2 4 – aprile 2015

8

Upload: others

Post on 25-Nov-2021

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

2 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Aprile 2015

OPEN DAY ASILO NIDOÈ in programma domenica 12 aprile dalle ore 14,30 alle 18 l’apertura dell’asilo nido Primavera di via Bertetti  per tutti coloro che vorranno visitare la struttura che accoglie i bambini dai sei mesi ai tre anni. Sarà presente lo staff degli educatori guidato da Manuela che risponderà a tutte le domande sul funzionamento giornaliero e la programmazione annuale degli eventi.

Con il Comune el’ANPI di ViguzzoloAderendo alle manifestazioni promos-se dal Comune e dall’ANPI di Viguz-zolo in occasione della ricorrenza del 70° anniversario della Liberazione, il Comune organizza una biciclettata da Castelnuovo a Viguzzolo perdomenica 26 aprileRitrovo: ore 14,00 nella piazza delle scuderie e partenza ore 14,15 Percorso: Strada vecchia per Viguz-zolo (strada dei Cappuccini). Durata: non più di un’ora, quindi possibile anche da parte di bambini. Durante l’andata: sosta di 20 mi-nuti alla cascina Diavolina-Impero – attuale “ELILU” (animali, frutteto, coltivazioni biologiche, due cavallini di circa un mese di vita). Qui i parti-giani avevano un punto di ritrovo nel loro passaggio fra la pianura e le valli Grue e Curone.A Viguzzolo: ricongiungimento con le “colonne ciclistiche” provenienti dai Comuni limitrofi e partecipazione alle manifestazioni: concerto, pièce teatrale in ricordo del partigiano Vir-gino Arzani trucidato dai nazi-fascisti, mostra fotografica sulla Resistenza, merenda.Rientro previsto a Castelnuovo: intorno alle 18,30.

In bicicletta

Iniziative

Appuntamenti

La LiberazionePer i 70 anni della ricorrenza

FIORILE E LA MOSTRASCAMBIODue appuntamenti per domenica 19 aprile: Fiorile, il mercato dei fiori con la rassegna dei lavori delle scuole in castello e la Mostrascambio di primavera alla cascina Impero di strada Viguzzolo. La prima organizzata dalla Procom e dal Comune si propone di presentare fiori, piante e frutti ai visitatori. Alla cascina, invece, scambio di piantine da orto: rose, essenze autoctone e arbusti.

VETRINA D’AUTOREL’appuntamento è per venerdì 10 aprile alle 21,15 in Sala Pessini. Tre gli autori che la Biblioteca ha coinvolto per la presentazione dei loro libri. Patrizia Fer-rando con il “Diario segreto della Contes-sa”, Candido Meardi - già sindaco di Mo-lino dei Torti - con “Il destino di un eterno mare” ed infine “60 anni di pasta fresca e gastronomia a Voghera” con Savignoni. Una bella rassegna, come al solito.

INAUGURAZIONELa Mostra in Castello, che presentiamo in

questa pagina, sarà inaugurata venerdì 24

aprile alle ore 18. Sarà naturalmente visitabile

nel giorno della Liberazione e domenica 26 e,

secondo le indicazioni, nei giorni successivi.

Sabato 25 aprile il tradizionale appuntamento

con la Santa Messa alle ore 10,30 nella

Chiesa parrocchiale e il corteo al Monumento

di piazza Vittorio Veneto ove il Sindacoterrà il discorso in memoria del

70° anniversario della Liberazione.

3IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Aprile 2015

Siamo lieti di informarvi che nella sede di Castelnuovo Scriviavia Umberto I n° 14 - Tel. 0131/826528 Fax: 0131825923 - www.assicurazionipicchi.it

sono a vostra completa disposizione per informazioni e preventivi di natura �nanziaria-assicurativa.i nostri �dati intermediari assicurativi:

PIERANGELO CISI - CESARE TORTI - CATERINA CANOBBIO - PIERO ORSI - CESARE GROTTOLIViale IV Novembre, 14 - Castelnuovo Scrivia

