1.oncologia - 6.10.14 - introduzione

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ONCOLOGIA I lezione 6.10.2014 ore 14-16 Prof. Tassone Introduzione del corso: (Alcune informazioni di questa breve introduzione, prima del video, sono state prese dalla sbob dell’anno precedente) Il vostro studio deve andare al di là di quello che trattiamo noi a lezione. Dovete essere capaci di avere, con l’autonomia di studenti universitari, una visione generale degli ambiti che noi non riusciremo a trattare, perché possono essere naturalmente oggetto di valutazione. Una parte molto importante è legata a ciò che verrà trattato a lezione però non è pensabile che se noi non siamo grado di trattare i sarcomi non avete idea di cosa siano i sarcomi. Faremo uno scritto impegnativo con un numero elevato di domande a risposta multipla, un centinaio di domande circa. Questo ci darà la possibilità di valutarvi nella maniera più onesta possibile, più corrispondente alla vostra preparazione. Seguirà un orale: l’orale sarà un orale più dettagliato per chi ha superato lo scritto mediamente, meno dettagliato per chi dimostra di rispondere su 100 domande a tutte e 100. Video: Che cosa sapevamo prima del Cancro? Sapevamo che un tumore è fatto di cellule che si moltiplicano senza controllo ma non sapevamo perché fosse così poco prevedibile. Vedevamo che col tempo diventava sempre più aggressivo come se acquistasse nuove aree, ma non sapevamo quali fossero. Nonostante tutto abbiamo imparato a curare molti tumori ma quelle cure sono state scoperte a volte quasi per caso grazie alle osservazioni e alle intuizioni di alcuni ricercatori. Quei ricercatori infatti lo avevano potuto osservare solo da fuori senza sapere che cosa accadesse dentro le sue cellule. Il cancro è la malattia più difficile con cui la medicina abbia mai dovuto confrontarsi. Una ragione c’è ed è quella che le cellule malate in pratica sono quasi uguali a quelle sane e quindi se non si individua quella piccola differenza allora non si riesce a colpire le cellule malate senza danneggiare anche quelle sane. [Digitare il testo] Pagina 1

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oncologia 2014

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ONCOLOGIA I lezione6.10.2014 ore 14-16Prof. Tassone

Introduzione del corso:

(Alcune informazioni di questa breve introduzione, prima del video, sono state prese dalla sbob dellanno precedente)Il vostro studio deve andare al di l di quello che trattiamo noi a lezione. Dovete essere capaci di avere, con lautonomia di studenti universitari, una visione generale degli ambiti che noi non riusciremo a trattare, perch possono essere naturalmente oggetto di valutazione. Una parte molto importante legata a ci che verr trattato a lezione per non pensabile che se noi non siamo grado di trattare i sarcomi non avete idea di cosa siano i sarcomi.Faremo uno scritto impegnativo con un numero elevato di domande a risposta multipla, un centinaio di domande circa. Questo ci dar la possibilit di valutarvi nella maniera pi onesta possibile, pi corrispondente alla vostra preparazione.Seguir un orale: lorale sar un orale pi dettagliato per chi ha superato lo scritto mediamente, meno dettagliato per chi dimostra di rispondere su 100 domande a tutte e 100.Video:

Che cosa sapevamo prima del Cancro?Sapevamo che un tumore fatto di cellule che si moltiplicano senza controllo ma non sapevamo perch fosse cos poco prevedibile. Vedevamo che col tempo diventava sempre pi aggressivo come se acquistasse nuove aree, ma non sapevamo quali fossero. Nonostante tutto abbiamo imparato a curare molti tumori ma quelle cure sono state scoperte a volte quasi per caso grazie alle osservazioni e alle intuizioni di alcuni ricercatori. Quei ricercatori infatti lo avevano potuto osservare solo da fuori senza sapere che cosa accadesse dentro le sue cellule.

