· web viewintroduzione alla diagnosi e scopo dello studio la diagnosi energetica viene definita,...
TRANSCRIPT
GIALLO= da compilare dal referente della diagnosi energeticaVERDE= sono note, commenti sulla stesura. Da togliere
LOGO/IMMAGINE AZIENDA
AUDIT ENERGETICOIn ottemperanza del D.Lgs 102/2014
Stabilimento di [XXX]
La procedura proposta non è obbligatoria né vincolante, ciascun soggetto sarà libero di redigere il rapporto di diagnosi energetica seguendo i propri criteri e la propria metodologia
Data presentazione Report Audit energetico
La diagnosi energetica ha l’obiettivo di fornire una panoramica dei consumi energetici dello stabilimento e, contestualmente, verificare la presenza e la fattibilità tecnico-economica di interventi che riducano i consumi energetici.[L’Azienda X] ha deciso di effettuare internamente la diagnosi energetica presso [lo stabilimento di ….] al fine di adempire alle indicazione del Decreto Legislativo n.102/2014 (Allegato 2). Si ritengono rispettate le indicazioni legislative se la diagnosi è conforme ai criteri minimi contenuti nelle norme tecniche UNI CEI EN 16247, parti da1 a 4.
La presente Diagnosi assolve l’obbligo di realizzazione dell’ Audit Energetico, secondo quanto richiesto dal suddetto decreto, per i 4 anni successivi alla data di realizzazione, ovvero fino al [gg/mm/20XX]
INDICE
Elenco figure ………………………………………………………….Elenco tabelle ……………………………………………………………..
1. Introduzione alla diagnosi energetica e sintesi dei risultati ottenuti ……. 11.1 Introduzione alla diagnosi e scopo dello studio
…………………………………21.2 Norme tecniche e Legislazione di riferimento
………………………………...31.3 Oggetto della diagnosi e modalità di svolgimento
……………………………...41.4 Risultati dell’audit energetico
……………………………………………………51.5 Elenco delle proposte di intervento di efficientamento
………………………..6
2. Inquadramento aziendale ………………………………………………… 102.1 Informazioni generali dell’azienda e dello stabilimento
…………………………112.2 Elenco dei punti di fornitura elettrica (POD) e gas (PDR)
………………………122.3 Descrizione del prodotto e del ciclo produttivo ……………………….142.4 Identificazione attività, servizi ausiliari, servizi generali
3. Consumi energetici ……………………………………………………….. 233.1 Analisi energia elettrica
…………………………………………………………. 243.2 Analisi gas naturale …………………………………………………………….,.
243.3 Analisi di altri vettori energetici
…………………………………………………26
4. Bilanci energetici ………………………………………………………….. 344.1 Definizione del modello elettrico
………………………………………………. 35
4.2 Definizione del modello termico ……………………………………………….. 36
5. Bilancio idrico e delle materie prime ……………………………………. 455.1 Consumo di acqua di processo
…………………………………………………. 475.2 Consumo di materie prime
…………………………………………………….. 48
6. Sistema di monitoraggio ………………………………………………… 546.1 Situazione attuale ………………………………………………………………
556.2 Opportunità di sviluppo ……………………………………………………….
56
7. Energy Performance Indicator (EnPI) ………………………………….. 577.1 EnPI di processo ……………………………………………………………….
587.2 EnPI dei servizi ausiliari ……………………………………………………….
67
8. Interventi di efficienze energetica …………………………………….. 708.1 Contesto dell’intervento di efficienza
……………………………………….. 71
8.2 Descrizione tecnologia attuale ………………………………………………72
8.3 Descrizione della soluzione tecnologia più efficiente ………………………. 72
8.4 Tabella riassuntiva dell’investimento ……………………………………… 73
Allegatia. Modello elettrico b. Modello termico c. Tabella rendicontazione interventi di efficientamento energeticod. Schema di clusterizzazione (per impresa multisito)e. Foglio di calcolo riassuntivo (secondo uno schema scaricabile dal sito
ENEA*)
La procedura proposta non è obbligatoria né vincolante, ciascun soggetto sarà libero di redigere il rapporto di diagnosi energetica seguendo i propri criteri e la propria metodologia
* Questo foglio di calcolo allegato è strutturato in modo da contenere le informazioni più significative derivanti dalla diagnosi energetica, in modo da permettere efficaci analisi preliminari sul percorso attuativo delle attività connesse alle diagnosi energetiche che ricadono nell’ambito dell’art. 8 del decreto legislativo.
ELENCO TABELLE
Figura 1.1 Norme tecniche e Legislazione di riferimento ……………………………… 3Figura 1.2 Ripartizione consumo energia primaria …………………Figura 2.1 ………………………………Figura 2.2 ………………………………Figura 3.1 ………………………………….Figura 8.1 ………………………………
ELENCO FIGURE
Tabella 1.1 ………………………………Tabella 2.1 ………………………………Tabella 2.2 ………………………………Tabella 3.1 ………………………………
1. INTRODUZIONE ALLA DIAGNOSI ENERGETICA E SINTESI DEI RISULTATI OTTENUTI
“ (1) L'Unione si trova di fronte a sfide senza precedenti determinate da una maggiore dipendenza dalle importazioni di energia, dalla scarsità di risorse energetiche, nonché dalla necessità di limitare i cambiamenti climatici e di superare la crisi economica. L'efficienza energetica costituisce un valido strumenti per affrontare tali sfide. Essa migliora la sicurezza di approvvigionamento dell'Unione, riducendo il consumo di energia primaria e diminuendo le importazioni di energia. Essa contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra in modo efficiente in termini di costi e quindi a ridurre i cambiamenti climatici. Il passaggio a un'economia più efficiente sotto il profilo energetico dovrebbe inoltre accelerare la diffusione di soluzioni tecnologiche
innovative e migliorare la competitività dell'industria dell'Unione, rilanciando la crescita economica e la creazione di posti di lavoro di qualità elevata in diversi settori connessi con l'efficienza energetica. “
(Estratto della Direttiva Europea 2012/27/Ue)
1.1 Introduzione alla diagnosi e scopo dello studioLa diagnosi energetica viene definita, nell’ambito della legislazione che regolamenta l’efficienzaenergetica negli usi finali dell’energia, come la “procedura sistemica volta a fornire un'adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di un’attività o impianto industriale o di servizi pubblici o privati, ad individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e riferire in merito ai risultati”.La diagnosi, oltre a essere un servizio obbligato per i soggetti coinvolti, risulta utile al committente qualora quest’ultimo riesca a trovarvi le informazioni necessarie per potere decidere se e quali provvedimenti di risparmio energetico mettere in atto. La finalità vera e l’elemento qualificante di una diagnosi sono infatti le raccomandazioni per la riduzione dei consumi energetici.
