di Santiago de Cuba, questa
fortificazione fu costruita nel 1638 per proteggere la baia della città dai pirati e da altri visitatori non
graditi.
Santiago - Castello del Morro
Questa struttura, di stile medioevale e rinascimentale, si affaccia sul mare da un precipizio roccioso, ha una
grandezza volumetrica impressionante e contiene al suo interno cinque livelli di celle, corridoi, ponti
levatoi, cannoni e mura spesse 1,5 metri.
La diversità delle sue altezze arricchisce l‘organicità interna, dove si sovrappongono cortili, rampe,
terrazze e palazzi, tutti adatti alle esigenze di controllo visivo e di artiglieria difensiva. La sua architettura,
intesa come monumento di arte difensiva, è uno dei posti più interessanti del patrimonio americano.
Dopo il pranzo , trasferimento a Guardalavaca all’hotel Playa Pesquero 5* per il soggiorno mare. Cena e pernottamento.
27, 28 e 29 aprile - 7°, 8° e 9° giorno:
Guardalavaca Giornate a disposizione per attività balneari. Trattamento All Inclusive.
Guardalavaca, località turistica su una spiaggia stupenda dove
curiosare nel mercatino di artigianato e nei negozi in centro. In
zona è stata scoperta la più grande necropoli degli indiani aborigeni. Guardalavaca diventò il rifugio di
pirati e corsari della regione nel corso dei secoli XVI e XVII, oltre che centro del contrabbando con
bucanieri, ma dagli anni ’90 è in rapida crescita economica in seguito alla costruzione di numerosi hotel di
lusso e all’impianto di infrastrutture turistiche.
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Il nome Guardalavaca è suggestivo e legato ad una leggenda. Si narra che i pirati del Mar dei Caraibi
erano soliti nascondere i loro bottini chiamati vacas nella zona nord-orientale di Cuba, giusto a ridosso di
dove oggi si trova questa destinazione. Guardar in spagnolo significa custodire, proteggere, salvare: ecco
che Guardalavaca letteralmente vuol dire "custodisci il bottino".!”.
Ma come tutte le leggende non sono mai certe e c'è chi è pronto a smentirle: altri studiosi, infatti, ritengono
che il nome sia in realtà il grido dall'allarme che gli indigeni erano soliti pronunciare alla vista dei
saccheggiatori e si riferisce all’abitudine dei pirati di fare razzia di bestiame nei luoghi di approdo; per tale
motivo gli abitanti del luogo erano soliti gridare: “Guarda la vaca!”, ovvero “attenti alle mucche. Non
bisogna infine dimenticare che nei primi anni del XX secolo quest’area era un’importante zona di
allevamento, nonchè il sito in cui sorgeva un piccolo villaggio (Guardalavaca infatti significa letteralmente,
“custodisci la vacca”).
Guardalavaca ha avuto anche un celebre estimatore nel corso della storia: Cristoforo Colombo,
addentrandosi nell'interno della provincia di Holguin, circondato da folta vegetazione tropicale sarebbe
rimasto a tal punto ammaliato da ritenere che quella fosse la "terra più bella che mai avesse visto". E non
c'è da stupirsi: la sabbia soffice e calda, le insenature armoniche, la vegetazione lussureggiante donano la
sensazione di essere in paradiso. Senza contare che la zona vanta vere e proprie paradisi naturalistici, come
il Parco Naturale di Bahia de Naranjo, assolutamente imperdibile per chi ama stare a contatto con la terra.
Ma il vero punto di forza è il mare: immenso, di un colore azzurro fantastico, ricco di grotte sottomarine
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che ospitano esemplari di fauna e flora davvero interessanti. Non è un caso che Guardalavaca sia una meta
cult per gli amanti delle immersioni. Ma in generale è una destinazione d'eccezione per tutti gli sportivi:
gite in bicicletta, sedute di pesca, nuotate con i delfini vi attendono.
Da Guardalavaca è anche possibile compiere una breve visita su di un trenino panoramico che porta alla
scoperta delle aree più interne, dove i pescatori sono sostituiti dai fattori.
30 aprile - 10° giorno: Guardalavaca / Havana
Prima colazione in hotel. Trasferimento all’aeroporto in tempo utile per il volo diretto a l’Havana. Disbrigo delle formalità di imbarco e partenza per Havana. All’arrivo disbrigo delle formalità di imbarco e partenza per Roma con volo delle h. 21:40 Via Zurigo (13:35 – 17:40). Pasti e pernottamento a bordo.
1° maggio - 11° giorno: Roma
Arrivo a Roma alle h. 19:10 e fine dei nostri servizi.
N.B: Per motivi tecnici l’itinerario potrebbe subire variazioni, mantenendo comunque le visite
indicate e le categorie degli hotel.