Il cancro la malattia pi difficile con cui la medicina abbia mai dovuto confrontarsi. Una ragione c ed quella che le cellule malate in pratica sono quasi uguali a quelle sane e quindi se non si individua quella piccola differenza allora non si riesce a colpire le cellule malate senza danneggiare anche quelle sane. Il cancro infatti una parte di noi stessi in un certo senso, perch una cellula che si altera e si ribella allordine dellorganismo e quindi diventa una creatura che ha le sue risorse, che si sviluppa in proprio, in un certo senso ancora una parte di noi e cerca di sopravvivere per conto suo. La medicina oggi ottimista perch sta vivendo in un momento speciale. Quello che si scoperto negli ultimi 20 anni pi di tutto quello che si scoperto in tutti i secoli precedenti. Sappiamo che il cancro non una malattia, ma 100 malattie diverse, forse anche di pi, perch dipende dallorgano colpito, dal tipo di cellule di tessuti, non solo, ogni singolo tumore ha la sua storia. Quello che accomuna linsieme di queste malattie cancerose il fatto che partono da unalterazione del DNA che si trova nelle nostre cellule. La buona notizia che il cancro ha perso il vantaggio che aveva su di noi; oggi sappiamo che ha un numero limitato di carte da giocare e non le ha tutte insieme subito ma le acquisisce poco alla volta, nel corso del suo lungo viaggio, che dura a volte anni, fin quando poi diventa un problema.Ogni carta unarma che il tumore pu usare contro di noi. Quindi evidente che se si riesce a scoprire quello che c dietro non solo si riesce a identificare il tumore ma possibilmente anche fermarlo. Tutto comincia quando una sola cellula allinterno di uno dei nostri organi subisce un danno al DNA e quando il danno colpisce un punto specifico, un punto particolare, la cellula inizia a dividersi, continua a dividersi in modo non controllato, non si ferma pi. Questo linizio di un tumore.

Il prof: Queste carte a cui fa riferimento Piero Angela nel video sono gli Hallmarks of Cancer[footnoteRef:2] , e questi ancora oggi sono importanti non solo per inquadrare il problema dal punto di vista biologico e conoscere le modalit di patogenesi e di progressione della malattia ma naturalmente questi rappresentano importanti target terapeutici. [2: Proliferazione incontrollataMetabolismoResistenza all'apoptosiImmortalitBlocco dei geni oncosoppressoriInstabilit genomicaInfiammazioneInibizione delle difese immunitarieMetastasiAngiogenesihttp://www.airc.it/ricerca-oncologica/cos-e/proprieta-comuni/]

Gli Hallmarkers of cancer sono il prodotto della sintesi pubblicata nel 2000 su una rivista prestigiosa da parte di due ricercatori, Hanahan e Weinberg, ed stata aggiornata nel 2011 dagli stessi ricercatori con un'altra review apparsa su un altro giornale prestigioso della stessa entit che aggiunge nuovi Hallmarkers of cancer che sono stati naturalmente identificati e definiti nel corso degli ultimi 10 anni. Ognuno di questi aspetti viene quindi considerato un potenziale punto di forza di un tumore ma allo stesso tempo un punto di forza pu essere considerato anche un interessante punto di target terapeutico per noi.

Video :1. Normalmente esistono dei segnali che arrestano la proliferazione tumorale; abbiamo imparato a conoscere come il cancro riesca a superare questo ostacolo e a permettere la proliferazione incontrollata, prima linea di difesa.2. Le cellule normali hanno un meccanismo al loro interno, lorologio biologico, che permette loro di moltiplicarsi solo per poche decine di volte. Al termine di queste moltiplicazioni le cellule lentamente invecchiano e alla fine muoiono.3. La cellula tumorale invece completamente diversa da questo punto di vista perch ad un certo punto del suo sviluppo rompe questo meccanismo, lorologio si blocca e pu cominciare a moltiplicarsi per un numero infinito di volte: diventa immortale.

Prof:Quindi abbiamo dei meccanismi interni che normalmente regolano la cellula che possono essere alterati; sono meccanismi della morte programmata che possono smettere di funzionare, quindi meccanismi capaci di inibire lapoptosi: allimmortalizzazione delle cellule consegue quindi ad una condizione di elevata proliferazione.

