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1 1. Il nuovo modello di EASS secondo le linee guida La sostenibilità diviene quindi principio guida anche nella progettazione di percorsi di formazione finalizzati all’acquisizione di competenze chiave di cittadinanza, come previsto a livello europeo. • nei consumi • negli stili di vita • nella mobilità • nel risparmio energetico • nella riduzione e differenziazione dei rifiuti • nel rispetto dell’ambiente in generale Per rendere efficace nel lungo periodo qualsiasi misura regolativa strutturale le Linee Guida mettono l’accento sulla necessità •persuadere l’intero Paese a orientare le proprie scelte verso la sostenibilità modificare comportamenti e convinzioni, alimentando una nuova cultura della sostenibilità capace di formare i cittadini alle scelte consapevoli ed etiche

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Page 1: 1. Il nuovo modello di EASS secondo le linee guida · e problematiche ambientali E’ stato quindi conferito alla scuola uno specifico mandato per la formazione delle nuove generazioni

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1. Il nuovo modello di EASS secondo le linee guida

La sostenibilità diviene quindi principio guida anche nella progettazione di percorsi di formazione

finalizzati all’acquisizione di competenze chiave di cittadinanza , come previsto a livello europeo.

• nei consumi • negli stili di vita• nella mobilità• nel risparmio energetico • nella riduzione e differenziazione dei rifiuti • nel rispetto dell’ambiente in generale

Per rendere efficace nel lungo periodo qualsiasi misura regolativa strutturale le Linee Guida mettono l’accento sulla necessità

•persuadere l’intero Paese a orientare le proprie scelte verso la sostenibilità

•modificare comportamenti e convinzioni , alimentando una nuova cultura della

sostenibilità capace di formare i cittadini alle scelte consapevoli ed etiche

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2. Il nuovo modello di EASS secondo le linee guida

attraverso

•l’informazione, mirata a raggiungere possibilmente tutti i cittadini;

•la formazione , individuata nella Strategia UNECE come processo fondamentale che•dura per tutta la vita non si limita all’apprendimento “formale”, con gli strumenti tipici indirizzati agli studenti, ma si estende all’educazione informale per un’azione completa verso la cittadinanza, con la promozione di campagne di comunicazione e sensibilizzazione sul corretto rapporto dei cittadini, in particolare dei più giovani, con l’ambiente di vita •necessita di un costante aggiornamento degli educatori per il successo dei processi educativi

•l’EASS, attraverso un doppio approccio:•integrandola nelle materie di studio e nei programmi didattici•creando corsi e programmi specifici

Alle Istituzioni è quindi assegnato un ruolo centrale per •rafforzare conoscenze, competenze e professionalità sui diversi aspetti della sostenibilità ambientale, economica e socio-culturale

•sviluppare un approccio operativo e concreto ai problemi legati allo sviluppo culturale, economico, sociale e ambientale

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3. L’azione congiunta dei ministeri

•conoscitivo , finalizzato alla conoscenza delle problematiche dello stato dell’ambiente e dei fattori di pressione che le generano;

•orientativo , finalizzato a rendere i ragazzi stessi consapevoli dei propri comportamenti attraverso attività che sviluppino capacità cognitive, operative e relazionali.

•orientare l’attività educativa dei due cicli di istr uzione verso la costruzione di consapevolezze e responsabilità sui temi “ambientali ”, che interessano e qualificano sempre di più la qualità della vita

•approfondire la conoscenza delle tematiche ambienta li attraverso un forte

coinvolgimento del mondo della scuola per stimolare la sensibilità di bambini e

ragazzi fino a renderli protagonisti di esperienze a contatto diretto con la natura

La direzione indicata dalla Strategia UNECE è stata recepita dallaindividuazione da parte di MATTM e MIUR degli obiettivi comuni di

L’ approccio è duplice:

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4. Interdipendenze e saperi

L’analisi delle interdipendenze

•presuppone un approccio che consideri i diversi contributi provenienti , con le loro specificità, da tutti i settori del sapere (scientifici, storici, culturali, matematici ecc.)

