12 regole di economia - james gwartney, richard stroup, dwight lee

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James D. Gwartney Richard L. Stroup Dwight R. Lee Tawni H. Ferrarini

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La vita è una questione di scelte, che riguardano il percorso scolastico, il modo in cui operiamo spese e investimenti, il comportamento che assumiamo sul posto di lavoro, e le altre decisioni personali che ci troviamo a dover prendere. Tutte incidono sul benessere e sulla qualità della vita. 12 regole di Economia (che tutti dovrebbero conoscere) presenta al lettore dodici concetti chiave di cruciale importanza per comprendere facilmente come funziona la nostra Economia.

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James D. Gwartney

Richard L.Stroup

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Tawni H.Ferrarini

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Prefazione

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James D. Gwartney, Richard L. Stroup,Dwight R. Lee, Tawni H. Ferrarini

12 regole di economia

traduzione di ivan greco

Casini Editore

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Titolo originale dell’opera: Common Sense EconomicsCopyright © 2005 and 2010 by James D. Gwartney,

Richard L. Stroup, Dwight R. Lee, and Tawni H. FerrariniOriginally published by St. Martin’s Press

© 2011 Valter Casini Edizioniwww.casinieditore.com

ISBN: 978-88-7905-201-6

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Dedicato ai nostri studenti, passati presenti e futuri

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Prefazione

Perché dovreste leggere questo libro?Sappiamo che il vostro tempo ha valore.

La maggior parte di voi non vuole perderne troppo a imparare termini nuovi, memorizzare formule, o apprendere dettagli importanti solo per gli economisti di professione. Quello che volete sono delle “dritte” che abbiano una rea-le importanza, che vi aiutino a rendere miglio-ri le vostre scelte personali e la comprensione della complessità del nostro mondo. E volete che tali “dritte” vengano presentate in maniera concisa, organizzata, leggibile, con il minimo di gergo economico. Abbiamo scritto questo libro per rispondere a tali esigenze.

Potete trarre profitto dalla lettura di questo testo al di là di quali siano le vostre attuali co-noscenze in materia economica. Questo libro

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introdurrà il neofita ai principi basilari dell’e-conomia, principi che in gran parte riflettono il senso comune. Ma tali concetti sono strumenti potenti per lo sviluppo del pensiero logico e renderanno rapidamente possibile, anche per i principianti, distinguere tra economia concre-ta e nonsense romantici. Il testo aiuterà inoltre gli studenti dei corsi più avanzati di economia e commercio a mettere insieme un “quadro ge-nerale”. Chi si impegna nello studio di queste materie, spesso anche i laureati, sono talmente indaffarati con grafici, formule, modelli e cal-coli matematici, da fallire poi nel cogliere le lezioni più importanti delle scienze economi-che. Infine, anche un dirigente con alle spalle una certa esperienza, o un politico, possono apprendere molte valide nozioni dalla lettura di questo libro.

Oggi, come in passato, due diverse visioni si contendono il cuore e la mente degli ame-ricani. Una parla di governo limitato, libertà economica, e responsabilità personale; l’altra di governo allargato, collettivismo, e lavoro dipendente. L’America è stata fondata sul-la prima di tali visioni, ma la seconda è stata in ascesa per almeno un secolo. Secondo la prima, l’economia deve essere diretta dalle scelte personali coordinate dai mercati; per chi sostiene la seconda, la sua gestione deve

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Prefazione

dipendere dalla pianificazione centrale e dalla politica. Fa una grande differenza. Come so-stenuto dal rinomato economista di Stanford, Thomas Sowell: «La prima legge dell’econo-mia è la scarsità, e la prima legge della politica è di ignorare la prima legge dell’economia».

Sappiamo molto bene cosa hanno compor-tato queste due alternative in ogni epoca stori-ca. Ma siamo una nazione di illetterati in cam-po economico. Il risultato è che veniamo truf-fati con facilità da leader che ci raccontano le proprie buone intenzioni, o la passione che li spinge a voler risolvere i nostri problemi. Uno dei più importanti economisti del ventesimo secolo, Milton Friedman, una volta ha affer-mato: «Non c’è nulla che produca tanto danno quanto le buone intenzioni». Un modo arguto di sottolineare come le politiche dovrebbero essere valutate per l’effettiva efficacia, e non in base alle intenzioni dei proponenti.

