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Creo un pensiero buono “ Chi lavora con le mani è un operaio, chi lavora con le mani e la testa è un artigiano, chi lavora con le mani, la testa e il cuore è un artista” S. Francesco Claudia Agostinelli Maria Elena Bordignon Elisa Castellani Ilaria Cucchetto Anna De Vincenzi Tatiana Isnenghi

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Page 1: 13.04.01 Creo un pensiero buono€¦ · Fogli per la verbalizzazione, cartoni animati, Bibbia e testi religiosi per bambini, immagini bibliche tratte dai medesimi e da internet, dipinti

Creo un pensiero buono

“ Chi lavora con le mani è un operaio,

chi lavora con le mani e la testa è un artigiano,

chi lavora con le mani, la testa e il cuore è un artista”

S. Francesco

Claudia Agostinelli

Maria Elena Bordignon

Elisa Castellani

Ilaria Cucchetto

Anna De Vincenzi

Tatiana Isnenghi

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MOTIVAZIONE E CULTURA DEL GRUPPO

Il pensiero è presente nella nostra quotidianità sempre ed in maniera costante, nell’adulto come nel

bambino, che attraverso i nostri obiettivi va educato e accompagnato alla comprensione di una

realtà che va oltre ciò che vede.

Noi insegnanti abbiamo focalizzato l’attenzione sul pensiero in quanto presenza costante, veicolo

primo e base dell’ agire.

Il gruppo, proprio nel riflettere su quale valore porre al centro del progetto, si è trovato a

PENSARE.

Meditando quindi sulla scelta di un valore, si è deciso di considerare lo stesso pensiero tale, ovvero

un valore certo, basilare ed in continuo divenire, che vive di per sé, ma conduce anche a successive

conversazioni e azioni.

La coniugazione immediata è stata quella di riferirci al vissuto dei bambini, con il loro pensiero

puro ed estemporaneo che li caratterizza costantemente: prima, durante e dopo l’azione.

Un pensiero, dunque, sia accompagnato che spontaneo, come motore stesso della vita; un pensiero

buono, come buono è quello che ci conduce a Dio e che, attraverso Dio, ci raggiunge e congiunge

con i bambini.

“ Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza; in tutti i tuoi passi

pensa a Lui ed Egli appianerà i tuoi sentieri” Proverbi 3: 5-6

Il corpo docente ha fatto riferimento al proprio essere, al vissuto personale e al confronto di gruppo

che è nato dall’esplicitarli, così come all’essere, al vissuto, e al confronto dei medesimi, dei singoli

bambini.

Si è preparato a questo lavoro attraverso la lettura, l’analisi e lo studio dei testi biblici , delle vite dei

santi, di alcuni passi del libro “Educare alla vita buona del Vangelo”, della “Bibbia dei Piccoli” e

de “Il Catechismo dei Bambini”; quindi è rimasto fedele ai traguardi per lo sviluppo delle

competenze per l’I.R.C., in relazione alle Indicazioni per il Curricolo per la Scuola dell’Infanzia

allegate al DM 31.7.2007.

In particolare, le insegnanti hanno individuato i passi più significativi della Bibbia dove emerge un

pensiero che si trasforma in azione: PENSIERO BUONO e AZIONE BUONA.

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METODOLOGIA

Intendiamo procedere innanzitutto proponendo ai bambini semplicemente l’argomento dell’Unità di

Apprendimento, e avviando una prima conversazione con domande-stimolo volte a capire cosa loro

già conoscano o immaginino rispetto a quello; successivamente leggendo e raccontando il passo

scelto della Bibbia, spiegandolo, e quindi drammatizzandolo con i bimbi. Vorremmo poi suggerire

le varie attività da noi predisposte, accogliendo anche eventuali proposte dei bimbi. Infine, in un

modus operandi che potremmo definire “circolare”, vorremmo raccogliere la nuova visione o il

nuovo sapere/pensiero, dato dall’incontro di tutte le componenti, “chiudendo” il buono creato

dall’esperienza, dalla conoscenza e dalla relazione con un confronto conclusivo.