Video :

4. La cellula tumorale molto presto in grado di riprogrammare il proprio metabolismo e quindi la sua produzione di energia, per dedicarla interamente alla divisione e alla crescita cellulare; quello che faceva prima non conta pi, la funzione originaria viene persa, ora lunico obiettivo riprodursi.5. Allinizio il tumore fatto di pochissime cellule, pochi millimetri, le quali non riescono a proliferare perch non hanno abbastanza ossigeno e nutrimento e quindi restano silenziose. Per pu succedere che anche solo una di queste cellule abbia unalterazione ulteriore al suo DNA, quindi si metta a produrre dei fattori di crescita per i vasi circostanti che entrano in questo piccolo aggregato di cellule e portano ossigeno e nutrimento che permette alle cellule di crescere e proliferare in maniera incontrollata. Oggi noi conosciamo che cosa sono questi fattori di crescita e possiamo bloccarli.

Prof:Abbiamo parlato della neoangiogenesi, ovvero al fenomeno della creazione di nuovi vasi sanguigni per il supporto delle cellule tumorali, e anche che la cellula assume delle caratteristiche diverse, cambia il proprio metabolismo e si adatta a condizioni che variano rispetto a quelle delle cellule normali. Questo perch nei tumori solidi le cellule si adattano ad una condizione ambientale che non permetterebbe la crescita da una cellula normale e neanche di sopravvivere; cambiano pH, lossigenazione e altri fattori e questo implica che le due cose sono assolutamente collegate.Video:

6. Le difese immunitarie sono molto abili nello scoprire e distruggere le minacce contro lorganismo. Purtroppo le cellule tumorali riescono a sfuggire a questo controllo o nascondendosi addirittura dietro cellule normali o in alcuni casi facendosi proteggere da loro.7. Adesso il tumore pu davvero accelerare perch si crea lambiente favorevole infiammato intorno a se e dallaltro lato non pi in grado di riparare il DNA e quindi accumula alterazioni che lo favoriscono nella sua crescita.

Prof:Quindi le cellule crescono in un contesto di microambiente (insieme di quei fattori che permettono lespansione). Il cancro una malattia genetica o no?[footnoteRef:3] Studente: si. Studente: Multifattoriale, sia componente genetica sia fattori esterni. [3: Il cancro una malattia genetica. http://www.bgbunict.it/Html/DiPietro/LezioniSito/Medicina/pdf%20Med%2010/Cancro.pdf ]

La genetica ha un ruolo importante anche se non segue le normali vie di trasmissioni geniche tranne per qualche caso in cui si tratta di un tumore con caratteristiche ereditarie.Video:

8. C un momento in cui il tumore diventa davvero pericoloso, quando le sue cellule imparano a lasciare il tessuto da cui ha avuto origine e a formare delle colonie in altri tessuti, in altri organi. Queste colonie sono le famose metastasi.