Il presidente Herbert Hoover, il senato-re Reed Smoot, e il deputato Willis Hawley erano armati di buone intenzioni quando, nel 1930, proposero al Congresso gli aumenti ta-riffari previsti dall’emendamento che porta ancora il loro nome. Non di meno, le conse-guenze di quella legge furono disastrose; con-tribuì a trasformare quella che avrebbe potuto essere una normale crisi in una decade di do-

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lore e sofferenza. Allo stesso modo i chirurghi del diciottesimo secolo agivano in buona fede; pensavano infatti che le amputazioni praticate senza anestesia e disinfettate col vino avreb-bero impedito alle malattie di introdursi nel sangue dei propri pazienti. Eppure i loro buoni propositi non proteggevano i malati dagli ef-fetti collaterali dei trattamenti. Così come le buone intenzioni dei politici dei nostri giorni non ci proteggono dalle conseguenze di poli-tiche dannose.

Il massiccio intervento governativo che ha anticipato e seguito la crisi economica del 2008 ha generato il bisogno, urgente e in co-stante aumento, di un’educazione economica di base. La nostra democrazia mette gli elet-tori in condizione di scegliere i propri rappre-sentanti, e anche per questo l’analfabetismo economico potrebbe avere conseguenze disa-strose. Le persone che ignorano quali siano le fonti del benessere economico possono farsi irretire da “ricette” politiche che minano tanto la loro prosperità personale quanto quella del loro paese. È poco probabile che una nazio-ne di illetterati in materia economica rimanga prospera molto a lungo.

Se siete preoccupati della direzione presa dall’America e volete intravedere un percorso che conduca verso un futuro economicamente

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Prefazione

libero e sicuro, questo libro fa per voi. I prin-cipi base qui spiegati vi aiuteranno a capire meglio quali accorgimenti economici funzio-nano effettivamente, che tipo di limitazioni al processo politico si rendono necessarie per rafforzarlo e preservarlo, e dunque perché al-cune nazioni prosperano mentre altre stagna-no o addirittura regrediscono. Come risultato, forse diventerete cittadini in grado di compie-re scelte più sagge. Ma suggerimenti econo-mici elementari vi aiuteranno anche a sceglie-re in maniera più consapevole in relazione a consumi, risparmi, investimenti, alternative di carriera, e molte altre decisioni personali. Come spieghiamo nella Parte IV, l’economia fornisce alcune semplici regole su come co-struire e incrementare la ricchezza. E in un’e-conomia di mercato, aumentare la vostra ric-chezza aiuta ad aumentare quella degli altri.

C’è un sito internet, http://CommonSen-seEconomics.com, che accompagna questo libro. Per quelli che vogliono approfondire, il sito include unità supplementari che si occu-pano di materie più specifiche quali il PIL, i ri-levamenti dell’inflazione, le banche e la politi-ca monetaria, la Grande Depressione, e la crisi economica del 2008 (Nota: la lista completa di questi argomenti è presente alla fine del libro). Queste ulteriori unità sono state sviluppate su

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richiesta dei docenti che usano 12 regole di economia come testo di riferimento, ai quali era doveroso fornire un’analisi più esaustiva di tali argomenti. Il materiale aggiuntivo, ri-spondendo a questa esigenza, consentirà loro la massima flessibilità nell’impostare e svi-luppare i corsi di studio. Il sito CommonSen-seEconomics include numerose altre risorse, come le domande di verifica, un test bank per l’accreditamento degli istruttori, link a video di grande interesse, letture scaricabili in for-mato MP3, e molti altri stimoli che offriranno una versione più accattivante dello studio del-le scienze economiche a studenti e professori. Il nostro obiettivo, infatti, oltre che di carattere divulgativo, è presentare l’economia in manie-ra divertente.