Tutto questo si concretizzerà attraverso l’ausilio di materiali quali cartelloni, musica, video, uscite e

proposte estemporanee dei bambini.

TEMPI

Il progetto si svolgerà per l’intero anno scolastico seguendo, per quanto fattibile, il calendario

liturgico, una mattina a settimana, rispettando con flessibilità i tempi e i bisogni dei bambini.

Per quanto concerne la Creazione, laddove possibile, si cercherà di far combaciare le sette giornate

di Dio, con le medesime dei bambini (fatta eccezione per il sabato e la domenica!!).

PERSONE COINVOLTE

Saranno coinvolte tutte le insegnanti e i bambini presenti nella Scuola dell’Infanzia, il parroco, se lo

vorrà, ed eventuale personale esterno adulto per la drammatizzazione.

SPAZI Sezioni, salone polifunzionale, giardino, Chiesa e aree adiacenti alla Scuola.

MATERIALI

Fogli per la verbalizzazione, cartoni animati, Bibbia e testi religiosi per bambini, immagini bibliche

tratte dai medesimi e da internet, dipinti d’arte, elementi della natura, musiche sacre, cd audio,

strumenti musicali, canzoni liturgiche, preghiere, costumi per drammatizzare, cartelloni, stoffe,

colori, tempere, fotografie e quant’altro risultasse utile durante lo svolgersi del progetto.

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RUOLO DELL’INSEGNANTE

L’insegnante si propone come regista e facilitatore dell’apprendimento, radunando i bambini e

proponendo l’argomento attraverso domande-stimolo in un ambiente sereno e coinvolgente il più

possibile; fornisce gli strumenti e i materiali più idonei a quel determinato gruppo di bambini e per

quel dato argomento. Guida e narra (al bisogno) la drammatizzazione, mette in atto le strategie per

promuovere l’attuazione di processi di problem solving e apprendimento, quindi raccoglie le nuove

osservazioni, sostenendole.

Documenta il tutto con foto e osservazioni scritte.

Si pone come essere accogliente in modo non invadente, raccontando e raccontandosi, cercando

l’essenzialità e l’autenticità del contatto, promuovendo e offrendo al tempo stesso la gratuità e la

passione date dal guardare con gli “occhi della possibilità”.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER

L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA

Il sé e l’altro.

Scopre nei racconti del Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui apprende che

Dio è Padre di tutti e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel Suo nome, per

sviluppare un positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri, anche

appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose.

Il corpo e il movimento.

Riconosce nei segni del corpo l’esperienza religiosa propria e altrui per cominciare a

manifestare anche in questo modo la propria interiorità, l’immaginazione e le emozioni.

Immagini, suoni, colori.

Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici delle tradizioni e della vita dei

cristiani (segni, feste, preghiere, canti, gestualità, spazi, arte), per poter esprimere con

creatività il proprio vissuto religioso.

I discorsi e le parole.

Impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti biblici, ne sa

narrare i contenuti riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione

significativa anche in ambito religioso.

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La conoscenza del mondo.

Osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo riconosciuto dai cristiani e da tanti

uomini religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei

confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza.

FINALITA’

I bambini, attraverso la loro conoscenza pregressa e la nuova sviluppata con il progetto annuale,

potranno comprendere che l’amore e la grandezza del pensiero e dell’operato di Dio sono presenti

ovunque, dentro se stessi e in tutto ciò che li circonda.

Sull’esempio del Padre saranno stimolati a creare il proprio pensiero in modo che sia positivo,

costruttivo e riflessivo, anche quello a posteriori e per le cose fatte non intenzionalmente: ciò che

importa è l’intenzione buona!

Tuttavia l’attenzione è rivolta allo sviluppo di un pensiero buono perché l’obiettivo è quello di

arrivare a realizzarne le successive e relative buone azioni, nella consapevolezza che Dio ha sempre

amato l’uomo e lo ha desiderato tale, prima con la Sua mente e poi attraverso la Sua parola: una

parola che crea (dabar).

“ ‘SIA LA LUCE’. E luce fu” […] “E Dio vide che ciò era buono”

(Cit. Genesi,1).

