08 fall edition - neoque.com · di questo vuole raccontare neoque, parlando a tutte le donne che...

F A L L E D I T I O N 08

beauty

F A L L E D I T I O N 08

3 N E O Q U E 4

La specificità dell’essere donna è più ampia dei tradizionali concetti di grazia, delicatezza o tenerezza. Essi sono punti di partenza comuni, da cui si sviluppano personalità complesse, dinamiche, eleganti e sofisticate.

Emerge sempre più forte la necessità di rappresentare le nuove coniugazioni della femminilità in modo che rispecchi la scelta attiva d’identità che compie la donna contemporanea.

La sensibilità femminile di stampo letterario si evolve in figure più articolate, che si esprimono nelle forme d’arte più diverse. Non è, tuttavia, pura estetica: è qualcosa che esiste come arricchimento di un contenuto.

Di questo vuole raccontare NEOQUE, parlando a tutte le donne che desiderano uno spazio dove sentirsi rappresentate, dove potersi arricchire culturalmente e artisticamente. NEOQUE si rivolge alla donna che desidera emergere nella propria complessità.

Bianca Beltramello

TA B L E O F C O N T E N T S

Indice N E O Q U E M A G A Z I N E

0 2 I N T E R V I E W S P A G E 6 9

C I N E M A

5 N E O Q U E 6

0 1 F A S H I O N

Fashion

P A G E 7

I N T E R I O R D E S I G N

0 8 P H O T O G R A P H I C P R O J E C T S

Photographic Projects

P A G E 3 9 1

0 9 C H A R I T Y

Charity

P A G E 4 3 5

T H E B O O K ’ S C L U B

L I F E S T Y L E

0 4 A R C H I T E C T U R E P A G E 1 9 9

0 3 F A S H I O N

Fashion

P A G E 1 5 1

F O O D

0 5 F A S H I O N

Fashion

P A G E 2 4 9

0 6 N A T U R E

Nature

P A G E 3 0 3

I T A L I A N S T Y L E

A B O U T W O M E N

A R T

L A N D S C A P E

0 7 F A S H I O N

Fashion

P A G E 3 4 3

Jacket and Skirt: Natan Couture @natancouture, Stockings: Falke @falkeusa, Shoes: Balenciaga @balenciaga

F A S H I O N7

NEWSPAPERphotography by LALO & EVA

Dress: Meryll Rogge @meryllrogge

N E O Q U E 1 0F A S H I O N9

Dress: The Row @therow

N E O Q U E 1 2F A S H I O N1 1

Bralette: Khaite @khaite_ny, Pants: Max Mara @maxmara, Necklace: Calvin Klein @calvinklein


Dress: Natan Couture @natancoutureBodysuit: Ferry Schiffelers @ferryschiffelers


Dress: Khaite @khaite_ny


Pants and Pull: Christian Wijnants @christianwijnants Dress: Meryll Rogge @meryllrogge

F A S H I O N1 9 N E O Q U E 2 0

Dress: Khaite @khaite_nyTop: Arket @arketofficial, Cape: Natan Couture @natancouture


Dress: Ferry Schiffelers @ferryschiffelers

N E O Q U E 2 4

Photographer: Lalo & Eva @lalo.eva

Styling and Makeup: Emmanuelle Bastiaenssen @emmanuelle.bastiaenssen

Set Designer: An Marrannes @anmarrannes

Models: Anouck Lepere @anouck_lepere for Dominique Models @dominiquemodels_official

A L L E D I T O R I A L

F A S H I O N2 5

the end ofphotography by Dan Williams

the rainbow

Shirt and Skirt: Emilio de la Morena @emiliodelamorena, Earrings: Kenneth Jay Lane @kennethjaylane Roll Neck Jumper: MICHAEL Michael Kors @michaelkors,

Trousers: Emilio de la Morena @emiliodelamorena, Foundation Flat Shoe: ESSEN @essenthelabel


Blouse and Trousers: Emilio de la Morena @emiliodelamorena, Jumper: Palones @palonesofficialCoat and Vintage Skirt: Ozzie Clarke at Dolly Rose Vintage @dollyrosecaversham, Jumper: Arket @arketofficial


Dress: Tularosa at Revolve @revolve, Roll Neck Jumper: Arket @arketofficial Balance Shirt and Astrid Dress and Rita Boot: Ssone, Earrings: Maryjane Claverol @maryjane_claverol,

Blazer: Stylist own


Pleated shirt and Basket Weave Jumper: Palones @palonesofficial, Eidothea skirt: Klements @klementslondon,

Rita Boot: Ssone @ssonecircle, Earrings: Kenneth Jay Lane @kennethjaylane

Resistance Coat: Ssone @ssonecircle, Eidothea dress: Klements @klementslondon, Boot: MICHAEL Michael Kors

@michaelkors


Sailor shirt and Sea Monster scarf: Klements @klementslondon, Trousers: Emilio de la Morena @emiliodelamorena,

Loafers: Gucci @gucci

N E O Q U E 3 6

Photography: Dan Williams @danwillphoto

Styling: Annabel Kerman @akermanstylist

Model and Coordinator: Marina Shlosberg @marinashlosberg at Models 1 @models1

Hair and Makeup: Helen Bannon @hbannon_hm at Mandy Coakley using Paul Mitchell and Nars

Styling Assistant: Saskia Purr @saskiapurrdesigns

Photography Assistant: Melinda Davies


arket.com, @dollyrosecaversham, emiliodelamorena.com, essenthelabel.com, gucci.com,

kennethjaylane.com, klements.co.uk, maryjaneclaverol.com, michaelkors.co.uk, palonesofficial.com,

revolve.com, ssone.com

S T O C K I S T S

When the world lost its glow, the rainbow became a symbol of positivity in the face of adversity.

Now it ’s time for us to start bringing the colour back.

F A S H I O N3 7

CLAS

SIC

PERF

ORM

ANCE

phot

ogra

phy

by IA

UEI

Trench and Pants: Calcaterra @calcaterrad, Shirt: Tintoria Mattei @tintoriamattei954Blazer and Shoes: N°21 @numeroventuno by Alessandro Dell’Acqua, Jeans: ALYSI @alysi_official


Dress: AC9 @ac9world, Jeans: H&M @hm, Shoes: N°21 @numeroventuno by Alessandro Dell’AcquaT-Shirt and Skirt: Zara @zara, Bag and Shoes: N°21 @numeroventuno by Alessandro Dell’Acqua


Blazer: Drome @drome_official, Jeans: H&M @hm


Cover Dress and Total Look: MRZ @mrz.official


Black Leather Blazer: Adelbel @adelbel_official, Jean Blazer: vintage, Jean Shirt: Levis @levis, Jeans: Zara @zaraBlazer: Zara @zara, Jeans: Levis @levis, Shoes: Adidas @adidas


Blazer: Levis @levis, Skirt and Shoes: N°21 @numeroventuno by Alessandro Dell’Acqua

N E O Q U E 5 0

Photographer: IAUEI @iauei

Model: Reema Medavar @reemasearthlydelights for Why Not Model @whynotmodels

Stylist: Johana Kouame @xjohanak

MakeUp Artist: Claudia Marchetti @vaguevogue for The Green Apple @thegreenappleitalia

Hair Stylist: Francesco Avolio for WM Management @wmmanagement, products used: Randco Italy

R+Co Italy @randcoitaly

CDirection/Coordinator: Inga Savits @ingasavits


Blazer and Trousers: Iro @iroparis

F A S H I O N5 1

PLATINUMphotography by FRAUKE FISCHER

Latex Jacket and Flared Trousers: Marcel Ostertag @marcelostertagBlazer: Paul Smith @paulsmithdesign, Leo Top: Dawid Tomaszewski @dawidtomaszewski

F A S H I O N5 3 N E O Q U E 5 4

Oversize Wool Jacket: Isabel Marant Étoile @isabelmarant,

Pleated Trousers: Another Tomorrow @anothertomorrow

Suit: Joseph @josephfashion


Blazer and Trousers: Iro @iroparisSuit: Marina Hoermanseder @marinahoermanseder


Turtleneck: Joseph @josephfashion, Faux Leather Dress: Designers Remix @designersremix


Hat: Spatz Hutdesign Passau @spatzhutdesignpassau, Cashmere Coat: Joseph @josephfashion, Blouse: Victoria Victoria Beckham

@victoriabeckham, Corduroy Trousers: Marcel Ostertag @marcelostertag, Pumps: Sportmax @sportmax

Jumpsuit: Norma Kamali @normakamali, White Shirt: AJE @_aje_, Loafers: Bally @bally


Lacquer Suit: Marcel Ostertag @marcelostertag, Blouse: Proenza Schouler @proenzaschoulerCoat: Barbour x Alexa Chung @alexachung @barbour


Hat: Spatz Hutdesign Passau @spatzhutdesignpassau, Checked Jacket and Trousers: Danny Reinke @danny.reinkeLatex Flared Trousers: Marcel Ostertag @marcelostertag


Blazer: Paul Smith @paulsmithdesign, Leo Top: Dawid Tomaszewski @dawidtomaszewski

N E O Q U E 6 8

Photographer: Frauke Fischer @fraukefischer

Stylist: Mareen Aland @mareenaland

Hair and Makeup: Magdalena Wlodarkiewicz @magdaleni_hair_and_make_up

Creative Director: Lori Modugno @lorimodigno

Model: Patricia Meier-Veit @i.m.p.c.t. for Iconic Focus Models @iconicfocus


KIMELAINE

Elanie and her daughter Echo

N E O Q U E 7 27 1 I N T E R V I E W

Elaine’s boutiqueElaine’s boutique


The artwork by Elaine’s sister, Mirena


Minimalismo: buffo come un buon design minimalista richieda sempre il massimo impegno

intellettuale.

Creatività: il mio lavoro creativo non finisce quando i disegni sono finiti. Quello non è che

l’inizio. La vera creatività entra in gioco più tardi, nella collocazione dei pezzi su corpi reali, in

veri armadi, nel contesto di vite reali.

Dettagli: Mi sforzo di disegnare in ogni capo un dettaglio significativo che farà innamorare,

sorprenderà e durerà...