James D. Gwartney, Richard L. Stroup, Dwight R. Lee e Tawni H. Ferrarini

Aprile 2010

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Parte I

dodici elementi chiavedell’economia

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DODICI ELEMENTI CHIAvE dELL’ECoNomIA

1. Questione di motivazioni.

2. Niente è gratis.

3. Le decisioni si prendono in base al mar-gine economico.

4. Il commercio promuove il progresso eco-nomico.

5. I costi delle transazioni sono un ostacolo per il commercio.

6. I prezzi mantengono in equilibrio doman-da e offerta.

7. I profitti indirizzano gli affari verso le at-tività più remunerative.

8. Si può guadagnare aiutando gli altri.

9. La produzione di beni e servizi apprezza-ti dalla popolazione, e non unicamente di posti di lavoro, consente di avere un alto livello di qualità della vita.

10. Il progresso economico è figlio in primo luogo degli scambi, degli investimenti, dei miglioramenti della produzione e di solide istituzioni economiche.

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11. La “mano invisibile” dei prezzi di mer-cato guida compratori e venditori a in-traprendere attività che promuovono il benessere generale.

12. Troppo spesso si ignorano le conseguen-ze a lungo termine, o gli effetti secondari, di un’azione.

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Introduzione

La vita è una questione di scelte, e l’eco-nomia si occupa di come le motivazioni influ-iscono su di esse modellando le nostre vite. Scelte che riguardano il percorso scolastico, il modo in cui facciamo spese e investimen-ti, il comportamento che assumiamo sul posto di lavoro; queste e altre decisioni personali incidono sul benessere e sulla qualità della vita. Inoltre le decisioni che prendiamo come elettori e cittadini influenzano le leggi, o “re-gole del gioco”, e queste regole esercitano un enorme impatto sulla nostra libertà e prosperi-tà economica. Per scegliere intelligentemente ciò che è meglio per noi stessi e per la società in generale, occorre comprendere alcuni prin-cipi basilari rispetto a come le persone prendo-no decisioni, cosa ne motiva le azioni e in che

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modo queste determinano il benessere perso-nale e quello degli altri. dunque, l’economia si occupa del processo decisionale dell’indivi-duo, analizza le forze che sottendono alle scel-te e le implicazioni che queste comportano per il funzionamento della società.

Questo volume presenta al lettore dodici concetti chiave, di cruciale importanza per comprendere come funziona la nostra eco-nomia. Chi legge apprenderà, ad esempio, il significato reale dei costi, il perché dei prez-zi, come il commercio aumenti la prosperità e per quali motivi la produzione di beni a cui le persone attribuiscono valore stia alla base del nostro tenore di vita. In una frazione del tempo che avreste dedicato a frequentare un corso sui principi base dell’economia, potre-te apprenderne gli insegnamenti fondamenta-li. Nelle sezioni che seguono familiarizzerete con questi concetti attraverso continui rinvii ad argomenti di quotidiana importanza.

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1. Questione di motivazioni

Tutta l’economia si basa su un principio sem-plice: cambiamenti nelle motivazioni determi-nano in modo piuttosto prevedibile i comporta-menti umani. Sulle motivazioni incidono tanto fattori di natura monetaria che non monetaria. Più una cosa comporta costi meno è probabile che le persone la scelgano. Per lo stesso princi-pio, quando un’opzione diventa più attraente ci sono maggiori possibilità che venga scelta dal-la gente. Questa semplice idea, a volte indicata come il postulato basilare dell’economia, è uno strumento importante perché risulta applicabile praticamente a ogni nostra azione.

Le persone saranno meno interessate a scegliere un’opzione che diventa sempre più costosa. Pensate alle implicazioni di questa affermazione. Se foste in ritardo per un ap-

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puntamento, sareste poco disposti a intratte-nervi con gli amici. Ancora minori sono le probabilità che decidiate di fare un pic–nic in una giornata fredda e piovosa. Nelle classi universitarie americane la frequenza si ridu-ce puntualmente il giorno prima che inizi lo spring break. Ed è certo che prezzi più alti riducono il numero delle unità di merci ven-dute. In tutti questi casi la spiegazione è la stessa: più un’opzione diventa costosa, meno viene scelta.