PRIMA UNITA’ DI APPRENDIMENTO: LA CREAZIONE

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Il sé e l’altro

Scopre attraverso i testi la persona di Dio quale Creatore del Cielo e della Terra, di tutte le

cose visibili ed invisibili, e Padre di ogni creatura.

Comprende l’intento di Dio nel dare vita ad un mondo bello e buono in cui l’uomo sia felice,

capace di amare e rispettare tutte le creature.

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Intuisce nell’azione creatrice la bontà di Dio: Dio che si manifesta all’uomo nella bellezza

del Creato.

Il corpo e il movimento

Esprime con il proprio corpo atteggiamenti di gioia, di meraviglia e di stupore nell’ammirare

le opere del Creato.

Traduce in gesti buoni il senso di appartenenza allo stesso, esercitando le potenzialità

sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del proprio corpo.

Immagini, suoni, colori.

Riconosce il Creato quale dono buono di Dio, attraverso preghiere, canti di lode e di

ringraziamento

Drammatizza eventi e brani raccontati

Osserva il Creato e i suoi elementi, rielaborandoli in modo personale attraverso diverse

tecniche grafico-pittoriche e molteplici linguaggi espressivi

Sviluppa interesse per la fruizione e l’analisi di opere d’arte.

I discorsi e le parole

Risponde a domande-stimolo su temi religiosi, proposte dall’insegnante, basandosi sui

propri pensieri, sulla propria immaginazione, ed esprimendo le proprie esperienze e

sensazioni, mettendo in atto meccanismi di ragionamento e logica

Ascolta, comprende e verbalizza brani biblici

Elabora pensieri buoni e preghiere spontanee per la bellezza dei doni ricevuti

Dialoga, discute, comunica, domanda e si confronta condividendo pensieri e sentimenti

buoni ed eventualmente “ non buoni”.

La conoscenza del mondo

Ricerca e riconosce con stupore e curiosità gli elementi del Creato

Matura la consapevolezza e intuisce la necessità di rispettare questi elementi con

atteggiamenti responsabili e comportamenti buoni di cura e conservazione

Comprende la relazione tra il pensiero buono di Dio e il Suo comportamento, e con quelli si

confronta.

Coglie la differenza tra comportamenti buoni e non, nel rapporto con il Creato.

Impara ad amare il Creato sentendosi, in parte, custode di esso.

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Conoscenze Abilità Atteggiamenti

Il bambino conosce il brano

“La Creazione”, dell’Antico

Testamento

Sa comunicare ed esprimere

emozioni e sperimentare

vissuti

-È consapevole della bontà di

Dio e delle proprie potenzialità

di pensare e operare secondo il

Suo esempio.

-Matura e riconosce un

sentimento di gratitudine

DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’

1. L’insegnante propone domande-stimolo ai bambini su “La Creazione” -ALLEGATO N.1-

2. L’insegnante legge/racconta il brano “La Creazione” (Genesi, cap.1, versetti 1,1-25; Genesi,

cap.1, versetti 26-21; cap. 2 versetti 1-4)

3. L’insegnante mette a disposizione materiali e oggetti per drammatizzare, quindi invita i

bambini che lo desiderano a farlo, mantenendosi regista e lasciando i bambini protagonisti

4. I bambini vengono chiamati a mettersi in cerchio e confrontarsi, condividendo pensieri,

riflessioni e dubbi

5. I bambini scoprono, ripercorrono e rielaborano le creazioni di Dio attraverso le sette

giornate:

1° GIORNO: i bambini escono a vedere la luce, quindi rientrano e, spegnendo tutto e

chiudendo le finestre, ricreiamo il buio; ripetendo le azioni per simulare l’alternanza

del giorno e della notte, i bimbi scelgono poi dove desiderano sostare di più

spiegandone, se vogliono, il motivo.

2° GIORNO: i bambini con delle coperte si buttano sul prato ed osservano il cielo

nel suo essere infinito; successivamente scambiano opinioni su quanto vedono.

Quindi ripetono l’esperienza in luoghi diversi, nei dintorni della scuola/in altri

momenti della giornata. Le insegnanti mettono a disposizione dei teli di vario colore,

lasciando ai bambini la scelta di quali utilizzare per formare un grande mare, e di

come farlo, accompagnati da un sottofondo che ne richiama il rumore.

