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TRANSCRIPT
1 - Il grano Wheat p. 2Il pane Bread p. 5
Le forme del pane The shapes of bread p. 7
La pasta Pasta p. 8
Le tradizioni Traditions p. 9
Le pizze tradizionali Traditional pizzas p. 10
2 - L’olio d’oliva Olive oil p. 12Dall’oliva all’olio From olive to oil p. 15
Simbologia Symbolism p. 16
Qualità organolettiche Organoleptic qualities p. 17
La DOP Val di Mazara The Val di Mazara DOP p. 18
Un’oliva molto speciale A very special olive p. 19
Sott’olio Products in oil p. 21
3 - I formaggi Cheeses p. 22Il pecorino siciliano Sicilian pecorino p. 25
Il caciocavallo palermitano Palermo caciocavallo cheese p. 27
Cacio all’argentiera Argentiera cheese p. 28
La vastedda The vastedda p. 29
Il formaggio di capra Goat’s cheese p. 30
La ricotta Ricotta p. 30
Index
realizzazione editor Krea srl - Palermoprogetto grafico e impaginazione graphics and layout Silvia Todarocopertina cover Carla Silvastampa print Priulla srl - Palermo, 2007
4 - Frutta, miele e dolci
Fruit, honey and sweetmeats p. 32Le susine Plums p. 35
I meloni gialli e verdi Yellow and green melons p. 36
Le ciliegie Cherries p. 37
Le nespole Medlars p. 38
Il miele e le conserve Honey and preserves p. 38
I biscotti Biscuits p. 39
I dolci della tradizione Traditional sweetmeats p. 40
I cannoli Cannolos p. 42
Dolci tradizioni Sweet traditions p. 43
5 - Ancienne cuisine p. 44Le carni e i salumi Meats and sausages p. 47
Le fave Beans p. 48
La cipolla Busacchinara The Busacchinara onion p. 49
6 - Il vino Wine p. 50I vini Doc dell’Alto Belice Corleonese The Doc Wines p. 53
Le cantine The cellars p. 56
Dove mangiare Where to eat p. 60
La cartina Map p. 64
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Per raccontare del grano siciliano si potrebbero evocare le immagini di divinità
generose intente a spargere sulla terra le loro benedizioni, come fece Plinio il
Vecchio nella sua Naturalis Historia: qui si legge che “Demetra-Cerere trovò il fru-
mento mentre prima si viveva di sole ghiande. E lei stessa insegnò a macinare e
fare il pane in Attica e in Sicilia”. Mito confermato dai libri di storia: Diodoro Siculo,
infatti, scrive che “…la Sicilia per prima produsse il frutto del grano grazie alla fer-
tilità della sua terra…”.
Le estensioni di campi che oggi tappezzano di spighe i dolci rilievi delle colline,
accompagnando il visitatore che s’addentra nella campagna isolana, danno solo
una pallida idea di quel che dovevano essere in epoca romana, quando la Sicilia era
il “granaio dell’impero”. Nondimeno, in Sicilia è rimasta la cultura agricola antica, e
così il grano non ha perso nulla delle sue caratteristiche qualitative, sia per la pro-
duzione di pane che di pasta.Ed è attraverso questi prodotti che qui vogliamo dirvi
del grano siciliano, perché i colori, gli odori e i rumori dei campi, nel pane e nella
pasta siciliani trovano la loro compiuta espressione.
To tell the story of Sicilian wheat,one could evoke the images of generous divinities intent
on scattering their benedictions on the earth, as Pliny the Elder did in his Naturalis
Historia: here we read that “Demeter-Ceres found wheat while before people only lived
on acorns. And she herself taught people to grind it and to make bread in Attica and
Sicily.”Myth is confirmed by history books:Diodorus Siculus writes that “...Sicily first pro-
duced the fruit of the wheat thanks to the fertility of its land….”
The extensions of fields that today carpet the soft hills with ears of corn, accompanying
the visitor that penetrates into the country on the island, only give a faint idea of what
they must have been like in the Roman epoch, when Sicily was the “granary of the
empire.” Nevertheless, in Sicily the ancient agricultural culture has remained, and so
wheat has lost none of its qualitative characteristics, for the production of both bread and
pasta.And it is through these products that here we want to tell you about Sicilian wheat,
because the colours, the smells and the sounds of the fields find full expression in Sicilian
bread and pasta.
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5
Il grano Wheat - 1
Il paneSenza pane, un siciliano non si mette a
tavola e per il pane ha una passione
quasi sacrale, evidente nel gesto abi-
tuale di baciare il pezzo di pane che
distrattamente si è lasciato cadere. Il
pane avanzato, poi, non si butta certo
via, ma si usa per fare la “mollica”, il
pangrattato da spolverare sulla carne e
da imbottirci i carciofi, o le sarde “a
beccafico”. Il pane è sacro, e serve
anche, in tante e svariate e pittoresche
forme, per rendere onore a Dio e ai
santi nei giorni di festa più importanti
dell’anno, a cominciare dalla Pasqua.
Ecco perché il pane ha decine di varian-
ti e di nomi. Ogni zona ha il “suo” pane,
preparato con l’attenzione e la cura
che discendono da una tradizione
secolare, utilizzando sempre l’ottima
farina di semola di grano duro e
aggiungendo a essa solo lievito natu-
rale (la lievitazione viene effettuata
una o due volte), sale e acqua. A
Marineo, Piana degli Albanesi e
Monreale si preparano da sempre, in
fumosi forni di pietra in cui il fuoco è
alimentato da fascine odorose di rami
di quercia, olivo o alberi da frutto, certe
grosse pagnotte dalla spessa scorza
scura (almeno 3 mm), cosparsa legger-
BreadA Sicilian will not sit down to table with-
out bread and for bread he has an almost
sacral passion, evident in the customary
gesture of kissing the piece of bread that
he has absentmindedly dropped. Then
bread that is left over is certainly not
thrown away,but is used for making bread
crumbs for dusting meat and for stuffing
artichokes or sardines a beccafico. Bread is
sacred,and it also serves, in many and var-
ied and picturesque forms, to honour God
and the saints on the most important
feast days in the year, starting from Easter.
This is the reason why bread exists in
dozens of varieties and with dozens of
names. Each area has “its” bread, prepared
with the attention and care that derive
from a centuries-long tradition, which
always involves using excellent bran flour
from durum grain and only adding natural
yeast (the leavening is done once or
twice), salt and water.At Marineo,Piana
degli Albanesi and Monreale people
have always made, in smoky stone ovens
in which the fire is fed with scented brush-
wood from oak, olive or fruit trees, certain
big loaves with thick dark crust (at least 3
mm), slightly sprinkled with sesame
seeds, with a generous cream-coloured
interior, soft and compact. It is famous
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1 - Il grano Wheat
mente di semi di sesamo, che racchiu-
de tanta mollica color crema, soffice e
compatta. Un pane celebre che si man-
tiene per diversi giorni e per molti cit-
tadini vale un’escursione nell’Alto
Belice Corleonese seguendo i profumi
che si sprigionano dalle panetterie
sempre affollate, dove il pane te lo por-
gono avvolto in grossi fogli di carta
bigia che sfrigola fra le mani golose di
chi non sa resistere all’assaggio di un
boccone caldo di forno.
Si giunge così al punto che il pane di
Monreale, che dal 2004 è iscritto nel
Registro Nazionale dei Prodotti
Agroalimentari Tradizionali, è
diventato un motivo di attrazione per i
visitatori, insieme ai magnifici monu-
menti. E non da ora, visto che già nel
1894 il viaggiatore francese Gaston
Vullier annotava nel suo diario che “il
pane prodotto a Monreale è ricercato
dai palermitani”.
bread that keeps for several days and that
many people consider worth an excursion
into Alto Belice Corleonese following the
scents that always come out of the crowd-
ed bakeries, where they hand you the
bread wrapped in big sheets of grey paper
that crackles in the greedy hands of people
who can’t resist the taste of a piece still
warm from the oven.
Thus we have reached the point at which
Monreale bread, which has been in the
National Register of Traditional Food
and Agriculture Products since 2004,has
become a source of attraction for visitors,
together with the magnificent monuments.
And this is not something that has just start-
ed, seeing that way back in 1894 the French
traveller Gaston Vullier noted in his diary that
“the bread produced at Monreale is sought
after by Palermo people.”
Il pane di Piana degli Albanesi
The bread of Piana degli Albanesi
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Il grano Wheat - 1
Le forme del pane Il pane si può avere, come dicevamo, in diver-
si formati: ci sono le pagnotte tonde da 1/2 e
1 kg, le pagnotte “pizziate” (l’impasto viene
pizzicato prima della cottura, sicché il pane
risulta con una caratteristica forma “a pizzi”),
anch’esse da 1/2 e 1 kg, il filone liscio da 250 g, 1/2
e 1 kg e il filone “a scaletta” da 1/4 e 1/2 kg.
Queste sono le forme più comuni, ma ce ne sono anche altre, come la cuddura, il
pane a ciambella, e la vastedda o muffoletta, pagnottina anch’essa tonda,
schiacciata, del peso di 200 g ca., preparata con lo stesso impasto ma arricchito di
olio d’oliva e consumata imbottita. A San Giuseppe Jato troviamo poi la vacon-
za, un panino soffice e tondo, da 150 g circa, cavo all’interno per accogliere più
facilmente la ricotta con cui, tradizionalmente, si accompagna. A Marineo si pre-
para la cusuzza, dal peso di 1/2 kg, che nel formato da 1 kg prende il nome di
vastidduni, mentre a Piana degli Albanesi, paesello fondato nel Quattrocento
da profughi albanesi e che ancora oggi conserva usanze e lingue balcaniche, il
pane ha nomi esotici, come bukë, che indica il pane rotondo, e panaret, i tipici
pani rituali della Pasqua.
The shapes of bread As mentioned, bread comes in different formats: there are round loaves weighing 1/2 kg
and 1 kg, pizziate loaves (the dough is pinched before baking, so the bread has a peculiar
“tuft” form), also weighing 1/2 kg and 1 kg, the smooth French loaf weighing 250 g, 1/2
kg and 1 kg, and the French loaf a scaletta weighing 1/4 kg and 1/2 kg.
These are the commonest forms, but there are also others, like the cuddura, the bun loaf
and the vastedda or muffoletta, a little loaf that is also round, flattened,weighing about
200 g, prepared with the same dough but enriched with olive oil and eaten filled.Then at
San Giuseppe Jato we find the vaconza, a panino that is also soft and round, weighing
about 150 g, empty inside to make it easier to put in the ricotta with which it is tradition-
ally accompanied. At Marineo they make the cusuzza, weighing 1/2 kg, which in the 1
kg format takes the name vastidduni, while at Piana degli Albanesi, a village found-
ed in the Fourteenth century by Albanian refugees and still today preserving Balkan cus-
toms and languages, bread has exotic names, like bukë, which refers to round bread, and
panaret, the typical ritual Easter loaves.
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La pastaAnche chi apprezza la pasta “di una
volta” trova qui i sapori che cerca, la
pasta artigianale di semola di grano
duro che dall’aria, dall’acqua, dalle tra-
dizionali trafile prende quel gusto “di
casa” che le preparazioni industriali
hanno smarrito. D’altronde, come
potrebbe essere diversamente, visto
che i maccheroni e gli spaghetti furono
inventati proprio in Sicilia?
Lo testimonia Edrisi, il geografo al
quale si deve il Libro di Ruggero, testo
fondamentale per conoscere l’Isola in
epoca medievale.
Le tante, gustose ricette di pasta sono
spesso elaborate perché in Sicilia usa
essere un piatto unico. Una pietanza
dall’eccellente sapore in cui la ruvida
consistenza della pasta - che quasi non
scuoce mai, tanto è ricca di glutine e
amido - tiene insieme il gusto degli
ortaggi, dei formaggi e delle carni in
inebrianti armonie.
I formati sono quelli tradizionali sicilia-
ni, quali gli spaghetti lunghi, i caratte-
ristici anellini, i cavatoni, i bucatini, i
maccheroncini e le lasagne, non quelle
quadrate della tradizione emiliana, ma
a forma di lunghi nastri. Senza dimen-
ticare le pastine per le minestre.
Oggi i pastifici artigianali, un tempo
presenti in tutti i paesi dell’Alto Belice
Corleonese, sono diventati rari. A
Corleone sopravvive una produzione
tradizionale di qualità.
PastaThose who appreciate pasta “as it once
was” here also find the flavours they seek,
the non-industrial pasta made with durum
grain bran that from the air, from the water
and from the traditional procedures gets
that “homemade” flavour that industrial
preparations have lost. Anyway, how could
it be otherwise, considering that macaroni
and spaghetti were invented right here in
Sicily? We learn this from Idrisi,the geogra-
pher to whom we owe the Book of Roger,a
fundamental text for knowing the island in
the medieval epoch.
