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Parrocchia San Maurizio - Erba - Un Santo per te 13 giugno Sant’ANTONIO di PADOVA sacerdote e dottore della Chiesa “Il mondo è pieno dei miracoli che si ottengono per intercessione di Sant’Antonio” ( Pio XI ) Il SANTO dei MIRACOLI Sant’Antonio è noto come il Santo dei miracoli, il Taumaturgo. I prodigi da lui compiuti, in vita e dopo morte, sono di vario ge- nere: a volte sono miracoli di guarigione (persino di risurrezio- ne!), altre volte miracoli di conversione. A Sant’Antonio viene chiesta luce per illuminare la propria esi- stenza, aiutare chi è smarrito, consolare chi soffre e soccorrere i bisognosi. I devoti vedono in Sant’Antonio l’amico confidente, l’interlocutore dei poveri, che dialoga con chiunque abbia da condividere qualche sofferenza nel corpo o nello spirito. Ancora oggi il Santo continua ad essere nella Chiesa mediatore concreto e privilegiato presso Dio. Raffigurato con il giglio (immagine di purezza), con Gesù Bam- bino (segno di amore tenero e disponibile) e con il libro (simbolo della parola di Dio), Sant’Antonio impostò la sua vita sulla fedel- tà assoluta al Vangelo, che visse e annunciò con grande ardore, e divenne così il Santo per eccellenza. La Chiesa cattolica lo vene- ra come uomo di Dio, vero apostolo, sapiente dottore evangelico e potente intercessore, raccomandandone l’imitazione e la pre- ghiera da rivolgere a lui, con fiducia e devozione, per ottenere grazie e favori dal Padre Celeste.

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  • Parrocchia

    San Maurizio - Erba -

    Un Santo per te

    13 giugno

    Sant’ANTONIO

    di PADOVA sacerdote e dottore della Chiesa

    “Il mondo è pieno dei miracoli

    che si ottengono per intercessione di Sant’Antonio” ( Pio XI )

    Il SANTO dei MIRACOLI

    Sant’Antonio è noto come il Santo dei miracoli, il Taumaturgo.

    I prodigi da lui compiuti, in vita e dopo morte, sono di vario ge-nere: a volte sono miracoli di guarigione (persino di risurrezio-

    ne!), altre volte miracoli di conversione.

    A Sant’Antonio viene chiesta luce per illuminare la propria esi-

    stenza, aiutare chi è smarrito, consolare chi soffre e soccorrere i bisognosi. I devoti vedono in Sant’Antonio l’amico confidente,

    l’interlocutore dei poveri, che dialoga con chiunque abbia da

    condividere qualche sofferenza nel corpo o nello spirito. Ancora oggi il Santo continua ad essere nella Chiesa mediatore

    concreto e privilegiato presso Dio.

    Raffigurato con il giglio (immagine di purezza), con Gesù Bam-

    bino (segno di amore tenero e disponibile) e con il libro (simbolo della parola di Dio), Sant’Antonio impostò la sua vita sulla fedel-

    tà assoluta al Vangelo, che visse e annunciò con grande ardore, e

    divenne così il Santo per eccellenza. La Chiesa cattolica lo vene-ra come uomo di Dio, vero apostolo, sapiente dottore evangelico

    e potente intercessore, raccomandandone l’imitazione e la pre-

    ghiera da rivolgere a lui, con fiducia e devozione, per ottenere

    grazie e favori dal Padre Celeste.

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    BIOGRAFIA

    Sant’Antonio, al secolo Fernando, nacque a Lisbona nel 1195, da una nobile famiglia por-

    toghese. A quindici anni entrò nel monastero

    agostiniano della città natale, e dopo due anni

    decise di trasferirsi presso il monastero di San-ta Croce a Coimbra, dove nel 1219, venne or-

    dinato sacerdote. Ma il suo desiderio di segui-

    re il Signore in maniera più radicale si realizzò l’anno successivo, quando giunsero a Coimbra

    i corpi decapitati di cinque frati francescani,

    che si erano recati in Marocco per predicare.