•può costituire uno stimolo per arricchire il patrimonio di attività e iniziative proposte dalla scuola a livello formativo, offrendo strumenti per superare la

criticità data dalla separazione , spesso ancora presente, tra

materie insegnate/apprese e

problematiche ambientali

E’ stato quindi conferito alla scuola uno specifico mandato per la formazionedelle nuove generazioni

•sui temi della sostenibilitàe, in particolare, •sul tema del rapporto e dell’interdipendenza uomo/ambiente

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5. Le priorità tematiche delle politiche ambientali

Le priorità strategiche definite dal MATTM d’intesa con il MIUR in materia di EASS, sono le seguenti tematiche, per le quali in appendice alle Linee Guida sono allegate le Schede Tecniche di Approfondimento con l’obiettivo di fornire, attraverso un supporto tecnico-scientifico, uno strumento di ausilio per la didattica:

• tutela della biodiversità e delle risorse naturali; schede 1-3

• tutela del mare; scheda 4

•contrasto ai cambiamenti climatici e all’inquinamento atmosferico; scheda 5

•promozione delle fonti energetiche rinnovabili e del risparmio energetico; scheda 6

• gestione corretta del ciclo dei rifiuti; scheda 7

•prevenzione delle diverse forme di inquinamento con particolare riferimento all’ambiente urbano; scheda 8

• contrasto ai crimini ambientali e alle ecomafie; scheda 9

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6. Orientamenti per lo sviluppo dei curricoli di istituto

L’EASS

•si articola (secondo quanto previsto dal Documento di indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione) in una serie di

•obiettivi di apprendimento

•“situazioni formative centrate su compiti per lo sv iluppo di competenze”in relazione al ciclo di istruzione e alla specificità dell’indirizzo di studi.

•rappresenta un’area di apprendimento determinata dall’intersezione di piùmaterie/discipline, in quanto ne richiama contemporaneamente

• la specificità di contenuti• le connessioni interdisciplinari• le varie interazioni che si possono stabilire in relazione ai problemi e alle questioni che si intendono affrontare

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7. Esempi di competenze promosse dai progetti

1. legge e consulta carte topografiche del territorio e individua i toponimi significativi per la rilevazione dell’assetto morfologico, geografico e idrografico locale;

2. consulta i siti web per ottenere le informazioni necessarie allo studio di fenomeni e alla soluzione di problemi ambientali;

3. osserva e individua le caratteristiche fisiche (morfo-geo-idrobiologiche) del territorio;4. conosce il concetto e il valore della biodiversità;5. conosce e comprende l’importanza delle acque nell’evoluzione degli insediamenti umani

lungo il loro percorso e quale risorsa nello sviluppo delle attività primarie e secondarie;6. valorizza la funzione estetica dei corsi d’acqua nel contesto locale;7. ricerca informazioni sulla distribuzione di inquinanti nel proprio territorio sulla base dei dati

resi disponibili dagli enti di rilevazione;8. analizza il contesto socio-urbano di appartenenza e/o un contesto industriale locale,

valutandone le fonti di impatto, gli effetti sull’ambiente e sulla salute, individuando possibili interventi di miglioramento;

9. comprende l’importanza del risparmio energetico e del ricorso alle energie pulite;10.comprende il concetto del rifiuto come risorsa e il valore della raccolta differenziata

secondo la pratica delle tre R (riuso, recupero e riciclo);11. riconosce il valore della prevenzione e dell’educazione al rispetto dell’ambiente ai fini della

tutela degli ecosistemi;12.misura l’impronta ambientale complessiva prodotta dal proprio stile di vita (in termini di

energia consumata, rifiuti prodotti, sostanze emesse).