I vantaggi conseguenti alla Diagnosi Energetica possono quindi essere: Maggiore efficienza energetica del sistema; Riduzione dei costi per gli approvvigionamenti di energia elettrica e gas; Miglioramento della sostenibilità ambientale; Riqualificazione del sistema energetico.
Tali obiettivi sono raggiungibili tramite l’utilizzo, fra l’altro, dei seguenti strumenti: Razionalizzazione dei flussi energetici; Recupero delle energie disperse (es: recupero di calore); Individuazione di tecnologie per il risparmio di energia; Autoproduzione di parte dell’energia consumata; Miglioramento delle modalità di conduzione e manutenzione (O&M); Buone pratiche; Ottimizzazione dei contratti di fornitura energetica
1.2 Norme tecniche e la legislazione di riferimento
NORME TECNICHE E LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTODIRETTIVE EUROPEE
(1) Dir. Eu. 2003/87/CE
Direttiva EuropeaEmission Trading
Istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità e che modifica la direttiva 96/61/CE del Consiglio
(2) Dir. Eu. 2012/27/UE
Direttiva Europea sull'efficienza
energeticaModifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE
LEGGI ITALIANE
(3)Decreto
Legislativo4 aprile 2006, n.
216
Attuazione delle direttive 2003/87 e
2004/101/CE in materia di scambio di quote di
emissioni dei gas a effetto serra
Tra i settori industriali regolati dalla direttiva ET rientrano anche gli Impianti per la fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura con una capacità di produzione di oltre 75 tonnellate al giorno e con una capacità di forno superiore a 4 m3 e con una densità di colata per forno superiore a 300 kg/m3
(4) D.Lgs 115/08
Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza
degli usi finali dell'energia e i servizi
energetici
Decreto con cui si promuove la diffusione dell'efficienza energetica in tutti i settori. E’ introdutta e definita la diagnosi energetica. Decreto abrogato dal D.Lgs 102/14
(5) D.Lgs 102/14Attuazione della
direttiva 2012/27/UE sull’efficienza
energetica
In aggiunta l’Allegato 2 che riporta i criteri minimi per gli audit energetici, compresi quelli realizzati nel quadro dei sistemi di gestione dell’energia
NORME TECNICHE
(6) UNI CEI EN ISO 50001 : 2011
Sistemi di gestione dell'energia - Requisiti e
linee guida per l'uso
E’ la versione ufficiale italiana della norma internazionale ISO 50001. La norma specifica i requisiti per creare, avviare, mantenere e migliorare un sistema di gestione dell'energia. L'obiettivo di tale sistema è di consentire che un'organizzazione persegua, con un approccio sistematico, il miglioramento continuo della propria prestazione energetica comprendendo in questa l'efficienza energetica nonché il consumo e l'uso dell'energia. La norma ha sostituito la UNI CEI EN 16001, di derivazione europea
(7) UNI EN ISO 14001:2004
Sistemi di gestione ambientale –
Requisiti e guida per l’uso
La ISO 14001 è una norma internazionale di carattere volontario, applicabile a tutte le tipologie di imprese, che definisce come deve essere sviluppato un efficace Sistema di Gestione Ambientale. La Certificazione ISO 14001 dimostra l'impegno concreto nel minimizzare l'impatto ambientale dei processi, prodotti e servizi e attesta l'affidabilità del Sistema di Gestione Ambientale applicato. La norma richiede che l'Azienda definisca i propri obiettivi e target ambientali e implementi un Sistema di Gestione Ambientale che permetta di raggiungerli.
(8) UNI CEI 11339 Gestione dell’energia. Esperti in gestione
dell'energia. Requisiti generali per la
E’ la norma che stabilisce i requisiti perché una persona possa diventare Esperto in Gestione dell'Energia (EGE): compiti, competenze e modalità di
qualificazione valutazione
(9) UNI CEI TR11428:2011
Gestione dell'energia. Diagnosi energetiche: Requisiti generali del servizio di diagnosi
energetica
È la norma che regola i requisiti e la metodologia comune per le diagnosi energetiche nonché la documentazione da produrre
(10)
UNI CEI EN 16247:2012
È la norma europea che regola i requisiti e la metodologia comune per le diagnosi energetiche nonché la documentazione da produrre:Parte 1 - Requisiti generaliParte 2 - EdificiParte 3 - ProcessiParte 4 - TrasportiParte 5 – Auditor energetici (in fase di elaborazione)
(11)
UNI CEI EN16212:2012
Calcoli dei risparmi e dell’efficienza
energetica - Metodi top-down (discendente) e
bottom-up (ascendente)
La norma ha lo scopo di fornire un approccio generale per i calcoli dei risparmi e dell’efficienza energetica utilizzando metodologie standard. L'impostazione della norma permette l'applicazione ai risparmi energetici negli edifici, nelle automobili, nei processi industriali, ecc. Il suo campo d'applicazione è il consumo energetico in tutti gli usi finali
(12)
UNI CEI EN16231:2012
Metodologia di benchmarkingdell’efficienza
energetica
La norma definisce i requisiti e fornisce raccomandazioni sulla metodologia di benchmarking dell’efficienza energetica. Lo scopo del benchmarking è l'individuazione di dati chiave e indicatori del consumo energetici. Gli indicatori possono essere sia tecnici che comportamentali, qualitativi e quantitativi, e devono essere mirati alla comparazione delle prestazioni
Tabella 1.1 Riferimenti normativi e legislativi
In attesa delle norme tecniche.