    Davanti a quei martiri, Fernando decise di lasciare il bianco saio ago-stiniano per rivestirsi della grezza tunica francescana. Entrò così

    nell’ordine dei frati minori di “Sant’Antonio degli ulivi”, (intitolato al

    santo eremita egiziano), fece la professione religiosa, mutando il suo nome in Antonio e ottenne il permesso di recarsi a sua volta in Ma-

    rocco. Avendo qui contratto una malattia tropicale, si vide costretto a

    rientrare in patria, ma a causa di una tempesta, la nave sulla quale si

    trovava approdò sulle coste della Sicilia, nei pressi di Milazzo. Curato dai francescani della città, guarì in due mesi e a Pentecoste, invitato

    al Capitolo generale di Assisi, arrivò a Santa Maria degli Angeli, do-

    ve ebbe modo di ascoltare San Francesco, senza tuttavia conoscerlo personalmente.

    Dai superiori venne trasferito a Forlì, perché serviva un sacerdote per

    celebrare la messa per i sei frati residenti nell’eremo locale. Per circa

    un anno e mezzo visse in contemplazione e penitenza, svolgendo per desiderio personale le mansioni più umili.

    Nel settembre del 1222, nella cattedrale di Forlì si tennero le ordina-

    zioni sacerdotali di religiosi domenicani e francescani, e poiché nes-suno era stato preventivamente incaricato di preparare il sermone da

    rivolgere ai candidati e tutti si rifiutavano d’improvvisare, Antonio, il

    cui superiore conosceva bene le doti, fu costretto a prendere la parola,

    meravigliando tutti per la profondità della sua scienza e per la sua coinvolgente spiritualità.

    Ebbe così inizio l’attività missionaria di Antonio: inviato a predicare

    in Romagna, dove alternò ai momenti di catechesi le opere di pacifi-cazione, condivise l’esperienza degli umili e si dedicò alla lotta contro

    le eresie (venne definito “il martello degli eretici”).

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    Nonostante la salute precaria, intraprese numerosi altri viaggi, recan-

    dosi persino in Francia. Tornato in Italia, nella primavera del 1228, arrivò a Roma, per volere del ministro provinciale e fu trattenuto da

    papa Gregorio IX, che rimase così ammirato per la sua sapienza da

    definirlo “scrigno della Sacra Scrittura”.

    A fine estate giunse a Padova e qui si dedicò alla predicazione e al popolo che da lui accorreva in massa. Si narra che le prediche furono

    tenute davanti ad una folla cosmopolita e che ognuno lo sentì parlare

    nella propria lingua. Per tre anni viaggiò senza risparmio, sino a che, stanco e sofferente,

    tornò a Padova e per riposarsi si ritirò fuori città, a Camposampiero,

    dove il conte Tiso, suo amico (che in quella località aveva regalato un

    eremo ai frati) gli fece allestire una stanzetta tra i rami di un grande albero. Il Santo passava in quel pensile rifugio le sue giornate di con-

    templazione, rientrando all’eremo per la notte.

    Fu in questa circostanza che il conte Tiso, attirato da una grande luce che usciva dal rifugio di Antonio, ebbe l’opportunità di assistere a un

    miracolo: vide il Bambino Gesù accolto tra le braccia del frate.

    Il 13 giugno 1231, un malore segnò l’aggravarsi delle sue precarie

    condizioni di salute, così i frati, seguendo il suo desiderio di voler morire a Padova, lo posero su un carro trainato da buoi e si incammi-

    narono verso la città, ma prima di entrarvi Antonio spirò, esclaman-

    do: “Vedo il mio Signore”. Il suo corpo fu sepolto il 17 giugno nella chiesetta di Santa Maria Ma-

    ter Domini a Padova. Il 30 maggio del 1232, a soli undici mesi dalla

    sua dipartita, Antonio venne proclamato Santo da papa Gregorio IX.

    Nel 1263, a trentadue anni dalla sua morte, i frati decisero di trasferi-re i resti mortali nella nuova basilica sorta accanto alla chiesetta in cui

    era stato inizialmente sepolto. Nell’aprire la cassa che conteneva le

    spoglie, il ministro generale dei francescani, Bonaventura da Bagnore-gio (dichiarato poi santo da papa Sisto IV) si accorse che la lingua di

    Antonio era ancora intatta, senza i segni di decomposizione che ave-

    vano consumato il resto del corpo.

    Mostrando la preziosa reliquia ai fedeli, san Bonaventura allora escla-mò: «O lingua benedetta, che hai sempre benedetto il Signore e lo hai

    fatto benedire dagli altri, ora appare a tutti quanto grande è stato il

    tuo valore presso Dio»… E quando è grande anche ai giorni nostri! Nel 1946 Pio XII proclamò sant’Antonio “Dottore della Chiesa uni-

    versale”.