The many savoury pasta recipes are often
elaborate because in Sicily it is often the
only course.A dish with an excellent taste in
which the rough consistency of the pasta -
which almost never overcooks, being very
rich in gluten and starch - holds together
the taste of the vegetables, of the cheeses
and of the meats in intoxicating harmonies.
The formats are the traditional Sicilian ones,
i.e.long spaghetti,peculiar ringlets,cavatoni,
bucatini,maccheroncini and lasagne,not the
square ones of the Emilia tradition, but in
the shape of long ribbons. There are also
pastinas for soups.
Today non-industrial pasta workshops,
once present in all the villages of Alto
Belice Corleonese, have become rare. In
Corleone traditional quality production
survives.
1 - Il grano Wheat
9
Il grano Wheat - 1
Le tradizioni Al pane sono legate le più diverse tradizioni popolari: si dice,
ad esempio, che non si debba in nessun caso infornare il pane il Venerdì Santo, per-
ché in caso contrario si incorrerà certamente in gravi sventure. Inoltre, quando si fa il
pane in casa,sull’ultima pagnotta bisogna incidere una croce benaugurale.Ancora,le
briciole vanno sempre raccolte e date da mangiare agli animali domestici: chi le
disperderà, dopo morto sarà condannato a raccoglierle una per una con le ciglia.
Una delle usanze rituali legate al pane più sentite, in Sicilia, è la festa di San
Giuseppe. In quell’occasione, il 19 marzo, vengono imbandite in tutti i paesi ele-
ganti tavole:sul pizzo delle tovaglie più preziose campeggiano le forme tradiziona-
li del pane, simbolo della benedizione della terra. Una festa da seguire soprattutto
a San Giuseppe Jato, Palazzo Adriano e Giuliana.
Un dolce tipico di questa ricorrenza è la cosiddetta sfincia, riconosciuto tra le pro-
duzioni tradizionali siciliane:si tratta di una morbida pastella fritta nell’olio bollen-
te, che nella versione semplice si gusta spolverata di zucchero e cannella, in quella
elaborata, invece, con una ricca farcia di crema di ricotta e gocce di cioccolato.
Al grano è legato, infine, un prodotto agroalimentare tradizionale tipico del paler-
mitano: la dolcissima cuccìa viene preparata mescolando soffice crema di ricotta
con chicchi di grano ammorbidito e gocce di cioccolato, ed è caratteristica della
festa di Santa Lucia, il 13 dicembre. Si narra, infatti, che proprio grazie all’inter-
vento della santa, che fece giungere nel porto di Palermo una nave carica di grano,
la cittadinanza sopravvisse a una spaventosa carestia.
Traditions To bread there are linked the most varied folk traditions: it is said, for
instance,that in no case bread is to be baked on Good Friday,because to do so would certainly
bring very bad luck.Also,when bread is made at home,on the last loaf you have to engrave a
good luck cross.Moreover,the crumbs are always to be collected up and given to domestic ani-
mals to eat:anyone who throws them away,after dying will be condemned to picking them up
one by one with their eyelashes.
One of the most important customs linked to bread in Sicily is the feast of St.Joseph.On that
occasion, on 19 March, in all the villages elegant tables are prepared:on the lace of the most
precious tablecloths there stand out the traditional loaves, a symbol of the benediction of the
earth. It is a feast to be seen above all at San Giuseppe Jato, Palazzo Adriano and
Giuliana.
A dessert typical of this feast is so-called sfincia, recognized among Sicilian traditional prod-
ucts: it is soft batter fried in boiling oil, which in the simple version is eaten dusted with sugar
and cinnamon, and in the elaborate one has a rich filling of cream of ricotta and chocolate
drops. Lastly, to wheat there is linked a traditional food product typical of the Palermo area:
sweet cuccìa,prepared mixing soft cream of ricotta with grains of softened wheat and choco-
late drops,and characteristic of the feast of St. Lucy,on 13 December. In this connection it
is narrated that precisely thanks to the intervention of the saint,who caused a ship loaded with
wheat to come to Palermo harbour,the people of the city survived a dreadful famine.
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Le pizze tradizionaliUn cenno a parte va alle pizze tradizio-
nali, che qui sono la rianata, un sem-
plice disco di pasta di pane condito con
olio di oliva, sale e origano, e lo sfincio-
ne, che s’annuncia da lontano col suo
profumo ammaliante, capace di far tor-
nare l’appetito a chiunque. Quest’ul-
timo è una sorta di pizza morbida, con-
dita con salsa di pomodoro, cipolle,
acciughe e formaggio, diffusa in tutto il
palermitano.
Secondo la tradizione, fu creata dalle
suore del monastero di San Vito, a
Palermo, mentre sperimentavano una
preparazione festiva per il Natale.
La ranza e sciura di Chiusa Sclafani è
una sorta di pizza soffice, che prende
nome dalla “ranza”, il cruschello con cui
veniva originariamente preparata. Un
alimento povero, dunque, ma non per
questo meno buono, che oggi si realiz-
za con lo stesso impasto del pane al
quale viene aggiunto un po’ di olio
d’oliva o di strutto. L’impasto viene
steso in tre strati dentro una teglia e
condito con maggiorana, cipolle e
sarde salate (a volte anche con pepe,
origano e salsiccia sbriciolata), poi
spolverato in superficie con formaggio
grattugiato e cotto al forno per circa
mezz’ora.
Traditional pizzasSeparate mention must be made of tradi-
tional pizzas, which here are rianata, a
simple disc of dough seasoned with olive
oil, salt and oregano, and sfincione,
whose captivating scent you can smell
from a long way off, whetting anyone’s
appetite. This is a sort of soft pizza, sea-
soned with tomato sauce, onions,
anchovies and cheese, widespread in
Palermo province. According to the tradi-
tion, it was created by the nuns of the San
Vito convent, in Palermo, while they were
experimenting with a festive preparation
for Christmas.
The ranza and sciura of Chiusa Sclafani
is another sort of soft pizza, which gets its
name from ranza,the fine bran with which
it was originally made. So it is unpreten-
tious food,but no less good for this reason.
Today it is made with the same dough as
bread, with the addition of a little olive oil
or lard.The dough is set out in three layers
inside a baking-pan and seasoned with
marjoram, onions and salted sardines (at
times also with pepper, oregano and bro-
ken-up sausage), then dusted on the sur-
face with grated cheese and cooked in the
oven for around half an hour.
Lo sfincione di Monreale
The sfincione of Monreale
1 - Dal grano From wheat
,
La tipica focaccia ranza e sciura di Chiusa Sclafani.
The typical pizza ranza e sciura of Chiusa Sclafani
Dal grano From wheat - 1
13
2
I tronchi nodosi, bitorzoluti, ritorti degli ulivi sono una presenza costante nella
campagna siciliana. Addentrandosi fra le colline, seguendo le curve dei grigi nastri
d’asfalto, li vedi sempre, ora solitari, ora in filari ordinati, con le loro chiome d’ar-
gento suonate dalla brezza. Sembrano sculture, il lavoro accurato di un artista, ed è
incredibile pensare che sia stata la Natura, tutta da sola, a creare queste “opere
d’arte” così singolari.
Opere d’arte, ma non solo: gli olivi sono piante preziose e utilissime, tanto che,
secondo la leggenda, proprio facendo germinare un alberello d’olivo Athena vinse
la sfida con Poseidone nel creare la cosa più utile al genere umano. D’altronde non
fu un caso se il ramoscello che la colomba portò a Noè, quando le acque del Diluvio
iniziarono a ritirarsi, fu proprio d’un albero d’olivo: quale migliore simbolo di paci-
ficazione può esservi di un albero che ha tanto valore? L’olio d’oliva, infatti, è ali-
mento sano, gustoso, benefico per la salute e perfino terapeutico, come ci rammen-
ta il detto siciliano ogghiu comuni sana ogni duluri (l’olio guarisce ogni dolore).
The knotty, pimply and twisted trunks of olive trees are constantly present in the Sicilian
countryside. Penetrating among the hills, following the curves of the grey ribbons of
asphalt, you see them all the time, now solitary, now in orderly rows, with their silver
foliage played with by the breeze.They look like sculptures, the careful work of an artist,
and it seems almost unbelievable that it was Nature, all by herself, that created these very
unusual “works of art”.
Works of art, but not only this: olive trees are precious and very useful plants, so much so
that, according to legend, precisely by making an olive sapling germinate Athena won the
challenge with Poseidon in creating the thing most useful to humankind. Besides, it was
not by chance that the branch the dove took to Noah, when the waters of the Deluge
began to withdraw,was from an olive tree:what better symbol of pacification can there be
than a tree that has such great value? The fact is that olive oil is a healthy food, savoury,
beneficial for health and even therapeutic, as we are reminded by the Sicilian saying
ogghiu comuni sana ogni duluri (oil heals all pain).
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L’olio d’oliva Olive oil - 2
Dall’oliva all’olio
Le tecniche per la realizzazione di un
prodotto naturale come l’olio d’oliva
non sono cambiate, anche se non si
usano più i macchinari di un tempo,
ancora osservabili nei musei etnografi-
ci dell’Isola, come le antiche macine
tradizionali realizzate con un gigante-
sca mola di pietra.
La raccolta, dal canto suo, è assoluta-
mente identica a quella di una volta: le
olive vanno rigorosamente raccolte a
mano, se del caso battendo con le
canne le chiome degli alberi - mai
troppo forte, per non rompere i rami -
in modo che le drupe (è questo il nome
tecnico delle olive) cadano al suolo,
dove vengono stesi grandi teli. Le olive
vanno trasportate in frantoio nel più
breve tempo possibile, perché non si
schiaccino, e la lavorazione segue una
serie precisa di passaggi, dal lavaggio
delle olive fino alla separazione della
polpa dai noccioli e all’estrazione vera
e proprio dell’olio.
From the olive to oil
The techniques for the realization of a nat-
ural product like olive oil have not changed,
even if the machineries of the past are no
longer used, though you can still see them
in the ethnographic museums on the
island, like the old traditional millstones
consisting in gigantic grindstones.
The harvest,anyway, is absolutely identical
to that of the past: the olives are rigorous-
ly handpicked, the tops of the trees being
beaten if necessary with reeds - never too
hard, in order not to break the branches -
so that the drupes (this is the technical
name of the olives) fall to the ground,
where big cloths are stretched out.
The olives must be transported to the
crusher in the briefest possible time, so
they don’t get crushed, and the procession
is through a precise series of passages,
from washing the olives to separation of
the pulp from the cores and actual extrac-
tion of the oil.
L’oliva: dall’albero alla cassetta
Olives: from the tree to the boxes
16
2 - L’olio d’oliva Olive oil
SimbologiaQuella delle olive è una coltura che
sull’Isola si può far risalire a epoche
assai remote (sembra attestarsi a circa
3000 anni fa, quando i primi alberelli
vennero importati dai coloni greci),fino
a farne affondare le radici nel mito, e
sono tante le raffigurazioni dell’olivo
nell’arte siciliana, dall’albero che com-
pare nei mosaici della villa romana del
Casale presso Piazza Armerina al ramo-
scello che la colomba porge a Noè
nell’Arca, raffigurato nel Duomo di
Monreale. Senza dimenticare che, per
via della sua preziosità l’olivo è consi-
derato una pianta beneaugurate, sim-
bolo di prosperità ma anche di pace.Per
la Domenica delle Palme, ad esempio, è
diffusa l’abitudine di far benedire in
chiesa un ramoscello d’olivo che poi,
posto sulla porta di casa, servirà a pro-
teggerne gli abitanti.
SymbolismIn Sicily olive growing dates back to very
remote epochs (it seems to around 3000
years ago, when the first saplings were
imported by Greek settlers), and sinks its
roots in myth, and there are so many
representations of the olive tree in Sicilian
art, from the tree that appears in the
mosaics of the Roman Casale villa near
Piazza Armerina to the twig that the dove
takes to Noah in the ark, depicted in
Monreale Cathedral.
Without forgetting that because of its pre-
ciousness the olive is considered a lucky
plant, a symbol of prosperity and also of
peace.
For Palm Sunday, for instance, there is a
widespread custom of having a little olive
branch blessed in the church, which is
then placed on the housedoor, where it
will serve to protect the occupants.
L’olio d’oliva Olive oil - 2
Organoleptic qualities Olive oil is extremely important in the Mediterranean diet: it belongs to the mono-unsa-
turated fats, whose main merit is helping to lower the levels of so-called “bad cholesterol”
(LDL) maintaining unchanged those of “good cholesterol” (HDL).
Olive oil is constituted to the extent of 75% by oleic acid and for the remaining percenta-
ge by vitamin E, beta carotene and other antioxidants. In addition to its beneficent action
in general for the circulatory apparatus, it also has positive effects on the digestive appa-
ratus, and on the endocrine and
bone system. It is suitable to
the diet of children and
elderly people because of
its high digestibility.