Prof:Questo un aspetto interessante. Prima si faceva riferimento ad una certa eterogeneit della malattia; ebbene tutto il percorso oncologico si caratterizza per una progressione da una clonalit abbastanza ristretta ad una perdita della clonalit. La malattia ha inizio da eventi che si manifestano a carico di una determinata cellula e questa cellula, che pu essere in uno stadio di differenzazione variabile, pu dare vita ad un clone che cresce pi degli altri cloni, non necessariamente espulsivo, pu essere un clone che cresce pi lentamente ma che comunque cresce con modalit differenti. Generalmente quando in un motore ci sono dei difetti, e noi continuiamo ad utilizzare quel motore ed ha un difetto, quel difetto si tira dietro tutti gli altri difetti; questo pu ricondurre il tutto ad un accumulo di alterazioni genetiche di vario tipo, che possono naturalmente differenziare la cellula quanto il pi possibile dal tessuto di origine. A quel punto il meccanismo cos a briglia sciolta che noi siamo davanti ad un fenomeno che rapidamente continua caratterizzando il tessuto tumorale, che pu essere anche di piccole entit, con la presenza di cloni di natura diversa: in pratica le cellule possono acquisire delle caratteristiche assolutamente differenziate tra di loro e non difficile trovare delle cellule che presentano delle caratteristiche diverse da altre, la malattia iniziale tende poi a caratterizzarsi in vie differenti. In altre parole, il tumore assume gi in uno stadio precocissimo una sua caratteristica di eterogeneit. possibile che il clone metastatico presenti delle caratteristiche differenziate rispetto al tumore originario, alcune volte proprio questa eterogeneit che caratterizza un homing in un tessuto rispetto ad un altro (esempio, il tumore della mammella metastatizza al tessuto osseo). Esistono caratteristici homing e questi processi di migrazione sono da mettere a confronto con le particolari caratteristiche che assumono queste cellule, quindi assumono una specificit che li porta ad avere una preferenza per un contesto di microambiente particolarmente specifico che diverso se parliamo di fegato, di polmone o di osso. Quando una cellula particolarmente indifferenziata come se acquisisse le caratteristiche di una cellula primordiale, quindi una cellula tumorale ha potenzialmente le stesse possibilit di proliferare di una cellula totipotente. In genere quando voi pensate ad un tumore dovete sempre pensare ad una controparte: un processo tumorale una controparte di una condizione normale. Vi dovete sempre chiedere, da dove parte questa malattia. Se voi avete una cascata di differenziazione e voi avete nellambito della cascata di differenziazione un evento trasformante che colpisce un determinato step, ovvio che avrete una controparte neoplastica di quello step; questo permette di differenziare una malattia simile che per parte da uno step diverso o da un tessuto diverso.Quindi ad oggi c la caratterizzazione del tessuto di origine ma si inizia a vedere qualcosa di diverso: la caratterizzazione molecolare dei tumori, cio la possibilit di dissecare uno stesso tipo tumorale in sottotipi molecolari, al cui stata attribuita la possibilit di evoluzione, con prognosi diverse, ed oggi si guarda a questo tipo di approccio anche dal punto di vista terapeutico con lobiettivo della personalizzazione dei trattamenti. Un giorno forse arriveremo ad una terapia differenziata non perch si tratter di un tumore della mammella o di un tumore del colon ma magari in base ad una differenzazione molecolare[footnoteRef:4], come si fa oggi con lantibiogramma. Quindi disegnare una strategia terapeutica a partire da un determinato status molecolare che ci indica per esempio che, pi che considerare quella malattia come un cancro alla mammella, forse dovremmo considerarlo di pi come ex, come un cancro del colon perch ha delle caratteristiche molecolari che lavvicina al colon e la terapia che utilizziamo sul colon funzioner meglio. Questa sar una missione futura, magari tra 20 anni. [4: http://www.unicz.it/immunology/]

Video:

9. Inoltre i tumori non sono fatti di cellule tutte uguali, i tumori hanno una sottopopolazione di cellule di riserva, le cellule pi difficili e insidiose per il cancro che sono capaci di resistere ai farmaci e quindi di far crescere la malattia anche a distanza di anni quando meno ce lo aspettiamo.

Prof:Si parla delle cancer stem cells (cellule staminali tumorali): abbiamo numerose informazioni ma consideriamo ancora iniziale lapplicabilit delle stesse; per molte cellule esistono dei progenitori, e bersagliare, avere un target su le cellule progenitrici di un tumore pi efficace che agire sulle cellule del tumore stesso

Video:

10. In questi ultimi anni abbiamo osservato che il tumore in grado di liberare in circolo delle sostanze alterate che noi possiamo misurare attraverso un esame del sangue e quindi possibile identificare la presenza del tumore nelle sue prime fasi di sviluppo quando non ha ancora acquisito quelle aree di cui abbiamo parlato finora e questo permette di aggredirlo quando ancora molto pi vulnerabile.

Sono queste le armi segrete dei tumori che li aiutano a resistere ai nostri tentativi di fuga ed i ricercatori, sostenuti dallAssociazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, lavorano su tutte queste. Dietro ciascuna ci sono dei meccanismi molecolari che possono essere toccati con farmaci molto specifici, dunque pi efficaci e meno tossici delle terapie tradizionali. Oltre 50 di questi nuovi farmaci sono gi in uso nel mondo e unaltra decina viene approvata ogni anno. Per fortuna non bisogna neutralizzare tutte le armi del tumore, ne basta qualcuna, una nuova stagione nella cura del cancro gi iniziata.

