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Il Rettore

Per la trattazione della seguente pratica vengono invitati in aula la prof.ssa Alda Maria Scopesi, prorettore con delega per la formazione pre e post laurea e il prof. Fabio Lavagetto, prorettore con delega per la ricerca e il trasferimento tecnologico, i quali si assentano nel momento in cui viene assunta la relativa delibera.

Il rettore espone sull’oggetto

2) OFFERTA FORMATIVA A.A. 2014/15: CORSI DI STUDI DI NUOVA ATTIVAZIONE:

POLITICHE DI ATENEO E PROGRAMMAZIONE;

POLITICA DELL’ATENEO DI GENOVA PER LA QUALITÀ DELLA FORMAZIONE;

STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL SISTEMA DI ASSICURAZIONE DI ATENEO DELLA QUALITÀ DELLA FORMAZIONE

la seguente predisposta istruttoria:

Il dirigente dell’Area Didattica sottopone al parere del senato accademico l’attivazione dei nuovi corsi di studio indicati nella tabella sotto specificata. In particolare ricorda che la nota ministeriale dell’8 gennaio 2013 riguardante le Banche dati RAD e SUA – CdS 2014/2015 ha previsto per le diverse procedure di chiusura della banca dati ai fini dell’accreditamento dei corsi di studio per il prossimo anno accademico, scadenze differenziate:

corsi di studio di nuova istituzione: entro il 5 marzo 2014;

corsi di studio già accreditati nell’a.a. 2013/14: entro il 5 maggio 2014. Il dirigente ricorda che il senato accademico, nella seduta del 29 gennaio 2014, ha

deliberato, per tali corsi, la proposta di istituzione e che il CUN, nell’adunanza del 26 febbraio 2014, ha espresso parere favorevole.

Nello schema di seguito riportato si elencano i corsi di studio per i quali è stata presentata proposta di nuova attivazione, con il parere favorevole delle Commissioni Paritetiche di Scuola Docenti-studenti:

Scuola Dipartimento di

riferimento Dipartimenti associati

tipo corso

classe cod. corsi di studio

POLITECNICA CdS 9.12.2013

e D. Urg.

17.01.2014

DSA (CdD 17.04.2013 04.12.2013 22.01.2014)

LM LM-4 9915

Architettura

DICCA (D. Urg. 27.01.2014)

DSA LM LM-4 9914

Ingegneria edile-architettura

DIBRIS (CdD 16.01.2014)

DISFOR

LM LM-92 9913

Digital humanities - Comunicazione e nuovi media (SV)

DIRAAS

DSA

SCIENZE SOCIALI

(CdS 12.12.2013)

ECONOMIA (CdD 10.12.2013)

DISFOR

L L-15 9912

Scienze del turismo: impresa, cultura e territorio (IM)

GIURISPRUDENZA

DAFIST

DIRAAS

DISPO

LINGUE E CULTURE MODERNE

Ai fini dell’accreditamento iniziale, il Nucleo di Valutazione di Ateneo, ai sensi dell’art.

8, comma 4 del D.lgs. n. 19 del 27 gennaio 2012, ha verificato che tali proposte siano in linea con gli indicatori previsti dall’ANVUR e ha redatto una relazione tecnico-illustrativa (allegato 1).

I corsi di studio di nuova attivazione saranno sottoposti ad una specifica procedura di valutazione sulla base del documento Linee Guida per le valutazioni pre-attivazione dei

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corsi di studio da parte delle Commissioni di Esperti della Valutazione (CEV), pubblicato sul sito dell’ANVUR in data 11 febbraio 2014, che integra il decreto ministeriale 23 dicembre 2013, n. 1059, Autovalutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica – adeguamenti e integrazioni al D.M. 30 gennaio 2013, n. 47.

L’attivazione di nuovi corsi di studio comporta, inoltre, una serie di adempimenti, di cui ai seguenti punti 1-5: 1. la compilazione anticipata (5 marzo, invece del 5 maggio) di tutte le altre sezioni della

banca dati SUA-CdS, inclusa la predisposizione del documento: Progettazione del corso di studio, con il quale si deve dare conto anche del modo in cui il nuovo corso di studi contribuisce al raggiungimento degli obiettivi dell’Ateneo: in allegato si riportano, stralci dei documenti caricati dalle strutture (allegato 2):

2. Requisiti di docenza differenziati rispetto ai corsi di studio già accreditati nell’a.a. 2013/14:

I anno di

attivazione

II anno di attivazione

III anno di attivazione

Laurea 5 7 9

Laurea magistrale 4 6

Per tutti i corsi di studio di nuova attivazione le strutture hanno dichiarato la sostenibilità a regime della docenza 3. Il rispetto del seguente indicatore di ateneo determinato in base ai limiti alle spese di

personale e alle spese per indebitamento di cui al d.lgs 49/2012, calcolato sulla base dei dati risultanti al 31/12 dell’anno precedente a quello di attivazione del corso: I SEF = A/B

A = 0,82 x (FFO + Fondo programmazione triennale + Contribuzione netta studenti – Fitti passivi) B = Spese di Personale + Oneri ammortamento

Se I SEF ≤ 1 può essere presentata domanda di accreditamento di un nuovo corso di studio nel rispetto di una delle seguenti condizioni:

non si determini un incremento dei corsi di studio attivati rispetto all’anno accademico precedente;

qualora l’attivazione di un nuovo corso di studio comporti un aumento del numero complessivo dei corsi di studio attivati nell’anno accademico precedente questo dovrà comunque essere limitato al 2% (con arrotondamento all’intero superiore) e in tal caso dovrà essere dimostrato il soddisfacimento dei requisiti di docenza a regime per tutti i corsi di studio dell’ateneo.

Se I SEF > 1 può essere presentata domanda di accreditamento per nuovi corsi di studio nel rispetto di una delle seguenti condizioni:

incremento consentito entro il 2% (con arrotondamento all’intero superiore) rispetto al numero di corsi di studio attivati nell’anno accademico precedente;

qualora l’attivazione di nuovi corsi di studio comporti un aumento del numero complessivo dei corsi di studio attivati nell’anno accademico precedente superiore al 2% (con arrotondamento all’intero superiore), dovranno essere soddisfatti i requisiti di docenza a regime per tutti i corsi di studio dell’Ateneo.

