136 spirituals
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Raccolta traduzioni spiritualsTRANSCRIPT
1. After „while
Fra un po‘
1. After ‗while, After ‗while
Some sweet day after ‗while
I‘m goin‘up to see my Jesus,
O some sweet day after ‗while
2. Pray on! Pray on!
Some sweet day after ‗while
Pray on, time will soon be over,
O Some sweet day after ‗while
3. Shout on! Shout on!
Some sweet day after ‗while
Shout on, time will soon be over,
O Some sweet day after ‗while
Fra un po‘, fra un po‘
Un bel giorno, fra un po‘
Me ne vado a vedere il mio Gesù
Oh, un bel giorno, fra un po‘
Pregate! Pregate!
Un bel giorno, fra un po‘
Pregate, il tempo finirà presto
Oh, un bel giorno fra un po‘
Esultate! Esultate!
Un bel giorno, fra un po‘
Esultate, il tempo finirà presto
Oh, un bel giorno, fra un po‘
Gli spirituals che si riferiscono ad un incontro con Gesù o ad un viaggio verso la Terra Promessa
o il Paradiso possono sempre essere letti a partire da due punti di vista:
1. un modello religioso di tipo escatologico in cui la morte o la conversione porteranno il
credente all‘incontro con Dio o alla conquista di uno stato di grazia;
2. un modello di tipo rivendicativo che utilizza i termini religiosi per riferirsi invece alla
conquista della libertà materiale.
Negli ultimi decenni l‘interpretazione dei testi ha portato gli studiosi a sostenere sempre di più la
correttezza di questa ipotesi, avvalorata da numerose testimonianze di ex-schiavi. Testi più espliciti
vennero sostituendosi a quelli simbolici già via via che l‘esercito unionista si avvicinava e liberava
gli schiavi. Una lettura in chiave semplicemente religiosa non renderebbe giustizia al carattere
pragmatico del canto afro-americano1.
Il brano ha una classica struttura pentatonale; la melodia consiste cioè di sole cinque note
(mancano la quarta e la settima). E‘ una forma comune nel folklore di molti paesi.
2. All of God‟s Chillun Got Shoes
Tutti i figli di Dio avranno le scarpe
1. I‘ve got a robe, you‘ve got a robe,
All of God's chillun got a robe.
When I get to heaven wanna put on my robe
I'm gwine to shout all over God's heaven
Everybody talk 'bout heaven ain't gwine there
Heaven oh heaven
gwine to shout all over God's heaven.
2. I‘ve got shoes…
3. I‘ve got a song…
4. I‘ve got a crown…
5. I‘ve got wings…
1. Io avrò un abito, tu avrai un abito,
Tutti i figli di Dio avranno un abito
Quando andrò in cielo voglio mettermi l‘abito
E gridare in giro per il paradiso.
Quelli che parlano tanto del paradiso non ci
andranno
Voglio gridare in giro per il paradiso
2. Io avrò delle scarpe…
3. Io avrò una canzone…
4. Io avrò una corona…
5. Io avrò delle ali…
1 Stralci di testimonianze di ex-schiavi sono reperibili in traduzione italiana in Armellin (vedi bibliografia).
La tradizione africana prevedeva che per le celebrazioni e i più importanti momenti sociali si
indossassero gli abiti migliori con gioielli e ornamenti, ma ciò in America era impossibile. Una
legge del 1540 proibì alle donne di colore delle Indie Occidentali di indossare gioielli, perle e abiti
di seta, a meno che non fossero sposate con degli Spagnoli. Una legge del South Carolina ordinò nel
1735 di confiscare ai Neri tutti gli abiti di buona qualità2.
Nonostante tali leggi e la generale povertà, varie testimonianze concordano nel sostenere che i
Neri, appena potevano, vestivano meglio dei bianchi, soprattutto in occasioni speciali come i camp-
meetings. Ecco spiegato il desiderio qui espresso di indossare l‘abito della festa (robe).
L‘abito e le scarpe rappresentano dunque la riconquista della dignità umana di fronte a Dio,
mentre la corona e le ali sono il premio per il fedele che ha raggiunto la vita eterna.
Children nei gospel abitualmente non indica i bambini in senso stretto, ma i "bambini di Dio"
nella duplice accezione familiare di "ragazzi" o paterna di "figlioli".
Nel testo si è mantenuta la trascrizione storpiata chillun (children) come anche quella di wanna
(want to) e gwine (going to). E‘ prassi negli innari delle chiese africanamericane mantenere la
tradizionale grafia.
3. Almost Over
(Quasi sempre)
1. Some seek de Lord and they don't seek
him right,
Pray all day and sleep all night;
And I'll thank God, almost over, almost
over, almost over, (My Lord)
And I'll thank God, almost over.
2 Sister, if your heart is warm,
Snow and ice will do you no harm.
3 I been down, and I done been tried,
I been through the water, and I been
baptized.
4 O sister, you must mind how you step on
the cross,
Your foot might slip, and your soul get lost.
5 And when you get to heaven, you'll be
able for to tell
How you shunned the gates of hell.
6 Wrestle with Satan and wrestle with sin,
Stepped over hell and come back agin.
1 Alcuni cercano il Signore, e non lo cercano nel
modo giusto
Pregano tutto il giorno e dormono tutta la notte;
E io ringrazierò Dio, quasi arivato, quasi
arrivato, quasi arrivato (mio Signore)
E io ringrazierò Dio, quasi arrivato.
2 Sorella, se il tuo cuore è caldo,
Neve e ghiaccio non ti faranno danno.
3 Sono pronto e sono stato provato,
Sono entrato nell‘acqua e sono stato battezzato.
4 Oh sorella, devi stare attenta a dove metti i
piedi,
Il tuo piede potrebbe scivolare e la tua anima
perdersi.
5 E quando andrai in cielo, sarai capace di
raccontare
Come hai evitato le porte dell‘inferno.
6 Combatti con Satana e combatti con il
peccato,
Fai un salto all‘inferno e torna indietro.
2 Fisher, p.33
―Un canto battesimale, come la vibrante ―almost o-ver‖ suggerisce con forza‖3.
L‘espressione Almost over letteralmente significa quasi arrivato e indicherebbe quindi
l‘approssimarsi della purificazione dai peccati
Questo canto doveva iniziare nel momento che precedeva immediatamente il Battesimo e
accompagnare tutto il rito: il verso 2 si riferisce forse alla vera e propria temperatura dell‘acqua,
visto che il battesimo si teneva per immersione in un fiume, e non è detto che fosse necessariamente
estate; il verso 3 indica l‘avere superato l‘esame conclusivo prima dell‘ammissione al Battesimo; il
verso 4 oscilla fra un reale rischio di scivolamento sul fondo viscido ed un più probabile
allontanamento dalla retta via; i versi 5 e 6 si riferiscono alla lotta con Satana per la salvezza
dell‘anima.
Il brano è attestato solo nella raccolta Slave Songs e sembra piuttosto antico. Si tenga comunque
presente che si iniziò a battezzare con una certa frequenza gli schiavi solo dopo il 1800, e solo negli
anni poco prima la Guerra Civile l‘appartenenza ad una chiesa cristiana divenne per gli schiavi
relativamente comune4.
Una delle ragioni che inducevano i proprietari di schiavi a non battezzarli consisteva nel timore
che il battesimo potesse costituire causa legale sufficiente per la liberazione. Stati e chiese si
pronunciarono invece contro tale interpretazione del rito.
Charles Ball, un ex-schiavo, descrive nel 1837 la situazione religiosa nella sua piantagione:
―…Molti di loro credevano che ci fossero vari dei, alcuni buoni, altri cattivi…Conoscevo alcuni
schiavi che dovevano essere stati, per quello che ne capivo, Maomettani…C‘era un uomo nella
piantagione che pregava cinque volte al giorno, sempre con la faccia rivolta verso Est…C‘era, in
generale, uno scarso senso di dovere religioso…e, propriamente, non si poteva dire che il
cristianesimo fosse la religione di quella gente‖5.
Il brano richiede una certa estensione vocale, ma è molto orecchiabile, trascinante e gioioso.
4. Amen
Amen, Amen, Amen, Amen, Amen
1. See the little baby
Lying in a manger
On Christmas morning
2. See Him in the temple
Talking to the elders
How they all marvelled!
3. See Him at the seashore
Preaching to the people,
Healing all the sick ones!
4. See Him at the garden
Praying to the Father
In deepest sorrow!
5. See Him on the cross
Amen, Amen, Amen, Amen, Amen
Guarda il bambino
Che giace nella mangiatoia
La mattina di Natale
Gaurdalo nel tempio
Che parla con gli anziani
Come sono meravigliati
Guardalo sulla riva del mare
Che predica al popolo
Guarendo tutti i malati
Guardalo nel giardino
Che prega il Padre
Nella più profonda tristezza
Guardalo sulla croce
3 Allen, p.74
4 Epstein, pp.100-111
5 Ball, Slavery, pp.164-65,201-3, in Epstein, p.193
Bearing all my sins
In bitter agony.
Che porta tutti i miei peccati
In un‘amara agonia
Il testo tradizionale di Amen! consiste della semplice ripetizione della parola Amen interludiata
talvolta da frasi come ―Everybody say‖, ―Halleluja, praise‖, ecc.
Sebbene questo brano sia accreditato nelle raccolte come spiritual, appartiene più propriamente
al genere innico derivato dalle chiese tradizionali. In esse è tradizione chiudere alcune solenni
preghiere con dei canti corali definiti ―Threefold Amen‖, ―Sevenfold Amen‖ o ―Tenfold Amen‖, a
seconda del numero di volte in cui si ripete la parola Amen.
E‘ in ogni caso prassi comune nelle chiese nere commentare ad alta voce, anche cantando, le
frasi del predicatore, con espressioni come Yes Lord!, All right!, Tell it, preacher!, Halleluja!,
Amen!…
Le strofe sopra riportate non appartengono alla tradizione, ma sono state fornite dal celebre
compositore Edwin Hawkins6.
5. Blow Your Trumpet Gabriel (Suona la tua tromba, Gabriele)
1. De talles' tree in Paradise,
De Christian call de tree of life;
And I hope dat trump might blow me home
To de new Jerusalem.
Blow your trumpet, Gabriel,
Blow louder, louder;
And I hope dat trump might blow me home
To de new Jerusalem.
2 Paul and Silas, bound in jail,
Sing God's praise both night and day;
And I hope, &c.
1. L‘albero più alto del Paradiso, il Cristiano lo
chiama l‘Albero della Vita.
E io spero che quella tromba possa soffiarmi a
casa, nella Nuova Gerusalemme.
Suona la tua tromba, Gabriele, suonala sempre
più forte;
e io spero che quella tromba possa soffiarmi a
casa, nella Nuova Gerusalemme
2. Paolo e Sila, chiusi in prigione, cantano le
lodi di Dio notte e giorno:
E io spero…
Questo inno è cantato in Virginia in un modo molto simile. Una variazione in minore è fornita
da Mrs. Bowen, come l‘ha sentita cantare a Charleston circa 25 anni fa7.
Paolo e Sila si ritrovano frequentemente, spesso insieme e, in tal caso, in carcere (jail) o in
catene (chains): si tratta di un wandering rhyme che per assonanza di suono e significato oscilla fra
i due termini. Nell‘intera raccolta di Allen, Paolo è citato solo in tre casi e sempre prigioniero
insieme a Sila. La loro presenza in questo canto può essere giustificata dal contesto apocalittico che
ricorda la liberazione miracolosa narrata in Atti 16. Negli altri due spirituals non c‘è alcun legame
fra i due personaggi e il tema generale del canto8.
Gabriele, la tromba, la Nuova Gerusalemme sono ovviamente immagini della fine dei tempi (cfr
1 Cor 15,52, Gl 2,1, Mt 24,31, 1 Ts 4,16, ecc.).
6 Warren, p.28
7 Allen, p.3
8 Paul e Silas sono ancora associati insieme in un brano registrato da John A. Lomax e Harold Spivacke in Virginia nel
1936 (The Blood-Starined Banders, CD Afro-American Spirituals, Work Songs, and Ballads, The Library of Congress
Archive of Folk Culture, Rounder CD 1510, track 6; il testo è reperibile in Lomax, Our Singing Country, pp.25-26) e
sempre completamente fuori contesto: ciò dimostra la riconosciuta funzionalità nel tempo della coppia biblica.
L‘albero della vita (Gen 2,9), presenza rara negli spiritual, ci ricorda che l‘albero, nelle antiche
culture africane, è il simbolo della musica (dall‘albero deriva il tamburo, anch‘esso simbolo della
musica). Esso indica la relazione o l‘armonia fra il cielo e la terra9.
La melodia di questo brano è molto allegra e decisamente trionfante. Si noti nella quarta strofa
del ritornello la presenza della settima diminuita, che è considerato uno degli elementi di possibile
influenza africana sullo spiritual10
.
6. Bound To Go
(Devo andare)
1. I build my house upon de rock,
O yes, Lord!
No wind, no storm can blow 'em down,
O yes, Lord!
March on, member, Bound to go;
Been to de ferry, Bound to go;
Left St. Helena, Bound to go;
Brudder, fare you well.]
2 I build my house on shiftin' sand,
De first wind come he blow him down.
3 I am not like de foolish man,
He build his house upon de sand.
4 One mornin' as I was a walkin' along,
I saw de berries a-hanging down.
5 I pick de berries and I suck de juice,
He sweeter dan de honey comb.
6. I tuk dem brudder, two by two,
I tuk dem sister, tree by tree.
1 Costruisco la mia casa sulla roccia,
Oh sì, Signore!
Né vento né tempesta possono buttarla giù,
Oh sì, Signore!
Avanti, fedeli, dobbiamo andare;
Passato il traghetto, dobbiamo andare;
Lasciata St.Helena, dobbiamo andare;
Fratello, addio.)
2 Costruisco la mia casa sulla sabbia,
Il primo vento che viene la butta giù.
3 Io non sono come l‘uomo stolto
che costruisce la sua casa sulla sabbia.
4 Un mattino, mentre camminavo, vidi le
bacche pendere dall‘albero
5 Presi le bacche e succhiai il succo;
era più dolce del favo del miele.
6. Le presi fratello, due a due,
Le presi sorella, tre a tre.
St.Helena Island è vicina a Port Royal: lo stretto di St.Helena chiude a Nord le isole della zona di
Port Royal. E‘ probabile che il canto facesse parte del repertorio dei rematori della zone o fosse
stato adattato come canzone da remo. Le testimonianze dei viaggiatori ricordano che i rematori di
colore cantavano ininterrottamente lungo il viaggio ritmando i colpi di remo11
.
La casa sulla roccia è in Mt 8,24-27. I versi 4 e 5 sono wandering rhymes. Le bacche, prima
amare, poi dolci, fanno pensare alla dolcezza dell‘incontro con Gesù dopo le tribolazioni della vita.
In effetti questa strofa è spesso preceduta o seguita da un‘altra che recita: ―Talvolta sono su, talvolta
sono giù, talvolta sono proprio a terra‖ e appartengono al repertorio di strofe standard del celebre
Nobody Knows the Troubles I‘ve Seen.
In inglese bound indica un destino più che un dovere.
9 Schneider, p.127
10 Krehbiel, p.79
11 Katz, p.10, 27
7. Bye and Bye
(Fra poco)
O bye and bye, bye and bye,
I‘m goin‘ to lay down dis heavy load.
1. I know my robe‘s goin‘ to fit me well.
I‘m goin‘ to lay down dis heavy load.
I tried it on at the gates of hell.
I‘m goin‘ to lay down dis heavy load.
2. Hell is deep and dark despair
I‘m goin‘ to lay down dis heavy load.
Stop, po‘ sinner, and don‘t go there,
I‘m goin‘ to lay down dis heavy load.
3. O Christians, can‘t you rise and tell,
I‘m goin‘ to lay down dis heavy load.
That Jesus hath done all things well.
I‘m goin‘ to lay down dis heavy load.
Oh, fra poco, fra poco
Metterò giù questo carico pesante.
1. So che il vestito mi calzerà bene
Metterò giù questo carico pesante.
Me lo sono provato alle porte dell‘inferno
Metterò giù questo carico pesante.
2. L‘inferno è una profonda e buia disperazione
Metterò giù questo carico pesante.
Fermati, povero peccatore, e non andare laggiù
Metterò giù questo carico pesante.
3. Oh, cristiani, perché non vi alzate e dite
Metterò giù questo carico pesante.
Che Gesù ha fatto bene tutte le cose?
Metterò giù questo carico pesante.
Il titolo del brano è riportato anche come By and By.
Il testo di questo brano, uno dei più frequenti nelle raccolte di inizio novecento, riprende il tema
della prossima fine della vita, con un taglio più drammatico rispetto a After ‗while o All of God‘s
Chillun Got Shoes. Il ritornello viene cantato dal leader insieme all‘assemblea, mentre le singole
strofe sono in forma di call and response.
Nella traslitterazione del testo si nota la tendenza dei Neri ad evitare i suoni difficili come th
(sostituito con d: dis, invece di this) e l‘elisione della g in fine di parola
By and By era uno dei cavalli di battaglia del celebre baritono di colore Paul Robeson.
8. Calvary
(Calvario)
Calvary, Calvary, Calvary, Calvary,
Calvary, Calvary, Surely He died on Calvary.
1. Ev‘ry time I think about Jesus,
Ev‘ry time I think about Jesus,
Ev‘ry time I think about Jesus,
Surely He died on Calvary.
2. Don‘t you hear the hammer ringing?
3. Don‘t you hear Him calling His Father?
4. Don‘t you hear Him say, ―It is finished?‖
5. Jesus furnished my salvation.
6. Sinner, do you love my Jesus?
Calvario…
Sicuramente Egli è morto sul Calvario
1. Ogni volta che penso a Gesù,
Ogni volta che penso a Gesù,
Ogni volta che penso a Gesù,
Sicuramente Egli è morto sul Calvario
2. Non senti risuonare il martello?
3. Non lo senti chiamare il Padre?
4. Non lo senti dire: ―Tutto è compiuto‖?
5. Gesù mi ha dato la salvezza.
6. Peccatore, tu ami il mio Gesù?
Calvary ha un andamento dolente e solenne che bene esprime la partecipazione dolorosa
dell‘oppresso alle sofferenze di Cristo.
Il martello che risuona del verso 2 richiama la worksong Hammer Ring, anch‘essa incentrata sul
tema della passione. Molti canti di lavoro avevano tematiche religiose che richiamavano in qualche
modo il martello, fra cui la crocifissione e la costruzione dell‘arca. Un brano registrato da Lomax in
un penitenziario negli anni ‘30 ha la seguente struttura: una sequenza di strofe di presentazione e
saluto dei personaggi presenti (il capitano, il sergente, la guardia); una serie di strofe improvvisate
al momento sui piccoli eventi del giorno; un lungo blocco di strofe sulla storia di Noè che costruisce
l‘arca; alcune strofe conclusive. Il protagonista del lungo brano è di fatto il martello che, picchiato
dai carcerati, scandisce il ritmo12
. Il martello è protagonista anche della celebre ballata John
Henry13
, la storia di un minatore nero in gara con una perforatrice meccanica.
L‘uso di utensili di lavoro per segnare il ritmo dei canti è prassi comune presso i Neri, sia
nell‘accompagnare il lavoro, sia come strumenti musicali veri e propri. Per esempio, gli strumenti di
una street-band di fine ottocento erano in genere un ―washtub bass‖ (l‘antenato del basso, costruito
con una tinozza rovesciata, un manico di scopa e un filo), un asse per lavare (che veniva ―grattata‖
su e giù con un raschietto), vari oggetti percuotibili (padelle, cucchiai, piatti) e una chitarra o
banjo14
.
Sul CD Gospel Singers and Preachers 1926-1948 è riportata una versione a cappella a cinque
voci dei Dunham Jubilee Singers, registrata nel 192815
, molto diversa dalla versione proposta, per
esempio, da Liz McComb o Sandra Reeves, che si ispirano chiaramente a Mahalia Jackson16
.
Nel CD Spirituals in Concert, Jessye Norman canta le strofe di They Crucified My Lord mentre il
coro maschile canta in controcanto Calvary17
.
9. Camp-meetin‟ in de Wilderness (Camp-meeting nella foresta)
Dar‘s a camp meetin‘ in de wilderness,
An‘ shoutin‘ all aroun‘
When Gabriel blows his trumpet
De Holy Ghost comes down.
Brethren rise and shine,
Behold King Jesus comin‘
Brethren rise and shine,
Gwine ter meet ‗im in de clouds
Some says that nothin‘ ails me,
Some gives me up fer lost,
An‘ ebery refuge fails me,
An‘ all my hopes is crossed.
Nex‘ door ter death they foun‘ me
An‘ snatched me frum de grave,
C‘è un camp-meeting nella foresta
E giubilo tutto intorno
Quando Gabriele suona la tromba
Lo Spirito Santo viene giù.
Fratelli alzatevi e splendete
Guardate il Re Gesù che viene
Fratelli alzatevi e splendete
Andate a incontrarlo fra le nuvole
Alcuni dicono che nulla mi affligge,
Alcuni mi danno per perso
E ogni rifugio mi respinge
E tutte le mie speranza sono infrante
Mi troveranno a due passi dalla morte
E mi strapperanno dalla tomba
12
Il brano in questione è riportato e analizzato da Courlander, pp.99-101 13
John Henry è considerata una delle più importanti work-songs degli Stati Uniti. Ne esistono diverse versioni, con
molte variazioni sia nella linea melodica che nel testo: Work ne riporta tre (pp.233, 242) 14
Courlander, p.505-6 15
CD Document Records DOCD-5585, track 5 16
Mahalia Jackson, Gospels, Spirituals & Hymns, Columbia, C2K 65594/A, track 16; Liz McComb, Live, Columbia
478008, track 1. 17
CD Deutsche Grammophon 429 790, track 13
I tells ter all aroun‘ me
His wondrous power ter save
Io dirò a tutti quelli intorno
Del suo meraviglioso potere salvifico
I camp-meetings erano raduni religiosi che conobbero uno straordinario successo fra il 1800 e il
1850. Il camp-meeting che apre l‘epoca dei grandi raduni si tenne a Cane Ridge, Kentucky
nell‘agosto del 1801 e già ad esso parteciparono dei Neri, esortati da predicatori di colore18
. L‘anno
successivo si tennero incontri in North Carolina ai quali parteciparono degli schiavi. Fin da subito i
bianchi presenti furono particolarmente impressionati dalle voci dei Neri e dalla tendenza a
protrarre la preghiera e il canto fino alle prime ore del mattino.
I camp-meetings furono probabilmente il laboratorio in cui si forgiarono gli spirituals perché
provvidero un luogo di interscambio fra diverse culture. In particolare, i Neri del Sud poterono
accedere ai testi degli inni anglosassoni insegnati dai predicatori bianchi per mezzo del lining out
(recitare una strofa e farla poi cantare all‘assemblea) e sviluppare la propria sensibilità per le
tematiche bibliche. Più complessa è la questione dell‘influenza delle strutture melodiche, in quanto
le forme pentatonali e modali tipiche degli inni religiosi dei bianchi e delle canzoni popolari
europee ed americane non sono dissimili da modelli africani ed arabi. Allo stesso modo, comune ad
entrambe le culture, bianca e nera, era la forma del call and response, che rimase la più comune
negli spirituals19
.
I risultati più clamoroso dei camp-meetings furono la gran messe di conversioni e i numerosi
battesimi. E‘ proprio a partire dagli inizi dell‘800 e della grande stagione dei raduni che il
cristianesimo si diffuse capillarmente nelle piantagioni.
10. Certainly, Lord
(Sì, Signore)
1. Have you got good religion? Cert‘nly, Lord!
(3 vv.)
Cert‘nly, Cert‘nly, Cert‘nly Lord!
2. Have you been redeemed? Cert‘nly Lord!
3. Have you been to the water? Cert‘nly Lord!
4. Have you been baptized? Cert‘nly Lord!
1. Hai avuto la vera religione? Sì, Signore!
(3 vv.)
Sì, certamente, Signore!
2. Sei stato redento? Sì Signore!
3. Sei stato nell‘acqua? Sì, Signore!
4. Sei stato battezzato? Sì, Signore!
La struttura antifonale di questo semplice brano consente di moltiplicare a piacimento le strofe.
Al di là del contesto battesimale, è evidente che il testo riprende la tematica dell‘appartenenza alla
comunità cristiana e, anche se qui non è esplicitato, ad una ben precisa comunità.
John e Ruby Lomax hanno registrato una versione a due voci in Alabama nel 194020
.
11. City Called Heaven
(Una città chiamata Cielo)
1. I am a poor pilgrim of sorrow
I‘m tossed in this world all alone.
No hope have I for tomorrow
1. Sono un povero pellegrino triste
Sono sballottato tutto solo in questo mondo.
Non ho speranza per il domani
18
Sweet, Religion, in Epstein, pp.197-198 19
Una trattazione sintetica con testimonianze in Epstein, pp.197-199 20
Rounder CD 1514, track 8.
I‘ve started to make Heaven my home.
Sometimes I‘m tossed and driven, Lord,
Sometimes I don‘t know where to roam,
I‘ve heard of a city called Heaven,
I‘ve started to make it my home.
2. My mother has reached that pure glory,
My father‘s still walkin‘ in sin,
My brothers and sisters won‘t own me,
Because I‘m tryin‘ to get in.
Ho iniziato a considerare il Cielo la mia casa.
Talvolta sono sballottato e trascinato, Signore,
Talvolta non so dove andare,
Ho sentito di una città chiamata Cielo,
Ho iniziato a farne la mia casa.
2. Mia madre ha raggiunto quella gloria pura,
Mio padre cammina ancora nel peccato,
I miei fratelli e le mie sorelle non mi
riconoscono
Perché sto cercando di entrarci
Come dimostra la presenza della ―città‖, il testo deve essere relativamente recente. Gli spirituals
sono in generale canti rurali in quanto, salvo rari casi, anche gli schiavi che vivevano in città o
potevano visitarle durante i viaggi per fiume si trovavano di fronte a cittadine di dimensioni ridotte,
non alle grandi metropoli del Nord.
Dopo la Guerra Civile e l‘emancipazione, proprio lo spostamento di grandi masse di Neri verso
le fabbriche del Nord porterà in tempi brevi all‘emarginazione dello spiritual e alla nascita del
Gospel urbano21
.
Fra i temi sviluppati dal brano, si noti il conflitto familiare aperto dalla conversione.
L‘espressione ―tossed and driven‖ che ritorna in diversi spirituals indica la condizione di chi non
può decidere dove andare, come la palla scagliata da un giocatore.
Mahalia Jackson ha dato di questo brano un‘interpretazione particolarmente suggestiva.
12. Deep River
(Profondo fiume)
Deep, deep river, my home is over Jordan;
Deep, deep river, Lord,
I want to cross over into campground.
O don‘t you want to go to that Gospel feast,
That promis‘d land where all is peace?
Profondo, profondo fiume, la mia casa è oltre il
Giordano;
Profondo, profondo fiume;
Voglio arrivare al campo laggiù
Oh, tu non vuoi andare a quella festa del
Vangelo? Quella Terra Promessa dove tutto è
pace?
Deep River sembra avere avuto origine nella Contea di Guilford nel North Carolina, in cui i
Quaccheri acquistarono alcuni schiavi per liberarli e mandarli in Africa. Se il canto si riferiva a tale
fatto, il fiume Giordano è in questo caso addirittura l‘Oceano Atlantico. Sicuramente il canto è stato
utilizzato anche come spiritual di fuga.
E‘ considerato uno degli spiritual più significativi dal punto di vista musicale per il suo
andamento lento e solenne. Fu il primo spiritual ad essere armonizzato per voce sola e pianoforte
dal celebre compositore Harry T. Burleigh, che lo pubblicò per la Ricordi nel 191722
.
Fra le interpretazioni memorabili di questo classico si deve ricordare quella del baritono di
colore Paul Robeson.
21
Sulla nascita del gospel vedi Boyer, How Sweet the Sound, Washington DC, 1995 e Bernice Johnson Reagon (ed.),
We‘ll Understand it Better By and By, Washington DC, 1992 22
Vd. Warren, p.31
Howard Thurman considera questo spiritual ―forse il più universale e certamente il più
intellettuale fra tutti gli spirituals. Esso pensa alla vita come immagine di un fiume‖. Sulla base di
Deep River, Thurman sviluppa una profonda analisi sulla vita, sulla crescita e sulla libertà23
.
13. Didn‟t My Lord Deliver Daniel?
(Il mio Signore non ha liberato Daniele?)
Didn‘t my Lord deliver Daniel,
Deliver Daniel, deliver Daniel;
Didn‘t my Lord deliver Daniel,
And why not every man?
1. He delivered Daniel from the lion‘s den,
Jonah from the belly of the whale,
And the hebrew children from the fiery furnace,
And why not every man?
2. The moon run down in a purple stream,
The sun forbear to shine,
And every star disappear,
King Jesus shall be mine.
3. The wind blow East, and the wind blow West,
It blows like the judgement day;
And every poor soul that never did pray,
‗ll be glad to pray that day.
4. I set my foot on the Gospel ship,
And the ship it begin to sail;
It landed me over on Canaan‘s shore,
And I‘ll never come back anymore.
Il mio Signore non ha liberato Daniele?
Liberato Daniele, liberato Daniele;
Il mio Signore non ha liberato Daniele?
E perché non ogni uomo?
1. Ha liberato Daniele dalla fossa dei leoni,
Giona dalla pancia della balena,
e i ragazzi ebrei dalla fornace ardente,
E perché non ogni uomo?
2. La luna viene giù in un torrente di porpora
Il sole fa a meno di splendere,
E ogni stella scompare.
Il Re Gesù sarà mio.
3. Il vento soffia a Est e il vento soffia a Ovest,
Soffia come il giorno del giudizio;
E ogni povera anima che non ha mai pregato
Sarà felice di pregare quel giorno.
4. Ho messo piede sulla barca del Vangelo,
E la barca ha cominciato a navigare;
Mi ha sbarcato sulla spiaggia di Canaan,
E non tornerò più indietro.
In molti spirituals la condizione del popolo ebraico viene letta come anticipazione del destino del
popolo africano in esilio. E‘ proprio l‘aperta presa di posizione di Dio a favore degli oppressi che
consente al Nero non solo di sperare nella futura liberazione, ma anche di confidare profondamente
in essa. Nello spiritual l‘anonimo cantore si interroga: ―Non ha forse il mio Signore liberato
Daniele dalla fossa dei leoni? E perché non ogni uomo?‖
La liberazione di Israele dall‘Egitto ed il dono di una Terra Promessa sono la garanzia dell‘agire
di Dio nella storia. Quando è letta e compresa da un popolo oppresso, la Bibbia svela la sua natura
di libro rivoluzionario e rivendicativo, fonte di metafore e tipologie di libertà capaci di restituire
fiducia e speranza.
I riferimenti biblici sono al libro di Daniele (capp. 3 e 6), al profeta Giona e alla letteratura
apocalittica con il suo repertorio di simboli cosmici, molto frequenti negli spirituals.
23
Thurman, Deep River, pp.65-76
14. Do, Lord, Remember Me
(Signore, ricordati di me)
1. Do, Lord, do, Lord, Lord, remember me(3 vv.)
Do, Lord, remember me.
2. When I‘m in trouble, Lord, remember me
3. When I‘m dyin‘, Lord, remember me
4. When this world‘s on fire, Lord, remember me
1. Signore, Signore, ricordati di me (3 vv.)
Signore ricordati di me.
2. Quando sono nei guai, Signore, ricordati di me
3. Quando sto morendo…
4. Quando questo mondo sarà in fiamme…
Il brano è strutturato nella semplice forma del call and response. Le strofe possono essere
aumentate e variate a piacere.
Si noti la somiglianza melodica con il celebre tema di John Brown. E‘ ovviamente difficile
capire se c‘è dipendenza di un brano dall‘altro, in ogni caso si tenga presente che i ―prestiti‖ nella
canzone popolare sono comuni.
Una incisione realizzata nel 1936 in una fattoria virigniana è disponibile sul CD Rounder
Records Negro Religious Songs and Services24
, a due voci con accompagnamento di chitarra
15. Don‟t Be Weary Traveller
(Non essere stanco, viaggiatore)
Don't be weary, traveller,
Come along home to Jesus;
Don't be weary, traveller,
Come along home to Jesus.
1. My head got wet with the midnight dew,
Come along home to Jesus;
Angels bear me witness too,
Come along home to Jesus.
2. Where to go I did not know
Ever since he freed my soul.
3. I look at de worl' and de worl' look new,
I look at de worl' and de worl' look new.
Non essere stanco, viaggiatore
Vieni a casa da Gesù;
Non essere stanco, viaggiatore
Vieni a casa da Gesù;
1 La mia testa si è bagnata con la rugiada di
mezzanotte,
Vieni a casa da Gesù;
Anche gli angeli confermano la mia
testimonianza,
Vieni a casa da Gesù.
2. Non sapevo dove andare
Fino a quando Egli ha liberato la mia anima.
3. Guardavo il mondo e lo vedevo nuovo,
Guardavo il mondo e lo vedevo nuovo.
―Gli spirituals sono canzoni sull‘anima del nero ‗che si muovono ai margini dell‘eternità di Dio‘
e che dimostrano che tu sei un essere umano, nonostante ciò che dicono i bianchi. Attraverso il
canto il popolo nero poteva esprimere lo Spirito della libertà (…) Essi giubilavano e pregavano,
predicavano e cantavano perché avevano trovato qualcosa. Avevano incontrato una nuova realtà,
un nuovo Dio non racchiuso nelle chiese dei bianchi e nei raduni religiosi e, nonstante ciò, i
bianchi pensavano che gli schiavi fossero contenti nell‘attesa di un nuovo mondo. In realtà, essi
tendevano verso la Parola di Dio, esprimendo una esperienza nuova che non poteva essere
24
Rounder CD 1514, track 1
distrutta dai padroni. E‘ per questo che potevano cantare: ‗Don‘t be weary traveller, come along
home, come along home‖25
.
Il brano, in modo eolico, ma con la settima aumentata, ricorda molto le melodie anglosassoni. Ha
un andamento dolente e dolce in cui il solista alterna singoli versi al response del coro; tutti insieme
si canta il ritornello.
16. Down By The Riverside
(Presso la sponda del fiume)
I'm gonna lay down my sword and shield,
Down by the riverside…
I'm gonna study war no more
I ain't a gonna study war no more…
Well, I'm gonna put on my long white robe…
Well, I'm gonna lay down my burden…
1. Metterò giù la spada e lo scudo
Presso la sponda del fiume…
Non studierò più per la guerra
Non studierò più per la guerra…
2. Indosserò il mio vestito bianco lungo…
3. Metterò giù il mio pesante fardello…
Questo spiritual si riferisce forse alla smobilitazione successiva alla fine della Guerra Civile,
durante la quale furono arruolati numerosi reggimenti di colore. La partecipazione alla guerra diede
a molti ex-schiavi la possibilità di rendersi protagonisti della propria emancipazione e di ritrovare la
propria dignità di uomini liberi. Considerati all‘inizio combattenti inaffidabili, i soldati di colore
diedero prova di coraggio e capacità e presero parte a numerose battaglie, fra le quali l‘assalto a
Fort Wagner sull‘isola Morris narrato nel film Glory26
.
La più accurata testimonianza sulla vita di un reggimento di Neri è stata lasciata da Thomas
Wentworth Higginson, Colonnello del First South Carolina Volunteers. Cultore di tradizioni
popolari, Higginson fu uno dei più appassionati promotori della pubblicazione di Slave Songs of the
United States, la prima e più importante raccolta di spirituals.
Grazie al suo ritmo trascinante, Down By the Riverside entrò nel repertorio delle bande musicali
che accompagnavano i funerali e in seguito, per la tematica vagamente pacifista, uno dei brani
cantati durante le lotte per i diritti civili e contro la guerra nel Vietnam. Ancora oggi è uno degli
spirituals più conosciuti e amati.
Una struggente versione per voce e armonica è reperibile su Negro Religious Songs and
Services27
.
17. Dry Bones
(Ossa secche)
Ezekiel connected them dry bones (3 vv.)
I hear the Word of the Lord.
Your toe bone connected to your foot bone
Your foot bone connected to your ankle bone
Your ankle bone connected to your leg bone
Your leg bone connected to your knee bone
Ezechiele mise insieme quelle ossa aride (3 vv.)
Io sento la Parola del Signore
Il tuo dito del piede all‘osso del piede
L‘osso del piede alla caviglia
La caviglia all‘osso della gamba
L‘osso della gamba al ginocchio
25
Cone, p.29 26
Glory – Uomini di gloria, USA 1989 di Edward Zwick 27
Rounder CD 1514, track 13
Your knee bone connected to your thigh bone
Your thigh bone connected to your hip bone
Your hip bone connected to your back bone
Your back bone connected to your shoulder bone
Your shoulder bone connected to your neck
bone
Your neck bone connected to your head bone
I hear the Word of the Lord.
Them bones, them bones gonna walk around
I hear the Word of the Lord.
Disconnect them bones, them dry bones
I hear the Word of the Lord.
Your head bone connected from your neck bone
Your neck bone connected from your shoulder
bone
Your shoulder bone connected from your back
bone
Your back bone connected from your hip bone
Your hip bone connected from your thigh bone
Your thigh bone connected from your knee bone
Your knee bone connected from your leg bone
Your leg bone connected from your ankle bone
Your ankle bone connected from your foot bone
Your foot bone connected from your toe bone
I hear the Word of the Lord
I hear the Word of the Lord.
Il ginocchio al femore
Il femore al bacino
Il bacino alla spina dorsale
La spina dorsale alle spalle
Le spalle all‘osso del collo
L‘osso del collo al cranio
Io sento la Parola del Signore
Quelle ossa, quelle ossa si muovono (3 vv.)
Io sento la Parola del Signore
Stacca quell ossa, quelle ossa aride (3 vv.)
Io sento la Parola del Signore
Il cranio dall‘osso del collo
L‘osso del collo dalle spalle
Le spalle dalla spina dorsale
La spina dorsale dal bacino
Il bacino dal femore
Il femore dal ginocchio
Il ginocchio dallo stinco
Lo stinco dalla caviglia
La caviglia dall‘osso del piede
L‘osso del piede dal dito del piede
Io sento la Parola del Signore
Io sento la Parola del Signore
Il brano si riferisce alla visione di Ezechiele in Ez 37.
In effetti è più una sorta di filastrocca che un canto religioso, ma evidenzia bene l‘attitudine a
riprendere brani narrativi biblici per farne oggetto di racconto cantato. Probabilmente il canto
veniva accompagnato da gesti che indicavano le varie parti del corpo in una danza simile al Ring
Shout. Può anche essere stato un canto che abituava i bambini alla ritmica e al movimento.
Una intera sezione del volume di Courlander, Negro Folk Music, U.S.A. è dedicata ai giochi in
cerchio e alle canzoni per giocare, segno dell‘importanza didattica delle filastrocche e dei giochi per
apprendere la ritmica e curare l‘intonazione28
.
18. Early in the Morning
(La mattina presto)
28
Courlander, pp.146-161. Una raccolta ampia e documentata in Jones Bessie, Lomax Hawes Bess, Step It Down,
Games, Plays, Songs & Stories from the Afro-American Heritage, The University of Georgia Press, Athens and London,
1987 , un volume che raccoglie una straordinaria quantità di filastrocche, giochi di strada, storielle e canzoni
tradizionali con linee melodiche, testi e commenti. Questo materiale tradizionale evidenzia la continuità della cultura
afroamericana con quella africana, in particolare per il riemergere ininterrotto di antiche storie, per la concentrazione sul
ritmo, per l'importanza del gioco comunitario come scuola di vivere sociale.
1. I meet little Rosa early in de mornin',
O Jerusalem, early in de mornin';
An I ax her, how you do my darter?
O Jerusalem, early in de mornin'.
Walk 'em easy round de heaben,
Walk 'em easy round de heaben,
Walk 'em easy round de heaben,
Till all living may join dat band.
2 I meet my mudder early in de mornin',
An' I ax her, how you do my mudder?
Walk 'em easy, etc.
3 I meet brudder Robert early in de
mornin';
I ax brudder Robert, how you do, my
sonny?
4 I met titta-Wisa early in de mornin';
I ax titta-Wisa, how you do, my darter?
1 Ho incontrato la piccola Rosa la mattina
presto,
Oh Gerusalemme, la mattina presto;
E le ho chiesto: come va, sorella?
Oh Gerusalemme, la mattina presto;
Cammina semplicemente intorno al Cielo,
Cammina semplicemente intorno al Cielo,
Cammina semplicemente intorno al Cielo,
Fino a che tutti i viventi saranno entrati nella
banda.
2 Ho incontrato mia madre la mattina presto,
E le ho chiesto: come va, madre?
Cammina semplicemente…
3 Ho incontrato fratel Robert la mattina presto,
E ho chiesto a fratel Robert: come va, figliolo
mio?
4 Ho incontrato zia Wisa la mattina presto,
E ho chiesto a zia Wisa: come va, sorella mia?
―Questo shout è accompagnato dalla solita danza strascicata, eccetto nel ritornello, in cui essi
camminano a tempo lento, andando al passo con il canto‖29
.
Incontri religiosi tenuti da predicatori, soprattutto metodisti, si tenevano frequentemente all‘alba
della domenica, approfittando del fatto che i padroni dormivano30
.
