14 efficienza illuminazione

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Audit energetico nell’edifico residenziale ed industriale

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Audit energetico nell’edificoresidenziale ed industriale

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Considerazioni generali

• I prezzi energetici rimarranno strutturalmente alti;

• Le fonti rinnovabili daranno un contributo importante ma a prezzi comunque elevati;

• La grande risorsa energetica che dobbiamo sfruttare è l’efficienza energetica.

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Il quadro generale

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Il pacchetto 20-20-20Reduce greenhousegas levels by 20%

Increase share of renewables to 20%

Reduce energyconsumption by

20%-10%Curren

t trend to

2020

-20%

20%

Current

trend to

2020

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La nuova direttiva sull’efficienza

• Direttiva 2012/27/UE del 25 ottobre 2012 sull'Efficienza energetica.

La Direttiva è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea L 315 del 14 novembre e dovrà essere recepita dal Parlamento italiano entro il 5 giugno 2014.

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Contenuti della direttiva

• Rinnovamento degli edifici pubblici • Piani di risparmio per le imprese di pubblica utilità • Audit energetici obbligatori• Acquisti verdi e incentivi• Obblighi per i Distributori di energia

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Il contesto Europeo

La nuova Direttiva sull’efficienza energetica GRANDI IMPRESE• Tutte le grandi imprese dovranno sottoporsi a un

audit energetico. • Tali controlli dovranno iniziare entro tre anni

dall’entrata in vigore della Direttiva e dovranno essere effettuati ogni quattro anni da esperti qualificati e accreditati.

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Il contesto Europeo

La nuova Direttiva sull’efficienza energetica PUBBLICA AMMINISTRAZIONE• ogni Stato membro dovrà garantire che dal 1° gennaio

2014 il 3% della superficie coperta utile totale degli edifici riscaldati e/o raffreddati di proprietà del proprio governo centrale e da esso occupati sia ristrutturata ogni anno per rispettare almeno i requisiti minimi di prestazione energetica ex "direttiva edifici" 2010/31/Ue

• Obbligo di acquisti di prodotti, servizi, edifici ad alta efficienza energetica (Green Public Procurement - GPP).

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Il contesto Europeo

La nuova Direttiva sull’efficienza energetica DISTRIBUTORI DI ENERGIA• Le aziende energetiche considerate dalla Direttiva

dovranno raggiungere un “obiettivo cumulato di risparmio energetico degli usi finali” entro il 2020.

• Questo obiettivo dovrà essere almeno equivalente a realizzare, ogni anno dal 2014 al 2020, nuovi risparmi del 1,5% delle vendite annuali di energia ai clienti finali, in volume, e una media superiore a quella del triennio precedente all’entrata in vigore della Direttiva.

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La diagnosi energetica

• La diagnosi energetica è il punto di partenza fondamentale per ogni attività in ambito energetico.

• E’ un’attività di indagine tecnica che ha lo scopo di:– Fornire la foto della situazione di partenza che in

forma sintetica rappresenti la performance energetica dell’organizzazione;

– Individuare le opportunità di miglioramento.

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La diagnosi energetica

• Esistono e sono in sviluppo una serie di norme sulle diagnosi:– UNI 11428:2011: TR italiano sulle modalità di

esecuzione– EN 16247-1:2012: standard europeo, stanno per uscire

le parti specialistiche– ISO 50002: futuro standard mondiale sugli energy

audits

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I sistemi di gestione dell’energia

• Nella famiglia dei sistemi di gestione certificabili l’ultima nata è la norma ISO 50001:2011. Come le norme similari:

• È volontaria• È adattabile a qualunque certificazione• Si basa sul miglioramento continuo della

performance energetica

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Requisiti di ISO 50001:2011

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Alla base di ISO 50001: la Performance Energetica

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Diagnosi energeticaIl TR 11428 è strutturato su dei requisiti dettagliati nei

seguenti punti:

4.1 Requisiti (ruolo del REDE) 4.2 Requisiti della procedura di diagnosi

4.3 Incontro preliminare

4.4 Raccolta dati 4.5 Attività in campo

4.6 Analisi

4.7 Procedura di dettaglio della diagnosi energetica

4.8 Rapporto di DE

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Procedura di dettaglio

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Procedura di dettaglio

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Contenuti dell’audit energetico

• Identificazione delle aree di consumo• Identificazione dei profili di consumo• identificazione delle apparecchiature/processi di

maggior consumo• Organigramma energetico• Creazione di una energy baseline• Opportunità di miglioramento

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Identificare le aree di consumo

• Nell’audit vanno identificate le aree di consumo

• Consumi diversi (EE, gas, carburanti, ecc.) vengoni riportati a una base comune, per esempio il TEP o il MJ

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Identificare i profili di consumo

• Nell’audit vanno identificati i profili di consumo (su base gionaliera, settimanale, mensile, annuale)

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Identificare energy baseline e indicatori

• Dai dati ottenuti occorre creare un consumo di riferimento rispetto a cui valutare i miglioramenti che si vogliono ottenere.