Quante volte al mattino, ascoltando la radio abbiamo sperato che arrivasse la notizia che il cancro stato debellato. In realt difficile perch il cancro tante cose diverse. Quello che per pu succedere e sta succedendo che un medico ci dica che il suo tumore, quello di sua madre, di suo figlio curabile e moltissime persone hanno avuto questa buona notizia. Abbiamo avuto una vittoria per la maggior parte delle leucemie infantili, delle leucemie mieloidi croniche, di tantissimi tumori al seno, dei linfomi di Hodgkin, una ricerca difficile e che costa. Il lavoro di un ricercatore nel mondo della scienza viene valutato in base a un parametro molto semplice, cio quante volte la sua ricetta stata citata da altri su riviste scientifiche perch pi citata pi importante e utile. I lavori dei ricercatori sostenuti dallAIRC sono citati due volte di pi rispetto alla media internazionale. La vittoria sul cancro fatta di tante battaglie vinte contro questa o quella forma di tumore.Pensate che negli ultimi ventanni la mortalit diminuita dell1 % lanno. Quanto tempo ci vorr ancora? Non possiamo prevedere le scoperte ma con le nostre donazioni possiamo continuare a sostenere i ricercatori pi bravi e insieme a loro possiamo sconfiggere il cancro.

Siamo quasi due milioni di soci, finanziamo la ricerca sul cancro dal 1965, abbiamo finanziato progetti di ricerca per oltre 741 milioni di euro, sosteniamo pi di 3000 ricercatori tutti insieme rendiamo il cancro sempre pi curabile.Epidemiologia.

Il cancro un problema socio-sanitario di grandissima rilevanza ed in rapida crescita e conoscere lentit del problema utile per capire la necessit in termini di risorse umane ed economiche. Quando si parla di epidemiologia oncologica si fa riferimento alla distribuzione dei tumori nello spazio e nel tempo, importante per capire le correlazioni con fattori causali personali ed ambientali. Esistono diversi tipi di studi: DESCRITTIVI: lobiettivo principale descrivere la distribuzione dei tumori nella popolazione ed analizzare le caratteristiche dei soggetti affetti; si fanno con statistiche demografiche che includono parametri importanti come la valutazione dellincidenza e della mortalit permettendo di concludere con ipotesi relative a meccanismi di tipo eziologico. ANALITICI: servono ad analizzare associazioni tra fattori di rischio (determinanti) o fattori protettivi e la patologia instudio. Dagli studi emerge che a fronte di un aumento dellincidenza delle patologie neoplastiche, la mortalit per cancro in riduzione progressiva nei paesi industrializzati; stessa cosa non dicasi per i paesi pi poveri dove ammalarsi di cancro equivale a morire per cancro. Lincidenza maggiore nei paesi pi industrializzati. Se si fa riferimento alla popolazione femminile si nota che ad un aumento dellincidenza si ha che la mortalit risulta ridotta sorprendentemente a meno del 50% grazie alla diagnosi precoce e quindi grazie a misure di prevenzione secondaria.Qual il rischio cumulativo di ammalarsi di tumore? La probabilit di ammalarsi di tumore riguarda: un uomo su due ed una donna su tre nel corso della loro vita. Ogni otto donne, una si ammala di tumore della mammella; un uomo ogni nove ed una donna ogni trentasei svilupper un tumore al polmone; un uomo ogni sette svilupper un tumore alla prostata; un uomo ogni dieci ed una donna ogni diciassette svilupper un tumore del colon-retto.Quando si parla di probabilit, si parla di probabilit LAST TIME, considerando la vita media della popolazione.Incidenza: il numero di nuovi casi che si sviluppano in un determinato periodo di tempo, rapportato con il numero di persone a rischio per lo sviluppo della malattia. Questi studi, in campo oncologico, si basano sulla presenza di specifici registri, che sono dei registri per i tumori. Uno dei metodi utilizzati ricavare le informazioni dalle SDO (scheda di dimissione ospedaliera) che per non rappresenta loptimum per ottenere delle informazioni.Quanti sono i tumori in Italia? Nel 2012 sono stati diagnosticati circa 364.000 nuovi casi di tumore maligno, circa mille al giorno. Di questi circa 202.000 (56%) riguardano il sesso maschile e 162.000 (44%) il sesso femminile.Come si suddividono questi tumori? Il cancro al colon-retto conta 50.000 diagnosi, il cancro alla mammella 40.000 diagnosi, per il polmone siamo a 38.000 casi e per la prostata a 36.000 casi. Se poi facciamo una suddivisione sulla base del sesso, vediamo che il cancro alla prostata assume un ruolo dominante per il sesso maschile a cui segue polmone e colon-retto; per quanto riguarda il sesso femminile abbiamo il cancro alla mammella, seguito dal cancro al colon-retto e poi al polmone. Se poi consideriamo vescica, stomaco, utero e tiroide vediamo che le patologie neoplastiche di questi organi sono un poco meno frequenti. Questi dati risalgono al 2012 ma i dati risalenti al 2013 non sembrano essere significativamente diversi.Per quanto riguarda il gradiente dincidenza delle patologie neoplastiche tra nord sud esistono dei dati, su cui per non ci si pu sbilanciare data la scarsa tendenza alla registrazione dei casi presente al sud, che indicano una minore incidenza di cancro alla mammella e al polmone al sud, mentre per il cancro allo stomaco o alla prostata, i dati sembrano non avere una rilevante differenza.