Materiali: inevitabilmente, spesso all’ultimo minuto, è il tessuto stesso a suggerirmi il disegno

ideale.

Los Angeles: per me è fondamentale vivere qui come designer - mi costringe a mantenere

l’abbigliamento casual, autentico - la concorrenza di canottiere, pantaloncini e infradito è

fortissima.

Colori: mi piace creare con i colori? Certo, ma solo dopo aver realizzato prima tutto in bianco

e nero.

Passione: dopo trent’anni nella moda, sono riuscita a mantenere la mia passione di sempre.

Elaine’s boutique

7 7 N E O Q U E 7 8I N T E R V I E W

Intenzioni: inizio le mie collezioni con intenzioni molto chiare - tavole d’ispirazione elaborate,

tantissimi campioni, obiettivi precisi - ma inevitabilmente, la collezione trova una sua

direzione. Quando mi allontano e guardo indietro, riesco finalmente a vedere la vera essenza

della stagione.

Lavoro di squadra: non sopravvalutare il designer. Il suo valore e direttamente proporzionale

a quello dei membri della sua squadra, alla manifattura, agli agenti e, infine, a chi indossa gli

abiti.

Outsider: ho lasciato la Corea, il mio paese natale, quando avevo sette anni. Era l’età perfetta

per acquisire la mia prima risorsa come designer: la prospettiva dell’outsider.

ELAINE KIM STUDIO

www.elainekim.com

ig @elainekimcollection

A special thanks to MARK HANAUER for images

www.markhanauer.com

ig @markhanauer

BAKELRAFFAELLA GREGORIS

www.bakel.it @bakelskincare



Raffaella Gregoris è tra le 100 donne Italiane di successo selezionate dalle rivista Forbes:

imprenditrice, ricercatrice e visionaria.

La sicurezza dei prodotti promossa ai tempi della nascita del marchio BAKEL é oggi una realtà.

BAKEL ha sede a Udine, é un brand totalmente ITALIANO e questo per Raffaella é un valore

oltre che un principio. La ricerca é alla base del marchio BAKEL, cosi come l’innovazione, a

testimoniarlo i 7 brevetti internazionali e una costante collaborazione con importanti istituti di

ricerca e università su tutto il territorio nazionale. Il controllo minuzioso della filiera

produttiva garantisce la massima qualità di ogni prodotto BAKEL, dalla selezione e purezza

delle materie prime, al processo produttivo in condizioni di assoluta sterilità e sicurezza, al

confezionamento in packaging airless doppia camera.

Raffaella benvenuta su NEOQUE, rivista dedicata alle donne adulte, che lavorano, che sono

mamme e semplicemente donne.

In un’intervista hai detto che la tua vita é basata sulle regole e la precisione, applichi questo

approccio anche alla tua vita fuori dal laboratorio?

Direi di sì . La definirei una capacità di organizzazione. Il mio lavoro é molto razionale, le

regole fanno parte della mia vita; ci sono regole per sè e per i figli per farli crescere con principi

e obiettivi. Al di fuori del lavoro uso molta razionalità, sono costretta ad essere una persona

organizzata. Sono un’imprenditrice e occupandomi di tutto il segmento di ricerca e sviluppo

che mi impegna molto, devo trovare il tempo di conciliare il mio lavoro con il mio

essere mamma di tre figli dando loro regole precise. L’ organizzazione della mia vita é una

conseguenza fondamentale all’interno del mio sistema quotidiano. Di contro, sono una

persona molto emozionale, fattore che non si contrappone ma convive con tutta la gestione

della mia vita, tra lavoro e famiglia.

Come cominciano le tue giornate?

Le mie giornate iniziano molto presto, indipendentemente dal fatto che sia lunedì, sabato o

domenica. Sveglia alle 6.30, se é una giornata lavorativa l’agenda prende vita a seconda degli

appuntamenti della giornata. Sabato e domenica, il tempo lo dedico ai miei figli e agli amici.

Mi piacciono tutte le attività all’aria aperta, di certo le mie giornata non lasciano spazio all’ozio!

I prodotti BAKEL sono adatti anche alle pelli sensibili e reattive, sono senza nickel?

È una domanda che mi fanno spesso, su cui vi é un ragionamento interessante da fare. Noi

facciamo i test ai metalli pesanti, verifichiamo la purezza degli elementi, non inseriamo

prodotti inutili, di conseguenza la pelle sensibile con BAKEL trova una soluzione finale e

ideale. La pelle è un giudice severo, specialmente se resa suscettibile da una carenza di

attenzione, se non ascoltata potrebbe emettere una sentenza quasi senza appello. Proprio a

settembre lanciamo sul mercato un prodotto DEFENCE THERAPIST per pelli normali e

secche, un prodotto specifico antiaging, con una capacità lenitiva molto forte e significative

azioni disarrosanti e disinfiammanti.


Cosa significa “beauty” per te?

L’idea che io ho di Beauty é molto chiara. Non é assolutamente una donna che abusa della

chirurgia plastica. Beauty é anche una bella ruga portata in un certo modo. Beauty é sinonimo

di “esser sano”, equivale ad avere una bella pelle, che sta bene. Come per noi stessi, se siamo

in forma, siamo sani e di conseguenza abbiamo anche un aspetto piacevole. Credo che Beauty

significhi esser capaci di saper invecchiare, con naturalezza. Una bellezza per me é tutto ciò

che é naturale e non artefatto.

I cosmetici si stanno evolvendo in rapporto all’età, sono ancora perlopiù legati al

prevenzione dei segni del tempo oppure guardano anche a preservare e rinforzare la

bellezza della propria età?

La cosmetica lavora su entrambi i segmenti, ovvero, sulla prevenzione e sul trattamento dei

segni che sopraggiungono con il tempo per migliorare una particolare situazione, come ad

esempio una ruga, oppure la perdita di tono, o ancora la secchezza della pelle. Ciò che

bisognerebbe essere in grado di fare é scegliere il cosmetico giusto in base alla problematica

che si riscontra. Non é solo una questione legata al fattore genetico. Pertanto, preveniamo e

curiamo, ricordandoci che, la cosa più importante é scegliere il prodotto giusto nello specifico

momento della nostra vita, tenendo in considerazione i fattori ambientali e genetici.

Ci sono molte parole nuove nei prodotti di bellezza e a volte ci confondono, tu chiami i tuoi

prodotti “Advanced Clean Beauty”, potresti raccontarci cosa intendi con “Clean”?

Vorrei fare una premessa, in questo settore proprio la conoscenza reale dei prodotti da parte

dei consumatori é molto scarsa. Parliamo di chimica, per cui a volte le informazioni sono

difficili da captare. La missione BAKEL è quella di trasmettere ai consumatori la

consapevolezza in merito ai prodotti e alla loro qualità.

ADVANCED CLEAN BEAUTY é il nostro nuovo claim. ADVANCED è il termine affinché

BAKEL non venisse confuso con ciò che i consumatori pensano come cosmetico naturale. Se

gli attivi vegetali nell’azione idratante e nutriente possono essere considerati i migliori, é anche

vero che, per combattere i segni del tempo e avere dei risultati gli attivi di origini

biotecnologica sono molto più efficaci, comprovati da test di efficacia decisamente superiore.

ADVANCED per me racchiude tutto il mondo della ricerca, compreso il nuovissimo progetto

del 3D e di tutti i brevetti che abbiamo realizzato. Quindi una combinazione di principi naturali

con principi di origine biotecnologica.

CLEAN é il cuore del mio brand, é BAKEL. Quando cominciai a formulare mi resi conto che

in molti prodotti finali vi erano prodotti non necessariamente utili per la pelle. Quindi, sin da

quando ho iniziato la mia storia, BAKEL aveva un claim “100% principi attivi, 0 sostanze

inutili”. BAKEL non ha cambiato direzione.

CLEAN per me significa che ogni singolo ingrediente che inserisco in una formula cosmetica

Il nuovissimo lancio di BAKEL disponibile dal 15 settembre


deve esser in grado di esser assorbito dalla cute e di apportare un reale beneficio. Questo

significa eliminare le sostanze che vengono inserite solo per dare piacevolezza alla texture del

cosmetico e che in realtà non fanno bene alla pelle, ad esempio, i siliconi. Essere CLEAN non

significa soltanto eliminare i conservanti e decidere di mettere una data di scadenza, ma anche

decidere di usare packaging airless, significa anche eliminare il profumo, cosi come i coloranti

che rendono una crema perfetta nel colore, come il rosa o bianco. BAKEL realizza da sempre

una”cosmetica minimalista” incentrata sulla sicurezza combinata con l’efficacia degli elementi

che utilizza. BAKEL non rappresenta una cosmetica emozionale, ma é una cosmetica efficace

che deve dare un risultato. La nostra missione é il benessere della pelle. Una pelle sana é una

pelle che invecchia bene e invecchia meno.

Quando ho letto dei prodotti BAKEL, le parole scienza, efficienza, trasparenza, sicurezza,

eco-friendly e senza genere, li ho subito amati! Quanto tempo ci è voluto per studiare e

creare questo tipo di prodotti?

Un tempo infinito. È un lavoro che non si interrompe, perché in chimica la ricerca non finisce

mai. Vengono prodotti sempre nuovi principi attivi. Sono 20 anni che mi occupo tutti i giorni

di ricerca e penso che ci sia sempre spazio per migliorare. Per cui studio e ricerca sono alla base

del mio lavoro, della filosofia di BAKEL.

I tuoi prodotti possono essere utilizzati per tutto, non è necessario avere prodotti diversi

per differenti parti del corpo? Devo ammettere che è molto conveniente.

Sì, anche con tale aspetto, BAKEL, va in controtendenza rispetto al mercato. Cerchiamo di

accompagnare il consumatore in una scelta consapevole del prodotto, anche se non é facile.

Quindi non ci stancheremo di dire che il principio attivo che contrasta l’invecchiamento della

palpebra può esser utilizzato anche per il resto del viso, come collo, perché é il meglio che vi

é in circolazione per quell‘azione specifica. I sieri e le creme BAKEL possono essere utilizzati

ovunque, noi stiamo investendo tanto in formazione, perché dobbiamo educare a questa nuova

cultura, e i risultati arrivano perché vi é tanta fidelizzazione, una volta conosciuto il prodotto

e usato non si abbandona.