3° GIORNO: i bambini escono in passeggiata per raccogliere ognuno un po’ di terra,

quindi, rientrati a scuola, la ripongono in un grande vaso, dove tutti potranno gettare

dei semini di Crescione. Innaffiano.

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4° GIORNO: i bambini, dopo aver nuovamente guardato il sole, o averlo ricordato

nelle sue fattezze, assieme a luna e stelle, si preparano a rielaborare questi elementi

sotto forma grafico-pittorica: le insegnanti disegnano gli stessi su grandi cartelloni,

mentre ad ogni bambino viene consegnata una tessera- puzzle da colorare, cosicché

alla fine ne possa risultare un grande mosaico realizzato con il contributo di tutti.

- ALLEGATO N.2-

5° GIORNO: ogni bambino si nasconde dove vuole, scegliendo tra gli spazi indicati

dall’insegnante e decide quale animale rappresentare: quando le maestre

pronunciano i nomi di tutti quelli creati da Dio, i “nominati” escono e

drammatizzano la loro parte!

6° GIORNO: ogni bambino sceglie un compagno e, con pennarelli e cartelloni

giganti messi a disposizione dalle insegnanti, ne realizza la sagoma; le sagome

verranno poi appese vicino alla terra e alle piante, al mare di stoffa e sotto i cartelloni

del sole, della luna e delle stelle.

Le insegnanti chiedono ai bambini di disegnare sulla sagoma la parte del loro corpo

che considerano più importante.

7° GIORNO: Il settimo giorno ci si potrà riposare tutti, nel salone- Creato,

assumendo ognuno la posizione più gradita e farci un applauso per il lavoro fatto.

I bambini saranno nominati “custodi di questa creazione”, con tanto di medaglia!

6. I bambini imparano con le insegnanti una canzone di ringraziamento: “Per te” -ALLEGATO

N. 3-

7. Le Insegnanti proiettano sul telone un dipinto raffigurante la Creazione; -ALLEGATO N. 4-

quindi dopo attenta osservazione, e lasciando che il silenzio scemi da solo, chiedono ai

bambini cosa vedono, cosa ne pensano, cosa sentono, e lasciano loro un momento di libero

confronto. Quindi ognuno rielabora graficamente a suo piacere l’opera, en plein air.

8. Dedichiamo l’ultimo giorno di questa U. d. A. alla conversazione di gruppo, alle riflessioni,

ai dubbi e alle eventuali domande, alla luce delle esperienze fatte, delle conoscenze e delle

competenze acquisite.

Confrontiamo insieme le prime risposte a queste ultime, vissuta l’esperienza.

Usciamo fuori all’aperto, nel Creato, cantando tutti insieme il ringraziamento a Dio, ora più

consapevoli di prima.

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COMPITO AUTENTICO

1. I bambini divengono consapevoli della bellezza del Creato e della bontà del gesto sotteso,

percependo sentimenti e attivando comportamenti di cura nei confronti dei suoi elementi.

A scuola, da qualche tempo, troviamo sul prato davanti al cancello del Nido, sacchi aperti

con l’immondizia sparpagliata ovunque.

Portiamo i bambini in loco e gli mostriamo la cosa. Chiediamo loro cosa fare: “ Guardate,

cosa è successo?”, “ Secondo voi chi è stato?”, “ Perché l’ha fatto?”, “ E’ una cosa BUONA,

giusta?”, “ Cosa possiamo fare noi per risolvere questo problema?”, “ A chi possiamo

chiedere aiuto?”

2. I bambini sono in grado di realizzare azioni buone in situazioni di piccole o grandi difficoltà

quotidiane, nelle relazioni con gli altri; possono tradurre in simboli il loro pensiero creativo,

attraverso la costruzione di “invenzioni” buone.