―Early in the morning‖ è l‘incipit di un numero imprecisato di blues. In questo brano,
diversamente dai blues, non c‘è una storia da raccontare: la persona che si incontra la mattina presto
è chiunque sia presente allo shout. L‘elenco dei nomi è di uso frequente: tutti i presenti vengono
nominati. Si noti che il possesso del nome è fondamentale per la definizione della propria esistenza,
prima ancora che della propria identità: ―la radice, la potenza e la forma di tutte le cose esistenti
sono costituite dalla loro voce o dal nome che portano, perché tutti gli esseri non esistono se non in
virtù del solo fatto di essere stati chiamati per nome‖31
.
I nomi degli schiavi venivano in genere imposti dai padroni, ma dopo l‘emancipazione alcuni
schiavi decisero di cambiare identità. Il caso più famoso è quello di Frederick Douglass32
che, dopo
la fuga dalla piantagione, abbandonò il cognome Bailey che la sua famiglia portava da cinque
generazioni, ritenendo che fosse stato imposto dagli antichi padroni, e adottò quello di Douglass, il
personaggio di un romanzo di Walter Scott33
.
19. Every Time I Feel the Spirit
29
Testimonianza di James S. Rogers, in Allen, p.44 30
Fisher, p.75 31
Schneider, p.17 32
L‘autobiografia di Douglass è disponibile in italiano (vedi bibliografia) 33
La videnda è discussa da Alessandro Portelli nell‘introduzione a Douglass, 1992. Fra l‘altro, Portelli fa notare che
accurate ricerche hanno dimostrato che non esisteva alcun piantatore di nome Bailey nella contea da cui proveniva
Douglass e che probabilmente il cognome Bailey è l‘anglicizzazione di un nome molto diffuso fra gli africani di origine
musulmana: Belali: ―Abbandonando il suo cognome da schiavo per assumere quello di Douglass, Frederick Bailey
taglia paradossalmente i ponti con l‘ultimo, inconsapevole, residuo delle radici africane‖ (p.18)
(Ogni volta che sento lo Spirito)
Every time I feel the Spirit
Movin‘ in my heart I will pray (2 vv.)
1. Up on the mountains my Lord spoke;
Out of His mouth came fire and smoke.
When I looked all around me everything looked
so fine;
I asked my Lord if all was mine.
2. Jordan‘s river is chilly and cold
It chills my body but not the soul
There ain‘t but one train upon this track
That runs to heaven and it runs right back
Tutte le volte che sentirò lo Spirito
Muoversi nel mio cuore, io pregherò (2 vv.)
1. Il mio Signore parlò sulle montagne
Dalla sua bocca uscivano fuoco e fumo
Quando guardai intorno a me, tutto sembrava
così bello
E chiesi al Signore se era tutto mio.
2. Il fiume Giordano è gelido e freddo
Ghiaccia il mio corpo, ma non la mia anima
C‘è solo un treno su questo binario
Che va e viene dal cielo
Con Every Time I Feel the Spirit ci troviamo di fronte ad uno dei testi più interessanti nella
storia dello Spiritual, tant‘è vero che inevitabilmente gli studiosi dedicano spazio ad un‘analisi di
tale opera. Le versioni musicali sono state infinite, sia nell‘ambito della tradizione spiritual che di
quella gospel. Il brano è attestato in moltissime collezioni ottocentesche e dei primi anni del ‗900
(dodici diverse collezioni nel catalogo della Cleveland Public Library)34
a dimostrazione non solo
della sua antichità, ma anche della grande diffusione.
―Io non canto per essere ascoltato, non canto per essere visto, ma canto secondo lo spirito,
canto per mezzo dello spirito. Se lo spirito entra nel canto, voi potete sentire che la mia voce
cresce, potete sentire che la mia voce cambia. Se sentite che la mia voce cambia, è lo spirito che mi
ha colpito‖.
Queste parole del Decano William Reardon Sr. riportate da Bernice Johnson Reagon35
esprimono con esattezza ciò che la tradizione afroamericana intende quando parla dello spirito.
Cantare con spirito non è un semplice interpretare la canzone ―con spirito‖, con partecipazione
emotiva, ma un vero e proprio lasciarsi invadere dallo Spirito di Dio, diventare strumento, mezzo
del suo esprimersi.
Già numerosi brani dell‘innario protestante tradizionale si riferivano al tema della possessione
dello Spirito, per esempio ―Come Holy Spirit, Heavenly Dove‖ di Isaac Watts, ―Holy Spirit, Truth
Divine‖ di Samuele Longfellow, ―Spirit of God, Descend Upon My Heart‖ di George Croly. Ma è
nella chiesa nera, soprattutto in quella pentecostale, che il tema della possessione assume una forza
straordinaria grazie all‘apporto della tradizione africana.
Quando lo Spirito colpisce una persona, l‘evento è evidente: lo Spirito gli dà una grande forza
fisica e mentale, una nuova direzione, nuove motivazioni, nuove risorse per lottare e un senso di
invincibilità.
L‘interessante testimonianza di un ex-schiavo a riguardo è riportata da Hopkins e Cummings36
:
―Loro cantavano e gridavano fino all‘alba. Alcuni andavano in trance e alcuni parlavano delle
lingue strane. Quella era una buona occasione per gli schiavi per scappare, perché alcuni, quando
si svegliavano dalla trance, si mettevano a correre come se avessero il diavolo alle calcagna e
correvano fino a che scomparivano dalla vista. Così i bianchi mettevano dei negri fidati alla porta
con la minaccia di picchiarli. Ma era difficile convincerli, perché a loro sembrava di picchiare lo
34
cfr. Cleveland Public Library, Index to Negro Spirituals, p.18 35
Reagon Bernice Johnson, If You don't Go, don't Hinder Me, The African American Sacred Song Tradition, University
of Nebraska Press, Lincoln and London, 2001, p.67 36
citata in Jones Arthur C., Wade in the Water, The Wisdom of the Spirituals, Orbis Books, Maryknoll, New York,
1993, p.73
Spirito Santo che li faceva correre, e avevano anche paura di inseguirli perché dicevano che non
potevano fermare lo Spirito Santo‖
La prima strofa (Il mio Signore parlò sulle montagne / Dalla sua bocca uscivano fuoco e fumo)
si riferisce alla teofania sul Sinai descritta in Es 19,16: ―Appunto al terzo giorno, sul far del
mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il
popolo che era nell‘accampamento fu scosso da tremore‖, teofania che precede la consegna a Mosè
delle tavole della legge.
Nel linguaggio biblico i violenti segni atmosferici sono immagine della presenza di Dio, scelti
per la loro connessione con il mondo celeste e per evitare di mettere in scena direttamente Dio, la
cui visione è impedita agli uomini. La stessa simbologia ritornerà nella letteratura apocalittica per
esprimere l‘avvicinarsi del Regno di Dio.
Nella seconda strofa (Il fiume Giordano è gelido e freddo / Ghiaccia il mio corpo, ma non la mia
anima / C‘è solo un treno su questo binario / Che va e viene dal cielo) sono comprese due parti
diverse non collegate fra loro.
I primi due versi appartengono ai cosiddetti wandering rhymes (versi vaganti), blocchi di testo
che, per la loro sonorità e adattabilità, vengono utilizzati liberamente in diverse canzoni, secondo un
procedimento comune nell‘epica37
.
20. Ezekiel Saw the Wheel
(Ezechiele vide la ruota)
Ezekiel saw the wheel ‗way up in de middle o‘
de air (2 vv.)
De big wheel run by faith,
De little wheel run by de grace of God,
A wheel in a wheel
‗way in de middle of de air.
1. Better mind, my sister, how you walk on de
cross,
‗way in de middle of de air
Yo‘foot might slip an‘ yo‘ soul be‘ los‘
‗way in de middle of de air
2. Let me tell you, brother, what a hypocrite will
do,
‗way in de middle of de air
He‘ll low-rate you and he‘ll low-rate me
‗way in de middle of de air
3. Ol‘ Satan wears a club foot shoe
‗way in de middle of de air
If you don‘t min‘, He‘ll slip it on you
‗way in de middle of de air
Ezechiele vide la ruota, sospesa in mezzo all‘aria
(2 vv.)
La ruota grande ruotava per fede,
La ruota piccola ruotava per grazia di Dio,
Una ruota dentro una ruota
Sospesa in mezzo all‘aria.
1. E‘ meglio che ti preoccupi, sorella, a come
cammini
Sospesa in mezzo all‘aria.
Il tuo piede potrebbe scivolare e potresti perderti
Sospesa in mezzo all‘aria.
2. Lascia che ti dica, fratello, cosa farà l‘ipocrita,
Sospesa in mezzo all‘aria.
Ti metterà in cattiva luce, e lo farà con me
Sospesa in mezzo all‘aria.
3. Il vecchio Satana ha una scarpa ricurva
Sospesa in mezzo all‘aria.
Se non stai attento, ti farà inciampare
Sospesa in mezzo all‘aria.
37
Un ulteriore commento in Warren, pp.32-33
Il verso 3 è intraducibile in italiano. ―Club foot‖ indica una malattia chiamata piede equino o
talismo, che causa la curvatura del piede; con l‘uncino del suo piede il diavolo potrebbe fare
inciampare il fedele distratto38
.
Il testo si riferisce alla visione narrata nel capitolo 1 di Ezechiele:
―…Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro. Le
ruote avevano l‘aspetto e la struttura come di topazio e tutt‘e quattro la medesima forma, il loro
aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo ad un‘altra ruota. Potevano muoversi in
quattro direzioni, senza aver bisogno di voltarsi nel muoversi. La loro circonferenza era assai
grande e i cerchi di tutt‘e quattro erano pieni di occhi tutt‘intorno. Quando quegli esseri viventi si
muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra,
anche le ruote si alzavano. Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si
alzavano, perché lo spirito dell‘essere vivente era nelle ruote‖ (Ez 1, 15-20)
Ezechiele, il profeta che consola il popolo di Israele esule a Babilonia, deve avere molto colpito gli
schiavi, sia per il suo ruolo di annunciatore di un mondo nuovo, sia per le numerose e spettacolari
visioni.
21. Free at Last
(Libero, infine)
Free at last, free at last,
Thanks God almighty, I‘m free at last.
1. Surely been ‗buked and surely been scorned,
Thanks God almighty, I‘m free at last.
But still my soul is a-heaven born
Thanks God almighty, I‘m free at last.
2. If you don‘t know that I been redeemed
Thanks God almighty, I‘m free at last.
Follow me down to Jordan stream
Thanks God almighty, I‘m free at last.
Libero, infine; libero, infine,
Grazie a Dio Onnipotente, sono libero, infine.
1. Certamente, sono stato rimproverato e
disprezzato
Grazie a Dio Onnipotente, sono libero, infine
Ma la mia anima è nata per il cielo
Grazie a Dio Onnipotente, sono libero, infine
2. Se non sai che sono stato redento,
Grazie a Dio Onnipotente, sono libero, infine
Seguimi nella corrente del Giordano,
Grazie a Dio Onnipotente, sono libero, infine
Entrambi le strofe di questo spiritual riprendonowandering rhymes in forma di call and response.
Martin Luther King scelse il testo di questo canto per chiudere il celebre discorso ―Io ho un
sogno‖.
22. Freedom Train a-Comin‟
(Sta arrivando il treno della libertà)
1. Hear that-a freedom train a-coming, coming,
coming (3 vv.)
Get on board, oh, get on board.
Senti, sta arrivando il treno della libertà
Sali a bordo, sali a bordo
38
Warren, p.36
2. It‘ll be carryin‘ nothing but freedom, freedom,
freedom…Get on board…
3. They‘ll be comin‘ by the thousand, thousand,
thousand…Get on board
4. It‘ll be carryin‘ freedom fighters, fighters,
fighters…Get on board
5. It‘ll be carryin‘ registered voters, voters,
voters…Get on board
6. It‘ll be rollin‘ through Mississippi,
Mississippi, Mississippi…Get on board
2. Non porta nient‘altro che libertà…Sali a bordo
3. Verranno in migliaia…Sali a bordo
4. Porterà i combattenti della libertà…Sali a
bordo
5. Porterà gli elettori registrati…Sali a bordo
6. Attraverserà il Mississippi…Sali a bordo
Il treno, uno dei temi prediletti della canzone popolare americana, fece una tale impressione sul
popolo americano che il linguaggio comune ne subì un‘influenza profonda che rapidamente passò
nelle canzoni. In particolare, nel linguaggio degli spirituals, il treno finì per sostituire il carro, e i
binari le strade39
.
Il treno della libertà sembra in questo caso un treno ―civile‖ più che religioso. Resta poco
dell‘ambiguità semantica del carro, simbolo contemporaneamente del carretto funebre, del veicolo
per il paradiso e del carro della Ferrovia Sotterranea per fuggire al Nord. Qui il treno porta i nuovi
depositari di diritti, gli ex-combattenti e coloro che hanno diritto di voto perché regolarmente
registrati. Non è neanche un Gospel Train e non ha niente a che fare con il treno della perdizione di
cui tratterà una celebre predica del reverendo Nix40
. Siamo in presenza dell‘evoluzione laica di un
tradizionale simbolo religioso, evoluzione che passerà nel blues.
23. Glory Glory Halleluja
Glory glory Halleluja since I laid my burden
down (2 vv.)
1. I feel better, so much better, since I laid my
burden down
2. Feel like shouting Halleluja, since I laid my
burden down
3. I am climbing Jacob‘s ladder, since I laid my
burden down
4. Ev‘ry round goes higher and higher, since I
laid my burden down
Gloria, gloria, alleluia, ho messo giù il mio
pesante fardello (2 vv.)
1. Mi sento meglio, molto meglio, da quando ho
messo giù il mio fardello
2. Mi sento di gridare alleluja, da quando ho
messo giù il mio fardello
3. Sto scalando la scala di Giacobbe, da quando
ho messo giù il mio fardello
4. Ogni scalino porta sempre più su, da quando
ho messo giù il mio fardello
39
Courlander Harold (a cura di), Afro-american Folklore, The oral literature, traditions, ecc., Marlowe & Company,
New York, 1996, pp.305-306 40
Rev. Nix, The Black Diamond Express to Hell, in Negro Spirituals/Gospel Songs/ 1926-1942, Vol.1, Fremeaux
FA008, 1993
A tutt‘oggi è uno fra i più noti degli spirituals cantati in chiesa. Generalmente viene cantato nel
momento che precede il culto domenicale formale o al termine di un sermone o dopo l‘altar call, la
chiamata all‘altare per deporre il peso dei propri peccati e ritrovare serenità e forza . Durante la
settimana accompagna spesso i momenti di preghiera collettiva o spezza il silenzio dopo la
preghiera41
.
24. Go Down Moses
(Scendi Mosè)
Go down, Moses, way down in Egypt's land
Tell old Pharaoh, To let my people go
When Israel was in Egypt's land
Let my people go
Oppressed so hard they could not stand
Let my people go
So the Lord said:
Go down, Moses…
So Moses went to Egypt's land
Let my people go
To make old Pharaoh understand
Let my people go
Yes the Lord said: Go down, Moses…
Thus spake the Lord, bold Moses said,
Let my people go,
If not, I'll strike your first born dead
Let my people go
'Cause the Lord said: Go down, Moses…
Scendi, Mosè, scendi nella terra d‘Egitto,
Di‘ al vecchio Faraone di lasciare andare il mio
popolo
Quando Israele era nella terra d‘Egitto
Lascia andare il mio popolo
Così oppresso da non potere resistere
Lascia andare il mio popolo
Così il Signore disse:
Scendi Mosè…
Così Mosè andò nella terra d‘Egitto
Lascia andare il mio popolo
Per convincere il Faraone
Lascia andare il mio popolo
Sì, il Signore disse: Scendi Mosè…
Così ha detto il Signore, disse il coraggioso
Mosè, Lascia andare il mio popolo
Se no colpirò a morte i tuoi primogeniti
Lascia andare il mio popolo
Perché il Signore disse: Scendi Mosè…
Gli schiavi identificavano il proprio destino con quello degli Ebrei schiavi in Egitto.
In un recente testo, Spencer confronta metodicamente la situazione degli Ebrei con quella degli
schiavi e individua numerose attinenze simboliche, dal sorgere di un nuovo re (il Faraone in Egitto,
il Re Cotone negli Stati Uniti), all‘uccisione dei figli, all‘aumento del popolo, ecc42
.
E‘ questa la ragione per cui la figura di Mosè è sempre stata una delle più amate dai compositori
di spirituals.
Harriet Tubman, una ex-schiava che dopo la propria fuga dedicò la vita a favorire la fuga dei
fratelli, venne soprannominata ―il Mosè nero‖. Quando i proprietari di schiavi riuscirono ad
identificare Harriet con il Moses di cui narravano le storie delle piantagioni, misero una taglia di
40.000 dollari, viva o morta, a nome Harriet Moses Tubman43
, ma non riuscirono mai a prenderla.
Una versione filologica di Go Down Moses per quattro voci maschili è stata trascritta a Hampton
da Natalie Curtis-Burlin e pubblicata nel 191844
.
Ella nota che, sebbene esistano diversi modi di cantare questo brano, ―non l‘ho mai sentito
cantare in una forma che non fosse sincopata‖45
.
41
Warren, pp.39-40 42
Spencer, cap.1 43
Sullivan, p.64 44
Curtis-Burlin, pp.13-21. Il quartetto era formato da un agricoltore, uno stagnino, un maestro e un muratore
Go Down Moses ha dato il titolo ad un celebre racconto di Faulkner.
25. Go in The Wilderness (Va‘ nella foresta)
I wait upon de Lord,
I wait upon de Lord,
I wait upon de Lord, my God,
who take away de sin of the world.
1. If you want to find Jesus, go in the
wilderness,
Go in de wilderness, go in de wilderness,
Mournin' brudder, go in de wilderness,
I wait upon de Lord.]
3 You want to be a Christian.
4 You want to get religion.
5 If you spec' to be converted.
6 O weepin' Mary.
7 'Flicted sister.
8 Say, ain't you a member?
9 Half-done Christian.
10 Come, backslider.
11 Baptist member.
12 O seek, brudder Bristol.
13 Jesus a waitin' to meet you in de
wilderness.
Attendo il Signore,
Attendo il Signore,
Attendo il Signore,
Che porta via il peccato dal mondo.
1 Se vuoi trovare Gesù, va‘ nella foresta,
Va‘ nella foresta, va‘ nella foresta,
Fratello che ti lamenti, va‘ nella foresta,
Io attendo il Signore
3 Se vuoi essere un cristiano
4 Se vuoi trovare la religione
5 Se speri di essere convertito
6 Oh, Maria che piangi
7 Sorella afflitta
8 Di‘, non sei un fedele?
9 Mezzo cristiano
10 Vieni, tu che scivoli all‘indietro
11 Fedele dei battisti
12 Oh, cerca, fratello Bristol
13 Gesù aspetta di incontrarti nella foresta.
La seconda parte di questo spiritual è il noto inno metodista "Ain't I glad I got out of the
wilderness!" (Non sarò felice di uscire dalla foresta?) e potrebbe essere l‘originale. La prima
parte è molto bella, e sembra essere originale delle Sea Islands46
.
E‘ interessante che l‘inno metodista Ain't I glad I got out of the wilderness! tratti di uscire dalla
foresta, mentre lo spiritual di entrarci. Nella tradizione delle piantagioni, la foresta è il luogo in cui è
possibile l‘incontro con Dio e, in tal senso, si deve riconoscere sia un legame ancestrale con la
foresta e i suoi dei, sia la condizione contingente dello schiavo che solo nel buio del bosco poteva
sfuggire allo sguardo dei sorveglianti47
.
Dal punto di vista antropologico, questo canto evidenzia la diversa percezione simbolica della
foresta fra bianchi e neri. La cultura europea aveva elaborato l‘idea che il luogo della civiltà
corrispondesse alla radura, quindi al terreno aperto, in contrapposizione alla foresta in cui abitano i
barbari, i pagani e, nel Nuovo Mondo, gli indiani e le streghe48
. Per lo schiavo la foresta è invece
45
Curtis-Burlin, p.15 46
Allen, p.14 47
Fra le varie testimonianze, si veda in italiano quella anonima riportata in Izzo, pp.60-70. Fra gli spirituals, si veda in
particolare Steal Away. 48
Numerosi gli studi in tal senso, soprattutto per quanto riguarda il mondo medievale, vedi fra tutti Edmond Pognon, La
Vita Quotidiana nell‘anno Mille, Fabbri, 1989. In relazione al Nuovo Mondo, un testo tanto dotto quanto complesso,
ma assolutamente illuminante, è Elemire Zolla, I Letterati e lo sciamano, Il pellerossa come cattiva coscienza del
bianco, Bompiani, 1969.
legata alle radici della propria stirpe, e il nascondimento che essa garantisce consente sia di sfuggire
alle punizioni sia di esprimere la propria diversità fuori dal diretto controllo.
26. Go, Tell It on the Mountain
(Va‘, dillo sulle montagne)
Go, tell it on the mountain
Over the hills and everywhere,
Go tell it on the mountain
That Jesus Christ is born.
1. While shepherds kept their watching
O‘er silent flocks by night,
Behold throughout the heavens
There shone a holy light.
2. The shepherds feared and trembled
When lo! Above the earth
Rang out the angel chorus
That hailed our Savior‘s birth.
3. Down in a lonely manger
The humble Christ was born,
And God sent us salvation
That blessed Christmas morn.
4. When I was a sinner I sinned night and day
I asked my Lord to help me and He showed me
the way
5. He made me a watchman upon the city wall;
To tell of His salvation for Jesus died for all.
6. Go tell it to your neighbur in darkness here
below
Go with the words of Jesus, that all the world
may know
Va‘, dillo sulla montagna
Sulle colline e dappertutto
Va‘, dillo sulla montagna
Che Gesù Cristo è nato.
1. Mentre i pastori facevano la guardia
Ai loro greggi, di notte,
Videro nel cielo
Splendere una luce santa.
2. I pastori si spaventarono e tremavano
Quando ecco, sopra la terra
Risuonò il coro degli angeli
Che inneggiava alla nascita del Salvatore.
3. Laggiù in una mangiatoia solitaria
Era nato l‘umile Cristo ,
E Dio aveva mandato la sua salvezza
Che benediceva la mattina di Natale.
4. Quando ero un peccatore, peccavo giorno e
notte,
Ho chiesto al Signore di aiutarmi e Lui mi ha
mostrato il modo
5. Ha fatto di me una sentinella sulle mura della
città
Per raccontare della Sua salvezza, perché Gesù è
morto per tutti
6. Va‘ a dirlo ai tuoi vicini, immersi in quelle
tenebre
Vai con la parola di Gesù, che tutto il mondo la
conosca
Gli spirituals che si riferiscono esplicitamente al Natale sono molto pochi e in genere non hanno
testi estesi come questo. In effetti le prime tre strofe sono state create intorno al 1940 da John Work
Sr. per la raccolta curata dal figlio John W. Work49
.
Più frequentemente si utilizzano le strofe successive.
Il Natale era vissuto nelle piantagioni come momento di riposo e divertimento e non come festa
religiosa.
49
La raccolta è stata pubblicata nel 1940, vedi bibliografia
Il riposo natalizio durava tre giorni, ma di solito i padroni ne concedevano qualcuno in più.
Concederne solo due era considerato una crudeltà. Si facevano dei regali agli schiavi (tabacco,
vestiti, denaro…) e talvolta i padroni stessi si travestivano da Babbo Natale e portavano i regali ai
figli degli schiavi50
.
Fra i pochi altri spirituals dedicati alla nascita di Gesù ci sono Dar‘s a Star in de East, See the
Little Baby, Born in the Manger, Mary Had a Baby e Rise Up Shepherd and Foller.
Secondo Johnson, la maggior parte degli spirituals relativi alla natività risalgono a dopo
l‘emancipazione (1865)51
.
27. God Got Plenty Good Room
(Dio ha abbondanza di stanze)
God got plenty o' room, got plenty o' room,
'Way in de kingdom,
God got plenty o' room my Jesus say,
'Way in de kingdom.
1. Brethren, I have come again,
'Way in de kingdom,
To help you all to pray and sing,
'Way in de kingdom.
2 So many-a weeks and days have passed
Since we met together last.
3 Old Satan tremble when he sees
The weakest saints upon their knees.
4 Prayer makes the darkest cloud withdraw,
Prayer climbed the ladder Jacob saw.
5 Daniel's wisdom may I know,
Stephen's faith and spirit sure.
6 John's divine communion feel,
Joseph's meek and Joshua's zeal.
7 There is a school on earth begun
Supported by the Holy One.
8 We soon shall lay our school-books by,
And shout salvation as I fly.
Dio ha abbondanza di stanze, abbondanza di
stanze, lassù nel Regno,
Il mio Gesù ha detto che Dio ha abbondanza di
stanze, lassù nel Regno.
1 Fratelli, sono venuto di nuovo
Lassù nel Regno,
Per aiutarvi tutti a pregare e cantare,
Lassù nel Regno.
2 Sono passate così tante settimane e giorni
Dall‘ultima volta che ci siamo incontrati.
3 Il vecchio Satana trema quando vede
I Santi più deboli in ginocchio.
4 Chi prega allontana la nuvola più scura,
Giacobbe ha visto chi prega salire la scala.
5 Puoi conoscere la saggezza di Daniele,
La fede di Stefano e la certezza dello spirito.
6 Sentire la divina comunione di Giovanni,
La mitezza di Giuseppe e lo zelo di Giosuè.
7 E‘ cominciata una scuola sulla terra
Sostenuta dall‘Unico Santo.
8 Presto potremo mettere via i libri di scuola,
E gridare Salvezza mentre volo via.
Nella sua versione originale riportata in Slave Songs, il brano è caratterizzato da una continua
variazione di ritmo: ―Questo brano è riportato esattamente come viene cantato, con alcune delle
battute in 2/8, alcune in 3/8 e altre in 2/4. Le irregolarità sono probabilmente dovute ad omissioni
di parti, ma ci è sembrata un‘impresa disperata tentare di ricostruire il tempo esatto; abbiamo
quindi preferito riportarlo così, come buon esempio del modo di cantare dei Neri. La canzone è
50
Genovese, pp.574-6 riporta anche alcune testimonianze di ex-schiavi 51
Warren, p.45
stata ripresa da un Nero del North Carolina che disse che proveniva (la canzone) dalla Virginia‖52
.
Per semplicità ho preferito riportare tutto il brano nella cornice dei 2/4.
L‘abbondanza di stanze nel Regno deriva da Gv 14,2.
E‘ molto probabile che questa canzone venisse utilizzata come strumento catechetico da qualche
predicatore itinerante. Sono indotto a crederlo sulla base della prima e della seconda strofa, che
dovevano essere adattate di volta in volta alla situazione.
La strofa 3 ha una straordinaria potenza d‘immagine: il più debole fra i credenti in ginocchio fa
tremare il vecchio Satana. Emerge la convinzione che la forza del santo non sta in se stesso ma nella
fede in Gesù, espressa nella posizione in ginocchio. Satana è pericoloso per l‘uomo in quanto lo
tenta, ma non può fare nulla contro la forza di Dio.
Le strofe dal 4 al 6, che probabilmente erano seguite o precedute da altre simili, sono una sintesi
della storia della salvezza basata come al solito su alcune figure emblematiche, ciascuna di esse,
come nell‘iconografia medievale, accompagnata da un‘immagine: Giacobbe e la scala, la saggezza
di Daniele (questa volta non associato al leone), la fede di Stefano, ecc.
Compaiono in questo elenco alcuni nomi non comuni come quello di Stefano e Giuseppe
(presumo il Giuseppe della Genesi, sebbene la qualità della mitezza si addica anche allo sposo di
Maria).
Il feel della strofa 5 fa riferimento ad un aspetto centrale della fede dei neri, come dimostra
questo dialogo riferito da Frederika Bremer, una scrittrice svedese che fece un lungo viaggio negli
Stati Uniti fra il 1849 e il 1851:
―Sei cristiana?‖ chiesi a una giovane donna mulatta che stava aspettandomi.
―No signorina, non lo sono.‖
―Non sei stata battezzata? Non ti hanno parlato di Cristo?‖
―Sì, signorina; ho una madrina, una donna negra, che era molto religiosa e che mi ha istruita‖.
―E non credi a quello che ti ha detto su Gesù?‖
―Sì, signorina; ma non lo sento qui,‖ e si portò la mano sul cuore53
.
Le strofe 7 e 8 fanno riferimento allo studio biblico che veniva introdotto da questa canzone.
L‘immagine del volo che troviamo nella strofa 8 è la stessa di cui si tratta nel brano The Winter.
Vedi anche il brano Plenty Good Room.
Il brano è pentatonale, cioè costituito da solo 5 note. .
28. God is A God
(Dio è un Dio)
God is a God! God don‘t never change!
God is a God! An‘ Ha always be God!
1. He made the sun to shine by day,
He made the sun to show the way,
He made the stars to show their light,
He made the moon to shine by night, sayin‘
2. The earth his footstool an‘heav‘n his throne
The whole creation all his own,
His love an‘power will prevail
His promises will never fail, sayin‘
Dio è un Dio! Dio non cambia mai!
Dio è un Dio! E sarà Dio per sempre!
1. Ha fatto il sole che splenda di giorno,
Ha fatto il sole che mostri la via,
Ha fatto le stelle che mostrino la loro luce,
Ha fatto la luna che brilli di notte, dicendo…
2. La terra il suo sgabello e il cielo il suo trono
L‘intera creazione è sua
Il suo amore e il suo potere prevarranno
Le sue promesse non verranno mai meno,
dicendo…
52
Allen, p.106 53
in Courlander 1976, p.262
La fede nell‘immutabilità di Dio rappresentava una garanzia per persone che non potevano
decidere nè prevedere il proprio destino. Privo di minimi diritti civili, lo schiavo è in totale balia del
suo padrone e del sistema che lo circonda. E‘ evidente che il bisogno di un punto di riferimento
abbia portato a sottolineare fra le qualità divine la costanza e in Dio (o meglio in Gesù) il compagno
di viaggio.
Il riferimento al cielo, trono di Dio, e alla terra suo sgabello è a Is 66,1 e Mt 5,34s.
29. The Gold Band
(La banda d‘oro)
1. Gwine to march away in de gold band,
In de army, bye-and-bye;
Gwine to march away in de gold band,
In de army, bye-and-bye.
Sinner, what you gwine to do dat day?
Sinner, what you gwine to do dat day?
When de fire's a-rolling behind you,
In de army, bye-and-bye.
2 Sister Mary gwine to hand down the robe,
In the army, bye-and-bye;
Gwine to hand down the robe in the gold
band,
In the army, bye-and-bye.
Voglio marciare nella banda d‘oro,
Nell‘esercito, molto presto;
Voglio marciare nella banda d‘oro,
Nell‘esercito, molto presto;
Peccatore, cosa pensi di fare quel giorno?
Peccatore, cosa pensi di fare quel giorno?
Quando il fuoco ti correrà dietro,
Nell‘esercito, molto presto.
2 Sorella Mary, indosserò la mia veste,
Nell‘esercito, molto presto;
Indosserò la mia veste nella banda d‘oro,
Nell‘esercito, molto presto.
Il verso 2 pone alcuni problemi nella traduzione. Credo che il senso generale si riferisca ad
indossare una divisa o una tunica (a seconda se ci si voglia riferire all‘esercito vero e proprio o ad
un gruppo religioso).
Il testo può avere avuto origine in occasione di qualche arruolamento. L‘urgenza dell‘impegno
può avere fatto pensare alla fine dei tempi, quando non ci sarà modo di sfuggire alla propria
responsabilità. L‘esercito unionista è paragonato ad una banda d‘oro, una banda angelica.
30. Good Morning Everybody
(Buongiorno a tutti)
Good morning everybody (oh, children)
Good morning everybody, Lord
(I‘m rollin‘ in Zion Jubilee)
My soul got happy this morning
(Oh my Lord)
My soul got happy this morning, Lord
(I‘m rollin‘ in Zion Jubilee)
You may call me ―hypocrite member‖
You may call me ―hypocrite member‖, Lord
But my soul got happy this morning
But my soul got happy this morning, Lord
I‘m goin‘ to see my mother
Buongiorno a tutti (oh, ragazzi)
Buongiorno a tutti, Signore
(Mi scuoto nel Zion Jubilee)
La mia anima è felice stamattina
(Oh mio Signore)
La mia anima è felice stamattina, Signore
(Mi scuoto nel Zion Jubilee)
Puoi chiamarmi ―fedele ipocrita‖
Puoi chiamarmi ―fedele ipocrita‖, Signore
Ma la mia anima è felice, stamattina
Ma la mia anima è felice stamattina, Signore
Vado a vedere mia madre
I‘m goin‘ to see my mother, Lord
Goin‘ to sit down by my Jesus
Goin‘ to sit down by my Jesus, Lord.
Vado a vedere mia madre, Signore
Vado a sedermi con il mio Gesù
Vado a sedermi con il mio Gesù, Signore.
Lo‖scuotimento‖ nel Zion Jubilee ha a che fare con le modalità estatiche e coinvolgenti con cui
si celebravano i meeting notturni. Il cantante è felice la mattina successiva al rito e ne fa partecipi
tutti coloro che incontra.
31. Good News
(Buone notizie)
Good news! The chariot‘s coming (3 vv.)
And I don‘t want it to leave me behind.
There‘s a long white robe in the heaven, I know
There‘s a pair of wings…
There‘s a pair of shoes…
There‘s a starry crown
There‘s a golden harp…
Buone notizie! Il carro sta arrivando (3 vv.)
E non voglio che mi lasci giù
C‘è un lungo abito bianco in Cielo, lo so…
C‘è un paio di ali…
C‘è un paio di scarpe…
C‘è una corona stellata…
C‘è un‘arpa d‘oro…
Il tema del carro ci rimanda ai molteplici significati richiamati nel commento a Freedom Train
a‘coming.
Una parte del viaggio di fuga verso il Nord si faceva talvolta nel sottofondo di un carro; d‘altra
parte su un carro si faceva l‘ultimo viaggio verso il cimitero, quindi il senso del termine resta
volutamente ambiguo e consentiva agli schiavi di usare tale immagine per segnalare la possibilità
immediata di fuggire senza che i padroni lo sospettassero. Con lo stesso fine si usava anche esporre
dei quilts, le coperte trapuntate, con particolari simboli che costituivano un vero e proprio codice
segreto54
.
L‘elenco di beni ottenibili in Cielo è simile a quello di All of God‘s Chillun Got Shoes e si ritrova
in altri spirituals.
32. The Good Old Way
(I buoni, vecchi modi)
As I went down in de valley to pray,
Studying about dat good old way,
When you shall wear de starry crown,
Good Lord, show me de way.
O mourner, let's go down, let's go down,
let's go down,
O mourner, let's go down,
Down in de valley to pray.
Visto che me ne sono andato giù nella valle
a pregare,
Studiando i buoni, vecchi modi,
Quando indosserai la corona stellata,
Buon Signore, mostrami la strada.
Oh, tu che piangi, andiamo giù, andiamo
giù, andiamo giù,
Oh, tu che piangi, andiamo giù,
Giù nella valle a pregare.
54
Un‘attenta analisi della questione, con disegni esplicativi e immagini si trova in Tobin, Dobard, Hidden in Plain
View, A Secret Story of Quilts and the Underground Railroad, New York, 1999
Questo spiritual molto celebre, in modo misolidio, si riferisce all‘abitudine di molti schiavi di
cercare la fede isolandosi per periodi più o meno lunghi in preghiera e digiuno. La valle a cui ci si
riferisce si deve quindi intendere simbolicamente come ―luogo di pascolo‖ in cui il Buon Pastore
conduce il suo gregge.
W.L. Bost, un ex-schiavo del North Carolina, racconta che questo canto lo sentiva cantare da sua
madre quando di nascosto andavano a pregare ―nei boschi dietro il granaio‖:
―Mia madre cantava e pregava il Signore di liberarci dalla schiavitù e sempre lo ringraziava di
non essere stata venduta lontano dai suoi figli, e che il nostro padrone non era cattivo come gli
altri‖55
.
Il mourner è ―colui che si lamenta‖, una figura tipica del modello religioso africanamericano. Il
mourning è una forma di lamento cantato con gemiti e suoni inarticolati di gola, ed esprime una
profonda partecipazione interiore.
In altre versioni la valle è sostituita dal fiume ed il canto viene usato per accompagnare i
battesimi per immersione. E‘ interessante che questa ultima versione sia stata ripresa nel film O
Brother, Where Art Thou?, in una scena in cui un gruppo di battezzandi vestiti di bianco si avvia in
processione ad immergersi in un fiume56
.
33. De Gospel Train
(Il treno del Vangelo)
Git on board, little children,
Git on board, little children,
Git on board, little children,
Dere‘s room for many a mo‘.
1. De Gospel train‘s a-comin‘
I hear it jus‘ at han‘,
I hear de car wheels rumblin‘
An‘ rollin‘ thro‘ de lan‘
2. I hear de train a-comin‘
She‘s comin‘ roun‘ de curve,
She‘s loosened all her steam an‘brakes,
An‘ strainin‘ in eb‘ry nerve.
3. De fare is cheap an‘ all can go,
De rich an‘ poor are dere,
No second class a-board dis train,
No diff‘rence in de fare.
Venite a bordo, ragazzi,
Venite a bordo, ragazzi,
Venite a bordo, ragazzi,
C‘è posto ancora per molti.
1. Il Treno del Vangelo sta arrivando
Sento che è vicino,
Sento le ruote dei vagoni che sferragliano
E rotolano in mezzo ai campi
2. Sento il treno che si avvicina
Viene oltre la curva
Ha liberato tutto il vapore e mollato i freni,
E ce la mette tutta.
3. Il biglietto è a buon mercato e tutti possono
salire; Ci sono il ricco e il povero,
Non c‘è la seconda classe su questo treno,
Nessuna differenza di tariffa
Il treno del Vangelo è un treno democratico: nessuna differenza di prezzo nel biglietto, nessuna
differenza nei posti, nessuna discriminazione. L‘ampia disponibilità di posti richiama le parole di
Gesù nell‘ultima cena (Gv 14,2).
55
in Southern, 1983, p.119 56
O Brother, Where Art Thou?, Regia di Joel Coen, titolo italiano Fratello, dove sei?, 2000
34. The Graveyard
(Il cimitero)
[(Brudder Sammy) 1. Who gwine to lay dis
body,
Member, O, shout glory.
And-a who gwine to lay dis body,
Oh ring Jerusalem.
2. O call all de member to de graveyard.
Member, &c.]
3 O graveyard, ought to know me.
4 O grass grow in de graveyard.
5 O I reel + and I rock in de graveyard.
6 O I walk and I toss wid Jesus.
7 My mudder reel and-a toss wid de fever.
8 I have a grandmudder in de graveyard.
9 O where d'ye tink I find 'em?
10 I find 'em, Lord, in de graveyard.
11 (Member,) I wheel, and I rock, and I
gwine home.
12 (brudder Sammy) O 'peat dat story over.
(Fratello Sammy) 1 Chi metterà giù questo
corpo,
Fedeli, Oh, cantate Gloria.
E chi metterà giù questo corpo,
Oh, Gerusalemme
2 Oh, chiama tutti i fedeli al cimitero.
Fedeli, etc.
3 Oh, cimitero, deve conoscermi
4 Oh, l‘erba cresce nel cimitero
5 Oh, io danzo e dondolo nel cimitero
6 Oh, io cammino e mi rigiro con Gesù
7 Mia madre danza e si rigira con la febbre
8 Ho una nonna al cimitero
9 Oh, dove pensi che la troverò?
10 L‘ho trovata, Signore, nel cimitero
11 Fedeli, mi muovo e dondolo e vado verso
casa.
12 (fratello Sammy) Ripeti questa storia
I temi della morte, del funerale, del cimitero sono frequenti negli spirituals. Gli schiavi dovettero
combattere una dura lotta contro i loro padroni per salvaguardare la dignità della morte di uno di
loro. Elige Davison della Virginia descrive amaramente la situazione: ―Quando uno schiavo muore,
non è che un altro negro morto. Il padrone costruisce una cassa di legno, ci mette dentro il negro e
lo porta ad un buco per terra. Noi giriamo intorno alla tomba tre volte, ed è tutto.‖57
In altre occasioni il funerale ha forma più solenne e viene talvolta seguito da un banchetto. La
maggior parte dei funerali degli schiavi avviene di notte, sia perché il padrone non concede il tempo
durante il giorno, sia perché è in tal modo possibile che partecipino anche schiavi da altre
piantagioni. In ogni caso, un funerale celebrato solennemente prevedeva un forte sincretismo fra
elementi cristiani e tradizioni africane58
.
Fisher sostiene che Jerusalem fosse un altro nome della città di Courtland, Southampton County,
Virginia, dove Nat Turner fu imprigionato dopo la fine della sanguinosa rivolta che porta il suo
nome59
.
Dal punto di vista melodico, è interessante l‘uso della settima diminuita.
35. Gwine Follow
(Voglio seguire)
Titty Mary, you know I gwine follow,
I gwine follow, gwine follow,
Zia Mary, sai che voglio seguirvi
Voglio seguirvi, voglio seguirvi;
57
Testimonianza raccolta da Yetman e ora reperibile in Genovese, p.195. 58 Approfondite trattazioni in merito si trovano in Genovese, pp.194-202 e in Work, p.200. 59
Fisher, p.85
Brudder William, you know I gwine to follow,
For to do my Fader will.
'Tis well and good I'm a-comin' here tonight,
I'm a-comin' here tonight, I'm a comin' here
tonight,
'Tis well and good, I'm a-comin' here tonight,
For to do my Fader will.
Fratello William, sai che voglio seguirvi
Per fare la volontà di mio padre.
Questo è bene, ed è bene se stanotte vengo,
Stanotte vengo, stanotte vengo,
Questo è bene, ed è bene se stanotte vengo,
per fare la volontà di mio Padre.