A volte dopo il successo è difficile continuare ad evolvere ma sembra che in questo campo

ci sia sempre qualcosa di nuovo, raccontaci del tuo nuovo prodotto 3D.

L’idea nasce dalla filosofia BAKEL, una ricerca legata alla sicurezza e all’efficacia. Come

migliorare l’efficacia? Ecco arrivare il cosmetico 3D che é un nuovo sistema di veicolazione

di principio attivo che permette di far assorbire alla cute l’acido ialuronico. Oggi siamo partiti

da questo ma è applicabile ad altre sostanze con un’efficacia 100 volte superiore e molto più

in profondità fino allo strato del derma. Un’efficacia fino ad ora impensabile! La produzione

del prodotto in un ambiente sterile e in applicazioni monouso garantiscono livelli altissimi di

sicurezza. Non smetterò mai di innovare, per me l’innovazione é nel DNA di BAKEL, perché

per crescere, migliorare e curare bisogna innovare e siamo solo all’inizio della nuova fase.

Inga Savits

PEDERZANIVANESSA


Nata a Milano ma ormai in pianta stabile a Londra, la designer di gioielli Vanessa Pederzani si

distingue per le sue creazioni insolite ed effervescenti. In linea con la sua personalità brillante

e vivace, si diverte a dare forma a tutto ciò che attira la sua attenzione. Non mancano qua e là

elementi più romantici, a volte giocosi e audaci, ma tutti i suoi pezzi hanno in comune una forte

impronta artigianale e un fascino imprevedibile. Compone un maestoso girocollo assemblando

file su file di zaffiri indiani a fare da sfondo a un cielo notturno, per raffigurare una romantica

notte illuminata dalla luce della luna e delle stelle. Utilizzando diverse sfumature di diamanti,

rubini e zaffiri colorati, modella preziosi elmi da guerra, corsetti, pipistrelli e scorpioni.

La sua vita si gioca sulla tensione di due elementi: femminilità e audacia.

Gemmologa esperta, che ha affinato le sue competenze presso la Pederzani Jewellery, l’azienda

di famiglia fondata a Milano nel 1947, e poi presso Christie’s e Sotheby’s, prima di mettersi in

proprio. Vanessa ha un modo di lavorare tutto personale. La sua passione per le gemme

colorate, la natura e i dettagli, la ispira a creare gioielli unici che assomigliano a opere d’arte in

miniatura.


Oggi Vanessa si procura le sue gemme direttamente dalle miniere sostenibili di Brasile,

Colombia, Thailandia e India, assemblandole con oro 18Kt - il suo metallo prezioso preferito

in assoluto.

Il nome Pederzani è sinonimo di una tradizione che porta con sé la storia di tre generazioni,

di una famiglia di gioiellieri italiani che ha lavorato per grandi industriali, case reali e grandi

celebrità europee.

I clienti di Vanessa – per lo più donne che scelgono di acquistare un gioiello per sé – vanno

dalle amanti del design d’avanguardia a coloro che cercano qualcosa di più elegante e classico,

ma sempre con qualche elemento originale.

Vanessa pensa ai suoi gioielli come a un tocco finale senza tempo per esprimere la “joie de

vivre” dei suoi clienti.

www.vanessapederzani.com

IG: @vanessapederzani

A special thanks to Pier Costantini @pier__c for images

DU BESSEYLOUISE

N E O Q U E 1 0 21 0 1 I N T E R V I E W


Chi è Louise Du Bessey?

Sono un’imprenditrice, vivo nel centro di Parigi, in Francia, con il mio adorabile marito, anche

lui imprenditore, e i miei tre figli di 8, 6 e 2 anni.

Viviamo una vita piuttosto frenetica...

Ho creato una startup mentre ero incinta del mio ultimo figlio. Si tratta di un’antica maison

chiamata Marcelle Dormoy che ho riportato in vita con il desiderio di portare una ventata di

freschezza nel settore della profumeria di nicchia.

Contemporaneamente ho anche aderito a un progetto di famiglia. Con le mie tre sorelle

abbiamo co-fondato una start-up nel settore dell’agricoltura urbana. Si chiama Bien Elevées.

Coltiviamo lo zafferano sui tetti della città.

Siamo molto ambiziosi e la nostra vita familiare ha un ritmo frenetico, ma amiamo questa

sensazione di indipendenza, con i suoi rischi e le sue gioie. Viviamo intensamente!

Raccontaci il tuo progetto

Marcelle Dormoy, pioniera dell’imprenditoria femminile, ha dimostrato il suo carattere e la sua

creatività dando vita al suo marchio di alta moda e di profumeria alla fine degli anni ‘20. Ha

riscosso un grande successo fino agli anni ‘50 e molti esperti di moda riconoscono ancora oggi

l’unicità del suo stile elegante e audace.

In omaggio al suo spirito libero e creativo, ognuna delle nuove creazioni della linea Marcelle

Dormoy Eau de Parfum incarna una sfaccettatura del coraggio femminile, come incitazione ad

avere fiducia in noi stesse.

Le fragranze sono elaborate secondo i principi dell’alta profumeria francese, formulate da una

profumiera indipendente e prodotte a Grasse, nel sud della Francia, in un luogo famoso per le

sue colture floreali d’eccezione.

Il mio desiderio è quello di aiutare ogni donna a sentirsi la musa della propria vita. La

comunità di Marcelle riunisce donne che almeno una volta hanno affrontato un cambiamento

nelle loro vite, che hanno concretizzato un progetto che ha permesso loro di avanzare.

Esprimono il loro modo di vedere il coraggio femminile scegliendo di vivere la vita come

vogliono. Marcelle Dormoy mira a sostenere le loro ambizioni.

Ogni donna ha una molla potente e pronta a scattare, che la farà trascendere. I profumi di

Marcelle Dormoy la accompagnano nella sua performance, e aggiungono al suo carattere un

elemento di unicità che sosterrà la sua audacia.

Cosa speri di comunicare con questo progetto?

Il mio sogno è quello di rivalutare la bellezza e la forza della sensibilità femminile.

Il profumo che indossi è un grande stimolo alla fiducia in te stessa. Quando si sceglie di

mettersi il profumo, lo si fa sempre per un motivo: per rafforzare il proprio sex appeal, per

sentirsi avvolte e protette, per abbandonarsi a un sogno esotico, perché ci ricorda qualcuno

che amiamo...

Ognuna delle nostre fragranze si ispira a una sfaccettatura di una sensibilità fortemente

femminile. La donna che si riconosce e adotta questa fragranza indossa il profumo con piena

consapevolezza. Per esempio, potrebbe dire: “Ok, sono una persona molto empatica e

sensibile, e allora? La mia sensibilità è la mia forza!”

1 0 7 N E O Q U E 1 0 8I N T E R V I E W

Da dove nasce l’ispirazione per queste fragranze?

Svegliare un marchio che dorme è un vero piacere quotidiano per la ricchezza dell’ispirazione

che risiede nella sua storia. Con 30 anni di storia nella creazione di moda e profumi, Marcelle

Dormoy ha dato vita a uno stile senza tempo, che ha resistito anche ai periodi storici più

complicati.

È una firma elegante e audace, ma esprime anche la visione di una donna che ha voluto ispirare

le sue sorelle a essere indipendenti e ad avere fiducia in loro stesse.

Qual è il “carattere” dei vostri profumi?

Tutta la nostra collezione è molto femminile, ma mai troppo dolce. I nostri profumi combinano

un elemento floreale con un’altra nota che presenta un concetto diverso di femminilità,

donando a ogni fragranza un tocco unico.

NACARAT è fruttato e coinvolgente, fatto per donne generose e socievoli che si sentono felici

quando sono circondate da una bella compagnia allegra. La nota di testa è luminosa, con ribes

nero e fresia, e preannuncia la dolcezza dei fiori d’arancio, che crea un effetto “cocoon”. A

riscaldarla arriva una nota affumicata e speziata di glicine. Alla fine della giornata ci si sente

irresistibili con un’essenza sottile di frutti rossi e un profumo di vaniglia.

HELIODOR è un profumo floreale, acquatico e fresco, rivolto alle donne che hanno uno

spiccato spirito di osservazione e che si approcciano con curiosità al mondo dell’estetica, dei

viaggi e, in generale, che amano contemplare la bellezza del mondo. È molto elegante, anche

moderno e intimo. Un bellissimo accordo dal gusto mitologico a base di rosa e gelsomino è

modernizzato con un tocco di iris, e innovato con una nota di tè verde dal gusto “genderfree”,

che si fonde nella testa con un accordo gustoso di pomelo e mandarino. Il vetiver è appena

suggerito, ma è soprattutto il cedro, leggermente ambrato, che domina in un’atmosfera dal

sapore digitale 2.0, creata dall’accordo acquatico.

E infine GEMMA VENERIS, cipriato e intenso, è per le donne che considerano la loro

femminilità un punto di forza e vi fondano la fiducia in se stesse. Così il profumo giustappone

una struttura maschile (note prevalentemente legnose, come sandalo, ma anche note ambrate)

a una classica struttura femminile, un accordo di rosa e gelsomino. Il bouquet è disegnato nella

nota di testa da un tocco virile a base di galbano, che risponde in sottofondo alla virilità delle

foglie di patchouli.

Un’eau de parfum molto diversa, ma che condivide il desiderio di spingere ogni donna a

scegliere un profumo che la racconti per come è realmente, non come vorrebbe essere. Il

motto di Marcelle Dormoy è “Inspiring Audacity”.

Che tipo di donna rappresenti?

Io e le mie tre sorelle siamo state cresciute con una forte consapevolezza della capacità

femminile di fare quasi tutto quello che vogliamo. Sarò anche un po’ utopista, ma credo davvero

che il nostro unico limite sia in noi stesse. Dobbiamo avere fiducia in noi, e diventare noi stesse,

perché siamo tutte magnifici esempi di umanità!