• Sono molto utili gli indicatori EnPI (p.e. TEP/tonn di prodotto, kWh/pezzo, ecc.)

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I valori di consumo in molti casi risultano correlati alla produzioneattraverso una

CURVA DI REGRESSIONE LINEARE.

Correlazione statistica – ENERGIA / PRODUZIONE

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Poiché il consumo non può essere negativo si interpreta come indicazione che l’energia non è richiesta finché la temperatura esterna scende al di sotto di un certo livello di gradi giorno. l’edificio sta ricevendo calore da altre sorgenti, per esempio calore di processo.

Correlazione statistica – ENERGIA / CALORE

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Identificare le opportunità di miglioramento

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Strumentazione per gli audit energetici

• Analizzatore dei fumi di combustione

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Multimetri - registratori

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Smoke kit

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Altra strumentazione

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Fare buona gestione dell’energia

• Una buona gestione dell’energia viene dall’unione di tecnica, organizzazione e consapevolezza delle persone.

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Opportunità di efficientamento in campo industriale

• Aree tipiche di intervento– Recuperi energetici– Produzione e distribuzione del calore– Aria compressa– Motori elettrici– Illuminazione– Produzione energetica da fonti rinnovabili

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Opportunità nell’illuminazione

• Ridurre l’illuminazione• Utilizzare l’illuminazione solare (pozzi luce, ecc.)• Installare sensori di presenza• Installare fotosensori e astronomici• Installare corpi illuminanti ad alta efficienza

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Opportunità sui motori elettrici e sui pompaggi

• Installare motori ad alta efficienza• Installare inverter sui pompaggi princiapli• Cambiare le cinghie di trasmissione• Usare attrezzatura per allineamenti laser tra corpo

pompa e motore

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Opportunità sull’aria compressa

• Ridurre la pressione di mandata• Effettuare campagne di eliminazione delle perdite

(anche con strumentazione ad ultrasuoni)• Recuperare il calore di raffreddamento dei

compressori• Installare controllo ad inverter su alcuni compressori• Installare sezionamenti sulle distribuzioni principali• Ridurre le perdite di carico sulle distribuzioni

principali (maggiori diametri)

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Opportunità sulle caldaie e sui circuiti calore

• Ridurre le perdite sulle distribuzioni principali• Riparare le coibentazioni sulle distribuzioni principali• Recuperare le condense• Manutenzionare efficacemente gli scaricatori di

condensa• Regolazione automatica del rapporto

aria/combustibile• Sostituire i generatori con altri a più alta efficienza

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Opportunità sull’uso del calore

• Installare recuperi termici (p.e. su gruppi elettrogeni)• Installare destratificatori• Utilizzare riscaldamento radiante• Automatizzare l’avvio / fermata dei riscaldamenti• Regolare i ricambi d’aria

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Opportunità per la PA

• Riqualificazione energetica degli edifici• Green Public Procurement (i cd. “acquisti verdi”)• Illuminazione pubblica (corpi illuminanti, regolatori di

flusso, telecontrollo, ecc.)• Riqualificazione del parco mezzi• Stesura di un PAES (Piano d’Azione per l’Energia

Sostenibile)• Sensibilizzazione di utenti e cittadinanza• Affidamento di servizi energetici a Energy Service

Company

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Individuazione delle strategia di

finanziamento – TEE ed ESCo

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Il meccanismo dei TEE

• Ogni intervento finalizzato al risparmio energetico, può essere misurato in Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP).

• Il risparmio in TEP permette l’ottenimento di 1 Titolo di Efficienza Energetica.

Consumo pre intervento

Consumo post intervento

Risparmio conseguente all’intervento

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Il meccanismo dei TEE

• L’incentivo è riconosciuto per 5 / 8 / 10 anni a seconda dell’intervento;

• I titoli di efficienza sono scambiati su un mercato dedicato (GME);

• Dal gennaio 2013 il meccanismo non è più in capo all’AEEG ma al GSE.

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Il cuore del meccanismo consiste nella responsabilizzazione di un attore particolare, le aziende distributrici di gas e/o di energia elettrica, le quali si vedono assegnato un obiettivo di miglioramento dell’efficienza energetica da conseguirsi presso i propri clienti finali.

Non tutti i distributori sono oggetto dell’obbligo del conseguimento del target, ma solo quelli che hanno un parco di clienti finali – di gas o di elettricità – superiore al numero di 50.000 unità.

I soggetti obbligati

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I decreti 20.7.04 quantificano l’energia risparmiata in unità di misura “tep” (mentre la legge 10/91 quantificava l’energia primaria risparmiata in termini di gigajoule, GJ).

