16:30 accoglienza e avvio

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16:30 Accoglienza e avvio

16:50 La gestione efficace

17:15 Gestire le relazioni

17:40 Organizzare l’ambiente

18:15 Conclusione e saluti

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L’ora di lezione

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Dalla ricerca sappiamo che le classi che funzionano bene sono il risultato di sforzi incessanti del docente per creare, mantenere ripristinare (solo in particolari occasioni) le condizioni che sviluppano apprendimento

La gestione efficace

Brophy, J. (1999). Insegnare a studenti con problemi. Las: Roma. (p.27).

Carla Maltinti

Relatore
Note di presentazione
Sul piano del linguaggio comune sentiamo spesso dire che la classe è specchio del docente che la conduce. Oggi sappiamo dalla ricerca che il modo più potente che un docente ha per rappresentare se stesso è vedersi attraverso gli allievi, ovvero capire attraverso di loro che tipo di impatto ha il suo stare in aula, e la ricerca ci dice che le classi che funzionano … Indubbiamente queste tre voci verbali implicano la relazione e la gestione del feedback, della risposta di ritorno che il docente deve saper cogliere per riorientare il proprio comportamento didattico, l’insegnamento è una professione con alto livello di interazione. Le azioni dell’insegnare sono atti deliberati per garantire che le intenzioni, che noi decliniamo in obiettivi diventino traguardi raggiunti dai ragazzi. Quali sono gli ingredienti professionali? 1. conoscenze disciplinari 2. competenze didattiche 3. capacità organizzative e gestionali 4. competenze relazionali e comunicative. 5. il tutto accompagnato da grande motivazione e passione
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Gestióne

• dal lat. gestio-onis, • der. di gerĕre • amministrare, condurre (to lead), guidare

Gestire ... un patrimonio, un cinema, un’impresa, una

scuola, un gruppo in viaggio, il proprio tempo, una classe...

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brainstorming

Proviamo a fare un rapido check sulla vostra implicita idea di gestione della classe

se pensi alla gestione della classe quale parola

ti viene in mente?

.................................... di getto, senza pensare troppo

Relatore
Note di presentazione
Scrivere la risposta dei corsisti. Nessuna teoria dell’educazione sostiene che l’apprendimento possa svilupparsi in un clima dominato: dall’imposizione da un atteggiamento punitivo dalla paura dell’errore
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Interagire con gli allievi

Armonizzare le relazioni tra pari

Aver cura degli ambienti

Porsi come modello

Organizzare nel dettaglio le attività

Variare le strategie didattiche in base agli obiettivi

Costruire alleanze con i colleghi

Coinvolgere le famiglie

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La gestione efficace è… è principalmente, una questione di

leadership, non di disciplina

Relatore
Note di presentazione
Il concetto di leadership è ampiamente studiato. Bass individua 11 categorie di significati ( come personalità, come arte di ottenere consenso, come capacità di raggiungere obiettivi, etc.) In ambito scolastico la leadership va intesa come la capacità di accompagnare gli allievi nel percorso di apprendimento, motivare il singolo e il gruppo all’impegno e al desiderio di conoscere Il docente è anche responsabile dei progressi in termini di conoscenze/ competenze acquisite dagli alunni. Costruire un clima collaborativo e un rapporto basato sulla fiducia è fondamentale.
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Hattie, J. (2016). Apprendimento visibile, insegnamento efficace. Erickson: Trento

Relatore
Note di presentazione
Qualche numero. Il tema della gestione della classe colloca al centro del processo insegnamento/apprendimento il docente come conduttore, non come facilitatore, quindi come LEADER. L’apprendimento non è sempre piacevole e non è sempre facile, ma vediamo che il compito sfidante attiva negli allievi più risorse, accende la motivazione di un compito poco challenging. Gli studenti, più degli insegnanti, devono PORRE DOMANDE
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Classroom management

• Kounin, J. S. (1970). Classroom Management Theorists and Theories.

• Bandura, A. (1971). Social Learning Theory. GLG: New York. • Gordon, T. (1991). Insegnanti efficaci. Pratiche educative per

insegnanti genitori e studenti. Giunti: Firenze. • Brophy, J. (1999). Insegnare a studenti con problemi. LAS:

Roma. • Marzano, R. J., Marzano, J. S., & Pickering, D.

(2003). Classroom management that works: Research-based strategies for every teacher. ASCD.