Iniziando da una riflessione su come va il mondo e come stanno le persone, mostriamo delle

slide con situazioni e comportamenti non corretti, e chiediamo ai bambini se sono giusti o

sbagliati, e cosa farebbero loro di fronte a quelli. Successivamente disponiamo materiali di

vario genere e chiediamo: “ Volete pensare e fare ciascuno un’invenzione per risolvere

questi problemi? Per CREARE qualcosa di vostro e di buono nel nostro mondo? Per

esempio, cosa potrebbe aiutarci?”.

INDICATORI PER LA VALUTAZIONE

La verifica sarà effettuata in primis attraverso il confronto tra le prime risposte alle domande-

stimolo e le ultime di riflessione e chiusura dell’U.d.A.

Sarà inoltre osservato il comportamento dei bambini, in itinere, sia nelle relazioni con i pari che nel

rispetto dell’ambiente.

Per lasciare tracce di documentazione del lavoro svolto, sulla base dei compiti autentici individuati,

verranno osservati in maniera descrittiva i livelli (base-buono-ottimo) dei bambini.

Una valutazione, quindi, che assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei

processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo, diventando autovalutazione.

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Un “punto di arrivo”, che è punto di partenza.

LE QUATTRO FEDELTA’:

1). FEDELTA’ AL VOLTO DI DIO

Il gruppo docente ritiene di aver rispettato l’immagine di Dio emersa dalla lettura della Bibbia, forte

dell’entusiasmo di approfondirla, cercando di colmare lacune e dubbi.

- Dio è Padre di tutto e di tutti

- Dio è buono

- Dio è parola che crea

- Dio è relazione con l’uomo attraverso il Creato

2). FEDELTA’ AL BAMBINO

La fedeltà al bambino è completa e palesata sin dall’inizio, poiché abbiamo assunto come punto

di avvio proprio il pensiero di questi determinati bimbi, in questo particolare momento, con il

loro vissuto preciso.

3). FEDELTA’ ALLA METODOLOGIA

In tutte le U.d.A. è stata usata la medesima metodologia, che parte dal bambino, dalle sue

riflessioni/convinzioni/idee e dai suoi bisogni, quindi passa dall’insegnante per comprendere

meglio il volto di Dio, per tornare poi nuovamente al bambino, in un cerchio interattivo di “fare

e disfare” continuo.

4). FEDELTA’ ALLA NORMATIVA

Il gruppo conosce e ha utilizzato i traguardi per lo sviluppo delle competenze per l’IRC (in

relazione alle Indicazioni per il Curricolo per la Scuola dell’Infanzia allegate al DM 31.7.2007),

facendo riferimento anche al raggiungimento della comprensione che il cristiano è un cittadino

che si impegna per il bene comune.

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SECONDA UNITA’ DI APPRENDIMENTO: L’ANNUNCIAZIONE e la

NASCITA di GESU’

Conosce nel Vangelo la persona di Gesù

Ascolta e comprende il racconto evangelico dell’Annunciazione e della Natività

Riflette e si confronta sul pensiero buono e le parole buone dell’Angelo Gabriele e di Maria

Attende con gioia la nascita di Gesù, dono buono di Dio agli uomini.

Conosce i segni e i simboli del Natale di Gesù

Vive il S. Natale come festa di luce, di amore e di lode a Dio Padre.

ATTIVITA’:

- Raccontiamo la vicenda

- Drammatizziamo cantando l’Annunciazione:” VENNE L’ANGELO DI DIO” -ALLEGATO

N. 5-

- Costruiamo il presepe creando, oltre alla Natività, ciascuno un personaggio raffigurante una

persona buona che conosce

Da: “La Bibbia raccontata ai bambini” - di L. e M. Serofilli - Ed. Piemme Junior

TERZA UNITA’ DI APPRENDIMENTO: Il PENSIERO- INSEGNAMENTO di

GESU’ MAESTRO – La Parabola del buon Samaritano -

Obiettivi di apprendimento

Comprende che Gesù nella famiglia a Nazareth è un bambino buono che cresce come tutti i

bambini

Scopre che Gesù ha cercato degli amici con i quali ha condiviso la sua missione

Comprende la vita buona del Vangelo, sperimentando gesti e maturando atteggiamenti di

bontà, solidarietà e altruismo

Coglie il significato e l’insegnamento delle parabole attraverso le parole/azioni buone di