1.3 Oggetto della diagnosi e modalità di svolgimento
1.3.1Oggetto della DiagnosiL’Oggetto di questa diagnosi energetica è lo stabilimento di XXX del gruppo YYY (in caso di multisito*). Il sito produce (prodotto e produttività/anno) e ha un consumo energetico pari a X MWh elettrici (POD) e Y Smc (PDR) di gas naturale (dati anno 201X). Il fatturato e bilancio economico dell’azienda* sono rispettivamente X e Y euro (dati anno 20XX)Presso lo stabilimento è inoltre installato un’unità cogenerativa in grado di coprire parzialmente/totalmente il fabbisogno elettrico/termico. La cogenerazione, in quanto riconosciuta come CAR; beneficia dei certificati bianchi
1.3.2Modalità di svolgimentoPer una corretta diagnosi, i consumi dei singoli vettori energetici acquistati (energia elettrica, gas, acqua, vapore, aria compressa, etc.) devono essere ripartiti tra le diverse aree e reparti aziendali, in modo da individuare quelli a maggior consumo energetico piuttosto che quelli con maggiori inefficienze. Entrambe prioritarie per un approfondimento di intervento.Poiché la diagnosi avrà come output un calcolo di risparmio potenziale, è importante costruire correttamente il contesto di riferimento e la baseline dei consumi rispetto alla quale verranno calcolati i risparmi in futuro.I consumi di uno stabilimento sono causati da molteplici fattori, quali condizioni meteo, produzione, turni di lavoro, presenze. Questi fattori devono essere correttamente individuati e correlati alle variazioni di consumo: diventano pertanto gli indicatori di riferimento e devono essere identificati in accordo con l’azienda.L’orizzonte temporale di riferimento dovrà essere di almeno 12 mesi, per poter isolare fenomeni di stagionalità che possono alterare gli andamenti dei consumi. Vengono considerate tutte le utenze elettriche del le aree/reparti di stabilimento trascurando eventualmente quelle utenze che rappresentano un consumo marginale. Viene descritto l’uso delle macchine ausiliarie di processo e la tipologia delle macchine impiegate con particolare attenzione al profilo di consumo energetico di riferimento, per esempio ad eventuali spunti di consumo, stagionalità di utilizzo, costanza di consumo nel tempo, etc. I dati di consumo delle apparecchiature elettriche e termiche sono calcolati considerando, laddove è possibile, le potenze assorbite ed il tempo di impiego dell’apparecchiatura nel corso del periodo di riferimento individuato. In assenza di Vengono quindi identificati alcuni indicatori di performance energetica utili per creare un benchmark di riferimento che sarà possibile confrontare, in qualsiasi periodo successivo, per capire il miglioramento o il peggioramento delle prestazioni energetiche del sistema edificio/impianto.
1.3.3 Attività svolta presso lo stabilimento
Raccolta dati preliminari
Sopralluogo stabilimento
[....]
Presentazione Report DE e discussione interventi di efficientamento
1.3.4Personale addetto
Energy manager dell’azienda, personale coinvolto durante le diverse fasi dell’audit (non servono nomi e cognomi)
1.3.5Documentazione acquisita
Bollette di gas metano dal xx/xx/20xx al xx/xx/20xx……
Bollette di energia elettrica dal xx/xx/20xx al xx/xx/20xx……
Layout dello stabilimento……
Censimento utenze elettriche e termiche [....]
1.3.6Modalità di raccolta e analisi dei dati di consumo
Tutti i dati energetici e di processo nonché le informazioni di carattere generale sono riferiti all’ultimo anno solare completo a disposizione, o in alternativa, all’ultimo anno di produzione. Qualora questo non sia disponibile o rappresentativo occorre motivare la scelta effettuata e riproporzionare quindi i dati disponibili su base annuale.
Lettura diretta: approfondimento…..
Analisi delle relative bollette approfondimento…..
Dati di produzione approfondimento…...
Stima dei consumi delle utenze non monitorate……
Rilevamento curve di carico…..
Qualsiasi tipo di dati/informazioni sui carichi
…..Nel caso di misure tramite strumentazione, questa dovrà essere elencata e dovranno essere fornite le informazioni tecniche relative, il grado di incertezza e il programma di tarature cui è sottoposta.
Per i dati delle utenze energeticamente significative di cui eventualmente è formato l’oggetto della diagnosi, occorrerà che vi sia la presenza di contatori dedicati. Per l’oggetto diagnosticato, le utenze più energivore risultano essere:
Atomizzazione Mulini Forni cottura
Su queste utenze ci sono/non ci sono contatori dedicati. I contatori dedicano misurano (cosa misurano) e i dati sono archiviabili, altro…Nel caso non siano disponibili, per le diagnosi relative al primo periodo di applicazione del D.Lgs. 102/2014 (entro il 5 dicembre 2019), è possibile fare ricorso a stime basate su calcoli, utilizzando valori progettuali, dati targa, ore di utilizzo, rendimenti tipici od altri valori pertinenti, integrandole, dove possibile, con misure puntuali e spot con strumentazione portatile. Si ricorda che per tutte le aziende che rientreranno nell’obbligo del DLgs 102 per i primi 4 anni, in occasione della prima diagnosi non è obbligatorio, ai fini della raccolta dati, possedere od installare un sistema di misure dedicato. In questo primo periodo, il requisito minimo richiesto sono le misure dei consumi di ogni vettore energetico tramite contatore di stabilimento. In caso di combustibili liquidi o solidi valgono le quantità riportate sulle fatture di acquisto.
1.3.7Unità di misura, Fattori di conversione e di aggiustamento
In questo documento tutti i vettori energetici considerati, verranno riportati seguendo le unità di misura riportate in tabella 1.x. Ogni vettore è inoltre correlato con il fattore di conversione in tonnellate di petrolio equivalente (circolare Mise del 18 dicembre 2014)
Denominazione u.m. Fattore conversione in tepEnergia elettrica kWhe 0,187 x 10^-3
Gas naturale Sm3 PCI [kcal/kJ] x 10 ^-7Calore kWht 860/0.9 x 10^-7Freddo kWhf (1/ EER1) x 0,187 x 10^-3
Biomassa ton PCI (kcal/kg) x 10^-4Olio combustibile kg PCI (kcal/kg) x 10^-4
GPL kg PCI (kcal/kg) x 10^-4Gasolio kg PCI (kcal/kg) x 10^-4
Coke di petrolio kg PCI (kcal/kg) x 10^-4Altro “” Da specificare
Tabella 1.x: Unità di misura e fattori di conversione dei vettori energetici (solo quelli effettivamente impiegati!!)
1
I fattori di aggiustamento sono variabili in grado di influenzare il consumo energetico di un sistema, come, per esempio, le condizioni ambientali per gli edifici e i volumi di produzione per i siti industriali. La loro conoscenza è necessaria e utile, ad esempio, per tradurre i dati di consumo attuali in prestazione energetica e per stimare in maniera attendibile quelli futuri. Gli indici di prestazione energetica dipendono infatti dall’efficienza dell’utenza come dalle “condizioni al contorno”: per poter considerare e analizzare solamente il primo aspetto è importante esternalizzare le seconde normalizzandone i consumi. E’ importante quindi provvedere a individuarli e includere i più significativi.