L’area di apprendimento dell’EASS richiede per la sua traduzione didattica l’elaborazione di progetti finalizzati a promuovere l’acquisizione di competenze , di cui si riportano alcuni esempi relativi a esperienze attuate nelle scuole del nostro territorio. L’alunno /a:

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8. Indicazioni per la progettazione di iniziative di EASS

1. si basa sulla “normale attività disciplinare”, quindi ogni disciplina può contribuire all’organizzazione e all’ampliamento delle conoscen ze e abilità necessarie all’esercizio dell’EASS

2. prevede momenti di informazione e di formazione specifici , disciplinari e interdisciplinari;

3. si avvale di modalità didattiche idonee a rendere gli allievi pro tagonisti consapevoli e responsabili del proprio processo di apprendimento;

4. prevede situazioni formative che privilegiano la didattica laboratoriale che valorizza il lavoro su compiti di realtà e il lavoro di gruppo , al fine di ottenere un esito formativo e un “prodotto” spendibile a livello personale o dalla classe, nella scuola e/o nell’ambiente extrascolastico;

5. si avvale del supporto specialistico che può essere offerto dalle Amministrazioni pubbliche preposte alla tutela ambientale, dagli Enti locali e dalle associazioni operanti sul territorio nella tutela ambientale, coinvolti quali “risorse” nel progetto;

6. rientra negli Accordi di rete ;

7. viene monitorato e valutato dal gruppo dei docenti impegnati nella sua realizzazione, dal Collegio dei Docenti e dal gruppo di raccordo scuola e territorio;

8. viene inserito nel POF della scuola perché alunni e famiglie siano informati al riguardo e possano partecipare alla sua valutazione in itinere e a conclusione dell’esperienza

Per attivare nelle scuole iniziative formative e didattiche in tema di EASS, il progetto educativo e didattico , da realizzare in tempi limitati e con eventuali sviluppi successivi:

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9. Indicazioni per l’impianto metodologico-operativo

a. problematizzazione : attraverso la formulazione di domande e questioni ricavate dall’esperienza di vita quotidiana e/o selezionate dai mezzi di informazione;

b. presentazione di un compito di realtà ;

c. selezione degli ambiti di conoscenze e di abilità necessari per la realizzazione del compito;

d. definizione della strategia formativa in relazione alla classe: vengono privilegiati i metodi attivi e le strategie formative in grado di coinvolgere in maniera personale e responsabile gli allievi rispetto a situazioni a loro vicine;

e. Individuazione delle “risorse” interne e/o esterne da utilizzare nel progetto; presa di contatto e coinvolgimento degli esperti nelle varie fasi del progetto;

f. definizione delle caratteristiche del “prodotto” inteso sia come esito formativo sia come risultato spendibile nella scuola e in contesti diversi dall’istituto scolastico (es. video; CD-Rom; manifesti; giornali; elaborati per concorsi; rappresentazione teatrale etc.).

Le fasi metodologiche per la realizzazione dei progetti comprendono i seguenti momenti:

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10. Linee guida per i percorsi formativi EASS nel primo ciclo

• la promozione delle competenze personali e delle capacità progettuali e riflessive dell’allievo, mobilitandole in un contesto in cui utilizzare conoscenze e abilità;

• la conoscenza del proprio territorio attraverso nuovi strumenti di analisi della realtà e di confronto diretto con le esperienze locali, sia negative che positive;

• il recupero del senso di appartenenza attraverso una concezione solidaristica della tutela ambientale e di eredità del patrimonio naturale;

• la necessità di coerenza di comportamento di operatori, famiglie e amministrazioni;

• il bisogno di partecipazione alla soluzione delle problematiche ambientali;

• nuove forme di comunicazione finalizzate alla valorizzazione e alla cura del patrimonio naturale

Nelle scuole del primo cicloi contenuti dei percorsi formativi EASS devono fare leva sulle seguenti linee, presenti nell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione:

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11. Le competenze di educazione ambientale nell’area di Cittadinanza e Costituzione