Il valore dell’indicatore, ancora non disponibile, nella banca dati ministeriale, è stato calcolato, per l’anno 2013, dall’Area Risorse e Bilancio, e risulta superiore a 1: 1.1. In ogni caso, le nuove attivazioni che vengono sottoposte all’approvazione degli organi di governo non comportano un incremento del numero complessivo dei corsi di studio attivati dal nostro Ateneo, nell’anno accademico precedente. Le strutture didattiche hanno infatti già proposto la disattivazione dei seguenti corsi di studi:

Architettura (laurea magistrale a ciclo unico)

Ingegneria Edile- Architettura (laurea magistrale a ciclo unico)

D.A.M.S. (laurea)

Scienze ambientali (laurea)

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oltre al percorso formativo del corso di laurea in Economia aziendale, svolto nella sede didattica di Imperia. 4. Requisiti di Assicurazione della Qualità: AQ 1 - L’Ateneo stabilisce, dichiara ed effettivamente persegue adeguate politiche volte a realizzare la propria

visione della qualità della formazione (se non e presente viene revocato l’Accreditamento alla Sede). Devono essere presenti: I. una formulazione chiara di obiettivi concreti rapportati alla disponibilità di risorse umane e materiali tali da garantire il raggiungimento dei risultati, documentati in modo sistematico e comprensibile al pubblico; II. la formulazione degli obiettivi di apprendimento previsti e dei requisiti generali per la verifica degli obiettivi di apprendimento raggiunti dagli studenti e la verifica della correlazione tra gli obiettivi formativi e destini professionali degli studenti; III. un piano di reclutamento degli studenti e di progettazione correlata alla loro caratteristiche (studenti lavoratori, fuori sede, etc); IV. un elenco dettagliato di metodi e risorse per la formazione (personale docente e di supporto, infrastrutture e attrezzature, requisiti nazionali e internazionali – ove applicabili – di natura accademica e professionale, relazioni tra insegnamento e ricerca, requisiti organizzativi); V. regolari autovalutazioni periodiche (rapporti di Riesame) dei processi adottati e dei risultati ottenuti. AQ 2 - L’Ateneo sa in che misura le proprie politiche sono effettivamente realizzate dai corsi di studio (se non e

presente viene revocato l’accreditamento alla Sede). I. Esiste un sistema di valutazione interna controllato dal Presidio di Qualità che fornisce all’istituzione dati aggregati atti ad orientare le politiche. II. Viene verificata con regolarità la qualità dei programmi di formazione messi in atto dai corsi di studio tenendo conto di tutti i portatori di interesse (studenti, docenti, personale di supporto, ex allievi e rappresentanti del mondo del lavoro). III. Viene tenuta sotto controllo la qualità complessiva dei risultati della formazione. AQ 3 - L’Ateneo chiede ai corsi di studio di praticare il miglioramento continuo della qualità, puntando verso

risultati di sempre maggior valore (se non e presente viene revocato l’Accreditamento alla Sede). Tenuto conto delle risorse effettivamente disponibili, l’Ateneo attraverso il Presidio di Qualità orienta i Corsi di Studio al bilanciamento tra una AQ che si limiti a soddisfare requisiti predeterminati e un impegno verso il miglioramento continuo inteso come la capacita di porsi obiettivi formativi aggiornati ed allineati ai migliori esempi nazionali o internazionali. AQ 4 - L’Ateneo possiede un’effettiva organizzazione con poteri di decisione e di sorveglianza sulla qualità dei

corsi di studio, della formazione da loro messa a disposizione degli studenti e della ricerca (se non e presente viene revocato l’Accreditamento alla Sede). Il Nucleo di Valutazione e le Commissioni Paritetiche Docenti-Studenti effettuano una adeguata e documentata attività annuale di controllo e di indirizzo dell’AQ da cui risultano pareri, raccomandazioni e indicazioni nei confronti del Presidio della Qualità e degli organi di governo dell’Ateneo. Il Presidio di Qualità e gli organi di governo dell’Ateneo sono a conoscenza dei pareri, delle raccomandazioni e delle indicazioni che il Nucleo di Valutazione e le Commissioni Paritetiche Docenti-Studenti producono e, sulla base di esse, mettono in atto adeguate misure migliorative. Esiste un’organizzazione che definisce criteri per compiti, obiettivi, autorità e responsabilità a cui i Corsi di Studio si uniformano. Essa prevede la partecipazione di docenti, studenti e personale di supporto, e dimostra l’efficacia della sua presenza attraverso la documentazione di come analizza i rapporti di Riesame dei Corsi di Studio e di come tiene conto delle raccomandazioni provenienti da docenti, studenti e personale di supporto ai Corsi di Studio. AQ 5 – Il sistema di AQ e effettivamente applicato ed e efficacemente in funzione nei Corsi di Studio visitati a

campione presso l’ateneo (se non e presente viene revocato l’Accreditamento al Corso di Studio). Il requisito AQ5 include la verifica sull’effettiva adozione del Diploma Supplement secondo quanto indicato dalle relative linee guida vigenti.

Al fine di soddisfare i requisiti richiesti dalle azioni AQ 1-5, il Presidio di Qualità di Ateneo per la Formazione ha predisposto i seguenti documenti che, dopo la deliberazione del Senato Accademico, saranno caricati nella banca dati SUA-CdS. (allegato 3): 1. Politica dell’ateneo di Genova per la qualità della formazione; 2. Struttura organizzativa del sistema di assicurazione di ateneo della qualità della

formazione; 3. Processo assicurazione qualità di Ateneo. AQ 6 – Valutazione della Ricerca nell’ambito del sistema di Assicurazione della Qualità

· L’Ateneo stabilisce, dichiara ed effettivamente persegue adeguate politiche volte a realizzare la propria visione della qualità della ricerca;

· L’Ateneo sa in che misura le proprie politiche della ricerca sono effettivamente realizzate dai dipartimenti e dalle strutture di ricerca;

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· L’Ateneo chiede e attua politiche e azioni verso i dipartimenti e le strutture di ricerca finalizzate al miglioramento continuo della qualità della ricerca, puntando verso risultati di sempre maggior valore.