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE
€ 1.760,00 (per persona in camera doppia)
Supplemento singola: € 175,00
Riduzione 3 ° letto adulto € 30,00
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voli di linea Swissair in classe economica volo interno Guardalavaca / Havana franchigia bagaglio di kg 20 per persona tutti i trasferimenti all’estero in pullman GT sistemazione in camere doppie con servizi privati negli hotels indicati nel programma o
similari trattamento di pensione completa durante tutto il tour e di All Inclusive a Guardalavaca pasti a bordo durante i voli visite ed escursioni come da programma guida parlante italiano per tutto il tour e durante tutte le visite ingressi come da programma accompagnatore FUADATOUR dall'Italia Assicurazione AXA ASSISTANCE medico-bagaglio
tasse aeroportuali e fuel surcharge (€ 447,00 circa da confermare all’atto dell’emissione dei biglietti
tasse di uscita Cup 25,00 (€ 23,00) visto turistico € 25,00 Assicurazione annullamento viaggio facoltativa € 55,00 a persona bevande non specificate ed extra alberghieri personali mance per guida, autisti, ecc € 35,00 a persona quanto non indicato alla voce “la quota comprende”
IL CONTRIBUTO A CARICO DEL CNR SARÀ DI € 280,00 PER I DIPENDENTI
PARTECIPANTI E LORO FAMILIARI A CARICO SU BASE NAZIONALE.
Per i dipendenti e familiari a carico, la restante somma di € 2.030,00 ( 1.480,00 + 550,00)
per tasse aeroportuali, visto, tasse di uscita e assicurazione annullamento viaggio, sarà così
ripartita:
- € 406,00 a persona al momento dell’iscrizione e non oltre il 25 gennaio 2016 a
mezzo bonifico bancario
- € 1.624,00 in 4 rate a mezzo delega con trattenuta sullo stipendio a partire dal mese
di febbraio 2016
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Per eventuali partecipanti aggregati il costo di € 2.310,00 ( 1.760,00 + 550,00) per tasse
aeroportuali,visto, tasse di uscita e assicurazione annullamento viaggio,sarà così ripartito:
- € 579,00 a persona al momento dell’iscrizione e non oltre il 25 gennaio 2016
a mezzo bonifico bancario
- € 1.731,00 in 3 rate di pari importo alle scadenze indicate:
- € 577,00 entro il 25 febbraio a mezzo bonifico bancario
- € 577,00 entro il 25 marzo a mezzo bonifico bancario
- € 577,00 entro il 18 aprile a mezzo bonifico bancario
Per gli aggregati che effettueranno l’iscrizione entro dicembre, il pagamento potrà essere
ripartito come segue:
€ 462,00 a persona al momento dell’iscrizione e non oltre il 31 dicembre 2016
a mezzo bonifico bancario
€ 462,00 a “ “ entro il 25 gennaio 2016 a mezzo bonifico bancario
€ 462,00 a “ “ entro il 25 febbraio “ a mezzo bonifico bancario
€ 462,00 a “ “ entro il 25 marzo “ a mezzo bonifico bancario
€ 462,00 a “ “ entro il 18 aprile “ a mezzo bonifico bancario
Si potranno concordare diverse modalità di pagamento.
N.B. I partecipanti che non intendono sottoscrivere l’assicurazione annullamento
viaggio, possono detrarre il costo di € 55,00 dall’importo da versare in acconto.
21/04/16 Roma - Avana : SwissAir LX1727 h. 9:35 via Zurigo (11:20 – LX8032 h.12:20) - Arrivo ad Avana alle h. 17:15.
30/04/16 Avana – Roma : volo LX8033 delle h. 21:40 via Zurigo (13:35 – LX1732 h. 17:40) Arrivo a Roma alle h. 19:10.
N.B.: Operativo voli da confermare.
Saranno valutate possibili partenze da Milano e voli di avvicinamento su richiesta e previa
verifica della disponibilità.
Documenti necessari: passaporto con scadenza non superiore a 6 mesi dalla data di partenza.
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Le iscrizioni effettuabili entro il giorno 25/01/2016, dovranno pervenire via fax al numero: 06
4993 3018 o via mail e dovranno contenere:
1) modulo di iscrizione firmato
2) copia del bonifico effettuato
3) copia dell’eventuale delega alla ritenuta sullo stipendio
I bonifici dovranno essere effettuati alla società
FUADA TOUR S.r.l.
Presso Banca Nazionale del Lavoro Ag. 1 - Roma
IBAN: IT 19 C 01005 03201 000 000 0 14419.
CAUSALE: “CNR TOUR CUBA” Cognome, nome, n. persone prenotate.
previa conferma da parte di questo Ufficio della disponibilità dei posti. Copia del suddetto bonifico
e/o atto di delega dovrà essere trasmesso via fax all’Ufficio al n. 06 4993 3018 o via mail. Copia di
tutti i bonifici successivi all’acconto vanno trasmessi all’ufficio via fax o via mail
All. 1 Modulo iscrizione
All. 2 Modulo delega
Indirizzi mail da utilizzare: [email protected]; [email protected]