ORARIO: Dal Lunedì al Sabato dalle 8,30 alle 20 – Domenica dalle 8.30 alle 13

Italo Cammarata è stato nominato nel maggio 2010 cittadino onorario di Castelnuovo, sia per i cinque libri da lui scritti su temi e periodi castelnovesi, sia per le molte qualità di ricercatore storico che lo caratterizzano.Questi i libri castelnovesi: - Il paese ritrovato, l’anagrafe del popolo di Castelnuovo secondo la gabella del sale di Borso d’Este (2000) - Oro blu, storia e geografia del gualdo di qua dal Po (2001) - Castelnuovo fra Este e Sforza (2003) - Fazioni e faide a Castelnuovo (2006) - Gli Statuti di Castelnuovo a metà Quattrocento (2010).Negli ultimi venti anni, trascorsi in buona parte negli archivi milanesi, di cui è stato anche a lungo presidente emerito dell’Associazione Amici dell’Archivio di Stato, ha prodotto pubblicazioni ricche di migliaia di documenti che poi intreccia ricavandone vicende affascinanti e totalmente veritiere.In questi giorni è uscito “Storie del Quattrocento”, volume che è disponibile presso la libreria di Cinzia Cassinelli e Silvio Maniezzo. Un libro corposo di 300 pagine, curatissimo nella grafica e nel testo (Guardamagna Editori). Tantissime vicende immerse nel clima storico del Quattrocento. Tre capitoli sono dedicati a Castelnuovo: l’eccezionale famiglia Grassi con consiglieri e segretari del duca di Milano; come nascono gli antichi Statuti all’epoca di Borso d’Este; la civiltà del gualdo.Tante vicende piacevolissime da leggere e al prezzo volutamente modico.Ve ne suggerisco la lettura.

A.B.

Autori castelnovesiNuovi titoliin libreria

Ho cercato nei vostri cuori Una raccolta di aforismi e di riflessioni prodotta da Paola Felice.Il giorno prima che inizi la pioggia Po-esie di Valeria Borsa, tortonese, ma di origini castelnovesi.Il destino di un eterno mare Cinquanta pagine di poesie dell’ex sindaco di Molino, Can-dido Meardi.

I pipistrelli del Parco dello Stelvio Com-partecipazione a un importante libro di ricerca naturalistica. La maggior parte delle splendide foto sono opera del nostro conterraneo Bruno De Faveri.La tempesta Un romanzo di Giordano Stella. La vicenda ha per protagonista un sacerdote che deve affrontare momenti difficili.

Sabato 18 aprile - ore 21,15Presentazione del nuovo libro di Italo Cammarata

- Saluto del Sindaco Pierangelo Luise- Introduzione di Roberto Carlo Delconte- Presentazione di Antonello BrunettiIl libro sarà disponibile a un prezzo particolare per tutti i partecipanti.

VOLONTARI CERCASIPER SERVIZI COMUNALIAlcuni servizi comunali di interesse so-ciale, quali il trasporto anziani per visite ed esami medici, la vigilanza stradale in prossimità delle scuole, il controllo del verde sono stati finora possibili grazie alla disponibilità di alcuni nostri concit-tadini che hanno volontariamente mes-so a disposizione della comunità il loro tempo e le loro capacità.Sussistendo la necessità di integrare e, in alcuni casi, di rimpiazzare il gruppo di volontari per continuare ad assicurare lo stesso livello di servizio, il Comune invita i concittadini liberi da impegni lavorativi a contribuire alle attività sociali, ciascu-no nel settore di personale interesse e per il tempo che riterrà di mettere a di-sposizione attraverso l’Auser.Le persone interessate sono invitate ad un incontro presso la Sede municipale, primo piano, sala consiglio, permercoledì 22 aprilealle ore 18,00. Chi intendesse anticipare la propria di-sponibilità può chiamare la Segreteria del Comune al n. 0131 826125.

Editoria

Storie del QuattrocentoIl nuovo libro di Italo Cammarata con tre capitoli dedicati al nostro paese

La nostra concittadi-na Valeria La Gre-ca si è brillantemente laureata all’Accade-mia di Belle Arti Eu-ropea di Milano in Grafica Design.Dal papà Antonio e dalla mamma Ange-la i complimenti più sentiti alla neo lau-reata e gli auguri per una carriera ricca di soddisfazioni.Questo spazio è gra-tuitamente a disposizione di tutti coloro che vorranno segnalarci giovani della Bassa Valle Scrivia che si laureano.

LAUREA

4 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Aprile 2015

Il primo lotto di lavori, propedeutico agli interventi programmati a seguito dell’evento alluvionale, è stato realizzato. Si tratta dell’attraversamen-to del casello autostradale che è stato rifatto e ciò ha comportato la