Allo stesso modo, quando il vantaggio deri-vante da una scelta aumenta le persone saran-no portate a preferirla ad altre. Chiunque sarà più incline a chinarsi per raccogliere un quarto di dollaro piuttosto che un centesimo. Gli stu-denti frequenteranno e presteranno maggiore attenzione in classe se gli argomenti saranno sicuramente oggetto di esame. Gli impiegati la-voreranno sodo e con più efficienza nella con-sapevolezza che questo porterà loro qualche ri-conoscimento. I clienti compreranno una mag-giore quantità di merce in negozi che offrono prezzi bassi, servizi di qualità, e una posizione conveniente. Tutti questi effetti sono altamen-te prevedibili e sono un riflesso del “postulato economico sugli incentivi”.

Questo postulato basilare spiega come il cambiamento del prezzo di mercato alteri lo

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DoDici elementi chiave Dell’economia

stimolo all’acquisto, rendendo possibile coor-dinare le azioni di compratori e venditori. Se più acquirenti vogliono comprare un articolo che i produttori hanno l’intenzione (e l’abilità) di vendere, aumenterà ben presto il prezzo. In seguito a questo aumento i venditori avranno interesse a incrementare la disponibilità del prodotto mentre i compratori ne acquisteranno in minor quantità, fino a creare un equilibrio tra la quantità domandata e quella offerta. Al-lora potremo assistere a un’effettiva stabiliz-zazione del prezzo.

Cosa accade con il processo contrario? Se il prezzo di un bene è troppo alto, i fornitori saranno obbligati ad abbassarlo per riuscire a vendere. Il fatto che l’articolo costi meno incoraggerà la gente a comprarne di più, ma scoraggerà un’ulteriore produzione: il nuovo abbassamento dei prezzi infatti renderebbe meno proficuo per l’azienda offrire quel pro-dotto. La variazione dei prezzi serve dunque a portare in equilibrio la quantità domandata dai consumatori con quanto prodotto dai fornitori. Solo a quel punto non ci sarà più una pressione che favorisca variazioni del prezzo di mercato.

Ricordate il record dei prezzi nominali del-la benzina nell’estate del 2008? Nonostante molta gente temesse l’aumento del prezzo del carburante alla pompa, non ci sono state ma-

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nifestazioni di panico nelle strade, né code ai distributori. Perché? Quando i prezzi più alti hanno reso più costoso l’acquisto della ben-zina, molti tra i consumatori hanno elimina-to gli spostamenti non necessari. Altri si sono organizzati usando un’auto in comune. Col tempo, per ridurre la spesa, la gente si è orien-tata verso l’acquisto di macchine più piccole ed efficienti. Così come i compratori, anche i venditori hanno reagito all’aumento dei prezzi del carburante. Le compagnie petrolifere for-nitrici hanno aumentato le trivellazioni, adot-tato nuove tecniche per estrarre più petrolio dai pozzi già esistenti, intensificato le ricerche di nuovi giacimenti. Il prezzo più alto ha aiuta-to a mantenere la quantità fornita in linea con la domanda e, in fin dei conti, i prezzi del pe-trolio grezzo e della benzina sono serviti per espandere le riserve nel tempo.

Gli incentivi inoltre determinano le scelte politiche. Ci sono poche ragioni per ritenere che esistano sostanziali differenze nel nostro comportamento quando stiamo operando una scelta nella cabina elettorale rispetto a quan-do decidiamo tra le varie offerte in un centro commerciale. Nella maggior parte dei casi gli elettori sono portati ad appoggiare, tra can-didati e linee politiche, quelli che ritengono possano offrire loro benefici maggiori, al net-

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to dei costi. Tenderanno a opporsi a determi-nate opzioni politiche quando gli sforzi loro richiesti appariranno alti rapportati ai benefici che si aspettano di ricevere. Negli Stati Uniti, ad esempio, alcuni sondaggi hanno indicato che i non iscritti ai sindacati erano in misura schiacciante contrari alle esenzioni dalle tas-se per la sanità di cui usufruiscono gli iscritti, tasse che i non iscritti erano chiamati a paga-re insieme agli altri non esentati. Secondo lo stesso principio, i cittadini più anziani hanno votato numerose volte contro candidati e pro-poste che avrebbero ridotto i vantaggi delle loro assicurazioni mediche governative.