Al fine di soddisfare tale requisito il prorettore alla ricerca e al trasferimento tecnologico ha predisposto il documento, Politica dell’ateneo di Genova per la qualità della ricerca (allegato 4 distribuito seduta stante) AQ 7 – La sostenibilità della didattica

Come è noto, l’indicatore DID, che viene positivamente verificato se il numero di ore di didattica effettivamente impartita nei corsi di studio è inferiore o uguale alla quantità massima di didattica teorica erogabile dai docenti di ruolo disponibili (professori ordinari e associati e ricercatori a tempo indeterminato e determinato) e del numero di ore di didattica assistita massima erogabili da ciascun docente, attraverso la seguente formula:

DID = (Yp x Nprof + Ypdf x Npdf +Yr x Nric) x (1 + X)1

Nell’a.a. 2013/14, a fronte di una didattica teorica di 168.129 ore il numero di ore effettive risultate dal caricamento nella banca dati SUA-CdS è stato di 174.294 ore.

E’ possibile che il superamento del valore massimo sia dovuto anche ad un’errata compilazione da parte di alcune strutture che non avrebbero rappresentato in maniera corretta le mutuazioni di insegnamenti.

Tuttavia, ad un’analisi di maggiore dettaglio, emerge che, mentre l’attribuzione di incarichi di docenza ai professori (PO e PA) è stata svolta in modo da mantenere corretto il rapporto di ore (120) attribuibili a ciascuno di essi (did teorico: 91.080 h; did effettivo 89.782 h), per i ricercatori (complessivamente intesi) il carico di ore effettivamente attribuito (56.147) presenta un saldo (+19.947) eccessivo rispetto alla didattica da loro erogabile (36.900).

Si rende quindi necessario, al fine di garantire il mantenimento dell’offerta formativa proposta dalle strutture didattiche, un intervento mirato a contenere le attribuzioni di incarichi didattici ai ricercatori verificando, in particolare, che eventuali incarichi ulteriori rispetto alle 60 ore massime, siano resi possibili solo se gli incarichi conferiti con contratto si mantengono al di sotto della quota massima consentita del 30% della didattica erogata da parte della docenza strutturata.

Le strutture didattiche saranno invitate ad utilizzare le mutuazioni di docenza in tutti i casi in cui ne ricorrano le condizioni. 5. Deliberazione (entro il 5 marzo), da parte degli Organi Accademici, del documento

Politiche di Ateneo e programmazione (allegato 5), relativo alla strategia dell’offerta formativa complessiva di Ateneo. Il documento Politiche di Ateneo e programmazione, che si sottopone

all’approvazione degli organi accademici, è il frutto delle relazioni predisposte dalle Scuole, in riferimento alla propria offerta formativa.

Tutti i sopracitati allegati vengono di seguito riportati:

1 Ai fini del calcolo di DID:

· Nprof = numero dei professori a tempo pieno dell’Ateneo; · Npdf = numero dei professori a tempo definito dell’Ateneo; · Nric = numero totale dei ricercatori a tempo pieno e definito dell’Ateneo; · Yp = numero di ore “standard” individuali di didattica assistita individuato dall’ateneo e riferito ai professori a tempo pieno (max = 120 ore); · Ypdf = numero di ore “standard” individuali di didattica assistita individuato dall’ateneo e riferito ai professori a tempo definito (max = 90 ore); · Yr = numero di ore “standard” individuali di didattica assistita individuato dall’ateneo e riferito ai ricercatori (max = 60 ore); · X = percentuale di didattica assistita erogabile per contratto di insegnamento, affidamento o supplenza (max = 30%). Se il Numero di ore effettive ≤ Numero massimo di ore di didattica a livello di ateneo, l’indicatore e positivamente verificato. Per quanto riguarda la qualificazione della docenza, verranno utilizzati i risultati della VQR riferiti alle varie aree o dipartimenti generando un fattore correttivo per cui moltiplicare DID, ottenendo cosi la quantità massima di didattica assistita erogabile corretta in funzione della qualità della ricerca: DID (r) = DID x kr Il valore massimo che il fattore correttivo può assumere e 1,2 corrispondente a una valutazione positiva di eccellenza della ricerca che permette all’ateneo di incrementare del 20% la quantità massima di didattica erogabile.

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Prima di dichiarare aperta la discussione il rettore, richiamandosi a quanto contenuto in istruttoria, illustra gli aspetti di particolare rilevanza della tematica scusandosi innanzitutto con i signori senatori per aver reso disponibile la documentazione istruttoria soltanto nella giornata di ieri; tale ritardo è principalmente da imputarsi, più che a piccole disfunzioni amministrative interne all’Ateneo, a fraintendimenti sulla tempistica di ultimazione delle proposte richiesta dal legislatore, che si riteneva fosse nel mese di giugno.

In ogni caso, il rettore precisa come, per superare l’empasse, si sia cercato di predisporre una documentazione il più possibile adeguata e verosimile anche collegandosi - in particolare per la ricerca - a quanto contenuto nel Piano Triennale 2013-2015, recentemente approvato dallo stesso senato accademico.

La dott.ssa Piras, prima di procedere all’illustrazione delle proposte di attivazione ed ai relativi adempimenti previsti, precisa che la predisposizione di questa pratica ha richiesto, da parte degli Uffici, il raccordo per l’acquisizione di documenti politici di competenza di diversi Organi dell’Ateneo che non erano previsti nel passato per l’attivazione di nuovi corsi di studio. Infatti, nel corso del breve periodo che decorre dalla diffusione della nota dell’8 gennaio 2014, con la quale il Ministero ha comunicato la tempistica dell’offerta formativa, è stato tutto un susseguirsi di richieste e adempimenti pressanti da parte di tutti i soggetti coinvolti.

Il ritardo nella presentazione della pratica è dovuto anche a questo e comunque ai tempi lunghi che sono stati necessari ai vari uffici e strutture dell’Ateneo per compilare le banche dati e per redigere la documentazione richiesta dal Ministero e dall’ANVUR.