Esempio: Nel settore ceramico, un possibile fattore di aggiustamento specifico potrebbe essere la tipologia di prodotto ceramico. Se infatti uno stabilimento produce due prodotti differenti è molto probabile che questi richiedano consumi differenti.(difficilmente però si hanno i consumi distinti per lotto di produzione)Nella tabella a seguire sono riportati i fattori di aggiustamento individuati
Fattore di aggiustamento
u.m. Valore
Prodotto finale A Ton(m2)/anno(o altro rif. Temp) Vedi pag. X
Prodotto reparto (A)
(es. mulini-> barbottina)
Ton(m2)/anno(o altro rif. Temp) Vedi pag. X
Rapporto Consumo(A)/Consum
o (B)1,07
Altro “” Da specificareTabella 1.x Fattori di aggiustamento
1.4 Risultati dell’audit energetico
In questo paragrafano sono presentati i risultati principali dell’audit, mentre si rimanda ai capitoli 3 e 4 per il dettaglio dell’analisi. Le informazioni qui riportate sono: la ripartizione del fabbisogno energetico dello stabilimento distinguendo il consumo termico dal consumo elettrico (figura 1.1), la ripartizione del fabbisogno energetico distinto per attività principali, servizi ausiliari e servizi generali (figura 1.2). Per ultimo si riportano la sintesi del modello elettrico e del modello termico (figure 1.3-1.4). In allegato al rapporto di diagnosi, i modelli nel dettaglio
Figura 1.1 Ripartizione del fabbisogno energetico
Commenti ,
Figura 1.2 Ripartizione del fabbisogno energetico-2
Commenti
Figura 1.3 Sintesi del modello elettrico
Per approfondimento si rimanda al capitolo 4 (pag XX) e all’allegato del modello elettrico dettagliato
Commenti ,
Figura 1.4 Sintesi del modello elettrico
Per approfondimento si rimanda al capitolo 4 (pag XX) e all’allegato del modello termico dettagliatoCommenti
1.5 Elenco delle proposte di intervento di efficientamento
# Tipologia Intervento Area Descrizione
InterventoSavin
g Medio
Payback
(anni)1 Gestionale Servizi ausiliari Riduzione pressione di rete
(fino a 6,5 bar) 8-9% 0
2 Impiantistico Servizi ausiliari Installazione compressore VSD 10-20% 2-3
3 Impiantistico-gestionale Servizi ausiliari Ricerca fughe 5-10% 0,2
4 Impiantistico Servizi ausiliariRecupero calore raffreddamentocompressori per riscaldamento
ambientitbd 2
5 Impiantistico Servizi ausiliariSostituzione movimentazione ad
aria compressa (venturimetri)con impianto vuoto
tbd 2
6 Impiantistico Servizi ausiliari Regolazione portata con invertersu ventilatore (vs serranda) 20% 3
7 Impiantistico Materie primeRegolazione portata pompe
rilancio mediante variazione giri
(vs regolazione dissipativa)20% 3
8 Impiantistico Materie prime Regolazione portata con invertersul ventilatore (vs serranda Dapo') 20% 2,5
9 Impiantistico Servizi generaliAumento illuminazione naturalemediante sostituzione elementi opachi con trasparenti a tetto
25% 5
10 Impiantistico Servizi generali Regolazione illuminazione
mediante controllo illuminamento 20% 411 Impiantistico Servizi generali Sostituzione corpi illuminanti con
LED 35% 212
Impiantistico-gestionale Servizi ausiliari Fermo impianto in caso
di assenza prodotto10-50% < 1
13
Impiantistico Materie prime Sostituzione motore CC con motore AC
20-30%
2-3
con inverter (risparmio su regolazione
e raffreddamento impianto)
14 Impiantistico
Materie primePressatura e Smaltatura
Forni
Recupero di calore da forno(fumi e raffreddamento) tbd 2-3
15 Impiantistico Materie Prime Regolazione portata con inverter
su ventilatore vs serranda Dapo' 20% 216 Impiantistico Forni Incremento efficienza forno tbd tbd
17 Impiantistico Pressatura e
SmaltaturaIncremento efficienza presse
(raffreddamento presse eregolazione pompe olio)
tbd tbd
18
Impiantistico-gestionale Intero processo Installazione sistema di misura e
monitoraggio utenze principali 5-10% 3-419
Impiantistico-gestionale
Lavorazioni meccaniche
Fermo impianto in casodi assenza prodotto
10-50% < 1
20 Impiantistico Servizi generali Installazione unità di
cogenerazione tbd tbd
21 Impiantistico
Materie primePressatura e Smaltatura
ForniIsolamento termico parti calde tbd tbd
22 Impiantistico Servizi ausiliari
Servizi generali Isolamento termico parti calde tbd tbd23
Impiantistico-gestionale Materie prime Ottimizzazione processo tbd tbd
24
Impiantistico Materie prime Recupero termico da condensazione vapore di
atomizzazione
tbd tbd
25
Impiantistico Pressatura e Smalteria
Recupero termico da raffreddamento olio di pressatura
tbd tbd
26
Gestionale Materie prime Movimentazione temporizzata vasche stoccaggio barbottina
tbd tbd
27
Impiantistico Intero Processo Verifica dimensionamento motori elettrici
tbd tbd
Tabella 1.4: Tabella riassuntiva degli interventi di efficienza energetica
2. INQUADRAMENTO AZIENDALE
2.1 Informazioni generali dell’azienda e dello stabilimento
Lo stabilimento industriale di […] è localizzato in [indirizzo]. L’attività industriale consiste nella produzione di [prodotto ceramico]. L’azienda è soggetta alla diagnosi energetica in quanto Grande Impresa/ Energivora
Figura 2.1 Panoramica dello stabilimento (Google maps)
Descrizione della struttura: identificazione dei capannoni, degli uffici ecc..(descrizione della panoramica)
Descrizione sintetica dello stabilimento industrialeDescrizione attività Produzione …..
Codice Ateco XXXXXXSuperficie complessiva [m2] X m2Volumetria complessiva [m3] X m3
Volumetria riscaldata [m3] X m3Numero dipendenti X
Giorni lavorativi XTurni di lavoro X
Quantità prodotta [m2 o ton/anno] X ton/annoTabella 2.1: Descrizione generali dell’azione e dello stabilimento
2.2 Elenco dei punti di fornitura elettrica (POD) e gas (PDR)Lo stabilimento è fornito di energia elettrica tramite X POD in bassa/media/alta tensione. specificare se ci sono contatori dedicati a qualcosa in particolare. In caso di cogenerazione spiegare se e come l’elettricità può essere immessa in rete (contatore dedicato cogenerazione?)
Punto di fornitura elettrica (POD) n.1Codice PODPotenza disponibileTensioneTipo contrattoOpzione tariffaria
Tabella 2.2 Elenco POD
Punto di fornitura gas (PDR) n.1Codice PDRTipo d’uso Processo e/o RiscaldamentoPCS medio [kJ/Smc]
Tabella 2.3 Elenco PDR
2.3 Descrizione del prodotto e del ciclo produttivo
L’azienda [xxxx], presso lo stabilimento di [xxxx] oggetto del seguente audit energetico, produce i seguenti prodotti
[…] […]
ACCENNARE A CARATTERISTICHE/ SPECIFICHE TECNICHE CHE POSSONO INFLUENZARE I CONSUMI ENERGETICI Esempio (il gres richiede una macinazione più fine quindi i consumi dei mulini saranno superiori..)Ciclo produttivo (PIASTRELLE)
Esempio DIAGRAMMA DI FLUSSO
Figura 2.2 Processo produttivo
Materie prime – Gli impasti per la produzione di piastrelle sono miscele di diverse materie prime: argillose, che forniscono la plasticità necessaria; quarzose, con funzione strutturale necessaria a limitare le variazioni dimensionali in essiccamento e cottura; feldspatiche la cui funzione è quella di fornire una struttura più o meno vetrosa e compatta del prodotto finito. Le materie prime per l’impasto sono trasportate nel sito generalmente mediante autocarri e vengono scaricate e immagazzinate in apposite aree coperte, in lotti distinti a seconda del tipo. E’ prevista una prima fase di disgregazione degli ingredienti.