• Simonsen, B., Fairbanks, S., Briesch, A., Myers, D. & Sugai, G. (2008). Evidence based practices in classroom management: considerations for research to practice. Education and treatment of children, 31(3), 351-380.

Relatore
Note di presentazione
L’attuale ricerca in questo settore e influenzata dagli studi di Jacob Kounin e colleghi (1970). Kounin segue un modello psicologico detto “ecologico”, focalizzato sulle condizioni ambientali e sulla loro influenza sui comportamenti dei ragazzi. Egli ha identificato una serie di comportamenti del docente e di caratteristiche delle lezioni che comprendono la capacita di essere presenti, gestire diversi compiti contemporaneamente, appianare i problemi e mostrare flessibilita. Molti insegnanti vivono in uno stato di tensione costante proprio a causa dei problemi appena citati e questo costituisce per loro un grande carico emotivo. Ci sono diverse ragioni per cui gli insegnanti si sentono turbati dal comportamento degli allievi. La prima e che la capacita dell’insegnante e la sua leadership sulla classe vengono messe alla prova. Un’altra e che mina la sensazione del docente di fronteggiare e padroneggiare l’insieme del suo lavoro. La terza e che i problemi di comportamento vengono spesso percepiti dall’insegnante come un attacco personale alla propria integrita e ai propri valori. Gli insegnanti che sanno gestire la classe hanno spesso un’influenza positiva sulle dinamiche di classe. Ci sono tre abilita importanti nella gestione del gruppo: (1) la capacita di essere chiari e facili da seguire;�(2) saper gestire i conflitti e le situazioni di crisi;�(3) riflettere sulle proprie strategie e reazioni ed essere in grado di cambiare. La gestione della classe non e dunque legata soltanto alle strategie sperimentate in aula, riguarda anche gli atteggiamenti, i valori e il modo di interpretare le situazioni del docente, e tutto questo rientra nelle capacita decisive per la gestione della classe.
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Classroom management: pratiche basate su evidenze

1. Strutturare

2. Monitorare

3. Coinvolgere

ottimizzare l’organizzazione, progettare routine; curare la disposizione fisica dell’aula (struttura permanente, disposizione dei mobili e dispositivi visivi)

monitorare il rispetto delle regole, rafforzare i comportamenti positivi; conduce a minori azioni di disturbo e aumento dell’impegno

porre frequentemente domande, utilizzare metodi di insegnamento quali l’istruzione diretta o il peer tutoring, fornire linee guida della lezione svolta.

Relatore
Note di presentazione
Simonsen et al, attraverso un’attenta revisione della letteratura sull’argomento, hanno descritto e discusso venti pratiche efficaci per la gestione della classe che hanno raggruppato in cinque categorie. Dai risultati delle ricerche scientifiche emerge che le aule più strutturate promuovono comportamenti più adeguati sia nel corso delle lezioni sia nelle relazioni sociali, ad esempio maggiore attenzione e coinvolgimento nelle attività didattiche e frequenti interazioni amichevoli fra coetanei. Questa categoria di strategie prevede la formulazione da parte dell’insegnante di aspettative sui comportamenti degli alunni che possono essere considerati adeguati. Le regole stabilite dovrebbero essere presentate e condivise con gli studenti, inoltre il docente dovrebbe monitorare i comportamenti degli alunni e fornire rinforzi positivi per gli atteggiamenti conformi alle aspettative. 3. Il coinvolgimento si riferisce al grado di partecipazione dello studente durante le attività didattiche. Alcuni studi hanno evidenziato che se gli allievi sono attivamente coinvolti nella lezione vi è minore probabilità che siano impegnati in comportamenti con essa incompatibili, come parlare fra loro, muoversi o disturbare l’attività. Gli insegnanti possono promuovere il coinvolgimento attraverso differenti strategie che hanno effetti positivi sul comportamento, sull’impegno e sul rendimento scolastico degli alunni, in particolare fornire linee guida, che raccolgono le idee principali di una argomento a cui gli studenti possono aggiungere dettagli, è efficace con alunni più esperti.
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Evidence based practices in classroom management

4. Riconoscere

5. Delimitare

Descrivere i comportamenti positivi: fornire indicazioni agli studenti riguardo a quello che l’insegnante desidera; i rinforzi positivi diretti al gruppo classe nel caso in cui un’aspettativa prestabilita sia stata rispettata;