La scadenza al 5 marzo per l’approvazione dei nuovi corsi di studio e la chiusura della banca dati è stata infatti notevolmente anticipata rispetto agli altri corsi che saranno, come nel passato, presentati a maggio.

La dott.ssa Piras, infine, per definire il contesto di difficoltà che ha caratterizzato il lavoro degli Uffici in questi ultimi giorni, ricorda che il parere del CUN di approvazione dei corsi è arrivato solo venerdì alle ore 12 e che il Ministero ha consentito di riaprire la banca dati per inserire alcune integrazioni relative ai corsi di architettura e ingegneria edile-architettura assolutamente necessarie per l’emissione di tale parere.

Per l’approvazione dei corsi sono stati acquisiti tutti i prescritti pareri degli organi. In particolare, riguardo al parere del Nucleo di valutazione di Ateneo, occorre evidenziare che, rispetto al passato, il Nucleo ha un ruolo diverso nella fase di nuova istituzione. Infatti, come sottolineato dal Nucleo stesso nella propria relazione, nelle recenti normative sull’offerta formativa non è ben definito il ruolo, le funzioni e i contenuti della verifica che il Nucleo deve effettuare sulle nuove attivazioni, che in realtà sono di competenza dell’ANVUR.

Il lavoro che compete al Nucleo può essere ricondotto ad una prima verifica dell’allineamento dei nuovi corsi di studio agli indicatori iniziali di accreditamento previsti dall’ANVUR, tra i quali la trasparenza, la docenza, le risorse strutturali e la sostenibilità economico finanziaria (ISEF).

Secondo il parere del Nucleo i nuovi corsi di studio che attiviamo, 3 Lauree Magistrali della Scuola Politecnica (Architettura, Ingegneria edile-architettura e Digital Humanities-Comunicazione e nuovi media) e un corso di laurea della Scuola di Scienze Sociali (Scienze del Turismo: impresa, cultura e territorio) risultano allineati con i requisiti di accreditamento iniziale, per quanto al momento verificabile. Il Nucleo peraltro ha riconosciuto che si tratta di corsi interdisciplinari che coinvolgono diverse Scuole e Dipartimenti dell’Ateneo e rivestono una certa importanza anche dal punto di vista del percorso formativo dello studente e dell’attrattività che potrebbero rivestire per gli studenti, come pure per la coerenza con le esigenze manifestate dal mondo del lavoro e dal territorio che hanno accolto positivamente le nuove proposte.

La dott.ssa Piras in merito alla nuova procedura di attivazione, specificata nelle linee guida dall’ANVUR pubblicate a dicembre e aggiornate a metà febbraio, ricorda che la valutazione pre-attivazione delle commissioni di esperti della valutazione (CEV) sarà

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effettuata mediante l’esame della documentazione che presenta l’Ateneo e le eventuali visite in loco delle Commissioni stesse.

Per quanto riguarda la documentazione, nel caso di nuovi corsi di studio, l’Ateneo deve predisporre un documento generale sulle politiche e la programmazione rendendo nota la strategia politica dell’offerta formativa e quindi indicando le scelte di fondo, gli obiettivi e le priorità che la caratterizzano. Il documento, allegato 5 sopra riportato, è il frutto delle relazioni delle Scuole, in particolare di quelle che hanno attivato i nuovi corsi e che, secondo le richieste dell’ANVUR, hanno dovuto indicare in un documento di progettazione per ciascun corso il ruolo rivestito dallo stesso rispetto alle scelte ed agli obiettivi generali dell’offerta formativa dell’Ateneo.

In riferimento ai requisiti richiesti per l’attivazione, per i nuovi corsi sono previsti requisiti di docenza differenziati rispetto ai corsi già attivati lo scorso anno. A tal fine le strutture didattiche hanno dichiarato la sostenibilità a regime della docenza. E’ richiesta, inoltre, una valutazione sulla sostenibilità economico-finanziaria dell’offerta formativa, in base all’indicatore ISEF, che è determinato sulla base dei limiti alle spese di personale e alle spese per indebitamento e che prevede il rispetto di diverse condizioni nell’attivazione dei corsi se è inferiore o uguale a 1 o superiore.

Il nostro Ateneo ha un valore ISEF per l’anno 2013 pari a 1,1. Il valore è stato determinato dall’Area risorse bilancio, in quanto non è ancora disponibile nella banca dati ministeriale.

In ogni caso la dott.ssa Piras fa presente che il superamento del valore non risulta problematico per il rispetto delle altre condizioni in quanto si attivano 4 nuovi corsi ma è prevista in generale la disattivazione di altrettanti corsi di studio.

Per quanto riguarda invece il rispetto dei requisiti di assicurazione della qualità e della ricerca viene dato conto nei documenti allegati 3 e 4, che saranno esposti dai prorettori alla formazione e alla ricerca.

La dott.ssa Piras, infine, ritiene opportuno richiamare l’attenzione su un altro requisito importante da considerare per l’attivazione dei corsi dell’Ateneo ossia la sostenibilità della didattica verificata sulla base dell’indicatore DID. Tale indicatore, che riguarda appunto la didattica effettivamente erogata dall’Ateneo, è positivamente verificato se la didattica effettiva impartita nei corsi di studio è inferiore e uguale alla quantità massima di didattica teorica erogabile dai docenti dell’Ateneo e del numero di ore di didattica assistita massima erogabile da ciascun docente.

Dai dati dell’anno accademico 2013/2014, inseriti dalle strutture nella scheda SUA-CdS, emerge un superamento del limite soprattutto per i ricercatori.

Come indicato in istruttoria, per quanto riguarda i professori è stato mantenuto corretto il rapporto delle ore attribuibili a ciascuno, entro il limite massimo delle 120 ore previste per i docenti. Infatti è previsto un didattico teorico di circa 91.000 e un effettivo di circa 89.700, mentre per i ricercatori è presente un saldo effettivamente eccessivo, di quasi 20.000 ore, rispetto alla didattica erogabile dai ricercatori.