Gesù Maestro

ATTIVITA’:

- Raccontiamo la Parabola

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- Drammatizziamo la Parabola

- Apriamo una discussione chiedendo ai bambini cosa avrebbero fatto se si fossero trovati di

fronte all’uomo ferito e bisognoso di aiuto

- Chiediamo se a qualcuno è mai successo. Quindi usciamo per le strade a vedere se troviamo

delle persone da aiutare

Parabola de “Il buon Samaritano” – “La Sacra Bibbia” di R. Brunelli e M. Fiodorov – Ed. Euroclub

QUARTA UNITA’ DI APPRENDIMENTO: La MORTE e la

RESURREZIONE di GESU’ – L’ultima cena -

Obiettivi di apprendimento

Coglie il messaggio religioso della Santa Pasqua, comprendendo il significato di segni e

simboli

Scopre che Gesù nell’Ultima Cena compie un gesto straordinario di bontà

Intuisce l’esistenza del bene e del male, di pensieri buoni e di pensieri non buoni

Sperimenta azioni buone e fa propri i valori cristiani quali il perdono, l’amore e la

condivisione

ATTIVITA’:

- Raccontiamo il momento dell’Ultima Cena

- Facciamo il pane azzimo tutti assieme

- Drammatizziamo con il nostro pane l’episodio e discutiamo chiedendo che tipo di pensiero e

azione, secondo i bambini, ha messo in atto Giuda; poi chiediamo loro cosa avrebbero fatto

al posto di quest’ultimo, e al posto di Gesù

- Ci immaginiamo possibili comportamenti e finali differenti, relativi alle discussioni

precedenti

- Raccontiamo la Resurrezione di Gesù e usciamo ad ammirare il concomitante rifiorire della

natura

Da “La Sacra Bibbia” di R. Brunelli e M. Fiodorov– Ed. Euroclub; Nuovo Testamento, Matteo cap.

27,45-56 e cap. 28,1-10

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QUINTA UNITA’ DI APPRENDIMENTO: La VITA di SAN FRANCESCO

Obiettivi di apprendimento

Scopre la figura di S. Francesco d’Assisi e la sua missione

Comprende la preghiera di lode e ringraziamento rivolta a Dio, ascoltando un linguaggio

diverso da quello odierno

Comprende il senso di fratellanza tra l’uomo e il Creato nel quale Dio si riflette

Comunica pensieri e gesti buoni di gratitudine e di ringraziamento verso le persone che gli

stanno accanto

ATTIVITA’:

- Raccontiamo la vita di S. Francesco

- Dopo aver spiegato che san Francesco ha scritto una preghiera di lode e ringraziamento a

Dio per il Creato e le sue Creature, e prima di fargliela ascoltare, ne creiamo una nostra,

unendo le frasi/parole che ciascuno dei bimbi esprime

- Invitiamo a scuola i Frati Francescani che insegnano il Cantico delle Creature -ALLEGATO

N. 6-; per l’occasione realizziamo una raccolta alimentare per la mensa dei poveri.

“La vita è sempre un dare ed è costoso prendersi cura della vita. Oh quanto costa! Costa lacrime.

Ma come è bella la cura per la vita, permette che la vita cresca, dare la vita come Gesù, e dare in

abbondanza, per non permettere che anche uno solo di questi più piccoli vada perso”

Papa Francesco

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ALLEGATO N. 1

Maestra: “Chi di voi sa cos’è la Creazione?”

B: “Io no!”

B: “Io lo so, io lo so! È quella che si va fuori a giocare!”

B: “La Creazione è una roba che si crea con la propria immaginazione, cioè creare

vuol dire inventare con la testa, e poi lo fai. Insomma creazione è quello che vi ho

spiegato!”

B: “La Creazione è la Creazione di Gesù, Gesù ha creato la Creazione”

Maestra: “ Gesù? È stato Gesù? Da solo ?”

B: “Noooooooo, è stato Gesù aiutato da Dio!”

B: “Ma c’era anche la Madonna!”

Segue spiegazione della maestra

Maestra: “Allora Dio ha creato il Mondo. E chi è Dio?”