La seconda parte di questa melodia è evidentemente ―Buffalo (conosciuta anche come
―Charleston‖ o ―Baltimora‖) Gals‖; la prima parte, invece, è bella e caratteristica60
.
Era norma che gli incontri di preghiera si tenessero di notte a causa dell‘impossibilità di
incontrarsi legalmente di giorno. I momenti di associazione fra schiavi venivano sempre visti con
sospetto se non c‘erano presenti dei sorveglianti, per cui anche i momenti di preghiera dovevano
limitarsi alle celebrazioni del sabato e della domenica gestite dai padroni.
In realtà, per quanto fosse pericoloso, gli schiavi erano disposti a correre molti rischi pur di
incontrarsi a pregare, cantare e praticare lo shout fuori del controllo dei padroni i quali, molte volte,
si videro costretti a rassegnarsi a tale pratica.
Uno spiritual di questo tipo si cantava sia durante gli incontri notturni, sia durante il giorno,
come canto di lavoro, per segnalare che quella notte ci sarebbe stato un meeting.
36. Hammer Ring
O repent sinner! (Hammer ring!)
O repent sinner! (Hammer ring!)
What de hammer say? (Hammer ring!)
I nailed Him down (Hammer ring!)
With ten-penny nails (Hammer ring!)
Send for de doctor (Hammer ring!)
O Jesus (Hammer ring!)
Doctor Jesus (Hammer ring!)
They stretch‘d Him high(Hammer ring!)
He bled and groaned (Hammer ring!)
I heard them say (Hammer ring!)
You hang me high (Hammer ring!)
So sinner see (Hammer ring!)
Don‘t weep for me (Hammer ring!)
You hang me wide (Hammer ring!)
How free I died (Hammer ring!)
I go away (Hammer ring!)
I‘ll come again (Hammer ring!)
With a band of angels (Hammer ring!)
Mary wept (Hammer ring!)
And Martha mourned (Hammer ring!)
If thou‘d been here (Hammer ring!)
My brother hadn‘t died (Hammer ring!)
Oh, pentiti, peccatore! (Hammer ring!)
Oh, pentiti peccatore!
Cosa dice il martello?
L‘ho inchiodato
Con chiodi da 10 penny
Ho mandato a chiamare il dottore
Oh, Gesù
Il dottore Gesù
L‘hanno appeso in alto
Egli sanguinava e gemeva
Li ho sentiti dire
Mi avete appeso in alto
Guarda, peccatore
Non piangete per me
Mi avete inchiodato steso
Come sono morto libero!
Vado via
Verrò di nuovo
Con una schiera di angeli
Maria piangeva
E Marta gemeva
Se tu fossi stato qui
Mio fratello non sarebbe morto
60
Allen, p.18
They buried Him (Hammer ring!)
And on the third day (Hammer ring!)
He ascended high (Hammer ring!)
To His father‘s house (Hammer ring!)
Jesus came (Hammer ring!)
His friend He rise (Hammer ring!)
And found a home (Hammer ring!)
Above the skies (Hammer ring!)
O, Lazarus (Hammer ring!)
I know Lazarus (Hammer ring!)
Come forth, lazarus! (Hammer ring!)
Want you to loose him (Hammer ring!)
And let him go (Hammer ring!)
Lo hanno sepolto
E il terzo giorno
E‘ asceso in alto
Alla casa di suo Padre
Gesù è venuto
Ha risorto il suo amico
E trovato una casa
Nell‘alto dei cieli
Oh, Lazzaro
Lo so, Lazzaro
Vieni fuori, Lazzaro!
Voglio che lo liberi
E lo lasci andare
Questo lunghissimo e celebre canto di lavoro combina in modo più o meno casuale le vicende
relative alla morte in croce di Cristo e alla risurrezione di Lazzaro. Ogni strofa viene aggiunta dal
leader via via che il lavoro procede. Lo hammer ring è il gesto di usare il martello facendolo ruotare
sopra la testa per inchiodare, in particolare, i chiodi delle traversine dei binari61
. Il colpo del
martello sul chiodo segna il ritmo. Il brano, già attestato da William Barton nel 189962
, è stato più
volte registrato sul campo e ne esistono diverse versioni incise dagli anni ‘30 in poi63
.
Natalie Curtis-Burlin riporta nel quarto volume della raccolta dei canti di Hampton alcune
versioni di una hammerin‘ song proveniente dalla Virginia, complete di partiture e segni grafici per
gli accenti. Nell‘interpretazione di canti come questo è importantissimo mantenere un ritmo preciso
e ben scandito.
37. Happy Morning
(Felice mattino)
Weep no more, Marta,
Weep no more, Mary,
Jesus rise from de dead,
Happy morning.
Glorious morning,
Glorious morning,
My Saviour rise from de dead,
Happy morning.
Non piangere più, Marta,
Non piangere più, Maria,
Gesù è risorto dai morti,
Felice mattino.
Glorioso mattino,
Glorioso mattino,
Il mio Salvatore è risorto dai morti,
Felice mattino.
Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro, compaiono spesso in coppia negli spirituals con una
funzione formulare. In questo caso vengono combinati insieme, come in Hammer Ring, i racconti
della morte di Lazzaro (Gv 11) e della risurrezione di Gesù. Di fatto le due sorelle non sono presenti
insieme nei racconti della tomba vuota, ma la risurrezione di Cristo è comunque presentata come
consolazione del loro dolore per la morte di Lazzaro.
A dispetto della tematica gioiosa, la melodia è curiosamente inquietante.
61
Lo riferisce Alan Lomax 62
in Katz, p.112, sotto il titolo di Christians‘ Hymn of the Crucifixion 63
Una incisione storica di Hammer Ring in Negro Work Songs and Calls, Rounder CD 1517, 1999. In essa il testo è
relativo alla storia di Noè, un altro contesto biblico in cui si usa il martello
38. He Arose
(E‘ risorto)
1. They crucified my Saviour and nailed Him to
the cross (3 vv.)
And the Lord will bear my spirit home.
He ‗rose, He ‗rose, He ‗rose from the dead (3
vv.)
And the Lord shall bear my spirit home.
2. And Joseph begged His body and laid it in the
tomb…
3. Sister Mary, she came running, a-looking for
my Lord…
4. An angel came from Heaven and rolled the
stone away…
1. Hanno crocifisso il mio Signore e lo hanno
inchiodato alla croce (3 vv.)
E il Signore porterà a casa il mio spirito.
E‘ risorto, risorto, risorto dai morti (3 vv.)
E il Signore porterà a casa il mio spirito.
2. E Giuseppe ha chiesto il suo corpo e lo ha
deposto nella tomba…
3. Sorella Maria è venuta di corsa per vedere il
mio Signore…
4. Un angelo è venuto dal cielo e ha rotolato via
la pietra…
Un altro spiritual sulla morte redentrice di Cristo.
La successione delle strofe potrebbe ovviamente prolungarsi all‘infinito, visto anche il carattere
di brevità del verso.
L‘andamento melodico ricorda quello delle filastrocche per bambini con terze e scale discendenti
e sembra molto poco adatto ad accompagnare soprattutto le strofe.
Il ritornello He ‗rose viene cantato in rapida alternanza fra solista e coro.
39. He Nevuh Said a Mumbalin‟ Word
(Non disse nemmeno una parola)
1. They crucified my Lord,
An‘ He nevuh said a mumbalin‘ word.
They crucified my Lord,
An‘ He nevuh said a mumbalin‘ word.
Not a word, not a word, not a word.
2. They nailed Him to the tree…
3. They pierced Him in the side…
4. The blood came streamin‘ down…
5. He hung His head and died…
1. Hanno crocifisso il mio Signore,
E non ha detto nemmeno una parola.
Hanno crocifisso il mio Signore,
E non ha detto nemmeno una parola.
Non una parola, non una parola…
2. Lo hanno appeso all‘albero…
3. Lo hanno trafitto su un fianco…
4. Il sangue veniva giù a rivoli…
5. Egli piegò la testa e morì…
La sopportazione del dolore e dell‘ingiustizia da parte di Cristo sulla croce diventa per lo schiavo
simbolo della propria condizione. Lui stesso è inchiodato sulla croce dell‘oppressione e sperimenta
le sofferenze del Salvatore. La decisione di Cristo di non parlare anticipa inoltre la privazione della
parola che lo schiavo doveva subire, non potendo in alcun modo opporsi alla volontà del padrone.
Gli spiritual che si riferiscono alla morte di Gesù sono molto più frequenti di quelli relativi ad
altri temi, in conseguenza proprio della situazione storica in cui questi brani vennero composti. Se si
analizza la successiva produzione di inni e gospel, si può verificare un progressivo spostamento dei
temi e degli accenti.
E‘ un brano molto cromatico giocato su sole quattro note vicine (Si, Do#, RE# e MI in scala di
Mi minore), tranne nella chiusura ad andamento discendente.
40. Heaven Bell a-Ring
(La campana del Paradiso suona)
1. My Lord, my Lord, what shall I do?
And a heav'n bell a-ring and praise God.
2 What shall I do for a hiding place? And a
heav'n, &c.
3 I run to de sea, but de sea run dry.
4 I run to de gate, but de gate shut fast.
5 No hiding place for sinner dere.
6 Say you when you get to heaven say you
'member me.
7 Remember me, poor fallen soul.
8 Say when you get to heaven say your
work shall prove.
9 Your righteous Lord shall prove 'em well.
10 Your righteous Lord shall find you out.
11 He cast out none dat come by faith.
12 You look to de Lord wid a tender heart.
13 I wonder where poor Monday dere.
14 For I am gone and sent to hell.
15 We must harkee what de worldly say.
16 Say Christmas come but once a year.
17 Say Sunday come but once a week.
Fra una strofa e l‘altra si può inserire la
seguente variazione:
(Timmy, Timmy, orphan boy.
Robert, Robert, orphan child.)
1 Signore, Signore, cosa devo fare?
E una campana del cielo suona e prega Dio.
2 Cosa farò per (trovare) un posto per
nascondermi? E una campana…
3 Sono corso al mare, ma il mare si è
asciugato.
4 Sono corso al cancello, ma il cancello si è
chiuso.
5 Là non c‘è posto per i peccatori per
nascondersi
6 Dimmi che quando andrai in Paradiso ti
ricorderai di me.
7 Ricordati di me, povera anima caduta.
8 Dimmi che quando andrai in Paradiso
valuterà il tuo lavoro.
9 Il tuo giusto Signore li proverà per bene
10 Il tuo giusto Signore ti smaschererà.
11 Non caccerà nessuno che venga con fede
12 Guarda al Signore con cuore affettuoso
13 Mi chiedo dove andrà il povero Monday
14 Perché sono finito e mandato all‘inferno
15 Dobbiamo evitare quello che dicono gli
uomini di Mondo
16 Dillo che Natale viene una sola volta
all‘anno
17 Dillo che Domenica viene una sola volta
alla settimana.
(Timmy, Timmy, ragazzo orfano.
Robert Robert, bambino orfano.)
La campana segna lo scadere di un tempo. Veniva peraltro usata in alcune piantagioni per
segnare la fine del periodo di lavoro e il momento del pranzo. E‘ interessante che tale uso sia
rimasto fino a tempi recenti e che abbia dato origine a diversi altri canti64
.
La campana di questo canto è ovviamente la campana della fine dei tempi e si può intendere sia
in senso propriamente escatologico, sia anche come segno della morte di un singolo individuo.
―Quando ogni speranza di liberazione in questo mondo sembra irreale e infondata‖ scrive
Howard Thurman, ―il cuore cerca una via di fuga oltre questo mondo‖65
. Paradossalmente, sebbene
64
vedi per esempio Mealtime Call, un canto inventato dagli studenti per richiamare la cuoca, registrato da Herbert
Halpert in un collegio del Mississippi nel 1939, ora ascoltabile in Negro Work Songs and Calls, The Library of
Congress, Rounder CD 1517, 1999
molti spirituals si riferiscano al Cielo, il loro messaggio resta saldamente ancorato alla terra, sia per
l‘ambiguità di significato del termine (Cielo come libertà), sia come strumento terapeutico di
sopravvivenza66
.
41. He‟s Got the Whole World in His Hands
(Egli ha il mondo intero nelle sue mani)
He‘s got the whole world in His hands,
He‘s got the big round world in His hands,
He‘s got the whole world in His hands,
He‘s got the whole world in His hands.
1. He‘s got the wind and the rain in His hands
2. He‘s got the little bitty baby in His hands
3. He‘s got you and me, sister, in His hands
4. He‘s got you and me, brother, in His hands
Egli ha il mondo intero nelle sue mani,
Egli ha il grande mondo rotondo nelle sue mani,
Egli ha il mondo intero nelle sue mani,
Egli ha il mondo intero nelle sue mani.
1. Egli ha il vento e la pioggia nelle sue mani…
2. Egli ha un bambino piccolino nelle sue mani
3. Egli ha te e me, sorella…
4. Egli ha te e me, fratello…
Il brano è semplicissimo e molto noto. Viene in genere cantato in forma di call and response: il
leader canta la breve strofa e l‘assemblea risponde ―in His hands‖.
42. Hold On
(Tienilo saldo)
Keep yo‘ han‘ on-a de plow, hold on! Hold on!
1. Nora, Nora, let me come in.
Do‘s all fast‘ned and de winders pinned
Keep yo‘ han‘…
2. Nora said, ―Ya lost yo‘ track,
Can‘ plow straight an‘keep a-lookin‘ back‖
3. If you wanna get to Heaven, let me tell you
how
Just keep yo‘ han‘ on de gospel plow
4. If dat plow stays in yo‘ han‘
It‘ll lan‘ you straight into de promised lan‘
5. Mary had a golden chain
Ev‘ry link was my Jesus‘ name
6. Keep on climbin‘ an‘ don‘t you tire,
Metti mano all‘aratro, tienilo saldo, tienilo saldo!
1. Noè, Noè, lasciami entrare.
―Le porte sono tutte chiuse e i verricelli bloccati
Metti mano…
2. Noè disse: ―Stai sbagliano strada,
Non puoi arare dritto e guardarti indietro‖
3. Se vuoi andare in Cielo, lascia che ti dica il
modo
Basta che metti mano all‘aratro del Vangelo
4. Se quell‘aratro resta in mano tua
Ti porterà dritto nella terra promessa
5. Maria ha una catena d‘oro
Ogni anello portava il nome del mio Gesù.
6. Continua a salire e non stancarti,
65
Thurman, Deep River, p.29 66
Lincoln, Mamiya, The Performed World: Music and the Black Church, in Abbington, p.45
Ev‘ry rung goes high‘r an‘ high‘r
Ogni gradino ti porta più su e più su
Il testo si ispira a Lc 9.62: ―Nessuno che ha messo mano all‘aratro e poi si volge indietro, è
adatto per il regno di Dio‖ e forse anche a 1 Cor 9, 10: ―Colui che ara deve arare nella speranza di
avere la sua parte, come il trebbiatore trebbiare nella stessa speranza‖67
.
Nora sta per Noah (Noè), a cui il peccatore chiede di entrare nell‘arca, cosa impossibile per chi si
è girato indietro (come la moglie di Lot in Gen 19,26).
Il verso 5 si riferisce forse ad una errata interpretazione dell‘utilizzo del rosario presso i cattolici.
Il verso 6 si riferisce alla scala di Giacobbe in Gen 28,12.
La struttura melodica fa pensare che si tratti di un brano adatto ad accompagnare il lavoro, quindi
una work song con testo religioso, come Hammer Ring.
43. Hold Your Light
(Porta la tua luce)
What make ole Satan da follow me so?
Satan hain't nottin' at all for to do wid me.
(Run seeker.)
Hold you light, (Sister Mary, )
Hold you light, (Seeker turn back,)
Hold your light on Canaan shore.
Cosa ho fatto perché Satana mi venga
dietro?
Satana non ha niente a che fare con me
(Corri, tu che cerchi)
Porta la tua luce (sorella Mary)
Porta la tua luce (Tu che cerchi, girati
indietro)
Porta la tua luce sulla spiaggia di Canaan
Satana è uno dei personaggi più importanti negli spirituals. Nella tradizione afroamericana è
pensato come un essere in carne e ossa, protagonista di numerosi racconti e soggetto di varie
omelie68
. Si noti che Satan appare in una quindicina di brani della raccolta di Allen, mentre The
Devil solo in due (84, 129). La preferenza per il termine Satan sta probabilmente nel fatto che l‘uso
del nome proprio si adatta meglio al carattere colloquiale dei testi degli spirituals. The Devil
esprime un‘impressione meno personalizzata del male e quindi meno immediata. Così, Satana è
―Ole Satan‖, un ―uomo molto impegnato‖ dedito a distogliere nei modi più disparati il fedele dalla
retta via: Satana insegna a ―non pregare‖; sostiene che il fedele ―non troverà mai la sua strada‖;
mette pietre di inciampo lungo la strada, ma soprattutto ―riempie di musica‖. Il legame fra Satana e
la musica è uno dei vecchi temi della letteratura popolare Nera; le sue armi sono il banjo e il
violino69
(più avanti, ai tempi del blues, la chitarra) in compagnia dei quali attende ai crocicchi delle
strade i viandanti per scambiare la conoscenza della musica con l‘anima. Per quanto Satana sia un
essere terrificante, nella tradizione degli schiavi egli assume anche aspetti scherzosi70
e viene
associato all‘uomo bianco:
67
Warren, p.55 68
vd. per esempio il racconto Big Sixteen in Izzo (a cura di), pp.22-23 69
Il violino è considerato uno degli strumenti più peccaminosi perché accompagnava le danze. Willis Winn del Texas
racconta che ―quando ho aderito alla chiesa, ho bruciato il mio violino‖ (in Levine, p.18). D‘altra parte era frequente
che schiavi particolarmente dotati arrotondassero la magra paga suonando il violino alle feste, o che fossero addirittura
mandati dai padroni ad allietare le feste dei vicini. Annunci e inserzioni che riguardavano la vendita, il prestito o la
ricerca di uno schiavo fuggito riportavano spesso informazioni relative alla sua eventuale capacità di suonare uno
strumento musicale: fra essi il più frequentemente citato è il violino, seguito dal flauto, dal corno francese e dal tamburo
(una raccolta di annunci si trova in Southern, 1983, pp.31-35) 70
vd. in Izzo il racconto Voci nel camposanto.
―Un religioso stava dicendo a Zio Junk, per indurlo al pentimento, quanto il diavolo tormenta
coloro che vanno all‘inferno. Junk ammise di sperare che il ―buon Padron Diavolo‖ non fosse così
crudele. Il religioso lo rimproverò di parlare in modo così gentile di Satana. ‗Vede signore‘ replicò
Zio Junk ‗potrebbe anche essere che il Nemico riesca a pigliarmi, e in quel caso credo che si
ricorderà di come ho parlato bene di lui, proprio come se fosse un uomo bianco‖71
.
La luce si riferisce all‘immagine di Mt 5,14ss.
44. Hush, Hush, Somebody‟s Callin‟ Mah Name
(Ssh, ssh, qualcuno sta chiamando il mio nome)
Hush, Hush, Somebody‘s callin‘ my name (3
vv.)
Oh, mah Lawd, oh mah Lawdie, what shall I do?
1. I‘m so glad, trouble don‘t last always (3 vv.)
Oh, mah Lawd, oh mah Lawdie, what shall I do?
2. Sounds like Jesus, Somebody‘s callin‘ mah
name…
3. Soon one mornin‘, death‘ll come creepin‘ in
mah room…
4. I‘m so glad. Ah got mah religion in time…
5. I‘m so glad, I‘m on mah journey home…
Ssh, ssh, Qualcuno sta chiamando il mio nome (3
vv.)
Oh mio Signore, oh mio Signore, cosa devo fare?
1. Sono così felice: i guai non durano per sempre
Oh mio Signore, oh mio Signore, cosa devo fare?
2. Mi sembra Gesù. Qualcuno sta chiamando il
mio nome…
3. Una mattina presto, la morte si insinuerà nella
mia stanza…
4. Sono così felice. Ho avuto la religione per
tempo
5. Sono così felice. Sono sulla strada di casa…
I termini storpiati attestano l‘antichità del brano. I primi collezionisti di testi cercavano di
riprodurre la particolare pronuncia dei Neri adottando delle trascrizioni fonetiche che sono poi state
mantenute, per rispetto della tradizione testuale, anche in alcune raccolte recenti come Songs of
Zion.
45. The Hypocrite and the Concubine
(L‘ipocrita e la concubina)
1. Hypocrite and the concubine,
Livin' among the swine,
They run to God with the lips and tongue,
And leave all the heart behind.
Aunty, did you hear when Jesus rose?
Did you hear when Jesus rose?
Aunty, did you hear when Jesus rose?
He rose and he 'scend on high.
1 Ipocrita e la concubina
Che vivono tra i maiali,
Corrono da Dio con le labbra e la lingua,
E lasciano il cuore indietro.
Zietta, hai sentito di quando Gesù è risorto?
Hai sentito di quando Gesù è risorto?
Zietta, hai sentito di quando Gesù è risorto?
E‘ risorto ed è asceso al cielo.
E‘ probabile che i primi quattro versi appartengano al repertorio di un predicatore.
L‘ipocrisia era considerata fra gli schiavi una grave mancanza in quanto danneggiava i legami di
fiducia e di reciprocità.
71
In Genovese, p.219
Per quanto riguarda il concubinato, la famiglia degli schiavi, sul modello di quella africana,
era monogamica, ma si deve considerare che di fatto le donne erano a disposizione del padrone
e dei suoi figli72
e che la prassi di spezzare le famiglie per vendere i singoli componenti ad altre
piantagioni minava gravemente la stabilità del nucleo familiare. Per quanto molti schiavi
opponessero ferma resistenza all‘idea di essere separati dai loro familiari, non dipendeva da loro
la definitiva salvaguardia della famiglia. Si consideri inoltre che diverse piantagioni della
Virginia erano di fatto degli allevamenti di schiavi e i criteri di riproduzione erano dettati dai
padroni sulla base di una vera e propria ―selezione della razza‖73
.
Si deve quindi ritenere che in questo caso il predicatore se la prenda con il concubinato nel
senso di una volontaria intenzione della donna di tradire il marito.
E‘ un brano molto esotico, costruito sulle prime cinque note della scala misolidica (di fatto le
note utilizzate sono quattro, con la tradizionale ambiguità della terza che può essere minore o
maggiore).
46. I Been in de Storm So Long
(Sono stato a lungo nella tempesta)
I been in de storm so long,
I been in de storm so long, chillun,
I been in de storm so long,
Oh, gimme little time to pray.
1. Oh, let me tell you, mother, how I come ‗long
Oh, gimme little time to pray
With a hung down head and a achin‘ heart,
Oh, gimme little time to pray, ‗cause I…
2. Now when I get to heaven I‘ll take my seat
Oh, gimme little time to pray
An-a cast my crown at my Jesus feet
Oh, gimme little time to pray, ‗cause I…
Sono stato nella tempesta così a lungo,
Sono stato nella tempesta così a lungo, figlioli,
Sono stato nella tempesta così a lungo,
Oh, datemi un po‘ di tempo per pregare.
1. Oh, lascia che ti dica, madre, come sono
arrivato qui
Oh, datemi un po‘ di tempo per pregare
Con la testa curva e il cuore a pezzi,
Oh, datemi un po‘ di tempo per pregare
2. Quando andrò in Cielo prenderò il mio posto
Oh, datemi un po‘ di tempo per pregare
E deporrò la mia corona ai piedi del mio Gesù
Oh, datemi un po‘ di tempo per pregare
Le lunghe note tenute del ritornello ricordano la forma sonora degli hollers, i richiami usati per
comunicare a lunga distanza. Le strofe hanno la tradizionale struttura di call and response con una
bella chiusura in settima di dominante.
47. I Can‟t Stay Behind
(Non posso restare indietro)
72
Ancora nel 1861 una ordinanza della Suprema Corte dell‘Alabama dichiara che ―L‘assoluta obbedienza e
subordinazione alla legittima autorità del padrone è dovere dello schiavo‖. Molti padroni interpretavano queste parole
come garanzia di assoluto dominio su qualunque aspetto della vita dello schiavo. 73
Vari capitoli della monumentale opera di Genovese sono dedicati a questo tema, fra cui Our black family, p.75; Of
concubines and horses, p.87; The Myth of the absent family, p.450; Broomsticks and orange blossoms, p.475 e altri.
Genovese sostiene fra l‘altro che il disfacimento della solidità della famiglia nera nel periodo successivo alla guerra
civile non debba essere ricercato in una precedente debolezza della struttura, ma nelle novità sociologiche introdotte
dall‘emancipazione.
I can't stay behind, my Lord,
I can't stay behind!
1. Dere's room enough, Room enough,
Room enough in de heaven, my Lord;
Room enough, Room enough,
I can't stay behind.
2 I been all around, I been all around,
Been all around de Heaven, my Lord.
3 I've searched every room--in de Heaven,
my Lord.
4 De angels singin' all around de trone.
5 My Fader call and I must go.
6 Sto-back, member; sto-back, member.
Can't stay behind, my dear,
I can't stay behind!
Non posso restare indietro, mio Signore. Non
posso restare indietro.
1. Ci sono abbastanza stanze, abbastanza
stanze, abbastanza stanze nel cielo, mio
Signore, abbastanza stanze. Non posso
restare indietro.
2. Sono stato in giro per il cielo, mio
Signore.
3. Ho esplorato tutte le stanze nel cielo,
mio Signore
4. Gli angeli che cantano intorno al Trono
5. Mio padre chiama, e io devo andare.
6. Grido dietro di me, fedeli.
Io non posso restare indietro.
Non posso restare indietro, cara,
Non posso restare indietro!
‖Il Ten.Col.Trowbridge è dell‘opinione che (la canzone) provenga dalla Florida, dal momento che
l‘ha sentita la prima volta nel dicembre 1862 su una nave di soldati della Florida guidati dal
Ten.Col.Billings. Non fu sentita da Mr.Ware a Coffin‘s Point fino a quell‘inverno. Sembra
improbabile, tuttavia, che possa essere giunta a Charleston e Edgefield fin da allora.
La melodia divenne ―immensamente popolare‖ nel reggimento, al punto che i capoclasse si
lamentarono indignati del ―corpo dei tamburini che usava la canzone del Signore‖.
Questo shout è molto diffuso e cantato in vari modi. A Charleston è più semplice nei movimenti e
il ritornello è ―I can‘t stay away‖. A Edgefield è in forma di rimostranza: ―Don‘t stay away, my
mudder (non restare indietro, mamma)‖. Il Colonnello Higginson dà la seguente versione, cantata
nel suo Reggimento:
―Oh, mia madre se ne è andata (2 vv.)
Mia madre se ne è andata in cielo, Signore.
Io non posso restare indietro.
Ci sono stanze, là, stanze là.
Ci sono stanze nel cielo, mio Signore‖74
.
Questo brano può essere considerato un chiaro esempio di Jubilee Song, cioè di un canto allegro
e trionfante, autentica espressione di gioia.
Edgefield, la località citata da Allen, si trova nel South Carolina, circa 90 miglia a Nord Ovest di
Charleston, quindi verso l‘interno dello Stato e ai confini con la Georgia.
Higginson ricorda questo brano nel suo Diario di Campo (5 dicembre 1862) chiedendosi ―dove
avranno trovato un canto di tale bellezza‖75
.
Le stanze del cielo sono quelle promesse da Gesù ai suoi discepoli (Gv 14,2-3).
74
Allen, p.6 75
Il colonnello Higginson tenne un diario della sua esperienza di colonnello di un reggimento di colore e lo pubblicò
con il titolo di Army Life in A Black Regiment nel 1870. Il capitolo IX del volume è interamente dedicato agli spirituals
e rappresenta uno dei più importanti documenti dell‘epoca su tale argomento.
48. I Stood on de Ribber ob Jerdon
(Stavo presso il fiume Giordano)
I stood on de ribber ob Jerdon,
To see dat ship come sailin‘ ober;
Stood on de ribber of Jerdon
To see dat ship sail by.
O moaner, don‘ ya weep,
when ya see dat ship come sailin‘ ober,
Shout ―glory Hallelujah!‖
When ya see dat ship sail by.
O sister, ya bettuh be ready
To see dat ship come sailin‘ ober;
Brother, ya bettuh be ready
To see dat ship sail by
O preacher, ya bettuh be ready
To see dat ship come sailin‘ ober;
Deacon, ya bettuh be ready
To see dat ship sail by.
Stavo presso il fiume Giordano,
Per vedere arrivare quella nave;
Stavo presso il fiume Giordano
Per vedere quella nave arrivare.
O, voi che gemete, non piangete,
Quando vedrete quella nave arrivare
Gridate ―Gloria, Alleluja!‖
Quando vedrete arrivare quella nave.
Oh, sorella, faresti bene ad essere pronta
A vedere quella nave arrivare;
Oh, fratello, faresti bene ad essere pronto
A vedere quella nave arrivare;
Oh, predicatore, faresti bene ad essere pronto
A vedere quella nave arrivare;
Oh, Diacono, faresti bene ad essere pronto
A vedere quella nave arrivare.
La nave, più rara del treno e del carro, è un altro simbolo dell‘avvicinarsi di Gesù e degli ultimi
tempi. Tutti, dal semplice fedele, al predicatore, al diacono devono essere pronti al‘incontro con il
Cristo.
La presenza del diacono (che più propriamente è il decano) evidenzia una struttura ecclesiale già
avviata, sul modello delle chiese nere del Nord che già all‘inizio dell‘800 si erano costituite
parallelamente a quelle bianche.
Il moaner non è un uomo lamentoso, ma chi, cantando uno spiritual, si esprime attraverso dei
gemiti. Il moan non è necessariamente segno di tristezza o di dolore, ma sempre di profonda
partecipazione interiore. L‘uso di cantare in tal modo non era sempre apprezzato:
―Il nostro padrone non era contento che fossimo troppo religiosi, perché diceva che ci faceva
diventare pigri. Voleva che fossimo cattolici solo la domenica. Non voleva che facessimo ‗shouting
and moaning‘ tutto il giorno. Ma tu devi fare shout e moan se vuoi essere salvato‖76
.
Si noti nella strofa la procedura per terze delle due voci. La normale armonizzazione di uno
spiritual permette di procedere sempre per terze e per quinte senza rispettare necessariamente le
regole classiche dell‘armonia occidentale.
49. I Want Jesus to Walk with Me
(Voglio che Gesù cammini con me)
1. I want Jesus to walk with me;
I want Jesus to walk with me;
All along my pilgrim journey, Lord;
I want Jesus to walk with me.
1. Voglio che Gesù cammini con me;
Voglio che Gesù cammini con me;
Lungo tutto il mio pellegrinaggio, Signore;
Voglio che Gesù cammini con me;
76
Elizabeth Ross Hite in Warren, p.93
2. In my trials, Lord, walk with me;
In my trials, Lord, walk with me;
When my heart is almost breaking
I want Jesus to walk with me.
3. When I‘m in trouble, Lord, walk with me;
When I‘m in trouble, Lord, walk with me;
When my head is bowed in sorrow, Lord;
I want Jesus to walk with me.
2. Nelle mie prove, Signore, cammina con me;
Nelle mie prove, Signore, cammina con me;
Quando mi si sta quasi spezzando il cuore
Voglio che Gesù cammini con me;
3. Quando sono nei guai, Signore, cammina con
me (2 vv.)
Quando la testa mi si piega per la tristezza,
Signore
Voglio che Gesù cammini con me;
Il tema del camminare accanto a Gesù, talvolta espresso nella forma intima della passeggiata, è
un ulteriore indizio del senso di familiarità e di vicinanza con cui viene trattata la figura del Cristo.
Sebbene esistano alcuni spiritual in cui Cristo è definito Re o Massa (Signore), molti di più sono
quelli in cui Gesù è percepito come un fratello, un compagno di viaggio. La cristologia degli
spirituals è piuttosto essenziale e non si addentra in complesse questioni, ma è allo stesso tempo
estremamente efficace e coinvolgente.
La seconda parte del brano è uguale nella melodia a Calvary.
50. I Want To Be Ready
(Voglio essere pronto)
I want to be ready, I want to be ready,
I want to be ready
To walk in Jerusalem just like John.
1. O John, o John, what do you say?
Walk in Jerusalem just like John
That I‘ll be there at the comin‘ day
Walk in Jerusalem just like John
2. John said the city was just four square
Walk in Jerusalem…
And he declared he‘d meet me there
Walk in Jerusalem…
3. When Peter was preaching at Pentecost
Walk in Jerusalem just like John
He was endowed with the Holy Ghost
Walk in Jerusalem just like John
Voglio essere pronto, voglio essere pronto,
Voglio essere pronto
A entrare a Gerusalemme come Giovanni.
1. O Giovanni, Giovanni, cosa dici?
Entrare a Gerusalemme come Giovanni
Sarò là nel giorno della venuta?
Entrare a Gerusalemme come Giovanni
2. Giovanni ha detto che la città è quadrata
Entrare a Gerusalemme…
E ha detto che mi avrebbe incontrato là
Entrare a Gerusalemme…
3. Quando Pietro pregava a Pentecoste
Entrare a Gerusalemme…
Era pieno di Spirito Santo
Entrare a Gerusalemme…
Il testo si riferisce alla descrizione della Nuova Gerusalemme (Ap 21). Il Giovanni che entra
nella città (o meglio, che la vede) è l‘autore del libro dell‘Apocalisse.
Una descrizione simile, più dettagliata, si trova nel brano Twelve Gates to the City.
Viene evidenziato il tema dell‘essere pronti, quindi dell‘urgenza della conversione. Ciò pone il
brano in un contesto di preparazione al battesimo o nell‘ambito di un camp-meeting in vista della
conversione.
51. I Want to Die a-Shouting (Voglio morire nel giubilo)
Amazing grace, how sweet the sound
I want to die a-shouting
I want to feel my saviour near,
When soul and body‘s parting.
Jesus my all to Heaven is gone
I want to die a-shouting!
He whom I fix my hopes upon,
I want to die a-shouting!
Am I a soldier of the cross?
I want to die a-shouting
I want to feel my saviour near,
When soul and body‘s parting.
Must Jesus bear the cross alone?
I want to die a-shouting!
No, there‘s a cross for every one,
I want to die a-shouting!
Oh, Jesus loves the sinner-man,
I want to die a-shouting
I want to feel my saviour near,
When Soul and body‘s parting.
I‘m sometimes up and sometimes down,
I want to die a-shouting!
But still my soul is Canaan bound,
I want to die a-shouting!
Oh, sinners, turn, why will ye die?
I want to die a-shouting
I want to feel my saviour near,
When Soul and body‘s parting.
Then here‘s my heart and here‘s my hand
I want to die a-shouting!
To meet you in the glory land,
I want to die a-shouting!
Meravigliosa grazia, che dolce il suono
Io voglio morire nel giubilo
Voglio sentire vicino il mio salvatore
Quando anima e corpo si separeranno.
Gesù, il mio tutto, è andato in Cielo
Io voglio morire nel giubilo
Lui su cui ho riposto le mie speranze
Io voglio morire nel giubilo
Sono un soldato della croce?
Io voglio morire nel giubilo
Voglio sentire vicino il mio salvatore
Quando anima e corpo si separeranno.
Gesù dovrà portare la croce da solo?
Io voglio morire nel giubilo
No, c‘è una croce per tutti
Io voglio morire nel giubilo
Oh, Gesù ama il peccatore
Io voglio morire nel giubilo
Voglio sentire vicino il mio salvatore
Quando anima e corpo si separeranno.
Talvolta mi sento su, talvolta mi sento giù
Io voglio morire nel giubilo
Ma ancora la mia anima è destinata a Canaan
Io voglio morire nel giubilo!
Oh peccatori, convertitevi. Perché volete morire?
Io voglio morire nel giubilo
Voglio sentire vicino il mio salvatore
Quando anima e corpo si separeranno.
Ecco il mio cuore ed ecco la mia mano
Io volgio morire nel giubilo!
Per incontrarvi nella terra gloriosa
Io voglio morire nel giubilo!
Questo testo è il frutto della rielaborazione di inni tradizionali. Alcune strofe (qui le prime due)
iniziano con il primo verso di un inno e vengono sviluppate poi in maniera diversa.
William Barton, che ha raccolto questo testo e lo ha pubblicato nel 1898, scrive:
―Sebbene questo mettere insieme quasi a caso strofe e ritornelli porti a combinazioni strane e
incongrue, nel complesso si resta stupiti del buon gusto con cui viene costruito il mosaico,
specialmente quando il canto è guidato da un vecchio leader che conosce un ampio repertorio di
versi. Alcuni di questi uomini, intervistati da studiosi con certa e penna, riuscivano a fatica a
ricordare una mezza dozzina di strofe, ma nel fervore del culto non solo gli tornavano in mente
come su uno spartito, ma istintivamente combinavano insieme parole da diverse fonti senza un
attimo di riflessione e senza esitazioni‖77
.
Gli inni con cui si aprono le strofe sono Amazing Grace di John Newton (1725-1807) e
Am I a Soldier of the Cross? di Isaac Watts (1674-1748),
Inni tradizionali delle chiese bianche e canti delle piantagioni si incontravano e spesso si
mescolavano soprattutto nei camp-meetings, veri e propri laboratori musicali oltre che di
fede.
La melodia ha un andamento lento e solenne, frammentato negli attacchi. Un basso
ostinato richiama l‘influsso della tradizione anglosassone.
52. I Want to Die Like-a Lazarus Die
(Voglio morire come Lazzaro)
Titty 'Rita die like-a Lazarus die,
Die like-a Lazarus die;
I want to die like-a Lazarus die, like-a Lazarus
die, like-a Lazarus die.
Rita è morta come Lazzaro, morta come
Lazzaro;
Io voglio morire come Lazzaro, come Lazzaro,
come Lazzaro.
E‘ difficile capire che immagine stia alla base di questo spiritual.
Nel Nuovo Testamento si parla di due Lazzaro. In relazione al Lazzaro del Vangelo di
Giovanni, fratello di Marta e Maria, si potrebbe pensare all‘idea della risurrezione implicita nel
racconto della sua morte, ma è improbabile che il brano si riferisca ad una sorta di miracolosa
resurrezione di Titty Rita. Forse la speranza di morire come Lazzaro si riferisce semplicemente
alla certezza di risorgere dopo la morte o anche al fatto che Lazzaro è morto serenamente,
addormentandosi (cfr Gv 11,11).
E‘ più probabile però che il brano si riferisca al Lazzaro della vicenda narrata in Luca 16,
quella del ricco e del povero. Secondo tale racconto, il povero Lazzaro dopo la morte va in
Paradiso.
Credo che questo spiritual si riferisca al brano di Luca, anche perché esiste uno spiritual che
racconta integralmente la storia di Lazzaro e che si intitola ―Poor Boy Lazarus‖78
. Il
personaggio faceva parte evidentemente del pantheon degli eroi biblici.
Fisher ritiene che Titty sia un aggettivo usato per distinguere un nome femminile da uno
maschile e che, di per sé, sia un‘espressione volgare79
.
53. I Wish I Been Dere
(Vorrei essere là)
My mudder, you follow Jesus,
My sister, you follow Jesus,
My brudder, you follow Jesus,
To fight until I die.
I wish I been dere,/yonder,
To climb Jacob's ladder,
I wish I been dere,/yonder,
Madre mia, segui Gesù;
Sorella mia, segui Gesù;
Fratello mio, segui Gesù,
Per combattere fino alla morte.
Mi piacerebbe essere là/lassù
Per salire la scala di Giacobbe,
Mi piacerebbe essere là/lassù
77
Barton, in Katz, p.85 78
Il testo integrale dello spiritual è riportato in Courlander, 1976, pp.323-4 79
Fisher, p.14
To wear de starry crown. Per indossare la corona stellata
Il sogno della scala di Giacobbe è uno dei topoi preferiti dagli schiavi, insieme alla lotta con
l‘angelo sul torrente Yabok.
E‘ possibile che il racconto della scala di Giacobbe ricordi agli schiavi una leggenda narrata
in Africa presso i Luba:
―Gli uomini visitarono il cielo. Salirono per una lunga scala (simbolo del suono), preceduti
da due flautisti, che chiesero il permesso di entrare. Concessa loro questa grazia, venne
lasciata passare tutta la processione. Quando i suonatori di tamburo ebbero varcato la soglia,
la porta venne richiusa, pensando che essi costituissero la retroguardia del corteo. Tutti gli
uomini che camminavano dietro i tamburi ricaddero allora sulla terra e morirono‖80
.
Secondo la tradizione africana, terra e cielo sono collegati da un ponte, un filo o una scala
lungo cui corrono i ―sacrifici sonori‖ dell‘uomo sotto forma di canto. Lungo quella via il canto
fa sì che gli dei si materializzino e gli uomini si spiritualizzino ottenendo la compenetrazione fra
il cielo e la terra che porta l‘armonia fra gli dèi e gli uomini81
.
La scala è spesso immaginata in forma di chiocciola che ruota intorno ad un albero.
E‘ ovviamente molto difficile definire la misura in cui le storie africane abbiano influenzato
la scelta e l‘interpretazione dei brani biblici, ma è certo che tale relazione c‘è stata e si è
mantenuta fino ad oggi. E‘ significativo, per esempio, che la stessa teologia afro-americana
tenga in grande considerazione la radice culturale africana per interpretare la fede dei cristiani di
colore82
.
54. I‟m a-Rolling
(Sto barcollando)
I‘m a rolling, I‘m a-rolling,
I‘m a-rolling thro‘ an unfriendly world (2 vv.)
1. O brothers, won‘t you help me,
O brothers won‘t you help me to pray?