Si rende, pertanto, necessario un intervento correttivo e le strutture saranno invitate ad operare per riportare il valore al giusto rapporto e ad utilizzare, per quanto possibile, le mutuazioni degli insegnamenti che probabilmente non sono state rappresentate correttamente nella banca dati.

Terminata l’illustrazione iniziale della dott.ssa Piras, su invito del rettore prende la parola la prof.ssa Scopesi per illustrare i documenti elaborati dal Presidio per la qualità della formazione al fine di comprovare la presenza dei Requisiti di Assicurazione della Qualità del processo formativo.

Il primo di detti documenti - relativo al processo di assicurazione della qualità dell’Ateneo - enuclea le linee guida alla base delle scelte dell’Ateneo e sintetizza il contenuto degli altri due documenti relativi, rispettivamente, alla politica della valutazione della qualità e alla proposta di struttura organizzativa. Detto primo documento dovrà pertanto essere allegato al quadro D1 di tutti i corsi di studio, in quanto contiene una descrizione del

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processo di assicurazione della qualità di Ateneo; il quadro D2 dovrà invece contenere la descrizione dei processi di assicurazione della qualità dei diversi corsi di studio.

La prof.ssa Scopesi illustra poi i contenuti della proposta di politica e della proposta di struttura organizzativa, precisando che, relativamente agli aspetti politici, i punti evidenziati sono stati mutuati dai documenti ANVUR: gli obiettivi generali che il Presidio, l’Osservatorio, e l’intero Ateneo si devono porre per la realizzazione di una politica di assicurazione della qualità sono infatti ampiamente determinati e descritti dalla normativa attuale.

Pur in presenza di chiare linee guida nazionali, nella politica di valutazione della qualità è necessario individuare degli obiettivi di sede, che non si esauriscano nelle specifiche direttive ANVUR ma rispecchino valutazioni tagliate sulla realtà dell’Ateneo genovese. Si ritiene in particolare che agli Atenei competa l’autonoma definizione degli obiettivi individuati per garantire la qualità della formazione.

La prof.ssa Scopesi sottolinea che, in relazione a tale aspetto, il Presidio, su richiesta del rettore, ha avviato da molti mesi una riflessione sui parametri maggiormente rilevanti ai fini della valutazione della qualità della formazione, nella consapevolezza che, soprattutto in una prima fase, sia indispensabile garantire in tutti i corsi dell’Ateneo un buono standard di base relativo alla c.d. qualità statica, ovvero la presenza di condizioni contestuali imprescindibili, necessarie per garantire una formazione di qualità (ad esempio aule, laboratori, puntualità e reperibilità dei docenti, materiali didattici, biblioteche, efficiente organizzazione dei corsi) ovviamente, occuparsi di incrementare la qualità processuale o dinamica (quindi del rapporto educativo docente/studente in quanto nucleo del processo formativo) rappresenta un impegno non esauribile attraverso la redazione di un documento ma necessita, invece, di un lavoro di lunga prospettiva.

Pertanto la prof.ssa Scopesi evidenzia come - pur con la consapevolezza dei confini all’interno dei quali si opera - siano stati individuati, attraverso un processo di elaborazione progressivo, alcuni parametri potenzialmente indicativi di un buon livello di qualità della formazione: gli indicatori sono stati dapprima discussi all’interno del Presidio, quindi sono stati analizzati e ridefiniti con il rettore, infine sono stati condivisi nell’Osservatorio, che li ha debitamente pesati. Specificamente il gruppo di lavoro che ha effettuato l’elaborazione e l’analisi dei dati relativi agli indicatori per i diversi CdS è costituito dal prof. Giuseppe Lo Nostro e per la componente tecnico amministrativa dalle dott.sse Maurizia Schiozzi, Cristina Roveda e dal dott. Marino Deidda.

Il rettore ricorda come in questa sede si tratti di approvare solamente le linee politiche generali relative alla valutazione della qualità della formazione, mentre l’approvazione degli indicatori proposti, tuttora in fase di validazione, sarà effettuata in una riunione successiva. Il rettore auspica che entro il prossimo mese di luglio possa, in ogni caso, concludersi la fase di definizione degli indicatori da sottoporre all’attenzione degli organi di governo e sottolinea come obiettivo precipuo dell’Ateneo sia quello di avere un quadro attendibile della situazione didattica dei diversi CdS al fine di predisporre eventuali azioni migliorative.

Infine, la prof.ssa Scopesi, relativamente agli aspetti riguardanti la struttura organizzativa, fa presente che - come chiaramente indicato in istruttoria - essa prevede organismi che ricalcano quanto contemplato dalle disposizioni ministeriali. A questi la sede ha aggiunto la costituzione di una Commissione AQ di Scuola (che può inglobare le competenze dell’eventuale commissione didattica di Scuola) con funzioni di coordinamento e di raccordo tra Presidio e CdS.

Terminata l’esauriente illustrazione della prof.ssa Scopesi, su invito del rettore interviene il prof. Lavagetto per fare innanzitutto presente che il ruolo dell’Osservatorio - in qualità di presidio dell’Ateneo per la qualità della ricerca - pur essendo certamente noto non risulta ancora pienamente codificato nell’ambito interno del sistema universitario italiano in quanto né il MIUR né l’ANVUR hanno ancora emanato in merito apposita disciplina.

Egli fa inoltre notare che la SUA-RD - inizialmente prevista con scadenza 31.12.2013 - è stata rinviata da un anno all’altro e nei pochi mesi decorsi non è pervenuta alcuna indicazione operativa.

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Nei prossimi mesi, a partire da aprile, è prevista l’attivazione di una fase di sperimentazione con chiusura prevista per il mese di giugno al fine di consentire, nel secondo semestre, la raccolta dei dati, validata dalla fase di sperimentazione e arrivare fra ottobre e dicembre 2014 alla prima stesura della SUA-RD.

L’uso cumulativo delle varie SUA che si susseguiranno nei prossimi anni servirà per estrapolare il dato VQR fino alla prossima VQR - disponibile fra qualche anno - nell’indicare qual è il livello di merito per ogni Ateneo in termini di ricerca. Il prof. Lavagetto ribadisce in proposito come per quest’anno fa fede la VQR scorsa ma già dall’anno prossimo interverrà la SUA-RD.