chiusura dello stesso per una quindicina di giorni. Nel mese di gennaio, il Comune, chiese alla Milano-Serravalle un incontro per poter discutere del piano di contenimento idrico: furono ricevuti a Palazzo Centurione l’arch. Panighetti in rappresentanza del capo della struttura tecnica ing. Colom-bo, l’ing. Ferro e il geom. Giampiero Tuccio che è il responsabile degli interventi sulla nostra tratta. Si partì dalla realizzazione della terza corsia e dal problema del ristagno di acqua nei momenti più piovosi. Sotto le corsie di decelerazione c’era infatti un tubo dal diametro molto limitato. L’ing. Morettini, tecnico del Comune, aveva indicato un evidente sottodi-mensionamento e la necessità di intervenire per evitare che l’acqua non riuscendo a scorrere perché come in un imbuto tracimasse alimentando poi il flusso a valle del manufatto autostradale.E il problema, oltre ad essere del Comune, era anche dell’autostrada per-ché il casello venne chiuso più volte in occasione delle alluvioni per la via Einaudi e in alcuni casi limitato il transito perché l’acqua inondava le corsie in direzione Milano.Seguirono alcuni contatti e una progettazione del nuovo manufatto: da un tubo di circa un metro di diametro vennero indicati degli scatolari larghi tre metri e alti due. Un aumento notevole della portata. Il tutto collegato ad un nuovo fosso: più profondo e con i giusti calcoli delle quote raccordato agli accessi in direzione Milano.Nei primi giorni di marzo il via ai lavori con la chiusura del casello per smantellare l’esistente, la posa in opera dei manufatti prefabbricati, lo spostamento dei sottoservizi e la realizzazione della prima parte del fos-sato per il quale si è utilizzato un terreno comunale e una piccola porzione privata che è stata gentilmente concessa dai proprietari del fondo. La Co.Ge.Pi., impresa di Guazzora, ha svolto i lavori seguiti dal geom. Gavio e dal geom. Tuccio. Con un anticipo di due giorni sul crono programma, il casello è stato riaperto al traffico. Posato quindi il lungo sottopasso, che era la cosa più urgente per la viabilità in direzione Milano e in uscita da Genova, ora i lavori continueranno a lato del rilevato per la calibratura del fossato. Prosegue, nel frattempo, sul torrente Grue il taglio della vegetazione all’in-terno dell’alveo. L’impresa Origlia Claudio, a seguito della pratica inoltrata dal Comune nella scorsa estate era stata autorizzata nel mese di ottobre dalla Regione Piemonte. Troppo tardi per poter iniziare. Tant’è che due giorni dopo ci fu la prima disastrosa alluvione. Ora il tratto interessato dai lavori è stato quasi completato. Partiva dal territorio tortonese per

arrivare sino alla confluenza con lo scolmatore. Ciò servirà per poter programmare gli in-terventi nella prossima estate quando dopo i raccolti dei campi si potrà intervenire più agevolmente. L’impresa Franzosi ha realizzato il nuovo ponte sulla Calvenza oggetto di in-tervento finanziato dal settore regionale di Protezione Civile. Si tratta di uno dei manufatti di accesso ai terreni agricoli che risultava tra i più bassi ovvero non consentiva il passaggio delle acque di scorrimento al pari degli altri. In caso di piena era il primo a collassare e da lì iniziava lo scorrimento oltre il letto. Posato in opera sarà completato con il raccordo alla strada vicinale.

Per l’intervento il casello è stato chiuso quindici giorniLavori in corso

Realizzato il nuovo sottopassoper il deflusso delle acqueL’intesa tra il Comune e la società autostrade Milano-Serravalle

La fiera di San Giuseppe (Foto LUIGI BLOISE)Portfolio

I lavori di formazione del nuovo fosso di scolo e

dell’attraversamento delle corsie di immissione nella

rete autostradale sono stati completati nei giorni scorsi.

5IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Aprile 2015

Se ne sta andando un altro pezzo dell’architettura rurale. La casa delle cento finestre, terrore dei ragazzini negli anni ottanta quando sfidava-no, per gioco, i fantasmi che la abitavano, l’imponente cascinale nella

realtà sulla strada del Cerro. Il tetto è crollato, la struttura è diventata instabile e la proprietà ha messo dei cartelli in cui si segnala il pericolo. Un cascinale costruito con criteri strutturali diversi da quelli consueti: con più piani, strano nel panorama della campagna della Bassa Valle Scrivia. Il perché è noto: era uno dei centri di allevamen-to e produzione del baco da seta. E proprio in questi giorni, dall’idea di un noto gioielliere veneto, è partita un’iniziativa sponsorizzata dal Centro di ricerca sulla bachicoltura di Padova. La forte richiesta di seta da parte delle industrie tessi-li sta facendo rinascere le filande spazzate via dalla concorrenza cinese. E sul baco da seta il nostro paese, come si legge negli archivi di Palazzo Centurione, era senz’altro uno dei maggiori produttori. Nel frattem-po i gelsi sono spariti, ma ecco che vengono recuperate e reimpiantate specie ibride che già al terzo anno sono in produzione: le foglie sono l’elemento più prezioso per l’alimentazione dei bachi da seta.I gelsi: la pianta del gelso, secondo una vecchia tradizione, comparve da noi verso la fine del 1400, quando era duca di Milano Ludovico il Moro. Per questo motivo il gelso si chia-merebbe in dialetto muró, mentre in realtà il termi-ne dialettale deriva, come avviene di solito, dal lati-no e precisamente da «morus». Questo albero era molto utile sia perché produce una legna “forte” che brucia lentamente e produce molto calore (perciò era utilizzata per far fuoco nei camini), sia perché le sue foglie costituivano il nutrimento per i bachi da seta. Particolarmente ricca di filari di gelsi tutta la zona a est di Castelnuovo, ove addirittura erano state costruite cascine ad almeno tre piani proprio per contenere il massimo possibile di bigattiere: una di queste è proprio quello del Cerro. Il cartoccio: la semenza, costituita da un cartoccio di ovicini neri, veniva ac-quistata a fine aprile sul mercato o presso privati. Per il 25 aprile, giorno di San Marco, tutti avevano già la semenza e partecipavano alla processione che, di-retta verso San Damiano, partiva dalla chiesa parrocchiale, alle sei del mattino, portando con sé la semenza. Ogni famiglia, a seconda dello spazio disponibile,