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    ALCUNI MIRACOLI COMPIUTI in VITA da S. ANTONIO

    Il miracolo della mula Nella regione di Tolosa il Beato Antonio, dispu-

    tando sul Sacramento dell’Eucaristia con un ere-

    tico, fu sfidato da quest’ultimo: «Se tu, Antonio, riuscirai a provare con un miracolo che nella Co-

    munione dei credenti c'è, per quanto velato, il

    vero corpo di Cristo, io mi convertirò senza indu-

    gio alla fede cattolica». Il Santo accettò la sfida, confidando nel Signore per ottenere la conversio-

    ne di quell’eretico. L’uomo aggiunse: «Io lascerò

    digiuno l’animale per tre giorni, al termine dei quali lo condurrò dinanzi a tutti e gli offrirò del foraggio; tu intanto ti

    presenterai con quello che ritieni essere il Corpo di Cristo e si vedrà!».

    Trascorsi i tre giorni in preghiera, dopo aver celebrato messa, il Santo

    uscì tenendo alto il Santissimo Sacramento. Venne condotta la mula, lasciata digiuna per tre giorni. Sant’Antonio la invita a rendere atto di

    adorazione dinanzi all’Ostia consacrata e l’animale, prontamente,

    disinteressandosi della biada che gli era stata portata, si inginocchia davanti al Santissimo Sacramento. Irrefrenabile gioia suscitò l’evento

    fra i cattolici e la pronta conversione di quell’eretico.

    Il miracolo del piede riattaccato Un padovano di nome Leonardo andò a confes-

    sarsi dal Santo e gli disse di aver dato alla madre

    un calcio così forte da farla cadere a terra. Sant’Antonio, fremente per questo peccato con-

    tro il quarto comandamento, riecheggiando le

    parole di Gesù, gli rispose: «Quel piede che ti ha

    dato scandalo, disonorando la madre, sarebbe stato meglio per te tagliarlo!». L'uomo semplicio-

    ne prese alla lettera quelle parole e andò a moz-

    zarsi il piede. La madre, visto Leonardo così mutilato, corse al convento e si scagliò contro Sant’Antonio, il quale

    subito si recò nella casa di lei e, premessa un’angosciata, devota ora-

    zione, congiunse alla gamba il piede mozzato, facendovi il segno del-

    la croce. Leonardo si rialzò e cominciò a saltare e a cantare le lodi del Signore.

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    Il miracolo del neonato che parla Il Santo si trovava a Ferrara, quando una coppia

    di sposi aveva da pochi giorni avuto un bambi-

    no. Al marito venne il sospetto che la moglie lo avesse tradito e che quel bambino fosse nato dal-

    la relazione con un altro uomo. Se ne convinse a

    tal punto da rifiutare il neonato. Il Santo prese in braccio il piccolo e gli disse: «Ti

    scongiuro, in nome di Gesù Cristo, vero Dio e

    vero uomo, nato da Maria Vergine, di dirmi a

    voce chiara, così che tutti sentano, chi è tuo padre». Il bimbo, rivolto verso il padre, per quanto fosse naturalmente ancora incapace di par-

    lare, proclamò con chiara vocina: «Ecco, questo è mio padre!».

    Il miracolo del cuore dell’avaro Il Santo stava predicando in Toscana, quando giunse la notizia che era morto all’improvviso un

    famoso usuraio della città. Tante volte Sant’Anto-

    nio aveva predicato contro i perfidi usurai, defi-

    nendoli “bestie feroci che divorano i beni dei po-veri, dei bambini e delle vedove”. Allora Sant’An-

    tonio proclamò che quel cadavere non doveva es-

    sere sepolto in luogo consacrato, bensì sotto terra, poichè a lui si addiceva la frase del Vangelo:

    «Dov’è il tuo tesoro, lì è anche il tuo cuore».

    I chirurgi aprirono allora il suo petto e non vi trovarono il cuore; an-

    darono quindi ad aprire il forziere dell’usuraio e lì trovarono il suo cuore, in mezzo al denaro, come il Santo aveva profetizzato.