Il dato VQR adesso è attualmente pesato 1 ma da qui alla prossima VQR (che avrà previsione di impatto sull’FFO del 2017) esiste una regola di combinazione lineare, con pesi che decrescono da 1 fino a 0,5 per la VQR 2004-2010 e con un peso invece crescente delle varie SRD che negli anni si succederanno in modo da aggiornare la valutazione.

Il prof. Lavagetto fa poi presente che, il presidio di qualità per la ricerca, ha sottoposto all’attenzione dell’Osservatorio convocato urgentemente per il caso specifico proprio al fine di approvare un testo iniziale ed affrontare l’emergenza rappresentata dall’urgenza di attivazione dei 4 corsi in esame. Resta ovviamente inteso che si continuerà ad elaborare un programma di più ampio respiro da ultimare, se possibile, entro il mese di giugno p.v..

Come già esplicitato dal rettore, trattasi quindi di un primo approccio preliminare, anche attraverso il recupero di atti già approvati dagli organi di governo, che consente, in ogni caso, una prima fattiva consapevolizzazione su quello che dovrebbe diventare il ruolo del Presidio della qualità della ricerca, parte purtroppo - diversamente dagli aspetti didattici - ancora non ben codificata proprio perché si prevede che venga adeguatamente sviluppata nei prossimi mesi con un taglio qualitativo certamente migliore.

Il rettore ringrazia per le esaurienti illustrazioni introduttive, dichiarando aperta la discussione.

Il prof. Minciardi dichiara di aver compreso l’estrema urgenza di approvare la proposta in esame e di essere consapevole che si stanno, in questo momento, esaminando documenti necessari per la proposta dei corsi di studio di nuova attivazione. Ritiene che i documenti predisposti dal Presidio di Qualità della Formazione dell’Ateneo costituiscano, al momento attuale, quanto di meglio potesse essere messo a punto, nei limiti del tempo disponibile, e che comunque possano essere considerati un buon punto di partenza per successivi perfezionamenti. Tenendo conto di quanto messo in luce nella presentazione di tali documenti, ed attendendo quindi, da parte del su nominato Presidio, una versione aggiornata della proposta di normativa riguardante il Processo di Qualità della Formazione, si dichiara convinto che sarà dato modo agli organi di governo dell’Ateneo di esaminare e discutere con la dovuta attenzione le proposte del Presidio. Ricorda peraltro che le problematiche relative al Processo di Qualità della Formazione sono state al centro di discussioni, in tempi anche recenti, presso le strutture dipartimentali e le Scuole.

Prende la parola la prof.ssa Taramasso per ringraziare la prof.ssa Scopesi e gli uffici competenti per la notevole mole di lavoro effettuata per elaborare la proposta ora in esame, seppure con una tempistica estremamente ridotta.

Ella coglie l’occasione per sottolineare come la burocrazia attuale costringa ad operare in maniera frenetica per produrre numerosi documenti soggetti, tra l’altro, a necessarie riealaborazioni. A tale proposito, ella desidera sottolineare che il maggiore disagio lo subisce chi ha dovuto produrre detta documentazione e non tanto chi deve visionarli con un solo giorno di anticipo.

La prof.ssa Taramasso si chiede poi quale sia la reale finalità delle metodiche ministeriali quando chi è chiamato ad occuparsi di ricerca si ritrova a doversi cimentare con parametri di didattica che appaiono davvero di difficile applicazione.

Ella giudica prioritario doversi quindi occupare realmente della qualità della ricerca e della didattica e - manifestando le proprie perplessità sul fatto che tali parametri forniscano un’informazione effettivamente attendibile sulla qualità della didattica - riterrebbe opportuno

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che l’Osservatorio per la qualità della formazione e l’Osservatorio per la qualità della ricerca, prima di redigere e sottoporre agli organi di governo le varie proposte, analizzassero l’applicazione dei parametri imposti, effettuando una simulazione del tempo necessario per la loro applicazione.

In proposito, il rettore riferisce che, in tempi brevi, la parte relativa alla didattica sarà sottoposta al senato accademico previa verifica da parte dell’Osservatorio e informa che, in questi mesi, ha pensato di applicare gli indicatori - a titolo di simulazione - ad una decina di corsi appartenenti ad aree scientifiche-disciplinari diverse dell’Ateneo, tre dei quali hanno già iniziato detta simulazione.

Prende la parola il prof. Mignone per ringraziare innanzitutto gli uffici che hanno coadiuvato efficientemente i signori senatori informandoli con diversi mezzi (e-mail e telefonate) rendendo possibile, nonostante il tempo ridotto, di fruire dei documenti non appena disponibili; è indubitabile che potendo contare su un maggiore lasso di tempo, si sarebbe potuto entrare maggiormente nel merito; ma egli giudica comunque positivamente lo spirito di collaborazione che si è instaurato tra tutti i soggetti coinvolti e ritiene che i documenti siano interessanti e ricchi di contenuti positivi.

Il prof. Mignone coglie poi l’occasione per esprimere alcuni osservazioni. La prima riguarda un tema generale concernente le politiche di reclutamento e, riprendendo un dato riferito dalla dott.ssa Piras in ordine al carico di ore di docenza dei ricercatori, che passa da circa 36.000 ore teoricamente erogabili a oltre 56.000 effettivamente prestate, con un aumento notevole, egli suggerisce l’opportunità di procedere celermente alla definizione del docente di Ateneo e relativo meccanismo di mutuazioni.

Il prof. Mignone, inoltre concordando sul fatto che tutti gli adempimenti previsti non debbano comportare la moltiplicazione dei gruppi, dei comitati e delle commissioni, suggerisce di concentrare le attività del caso in pochi gruppi di lavoro al fine di evitare sovrapposizioni da un lato e di rendere omogeneo l’iter amministrativo dall’altro sui provvedimenti posti in essere.