A special thanks to Capucine de Chocqueuse @capucinedechocqueuse for image

CRISTINAA COFFEE WITH

Photographer: Clara Parmigiani @clara.parmigiani

INTERVIEW

TO

@siss i o t t o s t y l e

1 1 1 N E O Q U E 1 1 2I N T E R V I E W

by@ 5 0 e n n i . b l o g

C R I S T I N A P A G N I

N E O Q U E 1 1 81 1 7

Simona Bertolotto, anno 1971, è oramai diventata con la sua pagina Instagram un riferimento

di stile per tantissime donne italiane.

Anima creativa, Simona nasce artisticamente nel 2011 come fotografa, riscuotendo sin da

subito innumerevoli successi.

Grande passione per la moda, Simona decide di condividere nel 2017 le sue scelte di stile,

aprendo il profilo Sissiottostyle.

Ogni giorno Simona ci regala tanti look di ispirazione e non solo, sempre con grazia e

semplicità. Incontro Simona l’anno scorso ad una sfilata e la sua simpatia mi contagia.

Ciao Simona. Cosa ti ha spinto a rinascere lavorativamente 10 anni fa?

Tutto quello che ho fatto, anche il dedicarmi alla fotografia, è sempre stato un evento casuale,

mai ragionato: ho sempre agito d’istinto! E la grande passione si è trasformata in un vero e

proprio lavoro.

Il tuo è un lavoro di ricerca continuo, al di là di mode e tendenze, che ben asseconda le

esigenze delle donne overanta come te. Dove cerchi le tue ispirazioni?

Tendenzialmente seguo pochissimo la moda: mi faccio influenzare, sì, ma non moltissimo.

Attingo sempre un po’ dal passato, amando molto il Vintage che mescolo insieme a dei brand

di ricerca. Direi che la mia fonte principale è il passato.

Stai riprendendo il lavoro di fotografa. Vuoi parlarci dei tuoi ritratti?

Erano tre anni che non scattavo a livello artistico, mentre a livello commerciale non ho mai

smesso. L’assenza era dovuta ad una mancanza di ispirazione, in questo momento tornata.

Prediligo ritratti al femminile, sempre donne che rappresento in maniera mai volgare,

donne tendenzialmente oniriche, anche se dai miei ultimi scatti traspare più che altro una

visione di una donna un po’ più ripulita dalle molte stratificazioni dei miei precedenti ritratti.

Una donna con una punta di inquietudine che probabilmente mi rappresenta.

Outfit semplici, comodi ed iperchic, un continuo mix di colori e fantasie per giocare tutti i

giorni con la moda. I tuoi outfit preferiti del momento?

I miei outfit preferiti del momento sono sicuramente le gonne ed i vestiti. Gonne a ruota,

anche qui un richiamo al vintage anni ‘50, assieme al mio Must-Have, le camicie di jeans che

abbino spessissimo a queste gonne. E poi il colore che in questo momento indosso in tutte

le sue sfumature.

I N T E R V I E W

N E O Q U E 1 2 01 1 9

Un sito nato da poco per soddisfare continue richieste di consulenza da parte di chi ti

segue. Vuoi parlarcene?

Un sito che racchiude innanzitutto una vetrina, le SissiOttoMeraviglie, un contenitore di capi

ed accessori che rappresentano appieno i miei gusti ed il mio stile. Sono tutti pezzi che in

questo momento io adoro: ecco perché questa vetrina mi sta a cuore.

Inoltre il sito funge da piattaforma per una serie di consulenze e di collaborazioni... in fondo

questo è oramai il mio lavoro.

Passione vintage. Perché?

Passione Vintage perché così sono io. Non sono nata in un periodo che mi appartiene, sarei

voluta nascere negli anni ‘50, periodo stilistico in cui mi identifico per la donna

superfemminile e la sua finezza nei movimenti che tanto mi affascina e mi rispecchia.

Prossimi progetti?

Mi piacerebbe andare in giro per l’Italia per fare conoscere, seguendo il format dei miei tour,

piccole realtà e soprattutto lati curiosi di chi vive come me con la stessa passione e gli stessi

gusti nella propria città. È un progetto che sicuramente decollerà a settembre.

Cristina Pagni @50enni.blog

Photographer: Veronica Borriello @veronica.borrielloph

Stylist: Giada Grazioli @ggiada_sd

Hair and Makeup: Maria Carlini @mariacarlini.mua

Location: Kuma Milano @kumamilano

I N T E R V I E W

ITALIAN STYLEMARIA LAURA BERLINGUER

Photographer: Claudia Frijio @claudiafrijiophotographer, Smoking: Sartoria 74 @sartoria_74_

I N T E R I O R

D E S I G N

P I L L S1 2 3 N E O Q U E 1 2 4I N T E R I O R D E S I G N

by@ m a r i a l a u r a b e r l i n g u e rM A R I A L A U R A B E R L I N G U E R

N E O Q U E 1 2 61 2 5 I N T E R I O R D E S I G N


Marioni, arredi che raccontano il saper fare italiano

Entriamo nel cuore del design italiano.

Con la rubrica Interior design in pillole esploriamo il tanto decantato Made in Italy e il suo

naturale connubio con lo stile italiano che affascina da secoli l’universo.

Entriamo in punta di piedi in una storica azienda toscana, Marioni, emblema dell’alto

artigianato italiano nel mondo, con l’architetto Piero Angelo Orecchioni art director di

Marioni e designer della linea Notorius.

È noto ai più che la Toscana sia storicamente uno dei più importanti distretti del design,

dell’artigianato e della moda. Molte fra le più grandi aziende e maison hanno avuto qui origine,

alimentate da un terreno fertile ricco di un saper fare, cultura e arte.

Senza scomodare (come fanno in tanti) i fasti rinascimentali, ci basti ricordare città d’arte

come Firenze, Pisa, Lucca e la miriade di aziende che per decenni ha lavorato in proprio o per

i grandi nomi del firmamento Internazionale. Eh sì, anche ciò che porta un nome non italiano

è fatto in Italia.

Ma parliamo di design. Marioni nasce nel 1966 come piccola bottega di ceramica e in pochi

anni conquista la scena del mercato internazionale estendendo la sua produzione anche

all’arredo per la casa e il contract.

Con la linea Notorius l’azienda si avvicina al design. Mobili, imbottiti, lampade, carte da parati

vanno a definire ambienti dalla forte personalità, con una precisa denuncia di volontà di

appartenenza al contemporaneo. Le ispirazioni trovano riferimento negli anni Quaranta,

evocando suggestioni legate al cinema Hollywoodiano, all’architettura Deco e all’arte

contemporanea.


L’accostamento di materiali diversi fra loro, come l’ottone, la ceramica, le laccature e le

preziose essenze del legno creano pezzi unici e originali che non disdegnano soluzioni

innovative legate alla ricerca tecnologica.

Uno stile fuori dal tempo che innalza i singoli oggetti a pura forma d’arte.

L’organizzazione della produzione è sul modello “just in time” con uno stock di prodotti

semilavorati sempre disponibili. Una soluzione indubbiamente vicina a una produzione

eco-sostenibile come richiesto dalle attuali esigenze del mercato. Non dimentichiamoci

dell’ambiente.

Ogni pezzo è curato e seguito nelle diverse fasi lavorative da un responsabile della qualità

aziendale per raggiungere e mantenere gli standard definiti nel progetto. La combinazione di

sapiente maestria

artigianale e accorta industrializzazione permette all’azienda di presentare oggi sul mercato

prodotti che, sebbene debbano rispettare la funzionalità e l’affidabilità di un arredo moderno,

hanno il sapore di un’opera unica, personalizzabile a proprio piacere.

Da accarezzare come il velluto.

www.marioni.it @marioni.it

Maria Laura Berlinguer @marialauraberlinguer

ABOUT WOMENCLAUDIA RABELLINO BECCE

A G E

P R I D E

R E VO L U T I O N1 3 5 N E O Q U E 1 3 6A B O U T W O M E N

by@ c l a u d i a r a b e l l i n o b e c c eC L A U D I A R A B E L L I N O B E C C E

N E O Q U E 1 3 81 3 7 A B O U T W O M E N

Nella nostra società gli anni che abbiamo sono un elemento di identificazione primaria,

servono a incasellarci per definire chi siamo, quanto valiamo e quello che possiamo o non

possiamo fare. Sei troppo vecchia per innamorarti, per portare la minigonna, per cambiare

lavoro: ecco alcuni dei più comuni pregiudizi.

Avete mai pensato che quando qualcuno vi dice “come porti bene i tuoi anni” non vi sta

facendo un complimento? Di fatto affermare che si sta bene solo se si dimostra un’età inferiore

significa imporre il culto dell’eterna giovinezza, lo sostiene Ashton Applewhite, autrice del

best seller “Il bello dell’età, manifesto contro l’ageismo”.

Questo vocabolo fu coniato dal gerontologo americano Richard Butler nel 1969 per indicare

una discriminazione subdola quanto pericolosa: quella basata, appunto, sull’età. Con l’avanzare

dell’età non si è più performanti, non si sa stare al passo con le innovazioni tecnologiche, i

segni fisici dell’età sono esteticamente sgradevoli: questi sono solo alcuni dei più diffusi

pregiudizi ageisti dal forte impatto sociale.

Lynda Gratton, professoressa di management practice alla London Business School ha

affermato recentemente che l’ageismo affligge le donne molto più del sessismo.

Se agli uomini i capelli grigi portano fascino alle donne viene negato il “diritto alle rughe” e la

bellezza diventa equazione di giovinezza. L’alternativa è l’invisibilità.

Sul lavoro la discriminazione basata sull’età comincia a farsi sentire per le lavoratrici intorno ai

40 anni, contro i 45 dei colleghi maschi, ed appare, per le donne, molto più significativa,

andando ad ulteriormente acuire il gender pay gap.

Le donne over 45 hanno inoltre una maggiore difficoltà a trovare una ricollocazione lavorativa

se espulse. Questa è una delle ragioni per le quali si assiste al fenomeno della crescita

dell’imprenditoria femminile proprio in questa fascia di età nella quale le donne sono costrette

a reinventarsi, peraltro con risultati spesso sorprendenti.