acquistava da mezza oncia a tre once di semenza. Ogni oncia corrispondeva a 30 grammi, dai quali si ricavavano bozzoli per circa 60 chili. Il baco compie lo sviluppo larvale in una trentina di giorni e, alla vigilia di tessere il bozzolo per trasformarsi in crisalide, ha raggiunto la lunghezza di 9 cm e il peso di 4 grammi; ossia lunghezza e peso sono cresciuti rispettivamente di 30 e 9.000 volte. Si tratta di uno sviluppo straordinario, tanto in quantità che in velocità, il che giustifica il consumo di 10 quintali di foglia di gelso per oncia di semenza.

La festa del paese: tutto questo lavoro occupava il periodo da fine aprile a metà giugno e a Castelnuovo la festa del paese, dedicata a San Desiderio, cadeva il 23 maggio. Quando, intorno al 1830-40, si diffuse fortemente la bachicoltura, tale giornata veniva a cadere più o meno nel periodo della quarta dormita e perciò le case erano piene di stuoie, oscurate e puzzolenti e tutti i componenti della famiglia erano assai impegnati (anche per il taglio del fieno indispensabile per l’alimentazione degli animali da tiro) e non avevano assolutamente il tempo di oc-cuparsi dei festeggiamenti. Per tale motivo, nel 1853, venne deciso di trasferire la festa del paese dal 23 maggio alla quarta domenica di agosto, periodo in cui allora i raccolti principali erano già stati fatti.Le filande: a metà giugno, mentre il grano stava maturando e le famiglie, con il ricavato dei bozzoli, pagavano i debiti accu-

mulati durante l’inverno e i mietitori si preparavano con la ‘msùria a tagliare il grano senza neppure il conforto dell’ombra dei gelsi completamente sfoglia-ti, il lavoro nei furnët familiari e nelle filande si intensificava, soprattutto in quelle di Richembach e di Beltrame. L’edificio di quest’ultima esisteva ancora integro in via De Agostini trenta anni fa, e in quei locali vi erano ancora mac-

chinari, oggetti e soprattutto documenti. Vi abbiamo visto stanze ampie e altissime colme di barch e di sturô, bilance per la pesatura dei bozzoli, strane borse con griglie di ferro, sof-fietti per i forni, aspe e tanti re-gistri. Intorno al 1880 le filan-de castelnovesi erano quattro, quelle di Vittore Luraghi, di Pietro Beltrame, di Pio Stringa

e di Pietro Campeggi, oltre ad altre con minor numero di bacinelle. La filanda di Luraghi, la più importante, fallì nel 1883 e rimase chiusa per quattro anni. Nel 1887 venne rilevata da uno dei maggiori creditori di Luraghi, il banchie-re svizzero Roberto Richembach che l’ampliò e la modernizzò fornendo così lavoro a oltre trecento operaie. Durante la prima guerra mondiale una grave crisi indebolì la posizione finanziaria di Richembach che, non reggendo alle richieste dei creditori, si suicidò.

IL CASOChiuse 40 anni fa, le filanderinascono in Veneto: nei prossimicinque anni saranno un migliaio.Il nostro paese ne aveva quattro

Crolla la “casa delle cento finestre”mentre ritorna il baco da seta

193 razzeSono conservateal CRA di Padova 28 giorni

Il ciclo di vita delbaco dalla nascita

alla morte passandoda uovo, bruco,crisalide e falena

1200metri di filo

sono prodottida un bozzolodi baco ibrido

OGGIAl Centro di Padova sono conservate 193 razze di bachi in purezza. Ogni baco produce 250 metri di seta. Quelli ibridi arrivano a 1200 metri. Chiuse 40 anni fa le filande rinascono in Veneto: nei prossimi 5 anni saranno un mi-gliaio. Cresce la richiesta delle industrie tessili di prodotti di qualità. Mentre la produzione di Pechino arranca a causa dell’inquinamento, inizia l’inversione della tendenza al “tut-to facile e sintetico”. Che sia la volta buona?