Infine, relativamente al corso della classe di laurea magistrale LM-92 a Savona, egli chiede che, una volta avviato, si proceda ad una verifica delle possibili sinergie e collaborazioni con il corso interdipartimentale di laurea magistrale pre esistente e già funzionante della classe LM-19 considerato sia che i due corsi presentano la condivisione di materie e di percorsi formativi sia il fatto che il DIRAAS (ora coinvolto in LM-92) mette già da tempo a disposizione diversi docenti per materie del corso di laurea magistrale LM-19.

Prende la parola la prof.ssa Falcidieno per esprimere il seguente intervento di cui fornisce testo scritto:

“”Nel merito dell’osservazione fatta dal collega sulla LM-92, devo innanzitutto precisare che il mio parere personale era di attivarla nell’a.a. 2015-16, proprio per avere più tempo a disposizione anche per ragionare sul potenziale coinvolgimento di altre Strutture e altri colleghi.

L’urgenza con la quale è stata approvata deriva però dalla considerazione che quest’anno la Scuola Politecnica, a seguito del percorso di razionalizzazione dell’offerta formativa, aveva la possibilità di aprire nuove attività; certo, la verifica di quali altri corsi di studio già esistenti potessero essere interessati a partecipare va fatta, andava fatta e sarà sicuramente l’impegno prossimo.

Durante gli incontri fatti anche con gli altri direttori coinvolti abbiamo parlato molto degli sbocchi professionali della laurea e di quale potesse essere il bacino di utenza, ma evidentemente abbiamo trascurato alcuni aspetti.

Quindi, visto che sono l’unico direttore presente e docente delle discipline della Scuola Politecnica, in attesa di ascoltare quanto avrà da dire il Direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione, posso garantire il mio personale impegno a avere sinergie con chiunque abbia interesse per il tipo di studi che saranno affrontati nella LM-92; non credo, infatti, che si possa ottenere il miglior risultato possibile se non si lavora insieme.

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Questo è un principio per me fondamentale, che nella Scuola Politecnica stiamo applicando e che cercherò sempre di praticare.””

Prende la parola il prof. Amoretti per sottolineare, come peraltro ben evidenziato anche dalla dott.ssa Piras nella sua introduzione alla parte sulla didattica, che detti corsi di laurea sono basati sull’idea dell’interazione fra dipartimenti che appartengono ad aree diverse.

Nel caso specifico, si tratta addirittura di tre diverse Scuole che contribuiscono e quindi appare evidente che le sinergie si realizzeranno partendo dal concetto di docente d’Ateneo e, sui singoli insegnamenti, le stesse si potranno tranquillamente sviluppare tra i dipartimenti coinvolti.

Il prof. Amoretti ribadisce che, per quanto concerne la classe LM-92, non sussistono preclusioni di nessun tipo riguardo a future collaborazioni e ricorda che - per fugare ogni eventuale problema burocratico e amministrativo - è stato stabilito che fosse il DIBRIS a farsi carico degli aspetti gestionali-amministrativi in quanto gli altri dipartimenti si considerano, secondo le nuove logiche, associati.

Anche per il prof. Amoretti, tale progetto avrebbe potuto essere sviluppato con l’obiettivo di consentirne l’avvio l’anno prossimo ma, essendovi evidenti vincoli di tipo ministeriale che impedivano di procrastinarlo, si è dovuto procedere già da quest’anno. Inoltre, la valutazione del CUN è stata positiva, il Nucleo di valutazione d’Ateneo non ha espresso osservazioni in merito e quindi il progetto, di per sé, si è dimostrato pregevole. La futura realizzazione in termini positivi o negativi dipenderà dai contenuti e da chi provvederà alla gestione e pertanto le sinergie, auspicate da tutti, si realizzeranno attraverso la collaborazione dei soggetti coinvolti.

Prende la parola la prof.ssa Rossi per esprimere il seguente intervento di cui fornisce testo scritto:

“”In merito alla relazione della dott.ssa Piras, la prof.ssa Rossi precisa che la somma algebrica tra i corsi di laurea di nuova istituzione e quelli disattivati è essenzialmente nulla, ma non è nulla all'interno delle singole scuole. In particolare la Scuola di Scienze MFN è stata costretta ad accorpare il Corso di Laurea triennale in Scienze Ambientali con quello di Scienze Naturali, anche se con un numero alto di iscritti, per problemi di sostenibilità nonostante le numerose mutuazioni interne di insegnamenti.

I corsi di laurea attivati nella Scuola, cercando di rispondere in modo responsabile alle esigenze di altre Scuole, mettono a disposizione docenti referenti su ambiti di base, ma soffrono per la completa mancanza di una politica chiara e regolamentata del docente di Ateneo anche in termine di risorse.

La prof.ssa Rossi auspica che al più presto l'Osservatorio per la qualità della formazione e il senato accademico affrontino questo problema oltre ad una discussione sulle priorità dell'Ateneo sia in termini di corsi di laurea, sia di opportunità di sedi decentrate.“”

Interviene il prof. Martelli per richiamare la problematica a cui faceva riferimento la prof.ssa Taramasso e cioè la complessità del meccanismo di valutazione che attiene ai processi.

Egli ricorda in proposito di aver partecipato personalmente, circa 20 anni fa, al primo progetto di valutazione Campus applicato ai corsi di laurea triennali, e come tale esperienza estremamente positiva era basata sulla richiesta delle relazioni di autovalutazione che venivamo poi valutate dagli esperti che si recavano a fare visite in loco per consigliare il miglioramento della didattica e del processo. Tutto ciò si realizzava grazie all’interazione tra i docenti e i responsabili dei vari corsi a livello nazionale e con i valutatori che fornivano per l’appunto preziosi consigli per il miglioramento della didattica. A fronte di tale esperienza, il prof. Martelli rileva come il sistema di valutazione sia diventato oggi un grave appesantimento burocratico derivante, in ultima analisi, dall’avvento dell’ANVUR.

Il prof. Martelli ritiene che l’attuale sistema presenta il suo principale punto di debolezza nell’impostazione derivante dagli standard e dagli approcci (ISO 9000, etc.) in base ai quali la qualità si basa sulla valutazione della qualità del processo e non del prodotto: in tal modo, soffermandosi troppo sul processo, si rischia di far perdere evidenza ai risultati e quindi egli –

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pur rilevando che i giudizi sono assolutamente positivi – ritiene che il problema risieda nell’ambito della valutazione ex ante che appare eccessiva e pesantemente sopravvalutata rispetto alla valutazione della fase successiva.