Utenze elettriche: trasporto materie prime (muletti, nastri trasportati)
Utenze termiche: -
Macinazione – Le materie prime vengono preparate con una serie di operazioni finalizzate all’ottenimento di un impasto di composizione omogenea, con una distribuzione granulometrica sufficientemente fine, rispetto al tipo di prodotto e di tecnologia di fabbricazione, e con un tenore d’acqua commisurato al metodo di formatura che si intende adottare. La macinazione è effettuata a secco o ad umido, con diversi tipi di mulino (mulini tamburlani continui/discontinui). -Per la macinazione a secco le materie prime non devono contenere più del 3-4% d’acqua, per evitare fenomeni di impaccamento, che limiterebbero pesantemente l’efficienza e l’efficacia del processo.-(oppure) La macinazione ad umido viene effettuata in mulini rotativi a tamburo aggiungendo all’impasto una quantità d’acqua dell’ordine del 30-40%.
Utenze elettriche: motori per funzionamento dei mulini, pompe per alimentazione acqua Utenze termiche: -
Essiccazione a spruzzo (se macinazione a umido!) – Questa fase serve per asciugare l’impasto portandolo alle condizioni richieste dalla successiva fase di pressatura. Nell’atomizzatore l’impasto da essiccare entra sotto forma di liquido ad alta pressione. La nebulizzazione ne aumenta lo scambio termico con una corrente di aria/fumi proveniente interamente/parzialmente dalla cogenerazione. La temperatura dell’aria calda si attesta a 500-600°C
Il liquido si allontana sotto forma di vapore mentre il solido precipita e si sposta su nastri trasportatori verso i silos di dosaggio delle presse.
Utenze termiche: generatori di aria calda/fumiUtenze elettriche: filtri e ventilatori per l’abbattimento delle polveri in uscita e pompe per la mandata in pressione della sospensione
Pressatura – Le polveri vengono dosate e trasportate alle presse. La pressatura consiste nella compattazione di polveri, aventi umidità del 5-7% a seconda del tipo di impasto e di prodotto. La pressione applicata, normalmente variabile da 20 a 50 MPa, deforma, riassetta e compatta i granuli dell’impasto, con il risultato di ottenere un prodotto compattato crudo dotato di caratteristiche meccaniche sufficienti a resistere alle sollecitazioni che il pezzo dovrà subire durante i trattamenti termici. La pressatura è effettuata con presse oleodinamiche. L’olio di pressatura viene raffreddato ad aria (air cooling) od acqua (torri evaporative).
Utenze elettriche: motori elettrici per presse; pompe circuito olio, ventilazione circuito di raffreddamento (air cooling), ventilazione torri evaporative e pompe circuito di raffreddamento ad acquaUtenze termiche: -
Essicazione – Consiste nell’eliminazione della maggior parte dell’acqua contenuta nell’impasto prima della fase di cottura. Generalmente, l’essiccazione viene eseguita a temperature minori di 100°C. tempi?Il fluido essiccante normalmente impiegato è l’aria calda, che viene utilizzata in modo da realizzare sia il riscaldamento del materiale, così da favorire la
diffusione dell’acqua dall’interno verso la superficie, sia l’evaporazione e il trasporto dell’acqua stessa dalla superficie dei pezzi. Il flusso termico può provenire dal recupero termico del forno
Utenze elettriche (includendo ausiliari)Utenze termiche (includendo ausiliari)
Cottura – La cottura è il processo mediante il quale i materiali ceramici acqui-siscono le caratteristiche meccaniche e le proprietà di inerzia chimico-fisica richieste alle diverse utilizzazioni. Il conseguimento di tali caratteristiche è riconducibile alle trasformazioni chimiche e fisiche che si verificano nel corso del trattamento.La cottura avviene a una temperatura al di sotto del punto di fusione della ceramica (T) e segue una precisa curva di cottura: in questa fase inizialmente viene eliminata la rimanente acqua dell’impasto, l’acqua di struttura e i leganti organici passando da un prodotto altamente poroso ad uno compatto. La zona terminale del forno prevede una fase di raffreddamento: si ha la solidificazione del prodotto che fornisce coesione e solidità alla massa dell'impasto. Tale consolidamento, negli impasti ceramici, porta alla formazione della struttura vetrosa e cristallina. L’aria di raffreddamento è recuperata e utilizzata per
Utenze elettriche: ventilazione/aspirazioneUtenze termiche: bruciatori
Smalteria – L’operazione di smaltatura consiste nell’applicazione di un rivestimento vetroso sul supporto ceramico, allo scopo di rendere la superficie impermeabile o inassorbente, più dura e più resistente, più agevolmente pulibile, ed esteticamente superiore.Gli smalti sono miscele di diversi minerali e composti macinati in acqua che vengono applicati sulla superficie delle piastrelle e portati a fusione. Tale operazione (macinazione ad umido dei vari costituenti) ha la finalità di ottenere, con riferimento alle tecniche convenzionali di smaltatura, gli smalti pronti per l’applicazione sottoforma di sospensione acquosa di particelle fini.A seconda del prodotto richiesto può avvenire prima della fase di cottura (monocottura) o a valle della prima fase di cottura (bicottura)
Utenze elettriche (includendo ausiliari)Utenze termiche (includendo ausiliari)
Lavorazioni meccaniche- Dopo la cottura possono essere realizzate ulteriori lavorazioni: taglio, levigatura, lappatura, smussatura.La levigatura o lucidatura riguarda la superficie delle e consiste nella rimozione controllata dello strato superficiale mediante appositi dischi abrasivi. La lappatura è un procedimento di finitura consistente nell’effettuare un’operazione di abrasione che dona alle piastrelle una superficie abbastanza liscia ma non completamente lucida e riflettente.La smussatura è la predisposizione di alcuni pezzi per finiture speciali: piastrelle da rivestimento con bordo smussato o con forature già definite per particolari impianti tecnici.Utenze elettriche (includendo ausiliari)
Utenze termiche (includendo ausiliari)
Scelta e Confezionamento – L’ultima fase del processo produttivo è la scelta, dove è prevista l’eliminazione dei pezzi difettosi, e il raggruppamento in lotti omogenei per tono e calibro e infine il confezionamento.