6 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Aprile 2015

Prosegue il nostro tour tra i castelnovesi che lavorano nel mondoIn viaggio/2

Dopo una breve esperienza nel settore della Pubblicità, che è stato il primo passo nel mondo del lavoro, completata l’Università, ho avuto l’opportunità di lavorare nel

Marketing della Tod’s nel 2003. Un’esperienza importante che mi ha dato la possibilità di confrontarmi con un ambiente internazionale e di essere fiero di lavorare per un prodotto italiano. Dopo un ciclo di 3 anni sono entrato a far parte del Gruppo Richemont lavorando per Panerai, azienda di origine fiorentina. Design Italiano e tecnologia svizzera sono il binomio che ha fatto diventare la Marca leader nel settore dell’orologeria sportiva di lusso. Quattro anni a Milano nello Sviluppo Prodotto e di questo periodo ricorderò sempre con piacere la passione che ha accomunato il nostro team di lavoro e un ambiente unico dal punto di vista umano che mi ha insegnato il valore del “lavoro di squadra” con una attenzione estrema ai dettagli. All’improvviso è arrivata la proposta per una nuova avventura a Hong Kong.Dopo nottate insonni e ripensamen-ti vari, mi sono fidato dell’istinto, ho deciso di accettare, era no-vembre 2010 e sarei partito nel febbraio 2011. Non è stata una scelta facile, prima di tutto perchè i legami con quella che allora era la mia ragazza (ed ora moglie) si sarebbe-ro potuti complicare e compromettere e poi, a 33 anni, mi sono tro-vato a stravolgere la mia vita, le mie abitudini e ad allontanarmi dalla mia famiglia. Sono venuto ad Hong Kong per sviluppare la distribuzione Retail di Panerai in Asia sono spesso su un aereo e viaggio tra Shanghai, Pechino, Taipei, Singapore.Mi confronto con culture molto diverse tra di loro ma vivo un’esperienza lavorativa e umana che mi sta dando tanto. I primi sei mesi sono stati traumatici, non mi piaceva la città, non mi piaceva il lavoro e costruire amicizie vere in una città tremendamente orientata al business non è facile (tante conoscenze e opportunismo, pochi rapporti “veri”); volevo rientrare. La vita è cambiata il giorno in cui Gaia mi ha detto “così non andiamo avanti, mollo tutto e vengo ad Hong Kong”. Ha lasciato una delle migliori città per qualità di vita in Italia (Bolzano) per venire in una giungla metropolitana, a imparare una nuova lingua e iniziare una nuova vita insieme a me. Era

l’aprile 2012. Le sarò sempre grato per questo gesto d’amore. È stato incredibile vedere come la pace interiore e l’equilibrio che sono arrivati con la vita di coppia ha cambiato la visione su tutto: città, vita, lavoro. Il valore dei rapporti umani è il vero motore della vita. Un anno dopo, luglio 2013, ci siamo sposati, rigorosamente in Italia, nella nostra terra e vicino a famiglia, amici di una vita e amici nuovi che sono arrivati da Hong Kong per festeggiare la nostra unione. E poi, nell’ottobre 2014 è arrivata la nostra Vittoria, di nome e di fatto: una bimba tanto

desiderata e che ha reso la nostra vita meravigliosa. Vittoria è nata a Hong Kong e sarà sempre il ricordo più bello di questo capitolo della nostra vita. Ora siamo una famiglia che vive serenamente in Asia, dove tutto va a mille all’ora, dove l’economia va a gonfie vele, dove non si perde troppo tempo a parlare di politica e si guarda con entusiasmo al futuro.Ma non è tutto oro quello che lucci-ca: le 12 ore di volo che ci separano dai nostri cari a volte pesano come un macigno, soprattutto ora che c’è

Vittoria, che vorrebbe godersi i nonni, la bis-nonna e gli zii.A volte ci mancano le cose normali: una chiaccherata al bar con un amico eterno, una piazza (qui non ce ne sono), una pedalata in campagna, un pranzo domenicale in famiglia, è incredibile... a volte ci mancano anche le cose che quando eravamo

in Italia ci lasciavano indifferenti, erano solo routine. Torneremo in Europa e magari in Italia, è solo questione di tempo. Se mi guardo indietro sono passati solo 4 anni ma sembra un’eternità: l’adrenalina del cambiamento mi sta accompagnando dall’inizio, la nostalgia per luoghi e persone della mia Italia ogni tanto si fa sentire ma posso dire di aver fatto la scelta giusta: questa esperienza mi ha fatto diventare uomo, marito e padre, tutto in fretta ma tutto intensamente.Mi è capitato di leggere una frase che rappresenta in pieno “la vita all’estero”, la riporto: “Un’esperienza del genere ti cambia, molto probabilmente non te ne accorgerai subito, ma con il passare del tempo sarai in grado di vederlo in modo più chiaro. È come se smontassi ogni singolo pezzo di te stesso, per poi rimetterli tutti insieme secondo un nuovo e naturale ordine. Sei cresciuto, hai cicatrici e hai vissuto”. Arrivederci a presto Italia.