    Il miracolo del salterio rubato Sant’Antonio possedeva un salterio scritto di sua mano, che utilizza-

    va per le lezioni e le prediche, uno strumento prezioso custodito con cura. Una notte un novizio lo sottrasse dalla cella del Santo e fuggì

    dal convento. Non trovando più il libro, Sant’Antonio cominciò a

    pregare e in quel momento il fuggitivo, pentito per il gesto compiuto,

    tornò al convento per restituire il testo rubato. Per questo episodio, il ritrovamento degli oggetti smarriti è affidato

    all’intercessione del Santo e, a tal riguardo, è noto il responsorio “Si quaeris miracula” ( pag.8 ) che i fedeli sono soliti recitare nel caso di

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    smarrimento di oggetti materiali, dai più insignificanti ai più preziosi,

    o di beni spirituali. Il miracolo del giovane risuscitato

    Nella città di Lisbona si verificò un grave delitto:

    due famiglie erano in lite tra loro e un ragazzo venne ucciso. Il corpo fu nascosto nel giardino di

    proprietà dei genitori di Antonio, tanto che questi,

    alla scoperta del cadavere, vennero accusati di

    omicidio. Sant’Antonio, venuto a sapere dell’ac-caduto per ispirazione divina e miracolosamente

    trasportato da Dio a Lisbona, risuscitò il giovane,

    perché attestasse davanti ai giudici la verità.

    Il miracolo della predica ai pesci

    La città di Rimini era piena di eretici infedeli. No-

    nostante Antonio predicasse, nessuno lo ascolta-

    va. Recatosi in riva al mare, disse agli abitanti del-

    la città: «Dal momento che voi dimostrate di esse-re indegni della parola di Dio, ecco, mi rivolgo ai

    pesci, per confondere più apertamente la vostra

    incredulità». Così cominciò a predicare a tutte le creature del mare, enunciando i copiosi doni elar-

    giti loro da Dio. Ed ecco accorrere una moltitudi-

    ne di pesci grandi e piccoli, che a quel parlare, guizzavano con le boc-

    che aperte sulla superficie dell’acqua e, ascoltato il suo sermone, si allontanarono dopo aver ricevuto la benedizione del Santo. Si gridò

    al miracolo: gli eretici si convertirono e la fede cristiana si irrobustì. I “martedì di Sant’Antonio”

    Nel 1617 una devota signora di Bologna ricorreva al patrocinio di

    Sant’Antonio per una grazia. Una notte le apparve il Santo che le dis-

    se: «Visita per nove martedì la mia immagine collocata nella chiesa dei Frati Minori, ricevi i Sacramenti e sarai esaudita». La donna ob-

    bedì e, dopo nove mesi, divenne madre di un bambino, ma deforme.

    Addolorata, ma piena di fede e di devozione per il Santo, condusse il

    figlio presso il suo altare, e ottenne a lui il dono della guarigione. La notizia si propagò rapidamente e con essa la devozione dei nove

    martedì che, in seguito, dalla “pietà dei fedeli” vennero portati a tre-

    dici, in ricordo del 13 giugno, giorno della gloriosa morte del Santo.

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    LA DEVOZIONE a SANT’ANTONIO La Tredicina. Pia pratica nata subito dopo la morte di Sant’Antonio: si

    tratta di una serie di preghiere in onore del Santo che vengono recitate per

    13 giorni consecutivi. I giorni sono tredici, in ricordo del giorno della sua morte (13 giugno 1231). Con l’espressione Tredicina si suole indicare an-

    che il periodo di preparazione alla Festa del Santo che va dai vespri del 31

    maggio ai vespri del 12 giugno, ma può anche indicare i 13 martedì che precedono la sua Festa, perciò detti Martedì Maggiori.

    La preghiera della Tredicina viene recitata tradizionalmente nella Basilica

    del Santo ogni martedì, in ricordo di quel martedì 17 giugno 1231, quando

    vennero officiati i funerali del Santo a Padova e quando venne attestato il primo miracolo dopo la sua morte. La mano sulla tomba. E’ il gesto più caratteristico che i pellegrini compio-

    no nella Basilica di Padova. Oltre ad esprimere il bisogno di un contatto

    concreto con il Santo, esso è un gesto di fiducia e di affidamento a lui.