Domanda: Quelli che raddoppiano sono pi legati a fattori ambientali?Risposta: Non pu esserci una risposta univoca, viene per considerato che alcune di queste neoplasie sono in forte relazione con i fattori ambientali, da pensare che vi sia una preponderanza di SI come risposta.Se valutiamo i primi 5 tumori in termini di frequenza e proporzione sul totale dei tumori incidenti per sesso e fascia di et vedete che ci sono delle differenze: nei maschi con et < 50 anni, al primo posto, troviamo il testicolo e poi i linfomi non Hodgkin, tra i 50 e 69 invece la prostata poi colon-retto e polmone. Per quanto riguarda le donne il tumore della mammella coinvolge tutte le fasce di et.

Per quanto riguarda il rischio dellincidenza abbiamo un gradiente Nord-Sud che si ripropone sia nel sesso maschile che in quello femminile: questo mette in relazione i fattori ambientali e il loro peso.

Mortalit. Numero di decessi per singolo tumore nella popolazione in un determinato intervallo di tempo.Trend mondiale: diminuzione della mortalit. Questo incoraggiante.Negli USA a partire dagli anni 90 si comincia a notare una riduzione della mortalit, anche il dato italiano ripercorre il dato internazionale con questa tendenza generale ad una riduzione della mortalit.Per quanto riguarda il cancro del polmone abbiamo una netta riduzione nel sesso maschile, invece questa non cos evidente nel sesso femminile. Per il sesso femminile questa riduzione della mortalit del cancro del polmone invece non si sta apprezzando in maniera significativa, questo dovuto un po' alle abitudini del sesso femminile recentemente acquisite dal '68, dopo la rivoluzione il fumo di sigaretta diventata una abitudine apprezzata nelle donne e questo ha portato a un incremento drammatico delle diagnosi a tuttoggi e quindi verifichiamo una frequenza di incidenza nel sesso femminile come non si era mai vista prima. I decessi sono circa 175.000 allanno con una prevalenza del sesso maschile rispetto a quello femminile: 99.000 tra gli uomini e 76.000 tra le donne.Domanda: Potrebbe essere dovuto questo a fattori ormonali?Risposta: difficile dare una risposta, correlato pi a un discorso di tipo occupazionale.Ogni anno ci sono 3,5 decessi per 1.000 uomini contro 2,5 decessi per 1.000 donne, per una media totale di 3 decessi per 1.000 persone, quindi circa 500 persone muoiono ogni giorno in Italia a causa del cancro.Dal punto di vista dei decessi la situazione diversa rispetto allincidenza, abbiamo per quanto riguarda il sesso maschile al primo posto il cancro del polmone seguito da quello del colon retto, seguito da quello della prostata che in termini di incidenza era il pi frequente. Questo vuol dire che curiamo meno bene i tumori del polmone e del colon retto rispetto a quello della prostata.La mammella continua ad essere la prima causa di morte nel sesso femminile e in questo caso non vediamo significative differenze tra incidenza e mortalit.Prime cinque cause di morte tumorali pi frequenti e proporzione sul totale dei decessi oncologici per sesso. Uomo Donna 1 Polmone (27%) Mammella (16%) 2 Colon retto (11%) Colon retto (12%) 3 Prostata (8%) Polmone (11%) 4 Fegato (7%) Pancreas (7%) 5 Stomaco (7%) Stomaco (6%)