Ad Hong Kong per gli orologi Paneraie lo sviluppo della distribuzione

STEFANO VAGGI, Gaia e Vittoria, una veduta di Hong Kong e la loro vita in Asia.

Sei mesi traumatici, l’arrivo della futura moglie Gaia e la felicità per Vittoria.Loro e la nuova avventura mi hanno cambiato la vita. A volte ci mancano le cose normali.

7IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Aprile 2015

Persone Incontri /di Elda Lanza

San Giuseppee i negozi

Servizi Funebri Alessandria S.p.A.

Via Garibaldi, 54Castelnuovo Scrivia (AL)

Tel. 0131 856201Fax 0131 825539

email: [email protected]

Tanto tuonò che venne il sole. Per la Festa di San Giuseppe, che da noi è anche la festa dei farsô. Finalmente è arrivato il sole. E se ci ho messo un po’ a pronunciare correttamente questa parola, perché si scrive così ma si pronuncia alla francese, ci ho messo pochissimo a farmeli piacere i farsô: belli caldi e gonfi come li friggono sotto il tendone in piazza.Ho fatto un giro per il paese e malgrado il sole non l’ho trovato così allegro come la festa avrebbe meritato. Se potessi vorrei poter chiedere al sindaco, per queste feste, di obbligare i padroni dei negozi sfitti, vuoti disordinati e bui, a cederli gratuitamente a qualcuno che ha un’idea da mettere in mostra per la festa. In altri paesi l’hanno fatto. Verga ha accanto un negozio vuoto, potrebbe animarlo con una bella tavola apparecchiata, con tutte le cose preziose che vende; Ferrari potrebbe prestarle un manichino con un bell’abito da sera e la fioraia qualche pianta a illuminare l’ambiente. La stessa cosa Teresa, con un grande spazio vuoto davanti al negozio: un angolo di salotto, una cucina, una tavola. Il paese diventerebbe più allegro e i visitatori avrebbero più cose da vedere. Che non sia una idea sciocca me l’ha confermato Anna Damato, mani d’oro. Parrucchiera cuoca e pasticcera, ha saputo radunare intorno al gioco dei gomitoli e dei ferri da lana un gruppo di signore del paese che una volta la settimana, da dieci anni, si ritrova ogni mercoledì presso l’0ratorio, dalle nove e finché dura. I loro capolavori, e sono veri capolavori di punti, di intrecci, di forme e modelli, di colori e ricami con qualche puntigliosa fantasia, li hanno esposti nella vetrina del parrucchiere da uomo che era rimasta vuota. Una vetrina allegra e tenerissima che con Cassinelli di fronte è l’unico punto ‘vivace’ di una strada bella e spenta. A Cassinelli va riconosciuto anche il merito di un’idea intelligente: le poesie regalate a tutti i clienti per la recente festa internazionale della Poesia. A me è toccata questa:Ognuno sta solosul cuor della terratrafitto da un raggio di soleEd è subito sera (Salvatore Quasimodo). Grazie Cinzia.

Anniversari

L’invito è arrivato a dicembre: Jacques Larroy, smessi i panni di sindaco del Comune francese con noi gemellato

e riprese le redini del comitato per il ge-mellaggio, vuole organizzare per l’estate i festeggiamenti per il 50 anniversario della firma del sodalizio che ci lega sotto il nome di Bandello. Nel 2013 li ospitammo in Italia

ed ora ci attendono nel paese che si affaccia sulla Garonna. Il periodo è già stato scelto perché coincide con il Garonna Show che è un’imponente manifestazione che ogni anno si svolge proprio nel piccolo centro francese. Numerose bande di strada, arti-sti in libertà, musicisti di varia estrazione animano con la loro musica, sino a notte fonda, le serate dell’esta-te portese. L’avvenimento sarà il 3 e 4 luglio prossimo. E in quei giorni ci aspettano. È già stato confermato un gradito ritorno alla manifestazione: gli Open, il cui capo spirituale è Bruno Nori, saranno ospiti sul palco francese. E con la loro mu-sica sarà sicuramente un successo come lo fu alcuni anni fa. Graditissimi dal pubbli-co d’Oltralpe, catturarono l’attenzione dei numerosi giovani che popolano le serate di

musica. Jacques, quest’anno, ci ha chiesto di più: “Vorremmo oltre alla vostra musica anche la vostra cucina”. Sarebbe una bella esperienza nell’ambito della manifestazio-ne. Detto fatto. Un rapido consulto con chi è disponibile ad allestire stand e cibarie. Per la prima volta, in Francia, nell’ambito del gemellaggio prepareremo alcuni piat-