Utenze elettriche (includendo ausiliari)Utenze termiche (includendo ausiliari)
Le INFORMAZIONI (ELENCO) SULLE UTENZE ELETTRICHE E TERMICHE PER OGNI AREA/REPARTO AIUTANO A COMPRENDERE LA RICOSTRUZIONE DEL MODELLO ENERGETICO E QUALORA SI PROCEDA A RIPARTIRE I CONSUMI DEGLI AUSILIARI/GENERALI NEI REPARTI
2.4 Identificazione attività, servizi ausiliari, servizi generali
Utilizzo CategoriaMaterie prime, Macinazione,
Atomizzazione, pressatura, Essicazione, Cottura, Lavorazioni meccaniche, Scelta
e confezionamento, Magazzino, altroATTIVITÀ PRINCIPALI
Aria compressa, Pompaggio, Ventilazione, ecc.. SERVIZI AUSILIARI
Illuminazione, Riscaldamento, ACS, uffici, ecc SERVIZI GENERALI
3. CONSUMI ENERGETICI
Sono stati presi in considerazione i consumi elettrici e termici degli ultimi X anni/mesi fatturati (E’ necessario un periodo di almeno un anno. Con i dati di due o più anni è possibile, in aggiunta, fare un confronto tra i diversi anni). Il periodo analizzato va dal xx/xx/201x al xx/xx/201x. In tabella 3.1 sono riportati i valori ricavati dalle fatture. Corrispondono ai prelievi dai rispettivi contatori fiscali, POD (energia elettrica) e PDR (gas metano):
Bolletta energetica per soddisfare il fabbisogno energetico (anno 20xx)
Prelievo Costo [euro]
Costo unitario
% bolletta
EE (POD 1)
A kWh F F/C %
…….GAS (PDR
1)B Smc G G/D %
……TOTALE H=F+G+…
Tabella 3.1 Dettaglio spesa energetica (anno 20XX)
In figura 3.1 è riportata la ripartizione della spesa energetica.
Figura 3.1 Ripartizione della spesa energetica
Commenti: Si evince come la voce più rilevante della bolletta energetica nel 201X sia statal’energia elettrica/ ilgas. Il prelievo di gas metano tiene conto però anche del consumo per la cogenerazione. In presenza di un impianto cogenerativo, per individuare il fabbisogno energetico effettivo dello stabilimento è utile esternalizzare i flussi energetici dell’impianto di produzione combinata di elettricità. In tabella 3.2 sono riportati i flussi di energia della cogenerazione:
Flussi energetici della cogenerazioneConsumo Gas X Smc
Produzione elettricità Y kWhELRecupero termico* Z kWhTH
Tabella 3.2 Flussi energetici della cogenerazione
I dati sono stati ottenuti da: ……Il recupero termico difficilmente è misuratoIl fabbisogno elettrico sarà perciò pari alla somma dell’elettricità prelevata dalla rete (POD) e dell’elettricità autoprodotta (al netto dei consumi degli ausiliari e della quota eventualmente immessa in rete*). Consiglio: dati rintracciabili da dichiarazioni doganali
Fabbisogno elettrico netto dello stabilimentoElettricità acquistata A kWh 80 %
Elettricità autoprodotta*
B kWh 20 %
Elettricità consumata A+ B kWh 100%Tabella 3.3 Fabbisogno elettrico netto dello stabilimento
Figura 3.2 Fabbisogno elettrico netto dello stabilimento
Commenti: La figura 3.2 mostra come la produzione elettrica dell’impianto cogenerativo copra il X% dell’intero fabbisogno elettrico dello stabilimento.
Il Consumo di gas naturale necessario per soddisfare invece il fabbisogno termico del sito sarà invece la differenza tra il gas prelevato dalla rete (PDR) e il consumo di gas dell’impianto di cogenerazione. La situazione dello stabilimento è riportata in tabella 3.3:
CONSUMO DI GAS NETTO DELLO STABILIMENTOPrelievo di gas (PDR) A Smc 100 %Consumo gas coge B Smc 20 %
Consumo gas stabilimento
A - B Smc 80%
Tabella 3.4 Consumo gas metano netto dello stabilimento
Figura 3.3 Ripartizione consumo gas metano dello stabilimento
Commenti:Per ultimo, il reale fabbisogno termico del sito produttivo dovrà tenere conto anche del recupero termico cogenerativo: ai Smc di gas metano effettivo dello stabilimento si sommeranno i MWh recuperati. (per poterli confrontare è necessario convertirli in tep)Il recupero termico difficilmente è misurato
Fabbisogno termico netto dello stabilimentoConsumo di gas A Smc Tep %
Recupero termico coge
B kWhTH Tep %
Fabbisogno termico totale
Tep 100%
Tabella 3.5 Fabbisogno termico netto dello stabilimento
Possiamo ora definire l’effettivo fabbisogno energetico dello stabilimento. In figura 3.2 si riporta la sua ripartizione ( X Tep elettrici e Y Tep termici):
Figura 3.4 Ripartizione fabbisogno energetico dello stabilimento
Commenti:
3.1 Analisi energia elettrica
Analisi dati consumi mensili fatturati: diagramma a barre (consumi e prezzi medi).
Commenti sugli andamenti dei consumi mensili. Eventuali riferimenti alla produttività/altri fattori di aggiustmanti
Eventuali interventi di efficientamento passati potrebbero comportare dei consumi visibilmente inferiori
Commenti sui prezzi medi (es. a produzione inferiori, il prezzo medio è più alto per l’incidenza della quota fissa…; cambio di contratto, ecc.):
Confronto consumi elettrici e spesa bolletta sui diversi anni
Profili di carico. Curve di carico giornaliere/orarie: considerazioni e grafici su giorni
feriali/festivi; giorni invernali/estivi (dati da una settimana specifica oppure come media di settimane simili)
Potenza media/massima assorbita
[…]
3.2 Analisi gas naturaleConsumi e importi fatturati: tabella e diagramma
Commenti sul profilo mensile di consumo, sui fattori che possono influenzare i consumi (Tamb se il consumo termico principale è per riscaldamento, produzione se invece è per processo produttivo)
Eventuali interventi di efficientamento potrebbero comportare dei consumi visibilmente inferiori
[….]