Questo anche grazie al fatto che l’età ci regala una risorsa capace di fare la differenza sotto ogni

profilo: l’esperienza.

Dobbiamo avere la consapevolezza che Invecchiare è un dono, significa aver vissuto, il che

deve portare con sé gratitudine e orgoglio.

Proprio l’”age pride”, l’orgoglio dell’età, il vivere gli anni come un’opportunità e non come un

limite, rifiutando gli anni come elemento di definizione primaria è l’unico antidoto possibile

contro l’ageismo.

A livello sociale e di costume si intravvedono segnali che lasciano ben sperare per

cambiamenti più radicali.

L’“age diversity”, un movimento culturale inclusivo nato in UK, rivendica il diritto delle donne

ad essere viste, guardate e accettate ad ogni età, rifiutando lo stigma di rughe e capelli grigi.

Sempre più donne over 50 rappresentano un role model antagonista agli stereotipi limitanti

sull’età. Pensiamo alle recenti copertine di Vogue sulle quali splendide e carismatiche “over”

come Sharon Stone o Judy Dench hanno soppiantato acerbe modelle, o a donne arrivate ai

vertici del potere proprio nei loro “anta” come Christine Lagarde o Ursula Von der Leyen.

La strada da percorrere è ancora lunga, ma la rivoluzione è iniziata e portarla avanti spetta a

ognuna di noi. Come sostiene Ashton Applewhite, “l’orgoglio dell’età è per tutte”!

Claudia Rabellino Becce @claudiarabellinobecce

CINEMAALICE SEGALA

N E O Q U E 1 4 2C I N E M A1 4 1

T H E G R A N D B U D A P E S T H O T E L

Wes Anderson è il regista noto al grande pubblico per il suo inconfondibile stile caratterizzato

da colori pastello, perfette simmetrie e geometrie studiate a regola d’arte. Il film piu

rappresentativo del suo stile è Grand Budapest Hotel. Pellicola del 2014, questo piccolo

capolavoro è difficilmente descrivibile con un unico genere: note comiche e drammatiche si

uniscono all’avventura e al giallo.

Un mix perfetto di emozioni nella cornice temporale di continui flashback dal 1985,

passando per il 1968, fino al 1932. Proprio in questo punto temporale della narrazione

troviamo il personaggio più affascinante della storia: Monsieur Gustave, interpretato da Ralph

Fiennes, il concierge del Grand Budapest Hotel. La narrazione del film è strettamente legata

all’hotel, sito in Europa, un’Europa un po’ fantasticata da Anderson, barocca ed eccentrica.

Personaggi sopra le righe (degno di nota il cast corale composto da attori come Defoe, Jude

Law, Adrien Brody e molti altri), sceneggiatura brillante, sbalzi temporali donano al film un

ritmo vertiginoso che inevitabilmente tiene incollati allo schermo. I colori però sono il punto

forte del film che lo rendono una vera e propria opera d’arte. Il rosa pastello e l’arancione sono

dominanti e trascinano inesorabilmente lo spettatore in un’epoca sgargiante, in una

dimensione onirica e fiabesca. Un film che grazie alla cura maniacale dei dettagli diventa

poesia. Una poesia dolce amara, con note certamente malinconiche che però raccontano

perfettamente la realtà della vita, una meravigliosa avventura fatta di gioie e dolori.

Grand Budapest Hotel è una fiaba per adulti e Wes Anderson ci dimostra che anche da grandi

abbiamo bisogno di belle storie per sognare e per celebrare la vita. Anderson ci ha regalato un

piccolo gioiello destinato a rimanere nella storia del cinema, una piccola favola che nonostante

tutto continua a insegnarci come essere bambini.

Alice Segala

BOOK’S CLUBGIUSEPPE LIGABUE

N E O Q U E 1 4 6T H E B O O K ’ S C L U B1 4 5

IL MAESTRO E MARGHERITA, Michai l A . Bulgakov , 1967

A volte accade che arte e destino si intreccino talmente con l’esistenza di certi individui da

influenzarsi a vicenda, fino ad accompagnare la vita di un uomo verso una sola possibile

direzione.

La vita di Bulgakov, specialmente gli ultimi anni, è sfortunata anche a causa delle voci sulla

stesura de “Il Maestro e Margherita” e proprio in questa opera, scritta nell’arco di decenni,

l’autore riflette proprio sulla sua situazione.

“Il Maestro e Margherita” è un romanzo che si sviluppa su due piani legati a due storie parallele

ambientate a Mosca negli anni 30 la prima, a Gerusalemme nei giorni della condanna di Cristo

la seconda. Il personaggio carismatico che lega i due filoni narrativi è Woland, il diavolo,

presente in entrambe le storie. Woland e la sua memorabile banda mettono a soqquadro Mosca

aggredendo dei funzionari e creando scompiglio fra la popolazione ricorrendo alla magia nera.

La luce, nel romanzo, si sprigiona dalla storia d’amore tra il Maestro e Margherita, quest’ultima

decisiva nel motivare il Maestro alla pubblicazione del suo libro. I protagonisti incroceranno il

loro cammino con quello di Woland nella seconda parte del romanzo e proprio il manoscritto

del Maestro rappresenterà il nucleo della vicenda narrata, nella doppia veste di ostacolo

all’amore ed elemento di salvezza.

“Il Maestro e Margherita” è uno dei capolavori della letteratura mondiale del ‘900, per la

ricchezza dei temi trattati, per la maestria con cui l’autore interseca i messaggi più palesi con

quelli più latenti, pur mantenendo per le oltre 500 pagine del romanzo un tono fresco e

tragicomico. Woland è l’espediente letterario che Bulgakov utilizza per muovere una feroce

critica all’apparato sovietico, alla sua classe politica e all’ambiente letterario. Il romanzo di

Bulgakov è uno specchio attraverso cui immergersi nella Mosca sovietica degli anni 30, in

grado di trasmettere le sensazioni di un periodo storico centrale del 900, ma ancor di più è una

riflessione illuminante su temi universali, sul destino, sulla vita e sul ruolo dell’arte in essa.

Gli ultimi e sfortunati anni di Bulgakov sono racchiusi e descritti nelle diverse stesure del

romanzo, così come le crisi e il perenne stato di frustrazione dovuto all’essere un escluso,

uno scrittore reietto nella sua Mosca. Sono proprio le voci legate alla stesura del “Maestro e

Margherita” che contribuiscono all’esclusione dello scrittore dai circoli dell’intellighenzia

sovietica, portando fino al sequestro dello stesso manoscritto, considerato poi perduto per

anni. Ma “i manoscritti non bruciano”, dice Woland nel romanzo, così come i grandi autori non

vengono dimenticati: “Protesto! Dostoevskij è immortale”, dirà l’iconico

gatto/ippopotamo della banda, Behemoth, in modo insolente ad una commessa di un famoso

ristorante moscovita.

Immortale lo è diventato anche Bulgakov, grazie al suo romanzo, grazie alla forza della sua arte,

capace di negargli fama e ricchezza in vita, ma in grado di donargli una giusta ricompensa,

proprio attraverso “Il Maestro e Margherita”: l’eternità.

Giuseppe Ligabue


O N T H E R O A D , J . K e r o u a c , 1 9 5 7

I grandi classici della letteratura, se letti a distanza di anni, hanno la forza di rivelare nuovi

e differenti significati, che si riescono a cogliere solo grazie ad una sensibilità diversa, più

matura. “On the road” è un grande romanzo della letteratura americana del secondo 900 che

narra del viaggio dei due protagonisti attraverso l’America, un coast to coast andata ritorno e

di nuovo andata, un viaggio prevalentemente in autostop e ampiamente governato dallo

stato d’animo dei protagonisti. Kerouac compone un’epopea sul viaggio, una vicenda di eroi in

moto perpetuo senza alcuna vera meta, il cui unico scopo è il fatto di essere sulla strada, uno

stato che sembra l’unico in grado di offrire esperienze tali da giustificare ai protagonisti il loro

essere vivi.

Kerouac alterna descrizioni di luoghi e di incontri a lucide riflessioni in cui emerge una precisa

consapevolezza relativa allo stato dei personaggi e alla loro necessità di iniziare

continuamente un viaggio alla ricerca di nulla: “A me piacciono troppe cose e io mi ritrovo

sempre confuso e impegolato a correre da una stella cadente all’altra finché non precipito. […]

Non avevo niente da offrire a nessuno eccetto la mia stessa confusione”.

Lo stile di scrittura di Kerouac è caratteristico, nelle intenzioni dell’autore il romanzo deve

sembrare un flusso di coscienza continuo, un ready-made che l’autore cattura dalla vita reale

e trasferisce immediatamente sul foglio di carta. La sintassi a scatti, la sensazione di

fremito sembrano riflettere nel romanzo proprio le sensazioni provate dai personaggi in “On

the road”, e trasportano il lettore nel viaggio insieme ai protagonisti.

Kerouac e il suo capolavoro sono indissolubilmente legati alla beat generation e al

movimento giovanile che si ispirerà all’opera promuovendone alcuni aspetti quali il distacco

verso le precedenti generazioni e lo spirito libertario nei riguardi di droghe e sesso.

Schiacciare il romanzo su questi temi, però, sarebbe molto limitante. In Kerouac sono

evidenti alcuni aspetti che risultano essere molto più moderni, contemporanei: i ragazzi di “on

the road” sono un gruppo di amici che non si riconoscono nei grandi ideali che hanno

caratterizzato la società della generazione precedente, esistenzialisti che vivono alla giornata

e da cui non traspare quasi minimamente un interesso politico o religioso.