Le proposte educative e didattiche relative all’area di apprendimento EASS mirano a promuovere nello studente:

• la comprensione delle problematiche dell’ambiente e del territorio in cui vive;

• la consapevolezza che è possibile rispettare, conser vare, migliorare e valorizzare l’ambiente e il territorio , elaborando progetti specifici di intervento da proporre anche ai soggetti istituzionali della comunità di appartenenza;

• la riflessione sul valore delle risorse naturali – quali la disponibilità di acqua, la varietà degli ecosistemi ed i loro equilibri, la ricchezza della biodiversità – come bene comune e diritto universale, per rilanciare nella Scuola, nelle famiglie, nelle comunità comportamenti di consumo “critico” e “responsabile” di queste risorse, avendo cura del loro sviluppo sostenibile a favore delle generazioni future, oltre che per il bene - essere e il bene - stare di quelle attuali.

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12. Linee guida per i contenuti dei moduli didattici

oggi va sviluppata

• con un percorso curricolare, condiviso dal Collegio dei Docenti in sede di approvazione del POF, attraverso la progettazione di itinerari formativi specifici riferiti alle problematiche dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile per garantire la diffusione nelle scuole di modelli formativi coe renti e funzionali a obiettivi di apprendimento comuni, che si ampliano dalla scuola dell’infanzia alle scu ole secondarie di secondo grado ;

• attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche : DS, docenti, studenti, bidelli e genitori (attraverso gli OO.CC.)

Se la possibilità di intervento diretto delle scuole nei processi formativi rivolti all’EASS

in passato era

• lasciata solo all’iniziativa di singoli docenti e/o operatori appassionati alle questioni ambientali”

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13. Linee guida per i contenuti dei moduli didattici: risorse esterne

E’ opportuno prevedere l’interazione con soggetti altamente qualificati :

• istituti di ricerca tecnico-scientifica (quali ARPA/ APPA- Agenzie regionali e/o provinciali per la protezione dell’ambiente, Sportello Osservatorio Rifiuti, Parco Tecnologico Padano)

• enti preposti alla protezione e valorizzazione dell a natura (quali Enti parco, WWF, Legambiente)

• enti di formazione e associazioni del territorio esperti in tematiche ambientali (AREA-Ass. di Riferimento Ed. ambientale, Consorzio Muzza-Bassa Lodigiana, MLFM-Movimento Lotta Fame nel Mondo, CICLODI)

che,

insieme agli enti locali (Provincia e Comuni), ai gestori per il ritiro dei rifiuti e l’erogazione idrica (come ASTEM Gestioni, SAL- Società Acqua Lodigiana)

possono fornire alle scuole un importante ausilio per un approccio diretto e interdisciplinare alle tematiche dell’ EASS grazie

• alla loro esperienza quotidiana di lavoro e didattica

• alle loro strutture attrezzate

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14. Linee guida per i contenuti dei moduli didattici: l’attenzione al territorio e alla realtà urbana

Per dare operatività allo sviluppo sostenibile è preferibile concentrare gli sforzi maggiori su scala locale : un’educazione attenta a quello che avviene nel territorio permette all’individuo di sviluppare in modo organico un processo di passaggio dalla conoscenza alla coscien za ambientale.

Particolare attenzione va prestata alla realtà urbana e al concetto di cittàsostenibile , essendo la città il luogo •dove viene prodotta la quantità maggiore delle emissioni, dei rifiuti e dei materiali inquinanti,•che consuma la quota più alta di energia,•dove maggiore è il degrado ambientale.

Accanto ai necessari interventi nel comparto industriale, dei trasporti, dell'edilizia, è infatti fondamentale informare e responsabilizzare gli individui sul valore della sostenibilità urbana e indurre comportamenti ecologici nelle abitudini quotidiane di ciascuno negli ambienti di studio, di lavoro e di vita collettiva, attraverso percorsi formativi mirati che non possono prodursi senza un adeguato sostegno organizzativo delle scuole.