4. BILANCI ENERGETICIIn questo capitolo si approfondiscono le distribuzioni e le ripartizioni dei consumi elettrici e termici all’interno dello stabilimento. L’analisi verrà fatta su tre differenti classificazioni:
Suddivisione per usi specifici Suddivisione per reparti* (solo attività principali…) Suddivisione per attività (principali, ausiliari, generali)
4.1 Modello elettrico
Descrizione delle principali utenze elettriche e degli usi
Carichi misurati sul campo / monitorati in continuo
Modalità stima consumi elettrici: formula e assunzioni (fattori di carico, ore/gg, giorni lavorativi)Per ogni voce specificare se il consumo è stato monitorato o stimato
In Tabella4.x è mostrato il modello elettrico, suddividendo i consumi per usi:
Usi Potenza installata
Consumo elettricità
Bolletta elettrica
% sul fabbisogno
[kW] [kWh/anno] [euro/anno] elettricoAria compressa
PompaggioVentilazioneIlluminazione
MovimentazioneGruppo Frigo
Torri evaporativeUfficiAltro
Processo produttivo
PerditeAgglomerato 5%
TOTALETabella 4.x: Modello elettrico- ripartizione per uso
Descrizione e giustificazione eventuale 5% aggregato e “trascurato”
Figura 4.x: Modello elettrico- ripartizione per usoCommenti, assunzioni e ipotesi di calcolo
( Opzionale ) -Tabella modello elettrico per reparto/area (sarebbe necessario accorpare i consumi dei servizi ausiliari/generali, ma questo necessita di un monitoraggio più capillare). -Diversamente i consumi per reparti si riferiranno alle sole attività principali !! (in tal caso il consumo elettrico totale corrisponde al consumo elettrico del PROCESSO (vedi tabella 4.x) in quanto non si considerano i consumi dei sistemi ausiliari/generali,
Reparto/area Potenza installata
[kW]
Consumo elettricità
[kWh7anno]
Bolletta elettrica
[euro/anno]
% sul fabbisogno
elettricoMaterie primeMacinazione
AtomizzazionePressatura
EssiccazioneCottura
LavorazioniScelta e
confezionamentoMagazzino
UfficiTOTALE
Tabella 4.x: Modello elettrico- ripartizione per reparto
Quello che è stato riportato nella tabella sopra sono i consumi elettrici delle sole attività principali/ comprendono i servizi ausiliari/generali. Nel primo caso Ad esse si dovranno aggiungere i consumi dei sistemi ausiliari e generali (stima) se si volessero individuare i consumi totali per ogni area/reparto (QUEST’ANALISI PIU’ ACCURATA E’ OPZIONALE PER L’OBBLIGO MA POTREBBE FORNIRE NUMERI UTILI . Solo un sistema capillare di monitoraggio, tuttavia alquanto costoso, è in grado di ridistribuire i consumi degli ausiliari per le varie fasi del processo. Non deve quindi sorprendere che il consumo elettrico totale sopra riportato sia inferiore al fabbisogno elettrico dello stabilimento. Ciò è dovuto all’impossiibilità (parziale o totale) di aggiungere ad ogni reparto i consumi elettrici dei servizi ausiliari ad essi associati.I dati appena riportati possono essere accorpati distinguendo i consumi legati a: 1) attività principali, 2) servizi ausiliari, 3) servizi generaliQuesto tipo di classificazione porta a ripartire i consumi elettrici come mostrato in figura x.x
Commenti, assunzioni e ipotesi di calcolo
4.2 Modello termico
Descrizione delle principali utenze termiche e degli usi
Modalità stima consumi termici (fattori di carico, ore/gg, giorni lavorativi)
Tabella modello termici per usi:
Usi Potenza installata [kW]
Consumo energia termica
[Smc/anno]
Bolletta elettrica
[euro/anno]
% sul fabbisogno
elettrico
RiscaldamentoACS
Processo…..
TOTALETabella 4.x: Modello elettrico- ripartizione per uso
Descrizione e giustificazione eventuale 5% aggregato e “trascurato”Tabella modello termico per reparto/area (è necessario che i consumi dei servizi ausiliari/generali siano ripartiti correttamente per ogni reparto, è necessario un monitoraggio più dettagliato
Commenti, assunzioni e ipotesi di calcolo
Reparto/area Potenza installata [kW]
Consumo energia elettrica
[kWh7anno]
Bolletta elettrica
[euro/anno]
% sul fabbisogno
elettrico
Materie primeMacinazione
AtomizzazionePressatura
EssiccazioneCottura
LavorazioniScelta e
confezionamento
MagazzinoUffici
TOTALETabella 4.x: Modello elettrico- ripartizione per reparto
Quello che è stato riportato nella tabella sopra sono i consumi termici delle “attività principali”. Ad esse si aggiungeranno i consumi dei sistemi ausiliari e generali. Solo un sistema capillare di monitoraggio, tuttavia alquanto costoso, è in grado di ridistribuire i consumi degli ausiliari per le varie fasi del processo. Non deve quindi sorprendere che il consumo elettrico totale sopra riportato sia inferiore al fabbisogno elettrico dello stabilimento. Ciò è dovuto all’impossiibilità (parziale o totale) di aggiungere ad ogni reparto i consumi elettrici dei servizi ausiliari ad essi associati.I dati appena riportati possono essere accorpati distinguendo i consumi legati a: 1) attività principali, 2) servizi ausiliari, 3) servizi generaliQuesto tipo di classificazione porta a ripartire i consumi elettrici come mostrato in figura x.x
Commenti, assunzioni e ipotesi di calcolo
E’ possibile a questo punto ripetere quanto riportato sopra, esprimendo i consumi elettrici e termici in termini di tonnellate di petrolio equivalente. Questo porta ad individuare come si ripartiscono i consumi energetici all’interno dello stabilimento
4.3 Approfondimento attività principaliPer le utenze di cui sono stati stimati i carichi giustificare ore di utilizzo e fattore di caricoPer le utenze monitorate: sistemi di monitoraggio, curve di carico
4.4 Approfondimento servizi ausiliari / generaliPer le utenze di cui sono stati stimati i carichi giustificare ore di utilizzo e fattore di caricoPer le utenze monitorate: sistemi di monitoraggio, curve di carico
4.4.1Aria compressaSistema di aria compressa: compressori, regolazione, monitoraggioCurve di carico
4.4.2Ventilazione
4.4.3Pompaggio
4.4.4IlluminazioneTecnologia adottata e regolazione del flusso luminoso
5. SISTEMA DI MONITORAGGIOIl sistema di monitoraggio rappresenta il principale strumento di controllo ed analisi dei consumi energetici.
5.1 Situazione attuale
5.2 Opportunità di sviluppoRicordando che tutte le aziende che rientrano nell’obbligo del DLgs 102, a partire dal secondo giro di diagnosi, dovranno munirsi di un sistema di monitoraggio con contatori dedicati (la capillarità del monitoraggio ancora non è definita), uno dei possibili investimenti di efficienza energetica è rappresentato dall’ upgrade dell’attuale sistema di monitoraggio. I costi elevati dei sistemi di monitoraggio comportano un’analisi di fattibilità (dove conviene installare un sistema di monitoraggio dedicato??)