    Scrisse un biografo contemporaneo: “Subito, in quel giorno medesimo [ il giorno dei funerali ] moltissimi colpiti da diverse infermità furono portati

    presso la tomba e tosto ricuperarono la salute per i meriti del beato Anto-

    nio. Infatti appena ogni malato riusciva a toccare l’Arca, subito godeva di trovarsi libero da ogni malattia”. ( tratto da “L’Assidua” ) L’affidamento dei bambini. Sant’Antonio ebbe una particolare predilezio-ne per i bambini. Tra i miracoli da lui compiuti quando era in vita, più di

    uno riguardava proprio loro. Da qui è nata la tradizione di affidare i bam-

    bini, sin dalla nascita, alla protezione del Santo. Il pane di Sant’Antonio. In alcune chiese legate in modo particolare a

    Sant’Antonio, il giorno della sua festa si è soliti benedire dei piccoli pani, che poi vengono distribuiti ai fedeli. Questa tradizione trae la sua origine

    da uno degli innumerevoli prodigi attribuiti al Santo. Si narra, infatti, in

    una biografia del 1293, di un prodigio avvenuto a Padova dopo la sua morte: un bambino di venti mesi, di nome Tommasino, era annegato per-

    chè la madre lo aveva lasciato incautamente accanto ad un recipiente pie-

    no d’acqua. La donna disperata fece voto che avrebbe dato ai poveri tanto

    frumento, quanto il peso del bambino, se il Santo lo avesse risuscitato. Il prodigio si compì. Da allora nacque una tradizione chiamata «pondus

    pueri» (il peso del bambino): i genitori promettevano al Santo tanto pane

    quanto era il peso dei figli, in cambio della sua protezione. Col tempo si consolidò l’abitudine di offrire del pane in cambio di una grazia accordata.

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    PREGHIERE

    a SANT’ANTONIO 1. SE CERCHI MIRACOLI

    ( SI QUAERIS MIRACULA ) Se cerchi i miracoli,

    ecco messi in fuga la morte,

    l’errore, le calamità e il demonio;

    ecco gli ammalati divenir sani. Il mare si calma,

    le catene si spezzano;

    i giovani e i vecchi chiedono e ritrovano

    la sanità e le cose perdute.

    Si allontanano i pericoli,

    scompaiono le necessità: lo attesti chi ha sperimentato

    la protezione del Santo di Padova. Gloria...

    2. TREDICINA ( versione contemporanea ) - da recitarsi ogni Martedì, e tutti i giorni dal 31 maggio al 13 giugno -

    1. O glorioso Sant’Antonio, che hai avuto da Dio il potere di risusci-

    tare i morti, risveglia dall’apatia il nostro spirito e ottienici una vita fervorosa e santa. Gloria... 2. O sapiente sant’Antonio, che con la tua dottrina sei stato luce per

    la santa Chiesa e per il mondo, illumina la nostra intelligenza apren-

    dola alla divina verità. Gloria... 3. O pietoso Santo, sempre pronto e potente nel soccorrere coloro che

    ti invocano con fiducia, soccorri anche noi e i nostri cari nelle attuali necessità. Gloria… 4. O potente Sant’Antonio, che fin da giovane imparasti a vincere il maligno, custodisci e difendi le nostre anime dalle sue tentazioni.

    Gloria…

    5. O purissimo Sant’Antonio, giglio incomparabile d’innocenza, non permettere che le nostre anime restino macchiate dal peccato, ma ot-

    tienici da Dio la purezza del cuore. Gloria...

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    6. O caro Santo, medico celeste, che intercedi affinché tanti malati

    ritrovino la salute, aiutaci a guarire dalla colpa e dalle cattive inclina-zioni. Gloria... 7. O fedele Sant’Antonio, guida le nostre anime nel burrascoso mare della vita perché possiamo giungere al porto dell’eternità beata.

    Gloria...

    8. O tenero Santo, che durante la vita hai ottenuto la liberazione di tanti condannati, intercedi perchè anche noi siamo liberati dal male e

    possiamo vivere nella grazia di Dio. Gloria... 9. O Santo Taumaturgo, che hai avuto il dono di ricongiungere ai

    corpi le membra recise, riunisci alla Chiesa i suoi membri staccati

    dall’empietà e dal vizio. Gloria... 10. O Santo generoso, che aiuti a ritrovare le cose smarrite, fa’ che

    non perdiamo mai l’amicizia di Dio, ma la possiamo custodire fedel-mente per la vita intera. Gloria... 11. O caro Santo, molti a te ricorrono e sono esauditi, ascolta anche

    le nostre suppliche e non venga mai meno la tua carità verso di noi.

    Gloria...