Rileggere “On the Road” è consigliabile non solo per tornare a respirare una voglia di libertà

infinita, di incontri causali, di arricchimento attraverso l’incontro con l’estraneo, ma anche

per tentare di leggere e capire il contesto e i pericoli più o meno nascosti in cui crescono le

ultime generazioni. Lo stato d’animo dei ragazzi del romanzo e i pericoli cui sono esposti,

possono essere paragonati a quelli che, parte dei millennials, cresciuti in una società liquida

e senza i solidi appigli precedenti alla caduta del Muro, spingono i ragazzi verso una nuova

forma di narcisismo ed individualismo. Questo stato di spaesamento e di perenne incertezza

verso il presente ed il futuro sono però caratterizzati da una incredibile energia vitale, da una

forza propulsiva che lega queste generazioni con quelle di oltre 50 anni fa. Come si diceva, la

grande letteratura, riletta con occhi diversi, è un ponte che, se percorso, rende interpretabile

parte del presente attraverso gli occhi e il talento di un grande artista del passato.

Giuseppe Ligabue


V I A G G I O A L T E R M I N E D E L L A N O T T E , L . C è l i n e , 1 9 3 2

Viaggio al termine della notte è un tuffo nella prima metà del secolo scorso, un’apnea nelle

tragedie del primo 900, che vengono riproposte da Celine attraverso il suo alter-ego letterario

Bardamu, medico francese senza memorabili virtù o deprecabili vizi.

Bardamu nell’arco di pochi anni si trova testimone degli eventi cardine del 20° secolo:

volontario nella prima guerra mondiale combattuta nelle trincee delle Fiandre, convalescente a

Parigi dopo essere stato ferito in battaglia, emigrante lavoratore in una piantagione nel

Camerun colonizzato. Deluso e spaventato da tutto ciò che ha conosciuto fino ad allora,

abbraccia il sogno americano, prima a New York e successivamente come operaio nella più

grande catena di montaggio dell’epoca, la fabbrica Ford. Sceglie poi di tornare in Francia

completare gli studi, esercitando poi la sua professione di medico in una povera Banlieu

parigina.

Il contatto con i commilitoni durante la guerra, con gli operai americani e con i malati parigini

modellano la sensibilità di Bardamu, il cui stato di tensione fra empatia, solidarietà verso il

genere umano è compensato da una sorta di repulsione verso di esso, da un giudizio di povertà

morale rispetto ai suoi simili. Celine è magistrale nello sfruttare questa frizione per permettere

al suo personaggio di creare un ventaglio di considerazioni e analisi sulla società 900esca che

riempiono il romanzo, utilizzando uno stile narrativo unico. Celine decide di utilizzare la lingua

popolare, elimina il francese classico dalle sue pagine per inserirvi la lingua del “metrò”, quella

realmente utilizzata nei luoghi visitata da Bardamu. L’utilizzo della prima persona, l’alternanza

di stili linguistici popolari determinano il particolare tono del romanzo: frizzante, allucinato,

vivo, capace di tradurre senza fronzoli il mondo visto attraverso gli occhi del protagonista.

Celine affronta alcuni dei temi fondamentali del secolo scorso, il nazionalismo, la guerra, il

colonialismo, l’alienazione nelle grandi fabbriche americane, fino a descrivere la precaria

realtà delle periferie parigine. Per affrontare questi temi sceglie di scrivere un romanzo

assolutamente crudo che, seppur filtrato dall’alter ego Bardamu, non ricorrere ad alcun

abbellimento: le pagine sulla prima guerra mondiale raccontano con un sofferente realismo la

disperazione dei soldati, la sorda cecità dei superiori, e l’insensatezza di un conflitto tragico:

“dalla prigione ci esci vivo, dalla guerra no. Tutto il resto, sono parole”.

Viaggio al termine della notte è un romanzo non facile, forte, così come lo sono stati gli anni del

primo 900 e le vicende che lo hanno segnato e contraddistinto. I fatti accaduti e raccontati nel

romanzo necessitavano di uno stile in grado di rappresentare il trasporto emotivo del

personaggio, una lingua vera, necessaria e obbligatoria, da questo nasce la scelta stilistica di

Celine/Bardamu. Celine firma un romanzo magmatico, complesso, viscerale, e affida ai posteri

un’opera d’arte in grado di agire come nucleo di riflessione sui grandi avvenimenti del secolo

scorso, offrendo una vertiginosa analisi sugli effetti che questi eventi hanno avuto sulle

persone, e in particolare sugli ultimi, sugli esclusi incontrati in tre continenti diversi, “la vita è

questo, una scheggia di luce che finisce nella notte.”

Giuseppe Ligabue

Coat, Blazer, Pants, Top: Max Mara @maxmara, Hat: Maison Michel @maisonmichel, Sneakers: Burberry @burberry

F A S H I O N1 5 1

DAILY DIARYphotography by RAFFAELE GROSSO

styling by ALICE CANTONI

Dress: Saint Laurent @ysl, Belt: vintage archive, Earrings: Peppe JervolinoBlazer: Alexandre Vauthier @alexandrevauthier, Shirt and Belt: Saint Laurent @ysl, Jeans: Philosophy by Lorenzo

Serafini @philosophyofficial, Boots: Off-White @off___white

N E O Q U E 1 5 4F A S H I O N1 5 3

Blazer and Shirt: Saint Laurent @ysl, Sunglasses: The Attico @the_attico

N E O Q U E 1 5 6F A S H I O N1 5 5

Coat, Blazer, Pants, Top: Max Mara @maxmara, Hat: Maison Michel @maisonmichel

F A S H I O N1 5 7 N E O Q U E 1 5 8

Sweater: Weekend Max Mara @weekendmaxmaraHat: Maison Michel @maisonmichel, Sunglasses: The Attico @the_attico, Sweater: Saint Laurent @ysl,

Jeans: Re/Done @shopredone

N E O Q U E 1 6 0F A S H I O N1 5 9

Blazer: The Andamane @theandamane, Jeans: Saint Laurent @ysl, Boots: Off-White @off___whiteBlazer and Shirt: Saint Laurent @ysl, Sunglasses: The Attico @the_attico

N E O Q U E 1 6 2F A S H I O N1 6 1

Blazer, Skirt and Shirt: Saint Laurent @ysl, Sunglasses: The Attico @the_attico, Pumps: Aquazzura @aquazzura

Right Page: Shirt: Saint Laurent @ysl

N E O Q U E 1 6 4F A S H I O N1 6 3

Hat: Maison Michel @maisonmichel, Earrings: Peppe Jervolino, Dress: Etro @etro

N E O Q U E 1 6 6

Photographer: Raffaele Grosso @raffgrosso

Styling: Alice Cantoni @cantonialice

Hair and Make up: Stefano Saccani @saccanicom

Model: Lucia Tentor @lucia_tentor_model


Stick Foundation: Bobbi Brown @bobbibrown, Eyebrows Big Boost Fibre Gel: MAC @maccosmetics, Eyes to Kill Quad Eyeshadows:

Giorgio Armani @giorgioarmani, Mosaic Glow Blush: NARS @narsissist

F A S H I O N1 6 7

SOULphotography by PAUL INNIS

Rebel

Dress: Chloe @chloe, Blazer: Tommy Hilfiger @tommyhilfigerTie: Prada @prada, Blazer: Giorgio Armani @giorgioarmani, Shirt: Paul Smith @paulsmithdesign,

Pants: Rosetta Getty @rosettagetty, Pocket Square: Etro @etro

F A S H I O N1 6 9 N E O Q U E 1 7 0

Bug Brouches: Judith Leiber @judithleiberny, Suit: Giorgio Armani @giorgioarmaniSmoking: Ralph Lauren @ralphlauren, Skirt: Helmut Lang @helmutlang, Blouse: YSL @ysl,

Earrings: Oscar De La Renta @oscardelarenta

F A S H I O N1 7 1 N E O Q U E 1 7 2

Dress: Chloe @chloe, Blazer: Tommy Hilfiger @tommyhilfiger, Belt: Isabel Marant @isabelmarant, Hat: YSL @ysl

N E O Q U E 1 7 4

Photography: Paul Innis @paul.innis

Beauty: Paul Innis @paul.innis

Creative Director: Lori Modugno @lorimodugno

Model: Stephanie Cavalli @stephanie_cavalli for Iconic Focus Models @iconicfocus


B E A U T Y1 7 5

UNDE

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N E O Q U E 1 7 8B E A U T Y1 7 7

N E O Q U E 1 8 0B E A U T Y1 7 9

N E O Q U E 1 8 2B E A U T Y1 8 1

N E O Q U E 1 8 4B E A U T Y1 8 3

N E O Q U E 1 8 6B E A U T Y1 8 5

N E O Q U E 1 8 8

Photography: Christine Rogge @tinasokolovskaya

Hair and MakeUp: Anna Kaap @anna_kaap

Model: Nadia Dassouki @nadia_dassouki

Jewelry: Classy and Fabulous jewelry @classyandfabulous_jewelry

Shot at Welcome Home Studio @welcomehomestudio


CHALETphotography by ELENA KUZNETSOVA

F A S H I O N1 8 9

Pants: Top Shop @topshop, Trench: Low Classic @lowclassic_seoul, Shoes: Gucci @gucciRobe: Zimmerli, Jumpsuit: Vintage Prada @prada

N E O Q U E 1 9 2F A S H I O N1 9 1

Jacket: Levis @levis, Velvet Pants: Acne Studios @acnestudios, Top: Anne Klein @annekleinofficial,

Scarf: Louis Vuitton @louisvuitton

Pullover: Ralph Lauren @ralphlauren, Pants: Brunello Cucinelli @brunellocucinelli_brand

N E O Q U E 1 9 4F A S H I O N1 9 3

Jacket: Ralph Lauren @ralphlauren, Pants: Brunello Cucinelli @brunellocucinelli_brandDress: Ralph Lauren @ralphlauren, Coat: Vintage Hickey Freeman @hickeyfreeman, Boots: Rossignol @rossignol

N E O Q U E 1 9 6F A S H I O N1 9 5

Suite: Anne Klein @annekleinofficial

N E O Q U E 1 9 8

Style and Photographer: Elena Kuznetsova @studiokuznetsova www.studiokuznetsova.com