In proposito, il rettore ricorda di aver, a suo tempo, fornito indicazioni specifiche sulla didattica, chiarendo che a un Ateneo deve competere la valutazione dei risultati della didattica, anche se - per rispondere alle disposizioni dell’ANVUR - è necessario focalizzarsi su altri parametri di tipo “burocratico”.

Riprende la parola la prof.ssa Taramasso per sottolineare, in accordo con quanto osservato dal prof. Martelli, relativamente alla certificazione ISO, l’importanza per l’Ateneo di contare sulla qualità operando affinché si affermino parametri che mettano effettivamente in evidenza gli sforzi operati dall’Ateneo per il miglioramento dei servizi offerti agli studenti e per l’attività di ricerca.

Il rettore ricorda di essersi occupato di tali tematiche in ambito sanitario, dove sono state affrontate molto tempo prima, e di aver potuto constatare che purtroppo una buona valutazione viene attribuita all’azienda che segue asetticamente le procedure migliori e non a quella che produce prodotti migliori.

Prende la parola il prof. Minciardi per testimoniare di aver partecipato, in passato, ad un corso sulla valutazione della qualità della didattica - tenuto da docenti assai competenti sull’argomento e ancora attivi presso l’Ateneo genovese - in particolare in relazione alla tematica della qualità della didattica. In tale occasione, riferisce di essere stato, in un primo momento, sorpreso da un’attenzione assai accentuata verso gli aspetti formali del processo di valutazione della qualità, a scapito degli aspetti sostanziali riguardanti la qualità del “prodotto”. Aggiunge però di essere reso successivamente conto che l’attenzione agli aspetti apparentemente formali del processo garantisce il raggiungimento di obiettivi imprescindibili quali l’accessibilità all’informazione e la trasparenza del processo. Conclude auspicando che la normativa che verrà approvata dall’Ateneo sia in grado di assicurare che siano valutati sia gli aspetti fondamentali riguardanti la qualità del processo, sia quelli riguardanti la qualità del “prodotto”.

Non essendo emerse ulteriori osservazioni, il rettore pone in votazione la proposta di cui all’istruttoria sottolineando che, come indicato a pag. 2 dell’allegato 3, gli organi di governo si impegnano formalmente ad assegnare, entro il 31.12.2014, ad ogni indicatore un obiettivo numerico e un tempo di conseguimento.

Lasciano definitivamente la seduta i proff. Scopesi e Lavagetto.

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Il Rettore

Dopo attento esame, il senato accademico, con voto unanime Visto lo Statuto; Visto il Regolamento Didattico di Ateneo emanato con D.R. n. 581 del 29.07.2013; Visto il D.M. 30 gennaio 2013, n. 47 Decreto autovalutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica; Visto il D.M. 23.12.2013 n. 1059: adeguamenti e integrazioni al D.M. 47/2013; Viste le proposte di attivazione delle Scuole; Vista la relazione tecnico-illustrativa del Nucleo di Valutazione di Ateneo; Tenuto conto delle osservazioni emerse seduta stante;

ESPRIME PARERE FAVOREVOLE 1. in merito all’attivazione dei seguenti corsi di studio:

tipo corso

classe corsi di studio

LM LM-4 Architettura

LM LM-4 Ingegneria edile-architettura

LM LM-92 Digital humanities - Comunicazione e nuovi media (SV)

L L-15 Scienze del turismo: impresa, cultura e territorio(IM)

2. in merito ai seguenti documenti: 1. Politica dell’Ateneo di Genova per la qualità della formazione; 2. Struttura organizzativa del sistema di assicurazione di Ateneo della qualità

della formazione; 3. Processo assicurazione qualità di Ateneo; 4. Politica dell’Ateneo di Genova per la qualità della ricerca; (distribuito

seduta stante) 5. Politiche di Ateneo e programmazione.

La presente delibera risulta letta ed approvata seduta stante.

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Il Rettore

1) COMUNICAZIONI

A) Il rettore dà lettura della lettera datata 3 marzo u.s. inviata dal prof. Castellano,

presidente di Genova High Tech S.p.A. pervenuta in data odierna e della bozza di lettera di risposta preparata dagli uffici, con la collaborazione del prof. Roppo, il cui testo viene di seguito riportato:

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Il Rettore

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Il Rettore

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Il Rettore

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Il Rettore

Il senato accademico prende atto di tutto quanto sopra esposto.

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Il Rettore

Terminate le comunicazioni del rettore, interviene la prof.ssa Taramasso per dare notizia delle dichiarazioni rilasciate dal prof. Giovanni Antonino Puglisi al Quotidiano Nazionale in data 28 febbraio u.s., affermazioni che appaiono assai gravi come quella di voler sfoltire gli Atenei, abolire il valore legale del titolo di studio e plaudire agli Atenei privati che, con la competizione, alzano il "livello della qualità e della didattica".

La prof.ssa Taramasso fa pertanto presente che la Rete29aprile - ricercatori per una università pubblica, libera, aperta - ha inviato ai rettori delle Università italiane, in data 3 marzo u.s., la seguente lettera, invitando i rettori stessi e gli organi di governo degli Atenei ad assumere in merito una posizione ufficiale.

Il testo di detta lettera viene di seguito riportata:

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Il Rettore

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Il Rettore

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Il Rettore

La prof.ssa Taramasso preannuncia che detta lettera sarà inviata anche ai signori senatori con l’auspicio che venga assunta una posizione ufficiale da parte del rettore e degli organi di governo per contrastare le dichiarazioni espresse dal prof. Puglisi sul fatto che le università private, essendo maggiormente competitive, aumentano la qualità della didattica. Ella ritiene che il miglioramento della qualità si raggiunga invece definendo indicatori di didattica e di ricerca specifici e trasparenti.

Il rettore concorda che dette dichiarazioni siano inammissibili e informa che la questione sarà oggetto di discussione in giunta CRUI nei prossimi giorni. Il senato accademico prende atto di tutto quanto sopra esposto.

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