O brothers, won‘t you help me,
Won‘t you help me in the service of the Lord
2. O sisters…
3. O preachers…
Sto barcollando, sto barcollando
Sto barcollando in un mondo ostile (2 vv.)
1. Oh, fratelli, non volete aiutarmi?
Oh, fratelli, non volete aiutarmi a pregare?
Oh, fratelli, non volete aiutarmi?
Non volete aiutarmi nel servizio del Signore?
2. Oh, sorelle…
3. Oh, predicatori…
Traduco rolling con barcollando, per dare il senso della precarietà. Di fatto il verbo to roll ha un
ambito semantico abbastanza ampio e indefinibile, ma visto che il cantore ha bisogno di aiuto, lo
possiamo immaginare in difficoltà.
Il servizio del Signore può essere sia genericamente ―fare la sua volontà‖, sia un ministero
all‘interno della chiesa.
55. I‟m Gonna Sing
(Io canterò)
80
Schneider, pp.42-43 81
Schneider, p.52 82
Sui rapporti fra celebrazione e teologia nella chiesa nera vedi Small, Music of the Common Tongue, Hanover, NH,
1987 e Hopkins, Down, Up, and Over, Slave Religion and Black Theology, Minneapolis, MN, 2000
I‘m gonna sing when the Spirit says a-sing (3
vv.)
And obey the Spirit of the Lord.
1. I‘m gonna shout…
2. I‘m gonna preach…
3. I‘m gonna pray…
Io canterò quando lo Spirito mi dirà di cantare (3
vv.)
E obbedirò allo Spirito del Signore
1. Io griderò…
2. Io predicherò…
3. Io pregherò…
Sulla rilevanza della quotidianità nell‘esperienza spirituale si esprime uno storyteller
dell‘Alabama:
―La musica è in tutto quello che vedi e ascolti. Il treno è musica, no? E la chiesa è musica, no?
E se capisci bene, la musica è chiesa, anche. Alcuni non vogliono cantare le sinful songs (le
canzoni non religiose n.d.r.). Io la vedo così: se una canzone è dentro di te, devi cantarla, ed è solo
un altro aspetto dello Spirito Santo. Quando la vita è grande, la musica è grande.‖83
Il brano è molto semplice, adatto per interludiare momenti di preghiera.
56. I‟m in Trouble
(Sono preoccupato)
I'm in trouble, Lord, I'm in trouble,
I'm in trouble, Lord, trouble about my grave,
trouble about my grave.
Sometimes I weep, sometimes I mourn,
I'm in trouble about my grave;
Sometimes I can't do neither one,
I'm in trouble about my grave.
Sono preoccupato, Signore, sono preoccupato,
Sono preoccupato per la mia tomba,
Preoccupato per la mia tomba.
Talvolta piango, talvolta mi lamento,
Sono preoccupato per la mia tomba;
Talvolta non posso fare niente,
Sono preoccupato per la mia tomba.
La morte è il simbolo del nulla e la possibilità del totale annullamento dell‘essere. Per gli
schiavi, in una società che li considerava semplici oggetti, essa non rappresentava qualcosa di
lontano o astratto, ma una eventualità vicina e imprevedibile. Non esistevano garanzie per lo
schiavo: la sua vita era totalmente nelle mani del padrone. Inoltre, il contatto con la morte era quasi
quotidiano: si partecipava alle veglie funebri, si preparavano i corpi per la sepoltura, si costruivano
le bare e si procedeva alla sepoltura. E la mortalità, soprattutto infantile, era molto alta.
A causa di questa confidenza con la morte, si cominciò a pensare ad essa in termini personali: la
morte è un ―piccolo vecchio uomo‖ (vedi lo spiritual Lord Remember Me) che si aggira per la casa e
si porta via le persone amate. La Morte non è che un ladro, come recita uno spiritual:
―La Morte non è che un ladro, vedi? / La Morte è venuta a casa mia e non c‘è stata a lungo / Ho
guardato nel letto e mia madre se ne era andata / Ho guardato nel letto e mio padre se ne era
andato / Ho guardato nel letto e mio fratello se ne era andato / ecc.‖
Gli schiavi credevano nell‘inevitabilità della morte, ma quelli che credevano in Cristo trovavano
una consolazione nella convinzione della risurrezione e di trovare un luogo migliore nelle ―dimore
di lassù‖. Morire, per quanto potesse comunque preoccupare, significava anche ―lasciare giù il mio
pesante fardello‖, ―volare via da Gesù‖, andare in cielo a incontrare Gesù‖, ecc.
83
Riportato da Courlander Harold (a cura di), op.cit., p.501
57. I‟m On My Way (Sono sulla mia strada)
1. I‘m on my way to Canaan Land (3 vv.)
On my way, Glory Halleluja
I‘m on my way
2. If you don‘t go don‘t hinder me…
3. I asked my mother come and go with me…
4. If you don‘t go, get out of my way…
5. You know I‘m falling and rising on my way…
1. Sono sulla mia strada verso la terra di Canaan
(3 vv.)
Sulla mia strada, sono sulla mia strada
2. Se tu non vai, non ostacolarmi…
3. Ho chiesto a mia madre di venire con me…
4. Se tu non vai, levati dalla mia strada…
5. Sai che cadrò e mi rialzerò lungo la strada…
Dopo il 1850 il termine Canaan del primo verso iniziò a significare Canada, la stazione finale
della Ferrovia Sotterranea. Nel 1850, infatti, il Congresso degli Stati Uniti votò la Fugitive Slave
Law che prevedeva la restituzione ai proprietari degli schiavi fuggiti al Nord. Ciò obbligò i fuggitivi
a rifugiarsi in Canada dove erano protetti dalla legge inglese che aveva abolito la schiavitù e la
tratta nel 1807.
Durante le lotte del Movimento dei Diritti Civili negli anni ‘60, Canaan fu sostituito da freedom,
ma il senso del verso rimane lo stesso84
.
Bernice Johnson Reagon, una delle più importanti studiose della cultura afro-americana e
militante in gioventù nel movimento dei diritti civili, ha scelto il verso If you don‘t go don‘t hinder
me come titolo per il suo libro sui canti religiosi afroamericani85
.
58. I‟m So Glad
(Sono così felice)
1. I‘m so glad, Jesus lifted me (3 vv.)
Glory Halleluja, Jesus lifted me
2. Satan had me bound…
3. When I was in trouble…
1. Sono così felice, Gesù mi ha sollevato (3 vv.)
Gloria, Alleluja, Gesù mi ha sollevato
2. Satana mi aveva frenato…
3. Quando ero nei guai…
Uno spiritual gioioso e semplice, dalla struttura tradizionale e dalla melodia intuitiva.
L‘azione divina di sollevare chi è caduto nel peccato o è colpito da malattia ha frequenti riscontri
nei Vangeli (Mc 1,31; 5,41; 9,27; ecc.). Nel linguaggio del Nuovo Testamento, alzarsi indica però
anche la risurrezione (lo stesso verbo, egèiro, è usato da Marco sia per i racconti di guarigione, sia
per il risuscitamento della fanciulla, sia per la liberazione dell‘indemoniato che per la risurrezione
di Cristo).
59. In My Father‟s House (Nella casa di mio Padre)
1. Come and walk with me in my father's house 1. Vieni a camminare con me nella casa di mio
84
Reagon, pp.1-4 85
Reagon, If You Don‘t Go, Don‘t Hinder Me, The African American Sacred Song Tradition, University of Nebraska
Press, 2001
(3)
Where there‘s joy, joy, joy!
1. It‘s not very far to my Father‘s house…
3. Jesus is the way to my Father‘s house…
4. Jesus is the light…
5. All is peace and love…
6. We will dance and sing…
7. We will praise the Lord…
Padre (3)
Dove c‘è gioia, gioia, gioia
2. Non siamo molto distanti dalla casa di mio
padre…
3. Gesù è la via per la casa di mio Padre…
4. Gesù è la luce…
5. Tutto è pace e amore…
6. Danzeremo e canteremo…
7. Pregheremo il Signore…
My Father‘s House non risulta citato nelle più antiche antologie di spirituals, quindi è probabile
che risalga ad un periodo più recente, forse già all‘epoca post schiavista. E‘ stato incluso
nell‘antologia Lead Me Guide Me della chiesa cattolica afroamericana nella sezione degli inni
indicati per esprimere gioia, insieme, per esempio, a O Happy Day! (nella versione tradizionale
ottocentesca).
―La violenza fisica della schiavitù non era grave come la perdita della comunità. Questa è la
ragione per cui molti canti degli schiavi si concentrano sull‘andare a casa. La casa era il simbolo
del bisogno di una comunità, il luogo in cui la madre, il padre, il fratello e la sorella erano andati.
Gli schiavi volevano andare in Paradiso per indossare le pantofole d‘oro e camminare nel cielo di
Dio (…), ma più di tutto desideravano essere riuniti alle loro famiglie che erano state disperse nei
mercati degli schiavi‖86
.
60. In That Great Gettin‟ Up Morning
(Al sorgere di quella grande mattina)
I'm gonna tell you 'bout the coming of the
judgment
Fare thee well, fare thee well (2 vv.)
There's a better day a coming, fare thee well, fare
thee well
In that great gettin' up morning…
Oh preacher fold your Bible…
For the last souls converted…
Blow your trumpet Gabriel…
Lord, how loud shall I blow it…
Blow it right and calm and easy…
Do not 'larm all my people…
Tell them all come to the judgment…
Then you see that fork of lightening…
Then you hear that rumbling thunder…
Then you see dem stars a falling…
Then you see the world on fire…
Then you see dem sinners rising…
See 'em marching home for heaven…
Ti dirò della venuta del Giudizio…
Addio, addio
Sta arrivando un giorno migliore, addio, addio…
Al sorgere di quella grande mattina…
Oh predicatore, stringi la tua Bibbia…
Per le ultime anime convertite…
Suona la tua tromba, Gabriele…
Signore, quanto forte la devo suonare?
Suonala bene, calma e tranquilla…
Non mettere in allarme il mio popolo…
Di‘ a tutti di venire al giudizio…
Poi vedrai dei lampi spezzati…
Poi sentirai il tuono rimbombante…
Poi vedrai le stelle cadere…
Poi vedrai il mondo in fiamme…
Poi vedrai i peccatori alzarsi…
Li vedrai marciare verso il cielo…
86
Cone, p.59
Farewell poor sinners…
Addio, poveri peccatori…
In That Great Gettin‘ Up Morning è probabilmente il più spettacolare spiritual sulla fine dei
tempi. Il suo andamento gioioso e trascinante esprime l‘autentico desiderio di vedersi realizzare la
giustizia divina.
Il brano è introdotto da un predicatore ed è poi strutturato sul modello del call and response con
interludi periodici del ritornello.
I versi del solista possono essere ripetuti una o più volte a piacere, invertiti, alternati o sostituiti
con altri.
A Dio padrone del tuono è dedicato il Salmo 29.
61. It‟s Me O Lord
(Sono io, Signore)
It's me, it's me, it's me, o Lord,
Standin' in the need of prayer,
It's me, it's me, it's me, o Lord,
An' I''m standin' in the need of prayer, o Lord
Ain't my mother or my father, but it's me, o
Lord…
Ain't the deacon or my leader, but it's me o
Lord…
Sono io, sono io, sono io, Signore,
Che mi alzo, bisognoso di pregare…
Sono io, sono io, sono io, Signore,
Che mi alzo, bisognoso di pregare, o Signore
Non è mia madre o mio padre, ma sono io, o
Signore…
Non è il diacono o il mio capo, ma sono io,
Signore…
Il testo affronta la questione della responsabilità personale di fronte a Dio.
―Sebbene siamo esposti alla continua tentazione accusare il colonialismo e il razzismo di essere
la causa dell‘attuale sfruttamento di un uomo sull‘altro, ciascuno di noi che sia veramente
interessato a indirizzare i propri sforzi deve assumersi la responsabilità della propria schiavitù
interiore. Siamo noi che abbiamo bisogno della preghiera nello sforzo di cambiare il nostro
comportamento, non i vecchi o nuovi colonialisti o razzisti: ‗It‘s me, it‘e me, it‘s me, O Lord!‘‖87
.
Su CD Document Records è disponibile una registrazione del 1928 di It‘s Me o Lord, cantata da
una piccola congregazione di Memphis, Tennessee, in risposta ad un invito di autoesame del
Pastore88
.
62. Jacob‟s Ladder
(La scala di Giacobbe)
I want to climb up Jacob‘s ladder,
Jacob‘s ladder, O Jacob‘s ladder,
I want to climb up Jacob‘s ladder,
But I can‘t climb it till I make my peace with
the Lord.
O praise ye the Lord, I‘ll praise Him till I die,
Voglio salire la scala di Giacobbe,
La scala di Giacobbe, Oh, la scala di Giacobbe,
Voglio salire la scala di Giacobbe,
Ma non posso salirla finché non farò pace con
il mio Signore.
Oh, pregate il Signore, io lo pregherò fino alla
87
Jones, p.112 88
Gospel Singers and Preachers, 1926-1948, Document Records, DOCD-5585, track 6.
O praise the Lord, O praise ye the Lord.
I‘ll praise Him till I die, And sing Jerusalem.
morte,
Oh, pregate il Signore, Oh pregate il Signore.
Io lo pregherò fino alla morte, e canterò
Gerusalemme.
Il sogno di Giacobbe è narrato in Gen 28,10-22. La versione più nota di questo spiritual si
intitola We Are Climbing Jacob‘s Ladder.
L‘immagine della vita come salita di una scala si ritrova nella celebre poesia di Langston
Hughes, Mother To Son89
.
63. Jehovah, Halleluja
(Yahveh, Alleluja)
Jehoviah, Hallelujah, De Lord is perwide,
Jehoviah, Hallelujah, De Lord is perwide.
De foxes have a hole, an' de birdies have-a
nest,
De Son of Man he dunno where to lay de
weary head.
Yahvhe, Alleluia, il Signore provvederà
Yahvhe, Alleluia, il Signore provvederà
Le volpi hanno una tana, gli uccelli hanno un
nido.
Il Figlio dell‘Uomo non ha dove posare il capo.
Il testo di questo spiritual rimanda ad una origine liturgica probabilmente bianca. A parte in
quella di Allen, non risulta documentato in altre raccolte fino al 1930 e utilizza termini biblici
assenti in tutti gli altri spiritual della raccolta del 1867 (Jehovah, Son of Man). Il riferimento biblico
è a Mt 8,20.
La melodia stessa ha molte parentele con la sensibilità bianca, ma i curatori della raccolta Slave
Songs dichiarano che la si cantava solo a Port Royal: questo rende l‘idea di quanto sia difficile
districare il nodo della provenienza dei singoli spirituals.
Lo strano verbo perwide significa, secondo Allen, will provide (provvederà)
64. Jesus on the Water-side
(Gesù sulla sponda)
Heaven bell a-ring, I know de road,
Heaven bell a-ring, I know de road;
Heaven bell a-ring, I know de road,
Jesus sittin' on de water-side.
Do come along, do let us go,
Do come along, do let us go,
Do come along do let us go,
Jesus sittin' on de water-side.
La campana del cielo suona, io so la strada,
La campana del cielo suona, io so la strada,
La campana del cielo suona, io so la strada,
Gesù è seduto sulla sponda.
Veniamo via, andiamo,
Veniamo via, andiamo,
Veniamo via, andiamo,
Gesù è seduto sulla sponda.
Riferimento a Gv 21,4, quando Gesù si presenta agli Apostoli sulla riva del Mare di Galilea. A
causa del banchetto che segue la pesca miracolosa, Gesù è immaginato seduto.
La campana del cielo è uno dei segni del secondo avvento.
89
in Norton Anthology of American Literature, p.209
Dal punto di vista musicale, il brano è molto allegro e si cantava, presumo, con una veloce
alternanza fra solista e coro, una battuta ciascuno, cantando insieme il verso Jesus sitting on the
waterside.
65. John, John, of the Holy Order
(Giovanni, Giovanni nel sacro ordine)
John, John, wid de holy order,
Sittin' on de golden order;
John, John, wid de holy order,
Sittin' on de golden order;
John, John, wid de holy order,
Sittin' on de golden order,
To view de promised land.
O Lord, I weep, I morn,
Why don't you move so slow?
I'm a huntin' for some guardian angel
Gone along before.
Mary and Marta, feed my lamb
I went down sing polka, and I ax him for my
Saviour;
I wonder de angel told me Jesus gone along
before.
I mourn, I pray, although you move so slow;
I wonder, &c.
Giovanni, Giovanni, nel sacro ordine
Seduto nel sacro ordine ;
Giovanni, Giovanni, nel sacro ordine
Seduto nel sacro ordine;
Giovanni, Giovanni, nel sacro ordine
Seduto nel sacro ordine;
Per vedere la Terra Promessa
O Signore, io piango, mi lamento.
Perché ti muovi così piano?
Sto cercando un angelo custode
Che se ne è andato prima.
Maria e Marta, pascete il mio agnello.
Andai là al sepolcro, e gli chiesi del mio
Salvatore;
Mi stupii quando l‘angelo mi disse che Gesù se
ne era andato.
Mi lamento, prego, sebbene tu sia così lento.
Mi stupii…
La regolarità ed elaboratezza di questo inno portano, ad un primo approccio, a dubitare della
sua genuinità. La questione sembra tuttavia essere risolta da due variazioni sicure e molto
interessanti che vengono dal North Carolina e dalla Georgia…L‘enigmatica parola ―order‖
significa indubbiamente ―altar‖ (altare)90
.
Augusta si trova a Sud di Edgefield nel South Carolina al confine con lo Stato della Georgia.
Traduco ―I went down sing polka‖ con ―andai là al sepolcro‖. Anche se resta aperta la possibilità
che ―sing polka‖ sia un nome proprio o il nome di una località, ritengo che ―sing polka‖ sia
un‘alterazione di sepulchre: a ciò orienta il senso dei versi successivi.
―Sittin‘ on de golden band‖ si potrebbe tradurre anche con ―seduto sulla stola dorata‖: ciò
sarebbe più logico da un punto di vista sintattico, ma non ha senso. E‘ possibile che on stia al posto
di in, quindi Giovanni sarebbe seduto all‘interno del ―gruppo dorato‖, presumibilmente un coro
angelico o qualcosa di simile.
Il termine wordly indica un peccatore, uno che vive nel Mondo, nel senso del termine che
riscontriamo nel Vangelo di Giovanni. Traduco quindi ―uomo del Mondo‖ e non ―uomo di mondo‖
che ha un‘altra accezione.
Non sono d‘accordo con Allen che order significhi altare: proprio il confronto fra le due versioni
induce a pensare che order e band significhino la stessa cosa, cioè un gruppo.
L‘interludio su Giovanni il Battista à ovviamente uno dei soliti mescolamenti di figure bibliche
per associazione di nome. Così pure Marta e Maria compaiono insieme, come altrove negli
90
Allen, p.17
spirituals, anche se non risulta in alcun Vangelo che siano andate insieme al sepolcro. Paolo e Sila
non c‘entrano nulla: sono un wandering rhyme.
Questa canzone è estremamente interessante per studiare il corrompersi del testo di uno spiritual:
il contesto generale fa riferimento da una parte alla risurrezione, dall‘altra ad una visione giovannea.
Intorno a questi due poli si muovono varie figure e modelli che entrano in scena per associazione
mentale: ecco quindi la Terra Promessa, forse per associazione fra Giovanni seduto ―nei cieli‖
(quindi in posizione elevata) e Mosè che contempla la Terra Promessa dall‘alto del monte Nebo (Dt
34); ecco l‘angelo custode (questa la corrente traduzione in inglese, ma in questo caso è l‘angelo
guardiano del sepolcro): nel Vangelo di Giovanni, in effetti, gli angeli sono due, in Luca i due sono
―uomini in veste sfolgorante‖, in Matteo c‘è un solo angelo e in Marco un giovane (per altro, chi ―se
ne è andato prima‖ non è l‘angelo ma Gesù stesso); ecco Maria e Marta, connesse con la scena di
un‘altra risurrezione, quella di Lazzaro (Gv 11); ecco l‘invito a ―pascolare l‘agnello‖ rivolto a
Marta e Maria e a Simon Pietro: si tratta di una corruzione dell‘invito di Gesù a Simon Pietro a
pascolare gli agnelli (Gv 21,15) (che qui si riducono ad un solo agnello, ma probabilmente siamo in
presenza della solita abitudine di non preoccuparsi della differenza grammaticale fra singolare e
plurale).
Fra tutti gli spiritual della raccolta questo è forse il più vario e complesso dal punto di vista
melodico. Sembra quasi trattarsi di un medley di tre diversi brani, che si riferiscono a tre diversi
argomenti91
.
66. Join the Angel Band
(Unisciti alla banda degli angeli)
1. If you look up de road you see fader
Mosey,
Join de angel band,
If you look up de road you see fader Mosey,
Join de angel band.
2 Do, fader Mosey, gader your army.
3 O do mo' soul gader togeder.
4 O do join 'em, join 'em for Jesus.
5 O do join 'em, join 'em archangel.
The following variation of the first line,
with the words that follow, was sung in
Charleston:
(O join 'em all, join for Jesus.)
O join 'em all, join for Jesus, Join Jerusalem
Band.
Sister Mary, stan' up for Jesus.
Sixteen souls set out for Heaven.
O brudder an' sister, come up for Heaven.
1 Se guardi avanti lungo la strada, vedrai
padre Mosey
Unisciti alla banda degli angeli,
Se guardi avanti lungo la strada, vedrai
padre Mosey,
Unisciti alla banda degli angeli,
2 Dai, padre Mosey, riunisci il tuo esercito,
3 Oh, fai che più anime si uniscano insieme.
4 Oh, riuniscile, riuniscile per Gesù.
5 Oh, riuniscile, riuniscile, arcangelo.
La seguente variazione del primo verso, con
le parole che seguono, veniva cantata a
Charleston:
(Oh, entrateci tutti, entrateci per Gesù)
Oh, entrateci tutti, entrateci per Gesù,
riunisci la banda di Gerusalemme.
Sorella Maria, alzati per Gesù
Sedici anime preparate per il Cielo.
O fratello e sorella, presentatevi per il
91
Di molti consigli per una migliore traduzione di questo brano sono debitore alla signorina Suzanne Flandreau del
Center for Black Music Researche di Chicago, che ha gentilmente e tempestivamente risposto alle mie domande.
Daddy Peter set out for Jesus.
Ole Maum Nancy set out for Heaven.
Cielo.
Nonno Peter, preparati per Gesù.
Nonna Nancy, preparati per il Cielo.
I Negri del South Carolina non definiscono mai gli anziani Aunty (zietta) o Uncle (zio), ma
Daddy (paparino) e Maumer (mammina), e tutti i bianchi chiamano Daddy e Maumer i vecchi
Negri, uomini e donne (A.M.B.)
Questo è sicuramente vero per il South Carolina in generale. Io sono sicuro di avere sentito
―uncle‖ e ―aunt‖ a Port Royal e di non avere mai sentito ―Daddy‖ e ―Maumer‖92
.
Padre Mosey non sembra essere il Mosè biblico, ma qualche reverendo o anziano locale che
raduna alcuni fedeli in vista di un rito o di un battesimo. La ―banda degli angeli‖ può essere sia la
comunità dei salvati risorti, sia un gruppo che si riunisce per la preghiera o per celebrare un
battesimo.
Le ―sedici anime‖ e l‘invito a prepararsi per il cielo sembrano indicare quest‘ultima possibilità.
E‘ chiaro che il versetto sulle sedici anime veniva modificato a seconda delle evenienze, anche se
Fisher sostiene che si tratti di un verso spurio perché prima della guerra i Negri non sapevano
contare oltre il dodici93
.
67. Joshua Fit the Battle ob Jericho
(Giosuè combattè la battaglia di Gerico)
Joshua fit de battle ob Jerico, Jerico, Jerico
Joshua fit de battle ob Jerico and the walls come
tumblin'down
1. You may talk about yo' king ob Gideon
You may talk about yo' man ob Saul,
But dere's none like good ole Joshua
At de battle ob Jerico.
2. Good mornin' sister Mary
Good mornin' broder John
I want to stop and talk with you
Ob de battle ob Jerico
3. Up to de walls ob Jerico
He marched with spear in han'
"Go blow dem ram horns" Joshua cried
Kase the battle is in my han'
Giosuè combattè la battaglia di Gerico
Giosuè combattè la battaglia di Gerico
E le mura vennero giù
Hai un bel dire del tuo re Gedeone
Un bel dire del tuo Saul,
Ma non c‘è nessuno come il vecchio Giosuè
Alla battaglia di Gerico
Buon giorno sorella Mary,
Buongiorno fratello John
Voglio fermarmi a parlare con te
Della battaglia di Gerico
Intorno alle mura di Gerico
Egli marciò con la lancia in mano
―Soffiate nei vostri corni‖ gridò Giosuè
Perché la battaglia è nelle mie mani
Joshua Fit the Battle of Jericho è uno degli Spirituals più noti e rappresenta uno standard nel
repertorio di molti interpreti. Nonostante la sua attuale notorietà, la sua presenza nelle raccolte
tradizionali è poco attestata (nell‘indice dei Negro Spirituals della Cleveland Public Library, tale
brano risulta riportato su uno solo dei 30 libri presi in considerazione). Il testo biblico a cui il brano
si ispira è il capitolo 6 del libro di Giosuè, che narra la vicenda della presa della città di Gerico.
92
Allen, p.39 93
Fisher, p.85
La conquista di Gerico è descritta nella Bibbia come un‘azione diretta di Dio, che si apre con la
teofania (manifestazione del divino) di un angelo con la spada sguainata che si presenta come il
―capo dell‘esercito del Signore‖ e che invita Giosuè a togliersi i sandali ―perché il luogo sul quale
tu stai è santo‖ (Gs 5,15), le stesse parole con le quali Dio si rivolge a Mosè sul monte Sinai (Es
3,5). L‘ordine di Dio è di rinunciare all‘assalto alla città e di girarle semplicemente intorno
rispettando un complesso rituale che si conclude con il grido di guerra, sufficiente per fare crollare
le mura. Il significato religioso del racconto sta nell‘insegnamento che protagonista della vittoria è
Dio, non l‘esercito. Se Israele conquista la Terra Promessa e con essa la libertà, non è in virtù delle
proprie capacità guerriere, ma della promessa di Dio e del suo schierarsi per Israele contro i nemici.
William Eleazer Barton, un ministro congregazionalista di fine ‗800, attesta che l‘espressione
―marching round Jericho‖ veniva usata in alcune chiese del Tennessee per praticare il rito del ring
shout, spostando le panche lungo i muri dell‘edificio e marciando in cerchio fermandosi di tanto in
tanto per pregare o per gridare: ―Believe, mourners! Abbiate fede, voi che piangete!‖94
.
68. Just a Closer Walk with Thee
(Solo una passeggiata con Te)
Just a closer walk with Thee,
Grant it, Jesus, is my plea,
Daily walking close to Thee
Let it be, dear Lord, let it be.
I am weak but Thou art strong,
Jesus, keep me from all wrong;
I‘ll be satisfied as long
As I walk, let me walk close to Thee
Through this world of toil and snares,
If I falter, Lord, who cares?
Who with me my burden shares?
None but Thee, dear Lord, none but Thee
When my feeble life is o‘er,
Time for me will be no more;
Guide me gently, safely o‘er
To thy kingdom shore, to Thy shore
Solo una passeggiata con Te,
Concedimi, Signore, la mia richiesta
Una passeggiata quotidiana vicino a Te
Concedimela, caro Signore, concedimela
Io sono debole, ma tu sei forte
Gesù, proteggimi da ogni male;
Io sarò contento finché
Camminerò. Fammi camminare vicino a Te.
Attraverso questo mondo di tribolazione e
insidie,
Se io vacillo, Signore, chi se ne importa?
Chi condivide con me il mio fardello?
Nessuno se non Te, caro Signore.
Quando la mia debole vita sarà finita,
Non ci sarà più tempo per me.
Guidami dolcemente, senza pericolo
Alle sponde del Tuo regno, alle tue sponde
Just a Closer Walk with Thee appartiene al repertorio tradizionale, ma dalla struttura si
comprende che si tratta di un brano tardivo; mancano infatti le forme antifonali, e lo sviluppo delle
strofe è logico e consequenziale, segno della mano di un solo compositore. Anche la forma
melodica si avvicina molto agli inni di fine ottocento e, non a caso, questo brano è uno standard del
repertorio delle grandi cantanti e dei gruppi dell‘età d‘oro del gospel.
Molti dei termini usati rimandano però ad una forte influenza dello spiritual, per esempio
burden, e degli innari , per esempio toil and snares, un‘espressione che si ritrova in Amazing Grace.
1. 94
William Eleazer Barton, Old Plantation Hymns, in Katz Bernard (ed.), The Social Implications of Early
Negro Music in the United States, Ayer Company Publishers, Inc., North Stratford, NH, 1969, p.88
69. Keep a-Inchin‟ Along
(Avanti un po‘ alla volta)
Keep a-inchin‘ along, Keep a-inchin‘ along,
Jesus will come by and by.
Keep a-inchin‘ along, like a poor inch-worm,
Jesus will come by and by.
1. It was inch by inch that I sought the Lord,
Jesus will come by and by.
It was inch by inch that He saved my soul,
Jesus will come by and by.
2. We‘ll inch and inch and inch along
Jesus will come by and by.
And inch by inch till we get home
Jesus will come by and by.
3. Oh, trials and troubles on the way
Jesus will come by and by.
But we must watch as well as pray
Jesus will come by and by.
Avanti un po‘ alla volta, Avanti un po‘ alla volta
Gesù verrà presto.
Avanti un po‘ alla volta, come un povero
vermetto, Gesù verrà presto.
Il Signore l‘ho visto poco alla volta,
Gesù verrà presto
Poco alla volta ha salvato la mia anima
Gesù verrà presto.
Ci muoviamo poco alla volta
Gesù verrà presto.
Poco alla volta finché arriviamo a casa
Gesù verrà presto.
Oh, prove e tribolazioni lungo la strada
Gesù verrà presto.
Ma dobbiamo vigilare e pregare
Gesù verrà presto.
Siamo in presenza di uno dei testi più poetici dell‘intero repertorio degli spirituals e,
contemporaneamente, a uno dei più profondi nella comprensione della relazione dell‘uomo con Dio.
In opposizione al modello delle travolgenti conversioni successive ai grandi camp-meetings e
agli entusiasmi mistici degli incontri notturni nei boschi, l‘anonimo cantore esalta il lento muoversi
della coscienza e delle azioni verso l‘incontro finale con Dio, letteralmente pollice dopo pollice,
come un verme lungo un pollice. Anche l‘agire di Dio è lento, progressivo e penetra nell‘anima per
salvarla poco alla volta. E‘ la vittoria della semplice quotidianità contro i violenti e talvolta effimeri
entusiasmi religiosi.
Dal punto di vista melodico, si noti che il brano si muove su un‘estensione di una terza maggiore
e usa solo tre note. La sua qualità sonora sta, secondo Work, nella distribuzione delle note e nella
struttura ritmica95
.
70. Keep Me From Sinking Down
(Fa‘ che non affondi)
O Lord, o my Lord, o my good Lord
Keep me from sinking down.
1. I tell you what I mean to do
Keep me from sinking down
Oh Signore, oh mio Signore, oh mio buon
Signore
Fa‘ che non affondi!
Ti dico cosa intendo fare
Fa‘ che non affondi!
95
Work, The Negro Spiritual, in Abbington, p.22
I mean to get to Heaven too,
Keep me from sinking down
2. Sometimes I‘m up, sometimes I‘m down
Keep me from sinking down
Sometimes I‘m almost to the ground
Keep me from sinking down
3. I‘ll bless the Lord, I‘m going to die
Keep me from sinking down
I‘m going to Judgment bye and bye
Keep me from sinking down
Intendo andare in Cielo
Fa‘ che non affondi!
Talvolta sono su, talvolta sono giù
Fa‘ che non affondi!
Talvolta sono proprio a terra
Fa‘ che non affondi!
Benedirò il Signore, sto per morire
Fa‘ che non affondi!
Andrò al Giudizio fra poco
Fa‘ che non affondi!
Il brano si ispira alla storia di Pietro che, perduta la fede, rischia di sprofondare nelle acque del
mare di Galilea (Mt 14,28-31).
La seconda strofa è fatta di wandering rhymes.
71. King Jesus Is a-Listenin‟
(Il Re Gesù sta in ascolto)
King Jesus is a-listenin‘ all day long (3 vv.)
To hear some sinner pray.
1. Some say that John the Baptist
Was nothin‘ but a Jew,
But the Holy Bible tells us,
That John was a preacher too.
2. ThatGospel train is comin‘,
A rumbling through the lan‘,
But I hear them wheels a-hummin‘,
Get ready to board that train.
3. I know I been converted,
I ain‘t gon‘ make no alarm,
For my soul is bound for glory,
And the devil can‘t do me no harm.
Il Re Gesù sta in ascolto tutto il giorno (3 vv.)
Per sentire se qualche peccatore prega.
1. Qualcuno dice che Giovanni Battista
Non era altro che un ebreo,
Ma la Santa Bibbia ci dice,
Che Giovanni era anche un predicatore.
2. Quel treno del Vangelo sta arrivando,
Sferragliando attraverso il paese,
Ma io sento quelle ruote borbottare,
State pronti a salire su quel treno.
3. So di essermi convertito,
Non sono affatto in allarme
Perché la mia anima è destinata alla gloria,
E il diavolo non può farmi alcun male.
Il Re Gesù ascolta le preghiere, soprattutto quelle del peccatore che vuole convertirsi.
La prima strofa ha un sapore piuttosto antisemita e ci possiamo chiedere da dove salti fuori (non
c‘è nella comunità nera, tanto meno nelle piantagioni, una tradizione di ostilità nei confronti degli
ebrei, anzi è normale una identificazione fra gli schiavi oppressi e gli ebrei nella terra d‘Egitto).
La seconda strofa riprende il topos del treno che arriva sferragliando per portare le anime in
Paradiso.
72. Kum Ba Yah
(Vieni qui)
Kum bah yah, my Lord, Kum bah yah! (3 vv.)
Oh Lord, Kum bah yah
1. Someone's crying, Lord, Kum bah yah, ecc.
2. Someone's singing, Lord, Kum bah yah, ecc.
3. Someone's playing, Lord, Kum bah yah, ecc.
Vieni qui, mio Signore, vieni qui (3 vv.)
Oh, Signore, vieni qui.
1. Qualcuno piange, vieni qui…
2. Qualcuno prega, vieni qui…
3. Qualcuno suona, vieni qui…
Kum Ba Yah è la traslitterazione di una storpiata pronuncia di come by here. Il brano, notissimo,
si riferisce al ritorno del Messia nel senso espresso nel capitolo conclusivo del libro dell‘Apocalisse.
Le strofe possono essere variate e aumentate a piacere.
73. Lead Me To the Rock
(Guidami alla roccia)
Lead me, lead me, my Lord;
Lead me, lead me to that Rock
That is higher than I.
The man who loves to serve the Lord
Lead me to that Rock that is higher than I
Will surely get his just reward
Lead me to that Rock that is higher than I
As I go down the stream of time,
Lead me to that Rock that is higher than I
I leave this sinful world behind
Lead me to that Rock that is higher than I
Ole Satan‘s mad and I am glad
Lead me to that Rock that is higher than I
He missed that soul he tought he had
Lead me to that Rock that is higher than I
Guidami, guidami,mio Signore
Guidami, guidami a quella Roccia
Che è più alta di me.
L‘uomo che ama servire il Signore
Guidami a quella roccia che è più alta di me
Avrà sicuramente la sua giusta ricompensa
Guidami a quella roccia che è più alta di me
Mentre discendo la corrente del tempo
Guidami a quella roccia che è più alta di me
Lascio indietro questo mondo di peccato
Guidami a quella roccia che è più alta di me
Il vecchio Satana è matto ed io sono felice
Guidami a quella roccia che è più alta di me
Ha perso quell‘anima che pensava di avere preso
Guidami a quella roccia che è più alta di me
La roccia nella tradizione cristiana è Cristo, simboleggiato nella Chiesa. Già nei Salmi Dio è
definito roccia, rupe, fortezza e baluardo (Sal 18,2-3) (si noti che il termine rock indica anche
l‘azione di ondeggiare, scuotersi e, in un certo senso, danzare. E‘ frequente che il termine sia usato
negli spirituals con questa accezione, ma non è questo il caso).
Il vecchio Satana, presentato come sempre in modo antropomorfico e familiare, cerca di sottrarre
le anime a Cristo prima che giungano alla Roccia.
Sull‘immagine di Satana vedi il commento al brano Hold Your Light.
74. Lean on the Lord‟s Side
(Stai dalla parte del Signore)
1. Wai‘, poor Daniel, 1 Aspetta, povero Daniele,
He lean on de Lord‘s side;
(Say) Daniel rock de lion joy,
Lean on de Lord‘s side.
(Say) De golden chain to ease him down.
De silver spade to dig his grave;
He lean, etc.
Egli sta dalla parte del Signore;
(di‘) Daniele scuote la mascella del leone,
Sta dalla parte del Signore.
(Di‘) La catena d‘oro per rallentarlo.
La vanga d‘argento per scavare la sua fossa;
Egli sta, ecc.
Una variazione di Port Royal di ―Chi sta dalla parte del Signore‖96
.
Fra gli eroi biblici Daniele gode di grande reputazione, e qui, per alcuni giochi linguistici, la sua
storia viene mescolata con quella di Sansone (Gdc 15,9-20).
La figura di Daniele è strettamente associata alla vicenda dell‘imprigionamento nella fossa dei
leoni, sia per la somiglianza con la prigionia degli schiavi, sia, credo, per assonanza linguistica fra
Daniel e den (fossa). Il terzo verso (Daniel rock de lion joy) deriva dall‘idea che Daniele abbia
legato (rack97
) la mascella (jaw) del leone. Il testo della Bibbia nella versione di Re Giacomo scrive
―My God hath sent his angel, and hath shut the lions' mouths‖, quindi non usa il termine rack ma il
termine shut. Inoltre non è Daniele che lega la mascella del leone, ma l‘angelo.
Allen ipotizza che la mascella ricordi la vicenda di Sansone (Gdc 15,9-20) che, armato con essa,
uccise mille filistei, ma mi sembra una supposizione superflua anche se si volesse riferire allo
scontro con il leone in Gdc 14,5-9.
Non saprei dire a cosa si riferiscano la catena d‘oro e la vanga d‘argento, a meno che non si
immagini un rito di sepoltura di particolare lusso (sappiamo che la speranza di un brillante funerale
era comunemente diffusa).
75. Let God‟s Saints Come in
(Lascia entrare i santi di Dio)
Come down, angel, and trouble the water,
Come down, angel, and trouble the water,
Come down, angel, and trouble the water,
And let God's saints come in. (God say you
must.)
1. Canaan land is the land for me,
And let God's saints come in.
Canaan land is the land for me,
And let God's saints come in.]
2 There was a wicked man,
He kept them children in Egypt land.
Scendi, angelo, e agita l‘acqua,
Scendi, angelo, e agita l‘acqua,
Scendi, angelo, e agita l‘acqua,
E lascia entrare i santi di Dio (Dio dice
che devi farlo)
1 La terra di Canaan è la terra che fa per
me, E lascia entrare i santi di Dio.
La terra di Canaan è la terra che fa per
me, E lascia entrare i santi di Dio.
2 C‘era un uomo malvagio,
Tratteneva i figli (di Dio) nella terra
d‘Egitto.
96
Allen, p.100 97
Rack è un termine nautico che poteva essere utilizzato dai rematori di Port Royal.
3 God did say to Moses one day,
Say, Moses go to Egypt land,
4 And tell him to let my people go.
And Pharaoh would not let 'em go.
5 God did go to Moses' house,
And God did tell him who he was,
6 God and Moses walked and talked,
And God did show him who he was.
3 Dio disse a Mosè, un giorno,
Disse, Mosè, vai nella terra d‘Egitto,
4 E digli di lasciare andare il mio
popolo.
E il Faraone non voleva lasciarli andare.
5 Dio andò a casa di Mosè,
E gli disse chi era.
6 Dio e Mosè camminarono e parlarono,
E Dio gli mostrò chi era.
L‘angelo che muove le acque è in Gv 5,4, ma il testo di questo spiritual non si riferisce alla piscina
di Siloe e alla guarigione del paralitico, bensì all‘apertura delle acque del Mare dei Giunchi.
Il testo ricorda molto da vicino la celebre Go Down Moses, ma la melodia è completamente
diversa.
Si noti che i santi e i bambini sono la stessa cosa: in effetti in molti spirituals gli schiavi si
autodefiniscono God‘s children in riferimento a Lc 18,15-17 e a 1 Gv 3,2.
Nella Prima Lettera ai Corinzi (1 Cor 10,1-2) il passaggio del Mare prefigura il battesimo. Lo
stesso Paolo sottolinea che gli avvenimenti relativi all‘Esodo da lui elencati ―accaddero come
prefigurazioni e furono messi per iscritto a nostro ammonimento‖ (10,11).
L‘identificazione fra la schiavitù degli israeliti in Egitto e quella dei Neri in America era comune
nelle predicazioni, anche se era necessario evitare tale paragone quando erano presenti dei bianchi.
Frederika Bremer riporta un sermone su tale tema tenuto alla sua presenza da un ministro della
Chiesa Africana Metodista di Cincinnati. La Bremer era una bianca, ma la predicazione si tenne
appunto a Cincinnati che si trova in Ohio, quindi in uno stato che non ammetteva la schiavitù. La
conclusione che il predicatore traeva dal suo paragone era che i Neri sarebbero stati liberati da Dio
come gli Ebrei e inviati in Liberia. E‘ interessante il fatto che qui non si tratta della liberazione dalla
schiavitù, perché il sermone era rivolto a dei Neri liberi, ma del popolo nero in quanto tale: è uno
dei primi esempi dell‘emergere dell‘idea di Nazione Nera98
.