In termini di sopravvivenza a 5 anni: MASCHI FEMMINERangoAnni (0-49)Anni (50-69)Anni (70+)Anni (0-49)Anni (50-69)Anni (70+)

1Polmone(15%)Polmone(31%)Polmone(26%)Mammella(28%)Mammella(21%)Mammella(14%)

2SNC (11%)Colon-retto(10%)Colon-retto(11%)Polmone(11%)Polmone(14%)Colon-retto(13%)

3Colon-retto(8%)Fegato(8%)Prostata(11%)Colon-retto(7%)Colon-retto(10%)Polmone(10%)

4Vie aero-digestive sup. (7%)Pancreas(7%)Stomaco (7%)SNC (7%)Pancreas(7%)Pancreas(8%)

5Stomaco(6%)Stomaco(6%)Fegato(6%)Leucemie(6%)Ovaio(7%)Stomaco(7%)

Questo il trend di sopravvivenza negli uomini negli ultimi anni. I maggiori progressi si sono fatti ad esempio nei confronti del cancro della prostata.

Sopravvivenza a cinque anni per quanto riguarda il sesso femminile: nel cancro della mammella abbiamo avuto un incremento della sopravvivenza valutata a 5 anni, anche in questo caso lo spostamento in un decennio minimamente apprezzabile. Siamo passati dall81 all87%.

Prevalenza. Fa riferimento alla percentuale del numero dei malati esistenti in un dato momento e in una data popolazione e si esprime in termini di proporzione sul totale della popolazione. importante perch ci da unimmagine della patologia in quel momento e non della sua evoluzione.Pu variare a seconda dellincidenza e della mortalit; ci permette inoltre di valutare lefficacia della nostra strategia terapeutica Se teniamo come punto fermo lincidenza e abbiamo una riduzione della mortalit avremo unestensione della prevalenza.

Sopravvivenza. lintervallo tra la diagnosi e la morte e viene espressa come probabilit di sopravvivenza a diversi intervalli di tempo. una cosa che consideriamo con grande interesse perch gli studi clinici e le prospettive terapeutiche fanno riferimento all overall survival.[footnoteRef:5] Quando sentite parlare di overall survival facciamo rifermento alla sopravvivenza di questi pazienti. [5: Sopravvivenza complessiva (OS - Overall Survival). La sopravvivenza globale il periodo di tempo che intercorre tra la data di randomizzazione nello studio clinico e la data del decesso.]

Un dato interessante riguarda cosa riusciamo a fare in Italia ( nellistogramma al quarto posto a partire dallalto) rispetto al resto del mondo: per quanto riguarda colon-retto e mammella vediamo che il punto in cui si colloca il nostro paese si dimostra, in termini di sopravvivenza, un poinferiore rispetto a quella degli USA o dellAustralia ma superiore rispetto a quella della Norvegia o del Regno Unito. Il che significa che il nostro standard di cura non inferiore a quello di paesi avanzati dellUnione Europea.

Epidemiologia MolecolareOggi abbiamo una nuova frontiera che quella dellepidemiologia molecolare, che va integrare la semplice analisi (incidenza, prevalenza, eccetera) con lintroduzione di marcatori che possono essere ad esempio marcatori di tipo genetico.Gli obiettivi dellepidemiologia molecolare sono lo studio di indicatori di suscettibilit genetica (presenza di mutazioni, presenza di polimorfismi), di effetti genetici precoci, dellesposizione a fattori carcinogeni (es. alterazioni cromosomiche e geniche).Essa probabilmente aprir nuovi scenari e oggi indispensabile per approcciarsi ad analisi di problematiche che possono essere collegate, ad esempio, allambiente: pensate ad alcune aree, anche in Calabria, che registrano unalta incidenza di tumori e che probabilmente sono dovute ad alterazioni genetico-individuali, a polimorfismi o ad alterazioni ambientali.[Digitare il testo]Pagina 1