Laboratory tests have high-
lighted the fact that the
ingestion of olive oil gives
protection against cerebral
aging and favours a better
quality of life.
Qualità organoletticheL’olio d’oliva è estremamente importante nella dieta mediterranea: esso fa parte dei
grassi monoinsaturi, che hanno il principale merito di contribuire ad abbassare i livel-
li del cosiddetto “colesterolo cattivo”(LDL) mantenendo inalterati quelli del “colestoro-
lo buono”(HDL).
L’olio di oliva è costituito al 75% da acido oleico e per la restante percentuale da vita-
mina E, betacarotene e altri antiossidanti. Oltre all’azione benefica in generale per
l’apparato circolatorio, ha effetti positivi anche sull’apparato digerente, sul sistema
endocrino e osseo.È indicato nella dieta di bambini e anziani per l’alta digeribilità.
Test di laboratorio hanno evidenziato che l’assunzione di olio d’oliva protegge dall’in-
vecchiamento cerebrale e favorisce una migliore qualità della vita.
17
A sinistra,
il dettaglio dei mosaici del
Duomo di Monreale che
raffigura una colomba che
porge a Mosè un ramo-
scello d’ulivo.
Left, the detail of the
mosaics of the Monreale
Cathedral that depict
the twig that the dove takes
to Noah
18
2 - L’olio d’oliva Olive oil
La DOP Val di MazaraL’olio prodotto nel territorio dell’Alto
Belice Corleonese può assumere la
denominazione DOP “Val di Mazara”,
una delle sei Denominazioni d’Origine
Protetta della Sicilia.
Nasce dalla molitura a freddo delle olive
secondo tecniche che innestano la lavo-
razione tradizionale in macchinari
moderni, in un equilibrio armonioso fra
vecchio e nuovo. Viene prodotto anche
con metodo biologico certificato.
Il “Val di Mazara” è un olio delicato, a
bassa acidità (0,5) dall’odore fruttato e
dal sentore di mandorle, il sapore
anch’esso fruttato e vellutato che lascia
sul palato un retrogusto dolce dai lievi
sentori d’erba appena tagliata, di car-
ciofo, di pomodoro verde; il colore è
dorato, intensamente sfumato di verde.
È perfetto per condire piatti freddi e
caldi, ma si può gustare anche “al natu-
The Val di Mazara DOPThe oil produced in the territory of Alto
Belice Corleonese can take the “Val di
Mazara” DOP, one of the six protected-
origin denominations in Sicily.
It derives from cold crushing of olives in
accordance with techniques that graft
traditional processing on modern
machinery, in a harmonious balance
between old and new. It is also produced
with a certified organic method.
“Val di Mazara” is delicate oil, with low
acidity (0.5), a fruity smell and hints of
almonds; the taste is also fruity and vel-
vety and in the palate leaves a sweet
aftertaste with slight hints of freshly cut
grass, artichoke and green tomato; the
colour is gilded, with intense green hues.
It is perfect for seasoning cold and hot
Una delle fasi di lavorazione dell’olio
One of the various processing procedures
19
L’olio d’oliva Olive oil - 2
A very special oliveIn the territory of the small commune of Giuliana we meet a particular variety of olive,
Giarraffa.To tell the truth, it is not only cultivated here (the cultivar is quite widespread,
also because it pollinates the others, above all Nocellara del Belice), but we want to men-
tion this village because here people are working to obtain the controlled-origin denom-
ination “Giarraffa di Giuliana.”
It is a cultivar that lends itself both to oil production and to use as a table olive,seeing that
the drupe is rather big (up to 10-12 g in weight).The pulp is easily detached from the
stone and it is fleshy and has a fruity, intense and persistent taste.
The olives are found in medium size pots in gastronomy shops.
Un’oliva molto specialeNel territorio del piccolo comune di Giuliana incontriamo una varietà particolare
di oliva, la Giarraffa. A dire il vero non si coltiva solo qui (la cultivar è abbastanza
diffusa anche perché impollina le altre, soprattutto la Nocellara del Belice), ma
vogliamo fare riferimento a questo paese perché qui si sta lavorando per ottenere
la Denominazione di Origine “Giarraffa di Giuliana”.
Si tratta di una cultivar che si presta sia per la produzione di olio sia come oliva da
mensa,visto che la drupa è piuttosto grossa (fino a 10-12 gr di peso).La polpa di strac-
ca facilmente dal nocciolo ed è carnosa e dal sapore fruttato, intenso e persistente.
Le olive si trovano in vasetti di media grandezza nei negozi di gastronomia.
20
2 - L’olio d’oliva Olive oil
rale”, versandone un filo su una fetta di
pane casereccio, ancora caldo e fragran-
te della cottura nei forni a legna: una
vera prelibatezza, una merenda rustica
che i siciliani apprezzano da secoli.
Lo si acquista direttamente nei frantoi,
dove peraltro, fra ottobre e dicembre, è
spesso possibile assistere anche ai vari
procedimenti di lavorazione; oppure
nelle rivendite alimentari e presso le
aziende agricole.
Nell’Alto Belice Corleonese l’olio si pro-
duce un po’dappertutto, ma in maggior
misura nei comuni di media e alta colli-
na come Altofonte, Belmonte Mez-
zagno, Bisacquino, Cefalà Diana,
Camporeale, Chiusa Sclafani, Giu-
liana, Marineo e Villafrati.
dishes, but can also be consumed “in the
natural state”, a dash being poured on a
slice of homemade bread, still warm and
fragrant from baking in a firewood oven:a
true titbit, a rustic snack that the Sicilians
have appreciated for centuries.
You can directly purchase it at the places
where oil is made, where besides, from
October to December, it is also often possi-
ble to assist at the various processing pro-
cedures; or at food shops and on farms.
In Alto Belice Corleonese oil is produced
more or less everywhere, but to a greater
extent in the communes on medium and
high hills, like Altofonte, Belmonte
Mezzagno, Bisacquino, Cefalà Dia-
na, Camporeale, Chiusa Sclafani,
Giuliana, Marineo and Villafrati.
21
L’olio d’oliva Olive oil - 2
Products in oilAt Bisacquino there is concentrated interesting production of delicious preserves.
Artichokes and mushrooms, eggplants and tomatoes are preserved in oil, and there is no
lack of pestos and sauces that get the best from the flavours of the land, to return them
intact in consumers’ dishes.The pots sold are of various sizes to meet every demand.
Sott’olioA Bisacquino si concentra un’interessante produzione di squisite conserve.
Sott’olio vengono posti carciofi e funghi, melanzane e pomodori, e non mancano i
pesti e i sughi che traggono il meglio dai sapori della terra, per restituirli intatti sui
piatti dei consumatori. I vasetti commercializzati sono di varia dimensione, per
venire incontro a ogni esigenza.
A Bisacquino l’olio d’oliva viene utilizzato
per conservare gli squisiti prodotti del territorio
In Bisacquino the olive oil is used to preserve
the delicious products of the territory
23
3
I formaggi siciliani sono meno noti e diffusi di quelli di altre regioni italiane, ma
non per questo meritano scarsa attenzione,al contrario.Spesso, infatti,al pari di più
blasonati “colleghi”, sono frutto di tradizioni antiche e di lavorazioni che affondano
le proprie radici nella notte dei tempi… quando non nel mito.
Nell’ambito regionale, poi, i formaggi dell’Alto Belice Corleonese compongono una
nicchia interessante.
Oltretutto, per la produzione di questi formaggi (e della ricotta, che ha, com’è
ovvio, un’antica e consolidata tradizione) viene utilizzato esclusivamente il latte di
pecore, capre e vacche allevate allo stato brado, animali che pascolano liberi fra le
colline, componendo, peraltro, magnifiche immagini di idillio bucolico!
I formaggi vengono prodotti dagli allevatori perlopiù in piccole aziende a condu-
zione familiare.
Sicilian cheeses are less well known and widespread than those of other Italian regions,
but they do not deserve little attention for this reason - quite the opposite. Often, in fact,
like nobler “colleagues”, they are the fruit of ancient traditions and processes rooted in very
remote times… and even in myth.
Then in the regional sphere the cheeses of Alto Belice Corleonese make up an interesting
niche.
Moreover, for the production of these cheeses (and of ricotta, which, as is obvious, also has
an ancient and consolidated tradition) people only use milk from sheep, goats and cows
raised in the wild state, animals that pasture free among the hills, also affording magnifi-
cent images of bucolic idylls!
Cheeses are produced mainly by breeders in small family-run firms.
3 - I formaggi Cheeses
Il pecorino con il pepe e il primosale
Pecorino with pepper and the primosale
25
I formaggi Cheeses - 3
Il pecorino sicilianoÈ un prodotto a denominazione d’origi-
ne protetta che la leggenda fa risalire
all’omerico Polifemo. Storicamente lo
ritroviamo nella “carta dei formaggi” di
Plinio (che, per inciso, definisce squisiti i
pecorini siciliani), è uno dei formaggi
maggiormente diffusi in Sicilia e dunque
nell’Alto Belice Corleonese, soprattutto
tra i monti attorno a Palermo (Bel-
monte Mezzagno, Piana degli Al-
banesi, Santa Cristina Gela) e nei
Monti Sicani (Bisacquino, Chiusa
Sclafani, Giuliana, Prizzi e Contessa
Entellina).
Viene prodotto in maniera tradizionale
con utensili storici, dalla tina di legno ai
canestri di giunco, le fascedde.
È di colore bianco e forma cilindrica, con
l’esterno profondamente segnato dal-
l’intreccio di giunchi. La pasta bianca e
compatta, semidura, ha gusto diverso
secondo la stagionatura. Entro 8-10
giorni dalla produzione si considera fre-
sco; 2-4 mesi sono necessari per un pro-
dotto semistagionato, mentre dopo i 4
mesi il formaggio è stagionato.
Il pecorino fresco, non stagionato, deli-
cato e senza sale,viene chiamato tuma.
La prima salatura dà luogo, appunto, al
primosale che, una volta stagionato,
diventa il vero e proprio picurinu.
Le forme possono essere piccole, da
circa un chilo, da acquistare tutte inte-
re o in fette, ma si trovano anche più
grandi, fino a ben 12 kg di peso. Si
gusta “al naturale”, ma si può anche
condire a piacimento con olio d’oliva,
pepe e altri aromi. Peraltro, alcuni pro-
duttori aggiungono spezie al formag-
gio già in fase di realizzazione, sicché è
possibile gustarlo,ad esempio,al pepe-
roncino, al pepe o con le olive.
Sicilian pecorinoIt is a protected-origin denomination
product that legend takes back to the
Homeric Polyphemus. Historically we find
it in the “cheese map”done by Pliny (who,
by the way, defines the Sicilian pecorino
cheeses as delicious). It is one of the most
widespread cheeses in Sicily and therefore
in Alto Belice Corleonese, above all in the
mountains around Palermo (Belmonte
Mezzagno, Piana degli Albanesi,
Santa Cristina Gela) and in the
Sicani Mountains (Bisacquino, Chiu-
sa Sclafani, Giuliana, Prizzi and Con-
tessa Entellina).
It is produced in a traditional way with
historic tools, from the wooden tina to
rush baskets, called fascedde.
It is white in colour and cylindrical in
shape, with the outside deeply marked by
the interlacement of rushes.The white and
compact paste, semi-hard, has a taste
varying with the seasoning. Within 8-10
days of production it is considered fresh;2-
4 months are necessary for a semi-sea-
soned product, while after 4 months the
cheese is seasoned.
Fresh pecorino, unseasoned, delicate and
salt-free, is called tuma. The first salting
gives rise, precisely, to primosale, which,
once seasoned,becomes the true picurinu.
The forms can be small, from around a kilo,
to be purchased whole or in slices, but you
can also find bigger ones, up to no less
than 12 kg.It is eaten “natural”,but can also
be seasoned if one wishes with olive oil,
pepper and other aromas.
Moreover, some producers already add
spices to the cheese in the making phase,
so it is possible to taste it, for instance,with
chilli peppers, pepper or olives.
27
I formaggi Cheeses - 3
Il caciocavallopalermitano
La Regione Siciliana ha già dato al
caciocavallo palermitano la Denomi-
nazione di Prodotto Tradizionale,
che ne riconosce e certifica i processi di
lavorazione con attrezzature tradizio-
nali. Si ottiene dal latte vaccino nel-
l’area della Rocca Busambra e soprat-
tutto nella zona di Godrano.Citato già
nei calmieri palermitani del Quattro-
cento, era considerato un cibo partico-
larmente pregiato e dagli elevati valori
nutritivi, e come tale era destinato alle
mense dei religiosi e veniva utilizzato
per pagare gli affitti nelle campagne. Il
caciocavallo, che prende le sue caratte-
ristiche di sapore anche e soprattutto
dalla qualità del latte, prodotto da vac-
che di razza autoctona (soprattutto la
Cinisara) che pascolano perlopiù libere
fra le colline e i boschi, è un formaggio
a pasta filata. Ha la forma di un paral-
lelepipedo dagli angoli smussati, cia-
scuna delle quali può pesare da otto a
ben quindici chili. Il colore è giallo
paglierino, la fragranza caratteristica.