Brani di questo tipo possono essere interpretati anche come un invito alla fuga dalla
piantagione99
.
L‘azione di steal away, cioè fuggire, non era quindi intesa solo come fuga spirituale, ma come
vera e propria azione di rivolta che si esprimeva, prima ancora che in ribellioni violente come quelle
guidate da Denmark Vesey nel 1822 o da Nat Turner nel 1832, nell‘uso di andare di nascosto di
notte a celebrare riti religiosi in radure o capanne costruite nei boschi: ―Quando andavamo in giro
cantando Steal Away – ricorda uno schiavo di nome Wash Wilson – voleva dire che quella notte
c‘era un incontro religioso‖.
È possibile d'altra parte che, data l'ambiguità semantica dei testi degli spirituals, Harriet Tubman,
una delle ispiratrici dell'Underground Railroad, si sia ispirata ad essi quando dava istruzione ai
fuggitivi di utilizzare le vie d'acqua per sfuggire all'inseguimento dei cani da caccia100
.
98
Il resoconto sul sermone, tratto da Frederika Bremer, Homes of the New World: Impressions of America, New York,
1853 è reperibile in Courlander, 1976, pp.350-1 99
Il carattere ambiguo dei testi degli spirituals è stato messo in luce fin dai primi tentativi di raccogliere e catalogare
il patrimonio musicale e testuale delle comunità afroamericane, anche se solo in tempi più recenti la dimensione
rivendicativa e ribelle di molti spirituals è stata rivalutata a fronte di una interpretazione tradizionale di essi come
espressione di accettazione dignitosa e passiva della condizione di servitù. 100
Newman, p.82
Il brano, la cui linea melodica è riproposta esattamente come trascritta in Slave Songs of the
United States, non essendo attestato in altre raccolte, risulta molto sconnesso sia nei tempi che nei
giri armonici, ed è un esempio della distanza che corre fra l‘interpretazione e la trascrizione di un
brano popolare.
76. Little Children, Then Won‟t You Be Glad?
(Figlioli, non sarete dunque felici?)
1. Little children, then won't you be glad,
Little children, then won't you be glad,
That you have been to heav'n, an' you're
gwine to go again,
For to try on the long white robe, children,
For to try on the long white robe.
2 King Jesus, he was so strong (ter), my
Lord,
That he jarred down the walls of hell.
3 Don't you hear what de chariot say? (bis)
De fore wheels run by de grace ob God,
An' de hind wheels dey run by faith.
4 Don't you 'member what you promise de
Lord? (bis)
You promise de Lord that you would feed
his sheep,
An' gather his lambs so well.
1 Figlioli, non sarete dunque felici,
Figlioli, non sarete dunque felici,
Che siete stati in cielo e ci andrete di nuovo?
Per misurarvi la lunga veste bianca, figlioli,
Per misurarvi la lunga veste bianca.
2 Il Re Gesù era così forte (3 vv.), mio Signore,
Da scuotere le mura dell‘inferno.
Non senti cosa dice il carro? (2 vv.)
Le ruote davanti girano per la grazia di Dio,
E le ruote dietro girano per fede.
Non vi ricordate cosa avete promesso al
Signore? (2 vv.)
Avete promesso al Signore che avreste nutrito
le sue pecore,
E radunato con cura i suoi agnelli.
Cantato spesso nelle scuole per neri a Helena, Arkansas101
.
L‘elemento più interessante in questo canto è il carro. A partire dal primo capitolo del libro di
Ezechiele, in cui compare il carro di Jahve, e dalla scena del rapimento di Elia su un carro di fuoco
(2 Re 2, 10-12), l‘immagine è stata utilizzata in diverse forme e accezioni in tutto lo sviluppo della
tradizione afro-americana. In tale contesto, il carro non rappresenta solo il mezzo di trasporto che
conduce Elia in cielo, ma il veicolo su cui salgono tutti i salvati.
Il più celebre spiritual che tratta di carri è Swing Low Sweet Chariot, un brano dal testo ambiguo
in cui il carro rappresenta da una parte il veicolo che porta al cimitero il defunto; dall‘altra il carro
con sottofondo segreto in cui gli agenti della Ferrovia Sotterranea, un‘organizzazione di
abolizionisti, nascondevano gli schiavi fuggitivi; infine, il carro di Elia che conduce le anime in
Cielo.
Diversamente dai loro padroni, gli schiavi possono ―salire a bordo‖ perché non hanno niente da
perdere e tutto da guadagnare102
.
Nell‘immaginario collettivo afro-americano il carro verrà poi sostituito dal treno, che diventerà il
soggetto di numerosissimi brani blues e jazz come pure di ispirate predicazioni.
Il fascino del treno deriva anche dagli infiniti rumori connessi con la sua corsa, rumori che
vengono imitati sia nel canto che attraverso l‘uso spregiudicato degli strumenti, come in certi solo
101
Allen, p.87 102
Cone, p.85
del trombettista Cootie Williams o nelle parti di quartetti gospel che interpretano brani come Gospel
Train.
La sopravvivenza di antichi simboli attraverso l‘adattamento al mutare dei tempi è uno
degli elementi di forza della tradizione afro-americana e una delle ragioni per cui non esiste
soluzione di continuità fra lo spiritual e il jazz più sperimentale103
.
77. Little David, Play on Your Harp
(Piccolo Davide, suona la tua arpa)
Little David, play on your harp, Hallelu! Hallelu!
Little David, play on your harp, Hallelu!
1. Little David was a shepherd boy,
He killed Goliath and shouted for joy.
2. Joshua was the son of Nun,
He never would quit till the work was done.
3. Done told you once, done told you twice,
There‘re sinners in hell for shooting dice.
Piccolo Davide, suona la tua arpa, Halleluja,
Halleluja.
Piccolo Davide, suona la tua arpa, Halleluja.
1. Il piccolo Davide era un pastorello
Uccise Golia e gridò di gioia.
2. Giosuè era il figlio di Nun
Non smetteva finché il lavoro non era finito.
3. Te l‘ho detto una volta, te l‘ho detto due:
Dei peccatori sono finiti all‘inferno perchè
giocavano a dadi.
Davide, abile suonatore di cetra, viene accolto alla corte del re Saul per tranquillizzarlo nei
momenti d‘ira (1 Sam 16, 14-23).
L‘uccisione di Golia da parte di Davide è narrata in 1 Sam 17.
E‘ probabile che la canzone cominciasse ad essere accompagnata con degli strumenti musicali,
presumibilmente il banjo, solo dopo la Guerra Civile, quando le tradizionali proibizioni di
accompagnare i canti religiosi con strumenti musicali si ammorbidirono.
78. Live a-Humble
(Vivi umilmente)
Live a-humble, humble;
Humble yourselves, the bell‘s done rung (2 vv.)
Glory and honor! Praise King Jesus!
Glory and honor! Praise the Lord!
1. Watch that sun, how steady it runs,
Don‘t let it catch you with your work undone.
Live a-humble…
2. Ever see such a man as God? He gave up His
Son to come and die. Live a-humble…
Vivi umilmente, umilmente
Siate umili, la campana è stata suonata (2 vv.)
Gloria e onore! Pregate il Re Gesù!
Gloria e onore! Pregate il Signore!
1. Guarda quel sole, come procede costante,
Non lasciare che ti raggiunga con il lavoro non
finito. Vivi umilmente…
2. Mai visto un uomo come Dio? Egli ha dato
Suo Figlio che è venuto ed è morto. Vivi
103
Riflessioni e analisi del rapporto fra carro e treno si trovano in Floyd, pp.216-225; Courlander, pp.304.313-318;
Cerchiari I, p.89
3. Gave up His Son for to come and die,
Just to save my soul from a burning fire,
Live a-humble…
umilmente…
3. Ha dato Suo Figlio perchè venisse a morire,
Per salvare la mia anima dal fuoco ardente. Vivi
umilmente…
L‘invito a vivere umilmente suona quasi grottesco, se si immagina che è rivolto a persone che
vivevano per necessità in un o stato di continua sottomissione. Numerose testimonianze sono però
concordi nel ricordare che le condizioni di vita nelle piantagioni erano molto diversificate e che
c‘era una vera e propria gerarchia sociale fra gli schiavi. Fra essi, un ruolo particolare veniva
rivestito dai domestici che, per il fatto di lavorare all‘interno della casa padronale, godevano di
determinati privilegi e, temendo di perderli, finivano spesso per legarsi ai padroni bianchi
diventando docili e servili104
.
Un‘altra significativa distinzione, destinata a permanere ben oltre i tempi della schiavitù e, in
qualche misura, fino ad oggi, era quella relativa al colore della pelle (all‘interno della comunità
nera), che distingueva gli Africani puri dai mulatti. Una pelle più chiara, segno di una ascendenza in
qualche proporzione bianca, era considerata in molti ambienti una garanzia di ―civiltà‖ e cultura105
.
E‘ forse proprio avendo presenti questi aspetti che l‘anonimo cantore invita tutti, indistintamente,
a vivere umilmente, in considerazione dell‘enorme distanza fra l‘uomo e Dio.
79. The Lonesome Valley
(La valle solitaria)
My brudder, want to get religion?
Go down in de lonesome valley, etc.
1. Go down in de lonesome valley,
Go down in de lonesome valley, my Lord;
Go down in de lonesome valley,
To meet my Jesus dere.
2 O feed on milk and honey.
3 O John he write de letter.
4 And Mary and Marta read 'em.
Fratello mio, vuoi essere religioso?
Vai giù nella valle solitaria
1. Giù nella valle solitaria
Giù nella valle solitaria, mio Signore;
Giù nella valle solitaria,
per incontrare il mio Signore laggiù
2. Oh, mangia latte e miele.
3. Oh, Giovanni scrive la lettera
4. E Maria e Marta la leggono
Il Colonnello Higginson riferisce: ―De valley‖ e ―de lonesome valley‖ sono espressioni
familiari nella loro (dei Neri n.d.t.) esperienza religiosa. Scendere in quella regione implica lo
stesso procedimento di entrare nel ―luogo di angoscia‖ dei camp-meetings. Quando una ragazza
intende entrarci, si lega sulla testa, con un nodo particolare, un fazzoletto, e si fa un punto di onore
104
Un‘analisi illuminante sulla condizione dello schiavo domestico è svolta da Alessandro Portelli e Annalucia
Accardo, Spia nel campo nemico: lo schiavo domestico come nemico interno, ora in A.Portelli, La linea del colore,
pp.59-75. 105
Vedi il racconto di Charles W. Chesnut, La sposa della giovinezza, Marsilio, 1991, scritto nel 1899 e ambientato
nella cornice di un esclusivo club di Neri denominato Blue Veins Society, i cui membri sono, non a caso, ―più bianchi
che neri‖. Vedi anche il saggio introduttivo di Alessandro Portelli, La linea del colore: introduzione a Charles W.
Chesnut.
di non cambiare un solo indumento fino al giorno del battesimo per essere sicura di essere
fisicamente pronta al rito di purificazione, qualunque sia, in quel momento, la sua condizione
spirituale. Più di una volta, avendo visto una ragazza così misticamente coperta, ho chiesto a
qualche presente di colore cosa significava, ricevendo sempre la stessa risposta (espressa con la
tradizionale indifferenza per i generi e i pronomi): ―E‘ nella lonesome valley, signore‖—Col.
Higginson106
To get religion non indica semplicemente ―essere religioso‖ (come ho dovuto tradurre), ma
entrare ―ufficialmente‖ nella comunità dei credenti. Si poteva trattare sia di diventare cristiano
attraverso il battesimo o un rito apposito sia di aderire ad una confessione particolare (battista,
metodista, cattolica, ecc.).
La valle solitaria è anche immagine del deserto in cui Gesù è sospinto per preparare la sua
missione (Mc 1, 12-13 e paralleli). Il fedele che vuole aderire alla giusta fede deve essere messo
alla prova come il suo Signore.
Il brano ha un andamento ritmico spezzato e complesso.
80. Lord, I Want to Be a Christian
(Signore, voglio essere un cristiano)
Lord, I want to be a christian in my heart,
in my heart
Lord, I want to be a christian in my heart
1. Lord, I want to be more loving in my heart…
2. Lord, I want to be more holy in my heart…
3. Lord, I want to be like Jesus in my heart…
Signore, voglio essere un cristiano nel mio
cuore, nel mio cuore
Signore, voglio essere un cristiano nel mio cuore
1. Signore, voglio amare di più nel mio cuore
2. Signore, voglio essere più santo, nel mio
cuore
3. Signore, voglio essere come Gesù, nel mio
cuore
Diversamente da altri brani di carattere battesimale, questo insiste sulla conversione del cuore
più che sulla ritualità connessa all‘immersione o sul diventare religiosi nel senso di entrare a far
parte di una chiesa.
81. Mah God Is So High
(Il mio Dio è così in alto)
Mah God is so high, yuh can‘t get over Him;
He‘s so low, yuh can‘t get under Him;
He‘s so wide, yuh can‘t get aroun‘Him;
Yuh mus‘ come in by and through de Lam‘
1. One day as I was a-walkin‘
along de heabenly road,
Mah Saviour spoke unto me
An‘ He fill mah heart wid His love.
2. I‘ll take my gospel trumpet
Il mio Dio è così in alto che non puoi andarci
sopra;
Egli è così in basso che non puoi andargli sotto;
E‘ così ampio che non puoi girarci intorno;
Tu devi entrarci dentro per mezzo dell‘Agnello
1. Un giorno che stavo camminando
Lungo la strada verso il cielo,
Il mio Salvatore mi parlò
E mi riempì il cuore col suo amore.
2. Prenderò la mia tromba del vangelo
106
Allen, p.5
and I‘ll begin to blow,
An‘ if my Saviour help me
I‘ll blow wherever I go
E comincerò a suonare
E se il mio Salvatore mi aiuterà
La suonerò ovunque andrò.
Nella sua semplicità questo spiritual sviluppa una profonda teologia cristologica: Dio non si può
misurare, ma si può entrarci dentro per mezzo di Cristo.
La heabenly road non è una via del Paradiso, ma la via che porta lassù.
La tromba del Vangelo ricorda la tromba degli ultimi tempi e simboleggia la volontà di
annunciare a tutti la Buona Notizia.
Il brano è ritmicamente piuttosto spezzato e va interpretato come meglio si può. E‘ però molto
bello e risente di una certa influenza dixie.
82. Mary and Martha
(Maria e Marta)
1. Mary and Martha‘s just gone ‗long (3 vv.)
To ring those charming bells.
Crying free grace and dying love,
Free grace and dying love
Free grace and dying love,
To ring those charming bells.
Oh! Way over Jordan, Lord (3 vv.)
To ring those charming bells
2. The preacher and the elder‘s just gone ‗long…
3. My father and mother‘s just gone ‗long…
4. The Methodists and Baptists‘ just gone
‗long…
1. Maria e Marta sono appena andate (3 vv.)
A suonare quelle meravigliose campane.
Che gridano libera grazia e amore fino alla morte
Libera grazia e amore fino alla morte
Libera grazia e amore fino alla morte
A suonare quelle meravigliose campane.
Oh, oltre il Giordano, Signore (3 vv.)
A suonare quelle meravigliose campane
2. Il predicatore e l‘anziano sono appena
andati…
3. Mio padre e mia madre sono appena andati…
4. I Metodisti e i Battisti sono appena andati…
Maria e Marta sono una coppia che ha colpito molto la fantasia dei Neri. Vengono citate spesso
impegnate in azioni che non si ricavano dai Vangeli, come suonare le campane o visitare insieme la
tomba del Risorto
Way over Jordan è una espressione tipica degli spirituals: attraversare il Giordano nel senso di
convertirsi, essere salvati.
I Metodisti e i Battisti erano fra i gruppi religiosi più impegnati nell‘annuncio del Vangelo agli
schiavi e ancora oggi rappresentano due fra le denominazioni più seguite dagli africanamericani107
.
La prima chiesa indipendente nera fu la A.M.E. Church di Philadelphia, metodista, fondata nel
1787, ma la prima congregazione fu battista, fondata da uno schiavo di nome George Liele in South
Carolina, forse già nel 1750108
. La terza grande denominazione nera contemporanea è la Church of
God in Christ (COGIC), pentecostale, fondata nel 1906 in California da Charles Mason109
.
Visto il veloce andamento ritmico, è molto probabile che la melodia derivi da qualche canzone
da ballo.
107
Secondo J. Alfred Smith Sr. (in African American Heritage Hymnal), le tre maggiori chiese battiste e le tre maggiori
chiese metodiste più la denominazione COGIC comprendono oggi oltre l‘80% dei fedeli AfricanAmericani. 108
Watley, Introducing the African American Churches, in Abbington, pp.30-33 109
Sulle radici storiche del movimento pentecostale vedi Walter Hollenweger, Dalla Azusa Street al ―fenomeno
Toronto‖, in Concilium, 3/1996, pp.16-30
83. Michael Row the Boat Ashore
(Michele porta la barca a riva)
1. Michael row de boat ashore, Hallelujah!
2. Michael boat a gospel boat, Hallelujah!
3 I wonder where my mudder deh (there).
4 See my mudder on de rock gwine home.
5 On de rock gwine home in Jesus' name.
6 Michael boat a music boat.
7 Gabriel blow de trumpet horn.
8 O you mind your boastin' talk.
9 Boastin' talk will sink your soul.
10 Brudder, lend a helpin' hand.
11 Sister, help for trim dat boat.
12 Jordan stream is wide and deep.
13 Jesus stand on t' oder side.
14 I wonder if my maussa deh.
15 My fader gone to unknown land.
16 O de Lord he plant his garden deh.
17 He raise de fruit for you to eat.
18 He dat eat shall neber die.
19 When de riber overflow.
20 O poor sinner, how you land?
21 Riber run and darkness comin'.
22 Sinner row to save your soul.
1 Michele porta la barca a riva, Halleluja!
2 La barca di Michele è la barca del Vangelo,
Halleluja!
3 Mi chiedo se mia madre è là.
4 Ho visto mia madre sulla roccia che andava
a casa.
5 Sulla roccia andava a casa nel nome di Gesù
6 La barca di Michele è la barca della musica
7 Gabriele suona la cornetta
8 Oh, bada ai tuoi discorsi vani.
9 I discorsi vani ti affondano l‘anima.
10 Fratello, da‘ una mano
11 Sorella, da‘ una mano a sistemare quella
barca
12 Il fiume Giordano è largo e profondo
13 Gesù è dall‘altra parte.
14 Mi chiedo se il mio padrone è di là
15 Mio padre è andato nella terra ignota
16 Oh, il Signore ha piantato il suo giardino là
17 Egli coltiva il frutto che tu mangerai.
18 Colui che ne mangia non morirà
19 Quando il fiume straripa
20 Oh povero peccatore, come toccare terra?
21 Il fiume corre e le tenebre arrivano.
22 Peccatore, rema per salvarti l‘anima.
I versi 3 e 4 pongono qualche dubbio nella traduzione. E‘ probabile che where sia whether, così
il significato del primo verso risulta essere: mi chiedo se mia madre è là (sopra la barca). Ciò
renderebbe chiaro il verso 4: la roccia è la barca stessa; sia la roccia che la barca sono simboli della
Chiesa. E‘ probabile però che il verso si riferisca al danzare (rock) della madre che torna verso
verso casa.
Anche questo brano, come per esempio John, John of the Holy Order, è costituito
dall‘affastellarsi di una serie di immagini bibliche legate da uno stesso simbolo, che in questo caso è
la barca.
Veniamo agli angeli: Gabriele e Michele sono presenti entrambi nel libro di Daniele e, con il loro
nome, in pochissimi altri brani biblici.
Michele (il suo nome significa Chi è come Dio? ) è l‘arcangelo dei tempi escatologici che
combatte contro il dragone e i suoi angeli (Ap 12,7); Giovanni riprende l‘immagine della lotta
contro il dragone in Ap 12, 1-9: anche qui Michele è il capo degli angeli; di Michele parla anche
Giuda nella sua lettera (Gd 9) riferendosi probabilmente all‘apocrifo Assunzione di Mosè; nel terzo
libro di Baruch, una Apocalisse apocrifa del II sec. d.C., Michele viene descritto come il depositario
delle chiavi del regno dei cieli; Gabriele, un altro arcangelo, è colui che porta la parola di Dio a
Zaccaria e a Maria, ma non compare mai nella Bibbia mentre suona la tromba: Paolo (1 Ts 4,16)
associa il suono della tromba di Dio alla voce di un generico arcangelo come segnale per la discesa
dal cielo del Signore.
Nel brano trovano posto molti dei protagonisti della vita quotidiana dello schiavo: la madre e il
padre, entrambi morti; il padrone (chissà se sarà di là, cioè se avrà raggiunto il Paradiso: domanda
retorica ironica), il Fratello e la Sorella, Gesù che sta sull‘altra riva.
Sull‘altra sponda del fiume Giordano (come sempre largo e profondo) Gesù ha in serbo il
Paradiso Terrestre con l‘Albero della Vita.
I versi 19-21 sembrerebbero trapiantati di peso da un blues, se non fosse che il blues non esisteva
ancora: il tema dello straripamento del Mississippi è frequentissimo, visti i danni che esso
procurava.
Il tema della barca del gospel si ritrova in altri spiritual, per esempio in alcuni versi di Didn‘t My
Lord Deliver Daniel:
Mi sono sistemato sulla barca del Gospel
E la barca comincia a navigare
Mi ha sbarcato sulla spiaggia di Canaan
E non tornerò mai più indietro110
.
84. My Army Cross Over
(Il mio esercito attraversa)
1. My brudder, tik keer Satan,
My army cross ober,
My brudder, tik keer Satan,
My army cross ober.
2 Satan bery busy.
3 Wash 'e face in ashes.
4 Put on de leder apron.
5 Jordan riber rollin'.
6 Cross 'em, I tell ye, cross 'em.
7 Cross Jordan (danger) riber.
1 Fratello mio, guardati da Satana,
Il mio esercito attraversa (il fiume),
Fratello mio, guardati da Satana,
Il mio esercito attraversa,
2 Satana è molto impegnato.
3 Si lava la faccia con la cenere.
4 Si mette il grembiule di cuoio.
5 Il fiume Giordano scorre.
6 Attraversatelo, gli ho detto, attraversatelo.
7 Attraversate il (pericoloso) fiume
Giordano.
La seguente versione, probabilmente da Sapelo Island, Georgia, veniva cantata nel reggimento
del Col.Higginson:
1 Il mio esercito attraversa (il fiume)
Il mio esercito attraversa,
L‘esercito del Faraone affoga,
Il mio esercito attraversa,
Il mio esercito, il mio esercito, il mio esercito attraversa,
2 Attraverseremo il fiume Giordano.
3 Attraverseremo le acque pericolose.
4 Attraverseremo il possente Myo
110
Didn't my Lord Deliver Daniel? In Johnson & Johnson, op.cit., vol.I, pp.148-151
―Sulla parola ―Myo‖, il Col.Higginson fa le seguenti considerazioni: ―Non ho potuto avere
spiegazioni sull‘espressione Mighty Myo, se non da parte di un vecchio che sosteneva trattarsi del
fiume della morte. Forse è una parola africana. Nel dialetto Cameroon, Mawa significa morire‖. Il
Col.Trowbridge sembra sicuro che si tratti di una corruzione della parola ―bayou‖, che significa
ramo paludoso di un fiume‖111
.
Le considerazioni di Higginson rimandano alla questione dell‘influenza diretta dell‘Africa sugli
spirituals, e in particolare: quanto hanno influito i resti di lingue africane sui testi? Sembra che, a
fronte di una quasi totale scomparsa dei termini, siano sopravvissute determinate sttutture
sintattiche che costituiscono tutt‘oggi uno degli aspetti originali della parlata degli African-
Americani112
.
L‘attraversamento del Mare dei Giunchi da parte del popolo guidato da Mosè viene confuso con
quello del Giordano guidato da Giosuè. Anche in questo brano l‘attraversamento del fiume, per
quanto pericoloso, è segno di vittoria.
I fiumi hanno un profondo significato nella simbologia afro-americana. Uno dei più importanti
testi per capire il legame fra il simbolo tradizionale del fiume e la sua rilettura in chiave cristiana è
stato scritto da Howard Thurman113
, ma il più significativo brano sintetico che celebra il legame fra
il Nero e i fiumi è la celebre poesia di Langston Hughes, ―The Negro Speaks of River‖114
.
85. My Body Rock „long Fever
(Il mio corpo si agita febbrilmente)
1. Wai', my brudder, better true believer,
Better true be long time get over crosses;
Wai', my sister, better true believe,
An' 'e get up to heaven at last.
O my body rock 'long fever,
O! wid a pain in e' head!
I wish I been to de kingdom,
to sit along side o' my Lord!
2 By de help ob de Lord we rise again,
O de Lord he comfort de sinner;
By de help ob de Lord we rise up again,
An' we'll get to heaven at last.
1 Aspetta, fratello mio, è meglio, vero
credente,
E‘ meglio agitarsi sopra la croce
Aspetta, sorella mia, è meglio vera
credente,
E alla fine arriverò in cielo.
Oh, il mio corpo si agita febbrilmente,
Oh, con una pena in testa!
Vorrei essere nel Regno,
Per sedere accanto al mio Signore!
2 Con l‘aiuto dei mio Signore sorgiamo di
nuovo,
Oh, il Signore conforta i peccatori;
Con l‘aiuto del mio Signore sorgiamo di
nuovo,
E alla fine andremo in cielo.
Questo è uno degli spiritual più impressionanti di Port Royal e (…) uno dei più diffusi fra tutti
gli inni Africani. E‘ difficile spiegare ogni parola dell‘introduzione, ma ―long time over crosses‖ è
111
Allen, p.38 112
Smitherman, pp.6-7 113
Howard Thurman, Deep River, Richmond, Indiana, 1975 114
Il testo è riportato in Howard Thurman, op. cit., ma è facilmente reperibile in varie antologie, fra cui la Norton
Anthology of American Literature, p.2095
naturalmente il ―long time waggin‘ o‘er de crossin‘‖ (lungo tempo agitarsi sopra la croce)
dell‘inno della Virginia115
.
Concordo con la considerazione di Allen: il brano è ―striking‖. L‘agitazione del corpo si riferisce
al modo di cantare lo shout.
E‘ una melodia pentatonale.
86. My Father, How Long?
(Padre mio, fino a quando?)
My father, how long,
My father, how long,
My father how long,
Poor sinner suffer here?
1. And it won't be long,
And it won't be long,
And it won't be long,
Poor sinner suffer here.
2 We'll soon be free, (ter)
De Lord will call us home.
3 We'll walk de miry road
Where pleasure never dies.
4 We'll walk de golden streets
Of de New Jerusalem.
5 My brudders do sing
De praises of de Lord.
6 We'll fight for liberty
When de Lord will call us home.
Padre mio, fino a quando,
Padre mio, fino a quando,
Padre mio, fino a quando,
Un povero peccatore soffrirà quaggiù?
1 Non per molto tempo,
Non per molto tempo,
Non per molto tempo,
Il povero peccatore soffrirà quaggiù.
2 Presto saremo liberi, (3 vv.)
Il Signore ci chiamerà a casa.
Percorreremo la strada
In cui il piacere non muore mai.
Percorreremo le strade d‘oro
Della Nuova Gerusalemme.
Fratelli miei, cantate
Le preghiere del Signore.
Combatteremo per la libertà
Quando il Signore ci chiamerà a casa.
Per avere cantato questa canzone ―i Negri vennero messi in prigione a Georgetown, South
Carolina, all‘inizio della Secessione. ‗Noi presto saremo liberi‘ era una affermazione troppo
pericolosa, e sebbene il canto fosse vecchio, veniva senza dubbio cantato con enfasi raddoppiata in
occasione di quel nuovo evento. ‗Il Signore ci chiamerà a casa‘, era evidentemente considerato un
verso simbolico; come per un tamburino che mi spiegò, mostrandomi i bianchi denti mentre sedeva
alla luce della luna presso la porta della mia tenda: ‗Loro pensano che il Signore significa gli
Yankees‘116
‖
La testimonianza di Higginson evidenzia come vecchi canti potevano essere adattati a situazioni
nuove. Il tema della liberazione, che all‘inizio doveva intendersi in senso religioso (liberazione dal
peccato) si sviluppa nel senso di una liberazione giuridica dalla schiavitù, senza che il testo dello
spiritual venga modificato significativamente. Alla conquista della Nuova Gerusalemme si associa
l‘intenzione di combattere per la libertà, e tale tema non può essere inteso in senso spirituale, vista
la mancanza presso gli schiavi di una sofisticata teologia della salvezza. Come abbiamo già visto, la
115
Allen, p.33 116
Higginson, in Allen, p.93
consapevolezza della possibilità di commettere peccati non implica per gli schiavi l‘idea che vivere
nel peccato sia una condizione esistenziale dell‘uomo: i peccati sono ―azioni sbagliate‖, non la
conseguenza del peccato originale117
. Non si tratta quindi di lottare per essere liberati dalla
condizione di peccatori, ma proprio per conquistare la libertà giuridica. E ben se ne sono accorti
coloro che misero in prigione gli schiavi che la cantavano a Georgetown, una città costiera del
South Carolina.
―Possono esserci state molte cause storiche e sociologiche che hanno portato alla liberazione
dei Neri, ma i Neri videro in ciò un‘azione di Dio nella storia, simile all‘esodo di Israele
dall‘Egitto. La decisione di Abraham Lincoln di iniziare la guerra e di redigere il Proclama di
Emancipazione fu visto come il modo di Dio di rendere giustizia in terra agli schiavi Neri‖118
.
Booker T. Washington ricorda nelle sue memorie che ―man mano che il grande giorno si
avvicinava (il giorno dell‘arrivo dei nordisti n.d.t.) negli alloggi degli schiavi si sentiva cantare
sempre di più, sempre con maggior frequenza: era un canto di sfida, squillava più alto e durava fin
nel cuore della notte. La maggior parte dei versi delle canzoni delle piantagioni parlava della
libertà. E‘ vero, avevano cantato quegli stessi versi prima, ma allora si preoccupavano di spiegare
che la libertà di cui si parlava in quelle canzoni si riferiva all‘aldilà, che non aveva nulla a che fare
con la vita di questo mondo. Ora, a poco a poco, gettavano la maschera e non avevano paura di far
sapere che ‗libertà‘ nelle loro canzoni voleva dire libertà qui, in questo mondo‖.
87. My Good Lord‟s Done Been Here
(Il mio buon Signore è stato qui)
Oh, my Good Lord‘s been here!
Blessed my soul and gone away,
My Good Lord‘s been here,
Blessed my soul and gone.
1. When I get up in Heaven,
And-a my work is done,
Goin‘ to sit down by Sister Mary,
And chatter with the darlin‘ Son.
2. Hold up the Baptist finger,
Hold up the Baptist hand,
When I get in the Heavens,
Going a-join the Baptist Band
3. You may be a white man,
White as the drifting snow,
If your soul ain‘t been converted,
To Hell you‘re sure to go.
Oh, il mio Buon Signore è stato qui,
ha benedetto la mia anima e se ne è andato
Il mio Buon Signore è stato qui,
ha benedetto la mia anima e se ne è andato.
1. Quando sarò salito in Cielo,
E il mio lavoro sarà finito,
Volgio sedermi vicino alla Sorella Maria
E chiacchierare con l‘amato Figlio
2. Ho tenuto il dito dei Battisti
Ho tenuto la mano dei Battisti
Quando andrò nei Cieli,
farò parte dell‘assemblea dei Battisti
3. Puoi anche essere un uomo bianco,
Bianco come un mucchio di neve,
Se la tua anima non è stata convertita,
Andrai sicuramente all‘Inferno.
117
Si nota, analizzando i testi in questa raccolta, che non ci sono mai riferimenti né espliciti né impliciti a parti della
Bibbia che contengano riflessioni di tipo razionale. In particolare, la teologia paolina è completamente ignota. Sembra
quasi che gli schiavi leggano la Bibbia con la stessa ingenuità pre-greca dei primi cristiani e che ne comprendano
epidermicamente il potenziale rivendicativo ed esistenziale. La condizione di vita dello schiavo lo porta ad identificarsi
immediatamente con tutte le figure di oppresso presenti nella storia biblica, dal popolo ebraico in Egitto fino agli
apostoli. Non a caso, come abbiamo visto, l‘apostolo Paolo non compare mai nella forma del predicatore o del dotto, ma
sempre ―in catene‖: il cristiano si riconosce per la sua condizione di oppresso, ed è anche per questo che lo schiavo
avanza fondati sospetti sulla fede del proprio padrone. 118
Cone, p.41
Tenere il dito e la mano dei Battisti può significare ―essere accompagnato‖, come un bambino si
appoggia al dito o alla mano del padre. Probabilmente il cantore ha portato ad esempio, per sé o per
gli altri, lo zelo dei Battisti; in ogni caso i versi si riferiscono al fatto che avere fatto parte dei
Battisti durante la vita terrena consente di farne parte anche in Cielo.
La strofa 3, chiaramente ironica e aspra nei confronti dei bianchi, non può essere stata cantata
pubblicamente prima dell‘emancipazione.
88. My Lord, what a Morning
(Mio Signore, che mattina)
My Lord, what a Morning (3 vv.)
When the stars begin to fall
1. You will hear the trumpet sound
To wake the nations underground
Lookin' to my God's right hand
When the stars begin to fall
2. You will hear the sinner moan
3. You will hear the christians shout
Mio Signore, che mattina (3vv.)
Quando le stelle cominceranno a cadere
1. Sentirai suonare la tromba
Per svegliare le nazioni sotto terra
Che guarderanno la mano destra del mio Dio
Quando le stelle cominceranno a cadere
2. Sentirai il peccatore lamentarsi…
3. Sentirai i cristiani esultare…
Un altro dei numerosi spirituals dedicati al sopraggiungere degli ultimi tempi. Il verso principale
che dà il titolo al brano può anche essere letto come My Lord, what a mourning, in relazione al
lamento che si alzerà nel giorno del giudizio (vedi in tal senso il verso 2).
La fonte di ispirazione per il testo può essere l‘inno Behold the Awful Trumpet Sounds,
pubblicato per la prima volta nel 1801nell‘innario di Richard Allen, fondatore della prima chiesa
indipendente nera, la African Methodist Episcopal Church:
―Behold the Awful trumpet sounds,
The sleeping dead to raise,
And calls the nations underground:
O how the saints will praise119
‖
L‘innario di Allen è di grande importanza storica: fu il primo innario compilato da un Nero per
essere usato in una congregazione di Neri. Molti dei 54 inni della raccolta servirono come fonte per
i testi degli spirituals120
.
89. No Man Can Hinder Me
(Nessuno può ostacolarmi)
Walk in, kind Saviour,
No man can hinder me!
Walk in, sweet Jesus,
No man can hinder me!
Cammina, gentile Salvatore
Nessuno può ostacolarmi!
Cammina, dolce Gesù,
Nessuno può ostacolarmi!
119
Warren, p.67 120
L‘indice dei canti compresi nel‘innario e una antologia di testi, fra cui quello integrale di Behold the Awful Trumpet
Sounds, sono reperibili in Southern, Readings, pp.52-61
2. See what wonder Jesus done,
O no man can hinder me!
See what wonder Jesus done,
O no man can hinder me!
O no man, no man, no man can hinder me!
O no man, no man, no man can hinder me!]
3 Jesus make de dumb to speak.
4 Jesus make de cripple walk.
5 Jesus give de blind his sight.
6 Jesus do most anyting.
7 Rise, poor Lajarush, from de tomb.
8 Satan ride an iron-gray horse.
9 King Jesus ride a milk-white horse.
2. Guarda che meraviglia ha fatto Gesù,
Oh, nessuno può ostacolarmi!
Guarda che meraviglia ha fatto Gesù,
Oh, nessuno può ostacolarmi!
Oh, nessuno, nessuno, nessuno può
ostacolarmi!
3. Gesù ha fatto parlare i muti
4. Gesù ha fatto camminare gli storpi
5. Gesù ha ridato al cieco la vista
6. Gesù può fare ogni cosa.
7. Sorgi, povero Lazzaro, dalla tomba
8. Satana cavalca un cavallo grigio-ferro
9. Il Re Gesù cavalca un cavallo bianco-
latte.
L‘ostacolo di cui si tratta è probabilmente il tentativo di alcune persone di sviare il credente
mettendo in dubbio il potere di Gesù. Di difficoltà di questo tipo si parla spesso negli spirituals, (per
esempio in I‘m On My Way). La fede cristiana rappresentava di fatto una scelta impegnativa sia
perché vista spesso con sospetto dai padroni, sia perché, nelle condizioni di miseria e sottomissione
in cui lo schiavo viveva, si prestava facilmente ad accuse di servilismo, di rassegnazione o di
illusoria consolazione.
Non era facile per lo schiavo conciliare nel suo intimo la propria fiducia in Dio liberatore con la
consapevolezza che il suo padrone, che professava la stessa fede, non per questo era meno brutale.
La professione di fede cristiana si poneva quindi, quando era sincera, in forma contemporaneamente
passiva e rivendicativa: la presa di coscienza della propria condizione servile si accompagnava alla
consapevolezza dell‘ingiustizia sottesa al sistema schiavista. Non a caso alcuni fra i leader delle
rivolte di schiavi nella prima metà del XIX secolo erano predicatori, e non a caso il fallimento di
alcune di tali rivolte fu dovuto, oltre che alla repressione dei bianchi, anche all‘indifferenza degli
schiavi stessi. La questione dell‘ostacolo posto dai propri fratelli indifferenti si riproporrà negli
stessi termini in occasione delle lotte per i diritti civili nella seconda metà del XX secolo121
.
Il cavaliere sul cavallo bianco, ispirato forse all‘autore biblico dai guerrieri Parti, è immagine del
Verbo di Dio (Ap 19,11-16).
La melodia è un ottimo esempio di call and response, con il coro che risponde sempre No man
can hinder me.
90. Nobody Knows the Trouble I‟ve Had
(Nessuno conosce i guai che ho avuto)
Nobody knows de trouble I've had,
Nobody knows but Jesus,
Nobody knows de trouble I've had,
(Sing) Glory hallelu!
1. One morning I was a-walking down, O
Nessuno sa la tribolazione che ho avuto,
Nessuno tranne il Signore,
Nessuno sa la tribolazione che ho avuto,
(canta) Gloria, Hallelu!
1. Un mattino stavo passeggiando, Oh sì,
121
Vedi la testimonianza di Bernice Johnson Reagon in If You Go Don‘t Hinder Me, pp.1-3 e di Arthur C. Jones in
Wade in the Water, capitolo 5.
yes, Lord!
I saw some berries a-hanging down, O yes,
Lord!
2. I pick de berry and I suck de juice, O yes,
Lord!
Just as sweet as the honey in de comb, O
yes, Lord!
3 Sometimes I'm up, sometimes I'm down,
Sometimes I'm almost on de groun'.
4 What make ole Satan hate me so?
Because he got me once and he let me go.
Signore!
Vidi alcune bacche che pendevano, Oh sì,
Signore!
2 Presi le bacche e succhiai il succo, Oh sì,
Signore!
Dolce come il miele nel favo, Oh sì, Signore!
3 Talvolta mi sento su, talvolta mi sento giù,
Oh sì, Signore!
Talvolta sono proprio a terra.
4 Cosa ho fatto, che Satana mi odia così tanto?
Perché una volta ero suo e mi ha lasciato
sfuggire.
Questa canzone era una delle preferite nella scuola per Neri di Charleston nel 1865; da allora si
è diffusa nelle Sea Islands (…)
Il terzo verso è stato segnalato dal Ten.Col.Apthorp. Una volta, essendoci un‘atmosfera
piuttosto tesa e si temevano disordini a causa dell‘azione incerta del governo riguardo certe terre
confiscate nelle Sea Islands, il Generale Howard fu incaricato di parlare alla gente di colore
francamente ma con severità. Simpatizzando per loro, non era però soddisfatto del proprio
discorso, e, per confortarli nel loro senso di permanente ingiustizia e prepararli ad ascltare, li
invitò a cantare. Immediatamente una vecchia donna ai margini dell‘assemblea intonò ―Nobody
Knows the Trouble I‘ve Had‖ e l‘intera folla la seguì. Il generale fu così colpito dalla malinconia
del testo e della musica che si sciolse in lacrime, incapce di mantenere la propria ufficiale
fermezza122
.
Una versione del brano fu raccolta nel 1887 a Nashville dalla voce della signora Brown, un‘ex-
schiava che raccontò di averlo imparato dal padre quando era piccola: ella raccontò che quando
veniva frustato si sedeva sempre su un tronco vicino alla baracca e, piangendo, cantava Nobody
Knows in un modo così coinvolgente che pochi dei presenti potevano trattenersi dalle lacrime,
compresi quelli che lo avevano appena frustato123
.
Secondo il modello africano, è normale che il canto sia l‘occasione per narrare vicende personali
che, in qualche misura, diventeranno poi patrimonio comune.
Le strofe 1, 2 e 3 sono wandering rhymes.
E‘ uno degli spirituals più celebri, presente in almeno venti antiche raccolte.
La melodia è pentatonale e, nella sua semplicità, straordinaria. La risposta del coro, ―O yes,
Lord‖ ha forma discendente (Fa, Re, Do oppure Re, Do, Si): è un carattere frequente nello spiritual
e nel gospel classico.