ti italiani che, se ne siamo certi, non mancheranno di riscontrare un elevato con-senso culinario. Si sta pre-disponendo un menù tipo, sicuramente la pasta sarà la regina ma anche l’anti-pasto di prodotti tipici non mancherà di stupire i ge-melli francesi e coloro che si avvicineranno allo stand castelnovese. E quindi sul pulman caricheremo due tipi di batteria: quella di Bruno, per suonare, e quel-la di Giovanna, per mangia-re. La seconda, naturalmen-te, di pentole. Ci sarà nello staff una buona rappresen-

tanza dell’angolo del Borgo per la prepara-zione e la distribuzione dei piatti. Un passo indietro, al gemellaggio vero e proprio. Si celebreranno anche in Francia i cinquan-tanni. E quindi l’ospitalità in famiglia, le escursioni e la possibilità di stringere nuo-ve amicizia e rafforzare quelle già esistenti.

Tutti coloro che sono interessati, naturalmente, saranno i ben-venuti. Il viaggio sarà organizzato dall’amministra-

zione comunale proprio in virtù dell’avve-nimento e la partenza è programmata per la sera di giovedì 2 luglio con rientro dome-nica, sempre in serata. Per qualsiasi infor-mazione ci si può rivolgere alla segreteria del Comune.

Nel corso della serata ver-rà proiettato per la prima volta il DVD realizzato dai francesi nel 2013.

A luglio in Francia per il gemellaggioGiovedì 16 aprile, alle 21, in Comune, riunione apertaa tutti per informazioni ed eventuali adesioni

Un giornale dell’epoca quando venne sottoscritto l’atto che univa i tre paesi nel lontano 1963.

La Resistenza in Bassa Valle Scrivia agisce con le seguenti funzioni:

- Creare disturbo con continue incursioni e sabo-taggi alle truppe nazifasciste- Procurare armi e viveri da far pervenire ai gruppi che agiscono in montagna- Raccogliere finanziamenti dai possidenti che hanno simpatie per la Resistenza o che vogliono coprirsi le spalle in caso di eventuali nuovi scenari politici.- Nascondere e proteggere disertori russi e polacchi e i partigiani che nei mesi di innevamento forte si trovano in condizioni di difficoltà nelle valli Grue, Curone, Borbera. Ogni casetta da vigna, molti ca-scinali e case del paese ospitano rifugiati, in attesa del ritorno in montagna. - Segnalare per tempo eventuali rastrellamenti e movimenti di truppe- Non passa giorno senza una azione notturna di disturbo alla rete elettrica, alla ferrovia, alle caser-mette, con relativo disarmo di carabinieri o bersa-glieri che, se non reagiscono, vengono lasciati liberi a fine operazione. Il gruppo castelnovese fa parte della Brigata di pia-nura “108a Paolo Rossi” che è coordinata da:Arona Agostino - Cudega, comandante di BrigataMussio Osvaldo - Andrea, CommissarioSacchi Giovanni - Limone, IntendenteAndrea Scano - Elio, ferito alla Benedicta, sostituisce Mussio quando questi si deve trasferire di zona. La Brigata è suddivisa in vari distaccamenti, fra i quali:- NATALE BELTRAME a Castelnuovo Scrivia con un nucleo di una trentina di persone - ANTONIO GRAMSCI a Molino e Alzano, una decina. Comanda Damiano Curone (Janovic) - MICHELE e ROCCO a Isola e Capraglia, con una quindicina. Comanda Ugo Maccarini (Ciccio)- LIBERTÀ a Guazzora, con 15 persone. Comanda Carlo Cervetti (Maometto)- STELLA a Gerbidi e Ova, con una dozzina di per-sone. Comanda Tommaso Semino (Dario)

Il DISTACCAMENTO “Natale Beltrame”Costituitosi nella casa di Merlo nell’ottobre del 1943 tramite Merlo Francesco e il figlio Dino, Virginio Salvadeo, Osvaldo Mussio, Luigi Staltari, Tino Arona e Mario Silla, e collegato strettamen-te con i limitrofi distaccamenti della Bassa Valle Scrivia, diventa operativo nel dicembre 1943. Questi i componenti:- Cairati Baldassarre, anni 28, (Gatto) comandante - Salvadeo Gino, 42 (Antonio) comandante- Lunaschi Luigi, 29 (Giorgio) caposquadra - Spinetta Pietro, 20 (Giulio) caposquadra- Masino Umberto, 29 (Orlando) caposquadra- Emanuelli Teresio, 21 (Razzo) caposquadra