La crosta sottile custodisce una pasta
compatta, dal profumo caratteristico,
che si sfoglia sempre più con l’avanza-
re della stagionatura.
Palermo caciocavallo cheese
The Sicilian Region has already given
caciocavallo made in Palermo province the
Traditional Product Denomination,
which recognizes and certifies its produc-
tion processes with traditional equipment.
It is made from cow’s milk in the Rocca
Busambra area and especially in the area of
Godrano.Already mentioned in fifteenth-
century food lists for the Palermo area, it
was considered a particularly appreciated
food with elevated nutritional values, and
as such was destined for the tables of the
religious and was used for paying rents in
the country. Caciocavallo, which takes its
flavour characteristics also and above all
from the quality of the milk, produced by
cows of native stock (above all Cinisara)
which mainly graze freely in the hills and
the woods, is a cheese with spun paste.It is
the shape of a parallelepiped with bevelled
corners, each of which can weigh from
eight to a full fifteen kilos.The colour is pale
yellow, the fragrance particular. The thin
crust guards compact paste with a partic-
ular scent, which it gradually loses as the
seasoning advances.
In queste pagine, caci e caciotte
On these pages, caciotte
28
3 - I formaggi Cheeses
Viene prodotto con le tecniche e gli
utensili della tradizione, a cominciare
dalla tina di legno in cui il latte coagu-
la con caglio in pasta di agnello, per
finire al tavoliere di legno in cui viene
posto il formaggio una volta finito per
assumere la sua caratteristica forma.
Si può consumare fresco, a una setti-
mana dalla preparazione, semistagio-
nato (dopo uno - quattro mesi) o sta-
gionato (dopo sei). In quest’ultimo
caso, il formaggio si presta bene anche
a essere grattugiato, e in tal modo
entra a far parte di interessanti ricette
tipiche - ma si può anche utilizzare
come valida e saporita alternativa al
parmigiano o al grana.
It is produced with the techniques and uten-
sils of the tradition, starting from the wood-
en tina in which the milk clots with curd in
lamb paste, and ending with the wooden
board on which cheese is placed once it is
finished,to take on its particular form.
It can be consumed fresh, a week after
preparation, semi-seasoned (after one-
four months) or seasoned (after six). In the
latter case, the cheese is also suitable for
grating,and thus becomes part of interest-
ing typical recipes - it can also be used as a
valid and tasty alternative to parmesan
cheese or grana.
Cacio all’argentieraRicetta magnifica nella sua semplicità,
valorizza al meglio le qualità del
caciocavallo: la preparazione “all’ar-
gentiera” prende nome dall’uomo che
per primo la realizzò.Si dice infatti che
sia stato un argentiere caduto in di-
sgrazia a ideare questa maniera di pre-
parare il formaggio.Per puro caso, come spesso accade.Costui, infatti, pur di non far
intendere ai vicini di casa le proprie difficoltà economiche, cucinava davanti alla
finestra aperta facendo uso d’una tale quantità di aromi da far credere di essere sul
punto di portare in tavola un banchetto luculliano. E invece era “soltanto” una fetta
di caciocavallo palermitano, appena arrostita e insaporita con aglio, origano e una
spruzzata d’aceto.
Argentiera cheeseA recipe that is magnificent in its simplicity, it valorizes to the utmost the qualities of
caciocavallo: preparation all’argentiera takes its name from the man that first did it. In
this connection they say that it was a silversmith (argentiere) fallen on hard times that
conceived this way of preparing cheese.By pure chance,as often happens.The fact is that
so as to avoid his neighbours knowing about his financial difficulties, he cooked in front
of an open window making use of such a quantity of aromas as to make people believe
he was preparing a fantastic banquet. And instead it was “only” a slice of caciocavallo,
just roasted and flavoured with garlic, oregano and a sprinkling of vinegar.
29
I formaggi Cheeses - 3
La vasteddaUn altro formaggio “imparentato” con
il caciocavallo è la vastedda: la diffe-
renza essenziale sta nella filatura,
allorché alla pasta viene data forma
ovoidale più o meno schiacciata.Deriva
da latte vaccino intero, con l’aggiunta
di caglio a pasta di agnello o capretto,
e la lavorazione avviene con attrezzi
tradizionali, a cominciare dalla fase di
coagulazione che avviene nella tina di
legno.Una volta modellata, la vastedda
deve asciugare su un tavoliere di legno
e infine salata.È pronta per essere con-
sumata dopo 48 ore. Il colore è tenue
avorio, il sapore acidulo e fresco. Le
forme pesano circa 1 kg. Nell’Alto
Belice Corleonese si produce nel terri-
torio di Contessa Entellina.
The vasteddaAnother cheese “allied”with caciocavallo is
the vastedda:the essential difference is in
the threading, when the paste is given a
more or less flattened ovoidal shape. It
comes from whole cow’s milk, with the
addition of curd to lamb or kid paste, and
it is made with traditional utensils starting
from the clotting phase, which takes place
in the wooden tina. Once modelled, the
vastedda has to dry on a wooden board
and lastly is salted. It is ready to be con-
sumed after 48 hours. The colour is pale
ivory, the taste acidulous and fresh. The
forms weigh around 1 kg. In Alto Belice
Corleonese it is produced in the territory of
Contessa Entellina.
Vacche autoctone al pascolo tra le colline
dell’Alto Belice Corleonese
The autochthonous cows grazing among
the hills of Alto Belice Corleonese
30
3 - I formaggi Cheeses
Il formaggio di capraAltro prodotto iscritto nel Registro Na-
zionale dei Prodotti Agroalimen-
tari Tradizionali è poi il formaggio di
capra, che viene stagionato in forme
cilindriche pesanti circa 3 kg, ma che
può prendere anche la forma del più
particolare padduni che,secondo alcuni,
si può fare risalire già all’XI secolo a.C.(a
quell’epoca risale infatti una citazione
di Omero). Si tratta di un formaggio a
pasta cruda derivato da latte intero di
capra. Ha forma di palla del peso di
circa 300 g e si consuma fresco. Anche
in questo caso la preparazione avviene
con attrezzi tradizionali: il latte coagula
nella tina di legno (in questa fase si
possono aggiungere grani di pepe nero
o peperoncino), la cagliata viene fatta
spurgare nella cisca di legno e così via.
Un cenno meritano anche i moderni
formaggi prodotti nel territorio di
Belmonte Mezzagno.
La ricottaPur non essendo un formaggio in
senso stretto, a esso è strettamente
legata: non v’è ricotta che non si faccia
con il siero di formaggio, né formaggio
che non riposi nella scotta di ricotta.
Può essere prodotta con latte bovino,
ovino e caprino, sebbene sia quella
ovina, tipica della Sicilia occidentale, a
venire considerata la ricotta “vera”.
Si vende in forme coniche, le fascelle,
che lasciano sulla morbida superficie
rughe sottili. Ha delicatissimo profumo
di siero,colore bianco e consistenza cre-
mosa. Si può consumare fresca, ma vi
sono anche le varianti infornata e sala-
ta. La ricotta, inoltre, è un ingrediente
Goat’s cheeseAnother product in the National Re-
gister of the Traditional Food Pro-
ducts is goat’s cheese.
It is seasoned in cylindrical forms weigh-
ing around 3 kg, which can also take the
form of the very particular padduni,
which, according to some, dates back to
the 11th century BC (from that epoch
there dates a passage in Homer).
It is a cheese with raw paste derived from
whole goat’s milk.
It is the shape of a ball weighing around
300 g and is consumed fresh.
In this case too the processing is done
with traditional utensils: the milk clots in
the wooden tina (in this phase grains of
black pepper or chilli pepper can be
added); the curd is drained in the wooden
cisca; and so forth.
Mention must also be made of the mod-
ern cheeses produced in the territory of
Belmonte Mezzagno.
RicottaThough not a cheese in the strict sense, it
is closely related to cheese: there is no
ricotta that is not made with cheese
serum,nor any cheese that does not rest in
the ricotta scotta. It can be produced with
cow’s, sheep’s or goat’s milk, though
sheep’s ricotta, typical of western Sicily, is
to be considered the “true” one.
It is sold in conical moulds, fascelle, which
leave thin wrinkles on the soft surface. It
has a delicate perfume of serum, a white
colour and creamy consistency. It can be
consumed fresh, but there are also baked
and salted varieties.
Ricotta, besides, is a very important ingre-
dient of Sicilian traditional cuisine, espe-
31
I formaggi Cheeses - 3
importantissimo nella cucina tradizio-
nale siciliana, soprattutto in pasticce-
ria: basta citare la cassata e i cannoli,
che nella crema di ricotta hanno una
componente essenziale. Le migliori
ricotte si producono nella tarda prima-
vera, quando le pecore si nutrono sui
campi di sulla e sui pascoli fioriti.
La ricotta infornata è un prodotto
tradizionale che si realizza facendo
riposare per uno- due giorni la ricotta e
trasferendola poi in contenitori di cera-
mica imburrati o cosparsi di pepe nero,
entro i quali viene cotta nel forno di
pietra a 180 - 200° per circa mezz’ora,
fino a quando la superficie si ricopre di
una sottile crosticina bruna. Questo
tipo di ricotta ha una tradizione parti-
colarmente antica ed entra da prota-
gonista nella nota ricetta della pasta
alla Norma.
cially in confectionery:one need only think
of cassatas and cannolos, an essential
component of which is cream of ricotta.
The best ricotta is produced in late spring,
when the sheep graze in sulla fields and
on pastures in bloom.
Baked ricotta is a traditional product
that is made by leaving the ricotta to stand
for one or two days and then moving it to
ceramic containers buttered or sprinkled
with black pepper, within which it is
cooked in a stone oven at 180-200° for
around half an hour, until the surface is
covered with a thin brown crust.
This type of ricotta has a particularly
ancient tradition and is a protagonist of
the well-known recipe of pasta alla
Norma.
Ricotta e ricotta infornata
Fresh and baked ricotta
33
4
Nel paniere di prodotti che l’Alto Belice Corleonese offre in ogni stagione, i sapori
dolci hanno una notevole importanza. Sapori dolci rappresentati da una gamma
vasta e varia di gusti, a cominciare dalla frutta che spesso viene coltivata con siste-
mi biologici che ne rispettano l’intima, originaria qualità.
Dalla frutta “discende”, per così dire, il miele, il “nettare degli dei”, che viene prodot-
to da pochi, qualificati apicoltori, spesso con metodo biologico e rispettoso della
natura, i quali sono in grado di offrire un miele per nulla contaminato da antibioti-
ci o da anticrittogamici.
E giungiamo così alla pasticceria,erede di una tradizione remota che si declina oggi
in mille sapori golosi: dai biscotti delle monache di Monreale ai celeberrimi can-
noli di Piana degli Albanesi, non c’è gusto che non possa essere soddisfatto.
Cominciamo dunque il nostro viaggio fra i sapori più dolci dell’Alto Belice
Corleonese, iniziando dalla frutta.
In the range of products that Alto Belice Corleonese offers in every season, sweet tastes are
of major importance.They are represented by a vast and varied range of tastes,starting from
the fruit, often cultivated with organic systems respecting its intimate, original quality.
From fruit “there derives”, so to speak, honey, the “nectar of the gods”, produced by a few
qualified apiarists, often with organic methods respectful of nature, who are able to offer
honey not at all contaminated by antibiotics or fungicides.
And so we come to confectionery, the heir to a remote tradition that is expressed in a
thousand luscious tastes today: from the biscuits made by the nuns of Monreale to the
very famous cannolos of Piana degli Albanesi, there is something for every taste.
So we will start our trip among the sweetest tastes of Alto Belice Corleonese, beginning
from fruit.
35
Frutta, miele e dolci Fruit, honey and sweetmeats - 4
Le susineLe susine bianche di Monreale, insie-
me agli agrumi, fanno parte delle col-
tivazioni tradizionali nella Conca
d’Oro.Le due varianti più preziose sono
la sanacore e l’ariddu di core (due
nomi che, facendo riferimento al cuore,
la dicono lunga sulle loro qualità e sul
sapore) piuttosto difficili, purtroppo,
da trovare, in quanto i coltivatori sono
rimasti pochissimi. I frutti sono piccoli,
dalla buccia color giallo chiaro e dal
sapore dolcissimo. Si raccolgono in
luglio-agosto, le ariddu di core anche
fino a settembre. La susina sanacore
(localmente conosciuta come u prunu
ri Murriali, il susino di Monreale) è un
prodotto tradizionale agroalimentare
inserito nella lista predisposta dal
Ministero dell’Agricoltura.