91. O Daniel
(O Daniele)
You call yourself church-member,
You hold your head so high,
Tu dici di essere un membro della chiesa,
Tieni la testa così alta,
122
Allen, p.55 123
Warren, p.70
You praise God with your glitt'ring tongue,
But you leave all your heart behind.
O my Lord delivered Daniel,
O Daniel, O Daniel,
O my Lord delivered Daniel,
O why not deliver me too?
Preghi Dio con la tua lingua luccicante,
Ma lasci tutto il cuore indietro.
Oh, il mio Signore liberò Daniele,
O Daniele, O Daniele,
Oh, il mio Signore liberò Daniele,
Oh, perché non libera anche me?
L‘appartenenza alla chiesa richiede di assumere determinati atteggiamenti, fra i quali uno dei più
importanti è l‘umiltà. L‘anonimo fedele con cui se la prende la strofa del canto è caratterizzato dalla
superbia e dalla freddezza del cuore, ed è quindi un fedele solo di nome.
In altre versioni, l‘elenco di figure bibliche liberate da condizioni di morte si prolunga; qui resta
solo un accenno.
La genialità del testo degli spirituals sta spesso proprio nell'incompletezza, nel chiedere ai
presenti di riempire i vuoti integrando il testo con le proprie conoscenze e il proprio vissuto. In tal
senso gli spirituals sono veri e propri componimenti epici, in quanto non necessitano di premesse ed
ambientazioni. Come per Omero la ragione del cantare non è "creare il nuovo" ma "riattivare
l'antico", così l'anonimo cantore nero non ha bisogno di descrivere i preliminari: i presenti
condividono con lui il contesto dal quale il canto emerge con la sua monotona, potente melodia:
Mosè, il Faraone, Giosuè, gli apostoli, Daniele non sono figure del passato ma "compagni del
presente". Il loro destino è il medesimo di colui che canta.
La vicenda di Daniele nella fossa dei leoni è narrata in Dn 6, 1-25.
La prima parte del brano assomiglia molto a There‘s a Meeting Here Tonight, mentre la seconda
è il ritornello di Didn‘t My Lord Deliver Daniel?
92. O‟er the Crossing
(Oltre il guado)
1. Bendin' knees a-achin',
Body racked wid pain,
I wish I was a child of God,
I'd git home bime-by.
Keep prayin‘, I do believe
We're a long time waggin' o' de crossin';
Keep prayin', I do believe
We'll git home to heaven bime-bye.
2 O yonder's my ole mudder, Been a
waggin' at de hill so long;
It's about time she cross over, Git home
bime-bye.
Keep prayin', I do believe, etc.
3 O hear dat lumberin' thunder A-roll from
do' to do',
A-callin' de people home to god; Dey'll git
home bime-by.
Little chil'n, I do believe, etc.
1 Le ginocchia piegate fanno male,
Il corpo è tormentato dal dolore,
Avrei voluto essere un bambino di Dio,
Fra poco sarei a casa.
Preghiamo, Io credo
Che sia un pezzo che combattiamo oltre il
guado,
Preghiamo, Io credo
Che andremo a casa in cielo fra poco.
Oh, lassù c‘è la mia vecchia madre, che ha
lottato in salita a lungo;
Sarebbe ora che attraversasse, andasse a casa
presto.
Preghiamo, Io credo, ecc.
Oh, ascolta quel tuono rumoroso che rotola di
porta in porta,
Chiamando la gente ad andare a casa da Dio;
Andranno a casa fra poco.
Piccoli ragazzi, Io credo, ecc.
O see dat forked lightnin' A-jump from
cloud to cloud,
A-pickin' up God's chil'n; Dey'll git home
bime-by.
Pray mourner, I do believe, etc.
Oh, guardate quei lampi a due punte che
saltano di nuvola in nuvola,
Che prendono su i bambini di Dio; Andranno a
casa fra poco.
Pregate voi che vi lamentate, io credo, ecc.
―Questa ―originale descrizione della lunghezza della strada verso il cielo‖, come il
Col.Higginson la definisce, è uno degli spirituals più tipici e più diffusi. Veniva cantato a Caroline
County, Virginia, e probabilmente si è diffusa verso sud da questo stato, modificandosi in vario
modo nelle diverse località. Non si nota subito che ―My body rock ‗long fever‖ è, nel testo e nella
melodia, lo stesso canto; tuttavia certamente lo è‖124
.
Il peso della schiavitù e il perpetuarsi di tale condizione per secoli indussero molti schiavi a
disperare nella salvezza. In effetti è sembrato strano a molti studiosi che negli spirituals non ci siano
aperti attacchi, sul modello dei libri biblici di Giobbe o di Abacuc, a un Dio che permette il protrarsi
di una simile ingiustizia. Leggendo le testimonianzde di ex-schiavi, ci si accorge però che tali
attacchi ci sono e anche numerosi, anche se non trovano luogo di espressione negli spirituals.
Molti schiavi, per esempio, rifiutavano il cristianesimo e talvolta anche Dio proprio a causa della
schiavitù:
―Non sono cristiano, signore. Gli uomini bianchi ci hanno trattato così male là nel Mississippi
che io non posso essere cristiano‖125
.
La protesta contro Dio trovò espressione nel ricco patrimonio delle canzoni profane (che poi
divennero il blues) che non venivano però quasi mai cantate alla presenza dei bianchi, come nota lo
stesso Allen. Spesso gli stessi spirituals venivano modificati ironicamente nel testo:
―Our father, who is in heaven / White man owe me eleven and pay me seven‖, cioè: ―Padre
nostro che sei nei cieli / l‘uomo bianco mi doveva undici e mi ha pagato sette‖.
La ragione principale della mancanza di contestazioni contro Dio negli spirituals sta però,
secondo Cone126
, nel fatto che gli spirituals non sono testi teologici, ma testi celebrativi: essi non
analizzano il problema della giustizia, ma celebrano la presenza di Dio nella storia quotidiana. E‘
evidente per gli schiavi che la schiavitù è contraria alla volontà di Dio, ed è altrettanto evidente che
Dio sta dalla parte degli oppressi, visto che suo figlio Gesù venne fra gli oppressi e fu a sua volta
oppresso. La schiavitù non deriva dalla volontà di Dio, ma dall‘ingiustizia dell‘uomo bianco. Non
mancarono infatti rivolte di schiavi che si ritennero ispirati da una precisa volontà divina, prima fra
tutte quella di Nat Turner127
. Sappiamo che questo filone esplose in tutte le sue conseguenze nel
movimento del Black Power e delle Pantere Nere in cui, tra l‘altro, la protesta si manifestò con la
conversione dal cristianesimo, la religione dell‘uomo bianco, all‘Islam128
.
Un tema che ricorre spesso negli spirituals è il tuono, da intendersi non solo come segno biblico
degli ultimi tempi, ma anche come ―voce creatrice‖. Il rumore del tuono, poi imitato dai tamburi o
124
Allen, p.72 125
La testimonianza di questo schiavo fuggitivo è riportata da Daniel Payne, che divenne vescovo della Chiesa
Episcopale Metodista Africana nel 1852. Ora in Cone, p.63. 126
James H. Cone, professore di Teologia Sistematica allo Union Theological Seminary di New York, tratta
approfonditamente questo tema nel volume The Spirituals and The Blues, pp.62-67 127
Il testo delle Confessioni di Nat Turner, rilasciate dallo stesso prima dell‘esecuzione della condanna a morte, è ora
reperibile in Armellin, pp.23-36 128
Sul movimento del Black Power vedi Alex Haley (a cura di), Autobiografia di Malcom X, BUR, 1997; sul rapporto
fra musica e protesta vedi Philippe Carles, Jean-Louis Comolli, Free Jazz, Black Power, Einaudi, 1973
semplicemente dalla voce forte o dal battito delle mani, produce la creazione. Sentire il tuono è
quindi in qualche modo sentire la voce di Dio che cambia la realtà129
.
A causa del ritmo sincopato, dei suoi strani cromatismi (sesta e settima frequentemente
abbassate, un uso non raro negli spirituals) e dell‘estensione vocale richiesta (due ottave) questo
spiritual risulterà molto difficile da cantare. Ho preferito quindi modificare leggermente la linea
melodica per facilitare l‘impresa.
93. Oh Freedom
(Oh, Libertà)
Oh freedom, oh freedom, oh freedom over me.
An' before I'd be a slave I be buried in my grave
And go home to my Lord and be free.
No more weeping, no more weeping, no more
weeping over me, An' before…
Same old sunshine, same old sunshine, same old
sunshine over me, An' before…
God almighty, God almighty, God almighty over
me, An' before…
Oh libertà, libertà, libertà su di me.
E piuttosto di essere schiavo, sarò sepolto nella
mia tomba;
andrò a casa dal mio Signore e sarò libero
Basta lacrime…
Lo stesso vecchio sole…
Dio onnipotente…
Il testo riprende una delle frasi che hanno ispirato la Rivoluzione Americana: ―libertà o morte‖.
Molti ex schiavi e intellettuali Neri misero l‘accento sulla contraddizione esistente negli Stati Uniti
fra una costituzione che pone a suo fondamento la libertà individuale e il permanere del sistema
schiavista. La più intensa testimonianza in tal senso è il discorso che l‘ex schiavo Frederick
Douglass tenne il 4 luglio del 1852 a Rochester nello stato di New York:
―Questo quattro di luglio è vostro, non mio. Voi potete gioire, io devo portare il lutto (…) Al di
sopra della vostra tumultuosa gioia nazionale, io sento il gemito luttuoso di milioni di uomini, le
cui catene, pesanti e gravose ieri, sono oggi rese ancora più intollerabili dalle grida giubilanti che
li raggiungono. Se io dimentico, se oggi non ricordo con lealtà quei sanguinanti figli del dolore,
‗mi si paralizzi la mano destra, e mi si attacchi la lingua al palato!‘ (…) Che cos‘è per lo schiavo
americano il quattro di luglio? Io rispondo: un giorno che gli rivela, più di tutti gli altri giorni
dell‘anno, la rozza ingiustizia e la crudeltà di cui egli è continuamente vittima…‖130
.
Ancora oggi, in occasione delle celebrazioni per il 4 luglio, le chiese AfricanAmericane recitano
una preghiera che ricorda, accanto ai martiri Neri per la libertà, l‘ingiustizia e l‘ipocrisia del sistema
schiavista131
.
Work riporta sotto un altro titolo nella sua raccolta lo stesso canto senza l‘invocazione ―Oh
Freedom‖. Ad essa viene sostituita la dicitura più accettabile ai bianchi ―Holy Bible, book divine‖.
Anche leggere la Bibbia era comunque considerato dai proprietari di schiavi un atto pericoloso.
129
Sulla simbologia del tuono in relazione alla musica vedi Schneider. 130
L‘intero testo del discorso di Douglass è pubblicato in traduzione italiana in Douglass, L‘indipendenza e la schiavitù,
Manifestolibri, 1995, con introduzione di Alessandro Portelli. 131
Il testo della preghiera è riportato in African American Heritage Hymnal, n.79
94. Oh! What a Beautiful City
(Oh, che bella città)
Oh! What a beautiful city (3 vv.)
Twelve gates-a to the city, Hallelu!
1. Three gates in-a de east
Three gates in-a de west
Three gates in-a de north
And three gates in-a de south,
Making it twelve gates-a to de city-a, Hallelu!
2. My Lord built-a dat city,
Said it was just a fo‘ square;
Wanted all-a you sinners
To meet Him in-a de air;
‗cause He built twelve gates-a to de city-a,
Hallelu!
Oh, che bella città (3 vv.)
Una città con dodici porte, alleluja!
Tre porte a Est
Tre porte a Ovest
Tre porte a Nord
E tre porte a Sud,
In tutto una città con dodici porte, alleluja!
Il mio Signore ha costruito quella città
E disse che erano proprio di quattro lati.
Voleva che tutti voi peccatori
Lo incontraste nell‘aria;
Perché ha costruito una città con dodici porte,
Alleluja!
La città dalle dodici porte è la Nuova Gerusalemme descritta in Ap 21,9 ss.
La città, come risulta dallo stesso capitolo di Apocalisse, è quadrata (Ap 21, 16).
Incontrare il Signore nell‘aria si riferisce all‘immagine della risurrezione descritta da Paolo in 1
Ts 4,17.
95. Oh, Mary, Don‟t You Weep, Don‟t You Mourn
(Oh, Maria, non piangere, non lamentarti)
Oh, Mary, don‘t you weep, don‘t you mourn,
Oh, Mary, don‘t you weep, don‘t you mourn;
Pharaoh‘s army got drownded,
Oh, Mary, don‘t you weep.
1. Some of this mornings bright and fair,
Take my wings and clive the air.
Pharaoh‘s army got drownded,
Oh, Mary, don‘t you weep.
2. When I get to Heaven goin‘ to sing and shout
Nobody there for to turn me out.
Pharaoh‘s army got drownded,
Oh, Mary, don‘t you weep.
3. When I get to Heaven, goin‘ to put on my
shoes,
Run about Glory and tell all the news.
Pharaoh‘s army got drownded,
Oh, Mary, don‘t you weep.
Oh, Maria, non piangere, non lamentarti,
Oh, Maria, non piangere, non lamentarti,
L‘esercito del Faraone è affogato,
Oh, Maria, non piangere.
1. Una di queste mattine luminose e belle,
Prenderò le mie ali e cavalcherò l‘aria.
L‘esercito del Faraone è affogato,
Oh, Maria, non piangere.
2. Quando andrò in Cielo io canterò ed esulterò
Non ci sarà nessuno lassù a buttarmi fuori.
L‘esercito del Faraone è affogato,
Oh, Maria, non piangere.
3. Quando andrò in Cielo, voglio mettermi le mie
scarpe,
Correre intorno alla Gloria e raccontare le novità.
L‘esercito del Faraone è affogato,
Oh, Maria, non piangere.
Il testo si riferisce al canto che Maria, la profetessa sorella di Aronne, cantò dopo il passaggio del
Mare dei Giunchi e la morte dei cavalieri inviati a catturare Israele (Es 15,20-21).
Il testo non sembra riferirsi esplicitamente alla gioia dello schiavo fuggiasco scampato
all‘inseguimento delle pattuglie inviate a cercarlo, ma, come sempre, tale interpretazione non è
improbabile.
Riguardo alle ali con cui cavalcare l‘aria, il riferimento biblico è a Es 19,4 e Dt 32,11.
Sull‘influenza dei racconti popolari, vedi il commento a The Winter.
96. The Old Ship of Zion
(La vecchia barca di Sion)
1. What ship is that you‘re enlisted upon?
O glory hallelujah!
‗Tis the old ship of Zion, hallelujah!
‗Tis the old ship of Zion, hallelujah!]
2 And who is the Captain of the ship that
you‘re on?—O glory, etc.
My Saviour is the Captain, hallelujah!
II Versione
1. Don‘t you see that ship a-sailin‘, a-sailin‘,
a-sailin‘,
Don‘t you see that ship a-sailin‘,
Gwine over to the Promised Land?
I asked my Lord, shall I ever be the one,
shall I ever be the one, shall I ever be the
one,
To go sailin‘, sailin‘, sailin‘, sailin‘,
Gwine over to the Promised Land?
2 She sails like she is heavy loaded.
King Jesus is the Captain.
The Holy Ghost is the Pilot.
1 Su quale barca sei arruolato?
Oh gloria, Halleluja!
Questa è la vecchia barca di Sion, Halleluja!
Questa è la vecchia barca di Sion, Halleluja!
2 E chi è il capitano della barca dove stai?
Oh, gloria, ecc.
Il mio Salvatore è il Capitano, Halleluja!
II Versione
1 Non vedi quella nave che naviga, naviga,
naviga,
Non vedi quella barca che naviga,
Diretta alla Terra Promessa?
Ho chiesto al mio Signore: sarò l‘unico, sarò
l‘unico, sarò l‘unico,
Che navigherà, navigherà, navigherà,
Verso la Terra Promessa?
2 Naviga come se fosse caricata molto.
Il Re Gesù è il Capitano.
Lo Spirito Santo è il nocchiero.
―Abbiamo ricevuto due versioni di ―Old Ship of Zion‖, molto differenti l‘una dall‘altra e da
quella fornita dal Col.Higginson. La prima era cantata venticinque anni fa dalla gente di colore di
Ann Arundel County, Maryland. Le parole sono reperibili in ―The Chorus‖ (Philadelphia:
A.S.Jenks, 1860), p.170‖132
.
L‘annotazione di Allen testimonia dell‘antichità del brano.
L‘immagine della vecchia barca di Sion è frequente e ha superato varie peripezie giungendo fino
al XX secolo in vari Gospel fra cui quello celebre del 1950 di Thomas A. Dorsey133
con il testo:
―Ero perduto nel peccato e nella tristezza / Su un‘isola nel buio mare della vita / Quando vidi in
lontananza / Quella che sembrava essere una barca. / Allora vidi il capitano che mi chiamava / Che
gridava forte e apertamente: / Sono venuto, amico mio, per salvarti / Sali a bordo e seguimi‖.
132
Allen, p.102 133
in Songs of Zion, n.189
Il testo continua descrivendo l‘indecisione del narratore, spaventato dalle onde che si placano
solo dopo che il Capitano stende la mano sul mare. Invitato di nuovo dolcemente a salire, egli
riconosce che il Capitano è Gesù e che quella è la barca di Sion, destinata alla Terra di Canaan.
La melodia del brano di Dorsey è totalmente diversa da quella riportata in questa raccolta, ma il
testo, anche se poeticamente molto rielaborato, ha qui, oltre che nella biografia di Dorsey, la sua
radice.
Si noti che questo è l‘unico brano in tutta la raccolta del 1867 in cui compare lo Spirito Santo,
una figura poco familiare agli schiavi.
Altre strofe di questo testo vengono riferite da Frederika Bremer134
.
97. Ole-Time Religion
(La religione dei tempi andati)
Gimme dat ole-time religion
Gimme dat ole-time religion
Gimme dat ole-time religion
It‘s good enough for me
1. It was good for my ole father (3 vv.)
It‘s good enough for me.
2. It was good for my ole mother
3. It was good for Paul and Silas
4. Makes me love ev‘rybody
5. It is good when I‘m in trouble
6. It will do when I am dying
7. It will take us all to Heaven.
Dammi la religione dei bei tempi andati
Dammi la religione dei bei tempi andati
Dammi la religione dei bei tempi andati
E‘ buona quanto basta per me.
1. Era buona per il mio vecchio padre (3 vv.)
E‘ buona quanto basta per me.
2. Era buona per la mia vecchia madre
3. Era buona per Paolo e Sila
4. Mi fa amare tutti
5. E‘ buona quando sono nei guai
6. Tornerà buona quando muoio
7. Ci porterà tutti in cielo
La religione dei bei tempi andati riporta nostalgicamente a un‘età indefinita, prima dei
cambiamenti che sono intervenuti nella struttura della chiesa e delle celebrazioni.
E‘ ovviamente impossibile sapere a quale forma di religione si riferisca l‘anonimo cantore, ma
non è improprio affermare che probabilmente si canta qui più la nostalgia per la giovinezza che il
rifiuto di una riforma liturgica.
Periodici, frequenti e profondi cambiamenti intervennero comunque nell‘organizzazione delle
chiese afro-americane fin dalle loro origin alla fine del ‗700, causati soprattutto dal mutare delle
condizioni sociologiche dei Neri. La grande svolta, per i Neri del Sud, avvenne ovviamente con
l‘emancipazione e con la fine della Guerra Civile, che consentì loro di organizzarsi in
denominazioni riconosciute e lecite. Con l‘emigrazione verso il Nord i cambiamenti divennero così
traumatici da causare una vera rivoluzione nelle forme del culto urbano, che portò fra le altre cose
all‘abbandono del canto degli spirituals, o almeno del modo tradizionale di interpretarli135
.
98. On Ma Journey
(Per il mio viaggio)
134
in Southern, 1983, p.113 135
L‘impatto dei cambiamenti intervenuti nello stile del canto nel XX secolo sulle comunità AfricanAmericane viene
ripercorso attraverso esperienze personali e testimonianze familiari da Bernice Johnson Reagon in If You Don‘t Go
Don‘t Hinder Me
On mah journey now, Mount Zion,
On mah journey now, Mount Zion,
Well I wouldn‘t take nothin‘, Mount Zion,
For mah journey now, Mount Zion.
1. One day, one day I was walking along
Well, the elements opened
an‘ de love come down. Mount Zion
2. I went to de valley an‘ I didn‘t go to stay,
Well, my soul got happy
an‘ I stayed all day, Mount Zion
3. Just talk about me just as much as you please
Well, I‘ll talk about you
When I bend my knees, Mount Zion
Per il mio viaggio, Monte Sion,
Per il mio viaggio, Monte Sion,
Non porterò niente, Monte Sion
Per il mio viaggio, Monte Sion
1. Un giorno, un giorno stavo camminando
Beh, i cieli si aprirono
E l‘amore discese, Monte Sion
2. Andai nella valle, e non ci volevo stare,
Ma la mia anima ne fu felice
E ci rimasi tutto il giorno, Monte Sion.
3. Parla pure di me quanto ti pare
E io parlerò di te
Quando piegherò le ginocchia, Monte Sion.
Il testo si riferisce a numerosi passi del Nuovo Testamento nel contesto del viaggio esistenziale
verso il monte Sion, la Nuova Gerusalemme.
Non portare niente per il viaggio fa parte dei consigli evangelici ai settantadue discepoli inviati
in missione (Lc 10,1-12)
Gli elements della strofa 1 indicano in generale il creato. Il termine è piuttosto dotto e ritengo
che, a meno che non sia un termine appreso in qualcuna delle prime scuole per gli schiavi liberati,
sia un‘aggiunta tardiva.
La valley del verso 2 è ovviamente la lonesome valley, la valle (o il deserto) della conversione,
terribile per gli uomini, ma luogo di incontro con Dio (vedi lo spiritual The Lonesome Valley e
commento).
Il verso 3 si riferisce probabilmente al ―parlar male‖ di qualcuno, una prassi che doveva essere
molto comune come ovunque (vedi anche lo spiritual Scandalize My Name). Ma il parlare male si
riferisce anche alla profezia di Cristo: ―Beati quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e,
mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia‖ (Mt 5,11).
Nella preghiera il perseguitato parlerà del persecutore, non è chiaro se nel senso ―amate i vostri
nemici e pregate per coloro che vi perseguitano‖ (Mt 5,44) o per accusarlo davanti a Dio.
Il brano deve essere cantato in modo più sincopato di quanto risulta dalla partitura.
99. On To Glory
(In gloria)
O come my brethren and sisters too,
We're gwine to join the heavenly crew;
To Christ our Saviour let us sing,
And make our loud hosannas ring.
O hallelu, O hallelu,
O hallelujah to the Lord. (Repeat.)
2 Oh, there's Bill Thomas, I know him well,
He's got to work to keep from hell;
Oh venite, fratelli e anche le sorelle,
Andiamo ad unirci alla compagnia celeste;
Cantiamo a Cristo nostro salvatore,
E facciamo risuonare i nostri Osanna.
O Hallelu, O Hallelu,
O Halleluja al Signore (ripetere)
2 Oh, c‘è Bill Thomas, io lo conosco bene,
Deve darsi da fare per preservarsi
dall‘inferno;
He's got to pray by night and day,
If he wants to go by the narrow way.
3 There's Chloe Williams, she makes me
mad,
For you see I know she's going on bad;
She told me a lie this arternoon,
And the devil will get her very soon.
Deve pregare notte e giorno,
Se vuole andare per la via stretta.
3 C‘è Chloe Williams, mi fa diventare matto,
Perché, vedi, so che prende una brutta piega;
Mi ha detto una bugia oggi pomeriggio,
E il diavolo se la prenderà molto presto.
―Saremmo tentati, viste le sue caratteristiche, di dubitare della originalità di questa canzone
negra. Tuttavia sappiamo che veniva cantata venticinque anni fa nei camp-meetings dei negri e non
in quelli dei bianchi. Le parole, in ogni caso, meritano di essere preservate, in quanto illustrano le
difficoltà connesse con l‘incertezza‖136
.
Il dubbio di Allen deriva probabilmente dal fatto che questo brano è cantato in modo misolidio,
una forma molto comune nella musica folk (e oggi nel rock). Si è notato, però, che il carattere di
questo modo (dato dalla presenza della settima abbassata) deriva dal fatto che ―la maggior parte dei
cantanti dilettanti tendono a cantare in ogni caso SI bemolle-DO‖137
. La presenza della settima
minore non è riconducibile ad uno stile nazionale, come pensava forse Allen, ma ad una
caratteristica comune del canto popolare, che non ha conosciuto la riorganizzazione armonica
europea del XVII secolo. Altri trascrittori annotano che ―i suoni utilizzati sono difficili da
riprodurre. Fra questi, uno assomiglia alla settima minore‖138
.
Cerchiari fa giustamente notare che ―com‘è evidente osservando la serie degli armonici, la nota
chiamata settima minore (si bemolle rispetto a un do di partenza nella scala eptatonica) è
―alterata‖ di alcuni cents. E‘ il temperamento equabile europeo ad averla modificata. Quindi, le
osservazioni dei trascrittori rovesciano la realtà fisica, oggettiva, e quella emotiva, inconsapevole,
dei cantanti afro-americani‖139
. Insomma, la nota che ―assomiglia alla settima minore‖ è ―giusta‖
dal punto di vista della fisica del suono, ma è percepita come ―sbagliata‖ da un orecchio abituato
alla scala temperata in uso in Europa da secoli.
Per quanto attiene al testo, si deve ritenere che le persone citate nel brano siano realmente
esistite, perché, come nella cultura africana, i canti venivano usati anche per comunicare qualcosa
ad un altro o per riferire alla comunità sui comportamenti virtuosi o dannosi dei membri.
100. Over My Head
(Sopra la testa)
1. Over my head I hear music in the air (3 vv.)
There must be a God somewhere
2. Over my head I hear singing in the air…
3. Over my head I see trouble in the air…
4. Over my head I see Jesus in the air…
Sopra la testa sento musica nell‘aria (3 vv.)
Deve esserci un Dio da qualche parte.
Sopra la testa sento cantare nell‘aria…
Sopra la testa vedo movimento nell‘aria…
Sopra la testa vedo Gesù nell‘aria…
136
Allen, p.66 137
Jack Wheaton, Improvvisazione & Composizione. Tecniche modali di base per pianoforte e tastiere, Edizioni
Piccolo Conservatorio Nuova Milano Musica, Milano, 1985, p.45 138
Armostrong e Ludlon, in Cerchiari, 1999, p.85 139
Cerchiari, 1999, p.85 nota
La presenza di Cristo è anticipata dalla percezione di un ―universo sonoro‖. La musica, secondo
la tradizione africana, è voce degli dei e della natura. Compito del musicista è dare la possibilità ad
essi di esprimersi. Nelle chiese African-Americane la voce di Cristo si comunica, oltre che con la
lettura della parola e con la predicazione, anche con il canto, purché esso non sia semplicemente
una riproduzione di suoni, ma provenga dall‘anima:
―Nell‘ambito della tradizione Nera, uno non è veramente un cantante finché non trova il suo
modo di interpretare il canto‖140
.
Durante le lotte per i diritti civili una delle strofe divenne Over my head, I hear freedom in the
air.
101. Plenty Good Room
(Abbondanza di buone stanze)
There‘s plenty good room, plenty good room,
Plenty good room in ma Father‘s kingdom.
Plenty good room, plenty good room,
Just choose your seat and sit down.
1. I would not be a sinner,
I‘ll tell you the reason why:
I‘m afraid my Lord might call on me,
And I wouldn‘t be ready to die.
2. I would not be a liar…
3. I would not be a cheater…
C‘è abbondanza di buone stanze.
Abbondanza di buone stanze nel Regno di mio Padre
Buone stanze, buone stanze
Scegliti il posto e siediti.
1. Non intendo essere un peccatore,
Ti dico la ragione:
Ho paura che il Signore mi chiami
E non sarei pronto per morire.
2. Non intendo essere un mentitore…
3. Non intendo essere un imbroglione…
L‘abbondanza di stanze nel Regno deriva da Gv 14,2. Le strofe sono wandering rhymes e
possono essere variate e aumentate a piacere.
La semplicità del testo e della melodia ne fa un brano ideale come responsorio o come canto di
fraternità.
102. Poor Rosy
(Povera Rosy)
1. Poor Rosy, poor gal;
Poor Rosy, poor gal;
Rosy break my poor heart,
Heav'n shall-a be my home.
I cannot stay in hell one day,
Heav'n shall-a be my home;
I'll sing and pray my soul away,
Heav'n shall-a be my home.
2 Got hard trial in my way,
1. Povera Rosy, povera ragazza,
Povera Rosy, povera ragazza;
Rosy ha spezzato il mio povero cuore: il
cielo sarà la mia casa.
Non posso restare all‘inferno un solo giorno:
il cielo sarà la mia casa.
Canterò e pregherò per la mia anima che se ne
va. Il cielo sarà la mia casa.
2. Ho avuto dure prove nella mia vita
140
Reagon, p.19
Heav'n shall-a be my home.
O when I talk, I talk wid God,
Heav'n shall-a be my home.
3. I dunno what de people want of me
Heav'n shall-a be my home.
Il cielo sarà la mia casa.
Oh, quando parlo, parlo con Dio
Il cielo sarà la mia casa
3. Non so cosa la gente voglia da me
Il cielo sarà la mia casa.
Poor Rosy viene definita da James Miller McKim in un articolo sul Dwight‘s Journal of Music
del 9 agosto 1962 un dirge, cioè un lamento funebre:
―…C‘era una canzone che ci capitò di sentire più di ogni altra e che era irresistibilmente
commovente. Era una specie di ballata (…). Ogni stanza contiene un solo semplice pensiero,
compreso in due o tre battute musicali, eppure, quando cantano alternando recitativo e coro, con
diverse inflessioni ed effetti drammatici, questa melodia semplice e monotona suscita, ad un
orecchio musicale e ad un cuore disponibile, un senso di varietà‖.
La figlia di James Miller, Lucy, pubblicò sul Dwight‘s Journal of Music di Boston, l‘8 novembre
dello stesso anno, un articolo intitolato Songs or the Port Royal ―Contrabands‖ in cui, fra le altre
cose, tratta di Poor Rosy, scrivendo:
―Dal momento che la stessa canzone viene cantata durante ogni genere di lavoro, il tempo non è
sempre lo stesso. Sull‘acqua, i rematori interpretano ‗Poor Rosy‘ in tempo di quasi andante; un
ragazzo e una ragazza al mulino faranno volare la stessa canzone per tenere il tempo della macina;
e la sera, dopo una dura giornata di lavoro, ‗Heab‘n shall-a be my home‘ echeggerà lenta e
lamentosa dai luoghi più distanti. Una donna, una onorata cameriera che aveva perso tutti i suoi
ventidue figli tranne uno, mi disse: ‗Bah! Non ascoltare questi ragazzi, signorina. Loro la
canticchiano solo; non sanno come cantarla. Poor Rosy mi piace più di qualunque altra canzone,
ma può essere cantata solo con il cuore gonfio e lo spirito turbato!‖141
.
Fisher sostiene che il canto risalga a circa il 1824 e che l‘autore sia un cantante nero di Port
Royal Island di nome Ceasar che voleva tornare in Africa per rivedere la sua Rosy da cui era stato
lasciato (o che aveva dovuto lasciare). Edward L. Pierce lo incontrò a Port Royal nel 1863 quando
era ormai quasi centenario142
.
103. Praise, Member
(Pregate, fedeli)
Praise, member, praise God,
I praise My God until I die;
Praise, member, praise God
And reach de heavenly home.
1. Jordan‘s bank is a good old bank
And I ain‘t but one more river to cross,
I want some valiant soldier
To help me bear the cross
2. O soldier‘s fight is a good old fight…
Pregate, fedeli, pregate Dio
Pregherò il mio Signore fino alla morte
Pregate, fedeli, pregate Dio
E conquistate la patria celeste.
1. La sponda del Giordano è una buona, vecchia
sponda
E non mi resta che un fiume da attraversare
Voglio dei valorosi soldati
Che mi aiutino a portare la croce
2. Oh, la battaglia del soldato è una buona,
141
Lucy McKim Garrison, in Katz, p.10 142
Pierce, The Freedmen at Port Royal, Atlantic Monthly, XXI (September, 1863), 301, in Fisher, p.48. Per quanto
Fisher cerchi di essere preciso, le sue ipotesi lasciano sempre un ampio dubbio sulla credibilità
3. I look to the east and I look to the west…
4. I wheel to the right and I wheel to the left…
vecchia battaglia…
3. Guardo a est e guardo a ovest…
4. Mi giro a destra e mi giro a sinistra…
‖L‘ultimo verso viene variato in diversi modi. Il Col. Higginson riporta: ―C‘è una collina alla
mia sinistra, e lui mi porta verso destra‖ e aggiunge: ―Non ho una spiegazione per quest‘ultimo
indovinello, se non ―Significa: se vai a sinistra vai alla perdizione. Se vai a destra, sicuramente
troverai Dio‖. Il Colonnello suppone che ―alcuni movimenti specifici del corpo costituissero
l‘accompagnamento originale della canzone, ma ora sono caduti in disuso‖. Il Ten. Col.
Trowbridge sentì cantare questo inno, alcuni anni fa, da uomini di colore a Brooklin, N.Y‖143
.
Ho tradotto member con fedeli perché mi sembra il correlativo italiano più comune per definire
l‘appartenenza religiosa (il termine fratello traduce già brother).
Il passaggio del fiume è un‘immagine che ricorre frequentemente e, quando il nome del fiume è
specificato, inevitabilmente si tratta del Giordano. Sulla base dei vari wandering rhymes che
accompagnano il Giordano si comprende che viene immaginato come un ampio e profondo fiume,
sul modello dei grandi fiumi americani e forse africani. L‘immagine del fiume ha una straordinaria
valenza simbolica nella cultura africana e ricorre spesso negli spirituals. In generale, il fiume
rappresenta un ostacolo da superare, ma non è mai inteso in senso negativo.
E‘ possibile che le azioni di guardare a Est e a Ovest e di girare a destra e a sinistra si riferiscano
all‘immagine del giudizio narrata in Mt 25.
Il riferimento alla destra e alla sinistra fa ritenere che questa strofa sia nata all‘interno di un
reggimento, in quanto era proprio per imparare a marciare che la maggior parte dei Neri apprendeva
a distinguere la destra dalla sinistra144
.
In Africa gli eserciti erano abitualmente accompagnati da cantori che ―cantavano le grandi
azioni degli antenati per risvegliare nei soldati uno spirito di gloriosa emulazione‖145
.
E‘ una melodia sostanzialmente pentatonale. La quarta viene usata solo come nota di passaggio
discendente nel glissando fra la quinta e la terza.
104. The Resurrection Morn
(Il mattino della risurrezione)
1. O run, Mary, run, Hallelu, hallelu!
O run, Mary, run, Hallelujah!
2. It was early in de mornin', Hallelu,
hallelu!
It was early in de mornin', Hallelujah!
3 That she went to de sepulchre,
4 And de Lord he wasn't da.
5 But she see a man a-comin',
6 And she thought it was de gardener.
7 But he say, "O touch me not,
8 "For I am not yet ascended.
9 "But tell to my disciples
1 Oh corri, Maria, corri, Hallelu, hallelu!
Oh corri, Maria, corri, Halleluja!
2 Era mattino presto! Hallelu, hallelu!
Era mattino presto! Halleluja!
3 Quando andarono al sepolcro.
4 E il Signore non era là.
5 Ma lei vide venire un uomo.
6 E lei pensava che fosse il giardiniere.
7 Ma egli disse: ―Non mi toccare‖
8 ―Perché non sono ancora asceso‖ (al cielo)
9 ―Ma di‘ ai miei discepoli‖
143
Allen, p.4 144
Fisher, p.151 145
Mungo Park, Travels ecc. (1800), p.276
10 "Dat de Lord he is arisen."
11 So run, Mary, run, etc.
10 ―Che il Signore è risorto‖
11 Allora corri, Maria, corri, ecc.
Il testo segue abbastanza fedelmente la versione della visita alla tomba vuota riportata nel
Vangelo di Giovanni (Gv 20, 11-18).
L‘immagine di Maria che corre è molto familiare negli spirituals, probabilmente perché rende
l‘idea della fuga utilizzando un (apparentemente) innocuo brano biblico.
Il carattere inquietante di questa melodia è dato dalla strana incongruenza fra il tono maggiore in
cui è cantata la prima parte della strofa (Si bemolle) e quello vagamente minore della seconda (in
cui la terza viene abbassata). Il primo verso si conclude di fatto sulla nota di do, che indurrebbe
all‘idea di avere di base un accordo di Fa maggiore, ma l‘attacco del secondo verso mette subito un
bemolle sulla terza nota (La) e un bequadro sulla settima (Mi).
Si applica di nuovo l‘abitudine di lasciare incerto il carattere della terza e si aggiunge
l‘eccedenza sulla settima, una pratica che diverrà basilare nel jazz.
105. Ride On King Jesus
(Punta sul Re Gesù)
Ride on King Jesus! No man can hinder him,
Ride on King Jesus! No man can hinder him.
1. King Jesus rides on a milk-white horse,
No man can hinder him
The river of Jordan he did cross
No man can hinder him.
2. If you want to find your way to God,
No man can hinder him
The Gospel highway must be trod
No man can hinder him
3. I was young when I begun,
No man can hinder him
But now my race is almost run
No man can hinder him
Punta sul Re Gesù! Nessun uomo può fermarlo,
Punta sul Re Gesù! Nessun uomo può fermarlo.
1. Re Gesù cavalca un cavallo bianco latte,
Nessun uomo può fermarlo
Ha attraversato il fiume Giordano
Nessun uomo può fermarlo
2. Se vuoi trovare la tua via al Signore,
Nessun uomo può fermarlo
Devi percorrere la strada del Vangelo
Nessun uomo può fermarlo
3. Ero giovane, quando ho cominciato,
Nessun uomo può fermarlo
Ma ora la mia corsa è quasi finita
Nessun uomo può fermarlo
Il familiare verso No man can hinder me ritorna qui in terza persona riferito al Re Gesù.
Interpreto ride on nel senso di ―puntare su un cavallo‖, ma può significare anche ―continua a
cavalcare‖.
Non è rara l‘immagine di Gesù in gara contro Satana, il primo su un cavallo bianco, il secondo
su un cavallo grigio. La corsa vittoriosa di Gesù è immagine della gara del cristiano per la conquista
della propria anima: puntare su Gesù significa quindi anche puntare su se stessi, correre per meritare
il premio:
―Non sapete che coloro i quali corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno solo ottiene il
premio? Correte in modo da riportarlo. Chiunque fa l‘atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo
fanno per ricevere una corona incorruttibile; ma noi, per una incorruttibile‖ (1 Cor 9,24-25)
106. Rise, Shine, For Thy Light Is a-Comin‟
(Alzati, splendi, perché la tua luce sta arrivando)
O ‗rise, Shine! For thy light is a-comin‘, (3 vv.)
My Lord says he‘s comin‘ bye‘n‘bye.
1. This is the year of Jubilee,
My Lord says he‘s comin‘ bye‘n‘bye
My Lord has set his people free
My Lord says he‘s comin‘ bye‘n‘bye.
2. I‘ntend to shout and never stop
My Lord says he‘s comin‘ bye‘n‘bye.
Until I reach the mountain top
My Lord says he‘s comin‘ bye‘n‘bye.
3. Wet or dry I‘ntend to try
My Lord says he‘s comin‘ bye‘n‘bye.
To serve the Lord until I die
My Lord says he‘s comin‘ bye‘n‘bye.
Alzati, splendi! Perché la tua luce sta arrivando;
Il mio Signore dice che verrà presto
1. Questo è l‘anno del Giubileo,
Il mio Signore dice che verrà presto
Il mio Signore ha liberato il suo popolo
Il mio Signore dice che verrà presto
2. Voglio esultare senza fermarmi mai
Il mio Signore dice che verrà presto
Fino a raggiungere la vetta della montagna
Il mio Signore dice che verrà presto
3. Bagnato o asicutto voglio tentare
Il mio Signore dice che verrà presto
Di servire il Signore fino alla morte
Il mio Signore dice che verrà presto
Le norme bibliche sul giubileo (Lev 25) prevedono la liberazione degli schiavi. Il testo del
Levitico è in effetti piuttosto complesso e analizza la casistica in modo dettagliato, ma il messaggio
per gli schiavi americani era comunque chiaro: l‘anno del Signore sarà l‘anno della definitiva
liberazione.
L‘invito ad alzarsi e splendere rimanda a sua volta a numerosi passi della predicazione profetica
connessi alla liberazione di Israele deportato a Babilonia.
Il canto e il grido gioioso annunciavano talcolta nella piantagione l‘imminenza di un battesimo,
come racconta Isaiah Jeffries: ―Quando ero quasi un ragazzo fatto, mia mamma divenne religiosa
al camp-meeting di El-Bethel. Gridò e cantò per tre giorni andando su e giù per la piantagione e lì
vicino per invitare gli amici ad andare al battesimo a giubilare e pregare per lei‖146
.
Le esclamazioni che aprono i versi (‗rise, shine) possono essere cantate a cori alterni o in call
and response.
107. Rock O‟ My Soul
(Cullo la mia anima)
1. Rock o‘ my soul in de bosom of
Abraham,
Rock o‘ my soul in de bosom of Abraham,
Rock o‘ my soul in de bosom of Abraham,
Lord, Rock o‘ my soul. (King Jesus)
2. He toted the young lambs in his bosom (3
vv.)
And leave the old sheep alone.