Model: Milva Spina @milva.spina for @iconicfocus @metro.model @spmodels

ALL EDITORIAL

ARCHITECTURESIMONE BOSSI

N E O Q U E 2 0 2A R C H I T E C T U R E2 0 1

A R C H I T E C T U R E2 0 3 N E O Q U E 2 0 4

N E O Q U E 2 0 6

Photography: Simone Bossi @simonebossiphotographer

Atelier Stocker Lee Architetti, Ticino - CH

ARCHITECTURE

N E O Q U E 2 0 8A R C H I T E C T U R E2 0 7

INTERIORISABELLA MAGNANI

N E O Q U E 2 1 2I N T E R I O R2 1 1

N E O Q U E 2 1 4I N T E R I O R2 1 3

N E O Q U E 2 1 6I N T E R I O R2 1 5

N E O Q U E 2 1 8I N T E R I O R2 1 7

Photography: Isabella Magnani @isabella.magnani

Pescallo Residence & Apartments www.pescallo.com

INTERIOR

N E O Q U E 2 2 0I N T E R I O R2 1 9

LIFESTYLEMARTA WASIELEWSKA

N E O Q U E 2 2 4L I F E S T Y L E2 2 3


Photography: Marta Wasielewska @wasielewskamarta

Location: Il Vecchio Frantoio Buti - Buti, Tuscany, Italy - http://il-vecchio-frantoio.com

LIFESTYLE

FOODCHIARA ROTA

N E O Q U E 2 3 4F O O D2 3 3

N E O Q U E 2 3 6F O O D2 3 5

N E O Q U E 2 3 8F O O D2 3 7

N E O Q U E 2 4 0F O O D2 3 9

Photography: Chiara Rota @_chiarabones_

FOOD

ARTGENEVIEVE REDDING

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N E O Q U E 2 4 6A R T2 4 5

N E O Q U E 2 4 8A R T2 4 7

Artist: Genevieve Redding @twoweeksinanothertown

E-mail: [email protected]

Web: www.twoweeksinanothertown.com

ART

F A S H I O N2 4 9

DOCKS OFNEW YORK

photography by ROBERTO LIGRESTI

Pants and Blouse: Dior @dior, Rain Jacket: Burberry @burberry, Shoes: To Boot @tobootnewyorkPants and Blouse: Dior @dior, Rain Jacket: Burberry @burberry, Hat: Stetson @stetsonusa,

Shoes: To Boot @tobootnewyork

N E O Q U E 2 5 2F A S H I O N2 5 1

Oversized Jacket: Isabel Marant @isabelmarant, Pants: Cinq à Sept Oxford @cinqasept,


Sleeveless Kimono Jacket at Reminisce New York City, Pants: Theory @theory__, Belt: Saint Laurent @ysl,

Gloves at Reminisce New York City, Shoes: To Boot @tobootnewyork

F A S H I O N2 5 3 N E O Q U E 2 5 4

Grey Top: Faith Connexion @faithconnexion, Grey Pants: Theory @theory__, Shoes: To Boot @tobootnewyork

N E O Q U E 2 5 6F A S H I O N2 5 5

Pants and Blouse: Dior @dior, Rain Jacket: Burberry @burberry, Hat: Stetson @stetsonusa,


Black Suit: Dior @dior, White Mens Shirt: Calvin Klein @calvinklein, Shoes: To Boot @tobootnewyork

F A S H I O N2 5 7 N E O Q U E 2 5 8

N E O Q U E 2 6 0

Photographer: Roberto Ligresti @roberto_ligresti_studio

Stylist: Rod Novoa @rod_novoa

Hair and MakeUp: Cheryl Esposito @cherylemakeup

Model: Jennifer Backus @jen.backus


F A S H I O N2 6 1

SUNSETphotography by ANDREA RUTH

warm

F A S H I O N2 6 3 N E O Q U E 2 6 4

N E O Q U E 2 6 6F A S H I O N2 6 5

F A S H I O N2 6 7 N E O Q U E 2 6 8

N E O Q U E 2 7 0F A S H I O N2 6 9

N E O Q U E 2 7 2

Photographer: Andrea Ruth @andrea__ruth

Hair and Makeup: Amy Louise @amylouise_makeup_hair

Wardrobe: @vintage_thrift_hub

Jewelry: Obtuse Jewelry @obtusejewellery

Models: Megan O Riley and Aeysha J


F A S H I O N2 7 3

VIBESphotography by DIANA RAGLAND

Dress: ASOS @asosDress: ASOS @asos

N E O Q U E 2 7 6F A S H I O N2 7 5

Dress: H&M @hm

F A S H I O N2 7 7 N E O Q U E 2 7 8

Dress: H&M @hm

F A S H I O N2 7 9 N E O Q U E 2 8 0

Dress: ASOS @asos

N E O Q U E 2 8 2F A S H I O N2 8 1

Dress: Zara @zaraDress: H&M @hm

N E O Q U E 2 8 4F A S H I O N2 8 3

N E O Q U E 2 8 6

Photographer: Diana Ragland @dianaragland

Creative Direction: Lori Modugno @lorimodugno

Make-up and Hair: Helen Robertson @helenrobertsonhmu

Model: Tomiko Fraser Hines @goddesstomiko for IconicFocus Models @iconicfocus


F A S H I O N2 8 7

POWDERYphotography by FLAVIA DANIELE

Soft

Earrings: Acchitto @acchitto, Suit: Alysi @alysi_official, Sweater: Morfosis @morfosis_it

N E O Q U E 2 9 0F A S H I O N2 8 9

Earrings: Acchitto @acchitto, Top and Skirt: Alysi @alysi_official

N E O Q U E 2 9 2F A S H I O N2 9 1

N E O Q U E 2 9 4F A S H I O N2 9 3

Earrings: Barbara Biffoli @barbarabiffoli Dress: Alysi @alysi_official

N E O Q U E 2 9 6F A S H I O N2 9 5

Dress: MRZ @mrz.official, Earrings: Acchitto @acchitto

N E O Q U E 2 9 8F A S H I O N2 9 7

Suit: Marsem @marsem_official, Rings: Acchitto @acchitto

N E O Q U E 3 0 0F A S H I O N2 9 9

Dress: Lorenzo Riva

N E O Q U E 3 0 2

Photography: Flavia Daniele @pasteltraces

Stylist: Corinna Fusco @corinnafusco.choodtsukiji

Make up and Hair: Emanuele Alteri @emanuele.alteri

Make up assistant: Nora De Waure @norabelmakeup

Model: Elisabetta Dessy @elisabettadessy

Model’s agency: D management group https://www.instagram.com/dmanagementgroup/


NATURERICHARD GASTON

N E O Q U E 3 0 6N AT U R E3 0 5

N E O Q U E 3 0 8N AT U R E3 0 7

N E O Q U E 3 1 0N AT U R E3 0 9

N E O Q U E 3 1 2N AT U R E3 1 1

N E O Q U E 3 1 4N AT U R E3 1 3

N E O Q U E 3 1 6N AT U R E3 1 5

Photography: Richard Gaston @richardgaston

Location: Scotland

NATURE

NATUREGINEVRA DI STEFANO

N E O Q U E 3 2 0N AT U R E3 1 9

N E O Q U E 3 2 2N AT U R E3 2 1

N E O Q U E 3 2 4N AT U R E3 2 3

N E O Q U E 3 2 6N AT U R E3 2 5

N E O Q U E 3 2 8N AT U R E3 2 7

N E O Q U E 3 3 0N AT U R E3 2 9

Photography: Ginevra Di Stefano @gin_ds www.ginevradistefano.com

Location: Iceland

NATURE

LANDSCAPENICOLA CAGOL

N E O Q U E 3 3 4L A N D S C A P E3 3 3


Photography: Nicola Cagol @alchenick

Location: Trentino Alto Adige, Italy

LANDSCAPE

F A S H I O N3 4 3

photography by Flavia Sistiaga

atmosphere

Jacket: Soraya Ghezelbash @sorayaghezelbashtextiles,

Pants: Muse & Marlowe @museandmarlowe, Jewels: Llayers @llayersjewelry, Shoes: Miista @miista

Look: Muse & Marlow @museandmarlowe, Jewels: Après Ski @apreski,

Shoes: Miista @miista

N E O Q U E 3 4 6F A S H I O N3 4 5

Dress: Rita Row @ritarowDress: Rita Row @ritarow

N E O Q U E 3 4 8F A S H I O N3 4 7

Jacket: Soraya Ghezelbash @sorayaghezelbashtextiles,

Pants: Muse & Marlowe @museandmarlowe, Jewels: Llayers @llayersjewelry, Shoes: Miista @miista

Shirt: Les Expatriés @lesexpatries, Skirt: Amance Paris @amance_paris, Bag: Oros Store @oros.store,

Shoes: Miista @miista, Scarf: Chanel @chanelofficial

N E O Q U E 3 5 0F A S H I O N3 4 9

Look: Muse & Marlow @museandmarlowe, Jewels: Après Ski @apreski,

Shoes: Miista @miista

Dress: Rita Row @ritarow

N E O Q U E 3 5 2F A S H I O N3 5 1

Look: Muse & Marlow @museandmarlowe, Bag: Léage Paris @leageparis, Shoes: Miista @miista, Scarf: Chanel @chanelofficial,

Jewels: Llayers @llayersjewelry

N E O Q U E 3 5 4

Photographer: Flavia Sistiaga @flaviasistiaga

Photo assistant: Yoann Leveque @yoann_leveque

Stylist: Farah Alimi @farahjaka

Model: Anne Chambarlhac @annechambarlhac

Clothes and Accessories: Neatshe @_neatshe


Left Outfit: Hat: www.chapeau-stgeorg.de @chapeau_st_georg, Coat: www.sfiziocollection.com @sfizio_official,

Boots: www.deichmann.com @deichmann_schuhe

Middle Outfit: Vest: www.para-ti.de @paratiparati, Sweater: www.urbanoutfitters.com @urbanoutfitters, Leather Belt: www.sto-

ries.com @andotherstories, Pants: www.rosner.de @rosner_official, Boots: www.zara.com @zara, Bracelets: www.pomellato.com

@pomellato

Right Outfit: Sweater: www.stories.com @andotherstories, Knit dress: www.para-ti.de @paratiparati, Boots: www.drmartens.com