I produttori da qualche tempo sono
riuniti in un presidio Slow Food che si
propone la tutela e la salvaguardia
delle susine, in particolare delle ariddu
di core “incartate”: un tempo, infatti, le
donne usavano avvolgere ciascun frut-
to in sottile carta velina, formando dei
“salamini” con dieci frutti circa, ben
chiusi e legati. In questo modo, appesi
al fresco, i frutti, pur raggrinzendosi,
mantenevano intatti sapore e profumo
fino alle feste di Natale. Inoltre, grazie
al presidio, si sta cercando di avviare la
produzione di marmellate e conserve,
nonché di susine candite.
PlumsThe white plums of Monreale, together
with citrus fruits,belong to the tradition-
al cultivations in the Conca d’Oro plain.
The two most appreciated varieties are
sanacore and ariddu di core (two
names that, referring to the heart, say a
great deal about their qualities and taste);
they are unfortunately rather difficult to
find, in that very few growers are left.The
fruits are small, with light yellow peel and
a sweet taste. They are picked in July-
August; ariddu di core also up to Sep-
tember.The sanacore plum (locally known
as u prunu ri Murriali, the Monreale
plum) is a traditional food product includ-
ed in the list prepared by the Ministry of
Agriculture.
For some time the producers have been
reunited in a Slow Food presidium con-
cerned with the protection and safeguard-
ing of the plums, particularly of the ariddu
di core“wrapped in paper”:the fact is that at
one time the women used to wrap each
fruit in thin tissue paper, forming “ribbons”
with about ten of them, well closed and
tied up.In this way,hung up in a cool place,
the fruits,though wrinkling,keep their taste
and scent intact until the Christmas festivi-
ties.Further,thanks to the presidium,people
are trying to start the production of jams
and preserves, as well as of candied plums.
La frutta viene venduta soprattutto
nei mercati The fruit is sold above all
in the markets
36
4 - Frutta, miele e dolci Fruit, honey and sweetmeats
I meloni gialli e verdiI meloni retati, che in estate punteg-
giano il suolo degli orti, sono una spe-
cialità dei territori di Roccamena e
Camporeale.
La polpa, un autentico tesoro di dol-
cezza fragrante e profumatissima, dal
tenue color salmone, si nasconde sotto
una verde scorza spessa e percorsa da
un fitto e marcato reticolato. Si raccol-
gono da giugno e settembre. Hanno
forma tonda leggermente ovoidale e
pesano circa 1 kg. Proprio grazie allo
spessore della buccia, si conservano
per settimane e mesi, senza perdere
nulla delle loro caratteristiche organo-
lettiche.
Alla produzione di meloni verdi si
affianca, per esigenze di rotazione col-
turale, anche quella dei meloni gialli, o
meloni d’inverno, per i quali è in corso
di riconoscimento il marchio IGP.
Yellow and greenmelonsNetted melons, which in the summer are
dotted around on the ground in gardens,are
a speciality of the territories of Roccamena
and Camporeale. The pulp, an authentic
treasure of fragrant and highly scented
sweetness, a pale salmon colour, hides
under thick green peel crossed by a thick
and marked reticule. The fruits are picked
from June to September.They are a slightly
ovoidal round shape and they weigh around
1 kg.Precisely thanks to the thickness of the
peel,they keep for weeks and months with-
out losing any of their organoleptic charac-
teristics. Alongside the production of green
melons, because of crop rotation demands,
there is also that of yellow melons or winter
melons, for which the protected-geograph-
ical hallmark is going to be recognised.
I meloni gialli dell’Alto Belice
Corleonese Yellow melons
37
Frutta, miele e dolci Fruit, honey and sweetmeats - 4
Le ciliegieSulle colline e nelle vallate intorno a
Chiusa Sclafani si concentra una pro-
duzione di nicchia di ciliegie della
varietà “cappuccia” che si caratterizza
per essere molto succosa ma non mol-
liccia, dal sapore pieno e l’aroma forte.
Le cappucce sono ciliegie dalla polpa
molto soda e pertanto riescono a con-
servarsi intatte più a lungo delle varie-
tà più comuni diffuse sul mercato. In
giugno, mese d’elezione di questi frut-
ti, si svolge una sagra che, come ogni
festa paesana che si rispetti, prevede
anche gradevoli momenti di intratte-
nimento.In quest’occasione è possibile
non solo assaggiare le ciliegie ma
anche acquistarle direttamente dai
produttori.
CherriesOn the hills and in the valleys around
Chiusa Sclafani there is concentrated
niche production of cherries of the “cap-
puccia” variety, characterized by being
very juicy but not flabby, with a full taste
and strong aroma. Cappuccia cherries
have very firm pulp and therefore succeed
in keeping intact longer than the most
common varieties on the market. In June,
the elective month of these fruits, a festi-
val is held that, like every self-respecting
country feast, also contemplates pleasant
moments of diversion. On this occasion it
is possible not only to taste the cherries
but also to purchase them directly from
the producers.
Ciliegie chiusesi. A loro è dedicata
una gustosa sagra estiva
Cherries of Chiusa Sclafani.
A tasty festival is dedicated to them
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4 - Frutta, miele e dolci Fruit, honey and sweetmeats
Le nespoleUn’altra produzione interessante è
quella delle nespole, coltivate ad
Altofonte e Monreale. Gli alberi,
molto decorativi, alla fine della prima-
vera producono frutti dal colore dorato
che raccolgono il testimone della lumi-
nosità dagli agrumi dei quali è da poco
finita la raccolta. Sono frutti dalla con-
sistenza delicata, sebbene la buccia sia
piuttosto coriacea, molto dolci e ricchi
di tannini dall’azione antiossidante.
Sono venduti in quantità nei mercati,
ma anche lungo le strade di campa-
gna, direttamente dai contadini, pas-
sando dagli alberi alle ceste.
Il miele e le conserveDai fiori degli alberi di nespolo si ricava
un miele di color chiarissimo, sfumato
d’ambra, addirittura quasi bianco
quando il miele si cristallizza in una
massa morbida di cristalli fondenti.
L’odore ricorda quello del fiore di
nespolo, e anche il sapore è caratteri-
stico. Un miele raro, che non si produce
tutti gli anni perché i nespoli fioriscono
in inverno, quando le condizioni clima-
tiche non sono sempre favorevoli.
Dai boschi di eucalipto di Casale
(Corleone) e intorno al lago di Piana
MedlarsAnother interesting production is that of
medlars, grown at Altofonte and
Monreale.The trees, which are very dec-
orative, at the end of spring produce fruits
which are a gilded colour reminding us of
the brightness of the citrus fruits, the har-
vest of which has recently ended.They are
fruits with a delicate consistency, although
the peel is rather leathery; they are very
sweet and rich in tannins with antioxidant
properties. They are sold in big quantities
in the markets, but also in village streets,
directly by farmers, passing from trees to
baskets.
Honey and preservesFrom the flowers of medlar trees very
clear honey is made, with amber hues,
even almost white ones when the honey
is crystallized in a soft mass of melting
crystals.The smell is reminiscent of that of
the medlar flower, and the taste too is
particular. This is rare honey which is not
produced every year because medlars
bloom, if they bloom at all, in winter,
when the climatic conditions are not
always favourable.
From the eucalyptus woods at Casale
(Corleone) and the area around the lake
at Piana degli Albanesi there origi-
39
Frutta, miele e dolci Fruit, honey and sweetmeats - 4
degli Albanesi proviene un miele di
colore noce chiaro, con un sapore pro-
nunciato e persistente,molto aromatico.
Altra produzione tipica è il miele di
sulla, erba foraggera che in primavera
ricopre i pascoli del corleonese e dei
Monti Sicani. Miele di colore chiaro, si
caratterizza per l’odore e il sapore
molto delicati. È un ottimo dolcifican-
te, perché il sapore non si altera col
calore, e dunque è particolarmente
indicato per la preparazione di dolci e
torroni.
Laboratori di produzione di miele,
anche a certificazione biologica, si tro-
vano a Belmonte Mezzagno, Cor-
leone, Monreale e Santa Cristina
Gela.
I biscottiI biscotti di Monreale (viscottu ri
Murriali) vengono prodotti nell’omoni-
ma cittadina fin dal Cinquecento, quan-
do la ricetta venne inventata dalle
monache benedettine del monastero di
San Castrenze - ricetta che è giunta ai
giorni nostri senza alcuna variazione.Ha
ottenuto il riconoscimento ufficiale di
prodotto alimentare tradizionale.
Per acquistarli, basta recarsi in uno dei
panifici monrealesi dove vengono sfor-
nati quotidianamente. I biscotti hanno
forma di S, vengono impastati con fari-
na di grano tenero, strutto e zucchero e
decorati con sottili striature di glassa.
Alle stesse suore si deve la ricetta dei
biscotti oblunghi ripieni di marmellata
di cotogne o di cedri canditi.
nates honey a light walnut colour, with a
pronounced and persistent taste, which is
very aromatic.
Another typical product is honey from
sulla, forage that covers the pastures in
the Corleone area and the Sicani
Mountains in spring. Light-coloured
honey, it is characterized by a very delicate
smell and taste. It is a good sweetener,
because the taste does not change with
heat, and therefore it is particularly suit-
able for making nougats and other
sweetmeats.
Honey production workshops, also with
organic certification, are present at
Belmonte Mezzagno, Corleone, Mon-
reale and Santa Cristina Gela.
BiscuitsMonreale biscuits (viscottu ri Murriali)
have been produced since the sixteenth
century, when the recipe was invented by
the Benedictine nuns of the San Castrenze
convent - a recipe that has come down to
our own day without any variation. It has
obtained official recognition as a tradi-
tional food product.
I tipici biscotti a forma di S
The typical S shape biscuits
40
4 - Frutta, miele e dolci Fruit, honey and sweetmeats
I dolci della tradizioneNelle pasticcerie di tutto l’Alto Belice ci
sono anche dei dolci che hanno otte-
nuto il riconoscimento di prodotto tra-
dizionale, quali, rimanendo in tema di
biscotti, i savoiardi, grandi, rotondi e
soffici; e le taralle, friabili ciambelline
coperte di glassa.
Ancora, il buccellato, dolce a forma di
ciambella, caratteristico del Natale, che
consiste di una frolla che viene “pizzica-
ta” per lasciar intravedere il ricco ripie-
no di fichi secchi, mandorle e canditi.
Al principio di novembre, troverete i
frutti di martorana, il marzapane
modellato in forma di frutti e alimenti,
secondo una tradizione nata nel
Convento della Martorana a Palermo e
oggi diffusa in tutta la Sicilia. Questi
dolci, che sono tipici della “festa dei
morti”, il 2 novembre, si accompagnano
ai pupaccena, pupazzetti di zucchero
preparati versando lo zucchero fuso in
appositi stampi che, anticamente, ave-
vano la forma di cavalieri e paladini,
To purchase them, you just have to go to
one of the Monreale bakeries, where
they are cooked daily.The biscuits are an S
shape. They are made with soft wheat
flour, lard and sugar and decorated with
thin strips of icing.We also owe the recipe
for the oblong biscuits full of quince jam or
candied limes to the same nuns.
Traditional sweetmeatsAt confectionery shops all over Alto Belice
there are also sweetmeats that have received
recognition as traditional products, like,
remaining on the theme of biscuits,sponge
fingers, which are big, round and soft; and
taralle,crumbly biscuits covered with icing.
Then there is buccellato,a cake the shape of
a bun, characteristic of Christmas, which
consists in pastry that is “pinched” to give a
glimpse of the rich filling of dried figs,
almonds and candy fruits.
At the start of November, you will find
martorana fruits, that is to say marzipan
modelled in the shape of fruits and food-
stuffs,according to a tradition which began
41
Frutta, miele e dolci Fruit, honey and sweetmeats - 4
oggi, spesso, dei più amati personaggi
dei cartoni animati.
Nelle pasticcerie troverete anche la
cassata, forse il più celebre dei dolci
siciliani, una torta di origine araba e
via via arricchita di ingredienti e deco-
razioni: essenzialmente si prepara far-
cendo morbido pan di Spagna con
crema di ricotta e decorando l’esterno
con glassa, marzapane e frutti canditi.
Questi dolci fanno parte della più anti-
ca tradizione dolciaria siciliana.
in the Martorana Convent in Palermo and
today is widespread all over Sicily. These
sweetmeats,typical of the “feast of the dead”
on 2 November,are accompanied by pupac-
cena, little sugar dolls prepared by pouring
molten sugar into special moulds that in
past times were the shape of riders and pal-
adins, and today are often the shape of the
most beloved cartoon characters.
At confectionery shops you will also find the
cassata,perhaps the most famous of Sicilian
sweetmeats, a cake of Arab origin and grad-
ually enriched with ingredients and decora-
tions: it is essentially prepared by filling soft
sponge-cake with cream of ricotta and deco-
rating the outside with icing, marzipan and
candied fruits. These sweetmeats belong to
the oldest Sicilian confectionery tradition.