Ignorare in modo programmato i comportamenti negativi dello studente; bloccare con decisione il comportamento inopportuno e descrivere quello da assumere

Relatore
Note di presentazione
4. Questa categoria si riferisce a una serie di strategie riguardanti il riconoscimento di comportamenti adeguati nella classe. Fra le strategie più efficaci la ricerca indica: l’elogio dei comportamenti positivi, che fornisce indicazione agli studenti riguardo a quello che l’insegnante desidera; i rinforzi positivi diretti al gruppo classe nel caso in cui un’aspettativa prestabilita sia stata rispettata; l’attribuzione di un punteggio per ogni comportamento desiderato (token economies), che risulta una modalità funzionale se impiegata con altre pratiche. Dalle ricerche scientifiche emerge che combinando l’impiego di varie strategie è possibile ottenere risultati migliori: aumento della partecipazione nelle lezioni; risultati scolastici più elevati; minore quantità di comportamenti che disturbano la lezione e più rispetto delle regole; maggiore attenzione verso i compagni; autoregolazione da parte dello studente. 5. Questa categoria si riferisce a una serie di strategie che riducono la probabilità di comportamenti inadeguati in futuro. Sono state indicate dalla ricerca sei strategie più efficaci: rimproverare l’alunno per un comportamento inappropriato con un tono di voce deciso ma tranquillo e descrivere il comportamento che lo studente avrebbe dovuto assumere; riflettere con l’allievo sull’evoluzione dei suoi comportamenti positivi; rinforzare l’assenza di comportamenti inadeguati; ignorare in modo programmato i comportamenti negativi dello studente, negando quindi l’attenzione che l’alunno sta cercando. Per una buona gestione della classe è importante che i rimproveri non superino i rinforzi dei comportamenti positivi.
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Positive Behavior Support

Il Positive Behavior Support (PBS) rappresenta un insieme di strategie basate sulla ricerca utilizzate per migliorare la qualità della vita e ridurre il comportamento problematico. Si basa sull’insegnamento di abilità sociali e interazioni positive con l’ambiente, che agiscono su tutti gli aspetti della vita di una persona.

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Focus su…

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Organizzare l’ambiente

Gestire le relazioni

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GESTIRE LE RELAZIONI

Patrizia Ceccarelli

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OGNI ESSERE UMANO SI DEFINISCE A PARTIRE DALLA RELAZIONE CON

L’ALTRO

GENEROSO TIMIDO

RIBELLE

ESTROVERSO

PREMUROSO

APERTO DISPONIBILE

AGGRESSIVO

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L’INSEGNANTE DEVE GESTIRE RELAZIONI CON…

COLLEGHI

GENITORI ALUNNI

DIRIGENTE

ALTRO PERSONALE

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LA RELAZIONE INSEGNANTE-ALUNNO

QUALI CARATTERISTICHE

DEVE AVERE L’INSEGNANTE?

QUALI STRUMENTI HA

A DISPOSIZIONE?

PER GESTIRE AL MEGLIO LA CLASSE:

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L’INSEGNANTE EFFICACE, IL VERO «MAESTRO»

E’ COLUI CHE: • LASCIA «IL SEGNO» • «ACCENDE IL DESIDERIO DI SAPERE» • «TRASFORMA L’OGGETTO DEL SAPERE IN OGGETTO DI DESIDERIO» M. Recalcati

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L’INSEGNANTE «EFFICACE» DEVE ESSERE:

SE STESSO AUTOREVOLE APPASSIONATO COMPETENTE

EMPATICO RIFLESSIVO

INCORAGGIANTE

APERTO AL CAMBIAMENTO

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STRUMENTI E METODOLOGIE

Comunicazione Warm cognition= apprendimento caldo Didattica del sorriso Metodologie di gruppo Role playing Didattica del fare Circle time Uso delle regole

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• ATTENTI ALLA COMUNICAZIONE! POSTURA MOVIMENTO SGUARDO VOCE PROSSEMICA MESSAGGI «IO»

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« LA PROFEZIA SI AUTODETERMINA» P. WATZLAWICK

EFFETTO PIGMALIONE O EFFETTO ROSENTHAL

«IL BAMBINO REALIZZA CIO’ CHE TU TI ASPETTI DA LUI»

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LAVORO IN GRUPPO

L’AIUTO RECIPROCO L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO L’APPRENDIMENTO TRA PARI

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ROLE PLAYING ( LITIGARE BENE)