L’utilità dei contatori dedicati cresce con l’entità dei consumi assorbiti e il grado di inefficienza dell’utenza
6. ENERGY PERFORMANCE INDICATOR (EnPI)Gli Energy performance indicator rappresentano il consumo specifico della singola macchina, utenza o reparto e permettono di inquadrare e confrontare la soluzione tecnologia adottata con la media di mercato oppure la migliore tecnologia disponibile
Fornire l’elenco dettagliato degli indicatori di riferimento per il processo in esame reperibili in letteratura, IPCC, associazioni di categoria, ecc. (per ciascuno dare riferimenti dettagliati delle fonti, incluso l’anno di pubblicazione). Qualora si affermi che non sono reperibili indicatori, è necessario qualificare l’affermazione indicando le fonti di ricerca indagate e quindi individuare quelli ritenuti significativi per il processo in esame. In ogni caso andranno forniti almeno gli indicatori generali, ovvero quelli ricavabili per ogni vettore energetico riferendosi alla
6.1 EnPI DI PROCESSO
Processo EnPI EnPI di riferimento NoteMacinazioneAtomizzatore (1) A kWh/ton B kWh/ton A?BAtomizzatore (2)Pressatura
Commenti: per ogni fase del processo dire se la tecnologia attuale è in linea con i consumi di mercato. Diversamente indagare/giustificare l’inefficienza.
6.2 EnPI DEI SERVIZI AUSILIARI - GENERALIProcesso EnPI EnPI di riferimento NoteAria compressaVentilazione A kWh/ton B kWh/ton A?BPompaggio
Illuminazione
Commenti: per ciascuno dei servizi ausiliari e generali dire se la tecnologia attuale è in linea con i consumi di mercato. Diversamente indagare/giustificare l’inefficienza.
7. INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICOInterventi effettuati in passato: prima di procedere con l’individuazione e l’approfondimento delle opportunità di efficientamento, descrivere gli interventi più importanti già effettuati e se sono stati realizzati nell’ambito di un programma di incentivi erogati dallo stato o dalla regione.PRIORITA’ INTERVENTI (CRITERI DI PRIORITA’)I criteri di priorità vengono stabiliti con il committente
# Tipologia Intervento Area Descrizione
InterventoSavin
g Medio
Payback
(anni)1 Gestionale Servizi Riduzione pressione di rete
(fino a 6,5 bar) 8-9% 0
2 Impiantistico Servizi Installazione compressore VSD 10-20% 2-3
3 Impiantistico-gestionale Servizi Ricerca fughe 5-10% 0,2
4 Impiantistico ServiziRecupero calore raffreddamentocompressori per riscaldamento
ambientitbd 2
5 Impiantistico ServiziSostituzione movimentazione ad
aria compressa (venturimetri)con impianto vuoto
tbd 2
6 Impiantistico Servizi Regolazione portata con invertersu ventilatore (vs serranda) 20% 3
7 Impiantistico Materie primeRegolazione portata pompe
rilancio mediante variazione giri
(vs regolazione dissipativa)20% 3
8 Impiantistico Materie prime Regolazione portata con invertersul ventilatore (vs serranda Dapo') 20% 2,5
9 Impiantistico ServiziAumento illuminazione naturalemediante sostituzione elementi opachi con trasparenti a tetto
25% 5
10 Impiantistico Servizi Regolazione illuminazione
mediante controllo illuminamento 20% 411 Impiantistico Servizi Sostituzione corpi illuminanti con
LED 35% 212
Impiantistico-gestionale Servizi Fermo impianto in caso
di assenza prodotto10-50% < 1
13 Impiantistico Materie prime
Sostituzione motore CC con motore AC
con inverter (risparmio su regolazione
e raffreddamento impianto)
20-30% 2-3
1 Impiantistico Materie prime Recupero di calore da forno tbd 2-3
4Pressatura e Smaltatura
Forni(fumi e raffreddamento)
15 Impiantistico Materie Prime Regolazione portata con inverter
su ventilatore vs serranda Dapo' 20% 216 Impiantistico Forni Incremento efficienza forno tbd tbd
17 Impiantistico Pressatura e
SmaltaturaIncremento efficienza presse
(raffreddamento presse eregolazione pompe olio)
tbd tbd
18
Impiantistico-gestionale Intero processo Installazione sistema di misura e
monitoraggio utenze principali 5-10% 3-419
Impiantistico-gestionale
Lavorazioni meccaniche
Fermo impianto in casodi assenza prodotto
10-50% < 1
20 Impiantistico Servizi Installazione unità di
cogenerazione tbd tbd
21 Impiantistico
Materie primePressatura e Smaltatura
ForniIsolamento termico parti calde tbd tbd
22 Impiantistico Servizi Isolamento termico parti calde tbd tbd23
Impiantistico-gestionale Materie prime Ottimizzazione processo tbd tbd
24
Impiantistico Materie prime Recupero termico da condensazione vapore di
atomizzazione
tbd tbd
RIPARTIZIONE INVESTIMENTI E RISPARMI CONSEGUIBILI
Commenti a valle di quanto riportato nei grafici proposti7.1 Intervento di efficienza energetica n.1
Contesto dell’intervento di efficienza Descrizione tecnologia attuale Descrizione della soluzione tecnologia più efficiente Tabella riassuntiva dell’investimento (LCCA, VAN, IRR, INVESTIMENTO, RISPARMIO
ENERGETICO, RISPARMIO BOLLETTA, TEE) Note aggiuntive
Intervento di efficienza energetica n.1Priorità 1,2,3,4 (alta, media, bassa)
Costo investimento XXX euroRisparmio energetico
XXX Mwh (o Smc) / anno
Risparmio economico
XXX Euro/anno
PBT semplice Xxx AnniIRR Xx %VAN Xxx EuroLCCA Xxx Euro
Tabella 7.1.1 Analisi tecnico-economica intervento 1
7.2 Intervendo di efficienza energetica n.2
7.3 ECC…
Assieme agli interventi possibili è bene ,una volta definito l’insieme delle aree funzionali (attività principali, servizi ausiliari e servizi generali) e determinato il peso energetico di ognuna di esse sia in termini di consumo di singolo vettore che in termini di consumo energia primaria, definire l’implementazione di un piano di monitoraggio permanente in modo sia da tener sotto controllo continuo i dati significativi del contesto aziendale, sia per acquisire informazioni utili al processo gestionale e dare il giusto peso energetico allo specifico prodotto realizzato o al servizio erogato
La presente Diagnosi quindi assolve l’obbligo della realizzazione di Audit Energetico per le Grandi Imprese e per le Imprese Energivore, secondo quanto richiesto dal suddetto decreto, per i 4 anni successivi alla data di realizzazione, ovvero fino al [gg/mm/20XX]
Anagrafica Azienda [XXX]Ragione Sociale [XXX]
Partita IVA [XXX]
Settore Produttivo [XXX]