In queste pagine, in senso orario, il buccel-
lato, pupi di zucchero e frutta martorana e
la rinomata cassata siciliana On these
pages, clockwise, bucellato, sugar pupi and
martorana fruits and the famous cassata
42
I cannoliMeritano un paragrafo tutto per sé, se
non altro perché sono fra i dolci sicilia-
ni più celebri.Vengono prodotti in tutti
i paesi, ma quelli di Piana degli
Albanesi sono particolarmente rino-
mati, perché di dimensioni notevolissi-
me (sono fra i più grandi preparati
nella nostra Isola: possono pesare
anche 1 kg, sebbene il formato più
comune sia di circa 125 g).
Ma non solo, ovviamente: sono anche
molto buoni, grazie alla qualità della
ricotta con cui viene preparata la crema,
lavorata a lungo tanto da diventare
impalpabile, e impreziosita di gocce di
cioccolato. Ricotta che deve essere fre-
schissima, tanto che i cannoli si trovano
nelle pasticcerie locali solo dall’autunno
alla primavera: nella stagione calda la
ricotta non viene preparata.
Le cialde, dal canto loro, sono un trion-
fo di fragrante croccantezza e vengono
riempite di crema solo un momento
prima di essere servite, perché non si
ammorbidiscano.
CannolosThey deserve a separate section, if only
because they are among the most famous
Sicilian sweetmeats.They are produced in
all towns and villages but those of Piana
degli Albanesi are particularly famous,
because of their big size (they are among
the biggest made on our island: they can
even weigh 1 kg, although the most com-
mon format is around 125 g).
But obviously there is not only this: they
are also very good, thanks to the quality of
the ricotta with which the cream is pre-
pared, processed for such a long time as to
become impalpable, and embellished
with chocolate drops.The ricotta has to be
very fresh, so much so that cannolos are
only found at local confectionery shops
from autumn to spring: in the warm sea-
son ricotta is not made.
The wafers, for their part, are a triumph of
fragrant crispiness and are only filled with
cream a moment before being served, to
prevent them going soggy.
I celebri cannoli
The renowned cannolos
4 - Frutta, miele e dolci Fruit, honey and sweetmeats
43
Frutta, miele e dolci Fruit, honey and sweetmeats - 4
Dolci tradizioniAlcune specialità, come abbiamo visto, sono legate a periodi specifici dell’anno:
oltre a quelle fin qui citate, ci sono i particolari biscotti di San Martino (sammar-
tinelli) che si trovano fra la fine di ottobre e novembre nei panifici di tutta la valle,
ma che a San Giuseppe Jato hanno consistenza, sapore e profumo assolutamen-
te peculiari, da gustare al meglio se accompagnati da vino liquoroso.
Simbolo di fertilità e di rinascita, le uova rosse vengono distribuite dalle donne e
dalle bambine di Piana degli Albanesi, di Mezzojuso e di Santa Cristina Gela
nel giorno di Pasqua, al termine della solenne funzione religiosa del mattino.
Indossando il bellissimo costume tradizionale, un’opera d’arte che si tramanda di
madre in figlia per generazioni, e con il loro cestino sotto braccio, le donne atten-
dono i fedeli per il dono beneaugurale che consiste delle uova rosse ma anche dei
dolci panaret, panini preparati secondo una ricetta tradizionale proprio per que-
sta occasione.
Sweet traditionsSome specialities, as we have seen, are linked to specific periods of the year: in addition to
the ones mentioned, there are particular biscuits for the feast of St. Martin (sam-
martinelli) that are found in late October and November at bakeries in the whole valley,but
at San Giuseppe Jato they have absolutely peculiar consistency,taste and scent;they are
to be enjoyed most accompanied by liquorous wine.
A symbol of fertility and rebirth, red eggs are distributed by the women and children of
Piana degli Albanesi, Mezzojuso and Santa Cristina Gela on Easter Sunday, at the
end of the solemn religious function in the morning.
Wearing the beautiful traditional custom, a work of art that is handed down from mother
to daughter for generations, and with baskets under their arms, the women await the
faithful for the good-luck gift,which consists in red eggs but also in panaret sweetmeats,
small bread loafs prepared according to a traditional recipe precisely for this occasion.
I gustosi sammartinelli
The delicious sammartinelli
45
5
In un territorio che da secoli nutre i propri abitanti, vi sono anche prodotti di auten-
tica eccellenza ai quali vale sicuramente la pena fare cenno, perché frutto di una
tradizione antica e sapiente. Prodotti che rappresentano quella varietà colturale
che negli ultimi tempi viene sempre più promossa e difesa in nome del rispetto
della natura e della salvaguardia delle usanze locali, patrimoni entrambi preziosi
da tramandare, insieme ai monumenti, alle opere d’arte e alle tradizioni, alle gene-
razioni future.
A dire la verità si tratta di prodotti non sempre reperibili nei negozi. Anziani conta-
dini sono i depositari di colture a volte a esclusivo uso domestico, anziani artigiani
e massaie sono gli unici a sapere ancora come si impasta un determinato dolce,
come si conserva al meglio il salame e quali erbe sono in grado di dare quell’aro-
ma così particolare all’amaro e al rosolio.
In a territory that for centuries has nourished its inhabitants, there are also products of
authentic excellence which are certainly worth mentioning,because they are the fruit of an
old and wise tradition.They are products that represent that crop variety that in recent times
has been promoted more and more and defended in the name of respect for nature and
safeguarding of local customs, both being precious patrimonies to be handed down,
together with the monuments, the works of art and the traditions, to future generations.
To tell the truth these products are not always available in the shops.Elderly farmers are the
depositaries of crops at times for exclusive domestic use, and elderly craftsmen and house-
wives are the only people that still know how to mix a particular sweetmeat,how salami is
best preserved and what herbs can give that very particular aroma to a digestive drink and
to rosolio.
47
Ancienne cuisine - 5
Le carni e i salumiOccasione di grande “sfoggio gastrono-
mico” è il primo maggio, festa popolare
e amatissima, occasione di pantagrue-
liche mangiate, il momento perfetto
per tirare giù dalle travi della cantina,
dove sono stati stagionati con sapien-
za, i salumi di cinghiale e di maiale,
vanto di Camporeale e di Marineo,
per arrostire le carni più buone, fra le
quali l’immancabile “castrato” (agnel-
lone) e gli ortaggi più saporiti,a comin-
ciare dagli altrettanto immancabili car-
ciofi, spesso frutto di coltivazioni biolo-
giche. Da segnalare, parlando di carni,
la pregiata produzione che si concentra
nei Monti Sicani: gli animali, soprattut-
to bovini (prevalenti le razze Bruna e
Cinisara) vengono allevati e macellati
in loco, e la carne viene contrassegnata
da un marchio specifico a garanzia di
origine e qualità (“carne dei Monti
Sicani”).
Meats and sausagesAn occasion of great “gastronomic display”
is the first of May,a popular feast,an excuse
for eating Pantagruelian meals, the perfect
moment to get down from the beams of
the wine cellar, where they have skilfully
been seasoned, the wild boar and pork
meats, the boast of Camporeale and
Marineo, to roast the best meats, among
which the inevitable “castrato” (mutton)
and the tastiest vegetables, starting from
the ever-present artichokes, often the fruit
of organic growing. Speaking of meats, we
must mention the appreciated production
that is concentrated in the Sicani
Mountains: the animals, above all cattle
(prevalently the “brown” and “cinisara”
breeds) are raised and slaughtered locally,
and the meat is marked with a specific
hallmark to guarantee its origin and quali-
ty (“meat of the Sicani Mountains”).
Insaccati e formaggi della tradizione
Traditional sausages and cheeses
48
5 - Ancienne cuisine
Le faveNon è raro che i Comuni organizzino
iniziative promozionali espressamente
dedicate alla riscoperta dei sapori più
remoti della terra, coinvolgendo coloro
che ne custodiscono la memoria. È il
caso della sagra delle fave, che ogni
anno, la sera del primo sabato di ago-
sto, anima le vie di Campofiorito. Alla
luce festosa delle luminarie vengono
imbandite le tavolate alle quali tutti
sono invitati per gustare le saporite
fave secche, bollite in grandi pentoloni
sistemati lungo il corso del paese. Le
fave, d’altronde, sono uno dei migliori
prodotti tradizionali della campagna
siciliana: per la ricchezza nutrizionale,
sono state considerate, nell’area interna
dell’Isola, la “bistecca dei poveri”. Alle
BeansIt is not rare for local councils to organize
promotional initiatives expressly devoted to
the rediscovery of the remotest flavours of
the land, involving those people that guard
their memory.This is the case of the bean
festival, which every year, on the evening
of the first Saturday in August, enlivens the
streets of Campofiorito. In the festive
light of the illuminations, tables are pre-
pared at which all are guests to taste the
savoury dried beans boiled in big sauce-
pans placed along the main thoroughfare
in the village. Besides, beans are one of the
best traditional products of the Sicilian
countryside: because of their elevated nu-
tritional properties, they have been consid-
Fave e carciofi per i piatti più gustosi
Beans and artichokes for tasty dishes
ered, in inland Sicily,“the poor man’s steak.”
To the rural areas of the island there also
belongs maccu, a cream of beans whose
original recipe dates back, it seems, to the
ancient Romans: eaten with a dash of raw
olive oil, it is a complete and tasty dish. No
less savoury is the fritella, a spring dish
born of the delicious equilibrium between
the first fresh beans, peas and artichokes.
aree rurali dell’Isola appartiene anche il
maccu, una crema di fave la cui ricetta
originaria, a quanto pare, risale addirit-
tura agli antichi Romani:gustata con un
filo d’olio crudo, è un piatto completo e
saporito. Così come molto saporita è la
frittella, piatto primaverile che nasce
dal delizioso equilibrio fra le prime fave
fresche, i piselli e i carciofi.
49
Ancienne cuisine - 5
La cipolla BusacchinaraFra i prodotti più saporiti merita un cenno anche la cipolla Busacchinara, di forma
rotonda e un po’schiacciata,d’un intenso colore porpora e il sapore dolce.Per la sua
salda consistenza è perfetta per le insalate, alle quali conferisce un tocco davvero
particolare.A Bisacquino, sua terra d’origine, è normalmente diffusa nei negozi di
verdura e la si può acquistare anche presso le aziende produttrici.Per la sua promo-
zione, nel mese di agosto si svolge una sagra.
The Busacchinara onionAmong the tastiest products we must also mention the Busacchinara onion, round and a
little flattened, which is an intense purple colour and has a sweet taste.Because of its firm
consistency it is perfect for salads, on which it confers a very particular touch. At
Bisacquino, its place of origin, it is normally common in greengrocers’shops and can also
be purchased at places where it is grown. A festival is held in the month of August for its
promotion.
51
Una tradizione antichissima e un territorio particolarmente vocato, per clima e
caratteristiche podologiche,hanno fatto del vino siciliano uno dei prodotti di punta
dell’agricoltura locale.
Dagli anni Settanta in avanti, in particolare,coraggiosi imprenditori, sostenuti dalle
amministrazioni locali e consigliati da un drappello di enologi esperti e avventuro-
si, hanno dato vita a una vera rivoluzione nel campo dell’enologia, trasformando il
vino siciliano, che fino a quel momento era stato un prodotto “contadino” spesso
troppo forte per il consumo, in un’eccellenza degna di essere esportata in tutto il
mondo e capace di far bella figura sulle tavole più esigenti e raffinate.
L’Alto Belice Corleonese è “patria” di ben tre DOC (fra i quali il Bianco d’Alcamo, uno
dei più antichi e rinomati vini siciliani e primo fra gli isolani ad avere ottenuto il
prestigioso riconoscimento), ed è sede di importanti aziende (di singoli o coopera-
tive). I filari delle vigne si allungano a perdita d’occhio su e giù per le colline, carat-
terizzando il paesaggio con i loro particolari colori e le pittoresche geometrie.
An ancient tradition and a territory with a particularly strong vocation, because of the cli-
mate and soil characteristics,have made Sicilian wine one of the most important products
of local agriculture.Since the seventies, in particular,brave entrepreneurs,supported by the
local administrations and advised by teams of experienced and adventurous oenologists,
have given life to a true revolution in the field of oenology, transforming Sicilian wine,
which before was a “rural”product and often too strong for consumption, into an excellent
product worthy of being exported all over the world and capable of cutting a fine figure
on the most demanding and refined tables.
Alto Belice Corleonese is the place of no fewer than three DOC’s (controlled-origin denom-
inations, among them Alcamo White, one of the oldest and most famous Sicilian wines
and the first among the island wines to have obtained the prestigious recognition), and is
the place of important firms (of individuals or cooperatives).The rows of vineyards stretch
as far as the eye can see up and down the hills, characterizing the landscape with their
particular colours and picturesque geometries.