@drmartensofficial, Earrings: www.pomellato.com @pomellato

F A S H I O N3 5 5

FRIENDSphotography by CHRISTINE ROGGE

Faux Leather Jacket: www.beatriceb.com @beatricebitalia, Sweater: www.stories.com @andotherstories

Pants: www.sfiziocollection.com @sfizio_official, Boots: www.patriziapepe.com @patriziapepe

Hat: www.chapeau-stgeorg.de @chapeau_st_georg, Coat: www.sfiziocollection.com @sfizio_official,

Boots: www.deichmann.com @deichmann_schuhe

F A S H I O N3 5 7 N E O Q U E 3 5 8

Cap: www.chapeau-stgeorg.de @chapeau_st_georg, Top: Vintage www.bailey44.com @bailey44, Jacket & Shorts:

www.beatriceb.com @beatricebitalia, Boots: www.billibi.com @billibicph, tights: www.falke.com @falke

Sweater: www.stories.com @andotherstories, Knit dress: www.para-ti.de @paratiparati, Boots: www.drmartens.

com @drmartensofficial, Earrings: www.pomellato.com @pomellato

F A S H I O N3 5 9 N E O Q U E 3 6 0

Sweater, Top & Skirt: www.para-ti.de @paratiparati, Blouson Jacket: www.dawidtomaszewski.com

@dawidtomaszewski, Boots: www.chiemihara.com @chiemihara

Left Outfit: Hat www.chapeau-stgeorg.de @chapeau_st_georg, Cape: www.para-ti.de @paratiparati, Pants: www.nobitalai.com

@nobitalai, Shoes: An other A via www.goertz.de @goertz, Gold bracelets: www.pomellato.com @pomellato@drmartensofficial,

Earrings: www.pomellato.com @pomellato - Right Outfit: Sweater: www.weargorgeous.com @gorgeous_cashmere,

Skirt: www.patriziapepe.com @patriziapepe, Shoes: www.zara.com @zara, Necklace: www.pomellato.com @pomellato

N E O Q U E 3 6 2F A S H I O N3 6 1

Coat www.sfiziocollection.com @sfizio_official, Blouse: www.nobitalai.com @nobitalai,

Pants: www.rosner.de @rosner_official, Boots: www.deichmann.com @deichmann_schuhe

Coat: www.ireneluft.com @irene_luft, Shirt: www.stories.com @andotherstories,

Pants: www.nobitalai.com @nobitalai, Shoes: An other A via www.goertz.de @goertz

F A S H I O N3 6 3 N E O Q U E 3 6 4

Left Outfit: Evening Suit: www.nobitalai.com @nobitalai, Boots: www.zara.com @zara, Necklace: www.pomellato.com @pomellato

Middle Outfit: Smoking Jacket www.steffenschraut.com @steffenschraut, Jumpsuit: www.ireneluft.com @irene_luft,

Shoes: www.zara.com @zara, Earrings: www.pomellato.com @pomellato

Right Outfit: Leather Top & Tull Skirt: www.ireneluft.com @irene_luft, Shoes: www.zara.com @zara, tights: www.falke.com @falke

N E O Q U E 3 6 6

Photographer: Christine Rogge @christine_rogge

Styling: Barbara Bernhard @barbarabernhard.bb

Hair and Make up: Sabine Brück @sabine.brueck

Models: Katja Brandt @ModelManagementHamburg, Lee Frölich and Nicole Eydeler @Modelwerk

Assistence @ malenasophie_

Stylist Assistant @leonie.mchllk

Special thanks to Hafenstudio Hamburg @hafenstudio


F A S H I O N3 6 7

parachutephotography by MATTHEW HOLLER

Top and Parachute: Stylist’s own

N E O Q U E 3 7 0F A S H I O N3 6 9

Kimono Top and Pants: FRS @forrestlesssleepers, Coat: J Peterman @jpetermanco

N E O Q U E 3 7 2F A S H I O N3 7 1

Silk Charmeuse Dress: Marques’ Almeida @marques_almeida, Boots: Free People @freepeople Navy Wool Vest: Rag and Bone @ragandbone, Turtleneck: Stylist’s own

N E O Q U E 3 7 4F A S H I O N3 7 3

Maxi Dress: Mikael Aghal @mikaelaghal, Boot: Dr Marten’s @drmartensofficial, Hat: Stetson @stetsonusa, Belt: Stylist’s own

N E O Q U E 3 7 6

Photographer: Matthew Holler www.matthewholler.com @matthewhollerphoto

Hair and Makeup: Eri Vincent www.erivincentmakeup.com @tsunoorlater

Fashion Stylist: Pamela Jean www.pamelajeanstylist.com @pamelajeanstylist

Creative Director: Lori Modugno @lorimodugno

Model: Roxanne Gould @roxmod for Iconic Focus Models @iconicfocus


Freedomphotography by MARIIA VLASOVA

F A S H I O N3 7 7

N E O Q U E 3 8 0F A S H I O N3 7 9

N E O Q U E 3 8 2F A S H I O N3 8 1

N E O Q U E 3 8 4F A S H I O N3 8 3

N E O Q U E 3 8 6F A S H I O N3 8 5

N E O Q U E 3 8 8F A S H I O N3 8 7

N E O Q U E 3 9 0

Photographer: Mariia Vlasova @vlasovaphotographi

Make-up and Hair: Maniasha @bymaniasha

Model: Maniasha @bymaniasha


PHOTOGRAPHICProject

Lateral Pass

P H O T O G R A P H I C P R O J E C T3 9 3

Trisha BrownP H O T O G R A P H Y : M A R K H A N A U E R

Trisha with rope Trisha getting on and off of a table

N E O Q U E 3 9 6P H O T O G R A P H I C P R O J E C T3 9 5

M.G.: The Movie


Trisha Brown

Avevo fotografato molti atleti negli ‘80. Il direttore artistico del New York Magazine, Jordan

Schaps, aveva avuto l’idea di ingaggiarmi per fotografare una ballerina, Trisha Brown. Accettai

volentieri l’incarico, mi recai al Minneapolis Art Center e incontrai Trisha e la sua compagnia

a teatro durante una prova. Rimasi stupito e un po’ confuso (non sapevo nulla della danza

moderna) a osservare il lavoro collettivo di questi artisti sul palco. Scelsi alcuni momenti e

chiesi a Trisha se potevamo concentrarci su quelli. Lei acconsentì, lasciandomi piena libertà

nella direzione artistica e fidandosi di quella che era la mia visione per la sua compagnia, di cui

non sapevo nulla, ma che imparai a conoscere molto in fretta. Mi sono divertito così tanto che

i risultati sono stati incredibili (la prima foto di questa storia), e all’improvviso sono diventato

un fotografo “di danza”.

Trisha è diventata una musa per me. Nel corso degli anni, siamo rimasti in contatto e abbiamo

collaborato molte volte. Ogni sessione mi ha permesso di esplorare territori nuovi come foto-

grafo. Credo che la mia più grande paura come artista sia quella di scavare nell’ignoto. Non mi

sono mai accontentato di scattare solo una “bella” fotografia a qualcuno: ogni evento è diven-

tato per me una sfida a fare qualcosa che mi eccitasse visivamente. Quella sensazione d’ansia,

come se camminassi su corda tesa, è a volte travolgente, ma la soddisfazione di riuscirci è una

grande ricompensa.

Mark Hanauer

Set and Reset

M.G.: The Movie

M.G.: The Movie


In my studio



ALL EDITORIAL

Photographer: Mark Hanauer @markhanauer - markhanauer.com

Artist: Trisha Brown @trishabrowncompany - trishabrowncompany.org

PHOTOGRAPHICProject


In TaipeiP H O T O G R A P H Y : Y U E H C H U

N E O Q U E 4 1 4

Photographer: Yueh Chu @chuyueyiModel: Rou Ming Huang @rouminghuang

Fashion: Nai Yu @naiyu_yuHair: Willy Wei @willy79220

Makeup: Mike @mikemikestyle

ALL EDITORIAL

PHOTOGRAPHICProject


I AM - Celebrating the Perfect ImperfectP H O T O G R A P H Y : A N G E L I K A B U E T T N E R

N E O Q U E 4 3 4

Photographer: Angelika Buettner @iam_by_angelikabuettner

Website

www.iam-themovement.com

www.iam-themovement.com/purchase

Instagram

@angelikabuettner @iam_by_angelikabuettner

Youtube channel

iam-themovement

https://www.youtube.com/channel/UCSNpdnv-pOBM-3N5yLMh-mw


CHARITY

don’t shop

ADOPT

N E O Q U E 4 3 8C H A R I T Y4 3 7

@rifugio.hopedonate:

PAYPAL: [email protected]

don’t shop

ADOPT

N E O Q U E 4 4 0C H A R I T Y4 3 9

@rifugio.hopedonate:


don’t shop

ADOPT

N E O Q U E 4 4 2C H A R I T Y4 4 1

@francescarifugiofatadonate:


don’t shop

ADOPT

N E O Q U E 4 4 4C H A R I T Y4 4 3

@francescarifugiofatadonate:


T E A M4 4 5

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Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n°62 del 07.03.2001. Gli autori non sono

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di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, è sufficiente comunicarlo via

email all’indirizzo: [email protected] e saranno immediatamene rimosse.

T E A M

Paola Ghidotti

Founder and Creative Director

Sophia Ippoliti

“Accessories” Curator

Inga Savits

Creative Direction

Alice Segala

“Cinema” Critic

C O N T R I B U T O R S

Bianca Beltramello

Writers

Simone Bossi

Architecture photographic-projects Director

Chiara Rota

“Food” Curator

Isabella Magnani

“Interior” Curator

Anna Costanza Tassotto Verdi

“Voices” Curator

Cristina Pagni

“A coffee with Cristina” Curator

Angela Fiore www.annozerolive.com

English Translator

Marta Wasielewska

“Lifestyle” Curator

Giuseppe Ligabue

“The Book’s Club” Curator

Ginevra Di Stefano

“Nature” Curator

Lori Modugno

Creative Direction

08 fall edition - neoque.com · di questo vuole raccontare neoque, parlando a tutte le donne che...

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