    12. O benigno Sant’Antonio, molti pericoli circondano le nostre ani-me: da essi liberaci e salvaci. Gloria... 13. O amatissimo Santo, che a Padova hai la tua tomba benedetta,

    guarda con benevolenza alle nostre necessità; parli a Dio per noi la

    tua Lingua miracolosa affinché le nostre preghiere siano accolte ed

    esaudite. Gloria…

    Sant’Antonio di Padova, prega per noi.

    Preghiamo

    Dio onnipotente ed eterno, che in Sant’Antonio hai

    dato al tuo popolo un insigne predicatore del Vangelo e un patrono dei poveri e dei sofferenti, concedi a

    noi, per sua intercessione, di seguire i suoi insegna-

    menti di vita cristiana e di sperimentare, nella prova,

    il soccorso della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

  • 10

    3. PREGHIERA della FAMIGLIA per intercessione di Sant’Antonio O Dio, Padre buono e misericordioso, che hai

    scelto Sant’Antonio come testimone del Van-

    gelo e messaggero di pace in mezzo al tuo po-polo, ascolta la preghiera che ti rivolgiamo per

    sua intercessione.

    Santifica ogni famiglia, aiutala a crescere nella fede; conserva in essa l’unità, la pace, la sereni-

    tà. Benedici i nostri figli, proteggi i giovani.

    Soccorri quanti sono provati dalla malattia,

    dalla sofferenza e dalla solitudine. Sostienici nelle fatiche d’ogni giorno, donandoci il tuo

    amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.

    4. INVOCAZIONE a SANT’ANTONIO (di San Bonaventura) Ricordati, o caro Sant’Antonio, che hai sempre aiutato e consolato

    chiunque è ricorso a te nelle sue necessità. Animato da grande confi-

    denza e dalla certezza di non pregare invano, anch’io ricorro a te, che sei così ricco di meriti davanti al Signore. Non rifiutare la mia pre-

    ghiera, ma fa’ che essa giunga, con la tua intercessione, al trono di

    Dio. Vieni in mio soccorso nella presente angustia e necessità, e ottie-nimi la grazia che ardentemente imploro, se è per il bene dell’anima

    mia … Benedici il mio lavoro e la mia famiglia: tieni lontane da essa

    le malattie e i pericoli dell’anima e del corpo. Fa’ che nell’ora del do-

    lore e della prova io possa rimanere forte nella fede e nell’amore di Dio. Amen. Gloria...

    5. PREGHIERA per un ammalato Caro sant’Antonio, che hai sempre beneficato coloro che a te ricorro-no fiduciosi, ti prego con fervore per questa persona malata, a me tan-

    to cara. Tu, che nella tua vita terrena, sei stato aiuto e soccorso per i

    sofferenti, e ti sei prodigato per loro con ardente carità e col dono del-le guarigioni prodigiose; tu, che sei il Santo dei miracoli, il Taumatur-

    go di tutti i tempi, ascolta la mia umile preghiera: volgi il tuo sguardo

    compassionevole su questa persona malata e intercedi presso il Signo-

    re nostro Dio, per ottenere a lei la salute del corpo e dell’anima, o al-meno che le siano alleviate le sofferenze e abbia la forza di farne l’of-

    ferta al Padre, in unione alla passione di Cristo, perchè siano fonte di

    merito per la vita eterna. Amen. Gloria...

  • 11

    6. AFFIDAMENTO dei BAMBINI

    O caro Sant’Antonio, ci rivolgiamo a te per mettere sotto la tua prote-

    zione ciò che abbiamo di più caro e prezioso: i nostri figli. A te, im-

    merso nella preghiera, apparve Gesù Bambino, e mentre lasciavi que-sto mondo confortato dalla visione del Signore, i bambini diffondeva-

    no l’annuncio della tua morte beata: rivolgi il tuo sguardo a questi

    fanciulli che ti affidiamo perché tu li aiuti a crescere, come cresceva Gesù, in età, sapienza e grazia. Fa’ che essi conservino l’innocenza e

    la semplicità di cuore; concedi che abbiano sempre accanto l’affetto

    premuroso e la guida saggia dei genitori. Vigila su di loro perché, pro-

    gredendo negli anni, arrivino alla completa maturità e come cristiani diano testimonianza di una fede esemplare. Sii vicino a tutti i bambi-

    ni e tieni anche noi sotto la tua paterna protezione. Amen.