6
53
Il vino Wine - 6
Alcamo DOC
La principale tipologia è il Bianco, ma
vi sono anche Rosato, Rosso novello e
Riserva.
Bianco
Uve: Cataratto bianco, con eventuale
aggiunta di Grecanico, Damaschino e
Trebbiano fino al 20% del totale
Colore: Giallo paglierino
Profumo: Inteso e fruttato
Sapore: Asciutto, acidità equilibrata,
sapido, fresco
Gradazione alcolica: 12 - 13°
Rosso
Uve: Calabrese o Nero d’Avola min.
60%, con l’aggiunta, da soli o insieme,
di Frappato, Sangiovese, Perricone,
Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah
Colore: Rubino intenso
Profumo: Speziato e fruttato
Sapore: Pieno, asciutto e armonico
Gradazione alcolica: 11,5° (minimo)
The main typology is white, but there is
also Rosé, Red nouveau and Reserve.
White
Grapes: White Cataratto, with possible
addition of Grecanico, Damaschino and
Trebbiano up to 20% of the total
Colour: Straw yellow
Bouquet: Intense and fruity
Taste: Dry, balanced acidity, savoury, cool
Alcohol strength: 12-13°
Red
Grapes: Calabrese or Nero d’Avola min.
60%, with the addition, singly or togeth-
er, of Frappato, Sangiovese, Perricone,
Cabernet Sauvignon, Merlot and Syrah
Colour: Intense ruby
Bouquet: Spicy and fruity
Taste: Full, dry and harmonic
Alcohol strength: 11,5° (minimum)
Questa DOC, riconosciuta nel 1972,
nell’Alto Belice Corleonese interessa i
territori di Camporeale, Monreale, San
Cipirello, San Giuseppe Jato.
This DOC, recognized in 1972, in Alto
Belice Corleonese affects the territories of
Camporeale, Monreale, San Cipirello and
San Giuseppe Jato.
I vini Doc dell’Alto Belice CorleoneseThe DOC wines of Alto Belice Corleonese
pani
Palermo
54
6 - Il vino Wine
The principal typologies of the Contessa
Entellina DOC are White, Red and Rosé.
White
Grapes: Ansonica (min.50%), white
Cataratto, Grecanico, Chardonnay, Muller
Thürgau, Sauvignon, white Pinot and Grillo
Colour: Straw yellow, sometimes with
light green reflections
Bouquet: Delicate and fruity
Taste: Fresh and dry
Alcohol strength: 11°
Red
Grapes: Calabrese and/or Syrah (at least
50%), the remaining percentage from
non-aromatic black grapes authorized in
the area
Colour: Ruby red, sometimes with garnet
reflections, especially if aged
Bouquet: Intense, winy
Taste: Dry and velvety
Alcohol strength: 11,5°
Rosé
Grapes: like Red
Colour: Light red, sometimes with
orange reflections
Bouquet: Fine, characteristic, intense
Taste: Dry, fragrant, velvety
Alcohol strength: 11°
Contessa Entellina DOC
Le principali tipologie della Doc
Contessa Entellina sono Bianco, Rosso
e Rosato.
Bianco
Uve: Ansonica (minimo 50%), Cata-
ratto bianco, Grecanico, Chardonnay,
Muller Thürgau, Sauvignon, Pinot
bianco e Grillo
Colore: Giallo paglierino, talvolta con
riflessi verde chiaro
Profumo: Delicato e fruttato
Sapore: Fresco e secco
Gradazione alcolica: 11°
Rosso
Uve: Calabrese e/o Syrah (almeno il
50%), la restante percentuale da viti-
gni a bacca nera non aromatici auto-
rizzati della zona
Colore: Rosso rubino talvolta con
riflessi granato, specie se invecchiato.
Profumo: Intenso, vinoso
Sapore: Asciutto e vellutato
Gradazione alcolica: 11,5°
Rosato
Uve: come il Rosso
Colore: Rosato talvolta con riflessi
aranciati
Profumo: Fine, caratteristico, intenso
Sapore: Asciutto, fragrante, vellutato
Gradazione alcolica: 11°
Questa DOC, riconosciuta nel 1993, si
produce esclusivamente nel territorio
del Comune di Contessa Entellina
This DOC, recognized in 1993, is exclusively
produced in the territory of the commune
of Contessa Entellina
ani
Palermo
55
Il vino Wine - 6
Monreale DOC
Le principali tipologie di questa DOC
sono Rosso, Rosato e Bianco.
Bianco
Uve: Catarratto e Inzolia (min. 75%)
con l’aggiunta di vitigni a bacca bian-
ca autorizzati della zona
Colore: Giallo paglierino, più o meno
intenso
Profumo: Fine ed elegante
Sapore: Delicato e caratteristico
Gradazione alcolica: 11°
Rosso
Uve: Nero d’Avola e Perricone (almeno
il 50%) con eventuale aggiunta di viti-
gni a bacca nera autorizzati della zona
Colore: Rosso rubino più o meno intenso
Profumo: Fine, gradevolmente vinoso
Sapore: Armonico e strutturato
Gradazione alcolica: 12°
Rosato
Uve: Nerello Mascalese, Perricone e/o
Sangiovese (almeno il 70%) con l’even-
tuale aggiunta di vitigni a bacca nera
della zona
Colore: Rosa tenue più o meno carico
Profumo: Fruttato
Sapore: Armonico e fresco
Gradazione alcolica: 12°
The main typologies of this DOC are Red,
Rosé and White.
White
Grapes: Catarratto and Inzolia (min.
75%) with the addition of white grapes
authorized in the area
Colour: Straw yellow, more or less
intense
Bouquet: Fine and elegant
Taste: Delicate and particular
Alcohol strength: 11°
Red
Grapes: Nero d’Avola and Perricone (at
least 50%) with possible addition of
black grapes authorized in the area
Colour: More or less intense ruby red
Bouquet: Fine, pleasantly winy
Taste: Harmonic and structured
Alcohol strength: 12°
Rosé
Grapes: Nerello Mascalese, Perricone
and/or Sangiovese (at least 70%) with
the possible addition of black grapes
authorised in the area
Colour: Pale pink more or less intense
Bouquet: Fruity
Taste: Harmonic and fresh
Alcohol strength: 12°
Questa DOC, riconosciuta nel 2000, si
produce in parte dei territori di Monrea-
le e Piana degli Albanesi, e nell’intero
territorio di Camporeale, Corleone, Roc-
camena, San Cipirello, San Giuseppe Ja-
to, Santa Cristina Gela.
This DOC, recognized in 2000, is produced
in part of the territories of Monreale and
Piana degli Albanesi, and in the whole
territory of Camporeale, Corleone,
Roccamena, San Cipirello, San Giuseppe
Jato and Santa Cristina Gela.
apani
Palermo
56
6 - Il vino Wine
CANTINE/CELLARS
indirizzo/address
telefono/phone
web
Camporeale
Tenute Rapitalà S.p.A.
c.da Rapitalà
tel. 0924 37233 - fax 0924 36115
www.rapitala.it
Azienda Agricola Sallier de La Tour
Sede legale: Atrio Principe, 18
sede aziendale: c.da Pernice
agro di Monreale
tel./fax 0924 36797
www.sallierdelatour.it
Alessandro di Camporeale
c.da Mandranova
tel./fax 0924 37038
www.alessandrodicamporeale.it
Cooperativa Agricola Valdibella
via Belvedere, 91
tel./fax 0924 582021
www.valdibella.com
Cantina Liotta Michela
via dei Glicini, 9
tel. 338 6130536
Fattorie Azzolino S.r.l.
c.da Azzolino
tel. 0924 36123 - fax 0924 37522
mobile 335 8448437
www.fattorieazzolino.com
rist
oraz
ione
resto
ratio
n
vend
ita
sa
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degu
staz
ione
tast
ing
visi
tavis
it
57
Il vino Wine - 6
Contessa Entellina
Donnafugata
Scorrimento Veloce Palermo - Sciacca, km 60
tel. 0923 724245
Corleone
Soc. Coop. a.r.l. Vitivinicola Corleonese
c.da Frattina
tel/fax 091 8463635
www.vitivinicolacorleonese.it
Marineo
Azienda Agricola Buceci
via Unità d’Italia, 3
tel./fax 091 8726367
www.bucecivini.it
Monreale
Azienda Agricola Tamburello
c.da Pietragnella
scorrimento veloce Palermo - Sciacca, km.47
tel./fax 091 8465272 mobile 333 4089995
Azienda Agricola Marchesi De Gregorio
c.da Sirignano
tel.091 321875 - fax 091 6123769
www.sirignano.it
Principe di Corleone
Aziende Agricole Pollara s.a.s.
c.da Malvello S.P. 4 Bis km 2,000
tel. 091 8462922 - 8463512
fax 091 8463197
www.principedicorleone.it
CANTINE/CELLARS
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6 - Il vino Wine
Monreale
Az. Agricola dei Principi di Spadafora
c.da Virzì
Uffici: via Ausonia, 90 - 90144 - Palermo
tel. 091 6703322 fax 091 6703360
www.spadafora.com
Azienda Agricola Disisa
c.da Disisa - Grisì
Uffici commerciali: via Roma, 392
90139 - Palermo
tel./fax 091 588557
www.vinidisisa.it - [email protected]
Tenute Mariano di Accardi Alessandro
c.da Mariano - tel./fax 091 324002
mobile 328 5410351
San Cipirello
Cantina Sociale Pietralunga
c.da Percianotta
tel. 091 8578171 fax 091 8578384
Cantine Simonetti
via Leone, 26
tel. 091 8578171 - 8578177
fax 091 8578384
www.cantinesimonetti.it
Cantina Sociale dell’Alto Belice
viale E. Berlinguer, 2
tel. 091 8573558 fax 091 8579905
www.cantinasocialealtobelice.it
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CANTINE/CELLARS
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Il vino Wine - 6
San Cipirello
Casa Vinicola Calatrasi
c.da Piano Piraino
tel. 0918 576767 - fax 091 8576041
Numero Verde 800 032 807
www.calatrasi.it
Castel di Maranfusa
c.da Piano Piraino
tel. 091 8572408 - fax 091 8577003
San Giuseppe Jato
Don Tomasi s.n.c.
via Umberto I, 399
tel./fax 091 8579906
mobile 333 2211951
www.dontomasi.com
Casa Vin. Feotto dello Jato S.p.A.