B: “Il compagno di Gesù”

B: “Noooooo! È suo papà”

Maestra: “Giusto, Dio è suo Papà”

B: “………… e allora chi è Giuseppe?”

Segue spiegazione della maestra

Maestra: “Cosa ha creato Dio?”

B: “Il sole, le nuvole, la luna e le stelle”

B: “La terra, le piante, i fiori, le foglie e gli squali”

B: “Sìììììì, la natura, gli animali, i leoni………”

B: “No, i leoni no!”

B: “La pioggia, il vento, l’aria, il cielo, il mare, l’acqua, i fiumi e… le piscine!”

Maestra: “E poi? Cosa mancava?”

Tutti: “I bambiniiiiii!!!!!!!!!!!!”

Maestra: “Ma prima?”

B: “I genitori!!”

Maestra: “ Cioè?”

B: “ Gli uomini”

B: “E così Dio ha creato le scimmie”

Segue (perplessità e)

spiegazione (vaga!?) della maestra

Maestra: “Perché Dio ha creato gli uomini?”

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B: “Perché era intelligiente e bravo”

B: “Per fare il mondo bello”

B: “Per far nascere i bambini”

B: “Per proteggere i bambini”

Maestra : “Perché Dio ci ha fatti così?”

B: “Per camminare, per ascoltare, per parlare, per guardare le cose che aveva fatto

Lui”

B: “Perché c’era Lui e il Mondo! Lui ha la testa, le braccia e le gambe… e voleva

che noi eravamo come Lui”

Maestra: “Ha creato prima Adamo, un maschio. Perché?”

B: “Perché Lui è un maschio!”

Maestra: “Ha creato solo lui? Poteva fermarsi lì?”

B: “No, perché poveretto non poteva restare da solo!”

B: “Non avrebbe potuto bere il caffè con qualche amico!”

B: “Allora ha fatto le femmine!”

B: “Ha fatto Adama!”

B: “Ha fatto Maria!”

B: “Ha fatto la suora!!!”

B: “No, ha fatto Eva!!!”

Maestra: “E cos’hanno fatto Adamo ed Eva?”

Tutti i B: “Hanno fatto tanti bambini!!!!”

Maestra: “E perché secondo voi Dio ha creato tutto questo?”

B: “Perché era innamorato”

Maestra: “Di cosa?”

B: “Del cuore”

B: “Perché voleva che con il cervello gli uomini inventavano le cose!”

Maestra: “Che Dio è stato allora?”

B: “E’ stato un Dio buono!”

Maestra: “Ma se ha pensato di fare tutto questo, secondo voi che pensiero ha fatto?”

B: “HA FATTO UN PENSIERO BUONO!”

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ALLEGATO N. 2

Realizziamo il sole

Realizziamo la luna

Realizziamo le stelle

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ALLEGATO N. 3

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ALLEGATO N.4

ALLEGATO N.5

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Venne l'angelo di Dio

nella casa di Maria

tra le donne già si sa

la prescelta lei sarà

Un giorno il Signore

mandò sulla terra

da una fanciulla

il suo messaggero

Tu sei benedetta da sempre oh Maria

e un figlio e tu avrai

le disse contento

Venne l'angelo di Dio

nella casa di Maria

tra le donne già si sa

la prescelta lei sarà

E lei, stupita,

non riesce a capire

ma l'angelo disse

Maria non temere

Iddio ti ha guardata

il Signore ti ha scelta

e tu di un bambino la madre sarai

Venne l'angelo di Dio

nella casa di Maria

tra le donne già si sa

la prescelta lei sarà

E disse Maria

Son pronta Signore

sarò io per sempre la tua ancella

avvenga oh Dio tutto quello che hai detto

si compia in me il tuo volere

Venne l'angelo di Dio

nella casa di Maria

tra le donne già si sa

la prescelta lei sarà

la prescelta lei sarà

ALLEGATO N.6

Page 20: 13.04.01 Creo un pensiero buono€¦ · Fogli per la verbalizzazione, cartoni animati, Bibbia e testi religiosi per bambini, immagini bibliche tratte dai medesimi e da internet, dipinti