    7. PREGHIERA per ritrovare ciò che si è perduto ( Sant'Antonio è famoso nel mondo anche come il Santo che aiuta a trovare le

    cose smarrite. Dagli oggetti della vita quotidiana, alla stessa fede ). Glorioso Sant’Antonio, famoso per i tuoi meriti e i potenti miracoli,

    tu hai esercitato il divino potere di trovare ciò che era stato perduto. Aiutami a ritrovare la Grazia di Dio che spesso viene smarrita a cau-

    sa del mio peccato; donami il tuo aiuto nella prova; illumina la mia

    mente nella ricerca della volontà del Padre; rendimi zelante nel servi-

    zio a Dio e nella pratica delle virtù; fammi trovare ciò che ho smarri-to, così che io senta sempre la tua vicinanza e la tua bontà compassio-

    nevole. Gloria...

    8. PREGHIERA composta dal card. Comastri Sant’Antonio, amico di Dio e amico dei poveri, voce di Dio e voce

    degli uomini, giovane capace di parlare ai giovani, uomo forte capace

    di resistere ai forti con la potenza disarmante del Vangelo.

    Oggi il mondo ha bisogno urgente di Vangelo: aiutaci ad essere infati-cabili annunciatori di Gesù nelle strade spente della società del benes-

    sere; aiutaci a gridare il Vangelo con la vita facendoci veramente po-

    veri per testimoniare la ricchezza che è Dio. Sant’Antonio, giovane innamorato di Dio, oggi i giovani sono defraudati nella speranza e

    ingannati con la seducente proposta di divertimenti che non saziano

    il cuore: aiutaci a riempirci di gioia per testimoniare la gioia vera che

    abita nel cuore di Cristo. Sant’Antonio, rendici uomini di silenzio per pronunciare parole piene di Dio! Sant’Antonio, strappaci dalla vita

    mediocre per camminare nella via bella della santità, con umiltà, con

    purezza, con letizia evangelica e francescana. Amen.

  • 12

    6. PREGHIERA a SANT’ANTONIO Glorioso Sant’Antonio, a te mi raccomando e

    mi affido, a te rivolgo il mio sguardo e in te ri-

    pongo ogni fiducia. Non lasciare che le preoccu-pazioni della vita tolgano tempo alla lode di

    Dio, che le agitazioni del tempo presente oscuri-

    no lo sguardo verso di lui, che le ansie e i dolori cancellino la consapevolezza che tutto è grazia,

    dono e tenerezza del Padre.

    Dona agli uomini di oggi, sensibilità verso i po-

    veri, attenzione verso i bisognosi, amore verso gli ammalati. Aiuta tutte le famiglie del mondo

    ad essere chiese domestiche: aperte per chi bussa, ospitali per chi cer-

    ca, caritatevoli per chiunque chiede. Proteggi i giovani dalle insidie del male, orientali alla ricerca del be-

    ne; illuminali nelle scelte della loro vita e fa’ che sentano l’urgente

    bisogno di quel Dio da te tanto cercato, incontrato e amato; esaudi-

    scili nei loro desideri: il lavoro, la serena amicizia, la realizzazione personale. Gloria…

    7. PREGHIERA dei PELLEGRINI alla TOMBA del SANTO O caro Sant’Antonio, eccomi vicino alla tua tomba benedetta.

    Sono venuto a pregarti spinto dalla mia necessità e fiducioso nella tua bontà compassionevole che tutti sa consolare. Renditi mio intercesso-

    re presso Dio; parla tu, in mio nome, al Padre delle misericordie e

    ottienimi la grazia di cui ho particolarmente bisogno …

    So che la mia fede è debole; ma tu, che possedesti questa virtù in mo-do mirabile e la suscitasti con la predicazione alle folle, ravvivala in

    me e rendila più salda e pura; tu che conducesti una vita evangelica,

    aiutami a rendere più cristiana la mia, in modo da essere figlio degno del Padre che è nei cieli.

    O Sant’Antonio, vieni in soccorso della mia debolezza, tenendo lon-

    tane le malattie e i pericoli dell’anima e del corpo; aiutami a riporre

    sempre la fiducia in Dio, specialmente nei momenti della prova e del dolore. Benedici il mio lavoro, la mia famiglia, i tuoi devoti sparsi nel

    mondo e qui spiritualmente presenti: ottieni a tutti la bontà del cuore

    verso i poveri e i sofferenti. O mio protettore, rispondi alla fiducia che ho sempre riposto nella tua

    intercessione presso Dio. Amen. Pater - Ave - Gloria