c.da Feotto snc
tel. 091 8572650 - 8577984
fax 091 8579729
www.feottodellojato.it
Santa Cristina Gela
Baglio di Pianetto
via Francia
località Pianetto
tel. 091 8570002
fax 091 8570015
www.bagliodipianetto.com
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CANTINE/CELLARS
indirizzo/address
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7 - Ristorazione Restaurants
AltofonteMunicipio Town halltel. 091 6648111
Pizzeria TrattoriaLa Mohardella c.da Case Nanfera tel. 091 437767
Pizzeria Old America v.le del Fante, 52tel. 091 438901
Pizzeria La Tavernella via Valle di Fico, 10
Belmonte Mezzagno Municipio Town halltel. 091 8738011
Ristorante PizzeriaDragottovia P. Mattarella, 46tel. 091 8721462
Ristorante Italiano Cibuspiazza Martiri d’Ungheria 14tel. 091 8720397
PizzeriaThe Beautiful Roastvia Giovanni XXIII, 138tel. 091 8736267
Ristorante Pizzeria Villa Dominiquec.da Janzelmotel. 091 8736672
Focacceria FriggittoriaLa Rosac.so Moro, 87tel. 091 8728684
Trattoria Pizzeria Remakevia J. Kennedy, 25tel. 339 2969849
BisacquinoMunicipio Town halltel. 091 8308011
RistoranteIl Paiolo di Riggiovia Decano Di Vincenti, 81tel. 091 8351036
Pizzeria Sierrac.so Umberto, 135tel. 091 8351223
BolognettaMunicipio Town halltel. 091 8724377
Antica Masseria di Di Salvo L.c.da Bosco Tumminiatel. 091 8291323
D’Amicobivio Bolognettatel. 091 8724026
La Puerta Do Sol SP 77 - tel. 091 8724277
CampofioritoMunicipio Town halltel. 091 8466212
La Lanternacontrada Scorciavacche
Trattoria Pizzeria San Marcoc.da Parrina - tel.091 8466536
Rist. Pizzeria Giardinelloc.da Giardinello tel. 335 8228855
Ridocco del conte Lo Bue di Lemosc.da Ridoccotel. 091 8461575
Ristorante PizzeriaBallanubahc.da Cannelletel. 091 8466616
CamporealeMunicipio Town halltel. 0924 581201
Pizza e Chef via Lorenzo Caruso, 33tel. 0924 36244
Pizzeria A Cannaravia Alfieri, 51tel. 0924 36755
L’arte dei Saporivia Lorenzo Perosi, 2tel. 0924 36677 / 3281385608
Ristorante PizzeriaGran Vulcanovia dei Giardini 7tel. 0924 36722
Ristorante PizzeriaAl Baglioatrio Principe II, 13 tel. 0924 37043 / 3382963128
Ristorante PizzeriaIl Triangolovia Triangolo, 72 - 90043
Cefalà DianaMunicipio Town halltel. 091 8201184
Ristorante Donna Jnac.da Passo dei Greci tel. 091 8201110
Ristorante Kefala c.da San Lorenzo tel. 091 8270003
Chiusa SclafaniMunicipio Town halltel. 091 8353538
Ristorante Pizzeria La Collinettac.da Rizzatel. 338 6812512
Dove mangiare nell’Alto Belice CorleoneseWhere to eat in Alto Belice Corleonese
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Ristorazione Restaurants - 7
Il Noce Anticoc.da Quarantatel./fax 091 8354271
Lo Sfizietto diCammaratavia Ungheria, 96 tel. 339 1598714
CorleoneMunicipio Town halltel. 091 8452411
Antica Stazione Ferroviaria di Ficuzzaborgo di Ficuzzatel. 091 8460000
RistoranteMasseria AgugliaFicuzza tel. 335 8441008
The Lion Cafè Pubtel. 091 8467941
Pub Keystonep.zza Falcone e Borsellinotel. 091 8464765
Ristorante Self-serviceBlack & Whitec.so dei Milletel. 091 8464897
Ristorante Leon D’Oro c.da Punzonotto tel. 091 8464287
Ristornate PizzeriaLa Scherac.da Piano di Scalatel. 091 8467529
Ristorante A Giarrac.da Belvederetel. 091 8464964
Fattoria Giardinello c.da Giardinello tel. 335 8228855
Alpe Cuccoc.da Alpe Cucco - Ficuzzatel. 091 8468225
Agriturismo RidoccoS.S. 188c Km 15.500tel. 091 8461575
Trattoria PizzeriaAl Capricciovia Sant’Agostino, 19tel. 091 8467938
Ristorante PizzeriaNnè Monaci ri Tagghiaviac.da Tagliavia tel. 334 7936070
Trattoria RistoranteGennarocorso dei Mille, 132tel. 091 8464767
Agriturismo Casa MiaS.P. 4/bis c.da Malvello tel. 091 8463512
GiulianaMunicipio Town halltel. 091 8356357
Pizzeria delle Palmel.go Pompeitel. 346 2425674
Pizzeria da Sebastianvia Brigadiere VincenzoRussotel. 091 8357004
GodranoMunicipio Town halltel. 091 8208034
Agriturismo di Pecorella M.tel. 091 8208000
Agriturismo di Fiorini G.tel. 091 8208303
MarineoMunicipio Town halltel. 091 8725193
Ristorante La Sovaritac.da Sovarita - tel. 3348094899
Any-Wayvia Agrigento, 45tel. 091 8725541
Pizzeria Pit-Stopvia Vittorio Emanuele, 7tel 091 8727300
Ristorante RoccabiancaSS 118 km 2,3c.da Roccabiancatel. 091 8725610
Agriturismo Parco Vecchioc.da Parco Vecchio tel. 338 4108945
MezzojusoMunicipio Town halltel. 091 8203237
Ristorante PizzeriaNocellac.da Nocilla tel. 091 8203880
Ristorante Pizzeria Santa Lucia c.da Cardonera Boscotel. 091 8203870
Agriturismo Carcilupoc.da Carcilupo, SS 121 bivioCampofelice di Fitalia tel. 091 8200225
MonrealeMunicipio Town halltel. 091 6564523
Ristorante La Bottecontrada Lenzitti, 20 (SS 186) tel. 091 414051
Pizzeria Grotta della Cirbavia B. Giordano, 2tel. 091 6406177
PizzeriaIl giardino dei Desideridi Bruno Rosavia Civiletti, 91tel. 091 6409686
Ristorante PizzeriaIl Ragnovia Provinciale, 85tel. 091 419256
Ristorante La Fattoriavia Circonvallazione, 26tel. 091 6401134
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7 - Ristorazione Restaurants
RistoranteLa Prateria dello Zio Semvia Circonvallazione, 73tel. 091 6404444
Pizzeria Al Vecchio Mulinovia Dusmet San Martino delle Scale tel. 091 418617
Pizzeria da Totòchiasso Menotti, 6tel. 091 6401221
Ristorante Pizzeria di Chiarapiazza Semeria, 4San Martino delle Scaletel. 091 418103
Pizzeria Keramosdi Coronato G.via Ritiro, 18tel. 091 6407874
Riccardo IIIdi Stefania Petixc.da Pezzingolitel. 091 414237
Trattoria del Pavonevicolo Pensato, 18tel. 091 6406209
Trattoria Mancuso P.chiasso Piave, 5 tel. 091 6404067
Trattoria Mizzicadi Manfrè G.via Cappuccini 6 tel. 091 6408643
Trattoria Pippu u Sceriffuvia SS 186, 353 tel. 091414117
Brasserie RistoranteBricco e Bacco via B. D’Acquisto, 13tel/fax 091 6417773
Pizzeria Bar Guglielmo p.zza Guglielmo II, 5/6tel. 091 6405446
Ristorante PizzeriaRifugio Normanno via Pietro Novelli, 287tel. 091 8886076
Trattoria PizzeriaAl Cannetovia Aquino, 148 - Aquinotel. 091 6683036
Ristorante PizzeriaVilla Aquino via Cartiera Nuova, 110Aquino - tel. 091 6401244
Enoteca Silenos.ta Garibaldi, 18 tel/fax 091 6407142
Panineria Gastronomia In American Pizzavia Altofonte 62/aVilla Ciambratel. 091 6631196
Ristorante The Fish Kingvia Arcivescovado, 7 tel./fax 091 6417712
Alla Corte di Re FefèWinebarvia D’Acquisto, 22tel./fax 091 8888517
Pizzeria TrattoriaPeppino via Benedetto Civiletti, 12tel. 091 6407770
Pizzeria TrattoriaDietro l’Angolochiasso Piave, 5 tel. 091 6404067
Trattoria Al Rusticovia SM 22, 129/131 Piano Geli - S. M. delle Scale tel. 091 418316
Agriturismo Il Casale dello Jatoc.da PercianottaSP 4 km 4+300tel. 091 8582309
Agriturismo Villa Mirtoc.da Renda tel. 091 419269 / 343161
Ristorante Carrubellavia Umberto I tel. 091 6402188
Ristorante Conca d’Orovia Circonvallazione, 10/2 tel. 091 6402297
Ristorante San Martinovia Regione Siciliana, 106tel. 091 418149
Ristorante Siculi & Sicanivia degli Agonizzanti, 2 tel. 091 6407527
Ristorante Villa Tre Fontane via Circonvallazione, 34/atel. 091 6409506
Al Piccolo Ranchvia Strada Ferrata tel. 091 6403003
Benny Pizzavia Venero, 17tel. 091 6403946
Birreria PanineriaPiccolo Rifugio p.zza Vittorio Emanuele, 50tel. 091 6402391
AgrirurismoL’Eremo di Tagliaviac.da Tagliavia tel. 091 6112604
Gastronomia Degustazioni Sicilianevia Venero, 50/54 tel. 091 6403550
Friggitoria Pernavia Archimede, 3 tel. 091 6407834
Enoteca La Francavia Venero, 183tel. 091 8781359
Enoteca Monrealevia Ritiro, 6tel. 091 6401664
Baretto Winebarvia Roma, 57/59 tel. 349 6537589
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Palazzo AdrianoMunicipio Town halltel. 091 8349911
Ristorante PizzeriaDel Vialevia XX Settembretel. 091 8348164
Ristorante A Casa Vecchiav.lo Cartieratel. 091 8349051338 9274201
Piana degli AlbanesiMunicipio Town halltel. 091 8574144
Ristorante Riolo(Agriturismo Argomesi)c.da Dingolitel. 091 8561008
La MontagnolaKm.22, c.da Brignatel. 091 8571831
Ristorante ImbisChiosco Alba via P. Di Mariatel. 091 8571869
Ristorante Pigonivia Giacomo Matteotti, 36 tel. 091 8561025
PrizziMunicipio Town halltel. 091 8345045
Trattoria Al Gelso Biancocontrada Sosiotel. 091 8348696
Ristorante PizzeriaL’Agoràc.da Cerasellatel. 091 8346144
Ristorante Tre Torridi Sparacio Giovannicontrada Santa Barbaratel 091 834 6086
Trattoria Pizzeria Filagadi Raia Francesca via Marchese Arezzo, 5tel. 091 8345677
RoccamenaMunicipio Town halltel. 091 8465785
AgriturismoPonte di Calatrasi c.da Ponte di Calatrasi tel. 091 8465593
San CipirelloMunicipio Town halltel. 091 8581000
Apud Jatumcorso Trento 49/51 tel. 091 8576188
Osteria Calatrasi &Emporioc.da Piano Piraino tel. 091 8579963
Pizzeria Trattoria S & Fvia Lo Monaco, 2 tel. 091 8579935
Pub Wonderpiazza Vittorio Veneto, 2tel. 091 8578819
Agritur. Dolce Giuseppec.da Percianotta tel. 091 8582309
Santa Cristina GelaMunicipio Town halltel. 091 8570133
Pizzeria Alohavia M.M. Raparelli, 9
Ristorante Pizzeria BarBelvederevia Scanderberg, 2tel. 091 8570027
Ristorante Al Calipsoc da Pianettotel. 091 8575332
Ristorante PizzeriaTurismo VerdePian del Lagovia Altofonte, 9 tel. 091 8570001
La Pineta sul Lagostr.Vicin. Piano di Cola tel. 091 8561038
San Giuseppe JatoMunicipio Town halltel. 091 8580111
Ristorante Pizzeria Cimò G.via Vittorio Emanuele 251tel. 091 8573344
Mignano BenedettoCorso Umberto I, 14tel. 091 8577917
Pizza In PiazzaCorso Umberto I, 235tel. 091 8576626
Pizzeria Z’Aliavia Piana degli Albanesi, 2tel. 091 8577065
AgriturismoCasale del Principec.da Dammusi tel. 091 8579910
Seggio della Montagnavia Caruso Spinelli, 32 tel. 348 5823000
VillafratiMunicipio Town halltel. 091 8201156 - 1256
Bar Ristorante PizzeriaAl Cuddirunivia Autonomia Siciliana, 27 tel. 091 8201000
Storik Barpiazza Umberto I, 6 tel. 091 8291481
Ristorante PizzeriaGarden Barvia del Giardino, 6 tel. 091 8201136
Bar RistoranteAl Capriccio piazza F.lli Rosselli, 2 tel. 091 8270187
Ristorante Graziano c.da Molinazzo tel. 091 8724870
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Territorio dell’Alto Belice Corleonese
Mo
San Giuseppe Jato
San Cipirello
Giuliana
ContessaEntellina
Roccamena
Camporeale
RISERVA DI MONTE GENUARDOE SANTA MARIA DEL BOSCO
RISERVA NATURALEGROTTA DI ENTELLA
Partinico
Borgetto
GiardinelloMontelepre
Caltabellotta
Trappeto
Balestrate
Alcamo
PoggiorealeNuova
Poggioreale
Salaparuta
S. Margheritadi Bèlice
Sambucadi Sicilia
Castellammaredel Golfo
Montevago
MenfiBivona
Torrenuova
Lago Arancio
Lago Poma
Lago Garcia
The territory of Alto Belice Corleonese
AltofonteBelmonte Mezzagno
Bisacquino
Bolognetta
Campofiorito
Marineo
Piana degli Albanesi
S. Cristina Gela
onreale
Godrano
Cefalà Diana
Villafrati
Mezzojuso
Prizzi
Palazzo Adriano
Chiusa Sclafani
Corleone
RISERVA MONTE CÁRCACI
RISERVA DI PALAZZO ADRIANOE VALLE DEL SOSIO
RISERVA DI SERREDELLA PIZZUTA
RISERVA DI BOSCO DELLA FICUZZA, ROCCA BUSAMBRABOSCO DEL CAPPELLIERE E GORGO DEL DRAGO
RISERVA DI BAGNIDI CEFALÀ DIANAE CHIARASTELLA
Bagheria
Ficarazzi
Villabate
Misilmeri
Baucina
Ciminna
S. StefanoQuisquinaBivona
Alessandriadella Rocca
S. Flavia
Casteldaccia
AltavillaMilicia
Ventimiglia di Sicilia
Campofelicedi Fitalia
VillafrancaSìcula
Burgio
Lucca Sìcula
Castrodi Sicil
Lago Piandel Leone
InavasoCastello
Lago di Pianadegli Albanesi
Lago di Scanzano
Lago di Gammauta
Lago Fanaco
Lago di Prizzi