NON CENSURARE IL LITIGIO NON CERCATE IL COLPEVOLE FARLI PARLARE DELL’ACCADUTO LA CLASSE COME MODERATORE

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DIDATTICA DEL FARE • fare esperienza, agire, imparare facendo per

acquisire competenze CIRCLE TIME (tempo dell’ascolto) • Insegnare la relatività del proprio punto di

vista • Insegnare che, se vuoi comprendere quel che

l’altro sta dicendo e impostare un vero dialogo devi per un attimo pensare che ha ragione

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• APPRENDIMENTO «CALDO»: l’apprendimento mette in moto «emozioni» ( paura, noia, soddisfazione…) che verranno messe in memoria e collegate, anche in futuro, all’azione di imparare

(D. Lucangeli) • DIDATTICA DEL SORRISO: forma straordinaria di

«alleanza educativa», il maestro alleato del ragazzo, non dell’errore

(D. Lucangeli)

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• REGOLE: • poche • espresse in positivo non come divieti • condivise con i ragazzi • ricordate e rinnovate spesso • Devono scaturire da forti valori sottostanti:

lealtà, coraggio, onestà, rispetto del più debole, collegate a una dimensione «eroica»,

desiderabile dell’etica ( far finta di essere cavalieri, eroi mitici, principi e principesse…)

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LA RELAZIONE CON I GENITORI

• Inizia il colloquio con una nota positiva. • Se è necessario, spiega le aree da migliorare,

dando suggerimenti concreti su come fare. • Termina il colloquio con parole che possano

alimentare la fiducia dei genitori. • Ascolta attivamente, concentrati per sentire

quello che i genitori vogliono comunicarti. L’ascolto e il rispetto reciproci sono il primo passo per impostare un rapporto di cooperazione.

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«Quello che oggi resta della scuola è la funzione insostituibile dell’insegnante, del rapporto che egli sa stabilire con ciò che insegna a partire dalla singolarità del suo modo di essere e del suo desiderio di sapere» M. Recalcati

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Adesso rifletti su…

• 3 punti di forza che ti riconosci nella gestione

delle relazioni • 3 aspetti che invece ritieni di dover rafforzare

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Focus su…

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Organizzare l’ambiente

Gestire le relazioni

Relatore
Note di presentazione
Lavorare in un ambiente curato e accogliente aumenta la motivazione, la socialità e perfino l’autostima. Per organizzare un ambiente ospitale e funzionale all’apprendimento è importante considerare più aspetti. Di seguito forniamo una check list che potrebbe aiutarti nelle scelte e nell’uso degli arredi. Banchi, tavoli, scaffali, etc., sono da considerare come oggetti mobili che puoi spostare in base all’attività didattica che via via svolgi in aula. Più l’ambiente è organizzato, più semplice sarà la gestione del comportamento. L’ordine fa essere ordinati, così come la gentilezza invita ad essere gentili…
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Controlla se • la disposizione degli arredi permette ai bambini di muoversi senza incontrare ostacoli; • c’è ampio spazio per consentire il movimento ai bambini con disabilità; • c’è una buona illuminazione nell’aula; • ci sono finestre che consentono la circolazione dell’aria; • puoi eliminare fattori di disturbo di tipo acustico; • i materiali sono raggruppati per tipologia e disposti con ordine; • ci sono le etichette che indicano il contenuto dei vari recipienti; • c’è un orologio appeso alla parete • ci sono angoli per le discipline; • ci sono angoli per il gioco libero; • c’è un tavolo rotondo per il lavoro in piccolo gruppo; • c’è uno specchio o le foto degli allievi; • tutti gli arredi sono curati e in buono stato di manutenzione; • riesci a muoverti tra i banchi per supportare e monitorare il lavoro di ciascun bambino; • riesci a vedere tutti i bambini quando sei in posizione frontale per le spiegazioni.