Tale quota di energia costituisce il “risparmio energetico” dell’operazione; esso si configura dunque come il risultato dell’intervento di miglioramento dell’efficienza energetica. È utile al riguardo riportare la definizione che fornisce l’AEEG nella delibera n. 103/03:

«Risparmio lordo è la differenza nei consumi di energia primaria prima e dopo la realizzazione di un intervento o di un progetto, misurata in tonnellate equivalenti di petrolio»

1 TEP = 41,868 GJ

I risparmi energetici e loro unità di misura

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Gli obiettivi sono stati aggiornati dal decreto del 31.12.2012:

Obiettivi nazionali di risparmio

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Gli obiettivi sono ripartiti tra le aziende soggette all'obbligo:

Per esempio nel 2010 a fronte di un obiettivo nazionale elettrico che era pari a 2,4 Mtep, un distributore elettrico che aveva distribuito 3179 GWh nel 2008 sul territorio nazionale aveva un obiettivo di:

Dove 272.000 è il totale dell'energia distribuita dai soggetti all'obbligo.

Ripartizione degli obiettivi

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Per raggiungere il proprio obiettivo, i distributori hanno diverse alternative cui poter ricorrere:

a) realizzare essi stessi o tramite società controllate, presso gli utenti finali, interventi in grado di generare titoli;

b) lasciare che gli interventi siano realizzati da altri soggetti (ESCO), ed acquisendone i relativi titoli riconosciuti tramite contrattazione bilaterale;

c) acquisire i titoli in borsa, ossia sul mercato appositamente organizzato dal GME.

Raggiungimento degli obiettivi

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Spirito dell’incentivo TEE

• Si deve fare “meglio” in campo energetico:

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All’atto della realizzazione dell’intervento di miglioramento dell’efficienza energetica presso un utente finale, il proponente (che siano le società di distribuzione di energia o una ESCO) deve avviare una procedura per ottenere il riconoscimento dei titoli.

Allo scopo il proponente deve essersi prima di tutto accreditato presso il GSE (se soggetto volontario), e una volta che l’intervento di efficienza sia stato progettato/implementato, riempire on line dei moduli informatizzati nei quali dovrà fornire tutte le informazioni tecniche e procedurali riguardanti l’intervento medesimo.

Per potersi accreditare presso il GSE come SSE-società di servizi energetici è sufficiente che nello statuto della società sia prevista l’erogazione di servizi energetici.

I progetti accreditati

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Esempio di scheda standard

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Certificazione delle ESCo

• La norma UNI 11352 è in corso di revisione e sarà rivista a inizio 2014 in senso restrittivo (rif. alla EN 15900, richiesta di erogazione di almeno 1 servizio di efficienza, ecc.)

• Sulla prossima versione della norma Accredia concederà accreditamenti specifici

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Certificazione delle ESCo

• La norma è strutturata nei seguenti punti principali:– 4: Requisiti generali– 5: Attività facoltative– 6: Lista di controllo per la verifica dei risultati

• Sono inoltre presenti due appendici.– A: Lista di controllo per la verifica dei requisiti– B: Contenuti minimi dell'offerta di servizi energetici da

parte delle ESCo

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Energy Service Company (ESCo)

• La definizione di ESCO per il diritto italiano è riportato nel D.Lgs. 115/2008, la legge che recepisce la prima direttiva europea sull’efficienza energetica

• «ESCO»: persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell'efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell'utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell'efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti;

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Concetto chiave “Energy performance contarct”

• «contratto di rendimento energetico»: accordo contrattuale tra il beneficiario e il fornitore riguardante una misura di miglioramento dell'efficienza energetica, in cui i pagamenti (…) sono effettuati in funzione del livello di miglioramento dell'efficienza energetica stabilito contrattualmente;

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UNI 11339:2009

• Nello stesso filone UNI ha emanato la norma che detta i requisiti per qualificarsi come Esperto in Gestione dell’Energia (EGE).

• L’EGE ha molti tratti in comune con l’Energy Manager ma non è sovrapponibile con esso.

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Certificazione EGE

• Sono ammessi:– Autocertificazione– Certificazione da parte dell’organizzazione– Certificazione da parte di ente terzo (Accredia ha

già concesso 4 accreditamenti a SECEM, SICEV, TUV Italia e KHC)

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ESCo e EGE

• Requisito per certificarsi alla norma UNI 11352 è avere al proprio interno almeno una figura con le caratteristiche della norma UNI 11339 (Esperto in Gestione dell’Energia - EGE)

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Non dimentichiamo il 65% IRPEF

• Per tutto il 2014 restano in vigore le detrazioni Irpef dal 55% al 65% per chi intende ristrutturare capa apportando i miglioramenti necessari a ottenere efficienza energetica.

• Nel dettaglio abbiamo: la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento fino a 100 mila euro; il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti - finestre, comprensive di infissi) fino a 60 mila euro; l’installazione di pannelli solari fino a 60 mila euro ; la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale fino a 30 mila euro.

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Non dimentichiamo il 65% IRPEF

• Le quote di rimborso sono riconosciute per le ristrutturazioni e suddivise in 10 rate annuali di pari importo:– 55% delle spese sostenute fino al 5 giugno 2013– 65% delle spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31

dicembre 2013, per interventi sulle singole unità immobiliari

– 65% delle spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 30 giugno 2014, se l’intervento è effettuato sulle parti comuni degli edifici condominiali, o se riguarda tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio.

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Grazie a tutti