1 Cullo la mia anima nel seno di Abramo,
Cullo la mia anima nel seno di Abramo,
Cullo la mia anima nel seno di Abramo,
Signore, cullo la mia anima (Re Gesù)
2 Egli porta in seno gli agnellini, (3 vv.)
E lascia sole le vecchie pecore.
146
Warren, p.93
Colui che si culla nel seno di Abramo è Lazzaro della vicenda narrata in Luca 16,19-31147
, ma,
per traslato, è anche lo schiavo che ha subito l‘ingiustizia dell‘oppressione.
Nella seconda e terza strofa emerge la figura del Buon Pastore, associata alla vicenda di Lazzaro
per il richiamo del termine bosom. Il testo che collega il seno di Abramo con l‘immagine del Buon
Pastore presente in Ez 34, in Gv 10 e in altri luoghi è il seguente brano di Isaia: ―Come un pastore
egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce
pian piano le pecore madri‖ (Is 40, 11).
L‘immagine della pecora lasciata indietro si trova in Lc 15,4-7, ma in quel caso il pastore che la
ritrova non la mette sul seno, ma se la carica in spalla.
E‘ un brano che utilizza solo le prime cinque note della scala.
108. The Rocks and the Mountains
(Le rocce e i monti)
O the rocks and the mountains shall all flee away
And you shall have a new hiding place that day.
Sinner, sinner, give up your heart to God
And you shall have a new hiding place that day.
Seeker, seeker…
Mourner, mourner…
Oh, le rocce e i monti scompariranno
E dovrai cercarti un nuovo posto per nasconderti,
quel giorno
Peccatore, peccatore, abbandona il tuo cuore a
Dio
E avrai un nuovo posto per nasconderti, quel
giorno
Tu che cerchi…
Tu che gemi…
Un altro brano relativo ai tempi ultimi. Fuggire a nascondersi sui monti è il consiglio che Gesù
dà a quanti si troveranno in Giudea nel momento dell‘assedio di Gerusalemme (Lc 21,20-22 e par.),
ma è un‘immagine frequente nell‘Antico Testamento, sia nei Salmi (Sal 121, Sal 11) che nei
racconti relativi ai profeti (1 Re 19,8-18).
109. Roll, Jordan Roll
(Scorri, Giordano, scorri)
1. My brudder* sittin' on de tree of life,
An' he yearde when Jordan roll;
Roll, Jordan, Roll, Jordan, Roll, Jordan,
roll!
O march de angel march,
O march de angel march;
O my soul arise in Heaven, Lord,
For to yearde when Jordan roll.
2. Little chil'en, learn to fear de Lord,
1. Mio fratello* sta seduto sull‘albero della vita
E sente quando il Giordano scorre.
Scorri Giordano, scorri!
Scorri, Giordano!
Oh, l‘angelo marcia
Oh, l‘angelo marcia
Oh, la mia anima sale in cielo, Signore,
Per sentire quando il Giordano scorre
2. Ragazzi, imparate a temere il Signore,
147
Il testo della versione di Re Giacomo traduce al versetto 22 Abraham‘s bosom. Il genitivo sassone viene
abbandonato per questioni metriche.
And let your days be long;
Roll, Jordan, &c.
3. O, let no false nor spiteful word
Be found upon your tongue;
Roll, Jordan, &c.
* Parson Fuller, Deacon Henshaw, Brudder Mosey,
Massa Linkum, &c.
così allungherete i vostri giorni.
Scorri, Giordano, scorri!
3. Oh, non lasciate che parole false o cattive
Si trovino sulla vostra bocca.
Scorri, Giordano, scorri!
* Parson Fuller, Diacono Henshaw, Fratello Mosey,
Signor Linkum, &c.
Questo spiritual probabilmente si canta dal South Carolina alla Florida ed è uno dei più
conosciuti e dei più nobili148
.
Ho preferito tradurre Roll con ―scorri‖, ma si tenga presente il riferimento al passaggio del
Giordano narrato in Gs 3 e testi correlati. E‘ probabile che l‘immagine che emerge da questo
spiritual sia quella dello ―scorrere a rovescio‖ del Giordano che si apre per fare passare gli Israeliti
(sul modello del passaggio del Mare dei Giunchi, vd Sal 114).
Il passaggio del Giordano è da intendersi simbolicamente come il passaggio ad una vita migliore
sia in senso spirituale che materiale (fuga verso il Nord).
Roll Jordan Roll è uno degli Spiritual più noti ed è attestato in 9 diverse raccolte tradizionali. La
versione riportata da Allen (versione II) è però diversa nella melodia e nel testo e si riscontra solo
nell‘antologia di Krehbiel. Esiste anche una versione III attestata in South Carolina da Carl Diton.
La versione più nota di Roll, Jordan, Roll segue grosso modo la melodia del ritornello di Lord,
Remember Me.
Di questo spiritual, Charlotte Forten Grimké, una abolizionista African-Americana, scrisse: ―Non
c‘è volta in cui, ascoltando ‗Roll Jordan Roll‘, non mi sia sembrato di sentire lo scorrere delle
acque‖149
.
Il fiume Giordano ricorre spessissimo nei testi degli spirituals.
Il fratello seduto sull‘albero della vita svolge la funzione di ―risonatore cosmico‖ della
comunicazione che dall‘uomo sale verso Dio. Sul modello della tradizione africana diventa ―albero
parlante‖150
.
Parson Fuller a cui si riferisce una delle strofe è il Rev. Richard Fuller di Baltimora che
possedeva una piantagione in una delle isole151
e che era interamente dedito all‘evangelizzazione
dei Neri152
.
Massa Linkum può essere il Presidente Lincoln.
Miles Mark Fisher sostiene che il termine Lord non si riferisca a Dio ma al padrone153
e, in
questo caso, l‘invito a temere il padrone per allungare i propri giorni sembrerebbe molto
appropriato. Sono però in disaccordo con tale affermazione (come con molte delle tesi di Fisher) in
quanto mi sembra che il contesto della maggior parte dei canti non possa in alcun modo orientare a
tale interpretazione.
E‘ interessante che questo canto abbia dato il titolo ad uno dei più importanti studi finora
pubblicati sul sistema schiavista154
, e venga riportato come epigrafe al volume stesso.
148
Allen, p.1 149
cfr Newman, p.190 150
Schneider, p.134 151
vd. Spaulding, in Katz, p.6 152
Fisher, p.134 153
Fisher, p.IX.13 nota 154
Si tratta di Eugene D. Genovese, Roll Jordan Roll, The World The Slaves Made, Vintage Books, New York, 1972
110. Scandalize‟ My Name
(Infangato il mio nome)
1. Well, I met my sister de other day,
Give her my right han‘
Jes‘ as soon as ever my back was turned
She took‘n‘scandalize‘ my name
Do you call dat a sister? No! No!
You call dat a sister? No! No!
You call dat a sister? No! No!
Scandalize‘ my name.
2. Well, I met my brother de other day…
3. Well I met my preacher de other day…
1. Ho incontrato una mia sorella l‘altro giorno
E lo ho dato la mano destra
E appena ho girato le spalle
Ha cominciato a infangare il mio nome
Dici che è una sorella, quella? No! No!
E‘ una sorella? No! No!
E‘ una sorella? No! No!
Ha infangato il mio nome
2. Ho incontrato un fratello, l‘altro giorno…
3. Ho incontrato il predicatore, l‘altro giorno
.
Questo spiritual ha a che fare con la vita quotidiana della comunità, ed è in un certo senso un
brano ecclesiologico.
Il verbo scandalize, che significa in genere scandalizzare, è qui usato nel senso di parlare male
alle spalle di qualcuno (vedi anche lo Spiritual On Ma Journey).
Un intero capitolo del volume di Arthur C. Jones, Wade in the Water, è dedicato a questo aspetto
della convivenza all‘interno della comunità Nera. In particolare Jones, un docente universitario di
Psicologia, sottolinea che la disonestà dei fratelli era particolarmente sentita perché intaccava alle
radici la solidarietà all‘interno del gruppo degli oppressi:
―Ci si aspettava che il proprietario di schiavi fosse immorale, ma non che lo fosse un amico o un
vicino‖155
.
111. Shine on Me
(Splenda su di me)
I heard the voice of Jesus say,
―Come unto me and rest;
lay down, thou weary one, lay down
Thy head upon my breast‖
Shine on me, shine on me.
Let the light from the lighthouse Shine on me (2
vv.)
With pitying eyes the Prince of Peace
Beheld our helpless grief;
He saw, and O amazing love!
He came to our relief.
Shine on me…
Ho sentito la voce di Gesù dire:
―Venite a me e riposate,
Stenditi tu che sei stanco, appoggia
La testa sul mio petto‖
Splenda su di me, splenda su di me.
Che la luce del faro splenda su di me (2 vv.)
Con occhi misericordiosi il Principe della Pace
Contemplò la nostra disperata angoscia.
Vide e, o amore meraviglioso!
Venne a confortarci
Splenda su di me…
155
Jones, op. cit., p.107
L‘immagine del faro situa l‘ambiente vitale di questa canzone in qualche regione della costa,
forse le stesse Sea Islands in cui i primi studiosi trascrissero le vecchie melodie.
Il testo della seconda strofa è però così pieno di termini colti di chiaro influsso anglosassone, che
induce a ipotizzare che sia stato preso da qualche inno. In effetti, nella raccolta Songs of Zion il
brano non è riportato nella sezione dedicata agli spirituals, ma nella Service Music, diversamente
dalla raccolta Lead Me, Guide Me, che lo cataloga come Afro-American Spiritual156
.
112. Shout On, Children
(Esultate, ragazzi)
1. Shout on, chil'en, you never die;
Glory hallelu!
You in de Lord, an' de Lord in you;
Glory hallelu!
2 Shout an' pray both night an' day;
How can you die, you in de Lord?
3 Come on, chil'en, let's go home;
O I'm so glad you're in de Lord.
1 Esultate, ragazzi, e non morirete mai;
Glory hallelu!
Voi nel Signore e il Signore in voi;
Glory Hallelu!
2 Gioite e pregate notte e giorno;
Come potete morire, voi che siete nel Signore?
3 Coraggio, ragazzi, andiamo a casa;
Oh, sono così felice che voi siate nel Signore.
Traduco shout con ―esultate‖, ma il termine ha una valenza tecnica in quanto indica il tipico
esprimersi ―senza controllo‖ dell‘emozione religiosa con canti e danze. Il manifestarsi delle
emozioni religiose era (e in certa misura è ancora oggi) considerato giusto e necessario nelle
comunità di colore:
―Gli schiavi prendevano molto seriamente il loro ‗lasciarsi andare‘ e condannavano quelli che
simulavano l‘emozione. Quando il Vescovo cattolico proibì lo shouting in Louisiana, Catherine
Cornelius, a nome degli schiavi, sostenne che ‗the angels shout in Heaven‘ (gli angeli in cielo
esultano) e proclamò ostinatamente che ‗il Signore ha detto che se vuoi essere salvato devi esultare
(shout): c‘è scritto nella Bibbia‘.157
‖
Emma Fraser, una ex-schiava del South Carolina, disse: ―Se cantare non mi emoziona, è un
peccato contro lo Spirito Santo‖.
Numerosissime testimonianze di viaggiatori e residenti nel Sud confermano che ovunque si
tenesse un incontro religioso con la presenza di Neri era impossibile non assistere a esplosive e
prolungate manifestazioni di esaltazione collettiva che impressionavano enormemente, quasi
sempre in senso positivo, i bianchi presenti.
Paradossalmente, dopo l‘emancipazione furono proprio alcuni predicatori Neri a tentare di
proibire lo shout perché considerato fuori luogo, eccessivo e poco adatto alla nuova condizione di
uomini liberi158
. La pressione di tali pastori e il diffondersi di tale convinzione portò molte chiese ad
abbandonare lo shout e il canto degli spiritual sostituendoli con gli inni religiosi di origine bianca.
Da questo nuovo connubio fra passato e presente derivò il gospel159
.
156
Songs of Zion, 227; Lead Me Guide Me, 160. 157
Genovese, p.238: Levine, p.41 158
vedi per esempio la dettagliata contestazione che ne fa il reverendo di colore Daniel Alexander Payne, in Southern,
1983, pp.65-70 159
Sulla nascita del Gospel vedi Boyer, How Sweet the Sound, The Golden age of Gospel, Washington D.C., 1995 e
soprattutto Bernice Johnson Reagon (ed.), We‘ll Understand It Better By and By, Washington D.C., 1992
Il testo presenta l‘idea di una fusione fra l‘uomo e Dio, forse in relazione alla teologia di Paolo,
ma più probabilmente sul modello dell‘idea africana che il cantore può identificarsi con tutti gli
esseri di cui è in grado di imitare la voce160
. Poiché lo shout si celebra con movimenti e voce che
muovono dallo spirito interiore, il partecipante viene inserito in una comunione esistenziale con
Dio.
113. Sit Down, Servant, Sit Down
(Siediti, servo, siediti)
Sit down, servant, Sit Down! (3 vv.)
Sit down and rest a little while.
1. Know you mighty tired, so sit down
2. Know you shoutin‘ happy, so sit down
Siediti, servo, siediti!
Siediti e riposa un po‘
1. So che potresti essere stanco, quindi siediti
2. So che gridi con gioia, quindi siediti
Il riposo dopo le fatiche del servizio è parte del premio che spetta al servitore fedele. Nel
contesto storico della schiavitù, anche la fine del massacrante lavoro giornaliero era percepita dai
cristiani come segno dell‘inizio del tempo in cui si poteva liberamente lodare il Signore. Durante la
notte, unico momento in cui il controllo era allentato, nonostante orari di lavoro che potevano
raggiungere le 16 ore il fedele percorreva a piedi anche molta strada per recarsi nel luogo
dell‘appuntamento per la preghiera. Non lo faceva per rispettare un obbligo, ma per un profondo
bisogno interiore.
Di questo brano abbiamo una straordinaria interpretazione di Marion Williams, a voce sola non
accompagnata: un luminoso esempio di come una semplice linea melodica può essere riletta con
effetti artistici mirabili161
.
114. Some Valiant Soldier
(Alcuni soldati di valore)
Oh Lord, I want some valiant soldier
I want some valiant soldier,
I want some valiant soldier,
To help me bear de cross.
For I weep, I weep, I can't hold out;
If any mercy, Lord, O pity poor me.
Oh, Signore, voglio alcuni soldati di valore
Voglio alcuni soldati di valore
Voglio alcuni soldati di valore
Che mi aiutino a portare la croce.
Perciò io piango, piango, non posso resistere;
Abbi pietà, Signore, Oh povero me, pietà.
E‘ difficile capire se questo testo, come altri che hanno per soggetto dei soldati di colore, debba
essere inteso in senso più spirituale o militare. Probabilmente le due cose vanno di pari passo, dato
che l‘appartenenza all‘esercito dell‘Unione era percepita dagli schiavi liberati come una scelta di
campo dalla parte della giustizia, quindi di Dio.
Il primo tentativo sistematico di organizzare delle truppe di colore fu fatto nel maggio del 1862
dal Sergente C.T. Trowbridge dei Volontari di New York. Con molte difficoltà venne costituito lo
160
Schneider, p.68-69 161
in The Gospel Soul of Marion Williams, Shanachie 6036, 1999, track 24
―Hunter Regiment‖ (dal nome del Generale che lo guidava, naturalmente bianco) che ebbe stanza a
Hilton Head.
Per quanto sia vero che, per varie ragioni, il 90% dei Neri non lasciò il Sud durante la Guerra
Civile, il massimo senso di responsabilità e autostima si sviluppò in chi entrò nell‘esercito. Il senso
di dignità connesso all‘acquisto della libertà ed espresso attraverso la divisa si accompagnava con
un forte senso religioso:
―Sento i miei uomini parlare nei loro meetings di preghiera di ‗un esercito religioso‘, ‗un
esercito del Vangelo‘. Hanno certamente evangelizzato il cappellano che all‘inizio, per sua stessa
ammissione, era quasi un eretico‖162
.
115. Sometimes I Feel Like a Motherless Child (Talvolta mi sento come un bambino senza madre)
1. Sometimes I feel like a motherless child (3
vv.)
A long way from home (2 vv.)
2. Sometimes I feel like a moanin‘ dove…
3. Sometimes I feel like I‘d never been borned…
4. Sometimes I feel like a homeless child…
1. Talvolta mi sento come un bambino senza
madre (3 vv.)
Lontanissimo da casa (2 vv.)
2. Talvolta mi sento come una colomba che
geme…
3. Talvolta mi sento come se non fossi mai
nato…
4. Talvolta mi sento come un bambino senza
casa…
Sometimes I Feel è uno degli spiritual più noti, espressione di sentimenti semplici e disperati.
La lontananza da casa può essere sia la nostalgia della patria (ma si deve considerare che ben
pochi dei potenziali compositori di spiritual avevano mai visto l‘Africa, essendo figli di schiavi nati
in America) che, più probabilmente, la mancanza di una sia pur minima sicurezza.
Sullo sfondo c‘è la prassi di vendere gli schiavi senza tenere conto dei legami familiari,
separando le madri dai figli senza alcun riguardo163
.
L‘espressione ―motherless child‖ ricorre frequentemente nei blues, ripresa proprio da questo
spiritual. In particolare la si ritrova in ―Big Chief Blues‖ di Furry Lewis e in ―Panama Limited‖ di
Washington ―Bukka‖ White.
Dal punto di vista armonico, questo brano ha ispirato la composizione della celebre Summertime
di George Gershwin164
.
116. Soon-a Wil Be Done
(Presto l‘avrò fatta finita)
Soon-a will be done a-with the troubles of the
world,
Troubles of the world, The troubles of the world.
Soon-a will be done a-with the troubles of the
Presto l‘avrò fatta finita con I guai di questo
mondo
Guai di questo mondo, guai di questo mondo
Presto l‘avrò fatta finita con i guai di questo
162
Higginson, p.41 163
Vedi per esempio Kolchin, pp.125-27.138-39 164
dall‘opera Porgy and Bess. Un‘analisi approfondita della citazione di Sometimes I Feel in brani del repertorio blues e
jazz si trova in Floyd, pp.216-220.
world,
Goin‘ home to live with God.
1. No more weeping and a-wailing (3 vv.)
I‘m going to live with God
2. I want to meet my mother…
3. I want to meet my Jesus…
mondo
Sto andando a casa a vivere con Dio
1. Basta pianti e lamenti (3 vv.)
Sto andando a vivere con Dio
1. Voglio incontrare mia madre…
2. Voglio incontrare il mio Gesù…
Ancora un brano dal significato ambiguo: fuga attraverso la morte o fuga verso il Canada?
Il carattere ambiguo dei testi degli spirituals è stato messo in luce fin dai primi tentativi di
raccogliere e catalogare il patrimonio musicale e testuale delle comunità AfricanAmericane, anche
se solo in tempi più recenti la dimensione rivendicativa e ribelle di molti spirituals è stata rivalutata
a fronte di una interpretazione tradizionale di essi come espressione di accettazione dignitosa e
passiva della condizione di servitù.
117. Steal Away
(Fuggi via)
Steal away, steal away,
Steal away to Jesus
Steal away, steal away home
I ain't got long to stay here
1. Green trees are bending,
Poor sinner stands a trembling
The trumpet sound within my soul
I ain't got long to stay here
2. My Lord calls me,
He calls me by the thunder
The trumpet sound within my soul
I ain't got long to stay here
Fuggi via, fuggi via
Fuggi via verso Gesù
Fuggi via verso casa
Non starò qui ancora per molto
1. Alberi verdi vengono piegati
Il povero peccatore si alza tremando
La tromba suona dentro la mia anima
Non starò qui ancora per molto
2. Il mio Signore mi chiama
Mi chiama con il tuono
La tromba suona dentro la mia anima
Non starò qui ancora per molto
Steal Away è uno dei più celebri ―spiritual di fuga‖. Numerose testimonianze concordano nel
ricordare che Steal Away veniva spesso cantato per annunciare il tentativo di uno schiavo di
fuggire165
.
Alcuni attribuiscono la composizione di questo canto allo schiavo Nat Turner, che guidò una
sanguinosa insurrezione a Southampton County in Virginia nel 1831. Anche se tale attribuzione è
solo ipotetica, Steal Away venne forse cantata come segnale di raduno dei rivoltosi ed è possibile
che Turner abbia in qualche misura modificato il testo tradizionale. Sono forse attribuibili
direttamente a lui i versi ―My Lord calls me, He calls me by the thunder; The trumpet sounds
within-a my soul‖: Nat Turner fu infatti fin da piccolo molto attento ai segni della natura e, divenuto
un celebre predicatore, ritenne sempre di essere guidato nel suo agire da segni che Dio gli inviava.
Nelle sue predicazioni Turner invitava i membri della sua comunità a sviluppare la relazione con lo
165
Bernice Johnson Reagon (ed.), We‘ll Understand It Better By and By, p.39
Spirito Santo e a riconoscerne i segni, insegnando che la fede religiosa era strettamente connessa
con il dovere di agire contro il Male che si esprimeva nel sistema schiavista.
L‘azione di steal away, cioè fuggire, non era quindi intesa solo come fuga spirituale, ma come
vera e propria azione di rivolta che si esprimeva, prima ancora che in ribellioni violente come quelle
guidate da Nat Turner nel 1832 o da Denmark Vesey nel 1822, nell‘uso di andare di nascosto di
notte a celebrare riti religiosi in radure o capanne costruite nei boschi: ―Quando andavamo in giro
cantando Steal Away – ricorda uno schiavo di nome Wash Wilson – voleva dire che quella notte
c‘era un incontro religioso‖.
Il Rev. Pearlie Brown racconta che sua nonna, che era stata schiava, gli spiegò il significato della
canzone ed il contesto in cui veniva cantata. In particolare, Brown insegna che il verso ―green trees
are bending‖ (alberi verdi vengono piegati) si riferisce all‘uso di potare e legare certi arbusti in
modo che, crescendo, formassero una specie di capanna dentro alla quale tenere i meeting
religiosi166
. Gli incontri fra schiavi, infatti, di qualunque natura fossero, erano temuti dai loro
padroni. Gli stessi predicatori di colore venivano minacciati se insistevano nella loro missione.
E‘ importante notare l‘uso del pronome singolare (―il MIO Signore mi chiama; IO non resterò
qui a lungo‖) che esprime l‘adesione personale alla chiamata alla libertà. Nonostante gli spirituals
siano brani che normalmente si cantano in congregazione, nessuno è autorizzato a sentirsi
semplicemente parte di essa; solo l‘incontro di singole individualità coscienti di se stesse e del
proprio ruolo può costituire una comunità autentica167
.
118. Sunday Mornin‟ Ban‟
(L‘assemblea della domenica mattina)
What ban‘ that Sunday mornin‘ (3 vv.)
Sunday mornin‘ ban‘.
Holy ban‘ that Sunday mornin‘ (3 vv.)
Sunday mornin‘ ban‘
1. Jordan‘s deep an‘ Jordan‘s wide
Sunday mornin‘ ban‘
And none can cross but the sanctified
Sunday mornin‘ ban‘.
2. Looked over Jordan an‘ what did I see
Sunday mornin‘ ban‘.
A ban‘ of angels comin‘ for me
Sunday mornin‘ ban‘.
3. Born of God I know I am
Sunday mornin‘ ban‘.
I‘m purchased by the dyin‘ lamb
Sunday mornin‘ ban‘.
Che assemblea quella Domenica mattina (3 vv.)
L‘assemblea della Domenica mattina
Una santa assemblea quella Domenica mattina (3
vv.)
L‘assemblea della Domenica mattina
1. Il Giordano è profondo e il Giordano è ampio
L‘assemblea della Domenica mattina
Nessuno può attraversarlo tranne i santificati
L‘assemblea della Domenica mattina
2. Ho guardato oltre il Giordano, e cosa ho visto?
L‘assemblea della Domenica mattina
Una schiera di angeli che venivano verso di me
L‘assemblea della Domenica mattina
3. Io so di essere nato da Dio
L‘assemblea della Domenica mattina
Sono stato acquistato dall‘agnello morente
L‘assemblea della Domenica mattina
166
Bernice Johnson Reagon, If You Don‘t Go, Don‘t Hinder Me, pp.74-77 167
Arthur C. Jones, Wade in the Water, the Wisdom of the Spirituals, Orbis Books, Maryknoll, New York, 1993, pp.44-
45, 71, 74-75, 159-160
L‘assemblea della domenica mattina è la comunità che si riunisce per il culto religioso, intesa
però come immagine della comunità (band) che circonda il Signore nella Domenica per eccellenza,
cioè la domenica di Pasqua in cui Cristo risorge circondato dalla festante assemblea degli angeli.
L‘altra domenica radiosa è quella dell‘ultimo giorno.
Le strofe sono costituite da wandering rhymes e da frammenti di inni.
119. Swing Low Sweet Chariot
(Dondola piano, dolce carro)
Swing low sweet chariot
Coming for to carry me home,
Swing low sweet chariot
Coming for to carry me home
1. I looked over Jordan and what did I see,
Coming for to carry me home?
A band of angels coming after me
Coming for to carry me home
2. If you get there before I do,
Coming…
Tell all my friends I'm coming too,
Coming…
Dondola piano dolce carro
Che vieni a portarmi a casa,
Dondola piano dolce carro
Che vieni a portarmi a casa.
1. Ho guardato oltre il Giordano, e cosa ho visto,
Per portarmi a casa?
Una schiera di angeli mi si avvicina
Per portarmi a casa
2. Se tu vai lassù prima di me,
Per portarmi a casa
Di‘ a tutti i miei amici che sto arrivando anch‘io
Per portarmi a casa
Fra tutti gli spirituals in cui è presente l‘immagine del carro, questo è il più celebre.
Al tropo del carro Samuel A. Floyd ha dedicato alcune illuminanti pagine:
―In queste canzoni, il carro ‗va piano‘ per prendere su e portare a casa gli schiavi, per condurli
‗oltre il Giordano‘. Porta pace, riposo e consolazione. E‘ una ‗buona notizia‘: il carro arriva per
permettere agli schiavi di viaggiare verso il Cielo. Il carro dei canti è talvolta quello su cui viaggia
il Re Gesù, tirato da ‗quattro cavalli bianchi, parte a parte‘. Attraversa il cielo e si ferma: una
buona notizia per i giusti. Altre volte il carro, invece che volare, avanza tirato da ‗dodici cavalli
bianchi‘ e ha solo una o due ruote che si muovono ‗per fede‘, per grazia di Dio‖168
.
120. Tell My Jesus “‟morning”
(Di‘ al mio Signore, ‘giorno)
1. In de mornin‘ when I rise,
Tell my Jesus huddy, oh;
I wash my hands in de mornin‘ glory,
Tell my Jesus huddy, oh.
2 Mornin‘, Hester, mornin‘ gal,
Tell my Jesus, &c.
Variation to first line.
(Pray Tony, pray boy, you got de order;)
1 Al mattino, quando mi alzo,
Dico al Signore: ―Salve‖!
Mi lavo le mani nella gloria del mattino,
Dico al mio Signore: ―Salve‖!
2 Buongiorno, Ester, buongiorno ragazza
Dico al Signore: ―Salve!‖
Variazioni al primo verso
(Prega, Tony; prega, ragazzo, hai l‘ordine (di
168
Floyd, pp.213-214
3 Say, brudder Sammy, you got de order,
Tell my Jesus, &c.
4 You got de order, and I got de order.
farlo)
3 Dillo, fratello Sammy, hai l‘ordine,
Di‘ al mio Signore, etc.
4 Ne hai l‘ordine, e io ne ho l‘ordine.
Il saluto a Gesù, huddy-ho, così informale, evidenzia la relazione personale che lo schiavo
intrattiene con il divino. Gesù non è mai pensato come un soggetto cristologico, ma come un
―vivente‖, una presenza reale e quotidiana, seguendo il modello degli dei africani. Negli spirituals
ricorrono ritornelli come : ―Quando parlo, parlo con Dio‖, ―Padron Gesù è il mio amico del
cuore‖, ―Voglio camminare fianco a fianco con Gesù‖.
―Noi dobbiamo vedere, sentire e ascoltare qualcosa‖ disse un vecchio schiavo ―perché il nostro
Dio parla ai suoi figli‖. E un giovane schiavo di recente conversione racconta di essere veramente
andato in Paradiso e di avere visto ―il Signore Gesù seduto dietro la porta che leggeva la
Bibbia‖169
.
Un altro brano pentatonale.
121. There Is a Balm in Gilead
(C‘è un balsamo a Gilead)
There is a balm in Gilead
To make the wounded whole
There is a balm in Gilead
To heal the sin-sick soul
Sometimes I feel discouraged
And think my work‘s in vain
But then the Holy Spirit
Revives my soul again
Don‘t ever feel discourage
For Jesus is your friend,
And if you lack for knowledge,
He‘ll never refuse to lend
If you cannot preach like Peter,
If you cannot pray like paul,
You can tell the love of Jesus
And say, ―He died for all‖.
C‘è un balsamo a Gilead
Per rimarginare le ferite
C‘è un balsamo a Gilead
Per guarire l‘anima dal peccato
Talvolta mi sento scoraggiato
E penso che il mio lavoro sia inutile
Ma in quel momento lo Spirito Santo
Fa rivivere la mia anima
Non sentirti mai scoraggiato
Perché Gesù è tuo amico,
E se manchi di conoscenza
Egli non si rifiuterà di prestartela
Anche se non sai predicare come Pietro
Se non sai pregare come Paolo
Puoi parlare dell‘amore di Gesù
E dire che è morto per tutti.
Gilead (Galaad) è una località situata sulla sponda orientale del fiume Giordano in un‘area
lussureggiante di foreste e piccole valli, molto diversa dai paesaggi spogli di buona parte della
Palestina. Questa zona era molto nota per il suo prezioso balsamo, di grande valore medico e
aromatico e di elevato costo.
169
Vd. Levine, p.36
La località è citata per la prima volta nella Bibbia in relazione alla fuga di Giacobbe da Labano
(Gen 31,23). Il testo dello spiritual si riferisce però al libro di Geremia. In esso Israele si interroga:
―Non v‘è forse balsamo in Galaad? Non c‘è più nessun medico? Perché non si cicatrizza la ferita
della figlia del mio popolo?‖ (Ger 8,22). E più avanti: ―Sali in Galaad e prendi il balsamo, vergine,
figlia d‘Egitto. Invano moltiplichi i rimedi, non c‘è guarigione per te‖ (Ger 46,11).
Il balsamo di Galaad è, secondo questo brano, Gesù Cristo170
.
122. There‟s a Great Camp Meeting
(C‘è un grande camp-meeting)
Leader: Oh, walk together, children,
Response: Don‘t you get weary
(3 vv.)
There‘s a great camp meeting in the Promised
Land.
Leader: Going to mourn and never tire
Response: Mourn and never tire, Mourn and
never tire.
There‘s a great camp meeting in the Promised
Land.
Leader: Oh, talk together, children,
Response: Don‘t you get weary
(3 vv.)
There‘s a great camp meeting in the Promised
Land.
Leader: Going to sing and never tire
Response: Sing and never tire, Sing and never
tire.
There‘s a great camp meeting in the Promised
Land.
Leader: Oh, sing together, children,
Response: Don‘t you get weary
(3 vv.)
There‘s a great camp meeting in the Promised
Land.
Leader: Going to pray and never tire
Response: Pray and never tire, Pray and never
tire.
There‘s a great camp meeting in the Promised
Land.
Leader: Camminiamo insieme, fratelli
Assemblea: Non stancatevi (3 vv.)
C‘è un grande camp meeting nella Terra
Promessa
Leader: Non mi stancherò mai di gemere
Assemblea: Non mi stancherò mai di gemere
C‘è un grande camp meeting nella Terra
Promessa
Leader: Parliamo insieme, fratelli
Assemblea: Non stancatevi (3 vv.)
C‘è un grande camp meeting nella Terra
Promessa
Leader: Non mi stancherò mai di cantare
Assemblea: Non mi stancherò mai di cantare
C‘è un grande camp meeting nella Terra
Promessa
Leader: Cantiamo insieme, fratelli
Assemblea: Non stancatevi (3 vv.)
C‘è un grande camp meeting nella Terra
Promessa
Leader: Non mi stancherò mai di pregare
Assemblea: Non mi stancherò mai di pregare
C‘è un grande camp meeting nella Terra
Promessa
170
Warren, pp.94-95
E‘ possibile che questo canto accompagnasse i fedeli che si mettevano in cammino per
raggiungere il luogo in cui si teneva un raduno religioso, ma può anche indicare che nella Terra
Promessa (il Nord, il Canada) si potrà celebrare ―in grande‖ il Signore.
I camp-meetings potevano durare anche alcuni giorni, nel corso delle quali ci si riuniva in tende
e all‘aperto a pregare, meditare, cantare e ascoltare i predicatori che venivano da fuori. In genere i
camp-meetings erano organizzati dai bianchi, ma i Neri potevano prendervi parte, talvolta in settori
distinti, talvolta mescolandosi.
In occasione dei camp-meetings si verificava uno scambio di canti fra regioni diverse e fra la
comunità bianca e quella di colore. Anche in quei camp-meetings in cui bianchi e Neri erano
separati, le barriere venivano rimosse nel giorno conclusivo ed essi si riunivano insieme in una festa
chiamata ―singing ecstasy‖171
.
Uno scandalizzato resoconto di ciò che accadeva nei meetings metodisti è stato pubblicato nel
1819 a Trenton da John F. Watson. Ciò che colpisce negativamente Watson è in particolare il fatto
che le canzoni dei Neri che si cantano alla fine delle riunioni vengano spesso improvvisate, durino
all‘infinito e non venga utilizzato un libro di inni. Con particolare veemenza, ovviamente, Watson si
scaglia contro l‘uso di accompagnare i canti con la danza172
.
Sullo sfondo del brano sta ovviamente il Salmo 137,4-5: ―Come possiamo cantare il canto del
Signore in terra straniera? Se ti dimentico, Gerusalemme, che mi si secchi la mano destra‖
123. There‟s a Meeting Here To-night
(C‘è un meeting qui stanotte)
1. I take my text in Mattew, and by de
Revelation,
I know you by your garment,
Dere's a meeting here to-night.
Dere's a meeting here to-night,
Oh!/(Brudder Tony,) Dere's a meeting here
to-night,
Oh!/(Sister Rina,) Dere's a meeting here to-
night,
I hope to meet again.
2 Brudder John was a writer, he write de
laws of God;
Sister Mary say to brudder John, "Brudder
John, don't write no more."
Dere's a meeting here to-night, Oh!
(Brudder Sandy,)(bis)
Dere's a meeting here to-night,
I hope to meet again.
[Mrs. Bowen gives us the following
beautiful variation, as sung in Charleston:]
[I see brudder Moses yonder,
Prendo il mio testo da Matteo e
dall‘Apocalisse
Capisco dal tuo vestito che
C‘è un meeting qui stanotte
C‘è un meeting qui stanotte,
Oh! Fratel Tony, c‘è un meeting qui stanotte!
Oh! (sorella Rina) c‘è un meeting qui
stanotte,
Spero che ci incontriamo di nuovo.
2. Fratel Giovanni era una scrittore, e scrisse
le leggi di Dio;
Sorella Mary disse a fratel Giovanni, ―Fratel
Giovanni, non scrivere più‖
C‘è un meeting qui stanotte, Oh!
(Fratello Sandy) (2 vv.)
C‘è un meeting qui stanotte,
Spero che ci incontriamo di nuovo.
Mrs.Bowen porta la seguente bella variazione,
come la si canta a Charleston:
Ho visto fratel Moses lassù,
171
cfr. Levine, p.22 172
Uno stralcio del volumetto di Watson, Contro gli errori dei Metodisti, è reperibile in Southern, 1983, pp.62-4. La
danza con cui se la prende Watson è quella che sarà chiamata shout o pattin‘ o pattin‘ juba e, nelle intenzioni dei Neri,
non era affatto una danza, visto che era proibito incrociare i piedi.
And I think I ought to know him,
For I know him by his garment,
He's a blessing here to-night;
He's a blessing here to-night,
He's a blessing here to-night,
And I think I ought to know him,
He's a blessing here tonight.]
E penso di doverlo conoscere,
Perché lo riconosco dai vestiti,
E‘ un benedetto stanotte
E‘ un benedetto stanotte
E‘ un benedetto stanotte
E penso di doverlo conoscere,
E‘ un benedetto stanotte
Il meeting notturno di cui parla il testo potrebbe però essere uno degli incontri informali che
gli schiavi organizzavano in capanne o radure in mezzo alla boscaglia e che duravano buona
parte della notte.
Il Moses di cui si parla in una strofa non è il Mosè biblico, ma probabilmente uno dei Fratelli
che si è vestito bene per partecipare ad un meeting religioso.
Secondo Fisher ai camp-meetings inter-razziali era presente un Nero che interpretava la parte
di Mosè e che era riconoscibile in base all‘abito173
. Credo si tratti però di un‘affermazione
infondata.
L‘introduzione ―prendo il mio testo da Matteo e dall‘Apocalisse‖ è una forma frequente del
preaching, che abitualmente precisa il libro ed il versetto che verrà commentato.
Accadeva che il termine Revelation venisse sostituito con Revolution e il verso suonasse ―I
take my tex in Matchew and by de Revolutions. I know you by your gammon‖174
,
124. These Are All My Father‟s Children
(Questi sono tutti figli di mio Padre)
Dese all my fader‘s children,
Dese all my fader‘s children,
Dese all my fader‘s children,
Outshine de sun.
My fader‘s done wid de trouble o‘ de
world,
wid de trouble o‘ de world, wid de trouble
o‘ de world,
My fader‘s done wid de trouble o‘ de
world,
Outshine de sun.
Questi sono tutti figli di mio Padre
Questi sono tutti figli di mio Padre
Questi sono tutti figli di mio Padre
Più splendenti del sole.
Mio padre l‘ha fatta finita con le tribolazioni
del mondo,
Con le tribolazioni del mondo, con le
tribolazioni del mondo,
Mio padre l‘ha fatta finita con le tribolazioni
del mondo,
Più splendente del sole.
Questo brano è interessante perché è probabilmente l‘originale di ―Trouble of the world‖. Si
riferisce al seguente us (…): quando muore un pater familias, la sua famiglia si riunisce nella
stanza dove c‘è la bara e, disponendosi intorno al corpo in ordine di età e parentela, cantano
questo inno, marciando intorno. In seguito prendono il ragazzo più giovane e lo passano prima
sopra e poi sotto la bara.
Poi due uomini si caricano la bara sulle spalle e la portano correndo fino alla tomba175
.
L‘immagine più frequente nelle canzoni degli schiavi, sostiene Levine176
, è quella del popolo
eletto. La gran parte degli spirituals identifica gli schiavi con ―il popolo nato da Dio‖, ―il popolo di
173
Fisher, p.34 174
Allen, IX, nota 175
Allen, p.101 176
Levine, pp.33-34
Dio‖, ―i figli (children) di Dio‖ e indica come un destino certo la dimora con Dio nella Terra
Promessa: ―Sono destinato alla Terra Promessa‖, ―Camminerò sulla strada del cielo‖, ―Il cielo
sarà la mia casa‖, ―Incontrerò il mio Salvatore‖, ―Cerco il mio Signore e lo troverò‖, ―Sentirò
suonare la tromba, quel giorno‖.
La convinzione della salvezza derivava anche dalle idee che circolavano nei camp meetings e
che, particolarmente sostenute dai Metodisti Arminiani, erano comuni a tutti i gruppi, sia Battisti
che Metodisti, che aderirono al grande movimento di risveglio fra la fine del XVIII secolo e l‘inizio
del XIX: la salvezza era una ―salvezza gratuita per tutti gli uomini attraverso il sangue
dell‘Agnello‖. Dio salverà tutti coloro che crederanno in Lui.
Alla certezza della propria salvezza, lo schiavo associava spesso la convinzione opposta: che i
padroni, sicuramente quelli cattivi, ma forse anche quelli un po‘ migliori, sarebbero finiti
all‘inferno177
.
125. This Is the Trouble of the World
(Questa è la tribolazione del mondo)
I ax Fader Georgy for religion,
Fader Georgy wouldn't give me religion;
You give me religion for to run to my elder;
O dis is de trouble of de world.
[Dis is de trouble of de world,
O, Dis is de trouble of de world. (what you
doubt/shame for?)/ (take it easy)/ (Titty
'Melia)]
Ho chiesto a Padre Georgy la religione,
Padre Georgy non mi darà la religione;
Dammi tu la religione per correre dai miei
vecchi;
Oh, questa è la tribolazione del mondo.
(Questa è la tribolazione del mondo,
Oh, questa è la tribolazione del mondo (di cosa
dubiti, di cosa hai vergogna?) Stai tranquilla
(Zia ‗Melia)
La figura dell‘‖esperto‖ religioso, di colui che può ―dare la religione‖, era spesso quella del
predicatore, in quanto gli schiavi non appartenevano di solito ad una chiesa stabile, ma venivano
temporaneamente aggregati a quella del padrone per celebrare il giorno festivo178
.
In tali occasioni il culto poteva prevedere momenti di predicazione destinati direttamente agli
schiavi con lo scopo di ricordare i loro doveri nei confronti dei padroni. Quasi inevitabilmente il
sermone era incentrato sul brano della lettera ai Colossesi che si riferisce all‘obbedienza dei servi
(Col 3,22-25). Ciò induceva gli schiavi a considerare la religione cristiana del tutto indifferente ai
loro destini, anzi apertamente ostile: non c‘è da stupirsi che la maggior parte di essi non fosse, di
fatto, cristiana (anche se tutti, in vario modo, erano religiosi).