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Banchi e sedie

Relatore
Note di presentazione
I banchi e le sedie sono gli arredi che assegnano ai bambini il loro primo spazio nell’aula, un vero e proprio territorio che li ospita per tutti gli anni di scuola. Mettere un cartellino con il nome aiuta i bambini a sentirsi riconosciuti nel gruppo. Gli studi sulla disposizione dei banchi all’interno dell’aula hanno evidenziato la necessità di una scelta mirata, in base alle attività didattiche svolte, per tutelare un’efficienza visiva e il mantenimento di una postura equilibrata.
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Efficienza e relax

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Organizzare angoli per le discipline

Relatore
Note di presentazione
Una scuola ben organizzata dispone di laboratori attrezzati per le discipline; i più comuni sono quelli per le attività artistico espressive, per le scienze, le attività motorie, e la biblioteca per la lettura e il prestito. In aula può essere invece utile allestire un angolo per la matematica e la geometria ed uno per la scrittura. La creazione di un ambiente ricco di stimoli per l’alfabetizzazione può aiutare i bambini che vivono in un ambiente poco alfabetizzato (mancanza di libri a casa, uso di linguaggio basico da parte dei familiari, famiglia di migranti, ecc.) o che hanno avuto una scarsa alfabetizzazione a causa di ritardi o disturbi nel loro sviluppo. Attrezzare l’ambiente è garantire a tutti i bambini di avere accesso al programma di istruzione generale (ad esempio Braille per i bambini con disabilità visive, tecnologie assistive per i bambini con disabilità fisica, di comunicazione, o ritardi cognitivi).
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Visuals per l’inclusione

• Ci sono supporti visivi nella tua aula? • Puoi fare degli esempi? • Ci sono cartelli di orientamento nel plesso? • Dove sono, chi li ha realizzati?

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Supporti visivi Supporti visivi per comunicare • flash card in italiano, in inglese, etc. • icone per esprimere azioni ed emozioni di base, Supporti visivi per l’organizzazione • i tempi: attività della giornata, calendario, compleanni, eventi scolastici su una linea del

tempo-scuola • lo spazio: riordinare il banco, la biblioteca, spostare il tavolo, fare il cerchio con le sedie • il comportamento: turno di parola, gestione incarichi, chiedere/dare aiuto, chiedere/fare

silenzio, concentrazione, relax, lettura silenziosa Supporti visivi per memorizzare, consolidare, apprendere • schede di approfondimento • supporti didattici tradizionali: alfabetiere, unità di misura, linea dei numeri • organizzatori spaziali (punti cardinali, coordinate geografiche, frecce per orientarsi a scuola • organizzatori temporali: linea del tempo, orologio, posizione del sole rispetto all’aula, mappa

dei fusi orari • organizzatori grafici: diagrammi, tabelle, schemi, flow chart • cartelloni realizzati dagli alunni per una ricerca, per raccontare una gita, per documentare un

progetto.

Relatore
Note di presentazione
Facendo riferimento all’impiego di visuals come supporti per l’apprendimento si deve allora spostare l’attenzione verso varie tipologie di figure o immagini (statiche e dinamiche) quali diagrammi e mappe (organizzatori grafici), poster, immagini realistiche e tavole visive che possono essere impiegate per raccogliere, organizzare, trasformare conoscenze.
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Le pareti che insegnano

Relatore
Note di presentazione
Sulla parete principale, quella delle spiegazioni per intendersi, è opportuno collocare i cartelloni d’aiuto e quelli con incarichi e regole di comportamento. Sulle pareti laterali è utile appendere i supporti visivi “mobili” quelli che si mettono al centro dell’aula quando servono per le spiegazioni. Sulla parete posteriore, meno visibile dai bambini, può essere ricavato uno spazio dedicato alla documentazione di uscite didattiche, ricerche e approfondimenti, esposizione di oggetti da loro realizzati.
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Le pareti che insegnano Su quale parete hai affisso questi supporti? • l’alfabetiere; • le difficoltà ortografiche; • La tavola pitagorica; • la tabella dei primi 100 numeri, • la linea dei numeri • la linea del tempo; • le carte geografiche; • la tabella con le unità di misura; • le tavole anatomiche; • le regole di comportamento • la gestione degli incarichi.

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Riassumendo

• Che cosa è opportuno NON fare

• Che cosa è consigliabile fare

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Gestione della classe NON è

• urlare, perdere il controllo emotivo • usare solo la comunicazione verbale • rimproverare il singolo davanti al gruppo • ricattare l’allievo sulla valutazione • temere il coinvolgimento dei genitori • “don’t smile until Christmas”

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Gestione della classe è

• creare e mantenere un clima favorevole per l’apprendimento

• coinvolgere il gruppo, gli allievi, tenendo viva la loro motivazione ad apprendere

• organizzare un ambiente e condividere le regole con gli studenti

• riconoscere i comportamenti adeguati • bloccare i comportamenti inopportuni