Non c’è modo di aggirare l’importanza de-gli incentivi in quanto attivano meccanismi propri della natura umana. Ed è interessante notare come il ricorso all’incentivo funzioni tanto sotto i sistemi socialisti quanto nel mon-do capitalista. Nell’ex Unione Sovietica, sia i dirigenti che gli impiegati dell’industria del vetro venivano ricompensati in base alle ton-nellate di lastre di vetro fabbricate. Poiché le proprie rendite dipendevano dal peso del ve-tro, gran parte delle fabbriche produceva lastre così spesse che era quasi impossibile riusci-re a guardarvi attraverso. In seguito le regole vennero cambiate e si decise di ricompensare i dirigenti a seconda dei metri quadri di ve-

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tro prodotti; con queste nuove norme, però, le industrie sovietiche cominciarono a realizzare un vetro così sottile da rompersi con eccessiva facilità.

Alcuni ritengono che gli incentivi economi-ci facciano presa solo su chi agisce in maniera avida ed egoista. Questo non è vero. Le per-sone seguono varie ragioni, alcune egoistiche e altre filantropiche. Le scelte di entrambi, gli egocentrici e gli altruisti, saranno influenzate dalle variazioni nei costi e vantaggi persona-li. Per esempio sarà più probabile che tutti, egoisti o altruisti che siano, tentino di salvare un bambino in pericolo nelle acque poco pro-fonde di una piscina, mentre stenteranno a ri-schiare la vita nelle rapide in prossimità delle cascate del Niagara. Ed entrambi daranno più volentieri a un bisognoso i loro abiti usati piut-tosto che i propri vestiti migliori.

Nessuno potrebbe mai accusare la defunta Madre Teresa di avidità, ma il suo interesse personale ha fatto in modo che anche lei ri-spondesse a degli incentivi di natura economi-ca. Quando l’organizzazione delle missionarie della carità, fondata da Madre Teresa, tentò di aprire un ricovero per senza tetto a New York, la città richiese costosi (e per giunta non ne-cessari) lavori di adeguamento dell’edificio. Così l’organizzazione abbandonò il progetto.

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Ovviamente questa decisione non fu dovu-ta a un cambiamento nell’impegno di madre Teresa per i poveri. A cambiare erano stati gli incentivi. di fronte all’aumento del costo che avrebbe comportato aiutare i poveri di New York, madre Teresa preferì usare diversamen-te le risorse a disposizione e intraprendere altre strade per continuare a fare del bene1. I cambiamenti negli incentivi dunque influisco-no sulle scelte di ognuno, indipendentemente dal miscuglio di scopi avidamente materiali-stici e obiettivi compassionevoli che guidano verso una particolare decisione.

1 P. K. Howard, The Death of Common Sense, Random House, New York 1994, pp. 3–5.

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Casini Editore

I libri cambiano il mondo

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Casini Editorevia del Porto Fluviale, 9/a — 00154 [email protected]

Finito di stampare nel mese di ottobre 2011Stampato per Casini Editore da Gemmagraf srl – Roma

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« Il giornalismo economico spesso si basa su analisi poco accurate; gli studi scientifici sono coerenti

dal punto di vista analitico, ma spesso incomprensibili. Questo libro è un tentativo

di costruire un ponte sopra il baratro che divide questi due livelli di approccio. Si tratta di una solida analisi economica, presentata in maniera semplice. »

James Buchananvincitore del Premio Nobel nel 1986

« Splendida e documentata esposizionedei principi base dell’economia. L’analisi economica è

sofisticata, l’esposizione semplice, concisa,chiara e priva di tecnicismi. »

Milton Friedmanvincitore del Premio Nobel nel 1976

« Questo libro fornisce l’ABC su comeil mondo produca ricchezza senza che nessuno

ne paghi le conseguenze. »

Vernon L. Smithvincitore del Premio Nobel nel 2002

www.Casini Editore.com