Nel tentativo di rendere più credibile il proprio messaggio, i bianchi pagavano anche predicatori
di colore il cui unico compito era ripetere sermoni già pronti: ―Avevamo alcuni predicatori negri‖
ricorda un ex-schiavo del Tennessee ―ma essi dicevano ‗Obbedite ai vostri padroni e padrone‘ e
177
Due spassose battute al riguardo sono riportate da Levine, p.35 178
Sulla figura del predicatore vedi Raboteau, pp.231-239
non sapevano dire altro‖179
. Anche Jenny Proctor dell‘Alabama ricorda che le prediche della
domenica mattina si basavano su questo argomento180
.
Un ex-schiavo ricorda di avere iniziato a predicare quando ancora non sapeva leggere né scrivere
e che il suo padrone lo obbligava a dire agli schiavi che dovevano obbedire ai loro padroni: ―…Io
sapevo che c‘era di meglio per loro, ma non osavo dirlo, se non di nascosto. Allora dicevo che se
loro pregavano, Dio li avrebbe liberati‖181
.
Esistono però testimonianze che dimostrano che la lettura della Bibbia presso gli schiavi non era
così rara come si potrebbe pensare182
. Adeline Cunningham del Texas racconta: ―Fra gli schiavi
c‘erano quattro o cinque predicatori. Se qualcuno si sposava, il predicatore tirava fuori il libro, ma
doveva tenerlo bel nascosto ai bianchi; quelli avevano paura che se imparavamo a leggere
imparavamo anche a scappare‖183
. Si è in effetti notato che molti degli schiavi fuggiaschi,
soprattutto nei primi decenni dell‘ottocento, appartenevano al piccolo gruppo di chi sapeva leggere
o avevano comunque ricevuto un‘educazione superiore alla media.
I predicatori erano considerati responsabili della chiesa locale e sostituivano il pastore bianco
quando non era presente, godendo di grande autorità pur non essendo sempre molto amati. Amanda
McCray, una ex-schiava della Florida, ricorda che il predicatore della loro piantagione non era
obbligato a lavorare duramente, andava in giro ben vestito con giacca e scarpe ed era molto
temuto184
.
Ma accanto alla predicazione ―ufficiale‖, sostenuta e finanziata dai possidenti bianchi, ce n‘era
un‘altra, capillarmente diffusa sebbene combattuta, per mezzo della quale predicatori Neri
indipendenti istruivano gli schiavi su altre parti della Bibbia, in particolare sul libro dell‘Esodo e
sull‘Apocalisse.
La missione dei predicatori Neri era estremamente pericolosa e duramente repressa se usciva
troppo dai limiti imposti dalla classe dirigente. D‘altra parte, la loro influenza sugli schiavi era
enorme e, poiché predicavano l‘uguaglianza di fornte a Dio, venivano percepiti dagli schiavi come
portatori della ―vera religione‖. Evidentemente il Padre Georgy di questo canto non appartiene a
questo gruppo.
126. This Little Light of Mine
(Questa piccola mia luce)
This little light of mineI‘m going to let it shine (3
vv.)
Let it shine, let it shine, let it shine
Everywhere I go…
All through the night…
Jesus gave it to me…
Questa piccola mia luce voglio farla splendere (3
vv.)
Farla splendere, farla splendere, farla splendere
Ovunque io vada…
Per tutta la notte…
Gesù me l‘ha data…
179
Testimonianza raccolta dalla Fisk University in Unwritten History, pp.259-260. Questo uso a tesi delle epistole di
Paolo indusse la nonna di Howard Thurman, il celebre predicatore, a proibirgli di leggerle, con questa giustificazione:
―Durante i giorni della schiavitù il reverendo (bianco) della piantagione predicava sempre dalle lettere di Paolo:
‗Schiavi, obbedite ai vostri padroni‘, eccetera. Ho giurato a me stessa che se verrà la libertà e imparerò a leggere, non
leggerò mai quella parte della Bibbia‖ (in Thurman, pp.16-17) 180
In Armellin, p.184 181
In Cone, p.38 182
vedi Armellin, pp.160.165 183
in Armellin, p.210 184
in Levine, p.47
This Little Light of Mine è un ―canto di testimonianza‖ basato su Mt 5,14-16: ―Voi siete la luce
del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una
lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mete sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli
che sono nella casa‖.
La luce rappresenta anche Dio e la Parola di Dio: ―La Tua Parola è una lampada ai miei passi e
luce sul mio cammino‖ (Sal 119,105). Nel Nuovo Testamento Gesù si identifica con la luce: ―Io
sono la luce del mondo‖ (Gv 8,12).
Questo spiritual veniva spesso cantato da Fannie Lou Hamer, un‘attivista del Mississippi
Freedom Democratic Party che si batteva per la conquista dei diritti civili negli anni ‘60185
.
127. Travel On
(Marciate)
Sister Rosy, you get to heaven before I go,
Sister, you look out for me, I'm on de way.
Trabel on, trabel on, you heaven-born
soldier,
Trabel on, trabel on,
Go hear de what my Jesus say.
Sorella Rosy, andrai in cielo prima di me,
Sorella, fai attenzione a me, sono sulla via.
Marciate, soldati destinati al cielo,
Marciate, marciate
Andate a sentire quello che dice il mio
Gesù.
Questo brano, pentatonale in chiara modalità eolica, sembra trapiantato di peso dalla tradizione
britannica.
Il verso ―you get to heaven before I do‖ ricorre frequentemente negli spirituals, pur non essendo
propriamente un wandering rhyme.
Heaven-born viene pronunciato anche heaven-bound, nello stesso ambito semantico di
―destinato al cielo‖, ―nato per il cielo‖.
128. The Trouble of the World
(La tribolazione del mondo)
1. I want to be my Fader's chil'en,
I want to be my Fader's chil'en,
I want to be my Fader chil'en,
Roll, Jordan, roll.
O say, ain't you done wid de trouble ob de
world,
Ah! . . . trouble ob de world,
Ah! Say ain't you done wid de trouble ob de
world,
Ah Roll, Jordan, roll.
2 I ask de Lord how long I hold 'em, (ter)
Hold 'em to de end.
1. Voglio essere il figlio di mio Padre
Voglio essere il figlio di mio Padre
Voglio essere il figlio di mio Padre
Scorri, Giordano, scorri.
Oh, non ne hai abbastanza delle tribolazioni di
questo mondo?
Ah! Tribolazioni di questo mondo,
Oh, non ne hai abbastanza delle tribolazioni di
questo mondo?
Scorri, Giordano, scorri.
1. Ho chiesto al Signore quanto a lungo le
sopporterò (3 vv.)
185
Warren, p.97
3 My sins so heavy I can't get along, Ah!
&c.
4 I cast my sins in de middle of de sea, Ah!
&c.
Le sopporterò fino alla fine.
2. I miei peccati sono così pesanti che non
posso andare avanti. Ah…
3. Ho buttato i miei peccati in mezzo al
mare. Ah…
Savannah si trova in Georgia, 30 miglia a Sud Ovest di Port Royal.
La ricerca del padre è un tema frequente negli spirituals. In questo caso si fa riferimento al
diventare figli di Dio (1 Gv 3,2) superando gli ostacoli che sono i peccati e le tribolazioni.
Roll, Jordan roll è un wandering rhyme.
Allen sottolinea giustamente la difficoltà nel riprodurre il ritmo del canto. Nella versione
originale riportata da Allen, l‘attacco di ogni singolo verso (la parola I) cade per tre volte su un
diverso punto ritmico (al primo quarto della prima battuta, all‘ultima croma di terzina alla
seconda battuta e all‘ultima semicroma della quarta battuta). Ho ritenuto opportuno procedere a
qualche piccola semplificazione.
129. Tryin‟ To Get Home
(Tentando di andare a casa)
Lord, I‘m bearin‘ heavy burdens,
Tryin‘ to get home
Lord, I‘m climbin‘ high mountains,
Tryin‘ to get home
Lord, I‘m standin‘ hard trials
Tryin‘ to get home
Signore, sto portando pesanti fardelli
Tentando di andare a casa
Signore, sto scalando alte montagne,
Tentando di andare a casa
Signore, sto sopportando dure prove
Tentando di andare a casa
Il viaggio verso casa si riferisce sia al ritorno al Cielo, sia alla fuga verso il Nord. L‘immagine
del salire alte montagne ha probabilmente a che fare con il ricordo di alcuni passi biblici più che con
la realtà geografica in cui il brano è nato.
130. Turn, Sinner, Turn O!
(Convertiti, peccatore, convertiti, su!)
1. Turn, sinner, turn to-day,
Turn sinner, turn O!
Turn, sinner, turn to-day,
Turn, sinner, turn O!
2. Turn, O sinner, de worl' da gwine,
Turn, sinner, turn O!
Turn, O sinner, de worl' da gwine,
1 Convertiti, peccatore, convertiti oggi,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
Convertiti, peccatore, convertiti oggi,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
2 Convertiti, o peccatore, al mondo che
viene,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
Turn, sinner, turn O!
3. Wait not for tomorrow's sun,
Turn, sinner, turn O!
Wait not for tomorrow's sun,
Turn, sinner, turn O!
4. Tomorrow's sun will sure to shine,
Turn, sinner, turn O!
Tomorrow's sun will sure to shine,
Turn, sinner, turn O!
5. The sun may shine, but on your grave,
Turn, sinner, turn O!
The sun may shine, but on your grave,
Turn, sinner, turn O!
6. Hark! I hear dem sinner say,
Turn, sinner, turn O!
Hark! I hear dem sinner say,
Turn, sinner, turn O!
7 If you get to heaven I'll get there too,
Turn, sinner, turn O!
If you get to heaven I'll get there too,
Turn, sinner, turn O!
8. O sinner, you make mistake,
Turn, sinner, turn O!
O sinner, you make mistake,
Turn, sinner, turn O!
9. While de lamp hold out to burn,
Turn, sinner, turn O!
While de lamp hold out to burn,
Turn, sinner, turn O!
10. De wile' sinner may return,
Turn, sinner, turn O!
De wile' sinner may return,
Turn, sinner, turn O!]
The following words are sung to the same
tune (testi forniti da Allen):
1 Bro' Joe, you ought to know my name--
Hallelujah.
2 My name is written in de book ob life.
3 If you look in de book you'll fin' 'em dar.
Convertiti, o peccatore, al mondo che viene,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
3 Non aspettare il sole di domani,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
Non aspettare il sole di domani,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
4 Il sole di domani splenderà sicuramente,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
Il sole di domani splenderà sicuramente,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
5 Il sole potrebbe anche splendere, ma sulla
tua tomba,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
Il sole potrebbe anche splendere, ma sulla
tua tomba,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
6 Ascolta! Ho sentito il peccatore dire,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
Ascolta! Ho sentito il peccatore dire,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
7 Se tu vai in cielo, ci andrò anch‘io,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
Se tu vai in cielo, ci andrò anch‘io,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
8 O peccatore, ti sbagli,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
O peccatore, ti sbagli,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
9 Finché la lampada continua a bruciare,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
Finchè la lampada continua a bruciare,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
10 Il peccatore scaltro può ritornare,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
Il peccatore scaltro può ritornare,
Convertiti, peccatore, convertiti, su!
Le parole seguenti vengono cantate sulla
stessa melodia:
1 Fratel Joe, devi conoscere il mio nome,
Halleluja
2 Il mio nome è scritto sul libro della vita.
3 Se guardi sul libro, lo vedrai scritto lì
4 One mornin' I was a walkin' down.
5 I saw de berry a-hinging down.
6 (Lord) I pick de berry, an' I suck de juice.
7 Jes' as sweet as de honey in de comb.
8 I wonder where fader Jimmy gone.
9 My fader gone to de yonder worl'.
10 You dig de spring dat nebber dry.
11 De more I dig 'em, de water spring.
12 De water spring dat nebber dry.
4 Un mattino stavo passeggiando.
5 Ho visto le bacche appese.
6 (Signore) ho preso le bacche e succhiato il
succo
7 Era dolce come il favo di miele.
8 Mi chiedo dove sia andato padre Jimmy
9 Mio padre è andato nel mondo di lassù
10 Guardi la sorgente che non si asciuga
mai
11 Più la guardo, più ne esce acqua.
12 La sorgente d‘acqua che non si asciuga
mai.
Questo è il più spettacolare di tutti gli shouts; la melodia varia con il testo, intorno al modello
riportato sopra, e l‘effetto generale è molto toccante. Parole e musica vengono costantemente
alternati, così, per esempio, il sesto verso potrebbe essere cantato sulla seconda variazione e
l‘ottavo, il nono e il decimo sulla terza186
.
―Per gli schiavi, peccato significa comportarsi in modo sbagliato commettendo ingiustizie verso
altri e violando codici sociali. La loro idea ultramondana di Paradiso va di pari passo con una
idea terrena che mette l‘accento su una comunità d‘amore fra fratelli e sorelle: c‘è poco spazio per
una teologia basata sul peccato originale. Di conseguenza, la teologia Nera ignorava l‘unica
dottrina che, su un piano spirituale, avrebbe potuto riconciliare gli schiavi con la loro
condizione.‖187
Il tema della conversione era spesso al centro della predicazione dei pastori bianchi e Neri che
frequentavano i camp-meetings. Tardive registrazioni di sermoni di tale genere consentono di
verificare che il rapporto fra predicazione e canto era molto stretto: la struttura del preaching aveva
carattere spesso antifonale, nel senso che il messaggio procedeva su un susseguirsi di domande
retoriche a cui l‘assemblea rispondeva con frasi fatte o con versi cantati188
. Non ci sono ovviamente
registrazioni della metà dell‘800, ma si può presumere che nelle zone rurali del Sud le cose non
siano cambiate molto189
.
Sui cambiamenti intervenuti nello stile interpretativo degli spirituals e in generale della musica
folkloristica gli studiosi hanno visioni diverse: alcuni ritengono che alcune registrazioni degli anni
‘20 e ‘30 diano un‘idea relativamente accurata di come tali brani si cantavano nei decenni
precedenti; altri, per esempio Mariano De Simone, sono piuttosto scettici su tale possibilità190
.
186
Allen, p.37. Allen si riferisce alle variazioni riportate sulla sua raccolta. In effetti non sono molto significative,
tenendo conto che il solista può sempre e comunque variare la melodia come crede. Ho ritenuto quindi di non riportarle. 187
Genovese, p.246 188
Sono disponibili registrazioni da 78 giri e cilindri su CD Document, per esempio Preachers and Congregations
voll.1 e 2 con brani dal 1927 al 1941 e Gospel Singers and Preachers con brani dal 1926 al 1948. In alcuni dei brani è
possibile rendersi perfettamente conto del rapporto fra predicazione e canto e fra predicatore ed assemblea. 189
Vedi il sermone del Rev. Nix, The Black Diamond Express To Hell, in The Gospel Book, 1927-1953 190
―Prima della Guerra Civile le occaaioni per i bianchi del nord di entrare in contatto con l‘autentica musica degli
schiavi erano state scarse. E la teoria che la società afro-americana al momento dell‘emancipazione rispecchiasse
Personalmente ho sposato la tesi di una sostanziale ―tenuta‖ nell‘interpretazione del patrimonio
popolare per periodi di tempo anche molto lunghi191
. Sono cioè dell‘idea che, dove non sono
intervenuti radicali cambiamenti culturali (che in tal caso devono essere sempre documentabili) le
modalità interpretative sono rimaste molto simili e le eventuali variazioni dipendono dalla normale
―instabilità‖ dei brani popolari.
131. Wade in the Water
(Gettatevi in acqua)
Wade in the Water, children (3 vv.)
God's going to trouble the water.
1. See that host all dressed in white,
The leader looks like the Israelite;
See that band all dressed in red,
Looks like the band that Moses led.
2. Jordan river is deep and wide
I got a home on the other side
I stepped in the water and the water was cold
It chilled my body but not my soul
Gettatevi in acqua, figlioli (3 vv.)
Dio agiterà le acque
1. Guardate quella schiera tutta vestita di bianco,
Chi li guida sembra l'Israelita.
Guardate quel gruppo tutto vestito di rosso,
Sembra il gruppo che guidava Mosè.
2. Il fiume Giordano è profondo e ampio
Io ho una casa sull'altra sponda
Sono entrato nell'acqua e l'acqua era fredda
Ha gelato il mio corpo, ma non la mia anima.
Wade significa guadare o anche camminare a stento. È probabile che prevalga però il significato
proprio di Wade in, che significa gettarsi sul nemico.
Wade in the water potrebbe quindi essere tradotto con "gettatevi in acqua", nel senso di
compiere un atto non ovvio, un atto di coraggio.
Il termine host, oltre che schiera o folla, viene utilizzato nella Bibbia per indicare le schiere
angeliche, ma anche gli astri. Lord of hosts è la traduzione inglese di Signore degli eserciti.
Forse il contesto di questi versi è battesimale, con un gruppo di battezzandi vestiti di bianco e il
coro (la band) vestito di rosso. La discesa nell'acqua di un fiume dove si praticava il battesimo
viene paragonata all'ingresso degli Israeliti guidati da Mosè nel Mar Rosso.
Il ritornello si chiude con l'affermazione che "È Dio che muove le acque", quindi che la paura di
entrare in acque tempestose deve essere superata per fede: se è Dio che muove le acque, non c'è da
temere.
Questo testo indirizza a un contesto liturgico, ma allo stesso tempo rivendicativo:
L'attraversamento del fiume è simbolo del passaggio dalla schiavitù alla libertà.
I riferimenti biblici più evidenti sono a Esodo 14 e 15, Giosuè 3 e 4 e al Salmo 114.
quella del passato, come se non ci fossero stati evoluzione e cambiamenti, non regge. Purtroppo la raccolta di cui
parliamo (Slave Songs n.d.c.), ancorché ricca (136 brani), trascritta su pentagramma e completa di testi, era troppo
tardiva per cogliere l‘autentico sapore di quella che doveva essere stata la musica più genuina degli afro-americani‖.
(De Simone, p.40) 191
La mia posizione ha a che fare con una certa dimestichezza con la questione del passaggio di generazione in
generazione e dalla forma orale a quella scritta degli antichi poemi omerici e dei testi biblici (vedi per esempio:
Havelock, Hershbell, Arte e comunicazione nel mondo antico, Laterza, 1981 e Horacio Simian-Yofre, Metodologia
dell‘Antico Testamento, EDB, 1994)
132. We Will Walk Through the Valley in Peace
(Cammineremo attraverso la valle in pace)
We will walk through the valley in peace, come
along
We will walk through the valley in peace.
If Jesus Himself be our leader,
We will walk through the valley in peace
Sister, we‘ll walk through the valley…
Peter done walked on the water…
Daniel done walked through the lion‘s den…
Cammineremo attraverso la valle in pace,
coraggio
Cammineremo attraverso la valle in pace
Se Gesù sarà la nostra guida,
Cammineremo attraverso la valle in pace.
Sorella, cammineremo attraverso la valle…
Pietro ha camminato sull‘acqua…
Daniele ha camminato attraverso la fossa del
leone…
La valle rimanda al salmo 23.
Gli altri riferimenti biblici, a Pietro che cammina sulle acque e a Daniele che ―cammina‖ dentro
la fossa dei leoni, sottolineano i diversi modi di camminare verso il Cielo.
133. Weepin‟ Mary
(Maria che piange)
1. If there's anybody here like weepin'Mary,
Call upon your Jesus, and He'll draw nigh
Oh Glory, Glory Halleluja
Glory be to my God who rules on high
2. If there's anybody here like Peter a-sinkin',
Call upon your Jesus, and He'll draw nigh
3. If there's anybody here like John a-ridin',
Call upon your Jesus, and He'll draw nigh
Se qui c‘è qualcuno come Maria che piange
Chiama il tuo Gesù, ed Egli si avvicinerà (2 vv.)
Oh, gloria, gloria, Alleluja
Sia gloria al mio Dio che governa dall‘alto (2 vv.)
Se qui c‘è qualcuno come Pietro che affonda
Chiama il tuo Gesù, ed Egli si avvicinerà (2 vv.)
Se qui c‘è qualcuno come Giovanni che viaggia
Chiama il tuo Gesù, ed Egli si avvicinerà (2 vv.)
Nella struttura melodica Weepin‘ Mary richiama da vicino Travel On. Entrambi sono brani in
modo misolidio o dorico che sembrano risentire di influenze bianche.
Krehbiel considera Weepin‘ Mary un brano molto significativo da un punto di vista armonico,
come esempio dell‘uso della sesta aumentata in una scala minore192
.
134. Were You There?
(Eri là?)
1. Were you there, when they crucified my Lord?
(2 vv.)
Sometimes it causes me to tremble, tremble,
tremble
Were you there, when they crucified my Lord?
1. Eri là, quando crocifissero il mio Signore? (2
vv.)
Talvolta questo mi fa tremare, tremare, trenare
Eri là, quando crocifissero il mio Signore?
192
Krehbiel, p.81
2. Were you there when they nail Him to the
tree?…
3. Were you there when they pierced Him in the
side?…
4. Were you there when the sun refused to
shine?…
5. Were you there when they laid Him in the
tomb?
6. Were you there when they rolled the stone
away?…
7. Did you know He is risen from the dead?
Did you know He is risen from the dead?
Oh1 Sometimes I want to shout ―Glory, glory,
glory!‖
Did you know He is risen from the dead?
2. Eri là quando lo appesero all‘albero?…
3. Eri là quando lo ferirono al fianco?…
4. Eri là quando il sole si rifiutò di splendere?…
5. Eri là quando lo misero nella tomba?…
6. Eri là quando rotolarono via la pietra?…
7. Sapevi che è risorto dai morti?
Sapevi che è risorto dai morti?
Oh, talvolta vorrei gridare ―gloria, gloria,
gloria!‖
Sapevi che è risorto dai morti?
―Were You There ha un effetto così potente grazie a una duplice forma di ripetizione, nella melodia
e nel testo (…) Quando ascoltiamo questo brano o lo cantiamo noi tremiamo davvero. La brutale
tortura di Cristo diventa tangibile. La sua morte pesa e noi siamo afflitti‖193
.
135. When The Saints Go Marchin‟ In
(Oh, quando I santi marceranno)
O when the Saints go marchin' in
O when the Saints go marchin' in
O I want to be in that number
When the Saints go marchin' in
1. O when the sun refuse to shine
O when the sun refuse to shine
Lord I want to be in that number
When the sun refuse to shine
2. O when the moon goes down in blood
O when the moon goes down in blood
Lord I want to be in that number
When the moon goes down in blood
3. O when the stars have disappeared
O when the stars have disappeared
Lord I want to be in that number
When the stars have disappeared
Oh, quando i Santi marceranno
Voglio essere uno di loro
Oh, voglio essere uno di loro
Quando i santi marceranno
1. Oh, quando il sole si rifiuterà di splendere
Oh, quando il sole si rifiuterà di splendere
Signore, voglio essere uno di loro
quando il sole si rifiuterà di splendere
2. Oh, quando la luna si muterà in sangue
Oh, quando la luna si muterà in sangue
Signore voglio essere uno di loro
quando la luna si muterà in sangue
3. Oh, quando le stelle scompariranno
Oh, quando le stelle scompariranno
Signore voglio essere uno di loro
quando le stelle scompariranno
193
Warren, p.101
Dopo la metà del XIX secolo esistevano a New Orleans numerose bande costituite da musicisti
di colore. La loro funzione principale era di suonare in occasione di incontri di società segrete, di
matrimoni e di funerali. I loro strumenti musicali, normalmente ottoni, divennero più facilmente
procurabili durante e dopo la guerra civile (1861-1865) grazie alla messa a riposo di intere bande
militari.
Oh When the Saints appartiene al repertorio che si suonava in occasione dei funerali, e anche in
questo caso le radici sono da ricercare nelle antiche tradizioni africane. Le processioni erano
comuni in occasione sia dei matrimoni che dei funerali. Altrettanto comuni erano le associazioni,
più o meno segrete.
I funerali, come i matrimoni, erano accompagnati da musica, spesso forte e veloce, dal momento
che nella società africana l‘espressione delle emozioni è pubblica e non c‘è associazione mentale fra
rumore e vita e silenzio e morte194
. Lo stesso concetto di distacco dal morto è diverso che nelle
società occidentali e la contraddizione fra dolore e gioia è più evidente e drammatica.
Nella società nera di New Orleans il funerale accompagnato dalla banda musicale diventerà un
elemento talmente dominante della scena musicale da costituire uno degli aspetti fondanti della
nascita del jazz.
Floyd riporta una importante testimonianza, quella di Bunk Johnson, musicista di una banda di
New Orleans nell‘ultima decade del XIX secolo, su come si svolgeva un funerale:
―Sulla strada per il cimitero con un Old Fellow o un Massone – erano sempre
sepolti con la musica, vedi – eravamo soliti suonare brani lenti come ‗Nearer My God
to Thee‘, ‗Flee as a Bird to the Mountains‘, ‗Come Thee Disconsolate‘. Suonavamo
quasi qualunque pezzo in 4/4 suonato molto lentamente; loro marciavano molto
lentamente dietro il corpo.
Dopo che avevamo raggiunto il cimitero e dopo che quelle persone se ne erano
andate, noi tornavamo indietro e marciavamo al suono del rullante fino a quando
arrivavamo a uno o due isolati dal cimitero. A quel punto passavamo al ragtime.
Suonavamo ‗Didn‘t He Ramble‘ o prendevamo qualcuno di quei vecchi spirituals
(spiritual hymns) e li suonavamo in ragtime in 2/4 camminando tutti in fretta. ‗Didn‘t
He Ramble‘, ‗When the Saints Go Marchin’In‘, quel bel vecchio pezzo, ‗Ain‘t Gonna
Study War No More‘ e molti altri che avevamo li suonavamo per ottenere quell‘effetto.
Avevamo una second line195
uguale a quella della parata di King Rex, la parata del
Mardi Gras Carnival. La polizia non riusciva a tenere indietro la second line. Tutti
stavano in mezzo alla strada, sui marciapiedi, davanti alla banda…Ci seguivano folle
immense‖196
.
Oh When the Saints, nota a tutti nella versione suonata e cantata da Louis Armstrong, trova
dunque la sua collocazione nei riti del funerale, sia pure nella parte successiva all‘inumazione.
L‘uso di musica e tamburi durante il funerale è attestata da numerose testimonianze raccolte da
Courlander:
―Al momento della sepoltura, il tamburo suonava e tutti si inchinavano con la faccia
per terra prima che il corpo fosse messo nella tomba. Poi tutti si alzavano e danzavano
194
Floyd S., The Power of Black Music, Oxford University Press, New York, 1995, p.21 195
In questo caso la second line era costituita dalla folla che seguiva la banda e che non si limitava certamente a seguire
passivamente. Anche la cosiddetta second line ha radici nella tradizione africana dove, durante le cerimonie in cerchio, i
bambini imitavano gli adulti stando ai bordi e dietro il ring. Da ciò deriva in parte anche l‘uso delle jam session nel jazz,
in cui i giovani musicisti hanno la possibilità di imparare e contemporaneamente mettersi in luce. 196
Floyd, op.cit.,pp.82-83
intorno alla tomba. Quando il corpo veniva sepolto, il tamburo dava il segnale di
quando ci si doveva alzare, inginocchiarsi, danzare o cantare.‖ 197
Cantare, danzare, mangiare durante e dopo un funerale era considerato parte del rito, segno di
celebrazione con il morto dei comportamenti normali della vita, fra cui, nella tradizione africana,
danzare e cantare erano centrali.
136. The Winter
(L‘inverno)
O de vinter, O de vinter, O de vinter'll soon
be ober, chilen,
De vinter, O de vinter, O de vinter'll soon
be ober, chilen,
De vinter, O de vinter, O de vinter'll soon
be ober, chilen,
Yes, my Lord!
1. 'Tis Paul and Silas bound in chains,
chains,
And one did weep, and de oder one did
pray,
2 You bend your knees on holy ground,
ground,
And ask de Lord, Lord, for to turn you
around.
For de vinter, etc.
3 I turn my eyes towards the sky, sky,
And ask de Lord, Lord, for wings to fly.
4 For you see me gwine 'long so, so
I has my tri-trials yer below.
Oh, l‘inverno, oh l‘inverno, oh, l‘inverno sarà
presto finito,
L‘inverno, oh, l‘inverno, oh l‘inverno sarà
presto finito, ragazzi,
L‘inverno, oh, l‘inverno, oh l‘inverno sarà
presto finito, ragazzi,
Sì, mio Signore!
1 Paolo e Sila sono prigionieri in catene,
catene,
E uno piange e l‘altro prega,
2 Piegate le vostre ginocchia sulla sacra terra,
terra,
E chiedete al Signore, Signore, di convertirvi
Perché l‘inverno, ecc.
Volgo i miei occhi verso il cielo, cielo,
E chiedo al Signore, Signore, ali per volare.
Perché vedete che voglio andare là
Ho le mie tribolazioni quaggiù.
Le ali per volare a cui si riferisce il verso 3 derivano da un racconto della tradizione afro-
americana, raccolto da Langston Hughes e Arna Bontemps198
. Il racconto è così bello e così
illuminante per comprendere il duplice senso, spirituale e rivendicativo degli spirituals, che vale la
pena riportarlo quasi integralmente:
―Un tempo, tutti gli Africani volavano come uccelli, ma poi, a causa delle loro molte trasgres-
sioni, queste ali gli furono tolte. Rimasero alcuni, qua e là, nelle isole del mare e in località sper-
dute delle pianure, certi che erano passati inosservati e avevano conservato la capacità di volare,
197
Testimonianza di Tonie Houston di Tatemville, riportata in Courlander, A Tresaury of Afro-American Folklore,
Marlowe & Company, New York, 1976, pp.287-288 198
in The Books of Negro Folklore, in italiano in Izzo, pp.24-27. Una differente versione, proveniente dalle Sea Islands,
si trova in Courlander 1976, pp.285-6
anche se a vederli sembravano uomini come tutti gli altri.
C'era un padrone crudele, su una delle isole del mare, che faceva lavorare i suoi schiavi tanto
da ucciderli. E quando morivano, ne comprava altri alloro posto. Anche questi morivano per il
tanto che dovevano lavorare sotto il sole bruciante dell'estate, nelle ore più calde del giorno,
benché questo fosse contrario alla legge.
Un giorno, siccome tutti i negri, sfiniti dal troppo lavoro, erano morti, quest'uomo comprò, da
un sensale della città vicina, un gruppo di Africani appena importati nel paese, e li mise subito a
lavorare nei suoi campi di cotone (…)
C'era, in quel gruppo, una giovane donna che aveva appena partorito. Era il suo primo bambino
e non s'era ancora rimessa dalla fatica del parto (…) Il bambino piangeva. Lei prese a parlare per
calmarlo, e il guardiano non capiva le sue parole. La donna prese un seno con la mano, e se lo
buttò dietro la spalla perché il bambino potesse poppare e stare tranquillo. Poi si rimise a
strappare le erbacce, ma essendo molto debole e oppressa dal gran caldo, a un certo punto
cominciò a barcollare, scivolò e cadde a terra.
Il sorvegliante prese a colpirla con la sferza fin tanto che non si sollevò e si rimise vacillante in
piedi.
La ragazza si rivolse a un vecchio che stava accanto a lei, il più vecchio del gruppo, alto e forte,
con una barba biforcuta. Questi rispose, ma il sorvegliante non riusciva a capire il loro discorso:
parlavano una lingua straniera, per lui.
La donna tornò al lavoro, ma poco dopo cadde ancora. Ancora una volta il sorvegliante la
sferzò finché non si fu rimessa in piedi. E ancora una volta lei si rivolse al vecchio. Ma questi
rispose:
- Non ancora, figliola, non ancora. - Cosi la ragazza si rimise al lavoro, per quanto stesse molto
male.
Poco dopo inciampò e cadde di nuovo. Ma mentre il sorvegliante le veniva addosso correndo
con la sua frusta, per costringerla a riprendere il lavoro, lei si volse al vecchio e chiese: -E‘ tempo
adesso, papà? - E lui rispose: - Si, figlia mia, il tempo è venuto. Vai, e la pace sia con te e tese
verso di lei le braccia.
Allora la ragazza fece un salto nell'aria ed eccola allontanarsi come un uccello, volando sul
campo e sulla foresta.
Il sorvegliante e il fattore le corsero dietro fino al limitare del campo: ma la ragazza era bell'e
andata, alta sulle loro teste, al di là della palizzata e sulle cime degli alberi, col bambino a ca-
valcioni sulle anche, che le succhiava il seno.
Allora il sorvegliante prese a pungolare il resto del gruppo per compensare quella perdita, e il
sole scottava davvero. Scottava tanto, che presto un uomo cadde. Fu il fattore stesso a frustarlo
finché non si rimise in piedi. E mentre si alzava dal luogo dov'era caduto, il vecchio si rivolse a lui
in una lingua sconosciuta, e non appena il vecchio ebbe parlato, l'uomo si voltò, rise in faccia al
sorvegliante, e saltò in alto nell'aria e se ne andò, come un gabbiano, volando su campo e bosco.
Poco dopo cadde un altro uomo. Il sorvegliante lo frustò. L'uomo si volse al vecchio. Il vecchio
gli gridò qualcosa e tese le braccia come aveva fatto con gli altri due; e come loro, anche questi si
alzò da terra con un salto e se ne andò nell'aria, volando come un uccello su campo e bosco.
Allora il sorvegliante gridò qualcosa al fattore, e il padrone ad entrambi: - Dagli a quel vecchio
stregone. È lui che fa tutto!
Il sorvegliante e il fattore corsero sul vecchio con le fruste alzate, e cosi il padrone, con un palo
strappato dalla palizzata, per ammazzare il vecchio che aveva fatto volar via quei negri.
Ma il vecchio rise loro in faccia e disse qualcosa a voce alta ai negri che stavano in quel campo,
i nuovi negri e i vecchi negri.
E come lui parlava, tutti si ricordarono quello che avevano dimenticato e riacquistarono il pote-
re che era stato loro. E così tutti i negri, nuovi e vecchi, si raccolsero, e il vecchio alzò le mani e
tutti si librarono in aria con un gran grido, e in un attimo furono belli e andati, volando, come un
nugolo di corvi, sul campo, al di sopra della palizzata, oltre le cime degli alberi; e dietro a loro
volava il vecchio (…)199
.
Lo stesso racconto viene ripreso dalla scrittrice afro-americana, premio Nobel, Toni Morrison
come testo base per il suo romanzo Canto di Salomone200
.
Un altro interessante testo sul volo è il racconto di Ralph Ellison, Volo di ritorno201
.
Nella Bibbia si ritrova un‘ immagine nel Cantico di Mosè in Dt 32,11: ―Come un‘aquila che
veglia la sua nidiata, che vola sopra i suoi nati, Egli spiegò le ali e lo prese, lo sollevò sulle sue
ali‖. In questo caso, però le ali sono quelle di Dio e non propriamente quelle del fuggitivo.
Secondo Fisher ―winter‖ si deve leggere in senso allegorico: schiavitù202
.
137. You May Bury Me In the East
(Puoi seppellirmi a Est)
1. You may bury me in the East,
You may bury me in the West,
But I‘ll hear the trumpet sound
In-a that morning.
In-a that morning my Lord,
How I long to go
For to hear the trumpet sound
In-a that morning
2. In that dreadful judgment day,
We‘ll take wings and fly away
For to hear the trumpet sound
In-a that morning
3. Good old Christians, in that day
We‘ll take wings and fly away
For to hear the trumpet sound
In-a that morning
1. Puoi seppellirmi a Est,
Puoi seppellirmi a Ovest,
Ma io sentirò il suono della tromba
Quella mattina
Quella mattina, mio Signore
Come desidero andare
A sentire il suono della tromba
Quella mattina
2. In quel terribile giorno del giudizio,
Metteremo le ali e voleremo via
Per sentire il suono della tromba
Quella mattina
3. Buoni vecchi cristiani, in quel giorno
Noi meteremo le ali e voleremo via
Per sentire il suono della tromba
Quella mattina
Il testo riprende la terminologia tipica dell‘apocalittica giudaica, giunta fino a noi attraverso il
libro biblico dell‘Apocalisse, complessa opera densa di simboli che chiude il canone del Nuovo
Testamento. La presenza di segni cosmici (il sole che smette di brillare, la luna che si muta in
sangue, le stelle che cadono, ecc.) anticipa la parusìa, il ritorno del Messia.
Il rito della sepoltura è dunque il luogo più adatto per celebrare la fede nella risurrezione e
nell‘instaurarsi del regno di giustizia di Cristo, cosicché, al dolore per la scomparsa dell‘amico, si
associa la gioia per il suo avere raggiunto la propria casa nel cielo (come recita un altro spiritual:
―I‘Ve Got a Home in a-Det Place, Can‘t You See?‖, ―Ho una casa in quel luogo, non vedi?‖).
Sul significato delle ali, vedi il commento a The Winter.
199
Racconto orale di Caesar Grant, di John‘s island, carrettiere e bracciante. Altre tre differenti versioni si trovano in
Courlander, pp.285-286 200
Toni Morrison, Canto di Salomone, Frassinelli, 1997 201
Ralph Ellison, Volo di Ritorno, in Izzo, pp.183-214 202
Fisher, p.25
138. You Must Be Pure and Holy
(Devi essere puro e santo)
1. When I was wicked an‘-a prone to sin,
My Lord, bretheren, ah my Lord!
I thought that I couldn‘t be born agin,
My Lord, bretheren, ah my Lord!
You must be pure and holy,
You must be pure an‘-a Holy,
You must be pure and holy
To see God feed his lambs.
2 I‘ll run all round the cross and cry,
My Lord, bretheren, ah my Lord,
Or give me Jesus, or I die,
My Lord, bretheren, ah my Lord.
You must be pure and holy, etc.
3 The Devil am a liar and conjurer too,
My Lord, etc.
If you don‘t look out he‘ll conjure you,/cut
you in two,/cut you through,
My Lord, etc.
4 O run up, sonny, and get your crown,
My Lord, etc.
And by your Father sit you down,
My Lord, etc.
5 I was pretty young when I begun,
My Lord, etc.
But, now my work is almost done,
My Lord, etc.
6 The Devil‘s mad and I am glad,
My Lord, etc.
He lost his soul, he thought he had,
My Lord, etc.
7 Go ‗way, Satan, I don‘t mind you,
My Lord, etc.
You wonder, too, that you can‘t go through,
My Lord, etc.
8 A lilly white stone came rolling down,
My Lord, etc.
It rolled like thunder through the town,
My Lord, etc.
Quando ero malvagio e schiacciato dal peccato,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Pensavo che non avrei potuto nascere di nuovo,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Devi essere puro e santo
Devi essere puro e santo
Devi essere puro e santo
Per vedere Dio che nutre i suoi agnelli.
2 Correrò intorno alla croce e griderò,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Dammi Gesù, o morirò,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Tu devi essere puro e santo, ecc.
Il Diavolo è un bugiardo e anche uno stregone,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Se non stai attento, ti stregherà/ti taglierà in
due/ti taglierà in mezzo,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Oh, corri figlio mio, e prenditi la corona,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
E siediti vicino a tuo Padre,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Ero bello giovane quando cominciai,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Ma ora il mio lavoro è quasi finito,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Il Diavolo è matto ed io sono felice,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Ha perso l‘anima che pensava di avere,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Vattene Satana, non mi importa di te,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Ti stupisci, anche, di non farcela.
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Viene giù una piccola pietra bianca,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Rimbomba come un tuono in città,
Mio Signore, fratelli, ah mio Signore!
Questa è una canzone amata e, si direbbe, autentica, ―fiorita‖ in una chiesa di colore a Auburn,
New York, dove è stata importata dal Sud. ―Viene cantata in ogni occasione e senza riguardo
all‘ordine dei versi; è possibile, infatti, non trovare alcun legame fra alcuni di essi. Il ritornello è
sempre cantato una volta o due prima che i versi siano esauriti. Si noterà che ogni tanto viene
inserita una sillaba in più (ah) e sempre nel secondo e quarto verso. Non sono riuscito a capire il
perché, ma sembra che torni utile nel cantare. La prima nota del ritornello è cantata molto forte ed
è prolungata per un tempo indefinito, a piacere del leader. Si noterà che la melodia è in minore, ma
il ritornello, eccetto l‘ultimo verso, è in maggiore‖203
.
Quasi tutto il brano si muove intorno alla figura grottesca di Satana, un‘immagine che ricorda
molto da vicino gli spiriti della tradizione africana. Secondo le culture africane da cui gli schiavi
provenivano, gli eventi della vita non erano pensati come accidentali o casuali, ma erano causati da
fattori in qualche misura conoscibili e prevedibili. L‘uomo è parte di un mondo coerente abitato da
spiriti animati e inanimati: ogni oggetto ha un suo spirito, ogni elemento della natura è espressione
di uno spirito. L‘uomo deve riconoscere le voci della natura e degli oggetti e orientarsi fra messaggi
positivi e messaggi negativi. In questo orizzonte culturale, Satana è uno spirito che induce l‘uomo
ad allontanarsi da Dio per mezzo di tentazioni e promesse. Essendo, oltre che un bugiardo, anche
uno stregone, la minaccia è molto forte e per non cadere è necessario essere ―puri e santi‖.
―Secondo i Dogon (Africa), il signore della parola ha preso una parte della propria parola e
l‘ha introdotta nella pietra, la materia più antica del mondo‖204
. Nella pietra che rotola rombando
ritroviamo, oltre all‘immagine del libro di Daniele (Dan 2,31-45), anche la concezione animistica
della creazione.
Siamo in presenza di un altro brano rigorosamente pentatonale.
203
William A. Baker in Allen, p.108 204
Schneider, p.36