- Civelli Aldo, 22 (Biondo) partigiano- Staltari Luigi, 28, (Calamaio). Nativo di Gerace, bloccato a Castelnuovo nel 1943, vi rimane e sposa Albina Pisa- Lova Lino, 18, (Diavolo)- Berri Aldo, 21, (Stella)- Berri Giuseppe, 16 (Piccolo)- Botta Luigi, 21 (Giove)- Solari Eugenio, 27 (Lepre) - Torti Ettore, 28 (Mario)- Garavelli Francesco, 20 (Moro)- Pisa Adolfo, 24 (Marte)- Capelli Giovanni, 21 (Rolles)- Minerva Ugo, 27 (Diluvio)- Pattarini Giuseppe, 21 (Rosso)- Spinetta Mario, 19 (Gianni)- Bensi Carlo, 18 (Moicano)- Marini Emilio, 29 (Rinaldo)- Beccaria Pietro, 27 (Fastidi)- Bobbio Ercole, 19 (Renato)- Chiesa Pasquale, 21 (Falco)- Avalle Diego, 19 (Leonardo)- Zerba Gianfranco, 18 (Angelo)- Sanginetto Vittorio, 29 (Arma)DONNE- Bensi Rosetta, 28 poi moglie di Cudega- Dori Angiolina, 38 - Emanuelli Anna, 19- Emanuelli Ester, 20 - Lunaschi Maria, 21. Ha cessato di vivere dieci giorni or sono - Petazzi Lina, 35- Merlo Iride, unica vivente, ospite della Casa di ri-poso “Balduzzi”

Castelnovesi che parteciparono alla Resi-stenza fuori zona e furono uccisi vanno citati:- Pietro Giglio (Nero)Attivissimo nelle azioni di battaglia, il 5 febbraio 1945 si trova con la sua squadra a Sisola. Ferito alle gambe ordina agli altri di ritirarsi e copre la loro fuga per alcuni minuti. Raggiunto dai nemici e ri-conosciuto da un castelnovese repubblichino, viene ucciso sul posto.Giuseppe ZanchettaBersagliere, diserta e si unisce ai partigiani. Il 26 aprile del 1945 è a Bogliasco dove cerca di bloccare una colonna tedesca in fuga neutralizzando un car-ro armato. Viene colpito e morirà qualche ora dopo a Nervi. Una immensa folla sfilerà dinanzi al corpo di quel partigiano diciannovenne sconosciuto. Pietro RattoFa parte della brigata “Oreste” con il nome di Fran-co. Il 23 aprile con i suoi compagni scende dall’Ap-pennino per occupare e liberare Genova. Viene col-pito nella zona di Bolzaneto. Aveva 19 anni.Medaglia d’argento.Carlo GrassiFiglio di Giovanni Grassi (ar mèstär Cupé) e fratel-lo di Maria Grassi. Tenente di artiglieria ad Atene, dopo l’8 settembre si unisce con i suoi uomini alla Resistenza greca. Muore il 19 febbraio 1944 in com-battimento a Pagliuri di Carditza in Tessaglia.Pietro BassiHa 21 anni, fa il contadino e abita alla cascina Maddalena fra Castelnuovo e Alzano. I fratelli fan-no parte del gruppo alzanese del distaccamento “Gramsci”. Il 1° febbraio 1945 i repubblichini cer-cano suo fratello Aldo (Lupo). Pietro, che non si è presentato alle chiamate di Salò, fugge verso una cascina vicina. Un colpo di moschetto lo ferisce. Si rialza ma viene ripetutamente colpito e lasciato morire dissanguato sulla neve.Silvio Balduzzi (Michele) e Virgilio Bianchi (Rocco)Alla sera del 25 aprile c’è ancora movimento verso Sale con passaggi di gruppi di tedeschi sbandati. Teresio Emanuelli e Baldassarre Cairati si procu-rano un camioncino e lo caricano di partigiani. Si fermano all’incrocio per la statale della Lomellina e Gatto grida a eventuali tedeschi di arrendersi. Raffiche di mitragliatrice rispondono all’invito e a fine combattimento mancano all’appello gli isolani Michele e Rocco morti sul colpo. Turco di Guazzora è ferito a una gamba, il comandante Gatto ha il faz-zoletto al collo, col contrassegno della 108a, forato da una pallottola.Rientrarono a Castelnuovo a fine guerra Merlo Francesco e Dino (Picchio padre e Picchio fi-glio), Parodi Armando (Cucciolo), Tomaghelli Pie-tro (Baró), Sacchi Giovanni e il figlio Luigi (Limó e Limuné).

8 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 4 – Aprile 2015

Altri tempi / di Antonello Brunetti

Settant’anni dal 25 aprile 1945

Inizio maggio 1945 - Il terzetto a sinistra è composto da Virginio Salvadeo, cantoniere provinciale; da Tino Arona (laureando in medicina e tenente degli alpini reduce dalla campagna di Russia); e, con la cravatta, da Osvaldo Mussio (maestro).